Sei sulla pagina 1di 5

Piano Faunistico Venatorio 2006-2010 (L.R.T 3/94 art.

9) Provincia di Grosseto

PIANO FAUNISTICO VENATORIO 2006-2010


Provincia di Grosseto

FONDI CHIUSI E AREE SOTRATTE ALLA


CACCIA PROGRAMMATA
(LRT 3/94 art. 25)

Trasposizione by mediaWISE.it

pg-124

Piano Faunistico Venatorio 2006-2010 (L.R.T 3/94 art.9) Provincia di Grosseto

RIEPILOGO DATI E VALUTAZIONI

La possibilit da parte di un proprietario o di un conduttore di vietare laccesso ad un


cacciatore nella sua propriet garantita dal codice civile. Lo Stesso codice ha anche definito che il
fondo deve risultare chiuso secondo le modalit previste dalla legge sulla caccia cercando di creare,
comunque secondo noi senza riuscirvi, una forma di subordinamento alla specifica normativa che
riguarda la gestione faunistico venatoria del territorio.
La possibilit da parte dei proprietari e conduttori di istituire un fondo chiuso con la sola
comunicazione, ovvero notifica, al Comune ed alla Provincia se il fondo supera i 3 Ha di
estensione, fa si che tale struttura esca completamente dalla programmazione del territorio, sia dal
punto di vista faunistico venatorio, sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista urbanopaesaggistico.
Alla Provincia riservata la possibilit di catturare, direttamente o tramite autorizzazione del
proprietario, selvaggina allinterno del fondo, o perch ne fa richiesta il proprietario stesso o perch
il medesimo decide di destituire il vincolo.
Nel corso degli ultimi anni la presenza di fondi chiusi ha creato, in particolar modo quando
sono incluse al loro interno aree boscate, notevoli problemi per il ricovero, cui di fatto fungono, di
ungulati. Infatti, fondi chiusi con aree boscate incluse ed aree coltivate esterne al fondo sono
situazioni spesso di grande incompatibilit, e la Provincia ha tentato in varie occasioni di
provvedere a catturare cinghiali ma sempre con difficolt e con risultati non soddisfacenti.
In occasione della redazione del PFVP 2000/05 fu effettuato un puntuale censimento dei
fondi chiusi su tutto il territorio provinciale, rilevando la presenza di totali 9750 ettari di superficie
chiusa ai sensi della normativa sopra ricordata.
Nel corso di questi anni si avuto un aumento deciso della superficie preclusa allattivit
venatoria con lo strumento del fondo chiuso e si passati da 9.750 ettari a totali 12.696.
Lincremento che si avuto stato pertanto del 30%. Allo stato attuale i fondi chiusi rappresentano
il 2,9% del territorio agro silvo pastorale provinciale.
Il Comune in cui negli ultimi cinque anni si avuto il maggior aumento di fondi chiusi
Capalbio, dove ne sono stati istituiti 880 ettari, un aumento di circa 500 ettari avvenuto nei
comuni di Grosseto e Magliano in Toscana.
Nellarea collinare molti nuovi fondi chiusi sono istituiti contemporaneamente al recupero di
casolari abbandonati da parte di cittadini, per lo pi provenienti da altre realt e spesso con buone
disponibilit economiche, i quali per evitare cacciatori e cercatori di funghi hanno delimitato le
propriet con recinzioni costituendo il fondo chiuso.
I fondi chiusi di dimensioni superiori a 3 ettari sono da considerarsi allinterno della quota di
territorio agro-silvo-pastorale destinato a protezione della fauna selvatica di cui all'art. 9 della LR
3/94. Anche per questo fu effettuato in occasione della redazione del PFVP 2000/2005 il
censimento dei fondi chiusi effettivamente presenti. Larchivio presente al tempo presso il
competente ufficio provinciale non aveva ricevuto negli anni varie notifiche distituzione ed, infatti,
la superficie totale che risultava agli atti era largamente inferiore. Nel corso di questi anni si
Trasposizione by mediaWISE.it

pg-125

Piano Faunistico Venatorio 2006-2010 (L.R.T 3/94 art.9) Provincia di Grosseto


provveduto, in particolar modo collaborando con gli uffici dei comuni, a mantenere ben presente il
quadro della situazione generale. Si provveduto con controlli dufficio e verifiche sul posto circa
lo stato di fatto, di segnalazioni varie, anche risalenti ad anni addietro e mai verificate. Si
provveduto alla verifica, grazie alla collaborazione del personale del Corpo di Polizia Provinciale,
della regolarit dei nuovi fondi chiusi via via istituitisi.
Lesatta conoscenza della localizzazione e le verifiche effettuate consentono di avere sempre un
quadro aggiornato, ma ci in ogni modo ininfluente al fine della programmazione faunistica e
faunistico-venatoria, in quanto sia la Provincia sia gli ATC non possono influire sulla presenza o
meno dei fondi chiusi.

Trasposizione by mediaWISE.it

pg-126

Piano Faunistico Venatorio 2006-2010 (L.R.T 3/94 art.9) Provincia di Grosseto


ESCLUSIONE DEI FONDI RUSTICI DALLA CACCIA PROGRAMMATA
Il proprietario o conduttore di un fondo che intende impedire l'esercizio dell'attivit venatoria nel
proprio fondo pu, oltre al fondo chiuso, richiedere ai sensi dellart. 15 della legge 157/92
lesclusione dello stesso fondo dalla caccia programmata.
Per la Provincia, sempre secondo la legge 157/92, lesclusione del fondo dalla caccia
programmata non pu prescindere dalla valutazione dellincompatibilit con l'attuazione della
pianificazione faunistico-venatoria propria del PFVP.
Il proprietario che intende avvalersi di tale possibilit pu richiedere al Presidente della
Provincia, entro trenta giorni dalla pubblicazione del piano faunistico-venatorio regionale
richiesta motivata che deve essere esaminata entro sessanta giorni.
La Legge Regionale Toscana n. 3/1994 ha individuato allart. 25 i casi nei quali la richiesta pu
essere accolta: . Quando l'attivit venatoria sia in contrasto con l'esigenza di salvaguardia di
colture agricole specializzate nonch di produzioni agricole condotte con sistemi sperimentali o
a fine di ricerca scientifica, ovvero quando sia motivo di danno o di disturbo ad attivit di
rilevante interesse economico, sociale o ambientale..
La specifica valutazione da parte delle Amministrazioni Provinciali delle istanze si basa sui
criteri dammissibilit e accoglimento definiti dallart. 72 della Delibera Consiliare Toscana
292/94 dattuazione della LRT 3/94.
Secondo tali criteri esistono tre tipologie di casi in cui il proprietario o il conduttore pu
presentare istanza desclusione del fondo dalla gestione programmata della caccia:
a. superfici di terreno dampiezza non inferiori a 100 ha con caratteristiche
ambientali tali da consentire leffettivo svolgimento di unazione di tutela e
salvaguardia della fauna selvatica
b. superfici di terreno nelle quali vengano condotti programmi sperimentali di
allevamento e coltivazione attuati con finanziamenti di Enti pubblici ed Universit,
finalizzati alla ricerca scientifica ed alla innovazione tecnologica.
c. luoghi nei quali vengono svolte attivit di rilevante interesse economico e sociale
con effettivo danno e disturbo allattivit
La Regione, pur dando degli indirizzi concreti per la valutazione delle istanze, lascia di fatto alle
province la interpretazione dei criteri sopra riportati nella valutazione pratica delle stesse. Si ritiene
nel PFVP assolutamente opportuno integrare i criteri, almeno per quanto riguarda lapplicazione dei
casi di cui alle lettere a) e c) sopra riportati, rendendoli pi rispondenti alla realt territoriale della
Provincia.
Per capire limportanza di definire ulteriori criteri si possono fare due esempi:
Se per effettivo svolgimento di una azione di tutela e salvaguardia della fauna selvatica si
intendessero tutti quei territori in grado di ospitare in qualche modo animali selvatici tutte le istanze
di proprietari singoli, o associati per arrivare a 100 ettari, dovrebbero nella nostra provincia essere
accettate; se invece leffettivo svolgimento di una azione di tutela e salvaguardia della fauna
selvatica si ritenesse possibile solo nelle aree pi pregevoli gi presenti allinterno di Riserve
Trasposizione by mediaWISE.it

pg-127

Piano Faunistico Venatorio 2006-2010 (L.R.T 3/94 art.9) Provincia di Grosseto


Naturali o nei parchi, allora, tutte le istanze presentate sulla base della lettera a) dovrebbero essere
respinte.
Se per danno e disturbo ad un interesse economico e sociale si intendesse lo sparo di un fucile in
lontananza e si considerasse che tutti gli agriturismi rivestono un rilevante interesse economico e
sociale si profilerebbe la sottrazione dalla caccia programmata di tutti quei fondi in cui si effettua
agriturismo, se, invece, attivit di evidente rilevante interesse per leconomia locale, non fossero
considerate di rilevante interesse economico e sociale, tutte le istanze presentate sulla base della
lettera b) dovrebbero essere respinte.
Questi esempi, ovviamente estremizzati nellinterpretazione del dettato di cui allart. 72 della DCR
292/94, fanno intuire che necessario provvedere alla loro integrazione per quanto riguarda la
nostra realt provinciale.
La valutazione di istanze presentate sulla base della lettera a) dellart. 72 della DCR 292/94
(superfici di terreno di ampiezza non inferiori a 100 ha con caratteristiche ambientali tali da
consentire leffettivo svolgimento di una azione di tutela e salvaguardia della fauna selvatica) si
basa esclusivamente sul sopralluogo, obbligatorio ai sensi dello stesso art. 72, del tecnico incaricato,
il quale redige apposito verbale. Sono pertanto da considerarsi territori su cui si svolge un azione di
tutela e salvaguardia della fauna selvatica ai sensi dellart. 72 lettera a) quelli che presentano
almeno uno dei seguenti requisiti:
-

dove non si eserciti il controllo dei fitopatogeni o dei fitoparassiti con metodi chimici o che
vi si fa ricorso con metodologie compatibili con lambiente
dove sia frequente osservare varie specie di elevato interesse faunistico o sono presenti rare
specie botaniche
dove non venga esercitata attivit di allevamento intensivo o estensivo oppure condotta con
densit compatibili con la tutela dellambiente e comunque estesa per una ridotta frazione di
superficie che si chiede di escludere dallattivit programmata
con ridotta attivit antropica e scarsa presenza di viabilit pubblica
in cui la conduzione delle attivit agricole caratterizzata da rotazioni colturali che
determinino una buona differenziazione delle specie coltivate e da operazioni
agronomicamente compatibili con lambiente (es. ripulitura meccanica delle fosse,
manutenzione e ripristino delle siepi e dei frangivento, interramento dei residui di
coltivazione etc)

Un criterio obbiettivo per la valutazione di istanze presentate sulla base della lettera c) dellart. 72
della DCR 292/94 (luoghi nei quali vengono svolte attivit di rilevante interesse economico e
sociale con effettivo danno e disturbo allattivit) la valutazione della rilevanza rispetto alla media
della realt locale. In questo senso sono pertanto da considerarsi rilevanti, prendendo ad esempio
unattivit agrituristica, solo quelle che hanno vari parametri: affluenza di pubblico o utenti,
occupazione in termini di personale impiegato, investimento e ritorno economico; effettivamente
superiori alla media di analoghe realt del territorio comunale o sovracomunale. Le istanze
dovranno quindi evidenziare, ognuna per la sua categoria, oltre alleffettivo disturbo arrecato
dallattivit venatoria, la rilevanza, intesa come anzi detto, rispetto a tutte le stesse tipologie di
attivit del territorio comunale o sovra comunale se del caso.
Per tutte le istanze presentate dovranno essere fatte le necessarie verifiche sul posto e dovr essere
redatto apposito verbale sulla base del quale il Dirigente competente, verificata la rispondenza ai
requisiti, rilascia lautorizzazione o comunica linaccoglibilit allinteressato.
Trasposizione by mediaWISE.it

pg-128

Potrebbero piacerti anche