Elab A.1.
Comune di Pistoia
Propriet:Azienda U.S.L. n 3
Progetto: Opere di restauro dellantico ospedale del Ceppo
presso il presidio ospedaliero di Pistoia-lotto
2- Loggiato su Piazza Giovanni XXIII e locali
connessi
RELAZIONE DI CALCOLO STRUTTURALE
(art. 10.1 del D.M. 14.01.2008)
Pistoia, li luglio 2011
Il progettista strutturale
Ing. Fabrizio DArrigo
Il dir. Lavori strutturali
Ing. Fabrizio DArrigo
Elab. A.1.1
A)OGGETTO E FINALITA' DELL'INTERVENTO
La presente relazione, redatta ai sensi dellarticolo 10.1
del D.M. 14 gennaio 2008, si riferisce al progetto di restauro
della parte antica dellospedale del Ceppo che prospetta sulla
Piazza Giovanni XXIII
Lintervento si rende necessario per restaurare in primo
luogo gli elementi architettonici in materiale lapideo del
loggiato oltre alle inferiate e agli altri infissi in ferro.
Tra i lavori previsto la demolizione e ricostruzione di
un collegamento tra due corpi di fabbrica, attualmente
realizzato con struttura in acciaio appesantita da tavelloni in
laterizio, sovrastante soletta gettata in calcestruzzo e
parapetto in muratura e ringhiera metallica.
Tale struttura presenta inoltre un appoggio in muratura
che scarica sulla copertura inferiore per limitarne la
deformazione.
Il collegamento tramite una scala in muratura consente
attualmente laccesso al sottotetto del padiglione prospiciente
Piazza Giovanni XXIII dai locali dellArea Funzionale Tecnica.
Si prevede inoltre il consolidamento del solaio della sala
riunioni della Direzione Sanitaria, realizzato con struttura in
acciaio con interposti tavelloni in laterizio.
Limmobile in argomento stato costruito intorno al
trediciesimo secolo ed stato oggetto negli anni di numerosi
interventi di ristrutturazioni e di adeguamenti; esso
realizzato con struttura prevalentemente in muratura di
mattoni.
Le strutture complessivamente si presentano in buono stato
di conservazione, non si evidenziano cio n lesioni n
strapiombi che possono far pensare a fenomeni di schiacciamento
o instabilit delle strutture in elevazione o a cedimenti delle
fondazioni.
Lintervento tende a ridurre i carichi permanenti ed
accidentali che interessano il fabbricato nel caso della
passerella di collegamento e ad irrigidire il solaio della sala
riunioni della direzione sanitaria, lasciando inalterati i
carichi totali.
In conseguenza di quanto sopra anche per quanto riguarda
le fondazioni non si prevede alcuna variazione delle tensioni
in fondazione.
Il presente progetto tra i suoi elaborati contiene anche
il piano di manutenzione della parte strutturale cos come
previsto dalla legge sopra citata.
B)-TECNICHE D'INTERVENTO E MODALITA' ESECUTIVE
Di seguito passeremo in rassegna gli interventi che si
prevede di realizzare.
-demolizione dellattuale struttura in acciaio e muratura
di collegamento tra i due corpi di fabbrica della parte storica
del presidio;
-ricostruzione della nuova struttura di collegamento con
profilati metallici, efficacemente ancorati alle murature
perimetrali
e
collegati
superiormente
da
un
grigliato
metallico; per aumentare la durabilit della struttura si
prevede limpiego di profilati in acciaio zincato a caldo; i
profilati principali non presenteranno saldature in opera
mentre quelli secondari saranno collegati mediante giunti
bullonati in opera con bulloni ad alta resistenza;
-irrigidimento del solaio della sala riunioni della
direzione sanitaria di presidio che attualmente costituito da
profilati metallici IPE 200, posti ad interasse di circa 1
metro, con tavellonato disposto sulle ali superiori dei
profilati; sul tavellonato stato realizzato il sottofondo
della pavimentazione; la verifica di resistenza ha dimostrato
che i profili sono idonei a sopportare i carichi previsti dalla
legge ma la sua costituzione non lo rende idoneo ad assolvere
egregiamente
la
sua
funzione,
sala
riunioni,
sia
per
leccessiva deformazione che per la scarsa capacit di
ripartizione dei carichi concentrati; per questo si prevede di
spostare sulle ali inferiori lappoggio dei tavelloni, sui
quali sar posto in opera uno strato di polistirolo e sar
realizzata una soletta superiore in cemento armato alleggerito
strutturale dello spessore di cm. 5 che ingloba le ali
superiori dei profilati ai quali saranno saldati pioli di
ancoraggio per la soletta; si prevede inoltre la posa in opera
di barre di armatura perimetrali al fine di assicurare
lancoraggio della soletta, e quindi del solaio alle murature
perimetrali, assicurando con ci quel comportamento scatolare
richiesto dalla norma per le strutture murarie; la presenza di
barre in acciaio saldate ai profilati e debitamente incassate
nelle murature, con ancoraggi chimici, contribuir a garantire
un buon grado di vincolo alle estremit delle IPE 200 in modo
da diminuire le sollecitazioni flettenti assicurando il
rispetto delle verifiche di sicurezza; a favore di sicurezza si
considera resistente alle sollecitazioni flettenti la sola
sezione in acciaio dei profilati;
-redistribuzione di alcune aperture disposte sui muri
maestri interni sottostanti al solaio in argomento; in questo
caso si pu facilmente constatare che le aperture chiuse hanno
una superficie maggiore rispetto a quelle dei nuovi vani.
Come si vede si tratta di interventi limitati ad alcune
parti strutturali del fabbricato che non n modificano il
comportamento complessivo n producono variazioni significative
nei carichi.
Si ritiene pertanto di non dover sottoporre a valutazione
della sicurezza lintero edificio.
Elab. A.1.2
C)-NORMATIVE DI RIFERIMENTO
Le principali normative cui si fatto riferimento sono le
seguenti:
1-Legge 5.11.1971 n 1086
Norme per la disciplina delle opere in conglomerato
cementizio armato normale e precompresso ed a struttura
metallica
2-D.M. 20.11.1987
"Norme tecniche per
collaudo
degli
edifici
consolidamento"
la
in
progettazione, esecuzione e
muratura
e
per
il
loro
3-D.M. 11.03.1988
"Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e
sulle rocce, la stabilit dei pendii naturali e delle scarpate,
i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione,
l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre
e delle opere di fondazione"
3-Circ. n30483 del 24.09.1988
"Istruzioni riguardanti le indagini sui terreni e sulle
rocce, la stabilit dei pendii naturali e delle scarpate, i
criteri generali e le prescrizioni per la progettazione,
l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre
e delle opere di fondazione"
4-Circ. n30787 del 04.01.1989
"Istruzioni in merito alle norme tecniche per la
progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura
e per il loro consolidamento "
5-D.M. 09.01.1996
"Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione e il collaudo
delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per
le strutture metalliche"
6-D.M. 16.01.1996
"Norme tecniche relative ai criteri generali per la
verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e
sovraccarichi"
7-D.M. 16.01.1996
"Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche"
8-Circ. 156AA.GG./STC del 4.07.1996
"Istruzioni per l'applicazione delle "Norme tecniche
relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle
costruzioni e dei carichi e sovraccarichi" di cui al DD.M. 16
gennaio 1996"
9-Circ. 252 AA.GG./S.T.C. del 15.10.1996
Istruzioni per l'applicazione delle "Norme tecniche per il
calcolo, l'esecuzione e il collaudo delle strutture in cemento
armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche"
di cui al D.M. 9 gennaio 1996
10-Circ. 65/AA.GG. del 10.04.1997
"Istruzioni per l'applicazione delle "Norme tecniche per
le costruzioni in zone sismiche" di cui al D.M. 16.01.1996"
11-D.P.R. n 380 del 6.06.2001
Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari
in materia edilizia
12-D.M. 14.01.2008
Approvazione
delle
costruzioni
nuove
norme
tecniche
per
le
13-Circ. n 617 del 02.02.2009
Istruzioni per lapplicazione delle nuove norme tecniche
per le costruzioni di cui al D.M. 14.01.2008
D)LE AZIONI APPLICATE ALLA STRUTTURA
Per dimensionare il rinforzo del solaio esistente sono
state considerate applicate alla struttura le azioni di seguito
descritte. Per una migliore comprensione si richiamano gli
articoli del decreto che si riferiscono alle varie azioni.
3.1-Carichi permanenti e carichi variabili
Per quanto riguarda i carichi adottati nei calcoli si
fatto riferimento alle vigenti normative, in particolare si
adottato:
G) azioni permanenti
G1:peso proprio profilato
G2:permanenti non strutturali
pavimento
soletta
polistirolo
tavelloni
intonaco
27
daN/mq
150
100
30
35
30
daN/mq
daN/mq
daN/mq
daN/mq
daN/mq
300
daN/mq
672
daN/mq
Q) azioni variabili
C1:ospedali,ristoranti ecc.
Totale
Per quanto riguarda invece la struttura in acciaio
collegamento sono state considerate le seguenti azioni:
G) azioni permanenti
di
G1:peso proprio profilato
27
daN/mq
G2:permanenti non strutturali
grigliato
20
daN/mq
C2:balconi, sale convegni, ecc.
400
daN/mq
Totale
447
daN/mq
Q) azioni variabili
3.3-Azioni del vento
Ledificio ovviamente soggetto allazione del vento ma
per il dimensionamento delle singole strutture (solaio e telai)
non stato necessario determinare tale azioni.
3.4-Azioni della neve
Anche in questo caso vale quanto detto precedentemente per
lazione del vento.
3.5-Azioni della temperatura
Valgono le considerazioni sopraesposte
quelle per le azioni del vento.
in
particolare
3.6-Azioni eccezionali
Per quanto riguarda il rischio di incendio nel nostro caso
per la costruzione vale il livello 1 della tabella 3.5.IV che
non prevede alcun requisito specifico.
Anche nel caso delle altre azioni eccezionali, vedi
esplosioni urti, valgono le stesse considerazioni.
Elab. A.1.3
E)-PRESTAZIONI DI PROGETTO
Le prestazioni della struttura e le condizioni per la sua
sicurezza sono state individuate comunemente dal progettista e
dal committente nel rispetto delle prescrizioni normative.
A tal fine stata posta attenzione al tipo della
struttura, al suo uso e alle possibili conseguenze della azioni
anche accidentali; particolare rilievo stato dato alla
sicurezza delle persone e alla operativit della struttura.
Altrettanta cura stata posta per garantire la durabilit
delle opere, con la consapevolezza che tutte le prestazioni
attese potranno essere adeguatamente realizzate solo mediante
opportune
procedure
da
seguire
non
solo
in
fase
di
progettazione, ma di costruzione, manutenzione e gestione
dellopera. Per quanto riguarda la durabilit si sono presi
tutti
gli
accorgimenti
utili
alla
conservazione
delle
caratteristiche fisiche e dinamiche dei materiali e delle
strutture in considerazione dellambiente in cui lopera dovr
vivere e dei cicli di carico cui sar sottoposta.
La qualit dei materiali e le dimensioni degli elementi
sono coerenti con tali obiettivi. In fase di costruzione
saranno attuate severe procedure di controllo sulla qualit, in
particolare
per
quanto
riguarda
materiali,
componenti,
lavorazioni e metodi costruttivi.
Saranno seguiti tutti gli adempimenti suggeriti dalle
Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio
2008.
F)-TIPO
DI
COSTRUZIONE,
VITA
NOMINALE,
CLASSE
DUSO
PERIODO DI RIFERIMENTO PER LAZIONE SISMICA
Il Decreto del Ministero delle infrastrutture del 14
gennaio 2008 Approvazione delle nuove norme tecniche per le
costruzioni prevede che alla base della progettazione di
unopera ci sia la definizione della vita nominale della
medesima, intesa come il numero di anni nel quale la struttura,
purch soggetta alla manutenzione ordinaria, pu essere usata
per lo scopo al quale destinata.
Le norme prevedono tre tipi di costruzione, tipo 1, 2 e 3
con vita nominale che va da 10 anni a 100 anni.
Nel caso delle zone sismiche oltre alla vita nominale
occorre tener conto della classe duso di unopera che
funzione delle conseguenze delle interruzioni di operativit o
di un eventuale collasso.
In funzione delle conseguenze che tali fatti possono avere
le costruzioni sono divise in quattro classi che tengono conto
dellaffollamento e delle loro funzioni.
La vita nominale e la classe duso concorrono, in zona
sismica, a determinare il periodo di riferimento dellazione
sismica.
Venendo al nostro caso abbiamo:
-vita nominale: nel nostro caso ledificio destinato ad
accogliere gli uffici del presidio ospedaliero di Pistoia ed in
particolare la direzione sanitaria di presidio; limportanza
delle attivit presenti sono tali da far definire ledificio
tra quelli di interesse strategico.
In base allart. 2.4.1. del D.M. 14.01.2008 il tipo di
costruzione 3 con una vita nominale pari o superiore a 100
anni.
-Classe duso: essendo una costruzione comunque rilevante
si ritiene di dover far riferimento per quanto riguarda la
classe duso alla classe IV Costruzioni con funzioni pubbliche
o strategiche importanti .
Alla classe duso IV corrisponde un coefficiente duso Cu
pari a 2,00.
-Periodo di riferimento per lazione sismica: Il periodo
di riferimento per lazione sismica di una costruzione si
determina moltiplicando la vita nominale per il coefficiente
duso.
Nel nostro caso abbiamo:
Vr= Vn * Cu anni
Vr= 100 * 2,00= 200 anni
Il periodo di riferimento per lazione sismica
fondamentale per il calcolo delle strutture.
Nel nostro caso non svolge alcuna funzione relativamente
al calcolo del rinforzo del solaio della sala riunioni in
quanto il calcolo dei profilati metallici viene condotto con
riferimento ai soli carichi verticali. Non si infatti
proceduto, per le ragioni chiaramente espresse nelle premesse,
alla verifica delledifico alle azioni orizzontali.
Per quanto riguarda invece il calcolo della passerella
sono state tenute in considerazione le azioni sismiche
orizzontali, non verticali data la modesta luce delle travi,
come sopra determinate.
G)-CARATTERISTICHE DEL SITO E DEI TERRENI
La costruzione in argomento ubicata in una zona
fortemente urbanizzata e, come gi detto in precedenza, non
presenta lesioni di sorta che possano far pensare a problemi
delle fondazioni o a possibili dissesti in atto.
A seguito dellintervento poi i carichi delledificio non
subiranno variazioni e soprattutto non verr modificato il
comportamento sia alle azioni verticali che orizzontali della
struttura.
In conseguenza di ci si ritiene di non dover eseguire
indagini
geologiche/geotecniche
approfondite
e
studi
particolari del terreno.
Elab. A.1.4
H)-IPOTESI POSTE A BASE DELLA CALCOLAZIONE DELLE STRUTTURE
Data la tipologia dellintervento previsto i calcoli si
sono limitati alla verifica dei profilati del solaio della sala
riunioni.
Per come sono stati condotti i calcoli dei profilati non
si sono dovute determinare le azioni sismiche in quanto il
dimensionamento stato condotto per i soli carichi verticali.
Ovviamente stata condotta una verifica agli stati limite
ultimi.
Per quanto riguarda invece la passerella metallica i
calcoli sono stati condotti con lausilio di un programma di
calcolo agli elementi finiti (Mastersap della A.M.V.) le cui
caratteristiche
sono
indicate
in
apposita
e
specifica
relazione.
I)-PROCEDURE
PER
LA
VALUTAZIONE
DELLA
SICUREZZA
LA
DEFINIZIONE DEL PROGETTO
Il nuovo decreto dedica (vedi art. 8.5) una particolare
attenzione alle procedure che consentono di avere un quadro
conoscitivo approfondito della costruzione su cui si deve
intervenire, in modo da poter individuare con una certa
sicurezza il livello di conoscenza raggiunto e di conseguenza
fissare i fattori di confidenza che sono da intendersi come
ulteriori coefficienti parziali di sicurezza che tengono conto
delle carenze nella conoscenza dei parametri del modello.
Le indagini devono essere basate su indagini storicocritiche, su un rilievo geometrico strutturale e sulla
caratterizzazione meccanica dei materiali.
Nel nostro caso si pu affermare di aver raggiunto un
livello di conoscenza molto alto che ci consente di assumere
fattori di confidenza praticamente unitari.
E stata innanzitutto effettuata una ricerca storica,
facilitata dalla copiosa mole di pubblicazioni specifiche, che
ha consentito di appurare la data di costruzione del fabbricato
risale al trediciesimo secolo.
Negli anni novanta il fabbricato stato oggetto di
numerosi e consistenti interventi di ristrutturazione e
adeguamento per renderlo funzionale alle attivit sanitarie.
E stato eseguito poi un accurato rilievo dellintero
edificio e delle sue strutture, e sono stati fatti alcuni saggi
nel corso dei numerosi interventi effettuati in precedenza.
Non si ritenuto visto la esiguit delintervento e le
verifiche effettuate di approfondire ulteriormente le indagini.
Gli interventi che andremo a realizzare sulledificio sono
senza dubbio da classificare come interventi locali, ai sensi
degli artt. 8.4 e 8.4.3. del decreto.
Essendo lintervento limitato a porzioni limitate della
costruzione la valutazione della sicurezza limitata agli
elementi interessati e a quelli con essi interagenti, tenendo
presente la loro funzione nel complesso strutturale, come
previsto dal punto 8.3. del D.M. 14 gennaio 2008.
Lintervento non influir in nessun modo sui carichi del
fabbricato n sul suo comportamento in caso di sisma.
Elab A.1.
Comune di Pistoia
Propriet:Azienda U.S.L. n 3
Progetto: Opere di restauro dellantico ospedale del Ceppo
presso il presidio ospedaliero di Pistoia-lotto
2- Loggiato su Piazza Giovanni XXIII e locali
connessi
RELAZIONE DI CALCOLO STRUTTURALE
(art. 10.2 del D.M. 14.01.2008)
Pistoia, li luglio 2011
Il progettista strutturale
Ing. Fabrizio DArrigo
Avendo svolto i calcoli
Il dir. Lavori strutturali
della
Ing. Fabrizio DArrigo
passerella in acciaio
mediante lausilio di un codice di calcolo si forniscono di
seguito tutte le informazioni richieste dallart. 10.2 del d.m.
14 gennaio 2008.
Metodologie di calcolo, tipo di analisi e
strumenti utilizzati.
Lanalisi di tipo numerico stata realizzata mediante il
programma di calcolo MasterSap, prodotto da Studio Software
AMV di Ronchi dei Legionari (Gorizia). E stato utilizzata
unanalisi lineare dinamica nel rispetto delle norme indicate
in precedenza. Le procedure di verifica adottate seguono il
metodo di calcolo delle
stati limite ultimo /esercizio
secondo quanto previsto dal DM 14.01.2008, Norme Tecniche per
le Costruzioni.
Elaboratore utilizzato
Computer
Hewlett Packard
HP Workstation XW4100
Intel
Pentium 4 CPU 3.00 GHz
2.99 GHz, 1.00 Gb di RAM
Sistema
Microsfot Windows XP Professional
Versione 2002
Service Pack 2
Registrato a nome di: Ing. Fabrizio DArrigo
Criteri di concezione e di schematizzazione
strutturale, modellazione del terreno, propriet
dei materiali, efficacia del modello.
La struttura e il suo comportamento sotto le azioni
statiche
e
dinamiche
state
adeguatamente
valutato,
interpretato e trasferito nel modello che si caratterizza per
la sua impostazione completamente tridimensionale. A tal fine
ai nodi strutturali possono convergere diverse tipologie di
elementi, che corrispondono nel codice numerico di calcolo in
altrettante tipologie di elementi finiti. Travi e pilastri,
ovvero componenti in cui una dimensione prevale sulle altre
due,
vengono
modellati
con
elementi
beam,
il
cui
comportamento
pu
essere
opportunamente
perfezionato
attraverso alcune opzioni quali quelle in grado di definire le
modalit di connessione allestremit. Eventuali elementi
soggetti a solo sforzo normale possono essere trattati come
elementi truss oppure con elementi beam opportunamente
svincolati. Le pareti, le piastre, le platee ovvero in
generale i componenti strutturali bidimensionali, con due
dimensioni prevalenti sulla terza (lo spessore), sono stati
modellati con elementi shell a comportamento flessionale e
membranale.
I
vincoli
con
il
mondo
esterno
vengono
rappresentati, nei casi pi semplici (apparecchi dappoggio,
cerniere, carrelli), con elementi in grado di definire le
modalit di vincolo e le rigidezze nello spazio. Questi
elementi, coniugati con i precedenti, consentono di modellare
i casi pi complessi ma pi frequenti di interazione con il
terreno, realizzabile tipicamente mediante fondazioni, pali,
platee nonch attraverso una combinazione di tali situazioni.
Il comportamento del terreno sostanzialmente rappresentato
tramite
una
schematizzazione
lineare
alla
Winkler,
principalmente
caratterizzabile
attraverso
una
opportuna
costante di sottofondo, che pu essere anche variata nella
superficie di contatto fra struttura e terreno e quindi essere
in grado di descrivere anche situazioni pi complesse. Nel
caso dei pali il comportamento del terreno implica anche
lintroduzione di vincoli per la traslazione orizzontale.
I parametri dei materiali utilizzati per la modellazione
riguardano il modulo di Young, il coefficiente di Poisson, ma
sono disponibili anche opzioni per ridurre la rigidezza
flessionale
e
tagliante
dei
materiali
per
considerare
leffetto di fenomeni fessurativi nei materiali.
Il calcolo viene condotto mediante analisi lineare, ma
vengono considerati gli effetti del secondo ordine e si pu
simulare il comportamento di elementi resistenti a sola
trazione o compressione.
La presenza di diaframmi orizzontali, se rigidi, nel piano
viene
gestita
attraverso
limpostazione
di
unapposita
relazione fra i nodi strutturali coinvolti, che ne condiziona
il movimento relativo. Relazioni analoghe possono essere
impostate anche fra elementi contigui.
Si ritiene che il modello utilizzato sia rappresentativo
del comportamento reale della struttura. Sono stati inoltre
valutate tutti i possibili effetti o le azioni anche
transitorie
che
possano
essere
significative
e
avere
implicazione per la struttura.
E stata impiegata unanalisi dinamica modale in campo
lineare con adozione di spettro di risposta conforme al D.M.
14.01.2008. Agli effetti del dimensionamento stato quindi
impiegato il metodo degli stati limite.
Presentazione del modello strutturale e sue
propriet
Diamo una
MasterSap.
breve
descrizione
delle
simbologie
adottate
da
I NODI
La struttura individuata da nodi riportati in coordinate.
Ogni nodo possiede sei gradi di libert, associati alle sei
possibili deformazioni. I gradi di libert possono essere
liberi
(spostamenti
generalizzati
incogniti),
bloccati
(spostamenti generalizzati corrispondente uguale a zero), di
tipo slave o linked (il parametro cinematico dipende dalla
relazione con altri gradi di libert).
Si pu intervenire sui gradi di libert bloccando uno o pi
gradi. I blocchi vengono applicate nella direzione della terna
locale del nodo.
Le relazioni complesse creano un legame tra uno o pi gradi di
libert di un nodo detto slave con quelli di un altro nodo
detto master. Esistono tre tipi di relazioni complesse.
Le relazioni di tipo link prescrivono luguaglianza tra gradi
di libert analoghi di nodi diversi. Specificare una relazione
di tipo link significa specificare il nodo slave assieme ai
gradi di libert che partecipano al vincolo ed il nodo master.
I gradi di libert slave saranno eguagliati ai rispettivi
gradi di libert del nodo master.
La relazione di piano rigido prescrive che il nodo slave
appartiene ad un piano rigido e quindi che i due spostamenti
in piano e la rotazione normale al piano sono legati ai tre
parametri di roto-traslazione rigida di un piano.
Il Corpo rigido prescrive che il nodo slave fa parte di un
corpo rigido e tutti e sei i suoi gradi di libert sono legati
ai sei gradi di libert posseduti dal corpo rigido (i gradi di
libert del suo nodo master).
I MATERIALI
I materiali sono individuati da un codice specifico e
descritti dal modulo di elasticit, dal coefficiente di
Poisson, dal peso specifico, dal coefficiente di dilatazione
termica.
LE SEZIONI
Le sezioni sono individuate in ogni caso da un codice numerico
specifico, dal tipo e dai relativi parametri identificativi.
La simbologia adottata dal programma la seguente:
Rettangolare piena (Rp);
Rettangolare cava (Rc);
Circolare piena (Cp);
Circolare cava (Cc);
T (T.);
T rovescia (Tr);
L (L.);
C (C.);
C rovescia (Cr);
Cassone (Ca);
Profilo singolo (Ps);
Profilo doppio (Pd);
Generica (Ge).
I CARICHI
I carichi agenti sulla struttura possono essere suddivisi in
carichi nodali e carichi elementari. I carichi nodali sono
forze
e
coppie
concentrate
applicate
ai
nodi
della
discretizzazione. I carichi elementari sono forze, coppie e
sollecitazioni termiche.
I carichi in luce sono individuati da un codice numerico, da
un
tipo
e
da
una
descrizione.
Sono
previsti
carichi
distribuiti trapezoidali riferiti agli assi globali (fX, fY,
fZ, fV) e locali (fx, fy, fz), forze concentrate riferite agli
assi globali (FX, FY, FZ, FV) o locali (Fx, Fy, Fz), momenti
concentrati riferiti agli assi locali (Mx, My, Mz), momento
torcente distribuito riferito all'asse locale x (mx), carichi
termici (tx, ty, tz), descritti con i relativi parametri
identificativi, aliquote inerziali comprese, rispetto al
riferimento
locale.
I
carichi
in
luce
possono
essere
attribuiti solo a elementi finiti del tipo trave o trave di
fondazione.
GLI ELEMENTI FINITI
La struttura pu essere suddivisa in sottostrutture, chiamate
gruppi.
ELEMENTO TRUSS (ASTA RETICOLARE)
Lelemento truss (asta reticolare) rappresenta il modello
meccanico della biella elastica. Possiede 2 nodi I e J e di
conseguenza 12 gradi di libert.
Gli elementi truss sono caratterizzati da 4 parametri fisici e
geometrici ovvero:
A Area della sezione.
E. Modulo elastico.
. Densit di peso (peso per unit di volume).
. Coefficiente termico di dilatazione cubica.
I dati di input e i risultati del calcolo relativi
allelemento stesso sono riferiti alla terna locale di
riferimento indicata in figura.
ELEMENTO FRAME (TRAVE E PILASTRO, TRAVE DI FONDAZIONE)
Verifiche di sicurezza degli elementi
Diamo una
MasterSap.
breve
descrizione
delle
simbologie
adottate
da
VERIFICHE DI OPERE IN CEMENTO ARMATO CON IL METODO DEGLI STATI
LIMITE
TRAVI, PILASTRI, SETTI E TRAVI DI FONDAZIONE
Fra le informazioni di testa per le travi anche segnalata la
componente del peso proprio e il carico medio. Per i soli
pilastri oltre al numero strutturale dellasta anche
indicato leventuale numero di pilastrata.
Le sollecitazioni sono riferite al sistema locale x, y, z.
Vengono riportate, in ordine:
numero combinazione di carico;
ascissa di calcolo (cm);
in sequenza Fx, Fy, Fz (F); Mx, My, Mz (F*m).
Per le travi e le fondazioni viene applicata la regola della
traslazione.
In
particolare
il
momento
flettente
viene
incrementato, dove richiesto, del prodotto di Fy (o Fz) con
0.9*d, dove d laltezza utile corrispondente.
Per elementi trave di fondazione Fx, Fz, My sono generalmente
nulli.
I METODI DI CALCOLO
ANALISI DINAMICA MODALE
ll programma effettua l'analisi dinamica con il metodo
dello spettro di risposta.
Il sistema da analizzare essere visto come un oscillatore
a n gradi di libert, di cui vanno individuati i modi propri
di vibrazione. Il numero di frequenze da considerare un dato
di ingresso che l'utente deve assegnare. In generale si
osservi che il numero di modi propri di vibrazione non pu
superare il numero di gradi di libert del sistema.
La procedura attua l'analisi dinamica in due fasi distinte:
la prima si occupa di calcolare le frequenze proprie di
vibrazione, la seconda calcola spostamenti e sollecitazioni
conseguenti allo spettro di risposta assegnato in input.
Nell'analisi spettrale il programma utilizza lo spettro di
risposta assegnato in input, coerentemente con quanto previsto
dalla normativa. L'eventuale spettro nella direzione globale Z
unitario. L'ampiezza degli spettri di risposta determinata
dai parametri sismici previsti dalla normativa e assegnati in
input dall'utente.
La procedura calcola inizialmente i coefficienti di
partecipazione modale per ogni direzione del sisma e per ogni
frequenza. Tali coefficienti possono essere visti come il
contributo dinamico di ogni modo di vibrazione nelle direzioni
assegnate. Si potr perci notare in quale direzione il
singolo modo di vibrazione ha effetti predominanti.
Successivamente vengono calcolati, per ogni modo di
vibrazione, gli spostamenti e le sollecitazioni relative a
ciascuna direzione dinamica attivata, per ogni modo di
vibrazione. Per ogni direzione dinamica viene calcolato
l'effetto globale, dovuto ai singoli modi di vibrazione,
mediante la radice quadrata della somma dei quadrati dei
singoli effetti. E' prevista una specifica fase di stampa per
tali risultati.
L'ultima elaborazione riguarda il calcolo degli effetti
complessivi,
ottenuti
considerando
tutte
le
direzioni
dinamiche applicate. Tale risultato (inviluppo) pu essere
ottenuto, a discrezione dell'utente in tre modi distinti,
inclusi
quelli
suggeriti
della
normativa
italiana
e
dall'Eurocodice 8.
Valutazione dei risultati e giudizio motivato
sulla loro accettabilit
Il programma di calcolo utilizzato MasterSap idoneo a
riprodurre nel modello matematico il comportamento della
struttura e gli elementi finiti disponibili e utilizzati sono
rappresentativi della realt costruttiva. Le funzioni di
controllo
disponibili,
innanzitutto
quelle
grafiche,
consentono
di
verificare
la
riproduzione
della
realt
costruttiva ed accertare la corrispondenza del modello con la
geometria
strutturale
e
con
le
condizioni
di
carico
ipotizzate. Si evidenzia che il modello viene generato
direttamente dal disegno architettonico riproducendone cos
fedelmente le proporzioni geometriche. In ogni caso sono stati
effettuati alcuni controlli dimensionali con gli strumenti
software a disposizione dellutente. Tutte le propriet di
rilevanza
strutturale
(materiali,
sezioni,
carichi,
sconnessioni, etc.) sono state controllate attraverso le
funzioni di indagine specificatamente previste.
Sono state sfruttate le funzioni di autodiagnostica presenti
nel software che hanno accertato che non sussistono difetti
formali di impostazione.
E stato accertato che le risultanti delle azioni verticali
sono in equilibrio con i carichi applicati.
Sono state controllate le azioni taglianti di piano ed
accertata la loro congruenza con quella ricavabile da semplici
ed agevoli elaborazioni. Le sollecitazioni prodotte da alcune
combinazioni di carico di prova hanno prodotto valori prossimi
a
quelli
ricavabili
adottando
consolidate
formulazioni
ricavate
della
Scienza
delle
Costruzioni.
Anche
le
deformazioni
risultano
prossime
ai
valori
attesi.
Il
dimensionamento e le verifiche di sicurezza hanno determinato
risultati che sono in linea con casi di comprovata validit,
confortati anche dalla propria esperienza.
Elab. A.1.5
Comune di Pistoia
Propriet:Azienda U.S.L. n 3
Progetto: Opere di restauro dellantico ospedale del Ceppo
presso
il
presidio
ospedaliero
di
Pistoia
lotto 2- Loggiato su Piazza Giovanni XXIII e
locali connessi
CALCOLI STATICI
Pistoia, li luglio 2011
Il progettista strutturale
Ing. Fabrizio DArrigo
Il dir. Lavori strutturali
Ing. Fabrizio DArrigo
CALCOLO RINFORZO SOLAIO IN ACCIAIO
4.2 Costruzioni di acciaio:
Lattuale solaio realizzato con profilati metallici NP 200,
posti ad interasse di circa 1 metro e con tavelloni posizionati
sullala superiore del profilato, senza soletta in cemento
armato di ripartizione.
Lintervento prevede la realizzazione del tavellonato in
corrispondenza dellala inferiore del profilato in modo da
poter ricavare, conservando laltezza originaria del solaio,
una soletta superiore in cemento armato di ripartizione ed
irrigidimento.
Sempre per migliorare la ripartizione del solaio si prevede di
porre in opera due profilati ortogonalmente ai profilati
esistenti ed efficacemente ancorati nelle murature perimetrali.
Trattandosi di strutture in acciaio si deve fare riferimento al
punto 4.2 delle norme tecniche.
4.2.3. Analisi strutturale:
Nel nostro caso procediamo allanalisi globale mediante il
metodo elastico che pu essere applicato a strutture composte
da sezioni di classe qualsiasi. Il metodo di calcolo della
capacit resistente della sezione plastico (tab. 4.2.IV).
Si definisce prioritariamente la classe delle sezioni pi
sfavorite che intendiamo utilizzare. Il profilato NP 200
quello che determina la classe.
Parti soggette a flessione
c/t< 72 = 18,0/0,75= 24 < 72 =72
I profilati sono quindi di classe 1.
4.2.3.4. Effetti delle deformazioni:
Nel nostro caso effettuiamo lanalisi del primo ordine in
quanto possiamo ritenere trascurabili gli effetti delle
deformazioni sullentit delle sollecitazioni.
La struttura infatti molto rigida.
4.2.3.5. Effetti delle imperfezioni:
Nel nostro caso, dato lo schema di trave
appoggiata
agli
estremi,
sono
parimenti
trascurabili gli effetti delle imperfezioni.
semplicemente
da
ritenere
4.2.3.3 Metodi di analisi globale-determinazione degli effetti
delle azioni:
Come detto in precedenza procediamo allanalisi globale
mediante il metodo elastico che pu essere applicato a
strutture composte da sezioni di classe qualsiasi.
analisi dei carichi:
1) -Carichi distribuiti:
G) azioni permanenti
G1:peso proprio profilato
G2:permanenti non strutturali
pavimento
soletta
polistirolo
tavelloni
intonaco
27
daN/mq
150
100
30
35
30
daN/mq
daN/mq
daN/mq
daN/mq
daN/mq
300
daN/mq
672
daN/mq
Q) azioni variabili
C1:ospedali,ristoranti ecc.
Totale
3)-Azioni sismiche verticali:
Ai sensi dellart.
sismica verticale.
7.2.1.
non
si
considera
lazione
Nel
caso
della
verifica
allo
stato
limite
ultimo
la
combinazione fondamentale la seguente( nel nostro caso non
abbiamo azioni di pretensione e precompressione e quindi P=0):
g1*G1 + g2*G2 + Q1*Qk1
Q2*02*Qk2
Q3*03*Qk3
..+
Con i seguenti valori dei coefficienti:
g1= 1,3
g2= 1,5
Q1= 1,5
Non essendo presente alcuna azione variabile i coefficienti Q1
e 02 non vengono impiegati.
In base alla combinazione delle azioni sopra indicata abbiamo:
Q= 27x1,3 + 345x1,5 + 300x1,5= 1002,6 daN/ml
Lo schema di calcolo del profilato il seguente:
680
Il momento flettente di calcolo allincastro vale:
MEd= 1002,6 x 6,802/10 = 4636,02 daN x m
Il valore di calcolo dellazione tagliante vale invece:
VEd= 1002,6 x 6,8/2= 3408,84 daN
4.2.4.1.2.
sezione:
Resistenza
di
calcolo
flessione
retta
della
Prevedendo limpiego di sezioni di classe 1 la resistenza di
calcolo a flessione retta della membratura vale:
McRd = Wpl fyk /
MO
Con mo che vale 1,05.
McRd = 1,1 214 2350 /1,05= 526.847,62 daN cm
La condizione di resistenza prevista dalle norme :
MEd/McRd= 4636,02/5268,47=0,88 < 1
La verifica
soddisfatta.
di
resistenza
flessione
retta
ampiamente
4.2.4.1.2. Resistenza di calcolo a Taglio della sezione:
Prevedendo limpiego di sezioni di classe 1 la resistenza di
calcolo a taglio della membratura vale:
VcRd = Av fyk /3 MO
Con mo che vale 1,05.
VcRd = (18 0,75) 2350 /3 1,05= 17444,22 daN
La condizione di resistenza prevista dalle norme :
VEd/VcRd= 3408,84/17444,22=0,19 < 1
La verifica di resistenza a taglio ampiamente soddisfatta.
Come possiamo vedere il taglio di calcolo inoltre inferiore
alla met della resistenza di calcolo a taglio ed quindi
legittimo
aver
trascurato
linfluenza
del
taglio
sulla
resistenza a flessione.
4.2.4.1.3.1 Stabilit delle membrature:
Non si effettua la verifica di instabilit flesso torsionale, o
svergolamento, in quanto i profilati saranno inglobati nel
getto in cemento armato della soletta del solaio.
CALCOLO PIEDRITTI PARAPETTO IN ACCIAIO
Il carico orizzontale imposto dalla vigente normativa di 200
daN/ml, tenuto conto che le nervature avranno un interasse di
cm. 90 e una sezione tubolare di cm. 8 x 4 (sp. 4 mm.) lo
schema di calcolo il seguente:
135 daN
110
Il momento flettente di calcolo allincastro vale:
MEd= 0,90 x 200 x 1,10 = 198 daN x m
Il valore di calcolo dellazione tagliante vale invece:
VEd= 0,90 x 200 = 180 daN
4.2.4.1.2.
sezione:
Resistenza
di
calcolo
flessione
retta
della
Prevedendo limpiego di sezioni di classe 1 la resistenza di
calcolo a flessione retta della membratura vale:
McRd = Wpl fyk /
MO
Con mo che vale 1,05.
McRd = 1,1 8,10 2350 /1,05= 19.957,84 daN cm
La condizione di resistenza prevista dalle norme :
MEd/McRd= 198/199,57=0,99 < 1
Elab. A4
Comune di Pistoia
Propriet:Azienda U.S.L. n 3
Progetto: Opere di restauro dellantico ospedale del Ceppo
presso il presidio ospedaliero di Pistoia-lotto
2- Loggiato su Piazza Giovanni XXIII e locali
connessi
PIANO DI MANUTENZIONE DELLA
PARTE STRUTTURALE DELLOPERA
(art. 10.1 del D.M. 14.01.2008)
Pistoia, li luglio 2011
Il progettista strutturale
Ing. Fabrizio DArrigo
Il dir. Lavori strutturali
Ing. Fabrizio DArrigo
PIANO DI MANUTENZIONE DELLA PARTE STRUTTURALE
Lart. 10.1 del D.M. 14 gennaio 2008 prevede che il
progetto strutturale di unopera sia composto da diversi
elaborati tali da definire compiutamente lintervento tra i
quali il piano di manutenzione della parte strutturale.
Limportanza di tale documento risulta evidente ove si
presti attenzione alla definizione di vita nominale di una
costruzione intesa come il numero di anni nel quale la
struttura, purch soggetta alla manutenzione ordinaria, pu
essere usata per lo scopo al quale destinata.
E evidente che la vita di unopera dipende dalla
manutenzione che riceve e questa funzione dellattenzione che
in fase di progettazione stata dedicata alla durabilit dei
materiali, alle tecniche costruttive e al rendere agevoli le
operazioni di manutenzione.
Per quanto riguarda lintervento in argomento le singole
strutture saranno realizzate con materiali che assicurano una
buona durabilit. Anche la posa in opera sar effettuata con
modalit tali da assicurare oltre alla durabilit unagevole
manutenzione.
In particolare le strutture metalliche della passerella di
collegamento saranno zincate a caldo mentre i profilati del
solaio, di cui si prevede il rinforzo, saranno adeguatamente
protetti da un abbondante strato di malta cementizia.
Nonostante ladozione degli accorgimenti sopra descritti,
si prevede di effettuare le seguenti operazione di verifica
periodica:
-ispezioni visive
annuali
-ripristino protezione
con riprese cementizia
15-20 anni
-verniciatura superfici zincate
40-45 anni
-scarificazione e risanamento
c.a. ammalorato
40-45 anni
La periodicit delle operazioni tiene conto della vita
nominale della costruzione che nel nostro caso di 100 anni.
Il progettista
il Direttore dei lavori
Elab. A.2
Comune di Pistoia
Propriet:Azienda U.S.L. n 3
Progetto: Opere di restauro dellantico ospedale del Ceppo
presso il presidio ospedaliero di Pistoia-lotto
2- Loggiato su Piazza Giovanni XXIII e locali
connessi
RELAZIONE SUI MATERIALI
IMPIEGATI
Pistoia, li luglio 2011
Il progettista strutturale
Ing. Fabrizio DArrigo
Il dir. Lavori strutturali
Ing. Fabrizio DArrigo
1)-DOSAGGIO E CARATTERISTICHE DEI MATERIALI
I materiali impiegati nella costruzione della struttura
esistente sono i seguenti:
Profilati per passerella:
a)Acciaio da carpenteria: S 235 avente le seguenti
tensioni caratteristiche: (art. 11.3.4.1. D.M. 14.01.2008)
ftk
tensione di rottura a trazione
360 (N/mm )
fyk
tensione di snervamento
235 (N/mm2)
Con le ulteriori specifiche di cui allart. 11.3.4.9 del
decreto di seguito indicate
ftk/fyk
t
allungamento a rottura
> 1,20
26
Elab. A.8
Comune di Pistoia
Propriet:Azienda U.S.L. n 3
Progetto: Opere di restauro dellantico ospedale del Ceppo
presso il presidio ospedaliero di Pistoia-lotto
2- Loggiato su Piazza Giovanni XXIII e locali
connessi
ELENCO DETTAGLIATO ALLEGATI
Pistoia, li luglio 2011
Il progettista strutturale
Ing. Fabrizio DArrigo
Il dir. Lavori strutturali
Ing. Fabrizio DArrigo
Il presente progetto si compone dei seguenti elaborati:
1)- Asseverazione modello A
2)- Relazione di calcolo strutturale:
Relazione generale illustrativa dellopera;
Normative di riferimento;
Descrizione del modello strutturale;
Verifica della sicurezza e delle prestazioni
struttura
della
3)- Calcoli Statici
4)- Relazione sui materiali impiegati;
5)- Piano di manutenzione della parte strutturale dellopera:
6)- Planimetria piano strutturale
7)- Elaborati grafici progetto architettonico- n 15;
8)- Elaborati grafici progetto strutture- n 1
Pistoia, li luglio 2011
Il progettista strutturale
Ing. Fabrizio DArrigo
Il dir. Lavori strutturali
Ing. Fabrizio DArrigo
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