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Savona.
Una crisi industriale sia in ambito urbano che territoriale. Le industrie che
hanno chiuso in citt, nel territorio adiacente, in Valbormida sono molte. Gli
abitanti di Savona nel 1971 sfioravano gli 80.000, oggi sono scesi a circa 60.000:
25% di meno.
Da anni il fenomeno si fermato, ma la situazione economica grave, complice
sia la situazione internazionale ma ancor di pi quella italiana. Infatti allestero ci
sono delle riprese in atto, in Italia no. A Savona tanto meno. Anzi, a sentire certi
indicatori parrebbe che la negativit persista e continui.
Le crisi danno sempre delle visioni negative, ma sono anche lopportunit
per il cambiamento. Si pu fare qualcosa? Certamente s. Ci sono molti esempi
di riconversioni di citt industriali nel mondo: Pittsburg una realt ormai divenuta
storica, ma recentemente, qui vicino in Europa, in Spagna, Bilbao.
Nelle pagine seguenti un articolo che descrive abbastanza bene la realt di
Bilbao: cambiare si pu, possibile! Bisogna volerlo!
Bisogna che tutti gli attori della realt urbana si coalizzino in un piano di
sviluppo a breve, medio, lungo termine. Ci vuole un piano. I soldi si troveranno.
Ma ci vogliono delle idee chiare e positive di sviluppo e fare le mosse giuste.
Serve, ultimo ma non ultimo, uno studio accurato del muoversi in questa area
sia a piedi che in bicicletta ma anche con mezzi sia pubblici che privati: la mobilit
lanima della vit.
Il piano di ristrutturazione di via Nizza del comune di Savona vede solo due
obiettivi: il primo di limitare la velocit in via Nizza declassando la strada a
strada di quartiere e restringendola per ricavare una pista ciclopedonale e
giardini a scapito della viabilit stradale, e questo senza nessuna alternativa,
senza prima aver realizzato una Aurelia bis. Inconcepibile!
Il secondo obiettivo quello di realizzare una passeggiata sulla spiaggia
davanti alle installazioni balneari, in assoluto contrasto tra le esigenze balneari e
le esigenze di passeggio. Il comune non sembra aver tenuto in minimo conto
lesperienza Fornaci, dove una simile realizzazione di passeggiata di legno sulla
spiaggia stata immediatamente fagocitata dal mare, e recentemente stato
demolito quanto ne restava. Anche qui: inconcepibile!
Occorre una ristrutturazione vera di questa parte cos importante per lo
sviluppo futuro di Savona, non la ristrutturazione di via Nizza cos come pensata
ma una rivisitazione in chiave urbanistica dellintera area. Questa parte potrebbe
essere, se ben gestita, proprio il futuro di Savona.
Il progetto di pista ciclopedonale e di ristrutturazione di via Nizza senzaltro un
punto di partenza fondamentale, perch la mobilit punto chiave di qualsiasi
urbanizzazione, sia essa unopera completamente nuova, sia unoperazione di
riconversione.
Quando si opera su unarea nuova si pu operare con libert, mentre
unoperazione di riassetto quando esistono numerose installazioni presenti assai
pi complessa, ma non impossibile.
Serve unoperazione che imponga regole, obiettivi, ed imponga un legante a
quanto esistente. Quale legante? Larea in una posizione ottimale per quanto
riguarda la sua adiacenza al mare: una opzione mai sfruttata bene. Lopportunit
offerta dalla posizione e lidea che tutta larea da brutta periferia si trasformi in
una bella zona attraente potrebbero essere gli elementi di base.
Serve per un piano urbanistico che faccia propria questa idea in un modo
concreto, che riveda il progetto di ristrutturazione di via Nizza e della passeggiata
ciclopedonale in modo pi ambizionso, perch indubbio che la mobilit
fondamentale. Ma non basta la mobilit: serve anche un piano parcheggi. Serve
anche che la passeggiata ciclopedonale non abbia la funzione minimale di essere
al servizio del quartiere ma serve che la passeggiata sia una attrattiva, sia per il
quartiere che per il comprensorio e linterland, serve che il quartiere si evolva da
periferia a centro di attrazione culturale, turistico, tempo libero, svago, shopping.
Occorrerebbe,
poi,
ricercare
alcuni
dei
pregi
pi
interessanti
presenti
nella
citt:
al
di
l,
quindi,
dei
manufatti
presenti
per
esempio
in
corso
Italia
e
nel
centro
storico,
sarebbe
importante
individuare
le
opere
artistiche
pi
significative
e
concentrarle
in
un
ambito
spaziale
ristretto
e
visitabile
con
una
sua
continuit.
Anche
in
questo
caso,
pi
che
interventi
immediati
diretti,
Savona
abbisognerebbe
di
uno
studio
di
fattibilit
che
porti,
in
breve
tempo,
ad
impostare
decisioni
operative
consone.
Interventi
Genova alla fine degli anni 80 era una citt industriale in crisi. Lesplosione della
centrale di Cernobyl ebbe pesanti ripercussioni sulle industrie genovesi che
lavoravano sul nucleare: almeno 2000 persone di Ansaldo dovettero cambiare
lavoro ed anche lindotto sub pesantemente il fatto. Ma anche Italimpianti,
Italsider ed altre aziende subirono pesanti ristrutturazioni.
Nel 1992 Genova inaugur con poco entusiasmo, se non quello di aver ricevuto
cospicui finanziamenti dallo Stato, larea del porto antico. Levento delle
Colombiadi fu molto propizio per Genova, che aveva per un ambiziosissimo
progetto di Renzo Piano. Anche lacquario faceva parte del progetto. La citt non
ci credeva per nulla: alla fine dellevento cerano 4 pesci che nuotavano in vasca
e la citt lo voleva chiudere. Poi lo cedette a Costa che lo port a quel successo
che oggi indiscutibile.
Ho citato questo ulteriore esempio, oltre a Bilbao, perch bisogna essere un po
ottimisti sul nostro futuro. Ottimisti, non visionari. Ottimisti il contrario di
affermare ma tanto non si pu fare, chi ce li mette i soldi, quelli di l non si
muoveranno mai: frasi di questo tipo che a Savona sono di casa.
Con queste premesse neppure si fanno ipotesi di futuro.
(Publilio Siro).
Nel progetto di ristrutturazione di via Nizza non ci sono nuovi parcheggi: quindi
persisteranno le gravissime situazioni attuali: come pu unarea diventare
attraente senza parcheggi adeguati?
Forse con un concetto popolare in Comune di Savona dei mitici parcheggi di
cornice. Ma dove? Una domanda lecit: una mamma con due bimbi con le
biciclettine che voglia portarli sulla passeggiata, progettata dal progetto vincitore
del concorso, che fa? Parcheggia allinesistente parcheggio di cornice e con bimbi
e biciclettine prende un mezzo pubblico per andare sulla passeggiata?
Anche questo concetto dei parcheggi di interscambio piuttosto discutibile, come
per il concetto relativo al restringere le strade.
in primo luogo non tiene conto delleffetto mare: una struttura in legno
sarebbe rapidamente fagocitata dal mare;
non tiene conto delle esigenze dei bagni marini: mai visto una
passeggiata alta 70 cm posta tra i bagni marini stessi ed il mare, in
evidente contrasto tra le esigenze dei balneari col passeggio.
2 rotatoria (anche qui si fa per dire) di piazza Leon Pancaldo senza gli
appropriati dare precedenza;
In conclusione:
Sia la parte viabilistica e dei parcheggi del progetto, che la parte della
passeggiata, non ottemperano minimamente ad una funzione di riqualificazione
urbana qualificante.
NB
In questa proposta s trascurata la componente di arredo urbano volutamente,
perch il suo scopo quello di porre il problema se si pu e si vuole disporre di
una passeggiata ciclopedonale attraente, curando praticamente solo il percorso e
le dimensioni, nonch lutilizzo della parte inferiore a scopi balneari e di parcheggi.
Larredo urbano, chioschi, bar e quantaltro potranno far parte della seconda fase
di dettaglio!
Bilbao, la principale citt basca della Spagna fu fondata nell'anno 1300, lungo la
riva destra del fiume Nervin, e nacque come un piccolo nucleo dedito
principalmente al commercio marittimo. Fu solo a partire dal 1850, con
l'espansione della citt e la creazione del primo altoforno che l'attivit economica
si concentr, quasi esclusivamente, nella siderurgia e nell'industria navale. E
proprio questa mancanza di diversificazione provoc gravi conseguenze per
Bilbao, quando ci fu la crisi industriale del 1975. Circa il 30% della popolazione
attiva era disoccupata e gli impianti chiusi e abbandonati davano un'immagine di
forte degrado, non solo produttivo, ma anche urbanistico e ambientale, che
sembrava impossibile sanare. Una situazione ulteriormente aggravata
dall'inquinamento e dalla contaminazione subita negli anni passati dalle acque del
fiume e dei suoi affluenti, a causa degli sversamenti indiscriminati delle acque di
formazione delle industrie, e la scarsa consapevolezza ambientale da parte delle
autorit dell'epoca. Quel periodo di crisi economica, a cui si aggiunse l'alluvione
che colp la citt nel 1983, fu allo stesso tempo un'opportunit per il cambiamento
e la riqualificazione di terreni di gran valore e per lo sviluppo urbanistico della citt.
Progetto
In questo contesto nasce il piano di riqualificazione urbana a lungo termine,
messo a punto dalle autorit madrilene e da quelle basche, allo scopo di trainare
Bilbao in una nuova epoca, quella dello sviluppo post-industriale. Partendo da
una citt soffocata da acciaierie e container del porto fluviale e industriale,
si arriva ad una citt moderna e tecnologica, una citt a misura d'uomo,
destinazione turistica e culturale, capace di affascinare visitatori provenienti
da ogni parte del mondo.
Interventi
La nuova Bilbao nata ufficialmente nel 1991 con la creazione dell'associazione
Bilbao Metropoli 30, per volont del sindaco della citt, della Provincia e del
Governo basco con 30 soci, tutti impegnati a rilanciare la citt. Metropoli 30
riunisce un centinaio di soci: centri produttivi, universit, organizzazioni no-profit,
enti pubblici locali, banche e fondazioni, camere di commercio, ecc.
L'associazione sviluppa piani, ricerche ed eventi promozionali finalizzati al
recupero e alla rivitalizzazione dell'area urbana della citt e gestisce ogni iniziativa
inserita nel Piano Strategico, in vista di una collaborazione sempre pi proficua tra
settore pubblico e settore privato. Bilbao Ria 2000 invece una societ pubblica,
nata per risolvere il problema delle relazioni tra il potere centrale spagnolo e i
poteri locali baschi, per realizzare grandi progetti di riqualificazione urbana.
finanziata per il 50% dal Governo centrale e per il restante 50% dalle autorit
basche.
Tra i principali interventi realizzati:
stima che, nel 2008, l'utilizzo di questo mezzo di trasporto pubblico abbia
ridotto le emissioni del contributo che avrebbero potuto dare 8mila
automobili percorrendo ognuna 30mila chilometri. Perfino una
delegazione di Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) guidata dal sultano Ahmed
Al Jaber si recata a Bilbao a vedere la "metropolitana verde", esempio
di innovazione ecosostenibile, da importare nei propri paesi);