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L’idea di questo generatore free energy mi è balzata all’improvviso in mente un paio di giorni fà
(oggi è il 20/02/2008) e siccome un ragionamento o una immagine mentale tira l’altra gli ho dato
forma e ora è da un semplice lampo è diventato un dispositivo da sperimentare. Premetto che non
l’ho provato ed è per ora solo un progetto teorico tutto da valutare con la sperimentazione e in sede
di discussione nel forum.
Come funziona
Su cosa si basa questo generatore? L’idea di base poggia su uno dei principi cardine della fisica
dell’etere riguardante l’estrazione di energia dall’etere stesso. Per estrarre energia dall’etere
possiamo agire in due modi:
Questo generatore ad “evento magnetico” come l’ho battezzato io si basa sul secondo principio.
L’idea è partita mentre ragionavo sull’energia accumulata nel tempo che in realtà non è altro che
l’energia accumulata nei vortici di etere essendo il tempo il semplice movimento a spirale dell’etere
stesso. Generando una compressione di flusso otteniamo anche una compressione temporale
localizzata e quindi un picco di energia esponenziale...questo picco potrebbe essere usato per
estrarre energia in eccesso dall’etere.
I classici generatori ad evento radiante utilizzano una scarica ad alta tensione che viene bloccata
all’improvviso per creare una onda d’urto nell’etere sul fronte della quale si accumula un eccesso di
cariche elettriche dipendentemente anche dal materiale che attraversa.
Mi è balenata questa idea e riflettendoci ho realizzato che si tratta solo di basare l’evento non più
sul campo elettrico ma invece su quello magnetico. Gli effetti sono diversi ma il principio è lo
stesso.
Con l’evento radiante classico noi sfruttiamo il campo elettrico che è una differenza di pressione e
quindi di “stress” nell’etere, quando creiamo un impulso secco nel campo elettrico si crea una onda
d’urto longitudinale. Nell’evento magnetico come da me concepito si lavora invece sul campo
magnetico che è un flusso chiuso di etere spiraliforme (è un vst macroscopico fondamentalmente),
interrompendo la creazione di un campo magnetico in maniera impulsiva andremo a ottenere una
accellerazione improvvisa di questo flusso che comprime il parametro temporale all’interno di esso.
L’effetto sarebbe quello di ottenere un eccesso di energia dovuta proprio a questa compressione.
1.Si lavora in corrente perchè influiamo sul campo magnetico e non quello elettrico. Quindi è un
circuito a bassa tensione e alto amperaggio più facile da gestire a meno che non si utilizzino
amperaggi mostruosi.
2.L’eccesso di energia sarebbe prodotto in loco e non attraverso una onda che si propaga all’esterno
del sistema. Da una parte ciò può significare che è più limitato per la trasmissione dell’energia a
distanza (ma è da verificare anche questo) ma è anche vero che è più facile raccoglierne l’energia.
3.Il circuito è molto semplice in termini costruttivi...almeno in questa fase poi la sperimentazione
mostrerà le eventuali evoluzioni necessarie.
Come è fatto
Questo generatore ad evento magnetico dovrà essere soggetto a molta sperimentazione per
verificarne il reale funzionamento.