Sei sulla pagina 1di 25

POTENZA IN PRIGIONE

di Jim Cunningham & Paul Estabrooks


Titolo delledizione originale: Prison Power ed. Open Doors International

INTRODUZIONE
"Ricordatevi dei carcerati..."
Con due pastori peruviani, un avvocato e il nostro direttore per l'America Latina, avevo ottenuto il permesso
di visitare alcuni nostri fratelli che erano stati messi in prigione per la loro presunta affiliazione a "Sendero
Luminoso", il noto movimento guerrigliero. A quel tempo queste autorizzazioni erano concesse di rado.
Alcuni detenuti erano stati condannati per crimini che non avevano mai commesso. Altri si erano affiancati ai
guerriglieri soltanto perch erano stati minacciati di morte. Fu un'esperienza incredibilmente commovente
visitarli, incoraggiarli e adorare Dio insieme a loro. Almeno altri cento detenuti si trovano attualmente in
condizioni simili nelle varie prigioni sparse nel Per.
Abbracciandoci e piangendo insieme a noi nel cortile di quel carcere peruviano, i nostri fratelli ci
ringraziarono calorosamente per l'incoraggiamento che avevamo dato loro. Allo stesso tempo potemmo udire
le invocazioni di altri prigionieri dalle loro celle: "Aiutate anche noi! Siamo innocenti!"
Il mio cuore si spezza quando penso alle numerose persone che, in questo mondo, si trovano detenute
ingiustamente. E' una consolazione per sapere che le chiese di Lima e i miei colleghi di Porte Aperte
continuano ad aiutare e ad incoraggiare i nostri fratelli e le nostre sorelle nelle prigioni peruviane.
Una di loro, la sorella Zia, mi disse: "Ho deciso di seguire Ges, e per questo ho scelto di spendere la mia
vita lavorando con le donne di questa prigione". Questa giovane sorella prevede di non sposarsi. Si sente
chiamata da Dio a lavorare tra le centinaia di detenute a Lima. Notammo una grande differenza tra
l'espressione sul volto di coloro che conoscevano il Signore e di chi non credeva in Lui. Lodo Dio per donne
come la sorella Zia, disposte a portare con grandi sacrifici personali la luce di Ges nei posti tenebrosi di
questo mondo.
Sono sempre spronato dalla consacrazione dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che, soffrendo in prigione,
vedono tuttavia le opportunit che la condizione di detenuti offre loro. Mentre sto scrivendo, Al Faki Kuku
Hassan si trova in una prigione sudanese. Recentemente ci ha scritto:
"Grazie delle vostre preghiere per me e per la mia famiglia. Sapete che sono malato di cuore e ho un
grande bisogno di cure mediche. Per favore pregate affinch io le possa ricevere presto... Ci sono anche buone notizie sui nuovi credenti qui in prigione. Alcuni hanno cominciato una vita nuova con
Ges Cristo, avendo lasciato dietro a loro ogni cosa. Adesso seguono Ges con tutte le loro forze,
malgrado le minacce che devono subire. Il Signore tenga loro e anche voi nelle Sue mani sicure.
Ricordatevi che qui l'opera di Ges meravigliosa!"
Anche sua moglie Muna ha scritto dicendo:
"Non diciamo che Al Faki un carcerato, diciamo che si trova in prigione per svolgere il suo
ministero. Siamo felicissimi perch ha l'opportunit di condividere la sua fede con altri, e parecchi
detenuti adesso conoscono il Signore".
Per i nostri fratelli e le nostre sorelle in tutto il mondo vi dico con urgenza: "Ricordatevi dei carcerati, come
se foste in carcere con loro; e di quelli che sono maltrattati, come se anche voi lo foste" (Ebrei 13:3).
Questo libretto vi aiuter a capire sia biblicamente che praticamente perch soffrono, come soffrono e anche
il risultato incoraggiante delle persecuzioni, cio l'espansione del Regno di Dio!

Johan Companjen
Presidente di Open Doors International

PREFAZIONE
Prigione! Persino la parola ci d i brividi e cerchiamo subito di rigettarne il solo pensiero dalla nostra mente.
Eppure in occidente spesso non abbiamo nemmeno la minima idea di quanto siano orribili le condizioni nelle
prigioni degli altri paesi.
Per la maggior parte degli uomini che hanno fatto l'esperienza del carcere la prigionia semplicemente lo
shock maggiore di tutta la loro vita. Uno dei prigionieri pi famosi, Aleksandr Solzhenitsyn, nel suo libro
"L'arcipelago Gulag" l'ha descritta quasi poeticamente; "L'arresto (e la detenzione) un immediato e
sconvolgente strappo, un'espulsione, un salto mortale da uno stato all'altro".
La prigione costituisce una sfida estrema per coloro che, come Aleksandr, vi si trovano ingiustamente oppure
solo per ragioni spirituali. Gi per coloro che riconoscono di essere colpevoli tremendo dover pagare il
prezzo dei loro misfatti. Ma una fede ferma in Dio e la fiducia nella Sua bont e nei Suoi obiettivi rende i
prigionieri cristiani in grado di emergere con testimonianze vittoriose. Esempi particolari dei nostri giorni si
trovano in Chuck Colson negli Stati Uniti e in Armando Valladares a Cuba.
Fu durante il periodo comunista in Unione Sovietica e nell'Europa dell'Est che si sparsero ovunque le notizie
sui cristiani che erano in prigione solo per la loro fede, e in particolare che Dio era stato con loro in modo
speciale durante la loro detenzione.
I detenuti cristiani russi solevano dire: "L'unico posto dove sei libero in prigione perch l non hai pi
niente da perdere". La poetessa cristiana russa Irina Ratushinskaya scrive riguardo alla gratitudine per essere
in carcere:
"Grazie, o Signore, che mi toccato subire i rigori dei trasferimenti da una prigione all'altra, di dover
nascondere le poesie e i libri per il KGB, di languire in celle di punizione e di morire quasi di fame...
Perch cos ho perso il mio orgoglio giovanile, e si sciolta l'arroganza che avrebbe potuto
distruggere la mia anima".
Irina Ratushinskaya, Il grigio il colore della speranza.

Persino coloro che sono stati imprigionati giustamente e hanno trovato il Signore in prigione raccontano
testimonianze incredibili ed edificanti. Recentemente abbiamo sentito parlare di Hussein, un musulmano
detenuto in Sudan con l'accusa di omicidio. In prigione ha incontrato alcuni cristiani che gli hanno mostrato
la Via, la Verit e la Vita. Hussein diventato un esuberante discepolo di Ges. Alcuni giorni prima della sua
esecuzione stato portato nell'ufficio della prigione. Le autorit lo hanno tentato dicendo: "Rinnega la tua
nuova fede in Cristo, ritorna all'isiam e sarai completamente assolto e rilasciato". Hussein per ha preferito
l'esecuzione!
A cominciare dal patriarca Giuseppe, la Bibbia rivela che un numero considerevole di figli di Dio, quasi
sempre ingiustamente, ha trascorso un periodo della loro vita in prigione. Ne sono per usciti e, da quelle
esperienze, hanno imparato preziose lezioni di vita.
Il dott. Jim Cunningham in questo libro esamina dodici situazioni bi-bliche, e ne trae alcuni princpi che
rivelano come Dio in realt abbia accresciuto il Suo Regno, come risultato della prigionia. Questi dodici
princpi sono anche riassunti alla fine del libro.
Paul Estabrooks illustra questi esempi biblici con le testimonianze di credenti contemporanei, membri della
Chiesa sofferente in tutto il mondo. Alla conclusione del libro vi segnaliamo le raccomandazioni dateci da
due pastori. Uno di loro un pastore russo che fu costretto a restare in carcere per molto tempo. Ci spiega
come possiamo prepararci spiritualmente a un'esperienza come la segregazione. L'altro un pastore cinese
che ha vissuto in carcere anche lui abbastanza a lungo da poterci dare consigli biblici sul modo in cui
possiamo affrontare il carcere.
Il nostro obiettivo quello di rendere pi forte la fede dei lettori, di aumentare la loro consapevolezza
dell'opera provvidenziale che Dio sta facendo nella vita dei Suoi figli, e di aiutarli a conoscere e ad applicare
Ebrei 13:3.

Jim Cunningham e Paul Estabrooks

GIUSEPPE
Genesi 39:20-23
Tradito dai suoi fratelli, venduto schiavo e poi falsamente accusato di aver tentato di stuprare la moglie del
suo padrone, Giuseppe sa cosa significa essere attaccato senza motivo. Viene rinchiuso nel carcere speciale
per i prigionieri del re. L incontra il coppiere e il panettiere del faraone. Giuseppe interpreta accuratamente i
loro sogni, ma il coppiere riabilitato torna al suo lavoro, dimenticando per altri due anni la sua promessa di
parlare al re per chiedere il rilascio di Giuseppe.
Finalmente Giuseppe viene portato fuori dalla prigione quando faraone ha un sogno che necessita di
un'interpretazione. Si lava, si rade ed entra nel palazzo reale per non tornare pi in carcere. Dopo aver
interpretato con l'aiuto di Dio il sogno del faraone, Giuseppe diventa la persona pi importante in Egitto, seconda solo al faraone. Viene incaricato di seguire la produzione e la distribuzione del cibo per tutta la
nazione. Grazie alla sua liberazione in quel preciso momento, suo padre e i suoi fratelli vengono salvati dalla
morte per fame.
In seguito Giuseppe mette i suoi fratelli per tre giorni in carcere (Genesi 42:17-19) prima di farsi riconoscere
da loro. Nella Sua sovranit, Dio ha permesso la carcerazione di Giuseppe per dargli un appuntamento divino
con il re. Giuseppe diventer responsabile della salvezza di una intera nazione.
"Egli era dunque l in quella prigione. E il Signore fu con Giuseppe, gli mostr il Suo favore e gli fece
trovar grazia agli occhi del governatore della prigione" (Genesi 39:20-21).

Principio N. 1
Il male che l'uomo intende fare per ostacolare il Regno di Dio usato da Dio per il bene e per promuovere il Suo Regno.

IL PASTORE HA, VIETNAM


Dopo la presa di potere comunista in Vietnam nel 1975, il pastore Ho Hieu Ha si trasfer da una zona tribale
nel centro del paese dove era missionario, a Saigon, la capitale meridionale che ora chiamata Ho Chi Minh
City. Dopo aver pregato molto ottenne miracolosamente il permesso di usare la vecchia Chiesa
Internazionale della Christian Missionary Alliance di Saigon, per tenere dei culti con altri 29 credenti che si
erano uniti a lui. La nuova comunit fu chiamata: "Chiesa di Tran CaoVan".
Cominciavano ogni mattina alle 5 con una riunione di preghiera di tre ore e concludevano ogni sera con uno
studio biblico. Ogni mese si con-vertivano fra le 80 e le 100 persone. In un anno battezzavano oltre 800
nuovi convertiti. In tre anni la chiesa era gremita di oltre 5.000 credenti durante i culti. Ogni domenica erano
necessari quattro culti per ospitare tutti e si tenevano complessivamente 21 incontri alla settimana.
Le spie del governo venivano inviate l ogni settimana per cercare di accusare il pastore di qualche presunto
commento politico. Una domenica sera c'erano dodici spie. Lo si seppe perch una di loro si fece avanti per
ravvedersi e parl delle altre undici! Di fianco alla chiesa c'era il condominio nel quale abitavano gli ufficiali
russi che cos potevano ascoltare i culti.
Ormai le autorit si erano pentite di aver autorizzato il pastore a svolgere la sua attivit in quella chiesa. Egli
per continuava a predicare la Parola di Dio con franchezza e con sapienza, e riusciva a non dire niente che
valesse la pena di essere censurato.
Infine il governo ordin un'irruzione durante la preghiera mattutina del 10 dicembre 1983. Le autorit
confiscarono le Bibbie e gli innari e chiusero la chiesa e il cancello d'entrata. Molti credenti piansero per alcuni giorni davanti a quel cancello.
La famiglia Ha fu espulsa dal loro appartamento dietro la chiesa, e la moglie e i due figli furono obbligati a
cercare un'altra casa. Finirono sul balcone del piccolo appartamento di un'altra famiglia cristiana. Il pastore
Ha fu arrestato. Le autorit credevano di aver fermato il progresso del Regno di Dio in Vietnam e
particolarmente nella Citt di Ho Chi Minh. Durante la sua detenzione chiesero al pastore: "Come mai la tua

chiesa sta crescendo ancora malgrado tu sia in prigione?" La sua risposta fu: "Perch la gente attirata a Ges da ci che vede intorno a s!"
Dopo due anni di carcere il pastore Ha fu finalmente condotto in tribunale per una lunga serie di false accuse.
Quando il cellulare della polizia giunse davanti al tribunale, il pastore rimase meravigliato nel vedere
centinaia di persone che lo stavano aspettando. Molte di loro erano membri della sua congregazione.
Sua moglie si mise a piangere quando lo incontr. Lui le si rivolse con una voce forte eppure gentile in modo
che tutti i credenti lo potessero sentire. Le disse: "Tesoro, per favore non piangere. Dio mi ha dato il privilegio di esercitare il mio ministero in prigione come prima mi permetteva di farlo in chiesa. Sono disposto
a rimanere qui per servirLo!"
Complessivamente trascorse oltre sei anni in prigione e dopo il suo rilascio emigr con la sua famiglia negli
Stati Uniti, dove raccont ci che Dio aveva fatto durante quegli anni importanti della sua prigionia:
"Se Dio mi avesse chiamato nel 1975 a servirLo in prigione avrei rifiutato. Egli per us il periodo
successivo per preparare il mio cuore. Perci accettai la sua chiamata che giunse al momento giusto. Vedo in
tutto questo il piano meraviglioso di Dio.
Durante i sei anni e 23 giorni della mia vita dietro le sbarre il Signore chiam a s 96 persone. Fra loro
c'erano membri del governo precedente, ufficiali del nuovo governo comunista, profughi, cinesi, cambogiani
e persino alcuni di coloro che ci avevano arrestato.
La mia cella non era come quelle negli Stati Uniti che sono fornite persino di televisori. Dormivamo sul
pavimento freddo ed eravamo tormentati da zanzare e piattole. I prigionieri erano sempre affamati, dovevano
costantemente combattere le malattie e lottavano l'uno contro l'altro.
Una volta fui isolato in una cella buia. Stetti sedici mesi senza vedere niente. Il cibo era guasto. Ma gloria a
Dio, durante tutto quel periodo non mi ammalai neppure una volta.
Il Signore mi condusse in prigione per farmi predicare Ges Cristo ai reietti e ai disperati, e per dimostrare
loro il Suo amore. La Sua gloria si manifestava in quella prigione. I secondini cercavano in molti modi di
impedire la comunicazione fra di noi, ma la testimonianza continuava ugualmente.
Nel corso degli anni i prigionieri avevano praticato dei buchi nelle spesse mura fra una cella e l'altra. Lo
scopo era quello di passarsi le si10
garette, ma io usavo i fori per parlare del Signore agli occupanti delle celle adiacenti. Nella cella di
isolamento scoprii che la gente sotto di me poteva sentirmi attraverso il buco del gabinetto. Memorizzavano
versetti biblici, imparavano cantici e si convertivano a Cristo."
Nel frattempo i membri della Chiesa di Tran Cao Van impararono presto a mantenere la comunione fraterna
formando gruppi che si riunivano nelle case. Questi costituirono l'inizio di un nuovo movimento di comunit
familiari nel paese.
Alla fine del 1996 una rete di comunit familiari in forte crescita rese noto che in quell'anno c'erano stati
20.203 neoconvertiti. Quel gruppo chiedeva agli aderenti di memorizzare tutto il Salmo 119 per poter ricevere in premio una delle Bibbie che dovevano arrivare.
Il pastore Ha coltivava il sogno e la visione di poter ritornare un giorno nel suo paese per continuare il
ministero fra i suoi fratelli vietnamiti. Nel 1995 ottenne il permesso di fare una breve visita in Vietnam. Si
meravigli vedendo le grandi comunit familiari, alcune delle quali guidate da fratelli che avevano fatto
parte della sua chiesa.
La sorella Ha crede che le difficolt da lei affrontate abbiano portato a questi risultati. Crede che il Signore
l'abbia ricompensata con la decisione dei suoi due figli di seguire Cristo e di diventare dei cristiani ben
disciplinati.

Pregate per i prigionieri cristiani


Pregate affinch Dio fortifichi e protegga coloro che sono interogati e torturati.
Pregate per i persecutori.
Pregate affinch la testimonianza di Cristo sia forte nella vita e nelle parole di coloro che
sono maltrattati per amore del Suo nome.

GEREMIA
Geremia capitoli 32 e 33

"Il profeta Geremia era rinchiuso nel cortile della prigione che si trovava nella casa del re di Giuda"
(32:2).
Perch? Perch a Sedechia, il re di Giuda, non piaceva ci che Geremia stava profetizzando contro Giuda.
"La parola del Signore fu rivolta per la seconda volta a Geremia in questi termini, mentre egli era ancora
rinchiuso nel cortile della prigione: '...InvocaMi, e Io ti risponder, ti annunzier cose grandi e
impenetrabili che tu non conosci'" (33:1-3).
Che cosa accadde? La parola del Signore gli fu rivolta e gli insegn nuove verit su Dio stesso. Il Signore
non gli promise la libert. L'ebraico dice letteralmente:
"ChiediMi e Io ti mostrer non soltanto cose magnifiche, ma anche cose difficili, misteriose e
inaccessibili, cose che altrimenti sarebbero fuori della portata della tua immaginazione cos limitata".
Che incoraggiamento deve essere stata per Geremia questa opportunit di avere un incontro speciale con
Dio!

Principio N. 2
E' stato provato che i periodi di prigionia in isolamento sono spesso occasioni di incontri speciali e
di rivelazioni straordinarie da parte del Dio trino.

TESTIMONIANZE
L'iraniano Mehdi Dibaj trascorse nove anni e 27 giorni in carcere in Iran a causa della sua fede. Molti di quei
giorni furono spesi in una piccolissima cella d'isolamento. Dopo il suo rilascio verso la fine del 1994 gli
chiesero di descrivere gli anni della sua prigionia. Mehdi disse:
"Sono stati giorni meravigliosi! Incontravo il Signore, camminavo con Lui e notavo la Sua protezione e i
Suoi miracoli. Ricevevo una grazia dopo l'altra e benedizioni su benedizioni. Quei giorni sono stati i migliori
della mia vita, camminavo cos vicino al Signore in mezzo ai problemi...
E' meraviglioso trovarsi nel fuoco e sapere che non si soli. Ti trovi con il Figlio di Dio come gli amici di
Daniele... Con il Signore a fianco la prigione diventa il cielo, il paradiso. Perci sono molto grato al Signore
per quelle esperienze. Il miglior periodo della mia vita stato proprio quello trascorso in prigione perch ero
tanto, tanto vicino al Signore! Ovunque il Signore con noi, l c' il paradiso. Gloria a Dio!
A volte avevo una Bibbia in carcere, a volte no, ma lo Spirito Santo era sempre con me. Mi coricavo mentre
gli altri prigionieri stavano ancora parlando. Andavo a dormire alle 8 di sera. Nel bel mezzo della notte, verso
le due, mi svegliavo per pregare, non solo per chiedere, ma soprattutto per ascoltare Dio, per esercitarmi a
sentire la voce di Dio... Il Signore era con me!"

Myrna Grant, nella sua commovente biografia intitolata "Vanya", parlando del prigioniero e martire russo
Ivan Moiseyev, scrive:
"Ivan trem ricordandosi l'incubo delle varie celle: la gattabuia con l'acqua gelata che trafilava dal soffitto, iri
seguito la cella di refrigerazione, e poi l'agonia della camicia di forza. 'Adesso Ges Cristo va in battaglia!'
Mentre queste parole gli venivano in mente ripetu-tamente, la sensazione sconvolgente della Presenza divina
lo scosse dal torpore. Una gioia lo pervase dolcemente, riscaldandolo, bruciandolo, costringendolo a
inginocchiarsi nell'acqua. 'Tu stai combattendo per Me. Stai di buon animo! lo sono con te. Io ho vinto il
mondo'... Le lacrime bagnarono il volto di Ivan. Si chin il pi possibile nello spazio angusto, pianse e
ador".
Altri credenti sono molto chiari riguardo alla presenza di Cristo nella loro cella. Gul Masih un cristiano

pakistano che fu condannato a morte per aver offeso il profeta Maometto. In prigione scrisse una lunga lettera a coloro che stavano pregando per lui. La riportiamo in parte:
"Cari amici miei, il mio Signore mi ha visitato due volte nella mia cella. Ero seduto triste e disperato,
pensando alle ingiustizie che mi erano state inflitte. Ad un tratto la mia cella si riempita di luce ed il mio
corpo ha cominciato a tremare. Ho visto il mio Signore. Quattro giorni dopo il mio Ges venuto di nuovo
per avvolgermi con le Sue mani alzate e per benedirmi. Da quel giorno sono stato felice e in pace. Il Signore
con me in prigione. Non mi lascia da solo...".

Joshua Saune, fratello di Romulo Saune, un altro martire cristiano, stava scontando una lunga detenzione in
Per perch accusato di attivit sovversive. Era frustrato dal lento sviluppo delle riforme necessarie. Ecco
cosa ci ha raccontato:
"In carcere ebbi una visione. Un Uomo entr attraverso le mura della prigione. Non riuscii a vedere
chiaramente la Sua faccia, ma mi disse: 'Se vuoi essere libero devi seguirMi. Ti ho scelto per essere Mio
servo'. Il mio corpo cominci a tremare. La potenza della Sua presenza mi sommerse. Le lacrime
cominciarono a sgorgare dai miei occhi. Per molti anni non avevo pensato a Ges. Come poteva essere vero?
Dovevo ancora scontare vent'anni in quel buco orrendo nella giungla peruviana! Poi il buio della notte e le
ruvide mura della cella mi rinchiusero nuovamente. Doveva essere stato un sogno".
Joshua preg: "Signore Ges, se veramente sei venuto a visitarmi stanotte, dammi una conferma, per favore
fa che mio padre venga a trovarmi domani". Mentre pregava non sapeva che a molti chilometri da lui sua
madre si era svegliata in un fiume di lacrime. Aveva visto suo figlio in sogno. Sapeva che era in crisi. Con
uno scossone svegli il padre di Joshua. "Tu devi andare a trovarlo. E' assolutamente necessario!"
Joshua continua: "II giorno seguente mi alzai all'alba. Sarebbe venuto? Speravo quasi di no. Sentivo giungere
automobili e persone, ma nessuno veniva per me. 'Forse fra poco verr mia madre', pensai. Sarebbe stato
bello, ma proprio in quel momento sentii dietro le sbarre la voce di mio padre: 'Tua madre ha avuto un sogno,
mi ha detto che dovevo visitarti assolutamente. Uno sconosciuto mi ha dato un passaggio, ma quando mi
sono girato per ringraziarlo era gi sparito...'".
Da quel momento la vita di Joshua si trasformata. Ora non prigioniero ma predicatore, perch il Signore
gli ha affidato un lavoro. E il Regno di Dio continua a crescere grazie al ministero significativo di Joshua..
Lucy faceva parte di un gruppo di dieci "controrivoluzionarie" in un campo di lavoro forzato in Cina, il cui
compito era di spostare un masso molto grande e pesante. Con catene, grossi bastoni e un grande sforzo
riuscirono a farcela.
La mattina seguente il funzionario del campo era di pessimo umore. Ordin alle donne di lavorare nei campi,
ma comand a Lucy di rimanere e di riportare da sola il masso al punto iniziale. Lucy si mise in piedi sopra il
masso enorme, alz le mani e preg dicendo: "Signore, i Tuoi figli stanno soffrendo e questo miracolo Ti
glorificher!"
Una prigioniera che passava di l le sugger di non rotolare il masso sul suo lato piatto perch cos si sarebbe
incagliato. Perci Lucy us una leva e riusc a muoverlo e a riportarlo al punto di prima. Il funzionario si
meravigli. Vedendo le impronte sulla terra disse: "Chi ti ha aiutato?" Lucy rispose: "L'ha fatto il mio Dio!"
Molte prigioniere accettarono il Signore dopo questa dimostrazione della Sua presenza.

GEREMIA
Geremia capitoli 37 e 38
"Ireia arrest Geremia e lo condusse dai capi. I capi si adirarono contro Geremia, lo percossero e lo
misero in prigione nella casa di Gionatan, il segretario; perch di quella avevano fatto un carcere.
Quando Geremia fu entrato nella prigione sotterranea fra le segrete, e vi fu rimasto molti giorni..."
(Geremia 37:14-16).
Perch fu rinchiuso? Perch Geremia continuava a dire ci che il Signore gli aveva comandato di dire, ma il

re non voleva ascoltare e temeva che Geremia si stesse arrendendo al nemico.


"Cos parla l'Eterno: Chi rimarr in questa citt morir di spada, di fame o di peste; ma chi andr ad
arrendersi ai Caldei avr salva la vita, la vita sar il suo bottino, e vivr" (Geremia 38:2).
Accusandolo di scoraggiare l'esercito, presero Geremia e lo calarono nel fango in una cisterna senza acqua
per farlo morire. Egli fu salvato dalla morte da uno straniero, un ufficiale nel palazzo reale, mosso a
compassione per Geremia.

Principio N. 3
I profeti che proclamano la Parola di Dio sono soggetti agli attacchi delle persone singole e delle
autorit, incluse quelle religiose, che si oppongono sia al profeta che alla Parola di Dio.

LA SORELLA CHEN, CINA


La sorella Chen, conosciuta anche come sorella Ruth, aveva delle responsabilit in una grande rete di
comunit familiari in Cina. Continuava ad evangelizzare e per questo fu arrestata e imprigionata tre volte.
Riportiamo un breve riassunto delle sue esperienze in prigione.
Durante la sua prima detenzione le autorit la tiravano ripetutamente fuori dalla cella dicendole di confessare
i suoi crimini. Un giorno le dissero: "Ieri hai parlato di Ges! Oggi dovrai parlare di qualcosa di diverso.
Quanti collaboratori hai? E quante comunit familiari? Come hai cominciato?"
Lei rispose: "Conosco Ges; Egli il mio Salvatore e pu essere anche il vostro. Non ho nient'altro da dire. I
miei collaboratori non hanno commesso alcun crimine. E io stessa non ho nulla da confessare".
Insistettero per affinch scrivesse la sua confessione. Lo Spirito Santo la spinse a scrivere 37 pagine.
Scrisse della nascita, della morte e della risurrezione di Ges. Scrisse anche del cielo e dell'inferno.
Consegn i suoi scritti al funzionario di servizio e questi le disse: "Ti ho chiesto di scrivere la tua
confessione, tu invece hai scritto un lungo sermone. Quando lo passer ai miei superiori ti faranno
sicuramente morire. Non ho scelta".
Il suo superiore lesse le pagine una dopo l'altra e concluse dicendo: "Questa persona continua a predicare e
ha messo la sua predicazione perfino per iscritto per evangelizzarci. La condanno a vent'anni di prigione!"
Quella sera tennero una riunione contro di lei. Quattrocento prigionieri e guardiani ascoltarono la sua
"confessione scritta". Gli ufficiali lesser ad alta voce tutte le 37 pagine e lo Spirito Santo ag nei loro cuori.
Molti prigionieri si pentirono e accettarono il Signore con le lacrime agli occhi. Per il processo le autorit
scelsero una piazza che poteva contenere 100.000 persone. Molti furono prelevati dalle case, dalle scuole,
dagli uffici e persino dai campi di rieducazione e condotti l per osservare l'evento. Anche Michael, il marito
di Chen, fu prelevato dal suo campo di lavoro per assistere al processo della moglie.
I prigionieri furono messi su un grande palco per essere interrogati e in seguito condannati. Ricevettero
condanne da cinque a trent'anni di prigione, e parecchi furono condannati a morte. Alcuni di loro svennero,
perch la morte per chi senza Cristo una grande tragedia.
Le autorit conclusero dicendo: "Chiunque osa predicare il cristianesimo sar condannato a morte!" Cos
Ruth fu messa in fila sulla piazza erbosa insieme a tutti gli altri condannati alla fucilazione.
Aspettava tranquillamente mentre i mitra furono puntati su lei. Fece una breve preghiera per raccomandarsi
al Signore. Gli spari echeggiarono nella piazza e tutti caddero, tranne lei. Fu un miracolo della grazia di Dio!
Quella sera fu nuovamente presa e portata su un palco ancora pi alto per essere interrogata, condannata e
giustiziata. Questa volta gli ufficiali la trattarono brutalmente tirandola per i capelli.
Le legarono con una corda i polsi dietro alla schiena, poi le girarono la corda intorno al collo e la fissarono
ben tesa a un punto sopra di lei. Quando cercava di rilassare le braccia la corda la soffocava, e quando
cercava di diminuire la pressione intorno al collo le braccia sembravano spezzarsi. Molte persone sono morte
a causa di questa specie di impiccagione che molto peggiore della fucilazione.
"Posso dire alcune parole prima di morire?" chiese Ruth. L'ufficiale comandante annu.
"Quando i comunisti presero il potere in questo paese ero una studentessa di appena 16 anni", cominci.
"Non ho commesso nessun crimine contro la nazione. Perch dunque mi condannate a morte?"
"Noi diciamo che non c' Dio", risposero. "Tu predichi Dio, e per questo sei un pericoloso nemico pubblico e
devi essere giustiziata!"
Ruth rispose: "Secondo le vostre regole c' libert di religione":
"Perch devi per forza predicare l'Evangelo?" obiettarono.

"Ho visto il Signore Ges con i miei occhi", rispose. "Soffrivo anche di cinque malattie incurabili e mi
dissero di prepararmi a morire, ma Ges mi guar da tutte e cinque. Porto sempre con me i certificati medici
nella tasca della giacca come ricordo. Ges mi ha mandato a predicare l'Evangelo. Questo non fa male alla
nostra nazione".
Nessuno rispose. Perci cominci a condividere il messaggio biblico cominciando dalla creazione e dalla
caduta nel peccato di Adamo. Poi spieg come Dio ha procurato una via di salvezza. Continu il suo messaggio con la nascita, il ministero, la morte, la risurrezione, l'ascensione e l'imminente ritorno di Ges, e
concluse parlando del cielo, dell'inferno e del giudizio. Tutti quanti rimasero profondamente commossi.
Ruth scese dal palco tutta sanguinante e con emorragie interne. Il medico della prigione fece un esame molto
sbrigativo e firm un documento secondo il quale Ruth, ormai inesorabilmente malata, sarebbe morta presto.
Cos fu rilasciata.
Il giorno successivo si mise nuovamente a predicare e visit i responsabili delle comunit familiari per
incoraggiarli. Era sempre rattristata per la carenza di Bibbie nelle comunit familiari che stavano crescendo
velocemente. Ruth continuava a pregare affinch Dio ne mandasse tante. Amava cantare e scrisse una
canzone che sottolineava il loro bisogno:
Signore, manda una Bibbia perch essa la Tua luce, Vero amore, vero insegnamento e il pane della
vita. Sono sicura che la Tua Parola mi guider nel cammino, Illuminando la strada fino alla fine del
mio viaggio verso casa.
In seguito, le comunit familiari di Ruth furono le beneficiane principali del Progetto Perla che Porte Aperte
realizz il 18 giugno 1981, la consegna straordinaria di un milione di Bibbie in una sola notte e in un solo
posto.
Oggi si valuta che in Cina, nelle comunit familiari, ci siano un milione di pastori che evidenziano
l'incredibile crescita della Chiesa. Questi giovani pastori continuano ad essere motivati dall'esempio di leader
spirituali come Ruth, che fu disposta a dare ogni cosa per il Signore.

La testimonianza di un pastore metodista


"La prigione un posto meraviglioso per l'evangelizzazione... In prigione tutti sono sempre
presenti nello stesso posto. Hai tutto il tempo per predicare e insegnare... Grazie alla
prigionia la Chiesa diventata molto pi grande e forte".
Pastore Emilio de Caravalho, Chiesa Metodista dell'Angola.

HANANI
2 Cronache 16:10
Nel 36-esimo anno del suo regno Asa, re di Giuda, fece un patto con Ben-Hadad, re di Siria, e lo pag
affinch attaccasse le citt di Israele. Il profeta Hanani venne dal re Asa e gli disse: "Poich ti sei
appoggiato sul re di Siria invece di appoggiarti sul Signore, che il tuo Dio, l'esercito del re di Siria
scampato dalle tue mani... In questo tu hai agito da insensato; infatti, da ora in poi avrai delle guerre" (2
Cronache 16:7-9).
Tre anni dopo il re Asa fu colpito da una malattia ai piedi, eppure non cerc l'aiuto di Dio ma si rivolse solo
ai suoi medici. Fu lo stesso re Asa del quale la Bibbia dice che, salito al trono, "fece ci che giusto agli
occhi del Signore". Il suo cuore era stato "completamente consacrato a Dio per tutta la sua vita". Eppure
verso la fine della sua vita il suo cuore cambi. Hanani gli disse: "Infatti l'Eterno percorre con lo sguardo
tutta la terra per spiegare la Sua forza in favore di quelli che hanno il cuore integro verso di Lui" (2
Cronache 16:9).
Non scritto quanto tempo Hanani trascorse in prigione, ma sappiamo la ragione della sua condanna: "Asa
s'indign contro il veggente (il profeta), e lo fece mettere in prigione, tanto questa cosa lo aveva irritato
contro di lui. E, al tempo stesso, Asa divenne crudele anche contro alcuni del popolo" (16:10).

Principio N. 4
La franchezza e la proclamazione della verit con amore non hanno sempre risultati immediati e positivi, e possono persino provocare una detenzione ingiusta.

WANG MING-DAO, CINA


Nel primo decennio del regime comunista in Cina fu imposto ai pastori di unirsi al Movimento Patriottico
delle Tre Autonomie che era stato istituito dal governo. Il pastore Wang Ming-Dao (che significa "testimone
della verit") si dichiar fortemente contrario ad aderire a quest'organismo statale, cos fu arrestato e
imprigionato. Con franchezza dichiar che nella sua chiesa non c'erano tracce di "influenze imperialiste".
Dopo il suo primo arresto nel 1955 il pastore Wang fu sottoposto a pressioni terribili. Fu torturato e sub il
lavaggio del cervello. Gli promisero il rilascio dalla prigione e il ritorno al pulpito soltanto se avesse
"predicato a favore del governo". Riconobbe che sarebbe stata una bugia e certamente non avrebbe potuto
condurre una vita ipocrita.
Wang Ming-Dao rimase fermo sulla sua decisione finch sent che anche la sua amata moglie Debra era stata
arrestata ed era in grave pericolo. Apprese che stava diventando estremamente debole a causa del cibo
insufficiente che riceveva. Non sarebbe sopravvissuta per molto in quelle condizioni. Questa notizia lo turb
al punto di spezzare la sua resistenza. Promise ai suoi aguzzini di unirsi alla chiesa controllata dallo Stato.
Progett di mettere in salvo sua moglie e la suocera dopo di che si sarebbe suicidato. Si diceva che stesse
girovagando per le strade borbottando: "Sono Pietro... Sono Pietro...". La forte crisi di coscienza cominci a
farlo ammalare. Quando le autorit capirono che non si sarebbe compromesso predicando nella chiesa
controllata dal governo, arrestarono nuovamente lui e anche Debra. Lei fu condannata a 15 anni e lui
all'ergastolo.
Wang Ming-Dao fu finalmente rilasciato nel 1980 all'et di 80 anni. Era stato per oltre 23 anni in carcere e
Debra per vent'anni, ma non avevano rimpianti. Al suo rilascio disse: "Sono stato nel crogiolo per 23 anni
per essere raffinato, e il Signore non ha permesso che ne soffrissi alcun danno, anzi, ha usato questo
periodo per benedirmi ancora di pi".

MICAIAH
1 Re capitolo 22
Achab, il re d'Israele, era davvero malvagio. Era un omicida, era avido e falso, e disprezzava i profeti scelti
dal Signore.
Quando Achab invoc l'aiuto di Giuda contro il re di Siria, il re Giosafat di Giuda gli disse di consultare
prima il Signore. Allora Achab riun circa 400 profeti e chiese loro: "Devo andare a far guerra a Ramoth di
Galaad, o no? Quelli risposero: "Va', e il Signore la dar nelle mani del re" (22:6). Giosafat per non era
soddisfatto e chiese: "Non c' qui alcun altro profeta del Signore da poter consultare?" (22:7). Achab
rispose: "S... ma lo odio perch non mi predice mai nulla di buono, ma soltanto del male" (22:8).
L'idea di Micaiah riguardo al suo ministero come profeta di Dio era semplicissima: "Com' vero che il
Signore vive, io dir quel che il Signore mi dir" (22:14).
Dopo le parole del profeta sugli "spiriti bugiardi" Achab disse: "Rinchiudete costui in prigione, mettetelo a
pane e acqua finch io ritorni sano e salvo" (22:27). Nella battaglia Achab si travest per sembrare un
soldato comune, ma una freccia scoccata casualmente da un arciere siriano lo colp e lo uccise.
Micaiah ebbe la soddisfazione di sapere che le sue parole erano state giuste. Esse provarono che era un vero
profeta.

Principio N. 5
Chi proclama soltanto ci che il Signore (o la Bibbia) dice corre il rischio di essere perseguitato e
incarcerato, ma infine la verit di Dio trionfer.

AHMAD, SUDAN
Ahmad era un leader musulmano rispettato e un brillante scienziato. Preparandosi per il dottorato in religioni
comparative cominci a leggere il Nuovo Testamento e infine diede la sua vita a Ges. Nel 1991 la Sharia (la
legislazione islamica) fu introdotta in Sudan. Ahmad fu convocato per essere interrogato. Dopo aver
ammesso di essere cristiano fu arrestato, incatenato e gettato in una cella d'isolamento. Durante la prima
notte in prigione gli ufficiali cercarono di ucciderlo, ma inspiegabilmente non trovarono il carburante per la
macchina che doveva trasportarlo al luogo dell'esecuzione. Il giorno seguente fu citato davanti all'Alta Corte
Islamica. Un avvocato amico lo sollecit con insistenza a revocare pubblicamente la sua fede conservandola
segretamente nel cuore, ma Ahmad rifiut. "Ges il mio unico Difensore", disse, "non posso rinnegarLo".
Ahmad fu condannato a sei mesi di carcere, perse il suo grado militare e il diritto di insegnare all'universit.
Sua moglie aveva gi divorziato da lui. Perse anche i suoi quattro figli, la macchina, la casa e il conto in
banca. I giudici gli dissero che avrebbe trascorso altri sei mesi dietro le sbarre se, scontata la sua pena, avesse
ancora rifiutato di ritornare all'isiam. In carcere Ahmad organizz semplici studi biblici e gruppi di preghiera.
"Dopo tre mesi", disse, "nella nostra prigione c'erano 305 cristiani, di cui almeno sette ex musulmani".
Lo trasferirono in un'altra prigione dove Ahmad cominci a incontrarsi con altri sette cristiani. Dopo una
settimana si ritrovarono in cinquanta riuniti intorno a un albero nel cortile della prigione. Due mesi dopo
c'erano 115 credenti sempre pi coraggiosi perch ricevevano risposte miracolose alle loro preghiere.
Una notte i secondini spinsero Ahmad su un furgone con l'ordine di andare ad annegarlo nel Nilo.
Avvicinandosi al fiume per il furgone si arrest misteriosamente. Terrificati, i guardiani e l'autista
rifiutarono di ubbidire all'ordine dell'ufficiale di uccidere Ahmad. gli fu rilasciato poco tempo dopo.
DANIELE
Daniele capitolo 6
I centoventi satrapi che dovevano governare il regno di Dario avevano un problema: "Questo Daniele si
distingueva tra i capi e i satrapi, perch c'era in lui uno spirito straordinario; il re pensava di stabilirlo
sopra tutto il suo regno" (6:3).
Come reazione naturale ed umana i satrapi si ingelosirono e tramarono un piano per sbarazzarsi di Daniele.
Per, "non potevano trovare alcuna occasione n alcun motivo d riprensione, perch egli era fedele e
non c'era in lui alcuna mancanza da potergli rimproverare" (6:4).
Perci escogitarono una trappola per poter accusare Daniele di ci che faceva sempre: "Tre volte al giorno si
metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio come era solito fare anche prima" (6:10).
Bench con riluttanza il re comand di arrestarlo e di buttarlo nella fossa dei leoni, ma cerc di incoraggiarlo
dicendo: "Il tuo Dio, che tu servi con perseveranza, sar Lui a liberarti" (6:16). La mattina successiva
Daniele era vivo e vegeto: "Il mio Dio ha mandato il Suo angelo che ha chiuso la bocca dei leoni; essi
non mi hanno fatto nessun male perch sono stato trovato innocente davanti a Lui..." (6:22).

Principio N. 6
La reclusione ingiusta pu provocare l'attenzione e il rispetto delle autorit stesse che si oppongono
all'espansione del Regno di Dio. Esse capiranno presto che non stanno arrestando criminali ma
lottando contro Dio stesso.

DOTT. ELIEZAR VEGUILLA, CUBA


Eliezar Veguilla, figlio di un pastore cubano, era un medico specialista in medicina interna. La sua passione
per era evangelizzare i giovani. Era presidente della Baptist Youth World Alliance.
Form anche un gruppo musicale di giovani musicisti in gamba chiamato "L'arpa di Davide". Attraversavano
l'isola cantando dell'amore di Dio; sulle loro magliette c'era scritto: "CUBA PARA CRISTO" (Cuba per
Cristo). Una loro canzone originale e orecchiabile con lo stesso titolo divenne molto popolare.
Eliezar era anche coinvolto nella distribuzione di Bibbie e di materiale cristiano sull'isola. Organizzava
campagne evangelistiche utilizzando il film "Jesus". Una sera avrebbe dovuto proiettarlo in una chiesa in

campagna, ma la polizia tolse la corrente elettrica. Eliezar aveva portato con s un piccolo generatore, cos la
chiesa era l'unico edificio con l'elettricit e tutto il paese si ammass l per guardare il film.
Organizz un grande concerto cristiano che fu tenuto il 6 gennaio 1994 nel Teatro Nazionale dell'Avana. Le
autorit furono scioccate vedendo affluire oltre 3.000 persone per assistere al concerto, fra le quali c'era
anche il ministro della Cultura e della Religione.
Poche settimane dopo, una sera mentre usciva dall'ospedale dove lavorava, lo arrestarono. Il suo "crimine"
era quello di essere un leader cristiano e lo accusarono di essere un agente della CIA.
Eliezar cos descrive la sua esperienza in prigione:
"Non molto tempo fa ero rinchiuso ingiustamente in carcere. C'erano giorni in cui mi tenevano per oltre 16
ore al buio, tanto che non riuscivo a vedere nemmeno le mie mani.
Ero sottoposto ad interrogatori di terzo grado e a torture fisiche e mentali. Mi spostavano continuamente da
celle torride a celle gelide e viceversa.
Un giorno mi mostrarono un orso molto feroce, con denti e artigli capaci di fare a pezzi un essere umano in
pochi secondi. Subito dopo mi buttarono in una cella oscura con quello che credevo fosse l'orso visto prima.
Poi mi resi conto che era in realt un orso incatenato senza denti e artigli.
I miei aguzzini si aspettavano che sarei stato preso dal panico e che avrei urlato per chiedere il loro aiuto.
Invece ero seduto in un angolo della cella aspettando tranquillamente che venissero a liberarmi.
Un'altra volta mi dissero che sarei stato fucilato. Mentre mi stavano 'preparando' alla fucilazione capii che
sarebbe stato il mio ultimo giorno di vita. Fu uno dei momenti pi difficili di tutta la mia esistenza. Alcuni
minuti prima avevo sentito urli disperati di terrore e poi degli spari.
Poi mi portarono nella stanza dove avrei dovuto morire. Una traccia di sangue colava dal muro, al quale ero
stato legato, fino all'uscio, come se avessero appena trascinato fuori un cadavere sanguinante. I soldati si
erano gi disposti in fila con i loro mitra puntati.
Mentre erano in quella posizione il capo mi chiese se volessi essere bendato. Ogni cosa indicava che sarei
comparso molto presto alla presenza del Signore.
'Non copritemi gli occhi. Voi state per uccidermi senza ragione e mi piacerebbe vedere i miei giustizieri',
dissi. 'Dio vi ama tutti! Ges vive! CUBA PARA CRISTO!'
Sentii il comando: 'Fuoco!'
Allora i percussori scattarono e i soldati si misero a ridere. Tutta l'esecuzione era stata una messa in scena!
Con le poche forze che mi erano rimaste in quel momento continuai a gridare 'CUBA PARA CRISTO'
mentre i miei carnefici continuavano a ridere.
Tutti questi eventi mi aiutarono a capire pi a fondo il vero significato della mia fede. Fu allora che compresi
che il nostro Signore era nato con lo scopo di venire in questo mondo per essere con noi, per avere un
ministero splendido, per caricarsi dei nostri peccati e per darci pace. Egli port sulle Sue spalle il risultato dei
nostri peccati, cio le sofferenze e la morte. Nessuna cosa che ci viene inflitta da paragonare a ci che Egli
soffr grazie al Suo amore per noi.
Il mio desiderio per la mia amata patria quello per cui tutti i credenti cubani stanno lottando da tanto
tempo: CUBA PARA CRISTO!"
Dopo 47 giorni di interrogatori e di torture il dottor Veguilla fu rilasciato dalla prigione perch le autorit non
avevano trovato prove sufficienti per condannarlo.
Lo confinarono agli arresti domiciliari e lui insieme alla sua famiglia continuarono ad essere costantemente
sorvegliati e minacciati dagli ufficiali. Per questo furono costretti a lasciare il paese il 15 settembre 1995. Ora
servono il Signore a Miami.
Adesso il sogno del fratello Veguilla per la sua patria si sta realizzando gradualmente tramite le stesse
autorit che l'avevano incarcerato ingiustamente. Nel 1999 il regime di Fidel Castro, per la prima volta, ha
autorizzato gli evangelici a tenere pubbliche campagne evangelistiche ed evangelizzazioni locali su tutta
l'isola nei mesi di maggio e di giugno.

La preghiera per i prigionieri


Quando preghi, fallo come se fossi davvero seduto sul freddo, oscuro e maleodorante
pavimento della prigione con il tuo fratello o con la tua sorella in Cristo.
Prega come se fossi affamato, intirizzito e scoraggiato, e come se non vedessi i tuoi familiari

da tanto tempo.
Permetti a Cristo di sensibilizzarti verso il loro dolore, e allora la tua preghiera per loro sar
profondamente personale e potente.
Citato dal libretto Cuba Para Cristo di Hermano Pablo, ed. Open Doors.

GIOVANNI BATTISTA
Matteo 4:12; 14:3-4; Marco 1:14; Luca 3:19-20
Il tetrarca Erode Antipa era uno dei figli di Erode il Grande. Egli arrest Giovanni Battista e lo mise in
prigione.
Giovanni condannava Erode Antipa perch aveva persuaso Erodiada, moglie di suo fratello Filippo, a
lasciare il marito per risposarsi con lui. Tutto ci era contrario alla legge mosaica.
"Ma Erode il tetrarca, rimproverato da lui a proposito di Erodiada, moglie di suo fratello, e per tutte le
malvagit che aveva commesso, aggiunse a tutte le altre anche questa: rinchiuse Giovanni in prigione"
(Luca 3:19-20).
Giovanni aveva parlato molto chiaramente a Erode riguardo quella questione morale, ma facendo cos
divent vittima dell'ira di Erodiada. Lei riusc a far decapitare Giovanni in prigione sfruttando il fascino e il
ballo di sua figlia durante il compleanno di Erode.

Principio N. 7
Chi contrasta persone al potere riguardo a questioni di moralit personale deve prepararsi a pagarne
il prezzo e rischia persino la vita.

KWAN-JOON PARK, COREA


L'anziano coreano Kwan-Joon Park era chiamato "L'Elia della Corea" o anche "II Daniele dei tempi
moderni". Egli mor come martire per la sua fede in Cristo e per la sua opposizione, durante la seconda
guerra mondiale, al regime coloniale degli imperialisti giapponesi che avevano occupato la Corea.
A quel tempo i giapponesi imponevano crudelmente lo shintoismo ai coreani e in particolare ai cristiani.
Il 24 marzo 1939 l'anziano Park and in Giappone per protestare contro la disumana politica di quella
nazione. Si rec alla 74-esima Dieta Imperiale del Giappone. Dopo la dichiarazione inaugurale del Parlamento si alz dalla sua sedia sul balcone dove erano ammessi i visitatori esclamando: "Questa una grande
missione di Dio, il grande messaggio dell'Eterno!"
Poi gett nella sala sottostante degli opuscoli che denunciavano i crudeli abusi dei giapponesi verso i
cristiani coreani e che annunciavano al Giappone l'imminente giudizio di Dio e la distruzione del paese come
risultato della sua ingiustizia e tirannia. Gli opuscoli spiegavano anche la resistenza dei cristiani contro
l'imposizione giapponese dello shintoismo ai coreani.
L'anziano Park fu arrestato e condannato a sei anni di detenzione in una prigione giapponese. Mentre stava
scontando la sua pena fu ucciso all'et di settant'anni.
Una riga della sua ultima poesia, scritta durante la prigionia, esprime bene la sua ferma determinazione a
voler morire per Ges Cristo:
"Io voglio morire per Ges perch Egli mor per me!"
Tradotto da una lastra commemorativa sul Christian Martyr's Memorial a Seul, Corea del Sud.

PIETRO E GIOVANNI
Atti 4:3; 5:18-19

I capi religiosi catturarono Pietro e Giovanni e li rinchiusero una notte in prigione perch "annunziavano in
Ges la risurrezione dai morti" (4:2).
La mattina successiva Pietro e Giovanni furono rilasciati e minacciati. Si comand loro di "non parlare n
insegnare affatto nel nome di Ges" (4:18). Tornarono alla comunit e i credenti pregarono in sintonia, non
per essere protetti ma per ricevere pi coraggio.
In seguito furono arrestati una seconda volta perch i capi religiosi erano gelosi della folla che stava
seguendo gli apostoli.
"Ma un angelo del Signore, nella notte, apr le porte della prigione e, condottili fuori, disse: 'Andate,
presentatevi nel tempio e annunziate al popolo tutte le parole di questa vita'" (5:19-20).
E il risultato finale? "Sempre di pi si aggiungevano uomini e donne in gran numero, che credevano nel
Signore" (5:14).
"E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare e di portare il lieto messaggio che
Ges il Cristo" (5:42).

Principio N. 8
Spesso la persecuzione, inclusa la prigionia, aumenta il coraggio dei credenti invece di diminuirlo, e
come risultato il numero dei neoconvertiti che si aggiungono alla Chiesa si moltiplica.

MATTA BUSH, SUDAN


Il pastore Matta Boush fu condannato a 30 anni di carcere in Sudan, ma ne scont solo sette. In prigione
dimostr serenit e gioia quando un giorno ad un visitatore disse:
"Dio aveva uno scopo preciso quando mi ha mandato in questo carcere perch molte persone
incontrano Ges qui. Nel carcere di El Obeid parecchi prigionieri sono stati salvati davvero e hanno
cominciato un nuovo cammino con Dio. Persino i secondini si sono convertiti e per questa ragione
mi hanno trasferito qui nel carcere El Khobar".
Nella prima prigione, Matta Boush raccoglieva un gruppo di trenta o quaranta credenti. Egli commenta: "Dio
mi ama e io amo Lui; per questo mi ha dato la libert di parlare e di predicare in carcere. Visto che non c'era
nessun altro per fare questo lavoro, l'ha affidato a me!"
Racconta che nella seconda prigione 200 persone vennero a Cristo grazie agli studi biblici che le autorit
penitenziarie gli permettevano di tenere. In seguito accordarono persino il permesso di costruire una chiesa
sul terreno della prigione.
Poco prima del suo rilascio le autorit gli dissero che in realt non avrebbe dovuto essere in carcere.
Riconobbero che era una persona buona, un uomo di Dio. Perci gli diedero il permesso di lasciare la prigione durante il giorno, per ritornarci solo a dormire. Quanta gioia sperimentava con i credenti in citt!
Ben presto per cominci a capire che questo non era la volont di Dio. Come poteva testimoniare ai suoi
compagni di prigione che non avevano quel privilegio? Matta Boush si rivolse alle autorit penitenziarie per
dire loro che non avrebbe pi approfittato dei permessi di uscita. Disse loro di aver capito che, secondo Dio,
non era ancora venuto per lui il momento di uscire.
In seguito le autorit gli offrirono un altro privilegio speciale, quello di dormire in una stanza con l'aria
condizionata. Egli rifiut nuovamente riconoscendo che cos non avrebbe pi potuto testimoniare ai suoi
compagni durante la notte, il periodo migliore per condividere la sua fede.

L'APOSTOLO PIETRO
Atti 12:1-6
"...il re Erode... fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ci era gradito ai

Giudei, continu e fece arrestare anche Pietro... Dopo averlo fatto arrestare, lo mise in prigione,
affidandolo alla custodia di quattro picchetti di quattro soldati ciascuno... " (12:1-4).
Nella Sua sovranit, Dio non ci rivela perch Pietro fu liberato e Giacomo martirizzato.
Durante la breve reclusione di Pietro gli amici si riunirono per un incontro di preghiera. La Scrittura dice che
innalzarono fervide preghiere a Dio in suo favore. Durante la notte un angelo del Signore lo svegli, lo liber
dalle sue catene e lo condusse oltre le guardie verso la libert. Pietro inizialmente credeva di sognare!
Si rec dove si incontravano per pregare, ma quando i credenti lo videro furono sorpresi e si stupirono;
bench avessero pregato per la sua liberazione, non riuscivano a credere che fosse veramente tornato in
mezzo a loro.
Immaginate quanta schiettezza confer ai credenti la precisa risposta alla loro preghiera di quella notte!
Naturalmente "l'eva-sione" di Pietro provoc anche un trambusto in prigione e, secondo le prescrizioni del
sistema di quel tempo, i guardiani furono messi a morte.

Principio N. 9
L'arresto di un credente, a causa della sua fede, spinge coloro che sono in libert a pregare sia per il
detenuto che per il Regno di Dio in generale.

MEHDI DIBAJ, IRAN


Il pastore iraniano Mehdi Dibaj fu rinchiuso per oltre nove anni in prigione a causa della sua fede. Verso
l'inizio del 1992 scrisse una lettera a casa in occasione del compleanno del figlio pi giovane. Ne riportiamo
una parte:
"Non voglio nasconderti che ho sempre invidiato tutti quei cristiani che, durante la storia della Chiesa, sono
stati martirizzati per Cristo Ges nostro Signore. Infatti penso che per un cristiano sia una perdita lasciare
questo mondo per morte naturale. Che privilegio vivere per il nostro Signore e anche morire per Lui! E io
sono disposto per Ges Cristo nostro Signore, non soltanto a rimanere in carcere ma anche a dare la mia vita
per servirLo".
Bench fosse cristiano da oltre 40 anni, fu processato per apostasia dall'isiam verso la fine del 1993. Si difese
da solo usando soltanto la dichiarazione che aveva scritto per dimostrare la sua consacrazione a Ges Cristo.
All'inizio del 1994 fu condannato a morte. Durante la visita del figlio pi giovane, cui aveva scritto la lettera
in occasione del compleanno, gli disse:
"Per favore di' a tutti coloro che pregano per me che credo che questa sia la mia ora della prova come fu per
Abrahamo... Non voglio inchinarmi davanti alla gente chiedendo di rilasciarmi o di perdonarmi! Sono pronto
ad essere giustiziato. E' il mio privilegio e nessuno ha il diritto di togliermelo".
Sorse una grande protesta internazionale quando la notizia della condanna a morte di Mehdi Dibaj fu resa
nota. I credenti in tutto il mondo pregarono per lui. Improvvisamente, il 16 gennaio 1994, il governo di
Teheran rilasci Mehdi Dibaj dalla prigione, smentendo di averlo condannato a morte per la sua conversione
dall'isiam al cristianesimo oltre 40 anni prima. Quella fu una giornata di grande gioia per i credenti in Iran.
Persino la rivista "Time" riport un articolo sul suo rilascio col titolo "Preghiere esaudite" ("Time" del 31
gennaio 1994, pag. 9).
Sei mesi dopo per Mehdi Dibaj fu assassinato. La sua salma riportava ustioni intorno al collo. Egli ha
veramente servito bene il Signore!

PAOLO E SILA
Atti 16:16-30
A Filippi "...strappate loro le vesti, comandarono che fossero battuti con le verghe. E dopo aver dato loro
molte vergate, li cacciarono in prigione, comandando al carceriere di sorvegliarli attentamente. Ricevuto
tale ordine, egli li rinchiuse nella parte pi interna del carcere e mise dei ceppi ai loro piedi" (16:22-24).

Immaginate: Paolo e Sila stanno viaggiando di citt in citt attraverso l'odierna Turchia. Diffondono ovunque
le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani riuniti a Gerusalemme. Le chiese sono rafforzate e crescono
ogni giorno di numero. Volendo predicare la buona notizia della risurrezione di Ges Cristo in Misia e in
Bitinia per vengono ostacolati dallo Spirito Santo: "ma lo Spirito di Ges non lo permise loro" (16:7).
Perci si spostano verso la citt costiera di Troas. Quella notte ricevono una visione di un uomo macedone
che sta chiedendo loro di attraversare il mare per soccorrerli. Essi ubbidiscono... incontrano una schiava...
cacciano un demone da lei... e di conseguenza i proprietari della schiava provocano l'arresto di Paolo e di
Sila. I pretori strappano loro i vestiti, li bastonano, li flagellano gravemente e li buttano in prigione.
Paolo e Sila stanno facendo ci che Dio ha detto loro di fare eppure finiscono in carcere. Com' possibile? La
storia continua, parla di un terremoto, del rilascio degli apostoli e di una nuova chiesa stabilita a Filippi. E'
l'inizio dell'espansione dell'Evangelo in Europa. Gloria a Dio!

Principio N. 10
Nella Sua santa sovranit Dio pu usare la reclusione per incoraggiare i Suoi servi, per glorificare
Se stesso e per espandere il Suo Regno oltre le nostre aspettative.

OSWALDO MAGDANGAL, ARABIA SAUDITA


Verso la fine del 1992 il cristiano filippino Oswaldo Magdangal (chiamato "Wally") fu arrestato. Per parecchi
anni aveva diretto una comunit familiare clandestina in Arabia Saudita. I poliziotti della "mutawa", la
polizia religiosa saudita, fecero irruzione nella sua chiesa.
Per tre ore e mezza Wally fu torturato fisicamente e mentalmente. Lo schiaffeggiarono e gli tirarono pugni e
pedate. Poi gli percossero la schiena, le palme delle mani e le piante dei piedi con un lungo bastone. Non
riusc pi a stare in piedi senza torcersi dal dolore; il suo corpo livido aveva l'aspetto di una melanzana.
Ritornato in cella Wally si mise a pregare per cinque ore, ringraziando Dio per il privilegio di aver avuto
parte nelle sofferenze di Ges. Ecco le sue parole:
"Ad un tratto vidi una luce. La cella fu inondata dalla Shekinah, la gloria del Signore. Il Signore era l. Si
inginocchi e cominci a toccarmi la faccia. Mi disse: 'Figlio Mio, ho visto tutto. Ecco perch sono qua. Ti
assicuro che non ti lascer e non ti abbandoner mai'".
Due ore dopo Wally si svegli e si sent un uomo nuovo. Si meravigli vedendo il suo corpo perfettamente
guarito. Non c'erano pi lividi, ferite o tagli, n macchie di sangue. Dio l'aveva completamente ristabilito.
Questa consapevolezza costitu per lui un'importante fonte di forza mentre testimoniava ripetutamente
durante gli interrogatori. Una volta, dopo aver condiviso la sua fede con un poliziotto, Wally not che l'espressione di quest'ultimo era cambiata perch sorrideva. "Sentii che lo Spirito Santo stava gi operando in
lui", disse Wally.
Lui e un suo collega pastore dovevano essere giustiziati il giorno di Natale, ma all'ultimo momento furono
miracolosamente rilasciati ed espulsi dal paese. Poterono tornare nelle Filippine. Oggi Wally racconta in tutto
il mondo la bont e le benedizioni di Dio. Descrive le sue vicissitudini concludendo: "L'esperienza mi ha
fortificato soprattutto perch ha dimostrato che Dio Vincitore!"
L'APOSTOLO PAOLO
Atti 21:34 - "Condotto nella fortezza"
Atti 23:35 - "Custodito nel palazzo di Erode"
Atti 24:27 - "Trascorsi due anni"
Atti 28:16 - "A Paolo fu concesso di abitare per suo conto con un soldato di guardia"
Paolo scrive che pi di chiunque altro pu vantarsi nel Signore perch: "Sono servitori di Cristo? Io... lo
sono pi di loro; pi di loro per le fatiche, pi di loro per le prigionie, assai pi di loro per le percosse
subite. Spesso sono stato in pericolo di morte. Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno
uno; tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato..." (2 Corinzi 11:23-25).

Paolo fu "il perseguitato fra i perseguitati" nella Chiesa primitiva perch rimase in linea con il mandato che il
Signore gli aveva conferito dopo la sua conversione: "...Egli uno strumento che ho scelto per portare il
Mio nome davanti ai popoli, ai re, e ai figli d'Israele, perch Io gli mostrer quanto debba soffrire per il
Mio nome" (Atti 9:15-16).

Principio N. 11
"La Mia grazia ti basta, perch la Mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza" (2 Corinzi
12:9).

PAUL, AFGHANISTAN
A Kabul un brillante giovane che era cieco e che aveva imparato a memoria tutto il Corano in arabo, ascolt
l'Evangelo per radio e confess in seguito pubblicamente Ges come Suo Signore.
Divenne il primo studente cieco a frequentare le scuole per i vedenti in Afghanistan. Si laure in
giurisprudenza all'Universit di Kabul con l'obiettivo di difendere i cristiani perseguitati per la loro fede.
Come giovane credente fu incoraggiato dal missionario Mehdi Dibaj dal confinante Iran.
Sotto il regime comunista Paul fu falsamente accusato, arrestato e gettato in una prigione famigerata dove
decine di migliaia di persone trovarono la morte. Durante gli inverni rigidi non c'era riscaldamento nel
carcere. Paul doveva dormire sul gelido pavimento di terra ed aveva solo il cappotto per coprirsi. Un
prigioniero di fianco a lui stava tremando di freddo perch non aveva neanche una giacca. Paul si ricord che
Giovanni Battista aveva detto: "Chi ha due tuniche, ne faccia parte a chi non ne ha" (Luca 3:11). Si
spogli dal suo unico cappotto e lo diede al vicino. Da quel momento il Signore miracolosamente lo riscald
ogni notte.
In prigione sottoposero Paul a scosse elettriche per fargli il lavaggio del cervello. Le ustioni gli lasciarono
cicatrici sulla testa. Paul per non si arrese. La grazia di Dio lo sostenne.
Dopo il suo rilascio continu ad imparare lingue straniere e a tradurre la Bibbia, a scrivere e a predicare... e a
formare nuovi credenti.
Nel 1988 Paul fu rapito da una fazione musulmana fanatica e accusato di apostasia perch era cristiano. Per
parecchie ore fu bastonato ed infine ucciso. Oggi per la testimonianza di Paul ancora viva come trofeo
della grazia di Dio. E' chiamato affettuosamente "l'apostolo Paolo dell'Afghanistan".
Si pu conoscere meglio la sua storia leggendo l'eccellente libro intitolato More To BeDesired Than Gold, Gordon-Conwell Theological Seminary, 1994.

L'APOSTOLO PAOLO
Filippesi 1:12-14
Scrivendo alla chiesa che aveva fondato a Filippi, il grande apostolo Paolo spieg che ci che molti
ritenevano una cosa terribile, cio la sua reclusione, era usata da Dio per il bene. Infatti, anzich ostacolare il
progresso dell'Evangelo, la sua prigionia lo stava addirittura promovendo.
Come risultato tutti quanti, inclusa la guardia pretoriana, avevano capito che Paolo si trovava in prigione
soltanto per il suo amore verso Cristo. E i credenti erano stati incoraggiati ad essere pi franchi e audaci nella
loro testimonianza.
Dal nostro punto di vista, un altro "buon" risultato della detenzione di Paolo fu la possibilit ed il tempo di
scrivere lettere. Il nostro Nuovo Testamento sarebbe molto pi breve se mancassero le lettere che Paolo ed
altri apostoli hanno scritto dal carcere.
Paolo scrisse dalla prigione ai Filippesi: "Desidero che voi sappiate, fratelli, che quanto mi accaduto ha
piuttosto contribuito al progresso dell'Evangelo; al punto che a tutti quelli del pretorio e a tutti gli altri
divenuto noto che sono in catene, per Cristo; e la maggioranza dei fratelli nel Signore, incoraggiati dalle
mie catene, hanno avuto pi ardire nell'annunciare senza paura la Parola di Dio" (Filippesi 1:12-14).

Principio N. 12
La reclusione pu contribuire all'espansione dell'Evangelo rendendo tutta la Chiesa pi coraggiosa e

audace. "Cristo sar glorificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte. Infatti per me il
vivere Cristo e il morire guadagno" (Filippesi 1:20-21).

TESTIMONIANZE
Le prigioni fuori dal mondo occidentale hanno una cattiva reputazione per le condizioni disumane in cui
vivono i carcerati e per l'uso di torture fisiche e mentali. Eppure in tutto il mondo ci sono cristiani che considerano la loro detenzione un' opportunit per servire il loro Signore e per incoraggiare i fratelli ad essere
coraggiosi nella testimonianza.
Nel 1961, all'et di 27 anni, il pastore cinese C. Y. Chan fu rinchiuso in un campo di lavoro forzato nello
Kiangsu. Allora la sua comunit familiare contava 300 membri. Per oltre 18 anni dovette lavorare nei pozzi
neri e portare secchi pieni di escrementi umani nei campi per concimarli.
Conoscendo le sue difficolt la sua comunit pregava ogni giorno per lui e diventava anche pi coraggiosa
nella testimonianza. Il fratello Chan testimonia che durante quei 18 anni e sei mesi non si ammal mai,
malgrado il lavoro malsano che era costretto a svolgere. Al suo rilascio, nel 1979; la sua comunit era
cresciuta fino a raggiungere i 5000 membri, e oggi cura pi di 20 gruppi, di oltre 1000 membri ciascuno.

Ad Addis Abeba (Etiopia) quattordici cristiani continuavano a testimoniare in prigione leggendo la Bibbia ad
alta voce. Al momento del loro rilascio, avevano letto tutto il Nuovo Testamento e 44 compagni di prigione si
erano convertiti a Ges Cristo.

L'ex prigioniero Pedro Pablo Castillo predicava e dava consigli ad un numero considerevole di prigionieri
politici in Nicaragua. In seguito quasi la met dei 4000 detenuti nella prigione Jorge Navarro vicino a
Managua si convert a Cristo. Il giorno prima del loro rilascio 700 prigionieri politici pregarono, cantarono e
lesser- ad alta voce la Bibbia per celebrare il loro condono. Prima del rilascio dei suoi ex compagni di cella,
Castillo torn in carcere per esortarli a far risplendere Cristo nella loro vita sia dentro che fuori la prigione!

Mikael Khorev, un valido evangelista russo, trascorse anni in prigione perch continuava a predicare
pubblicamente. Una volta la sua famiglia non ricevette il permesso di visitarlo e fu rimandata a casa. Alla
guardia che lo scherniva per questo motivo, rispose:
"Vorrei dirle che il mio Dio sta adempiendo i Suoi piani attraverso di lei. User lei per benedire noi.
Amo tantissimo la mia famiglia ed essere insieme ai miei cari significa molto per me, ma se il Signore pi onorato dalla nostra lontananza anzich dal nostro stare insieme, perch insisterei nella
mia richiesta di vederli? Se il Suo nome pi glorificato tramite la mia segregazione che tramite la
mia libert, allora le dico che non c' gioia pi grande per me che quella di morire come prigioniero
in questa gabbia, come hanno fatto mio padre e molti dei miei fratelli di fede".
Si dice anche che Mikael abbia affermato: "Devo confessarvi che la prigione una scuola molto utile per la
nostra educazione e per mettere alla prova la genuinit della nostra fede... Sono riconoscente verso il Signore
per questa scuola e per la Sua guida"

Vladimir Okhotin, un altro credente russo, trascorse due anni e sei mesi in carcere per la sua fedele
testimonianza cristiana. La sua storia narrata da Georgi Vins nel suo libro "Let The Waters Roar". Vladimir
disse:

"Sin dai miei primi momenti in prigione riconobbi che il Signore mi aveva condotto l per servirLo.
Ero in catene, ma per un cristiano le catene costituiscono una nuova opportunit per il ministero.
Come avrei potuto avere un ministero in carcere? Parlando di Dio alla gente, predicando il
pentimento...
Ci vuole molta pazienza per essere un servitore del Signore in carcere o in un campo di lavoro
forzato. Non puoi affrettare le cose. Una volta che hai annunciato di essere credente, gli altri
prigionieri cominciano ad osservarti attentamente. Devi vivere una vita cristiana pura. E' vero che ti
trovi in un ambiente corrotto e vile, ma non puoi permettere che esso ti contamini. L devi servire il
Signore dal primo giorno".

Nguyen Van Hoang un trentenne evangelista nelle comunit familiari del Vietnam. Si convert nella
primavera del 1995 in un campo profughi in Thailandia. Dopo aver incontrato il Signore scelse di tornare in
Vietnam. Lavorando nelle risaie, in breve tempo condusse 15 persone a Cristo, ma fu tradito e arrestato.
Lo misero in una cella con altri quattro prigionieri. Ben presto li condusse al Signore e questo fece infuriare
le autorit penitenziarie. Hoang fu bastonato e ripetutamente interrogato, e in seguito buttato in una cella di
isolamento dove trascorse i primi dieci giorni nel buio totale.
Tramite un piccolo tubo dell'acqua cominci a comunicare con una prigioniera in un'altra cella, una donna
drogata. Hoang cerc di insegnarle le Scritture ma lei non riusciva a ricordarsi nulla. Infine preg per lei
affinch fosse riempita dello Spirito Santo, e Dio intervenne potentemente. La donna continuava a piangere e
da allora ricordava tutto ci che lui le insegnava. Infine si convert al Signore e impar oltre cento versetti
biblici a memoria... tutti attraverso quel tubo dell'acqua.

Armando Valladares racconta di un credente detenuto a Cuba che produsse un impatto profondo nella sua
vita di fede durante i numerosi anni che trascorse in prigione in quell'isola:
"Il cappello gli cadde dalla testa e il vento gli spettin i capelli bianchi. Pochissime persone
conoscevano il suo vero nome, ma sapevano che era una fonte inesauribile di fede. In qualche modo
riusciva a trasmettere quella fede ai suoi compagni, persino nelle circostanze pi dure e disperate.
'Abbi fede, fratello', continuava a ripetere lasciando cos.una scia di ottimismo, di speranza e di pace.
Gerardo era chiamato da tutti noi il Fratello della Fede. Era un pastore protestante che aveva
dedicato la sua vita alla diffusione della Parola di Dio. Il suo sermone pi commovente per era lui
stesso!"

SOPRAVVIVENZA VITTORIOSA
Come prepararsi alla prigionia
La preparazione a qualsiasi sfida nella vita una combinazione di allenamenti mentali, fisici e spirituali. Per
la preparazione al carcere il principio pi utile forse il sapere che ovunque ci sia la presenza di Ges, l c'
il paradiso. In Cina, la sorella Chen cantava continuamente per le sue compagne di cella gli inni che anni
prima aveva imparato a memoria. Il suo cantico favorito era: "Dove Ges, l c' il cielo".
Il pastore Richard Wurmbrand trascorse 14 lunghi anni nelle spaventose prigioni rumene. Egli commenta:
"Ho conosciuto un paradiso. In quel paradiso c'erano bastonate e torture. Non avevamo pi nulla.
Non avevamo niente da mangiare n vestiti per coprirci. D'inverno faceva freddo. Non vedevamo
mai le nostre mogli, le nostre madri o i nostri figli. Non avevamo mai una Bibbia o qualche altro
libro. Non avevamo niente di tutto questo, eppure c'era una gioia inspiegabile: quella del Signore.
Non ci bastava cantare; a volte danzavamo in prigione. In certi momenti sentivamo intensamente la
presenza di Ges. C'era una cos grande gioia nei nostri cuori! Le grigie mura della cella splendevano come diamanti".

Il pastore russo Ivan Antonov trascorse complessivamente 24 anni in varie prigioni per aver predicato
l'Evangelo. A novembre del 1988, all'et di 69 anni, pot tornare dalla Siberia dove era stato esiliato.
Riflettendo sulla sua prigionia raccont ci che, secondo lui, era stata la cosa pi importante di tutte:
"Nel campo di lavoro sentivo che il mio principale ministero era la preghiera. Come il profeta
Daniele pregavo tre volte al giorno, aprendo le finestre del mio cuore verso i miei amici in libert.
Pregavo anche per i nostri persecutori.
Cantavo anche; ero davvero contento di conoscere tanti cantici cristiani. Ne avevo imparati a
memoria circa 170. Per non dimenticarli ne cantavo parecchi ogni giorno e dopo un certo tempo li
avevo cantati tutti.
Vorrei consigliarvi di cuore, miei giovani amici, di adorare Dio con cantici e con inni, e di impararli
a memoria. Vi saranno utili. Ma la cosa pi importante studiare e memorizzare la Parola di Dio. In
prigione e nel campo di lavoro non avevo una Bibbia, ma ero capace di consultare ci che avevo
immagazzinato nel mio cuore. Ogni giorno ripetevo per me stesso due capitoli del Vecchio e due
capitoli del Nuovo Testamento. Quest'esperienza mi faceva pensare alla storia di Giuseppe in Egitto.
Lui mise da parte una grande quantit di grano nei silos durante il periodo dell'abbondanza, e durante
la carestia distribu quel grano, salvando cos la gente dalla morte per fame.
I passi della Scrittura che avevo memorizzati erano il cibo per la mia anima. Cantavo ogni mattina e
ogni sera prima di andare a letto. Dio mi chiamava sempre un'ora e mezza o due ore prima che
suonasse la sveglia, dandomi il tempo di pregare e di meditare in pace. Infatti, dopo la sveglia ci
sarebbe stato troppo baccano per potermi concentrare. In quelle ore tranquille invece andavo fuori
all'aria fresca per cantare inni di lode a Dio e per pregare...".
Dopo la sua scarcerazione Ivan Antonov torn alle prigioni e nei lager dove aveva scontato la sua pena, ma
questa volta per condividere l'Evangelo ai prigionieri. Fu sorpreso scoprendo che cinquanta di questi
criminali stavano seriamente studiando la Parola di Dio col desiderio di cominciare una nuova vita in Cristo.

Come prepararsi alla prigionia


Cercate di sperimentare continuamente la presenza di Ges attraverso la preghiera.
Imparate a memoria parti della Sacra Scrittura.
Imparate a memoria e cantate molti inni, cantici spirituali.
Imparate ad essere franchi e coraggiosi.
Imparate ad essere prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.

AL GIARDINO E ALLA CROCE


Questo sermone stato pronunciato a Chungking verso la fine del 1998 dal pastore di una comunit
familiare cinese, subito dopo aver passato tre settimane in prigione.
Che cosa succede in realt quando soffriamo per Cristo? Voglio dire, che cosa avviene spiritualmente dentro
di noi mentre stiamo attraversando un periodo di sofferenza?
Pongo questa domanda pensando alla reazione di una giovane sorella che aveva ascoltato la mia
testimonianza sulla mia reclusione di tre settimane. Lei mi disse: "Hai detto che soffrivi costantemente di
diarrea, che avevi tanti dolori perch ti tiravano pedate e pugni, e che hai temuto addirittura che Dio ti stesse
punendo... ma allo stesso tempo hai anche detto di aver sperimentato gioia e pace. Non capisco come queste
cose possano andare insieme".
Ci che le risposi pu essere utile anche per voi tutti, perch anche voi soffrirete in qualche modo per Ges.
Quando noi soffriamo ci accadono contemporaneamente tre esperienze spirituali: gli angeli ci fortificano,
riceviamo una capacit sovrumana di perdonare e allo stesso tempo soffriamo di una umana incomprensione.
Queste tre cose sembrano contraddittorie, ma soffrendo scoprirai che vengono insieme come fecero anche
nella vita di Cristo stesso. Un vecchio cristiano soleva dirmi: "Quando ti portano in prigione, di' a te stesso
che stai andando con Cristo verso il giardino del Getsemani e verso la croce". Dunque, al giardino e alla
croce. Quelle parole mi piacevano; le ho provate e ho scoperto che erano giuste.

Gli angeli ci fortificano: il giardino


Il mio arresto avvenne all'improvviso, non c'era stata alcuna avvisaglia. Stavo insegnando durante una serie
di studi per un gruppo della nostra chiesa nel nord-est della Cina quando, a met del pomeriggio, sei poliziotti fecero irruzione. Mi diedero un pugno nello stomaco e mi trovai steso per terra. Uno dei poliziotti mise
un piede sul mio collo e non potei pi muovermi. Poi mi permisero di alzarmi. Qualcuno mi colp con forza
ai fianchi con uno sfollagente e caddi di nuovo, ansimando dal dolore. Il dolore rimase acuto e grave durante
tutto il tragitto verso l'ufficio della polizia; potevo solo respirare molto debolmente. Scoprii in seguito che la
mia digestione era stata danneggiata per mesi.
L'arresto giunse inaspettato, eppure ero stato preparato a subirlo in un modo strano. La sera precedente, verso
mezzanotte, avevo pregato per gli incontri di studio. Avevo un elenco di tutti i partecipanti e pregavo per
ciascuno di loro. Pi pregavo e pi mi scoraggiavo. Quegli studenti erano troppo giovani, troppo inesperti o
troppo traumatizzati. Avevo la forte impressione che non fossero idonei per essere dei responsabili nel nostro
movimento. Sospiravo perch mi sentivo gi e molto depresso. Inoltre stavo soffrendo di una forte gastrite.
Gi da parecchie settimane lo stomaco mi faceva male e la nausea era stata la mia inseparabile compagnia.
Ad un tratto sentii che il divano si abbassava un po' come se qualcuno fosse entrato nella stanza per sedersi a
fianco a me. Aprii gli occhi ma non vidi nessuno. Eppure il divano rimaneva un po' abbassato. Poi sentii una
grande mano sulla mia schiena, una mano calda che mi premeva sulla parte inferiore della spina dorsale per
farmi alzare. A quel punto mi tornarono le forze e la nausea spar. Poi una voce sommessa mi disse: "Ti sto
fortificando per la battaglia. Non preoccuparti per quei giovani. Io sono la forza di Dio e sono stato mandato
da Ges per prendermi cura di loro e anche di te. Ti aiuter perch Egli ti ama." Fu un angelo, ne sono
convinto. Sperimentai ci che la Bibbia dice di Ges quando era nel Getsemani: "Allora Gli apparve un
angelo dal cielo per rafforzarlo" (Luca 22:43). Gli angeli compaiono per darci forza.
Quella notte avvenne la stessa cosa. Mentre ero nell'angusto furgoncino e venivo condotto nell'ufficio della
polizia pensai continuamente all'esperienza della notte precedente. Ripetei fra me le parole che l'angelo mi
aveva detto: "Io ti aiuter perch Egli ti ama".
Vorrei dunque spiegarlo a tutti voi: ogni volta che dovrete affrontare la sfida di soffrire per Cristo sarete
prima fortificati dagli angeli. Bisogna continuare a pregare, perch l'angelo verr mentre pregate. Se pregate
sarete pronti, perch ci sar un angelo per darvi la forza di sopportare qualsiasi cosa.
Il perdono sovrumano: la croce
Ci che mi stup di pi fu questo: ogni volta che ero bastonato (e ci avvenne molto spesso in quelle tre
settimane), sentivo prima un dolore lancinante, ma poi ero invaso da un'altra sensazione che quasi cancellava
il dolore. Sapete qual era quella sensazione? La compassione. La compassione per l'uomo che mi stava
bastonando.
Cominciai a vedere il mio inquisitore come un uomo alla deriva. Mi rattristai per sua madre che senz'altro si
vergognava di lui. Mi chiesi che tipo di padre avesse avuto per diventare una persona cos mostruosa. Provai
dolore per il fatto di trovarmi vicino ad una creatura di Dio capace di trattare un altro essere umano cos male
e con tale ferocia.
Poi mi meravigliai di me stesso. In mezzo ai dolori pensai: "Dovrei essere arrabbiato, ma non lo sono.
Desidero soltanto che quest'uomo sia salvato". Mi erano stati fratturati tre costole e un polso, avevo perso
due denti a causa dei pugni, i miei reni funzionavano male, eppure desideravo soltanto che quell'uomo che
mi stava bastonando trovasse Cristo e il perdono.
Ora sono d'accordo con quella giovane sorella che mi porse quella domanda. E' davvero strano. Sembra
persino irreale. E' molto pi umano arrabbiarsi o avere paura in simili circostanze. Posso solo dire che questo
mio sentimento non veniva da me, l'autore era Cristo dentro di me. Ci che provavo non era umano, ma
divino. E fino ad oggi quest'esperienza mi d sicurezza e conforto.
Anche in questo vediamo la via di Cristo. In Luca 23:34 leggiamo che Ges disse sulla croce in mezzo a
dolori laceranti: "Padre, perdona loro perch non sanno quello che fanno". Vi assicuro che molto commovente scoprire di avere gli stessi sentimenti di Cristo! Ecco perch le sofferenze vanno considerate una gioia
e un privilegio cos grandi: Esse confermano a chi soffre che lui di Cristo, e che Cristo vive in lui. Da allora
ne sicuro non soltanto perch scritto, ma anche perch lo sperimenta profondamente.
Incomprensione umana: la croce

Tuttavia non tutto un trionfo. Conosco alcuni pastori che dicono di aver soltanto sorriso da quando sono
stati arrestati, e di aver sentito una gioia ineffabile durante tutta la loro prigionia. Suppongo che ci sia
possibile. Infatti, anche Shadrac, Meshac e Abed-nego sembravano molto calmi fra le fiamme. Per, non
dobbiamo considerare questa calma una prova di vera spiritualit. I salmisti erano disperati e pieni di
domande nelle difficolt. Cos anche Geremia, Giobbe e Habacuc. E persino il nostro Signore stesso grid
sulla croce: "Dio Mio, Dio Mio, perch Mi hai abbandonato?" (Marco 15:34).
Questo il lato oscuro dell'esperienza. Ci che rende pi difficile sopportare i tormenti sono le domande, le
voci che sorgono dentro tutti noi quando siamo pieni di dubbi, disperazione e depressione. E credo che ci
sia logico. Come esseri umani non siamo stati creati per soffrire. L'uomo stato creato per far parte di un
mondo perfetto senza tristezze o sospiri, di un Eden dove ognuno giusto e appagato. Perci, quando
soffriamo il nostro corpo ed il nostro spirito cominciano in qualche modo a protestare dicendo: "Questo non
naturale, questo non ci per cui siamo stati creati".
Nel mio caso mi stavo chiedendo se Dio mi avesse girato le spalle, o se mi stesse punendo per i miei peccati
del passato. S, lo so, questo sembra illogico dopo tutto ci che ho appena detto sulla potenza di Dio che mi
aiutava a perdonare il mio persecutore, e sull'angelo che era venuto per fortificarmi. Ma queste belle cose si
dimenticano durante le notti oscure e insonni, quando ti trovi stretto fra due altri prigionieri e quando tutti ti
maledicono se ti alzi per andare al gabinetto, perch allora tutti si svegliano e devono cambiare posizione. Le
notti erano i momenti peggiori.
Tuttavia, i miei dubbi pi che debolezze, erano tentativi di comprendere l'incomprensibile. Dov' Dio in
questo carcere? Che cosa pu fare? Com' possibile che il Suo Regno si espanda cos? Dov' rimasta la Sua
gloria ora che una mia sorella stata violentata da un inquisitore? Infatti, quando soffriamo ci sono tante
cose che non comprendiamo. Una volta ho letto questa frase: "Bramiamo capire perch siamo umani, ma
proprio perch siamo umani non possiamo capire".
Le sofferenze ci riportano al nostro posto. E' umiliante dover riconoscere che in realt la nostra vita non al
nostro comando. E' difficile riconoscerlo! Dio comanda, e a volte duro discernere i Suoi scopi. Egli usa
persino il peccato del mondo per farlo cooperare al bene. Spesso non vediamo come riesca a farlo, ma lo
crediamo. Lo accettiamo per fede, anche se non mai facile quando stiamo soffrendo.
Conclusione
Ecco perch i cristiani sofferenti parlano dei due lati della medaglia. Parliamo di gioia e di perseveranza, ma
a volte ci arrabbiamo con Dio, ci sono i dolori e la desolazione spirituale. Questi due aspetti vanno insieme,
perch c' sempre una guerra tra sentimenti ed emozioni contrastanti.
Bench siamo fortificati dagli angeli e i beneficiari di un perdono soprannaturale, sperimentiamo anche una
sensazione di abbandono spirituale a causa della nostra incomprensione umana.
La cosa pi grande di tutte per camminare sulla via di Cristo. Questo il privilegio delle sofferenze, cio
di soffrire un po' come il nostro Signore Ges ha sofferto. Come Lui si identificato con noi soffrendo i
nostri dolori, cos alcuni fra noi sono chiamati a identificarsi con Lui in un modo pi concreto nel Getsemani
e verso la croce.
Non dovete mai avere paura, amici, quando sarete arrestati. Riceverete forza. A volte sarete anche spaventati.
Pensate a Cristo, e seguiteLo nel giardino e verso la croce.
Scrivete ai prigionieri cristiani
Tramite le vostre lettere e cartoline con saluti personali e versetti biblici potete incoraggiare molto
coloro che languiscono in carcere per il nostro Signore. Donnie Lama ha trascorso innocentemente
un anno e sei mesi in una prigione dell'Arabia Saudita, oltre a subire 70 frustate. Ha ricevuto pi di
200 lettere da fratelli e sorelle di tutto il mondo. Quella posta veniva aperta e censurata dai guardiani,
ma ci non importava perch gli scritti lo incoraggiavano nelle sue preghiere e durante le numerose
nottate trascorse in solitudine. Oggi, con le lacrime agli occhi, ringrazia personalmente i cristiani che
gli hanno scritto. Conserva tutta la posta come ricordo della grande famiglia di Dio. Porte Aperte
pubblica sulle proprie riviste gli indirizzi dei fratelli detenuti (o delle loro famiglie) ai quali potete
scrivere.

PENSIERI CONCLUSIVI
Paul Estabrooks
Nella Sua sovranit, permettendo che i Suoi figli siano incarcerati, Dio manifesta i Suoi princpi e riporta
grandi risultati. Sia i princpi che i risultati sono confermati dall'insegnamento biblico e dagli esempi dei
prigionieri a noi contemporanei. Scoprendoli e lasciandoci illuminare da essi possiamo diventare dei servi
pi utili per il Signore.
Mi risuonano ancora nelle orecchie le parole che caratterizzavano il pastore Gerardo, il "Fratello della Fede"
che fu ucciso nelle prigioni cubane: "II suo sermone pi commovente era lui stesso!"
Un collaboratore di Porte Aperte in Africa, chiamato Solomon, ricevette l'incarico di scoprire se ci fossero
molti cristiani nelle prigioni e nei campi di lavoro forzato in Mozambico durante il regime comunista.
Durante le sue indagini fu arrestato. Egli racconta:
"In prigione mi tolsero tutto ci che avevo, inclusa la mia Bibbia. In seguito fui sottoposto per sei ore
ad un interrogatorio di terzo grado, dopo di che fui gettato esausto in una cella. Dovetti dormire sul
pavimento di cemento e non mi diedero nemmeno una coperta...
Sapendo che il mio Padre celeste non mi avrebbe mai abbandonato diressi tutta la mia attenzione ai
miei compagni di prigione. Dovevo dormire per terra ed ero tormentato dalla malaria, dai pidocchi e
da una fame lancinante, ma ciononostante cercavo di parlare il pi possibile della mia fede...
Infatti avevo l'opportunit di predicare ai miei compagni. Pregavo per i malati e il Signore esaudiva
le mie preghiere guarendoli. Questo fu un gran sostegno per loro e durante la mia reclusione
condussi quindici persone al Signore.
Inaspettatamente scoprii che c'erano altri cristiani in prigione. Allora capii perch avevo dovuto
essere arrestato: in primo luogo per portare il messaggio della salvezza ai carcerati perduti, e poi per
rafforzare i miei fratelli in Cristo".
Nell'ultimo libro della Bibbia troviamo l'apostolo Giovanni in esilio, anch'esso privato della libert. L,
sull'isola di Patmos, Dio gli diede una grandiosa visione sul futuro, una conclusione molto adatta alla Sacra
Scrittura.
La terza volta che fu imprigionata per aver predicato, anche la sorella cinese Chen ricevette una visione dal
Signore. Vide migliaia di missio-nari occidentali e orientali lavorare fianco a fianco per scavare un fossato
che diveniva sempre pi profondo e lungo dopo tanto duro lavoro. Poi l'acqua inizi a scorrervi: il Fiume
della Vita. Vide che quel fiume cominciava ad attraversare tutta la Cina e poi il mondo intero. I missiona-ri
erano molto felici e il loro canto riempiva il cielo e la terra.
Stiamo gi assistendo all'inizio dell'adempimento di questa visione, ma molto deve ancora essere fatto. E'
possibile che un numero considerevole di arresti presenti e futuri potenzieranno il flusso dello Spirito in tutto
il mondo.
Oggi ci sono centinaia di credenti che languiscono in carcere per la loro fede. Operai stranieri, come i nostri
fratelli filippini, si trovano tuttora nelle terribili carceri dell'Arabia Saudita. Persino in un paese libero come
il Per centinaia di cristiani innocenti sono stati falsamente accusati e imprigionati, in attesa che sia resa loro
giustizia. Hanno bisogno delle nostre preghiere. Pregate soprattutto affinch trascorrano il tempo d'attesa
svolgendo un ministero fruttifero per il loro Signore.
Per concludere torniamo a quei fedeli credenti che una volta erano in carcere nell'ex Unione Sovietica. Nei
decenni passati abbiamo pregato tanto per loro. Non dobbiamo mai dimenticare il loro messaggio ai cristiani
del mondo libero: "Vivete in modo tale che le vostre preghiere per noi siano esaudite!"

PENSIERI CONCLUSIVI
Jim Cunningham
Con quale autorit scriviamo sui "princpi della potenza in prigione?" Noi non siamo mai stati gettati in
prigione a causa della nostra fede, ma trattiamo il soggetto avvalendoci dell'esempio di credenti come il pastore cinese Allen Yuan che ha trascorso molti anni in prigione.
Abbiamo incontrato Allen e sua moglie Alice diverse volte in Cina. Quali erano le accuse che portarono

all'arresto di un 44enne, padre di sei figli, di cui il maggiore aveva solo 14 anni? Perch fu recluso in un
campo di lavoro forzato e costretto a lavorare nove ore al giorno, sette giorni alla settimana per 21 anni e 8
mesi? Quale grave minaccia costituiva per la societ? Che cosa aveva fatto? Lasciamo la parola a lui stesso:
"Nel 1949 la Cina fu liberata. Da quel momento non potemmo pi tenere riunioni all'aperto o
predicare l'Evangelo attraverso la radio. Il nuovo governo aveva decretato che il messaggio della
Bibbia poteva essere predicato soltanto dentro le chiese e non fuori...
Nel 1950 nacque il Movimento Patriottico delle Tre Autonomie. (Le chiese protestanti dovevano
autogovernarsi senza legami con l'estero, autosostenersi e autopropagarsi senza ricevere fondi e aiuti
dall'estero, in modo che tutti i legami con l'imperialismo occidentale fossero rotti, n.d.r.). Il
Movimento era capeggiato dall'Ufficio degli Affari Religiosi del governo. Tutte le attivit religiose
dovevano essere guidate dal Partito Comunista. Nel 1950 a Pechino c'erano oltre 60 chiese di
denominazioni diverse, e quelle che ricevevano fondi dall'estero aderirono...
A Pechino in undici pastori rifiutammo di aderire al Movimento per tre motivi. Primo, perch
eravamo gi indipendenti visto che non ricevevamo aiuti dall'estero. Secondo, perch la Bibbia dice
che non dobbiamo metterci "sotto lo stesso giogo con gli infedeli". E terzo, perch credevamo che la
politica e la religione dovevano rimanere separate.
Fui arrestato nel 1958... e condannato all'ergastolo senza speranza di essere rilasciato. Avevo
dichiarato: 'La Chiesa di Ges Cristo una sposa vergine che si prepara al ritorno di Ges Cristo, il
suo Sposo, non una prostituta che lavora per il governo!' Fui inviato vicino alla frontiera russa per
lavorare in una azienda agricola...
Durante i dieci anni della rivoluzione culturale non potei ricevere nessuna lettera da casa... Faceva
molto freddo, il cibo era scadente e il lavoro pesante, ma in quei 22 anni non mi ammalai una sola
volta... Io tornai vivo, molti altri no. Per 22 anni non ebbi mai una Bibbia...
Nel campo incontrai solo altri quattro cristiani... A dicembre del 1979 fui scarcerato insieme ad
alcuni altri sessantenni che avevano scontato 20 anni in carcere. Ero stato in prigione 21 anni e 8
mesi".
Chiesi: "Allen, dopo tutti questi anni ripeteresti quella dichiarazione?" Mi guard e con risolutezza ripet
quella frase che aveva provocato la sua condanna. Allen ha ormai oltre 80 anni, ma va avanti. Il 7 agosto
1999 ha battezzato ancora 262 neoconvertiti delle comunit familiari.
La persecuzione e l'arresto dei cristiani potrebbero accadere anche qui in un paese occidentale come il
Canada?
Il Reverendo Carolyn Nicholson, pastore della United Church a Glen Margaret (Nuova Scozia), predic alle
famiglie delle 229 persone morte a causa del disastro aereo del volo 111 della Swissair vicino a Peggy's Cove
(Nuova Scozia) nell'estate del 1998. Un funzionario dell'ufficio governativo del protocollo li inform che
potevano pronunciare la benedizione inaugurale alla funzione commemorativa, a condizione che "non
facessero alcun riferimento a Ges Cristo e non leggessero alcun passo del Nuovo Testamento o delle
Scritture cristiane".
Secondo un'indagine della rivista Maclean's nel 1993 il 78 per cento dei canadesi si autodefinisce cristiano.
Solo il 2 per cento giudeo, ind, musulmano o seguace della New Age, eppure durante il culto commemorativo una indiana canadese parl delle credenze del suo popolo, un rabbino cit le scritture ebraiche e un
musulmano il Corano. Il Canada, "il vero nord forte e libero", comincia ad agire come la Cina comunista del
1950?
Che cosa sarebbe successo se il reverendo e il sacerdote avessero avuto il coraggio di leggere la Bibbia e di
pregare nel nome di Ges a favore delle famiglie dei cristiani morti nel volo 111 della Swissair? Sarebbero
stati arrestati? Accusati? Detenuti? Non lo sapremo mai. Forse un giorno potrebbe accadere. Il motivo per cui
scriviamo questo libro di mostrare ad ogni lettore che c' la possibilit dell'arresto in futuro come
conseguenza della nostra proclamazione fedele dell'Evngelo di Ges Cristo, e allora dobbiamo sapere come
reagire.
La prigione fa parte del piano sovrano di Dio per l'espansione del Suo Regno.
Quando Pietro disse a Ges: "Tu sei il Cristo, il Figlio dell'Iddio Vivente", Ges cambi il suo nome Simone
(che significa 'esaudimento') in Pietro (che significa 'sasso') e gli rispose: "Tu sei Pietro ('sasso') e su questa
pietra ('roccia') edificher la mia Chiesa, e le porte dell'Ades non la potranno vincere".

Le porte dell'Ades stanno sulla difensiva, cercando di fermare un esercito che sta avanzando. Il Regno di Dio
avanza e penetra oltre le linee di difesa del nemico, liberando gli ostaggi del peccato per portarli alla luce
della Parola di Dio.
A volte la potenza in prigione promuove il Regno di Dio pi velocemente e pi largamente di qualsiasi altro
metodo.
Siamo pronti!

DODICI PRINCIPI RIGUARDANTI LA POTENZA IN PRIGIONE


Principio N. 1
Il male che l'uomo intende fare per ostacolare il Regno di Dio usato da Dio per il bene e per promuovere il
Suo Regno.
Principio N. 2
E' stato provato che i periodi di prigionia in isolamento sono spesso occasioni di incontri speciali e di
rivelazioni straordinarie da parte del Dio trino.
Principio N. 3
I profeti che proclamano la Parola di Dio sono soggetti agli attacchi delle persone singole e delle autorit,
incluse quelle religiose, che si oppongono sia al profeta che alla Parola di Dio.
Principio N. 4
La franchezza e la proclamazione della verit con amore non hanno sempre risultati immediati e positivi, e
possono persino provocare una detenzione ingiusta.
Principio N. 5
Chi proclama soltanto ci che il Signore (o la Bibbia) dice corre il rischio di essere perseguitato e
incarcerato, ma infine la verit di Dio trionfer.
Principio N. 6
La reclusione ingiusta pu provocare l'attenzione e il rispetto delle autorit stesse che si oppongono
all'espansione del Regno di Dio. Esse capiranno presto che non stanno arrestando criminali ma lottando
contro Dio stesso.
Principio N. 7
Chi contrasta persone al potere riguardo a questioni di moralit personale deve prepararsi a pagarne il prezzo
e rischia persino la vita.
Principio N. 8
Spesso la persecuzione, inclusa la prigionia, aiimenlu ili orario dei credenti invece di diminuirlo, e come
risultato il minino dei nco-convertiti che si aggiungono alla Chiesa si moltiplica.
Principio N. 9
L'arresto di un credente, a causa della sua fede, spiile coloro che sono in libert a pregare sia per il detenuto
che per il lU'uno di Dio in generale.
Principio N. 10
Nella Sua santa sovranit Dio pu usare la reclusioni 1 per incoraggiare i Suoi servi, per glorificare Se stesso
e per ospniulrrc il Suo Ke-gno oltre le nostre aspettative.
Principio N. 11
"La Mia grazia.ti basta, perch la Mia potenza si di mostra perfetta nella debolezza" (2 Corinzi 12:9).
Principio N. 12

La reclusione pu contribuire all'espansione dell'Evangelo rendendo tutta la Chiesa pi coraggiosa e audace.


"Cristo sar glorificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte. Infatti per me il vivere Cristo e il
morire guadagno" (Filippesi 1:20-21).

SCOPI DI PORTE APERTE


Noi crediamo che tutte le porte siano aperte e che Dio permetta ai Suoi figli di andare per tutto il mondo a predicare il
Vangelo. Il nostro ministero si espleta su tre livelli:
Rafforziamo il corpo di Cristo, che vive sotto restrizioni o persecuzioni, provvedendo Bibbie, libri, materiali,
preparazione ed altri aiuti, ed incoraggiandolo nell'evangelizzazione della loro nazione.
Prepariamo ed incoraggiamo i cristiani, nelle aree politicamente instabili e minacciate, ad affrontare la persecuzione e
la sofferenza e a mantenere viva la testimonianza di Cristo.
Informiamo, motiviamo e mobilitiamo la Chiesa nel mondo libero ad identificarsi con i fratelli perseguitati e a
mobilitarsi per assisterli, credendo che: "Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui..." (1 Corinzi 12:26).
Quando tu e la tua chiesa potete fare la differenza
Preghiera - I credenti nei paesi perseguitati vivono in uno spietato campo di battaglia. Hanno bisogno di preghiere di
intercessione mirate. I nostri giornalini contengono soggetti di preghiera giornalieri che vi permettono di intercedere per
questi fratelli e di lottare spiritualmente al loro fianco.
Corrieri di Bibbie - Da decenni Porte Aperte introduce Bibbie e materiali per studi biblici nelle aree dove la Chiesa
maggiormente perseguitata. Dio usa semplici fratelli per portare la Sua Parola laddove essere fedeli costa il massimo.
Tu puoi essere uno di loro.
Bibbie e Bibbie per bambini - Molti credenti perseguitati sono stati torturati e imprigionati per la loro fede, diversi
di loro non hanno ancora una Bibbia. Nelle zone dove la Chiesa perseguitata, soprattutto i ragazzi sono oggetto di falsi
insegnamenti e tenuti sotto controllo. I governi sanno che devono controllare le menti dei giovani se vogliono fermare la
diffusione del cristianesimo. Porte Aperte provvede speciali Bibbie raccontate che presentano la verit attraverso
racconti e immagini.
Insegnamento per pastori e responsabili - La maggior parte dei leader, nei paesi perseguitati, non hanno mai potuto
ricevere una adeguata preparazione biblica. Nei loro paesi le scuole bibliche non esistono o sono state distrutte. Porte
Aperte riempie questo vuoto con corsi biblici che tengono conto dei bisogni e della cultura di ogni area.
Tutto il nostro ministero reso possibile dalle donazioni che riceviamo dai nostri lettori.

Potrebbero piacerti anche