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RIVISTA MENSILE
P. LussEYRAN,Il
ANNO XV N. I
~L'EDITRICE
SCIENTIFICA
GENNAIO 1960
MILANO
AVVERTENZA
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ANTROPOSOFI
GENNAIO 1960
Rudolf Steiner
PAROLE DI VERITA
un alito spirato dallo spirito
.
l'io che, entrando nel corpo col risveglio
e uscendone col sonno,
- ente vero in perenne divenire s sperimenta in esistenza alterna.
Nell'alitar degli spiriti in coro
io sono come l'aria nel polmone.
Io polmone non son_o,
io sono un soffio d'aria.
Ma pur polmone quel che sa di me.
S'io questo ho concepito,
-allor mi so nel!'universo spirito.
Rudolf Stei.ner
ai
Antroposofia
Antroposofia
quello che sta alla ba~e della vita sociale. Ecco quello che
una volta ramificato_ e collegato, costituisce effettivamente la
struttura sociale. d~gli uomini. Naturalmente il fenomeno. ci
appare nella sua massima purezza se si pensa al rapporto
diretto fra uomo e uomo: in tal caso, attraverso l'impressione che un uomo fa sull'altro, nasce una tendenza all'assopimento. Nella vita sociale d'unque avviene in certo
modo costantemente che un uomo si assopisca per opera
di un altro uomo col quale in rapporto. Un fisico direbbe :
c' continuamente una tendenza latente, nel rapporto sociale, a che un uomo faccia assopire l'altro.
Perch mai ci? Ci dipende, vedete, da un importantissimo elemento nella struttura dell'entit umana. Dipende
in fondo dal fatto che quelli che noi chiamiamo istinti sociali
si sviluppano generalmente nel modo giusto dall'anima dell'uomo nella coscienza normale attuale, solo quando l'uomo
dorme. Finch non ascendete alla chiaroveggenza, voi siete
pervasi da istinti sociali veramente solo quando dormite.
E solo quello che dal sonno continua ad agire entro la
veglia, solo questo agisce nella veglia come istinto sociale.
Se siete a conoscen.za di ci, non vi meraviglierete pi del
fatto che la natura stessa del processo sodale voglia farvi
addormentare attraverso il rapporto fra uomo e uomo. L'istinto sociale deve svilupparsi nel rapporto fra uomo e
uomo; e pu svilupparsi solo nel sonno. Perci nel rapporto fra uomo e uomo sorge la tendenza a che un uomo
addormenti l'altro per stabilire un rapporto sociale. Questo
fatto colpisce, ma si presenta veramente a chi consideri la
vita nella sua realt. Il rapporto da uomo a uomo consiste
nel fatto che innanzitutto la nostra facolt rappresentativa
in un tal rapporto si addormenta, al fine di stabilire fra uomo e uomo degli istinti sociali.
Naturalmente non si pu continuamente andare in giro
addormentati nella vita. La tendenza a stabilire rapporti sociali consiste per e si esprime nel fatto che effettivamente
si di continuo inclini ad addormentarsi. Naturalmente tutto ci avviene nel subcosciente, ma non per questo avviene
meno realmente e continuatamente e pervade m~no la nostra
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nato valore. La parola anti'sociale,per esempio, fa un'impressione antipatica che la fa apparire come qualcosa di malvagio. Qui per non dobbiamo troppo peoccuparci Se ci
sia da considerarsi come malvagio o meno, perch si tratta
in fondo di qualcosa che necessario, perch, buono o cattivo, ci connesso appunto'. ndl'epo~ ~ nostra con le tendenze necessarie della nostra e~oluzio~_e. E se qualcuno
venisse a dirci che gli istinti antisociali' devono essere com-.
battuti, questa sarebbe una sciocchezza bella e buona, perch .
gli istinti antisociali non possono essere combattuti. Nel nostro tempo, per la tendenza assolutamente normale dell'evoluzione umana, questi istinti devono veramente afferrare l'interiorit dell'uomo. Non si tratta di escogitare rimedi per.
combattere gli istinti antisociali, ma si tratta di configurare;
di organizzare le istituzioni sociali, la struttura, l'organizzazione di quanto sta fuori delPindividuo umano, di quanto
non viene abbracciato dall'individuo umano, in modo da
creare un equilibrio per l'istinto antisociale che agisce nell'interiorit dell'uomo. Per ci tanto necessario che in
questa nostra epoca l'uomo venga, da parte dell'ordinamento
sociale, per cos dire smembrato, che il suo essere venga
suddiviso. Altrimenti non potrebbe essere -pura n l'una cosa,
n l'altra.
In epoche precedenti esistevano le caste, esistevano le
classi sociali. La nostra epoca .tende a. superare le classi e le
caste. La nostra .epoca non pu pi suddividere gli uomini
in classi, ma deve far valere l'uomo nella sua totalit e deve
inserirlo in una struttura sociale in modo che venga socialmente organizzato di lui solo quanto non sta ormai pi
dentro di lui. Perci in una conferenza pubblica ho detto:nell'epoca greco-latina poteva ancora esserci la schiavit;
allora uno era il signore, l'altro lo schiavo,- ed erano gli
uomini ad essere suddivisi in classi. Oggi, come residuo di
ci. ahbiarno appunto tutto quanto mette il proletario in una
terribile agitazione: ossia che la sua forza lavorativa merce,
che qualcosa che ancora dentro di lui viene organizzata
esteriormente. Ci non deve pi essere. E solo quanto non
intimamente connesso con l'uomo ,pu venire organizzato
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non otterranno
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ta1mente complicale, che a queste cose non si fa 'pi nessuna a..tcnz10ne, spc;c1a,mtnte se non ci riguardano tanto da
v1c,no. ho 1aLto un es~mp.10comune, in cui la cosa tacile
da vedersi. Ma nella piu difficile situazione economica di
cap1la1e,renct1La,credito, dove tutto assai pi complicato,.
l neppure i protessori d universit riescono ad essere compe"enu, 1menao due gli economisti il cui compito dovrebbe
essere la competenza in materia. Da tutto ci potete dedurre
quanto necessario sia che le cose vengano viste nd modo
g1USlO.
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Albert Steffen
CONSIGLIO (*)
Rudolf Steiner diceva spesso che ogni persona che con
esatt.:ezza,:cosc1tnz1os1t,persevc:ranza e lllttns1t, si atcenga
agli esercizi per conseguire conoscenze dei mondi superiori,
fa magari dei progressi nd suo sviluppo interiore, ma non
li scorge ancora perch non presta loro sufficiente atLenzione.
Le percezioni spirituali sono intime e sottili e sfuggono
alla memoria pi rapidamente delle percezioni fisiche.
Supponiamo per di aver eseguito regolarmente una di
quelle meditazioni e di non essere tuttavia riusciti a fare
alcuna esperienza soprasensibile. Quale ne il motivo?
A ci Rudolf Steiner risponde che quanto all'uomo fluisce .di contenuto spirituale, dipende sempre dalla sua. moralit; in particolare dipende da come abbiamo vissuto e siamo
stati dopo l'ultima meditazione, dal nostro amore per la
verit, dall'aver lasciato - o meno - che ira e rabbia si
siano impossessate di noi.
E aggiunge che tutto avviene come noi lo meritiamo.
Noi stessi possiamo o dobbiamo scrutare i motivi per cui
non ci vien fatta grazia dello spirito. Allora ben presto potremo risparmiarci tutte le lamentele, palesi e segrete, ed
anche il pi lieve risentimento.
Ogni uomo porta in s un uomo superire, ma.non ne
consapevole perch lo nasconde con l'io inferiore. L'uomo superiore ha compiuto un'evoluzione dopo l'ultima vita terrena.
Fra la morte e la nascita ha attraversato il mondo spirituale e
si purificato al suo contatto; ora nascosto e paralizzato dal!' organizzazione fisica che ha ereditato, dall'ambiente terrestre, dalle volgarit quotidiane. Non pu esplicare le proprie facolt. Mta dei metodi scientifico-spirituali di riconoscerlo, destarlo e irinalzarlo fino a farne in s il sovrano.
() Das Goetheanutn, 29 novembre 1959.
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DALLE POESIE
>>
H ermann Poppelbtium
ILLUSIONI SULLO SPAZIO COSMICO (*)
Se si chiede a un profano cosa ritenga pi importante
in ogni progresso ddla scienza, probabilmente risponder :
i nuovi fatti messi in luce. Lo scienziato stesso dir, invece:
il metodo nuovo che condusse alle nuove conoscenze. Nell'antroposofia possibile ancora una terza risposta: la trasformazione della coscienza umana, dalla quale scaturiscono
e nuovi metodi e nuovi fatti. Rudolf Steiner stato il primo
ad indicare questo fondamento del progresso scientifico.
Nell'astronomia degli ultimi secoli il movente recondito
stato quello di rendere unitarie le concezioni sull'universo,
includendovi espressamente la terra. Il concetto newtoniano
della gravitazione universale l'espressione pi chiara di
questa uniformazione. I concetti di massa .e di moto, formati in base alle condizioni terrestri, furono trasferiti ai
corpi celesti e usati per interpretarne il comportamento. Le
recenti acquisizioni sulla composizione materiale e sulle condizioni termiche di quei corpi extraterrestri hanno compiuto
ancora pi radicalmente la uniformazione.
Rudolf Steiner, ancora una volta per primo, mise in evidenza gli aspetti negativi di questa tendenza unitaria, mo
strando come la scienza perda di vista, procedendo a quel
modo, i caratteristici contrasti, ad esempio fra la terra e
l'universo. Il rilevare i tratti comuni nella struttura del cosmo non che tmo dei compiti della scienza; l'altro quello
di comprendere l'individualizzazione dei fenomeni cosmici
e di contraddistinguere la terra, il sole e i pianeti per mezzo
di descrizioni che li caratterizzino.
Lo spazio cosmico che si estende uniforme in ogni dire
zione il risultato di una estrapolazione non confermata
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km. 11,3 al secondo, il proiettile ,diventa (almeno temporaneamc;nte) un satellite. A questo punto, poi, l'imperturbata
speculazione non ammette pi nessuna necessaria limitazione: il proiettile diventa un satellite della luna e se invece
fallisce il 'bersaglio lunare diventa un satellite del sole, cio
un pianeta artificiale. Non ci si avvede che esso rimane pur
sempre un proiettile e non diventa affatto un vero pianeta :
infatti ci si abituati a concepire anche i pianeti veri tome
una specie di .proiettili.
L'involgarimento delle concezioni dell'universo e del-
l'uomo che agisce in continuit da quando predominano le
concezioni meccanicistiche deHa natura, si fonda sulla dimenticanza della posizione iniziale. Per il piacere di aver
trovato sia pure forzatamente una possibilit di confronto, si
dimenticano del tutto gli aspetti non confrontabili di due f enomeni, aspetti che si erano dapprima, e provvisoriamente,.
messi da parte : le posizioni ipotetiche, dapprima definite
come provvisorie, non vengono mai pi eliminate ( come nel
caso di un regime di occpazione!) e la promessa chiarifica-
zione viene definitivamente elusa.
Il rapporto dell'uomo col mondo spirituale deve peraltro.procedere a gradi che non possono venir superati una volta
per tutte, bens debbono essere ripercorsi .a ogni singolo nuovo avvicinamento: nell'atto di conoscenza individuale si
tratta delle forme successive. della percezione (immaginazione, ispirazione, intuizione); nell'effettiva immersione nel'
mondo spirituale dopo la morte, delle sfere del progressivo
distacco dall'aspetto terreno dell'esistenza (panorama postmortem, kamaloka, immersione nelle entit del mondo) ..
Questi gradini non possono mai essere saltati; essi rimangono sempre le esperienze iniziali d'ingresso. Cos pure essi
devono venir ripercorsi di nuovo nel ritorno verso il mondo
terrestre, dalla sfera dell'intuizione, nel caso della cono-
scenza soprasensibile, ovvero, in modo del tutto corrispondente, dalla met della vita fra morte e nuova nascita. Essi
costituiscono appunto parte inte8rante della met~morfosi
adeguata ai regni che successivamente si percorrono . .Ognuna delle singole metamorfosi, sia che avvenga verso l'alto
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della coscienza la premessa pi importante per un tale incontro. Se .questa tr~sformazione non avviene, mentre sussiste. del tutto giustificata. la n0stalgia per quel contatto,
l'evento verr atteso sopra un piano pi primitivo di quello
che sarebbe legittimo e sar naturalmente falsato, per cosl
dire spostato e corrotto. La traf!ed/a dell'incomprennone
dovuta a un'attesa mal diretta vuol ripetersi. Per comprendere tutta. la ~ravit di questa incomprensione collettiva. basta pensare che l'evento pi j!fande della storia della terra
a suo tempo pass del tutto inosservato per la stragrande
maJ!gioranza dell'umanit perrh proprio i pi progrediti
raonresentanti della cultura dell'enoca o non 1() attendevano
affatto. oooure lo attendevano in forma materializzata.
Mondi ed entit spirituali possono oggi avvicinarsi all'uomo solo se egli si fa loro incontro a mezzo cammino. Le
aspettative sognate nella sfera della materi~ rendono ciechi;
manovre diversive delle poesse fanno oarte clelle .Q"":mdiose
tenze -!!emichedello spirito nel tempo nostro.
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P1."erreLusseyran
Il riflesso artificiale
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et socit.
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male cerca di fare ostinatamente qualcosa di specifico. Infatti, per i cibernetisti pi convinti, fra i meccanismi elet.:.
tronici e i meccanismi cerebrali non v' differenza se non di
complessit. In ogni caso . evidente che, per passare dagli
uni agli altri, non ci troviamo pi a dover saltare un abisso
senza il minimo punto d'appoggio (*).
Si sono costruite macchine dotate di memoria, macchine
per calcolare, per ragionare, che procedono secondo il principio del tutto o niente, e secondo una vertiginosa concatenazione di sillogismi. Certi apparecchi sarebbero capaci di
percepire lo schema delle forme, attraverso tutte le loro
variazioni accidentali : per esempio una macchina per trasformare in suoni i caratteri di stampa, di qualunque tipo e
dimensione, capace insomma di trasformare le astrazioni
in atti, ci che sembrava essere il privilegio ddl'intelligenza
o almeno dell'istinto. Domani avremo forse delle macchine
per governare le societ, atte cio a trarre da un insieme
di dati economici e politici le conclusioni conformi al calcolo delle probabilit >> ( **).
Per .fissare il prezzo del burro le amministrazioni deb-
bono tener conto di svariati elementi: prezzo di costo, volume della produzione, capacit di acquisto dei consumatori,
desideri dei produttori, grossisti, commercia~ti, esigenze dei
partiti politici e dei sindacati, necessit dei mercati internazionali. ecc. Se una macchina riceve tutti gli elementi di
valutazione, essa li assimiler e fornir un prezzo di equi-
librio. Non compir forse un lavoro altrettanto buono di quello dei burocrati? .
Ogni parola di questo programma suscita un'infinit di
echi, alcuni dei quali sono sinistri. e potrebbe offrire lo spuntoa critiche che oltrepassano i limiti di questo studio. Ma si
comprende che il tub a vuoto annuncia na seconda rivolu-
zione industriale ancora pi formidabile della prima: l'avvento del regime artificiale.
Il riflesso artifici.ale
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() N. Wicner, 1. cit.
Il riflesso artificiale
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sto parallelismo, i cibernetisti perdono di vista il significato reale del loro grande segreto.
Bisognerebbe invertire il processo di cui essi si compiacciono,.per comprendere veramente in che senso la retroazione sia un segreto della natura, o pi esattamente un aspetto
d'un segreto di natura, infinitamente differenziato nella sua
realt. Bisognerebbe cercarne l'impulso iniziale nell'apparizione, nella scomparsa e nella riapparizione dei mondi, nel
corso del divenire cosmico, nella genesi, nell'evoluzione e nella finalit dell'io umano, creatura che diventa creatore, nel
ritorno k_armicodell'effetto dei suoi atti sopra lui stesso. Anche il karma retroazione effetto che ricade sull'essere che
l'ha provocato , ma un effetto spirituale in cui l'essere conserva la propria identit attraverso le reazioni del proprio
destino (*). La nozione del karma individuale, legato al
karma della terra e dell'universo per l'appunto una di quelle
che meglio possono guidare la nostra condotta nei confronti
del mondo esterno, animale, vegetale e minerale, che l'uomo
ha espulso nel corso della propria evoluzione e che destinato a reagire su di lui. Discendendo la scala di Gacobbe, al
seguito del pensiero cosmico, vedremo questa retroazione
palpitare nell'organismo vivente, niente affatto alla maniera
d'un meccanismo, bens al ritmo dell'alternarsi di vita e di
morte attraverso le me'tamorf osi., sconosciute alle macchine.
Discendendo ancora lungo la via realmente percorsa dal1'evoluzione, ci incontreremo con i cibernetisti sul piano
'della materia minerale impegnata nei processi naturali : f enomeni geologici, fisici e chimici, nei quali la retroazione ,
effettivamente, una chiave d'oro per penetrare certi segreti
di questa materia e per dominarli.
E senza dubbio sarebbe bene non volervi penetrare oltre,
senza raddoppiare di coscienza e di vigilanza : rinchiusa nei
meccanismi, svuotata del suo contenuto spirituale, tagliata
fuori dai suoi connessi cosmici, la retroazione pu offrirci
un'immagine ingannatrice del mondo vivente, minacciando
() R. Stciner: Le manifestazioni del karma.
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e)
Qui occorre introdurre la nozione di sub-naJura, che dobbiamo. a Rudolf Steiner: una sfera nd)a quale i principi di vita si trasformano in principi
di morte.
SILVIA
Direzione e amministraz.:
ScHWARZ
CoLORNI,
Dir. resp.
TeJ. 85.02.74
I.A propriet letteraria riservata agli
autori
Traduzioni autorizzate
Arti Grafiche FratelJi Memo - Via Rinuccini, 5 - Milano
Autoriz:z.azione Reg. Cane. Tribunale Milano n. 3907 - 27 dicembre 1955
RUDOLF STEINER
CALENDARIO DELL'ANIMA
L. 400
In questo calendari-o dato, per ogni settimana, un
versetto. L'anima che di settimana in settimana voglia meditare sopra i corrispondenti versetti, apprender a partecipare al mutarsi delle .rtagioni e
a sentirsr.'inserita nel diveni"re dell'anno. L' esercizi"o di questo calendari.o suscita nell'anima forze
portanti.
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,_T ....:,
1
Poche
facili
ore
+ r.a. E.
ce.
Ili