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Il Corpo Nero e la costante di Planck

Prof.ssa Garagnani Elisa

Max Planck (1858-1947)


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Il Corpo Nero e la costante di Planck

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Radiazione e materia

LUniverso fatto di materia e di radiazione. Lenergia radiante che si


propaga sotto forma di onde elettromagnetiche costituisce uno degli
aspetti pi rilevanti della natura che ci circonda poich essa emessa
e assorbita da tutti i corpi e permea tutto lo spazio.
Quando la radiazione (costituita da onde radio, luce, raggi X, raggi
gamma, ecc...) incontra sul suo cammino la materia, viene in tutto o
in parte assorbita.
Lassorbimento deve essere accompagnato dallemissione (perch?),
nel corso della quale la materia cede a sua volta energia al campo.

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Radiazione e materia

LUniverso fatto di materia e di radiazione. Lenergia radiante che si


propaga sotto forma di onde elettromagnetiche costituisce uno degli
aspetti pi rilevanti della natura che ci circonda poich essa emessa
e assorbita da tutti i corpi e permea tutto lo spazio.
Quando la radiazione (costituita da onde radio, luce, raggi X, raggi
gamma, ecc...) incontra sul suo cammino la materia, viene in tutto o
in parte assorbita.
Lassorbimento deve essere accompagnato dallemissione (perch?),
nel corso della quale la materia cede a sua volta energia al campo.

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Irraggiamento
La radiazione emessa da un corpo dipende sia dalla natura della
materia di cui fatto, ma soprattutto dalla sua temperatura.

A seconda della temperatura, varia la frequenza delle onde


elettromagnetiche. Ad esempio, a temperatura ambiente vengono
emesse onde infrarosse (ed per questo che gli occhiali infrarossi
permettono di vedere gli esseri viventi anche di notte); oggetti molto
freddi emettono onde radio; oggetti molto caldi onde ultraviolette fino
ai raggi X e gamma.
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La seguente legge fu scoperta sperimentalmente da Stefan nel 1879 e


spiegata teoricamente per la prima volta da Boltzmann nel 1884.

Legge di Stefan-Boltzmann
Ogni corpo irradia una quantit di energia per unit di tempo e per unit di
superficie (detta emittanza) proporzionale alla quarta potenza della sua
temperatura assoluta T.
e.m.
Etot.
= T 4
dove = 5, 67 108 W m2 K4 detta costante di Stefan-Boltzmann.
In realt, lenergia emessa da un emettitore reale inferiore ed il valore
sopra rappresenta il caso ideale.
Questa legge gioca un ruolo simile alle propriet dei gas ideali (la cui
energia interna risulta proporzionale semplicemente alla sua
temperatura assoluta) cio rappresenta, come vedremo una propriet
termodinamica universale.
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La seguente legge fu scoperta sperimentalmente da Stefan nel 1879 e


spiegata teoricamente per la prima volta da Boltzmann nel 1884.

Legge di Stefan-Boltzmann
Ogni corpo irradia una quantit di energia per unit di tempo e per unit di
superficie (detta emittanza) proporzionale alla quarta potenza della sua
temperatura assoluta T.
e.m.
Etot.
= T 4
dove = 5, 67 108 W m2 K4 detta costante di Stefan-Boltzmann.
In realt, lenergia emessa da un emettitore reale inferiore ed il valore
sopra rappresenta il caso ideale.
Questa legge gioca un ruolo simile alle propriet dei gas ideali (la cui
energia interna risulta proporzionale semplicemente alla sua
temperatura assoluta) cio rappresenta, come vedremo una propriet
termodinamica universale.
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La seguente legge fu scoperta sperimentalmente da Stefan nel 1879 e


spiegata teoricamente per la prima volta da Boltzmann nel 1884.

Legge di Stefan-Boltzmann
Ogni corpo irradia una quantit di energia per unit di tempo e per unit di
superficie (detta emittanza) proporzionale alla quarta potenza della sua
temperatura assoluta T.
e.m.
Etot.
= T 4
dove = 5, 67 108 W m2 K4 detta costante di Stefan-Boltzmann.
In realt, lenergia emessa da un emettitore reale inferiore ed il valore
sopra rappresenta il caso ideale.
Questa legge gioca un ruolo simile alle propriet dei gas ideali (la cui
energia interna risulta proporzionale semplicemente alla sua
temperatura assoluta) cio rappresenta, come vedremo una propriet
termodinamica universale.
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Emettitore ideale ed assorbitore ideale

Se unalta capacit di emissione non fosse bilanciata da unalta


capacit di assorbimento, tutta lenergia di un corpo andrebbe perduta
ed esso raggiungerebbe una temperatura prossima allo zero assoluto.
Viceversa se una bassa capacit di emissione non fosse bilanciata da
una bassa capacit di assorbimento, lenergia interna di un corpo
tenderebbe a crescere ed esso raggiungerebbe una temperatura sempre
maggiore.
Dunque la capacit di emettere energia strettamente legata alla
capacit di assorbirla.
In altre parole lemettitore ideale sembra essere anche lassorbitore
ideale.

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Emettitore ideale ed assorbitore ideale

Se unalta capacit di emissione non fosse bilanciata da unalta


capacit di assorbimento, tutta lenergia di un corpo andrebbe perduta
ed esso raggiungerebbe una temperatura prossima allo zero assoluto.
Viceversa se una bassa capacit di emissione non fosse bilanciata da
una bassa capacit di assorbimento, lenergia interna di un corpo
tenderebbe a crescere ed esso raggiungerebbe una temperatura sempre
maggiore.
Dunque la capacit di emettere energia strettamente legata alla
capacit di assorbirla.
In altre parole lemettitore ideale sembra essere anche lassorbitore
ideale.

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Il Corpo nero: lassorbitore ideale

Per corpo nero si intende un corpo che assorbe tutta la radiazione che
lo colpisce, senza riflettere (da qui il termine nero) n trasmettere
nulla.
Un simile corpo non esiste in natura ma pu essere approssimato e
realizzato in modo da poter eseguire delle misure.
Nel 1860, il fisico tedesco Kirchhoff dimostr che un corpo cavo, per
esempio un forno, si comporta come un corpo nero quasi ideale purch
le pareti del corpo siano mantenute a temperatura T costante
(temperatura del corpo nero) e che nel corpo sia praticato un foro
piccolo rispetto alle dimensioni del corpo stesso.

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Il Corpo nero: lassorbitore ideale


Una buona approssimazione di corpo nero pu essere costruita con una
cavit, di forma qualsiasi, di materiale con una elevata conducibilit termica
e pareti poco riflettenti, posta in comunicazione con lesterno mediante un
piccolo foro, in tal modo la radiazione che entra nella cavit e colpisce la
parete interna, viene in parte riflessa e in parte assorbita perdendo energia,
in questo modo la radiazione destinata a compiere moltissime riflessioni
prima di potere eventualmente uscire dalla cavit cosicch una volta uscito
la sua energia residua cos piccola da potere essere trascurata. La
superficie immaginaria individuata dal foro si comporta quindi come un
corpo nero nei confronti della radiazione incidente.

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... ora studiamo lemissione del corpo nero


Quando la cavit in equilibrio termico e ha la temperatura T , il foro
diventa anche lo spioncino per studiare lenergia che viene emessa sotto
forma di radiazione.
Si osserva che questa radiazione si distribuisce in funzione della lunghezza
donda (o, equivalentemente, della frequenza f ). In altre parole, si pu
misurare quanta energia viene emessa per piccoli intervalli di lunghezza
donda o di frequenza.

Si ottiene cos uno spettro elettromagnetico che riporta lenergia emessa in


funzione della lunghezza donda per la determinata temperatura.
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Universalit dello spettro del Corpo Nero


Lo spettro della radiazione elettromagnetica in equilibrio termico
emessa dal corpo nero una funzione universale.
In altre parole, qualunque sia la sostanza di cui fatta la cavit, ad
una fissata temperatura T , il foro emette sempre la stessa quantit di
radiazione per unit di superficie e per ogni fissata frequenza.
Dimostrabile teoricamente...

... confermato sperimentalmente!

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Universalit dello spettro del Corpo Nero


Lo spettro della radiazione elettromagnetica in equilibrio termico
emessa dal corpo nero una funzione universale.
In altre parole, qualunque sia la sostanza di cui fatta la cavit, ad
una fissata temperatura T , il foro emette sempre la stessa quantit di
radiazione per unit di superficie e per ogni fissata frequenza.
Dimostrabile teoricamente...

... confermato sperimentalmente!

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Il problema del corpo nero


Come possiamo misurare la distribuzione spettrale dellenergia
nella radiazione di corpo nero a una data temperatura e come
possiamo ricavare una relazione che riproduca la distribuzione
stessa? (Kirchhoff 1859)
Con il rapido progredire dellindustria e delle
tecnologie elettriche, dal 1880 circa le
compagnie elettriche tedesche cercavano di
mettere a punto lampadine e fanali pi
efficienti di quelli dei loro concorrenti
americani e britannici. Fu per questo che la
misura dello spettro del corpo nero e il
problema di Kirchhoff del corpo nero
tornarono alla ribalta.
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Lo spettro del corpo nero

Nel 1887, il governo tedesco fonda il PTR (Physikalisch-Technische


Reichsanstalt, ovvero lIstituto Imperiale di fisica e tecnologia) che si
specializz proprio nelle determinazioni (non semplici) sperimentali dei
vari spettri di emissione. infatti qui che diversi gruppi di ricercatori
riuscirono a detreminarla sperimentalmente.
1893: Wien trova sperimentalmente la sua famosa legge di
spostamento.

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Lo spettro del corpo nero


Fissata la temperatura,
cosa rappresenta larea del
sottografico?
Larea sotto ciascuna
curva rappresenta
lenergia totale emessa
relativa a quella
temperatura ed il
confronto ra le aree
conferma la
proporzionalit diretta con
T 4 della legge di
Stefan-Boltzmann.
Cosa notate relativamente
al massimo?
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Lo spettro del corpo nero


Fissata la temperatura,
cosa rappresenta larea del
sottografico?
Larea sotto ciascuna
curva rappresenta
lenergia totale emessa
relativa a quella
temperatura ed il
confronto ra le aree
conferma la
proporzionalit diretta con
T 4 della legge di
Stefan-Boltzmann.
Cosa notate relativamente
al massimo?
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Lo spettro del corpo nero


Fissata la temperatura,
cosa rappresenta larea del
sottografico?
Larea sotto ciascuna
curva rappresenta
lenergia totale emessa
relativa a quella
temperatura ed il
confronto ra le aree
conferma la
proporzionalit diretta con
T 4 della legge di
Stefan-Boltzmann.
Cosa notate relativamente
al massimo?
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Legge dello spostamento di Wien


La frequenza rispetto alla quale si ha lemissione pi intensa direttamente
proporzionale alla temperatura assoluta T .
fmax = kT
dove k = 5.88 1010 s1 K1 .

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In termini di lunghezza donda:

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Un corpo nero... molto colorato!


Se il modello del corpo nero potesse essere applicato alle stelle ci
permetterebbe di calcolare la temperatura della superficie dellastro,
soltanto dalla distribuzione della sua energia irradiata. Sappiamo, infatti,
che ad ogni temperatura corrisponde una ben determinata curva a
campana con un certo valore del picco pi alto.

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Dalle lampadine alle stelle!


Il corpo nero ha la caratteristica di assorbire tutta lenergia che
proviene dallesterno e riemetterla solo in base alla temperatura. La
stella qualcosa di molto simile: non riflette assolutamente niente ed
emette solo in funzione della temperatura dello strato pi superficiale.
OK! Allora La prima enorme conquista stata ottenuta! Analizzando
la distribuzione della luce alle varie lunghezze donda possibile,
confrontando lo spettro della stella con quello del corpo nero che pi
gli assomiglia, RICAVARE la temperatura del corpo nero e quindi della
stella (senza aver avuto bisogno di un termometro cosmico!). Proprio
ci che abbiamo mostrato nella Figura dello spettro del Sole.
Semplicemente fantastico!
Anche se non sappiamo ancora interpretare il modello del corpo nero
allinterno di un quadro teorico, ci ha gi dato grandi soddisfazioni.
Proviamo ad immaginare se riuscissimo pure a capire a livello teorico il
suo comportamento.
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Verso lipotesi di Planck...

Lo spettro di emissione del corpo nero, mostra che lintensit


dellemissione tende a zero sia per alte che per basse frequenze e la
curva di emissione assume la forma di una campana asimmetrica.
Proprio la spiegazione della forma di questa curva rappresent per
unintera generazione di fisici teorici un vero rompicapo!

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Verso lipotesi di Planck...

La legge di Stefan-Boltzmann e quella di Wien sono due leggi molto


interessanti e molto utili, dato che legano molto bene temperatura,
frequenza ed energia totale irradiata. Tuttavia, sarebbe molto bello
saper descrivere matematicamente la campana, osservata
direttamente negli esperimenti.
In altre parole, cercare di andare oltre alla legge di Stefan-Boltzmann,
e calcolare teoricamente non solo lenergia totale, ma quella relativa a
ogni singola frequenza.

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Verso lipotesi di Planck...

Lidea che la materia fosse formata da sistemi di cariche elettriche,


legate fra loro da forze elettromagnetiche, costituiva un buon punto di
partenza per comprendere sia lemissione sia lassorbimento della luce
da parte della materia.
Il modello che sembrava pi promettente consisteva nello
schematizzare un corpo nero con un insieme di cariche che oscillavano
armonicamente, ciascuna con una sua propria frequenza.
Queste particelle cariche oscillano armonicamente attorno a una
posizione di equilibrio ed entrano in risonanza con la radiazione che le
investe. allora naturale pensare che tali oscillatori siano sensibili alle
onde elettromagnetiche da cui sono investiti, cos come possono essere
a loro volta sorgenti di onde elettromagnetiche.

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Verso lipotesi di Planck...

Lidea che la materia fosse formata da sistemi di cariche elettriche,


legate fra loro da forze elettromagnetiche, costituiva un buon punto di
partenza per comprendere sia lemissione sia lassorbimento della luce
da parte della materia.
Il modello che sembrava pi promettente consisteva nello
schematizzare un corpo nero con un insieme di cariche che oscillavano
armonicamente, ciascuna con una sua propria frequenza.
Queste particelle cariche oscillano armonicamente attorno a una
posizione di equilibrio ed entrano in risonanza con la radiazione che le
investe. allora naturale pensare che tali oscillatori siano sensibili alle
onde elettromagnetiche da cui sono investiti, cos come possono essere
a loro volta sorgenti di onde elettromagnetiche.

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Verso lipotesi di Planck...

Lidea che la materia fosse formata da sistemi di cariche elettriche,


legate fra loro da forze elettromagnetiche, costituiva un buon punto di
partenza per comprendere sia lemissione sia lassorbimento della luce
da parte della materia.
Il modello che sembrava pi promettente consisteva nello
schematizzare un corpo nero con un insieme di cariche che oscillavano
armonicamente, ciascuna con una sua propria frequenza.
Queste particelle cariche oscillano armonicamente attorno a una
posizione di equilibrio ed entrano in risonanza con la radiazione che le
investe. allora naturale pensare che tali oscillatori siano sensibili alle
onde elettromagnetiche da cui sono investiti, cos come possono essere
a loro volta sorgenti di onde elettromagnetiche.

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Latto di disperazione di Planck (1900)


In poche parole, ci che feci pu essere descritto semplicemente
come un atto di disperazione. (Max Planck)

e(f , T ) =

8hf 3
1
hf /kT
c2
e
1

Tale formula si adatta bene alla curva sperimenatle a patto di porre:


h ' 6 1034 Js
Oggi il valore pi attendibile di questa costante
h = 6, 6256 1034 Js

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Le sei settimane successive latto di disperazione

Lo stesso giorno in cui formulai questa legge mi dedicai al


compito di conferirle un vero significato fisico. (Max Planck)

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