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Marco Biscosi

APPARATO ENDOCRINO
IPOFISI (plate 148, Netter)
-LOCUS: loggia osteofibrosa, nella fossetta ipofisaria (superficie superiore dello sfenoide,
al centro della sella turcica).
-RIVESTIMENTO: DURA MADRE, che si sdoppia in due foglietti, di cui uno riveste la
superficie interna della fossetta, tra osso e ghiandola e l'altro, al di sopra della ghiandola,
forma il diaframma della sella, attraversato dal peduncolo ipofisario, punto di unione alla
superficie ventrale dell'encefalo.
-MORFOLOGIA ESTERNA: di forma ovoidale, colorito grigiastro, peso di 500 mg,
costituita da due parti, di derivazione embrionale differente:
ADENOIPOFISI: o lobo anteriore, divisa in una pars distalis ( lobo anteriore,
ghiandolare), pars intermedia ( lobo intermedio, stretta lamina verticale, contigua
alla neuroipofisi e separata dalla pars distalis dalla fessura ipofisaria) e pars
tuberalis ( lobo tuberale, adeso alla superficie anterolaterale dell'infundibolo e
dell'eminenza mediana, con cui forma il peduncolo ipofisario). Questa porzione
deriva dall'ectoderma a destino epidermico ( TASCA DI RATHKE).
NEUROIPOFISI: o lobo posteriore, di volume inferiore al precedente, pu essere
diviso, caudocranialmente, in lobo posteriore ( nervoso), infundibolo ed
eminenza mediana, prolungamento infundibolare, diretto verso la parte inferiore
dell'ipotalamo. Questa porzione deriva dal neuroectoderma del tubo neurale.
-RAPPORTI: inferiormente (attraverso il pavimento osteofibroso della sella) con la cavit
del seno sfenoidale e, di conseguenza, attraverso la sua apertura, con il meato superiore
della cavit nasale ( si veda l'importanza in chirurgia); superiormente ( attraverso il
diaframma della sella) con il tuber cinereum dell'ipotalamo, cui legata attraverso il
peduncolo; anteriormente con il chiasma dei nervi ottici; posteriormente (tramite il dorso
della sella) con il ponte, l'arteria basilare e le due cerebrali posteriori; lateralmente
(tramite il seno cavernoso) con l'arteria carotide interna e paia di nervi, che saranno
approfonditi in seguito.
-VASI:

ADENOIPOFISI: arterie ipofisarie superiori, originate dal circolo di Willis, che,


dalla parte superiore del peduncolo ipofisario si portano nell'eminenza mediana e
nella parte superiore dell'infundibolo, ove si risolvono in gomitoli capillari che
costituiscono il plesso primario del circolo portale ipotalamo-ipofisario, da cui
originano venule che si portano all'interno dell'adenoipofisi, immettendosi nel plesso
secondario, costituito dai sinusoidi dello stroma ghiandolare. Da esso originano
vene preipofisarie, affluenti dei seni durali.
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NEUROIPOFISI: arterie ipofisarie inferiori, rami dell'arteria carotide interna.


Le vene sono quelle postipofisarie, anch'esse affluenti dei seni durali.

-SVILUPPO: si veda pag. 492 trattato vol. 2.


CLASSIFICAZIONE DEI CITOTIPI IPOFISARI:
ADENOIPOFISI
-PARS DISTALIS
Somatotrope: producono
l'ormone della crescita
(STH).
Cellule Acidofile (SMC) proteine semplici
PAS-negative

Mammotrope: producono
prolattina.
Corticotrope: producono
adrenocorticotropina
(ACTH).
Tireotrope: producono TSH.

Cellule Basofile (TG) glicoproteine


PAS-positive

Gonadotrope: producono
FSH ed LH.
Prive di granuli, sono
considerate cellule di
riserva, in grado di
differenziarsi nei citotipi
suddetti.

Cellule Cromofobe

Cellule Follicolo-Stellate

Funzione non nota.

-PARS INTERMEDIA
In essa vi sono voluminose cellule epiteliali, costituenti uno o due strati, a ridosso della
neuroipofisi, che producono l'ormone stimolante i melanociti (MSH).
-PARS TUBERALIS
E' costituita da nidi di cellule appiattite, che circondano follicoli, contenenti colloide. Vi
la presenza di cellule gonadotrope e tireotrope, oltre che cromofobe e follicolo-stellate.

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NEUROIPOFISI

Componente Nervosa
(fibre nervose amieliniche)

Fibre del Primo Tipo: assoni dei neuroni


magnocellulari neurosecernenti, il cui
pirenoforo si trova nei nuclei sopraottico e
paraventricolare dell'ipotalamo. Presentano
accumuli di neurosecreto (corpi di Herring).
Producono ADH e ossitocina.
Fibre di Secondo Tipo: fibre
dopaminergiche, adrenergiche e
noradrenergiche, GABAergiche e
peptidergiche provenienti da vari nuclei
ipotalamici.

Componente Gliale
Componente Vascolare

Fibropituiciti, Reticolopituiciti,
Adenopituiciti, Micropituiciti
Sinusoidi, formano i Corpi di Grewing

EPIFISI (pag. 495 trattato vol. 2)


TIROIDE (prometheus 608, netter plate 76)
-LOCUS: nel COLLO, anteriormente, va da met altezza della cartilagine tiroide ( della
laringe) al 5 anello tracheale.
-RIVESTIMENTO: propria capsula connettivale e GUAINA PERITIROIDEA, pertinenza
della fascia cervicale media pretracheale. Tra le due vi lo spazio pericoloso peritiroideo,
all'interno del quale vi un complesso intreccio vascolare.
-MORFOLOGIA ESTERNA: costituita da due formazioni coniche, a base inferiore, i
lobi laterali, riuniti, in prossimit della base, da un istmo impari e mediano. Talvolta vi
pu essere, a livello dell'istmo, un prolungamento, che raggiunge l'osso ioide, il
prolungamento di Morgagni ( lobo piramidale) e un muscolo, il muscolo elevatore
della tiroide. di colore rosso bruno e consistenza molle.
-RAPPORTI: posteriormente adesa alla laringe e ai primi due anelli tracheali;
anteriormente ricoperta, lungo la linea mediana, dai muscoli sternocleidomastoideo,
sternotiroideo e omoioideo (ventre superiore) e dalla fascia cervicale media che li avvolge;
lateralmente dal muscolo sternocleidomastoideo e dai fasci del platisma. Importantissimo,
in chirurgia, il rapporto che ha la ghiandola inferiormente (ad ogni lobo) con il nervo
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laringeo ricorrente e con i rami di divisione dell'arteria tiroidea inferiore.
-MEZZI DI FISSITA': dalla faccia posteriore della guaina suddetta si prolungano fasci
connettivali che costituiscono legamenti:
legamento sospensore mediano: cartilagine tiroide della laringe;
legamenti laterali interni: cartilagine cricoide della laringe e primi anelli tracheali;
legamenti laterali esterni: guaina fibrosa, che contorna il fascio vascolonervoso*
( la cui arteria carotide comune, in alcuni casi, lascia un solco posterolaterale,
sulla ghiandola).
*arteria carotide comune+vena giugulare interna+nervo vago
-VASI: l'organo irrorato dalle arterie tiroidee superiori, rami delle carotidi esterne e
dalle arterie tiroidee inferiori, rami del tronco tireocervicale, a sua volta ramo della
succlavia (in alcuni casi vi pu essere anche l'arteria tiroidea ima). Le vene formano,
nello spazio pericoloso, delle anastomosi, da cui originano le vene tiroidee superiori e
medie, tributarie della vena giugulare interna e le vene tiroidee inferiori, tributarie delle
vene brachiocefaliche. I vasi linfatici sono tributari, superiormente della catena giugulare
interna (laterale), inferiormente dei linfonodi para- e pre-tracheali.
PARATIROIDI E ISOLOTTI PANCREATICI DAL LIBRO
GHIANDOLE SURRENALI
-LOCUS: nella LOGGIA RENALE, superiormente ai poli superiori dei rispettivi reni,
lateralmente alle prime vertebre lombari.
-RIVESTIMENTO: FASCIA RENALE ( specializzazione della fascia trasversalis),
davanti la quale si dispone il peritoneo parietale posteriore.
-MORFOLOGIA ESTERNA: a forma di piramide a base triangolare, del peso di 5 g ed
altezza e larghezza, rispettivamente di 5 cm e 3 cm, presenta una porzione corticale (
80% del parenchima) ed una midollare ( 20% del parenchima). Presenta una faccia
anteriore, una posteriore, un margine mediale, uno laterale, una base inferiore ed un
apice superiore.
-RAPPORTI:

SURRENE DESTRO: anteriormente con la faccia viscerale del fegato, su cui lascia
un'impronta; posteriormente col pilastro laterale destro del diaframma, che lo
separa dalla 12esima vertebra toracica e dalla 12esima costa e, di conseguenza, dal
seno pleurico costodiaframmatico; medialmente con la vena cava inferiore. Esso
orientato VERTICALMENTE sul rene dx.

SURRENE SINISTRO: anteriormente con la retrocavit degli Epiploon e,


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attraverso questa, con la faccia posteriore dello stomaco. Per una piccola superficie
anche col pancreas e l'arteria splenica; posteriormente con il pilastro laterale
sinistro del diaframma (come dx); medialmente con l'aorta addominale. Esso
posto, sul rene sx, pi caudalmente, scivola luno il margine mediale.
-VASI: non presenta un ilo.
ARTERIE: Ciascun surrene riceve tre arterie surrenaliche: arteria surrenalica superiore,
ramo dell'arteria frenica inferiore, a sua volta ramo dell'aorta addominale, va all'apice;
arteria surrenalica media, ramo diretto dell'aorta addominale, penetra l'organo lungo il
margine mediale; arteria surrenalica inferiore, ramo dell'arteria renale, penetra a livello
della base. Ogni vaso d rami di due tipi, arterie brevi, che penetrano la corticale e arterie
lunghe, che attraversano la corticale, senza capillarizzarsi, giungendo nella midollare.
VENE: si distinguono in superficiali, anche dette vene surrenaliche accessorie, tributarie
delle freniche, renali e perirenali; profonde, che convergono in una vena centrale, che a
dx si immette nella vena cava inferiore, a sx nella vena renale di sinistra.
VASI LINFATICI: tributari dei linfonodi paraortici.

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APPARATO GENITALE FEMMINILE (prometheus 242, in poi. Netter
plate 352)

OVAIE
-LOCUS: localizzate nella PICCOLA PELVI, si trovano davanti al retto, dietro ai
legamenti larghi e alle tube uterine (contenute nei legamenti larghi). 1-2 cm davanti
all'articolazione sacroiliaca e 1 cm sotto lo stretto superiore del bacino.
-RIVESTIMENTO: Epitelio germinativo. L'organo si trova in una tasca peritoneale, aperta
all'indietro: la borsa ovarica.
-MORFOLOGIA ESTERNA: a forma di mandorla, lunghe 4 cm, larghe 2 cm, spesse 1 cm,
del peso di 7 g, sono di colore bianco rosato, con superficie liscia, nella bambina, fino a
diventare , durante la vita fertile, rossastre, con superficie irregolare; nella senescenza, le
dimensioni diminuiscono, la superficie torna liscia, la consistenza lignea e il colore grigiogiallastro: questi cambiamenti sono dovuti al ciclo ovarico.
-RAPPORTI:
la faccia mediale guarda verso la pelvi ed anteriormente ricoperta dal
mesosalpinge;
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la faccia laterale in contatto con la parete laterale della pelvi e corrisponde alla
fossetta ovarica, depressione peritoneale in cui decorrono vasi e nervi otturatori, il
cui punto di repere dato dall'uretere (pag. 416 trattato 2 per approfondire);
il margine anteriore, corrispondente alla parete posteriore del legamento largo
unito a quest'ultimo, tramite il mesovario, attraverso cui passano i vasi ovarici: tale
margine costituisce, infatti, l'ilo dell'organo;
il margine posteriore, libero, addossato al margine libero del colon pelvico;
il polo superiore o tubarico d attacco al legamento sospensore ed unito
all'infundibolo tubarico, tramite la fimbria tubarica;
il polo inferiore o uterino si lega all'utero, attraverso il legamento uterovarico.

-MEZZI DI FISSITA':

Legamento Sospensore dell'ovaio ( Lombovarico): si porta in avanti e


medialmente, dalla fossa iliaca al margine anteriore dell'organo, incrocia lo stretto
superiore del bacino e i vasi iliaci esterni; in esso passano i vasi ovarici. Forma una
piega peritoneale.

Legamento Proprio dell'ovaio ( Uterovarico): va dal polo inferiore dell'organo


all'angolo superiore dell'utero, sotto e posteriormente allo sbocco della tuba. Solleva
il legamento largo, costituendo, insieme al mesovario, l'ala posteriore.

Mesovario: deriva dal legamento largo, dal quale si staccano due foglietti
peritoneali, che giungono fino all'ilo dell'organo e ne rivestono le facce, sino alla
linea di Farre-Waldeyer, punto di transizione con l'epitelio di rivestimento dell'ovaio.
In esso decorrono i vasi.

Legamento Tubovarico: va dal polo superiore dell'organo al padiglione della tuba,


assicurando il contatto con le fimbrie, non costituisce un reale mezzo di fissit.

-VASI: presenta una duplice irrorazione: arteria genitale, ramo dell'aorta addominale e
arteria uterina, ramo dell'iliaca interna. Le vene, riunendosi a livello midollare,
costituiscono il bulbo dell'ovaio, affluendo medialmente alla vena uterina e lateralmente a
quella ovarica (anche detta genitale), che fa capo, a dx alla vena cava inferiore, a sx alla
vena renale. I linfatici sono afferenti ai linfonodi pre- e paraortici.
TUBE UTERINE
-LOCUS: dal polo superiore dell'ovaio all'angolo superiore dell'utero, nel margine
superiore del legamento largo.
-RIVESTIMENTO: LEGAMENTO LARGO.
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-MORFOLOGIA ESTERNA: divisibile in:
Infundibolo ( padiglione): a forma di imbuto a parete sfrangiata, a livello
dell'ostio addominale della tuba, presenta le fimbrie, di cui la pi lunga collega tale
porzione all'ovaio ( legamento tubovarico). A tale livello si riscontrano residui
embrionali: l'epoofron e le appendici vescicolose.
Ampolla: il tratto pi lungo che sormonta il polo tubarico dell'ovaio, formando
l'ansa tubarica. Decorre, quindi, dapprima verticalmente e poi orizzontalmente,
verso l'utero.
Istmo: la porzione pi ristretta e di maggiore consistenza. Raggiunge il margine
laterale dell'utero, tra corpo e fondo.
Porzione Intramurale:in continuit con la parete uterina, si apre nella cavit uterina
tramite l'ostio uterino.
-MEZZI DI FISSITA': l'organo, nonostante sia molto mobile, nella porzione ampollare e in
quella istmica, rivestito da PERITONEO, che costituisce l'ala media del legamento largo
( mesosalpinge).
-MORFOLOGIA INTERNA: estremamente irregolare, per la presenza di pieghe della
mucosa, con decorso parallelo all'asse maggiore dell'organo pieghe tubariche
-VASI: decorrono nel mesosalpinge e sono rami tubarici dei vasi uterini e genitali. Come
sopra per i linfatici.
UTERO (prometheus 229)
-LOCUS: centralmente nella piccola pelvi, dietro alla vescica e davanti al retto. L'orifizio
uterino esterno si trova all'altezza del margine superiore della sinfisi pubica (1^-2^ vertebra
coccigea).
-RIVESTIMENTO: parzialmente dal PERITONEO ( consultare Trattato 2, pag. 442 o
a.clinica Gaudio).
-MORFOLOGIA ESTERNA: di forma conica ( a pera), a base superiore e apice
inferiore, impiantato nell'apertura superiore della vagina. Si suddivide in due porzioni,
corpo e cervice, separate da un restringimento, l'istmo, a livello del quale si trova l'orifizio
uterino interno; mentre a livello dell'apice cervicale, l'orifizio uterino esterno. Si divide
in:

CORPO, costituisce i 2/3 superiori dell'utero e presenta:


faccia anteriore ( vescicale), rivestita dal peritoneo, che, in corrispondenza
dell'istmo, si porta sulla faccia posteriore della vescica, cosicch si forma tra
utero e vescica il cavo vescicouterino;
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faccia posteriore ( intestinale), guarda indietro e in alto, in parte rivestita
dal peritoneo, che, in corrispondenza del fornice vaginale posteriore, risale
verso l'alto per rivestire la faccia anteriore del retto: si viene cos a costituire
il cavo rettouterino di Douglas;
margine superiore ( fondo), rettilineo, compreso tra gli sbocchi delle
tube;
margini laterali, sono arrotondati e danno attacco ai legamenti larghi, che si
estendono fino alla parete laterale della piccola pelvi.

CERVICE, di forma cilindrica, l'apparato di chiusura dell'utero, presenta una


porzione inferiore, che sporge nella vagina, dove prende il nome di portio o
porzione vaginale ed una superiore, denominata porzione sopravaginale.
Portio ( Muso di Tinca): a forma di cono tronco con apice arrotondato,
presenta l'orifizio uterino esterno, di dimensioni ridotte nella nullipara e
costituito da due labbri (anteriore e posteriore), dopo il primo parto per via
vaginale. Dall'orifizio sporge un tappo mucoso. Inoltre, per la particolare
inserzione a livello vaginale, si viene a costituire il fornice vaginale, fessura
circolare, tra la parete interna della vagina e la superficie esterna della
cervice.
N.B. Costituisce un punto al quale si ancorano i mezzi di fissit dei genitali esterni.

-FLESSIONE-VERSIONE-POSIZIONE

FLESSIONE: inclinazione tra l'asse maggiore del corpo e quello della cervice.
Quando volto in avanti (maggior parte dei casi) si dice antiflesso, quando indietro
retroflesso, quando lateralmente lateroflesso.

VERSIONE: inclinazione tra l'asse della cervice e quello della vagina. Nella
maggior parte dei casi, l'angolo che si forma tra gli assi retto o appena ottuso
(addirittura acuto nella nullipara) e si definisce l'organo antiverso; tuttavia ci sono
casi di retroversione, non accompagnati da retroflessione, in cui l'angolo che si
forma abbondantemente ottuso.

POSIZIONE: localizzazione della portio nella cavit pelvica. Generalmente


interspinosa, ma, se spostata in avanti, anteposta, indietro, retroposta, a dx,
destroposta, a sx, sinistroposta, in alto, elevata e, infine, in basso, discesa.

Nota clinica: vi sono casi in cui l'utero ruota intorno al proprio asse a destra o a sinistra,
generando una torsione.
-RAPPORTI:

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Parte Sopravaginale: la faccia anteriore in rapporto con la vescica, tramite il cavo


vescicouterino; la faccia posteriore in rapporto con il retto, tramite il cavo di
Douglas, in cui vi sono le anse del tenue; i margini laterali danno attacco ai
legamenti larghi e, sotto la base di questi ultimi, con l'arteria uterina (incrociata
dall'uretere); infine il fondo in rapporto con le anse del tenue.

Parte Vaginale: avanti con gli ureteri e il trigono vescicale, attraverso la parete
vaginale; lateralmente, sempre attraverso quest'ultima interposizione, con la parte pi
declive del parametrio, con il muscolo elevatore dell'ano e i rami vescicovaginali
dell'arteria uterina.

-MEZZI DI FISSITA' (I legamenti sono pari) prometheus pag. 244:

Legamento ROTONDO: esso costituisce un mezzo di fissit craniale, che origina


dall'angolo superolaterale dell'organo, davanti allo sbocco delle tube e si porta
lateralmente, nell'ala anteriore del legamento largo, sulla parete anterolaterale della
pelvi; si porta poi verso l'orifizio addominale del canale inguinale e fuoriesce,
attraverso l'orifizio sottocutaneo, sfioccandosi nel corpo adiposo del grande labbro.

Legamento LARGO: mezzo di fissit laterale. ( vedi libro o a.clinica Gaudio e


prometheus pag. 230).

Legamento CARDINALE ( di Mackenrodt): poich, in corrispondenza della


porzione sopravaginale della cervice, le due pagine dei legamenti larghi si
distanziano l'una dall'altra, il connettivo sottoperitoneale ( parametrio) si
addensa, avvolgendo gli organi vicini e dirigendosi dalle pareti laterali della piccola
pelvi ai margini laterali di utero e vagina, costituendo, appunto, questi legamenti,
che hanno una porzione mediale pi robusta ( contiene il plesso venoso
uterovaginale) ed una laterale pi sottile. Il limite fra le due porzioni dato dal
punto in cui l'uretere incrocia l'arteria uterina. Costituisce un mezzo di fissit
caudale trasversale. Esso il legamento maggiore dell'organo.

Legamenti caudali sagittali:


posteriori: sono costituiti dai legamenti SACROUTERINI, allargati a
ventaglio, dorsocaudalmente, dalla cervice fino a S2-S3; legamenti
RETTOUTERINI, in parte costituiti da fascetti muscolari ( muscoli
rettouterini), che si portano dalla cervice verso il retto sotto il peritoneo,
delimitando, lateralmente, il cavo di Douglas;
anteriori: legamenti VESCISCOUTERINI, che continuano nei legamenti
PUBOVESCICALI.

Formazioni MUSCOLOFASCIALI:
DIAFRAMMA PELVICO
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DIAFRAMMA UROGENITALE
-MORFOLOGIA INTERNA:

CAVITA' DEL CORPO: nelle nullipare forma una stretta fessura triangolare. Le
pareti sono lisce e a contatto tra loro. Al contrario, nelle multipare, la cavit pi
ampia. Lo stesso dicasi per l'orifizio uterino interno, stretto nelle prime,
notevolmente pi ampio, nelle seconde, a seconda del numero di parti.

CANALE CERVICALE: pi ampio nella parte media, ristretto in corrispondenza


degli orifizi, pu diventare cilindrico o conico, a base inferiore, nelle multipare. Le
facce anteriore e posteriore di tale porzione presentano pliche palmate, cio
sollevamenti della mucosa, dovute a fasci muscolari lisci e due pieghe longitudinali,
le colonne principali delle pliche palmate, da cui si dipartono pieghe trasversali.
Caratteristica la configurazione arboriforme, denominata albero della vita.

-VASI (netter plate 382): l'arteria che irrora l'organo l'arteria uterina, che, raggiunta la
cervice si divide in due rami, l'uno, cervicovaginale, che provvede all'irrorazione della
parete anteriore della vagina e del collo uterino, l'altro, elicino (ramo ascendente), pi
voluminoso, che si dirige, flessuoso, verso l'alto. Quest'ultimo, poco prima dell'angolo
superolaterale dell'organo, d due rami, le arterie del fondo dell'utero: il ramo ovarico e
quello tubarico. Fra i rami ci sono abbondanti anastomosi a livello dello strato medio del
miometrio. Le vene a livello di quest'ultima struttura presentano una parete sottile, tanto
che sono denominate seni uterini. Si raccolgono a formare il plesso uterovaginale, che si
scarica nella vena iliaca interna.
VAGINA (prometheus 246)
-LOCUS: situata nella piccola pelvi, posteriormente alla vescica urinaria e all'uretra e
anteriormente al retto e al canale anale. Fa seguito al collo dell'utero, attraversa il
pavimento pelvico, decorre nel perineo anteriore e sbocca nel vestibolo della vagina.
-RIVESTIMENTO: PERITONEO in corrispondenza del fornice vaginale posteriore;
propria tonaca avventizia.
-MORFOLOGIA ESTERNA: a forma di condotto cilindrico, con lume a forma di fessura
trasversale o H maiuscola. La parete anteriore lunga ca. 7 cm, quella posteriore ca. 8.5 cm
( in gravidanza 15 cm). Si distinguono le seguenti parti:

Estremit Superiore fornice vaginale o fondo: disposta a manicotto attorno al


collo dell'utero, costituisce un solco circolare, una fessura circolare a fondo cieco,
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detta, appunto, fornice vaginale. Quest'ultimo pi profondo posteriormente che
anteriormente, mentre lateralmente va diminuendo posteroanteriormente.

Parte Centrale corpo: presenta una faccia anteriore, una posteriore, un margine
destro ed uno sinistro.

Estremit Inferiore orifizio vaginale: nel vestibolo della vagina, fra le piccole
labbra, parzialmente chiuso dall'imene.

-RAPPORTI: anteriormente in rapporto in alto con la vescica ( trigono vescicale), in


basso con l'uretra, con la quale attraversa il diaframma urogenitale; fra queste strutture si
trova il setto vescicovaginale (contenente numerose vene e gli ureteri) seguito dal setto
uretrovaginale. Lateralmente, in alto, il rapporto con la base del legamento largo, al di
sotto del quale vi uno spazio, occupato da tessuto connettivo. Piu in basso vi sono i bulbi
del vestibolo e le ghiandole vestibolari maggiori. Posteriormente, la zona corrispondente
al fornice rivestita da peritoneo parietale, che si riflette sulla faccia anteriore del retto,
formando il cavo rettouterino. Al di sotto del cavo vi un rapporto pi stretto col retto,
attraverso il setto rettovaginale: inoltre, a tale livello, importante il rapporto con i muscoli
pubovaginali. Nel perineo, vagina e retto divergono: la prima struttura si porta in avanti, la
seconda in dietro ( verso l'ano). In tal modo, il setto rettovaginale si espande, sino a
formare il trigono rettovaginale.
-MORFOLOGIA INTERNA: presenta pieghe trasversali, le rughe vaginali e due rilievi
longitudinali, sulla linea di mezzo della faccia anteriore e posteriore, le colonne delle rughe.
La piega anteriore, in basso, termina con un rilievo rotondeggiante, posto dietro al meato
uretrale esterno, il tubercolo vaginale. Sempre sulla faccia anteriore, in alto, in
corrispondenza del trigono vescicale, viene a costituirsi un'analoga struttura interna, il
triangolo di Pawlik.
-VASI: le arterie derivano dal tronco cervicovaginale della arterie uterine, dalle arterie
vaginali, rami delle arterie iliache interne e da rami delle pudende interne. Le vene
costituiscono il plesso venoso vaginale, che scarica nelle vene iliache interne e stabilisce
una comunicazione col sistema portale attraverso il plesso rettale.

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APPARATO GENITALE MASCHILE


TESTICOLI (prometheus 251)
-LOCUS: fra le radici delle cosce, nelle borse scrotali, sono appesi all'estremit inferiore
dei funicoli spermatici, separati l'uno dall'altro dal setto scrotale.
-RIVESTIMENTO: TONACA VAGINALE PROPRIA. Essa costituita da un foglietto
viscerale, l'epiorchio, che aderisce alla superficie del testicolo, rivestito dalla tonaca
albuginea e da un foglietto parietale, il periorchio, applicato alla parete interna del sacco
scrotale, aderendo alla fascia spermatica interna ( rivestimento interno della fascia
cremasterica).
-MORFOLOGIA ESTERNA: di forma ellissoidale, hanno un asse maggiore di 4 cm, uno
minore di 2.5 cm, un peso di 20-30 g. La faccia mediale rivolta verso il setto scrotale,
quella laterale convessa e coperta, posteriormente, lungo il margine posteriore,
dall'epididimo, che d attacco al cordone spermatico. Sempre in corrispondenza di
quest'ultimo margine, si trova l'ilo dell'organo, che, oltre a dare passaggio ai vasi, d
passaggio ai condottini efferenti. Il polo superiore coperto dall'epididimo (a tale livello vi
il residuo del dotto paramesonefrico di Muller, l'idatide di Morgagni o appendice del
testicolo) e quello inferiore d attacco al legamento scrotale, residuo del gubernaculum
testis.
-VASI: l'arteria testicolare (genitale), ramo diretto dell'aorta addominale, al di sotto della
renale, irrora l'organo. Giunta in corrispondenza del margine posteriore, d rami che
penetrano nell'albuginea, diramandosi nei setti, fino a giungere ai lobuli. Le vene testicolari,
superficiali e profonde, si riuniscono in tronchi, a livello del margine posteriore e si portano
nel funicolo spermatico, dove costituiscono anastomosi, che formano il plesso
pampiniforme, che continua nella genitale, che, a dx, sbocca direttamente nella vena cava
inferiore, a sx, nella vena renale sx.
VIE SPERMATICHE
TUBULI RETTI E RETE TESTIS: contenuti nei testicoli, rappresentanto l'inizio delle vie
spermatiche. Essi originano dalla confluenza di uno o pi tubuli seminiferi contorti. Pi
tubuli retti si anastomizzano fra loro, a formare, nel connettivo del mediastino, la rete testis.
Da quest'ultima prendono origine circa 15-20 condottini efferenti, che, dalla superficie
posterosuperiore del testicolo, si immettono nel condotto dell'epididimo, formandone la
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testa.
EPIDIDIMO
-LOCUS: addossato al margine posteriore e al polo superiore di ciascun testicolo.
-RIVESTIMENTO: TONACA VAGINALE PROPRIA.
-MORFOLOGIA ESTERNA: a forma di virgola, lungo 5 cm, largo 0.5 cm, spesso 1 cm,
pesa 3 g. E' suddiviso in:
Testa: arrotondata, aderisce al polo superiore e all'estremit superiore del margine
posteriore dell'organo, tramite i condottini efferenti. A tale livello si pu apprezzare
l'appendice dell'epididimo, residuo dell'estremit a fondo cieco del dotto
mesonefrico di Wolff (langman pag. 245).
Corpo: cilindrico, segue il margine posteriore e la faccia laterale del testicolo, da cui
separato dal seno dell'epididimo, recesso della tonaca vaginale. Medialmente e
posteriormente in rapporto con i vasi testicolari e il canale deferente. rivestito
dall'epiorchio.
Coda: segue il margine posteriore fino al polo inferiore. connessa alla borsa
scrotale dal legamento scrotale, residuo del gubernaculum testis. Continua,
incurvandosi leggermente in alto, nel canale deferente.
CONDOTTI DEFERENTI
-LOCUS: fa seguito alla coda dell'epididimo, risale medialmente a quest'ultimo, continua
nel funicolo spermatico, attraverso il canale inguinale, decorre nella cavit pelvica, fino alla
base della prostata, dove si riunisce al dotto della vescichetta seminale (vedi dopo), per
formare il dotto eiaculatore.
-RIVESTIMENTO: Prometheus pag. 144.
-MORFOLOGIA ESTERNA: del calibro di 2-3 mm e della lunghezza media di 40 cm, si
dilata a ca. 3 cm dalla prostata, dando luogo all'ampolla deferente, caratterizzata da una
superficie mammellonata.
-DECORSO (prometheus 257):
Parte Testicolare: circondato da tessuto connettivo lasso, rami dell'arteria
testicolare e le radici del plesso pampiniforme, addossato alla faccia posteromediale
dell'epididimo. Continua nel funicolo spermatico.
Parte Funicolare: dalla borsa scrotale, all'orifizio sottocutaneo del canale inguinale
( anello inguinale superficiale).
Parte Inguinale: dall'orifizio sottocutaneo del canale inguinale, fino all'orifizio
interno dello stesso (anello inguinale profondo).
Parte AddominoPelvica: entra nella cavit addominale, nel connettivo
sottoperitoneale. Lasciato il canale inguinale, abbraccia, esternamente, i vasi
epigastrici inferiori, descrive una curva a concavit mediale, incrocia i vasi iliaci
esterni (di cui i vasi epigastrici sono rami), costeggia la faccia laterale della vescica,
il legamento ombelicale mediale, nervo e vasi otturatori, i vasi vescicali superiori,
fino a giungere sulla faccia posteriore della vescica, passando davanti all'uretere. Si
porta medialmente verso la prostata, dilatandosi nell'ampolla deferente. Le due
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Marco Biscosi
ampolle, controlaterali, delimitano il trigono interseminale. Riunendosi con i dotti
delle rispettive vescichette seminali, formano i condotti eiaculatori.
FUNICOLI SPERMATICI (o Cordoni Spermatici): va dal margine posteriore di ciascun
testicolo, all'orifizio interno del canale inguinale, fungendo da peduncolo dei testicoli. un
cordone di consistenza molle, diviso in una porzione scrotale ed una inguinale.
Contiene (approfondire la posizione di ogni elemento dal trattato, pag. 393, utilizzando
l'atlante, pag. 144):
canale deferente
arteria testicolare
arteria spermatica esterna
vene testicolari
vasi linfatici
nervi
legamento vaginale
muscolo cremastere interno
E' rivestito (dall'esterno verso l'interno) da (consultare atlante pag. 145):
fascia cremasterica
muscolo cremastere
tonaca vaginale comune
CONDOTTI EIACULATORI: essi collegano le ampolle deferenziali, confluite nelle
vescichette seminali, all'uretra e decorrono, per la maggior parte della loro lunghezza, nella
prostata. Vanno in basso, in avanti e in dentro, terminando nell'uretra prostatica, all'altezza
del collicolo seminale.
VASI DELLE VIE SPERMATICHE:
Tubuli retti e rete testis: hanno la stessa vascolarizzazione del testicolo ( vedi
sopra).
Epididimo: le arterie sono rami epididimali dell'arteria testicolare e di quella
deferenziale. Le vene per la testa si scaricano nel plesso pampiniforme anteriore,
quelle per corpo e coda, in quello posteriore.
Condotto Deferente: le arterie sono rami deferenziali dell'arteria
vescicolodeferenziale; inoltre, il tratto ampollare irrorato da rami, proveniente
dalle arterie rettali media e superiore e da rami delle vescicali inferiori. Le vene si
scaricano, anche in questo caso, nel plesso pampiniforme.
Condotti eiaculatori: hanno la stessa vascolarizzazione della prostata ( vedi dopo).
GHIANDOLE ANNESSE ALLE VIE SPERMATICHE
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Marco Biscosi
VESCICHETTE SEMINALI
-LOCUS: nella PICCOLA PELVI, superiormente alla prostata, tra la base della vescica e il
retto.
-RIVESTIMENTO: CAPSULA CONNETTIVALE PROPRIA, anteriormente la fascia
vescicale, posteriormente la fascia rettovescicale, il fondo dal peritoneo dello sfondato di
Douglas.
-MORFOLOGIA ESTERNA: forma conica, superficie lobata col fondo diretto in alto, in
dietro ed esternamente e l'apice, diretto in basso, che si unisce alle ampolle deferenti, per
dare origine ad un condotto eiaculatore, che sfocia nell'uretra.
PROSTATA
-LOCUS: nella PICCOLA PELVI, tra la base della vescica (in alto) e il diaframma
urogenitale (in basso), posteriormente alla sinfisi pubica e anteriormente all'ampolla rettale.
-RIVESTIMENTO: FASCIA PROSTATICA contente il plesso venoso prostatico.
-MORFOLOGIA ESTERNA: a forma di castagna, a base superiore e apice inferiore, con
asse obliquo, diretto in avanti e in basso. Ha consistenza dura-elastica, colore grigio
rossastro. Presenta:
Faccia Vescicale ( base superiore): di forma triangolare in rapporto con il collo
della vescica e presenta il punto di penetrazione dell'uretra. Al limite con la faccia
posteriore, vi una doccia trasversale, l'ilo della prostata, punto di penetrazione dei
dotti eiaculatori. Questa porzione in rapporto anteriormente con la zona
dell'orifizio uretrale interno e col trigono vescicale; posteriormente, con i condotti
eiaculatori, le ampolle deferenziali e l'apice delle vescichette seminali.
Faccia Anteriore: leggermente convessa e, tramite l'interposizione della fascia
prostatica, in rapporto col il plesso venoso pudendo, rami delle arterie pudende
interne e tessuto adiposo.
Faccia Inferiore: in rapporto con i fasci pubici del muscolo elevatore dell'ano, con
l'interposizione del plesso venoso vescicoprostatico.
Faccia Posteriore: in rapporto con l'ampolla rettale, attraverso la fascia
rettovescicale, data dalla fusione dei foglietti peritoneali, che nel feto rivestivano
l'ampolla rettale e la prostata. Nota clinica: non un caso che l'esplorazione rettale
sia il metodo pi utilizzato per palpare la prostata.
Apice: a contatto col diaframma urogenitale, attraversato dall'uretra.
-MEZZI DI FISSITA': in alto, la fascia fissata alle ossa pubiche, attraverso i legamenti
puboprostatici. All'apice, la fascia si unisce con la fascia del muscolo sfintere striato
dell'uretra, trasverso profondo e con il centro tendineo del perineo.
N.B. La prostata divisa in tre lobi:
lobo anteriore anteriormente all'uretra
lobo medio fra uretra e dotti eiaculatori
lobi laterali (dx e sx posteriori) posteriormente ad un piano passante per i
condotti eiaculatori.
16

Marco Biscosi
GHIANDOLE BULBOURETRALI DI COWPER
-LOCUS: PERINEO ANTERIORE, nello spessore del diaframma urogenitale, sopra la
fascia inferiore, lateralmente all'uretra membranosa.
-RIVESTIMENTO: fascia del muscolo sfintere striato dell'uretra
-MORFOLOGIA ESTERNA: del diametro di ca. 1 cm, presentano superficie lobulata,
consistenza dura e colorito giallastro. Il dotto escretore emerge dalla faccia inferiore, si
dirige in avanti e medialmente, attraversa la fascia inferiore del diaframma urogenitale e si
addentra nello spessore del bulbo dell'uretra. Sbocca nella parte inferiore dell'uretra
cavernosa.
VASI DELLE GHIANDOLE ANNESSE ALLE VIE SPERMATICHE:
Vescichette seminali: le arterie sono rami delle arterie vescicolodeferenziali,
vescicali inferiori e rettali medie; le vene scaricano nel plesso vescicoprostatico.
Prostata: le arterie provengono dalle arterie vescicali inferiori e rami accessori
dalle pudende interne, rettali medie e otturatorie. Le vene scaricano in plessi
vescicoprostatici, che affluiscono nelle iliache interne.
Ghiandole di Cowper: le arterie provengono dalla pudenda interna, le vene
scaricano nel plesso pudendo interno.

17

Marco Biscosi

ORGANI SENSORIALI:

APPARATO DELLA VISTA


BULBO OCULARE
-LOCUS: CAVITA' ORBITARIA, a forma di piramide quadrangolare, a base anteriore e
apice posteriore, scavata nel massiccio facciale, rivestita dalla capsula di Tenone e dal
corpo adiposo.
-RIVESTIMENTO: complesso di tonache (dall'esterno): tonaca fibrosa SCLERA
(posteriormente) + CORNEA (anteriormente); tonaca vascolare (uvea) COROIDE
(posteriormente) + CORPO CILIARE e IRIDE (anteriormente); tonaca nervosa
RETINA.
-MORFOLOGIA ESTERNA: di forma sferoidale, si distinguono: camera anteriore
dell'occhio, fra la cornea (anteriormente) e l'iride (posteriormente), ripiena di umore
acqueo (liquido trasparente); dietro questa vi una lente biconvessa, il cristallino, tra
quest'ultima, l'iride e il corpo ciliare, la camera posteriore dell'occhio, connessa attraverso
il forame pupillare con la camera anteriore e ripiena del medesimo liquido. La restante parte
del bulbo ripiena di una sostanza gelatinosa, il corpo vitreo.
-TONACA FIBROSA: costituita da SCLERA, posteriormente e CORNEA,
anteriormente:

SCLERA: costituita da una lamina biancastra, di natura fibro-elastica e superficie


esterna convessa, in rapporto con la capsula di Tenone, attraverso trabecole
connettivali. La superficie interna accollata alla coroide, al corpo ciliare e al
contorno dell'iride, attraverso lo spazio pericoroideo, attraversato da vasi e nervi. In
vicinanza del foro di uscita del nervo ottico, determinando una membrana
discontinua, la lamina cribrosa. La sclera si applica alla congiuntiva bulbare.
Le arterie sono rami delle arterie ciliari anteriori, che costituiscono un plesso
sclerale. Le vene sono tributarie delle ciliari e delle vorticose.

CORNEA: in continuit con la precedente attraverso il limbus sclerocorneale (dai


margini a sbieco). La superficie anteriore ha un raggio di curvatura maggiore di
18

Marco Biscosi
quella posteriore, che delimita la camera anteriore dell'occhio ed bagnata e nutrita
dall'umore acqueo. La struttura data da cinque strati, che, dalla superficie, sono:
Epitelio corneale: di tipo pavimentoso pluristratificato non corneificato. Vi
si distinguono tre strati: il superficiale, delle cellule alari, caratterizzate da
ZO, l'intermedio, delle cellule intermedie, disposte su pi file, quello basale,
delle cellule basali, di natura staminale.
Membrana di Bowman: detta lamina elastica anteriore, su di essa poggiano
le cellule dello strato superiore.
Stroma corneale: le fibre sono costituite da acido ialuronsolforico, disposte a
lamelle. In esso vi sono cellule connettivali fisse, le cellule corneali.
Membrana di Descemet: si unisce alle trabecole del limbus sclerocorneale.
rivestita in profondit dalle cellule endoteliali, che guardano verso la camera
anteriore.
Endotelio: le cellule sono tenute insieme discontinuamente da ZO.
-TONACA VASCOLARE DELL'OCCHIO: anche detta uvea, interposta tra la tonaca
fibrosa (all'esterno) e quella nervosa (all'interno). Ricca di vasi si suddivide in:

IRIDE: il segmento anteriore, di forma discoidale, posta davanti al cristallino.


Centralmente attraversata da un'apertura circolare, la pupilla. Questa porzione
caratteristica per la presenza di pigmento, che ne determina un colore diverso, a
seconda del soggetto. La faccia posteriore in rapporto col cristallino e forma la
parete anteriore della camera posteriore dell'occhio. La struttura caratterizzata da
tre strati, che dall'avanti, all'indietro, sono:
Endotelio: riveste la faccia anteriore dell'organo ed in continuit con
l'endotelio corneale. Presenta cripte.
Stroma: di natura connettivale fibrillare, abbondantemente vascolarizzato e
presenta una struttura muscolare anulare, il muscolo sfintere della pupilla,
atto al restringimento pupillare miosi.
Epitelio: si distingue in uno strato interno, di cellule poliedriche ed uno
esterno, di cellule, dall'aspetto mioepiteliale, che si continuano con la parte
ciliare della retina. Nell'insieme costituiscono il muscolo dilatatore della
pupilla, atto alla dilatazione pupillare midriasi.

CORPO CILIARE: il segmento intermedio e si estende dall'iride alla coroide,


dalla quale separata dall'ora serrata. La superficie interna rivestita dalla porzione
ciliare della retina. costituito da una pars licata, anteriormente e da una pars
plana, posteriormente, alla quale si applica il muscolo ciliare. Il corpo ciliare
presenta i processi ciliari, ciascuno separato dall'altro, dalla vallecula, da cui si
dipartono fibre tese, che raggiungono la zona equatoriale del cristallino, costituendo
la zonula ciliare di Zinn.

COROIDE: riveste i due terzi posteriori del bulbo, dall'ingresso del nervo ottico,
19

Marco Biscosi
fino all'ora serrata. Questa porzione ha la funzione di assorbire i raggi luminosi,
evitandone la riflessione sulla retina. L'adesione alla faccia profonda della sclera
data dalla lamina sovracoroidea. Oltre a quest'ultima, vi sono la lamina vascolare,
costituita dalla ramificazione delle vene e delle arterie coroidee e la lamina
coriocapillare, costituita da una rete capillare prospiciente la retina.
-TONACA NERVOSA: vedi Gaudio.

VASCOLARIZZAZIONE: caratteristica in quanto vi sono due sistemi, uno


disposto sulla faccia interna sistema dell'arteria centrale della retina, l'altro
sulla faccia esterna sistema coriocapillare. Il primo irrora le cellule gangliari e
bipolari, il secondo l'epitelio pigmentato e i fotorecettori. L'arteria centrale, a
livello della papilla, si divide in quattro rami, i quali poggiano poggiano su di una
lamina basale, contenente periciti ( barriera ematoretinica). Il sangue refluo
decorre in maniera inversa, attraverso la vena centrale. Il sistema coriocapillare ha
una tipica disposizione a mosaico. Il sangue giunge attraverso le arterie ciliari
posteriori, che costituiscono un sistema ad anello, attorno al nervo ottico. Il sangue
refluo fluisce attraverso delle lacune vascolari, le vene vorticose.

-APPARATO DIOTTRICO DELL'OCCHIO:

UMOR ACQUEO: secreto dai processi ciliari, simile all'acqua, contiene


aminoacidi e un'alta concentrazione di acido ascorbico. uno degli elementi
refrattivi dell'occhio e nutre gli elementi che bagna. presente nelle due camere
dell'occhio.

CORPO VITREO: occupa i 4/5 del globo oculare e presenta, in corrispondenza del
cristallino, la fossa ialoidea. incolore e costituito per il 99% da acqua.
Centralmente ha una consistenza liquida, perifericamente gelatinosa. inoltre molto
ricco in acido ialuronico, prodotto dagli ialociti. La porzione periferica, la
membrana ialoidea, aderisce alla pars plana del corpo ciliare, costituendo il
legamento sospensore del cristallino ( zonula ciliare di Zinn). Questa struttura
attraversata dalla papilla ottica alla zona centrale, dal canale ialoideo.

CRISTALLINO: una lente biconvessa, di consistenza elastica e contorno


circolare, posto dietro l'iride e davanti al corpo vitreo. Anteriormente limita la
camera anteriore, posteriormente la posteriore. L'equatore collegato al corpo
ciliare attraverso il legamento sospensore del cristallino, sopra citato.
anteriormente tappezzato da un epitelio semplice ed rivestito dalla capsula del
cristallino, che fornisce inserzione alla zonula ciliare di Zinn. La porzione in
questione, non essendo vascolarizzata, nutrita dall'umor acqueo.

-VASCOLARIZZAZIONE: data da due sistemi dipendenti dall'arteria oftalmica (


20

Marco Biscosi
ramo della CAROTIDE INTERNA):

ARTERIE
sistema retinico ( VEDI SOPRA);

sistema ciliare: le due arterie ciliari, mediale e laterale, danno:


le arterie ciliari posteriori brevi (diversi rami), che, costituiscono, attorno
alla porzione intrabulbare del nervo ottico, l'anello di Haller, da cui originano
le arterie cilioretiniche,
le arterie ciliari posteriori lunghe (una mediale, una laterale), che si
portano avanti, perforando la sclera e decorrendo nella lamina sovracoroidea,
formano, in prossimit del margine ciliare dell'iride, il grande cerchio
arterioso dell'iride, da cui originano rami, che, con decorso raggiato, si
portano al margine pupillare dell'iride, dove si anastomizzano e costituiscono
il piccolo cerchio arterioso dell'iride.

Arterie ciliari anteriori, rami muscolari dell'OFTALMICA. Danno rami episclerali.

VENE
sistema dei vasi venosi ciliari: drena il sangue proveniente dalla parte anteriore del
corpo ciliare, attraverso le vene ciliari anteriori, che ricevono l'umor acqueo dal
seno venoso della sclera (canale di Schlemm). Queste sono tributarie della vena
oftalmica. Quello che proviene dalla parte posteriore della sclera si riversa nelle
vene ciliari posteriori, quello dalla coroide, dal corpo ciliare e dall'iride, dalle vene
vorticose, una per ogni quadrante del globo.

-APPARATO MUSCOLARE: MUSCOLI ESTRINSECI


NOME
ORIGINE
INSERZIONE
Muscolo Retto
Superiore*
Muscolo Retto
Mediale*

AZIONE

Margine superiore
Elevazione,
Obliquamente sulla
dell'anello tendineo di
adduzione e rotazione
sclera
Zinn
mediale del bulbo
Segmento mediale
anello tendineo di
Zinn

Sulla sclera, a pochi


millimetri dal limbus

Muscolo Retto
Inferiore*

Segmento inferiore
Superficie inferiore
dell'anello tendineo di
della sclera
Zinn

Muscolo Retto
Laterale*'

Margine laterale
dell'anello tendineo di
Zinn
21

Sulla Sclera

Spostamento mediale
del polo anteriore
dell'occhio
Abbassa il polo
anteriore del globo
oculare e lo ruota
medialmente
Spostamento laterale
del polo anteriore
dell'occhio

Marco Biscosi

Muscolo Obliquo
superiore*^

Termina con un
tendine che si insinua
in una troclea
fibrocartilaginea,
sulla parte mediale
del tetto dell'osso
Ruota il polo
Contorno mediale del frontale, passa sotto il anteriore dell'occhio
foro ottico
muscolo retto
in basso e
superiore e si
lateralmente
inserisce
obliquamente sul
quadrante
superoesterno della
sclera

Muscolo Obliquo
inferiore*

Lateralmente va ad
inserirsi sulla sclera,
Osso mascellare, al di passa al di sotto del
Sposta il polo
sotto della fossa del
muscolo retto
anteriore dell'occhio
sacco lacrimale
inferiore e si inserisce in alto e lateralmente
sul quadrante
inferolaterale

Passa al di sopra del


Muscolo elevatore Margine superiore del
muscolo retto
Sollevamento della
della palpebra
foro ottico e anello
superiore e termina
palpebra superiore
superiore*
tendineo
nel tarso della
palpebra superiore
innervato dal nervo oculomotore (III); *' innervato dal nervo abducente (VI);
*^innervato dal nervo trocleare (IV)

Per quanto riguarda gli ORGANI ACCESSORI (eccezione fatta per i


muscoli), utilizzare il Trattato.
APPARATO DELL'UDITO
ORECCHIO ESTERNO
PADIGLIONE AURICOLARE
-Locus: situato nella parte laterale della testa, anteriormente alla regione mastoidea, in
corrispondenza di quella temporale, dell'articolazione temporomandibolare e della regione
parotidea.
22

Marco Biscosi
-Morfologia Esterna: di forma ovalare, con asse maggiore verticale, presenta:
faccia laterale: caratterizzata da rilievi e depressioni. La depressione pi rilevante
la conca, che si continua col meato acustico esterno; il rilievo pi periferico l'elice,
che costituisce il contorno della met superiore del padiglione, prolungandosi in
basso con la coda, fino a raggiungere il lobulo (da notare la presenza, lungo la coda,
del tubercolo di Darwin). Davanti all'elice, separato dal solco dell'elice, si trova un
secondo rilievo, l'antelice. Al di sotto della radice dell'elice e al davanti della conca,
si trova, una lamina di forma triangolare, il trago.
-Vascolarizzazione: le arterie sono rami dell'auricolare posteriore e della temporale
superficiale. Le vene sono le omonime e confluiscono nella giugulare esterna.
-Struttura: rivestito da cute provvisto di uno scheletro cartilagineo, di natura elastica, le
cui componenti sono legate l'una all'altra da legamenti intrinseci. ancorato all'osso
temporale da legamenti estrinseci (anteriore e posteriore). , inoltre, provvisto di muscoli
estrinseci (muscoli auricolari anteriore, superiore e posteriore) ed intrinseci (grande e
piccolo muscolo dell'elice, muscolo del trago, muscolo dell'antitrago, sulla faccia laterale;
muscolo trasverso del padiglione e obliquo dello stesso, sulla faccia mediale.
MEATO ACUSTICO ESTERNO: esso un condotto dallo scheletro fibrocartilagineo nel
terzo laterale e di uno scheletro osseo nei due terzi mediali, che si estende dalla conca alla
membrana del timpano con un decorso ad S italica. in rapporto anteriormente con
l'articolazione temporomandibolare, posteriormente con le celle mastoidee, inferiormente
con la ghiandola parotide.
Le arterie provengono dalla carotide esterna, le vene sono affluenti della vena temporale
superficiale del plesso venoso periarticolare temporomandibolare e delle auricolari
posteriori.
ORECCHIO MEDIO
CAVO DEL TIMPANO
-Locus: contenuta nella rocca petrosa del temporale, tra l'orecchio esterno e quello
interno; in comunicazione con la faringe, attraverso la tuba uditiva e con l'apparato
mastoideo, mediante l'aditus ad antrum.
-Morfologia esterna: ha forma biconcava, con una:

Parete Laterale, costituita per tre quinti dalla membrana del timpano.

Parete Mediale, che presenta, nella parte centrale, un rilievo tondeggiante, il


promontorio, dato dalla parte iniziale del giro basale della chiocciola. Importante
23

Marco Biscosi
a tale livello la presenza del nervo timpanico di Jacobson, che lascia un evidente
solco. In basso si trova la finestra rotonda, in comunicazione con l'estremit
inferiore della scala timpanica della chiocciola, separata da questa, dalla membrana
secondaria del timpano, costituita da uno strato esterno di mucosa timpanica, uno
medio fibroso ed uno interno endoteliforme, in continuit col rivestimento
dell'orecchio interno osseo. Al di sopra della finestra rotonda si trova la finestra
ovale, sul contorno della quale si fissa, tramite il legamento anulare, la base della
staffa. Al di sopra della finestra ovale si trova la sporgenza arcuata, determinata dal
secondo tratto del nervo facciale. Dietro al seno del timpano, depressione presente
tra le due finestre, si trova un rilievo osseo, l'eminenza piramidale, nella cavit del
quale contenuto il muscolo stapedio. Al davanti e al di sopra della finestra ovale,
si trova l'orifizio del canale del muscolo tensore del timpano, dal quale fuoriesce
il tendine del muscolo in questione.

Parete Anteriore (carotidea), che presenta l'ostio timpanico della tuba uditiva, al
di sopra del quale si trova il canale del muscolo tensore del timpano. separata
dal canale carotico (dove decorre la carotide interna) da una lamina ossea.

Parete Posteriore (mastoidea), presenta nella parte superiore, l'aditus ad antrum,


che conduce all'antro timpanico, al di sotto di esso la fossa dell'incudine, che si
articola con l'omonimo osso, pi in basso il foro d'ingresso della corda del
timpano. Al confine tra questa parete e quella mediale, si trova la terza parte del
canale facciale (punto di passaggio, peraltro, anche dell'arteria stilomastoidea).

Parete Superiore, formata dal tegmen tympani, che separa il cavo dalla fossa
cranica media. Costituisce il recesso epitimpanico.

Parete Inferiore (giugulare), dalla forma di stretta doccia, presenta l'orifizio di


sbocco del canale timpanico. La parete in rapporto con la fossa giugulare, nella
quale si trova il bulbo della vena giugulare interna. Costituisce il recesso
ipotimpanico.

-Vascolarizzazione: si viene a costituire una rete arteriosa, alla cui formazione concorrono
l'arteria caroticotimpanica (ramo della carotide interna), la timpanica inferiore (ramo
della faringea ascendente, a sua volta ramo della carotide esterna), la stilomastoidea
(ramo dell'auricolare posteriore, a sua volta ramo della carotide esterna), la timpanica
superiore (ramo della meningea media, ramo della mascellare interna).
A livello venoso, i vasi sono tributari delle vene meningee medie nel seno petroso
superiore; inferiormente nel bulbo della giugulare interna.
MEMBRANA DEL TIMPANO
-Morfologia esterna: una membrana che chiude il fondo del meato acustico esterno, con
24

Marco Biscosi
concavit laterale e convessit mediale. strutturalmente costituita da tre strati, cutaneo
esterno, fibroso intermedio e mucoso interno. Il margine ispessito di tale membrana si
fissa ad un anello fibrocartilagineo, l'orletto anulare. Presenta due superifici:

Superficie Laterale, rivolta verso il meato acustico esterno, su di essa


apprezzabile
la stria malleolare, lasciata dal martello. rivestita da uno strato cutaneo.

Superficie Mediale, che guarda verso il cavo del timpano. Su di essa applicato il
manico del martello e la corda del timpano. rivestita da mucosa.

E due parti di consistenza diversa, separate l'una dall'altra dai legamenti


timpanomalleolari anteriore e posteriore:

Pars Tensa, pi estesa e mobile, in essa incluso il manico del martello, che termina
nell'umbo ( ombelico). Su di essa , inoltre, apprezzabile il triangolo luminoso di
Politzer.

Pars Flaccida (membrana di Schrapnell), al di sopra della porzione precedente,


di forma triangolare, in rapporto col processo laterale del martello.

-Vascolarizzazione: i rami arteriosi provengono dai vasi che vascolarizzano il meato


acustico esterno, decorrendo radialmente, dalla periferia verso l'ombelico. Le vene sono
tributarie della giugulare esterna ed interna.
CATENA DEGLI OSSICINI
-Morfologia esterna: costituita da tre ossicini, contenuti nel cavo del timpano, che sono
nell'ordine, dall'esterno, martello, incudine e staffa, articolati mediante diartrosi.

Martello, il pi laterale degli ossicini ed costituito da:


testa, situata nel recesso epitimpanico, con una superficie articolare per
l'incudine;
collo, collega la testa al manico, corrisponde alla pars flaccida della
membrana timpanica, incrociato medialmente dalla corda del timpano;
manico, nello spessore della membrana, si dirige verso l'umbo, dove termina.
caratterizzato da un processo breve ( laterale), rivolto in fuori, contro la
pars flaccida della membrana, d attacco ai legamenti timpanomalleolari; un
processo lungo ( anteriore), che si dirige verso la fessura petrotimpanica
di Glaser.

Incudine, caratterizzata da:


corpo, situato nel recesso epitimpanico, presenta una superficie articolare per
25

Marco Biscosi
la testa del martello;
processo breve ( superiore), si dirige verso la parete posteriore del cavo
del timpano;
processo lungo ( inferiore), si porta in basso e termina medialmente col
processo lenticolare, attraverso cui si articola con la staffa.

Staffa, medialmente all'incudine, costituita da:


testa, articolata con il processo lenticolare dell'incudine, d posteriormente,
inserzione al muscolo stapedio;
archi ( anteriore e posteriore), terminano nella base ( platina), lamina
di tessuto che occupa la finestra ovale, con la quale connessa attraverso il
legamento anulare.

-Legamenti:

martello la testa del martello vincolata al tetto del recesso epitimpanico dal
legamento superiore del martello; il collo del martello connesso con l'osso
timpanico, tramite il legamento laterale; il legamento anteriore va dal processo
anteriore del martello alla spina angolare dello sfenoide.

Incudine legamento posteriore fissa il processo breve alla fossa dell'incudine; il


legamento superiore collega il corpo dell'incudine alla volta del recesso
epitimpanico.

-Articolazioni: la testa del martello forma col corpo dell'incudine un'articolazione a sella e
il processo lenticolare dell'incudine si articola con la testa della staffa, costituendo
un'enartrosi. presente capsula articolare.
-Apparato muscolare:

Muscolo Tensore del timpano, accolto in un canale osseo, al di sopra della tuba
uditiva nella parete mediale del cavo del timpano, che si apre al di sopra della
finestra ovale, processo cocleariforme. Dall'apertura fuoriesce il tendine che
raggiunge la radice del manico del martello. Il muscolo innervato da un ramo del
nervo mandibolare e contraendosi sposta medialmente il manico del martello, con
aumento della tensione della membrana del timpano e spostamento mediale del
processo lungo dell'incudine e della staffa, la cui base spinge contro la finestra ovale.

Muscolo Stapedio, origina ed contenuto nell'eminenza piramidale, della parete


mediale del cavo del timpano. Il tendine del muscolo in questione esce dall'eminenza
e si inserisce sulla testa della staffa. Contraendosi tira indietro la struttura appena
citata, determinando lo spostamento della base dell'ossicino verso il cavo del
timpano con una diminuzione della tensione della membrana del timpano.

26

Marco Biscosi
APPARATO MASTOIDEO: costituito da una serie di cavit in comunicazione col cavo
del timpano, contenenti aria, accolte nel processo mastoideo del temporale. La cavit pi
grande, l'antro timpanico, comunica con il recesso epitimpanico tramite l'aditus ad antrum.
TUBA UDITIVA
-Locus: mette in comunicazione la cavit timpanica con la rinofaringe.
-Morfologia esterna: comprende una parte ossea ( scavata nel temporale) ed una
fibrocartilaginea separate da un istmo. La prima parte inizia con l'ostio timpanico della
tuba uditiva, nella parete anteriore del cavo del timpano e continua parallelamente e al di
sotto del canale del muscolo tensore del timpano. La seconda parte decorre lungo il solco
che separa la faccia laterale della piramide del temporale dalla grande ala dello sfenoide.
Sul margine inferiore di tale porzione prendono inserzione il muscolo tensore del velo del
palato ed elevatore del velo del palato. La tuba si apre nella rinofaringe tramite l'orifizio
faringeo della tuba uditiva ( si rimanda al compendio di Anatomia 2).
-Vascolarizzazione: le arterie provengono dalla faringea ascendente, dall'arteria del
canale pterigoideo e dall'arteria meningea media. Le vene sfociano nella giugulare
interna.
ORECCHIO INTERNO
LABIRINTO OSSEO
-Locus: nella piramide del temporale. Al suo interno si trova il labirinto membranoso. Le
due strutture sono separate dallo spazio perilinfatico, in cui scorre la perilinfa.
-Morfologia esterna: si divide in un labirinto posteriore osseo, che comprende il vestibolo,
i canali semicircolari ossei e l'acquedotto del vestibolo ed in un labirinto anteriore osseo,
costituito dalla coclea ( chiocciola) e dall'acquedotto della chiocciola. Medialmente al
labirinto si trova il meato acustico interno (sempre nella piramide del temporale).

Parte Posteriore:
Vestibolo: fra il cavo del timpano e il meato acustico interno la parte

centrale del labirinto osseo. In esso si aprono i canali semicircolari (


ossei), la finestra ovale, la chiocciola ossea e l'acquedotto del vestibolo.
Presenta sei pareti:
parete laterale, rivolta verso il cavo del timpano ed occupata dalla
finestra ovale, chiusa dalla base della staffa e dal corrispondente
legamento anulare;
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Marco Biscosi
parete mediale, corrispondente al fondo del meato acustico interno,

presenta la cresta del vestibolo, la cui estremit anteriore forma la


piramide del vestibolo, mentre l'estremit posteriore si biforca
delimitando il recesso cocleare, fossetta caratterizzata dagli orifizi che
danno passaggio ai fascicoli del nervo vestibolococleare. La cresta del
vestibolo, inoltre, separa il recesso ellittico, posterosuperiore,
caratterizzato da forellini per le fibre del nervo utricolare, da quello
sferico, anteroinferiore, caratterizzato da forellini per le fibre del nervo
sacculare. I due recessi accolgono, rispettivamente, utricolo e sacculo.
Dietro al recesso ellittico si apre l'orifizio interno dell'acquedotto del
vestibolo;
parete anteriore, corrisponde superiormente al canale del facciale e
inferiormente presenta l'orifizio vestibolare della chiocciola, che porta
alla scala vestibolare;
parete posteriore, presenta l'orifizio del canale semicircolare
posteriore;
parete superiore ( volta), presenta anterolateralmente lo sbocco del
braccio ampollare del canale semicircolare laterale,
posterolateralmente, lo sbocco del braccio semplice dello stesso,
anteromedialmente lo sbocco del braccio ampollare del canale
semicircolare superiore, mentre posteromedialmente l'apertura del
braccio comune dei canali semicircolari posteriore e superiore;
parete inferiore ( pavimento), sulla quale possibile osservare la
parte iniziale della lamina spirale ossea. percorsa dalla fessura
vestibolotimpanica, che conduce alla cavit sottovestibolare, in
continuit con la scala timpanica della chiocciola. costituita da una
lamina spirale ossea propriamente detta ed una secondaria. La cavit
sottovestibolare comunica con l'orecchio medio tramite la finestra
rotonda, chiusa dalla membrana timpanica secondaria.

Canali Semicircolari Ossei: posti l'uno ortogonalmente all'altro, sono tre e

sono situati posteriormente e in alto, rispetto al vestibolo; presentano ad una


delle due estremit una dilatazione, l'ampolla, tanto che l'estremit che la
presenta viene denominata braccio ampollare, mentre quella opposta,
braccio semplice. Sono cinque gli orifizi attraverso cui i canali semicircolari
si aprono nel vestibolo:
canale semicircolare superiore ( anteriore), perpendicolare
all'asse maggiore della piramide del temporale, sulla quale determina
l'eminenza arcuata; l'ampolla si apre nella parte superiore del
vestibolo, mentre il braccio semplice si unisce con l'estremit superiore
del canale posteriore, formando il braccio comune, che si apre nella
parte mediale del vestibolo;
canale semicircolare posteriore, lateralmente e inferiormente a quello
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Marco Biscosi
anteriore perpendicolare alla faccia posteriore della piramide del
temporale. L'ampolla si apre nella parete posteriore e inferiore del
vestibolo;
canale semicircolare laterale, posto nell'angolo formato dagli altri
due canali, sporge al di sopra della fossetta ovale. La sua ampolla si
apre nella parete superiore del vestibolo (in avanti e lateralmente).
Acquedotto del Vestibolo: inizia a livello della parete mediale del vestibolo e

sbocca a livello della fossetta ugueale, nella faccia posteromediale della


piramide del temporale.

Parte Anteriore:
Chiocciola Ossea: si compone di un canale spirale, avvolto (a destra in senso

antiorario, a sinistra orario) attorno ad un nucleo osseo, il modiolo.


Medialmente corrisponde al fondo del meato acustico interno, lateralmente
alla parete mediale del cavo del timpano.
Modiolo ( columella di Brechet), a forma di cono con apice tronco
e base diretta verso il fondo del meato acustico interno. Quest'ultima
porzione perforata per dare passaggio ai rami del nervo cocleare,
detta, infatti, tractus spiralis foraminosus. Suddetti rami percorrono i
canali longitudinali del modiolo e si aprono nel canale spirale
attraverso i foramina nervina;
Canale Spirale, avvolge il modiolo con spire di calibro decrescente,
costituendo un giro basale, un giro medio ed uno apicale, incompleto e
a fondo cieco. Esso percorso dalla lamina spirale ossea, nel fondo
della quale scavato il canale spirale del modiolo, in cui contenuto
un cordoncino con decorso spiralizzato, il ganglio spirale di Corti del
nervo cocleare. La lamina spirale, inoltre, divide il canale in due
compartimenti, una scala anteriore vestibolare, perch in
comunicazione col vestibolo ed una posteriore timpanica, che si
apre nella cassa del timpano, attraverso la finestra rotonda. La prima si
apre nella parete anteriore del vestibolo, la seconda nella cavit
sottovestibolare. L'intervallo che intercorre tra il margine libero della
lamina spirale e la parete del canale osseo cocleare colmato dalla
membrana basilare della chiocciola membranosa. Le due scale, cos,
sono in comunicazione solo all'estremit apicale, punto di interruzione
di lamina spirale e membrana basilare, chiamato elicotrema. A questo
livello, infatti, vi comunicazione fra la perilinfa delle due scale.
Acquedotto della chiocciola: onde evitare la diffusione dei liquidi dagli spazi

meningei verso l'orecchio, tale condotto presenta l'interposizione, tra la scala


timpanica e lo spazio subaracnoideo della cavit endocranica, della fossetta
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Marco Biscosi
piramidale, nella faccia inferiore della rocca petrosa.

Meato acustico interno: un condotto che va dalla faccia posteriore della parte
petrosa del temporale all'orecchio interno. Contiene il nervo facciale,
vestibolococleare e l'arteria del labirinto ( ramo dell'arteria basilare). La parete
laterale, caratterizzata da una lamina cribrata, divisa da una cresta in:
una porzione superiore, che presenta, anteriormente l'orifizio del canale
facciale, posteriormente la fossetta vestibolare superiore, per il ramo
superiore del nervo vestibolare;
una porzione inferiore, che presenta anteriormente la fossetta cocleare,
corrispondente alla base della columella, con il tractus spiralis foraminosus e
posteriormente la fossetta vestibolare inferiore con il foramen singulare, per il
ramo inferiore del nervo vestibolare.

LABIRINTO MEMBRANOSO
Costituisce il rivestimento interno del labirinto osseo ed in continuit con la dura madre,
attraverso l'acquedotto del vestibolo e con il periostio esocranico, attraverso l'acquedotto
della chiocciola. ripieno di endolinfa ed funzionalmente diviso in un labirinto
posteriore propriocezione STATOCINETICA e in un labirinto anteriore ricezione
e trasmissione degli STIMOLI ACUSTICI.

Parte Posteriore:
Canali Semicircolari Membranosi: ripetono direzione, lunghezza e
configurazione dei corrispettivi ossei. Presentano, nell'ampolla, la cresta
ampollare. Per la struttura si rimanda al Trattato sul SNC.
Vestibolo Membranoso: si compone di due vescicole (per le strutture Trattato
sul SNC),
utricolo, la pi voluminosa, la cui superficie laterale corrisponde alla
base della staffa ( alla finestra ovale). Riceve, lateralmente, gli
sbocchi ampollari dei canali semicircolari anteriore e laterale, mentre,
medialmente, il posteriore. Dalla parete anteromediale origina il
condotto utricolosacculare, avente decorso a V: da esso si stacca,
come un collaterale, il condotto endolinfatico; il condotto
utricolosacculare ha la particolarit di possedere la valvola
utricoloendolinfatica, che elimina le interferenze provenienti dalle
vibrazioni cocleari;
sacculo, di dimensioni minori, situato al di sotto del precedente e
presenta, medialmente, l'orifizio d'imbocco del condotto
utricolosacculare, inferiormente, l'imbocco del dotto reuniente,
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Marco Biscosi
attraverso il quale collegato al condotto cocleare.
Condotto Endolinfatico: decorre nell'acquedotto vestibolare osseo, andando a

formare, nella sua porzione terminale, al di sotto della dura madre, un


rigonfiamento a fondo cieco, il sacco endolinfatico. Quest'ultimo in
rapporto, attraverso piccoli canali, con il cervelletto e il seno sigmoideo.

Parte Anteriore:
Condotto Cocleare: origina a fondo cieco nel pavimento del vestibolo col

nome di cieco vestibolare; riceve lo sbocco del canale reuniente e penetra nel
canale spirale, dove occupa lo spazio fra il margine libero della lamina
spirale ossea e la parete laterale del canale spirale, contribuendo alla
separazione tra la scala vestibolare e quella timpanica. Tuttavia, proseguendo
nella descrizione, si capir come tale canale occupi, in realt, la cavit della
scala vestibolare. Il condotto in questione, in sezione, ha forma prismatica
triangolare e presenta una parete timpanica, costituita in gran parte dalla
membrana basilare, una parete esterna ed una vestibolare, chiamata
membrana di Reissner*, che lo separa dallo spazio perilinfatico. La parete
esterna costituita da uno strato di periostio ispessito, che prende il nome di
legamento spirale, alle cui estremit presenta una cresta di inserzione per la
membrana basilare ( anteriormente) ed una cresta di inserzione per la
membrana di Reissner ( posteriormente). La porzione centrale del
legamento, fra le due creste, sporge, costituendo la prominenza spirale. Fra
quest'ultima e la cresta di inserzione della membrana vestibolare, presenta
una zona riccamente vascolarizzata, la stria vascolare. Un altro ispessimento
di notevole importanza, che sporge nel condotto cocleare, si trova a livello
della lamina spirale ossea ed il lembo spirale. Esso presenta superiormente
delle sporgenze di forma prismatica, i denti acustici, lateralmente ai quali la
struttura si presenta concava, a costituire il solco spirale interno, provvisto di
un labbro vestibolare, che si protende verso l'organo del Corti con la
membrana tectoria e un labbro timpanico, in continuit con il margine
interno della membrana basilare. Nel punto in cui queste ultime due strutture
si continuano l'una nell'altra ( habenula perforata), vi sono i foramina
nervina, per il passaggio dei rami periferici dei protoneuroni del ganglio
cocleare ( spirale del Corti).
*Sulla lamina spirale ossea, si inserisce in corrispondenza dell'origine del
lembo spirale. Forma, inoltre, con il legamento spirale un angolo di 45.
-Vascolarizzazione:

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Marco Biscosi

Arterie: il labirinto membranoso irrorato dall'arteria uditiva interna, ramo del


tronco basilare. Essa si divide in tre rami terminali,
arteria vestibolare, vascolarizza l'utricolo, le ampolle dei canali
semicircolari superiore e laterale e parte del sacculo;
arteria vestibolococleare, irrora il sacculo, l'utricolo, i canali semicircolari
posteriore e laterale e parte del giro basale della coclea;
arteria cocleare, si divide in circa 15-20 rami, che penetrano nel modiolo
attraverso il tractus spiralis foraminosus, seguendo i fascetti del nervo
cocleare. Si divide in rami anteriori, che raggiungono il legamento spirale e
irrorano la stria vascolare; rami medi, destinati alla lamina spirale e al lembo
spirale; rami posteriori, che vanno al ganglio spirale.

Vene: il sangue viene drenato da tre vasi,


vena uditiva interna, origina dalla confluenza delle vene della lamina
spirale, che drenano il sangue dalla chiocciola e fuoriescono attraverso il
tractus spiralis foraminosus; la vena sbocca nel seno petroso superiore o in
quello trasverso;
vena dell'acquedotto della chiocciola, drena il sangue dell'omonimo organo
e riceve sangue anche da sacculo ed utricolo. Tale vaso originano dalla
confluenza delle vene spirali anteriore e posteriore, che rispettivamente
decorrono l'una nella parete mediale della scala vestibolare, l'altra nella parete
mediale della scala timpanica. La vena principale confluisce nella vena
giugulare interna;
vena dell'acquedotto del vestibolo, riceve i vasi venosi provenienti da
utricolo, sacculo e canali semicircolari, assicurando il deflusso venoso del
labirinto posteriore. Decorre insieme al condotto endolinfatico e riceve il
plesso venoso che ne circonda il sacco. Sbocca, infine, nel seno petroso
superiore.

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