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A mia moglie Samantha

e ai miei figli Vittorio e Guglielmo


per aver scelto di percorrere
questo tratto di strada insieme a me

FRANCESCO ALBANESE
PERCH MI CAPITA?
Alla ricerca del senso nascosto della vita

1 Edizione Ottobre 2015

Editoriale Programma s.r.l. Treviso


Tutti i diritti riservati dalla legge sui diritti dautore.
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mezzo di stampa e trasmissione chimica, elettronica, meccanica, fotocopie incluse. Eventuali
riproduzioni sono possibili solo con autorizzazione scritta da parte del proprietario del copyright.

Finito di stampare nel mese di Ottobre 2015

Impaginazione: Francesca Tamai

ISBN: 978-88-6643-361-3

FRANCESCO ALBANESE

PERCH MI

CAPITA?

ALLA RICERCA DEL SENSO NASCOSTO DELLA VITA

INDICE
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Prefazione
introduzione
ringraziamenti

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29
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37
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Caso, Causa ed effetto


Il concetto di caso
Caso e destino
Viviamo in un mondo prevedibile
Pensiamo in modo deterministico
Il tempo non lineare
Influenzare il passato

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43
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in Viaggio Verso il mondo dei Quanti


Mattoni piccolissimi?
Particella, dove sei?
Onda o particella?
Particelle che scelgono?
Se osserviamo, cambia tutto?
Pi veloci della luce?

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la realt della realt


Il campo quantistico
La realt emerge dal campo quantistico
Noi creiamo la realt
Mente e Coscienza
Comunicare col campo quantistico
Influenzare il campo quantistico

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86
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Creare la realt
Le credenze
Credenze consapevoli e inconsapevoli
Credenze e comportamento
La Legge di Attrazione
Creare la realt a distanza
Adesso creiamo la realt!

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101
104
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115
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il senso nasCosto della Vita


Il pensiero quantistico
Prima di emergere
LIntervita
Karma e libero arbitrio
Karma e malattia
Una visione dinsieme

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BiBliografia essenziale
lautore

Prefazione

uante volte da parte dei presenti ai convegni mi


stata rivolta la domanda: Perch mi capita? (e
per estensione: Perch proprio a me?), nellansiosa attesa di una risposta convincente e definitiva. Di solito tale
circostanza si verificata in occasione di situazioni di
sincronicit, di lutti, di traumi, di drammi o di pi gradite e inaspettate fortune personali. Pi raramente per
un bisogno di una vera e propria ricerca spirituale.
Ebbene, prendendo a tema lomonimo titolo dellinteressante libro di Francesco Albanese, pi che esprimere un complimento o un commento elogiativo dellopera dellautore (che indubbiamente merita entrambi i
riconoscimenti), mi sento di sottolineare la straordinaria
mole di riflessioni che il volume in grado di suscitare,
immaginando quante di queste, e quante altre ancora,
potranno emergere nellanimo del pubblico di lettori, al
fine di arricchire la base del loro patrimonio culturale.
In effetti, Perch mi capita? una delle primeve domande che ogni persona umana prima o poi costretta a
farsi. La risposta che niente e nessuno pu uscire dalla
regola cosmica.
C un ordine prestabilito in base al quale gli eventi
non si possono modificare a piacere.
Quindi quello che capita quello che deve capitare.
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Ineludibilmente.
Per noi occidentali difficile ammettere questa realt.
difficile credere che il libero arbitrio non esista; che il
libero arbitrio sia solo una fantasia della nostra mente
chiusa che non riesce a dribblare lillusione.
Ed un dato di fatto letteralmente inaccettabile da
parte di chi vorrebbe avere il potere di modificare la propria vita.
Personalmente ho provato a farlo, ma sistematicamente il mio ego ha fallito, perch la vita una necessit, e perch il mio ego voleva sostituirsi ad un IO che
obbedisce alla legge del determinismo assoluto.
Come mai?
Il motivo lo spiega splendidamente Krishna nel Vangelo ind della Bhagavad Gt: Il destino non qualcosa
proiettato nel futuro, ma un insieme di eventi che sono gi
accaduti. Noi non siamo una propriet personale, ma
funzionale. Non una propriet privata, ma corale.
Siamo parte di un Organismo Vivente Universale di
tipo cellulare. Basta una visione olistica del Tutto per
convincersene: in una struttura facsimile come il corpo
umano non si mai vista una sola cellula, tra miliardi
e miliardi di cellule che lo costituiscono, operare da s,
isolata dalle connessioni e dalle informazioni del sistema complessivo.
Essendo quindi il dettato del nostro destino personale gi realizzato a monte, lunica cosa che possiamo
fare di escogitare la possibilit di apportarvi qualche
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ritocco. Ma nulla di pi.


La voce della consapevolezza cosmica si gi fatta
sentire pi volte nel millenario corso della storia degli
uomini.
Padre [Coscienza Cosmica] non la mia, ma la tua volont sia fatta. Padre se vuoi allontana da me questo calice.
Padre sia fatta la tua volont [Pater Noster]. Quello che
devi fare [Giuda] fallo al pi presto. (Giovanni 13,27).
Sul palcoscenico del mondo non si recita a soggetto.
Esiste una regia. Noi non siamo dei protagonisti, siamo
solo dei tramiti, fin dalla nascita. Quindi la dottrina dei
meriti, dei vizi, delle virt, delle colpe e dei demeriti fa
sorridere il saggio.
vero, noi siamo creatori e creato, osservatori e osservato insieme. LUNO. Senza etichette e senza attributi. Siamo la sintesi degli opposti, i quali ci fanno dire che
esistono le cose belle e le cose brutte, facendoci vivere in
un mondo duale inesistente, dove la mente un baco.
Tuttavia se non ci fosse quella, noi non saremmo spinti,
in mezzo a tanti guai e a tanti abbagli, ad evolvere. Tra
laltro non saremmo qui, supportati da Francesco Albanese a farci la famigerata domanda: Perch mi capita? E
poi: Chi decide al posto nostro?
Nessuno lo fa Se noi siamo Padre e figlio, albero
e frutto, onda e mare, secondo lo schema di una infinita (sacra per gli antichi) circolarit, senza inizio e senza
fine, lo fa lImpersonale (di tutte le forme).
LUniverso figlio di una donna sterile, disse un gior11

no il Maestro, antesignano della fisica quantistica, usando una potente metafora. In questa affermazione ovviamente non si ravvisa nessuna contraddizione, per chi
conosce la Metafisica (Oltre la fisica).
Solo per chi ha una mente fisica, dualisticamente logica, relativamente einsteniana, la frase necessariamente
non pu che risultare completamente senza senso.
Ora, bisogna riconoscere che questo libro ha una sua
preziosit. Grazie a questo libro, tutti gli interrogativi di
un pensiero umano, fondato sul principio della ricerca
in un mondo intossicato da soli concetti relativi e preconfezionati (in cui noi tutti viviamo), vengono a galla,
risollevati dalla polvere del tempo.
Sono certo che chi avr la fortuna o la ventura di
leggerlo non potr esimersi dal provare la sensazione
di uscire da una prigione senza sbarre, in possesso di
un nuovo modo di pensare, ricco di un nuovo modo di
vedere, investigare, concepire e percepire la realt delle
cose, libero da un potere millenario tradizionale in cui
stato costretto a vivere come un inerte e passivo recluso,
per secoli e secoli.
Vittorio Marchi
7 settembre 2015

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introduzione
Un giorno, il grande guerriero giapponese Nobunaga
decise di attaccare il nemico, nonostante il suo esercito fosse
numericamente molto inferiore a quello avversario. I soldati
erano sfiduciati e non sembravano avere troppa intenzione di
affrontare il nemico. Ma Nobunaga sapeva che avrebbero vinto.
Cos, durante la marcia si ferm davanti a un tempio. Adesso
entrer nel tempio, disse ai suoi soldati. Quando sar uscito,
attaccheremo il nemico. Ma prima lancer una moneta in aria.
Se verr testa vinceremo, se verr croce invece perderemo.
Nobunaga entr nel tempio e preg in silenzio. Quando usc,
lanci in aria una moneta che, una volta caduta a terra, gir
un po su se stessa e si ferm mostrando la faccia con la testa.
I soldati esultarono, e divennero cos impazienti di combattere
che vinsero la battaglia, nonostante lo svantaggio numerico.
Nessuno pu cambiare il destino, disse a Nobunaga il suo
aiutante dopo la battaglia.
No, davvero nessuno disse Nobunaga, mostrandogli
una moneta che aveva testa su tutte e due le facce.
Questa bellissima storia zen apre una serie di interrogativi sul tema centrale di questo libro, vale a dire se le
cose capitino per caso o se siano predeterminate.
Facciamo un passo indietro e riflettiamo invece sul
fatto che un dilemma del genere riveste un ruolo fonda15

mentale per la nostra vita, indipendentemente da dove


stia realmente la verit. Rispondere a questa domanda
equivale a scegliere se salire sul palcoscenico della nostra vita come attori, o se sedere in platea ad osservarla,
da spettatori. Equivale quindi a scegliere a chi, o a cosa,
attribuire la responsabilit di quanto ci capita.
Se scegliamo di essere attori, siamo sicuri di essere in
parte noi stessi a modellare la nostra vita: scegliamo tutto ci che possiamo, e facciamo di tutto per ottenerlo, con
pi o meno grinta, dipende dalle persone. Qui il copione
non stato scritto da nessuno, stiamo improvvisando e
perci c una grossa percentuale di imprevedibilit circa ci che pu capitare da un momento allaltro.
Uscendo dalla metafora del teatro, la vita reale ci riserva continuamente delle sorprese, da quella che riteniamo pi ininfluente per il futuro, come lincontrare
casualmente un amico, a quella che pu da un momento
allaltro cambiare radicalmente la nostra vita, come un
incidente o una malattia invalidante. Quindi, pensare
che le cose siano in parte scelte da noi e in parte casuali
equivale a dire che ogni cosa pu accadere, nel bene e
nel male: chiunque ha potenzialmente una porta aperta
sul futuro che desidera ma, allo stesso tempo, chiunque
esposto alle minacce del mondo.
Se scegliamo invece di essere spettatori della nostra
vita, ci affidiamo a ci che stato progettato per noi da
qualcosa, come il destino, Dio, la provvidenza, o altro.
Siamo su una barca senza remi e seguiamo il corso del
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fiume. Lunica cosa che possiamo scegliere se accettare


o meno il percorso gi tracciato dallacqua, e se lamentarci quando il fiume curva, invece di procedere dritto
come vorremmo. Questa filosofia di vita, se vogliamo
cos chiamarla, solleva da ogni responsabilit circa i fallimenti e gli eventi spiacevoli della vita, ma allo stesso
tempo priva della soddisfazione che deriva dalla conquista e dal successo.
A gran parte delle persone per piace la via di mezzo,
e tiene cos un piede sul palco e uno in platea. A molti
piace infatti pensare di essere artefici del proprio destino, e allo stesso tempo vittime di un destino avverso. In
altre parole, per dirla con un pizzico di ironia, quando va
bene merito mio, quando va male colpa del destino
La posizione di questo libro che il caso non esiste
e, di conseguenza, che niente capita per caso. Ci che
viviamo nella nostra vita istante dopo istante, e di conseguenza tutto quanto ci capita, leffetto dellazione della
Coscienza che, da una dimensione senza spazio e senza tempo, fa emergere una specifica realt, tra le infinite
possibili. Lantico termine sanscrito col quale ci si riferisce a questa dimensione Akasha, quello pi moderno
campo quantistico. Infatti, il modello che propongo (e che
ogni lettore in base alla propria apertura verso il nuovo
libero di assumere pi o meno come metafora) trova
riscontro nei principi che regolano il mondo dellinfinitesimamente piccolo, il mondo dei quanti: energia che si
trasforma da onda a particella e viceversa, particelle che
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non sappiamo dove si trovano finch non le osserviamo,


o che scelgono se passare da una fenditura piuttosto che
da unaltra, o che comunicano istantaneamente a milioni
di chilometri di distanza o allindietro nel tempo, o che si
muovono ad una velocit maggiore di quella della luce,
sovvertendo il concetto di spazio-tempo Fantascienza?
No, realt. La nostra realt.
La realt che viviamo ogni giorno emerge dal campo
di energia che pervade lintero Universo e che ne collega
ogni singola particella. Siamo abituati a pensare che gli
oggetti siano separati e che esista un tempo che scorre
in avanti, diciamo noi. Ma il tutto strettamente collegato, attraverso questo campo di informazione da cui la
realt emerge nella sua totalit, tempo e spazio compresi.
Siamo noi che costruiamo nella nostra mente un mondo
deterministico basato sul principio di causa-effetto, sul
prima-dopo, vivendo il presente come punto di confine
tra un passato immodificabile e un futuro ignoto ma modificabile. Ma questa la nostra costruzione della realt,
non la realt a essere cos
Vediamola da questo punto di vista: e se non ci fossimo
accorti di essere realmente dentro la caverna di cui parlava
Platone? Se il mondo che viviamo fosse solo il riflesso sul
muro di una realt ben diversa? E se, oltre al futuro, anche
il passato fosse modificabile? E se ci che ci accade fosse
gi stato scelto, non da qualcuno o qualcosa, ma da noi stessi nella dimensione senza tempo della Coscienza? E se potessimo comunque rivedere le nostre scelte in ogni istante?
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Per tornare infine alla storia zen con la quale ho iniziato questa introduzione: se fosse stata lanciata in aria
una moneta non truccata e fosse uscito croce, lesercito
di Nobunaga avrebbe perso la battaglia? I soldati hanno
vinto perch erano pi motivati, avendo avuto la possibilit di sbirciare sul loro futuro vittorioso? Oppure la
loro credenza che avrebbero vinto ha realmente creato
un futuro dove sarebbero stati vittoriosi? C un nesso di
causalit tra la testa sulla moneta e la vittoria? E quando sulla moneta ci sono due teste il futuro possibile
sempre e solo uno? Con quella moneta, Nobunaga voleva forse dire che ognuno artefice del proprio destino?
E, in questo caso allora, le sue preghiere sono servite a
qualcosa, o erano solo scena?
Nelle pagine che seguono troverete la descrizione di
un modello nato dallesigenza di dare una risposta a tutte queste domande. un modello e, come tale, per sua natura non pu essere esaustivo. Ma basato su evidenze
provenienti da pi campi del sapere, collegati da una robusta, anche se invisibile, trama. Per questo motivo offre
una visione coerente, del mondo e della vita, alternativa
rispetto a quella che siamo abituati a concepire.
Non vi prometto che questo libro cambier il vostro futuro. Non vi prometto la ricchezza, n la salute perpetua, n
di creare la realt che desiderate con la sola forza del pensiero, basta volerlo. Lunica cosa che vi prometto di offrirvi
una risposta alla domanda che ciascuno di noi prima o poi
nella vita costretta a doversi fare: perch mi capita?
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ringraziamenti
Prima di cominciare, permettetemi di ringraziare le
persone che hanno dato un apporto fondamentale affinch questo libro vedesse la luce
Il ringraziamento pi grande va a mia moglie Samantha, per avermi spinto a scriverlo. Dopo Psicologia
e Alchimia della Coppia sentivo il bisogno di scrivere
qualcosa che toccasse il lettore in prima persona, nella
sua vita di tutti i giorni. Perch non scrivi qualcosa sul
perch capitano le cose?, sono state le sue uniche parole.
E quello che avete tra le mani ne il risultato.
Altrettanto grazie ad Angelo Pastrello di Editoriale
Programma, per lentusiasmo che ha fin da subito dimostrato per la mia proposta, e che mi ha ridato la carica
nei momenti di stallo. E grazie per i preziosi consigli che
mi ha dispensato in corso dopera e che lo hanno fatto
diventare, ci auguriamo, un libro di piacevole lettura.
Da Editoriale Programma vorrei ringraziare anche la
solare e propositiva Francesca Tamai, per la sua pazienza e per aver sempre accontentato ogni mia richiesta sulle grafiche dei miei libri e la loro impaginazione.
Un perpetuo grazie ad Augusta Larosa, che da anni
rende i miei scritti lisci e rotondi, per la sua infinita disponibilit.

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Grazie a Vittorio Marchi, per aver accettato di scrivere la Prefazione, e a Ivano Barocci di Gruppo Macro per
averci messo in contatto.
Desidero poi ringraziare tre fisici teorici, che mi hanno aiutato a guardare attraverso la lente quantistica: lamico
Ignazio Licata (che ha tentato invano di tenermi coi piedi
per terra), per avermi aperto gli occhi sullimportanza
di certi giochini quantistici rispetto al funzionamento del
tempo, della complessit e dellemergenza; Fred Alan Wolf,
per aver risposto alle mie domande sulla vita dopo la
morte e per le letture che mi ha consigliato; e in particolar modo Amit Goswami, per il tempo che mi ha dedicato via e-mail e di persona.
Un appunto importante per il lettore amante della
scienza: sappi che gli autori delle argomentazioni cui mi
riferisco nella mia trattazione sono opportunamente segnalati in corso testo. Pertanto, ci che leggerai e che ti
far rabbrividire, se non espressamente indicato, frutto
del mio pensiero, e non in alcun modo da attribuire
alle persone appena menzionate. In altre parole, uno mi
ha dato la farina, un altro lacqua e un altro ancora il lievito, ma il pane lho fatto io.
Un grazie speciale va anche a Alberto Lori, giornalista, formatore e divulgatore, per aver accettato di prestare la propria inconfondibile voce per il booktrailer1.

1 Puoi trovare il booktrailer di Perch mi Capita? sul mio sito web e su YouTube.

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Infine, ma non per ultimo, ringrazio te, lettore, che hai


deciso di leggere questo libro. Se vero che il caso non
esiste, esiste allora un motivo per il quale adesso si trova
tra le tue mani. Io non so quale sia il motivo, sta a te trovarlo. Ma cercalo! Perch stai pur certo che da qualche
parte c

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