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APPARATO ENDOCRINO
IPOFISI (plate 148, Netter)
-LOCUS: loggia osteofibrosa, nella fossetta ipofisaria (superficie superiore dello sfenoide,
al centro della sella turcica).
-RIVESTIMENTO: DURA MADRE, che si sdoppia in due foglietti, di cui uno riveste la
superficie interna della fossetta, tra osso e ghiandola e l'altro, al di sopra della ghiandola,
forma il diaframma della sella, attraversato dal peduncolo ipofisario, punto di unione alla
superficie ventrale dell'encefalo.
-MORFOLOGIA ESTERNA: di forma ovoidale, colorito grigiastro, peso di 500 mg,
costituita da due parti, di derivazione embrionale differente:
ADENOIPOFISI: o lobo anteriore, divisa in una pars distalis ( lobo anteriore,
ghiandolare), pars intermedia ( lobo intermedio, stretta lamina verticale, contigua
alla neuroipofisi e separata dalla pars distalis dalla fessura ipofisaria) e pars
tuberalis ( lobo tuberale, adeso alla superficie anterolaterale dell'infundibolo e
dell'eminenza mediana, con cui forma il peduncolo ipofisario). Questa porzione
deriva dall'ectoderma a destino epidermico ( TASCA DI RATHKE).
NEUROIPOFISI: o lobo posteriore, di volume inferiore al precedente, pu essere
diviso, caudocranialmente, in lobo posteriore ( nervoso), infundibolo ed
eminenza mediana, prolungamento infundibolare, diretto verso la parte inferiore
dell'ipotalamo. Questa porzione deriva dal neuroectoderma del tubo neurale.
-RAPPORTI: inferiormente (attraverso il pavimento osteofibroso della sella) con la cavit
del seno sfenoidale e, di conseguenza, attraverso la sua apertura, con il meato superiore
della cavit nasale ( si veda l'importanza in chirurgia); superiormente ( attraverso il
diaframma della sella) con il tuber cinereum dell'ipotalamo, cui legata attraverso il
peduncolo; anteriormente con il chiasma dei nervi ottici; posteriormente (tramite il dorso
della sella) con il ponte, l'arteria basilare e le due cerebrali posteriori; lateralmente
(tramite il seno cavernoso) con l'arteria carotide interna e paia di nervi, che saranno
approfonditi in seguito.
-VASI:
Marco Biscosi
Mammotrope: producono
prolattina.
Corticotrope: producono
adrenocorticotropina
(ACTH).
Tireotrope: producono TSH.
Gonadotrope: producono
FSH ed LH.
Prive di granuli, sono
considerate cellule di
riserva, in grado di
differenziarsi nei citotipi
suddetti.
Cellule Cromofobe
Cellule Follicolo-Stellate
-PARS INTERMEDIA
In essa vi sono voluminose cellule epiteliali, costituenti uno o due strati, a ridosso della
neuroipofisi, che producono l'ormone stimolante i melanociti (MSH).
-PARS TUBERALIS
E' costituita da nidi di cellule appiattite, che circondano follicoli, contenenti colloide. Vi
la presenza di cellule gonadotrope e tireotrope, oltre che cromofobe e follicolo-stellate.
Marco Biscosi
NEUROIPOFISI
Componente Nervosa
(fibre nervose amieliniche)
Componente Gliale
Componente Vascolare
Fibropituiciti, Reticolopituiciti,
Adenopituiciti, Micropituiciti
Sinusoidi, formano i Corpi di Grewing
Marco Biscosi
laringeo ricorrente e con i rami di divisione dell'arteria tiroidea inferiore.
-MEZZI DI FISSITA': dalla faccia posteriore della guaina suddetta si prolungano fasci
connettivali che costituiscono legamenti:
legamento sospensore mediano: cartilagine tiroide della laringe;
legamenti laterali interni: cartilagine cricoide della laringe e primi anelli tracheali;
legamenti laterali esterni: guaina fibrosa, che contorna il fascio vascolonervoso*
( la cui arteria carotide comune, in alcuni casi, lascia un solco posterolaterale,
sulla ghiandola).
*arteria carotide comune+vena giugulare interna+nervo vago
-VASI: l'organo irrorato dalle arterie tiroidee superiori, rami delle carotidi esterne e
dalle arterie tiroidee inferiori, rami del tronco tireocervicale, a sua volta ramo della
succlavia (in alcuni casi vi pu essere anche l'arteria tiroidea ima). Le vene formano,
nello spazio pericoloso, delle anastomosi, da cui originano le vene tiroidee superiori e
medie, tributarie della vena giugulare interna e le vene tiroidee inferiori, tributarie delle
vene brachiocefaliche. I vasi linfatici sono tributari, superiormente della catena giugulare
interna (laterale), inferiormente dei linfonodi para- e pre-tracheali.
PARATIROIDI E ISOLOTTI PANCREATICI DAL LIBRO
GHIANDOLE SURRENALI
-LOCUS: nella LOGGIA RENALE, superiormente ai poli superiori dei rispettivi reni,
lateralmente alle prime vertebre lombari.
-RIVESTIMENTO: FASCIA RENALE ( specializzazione della fascia trasversalis),
davanti la quale si dispone il peritoneo parietale posteriore.
-MORFOLOGIA ESTERNA: a forma di piramide a base triangolare, del peso di 5 g ed
altezza e larghezza, rispettivamente di 5 cm e 3 cm, presenta una porzione corticale (
80% del parenchima) ed una midollare ( 20% del parenchima). Presenta una faccia
anteriore, una posteriore, un margine mediale, uno laterale, una base inferiore ed un
apice superiore.
-RAPPORTI:
SURRENE DESTRO: anteriormente con la faccia viscerale del fegato, su cui lascia
un'impronta; posteriormente col pilastro laterale destro del diaframma, che lo
separa dalla 12esima vertebra toracica e dalla 12esima costa e, di conseguenza, dal
seno pleurico costodiaframmatico; medialmente con la vena cava inferiore. Esso
orientato VERTICALMENTE sul rene dx.
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attraverso questa, con la faccia posteriore dello stomaco. Per una piccola superficie
anche col pancreas e l'arteria splenica; posteriormente con il pilastro laterale
sinistro del diaframma (come dx); medialmente con l'aorta addominale. Esso
posto, sul rene sx, pi caudalmente, scivola luno il margine mediale.
-VASI: non presenta un ilo.
ARTERIE: Ciascun surrene riceve tre arterie surrenaliche: arteria surrenalica superiore,
ramo dell'arteria frenica inferiore, a sua volta ramo dell'aorta addominale, va all'apice;
arteria surrenalica media, ramo diretto dell'aorta addominale, penetra l'organo lungo il
margine mediale; arteria surrenalica inferiore, ramo dell'arteria renale, penetra a livello
della base. Ogni vaso d rami di due tipi, arterie brevi, che penetrano la corticale e arterie
lunghe, che attraversano la corticale, senza capillarizzarsi, giungendo nella midollare.
VENE: si distinguono in superficiali, anche dette vene surrenaliche accessorie, tributarie
delle freniche, renali e perirenali; profonde, che convergono in una vena centrale, che a
dx si immette nella vena cava inferiore, a sx nella vena renale di sinistra.
VASI LINFATICI: tributari dei linfonodi paraortici.
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APPARATO GENITALE FEMMINILE (prometheus 242, in poi. Netter
plate 352)
OVAIE
-LOCUS: localizzate nella PICCOLA PELVI, si trovano davanti al retto, dietro ai
legamenti larghi e alle tube uterine (contenute nei legamenti larghi). 1-2 cm davanti
all'articolazione sacroiliaca e 1 cm sotto lo stretto superiore del bacino.
-RIVESTIMENTO: Epitelio germinativo. L'organo si trova in una tasca peritoneale, aperta
all'indietro: la borsa ovarica.
-MORFOLOGIA ESTERNA: a forma di mandorla, lunghe 4 cm, larghe 2 cm, spesse 1 cm,
del peso di 7 g, sono di colore bianco rosato, con superficie liscia, nella bambina, fino a
diventare , durante la vita fertile, rossastre, con superficie irregolare; nella senescenza, le
dimensioni diminuiscono, la superficie torna liscia, la consistenza lignea e il colore grigiogiallastro: questi cambiamenti sono dovuti al ciclo ovarico.
-RAPPORTI:
la faccia mediale guarda verso la pelvi ed anteriormente ricoperta dal
mesosalpinge;
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la faccia laterale in contatto con la parete laterale della pelvi e corrisponde alla
fossetta ovarica, depressione peritoneale in cui decorrono vasi e nervi otturatori, il
cui punto di repere dato dall'uretere (pag. 416 trattato 2 per approfondire);
il margine anteriore, corrispondente alla parete posteriore del legamento largo
unito a quest'ultimo, tramite il mesovario, attraverso cui passano i vasi ovarici: tale
margine costituisce, infatti, l'ilo dell'organo;
il margine posteriore, libero, addossato al margine libero del colon pelvico;
il polo superiore o tubarico d attacco al legamento sospensore ed unito
all'infundibolo tubarico, tramite la fimbria tubarica;
il polo inferiore o uterino si lega all'utero, attraverso il legamento uterovarico.
-MEZZI DI FISSITA':
Mesovario: deriva dal legamento largo, dal quale si staccano due foglietti
peritoneali, che giungono fino all'ilo dell'organo e ne rivestono le facce, sino alla
linea di Farre-Waldeyer, punto di transizione con l'epitelio di rivestimento dell'ovaio.
In esso decorrono i vasi.
-VASI: presenta una duplice irrorazione: arteria genitale, ramo dell'aorta addominale e
arteria uterina, ramo dell'iliaca interna. Le vene, riunendosi a livello midollare,
costituiscono il bulbo dell'ovaio, affluendo medialmente alla vena uterina e lateralmente a
quella ovarica (anche detta genitale), che fa capo, a dx alla vena cava inferiore, a sx alla
vena renale. I linfatici sono afferenti ai linfonodi pre- e paraortici.
TUBE UTERINE
-LOCUS: dal polo superiore dell'ovaio all'angolo superiore dell'utero, nel margine
superiore del legamento largo.
-RIVESTIMENTO: LEGAMENTO LARGO.
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-MORFOLOGIA ESTERNA: divisibile in:
Infundibolo ( padiglione): a forma di imbuto a parete sfrangiata, a livello
dell'ostio addominale della tuba, presenta le fimbrie, di cui la pi lunga collega tale
porzione all'ovaio ( legamento tubovarico). A tale livello si riscontrano residui
embrionali: l'epoofron e le appendici vescicolose.
Ampolla: il tratto pi lungo che sormonta il polo tubarico dell'ovaio, formando
l'ansa tubarica. Decorre, quindi, dapprima verticalmente e poi orizzontalmente,
verso l'utero.
Istmo: la porzione pi ristretta e di maggiore consistenza. Raggiunge il margine
laterale dell'utero, tra corpo e fondo.
Porzione Intramurale:in continuit con la parete uterina, si apre nella cavit uterina
tramite l'ostio uterino.
-MEZZI DI FISSITA': l'organo, nonostante sia molto mobile, nella porzione ampollare e in
quella istmica, rivestito da PERITONEO, che costituisce l'ala media del legamento largo
( mesosalpinge).
-MORFOLOGIA INTERNA: estremamente irregolare, per la presenza di pieghe della
mucosa, con decorso parallelo all'asse maggiore dell'organo pieghe tubariche
-VASI: decorrono nel mesosalpinge e sono rami tubarici dei vasi uterini e genitali. Come
sopra per i linfatici.
UTERO (prometheus 229)
-LOCUS: centralmente nella piccola pelvi, dietro alla vescica e davanti al retto. L'orifizio
uterino esterno si trova all'altezza del margine superiore della sinfisi pubica (1^-2^ vertebra
coccigea).
-RIVESTIMENTO: parzialmente dal PERITONEO ( consultare Trattato 2, pag. 442 o
a.clinica Gaudio).
-MORFOLOGIA ESTERNA: di forma conica ( a pera), a base superiore e apice
inferiore, impiantato nell'apertura superiore della vagina. Si suddivide in due porzioni,
corpo e cervice, separate da un restringimento, l'istmo, a livello del quale si trova l'orifizio
uterino interno; mentre a livello dell'apice cervicale, l'orifizio uterino esterno. Si divide
in:
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faccia posteriore ( intestinale), guarda indietro e in alto, in parte rivestita
dal peritoneo, che, in corrispondenza del fornice vaginale posteriore, risale
verso l'alto per rivestire la faccia anteriore del retto: si viene cos a costituire
il cavo rettouterino di Douglas;
margine superiore ( fondo), rettilineo, compreso tra gli sbocchi delle
tube;
margini laterali, sono arrotondati e danno attacco ai legamenti larghi, che si
estendono fino alla parete laterale della piccola pelvi.
-FLESSIONE-VERSIONE-POSIZIONE
FLESSIONE: inclinazione tra l'asse maggiore del corpo e quello della cervice.
Quando volto in avanti (maggior parte dei casi) si dice antiflesso, quando indietro
retroflesso, quando lateralmente lateroflesso.
VERSIONE: inclinazione tra l'asse della cervice e quello della vagina. Nella
maggior parte dei casi, l'angolo che si forma tra gli assi retto o appena ottuso
(addirittura acuto nella nullipara) e si definisce l'organo antiverso; tuttavia ci sono
casi di retroversione, non accompagnati da retroflessione, in cui l'angolo che si
forma abbondantemente ottuso.
Nota clinica: vi sono casi in cui l'utero ruota intorno al proprio asse a destra o a sinistra,
generando una torsione.
-RAPPORTI:
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Parte Vaginale: avanti con gli ureteri e il trigono vescicale, attraverso la parete
vaginale; lateralmente, sempre attraverso quest'ultima interposizione, con la parte pi
declive del parametrio, con il muscolo elevatore dell'ano e i rami vescicovaginali
dell'arteria uterina.
Formazioni MUSCOLOFASCIALI:
DIAFRAMMA PELVICO
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DIAFRAMMA UROGENITALE
-MORFOLOGIA INTERNA:
CAVITA' DEL CORPO: nelle nullipare forma una stretta fessura triangolare. Le
pareti sono lisce e a contatto tra loro. Al contrario, nelle multipare, la cavit pi
ampia. Lo stesso dicasi per l'orifizio uterino interno, stretto nelle prime,
notevolmente pi ampio, nelle seconde, a seconda del numero di parti.
-VASI (netter plate 382): l'arteria che irrora l'organo l'arteria uterina, che, raggiunta la
cervice si divide in due rami, l'uno, cervicovaginale, che provvede all'irrorazione della
parete anteriore della vagina e del collo uterino, l'altro, elicino (ramo ascendente), pi
voluminoso, che si dirige, flessuoso, verso l'alto. Quest'ultimo, poco prima dell'angolo
superolaterale dell'organo, d due rami, le arterie del fondo dell'utero: il ramo ovarico e
quello tubarico. Fra i rami ci sono abbondanti anastomosi a livello dello strato medio del
miometrio. Le vene a livello di quest'ultima struttura presentano una parete sottile, tanto
che sono denominate seni uterini. Si raccolgono a formare il plesso uterovaginale, che si
scarica nella vena iliaca interna.
VAGINA (prometheus 246)
-LOCUS: situata nella piccola pelvi, posteriormente alla vescica urinaria e all'uretra e
anteriormente al retto e al canale anale. Fa seguito al collo dell'utero, attraversa il
pavimento pelvico, decorre nel perineo anteriore e sbocca nel vestibolo della vagina.
-RIVESTIMENTO: PERITONEO in corrispondenza del fornice vaginale posteriore;
propria tonaca avventizia.
-MORFOLOGIA ESTERNA: a forma di condotto cilindrico, con lume a forma di fessura
trasversale o H maiuscola. La parete anteriore lunga ca. 7 cm, quella posteriore ca. 8.5 cm
( in gravidanza 15 cm). Si distinguono le seguenti parti:
Marco Biscosi
detta, appunto, fornice vaginale. Quest'ultimo pi profondo posteriormente che
anteriormente, mentre lateralmente va diminuendo posteroanteriormente.
Parte Centrale corpo: presenta una faccia anteriore, una posteriore, un margine
destro ed uno sinistro.
Estremit Inferiore orifizio vaginale: nel vestibolo della vagina, fra le piccole
labbra, parzialmente chiuso dall'imene.
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Marco Biscosi
testa.
EPIDIDIMO
-LOCUS: addossato al margine posteriore e al polo superiore di ciascun testicolo.
-RIVESTIMENTO: TONACA VAGINALE PROPRIA.
-MORFOLOGIA ESTERNA: a forma di virgola, lungo 5 cm, largo 0.5 cm, spesso 1 cm,
pesa 3 g. E' suddiviso in:
Testa: arrotondata, aderisce al polo superiore e all'estremit superiore del margine
posteriore dell'organo, tramite i condottini efferenti. A tale livello si pu apprezzare
l'appendice dell'epididimo, residuo dell'estremit a fondo cieco del dotto
mesonefrico di Wolff (langman pag. 245).
Corpo: cilindrico, segue il margine posteriore e la faccia laterale del testicolo, da cui
separato dal seno dell'epididimo, recesso della tonaca vaginale. Medialmente e
posteriormente in rapporto con i vasi testicolari e il canale deferente. rivestito
dall'epiorchio.
Coda: segue il margine posteriore fino al polo inferiore. connessa alla borsa
scrotale dal legamento scrotale, residuo del gubernaculum testis. Continua,
incurvandosi leggermente in alto, nel canale deferente.
CONDOTTI DEFERENTI
-LOCUS: fa seguito alla coda dell'epididimo, risale medialmente a quest'ultimo, continua
nel funicolo spermatico, attraverso il canale inguinale, decorre nella cavit pelvica, fino alla
base della prostata, dove si riunisce al dotto della vescichetta seminale (vedi dopo), per
formare il dotto eiaculatore.
-RIVESTIMENTO: Prometheus pag. 144.
-MORFOLOGIA ESTERNA: del calibro di 2-3 mm e della lunghezza media di 40 cm, si
dilata a ca. 3 cm dalla prostata, dando luogo all'ampolla deferente, caratterizzata da una
superficie mammellonata.
-DECORSO (prometheus 257):
Parte Testicolare: circondato da tessuto connettivo lasso, rami dell'arteria
testicolare e le radici del plesso pampiniforme, addossato alla faccia posteromediale
dell'epididimo. Continua nel funicolo spermatico.
Parte Funicolare: dalla borsa scrotale, all'orifizio sottocutaneo del canale inguinale
( anello inguinale superficiale).
Parte Inguinale: dall'orifizio sottocutaneo del canale inguinale, fino all'orifizio
interno dello stesso (anello inguinale profondo).
Parte AddominoPelvica: entra nella cavit addominale, nel connettivo
sottoperitoneale. Lasciato il canale inguinale, abbraccia, esternamente, i vasi
epigastrici inferiori, descrive una curva a concavit mediale, incrocia i vasi iliaci
esterni (di cui i vasi epigastrici sono rami), costeggia la faccia laterale della vescica,
il legamento ombelicale mediale, nervo e vasi otturatori, i vasi vescicali superiori,
fino a giungere sulla faccia posteriore della vescica, passando davanti all'uretere. Si
porta medialmente verso la prostata, dilatandosi nell'ampolla deferente. Le due
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ampolle, controlaterali, delimitano il trigono interseminale. Riunendosi con i dotti
delle rispettive vescichette seminali, formano i condotti eiaculatori.
FUNICOLI SPERMATICI (o Cordoni Spermatici): va dal margine posteriore di ciascun
testicolo, all'orifizio interno del canale inguinale, fungendo da peduncolo dei testicoli. un
cordone di consistenza molle, diviso in una porzione scrotale ed una inguinale.
Contiene (approfondire la posizione di ogni elemento dal trattato, pag. 393, utilizzando
l'atlante, pag. 144):
canale deferente
arteria testicolare
arteria spermatica esterna
vene testicolari
vasi linfatici
nervi
legamento vaginale
muscolo cremastere interno
E' rivestito (dall'esterno verso l'interno) da (consultare atlante pag. 145):
fascia cremasterica
muscolo cremastere
tonaca vaginale comune
CONDOTTI EIACULATORI: essi collegano le ampolle deferenziali, confluite nelle
vescichette seminali, all'uretra e decorrono, per la maggior parte della loro lunghezza, nella
prostata. Vanno in basso, in avanti e in dentro, terminando nell'uretra prostatica, all'altezza
del collicolo seminale.
VASI DELLE VIE SPERMATICHE:
Tubuli retti e rete testis: hanno la stessa vascolarizzazione del testicolo ( vedi
sopra).
Epididimo: le arterie sono rami epididimali dell'arteria testicolare e di quella
deferenziale. Le vene per la testa si scaricano nel plesso pampiniforme anteriore,
quelle per corpo e coda, in quello posteriore.
Condotto Deferente: le arterie sono rami deferenziali dell'arteria
vescicolodeferenziale; inoltre, il tratto ampollare irrorato da rami, proveniente
dalle arterie rettali media e superiore e da rami delle vescicali inferiori. Le vene si
scaricano, anche in questo caso, nel plesso pampiniforme.
Condotti eiaculatori: hanno la stessa vascolarizzazione della prostata ( vedi dopo).
GHIANDOLE ANNESSE ALLE VIE SPERMATICHE
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VESCICHETTE SEMINALI
-LOCUS: nella PICCOLA PELVI, superiormente alla prostata, tra la base della vescica e il
retto.
-RIVESTIMENTO: CAPSULA CONNETTIVALE PROPRIA, anteriormente la fascia
vescicale, posteriormente la fascia rettovescicale, il fondo dal peritoneo dello sfondato di
Douglas.
-MORFOLOGIA ESTERNA: forma conica, superficie lobata col fondo diretto in alto, in
dietro ed esternamente e l'apice, diretto in basso, che si unisce alle ampolle deferenti, per
dare origine ad un condotto eiaculatore, che sfocia nell'uretra.
PROSTATA
-LOCUS: nella PICCOLA PELVI, tra la base della vescica (in alto) e il diaframma
urogenitale (in basso), posteriormente alla sinfisi pubica e anteriormente all'ampolla rettale.
-RIVESTIMENTO: FASCIA PROSTATICA contente il plesso venoso prostatico.
-MORFOLOGIA ESTERNA: a forma di castagna, a base superiore e apice inferiore, con
asse obliquo, diretto in avanti e in basso. Ha consistenza dura-elastica, colore grigio
rossastro. Presenta:
Faccia Vescicale ( base superiore): di forma triangolare in rapporto con il collo
della vescica e presenta il punto di penetrazione dell'uretra. Al limite con la faccia
posteriore, vi una doccia trasversale, l'ilo della prostata, punto di penetrazione dei
dotti eiaculatori. Questa porzione in rapporto anteriormente con la zona
dell'orifizio uretrale interno e col trigono vescicale; posteriormente, con i condotti
eiaculatori, le ampolle deferenziali e l'apice delle vescichette seminali.
Faccia Anteriore: leggermente convessa e, tramite l'interposizione della fascia
prostatica, in rapporto col il plesso venoso pudendo, rami delle arterie pudende
interne e tessuto adiposo.
Faccia Inferiore: in rapporto con i fasci pubici del muscolo elevatore dell'ano, con
l'interposizione del plesso venoso vescicoprostatico.
Faccia Posteriore: in rapporto con l'ampolla rettale, attraverso la fascia
rettovescicale, data dalla fusione dei foglietti peritoneali, che nel feto rivestivano
l'ampolla rettale e la prostata. Nota clinica: non un caso che l'esplorazione rettale
sia il metodo pi utilizzato per palpare la prostata.
Apice: a contatto col diaframma urogenitale, attraversato dall'uretra.
-MEZZI DI FISSITA': in alto, la fascia fissata alle ossa pubiche, attraverso i legamenti
puboprostatici. All'apice, la fascia si unisce con la fascia del muscolo sfintere striato
dell'uretra, trasverso profondo e con il centro tendineo del perineo.
N.B. La prostata divisa in tre lobi:
lobo anteriore anteriormente all'uretra
lobo medio fra uretra e dotti eiaculatori
lobi laterali (dx e sx posteriori) posteriormente ad un piano passante per i
condotti eiaculatori.
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GHIANDOLE BULBOURETRALI DI COWPER
-LOCUS: PERINEO ANTERIORE, nello spessore del diaframma urogenitale, sopra la
fascia inferiore, lateralmente all'uretra membranosa.
-RIVESTIMENTO: fascia del muscolo sfintere striato dell'uretra
-MORFOLOGIA ESTERNA: del diametro di ca. 1 cm, presentano superficie lobulata,
consistenza dura e colorito giallastro. Il dotto escretore emerge dalla faccia inferiore, si
dirige in avanti e medialmente, attraversa la fascia inferiore del diaframma urogenitale e si
addentra nello spessore del bulbo dell'uretra. Sbocca nella parte inferiore dell'uretra
cavernosa.
VASI DELLE GHIANDOLE ANNESSE ALLE VIE SPERMATICHE:
Vescichette seminali: le arterie sono rami delle arterie vescicolodeferenziali,
vescicali inferiori e rettali medie; le vene scaricano nel plesso vescicoprostatico.
Prostata: le arterie provengono dalle arterie vescicali inferiori e rami accessori
dalle pudende interne, rettali medie e otturatorie. Le vene scaricano in plessi
vescicoprostatici, che affluiscono nelle iliache interne.
Ghiandole di Cowper: le arterie provengono dalla pudenda interna, le vene
scaricano nel plesso pudendo interno.
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ORGANI SENSORIALI:
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quella posteriore, che delimita la camera anteriore dell'occhio ed bagnata e nutrita
dall'umore acqueo. La struttura data da cinque strati, che, dalla superficie, sono:
Epitelio corneale: di tipo pavimentoso pluristratificato non corneificato. Vi
si distinguono tre strati: il superficiale, delle cellule alari, caratterizzate da
ZO, l'intermedio, delle cellule intermedie, disposte su pi file, quello basale,
delle cellule basali, di natura staminale.
Membrana di Bowman: detta lamina elastica anteriore, su di essa poggiano
le cellule dello strato superiore.
Stroma corneale: le fibre sono costituite da acido ialuronsolforico, disposte a
lamelle. In esso vi sono cellule connettivali fisse, le cellule corneali.
Membrana di Descemet: si unisce alle trabecole del limbus sclerocorneale.
rivestita in profondit dalle cellule endoteliali, che guardano verso la camera
anteriore.
Endotelio: le cellule sono tenute insieme discontinuamente da ZO.
-TONACA VASCOLARE DELL'OCCHIO: anche detta uvea, interposta tra la tonaca
fibrosa (all'esterno) e quella nervosa (all'interno). Ricca di vasi si suddivide in:
COROIDE: riveste i due terzi posteriori del bulbo, dall'ingresso del nervo ottico,
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fino all'ora serrata. Questa porzione ha la funzione di assorbire i raggi luminosi,
evitandone la riflessione sulla retina. L'adesione alla faccia profonda della sclera
data dalla lamina sovracoroidea. Oltre a quest'ultima, vi sono la lamina vascolare,
costituita dalla ramificazione delle vene e delle arterie coroidee e la lamina
coriocapillare, costituita da una rete capillare prospiciente la retina.
-TONACA NERVOSA: vedi Gaudio.
CORPO VITREO: occupa i 4/5 del globo oculare e presenta, in corrispondenza del
cristallino, la fossa ialoidea. incolore e costituito per il 99% da acqua.
Centralmente ha una consistenza liquida, perifericamente gelatinosa. inoltre molto
ricco in acido ialuronico, prodotto dagli ialociti. La porzione periferica, la
membrana ialoidea, aderisce alla pars plana del corpo ciliare, costituendo il
legamento sospensore del cristallino ( zonula ciliare di Zinn). Questa struttura
attraversata dalla papilla ottica alla zona centrale, dal canale ialoideo.
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ramo della CAROTIDE INTERNA):
ARTERIE
sistema retinico ( VEDI SOPRA);
VENE
sistema dei vasi venosi ciliari: drena il sangue proveniente dalla parte anteriore del
corpo ciliare, attraverso le vene ciliari anteriori, che ricevono l'umor acqueo dal
seno venoso della sclera (canale di Schlemm). Queste sono tributarie della vena
oftalmica. Quello che proviene dalla parte posteriore della sclera si riversa nelle
vene ciliari posteriori, quello dalla coroide, dal corpo ciliare e dall'iride, dalle vene
vorticose, una per ogni quadrante del globo.
AZIONE
Margine superiore
Elevazione,
Obliquamente sulla
dell'anello tendineo di
adduzione e rotazione
sclera
Zinn
mediale del bulbo
Segmento mediale
anello tendineo di
Zinn
Muscolo Retto
Inferiore*
Segmento inferiore
Superficie inferiore
dell'anello tendineo di
della sclera
Zinn
Muscolo Retto
Laterale*'
Margine laterale
dell'anello tendineo di
Zinn
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Sulla Sclera
Spostamento mediale
del polo anteriore
dell'occhio
Abbassa il polo
anteriore del globo
oculare e lo ruota
medialmente
Spostamento laterale
del polo anteriore
dell'occhio
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Muscolo Obliquo
superiore*^
Termina con un
tendine che si insinua
in una troclea
fibrocartilaginea,
sulla parte mediale
del tetto dell'osso
Ruota il polo
Contorno mediale del frontale, passa sotto il anteriore dell'occhio
foro ottico
muscolo retto
in basso e
superiore e si
lateralmente
inserisce
obliquamente sul
quadrante
superoesterno della
sclera
Muscolo Obliquo
inferiore*
Lateralmente va ad
inserirsi sulla sclera,
Osso mascellare, al di passa al di sotto del
Sposta il polo
sotto della fossa del
muscolo retto
anteriore dell'occhio
sacco lacrimale
inferiore e si inserisce in alto e lateralmente
sul quadrante
inferolaterale
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-Morfologia Esterna: di forma ovalare, con asse maggiore verticale, presenta:
faccia laterale: caratterizzata da rilievi e depressioni. La depressione pi rilevante
la conca, che si continua col meato acustico esterno; il rilievo pi periferico l'elice,
che costituisce il contorno della met superiore del padiglione, prolungandosi in
basso con la coda, fino a raggiungere il lobulo (da notare la presenza, lungo la coda,
del tubercolo di Darwin). Davanti all'elice, separato dal solco dell'elice, si trova un
secondo rilievo, l'antelice. Al di sotto della radice dell'elice e al davanti della conca,
si trova, una lamina di forma triangolare, il trago.
-Vascolarizzazione: le arterie sono rami dell'auricolare posteriore e della temporale
superficiale. Le vene sono le omonime e confluiscono nella giugulare esterna.
-Struttura: rivestito da cute provvisto di uno scheletro cartilagineo, di natura elastica, le
cui componenti sono legate l'una all'altra da legamenti intrinseci. ancorato all'osso
temporale da legamenti estrinseci (anteriore e posteriore). , inoltre, provvisto di muscoli
estrinseci (muscoli auricolari anteriore, superiore e posteriore) ed intrinseci (grande e
piccolo muscolo dell'elice, muscolo del trago, muscolo dell'antitrago, sulla faccia laterale;
muscolo trasverso del padiglione e obliquo dello stesso, sulla faccia mediale.
MEATO ACUSTICO ESTERNO: esso un condotto dallo scheletro fibrocartilagineo nel
terzo laterale e di uno scheletro osseo nei due terzi mediali, che si estende dalla conca alla
membrana del timpano con un decorso ad S italica. in rapporto anteriormente con
l'articolazione temporomandibolare, posteriormente con le celle mastoidee, inferiormente
con la ghiandola parotide.
Le arterie provengono dalla carotide esterna, le vene sono affluenti della vena temporale
superficiale del plesso venoso periarticolare temporomandibolare e delle auricolari
posteriori.
ORECCHIO MEDIO
CAVO DEL TIMPANO
-Locus: contenuta nella rocca petrosa del temporale, tra l'orecchio esterno e quello
interno; in comunicazione con la faringe, attraverso la tuba uditiva e con l'apparato
mastoideo, mediante l'aditus ad antrum.
-Morfologia esterna: ha forma biconcava, con una:
Parete Laterale, costituita per tre quinti dalla membrana del timpano.
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a tale livello la presenza del nervo timpanico di Jacobson, che lascia un evidente
solco. In basso si trova la finestra rotonda, in comunicazione con l'estremit
inferiore della scala timpanica della chiocciola, separata da questa, dalla membrana
secondaria del timpano, costituita da uno strato esterno di mucosa timpanica, uno
medio fibroso ed uno interno endoteliforme, in continuit col rivestimento
dell'orecchio interno osseo. Al di sopra della finestra rotonda si trova la finestra
ovale, sul contorno della quale si fissa, tramite il legamento anulare, la base della
staffa. Al di sopra della finestra ovale si trova la sporgenza arcuata, determinata dal
secondo tratto del nervo facciale. Dietro al seno del timpano, depressione presente
tra le due finestre, si trova un rilievo osseo, l'eminenza piramidale, nella cavit del
quale contenuto il muscolo stapedio. Al davanti e al di sopra della finestra ovale,
si trova l'orifizio del canale del muscolo tensore del timpano, dal quale fuoriesce
il tendine del muscolo in questione.
Parete Anteriore (carotidea), che presenta l'ostio timpanico della tuba uditiva, al
di sopra del quale si trova il canale del muscolo tensore del timpano. separata
dal canale carotico (dove decorre la carotide interna) da una lamina ossea.
Parete Superiore, formata dal tegmen tympani, che separa il cavo dalla fossa
cranica media. Costituisce il recesso epitimpanico.
-Vascolarizzazione: si viene a costituire una rete arteriosa, alla cui formazione concorrono
l'arteria caroticotimpanica (ramo della carotide interna), la timpanica inferiore (ramo
della faringea ascendente, a sua volta ramo della carotide esterna), la stilomastoidea
(ramo dell'auricolare posteriore, a sua volta ramo della carotide esterna), la timpanica
superiore (ramo della meningea media, ramo della mascellare interna).
A livello venoso, i vasi sono tributari delle vene meningee medie nel seno petroso
superiore; inferiormente nel bulbo della giugulare interna.
MEMBRANA DEL TIMPANO
-Morfologia esterna: una membrana che chiude il fondo del meato acustico esterno, con
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concavit laterale e convessit mediale. strutturalmente costituita da tre strati, cutaneo
esterno, fibroso intermedio e mucoso interno. Il margine ispessito di tale membrana si
fissa ad un anello fibrocartilagineo, l'orletto anulare. Presenta due superifici:
Superficie Mediale, che guarda verso il cavo del timpano. Su di essa applicato il
manico del martello e la corda del timpano. rivestita da mucosa.
Pars Tensa, pi estesa e mobile, in essa incluso il manico del martello, che termina
nell'umbo ( ombelico). Su di essa , inoltre, apprezzabile il triangolo luminoso di
Politzer.
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la testa del martello;
processo breve ( superiore), si dirige verso la parete posteriore del cavo
del timpano;
processo lungo ( inferiore), si porta in basso e termina medialmente col
processo lenticolare, attraverso cui si articola con la staffa.
-Legamenti:
martello la testa del martello vincolata al tetto del recesso epitimpanico dal
legamento superiore del martello; il collo del martello connesso con l'osso
timpanico, tramite il legamento laterale; il legamento anteriore va dal processo
anteriore del martello alla spina angolare dello sfenoide.
-Articolazioni: la testa del martello forma col corpo dell'incudine un'articolazione a sella e
il processo lenticolare dell'incudine si articola con la testa della staffa, costituendo
un'enartrosi. presente capsula articolare.
-Apparato muscolare:
Muscolo Tensore del timpano, accolto in un canale osseo, al di sopra della tuba
uditiva nella parete mediale del cavo del timpano, che si apre al di sopra della
finestra ovale, processo cocleariforme. Dall'apertura fuoriesce il tendine che
raggiunge la radice del manico del martello. Il muscolo innervato da un ramo del
nervo mandibolare e contraendosi sposta medialmente il manico del martello, con
aumento della tensione della membrana del timpano e spostamento mediale del
processo lungo dell'incudine e della staffa, la cui base spinge contro la finestra ovale.
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APPARATO MASTOIDEO: costituito da una serie di cavit in comunicazione col cavo
del timpano, contenenti aria, accolte nel processo mastoideo del temporale. La cavit pi
grande, l'antro timpanico, comunica con il recesso epitimpanico tramite l'aditus ad antrum.
TUBA UDITIVA
-Locus: mette in comunicazione la cavit timpanica con la rinofaringe.
-Morfologia esterna: comprende una parte ossea ( scavata nel temporale) ed una
fibrocartilaginea separate da un istmo. La prima parte inizia con l'ostio timpanico della
tuba uditiva, nella parete anteriore del cavo del timpano e continua parallelamente e al di
sotto del canale del muscolo tensore del timpano. La seconda parte decorre lungo il solco
che separa la faccia laterale della piramide del temporale dalla grande ala dello sfenoide.
Sul margine inferiore di tale porzione prendono inserzione il muscolo tensore del velo del
palato ed elevatore del velo del palato. La tuba si apre nella rinofaringe tramite l'orifizio
faringeo della tuba uditiva ( si rimanda al compendio di Anatomia 2).
-Vascolarizzazione: le arterie provengono dalla faringea ascendente, dall'arteria del
canale pterigoideo e dall'arteria meningea media. Le vene sfociano nella giugulare
interna.
ORECCHIO INTERNO
LABIRINTO OSSEO
-Locus: nella piramide del temporale. Al suo interno si trova il labirinto membranoso. Le
due strutture sono separate dallo spazio perilinfatico, in cui scorre la perilinfa.
-Morfologia esterna: si divide in un labirinto posteriore osseo, che comprende il vestibolo,
i canali semicircolari ossei e l'acquedotto del vestibolo ed in un labirinto anteriore osseo,
costituito dalla coclea ( chiocciola) e dall'acquedotto della chiocciola. Medialmente al
labirinto si trova il meato acustico interno (sempre nella piramide del temporale).
Parte Posteriore:
Vestibolo: fra il cavo del timpano e il meato acustico interno la parte
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parete mediale, corrispondente al fondo del meato acustico interno,
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anteriore perpendicolare alla faccia posteriore della piramide del
temporale. L'ampolla si apre nella parete posteriore e inferiore del
vestibolo;
canale semicircolare laterale, posto nell'angolo formato dagli altri
due canali, sporge al di sopra della fossetta ovale. La sua ampolla si
apre nella parete superiore del vestibolo (in avanti e lateralmente).
Acquedotto del Vestibolo: inizia a livello della parete mediale del vestibolo e
Parte Anteriore:
Chiocciola Ossea: si compone di un canale spirale, avvolto (a destra in senso
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piramidale, nella faccia inferiore della rocca petrosa.
Meato acustico interno: un condotto che va dalla faccia posteriore della parte
petrosa del temporale all'orecchio interno. Contiene il nervo facciale,
vestibolococleare e l'arteria del labirinto ( ramo dell'arteria basilare). La parete
laterale, caratterizzata da una lamina cribrata, divisa da una cresta in:
una porzione superiore, che presenta, anteriormente l'orifizio del canale
facciale, posteriormente la fossetta vestibolare superiore, per il ramo
superiore del nervo vestibolare;
una porzione inferiore, che presenta anteriormente la fossetta cocleare,
corrispondente alla base della columella, con il tractus spiralis foraminosus e
posteriormente la fossetta vestibolare inferiore con il foramen singulare, per il
ramo inferiore del nervo vestibolare.
LABIRINTO MEMBRANOSO
Costituisce il rivestimento interno del labirinto osseo ed in continuit con la dura madre,
attraverso l'acquedotto del vestibolo e con il periostio esocranico, attraverso l'acquedotto
della chiocciola. ripieno di endolinfa ed funzionalmente diviso in un labirinto
posteriore propriocezione STATOCINETICA e in un labirinto anteriore ricezione
e trasmissione degli STIMOLI ACUSTICI.
Parte Posteriore:
Canali Semicircolari Membranosi: ripetono direzione, lunghezza e
configurazione dei corrispettivi ossei. Presentano, nell'ampolla, la cresta
ampollare. Per la struttura si rimanda al Trattato sul SNC.
Vestibolo Membranoso: si compone di due vescicole (per le strutture Trattato
sul SNC),
utricolo, la pi voluminosa, la cui superficie laterale corrisponde alla
base della staffa ( alla finestra ovale). Riceve, lateralmente, gli
sbocchi ampollari dei canali semicircolari anteriore e laterale, mentre,
medialmente, il posteriore. Dalla parete anteromediale origina il
condotto utricolosacculare, avente decorso a V: da esso si stacca,
come un collaterale, il condotto endolinfatico; il condotto
utricolosacculare ha la particolarit di possedere la valvola
utricoloendolinfatica, che elimina le interferenze provenienti dalle
vibrazioni cocleari;
sacculo, di dimensioni minori, situato al di sotto del precedente e
presenta, medialmente, l'orifizio d'imbocco del condotto
utricolosacculare, inferiormente, l'imbocco del dotto reuniente,
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attraverso il quale collegato al condotto cocleare.
Condotto Endolinfatico: decorre nell'acquedotto vestibolare osseo, andando a
Parte Anteriore:
Condotto Cocleare: origina a fondo cieco nel pavimento del vestibolo col
nome di cieco vestibolare; riceve lo sbocco del canale reuniente e penetra nel
canale spirale, dove occupa lo spazio fra il margine libero della lamina
spirale ossea e la parete laterale del canale spirale, contribuendo alla
separazione tra la scala vestibolare e quella timpanica. Tuttavia, proseguendo
nella descrizione, si capir come tale canale occupi, in realt, la cavit della
scala vestibolare. Il condotto in questione, in sezione, ha forma prismatica
triangolare e presenta una parete timpanica, costituita in gran parte dalla
membrana basilare, una parete esterna ed una vestibolare, chiamata
membrana di Reissner*, che lo separa dallo spazio perilinfatico. La parete
esterna costituita da uno strato di periostio ispessito, che prende il nome di
legamento spirale, alle cui estremit presenta una cresta di inserzione per la
membrana basilare ( anteriormente) ed una cresta di inserzione per la
membrana di Reissner ( posteriormente). La porzione centrale del
legamento, fra le due creste, sporge, costituendo la prominenza spirale. Fra
quest'ultima e la cresta di inserzione della membrana vestibolare, presenta
una zona riccamente vascolarizzata, la stria vascolare. Un altro ispessimento
di notevole importanza, che sporge nel condotto cocleare, si trova a livello
della lamina spirale ossea ed il lembo spirale. Esso presenta superiormente
delle sporgenze di forma prismatica, i denti acustici, lateralmente ai quali la
struttura si presenta concava, a costituire il solco spirale interno, provvisto di
un labbro vestibolare, che si protende verso l'organo del Corti con la
membrana tectoria e un labbro timpanico, in continuit con il margine
interno della membrana basilare. Nel punto in cui queste ultime due strutture
si continuano l'una nell'altra ( habenula perforata), vi sono i foramina
nervina, per il passaggio dei rami periferici dei protoneuroni del ganglio
cocleare ( spirale del Corti).
*Sulla lamina spirale ossea, si inserisce in corrispondenza dell'origine del
lembo spirale. Forma, inoltre, con il legamento spirale un angolo di 45.
-Vascolarizzazione:
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