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INDICE
1 RICHIAMI SULLE UNIT DI MISURA UTILIZZATE..........................................................3
2 ANALISI DEL FABBISOGNO ENERGETICO E DELLE RISORSE DISPONIBILI............4
2.1 I Fabbisogni nel Mondo ed in Italia.............................................................................4
2.2 Disponibilit delle risorse ............................................................................................8
2.3 La diffusione delle Rinnovabili in Italia e previsioni (rapporto Legambiente 06)........12
3 ENERGIA ELETTRICA.....................................................................................................13
3.1 Produzione denergia Elettrica...................................................................................14
3.1.2 Centrali termoelettriche......................................................................................16
3.2 Problematiche riguardanti lenergia elettrica..............................................................16
3.3 Lenergia elettrica in Italia...........................................................................................18
18
4. QUADRO NORMATIVO ENERGETICO : ieri ed oggi...................................................18
3.4 Legge 10/91 e Decreti attuativi .................................................................................19
3.5 Terminologia..............................................................................................................20
3.6 Decreti attuativi...........................................................................................................20
3.7 Nuove Norme Tecniche e Legislative sulla certificazione energetica .......................21
3.8 Isolamento Termico....................................................................................................25
4 L'ENERGIA SOLARE.......................................................................................................29
4.1 Caratteristiche............................................................................................................30
4.2 Utilizzazione dellenergia solare.................................................................................33
M (mega) = 10
G (giga) = 10
T (tera) = 10
12
1 TEP( Tonnellata di Petrolio Equivalente ) = circa 7,3 Barili Petrolio= 11628 kWh
1 kWh ( potenza x tempo = misura di energia) = equivalente a circa 8 grammi di
petrolio potenziali
Equivalenze tra fonti energetiche
1 bep (BARILE EQUIVALENTE DI PETROLIO
bep
1
7,3
5,11
6,023
tep
0,137
1
0,7
0,825
tec
0,196
1,429
1
1,190
km3 gas
0,167
1,212
0,840
1
Il metano viene spesso preferito al carbone ed al petrolio anche per i suoi effetti
relativamente meno inquinanti lambiente, soprattutto grazie al suo basso contenuto
di carbonio e zolfo.
Crescer anche il consumo di carbone, ma pi lentamente di quelli del petrolio e del
metano. La Cina e lIndia insieme genereranno due terzi dellaumento della domanda
mondiale di carbone nel periodo considerato. In tutte le regioni, luso del carbone si
concentrer sempre pi nella produzione di elettricit, settore in cui rimarr il
combustibile predominante. Sul lungo termine, la diffusione di tecnologie avanzate
aumenter la convenienza del carbone come combustibile per centrali elettriche,
soprattutto a causa dellatteso aumento dei prezzi del metano.Gli Stati Uniti
consumano oggi circa il doppio dell'energia dei Paesi Europei, infatti il consumo procapite annuo negli USA di 8 TEP, mentre in Francia, Germania, Gran Bretagna e
Giappone di 4 TEP, ed in Italia di circa 3 TEP. Il consumo in Italia si mantiene
pi basso rispetto ad altri paesi europei per un minor sviluppo industriale, ma anche
grazie ad una recente pi accorta politica economica ed ambientale. I consumi di
energia primaria nei principali Paesi del Mondo dal 1970 al 1996 sono costantemente
aumentati ma con cali della percentuale di aumento, eccezion fatta per molti paesi in
via di sviluppo dove il fabbisogno in costante aumento. Secondo le previsioni (che
notoriamente hanno valori anche assai diversi tra loro a seconda dell'orientamento
politico-economico dell'ente che le pubblica) per il 2020 lo sviluppo mondiale dei
consumi di energia dovrebbe aumentare da un minimo di 11.400 ad un massimo di
15.400 MTEP (megaTEP = 10 TEP). Conseguentemente si registrerebbe ad esempio
un aumento delle emissioni di CO2 dalle attuali 6.000 Mtonnellate a circa 10.000 Mt,
con conseguenti preoccupanti effetti inquinanti.
6
Per quanto riguarda il gas le previsioni per l'Europa fino al 2020 sono di un aumento
dei consumi accompagnato, per, da un calo della produzione.
In Italia la media dei consumi del settore residenziale di circa il 20%, e nel terziario
del 10-13% dei consumi totali, con valori minori al sud in virt del clima pi caldo, .
essi sono in gran parte dovuti al riscaldamento e al condizionamento. Quest'ultima
voce in particolare, con l'avvento dei condizionatori d'aria, ha subito negli ultimi anni
un aumento considerevole, tanto che in alcune localit turistiche, ma in generale in
tutto il Paese, si registrano consumi estivi confrontabili o addirittura superiori a quelli
invernali. Qui di seguito vengono riportate le suddivisioni dei consumi complessivi
nel 1987, che negli anni successivi hanno subito variazioni percentuali modeste.In
Italia attorno allanno 2000 il consumo interno lordo stato di 174 MTEP , con valori
allincirca costanti negli ultimi anni fino ad oggi . Di questi si producono in tutto
circa 34 MTEP, se ne importano 157, ed esportano 17 (ma solo dopo averli importati
e lavorati, dunque vengono anche quelli dall'estero).
Quindi il consumo energetico in Italia per almeno l85 % di importazione.
In Italia l'energia al primo posto pressoch costantemente sulla bilancia dei
pagamenti in uscita, soltanto a volte in estate scendeva al secondo. La previsione di
domanda energetica per il 2010 annuncia un modesto aumento, dunque, se non ci
saranno sviluppi imprevisti della produzione energetica nazionale, le importazioni
sono destinate ad aumentare proporzionalmente.
Per legge obbligatorio il "bunkeraggio", ossia l'immagazzinamento di una certa
quantit di materie energetiche in luoghi sicuri, escludendola dalla distribuzione, in
modo che sia garantito un minimo di autosufficienza per brevi periodi di crisi.
La quota attuale di materie energetiche destinate al bunkeraggio di circa 4 MTEP
sui 174 totali di consumo interno lordo nel 2000.
2.2 Disponibilit delle risorse
Dal 1973 al 1990 le riserve accertate di petrolio degli USA sono dimezzate, mentre
quelle del Sud America sono aumentate grazie alla scoperta di nuovi giacimenti, cos
come in Medioriente dove sono raddoppiate. Il problema che la scoperta di nuove
riserve non aumenta proporzionalmente all'aumento dei fabbisogni, dunque
continuando di questo passo si stima che il petrolio disponibile potrebbe finire al
massimo tra 30 anni. Per quanto riguarda il gas naturale ed il carbone (combustibili
che permettono utilizzazioni alternative rispetto al petrolio), invece, c' meno
penuria, ma il primo viene consumato molto rapidamente, mentre l'altro attualmente
molto inquinante.
Il petrolio viene estratto dai giacimenti, ma non quasi mai lavorato sul posto,
dunque viene trasportato con le navi o attraverso gli oleodotti, cio lunghissimi
sistemi di tubature, con stazioni di pompaggio disposte circa regolarmente a distanza
di qualche decina di km lungo il percorso. Una volta giunto negli stabilimenti di
lavorazione, il petrolio viene sottoposto ai trattamenti termochimici nelle torri di
distillazione. Il termine tecnico che indica queste lavorazioni "cracking": a seconda
del tipo di cracking cui sottoposto il greggio si ottengono, in percentuali
leggermente variabili: benzine, gasoli, nafte e bitumi di scarto, che sono molto
viscosi. E' importante ricordare anche che tutte le plastiche sono derivati del petrolio,
cos come il bitume e molte altre materie molto diffuse, ma con il petrolio si
ottengono anche alcuni componenti per medicinali !.
Va anche sottolineato che nel settore dei trasporti appare difficile la sostituzione dei
combustibili fossili (petrolio e gas) con altri combustibili, fra laltro oggi difficile
immaginare un aereo che , anzich usare il kerosene (derivato dal petrolio) com
ora, utilizzi legna o carbone , o altro . !
mondiale, perch partono da valori molto bassi. La maggior parte della crescita delle
fonti rinnovabili si avr nei paesi dellOCSE, molti dei quali hanno adottato misure
forti per promuovere progetti basati sul loro sfruttamento.
E stimata, da fonti
ENERGIA ELETTRICA
dove :
373 del 1976, con la quale si impose l'isolamento termico negli edifici di nuova
fabbricazione.
Nel 1977 vengono stabilite le aree climatiche, cui adattare la legge 373.
Gi in tale Legge si prevedeva il calcolo del fabbisogno termico da presentare in
comune con i calcoli di Cd = coefficiente volumico di dispersione , di Cv =
coefficiente volumico per la ventilazione , e di Cg = coefficiente volumico globale,
allegati al progetto dell'isolamento e dell'impianto dell'ab
itazione.
Nel 1982 questo obbligo fu esteso anche agli edifici industriali, e con unaltra Legge
(n.308), si favoriva e incentivava il contenimento dei consumi energetici e l'uso di
energie rinnovabili.
Nel 1983 viene pubblicata la legge 645 contenente disposizioni per l'esercizio degli
impianti di riscaldamento, che ne limitano l'impiego ad un numero massimo di ore
per ogni giorno ed il periodo nellanno.
3.4 Legge 10/91 e Decreti attuativi
Le Leggi attualmente vigenti in campo di regolamentazione della produzione, del
risparmio e dei consumi energetici sono le 9 e 10 del 1991.
In tale anno usc la legge 9 contenente le norme per l'attuazione del piano energetico
nazionale. Questa legge riguarda i grandi consumatori di energia e dedica un capitolo
agli impianti idroelettrici, uno agli idrocarburi, di cui incentiva la ricerca sul suolo
nazionale, e cos via fino al capitolo in cui sancisce le norme per gli autoproduttori di
energia elettrica e per gli enti locali.
Sempre del 91 la legge 10 i cui primi due articoli hanno l'obbiettivo di migliorare i
processi di produzione, di imporre un uso razionale dell'energia, di contenere i
consumi, di sviluppare le fonti rinnovabili. Il terzo articolo specifica che per fonti
rinnovabili si intendono: l'energia solare, eolica, idraulica, geotermica, quella dovuta
alle maree e al moto ondoso, quella proveniente dalla trasformazione termica dei
rifiuti, la cogenerazione e le fonti assimilate, fra cui il risparmio energetico ottenuto
con gli isolanti termici nelle superfici disperdenti.
Nella Legge 10/91, un capitolo molto importante, e complesso, a questo proposito
quello riguardante la climatizzazione degli edifici, ed in particolare il loro
riscaldamento invernale, ed i sistemi per evitare le dispersioni di calore attraverso
l'involucro.
La Legge 10/91 la Legge quadro che ha fissato gli obiettivi del PEN (Piano
Energetico Nazionale); per lattuazione rimanda a decreti incentrati su due obiettivi:
sistema edificio e sistema impianto. Mancano per ancora i decreti riguardanti lart. 4
comma 1-2, che riguarda le tipologie degli edifici. E stato emanato il Decreto che
riguarda gli impianti, ma non sufficiente un buon impianto per sopperire ad una
cattiva progettazione. Per la Legge Bassanini la certificazione energetica diventata
di competenza regionale, di recente (Dic. 2002) stata emanata al riguardo anche una
Normativa Europea, che dovr essere recepita entro tre anni (inizio 2006).
Il settore residenziale e commerciale rappresenta poco meno del 40 % dei consumi
totali e questo riguarda soprattutto gli edifici.
3.5 Terminologia
Concetto di edificio: spazio delimitato da un involucro riscaldato con energia da un
unico impianto. Pu trattarsi di un condominio con impianto centralizzato , oppure
un complesso dove ogni appartamento ha la propria caldaia, quindi si hanno vari
edifici con diverse condizioni termiche.
Zona termica: limpianto deve permettere di considerare e gestire in modo diverso le
varie zone termiche. Per il DPR 551 obbligatorio che ogni alloggio o unit
immobiliare abbia un impianto indipendente con propria termoregolazione e controllo
dellerogazione effettiva.
Libretto di impianto e/o di centrale: ogni caldaia deve averlo, e ogni due anni si
deve registrare sul libretto dimpianto il controllo del tecnico per quelle pi piccole,
cio < 35 kW;ed ogni anno per quelle di potenzialit maggiore sul libretto di centrale.
3.6 Decreti attuativi
Il DPR 412/93 regola la parte impiantistica e introduce alcuni nuovi fattori, stato
poi in parte rivisto dal DPR 551/99.
I decreti rimandano ad una normativa tecnica (UNI) che non ha cogenza a meno che
non sia richiamata da un decreto, altrimenti sono facoltative. Ovviamente averle
rispettate, in caso di problemi pone il progettista a riparo da rischi. Cos nel 94
vengono rese cogenti le norme UNI che riguardano l'argomento norme (UNI, 10300).
Per quanto riguarda il sistema edificio-impianto, la normativa, oltre al Cd<Cd lim gi
presente nella L.373, ha introdotto nuovi parametri di verifica:
- FEN fabbisogno energetico normalizzato
- g rendimento globale dellimpianto
Cd coefficiente volumico di dispersione per trasmissione termica.
Secondo la legge attuale il coefficiente volumico di dispersione limite (Cd lim)
dipende dal rapporto tra la superficie lorda disperdente e il volume, e dai gradi giorno
(GG). I gradi giorno sono un unit di misura convenzionale, che indice della
rigidezza del clima di una certa zona (ad esempio a Firenze si hanno 1820 GG,
Bologna 2260, Sondrio 2755).
Il volume lordo da riscaldare e la superficie esterna disperdente, dunque, sono dati
fondamentali per tali limitazioni.
Infatti maggiore il volume maggiore sar l'energia necessaria a riscaldarlo. E' per
questo ad esempio che in Trentino, dove il clima rigido, per il risparmio energetico
la regione impone un limite massimo per laltezza dei soffitti di locali abitativi di
2,5m.
1
1
+
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, e:
Dlgs 192 del 19 agosto 2005 e Dlgs 311 del 26 dicembre 2006
TITOLO I Principi generali
Art 1 criteri generali e finalit : recepimento della Dir. Eur. 2002/91/CE, stabilisce i criteri, le
condizioni e le modalit per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici al fine di favorire
lo sviluppo, la valorizzazione e l'integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione
energetica, il raggiungimento degli obiettivi nazionali posti dal protocollo di Kyoto.
Disciplina:
a) la metodologia per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici;
b) l'applicazione di requisiti minimi in materia di prestazioni energetiche degli edifici;
c) i criteri generali per la certificazione energetica degli edifici;
d) le ispezioni periodiche degli impianti di climatizzazione;
e) i criteri per garantire la qualificazione e l'indipendenza degli esperti incaricati della
certificazione energetica e delle ispezioni degli impianti;
f) la raccolta delle informazioni e delle esperienze, per l'orientamento della politica
energetica;
g) la promozione dell'uso razionale dell'energia anche attraverso l'informazione e la
sensibilizzazione degli utenti finali, la formazione e l'aggiornamento degli operatori del
settore
Art 2 definizioni principali
Art 3 ambito di intervento:
1. Si applica, per il contenimento dei consumi energetici a:
a. progettazione e realizzazione di edifici di nuova costruzione e degli impianti in essi
installati, di nuovi impianti installati in edifici esistenti, delle opere di ristrutturazione
degli edifici e degli impianti esistenti;
b. esercizio, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici degli edifici;
2. Nel caso di ristrutturazione di edifici esistenti, e per quanto riguarda i requisiti minimi
prestazionali e' prevista un'applicazione graduale in relazione al tipo di intervento, con
diversi gradi di applicazione:
a. applicazione integrale a tutto l'edificio nel caso di:
1. ristrutturazione integrale degli elementi edilizi costituenti l'involucro di edifici esistenti di
superficie utile superiore a 1000 metri quadrati;
2. demolizione e ricostruzione in manutenzione straordinaria di edifici esistenti di superficie
utile superiore a 1000 metri quadrati;
b. applicazione integrale, ma limitata al solo ampliamento dell'edificio nel caso che risulti
volumetricamente superiore al 20% dell'intero edificio esistente;
c. applicazione limitata al rispetto di specifici parametri, livelli prestazionali e prescrizioni,
nel caso di interventi su edifici esistenti, quali:
1. ristrutturazioni totali o parziali e manutenzione straordinaria dell'involucro edilizio (ad
esclusione delle categorie sopra citate);
2. nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti o ristrutturazione degli stessi;
3. sostituzione di generatori di calore.
Sono esclusi dallapplicazione del decreto:
a. gli immobili ricadenti nell'ambito della disciplina dei beni culturali e del paesaggio;
b. i fabbricati industriali, artigianali e agricoli non residenziali quando gli ambienti sono
riscaldati per esigenze del processo produttivo;
c. i fabbricati isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 mq;
Dall1
gennaio
2006 U
(W/mK)
0,85
0,64
0,57
0,50
0,46
0,44
Dall1
gennaio
2008 U
(W/mK)
0,72
0,54
0,46
0,40
0,37
0,35
Dall1
gennaio
2010 U
(W/mK)
0,62
0,48
0,40
0,36
0,34
0,33
0,80
0,42
0,38
0,60
0,42
0,38
0,55
0,42
0,38
0,46
0,35
0,32
0,43
0,32
0,30
0,41
0,31
0,29
Punto 3.2: valori di trasmittanza termica dei pavimenti verso locali non riscaldati o
verso lesterno
Zona
Dall1 gennaio 2006
Dall1 gennaio 2008
Dall1 gennaio 2010
climatica
U (W/mK)
U (W/mK)
U (W/mK)
0,80
0,74
0,65
0,60
0,55
0,49
0,55
0,49
0,42
0,46
0,41
0,36
0,43
0,38
0,33
0,41
0,36
0,32
5,5
5,0
4,6
4,0
3,6
3,0
3,3
3,0
2,6
3,1
2,8
2,4
2,8
2,4
2,2
2,4
2,3
2,0
5,0
4,5
3,7
4,0
3,4
2,7
3,0
2,3
2,1
2,6
2,1
1,9
2,4
1,9
1,7
2,3
1,7
1,3
dove:
S = superficie esposta del corpo umano
F = fattore di vista del corpo umano nellambiente
Tc = temperatura del corpo umano in gradi Kelvin (35C + 273 = 308 K)
Tmr = temperatura (Kelvin) media radiante delle superfici dellambiente viste dal
corpo umano (circa 15-19C, cio 288-292K), differenza modesta, ma elevandola alla
quarta potenza, la differenza diventa sensibile.
Ne deriva che pi il corpo vicino ad un corpo freddo, es. vetro semplice di una
finestra, maggiore lo scambio quindi il corpo si raffredda molto.
Si nota come in questa formula le temperature (Kelvin) compaiono elevate alla quarta
potenza, quindi anche la differenza di soli tre-quattro gradi percepita nel caso di cui
sopra diventa molto importante.
In materia di isolamento termico un altro argomento di grande importanza sono i
ponti termici. Il caso pi frequente si verifica all'intersezione tra i solai e le pareti
dove spesso nei progetti meno attenti si verificano interruzioni degli strati isolanti, ma
situazioni analoghe si possono verificare anche in corrispondenza delle spallette e
degli architravi delle aperture, o dei pilastri esterni.
I ponti termici sono dannosi in quanto portano alla formazione di zone di forte
dispersione termica in corrispondenza delle quali la temperatura minore rispetto a
quella del resto della parete, e talvolta in misura sufficiente a far condensare il vapore
acqueo contenuto nellaria, tanto che a lungo andare il vapor dacqua condensa, poi
genera umidit e muffe.
L'unica contromisura contro questi inconvenienti la realizzazione di uno strato
isolante continuo sull'intera superficie muraria a contatto con l'esterno, sia in fase di
progetto che di realizzazione.
Questa soluzione risulta di facile realizzazione nelle nuove costruzioni, dove pu
essere prevista sin dalla fase di progetto, mentre risulta pi problematica negli
interventi su edifici esistenti.
In questi casi si adottano pannelli isolanti da incollare alle pareti, che in genere
vengono posizionati all'interno dell'edificio. Questa soluzione offre il vantaggio dal
conseguenza della sua massa. Infatti maggiore la massa maggiore sar la capacit di
accumulo, cos se un muro in grado di immagazzinare il calore quando ne ha a
disposizione lo restituir progressivamente quando la temperatura cala. Per fare
questo necessaria una certa massa, infatti una roulotte non disperde calore perch
molto isolata, ma non ha inerzia termica perch le sue pareti sono molto leggere, e
quindi in estate, al sole, diventa invivibile.
La legislazione regionale dellE. R. fornisce anche la formula per calcolare il fattore
di inerzia termica i.
Si riportano qui di seguito valori di tram. Term. Indicativi, tenendo presente che oggi
sono gi ben presenti vetri basso emissivi e vetricamera con allinterno gas inerti, il
tutto consente valori di trasm. Term. Assai minori , anche minori di 1.
L'ENERGIA SOLARE
4.1 Caratteristiche
Lenergia solare ci arriva a diverse lunghezze donda che vanno dallultravioletto ( 0
0.4 micron ), al visibile ( 0.4 0.8 micron ), e infine linfrarosso ( 0.8 2.5 micron ).
A questo proposito non consigliabile progettare edifici con camere da letto rivolte
ad Ovest, in quanto lirraggiamento solare diretto agir scaldando tale camera poco
prima che si vada a letto, creando disagio estivo agli utenti. Situazioni come questa ,
se conosciute , possono essere sfruttate con vantaggio , infatti.in un clima freddo
avere il sole che riscalda la camera poco prima di dormire una cosa positiva , ma
sar negativa in un clima caldo, soprattutto in estate .
Anche il modo in cui vengono progettate le aperture, cio di solito le abituali finestre,
influisce in maniera determinante sul benessere e sui consumi in un edificio.
Un esempio per tutti quello degli shed usati nelle fabbriche . Molte di queste
aperture venivano orientate verso Nord poich si voleva evitare l'abbagliamento dei
lavoratori causato dalla luce diretta . Questa soluzione, per , molto dispendiosa
perch richiede lilluminazione artificiale quasi in continuit, e mentre lapporto
energetico solare nullo , le aperture sono le zone termicamente pi disperdenti
dell'involucro di un edificio, ed inoltre gli shed si trovano in alto , dove sale l'aria
calda, dunque, rivolgendo queste aperture a Nord, si ha la pi svantaggiosa situazione
di massima dispersione del calore.
Orientando gli shed verso Sud , invece , e dotandoli opportunamente di aggetti esterni
e di rivestimenti interni o pannelli diffondenti , si pu raccogliere energia solare
senza il problema dell'abbagliamento, e si limitano le dispersioni di calore, con un
bilancio energetico ed illuminotecnico nettamente favorevole.
Il dato geografico pi incidente per gli effetti che il Sole pu avere sulla costruzione
la latitudine, infatti con essa varia l'inclinazione con cui i raggi solari la colpiscono .
Per ogni localit sono disponibili in bibliografia i dati statistici climatici, in
particolare indicata la radiazione media mensile espressa in MJ/m2 .
Il modo pi antico di usare l'energia solare il guadagno diretto , cio quello che si
ottiene semplicemente dal fatto che ledificio , o un suo particolare componente , o
gli oggetti che esso contiene vengono colpiti e dunque scaldati dai raggi solari.
Qui gioca un ruolo importante l'inerzia termica , infatti la situazione pi classica
quella che si verifica quando i raggi attraversano una finestra qualsiasi e incidono
direttamente su: pavimento e pareti e gli oggetti contenuti nell'edificio in questione,
ed indirettamente anche su soffitto e pareti interne. In questo caso tutte le superfici
durante le ore di illuminazione assorbono calore che poi riemetteranno di sera e notte
con il calare del sole e della temperatura interna. Maggiore la massa che viene
colpita dai raggi solari , maggiore sar il potere daccumulo, e quindi il calore
assorbito di giorno, e quindi quello poi riemesso di notte. A questo processo
partecipano anche gli arredi e le finiture, ad esempio un colore pi scuro assorbe di
pi . Questo permette di innalzare sensibilmente la temperatura e, di risparmiare sul
riscaldamento nei climi freddi, quindi si dovr aver cura di predisporre adeguate
superfici trasparenti, ed avere superfici interne molto assorbenti.
Per quanto riguarda le vetrate bisogna tenere conto che sono punti deboli per quanto
riguarda l'isolamento termico, e quindi le loro dimensioni dovranno essere il risultato
di una mediazione tra il bisogno di accogliere i raggi solari e quello di non far uscire
il calore.
Questo vale , come gi detto , nei climi rigidi, invece in Sicilia ad esempio, ed ancor
di pi nei Paesi tropicali, ci si dovr proteggere dal fenomeno di surplus di calore,
specialmente in estate.
Naturalmente esistono anche altri metodi di guadagno solare pi elaborati , ma che
sono molto pi vincolanti dal punto di vista prettamente distributivo, visivo ed
architettonico .
Il primo di questi sistemi lo scambiatore aria-aria , che prevede il riscaldamento
dell'aria da parte del sole in una serra, separata, dal locale che si vuole scaldare,
mediante una parete. La parete potr avere prese d'aria disposte in alto , in modo che
l'aria scaldata nella serra salendo le raggiunga e possa entrare nel locale, e, a sua volta
la serra avr prese d'aria verso l'esterno disposte in basso, per la ripresa dellaria
dallambiente . Si genera cos una circolazione per cui l'aria scaldata all'interno della
serra sale ed entra nell'edificio lasciando il posto nella serra per nuova aria da
scaldare.
quando un'alta concentrazione di esso si sposta in una zona con una temperatura
favorevole .
La temperatura dipende dal sole , ed era stato sempre il sole a far evaporare l'acqua
delle riserve del nostro pianeta portando il vapor acqueo in atmosfera.
Tornando a parlare di microclima si nota come in genere la temperatura salga con
l'aumentare della densit abitativa . In citt, infatti arriva meno vento, ci sono pi
attivit con dispersioni termiche, pavimentazioni ed edifici costituenti accumuli
termici, e tutto fornisce calore. Dunque secondo la legge se progetto in aperta
campagna posso abbassare la temperatura esterna di progetto di due o tre gradi,
perch tale la differenza di temperatura.
Per stabilire la temperatura esterna del sito in cui progetto importante l'altezza sul
livello del mare. In genere si calcola un abbassamento della temperatura esterna di un
grado ogni 150-200m , e questo dato vale in estate come in inverno.
Ogni elemento della morfologia di un sito : il mare , i laghi , i venti predominanti o la
presenza di montagne o colline, influenza il microclima, e quindi dovrebbe
conseguirne una progettazione ad hoc.
Nel considerare i carichi termici agenti su un edificio bisogna sempre ricordare che
anche quelli interni influiscono . Infatti la presenza di lampade , elettrodomestici ,
persone , in un locale influiscono molto sulla temperatura interna risultante.
E se il contributo di un singolo individuo pu essere trascurabile in un ambiente
sufficientemente ampio, quello dell'intero pubblico di un cinema o di un palazzo
dello sport pu essere molto grande, per non parlare di luoghi in cui le persone
compiono intensa attivit fisica (palestre), o in cui sono in funzione grandi
macchinari (industrie, es. panificio). Tutti questi contributi devono essere considerati
dal progettista.
La decisione di sfruttare l'azione del Sole in un edificio ne condiziona pesantemente
il progetto in ogni sua fase .
5.3 Esempi di edifici bioclimatici
Un esempio lampante quello della "piscina senza Nord" , la cui pianta
costituita da un triangolo con il vertice rivolto
verso Nord e la base rivolta a Sud. Questa
disposizione consente di non avere pareti
esposte direttamente a nord , che sono quelle
che generano la massima dispersione e che non
ricevono mai direttamente la radiazione solare.
La facciata a Sud completamente vetrata ,
cos in inverno il sole entra permettendo
all'acqua (che ha un'elevata inerzia termica) e
alle pareti interne di accumulare calore.
La notte, invece vengono fatti scorrere sopra alle vetrate dei pannelli isolanti che
impediscono al calore riemesso dall'acqua e dalle pareti interne di disperdersi.
L'impianto, inoltre , prevede l' uso di collettori solari per fornire l'acqua calda alle
docce.
In una piscina la temperatura dell'aria e quella dell'acqua della vasca devono
mantenersi sui 27-28C , inoltre ogni giorno bisogna garantire un ricambio di almeno
il 10% dell'acqua , il che equivale a buttare via acqua calda . Da questi dati si capisce
che una piscina un impianto che divora letteralmente energia, e come, tutti gli
accorgimenti che consentono di risparmiarne, siano molto importanti.
Un altro progetto realizzato la scuola materna di Tredozio , una localit
nellAppennino Tosco-Emiliano a 7-800
m slm . In questo caso stato possibile
realizzare l'edificio in maniera ecocompatibile grazie a sovvenzioni
speciali , visto che il costo di un edificio
di questo tipo superiore di quello di un
edificio tradizionale.
Questo progetto prevede dei muri di
Trombe-Michel rivolti a sud ed un
ingresso munito di doppia porta .
Inoltre il tetto sostiene una grossa "vela" che ospita 130 m2 di collettori solari
inclinati di 60 rispetto all'orizzontale.
Di fronte ai collettori una superficie di tetto piano ricoperta da ghiaia chiara per
creare un grosso albedo ( riverbero ). A nord sono disposti tutti i depositi ed i bagni .
La zona Sud ha alcune porte che procurano guadagno solare diretto, oltre ai muri di
Trombe-Michel , la cui superficie muraria dipinta con una vernice verde selettiva ,
appositamente studiata per creare un maggiore effetto serra , mentre le ampie vetrate
utilizzano il vetro camera ed hanno l'intelaiatura ridotta al minimo necessario a
garantire la resistenza meccanica .
In questo modo il vetro camera impedisce la dispersione termica, mentre le sottili
intelaiature non creano ombre e non diminuiscono la superficie trasparente.
Oltre alle bocchette del muro di Trombe-Michel il sistema dispone di un sistema di
ventilazione forzata dell'aria interna che ne garantisce il ricambio richiesto dalla
Norma vigente per le scuole.
Altro progetto di un'altra scuola , che
si trova a Massa Finalese (MO) , ed
molto pi grande, dunque stata
disposta in due corpi paralleli tra loro ed
orientati a sud-est, visto che le aule
hanno bisogno di luce ed energia solare
soprattutto durante la mattinata.
I due corpi di fabbrica sono disposti parallelamente ma a distanza tale da non farsi ombra tra
loro . Il progetto , inoltre prevede dei corpi captanti disposti lungo le facciate,
costituiti da serre collegate alle aule e leggermente schermate da setti - diaframmi
della struttura , che , data la loro massa , fungono contemporaneamente da corpi di
accumulo . Queste zone captanti sono costruite a sbalzo rispetto alla facciata, ma la
loro forma studiata in modo da generare il minimo possibile di ombra portata sulla
facciata sottostante. Questa soluzione per essere completa avrebbe dovuto essere
corredata da tapparelle isolanti con cui diminuisce l'influenza del sistema.
La palestra , invece ha una falda del tetto completamente in policarbonato doppio in
modo da garantire un'illuminazione abbondante , limitando la dispersione di calore.
L'edificio , inoltre dotato di un impianto per la circolazione dell'aria con un sistema
di regolazione singolo per ogni aula , e di un sistema di collettori solari per la
produzione dell'acqua calda delle docce e delle cucine.
Un altro intervento molto riuscito ledificio ad uso residenziale a BorgoTaro , a
circa 6-700 m slm.
Il progetto prevede una facciata sud con
ampie superfici vetrate con zone a
guadagno diretto sulle camere , serre a
pianta trapezoidale con porta sulla sala da
pranzo , e pannelli solari sul tetto . Il lato
a nord , invece, occupato dalle scale
esterne situate in corpi chiusi che fungono
anche da frangivento , dai servizi , e dalle
cantinette al piano.
La parete che separa le serre disposte a sud dalla sala da pranzo munita di
bocchette, in cui installato un piccolo ventilatore regolato da un termostato che
permette l'ingresso di aria calda dalla serra-terrazzo.
Quindi il funzionamento semplice, basta regolare il termostato sulla temperatura
desiderata , e quando l'aria nella serra la raggiunge , si apre la bocchetta ed entra in
funzione il ventilatore. All'interno della serra il pavimento bianco per riflettere la
luce mentre la parete scura per assorbirlo maggiormente. Il muro esterno
realizzato con spessi blocchi di argilla espansa che danno massa, mentre per le
strutture sono state usate cassaforme a perdere in materiale isolante, eliminando, cos,
i problemi legati ai ponti termici.
Altro intervento interessante stato realizzato per lo IACP di Bologna a Crevalcore
(BO) , e trattasi di una ristrutturazione di un edificio con sei
alloggi, la cui facciata Sud stata completamente solarizzata ,
con serre, muri di Trombe, e muri ad accumulo (inerti) . E stato
significativo rilevare il suo comportamento termico rispetto ad
altri due , pressoch identici e molto vicini, su cui si era
intervenuti sul primo con una ristrutturazione normale (pareti
non isolate), mentre sul secondo con lo stesso isolamento termico del terzo
solarizzato.
Un altro stratagemma per sfruttare energia naturale per migliorare la qualit climatica
di un edificio, ma in questo caso per il raffrescamento estivo, quello delle torri del
vento. Ad esempio in Iran , esistono costruzioni tradizionali che sfruttano questo
principio.
Si costruisce la torre secondo la direzione dei venti dominanti , dotandola di aperture
in quella direzione.
L'aria, cos entra forzata dal vento nella torre, e da l viene convogliata in condutture
sotterranee dove si raffredda. Da qui l'aria raggiunge il cortile dell'edificio da
rinfrescare passando anche attraverso il getto di una fontana per umidificarsi.
PROIEZIONI future di grande interesse
Progetto ARCHIMEDE in Sicilia in fase di realizzazione da Enel-Enea
Progetto TORRE SOLARE , per ora in Australia
Captazione nella stratosfera ed invio a terra con onde convogliate.