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SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE

96

Ottobre
2014

4,90
in Italia

DallEllesponto
allHindukush,
le imprese del
condottiero greco
tra Persiani, Medi,
Frigi e Indiani

ALESSANDRO MAGNO

OLTRE I CONFINI
DEL MONDO
1870: Parigi prov a
fermare Berlino. E le and molto male

da Atene
a Firenze, perch il genio
esplose l e allora
la crisi ambientale
che travolse le civilt
tradimenti e
congiure nella Genova dei Doria

LA TELEVISIONE
DI MUSSOLINI
Sorpresa: gi
negli Anni 30
lItalia trasmetteva
programmi tv.
Sotto gli occhi
di Benito

NUMERO SPECIALE - ESTATE 2014

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TRENTA SECOLI DI SESSO: una raccolta di tutti i migliori articoli di Focus Storia. Da Elena di
Troia a Casanova, da Madame de Pompadour a Rudy Valentino... Dallantichit ad oggi la sorte
del mondo, in fondo in fondo, sempre stata scritta sotto le lenzuola.

FOCUS STORIA: EMOZIONANTE, SORPRENDENTE, COINVOLGENTE PIU CHE MAI

96

focusstoria.it

ottobre 2014

IN PI...

Jacopo Loredan
direttore

RUBRICHE
4 LA PAGINA
DEI LETTORI
6 NOVIT & SCOPERTE
9 AGENDA
10 MICROSTORIA
76 UNA FOTO, UN FATTO
78 PITTORACCONTI
80 TECNOVINTAGE
81 CURIOSARIO
82 DOMANDE & RISPOSTE
110 FLASHBACK

12 La Tv di Benito
I primi programmi
televisivi italiani sono
del 1939. Poi per
arriv la guerra...

18 Congiura

alla genovese

BRIDGEMANART

l nodo gordiano, reciso


con un colpo di spada.
Lincontro con Diogene,
il filosofo che gli chiese
di farsi da parte per non coprirgli il
sole. La doma di Bucefalo, puledro
spaventato dalla propria ombra,
che nel ventennio successivo diventer il suo pi fedele compagno
in battaglia. Il colloquio con la Pizia,
costretta quasi a forza a profetizzare
la sua invincibilit... Gli aneddoti
pi o meno leggendari su Alessandro Magno sono riecheggiati nei
secoli fino ai giorni nostri e danno
la misura, 23 secoli dopo, della
straordinaria forza simbolica del re
macedone. Un uomo capace, in
soli 13 anni, di portare la Grecia fino
allHindu Kush piegando gli storici
nemici persiani; un condottiero
geniale quanto attento a coltivare
il proprio mito. a lui, forse il pi
grande degli imperatori occidentali, e lunico capace di sottomettere
lAsia Centrale, che dedichiamo
questo numero di Focus Storia.
Seguiteci a Oriente.

Il rocambolesco
tentativo dei Fieschi di
rovesciare il signore di
Genova, Andrea Doria.

Alessandro contro i
Persiani, in un altorilievo
ellenistico oggi a Istanbul.

Lepopea di Alessandro
34

Alexandros, il semidio
I molti volti (contraddittori) di un condottiero che entr
nel mito mentre era ancora in vita.

40

Il mondo di Alessandro
Le cartine e le date delle conquiste, dalla Macedonia allIndo.

42

Professor Aristotele
Il filosofo greco fu precettore di Alessandro: ma non fu un rapporto facile.

48
A casa del nemico
A tu per tu con i Persiani, il popolo che fond la prima superpotenza
dellantichit. E dei quali Alessandro fu il vero erede.

54

Di padre in figlio
Filippo II, padre di Alessandro e re di Macedonia, in pochi anni sottomise
lintero Egeo. Ma chi era il suo popolo, e come viveva?

60

La morsa della falange


Come in altre campagne, anche in Asia la formazione-base dei Macedoni
fu decisiva per la vittoria. E per aprire la porta della Persia.

62

Oltre i confini del mondo


Nessun condottiero occidentale si era mai spinto cos a Oriente: con la
battaglia sullIdaspe la civilt greca arriv ai piedi dellHimalaya.

68
Un impero multietnico
Origini, usi, costumi e destino delle genti sottomesse da Alessandro.

In copertina: Alessandro Magno durante la campagna in Asia,


in una ricostruzione al computer (ILLUSTRAZIONE GRZEGORZ PDZISKI).

24 Un genio

tira laltro
Il talento sembra
esplodere in certe
epoche e luoghi:
ecco perch.

84 A.D. 536. La

natura si ribella
Uneruzione vulcanica
e il passaggio di una
cometa 1.500 anni fa
scrissero la Storia.

90 La guerra

del II Reich
Il conflitto francoprussiano del 1870-71

96 Hai da

accendere?
Dalla pietra focaia
allaccendino a gas, i
trucchi accendifuoco.

98 Un anarchico a
New York

La morte sospetta di
Andrea Salsedo da
Pantelleria, che nel
1920 vol gi dal
grattacielo dellFbi.

102 Debutto col flop

Gli epic fails della


Storia, dal semaforo al
naufragio del Titanic.
3

Inviateci opinioni, idee, proposte, critiche. Pubblicheremo le pi interessanti oltre a una selezione
dei commenti alla nostra pagina Facebook. (www.facebook.com/FocusStoria). Scrivete a
Focus Storia, via Battistotti Sassi 11/a, 20133 Milano o alle-mail redazione@focusstoria.it

Alexandre
Dumas padre.

culinario che caus lallontanamento definitivo di Dumas da


Gioachino Rossini (1792-1868). [...]
Gli abbonati del Monte-Cristo (uno
dei tanti giornali che Dumas aveva
fondato) gli avevano richiesto la
migliore ricetta di maccheroni a
lui nota. Dumas, cui difettava il
sentimento della pasta, per dirla
con parole sue, aveva saputo che
Rossini, italiano e buongustaio,

diceva di possedere una ricetta


speciale per i maccheroni. Scrisse
perci a Rossini di fornirgli gentilmente questa ricetta. Questi rifiut,
ma invit a cena Dumas con
pochi altri amici per permettergli
di gustare tale tesoro. La cena fu,
a dire di Dumas, mediocre. Il suo
parere fu riportato a Rossini che,
piccato, ironicamente se ne scus
con Dumas affermando di non

aver creduto di essere in obbligo di


elargire, per quella serata, una cena
sontuosa. Dumas replic con una
battuta sarcastica e Rossini se ne
ebbe tanto a male che i rapporti
tra i due [...] cessarono bruscamente. In soccorso di Dumas giunse
Adelaide Ristori, famosa attrice [...],
che offr una ricetta di maccheroni,
pubblicata da Dumas (v. sotto).
Fabrizio Comparelli, Roma

Un altro goloso: Dumas


A parziale integrazione del gustoso articolo apparso in Focus Storia
n 95 alle pagine 40-43, credo vada
aggiunto il nome di Alexandre Dumas padre (1802-1870) [...] che era
anche un appassionato ed esperto
cuoco. Dumas era ossessionato
dai maccheroni, portati in Francia
probabilmente allepoca in cui
Caterina de Medici era andata in
sposa a Enrico II. [...]
Non tutti sanno che lultima opera
consegnata da Dumas al suo
editore e amico Lamerre [...] fu un
voluminoso Grande dizionario di
cucina (edito in Italia da Sellerio e
da Ibis), dove la sezione relativa ai
maccheroni ricca di ricette. [...]
In una lettera pubblicata su La
Petite Presse il 1 dicembre 1868 lo
scrittore racconta invece lepisodio

Prendete una libbra di prosciutto affumicato,


rivestitene una casseruola; adagiate sul prosciutto
un pezzo di culaccio di manzo di quattro libbre,
unite un mazzetto assortito, versatevi un bicchierino di acquavite o di rum, riempite i vuoti lasciati
dal manzo con dodici pomodori piuttosto grossi
e sei cipolle bianche. Versate sul tutto del brodo
preparato il giorno prima, in modo che lestremit
superiore del manzo affiori appena sulla superficie
del brodo, come uno scoglio sulla superficie del
mare. Inutile dire che la casseruola deve poter contenere almeno due litri e mezzo di brodo. Lasciate
bollire per cinque ore, passate a uno staccio di crine
il sugo, ristretto e divenuto cremoso con le cipolle, i
pomodori e il prosciutto affumicato. Tutto passer
allo staccio tranne i semi dei pomodori e le parti
magre del prosciutto. Mettete da parte il sugo,
grattate una libbra di parmigiano. Poi, sul fuoco,
col parmigiano da una parte e il sugo dallaltra,
fate cuocere nellacqua salata, ammorbidita

con unabbondante noce di burro, la quantit


di maccheroni che ritenete sufficiente per i vostri
commensali. I maccheroni devono essere scelti con
molta attenzione, appena troppo grossi diventano
strozzapreti, appena troppo piccoli, sono subito
vermicelli. Quando sono cotti al punto giusto,
ma in modo che possano crescere ancora, che
crescano in corpo, come dicono gli italiani, mettete
sul fondo della zuppiera uno strato di parmigiano,
sullo strato di parmigiano adagiate con la schiumarola uno strato di maccheroni ben scolati; sullo
strato di maccheroni versate un mestolo di sugo,
sul sugo un altro strato di maccheroni; su questo
strato di maccheroni, un pugno di parmigiano e
cos via, alternando sempre gli strati fino al completamento della zuppiera; versate poi il resto del
sugo, del rag, del pur, non so come chiamare
questo eccellente concentrato, e servite caldo.
(Da A. Dumas, Lettere sulla cucina a un sedicente
buongustaio fiorentino, ed. Archinto).

Da dove proviene questo barattolo?


Sarei curiosa di sapere qualcosa in
pi su un barattolo che ho trovato
oggi mentre mettevo in ordine la
cantina. Si tratta di un barattolo di
medie dimensioni di colore verde
militare con sopra la seguente
dicitura:
WB2
GREASE GENL. PURPOSE, NO 2
U.S. ARMY 2-108 AMEND 2
CONTENTS 1 POUND

Ovviamente si tratta di un barattolo di grasso utilizzato per qualche


mezzo militare, volevo sapere se
effettivamente originale (anche
se data la patina probabilmente
risale davvero alla Seconda guerra
mondiale), magari per quale
mezzo veniv,a impiegato e, se
possibile, risalire allunit alla quale
apparteneva.
Jessica Cotti

Risponde Stefano Rossi,


esperto di storia militare.
Il barattolo sicuramente originale
ed dellUS Army (esercito Usa,
che durante la Seconda guerra
mondiale comprendeva anche
laeronautica). Non per possibile
fare una datazione precisa. Potrebbe
appartenere agli anni del conflitto,
ma anche al Dopoguerra. Le tipiche
scritte nerecon questa grafica, sul

STORIE DITALIA
MILANO

Impiccato l8 aprile 1862, Antonio


Boggia fu il primo serial killer dellItalia
unita. Fece a pezzi quattro persone,
suscitando lorrore dei lombardi

Antonio Boggia
un cattolico
molto devoto: qui
rappresentato mentre
porta il baldacchino
durante una processione.

Il MOSTRO
dI MIlANO

veva appena passato la sessantina, ma sembrava pi giovane, portava i capelli bianchi lunghi, aveva folte sopracciglia nere e piccoli occhi verdi. Di modi
calmi, con un esteriore quasi di bonariet,
esatto osservatore delle pratiche religiose,
estraneo, almeno apparentemente, a viziose tendenze. Cos lo definiva il quotidiano La Lombardia. A vederlo non pareva
possibile che fosse un assassino. Luomo,
che si chiamava Antonio Boggia, era seduto in un ufficio del Palazzo di Giustizia
di Milano con laccusa di avere ucciso una
donna. Interrogato per oltre due settimane continuava per a dichiararsi innocente e a lamentare forti dolori alla testa. Era
il marzo del 1860 e di fronte a lui si trovava il giudice che laveva fatto arrestare,
Giulio Cesare Crivelli.
Un vicino di casa del Boggia, tale Giovanni Maurier, preoccupato per la prolungata assenza della madre, Ester
Perrocchio, aveva sporto denuncia accusando Antonio. La donna era scomparsa da dieci mesi e Boggia, guarda caso, aveva
ricevuto subito dopo una procura per gestire i beni della signora, in particolare il palazzo di via Santa Marta.
Contro luomo cerano testimonianze inequivocabili,

una su tutte quella del notaio a cui si era


rivolto per impossessarsi dei beni della
Perrocchio: Dalle di lui disposizioni (deposizioni, ndr) risult che la donna presentatasi come la Ester Perrocchio era, non gi
ottuagenaria, ma poco pi che quarantenne, riportava sempre La Lombardia. Una
svista che cost cara al Boggia, poich
consent agli inquirenti di iniziare a chiu-

Antonio
Boggia,
il primo
serial killer
italiano,
nato a Milano
nel 1799.

dere il cerchio. Per placare Maurier, Boggia gli aveva persino offerto quello stesso appartamento: la Perrocchio, secondo
quanto raccontava lui, aveva deciso di trasferirsi a Como.

Boggia sferra
il primo colpo
di scure contro
Angelo Ribbone, attirato
nel magazzino della
Stretta (vicolo) Bagnera
con la scusa di vendergli
alcuni tubi.

Un cadavere smembrato
in contrada Santa Marta
Mancava a questo punto solo una confessione. Quando Boggia si accorse di non
avere pi scampo, e sperando in una riduzione di pena, confess di avere uccisa la
Perrocchio nel maggio dellanno scorso, di
averla sepolta nella casa chessa possedeva ed abitava in contrada di Santa Marta,
daver quindi ottenuto il mandato di procura, presentando una persona che si facesse credere essere la Perrocchio ed aver
trattati parecchi interessi della sua vittima
con questo falso mandato.
Cos il giudice, il pomeriggio di quello
stesso giorno, dispose una perquisizione nella casa di via Santa Marta. Dove, scavando in un sottoscala, fu ritrovato il cadavere della povera donna, mutilato e in stato di decomposizione, le gambe staccate
dal busto da una parte e il cranio
dallaltra, fracassato e riempito con frammenti ossei. Ester
Perrocchio non soltanto era
stata uccisa, ma anche orrendamente fatta a pezzi.

Ester Perrocchio
viene uccisa nella
propria abitazione.
Boggia, dopo aver
frugato in casa in
cerca di valori, si ferma
addirittura a dormire l.

92

Il mostro di Milano
Ho letto con molto interesse su
Focus Storia n 94 larticolo su
Antonio Boggia [...]. Vorrei aggiungere alcuni particolari: lesecuzione
pubblica del Boggia fu lultima
avvenuta a Milano e anche lultima
sentenza di morte del neonato Regno dItalia, infatti la pena di morte
fu abolita nel 1890, salvo essere
ripristinata durante il ventennio
fascista. Poich non vi erano boia
disponibili sulla piazza di Milano,
vennero fatti venire due boia,
uno da Parma e uno da Torino. Il
patibolo venne effettivamente
eretto fra via Bligny e via Beatrice
dEste, cio fra Porta Vigentina e
Porta Ludovica, e pare che lavidit
di denaro di Boggia, che era poi il
motivo per cui aveva commesso
una serie di efferati omicidi, non
venisse meno neppure in punto di
morte, tant che chiese un compenso in denaro a un fotografo
che voleva immortalarlo poche ore
prima dellesecuzione.

colore verde oliva militare, sono


state in uso fino a tutti gli Anni 70.
Inoltre, dal 1945 al 1958 in Italia
esistevano dei campi Arar (Azienda Rilievo Alienazione Residuati)
dove veniva ceduto ai civili il materiale in surplus: automezzi, pezzi di
ricambio, lubrificanti, grassi.
La sigla WB2 indicava un lubrificante generico (general purpose)
con le specifiche militari 2-108
dellUS Army.

Nonostante il suo straordinario


sangue freddo (quando gli fu
notificata la condanna a morte,
mangi un pollo freddo e si bevve
un bicchiere di rum giamaicano),
alcuni cronisti riferirono che, salito
sul patibolo, disse in dialetto milanese al boia u, me racumandi
(mi raccomando) e questi, forse
non capendo, lo abbracci per
alcuni istanti prima di mettergli il
cappio intorno al collo. Ma forse si
tratta solo di una leggenda. Prima
di essere sepolto in via Gentilino, in
Porta Ticinese, gli venne spiccata
la testa dal busto. La testa venne in
seguito analizzata dal gi celebre
criminologo Cesare Lombroso [...].
Roberto Rovida, Milano

I confini mobili
del Messico
Nella cartina di Focus Storia
n 88 a pag. 88, la frontiera fra Usa
e Messico indicata non quella
decisa con il Trattato di Guadalupe
Hidalgo del 2 febbraio 1848, che
correva leggermente pi a nord,
ma quella stabilita dal Trattato de
La Mesilla del 24 giugno 1853,
allorch 30.000 miglia quadrate di
territorio messicano, oggi incluse
negli Stati di Arizona e Nuovo
Messico, furono vendute agli Usa
dal dittatore messicano Antonio

citato in molti manuali tecnici


come lubrificante dei meccanismi
pi vari (non per armi e motori)
come i pezzi mobili della macchina per raggi X dentali in dotazione
allUS Army.
Per rispondere, quindi, il barattolo
non apparteneva a nessun mezzo
o unitparticolare: era in dotazione a tutti come panacea e, essendo di ottima produzione, era molto
utile anche in ambito civile.

Lpez de Santa Ana (il cosiddetto


Acquisto di Gadsden, dal nome
dellambasciatore americano a
Citt del Messico, che lo negozi).
Lo scopo era quello di realizzare
una linea ferroviaria dal Golfo del
Messico alla California, onde sfruttare i giacimenti doro l scoperti in
quegli anni. Lo scoppio della Guerra di Secessione fece s che la linea
ferroviaria fosse ultimata solo quasi
ventanni dopo, e senza passare
per i territori acquistati a quel fine.
Franco Maria Boschetto,
Lonate Pozzolo (Varese)

La fonte da noi consultata (un


atlante storico statunitense)
riportava quei confini per il 1848.
Tuttavia, ringraziamo come sempre
il nostro assiduo lettore per le informazioni aggiuntive.

... e il dodicesimo
Nella Top Ten dei cannoni avrebbe
meritato sicuramente un posto il
Parisgeschtz, anche conosciuto
come cannone del Kaiser Guglielmo, usato dallesercito tedesco nel
1918 per bombardare Parigi. Poteva sparare proiettili del calibro 210
mm da 119 kg a oltre 120 km, cifre
che a mio avviso gli garantiscono
un posto in quella classifica.
Lorenzo Righi

Lundicesimo cannone
Vorrei aggiungere alla Top Ten dei
supercannoni (Focus Storia n 94)
un undicesimo gingillo.
Mi riferisco al cosiddetto supercannone di Saddam Hussein, la
cui vicenda, tra la fine degli Anni
80 e linizio del Anni 90, infiamm
la diplomazia di mezzo mondo,
Italia compresa. Da quel che a oggi
dato sapere, progettato, sviluppato e realizzato in parte, in conseguenza del cosiddetto Progetto
Babilonia, esso avrebbe dovuto
dotare le forze armate irachene di
unarma a lunghissima gittata (da
1.000 mm), in grado di colpire le
nazioni confinanti (Iran, Kuwait e
Israele, su tutti), con bombe chimiche, batteriologiche o nucleari.
La Societ delle fucine di Terni
[...] pare avesse realizzato alcune
parti dellarma in questione, delle
quali almeno una raggiunse effettivamente Baghdad (attraverso la
Giordania) [...] e di cui unaltra fu
fermata prima dellimbarco su una
nave-cargo.
Daniele Venturi

Il cannone del
Kaiser Guglielmo.

Ringraziamo i lettori per queste aggiunte. Segnaliamo che


della Prima guerra del Golfo Focus
Storia si occupato in passato, come
del cannone del Kaiser Guglielmo,
anche se non si trova nella lista.

Focus Storia n 94, pag. 84: quando spos la cugina tredicenne,


Poe aveva 27 anni, non 36. Focus
Storia n 95: gli affreschi alle pagine 17 e 19 sono di Agnolo Gaddi
(non di Piero della Francesca, come invece quello a pag.14)
5

identifica come martello magico


del dio Thor, protagonista delle
saghe vichinghe. In precedenza
erano stati ritrovati un migliaio
di questi amuleti, ma nessuno di
essi riportava iscrizioni, e quindi
non si capiva di che oggetti si
trattasse. Secondo la leggenda,
il martello si chiamava Mjlnir,
ed era larma forgiata dai nani
per linvincibile dio: colpiva il
bersaglio per poi tornare, come
un boomerang, alla divinit. (a. b.)

MONDADORI PORTFOLIO/WWW.BRIDGEMANART.COM

ome nella mitologia vichinga, il martello di Thor


tornato. Sotto forma di piccolo
pendente col potere di proteggere chi lo indossa. Un amuleto
scandinavo a martello stato infatti ritrovato sullisola di Lolland,
in Danimarca.
Arma magica. Il piccolo pendaglio in bronzo, con tracce
dargento e oro, risale al X secolo
e ha una peculiarit unica: riporta una scritta runica che lo

ALINARI/GRANGER

Il martello di Thor

La Grande
guerra
DIGITALE

Combattivo
Il dio nordico Thor con la
sua arma magica, contro i
Giganti. Un amuleto a forma
di martello di Thor (sotto
a sinistra) stato
ritrovato in Danimarca.

SSIMO
NEL PRO
S
DI FOCU
NUMERO IA ALLA
L
A
IT
L
STORIA,
DELLA
VIGILIA
GUERRA
GRANDE

THE NATIONAL MUSEUM OF DENMARK

Embedded

IN PILLOLE

Mummie prefaraoniche

In Egitto si praticava la mummificazione


gi 6.000 anni fa, circa 1.500 anni prima di
quanto creduto finora. Emerge da nuovi studi
su bende funerarie del Neolitico e Calcolitico.
6

Soldati americani
avanzano in Europa
nel 1918. In alto, due
delle centinaia di opere
di artisti americani al
fronte, digitalizzate dalla
Smithsonian Institution.

Sotto il Duomo

Recenti scavi sotto il Duomo di Milano hanno


portato alla luce resti di mura. Forse si tratta
di una cittadella medioevale, antecedente al
cantiere per la cattedrale (XIV secolo).

Identikit di un medioevale

Un caso per la polizia scientifica, ma non si


tratta di un delitto. Alcuni ricercatori hanno
usato tecniche da Csi per ricostruire il viso di
uomini scozzesi vissuti tra il XIV e il XVII secolo.

Nel 1918 il
Dipartimento
della guerra Usa
invi alcuni artisti
al fronte per
raccontare la vita
dei soldati. Oggi
quelle opere sono
visibili sul Web.

Cervantes segreto

La vita di Miguel de Cervantes continua a


sorprendere. Dalle carte emerge ora che ebbe
una compagna segreta (dopo la separazione)
e che non era cos povero come si credeva.

Vita e rovine. I soggetti


erano di 4 tipi: il quotidiano dei soldati (pulizia, rancio), i combattimenti, le conseguenze della guerra (rovine, campi devastati) e infine mezzi, armi e tecnologia.
Per non demoralizzare lopinione pubblica dOltreoceano non disegnarono mai
scene con cadaveri. Le opere furono inviate al Quartier
Generale americano a Chaumont (Francia), da l furono poi trasmesse al War Department di Washington D.C.
Online e offline. Nel 1920
fu organizzata una mostra e successivamente le
opere vennero affidate alla Smithsonian Institution
di Washington. Rimasti per
quasi un secolo nei depositi dellAmerican History Museum i disegni sono stati riportati alla luce recentemente
e digitalizzati. Ora sono consultabili online, allindirizzo
http://collections.si.edu. Nel
2017 (centenario dellingresso in guerra degli Usa) sar
allestita una mostra per lanciare, attraverso queste opere
particolari, uno sguardo diverso sulla Grande guerra.
F.-Xavier Bernard

Una nave a New York

Il rebus dei resti rinvenuti a New York nel


2010, durante i lavori per il nuovo World
Trade Center, ha ora una soluzione: era una
nave costruita nel 1773 vicino a Philadelphia.

MONDADORI PORTFOLIO/WWW.BRIDGEMANART.COM

a Prima guerra mondiale coinvolse numerosi artisti provenienti da tutti i Paesi belligeranti: Filippo Marinetti, Umberto Boccioni e Giulio Sartorio
per lItalia, Guillaume Apollinaire per la Francia e Otto
Dix per la Germania.
Illustratori e pittori. Parteciparono anche artisti americani: il War Department americano aveva infatti inviato
al fronte otto artisti, per documentare la guerra e produrre materiale utile a scopo
propagandistico.
Erano sei illustratori di libri
e riviste: William J. Aylward,
Walter J. Duncan, Harvey T.
Dunn, George M. Harding,
Wallace Morgan, Harry E.
Townsend; un architetto e incisore, J. A. Smith; e infine
un pittore, Ernest C. Peixotto.
Questi uomini, che avevano
il grado di capitano del Corpo
del Genio, ebbero carta bianca (nel vero senso della parola) nel descrivere il fronte
e la vita dei soldati. Durante
tutto il 1918 e fino allarmistizio, firmato in novembre,
realizzarono circa 700 opere,
usando diverse tecniche: carboncino, acquarello e china.

Il dentifricio
di una volta

n sorriso smagliante doveva


essere molto apprezzato
anche qualche migliaio di anni fa.
Un gruppo di archeologi ha infatti
scoperto che alcuni abitanti del
Sudan di 2mila anni fa utilizzavano
diffusamente una pianta per ligiene orale. Si tratta della quadrella
(sopra), erba pepa o zigolo infestante (Cyperus rotundus). Unerbaccia fastidiosa per lagricoltura
ma, a quanto pare, non per i denti.
Larbusto ha qualit antibatteriche
che hanno permesso agli abitanti
di al-Khiday di avere una dentatura
sana, come riscontrato sui 20 scheletri ritrovati nel sito archeologico.
Gli esperti, tra i quali anche alcuni
ricercatori italiani, hanno riscontrato che quella popolazione faceva
largo uso di quadrella.
Tradizione orale. Proprio grazie
alla sua capacit di contrastare lo
Streptococcus mutans (batterio
del cavo orale che contribuisce a
provocare la carie), avrebbe aiutato
a mantenere i denti degli abitanti
di quella zona lontani da carie
e malattie dentali. Poich il suo
sapore non gradevole, probabile, inoltre, che si usasse perch
la tradizione aveva insegnato che
faceva bene e rendeva i denti pi
bianchi.
(a. b.)
7

Le rovine di
Lagunita e larea
al computer.

Il piano di
Casablanca

IVAN SPRAJC (2)

giunto il momento anche


del pianoforte di Casablanca, il celebre film del 1942
interpretato da Humphrey
Bogart e Ingrid Bergman. A novembre, infatti, come successo per molti oggetti e costumi
usati nei classici di Hollywood,
anche il pianoforte del Ricks
Caf, con il quale il pianista
Sam (interpretato da Dooley
Wilson) canta As time goes by,
sar messo in vendita dalla casa daste londinese Bonhams.
Concorrenziale. E chiss a
quale prezzo se lo aggiudicher
il compratore. Un altro pianoforte meno famoso, utilizzato
sempre in Casablanca per le
scene ambientate a Parigi,
stato venduto, nel 2012, allasta
per 602.500 dollari.
Si pensa quindi che quello del
Ricks Caf potrebbe essere
acquistato a una cifra da capogiro. Forse anche pi dei 4
milioni di dollari con cui qualche collezionista si aggiudic la
statuetta del falcone, utilizzata
nel film Il mistero del falco del
1941(interpretato sempre da
Bogart).
(f. x. b.)

Le citt ritrovate dei Maya

apita di perdere le chiavi, il cellulare e persino... la testa. Ma possibile perdere le enormi rovine di unantica citt? Succede.
Come nel caso di Lagunita, citt maya antica di 14 secoli, riscoperta oggi, dopo 40 anni.
Negli Anni 70 laveva identificata larcheologo americano
Eric Von Euw, ma poi scomparve di nuovo, ingoiata dalla
foresta tropicale dello Yucatn.

Avvistamenti. Le informazioni sulla posizione di Lagunita erano vaghe e inutilizzabili, ha raccontato lautore della ricerca, larcheologo Ivan
Sprajc, dellAccademia slovena di Scienze e Arte. Nella
giungla pu capitare di trovarsi a meno di qualche metro da
un grande sito senza averne il
minimo sospetto: noi, grazie a
unindagine finanziata da vari sponsor, tra cui la KJJ Chari-

table Foundation e Ars Longa,


abbiamo individuato le rovine con lausilio di foto aeree.
In un territorio di pi di 3mila
km2 sono stati ritrovati anche i
resti di unaltra citt, Tamchen.
Ma nascoste nella giungla ci
sono decine di altre citt, dice
Sprajc, che qui, nel 2013, aveva gi scoperto Chactn, la prima citt di quella che potrebbe
essere una lunga serie.

Maria Leonarda Leone

Il grande impero di Tonga


polinesiano delle
Pietre esotiche. Un team di
arcipelago
Tonga, nel Pacifico Meridioricercatori dellAustralian National

ALBUM /CONTRASTO

Il pianoforte in una scena del


film Casablanca (1942).
8

nale, oltre a essere un paradiso naturale una volta era anche


il cuore di un impero marittimo
unico in Oceania, che si estendeva
per 500mila chilometri quadrati.
Ottocento anni fa larcipelago era,
secondo i nuovi studi, il centro di
una fitta rete di scambi e riceveva
tributi da altre isole, sottoforma di
manufatti.

University di Canberra, guidato


dallarcheologo G. Clarkper, per far
luce sullimpero e la sua importanza nel Pacifico ha sottoposto
ad analisi chimiche 200 reperti in
pietra rinvenuti a Tongatapu, isola
principale dellarcipelago, e 300
manufatti. Gli archeologi hanno
cos scoperto che molto materiale
proveniva dalle isole vicine: Fiji, Sa-

SCALA

Imbarcazioni di
Tonga in una
stampa depoca.

moa e perfino Tahiti, distante 2.500


chilometri. Forse proprio le attivit
del potente impero commerciale
di Tonga stimolarono, allora, il fiorire degli scambi nel Pacifico. (g. l.)

A cura di Irene Merli

MOSTRA

LONDRA

The real Tudors

ANNIVERSARIO

ROMA

Augusto star bimillenaria

In tre sale della National Gallery,


la pi completa serie di ritratti
della storica dinastia inglese.
Enrico VIII in testa.

Fino all1/3/2015. National portrait gallery. Info: 00442


73060055, www.npg.org.uk

MOSTRA

RANCATE (SVIZZERA)

Tra le antiche pietre

Doni damore

La Basilica Iulia nel Foro


Romano. Sotto, dettaglio
dellaffresco della Stanza
delle Maschere, nella casa
di Augusto sul Palatino.

Uno spaccato di vita quotidiana:


una rara selezione di oggetti
che si offrivano alle donne per
celebrare il fidanzamento tra XIV
e XVI sec. Gioie, cofanetti, madie,
suppellettili...

duemila anni dalla


sua morte, Roma celebra il divo Augusto. Con riaperture al pubblico nelle aree del Foro Romano, del Palatino (la zona che limperatore aveva
scelto a dimora), nelle Terme di Diocleziano, nella Casa di Livia e nella sua villa
a Prima Porta, nel Suburbio
dellantica citt.
Mecenati. Non solo. Anche il Museo Palatino, che
custodisce alcune delle pi
importanti testimonianze
dellet augustea, stato
completamente rinnovato.
E a Palazzo Massimo sar
inaugurata la mostra I fasti e i calendari nellantichit (14/11/2014-2/6/2015).
In pratica, sul Palatino il
nuovo percorso partir dalla

casa di Augusto e verr riaperta la Casa di Livia, mentre nella Villa di Livia sar riallestito il giardino degli allori, dove limperatore
concedeva appunto gli allori. Nel Foro Romano si pas-

segger nella Basilica Iulia e


nel Vicus Iugarius. Alle Terme di Diocleziano, invece, si
potr ammirare ci che resta della natatio (la grande
piscina) e grandiosi reperti
mai visti prima.

Riaperture: 12/18/24 settembre e 1 ottobre. Roma. Info e prenotazioni: 0639967700, www.coopculture.it

Dal 12/10/2014 all11/1/2015.


Pinacoteca cantonale Giovanni
Zust. Info: 0041918164791,
www.ti.ch/zuest

RIEVOCAZIONE

SAN LEO (FO)

Al tempo del Duca


La ricostruzione storica dellarte
di torneare (preparazione, cerimonie, usi e costumi) ai tempi
di Federico di Montefeltro. 4-5
ottobre. Fortezza Leontina.
Info: 05419269670541,
www.altempodelduca.it

SAGRA STORICA

BREUIL (AO)

La dsarpa
La tradizionale festa per
la discesa delle mandrie dagli
alpeggi dei pascoli pi alti
dEuropa.
28-29 settembre. Info
e programma: 0166946811,
www.lovevda.it.
9

A cura di Marta Erba, Filippo Nieddu, Giuliana Rotondi e Daniele Venturoli

DA COSA
NASCE COSA

PAROLE DIMENTICATE

P U L Z E L L A G G I O
Dal francese pulcelage, derivato dallantico termine pulcele (pulzella), indica la
condizione di donna non sposata e, per estensione (spesso con tono scherzoso), vergine.

MARY EVANS/SCALA

STATE ARCHIVES OF FLORIDA

CHI LHA DETTO?

IL NUMERO

IL SIMBOLO

10

MILIONI

I nativi delle nazioni indiane nel Nord America


del Seicento. A inizio 800
erano ridotti a 600mila.

Homo homini lupus

espressione latina (che significa


luomo un lupo per luomo)
si trova citata per la prima volta
dal commediografo latino Plauto
(sopra in unincisione medioevale)
nellopera Asinaria (II secolo a.C.)
Egoismo. Questa amara concezione della natura umana nota,
per, soprattutto per essere stata
ripresa nel 600 da Thomas Hobbes. Per il filosofo inglese la natura
umana fondamentalmente
egoistica: luomo, cio, agirebbe

nei confronti dei suoi simili sempre


mosso dallistinto di sopravvivenza
e di sopraffazione, mai dallamore.
Quando gli uomini si legano tra
loro per ragioni di amicizia o solidariet solo per timore reciproco,
quindi sempre per obiettivi egoistici. In altre parole, per Hobbes
ogni uomo vedrebbe nel suo prossimo sempre un nemico.
Lespressione viene utilizzata oggi
per sottolineare, in modo ironico o
amaro, la malvagit umana.

AFP/GETTY IMAGES

VOCABOLARIO

COSTA/LEEMAGE

Per il suo camminare


allindietro, il GRANCHIO
(come il gambero)
stato spesso considerato
un animale portatore di
sventura. Ma la sua simbologia in realt molto
ricca. Per la tradizione
cristiana, per esempio,
poich la sostanza di cui
composta la sua corazza muta, il crostaceo rimanda alla resurrezione
e alla rinascita.
Acquatico. Al segno
astrologico del cancro
(segno dacqua e legato
alla Luna, sopra) viene
associata una natura
femminile e concetti
quali la rinascita, la
gravidanza, la tendenza
allisolamento. La parola
cancro (cio granchio)
per designare i tumori si
deve invece a Ippocrate,
che probabilmente
segu la credenza molto
diffusa al suo tempo secondo cui lo spirito della
malattia aveva la forma
di questo animale.

DIPLOMAZIA
La parola deriva da diploma, a sua volta dal greco
diploos, doppio. Il diploma
era il documento piegato
in due che portava con
s il diplomarius, lufficiale
imperiale romano preposto alle relazioni tra Stati. Il
documento divenne poi la
lettera credenziale dei principi, che legittimava i loro
ambasciatori a trattare con
i governanti degli altri Paesi
(sopra, John Kerry, capo
della diplomazia Usa).

TOP TEN

I PI FAMOSI ILLUSIONISTI

J. E. Robert-Houdin (1805-1871)
Considerato il rinnovatore delle arti
magiche, port la magia dalla strada ai
teatri, indossando un elegante abito da
sera e trasformandola in uno spettacolo di
qualit. Invent diversi numeri ancora oggi
utilizzati, come lesperimento di lettura della mente eseguito con il figlio bendato.

DALLE SCUOLE AL... TEMPO LIBERO


Dopo la Seconda guerra mondiale, la nascente Sony tent di
introdurre sul mercato il registratore a nastro, di cui intu le potenzialit. Tuttavia lo propose solo per i procedimenti giudiziari
e per linsegnamento delle lingue nelle scuole (a sinistra). Pur
avendo indicato in un opuscolo successivo ben 999 possibili
utilizzi del registratore, solo dal 1960 i nastri iniziarono a diffondersi per la riproduzione di musica, fino a entrare nelle automobili, e poi addosso alle persone con il walkman (1979, sopra).

LOGGETTO MISTERIOSO
Vi proponiamo, anche in questo numero di Focus Storia,
la foto di un oggetto di uso comune... ma solo fino a qualche
tempo fa! Provate a scoprire di che si tratta e a cosa serviva.
Aspettiamo le vostre risposte, indicando anche la localit, a:
Focus Storia, via Battistotti Sassi, 11/a - 20133 Milano oppure
redazione@focusstoria.it

D.VITTIMBERGA

un curioso strumento che a unestremit presenta


una lama arcuata e un pettine: lungo 24 cm, largo 5
e pesa circa 260 grammi. Per che cosa poteva essere
utilizzato, secondo voi?

Bartolomeo Bosco (1793-1863)


Attivo in Russia, confinato in Siberia, teneva spettacoli per prigionieri e carcerieri.
Famoso il numero della propria fucilazione.

Harry Houdini (1874-1926)


Nome scelto da Ehrich Weisz per onorare
Robert-Houdin. Famose le sue fughe da
manette, catene e camicie di forza.

David Copperfield (1956-vivente)


Considerato lerede di Houdini, nel 1983
ha fatto svanire la Statua della Libert, nel
2001 si fatto dividere in due da un laser.

Mago Silvan (1937-vivente)


Famoso per le molte apparizioni televisive, lunico artista non statunitense per
ben due volte Magician of the Year.

Signor Blitz (1810-1877)


I suoi spettacoli erano pieni di umorismo.
Era anche ventriloquo ed stato tra i primi
a usare una bambola per questo numero.

Max Malini (1873-1942)


Era un mago anche negli affari. Si esib
per diversi presidenti Usa, i reali inglesi e
molti altri monarchi in Europa e in Asia.

Tony Slydini (1900-1991)


Foggiano, trasferitosi in Argentina, si
specializz nella micromagia (cio trucchi a
poca distanza dallo spettatore).

Doug Henning (1947-2000)


Fu un vero e proprio showman. Molti dei
suoi show televisivi hanno avuto pi di 50
milioni di spettatori, solo negli Stati Uniti.

10

James Randi (1928-vivente)


Fingendo di avere doti paranormali,
grazie alla sua abilit di illusionista, ha smascherato chi millanta poteri soprannaturali.

11

ALINARI

SOCIET

FARABOLA

Benito Mussolini nel 1934 a


Sabaudia. Sullo sfondo, una delle
prime antenne di trasmissione
televisiva. Sotto, una radiovisione,
antenata della moderna tv.

LA

DI

BENITO

La tv italiana pi vecchia di quanto


si pensi. I primi palinsesti dellEiar
(antenata della Rai) risalgono agli
Anni 30. Poi per arriv la guerra...
FARABOLA

13

I programmi prevedevano
2 ore di trasmissioni
al giorno. E i televisori
costavano 15mila lire
(circa 10mila euro)

Teatri di posa
Due immagini tratte dal
Radiocorriere, la rivista
dellEiar, con le foto delle
trasmissioni sperimentali.

oma, un giorno destate nella centralissima via del Corso. Davanti a


un negozio alla moda, una folla di
persone si accalca a guardare i programmi di un apparecchio tv posto in vetrina.
Nella ressa si notano camicie nere, il fez di un
giovane Balilla, distintivi col littorio in mostra
sul bavero delle giacche maschili. Non un
raduno di nostalgici, siamo alla fine degli Anni Trenta. E non si tratta neanche di qualche
film fantascientifico di storia alternativa:
quella descritta una scena di vita vissuta.
Perch nellItalia fascista la televisione, seppure primordiale, aveva gi fatto la sua comparsa. Ben prima del 1954 esordio della Rai
e delle trasmissioni regolari, di cui questanno
si celebra il 60 anniversario la data di nascita ufficiale dellera catodica nostrana in
effetti il 1939, decisamente pi in linea con gli
esordi in altri Paesi industrializzati.
AltA definizione. Tre anni prima la Bbc aveva inaugurato allAlexandra Palace di Londra il
primo servizio tv regolare ad alta definizione,
cio a 405 linee, abbandonando presto definiti-

Ritrasmissioni olimpiche
Operatori di ripresa durante le Olimpiadi di Berlino del 1936.
Poich in pochi avevano il televisore in casa, le immagini furono
registrate e ritrasmesse nei teatri in varie citt tedesche.

Riprese di qualit
Novembre 1936, lemittente
inglese Bbc comincia a
trasmettere ad alta definizione.

vamente il pi grossolano sistema di scansione


elettromeccanica dellimmagine ideato dallinglese John Logie Baird (v. riquadro a destra)
per quello totalmente elettronico prodotto dalla Emi-Marconi. Era una partnership industriale
che includeva la compagnia di telecomunicazioni fondata in Inghilterra dal geniale pap italiano della radio, Guglielmo Marconi.
Proprio il duce, che definiva la cinematografia larma pi forte, dopo quella ormai collaudata della radio, aveva intuito le potenzialit del
nascente grande fratello televisivo per alimentare il consenso nei confronti della dittatura; la
sua volont si impose dunque su chi criticava
lidea di investire tempo e soldi in quella che
allepoca era chiamata radiovisione.
Protagonista di questa avventura fu naturalmente lantenata del servizio pubblico, cio la
societ Eiar Ente Italiano Audizioni Radiofoniche fondata nel 1927 come erede dellUnione
Radiofonica Italiana e concessionaria in esclusiva, sotto rigido controllo statale, della diffusione dei programmi.
MilAno-RoMA. Agli ingegneri Alessandro
Banfi e Guido Bertolotti, veri demiurghi della tv italiana, spetta il primato di aver riprodotto in video dagli studi Eiar di Milano quella che
in assoluto la prima immagine della tv italiana: una semplice bambola di panno Lenci, tra-

I primi passi
della televisione

sapore, noi futuristi perfezioniamo la radiofonia, destinata a centuplicare il genio creatore


della razza italiana.... La qualit video era di
livello europeo: 441 linee, secondo lo standard
tedesco. Tutto, insomma, era pronto per le prime trasmissioni.
i pRiMi pAlinsesti. A dare il via fu Milano, nel
giugno 1939, con due ore di programmi-laboratorio irradiati dallimponente Torre Littoria costruita nel Parco Sempione. Il vero battesimo
delletere si celebr a Roma, il 22 luglio, con linaugurazione del Villaggio Balneare, una grande struttura prefabbricata pensata per lestate romana (v. riquadro nella pagina seguente).
Fu l che i primi apparecchi tv in funzione per il
grande pubblico riscossero un successo strepitoso. Ma cosa si andava a vedere, e chi? Il palinsesto era di sole due ore giornaliere, una al pomeriggio e una alla sera, ma bisognava riempirle senza soluzione di continuit, anche perch
il montaggio audiovisivo non esisteva, risponde Verdegiglio. Lobiettivo fu raggiunto grazie a
un mix straordinario di professionalit. I tecnici: una banda di talentuosi tuttofare come Guido
Terranera, da poco scomparso. Poi cerano scenografi di teatro, professionisti del cinema come il regista Victor de Santis, e nomi gi affermati della radio come il conduttore Nunzio Filogamo e i cronisti Vittorio Veltroni e Nicol Ca-

GETTY IMAGES

smessa ancora con il sistema elettromeccanico, racconta Diego Verdegiglio, autore del volume La TV di Mussolini. Sperimentazioni televisive nel Ventennio fascista (Castelvecchi). Ma
limmagine entrata nella storia della tv italiana
unaltra, del 1938: quella di un tecnico Eiar,
Manlio Bonini, ripreso dalla telecamera durante
una prova. Altra figura fondamentale fu lingegner Arturo Castellani, fondatore della ditta milanese Safar che con la Magneti Marelli diventer il principale fornitore tecnico dellEiar. La
sua fabbrica produceva tubi catodici su licenza
americana, per Castellani ne produsse una versione migliorata che chiam telepantoscopio
e che fece unottima riuscita.
Dopo le prove sperimentali al Centro di direzione torinese nel 1934, lEiar ebbe sede in Corso Sempione a Milano e in via Asiago a Roma.
Qui, in un attico rialzato fatto costruire per esigenze industriali in deroga al piano regolatore capitolino, furono poi realizzati i set di ripresa delle trasmissioni, mentre la sede veniva collegata al primo trasmettitore tv di Monte Mario
da un enorme cavo coassiale interrato. Intanto
le prime timide sortite del video, in coppia con
lexploit ormai maturo della radio, suscitavano
grande fermento. Con toni alla Asimov, il futurista Marinetti scriveva: Aspettando linvenzione del teletattilismo, del teleprofumo e del tele-

inventore John Logie


Baird fu il primo a trasmettere a distanza unimmagine televisiva, formata
da 28 linee seppur non in
Hd. Un miracolo vista la
data, era il 2 ottobre 1925.
A sottoporsi al sistema
di scansione meccanica
dellimmagine fu il suo
fattorino, William Taynton
(foto sotto). Il primo televisore elettronico (cio con
un tubo catodico) della
Storia fu inventato invece,
due anni dopo, dallamericano Philo Farnsworth,
mentre il connazionale
di origine russa Vladimir
Zvorykin, gi giovane radiotelegrafista nella societ di
Marconi (il primo, sembra, a
captare il celebre, disperato
Sos del Titanic), brevett la
prima telecamera.
Olimpiadi in tv. Nemmeno
la Germania di Hitler era
rimasta a guardare. Le immagini delle Olimpiadi del
1936 a Berlino furono riprese da telecamere Telefunken e ritrasmesse gratis per
il pubblico dei teatri di varie
citt tedesche. La tv nazista
fu anche la sola dellepoca a
registrare i suoi programmi
su pellicola, contemporaneamente alla messa in onda; sulle bobine superstiti
troviamo le immagini del
Fhrer (che pare diffidasse
del nuovo mezzo di comunicazione) ripreso insieme
a Mussolini, durante una
visita a Berlino del 1937.

15

Al villaggio
balneare

Mussolini credeva
nella televisione
come utile mezzo di
propaganda e consenso

Cominciano le trasmissioni
Il primo monoscopio (unimmagine televisiva fissa
utile a verificare la qualit della trasmissione video
e degli apparecchi) della Rai, nel 1949.

rosio. Tra gli artisti, si fecero radiovisionare


Macario e Tot, Aldo Fabrizi e Nanda Primavera, la cantante Lia Origoni e tutti gli attori della rivista. Il grande poeta romanesco Trilussa
e tante altre personalit si concessero al nuovo
mezzo con grande curiosit ed entusiasmo, nonostante condizioni non facili: basti pensare che
cera una telecamera sola allepoca si chiamava iconoscopio e che i riflettori trasformavano
quel minuscolo studio in un forno.
A fare da collante in quel mosaico di celebrit era la spigliata diciottenne torinese Lidia Pasqualini, che fu di fatto la prima Signorina
Buonasera, come saranno poi chiamate le annunciatrici Rai negli Anni 50. Il suo pi grande terrore, ricorda Verdegiglio, erano i cronici ritardi di una star dellepoca, Alberto Rabagliati, che la costringevano a riempire il tempo
improvvisando (la ripresa avveniva in diretta,
ndr). Ma ci fu anche quella volta che os un
minimo di scollatura e preg che Pio XII non la
stesse guardando. In Vaticano, infatti, era stata installata una tv.
pRezzi pRoibitivi. Un altro apparecchio si trovava ovviamente a Villa Torlonia (la residenza
di Mussolini) dove Romano, il figlio del duce,
si deliziava con le video-performance dei fratelli De Rege. Altri televisori erano nelle case
di alti gerarchi come Ettore Muti, mentre quelli accesi in alcuni negozi di Roma e Milano davano al pubblico unidea della nuova invenzione. Il pubblico da salotto in realt non esisteva, o quasi.

Cinquantanni
di trasmissioni

1897 Il fisico tedesco


Ferdinand Braun inventa il tubo
a raggi catodici.

FARABOLA (3)

n acqua-park del Ventennio a prezzi modici,


pensato per chi non poteva
permettersi la villeggiatura
al mare. Questo era il Villaggio Balneare che nel 1939
fece da cornice alla comparsa della radiovisione.
Migliaia di romani facevano
la coda per entrare nel complesso, e soprattutto per accedere a quel misterioso padiglione che prometteva un
assaggio di futuro. Linterno
ospitava infatti una prima
batteria di modernissimi
(per lepoca) apparecchi televisivi che riproponevano
spettacoli, sketch e canzoni
trasmessi in diretta dalla
sede romana dellEiar. La
televisione inizia in Italia
la sua storia e da Roma [...]
mander le pi belle e vigorose immagini della razza e
dellarte italiane, chiosava
con orgoglio il Radiocorriere, rivista ufficiale dellEiar
(v. foto).
Testimone. Mi ricordo una
folla enorme di gente che si
dava il cambio davanti agli
schermi, racconta Giuliana Arcieri Passaro, che in
quellestate del 1939 aveva
8 anni ed era tra le migliaia
di romani in fila per vedere
la nuova meraviglia tecnologica. Al Villaggio
Balneare cera di tutto: piscine, autoscontri, persino
gare di motoscafi su uno
specchio dacqua artificiale
e un raffinato giardino
dinverno dove eleganti
signore degustavano lautarchico infuso di karkad
dellEritrea. Per me fu unesperienza grandiosa.

Sul Radiocorriere erano comparse le pubblicit


delle prime tv Safar, Magneti Marelli, AllocchioBacchini: levigate sculture di metallo e radica
dove lo schermo vero e proprio ovviamente in
bianco e nero (il colore da noi arriv negli Anni 70) era pi piccolo di quello di un tablet,
ma il prezzo era inavvicinabile: 15mila lire (circa 10mila euro), follia pura per unItalietta che
con Gilberto Mazzi sospirava se potessi avere
mille lire al mese.
Oltre ai soliti nababbi, spiega Verdegiglio,
a Milano ci fu pure qualche scienziato pazzo
che pens di procurarsi un televisore costruendoselo da s. Uno di loro fu Carlo Vichi, fondatore della fabbrica di elettrodomestici Mivar, attiva dal 1945 al 2013. I telespettatori privati si

1925 Il 2 ottobre linventore inglese John


L. Baird trasmette la
prima immagine tv.

1927 Lamericano
Philo Farnsworth
realizza il primo televisore elettronico.

Rai dannata

contavano a decine. Inoltre i ripetitori avevano


una potenza limitata, con qualche eccezione: un
ascoltatore inglese nel 1939 sostenne di aver ricevuto il segnale dellEiar in unisoletta del Canale della Manica. Sulla tv di massa il fascismo,
comunque, voleva accelerare. Si pensava gi a
cinegiornali inseriti nel palinsesto, a serie poliziesche con poliziotti fascistissimi, che esaltassero le virt italiche. Quanto alla stampa di regime, gi vagheggiava epocali dirette transoceaniche che permettessero ai simpatizzanti fascisti di Buenos Aires di applaudire le squadrate
legioni schierate in Piazza Venezia. Cera persino il progetto di ununit mobile di ripresa per
lEsposizione Universale del 1942 a Roma, cancellata dalla Seconda guerra mondiale.

1929 Il russo Vladimir Zvorykin realizza


gli iconoscopi e i
cinescopi.

1934 Dopo le esperienze britanniche


iniziano gli esperimenti in Italia.

FARABOLA

1948: riprese sperimentali della


neonata Rai (le trasmissioni regolari
inizieranno nel 54). Sopra, il radio
(poi tele) cronista Nicol Carosio
(1947). A fianco, Macario, tra i primi
personaggi tv insieme a Tot (sotto).

AntesignAnA. Ben prima di quella data, il 31


maggio del 1940, il sogno televisivo si interrompeva a causa della guerra. Il colpo di grazia arriv con loccupazione tedesca: la sede romana di
via Asiago fu smantellata e il materiale trasportato al Nord. Qualcosa si salv grazie a tecnici
volonterosi che sotterrarono nei giardini valvole
e tubi catodici: un materiale prezioso che serv
poi per il nuovo inizio della tv, dopo il 1945.
Partenza in salita anchessa, ma facilitata dalle esperienze di quellantenata ideologicamente
ingombrante, che per della moderna tv aveva
anticipato quasi tutto. Persino la pubblicit, col
progetto di inserimento di spazi di propaganda commerciale

Adriano Monti Buzzetti Colella

1935 In Germania,
prende avvio la prima programmazione
televisiva regolare.

1954 Il tre gennaio


la Rai (ex Eiar) inizia
ufficialmente le
trasmissioni.
17

RINASCIMENTO

Genova, 1547: un manipolo di nobili, guidati da Gian Luigi Fieschi,


tenta di far fuori il potente Andrea Doria. Ma il piano fallisce

Signor
ammiraglio

REALYEASYSTAR

GALATA MUSEO DEL MARE/REALY EASY STAR

Ritratto di Andrea Doria,


ammiraglio e signore de
facto della Repubblica
di Genova (a sinistra,
in una stampa del XVI
secolo) dal 1528 alla
morte. Doria mor nel
1560, a 94 anni.

e fosse un film potrebbe cominciare cos: un vecchio con la barba bianca abbandona nottetempo la citt, imboccando una strada di campagna per scampare a un attentato ai suoi danni. Luomo, circondato da
guardie e servit, ha laria fiera di un lupo di mare: un ammiraglio. E un capo
di Stato. Lo Stato quello di Genova, repubblica autonoma guidata da lui, Andrea Doria. Grazie al suo progetto politico, riuscito a portare la pace in una
citt da secoli dilaniata dallinstabilit e
18

dalle lotte di fazione. Il vecchio, per,


molto amareggiato: lo ha tradito, a sorpresa, una delle persone di cui si fidava di pi.
Serpe in Seno. Linfido traditore un giovane e ambizioso rampollo di una delle
famiglie allepoca (la prima met del Cinquecento) pi in vista della citt: Gian Luigi Fieschi, conte di Lavagna. figlio di
quel Sinibaldo Fieschi che con Doria aveva navigato e progettato la repubblica aristocratica. Forse dire che Gian Luigi fosse come un figlio per Andrea troppo, ma

una cosa certa: per aiutare quel ragazzo


rimasto orfano di padre a 10 anni non si
era mai risparmiato. Ne era diventato il tutore, intercedendo per lui presso limperatore Carlo V, entro la cui orbita ruotava la
citt della Lanterna.
Gian Luigi sembrava ricambiare. A palazzo di Fassolo, residenza dei Doria, era
di casa: vi si recava tutti i giorni a fare
visita allammiraglio, ormai ottantenne.
Eppure da mesi pensava solo a una cosa:
come farlo fuori, prendendo accordi perfino con la nemica Francia e il Papato.

Ribelle ingrato

SCALA WWW.SCALARCHIVES.COM

Gian Luigi Fieschi,


nacque nel 1522 in
una delle famiglie pi
importanti di Genova.
Mor accidentalmente
durante la congiura
da lui ordita nel 1547.

UNA
TRAMA
PERFETTA

la sera del 2 gennaio 1547 e Gian Luigi Fieschi nel suo palazzo
di via Lata, a Genova, riunisce i congiurati. Con la scusa di una
cena convoca i nobili della citt e rivela loro il suo piano per
rovesciare Andrea Doria, invitandoli a partecipare.

REALYEASYSTAR (5)

La congiura dei Fieschi


ha dato spunto a opere
letterarie e teatrali.
Nel 1782 il tedesco
Friedrich Schiller
dedic alla vicenda
una tragedia, La
congiura di Fiesco
a Genova. Ecco la
vicenda riassunta in
una serie di stampe
dell800.

3
20

Nel frattempo, nei vicoli cittadini iniziano i tumulti e


Doria, seppur preso alla sprovvista, riesce a fuggire.
Si rifugia a 30 chilometri circa da Genova, nel castello
di Masone, ospite del nobile Adamo Centurione.

I congiurati si impadroniscono di parte della citt. Giannettino, nipote


(e successore designato) di Doria, allarmato esce da palazzo di Fassolo e,
vicino a porta San Tommaso, viene colpito a morte. Leggenda vuole che
Gian Luigi fosse geloso di Giannettino: lo riteneva lamante della moglie.

Alcuni lo seguono, ma altri si rifiutano e vengono trattenuti a palazzo


per evitare che possano dare lallarme (il nobile genovese, per la riuscita
della congiura, contava soprattutto sul fattore sorpresa). Poi Gian Luigi
saluta la moglie, Eleonora Cibo, e si dirige al porto.

Gian Luigi con alcuni dei congiurati al porto per impadronirsi


della potente flotta doriana. Ma proprio mentre tenta di assaltare
una galea cade in mare, la pesante armatura lo trascina a fondo
e muore annegato. La congiura, senza di lui, destinata a fallire.

Inneggiando alla
libert e alla Francia i
Fieschi tentarono di
far sollevare il popolo.
Ma inutilmente
nel nome del popolo. La sera del 2 gennaio 1547 Gian Luigi radun nel suo palazzo di via Lata (uno dei pi belli della
citt) la nobilt genovese rivelando, tra lo
stupore di tutti, i suoi progetti di congiura
contro quello che considerava un tiranno.
Nel frattempo i fratelli di Gian Luigi, Gerolamo e Ottobono, con i loro fedelissimi,
erano nei vicoli di Genova per impadronirsi della citt in nome della libert e della
repubblica. Giocando sulleffetto sorpresa,
e grazie allimpreparazione dei doriani, i
congiurati riuscirono a occupare una parte della citt, disarmando le poche guardie
in circolazione. Il primo a farne le spese fu
il nipote (e successore designato) dellammiraglio, Giannettino Doria, che usc dal
palazzo allarmato dai rumori provenienti
dal porto: a porta San Tommaso
fu ucciso a colpi di archibugio.
morte improvviSa. La mossa decisiva, tuttavia, spettava a
Gian Luigi. Lasciato il consesso
e indossata larmatura, si rec
anche lui al porto. Ma nel tentativo di assaltare una delle galee
doriane accadde limponderabile: Gian Luigi cadde, pare accidentalmente, in mare e, a causa
della pesante corazza, sprofond
tra i flutti, morendo annegato.
Se fosse un film, la congiura
avrebbe qui il suo colpo di scena
narrativo. Proprio mentre le cose
sembravano mettersi al meglio, i
fratelli Fieschi erano rimasti senza guida, molti nobili si erano
dimostrato indifferenti agli appelli di Gian Luigi, mentre il popolo, che avrebbe dovuto, secondo i piani, insorgere contro il
tiranno, non fece nulla. Nei vicoli silenziosi risuonavano solo le
voci dei cospiratori. La congiura
era senza ombra di dubbio fallita.
I Fieschi sapevano che senza lappoggio
di altri non avrebbero potuto controllare a
lungo la citt. Lunica speranza era un in21

Memoria cancellata

REALYEASYSTAR

A destra, quel che rimane oggi


del castello di Montoggio. La
fortezza dei Fieschi (sotto,
in una stampa depoca) fu
distrutta da Andrea Doria
dopo il fallimento della
congiura contro di lui.

La vendetta di Doria fu terribile: il palazzo dei Fieschi a Genova e il castello


di Montoggio furono completamente distrutti e i loro possedimenti divisi
tervento dei francesi, che avevano, almeno a parole, sostenuto Gian Luigi. Tuttavia la speranza rimase vana e il 3 gennaio, per cercare di salvare le pelle, i fratelli Fieschi decisero di accettare la tregua in
cambio del perdono e dellindulto da parte del Senato.

Il delfino

ADP-VILLA DEL PRINCIPE-GENOVA

Giannettino, nipote di
Andrea Doria, fu lunica
vittima dei congiurati.

22

tremenda vendetta. I congiurati, per,


non avevano fatto i conti con il vecchio
ammiraglio. Non appena rientr a Genova dal castello di Masone (a una trentina
di chilometri nellentroterra genovese),
dove aveva trovato rifugio in quella terribile notte, Doria fece ritirare lordinanza di tregua, pubblic un bando contro i
Fieschi, pose sotto assedio i loro castelli e
smembr i loro possedimenti sullAppennino (divisi tra la famiglia Doria, il Ducato di Milano e la Repubblica di Genova). E
per cancellare la memoria urbana di quella scellerata famiglia, fece distruggere il loro palazzo in via Lata, a Genova.
Doria, che defin la congiura Il maggior
tradimento che sia mai stato usato da alcunaltra persona scelerata, aveva avuto,
in quella notte senza sonno, tutto il tempo di pensare a una vendetta, macerandosi nel rancore e fantasticando sul modo di farla pagare cara ai Fieschi. E qui la
sceneggiatura diventa pulp. Il cadavere
di Gian Luigi, ripescato dal mare, venne
esposto per mesi nella Darsena, e poi ributtato in mare per impedire il funerale e
che avesse una sepoltura. Gerolamo, dopo
una lunga resistenza nel castello di Montoggio, fu ucciso e il castello raso al suolo. Ottobono venne catturato qualche anno dopo a Porto Ercole e, rinchiuso vivo in
un sacco, fu buttato in mare.

La crudelt degli uomini di Doria travolse anche i sostenitori dei Fieschi: Vincenzo Calcagno, ex cameriere di Gian Luigi
e poi capitano del contingente entrato in
azione a porta San Tommaso, fu ritenuto
responsabile della morte di Giannettino e
scannato con altri tre. Gli ordini dellammiraglio erano chiari: nessuna piet.
idee vaghe. Ma che cosa sarebbe successo se Gian Luigi non fosse morto e la congiura avesse avuto successo? Per quanto
gli storici abbiano analizzato i documenti,
non si capisce quale fosse il progetto politico: il Fieschi voleva porre al governo di
Genova qualcuno di sua fiducia, o guidare
lui stesso (poco pi che ventenne) la citt? E come avrebbe ripagato il popolo se
si fosse sollevato?
Infine, cera una questione internazionale da non sottovalutare. Genova era sotto
la protezione dellimpero spagnolo di Carlo V, ma faceva gola ai francesi, che si sarebbero voluti impossessare della sua flotta. Eppure, quando fu il momento di intervenire, a Parigi fecero finta di niente, poco
convinti. Lunico a credere nelloperazione era stato Gian Luigi, forse non del tutto consapevole di che cosa significasse governare una citt fondamentale sullo scacchiere europeo del Cinquecento. Cosa che
Andrea Doria, invece, sapeva benissimo.
Federica Ceccherini

STORIA DELLE IDEE

Il talento sembra
concentrarsi in
certe epoche
e luoghi, in
cui convivono
personalit
geniali. Perch?

UN GENIO
Innovatori

A destra, dallalto: Sigmund


Freud, Gustav Klimt
(protagonisti dellondata di
genialit nella Vienna fin de
sicle) e Leonardo da Vinci,
personaggio simbolo del
Rinascimento italiano.

OLANDA
XVII SEC.

VIENNA

PARIGI

FINE 800

ANNI 20-30

FIRENZE
INFOGRAFICA: VITTORIO SACCHI

400-500

ATENE

V-IV SEC. A.C.

I 5 MOMENTI DORO DELLA STORIA

In determinati luoghi e periodi storici si concentr un alto numero di uomini oggi


considerati geniali per la portata rivoluzionaria delle loro idee e delle loro opere.
24

TIRA LALTRO

GETTY IMAGES (25)

olitario, malinconico e un po matto. questa limmagine romantica del genio, lindividuo molto pi
avanti dei suoi contemporanei, che
tende a isolarsi perch il mondo non lo capisce e lo capir in genere molti anni dopo la sua morte. Unimmagine rinforzata
dallidea antica, e non del tutto superata,
che un genio sia tale fin dalla nascita, destinatario di un dono divino, come si diceva ieri, o di un patrimonio genetico eccezionale, come si direbbe oggi.
Ebbene, questa idea destinata a tramontare. E non solo perch tutti gli studi sulla genialit dimostrano che dietro a
ogni talento eccezionale ci sono sempre
anni e anni di impegno e una buona dose
di stacanovismo. Ma soprattutto perch,
facendo unanalisi storica del fenomeno,
ci si accorge che le menti pi geniali non
sono sparse qua e l nello spazio e nel
tempo, come ci si aspetterebbe se si trattasse di un fenomeno puramente casuale (un dono piovuto dal cielo), ma sono
concentrate in particolari luoghi e in particolari periodi. Insomma: se si va a vedere chi bazzicava nellagor di Atene nel V
secolo a.C., per le vie di Firenze nel Rinascimento, nei porti olandesi del Seicento,
nei salotti della Vienna fin de sicle o nei
caff parigini degli Anni ruggenti, e forse
anche nelle startup della Silicon Valley di
qualche anno fa, viene proprio da pensare
che per diventare un genio sia importante,
prima di tutto, trovarsi nel posto giusto al
momento giusto.
Un essere speciale. Il fenomeno del genio affascina fin dallantichit. I Greci (che
diedero lavvio al culto dei grandi uomini)
lo chiamavano daimon e lo consideravano
una sorta di voce interiore ispirata dagli
di. I Romani lo chiamavano genius (da
geno, generare) per sottolinearne la presenza naturale fin dalla nascita. Unidea, questultima, ripresa durante il Rinascimento, quando
la fama e limmortalit si imposero come virt in
contrapposizione allesaltazione
medioevale dellu25

LAPOGEO DELLA GRECIA CLASSICA


Cresciuta economicamente dopo le Guerre persiane, Atene si impose come centro del
mondo greco. Vi giunsero filosofi, artisti e avventurieri, attratti dal mecenatismo di Pericle.
PLATONE (428-348 A.C.)
Fu discepolo di Socrate e
maestro di Aristotele.
GENIO PERCH: con le
sue dottrine metafisiche,
etiche, politiche ed estetiche, ha influenzato il
destino della filosofia (ma
anche della letteratura)
occidentale.

PERICLE (495-429 A.C.)


Guid la politica ateniese per oltre trentanni, tra il 461 e il 429 a.C.
GENIO PERCH: statista diventato un modello per i posteri, esalt la democrazia
ateniese e fece della sua citt un centro di cultura.

SOFOCLE (496-406 A.C.)


Autore tragico e stratega,
amico di Pericle.
GENIO PERCH: rivoluzion
la tragedia introducendo
il terzo attore. Con i suoi
complessi personaggi
(Edipo, Elettra) avvi una
riflessione sulla condizione
umana, ancora attuale.

DEMOCRITO (460-370 A.C.)


Filosofo originario della
Tracia, scelse di fermarsi
ad Atene.
GENIO PERCH: per la sua
teoria atomista ritenuto
il padre della fisica.

SENOFONTE (430-355 A.C.)


Detto ape attica, fu lautore pi versatile: scrisse
su diversi argomenti.
GENIO PERCH: si pu
considerare il primo
divulgatore.

ANASSAGORA (496-428 A.C.)


Nel 462 a.C. si stabil ad
Atene, importandovi la
filosofia dallAnatolia.
GENIO PERCH: fu il primo
fisico pluralista (tutte le
cose sono in ogni cosa).

PROTAGORA (486-411 A.C.)


Nato in Tracia, soggiorn
pi volte ad Atene.
GENIO PERCH: il padre
della sofistica, che poneva luomo al centro della
riflessione filosofica.

TUCIDIDE (460-404 A.C.)


Ateniese, tra i massimi
storici dellantichit.
GENIO PERCH: La Guerra
del Peloponneso, escludendo gli di, ritenuto
un capolavoro moderno.

ARISTOFANE (450-385 A.C.)


Commediografo, viveva
la sua attivit come una
missione educatrice.
GENIO PERCH: considerato linventore della
satira socio-politica.

EURIPIDE (485-407 A.C.)


Tragediografo, fu amico di
Socrate e rivale di Sofocle.
GENIO PERCH: grande
sperimentatore, tratteggi
le dinamiche psicologiche
con inedito realismo. I suoi
eroi tormentati, spesso
donne (Medea, Fedra, Andromaca), sono moderni.

ATENE
V-IV SECOLO A.C.

FIDIA (490-430 A.C.)


Ad Atene progett il Partenone.
GENIO PERCH: dimostr eccezionali
abilit di architetto e scultore,
diventando lartista pi richiesto.

IPPOCRATE (460-377 A.C.)


Medico, nato a Kos, contribu a vincere la
peste di Atene nel 429 a.C.
GENIO PERCH: rivoluzion la medicina,
liberandola dalle influenze divine.

SOCRATE (470-399 A.C.)


Discuteva spesso nellagor
con i sofisti e con i numerosi discepoli e ammiratori.
GENIO PERCH: fu tra i
principali filosofi antichi,
soprattutto per il metodo
dindagine (il dialogo critico
e linduzione). considerato il padre delletica.

Il Rinascimento for quando Cosimo de Medici promosse lo studio dei


classici: dopo i secoli bui del Medioevo, luomo veniva rimesso al centro
milt. Erano gli anni in cui si affermava
un nuovo genere letterario, quello delle
biografie degli uomini illustri (ripreso per
la verit dal classico Vite parallele del greco Plutarco), il cui massimo esempio furono le Vite de pi eccellenti pittori, scultori et architettori
di Giorgio Vasari: un testo in
cui degli artisti

pi grandi venivano raccontati aneddoti


curiosi, spesso falsi, con il fine di confermarne lassoluta eccezionalit.
Pi avanti, nel Settecento, gli autori
dellEncyclopdie dedicarono ben sei pagine alla voce genio. Confermando lantica idea del dono naturale, proprio di pochissimi esseri al di fuori del comune e
fuori dal proprio tempo. Perfino il razionale Immanuel Kant (1724-1804) afferm
che il genio una qualit che non pu es-

sere insegnata o trasmessa ma misteriosamente concessa dalla natura a certe persone e muore con loro.
Spontaneit della creazione, sregolatezza, mancanza di misura e forza rivoluzionaria furono gli ingredienti aggiunti alla ricetta del genio dai romantici: unidea che, attraverso il positivismo, arrivata fino a noi.
lUnatici. Cesare Lombroso aggiunse per un particolare: nel 1877, con la pub-

blicazione del suo Luomo di genio, defin degenerato il carattere delluomo di


genio, ripescando un concetto di Aristotele: il filosofo greco del IV secolo a.C. era
infatti stato il primo a domandarsi perch
gli uomini deccezione fossero cos spesso malinconici, ipotizzando una parentela
tra la creativit e la depressione, che allora
si chiamava genericamente follia. Unidea
ripresa dallumanista Marsilio Ficino (che
nel 1494 sostenne linfluenza di Saturno,
il pianeta della malinconia, sulle menti geniali) e dallEncylopdie illuminista.
Lipotesi gode ancora oggi di una certa
considerazione. Molti studi hanno infatti
mostrato una relazione tra la genialit e il
disturbo bipolare dellumore: in questi casi (statisticamente una minoranza) lo sviluppo di una capacit e di un talento sembra essere una vera e propria strategia di
sopravvivenza rispetto alla malattia. Ma
questo ci fa tornare alla questione chiave
del mistero del genio, che oggi comincia a
essere chiarita: il genio non sarebbe mai,
ma proprio mai, innato.
Geni non si nasce. Il primo a mettere in
discussione lidea del dono divino fu Darwin. E dopo di lui diversi studi hanno gradualmente messo in luce una verit offuscata dal mito dellessere speciale. Il ge-

IL RINASCIMENTO ITALIANO
Fu unepoca segnata dalla singolare fioritura di multiformi
ingegni. La loro caratteristica principale? Leclettismo.
DONATELLO (1386-1466)
Scultore, visse e lavor
soprattutto a Firenze.
GENIO PERCH: super
larte romana classica con
un espressionismo nuovo
e inquieto.
LEONARDO DA VINCI
(1452-1519)
Pittore, ingegnere e scienziato, visse anche a Firenze.
GENIO PERCH: eclettico innovatore, ritenuta la mente pi grande dellumanit.

MICHELANGELO (1475-1564)
Scultore, pittore, architetto
e poeta, si form nella bottega del Ghirlandaio.
GENIO PERCH: con opere
come il David o la Cappella
Sistina, uno degli artisti
pi grandi di sempre.

MASACCIO (1401-1428)
Nel 1418 and a Firenze.
GENIO PERCH: rinnov
la pittura rifiutando gli
eccessi decorativi del
tempo e introducendo
figure plastiche e reali.
FILIPPO BRUNELLESCHI
(1377-1446)
Architetto e ingegnere.
GENIO PERCH: nella grandiosa cupola del Duomo di
Firenze adott numerose
soluzioni innovative.

FIRENZE
TRA IL 400 E IL 500

LORENZO DE MEDICI
(1449-1492)
Il Magnifico fu signore di
Firenze dal 1469 alla morte.
GENIO PERCH: mecenate e
poeta, promosse una politica di pace ed equilibrio.

Filippo Brunelleschi:
insieme a Donatello e
Masaccio, ritenuto
uno dei padri fiorentini
del Rinascimento.

LEON BATTISTA ALBERTI


(1404-1472)
Architetto, progett tra
laltro la facciata di Santa
Maria Novella a Firenze.
GENIO PERCH: fu maestro della prospettiva.

PIERO DELLA FRANCESCA


(1415-1492)
Pittore e matematico.
GENIO PERCH: brill per il
rigore della ricerca prospettica, la plasticit delle figure
e luso della luce.

RAFFAELLO SANZIO
(1483-1520)
Nato a Urbino, frequent
assiduamente Firenze.
GENIO PERCH: innov luso del colore e rivaleggi
con Michelangelo.

LUCA PACIOLI (1445-1517)


Nato a San Sepolcro
(Arezzo), nel 1470 entr
nellordine francescano.
GENIO PERCH: considerato il fondatore della
moderna contabilit.

FRANCESCO DI GIORGIO
MARTINI (1439-1501)
Ingegnere e artista.
GENIO PERCH: per i trattati di architettura militare, ritenuto il fondatore
dellarte fortificatoria.

PAOLO DAL POZZO TOSCANELLI (1397-1482)


Medico, matematico,
astronomo e cartografo.
GENIO PERCH: ispir
il viaggio di Cristoforo
Colombo.

SANDRO BOTTICELLI
(1445-1510)
Con Leonardo frequent
la bottega del Verrocchio.
GENIO PERCH: dipinse
una bellezza malinconica
e senza tempo.

NICCOL MACHIAVELLI
(1469-1527)
Storico, statista e filosofo
dedic a Cesare Borgia
lopera Il Principe.
GENIO PERCH: il fondatore della scienza politica.
27

A far forire lOlanda


contribu lenergia a
basso costo prodotta
dai mulini a vento

nio non affatto un dono elargito magicamente a pochissimi fortunati, sostiene


oggi Michael Howe, psicologo della Exeter
University, in Gran Bretagna. I geni arrivano a realizzare le opere o a effettuare le
scoperte per cui sono universalmente apprezzati in due fasi piuttosto lunghe, e che
in parte si sovrappongono: la prima, in cui

IL SECOLO DORO OLANDESE


Favorite dai commerci e dallumanesimo di Erasmo da Rotterdam,
le scienze e le arti olandesi divennero le pi acclamate del mondo.
CHRISTIAAN HUYGENS
(1629-1695)
Matematico, fisico e astronomo, amico di Cartesio e
Pascal, visse allAia.
GENIO PERCH: invent
lorologio a pendolo, spieg
gli anelli di Saturno e fece
scoperte sullottica e sul calcolo delle probabilit.

REMBRANDT (1606-1669)
Nato a Leida, fu scoperto
dal padre di Christiaan
Huygens, che gli procur
importanti commissioni
dalla corte reale dellAja.
GENIO PERCH: il suo uso
della luce e gli autoritratti
ne fanno un maestro unico.

CARTESIO (1596-1650)
Filosofo e matematico
francese, visse soprattutto a
Leida, dove pubblic il suo
Discorso sul metodo.
GENIO PERCH: il filosofo del
cogito ergo sum considerato il primo pensatore
moderno. Diede vita al
razionalismo.

acquisiscono capacit particolari, e la seconda in cui esprimono la creativit che


li porter alla scoperta o al capolavoro.
Lanalisi delle biografie di personalit
eccezionali ha permesso a Howe di individuare una serie di caratteristiche comuni: grande interesse per il proprio lavoro,
impegno costante, forte senso di indipendenza, concentrazione feroce, tolleranza
alle frustrazioni e capacit di sopportare
uno sforzo mentale prolungato. Una ferrea autodisciplina seguirono, per esempio,
Masaccio, Edgar Allan Poe, Czanne, Michelangelo, Leonardo (i cui taccuini testimoniano unattivit forsennata di ricerca,
al limite dellossessivit), Beethoven (che
scriveva fino alle tre del mattino), Flaubert
(che lavorava dalle 10 alle 12 ore al giorno) o Chopin (che stava fino a 6 settimane sulla stessa pagina). Come disse Thomas Edison, che di genio doveva intendersene visto che registr oltre 1.000 brevetti
tra cui quello per la lampada a incandescenza, il genio lun per cento ispirazione e il 99 per cento sudore.
Rembrandt: genio
per il sapiente uso
del chiaroscuro e
per la teatralit dei
suoi dipinti.

OLANDA
XVII SECOLO

ANTONI VAN LEEUWENHOEK


(1632-1723)
Ottico e naturalista, visse a
Delft e ad Amsterdam.
GENIO PERCH: invent il
microscopio, scoprendo
cos protozoi e batteri e
gettando le basi della microbiologia. Scopr anche
i globuli rossi del sangue.
28

JAN VERMEER (1632-1675)


Visse a Delft, nellOlanda
Meridionale.
GENIO PERCH: i suoi
quadri sono frutto di una
tecnica unica. Con un
uso sapiente della luce e
dei colori, conferiva una
grande forza psicologica
ai suoi dipinti.

BARUCH SPINOZA
(1632-1677)
Filosofo, nacque e si form
ad Amsterdam.
GENIO PERCH: critic le
letture irrazionalistiche
della Bibbia e tutte le forme
di dispotismo, segnando un
ritorno alla razionalit greca
e anticipando lIlluminismo.

LA CAPITALE FIN DE SICLE


Tra il 1890 e il 1918 ricerca artistica, scienza, letteratura, nascita della psicoanalisi e fiorire
della cultura ebraica fecero di Vienna il fulcro cosmopolita della modernit.
SIGMUND FREUD
(1856-1939)
La sua famiglia, di origine
ebraica, si trasfer a Vienna
nel 1860.
GENIO PERCH: rivoluzion
il modo di considerare la
mente umana. Scopr i
processi psichici inconsci e
fond la psicoanalisi.

ARTHUR SCHNITZLER (1862-1931)


Scrittore viennese, fu molto influenzato dalle teorie di Sigmund Freud.
GENIO PERCH: rivel la sessualit inconscia delle donne con linnovativo ricorso
al monologo interiore (come nei racconti La signorina Else e Doppio sogno).

LUDWIG WITTGENSTEIN
(1889-1951)
Filosofo, ingegnere e
logico di origini ebraiche. Scrisse il Tractatus
logico-philosophicus.
GENIO PERCH: diede
contributi fondamentali alla filosofia del linguaggio.

KURT GDEL (1906-1978)


Matematico e logico,
frequent il Circolo di
Vienna, luogo di ritrovo di
scienziati e filosofi.
GENIO PERCH: tra i pi
grandi logici della Storia.

OSKAR KOKOSCHKA
(1886-1980)
Frequent Klimt e Schiele, am Alma Mahler.
GENIO PERCH: dipingeva
gli aspetti pi duri e sconcertanti dellesistenza.

ADOLF LOOS (1870-1933)


Architetto, amico dellautore satirico Karl Kraus.
GENIO PERCH: uno dei
pionieri dellarchitettura
moderna e un anticipatore della Bauhaus.

ERNST MACH (1838-1916)


Fisico e filosofo, studi
allUniversit di Vienna.
GENIO PERCH: diede
contributi fondamentali
alla fisica sperimentale e
alla cosmologia.

EGON SCHIELE (1890-1918)


Pupillo di Klimt, mor a 28
anni per la spagnola.
GENIO PERCH: con i suoi
nudi tormentati uno
dei massimi esponenti
dellespressionismo.

ARNOLD SCHNBERG
(1874-1951)
Di famiglia ebrea.
GENIO PERCH: fu il primo
musicista ad allontanarsi
dal sistema tonale per il
metodo dodecafonico.

GUSTAV KLIMT (1862-1918)


nacque e visse a Vienna. Nel
1897, ebbe una breve storia
damore con Alma Mahler.
GENIO PERCH: iniziatore
dellArt Nouveau, amante
dei simboli e dei preziosismi cromatici, fu il primo
artista a tener conto dellinconscio nelle sue opere.

VIENNA
FINE 800-PRIMO 900

ROBERT MUSIL (1880-1942)


Scrittore, ottenne il dottorato in filosofia con una tesi sulle teorie
di Mach. A Vienna lavor come bibliotecario allistituto tecnico.
GENIO PERCH: il suo capolavoro, Luomo senza qualit (ambientato
a Vienna), denuncia in modo caustico la crisi della modernit.

ammUcchiate Geniali. Se il genio fenomeno raro non innato, se ne deduce


che il contesto sia determinante per permettere lo sviluppo delle potenzialit. Sarebbero dunque anche le condizioni storiche a permettere lo sviluppo dei cosiddetti cluster (in inglese, ammasso) riassunti
in queste pagine. Ma quali sono tali condizioni? Valutando le epoche e le citt in
cui il fenomeno si verificato, si possono
ipotizzare almeno cinque fattori-chiave.
1. Il primo la fioritura economica, con
la disponibilit di risorse a cui accedere
per realizzare i propri progetti.

2. Il secondo la presenza di committenti e mecenati, in grado di riconoscere il


talento e di investirvi.
3. Il terzo un clima culturale che valorizzi luomo e le sue capacit. Come fu la
filosofia platonica nellantica Grecia, lumanesimo premessa del Rinascimento e
del Secolo doro olandese, la passione intellettuale per lintrospezione che inaugur a Vienna quella che il premio Nobel Eric Kandel ha recentemente battezzato Let dellinconscio (Raffaello Cortina) e oggi il mito americano del self made
man, che ha spinto personaggi come Ste-

GUSTAV MAHLER (1860-1911)


Compositore e direttore
dorchestra di origine ebraica. Per i ripetuti tradimenti
della moglie Alma, si rivolse
anche a Sigmund Freud.
GENIO PERCH: svilupp
il linguaggio romantico,
aprendo la strada alla musica del Novecento.

ve Jobs o Mark Zuckerberg a credere nei


propri progetti.
4. Il quarto fattore la libert dazione
e lapertura al nuovo e al diverso. I geni
abbondano quando aumentano le libert individuali: come accaduto quando limpero asburgico
ha esteso agli ebrei
laccesso alle libere professioni. E
quando linnovazione sollecitata per reagire a un
passato da dimentica29

Nella Ville lumire dopo


la Grande guerra cera
voglia di ricominciare
ripartendo da zero
re: il caso delle avanguardie artistiche
parigine dopo la Prima guerra mondiale
ma anche dellEuropa minata dalla peste
del Trecento, cui segu un diffuso desiderio di rinascita.
5. Il quinto, infine, il contatto con altri talenti straordinari, che favorisce la collaborazione, ma anche la competizione.
Tendono invece a scoraggiare lo sviluppo della creativit i regimi totalitari in cui
vige la censura, alcune convinzioni religiose (come lidea che la fortuna delluomo sia solo nellaldil), la crisi economica e lassenza di meritocrazia.
incompresi. Resta, per, unultima considerazione: i momenti doro qui descritti furono anche quelli che seppero
tramandare meglio ai posteri i talenti individuali. Questo potrebbe averci indotto a pensare che quelle epoche avessero
prodotto un numero spropositato di geni. quindi possibile che epoche e luoghi
meno conosciuti o meno portati a esaltare il genio pullulassero di altrettanti talenti, che non hanno per avuto il privilegio
di passare alla Storia.

GLI ANNI RUGGENTI


A Parigi tra le due guerre, a Montmartre e Montparnasse, si
intrecciarono le avanguardie artistiche americane ed europee.
AMEDEO MODIGLIANI
(1884-1920)
Livornese, si trasfer a
Montmartre nel 1906.
GENIO PERCH: i suoi nudi
e volti femminili sono capisaldi dellarte moderna.
MARCEL PROUST (1871-1922)
Di famiglia ricca, frequent
gli ambienti raffinati dellaristocrazia parigina.
GENIO PERCH: scrisse il
monumentale romanzo Alla ricerca del tempo perduto.

SALVADOR DAL (1904-1989)


Spagnolo, visit per la prima volta Parigi nel 1926.
GENIO PERCH: artista poliedrico ed eccentrico, noto
soprattutto per le immagini
suggestive e bizzarre delle
sue opere surrealiste.

MARCEL DUCHAMP
(1887-1968)
A Parigi tra il 23 e il 42.
GENIO PERCH: fu linventore dellarte concettuale
(lopera pi celebre
lurinatoio rovesciato).
ERNEST HEMINGWAY
(1899-1961)
Giunse a Parigi con gli scrittori espatriati americani.
GENIO PERCH: molte sue
opere sono pietre miliari
della letteratura americana.

PARIGI

Marta Erba

ANNI 20 E 30

PABLO PICASSO (1881-1973)


Spagnolo, nel 1900 si trasfer a Parigi.
GENIO PERCH: massimo
esponente del cubismo,
cambi per sempre la storia
della pittura e dellarte.

Con Hemingway
giunsero a Parigi gli
scrittori della Lost
generation, tra cui
Fitzgerald, Miller,
Steinbeck, Eliot.
30

LUIS BUUEL (1900-1983)


Spagnolo, esord a Parigi
con il cortometraggio Un
chien andalou (1928).
GENIO PERCH: surrealista,
stato uno dei pi grandi
registi del XX secolo.

MAN RAY (1890-1976)


Nato a Philadelphia, segu
Duchamp a Parigi. Qui conobbe gli artisti pi influenti, soprattutto i surrealisti.
GENIO PERCH: rivoluzion
larte della fotografia.

GEORGES SIMENON
(1903-1989)
Scrittore nato a Liegi, si trasfer a Parigi nel 1922.
GENIO PERCH: creatore
del commissario Maigret,
scrisse circa 500 romanzi.

ANTONIN ARTAUD
(1896-1948)
Nato a Marsiglia, nel 1920
si trasfer a Parigi.
GENIO PERCH: considerato il padre di molto
teatro contemporaneo.

HENRI MATISSE
(1869-1954)
A Parigi dal 1887.
GENIO PERCH: lesponente di maggior spicco
della corrente artistica
dei Fauves.

MARC CHAGALL
(1887-1985)
Pittore russo di origini
ebraiche, a Parigi dal 23.
GENIO PERCH: uno
degli artisti pi originali e
fantasiosi del Novecento.

ALBERTO GIACOMETTI
(1901-1966)
Nato nel canton Grigioni
(Svizzera), studi a Parigi.
GENIO PERCH: scultore
innovativo per le sue figure esili ed essenziali.

PIET MONDRIAN
(1872-1944)
Olandese, visse a Parigi
tra il 1919 e il 1938.
GENIO PERCH: il suo stile
minimalista continua a
ispirare larte e il design.

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Gomera, Funchal, Santa Cruz de La Palma e Santa Cruz de Tenerife,
dove alternare momenti di relax in spiaggia e shopping.
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La Santa
Maria, museo
Las Palmas

Marocco,
Marrakech

PRIMO PIANO

Inarrestabile
Alessandro Magno vittorioso
nella Battaglia di Isso (333 a.C.)
contro Dario III, nel celebre
mosaico di Pompei.

Le origini,
leducazione, i lati
oscuri e le conquiste
delluomo che 2.300
anni fa port la Grecia
alle porte dellIndia.

LAMBIGUO
ALESSANDRO
pag. 34

LE MAPPE
DELLIMPERO
pag. 40

A SCUOLA DA
ARISTOTELE
pag. 42

LUISA RICCIARINI/LEEMAGE

I NEMICI
PERSIANI

Alla
conquista
dell

EST

pag. 48

NELLA CULLA
MACEDONE
pag. 54

I SEGRETI DELLA
FALANGE
pag. 60

PADRONE
DELLASIA
pag. 62

I POPOLI
DELLIMPERO
pag. 68
33

PRIMO PIANO

Dominatore del mondo

NATIONAL GEOGRAPHIC

A sinistra, una statua di Alessandro nelle vesti del


dio Pan, oggi al museo archeologico di Pella (Grecia).
Sullo sfondo, in un dipinto ottocentesco, lo scontro
con i regni indiani, nellattuale Pakistan.

Personaggio tra i pi celebrati


della Storia, Alessandro
Magno ebbe molti volti:
impetuoso e accorto,
dionisiaco e apollineo,
spietato e generoso

TOM LOVELL/NATIONAL GEOGRAPHIC C

IL SEMIDIO

olle, fortissimamente volle essere il pi grande di tutti. Un


eroe, lunico sovrano della Terra, il conquistatore senza eguali, un dio. Tanto ci credette, che ci riusc.
La sua breve parabola la miglior dimostrazione che la fortuna assiste gli audaci. Ma il fascino inesauribile di Alessandro Magno (356-323 a.C.) non risiede
solo nel titanismo, nellambizione smo-

data, nel valore militare, nel desiderio


di superare i propri limiti e i confini del
mondo conosciuto. Sta anche e soprattutto nella complessit: nella combinazione-conciliazione misteriosa e felice di
molti opposti.
MultiforMe. Alessandro era un seguace dichiarato di Dioniso, al cui culto
venne iniziato fin da piccolo dalla madre Olimpiade; ma nellazione politica

e militare mostr segni inequivocabili


di unintelligenza apollinea, pragmatica,
riflessiva, lungimirante. Non era solo un
condottiero impetuoso, come lo definisce Plutarco: si rivel anche un politico
accorto e un diplomatico astuto. Un leader che sapeva includere, come si direbbe oggi. Un precursore della societ multietnica. Spietato con i traditori, indulgente e generoso con gli avversari leali.
35

NATIONAL GEOGRAPHIC

Nozze di massa
Per favorire lintegrazione
tra popoli, Alessandro
Magno impose ai propri
soldati di sposare donne
dellalta nobilt persiana.

Secondo Plutarco, Alessandro si sentiva in competizione con Filippo II:


quanto pi ereditava dal padre, tanto meno poteva conquistare da solo
A immagine e somiglianza del suo dio
elettivo, amava bere e vivere da nomade sotto una tenda, ma era al tempo stesso uomo di cultura: conosceva e praticava
la medicina, recitava a memoria le tragedie di Euripide, non saddormentava senza aver letto qualche verso dellIliade, mostrava uno spiccato interesse per le scienze. Incarnava la molteplicit delle nature umane. Nessun altro uomo, osserva
Pietro Citati, autore di una biografia del
condottiero (Alessandro Magno, Adelphi),
giunse forse a comprendere in s tante
persone diverse, distribuite intorno a un
centro, che continua a sfuggirci. Alternava il furore e la freddezza, la temerariet
e la prudenza, la velocit e la lentezza, la
sfrenatezza e la moderazione; la crudelt e
la piet, larroganza e la dolcezza, lo slancio verso linfinito e lattenzione alle minime sfumature.

Sogni di gloria. La megalopsychia, come i Greci chiamavano la grandezza danimo, e la sete di gloria erano inscritte nel
suo Dna: la famiglia del padre, Filippo II di
Macedonia, vantava tra gli ascendenti Ercole, figlio di Zeus; quella materna, i Molossi (dinastia regnante nellEpiro), Achille, leroe della guerra di Troia. Segni soprannaturali e sogni premonitori, del resto, si sprecarono al suo concepimento.
Quasi inevitabile che il rampollo, che vide
la luce nel fastoso palazzo reale di Pella il
20 luglio del 356 a.C., crebbe nel culto degli eroi e degli ideali omerici incarnati da
Achille, Aiace, Agamennone e magnificati
dallIliade: agonismo, rivalit, onore, vendetta. La tensione a essere sempre il migliore e il senso dellamicizia, come quella
che legava il mitico pi veloce (Achille)
a Patroclo: sentimento che Alessandro prov per il compagno di giovent Efestione.

Il lato oscuro del conquistatore

n genere amabile e
generoso, Alessandro
possedeva anche un lato
vendicativo e collerico.
Specie quando si ubriacava
(e negli ultimi anni pare capitasse spesso), cadeva in
preda a eccessi di crudelt.
Spietato. Non perdon
al suo storico di corte Callistene di averlo criticato
per ladozione del cerimo-

36

niale persiano e, con un


pretesto, anni dopo lo fece
processare e impiccare.
Nel 328 a.C., durante un
banchetto, ubriaco, trafisse
con una lancia uno dei suoi
migliori amici e generali,
Clito il Nero, reo come
Callistene di aver dato voce
ai mugugni generali per i
suoi nuovi atteggiamenti.
Ripresosi dalla sbornia, lo

pianse, inconsolabile, per


due giorni interi. Elimin
anche un altro dei suoi
fidi collaboratori, Filota,
comandante della cavalleria degli hetairoi, per un
sospetto (infondato) di
congiura. Per completare
lopera, si sbarazz subito
dopo del padre di Filota,
Parmenione, valoroso e
leale braccio destro.

Il primo contendente, Alessandro lebbe in casa, nel padre. Assistette allirresistibile ascesa del genitore e della potenza
macedone non senza gelosie e insofferenze. Mio padre si prender tutto e non mi
lascer la possibilit di compiere con voi
qualche grossa, luminosa impresa, si sfogava con gli amici. Egli infatti, chios lo
storiografo Plutarco, non aspirava a piaceri o ricchezze, ma a virt e fama, e pensava che quanto pi riceveva dal padre,
tanto meno avrebbe guadagnato da solo.
Allo spirito di competizione saggiunse,
nel 337 a.C., una buona dose di autentico rancore. Nellestate di quellanno Filippo prese in sposa una giovanissima macedone, Cleopatra, unica non straniera delle sue sette mogli. Al banchetto nuziale lo
zio della sposa, Attalo, auspic che dallunione potesse nascere il legittimo erede al
trono, dando implicitamente del bastardo
ad Alessandro, erede designato ma figlio
dunepirota. Il giovane insorse: offeso lui
e offesa la madre, fin l trattata con particolare riguardo in quanto genitrice del delfino. Prese Olimpiade e si ritir con lei in
Epiro. Si rappacific col padre lanno dopo, ma era solo una riconciliazione di facciata. Che non allontana da lui il sospetto di parricidio quando, pochi mesi dopo, nellautunno del 336, Filippo cadde
sotto le pugnalate duna guardia del corpo. Fu dunque in un clima da tragedia che
avvenne il passaggio del testimone. Alessandro eredit una guerra appena dichia-

GAUGAMELA, 331 A.C.


LA CADUTA PERSIANA

opo la disfatta di Isso,


Dario III riusc a raccogliere un nuovo esercito, di circa 200mila fanti, 45mila cavalieri, un centinaio di
carri falcati e qualche decina di elefanti. Avanzando in Mesopotamia
con 40mila fanti e 7mila cavalieri,

Dario aveva predisposto


carri e cavalleria per
avvolgere la linea
macedone, lasciando
la fanteria a resistere
al centro. Alessandro,
come al solito, si dispose
sulla destra; Parmenione,
sulla sinistra, ebbe il
compito di sostenere
lurto nemico.

Alessandro incontr il nemico nella


stretta pianura di Gaugamela (oggi nel Kurdistan iracheno). Il Macedone ricorse ancora una volta alla sua tattica preferita, mettendosi
alla testa degli hetairoi sullala destra, mettendo in fuga Dario III e i
suoi, ormai in rotta.

Persiani
Macedoni

Alessandro affid alla


fanteria leggera il
compito di respingere i
carri falcati, ai portatori
di scudo quello di
aprire un varco nelle file
persiane e la falange
impegn il centro
dellesercito persiano
mentre gli hetairoi lo
sfondarono sul fianco.

DESTINO SEGNATO
Dario riusc a
mettersi in salvo,
ma solo per andare incontro al
tradimento e alla
morte di l a pochi
mesi.

CARRI
Quelli falcati
dovevano essere
larma decisiva di
Dario, ma furono
neutralizzati.

SOL90

PREDA SFUGGITA
Alessandro punt
fin dallinizio della
battaglia a catturare Dario, ma non
ci riusc.

B DIFFERENZIATO

A SCHIERAMENTO

HETAIROI CONTRO IMMORTALI


La vittoria fu assicurata dagli hetairoi
(i Compagni del re), la cavalleria dlite
guidata dallo stesso Alessandro. A
combattere con Dario cerano gli Immortali,
la guardia personale del re persiano.

IMMORTALI IN FUGA
Le truppe dlite persiane si
interposero per consentire
a Dario di ripiegare.

ESERCITO IN ROTTA
La fuga di Dario III semin il panico
fra i Persiani. Una volta tornato ad
aiutare Parmenione, in difficolt,
Alessandro pot distruggere quel
che restava delle forze persiane.

Per non essere percepito dai sudditi come un oppressore, ammantava il


potere di liberalit e progressismo. Gli imperatori romani lo imiteranno

SCALA

Una delle
numerose statue
celebrative di
Alessandro, qui
nelle vesti di
Ares, il dio
greco della
guerra.

rata contro i Persiani. Aveva ventanni ed


era un efebo biondo, non molto alto, dalla carnagione chiara, guance e petto facili ad arrossarsi (il che, stando a Plutarco,
denotava indole ardente e collerica). Il suo
sguardo aveva poco di marziale: era languido e sensuale, da innamorato. Ma lumidit degli occhi era ingannevole: istruito a dovere nellarte della guerra, Alessandro aveva coraggio da vendere e propositi
molto bellicosi.
autore del proprio Mito. Le sue prime
sortite furono nei Balcani, a spese dei turbolenti vicini Triballi e Illiri. Poi tocc a
Tebe, che aveva osato ribellarsi. La punizione fu spietata: strage di civili e soldati, i pochi superstiti venduti come schiavi, risparmiati dellabitato solo i templi
e la casa di Pindaro, poeta caro al giovane condottiero. A quel punto, e siamo nella primavera del 334, pot dar corso alla spedizione contro i Persiani, linizio
dunavventura infinita.
Se il padre, divenuto capo dei Greci dopo
esser stato per anni il barbaro da sconfiggere, voleva limitarsi a liberare le citt greche dellAsia Minore, Alessandro radicalizz laspetto ideologico delloperazione. Ergendosi ad alfiere dellellenismo, assegn
la parte dei barbari ai Persiani. Una serie
di atti simbolici costell il suo passaggio in
Asia Minore, a rappresentare la continuit
tra le sue gesta e quelle degli amati eroi di
Ilio. Alessandro si pose sullo stesso piano
degli avi Ercole e Achille: si iss sul piedistallo del mito.
Tra un sacrificio a Poseidone e uno ad
Atena, ripet il gesto di Protesilao, il primo
acheo sbarcato in Asia, offr un sacrificio
riparatore a Priamo e, nudo e unto dolio

come un atleta, gir con i compagni attorno di corsa, come si usa, alla stele di Achille (cos racconta Plutarco). Da l in avanti ebbe cura di circonfondere ogni tappa
del suo progetto dunaura soprannaturale. Non per nulla, tra artisti e scienziati, si
port al seguito alcuni indovini e uno storiografo, Callistene, incaricato di celebrare
a caldo le sue imprese.
pugno di ferro e guanto di velluto. Nella battaglia sul fiume Granico (334 a.C.)
mise subito in chiaro chi era il pi forte:
in netta inferiorit numerica, sbaragli la
cavalleria persiana infliggendo un colpo
mortale al suo prestigio.
Con i nuovi sudditi, invece, us il guanto di velluto. Doveva essere percepito come un liberatore, non come un oppressore. Fin dai primi passi, il Macedone adott una strategia del consenso che divenne
poi un modello per gli imperatori romani:
ammantare un potere assoluto di liberalit e progressismo. Cos, da una parte, riport libert e democrazia nelle citt greche della regione; dallaltra, restaur gli
antichi diritti dei popoli indigeni. In generale ne perpetu lo status quo amministrativo e fiscale, con ununica variazione:
al posto dei satrapi persiani piazz i suoi.
Con questa politica, tutta la parte occidentale dellAsia Minore fin sotto il suo controllo, mentre cresceva la sua fama di demiurgo destinato al dominio dellAsia intera. Lepisodio del nodo di Gordio (Anatolia, attuale Turchia) un anello di questa
apologia: simbolo della saldezza del potere locale, lintreccio in corteccia di corniolo fu troncato, dopo secoli di leggendaria
inviolabilit, da Alessandro con un colpo
netto di spada.

Le donne della sua vita

l grande amore della sua vita


fu un uomo, il compagno di
infanzia e di battaglie Efestione.
Tuttavia, Alessandro era tuttaltro che insensibile al fascino
OLIMPIADE
La mamma
lo inizi ai riti
dionisiaci e ne
sponsorizz la
successione al
trono.

38

femminile, anche se sapeva


controllarsi. Quando, dopo la
battaglia di Isso, cattur la moglie di Dario III, giudicata una
Venere, non la sfior neppure

BARSINE
Dalla vedova di
Memnone, condottiero greco
al soldo dei
Persiani, ebbe
un figlio, Ercole.

ROXANE
La pi amata
delle mogli. Gli
diede un erede,
Alessandro, e
uccise per
gelosia Statira.

con un dito. Diceva scherzando


che le persiane erano un tormento per gli occhi, ma contrapponendo alla loro bellezza il valore
della sua temperanza e saggezSTATIRA
La giovanissima
figlia di Dario
III fu la seconda moglie del
condottiero
macedone.

za, svela Plutarco, passava


davanti a loro come a inanimate
statue di marmo. Ecco le donne
che hanno contato di pi nella
vita di Alessandro.

KANDACE
Regina di Kush,
lattuale Sudan.
Con lei Alessandro ebbe
uninfuocata
relazione.

SISIGAMBI
Per la madre di
Dario III (il suo
grande nemico)
provava una
devozione quasi
filiale.

NATIONAL GEOGRAPHIC

Gesto solenne
Un episodio della vita del Macedone: nel
deserto libico gli viene portata lultima
acqua, ma Alessandro vi rinuncia in
segno di solidariet verso i soldati.

divinit. Mentre il greco Memnone, mercenario al soldo dei Persiani, organizzava la controffensiva nellEgeo, Alessandro
cerc lo scontro diretto con il Gran re,
Dario III, penetrando in Cilicia (Turchia).
Prima battaglia, e prima vittoria, nella piana di Isso. Accerchiato dalla cavalleria greco-macedone, Dario si diede alla fuga e la
sua immagine pubblica and in frantumi.
Alessandro fece prigioniere le donne del
sovrano nemico, che lasci fuggire.
Prese Tiro e Gaza con massacri e crocifissioni di massa (su un unico palo, alla
greca). Il Gran re cerc di fermarlo offrendogli la spartizione dellimpero e la mano
di una sua figlia. Alessandro rifiut: fu in
quel frangente che prese corpo il suo progetto di dominio universale, da realizzare
avanzando a oltranza. Quando Alessandro
si prese lEgitto e vi fond Alessandria, si
present ancora una volta come difensore delle tradizioni locali e fu acclamato come un nuovo faraone. Di pi, come una
divinit: il figlio del dio supremo, Amon
Ra. Lui per primo se ne convinse. Nel 331
a.C., il Macedone organizz una spedizione nelloasi libica di Siwa, celebre per loracolo di Amon, dove si autoconsacr semidio. Del resto, i fatti sembrarono dargli ragione. Sconfitto Dario a Gaugamela,
conquist Babilonia, Persepoli e Susa: la

Mesopotamia era sua e si complet la metamorfosi dellinvasore.


Modello orientale. Era come se Alessandro avesse introiettato lo spirito del nemico. Come in Egitto, fece ricostruire templi e salvaguardare culti e tradizioni. Rese
omaggio a Ciro e ordin che Dario fosse
seppellito con tutti gli onori. Non solo: cominci a vestirsi come loro, indoss i loro
anelli, adott il loro cerimoniale. Pretese la
proscinsi, linchino deferente, in totale
contrasto con gli usi camerateschi macedoni. In breve dimostr di aver assimilato
la concezione degli orientali, secondo cui
il sovrano rappresentava la divinit in terra
e dominava il mondo intero. E che ormai
procedesse a passi spediti verso lintegrazione del mondo ellenico con quello iranico, lo ribad ordinando nozze di massa tra

la sua cerchia e le donne dellalta nobilt


persiana. Lui stesso diede lesempio impalmando Roxane, che risult la pi amata
delle sue consorti. Ma il figlio di Zeus Ammone non poteva accontentarsi dellimpero achemenide: doveva possedere tutto il
mondo abitato. Disegno megalomane che
tra il 327 e il 323 port il ragazzo di Pella a marciare per migliaia di chilometri in
lande tra le pi inospitali del globo: fino al
Punjab, allIndia del Nord, al delta dellIndo, alloceano Indiano. Un volo utopico
che si infranse solo contro il muro di ostilit di un esercito stremato. E contro una
banale febbre malarica, se non vogliamo
dar credito alla diceria di una pancreatite
dovuta alle libagioni senza freni. Era il 10
giugno del 323 a.C.

Dario Biagi

Il mistero dellultima dimora

ue sfingi a presidiare
lingresso, e in cima al
tumulo un leone alto cinque metri. Potrebbe essere
questa tomba ritrovata
ad Anfipoli, nel nord della
Grecia, a custodire i resti di
Alessandro il Grande, secondo una notizia recente.

In Egitto. Di sicuro i luoghi candidati a ultima dimora del Macedone sono


molti. In pole position due
localit egiziane. La prima
Siwa, loasi a ridosso del
confine libico dove Iskandar el-Akbar (nome arabo
del re macedone) si auto-

proclam figlio di Amon,


e quindi semidio. La seconda, e sua rivale principale,
la non lontana Alessandria,
la citt fondata dallo stesso
Alessandro nel 331 a.C. per
simboleggiare la sintesi tra
la classicit greca e lopulenza orientale.
39

PRIMO PIANO

In pochi anni Alessandro Magno fond il pi vasto regno dellantichit.

IL MONDO DI

IMPERO UNIVERSALE

Regno di Macedonia
nel 336 a.C.

Il sogno di Alessandro era quello di creare un impero universale


nel quale convivessero diversi popoli. In 13 anni il suo regno si
espanse dalla Macedonia, alla Persia fino allIndia.

Lega di Corinto,
alleata di Alessandro
Territori conquistati da
Alessandro (336-323 a.C.)
Battaglie principali

Lago dAral
Nicopoli
MACEDONIA

Istro
Kallatis
Odesso
Apollonia

MAR
NERO

MAR

RA

RA

CO

SI

IA

IA

CASPIO
Alessandria
TRACIA
Eschate
PONTO
FRIGIA
Bisanzio
Pella
DELLESPONTO
SOGDIANA
Alessandria
Abido
sullOxus
a
i
n
Troia
Granico
me
r
Alessandria
Margiana
A
Tebe Sardi L I D I A F R I G I A
C A P PA D O C I A
NIA
Corinto
Efeso
Zadracarta I R C A Alessandropoli B A T T R I A N A
Isso
ME
Gaugamela
CARIA CILICIA
Atene
S
Mileto
MEDIA
Ecatompilo
PA R O PA M I S O
Sparta
Tarso Alessandria O P
Europos
Idaspe
O
ARIA
TA
Arado
P
A
R
T
I
A
Epifania
Alessandria
Biblo
Sidone
SIRIA
Bucefala
M A R M E D I T E R R A N E O
Tiro
Damasco
PERSIA
Alessandria
Gerusalemme
Babilonia
Cirene
dEgitto
Alessandria
di Caracene S U S I A N A
Peretonio
Gaza
CARMANIA
Alessandria
Alessandria
Menfi
sullIndo
G
E
D
R
O
S
I
A
di
Carmania
Persepoli
EGITTO
Pura
Armozia
A
Pattala
Golfo Persico

d i a
I n

Le conquiste
asiatiche

Tebe

b
i a

Lespansione
dellimpero di
Alessandro Magno.
Dopo le conquiste
ai danni dellImpero
persiano, Alessandro
fond una ventina di
nuove citt e avamposti
nellAsia profonda.

MARE ARABICO

MAR
ROSSO

356 a.C.

UNA VITA DA CONQUISTATORE

40

356

340

Alessandro, figlio di
Filippo II re di Macedonia,
nasce a Pella (Grecia).

343
Il filosofo greco
Aristotele diventa
suo precettore.

336

Compie la sua prima


esperienza di governo col padre.

338
Combatte a Cheronea
contro lalleanza
di citt greche.

335

Filippo II viene assassinato


durante le nozze della figlia
dal congiurato Pausania.

336
Dopo la morte del
padre viene proclamato
re, a soli ventanni.

Reprime la rivolta di Tebe, radendola al suolo. Salva solo


la casa del poeta Pindaro.

334
Invade lImpero persiano, vincendo Dario III
a Granico (Turchia).

Sar eguagliato solo dai Romani (che ci misero per molto di pi)

ALESSANDRO
P

ochi regni ebbero unespansione tanto rapida


quanto quella dellimpero fondato da Alessandro.
Facendo due conti, si vede come in
poco pi di un decennio i confini
della vecchia Macedonia ereditata dal padre Filippo II si estesero fino a regioni mai raggiunte prima da
nessun condottiero occidentale. Anche se la sua figura, avvolta dal mito, fu esaltata dai posteri come poche altre, basta guardare una cartina
del suo regno per rendersi conto che
quel mito si fondava sulla realt: 5
milioni di km quadrati sottomessi a
un solo uomo.
ImperIalIsta. Alessandro inizi a
combattere da ragazzo, al fianco
del padre, per sedare rivolte nella
Grecia riottosa al nuovo padrone.
Una volta sul trono, conscio della
superiorit della falange macedone
sullesercito persiano (lunico potenzialmente in grado di resistergli),
invase la Persia.
Il successo dellavanzata in Asia
port a una diffusione senza precedenti dellellenismo, ovvero della lingua e della cultura greche. Ma
quel tentativo di unificazione globale, 5 milioni di km quadrati governati in nome suo, non sopravvisse alla morte di Alessandro. I suoi
generali, i diadochi, si spartirono il
regno, ma presto iniziarono a farsi
la guerra, mandando in pezzi quel
mosaico di popoli.

Conquiste di Filippo
II (359-336 a.C.)

Lega panellenica
contro Filippo II

Il regno allavvento di
Filippo II (359 a.C.)

Impero persiano

Campagne
di Alessandro

332
Dopo un assedio di 7 mesi
prende il porto di Tiro e distrugge la flotta persiana.

Battaglie
principali

Campagne
di Filippo II

M A R
N E R O

Odesso
Cabila
Apollonia

Filippopoli
IL

LI

RI

Anfipoli

PELLA

Ep

Pidna
Dion

ir

CORF

M A R

Cheronea

Tebe
Corinto

LESBO

EUBEA

LEUCADE
CEFALONIA

Eretria

Mileto
CARIA

NASSO
MILO
CERIGO

M A R

D I

RODI

C R E T A

CIPRO

SCARPANTO

326

328

331

Sardi

E G E O

CRETA

A Gaugamela sconfigge
Dario, che fugge. Cadono
Babilonia, Susa e Persepoli.

LIDIA

CHIO

Sparta

Conquista il regno dei


faraoni, sottomesso alla
Persia, e fonda Alessandria.

I M P E R O
P E R S I A N O

Atene

ZANTE

M A R
I O N I O

FRIGIA DELLESPONTO

LEMNO

Larissa

Ambracia

Perinto Bisanzio

Maronea
Eno

TASO
IMBRO

Olindo

331

A Isso sconfigge
ancora Dario III e si apre
la strada per la Fenicia.

CARTINE: VITTORIO SACCHI

Filippo II eredit un piccolo regno che riusc a ingrandire.


Ma solo il suo successore, Alessandro, cre un impero.

Raggiunge la Battriana
e la Sogdiana, dove
reprime una rivolta.

327
Sposa Roxane,
la pi amata
delle sue mogli.

323 a.C.

333

LA GRANDE MACEDONIA

Invade il Punjab e batte il


re Poro sulle rive del fiume Idaspe (Pakistan).

323
Sulla via del ritorno,
a Babilonia, si
ammala e muore.
41

PROFESSOR
ARISTOTELE

SCALA (2)

PRIMO PIANO

Il flosofo di Stagira, considerato una delle menti pi infuenti dellantichit,


fu il precettore di Alessandro. Ma tra i due non si cre un forte legame

la professoressa di latino,
terrore dei nostri anni al li
ceo, e la maestra delle ele
mentari che ci ha insegnato
le regole importanti della vita. E Aristote
le? Che tipo di insegnante fu? Per gli allie
vi del suo Liceo rimase un irraggiungibile
filosofo, degno della fama che ancora og
gi accompagna il suo nome. Lo stesso pe
r non si pu dire per uno dei suoi pri
mi alunni pi famosi: Alessandro Magno.
Che rapporto si cre tra queste due gran
di personalit, destinate a riempire pagine
di libri di storia e filosofia? Quanto influi
rono le lezioni del maestro sulla condot
ta del conquistatore? E, viceversa, quan
42

to ne usc cambiato il filosofo? In real


t il rapporto tra Aristotele e Alessandro
dovette essere meno importante di quan
to si soliti credere e anche per Aristote
le lesperienza, cos sottolineata dalla Sto
ria, dovette essere di scarso rilievo. Nelle
sue opere successive al precettorato, in
fatti, non fa mai riferimento a quel perio
do, spiega Rita Salis, docente di Storia
del pensiero scientifico antico allUniver
sit di Padova.
I prImI passI. Quando Alessandro emise
il suo primo vagito, nel 356 a.C., Aristote
le andava gi per i 33 anni. La sua espe
rienza, divisa tra la scienza e la retorica,
lo aveva reso un filosofo a tutto tondo: da

ragazzino, infatti, aveva aiutato suo pa


dre Nicomaco, medico alla corte del re di
Macedonia, a dissezionare i cadaveri. Cos
era nata la sua passione per la biologia e,
chiss, forse avrebbe seguito le orme pa
terne se non fosse rimasto presto orfano.
Costretto a trasferirsi dal suo tutore, il co
gnato Prosseno, ad Atarneo in Misia (una
regione dellAsia Minore, nellattuale Tur
chia Nordoccidentale), a 17 anni venne
mandato a studiare ad Atene, nellAcca
demia del filosofo Platone.
Lo studente di Stagira (lodierna Stavro,
sulla costa nordorientale della Grecia) ri
mase allAccademia per quasi venti an
ni: sempre pronto a criticare le altrui teo

Quando era discepolo


Aristotele in un particolare della
cinquecentesca Scuola di Atene
di Raffaello Sanzio (a sinistra).
Accanto a lui nellaffresco c il suo
maestro, il filosofo Platone.

I SUOI
INSEGNAMENTI

SCALA

Non solo Alessandro. Aristotele


influenz la storia della filosofia
occidentale. Ecco 5 parole
chiave del suo pensiero.

SAPERE
la conoscenza delle cause e interessa
allo stesso modo tutte le discipline.
Con il ragionamento si possono
spiegare la maggior parte dei fenomeni
delluniverso, senza chiamare in causa
interventi soprannaturali.

RAGIONE
Il suo sviluppo lo scopo principale
delleducazione, ma raggiungibile
solo da chi ne degno. anche il
principio fondamentale che regola la
ricerca del giusto mezzo.

FILOSOFIA
unattivit scientifica formata
da discipline diverse (fisica, etica,
matematica, biologia, retorica,
poetica, dialettica) che abbraccia
tutti gli aspetti della realt. Non
serve a trasformare il mondo, ma
a comprenderne lordine.

44

SILLOGISMO
lo strumento principale della logica,
una forma specifica di ragionamento
che, partendo da premesse vere legate
da regole precise, si conclude con la
creazione di unaltra affermazione
ugualmente vera.

GIUSTO MEZZO
la ricerca dellequilibrio tra leccesso
e il difetto di una virt. Se luomo
riesce a trovare un equilibrio tra
questi due estremi, raggiunge il suo
fine pi alto, cio la felicit.

Per educare il giovane Alessandro, Aristotele si afd allIliade di Omero,


plasmando cos il carattere del futuro sovrano sulle virt degli eroi greci
da motivi politici, dal momento che Ari
stotele era il genero di Ermia, con cui Fi
lippo aveva da poco stretto una pace stra
tegica in funzione antipersiana. Ma la tesi
pi gettonata unaltra. Possiamo ipotiz
zare che Filippo abbia convocato Aristote
le perch i loro rispettivi padri erano sta
ti amici, dice Salis. Comunque stessero le
cose, il filosofo accett lincarico.
come glI eroI. A quel tempo i Macedoni
vivevano in uno stato di guerra semiper
manente, per questo leducazione del fu
turo sovrano era uno degli aspetti che sta
va maggiormente a cuore a Filippo: a di
spetto di quanto pensavano i Greci, che
consideravano semibarbare quelle genti
che vivevano alla periferia settentrionale
del mondo ellenico, i Macedoni si sentiva
no infatti culturalmente parte del mondo
greco. E greca, quindi, doveva essere le
ducazione impartita al principe.
Per svolgere al meglio il suo compito,
Aristotele si affid al libro cult della tra
dizione ellenica: lIliade di Omero. Il gio
vane principe, pelle pallida e occhi at
tenti, studiava con curiosit quelluomo
barbuto in sandali e toga che non face
va altro che camminare avanti e indie
tro mentre leggeva e commentava i ver
si di Omero. Quando per cominci a
concentrarsi su quello che il suo mae
stro diceva, venne rapito dal racconto
dellantica guerra di Troia e dei suoi eroi.

Ben presto Aristotele si accorse della pas


sione che il principe nutriva per lIliade e
gliene don una copia. Sembra che il ra
gazzo non se ne separasse mai, neppure
durante le sue spedizioni militari. La con
siderava un viatico di virt bellica, senza
rendersi conto che il suo maestro la stava
adoperando per plasmare il carattere del
futuro sovrano, prendendo spunto dalle
virt degli eroi greci.
razIonale. Secondo ci che narra Plu
tarco, passeggiando allaperto lungo gli
ombrosi viali del santuario delle ninfe vi
cino a Mieza, Aristotele spiegava al suo
discepolo e ai suoi compagni, i giovani
delle pi nobili famiglie macedoni, lim
portanza del valore, del coraggio e della
micizia. Ma attento, non dimenticare mai
la regola del giusto mezzo: non essere vile n temerario, ma coraggioso. Solo cos,
guidato dalla ragione, potrai raggiungere
la felicit, il fine pi alto delluomo, gli
diceva Aristotele.
Oggi a Mieza compare un cartello con
liscrizione Scuola di Aristotele, ma che
Aristotele abbia effettivamente imparti
to le sue lezioni ad Alessandro nel nin
feo improbabile, per il fatto che il san
tuario si trovava a circa 40 chilometri da
Pella, la capitale del regno: questo avreb
be comportato enormi problemi per la si
curezza del futuro re, facile preda dei ne
mici, precisa Salis.

Maestro deccezione
Leducazione di Alessandro
Magno in unillustrazione
di fine 800. A sinistra, un
ritratto rinascimentale
di Aristotele.

BRIDGEMANART/MONDADORI

rie, polemico e arrogante anche con i pi


anziani, Aristotele decise di andarsene
quando, morto Platone nel 347 a.C., ven
ne scelto il nipote del filosofo, Speusippo,
come nuovo direttore della scuola. Aristo
tele era convinto che gli avesse immerita
tamente sottratto quel posto e accolse lin
vito del tiranno di Atarneo, Ermia: il suo
futuro suocero gli aveva concesso di fon
dare una scuola filosofica ad Asso. Si era
da poco sposato e aveva cominciato ad
acquisire una certa fama quando, nel 342
a.C., gli giunse la chiamata del re di Ma
cedonia, Filippo II.
Un allIevo dIffIcIle. Alessandro, non
ancora Magno ma ormai quattordicenne,
non si dimostrava un tipetto facile. Il re
aveva capito che suo figlio era per indole naturale inflessibile, che lottava contro
ogni costrizione, ma anche che facilmente si lasciava ricondurre dalla ragione al
senso del dovere, racconta lo storico gre
co Plutarco. Insomma: per metterlo in ri
ga serviva un precettore davvero bravo, e
siccome non si fidava molto dei maestri di
musica e delle varie scienze che erano stati preposti alla sua formazione, fece venire
il pi celebrato e abile filosofo, Aristotele,
pagandogli un alto onorario.
Ma come mai tra i vari filosofi dellepo
ca scelse proprio lo stagirita? Alcuni stori
ci ipotizzano che gli fu raccomandato da
amici, altri credono che il re fosse mosso

45

Variet
DEA/SCALA

I tre tipi di amicizia secondo


Aristotele (il buono, lutile
e il piacevole) in una
miniatura medioevale.

Aristotele e Alessandro avevano una diferente visione politica: il primo


credeva nelle citt-Stato, il secondo sognava invece un mondo globalizzato
Durante la sua preparazione, invece,
nessuna tragedia tocc la vita del ragaz
zo, se non quelle scritte da Eschilo, Sofo
cle ed Euripide. Aristotele riusc a trasmet
tere ad Alessandro la sua stessa ansia di
conoscenza, la curiosit per le terre lonta
ne, la passione per i libri e linteresse per
la medicina. Ma soprattutto, ricorda Plu
tarco, la passione ardente per la filosofia,
che gli era innata e che era cresciuta con
lui. Forse grazie alle dottrine acroama
tiche (che in greco significa ci che si
ascolta dalla viva voce del maestro), che
riservava a una ristretta cerchia di filosofi.
Il dIstacco. Tanta considerazione re
se per un po spocchioso il giovane ma
cedone: qualche anno pi tardi, quando
seppe che il suo maestro aveva pubblica
to il contenuto di quelle lezioni segretissi
me, gli scrisse con acredine. Non hai fatto bene a pubblicare i discorsi acroamatici. In che cosa infatti noi differiremo dagli
altri se tutti saranno al corrente di ci che
ci fu insegnato? Io vorrei distinguermi per
la conoscenza di ci che meglio, pi che
per la potenza, si lament.

E se allinizio il principino aveva con


fessato di nutrire per Aristotele la stessa
ammirazione che provava per suo padre,
perch a mio padre devo la vita, al mio
maestro una vita che vale la pena di essere
vissuta, i suoi sentimenti col tempo si fe
cero pi freddi. Con lui, almeno in politi
ca, non si trovava affatto daccordo.
Il precettorato di Aristotele dur circa
tre anni, fino al 340 a.C. Il filosofo, quan
do ritenne di essere rimasto con lallievo
per un tempo conveniente, se ne and ad
Atene, afferma la docente. Era il 335 a.C.:
Alessandro era sovrano di Macedonia da
un anno. Aristotele scrisse per lui un dia
logo che aveva come argomento le colonie
e pare che gli abbia dedicato il dialogo Sul
regno, tuttavia i suoi insegnamenti non in
cisero sulle decisioni politiche del conqui
statore, conclude lesperta.
conservatore. Aristotele credeva infatti
nella cittStato greca, un tipo di organiz
zazione politica ormai fuori moda in quel
tempo, e aveva idee classiste sui barba
ri, cio tutti i nonGreci, che riteneva per
natura portati alla schiavit. Erano con

cetti anacronistici in unepoca in cui or


mai i tanti barbari linguisticamente gre
cizzati non consentivano pi le discrimi
nazioni della cultura ateniese del IV seco
lo a.C. E certo non poteva sposare queste
idee Alessandro, che voleva costruire un
grande impero puntando allintegrazione
tra conquistati e conquistatori. E che, in
barba alla teoria del giusto mezzo, aveva
scelto di governare da tiranno orientale.
Come reag il suo maestro? Di sicuro la
prese con filosofia, in ogni senso: ad Ate
ne si dedic al suo Liceo, ma fino allulti
mo la sua vita rimase legata a doppio filo
con quella del famoso allievo. Alla morte
di Alessandro (323 a.C.), infatti, gli Ate
niesi lasciarono esplodere il mai sopito
odio contro i Macedoni. Aristotele, che
aveva avuto a lungo a che fare con la corte
macedone, fu costretto ad abbandonare la
citt. Mor di malattia lanno dopo, nelli
sola di Eubea dove si era rifugiato. For
se rimproverandosi di aver insistito trop
po, con quel ragazzo testardo, sulle virt
guerriere degli eroi greci.

Maria Leonarda Leone

Gli altri maestri di Alessandro

ristotele non fu lunico maestro di Alessandro: lo precedettero Leonida e Lisimaco.


Secondo Plutarco, Leonida fu
un uomo austero. Alessandro lo
giudicava avaro, per questo, un
po per ridere, un po sul serio, gli

46

regal incenso e mirra, pregandolo di lasciare da parte la sua


tirchieria. Solo in seguito ebbe
modo di apprezzarlo: da lui infatti impar ad accontentarsi di
poco e a vivere in modo frugale,
capendone limportanza quan-

do si trov ad affrontare con


lesercito periodi difficili.
Il preferito. Alessandro am
invece di pi Lisimaco, forse
suggestionato dal fatto che si
proclamasse lerede del centauro Chirone, il mitico precettore

di Achille. Secondo alcuni storici


(ma la teoria stata respinta
dalla maggior parte degli studiosi) dopo di lui non venne
Aristotele, ma Aristocle di Messene, un filosofo che nel Liceo di
Aristotele aveva studiato.

PRIMO PIANO

A CASA DEL

NEMICO
Grandi re

GETTY IMAGES

Tombe rupestri dei primi


sovrani della dinastia
achemenide a Yazd (Iran),
zona dorigine dei Persiani.
A destra, rilievo (forse di re
o sacerdoti) a Persepoli, una
delle capitali persiane.

impero di Alessandro non sarebbe mai diventato tanto vasto


se il Macedone non avesse invaso e conquistato il regno persiano. Oltre 5 milioni di chilometri quadrati
(poco pi della met degli Stati Uniti) e 50
milioni di sudditi passarono di mano, battaglia dopo battaglia, a partire dal 330 a.C.
Lattrazione fatale (per i Persiani) dei Greci
nei confronti dellAsia fu il risultato di un
mix di terrore e fascino. Per un greco come
Alessandro quello sterminato Nuovo Mondo era la terra del mistero. Da l provenivano strani culti; da l era arrivato lesercito

48

che durante le Guerre persiane (V secolo


a.C.) aveva messo a ferro e fuoco Atene; i
suoi re erano descritti come infidi, codardi e crudeli, eppure erano temutissimi. Di
una delle capitali, Persepoli, si raccontavano meraviglie. La realt storica, 2.300 anni dopo, appare un po meno favolosa, ma
altrettanto grandiosa.
Terra del misTero. Lepopea della superpotenza persiana ha una data dinizio precisa: il 559 a.C. In quellanno Ciro II (poi detto il Grande) succedette a
suo padre come re dellinsignificante cittStato di Anshan, sul versante meridiona-

NATIONAL GEOGRAPHIC CREATIVE

I Persiani, con la dinastia degli Achemenidi,


furono la prima superpotenza dellantichit.
Il loro vero erede fu proprio Alessandro Magno

PERSEPOLI,
LA CAPITALE PERDUTA

MERCE DI SCAMBIO
Processione di
popoli tributari,
da un rilievo di
Persepoli.

SOL90

La citt fondata da Dario I nel 520 a.C. per la tradizione


fu data alle fiamme da Alessandro nel 330 a.C.
TORRI INSORMONTABILI
La posizione rialzata della
citt e la presenza di mura
con alte torri rendeva la
capitale ben difendibile.

ALTURA SACRA
Artaserse III fu probabilmente
sepolto qui, a ridosso
dellaltura che proteggeva
la citt su un lato.

GUARDIA ARMATA
Un membro degli Immortali, la
guardia reale. I Greci ritenevano
i Persiani barbari (usavano i
pantaloni) che relegavano le
donne negli harem. Ma le orientali
avevano pi diritti delle greche.

LE 100 COLONNE
Il Palazzo delle cento
colonne aveva una pianta
quadrata con 70 m di lato.
Qui cera la sala del trono.

ENTRATA TRIONFALE
La Porta delle nazioni, retta da
colonne alte 18 m, era lentrata
principale alla citt, alla quale
si accedeva da una scalinata.

AISA/LEEMAGE

PROTEZIONE
Limpero offriva, in
cambio di ricchezze, protezione ai
popoli sottomessi.

G. ALBERTINI (2)

MERCANTI
Allinterno dellimpero le merci
viaggiavano sulle
vie reali.

APADANA: LA CORTE
Una grande corte chiamata
Apadana era delimitata da 72
colonne con motivi floreali. Qui
venivano accolte le delegazioni
e avvenivano le processioni dei
popoli tributari.

LULTIMO GRANDE RE
Dario III in una ricostruzione
basata sui rilievi trovati nelle
citt persiane. Per i Greci divenne
sinonimo di codardia. In realt,
quando i sovrani persiani
lasciavano il campo di battaglia lo
facevano solitamente per evitare
di lasciare il regno senza guida.

I Greci li descrivevano
tirannici. In realt,
furono tolleranti
con le popolazioni
sottomesse
le dei Monti Zagros: lodierno Iran del Sud
era la terra originaria di quel popolo. Ma
la futura Persia era allora solo una provincia della Media. Solo quando Ciro si ribell ai dominatori, i Persiani delle altre citt
seguirono il re di Anshan. Dando al primo
imperatore achemenide (v. riquadro nella
pagina seguente) una manciata di sudditi
da governare. E qui si smonta un luogo comune alimentato da secoli di propaganda
greca contro gli invasori dellEst. I Persiani
non erano un popolo assetato di sangue.
Quando il re dei Medi, Astiage, fu fatto
prigioniero, Ciro invece di scuoiare e impalare il sovrano (secondo lusanza locale) lo sped in esilio. E la capitale dei Medi, Ecbtana, fu saccheggiata degli oggetti
di valore ma lasciata praticamente intatta
e riciclata come sede imperiale.
Questo trattamento mite e tollerante verso i nemici sconfitti consent a Ciro di arruolare nel suo esercito i generali e i cavalieri dei Medi (migliori dei suoi) e svelare
la sua arma segreta: il suo regno sarebbe
stato aperto agli influssi culturali stranieri.
Oggi diremmo che lo Stato retto dalla dinastia degli Achemenidi fu unentit multietnica, multilinguistica e sovranazionale, spiega Bruno Genito, docente di Archeologia iranica allUniversit di Napoli.
Se ai tempi di Alessandro gli Achemenidi
erano ancora sul trono, nonostante le congiure e le rivolte, il merito era proprio di
questo stile di governo.
PragmaTici. Si trattava, probabilmente, di senso pratico, non certo di vera tolleranza. Lo dimostra la vicenda di Creso.
Nel 547 a.C. il re di Lidia (attuale Turchia),
ricchissimo, sfid il regno di Ciro passandone le frontiere. Ciro mostr ancora il suo
lato compassionevole: dopo averlo sconfitto, risparmi Creso e si accontent di rapinarlo delle enormi ricchezze. Al posto del
re deposto mise un gruppo di aristocratici
locali a governare in suo nome.
Rispettare divinit e usanze dei popoli sottomessi si rivel uno dei trucchi
pi efficaci dei Persiani. Il culto persiano
51

SCALA

I GRANDI RE ACHEMENIDI

rande re (o Re dei re) era il titolo dei sovrani


persiani della dinastia achemenide. Il loro capostipite era Achemene (Haxamanis, il Consapevole,
in persiano), signore verso il 700 a.C. di un micro-regno nellattuale Azerbaigian. Il suo clan si chiamava
Pars (da cui Persiani). Prima alleati e poi vassalli dei
Medi, con Ciro II il Grande i Persiani si ribellarono
e fondarono limpero. Dopo una serie di congiure
prese il potere Dario I: seguirono altri 9 imperatori.
Lultimo, Dario III, trov sulla sua strada un condottiero macedone di nome Alessandro.

CIRO II IL GRANDE
(590-529 A.C.)
Conquistata la Lidia (Turchia),
invade la Mesopotamia e
prende Babilonia.

CAMBISE II (?-522 A.C.)


Figlio di Ciro II, nel 525 invade e
sottomette lEgitto dei faraoni.
Nelle liste dei sovrani egizi il
primo re della XXVII dinastia.

La vera diferenza tra Greci e Persiani era il sistema di governo: da una parte
di Ahura-Mazda, divinit creatrice, si fuse
per esempio con lo zoroastrismo, originario della remota Battriana (Afghanistan).
Questa tolleranza religiosa era invece del
tutto ignorata dai Greci, troppo nazionalisti per accogliere divinit altrui. Ma quello che davvero gli ellenici non capivano
(Alessandro invece s) era il ruolo del re
persiano. I miti greci parlavano chiaro: uomini e di dovevano stare ciascuno al proprio posto, pena il caos. Parlare di re divinizzato improprio, precisa Genito. Come provano raffigurazioni e iscrizioni, il
sovrano persiano e la divinit restavano
entit ben distinte. Anche se il re traeva
la sua legittimit a governare da AhuraMazda (principio del Bene), contrapposto
ad Ahriman (principio del Male).
Poco comprensibile allOccidente greco era piuttosto la concezione del pote-

re nellImpero achemenide: il re al vertice


di una monarchia dinastica piramidale. In
che modo si esercitasse questo potere, tuttavia, resta in gran parte ignoto.
organizzaTi. Di certo giocava un ruolochiave lesercito: larmata multietnica (inclusi mercenari greci), la cavalleria e gli arcieri erano un bellincentivo a guadagnarsi il favore del Grande re. Ma forse il vero
segreto erano le infrastrutture. Alla base
della grandezza persiana cerano le strade. Lungo le vie reali, percorribili solo
con un lasciapassare, i corrieri a cavallo
del primo servizio postale della Storia annullavano distanze di migliaia di chilometri collegando le citt imperiali: dallantica capitale Susa a Persepoli, da Babilonia
allavamposto di Ciropoli, nelle steppe del
Kazakistan. Dalle torri di vedetta grandi
fuochi trasmettevano messaggi in codice.

Dario I, riformatore instancabile, mise


mano ai conti pubblici prosciugati dalle
spese belliche. Ognuna delle 23 province
avrebbe pagato i tributi secondo le proprie
risorse. E ognuna sarebbe stata affidata a
un satrapo. Lorganizzazione in satrapie
fece dellImpero achemenide unentit statale avanzata per i suoi tempi, spiega Genito. Probabilmente si trattava di una sorta di grande federazione di popoli.
Sappiamo di certo che i Persiani misero in piedi una burocrazia tentacolare. Migliaia di cilindri e tavolette incisi si accumularono negli archivi: lettere diplomatiche, editti, registrazioni di tributi e compravendite, acquisizioni di terre e schiavi,
ordini imperiali ai satrapi.
Dario per non era solo un burocrate.
Nel 518 a.C. sped una flotta sul fiume
Indo a conquistare il Punjab (nel Nord

Scolpiti

GETTY IMAGES

A Naqsh-e Rustam (Iran


del Sud), non lontano
da Persepoli, si trovano
le tombe rupestri
di alcuni sovrani
achemenidi.

SERSE I (519-465 A.C.)


Figlio di Dario, invade lAttica
e saccheggia Atene. Sconfitto
dallalleanza ellenica,
costretto a tornare in patria.

BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO (3)

DARIO I (550-486 A.C.)


Prende il potere con una
congiura, riforma limpero
e attacca Battriana
(Afghanistan) e India.

DARIO III (380-330 A.C.)


Tenta di risollevare limpero
in crisi, ma viene sconfitto da
Alessandro in tutte le battaglie
e infine ucciso da un satrapo.

la democrazia, dallaltra una monarchia dinastica a struttura piramidale


sia si guadagn la sua fama greca di minaccia costante. E proprio dalla Grecia
sarebbe arrivato luomo destinato a ereditare limpero: Alessandro Magno.
TravolgenTe. Certo, gli Achemenidi gli
spianarono la strada. Negli anni successivi allo stop imposto dai Greci, collezionarono una sfilza di congiure di palazzo,
indebolendo le difese. Artaserse III dovette uccidere otto fratellastri per prendere
il potere. Quando si trov di fronte Filippo II di Macedonia, la superpotenza persiana incuteva ancora abbastanza timore da indurre linvasore a ritirarsi. Ma nel
333 a.C., quando Dario III mand il suo
esercito incontro ad Alessandro nella piana di Isso, fu lerede di Ciro a girare i tacchi. Persepoli cadde tre anni e una grande grande battaglia (Gaugamela) dopo. I
Macedoni dedicarono tutto il giorno

a saccheggiarla [...]. Le donne che indossavano gioielli vennero trascinate via e tutti i
prigionieri trattati come schiavi, scriver
lo storico greco Diodoro Siculo.
Alla fine, il vero erede dei Persiani fu
proprio Alessandro, il campione dellellenismo. Gli Achemenidi uscirono di scena,
ma il loro stile di governo fu adottato non
solo da lui, ma anche dai suoi generali,
che dopo la morte del condottiero si spartirono limpero. E, soprattutto, dagli imperatori romani che, prendendo Alessandro
a modello, fecero rivivere i Re dei re.

Aldo Carioli

THE BRITISH MUSEUM/RMN/ALINARI

dellIndia). Quellultima impresa frutt al


regno elefanti e altri doni esotici che abbellirono i palazzi e soprattutto oro per le
casse dello Stato. La superpotenza tocc
la sua massima espansione. Ma quando
nel 498 a.C. scoppi una rivolta tra le citt greche della costa dellAsia Minore, lesercito di Dario impieg sei anni per avere
ragione dei ribelli. E, nella piana di Maratona, fu fermato da uninattesa resistenza
degli opliti ellenici. La piccola Grecia sarebbe stata la spina nel fianco della Persia.
sconTro di civilT. Dario non ebbe loccasione di prendersi la rivincita. Mor nel
486 a.C. e lasci al figlio Serse il compito
di chiudere i conti con i Greci. Ma questa
unaltra storia, quella del primo grande
scontro di civilt antico: le Guerre persiane. Non chiaro se lavanzata persiana a ovest intendesse essere una guerra di
conquista, dice Genito. Lo scopo iniziale
era stabilizzare le frontiere e la conseguenza fu che si definirono i confini dellEuropa Occidentale (ellenizzata) e dellAsia iranizzata. Fu con quel conflitto che la Per-

Tesori
Carro in oro dal corredo
funebre di una tomba
achemenide del V
secolo a.C. I Persiani
avevano fama di
popolo ricchissimo.
53

THE ART ARCHIVE/MONDADORI PORTFOLIO

PRIMO PIANO

Filippo II, padre di Alessandro e re di Macedonia, in

n cavallo indomabile, un regno in ascesa e un sogno ambizioso: questi i principali doni che Alessandro Magno ebbe
dal padre Filippo II, sovrano di Macedonia. Il destriero era Bucefalo, impossibile da cavalcare poich troppo irrequieto,

ma secondo la leggenda ammansito


da un Alessandro ancora adolescente dopo aver capito che lanimale aveva paura della propria ombra e avergli voltato il
muso verso il sole. Salito in groppa al bizzoso quadrupede, il giovane si ripromise
di compiere grandi imprese assieme a lui,

LUISA RICCIARINI/LEEMAGE

Olimpiade
dEpiro, moglie
di Filippo II
e madre di
Alessandro.

54

DI PADRE

pochi anni sottomise lintero Egeo. Ma chi era il suo popolo, e come viveva?
e cos fu... Ottenuto il trono, si affrett infatti a coronare il desiderio del padre, ossia ingrandire il regno fino a sfidare, e sottomettere, il grande Impero persiano. Ma,
per capire come il piccolo Stato macedone
potesse ambire a tali mire, utile tornare
alle sue arcaiche (e mitologiche) origini.

Greci non Greci. La regione storica della Macedonia, in buona parte montuosa,
comprendeva una serie di territori a nord
della Grecia e a sud dellodierna Serbia,
delimitati a ovest dallEpiro e a est dalla
Tracia, racconta Antonio Montesanti, storico dellantichit dellUniversit di Exe-

ter (Uk) e autore di Alessandro Magno. La


storia, il viaggio dellultimo eroe (GB EditoriA). I primi a insediarsi stabilmente in
tale zona, dal III millennio a.C., furono popoli indoeuropei distribuitisi a ondate lungo la penisola balcanica. Le precise origini dei Macedoni sono per discusse: se la

Padroni del regno

BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO (2)

Busto di Filippo II (a sinistra)


e del figlio Alessandro
(a destra); sullo sfondo,
le rovine del palazzo
macedone nella capitale
Aigai (oggi Verghina), dove
nel 1977 stata scoperta la
tomba di Filippo II.

IN FIGLIO

55

IL TESORO
DEI MACEDONI
Loro custodito a Verghina nella
presunta tomba di Filippo II.
56

3
NATIONAL GEOGRAPHIC/GETTY IMAGES

provenienza etnica pi accreditata infatti greca, vi chi chiama in causa unorigine illirica, ossia dallarea corrispondente
allex Iugoslavia. Di certo per molto tempo la Macedonia rimase isolata rispetto alle poleis greche, e le cose non migliorarono quando, attorno al IX secolo a.C., prese
corpo il primo nucleo di un regno. Oltre
alla posizione geografica defilata, a rendere i Macedoni barbari agli occhi dei Greci era il loro idioma apparentemente diverso dalla lingua greca, sebbene oggi molti
ritengano che non si trattasse di una lingua estranea, ma di un semplice dialetto
del greco antico, riprende lo storico. Chi
vantava origini greche purissime nellantica citt di Argo era la dinastia argeade,
che dal VII secolo a.C. regn incontrastata
sulla Macedonia e le cui radici si facevano
risalire alla mitologica figura del semidio
Eracle, figlio di Zeus.
Tra gli antichi sovrani argeadi brillarono per carisma Perdicca I in carica dal
700 al 678 a.C. e celebre per aver allargato
i domini del regno fino al Monte Olimpo,
sullEgeo e Alessandro I (494-454 a.C.),
che avvicin in maniera decisiva la Macedonia alla cultura greca sostenendo la Grecia nella seconda guerra persiana (480479 a.C.) e venendo ribattezzato Filelleno,
amico degli Elleni. La corte macedone
inizi inoltre a ospitare importanti intellettuali greci, e lo stesso sovrano fu ammesso ai giochi olimpici, riservati di norma ai
soli popoli di lingua greca.
Lascesa di FiLippo. Una nuova, eccezionale, espressione del potere argeade fu
personificata nel IV secolo a.C. da Filippo
II, il pap di Alessandro Magno, continua
Montesanti. Nato nel 382 a.C., sal al trono dopo un periodo trascorso come ostaggio a Tebe, ma lapparente sventura (seguita a una sconfitta del regno) costitu la sua
pi grande fortuna, dacch ebbe modo di
apprendere i preziosi insegnamenti militari

BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO (3)

Macedoni e Greci onoravano gli stessi di e riconoscevano come


sacri i medesimi luoghi, su tutti il santuario di Apollo a Delf

LA STANZA DEL RE
La stanza riservata al re, forse
Filippo II: quadrata e ha una
larghezza di quasi 10 metri.

LE PARETI
Le pareti erano composte da
tre muri di 0,56 metri, per un
totale di 1,68 metri di spessore.

ANTICAMERA
Stanza dove erano custodite
le ceneri di una donna, forse
una delle mogli del sovrano.

INGRESSO
Fregio dorico con un rilievo
e una scena di caccia, lunga
5,6 metri e alta 1,2 metri.

GIANNI DAGLI ORTI/CORBIS

dei generali Epaminonda e Pelopida. Una


volta rientrato in Macedonia, nel 359 a.C.
ne assunse le redini dandosi subito da fare per trasformare il piccolo e instabile regno in uno Stato efficiente e militarmente allavanguardia: riorganizz infatti lesercito coordinando cavalleria e fanteria e
forgiando la micidiale falange macedone.
La vera innovazione fu per quella di
rendere permanenti le milizie, composte
da professionisti ben addestrati, lautamente pagati e attivi tutto lanno, a differenza
di ci che avveniva nelle poleis, che usavano soprattutto mercenari. E proprio grazie
allesercito Filippo riuscir a tenere saldo
il controllo del Paese, gestendone in prima
persona le relazioni diplomatiche (ricorse
anche allarma del matrimonio politico,
tanto da collezionare sette mogli).
Lontano dai campi di battaglia, gli appartenenti alla cavalleria pesante, i celebri
hetairoi (compagni), costituivano inoltre le file dellaristocrazia ed erano spesso al fianco del re come consiglieri, prosegue lesperto. Oltre a ci, vi era unassemblea popolare dove ognuno poteva
esprimere la propria opinione, anche se il
potere del sovrano rimaneva di fatto assoluto; tirannico secondo i Greci. A consolidare la monarchia contribuiva infine
laura di sacralit che avvolgeva la figura del re a causa della sbandierata discendenza da Eracle.

Leadership macedone. Forte del miglior


esercito al mondo, dal 358 a.C. Filippo
intraprese una politica di estensione territoriale che lo port ad allargarsi verso
sud e verso est, fino alle porte di Bisanzio. La conquista di Anfipoli (357 a.C.),
avamposto del monte Pangeo sulle coste della Tracia, inaspr peraltro i rapporti con Atene, interessata soprattutto alle
locali miniere dargento.
Contrastando gli Ateniesi, Filippo rese
chiara la volont di giocare un ruolo da
protagonista negli equilibri della geopolitica greca, promuovendo tra laltro la
Macedonia come lunico Stato in grado
di condurre i Greci a una riscossa contro
gli storici nemici, i Persiani. In Grecia
era daltronde viva la voglia di rivalsa

1 Corona doro a foglie di


quercia e ghiande. Era ripiegata
sopra le ossa combuste, in
unurna custodita nella seconda
stanza della tomba.
2 Il volto di Medusa: faceva
parte del corredo del re.

3 Corona doro da donna con


foglie di mirto: era in unurna
nellanticamera della tomba.
4 Urna doro decorata con la
stella a 16 raggi (v. riquadro nella
prossima pagina) ritrovata nella
stanza principale.
57

Il re macedone Filippo II disse: Porter la guerra in Persia e loro persiano


in Grecia. Ma solo suo fglio Alessandro riusc a realizzare il progetto
va avuto due figli: Alessandro, nato
nel 356 a.C. e affidato alleducazione di Aristotele, e Cleopatra. Leggenda narra che il primogenito fosse stato concepito con Zeus dopo
che questi si era tramutato in serpente, e la stessa Olimpiade vantava
una discendenza da Achille, spiega
Montesanti. Inoltre, era dedita a riti
dionisiaci e a pratiche orgiastiche, e
anche per questo il matrimonio con
Filippo dur poco (Olimpiade torn
presto in Epiro, ndr), mentre fu viscerale il rapporto con Alessandro.
Il giovane eredit da lei il carattere passionale e una mistica tensione a spingersi sempre oltre. In termini psicanalitici, si potrebbe dire che assimil una certa megaloBusto di Demostene,
mania, riscontrabile proprio nella
loratore greco che si
convinzione di discendere da Zeus
oppose alla politica
e nellossessione per le eroiche geegemonica di Filippo II.
sta di Achille. Su un piano pi pratico, dopo la morte di Filippo, OlimUna moGLie FataLe. Dopo Cheronea ini- piade collabor con il figlio per eliminare
zi anche la sospirata guerra contro i Per- ogni rivale al trono.
A ogni modo, se la madre fu fondamensiani, con linvio dei primi corpi di spedizione in Asia Minore. Ma proprio quando tale nella formazione di Alessandro e nelil sogno di una vita stava per avverarsi, la la sua ascesa al potere, dal punto di vista
luce di Filippo si spense sanguinosamen- politico-militare il giovane macedone bete: nel 336 a.C. fu infatti pugnalato a mor- nefici soprattutto dellopera del padre,
te da una guardia del corpo. Liquidato da che era stato abile a trasformare la Macealcuni come una congiura di palazzo, las- donia da realt periferica a superpotenza,
sassinio fu visto da altri come un complot- ponendo le basi per la diffusione della culto ordito dai Persiani o da Olimpiade dE- tura greca in Oriente, conclude lo storico.
piro, ennesima moglie del sovrano mace- A completare tale sogno sar per proprio
done e madre di Alessandro Magno. Venu- Alessandro, in sella allinseparabile Buceta al mondo nel 375 a.C., era stata data in falo, forse il pi amato tra i doni paterni.
sposa a Filippo giovanissima e con lui aveMatteo Liberti
MONDADORI PORTFOLIO

per le distruzioni patite durante le Guerre persiane, ma


in molti erano ancora ostili a Filippo, avverte Montesanti. Tra tutti, il pi agguerrito fu loratore ateniese
Demostene, autore di infuocati discorsi (le Filippiche)
in cui denigrava quel barbaro nemico della libert e
della democrazia.
Lo spauracchio di Filippo
era cos diffuso che una citt
potente come Tebe si schier
al fianco di Atene e di altre
poleis minori in quello che
costitu lo scontro decisivo
con lesercito della Macedonia: la battaglia di Cheronea
(338 a.C.). Le forze di Filippo prevalsero ancora una
volta, ma egli riconsegn
tutti i prigionieri e le spoglie dei caduti per rendere
meno amara la pillola ai Greci, costretti
a prendere atto dellegemonia macedone sul loro mondo. Dopodich, convoc a Corinto i delegati delle citt greche
(esclusa Sparta, che scelse una politica
isolazionista) e nel 336 a.C. form una
Lega che un i destini greci a quelli macedoni. La Lega di Corinto ebbe infatti
carattere sia militare sia politico, contribuendo al diffondersi della koin eirne,
la pace comune, rimarca lo storico.
Fin cos ogni conflitto interno al mondo greco e, tramontata lepoca delle citt sovrane, sorse il primo esempio di nazione ellenica.

Macedonia e Grecia: la diatriba della stella argeade

La stella argeade trovata


sulla tomba di Filippo II.

BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO

e spoglie rinvenute
presso il grande
tumulo di Verghina e
attribuite a Filippo II
giacevano allinterno di
unurna doro sul cui coperchio spiccava il rilievo di una stella a sedici
punte, nota come sole
di Verghina o stella
argeade. Divenuto
per molti il logo della
dinastia di Alessandro

Magno, tale simbolo


stato anche lennesimo
pomo della discordia
nelle relazioni tra macedoni e greci.
Discusso. Della stella si
sa che esistono anche
versioni con dodici o
otto raggi, rinvenute
su monete e scudi, ma
sul suo vero significato
non vi sono certezze.
Alcuni sostengono che

si tratti di un motivo
ornamentale in uso anche prima della salita
al potere degli Argeadi,
mentre altri affermano
che il simbolo nella
variante a dodici punte
sia un rimando alle
dodici divinit della
mitologia greca. La
diatriba ha contribuito
a creare attriti tra i
due Paesi, tanto che

quando nel 1992 la


neonata Repubblica di
Macedonia inser limmagine della stella a
sedici punte sul vessillo
nazionale, il governo
di Atene parl di furto
di un simbolo greco.
Fino a che, su pressione
dellOnu, nel 1995 i
macedoni sostituirono
la stella con un sole a
otto raggi.

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PRIMO PIANO

Come in altre campagne, anche in Asia la formazione-base dei Macedoni

LA MORSA DELLA

lessandro Magno
seppe sfruttare al
meglio le componenti dellesercito
creato da suo padre Filippo,
fondato sulla fortezza semovente costituita dalla falange. La tattica macedone, definita dellincudine e del martello, ancora studiata nelle accademie militari di tutto il
mondo. Nella sua applicazione
pi semplice, essa prevedeva di
dividere lesercito in due parti:
una forza di blocco e una forza
durto. Il primo ruolo era affidato ai fanti armati di sarissa
una lancia lunga circa 5 metri
e mezzo organizzati nei massicci battaglioni della falange
(i syntagmata, ciascuno costituito da 16 file di 16 uomini),

appoggiati sullala destra dagli


hetairoi, i Compagni del re,
lunit di cavalleria pesante.
Schiacciati. La falange (protetta ai fianchi dagli ipaspisti
armati di scudo e spada) manovrava in modo da portarsi
a contatto con il nemico nel

momento in cui i Compagni,


dopo aver travolto i reparti di
fronte a loro, piombavano sul
fianco e alle spalle del grosso dellesercito avversario, percuotendolo come un martello e
schiacciandolo contro lincudine della falange.

Alessandro naturalmente arricchiva questo schema-base


con le proprie qualit personali: coraggio, carisma e un tempismo nella scelta del momento dellattacco davvero fuori
dal comune.

Gastone Breccia

PRONTI ALLURTO
Le prime 5 file
si preparavano
allimpatto con il
nemico tenendo la
sarissa orizzontale.

IN CODA
Le ultime file tenevano le sarisse verticali, per ripararsi
dai lanci nemici.

JOHNNY SHUMATE (2)

FALANGITA
Era il fante armato
di sarissa (la lancia
lunga). Indossava
lelmo frigio in
bronzo, paraguance e maschera.

CORSETTO
Il corsetto di
cuoio indossato
sotto larmatura
terminava con
strisce, sempre
in cuoio, a
protezione
dellinguine.

60

ANATOMICA
Il falangita vestiva
unarmatura
anatomica in lino
pressato o,
come in questo
caso, in bronzo.

SCHINIERI
Gli schinieri in
bronzo erano
di tipo greco, a
pressione e non
legati sul
polpaccio.

LINIZIO DI UNEPOPEA
MAGGIO 334 a.C.

Sul fiume Granico

Invadendo lAsia Minore,


Alessandro affront i satrapi
di Ionia e Lidia. I Persiani si
schierarono sul fiume Granico.
Alessandro guid allassalto la
sua cavalleria attraverso il letto
del corso dacqua. Gli hetairoi,

messa in fuga la cavalleria avversaria, eseguirono una conversione investendo sul fianco
la massa dei mercenari greci
al soldo dei satrapi di Ionia. La
vittoria assicur ai Macedoni il
controllo dellintera regione.

fu decisiva per travolgere il nemico. E per aprire le porte dellImpero persiano

FALANGE

IPASPISTA
Gli hypaspistai
(ipaspisti) erano opliti
che combattevano quasi sempre senza lancia.
Questo ha sulla corazza
la stella simbolo del
regno macedone e di
Alessandro.

STELLATI
Il nome ipaspista
significava portatore di scudo.
Lo scudo oplitico
era rotondo, in
questo caso
decorato con la
stella argeade.

DEA/SCALA

SCHIERATI, FACCIA ALLEST


I soldati macedoni in un rilievo conservato
a Salonicco (Grecia), che rievoca
lepopea di Alessandro in Oriente.

DA PARATA
Questo ipaspista
in tenuta da parata. A questi soldati
veniva affidata la
difesa del fianco
della falange. Ma
compivano anche
incursioni notturne e missioni di
avanscoperta.

30.000
I fanti dellarmata dinvasione
dellAsia Minore.

6.000
9

CHRISTOS GIANNOPOULOS

SARISSA
Lunga in genere 5 metri
e mezzo, era la lancia
caratteristica del
falangite macedone.

NIENTE LANCIA
Diversamente dai
falangiti, gli ipaspisti
combattevano con la
spada, quasi mai con
la sarissa.

I cavalieri partiti con Alessandro


nella campagna dOriente.

I battaglioni (txeis) di opliti in


cui era suddivisa larmata.

NOVEMBRE 333 a.C.

La difficile vittoria nella pianura di Isso

Alessandro decise di puntare


verso la Siria e Dario III lo lasci
avanzare, tagliando la sua
linea di comunicazione con
lAsia Minore e arrivandogli alle
spalle. Il re persiano costrinse
Alessandro a tornare indietro e

affrontare, nella stretta pianura


di Isso, una difficile battaglia a
fronti rovesciati. Il Macedone
attacc come sempre sulla destra, alla testa della cavalleria
pesante, affidando alla falange
il compito di resistere al centro

e ai cavalieri di Parmenione
quello di trattenere, sullala opposta, il grosso della cavalleria
nemica. Limpeto dei Compagni
del re si rivel inarrestabile:
convergendo a sinistra, Alessandro riusc ad avvolgere

parte dellesercito avversario.


Quando Dario III diede ordine
al proprio auriga di portarlo in
salvo lontano dal fronte della
battaglia, lesercito persiano
cominci a disintegrarsi e venne decimato dai Macedoni.
61

PRIMO PIANO

Nessun condottiero occidentale si era mai spinto cos a oriente:


con le campagne in Asia, la civilt ellenistica arriv ai piedi
dellHimalaya. E sul fume Idaspe Alessandro frm
la sua ultima grande vittoria campale

Con il fedele Bucefalo

CONTRASTO

La moderna statua di Alessandro in


sella a Bucefalo, il suo amato cavallo, a
Salonicco (Grecia Orientale): rivolta
verso l'Est, terra di conquista del
Macedone. Nella cartina, la campagna
di Alessandro ai danni dei Persiani e
dei regni asiatici, iniziata nel 334 a.C.
62

OLTRE I

CONFINI
DEL MONDO

Invasione di Alessandro
Citt fondate da Alessandro
Passi montani
Flotta macedone

Lago
dAral

Chersoneso

CILICIA

Tarso

Edessa
Alessandretta

Alessandria degli Arii (Herat)

A
ECI
GR

CIPRO

Palmira

Gaza
Alessandria
dEgitto
Menfi

Alessandria del Caucaso

Damasco
Gerusalemme

Susa

Babilonia
BABILONIA

Alessandria di Caracene

SUS

IAN

IA
IND

Pasargade

Petra

Pattala

Persepoli
PER

Go

ARABIA

Alessandria
sullHyphasis
n j a (avamposto)
Alessandria
sullIndo

Paretonio

Siwa

Sidone
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Ecbatana

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Pamir

Alessandria K a s h m i r
sullOxus
Baktra
Alessandria
Gandhara Bucefala
Hinduk
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Alessandria
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Cirene

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Efeso
Mileto
Alicarnasso
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Bisanzio Eraclea

Alessandria Eschate (avamposto)


Samarcanda
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SID

Pura
E

Karachi

Alessandria
di Carmania
Oceano Indiano

Tebe

uando si pos la polvere della


grande battaglia, nella pianura
di Gaugamela (Iraq), Alessandro smont da cavallo di fronte
alla tenda di Dario, ormai abbandonata.
In quel luogo, probabilmente la sera del
1 ottobre del 331 a.C., i compagni che
gli erano attorno lo acclamarono per primi re dellAsia: era al contempo il compimento di una profezia e la promessa di
una gloria pi grande. Alessandro aveva solo 25 anni, e aveva gi dimostrato
di poter condurre la macchina da guerra

macedone, forgiata dal padre Filippo, oltre qualsiasi ostacolo.


Vendetta tardiVa. La grande avventura
in Oriente era iniziata nellaprile del 334
a.C. con tre obiettivi dichiarati: liberare
le citt greche dellAsia Minore dal giogo
straniero, punire i Persiani per laggressione alla madrepatria ellenica e lincendio dellAcropoli di Atene del 480 a.C., e
soprattutto sostituirsi a Dario III al vertice del grande impero degli Achemenidi.
I primi due scopi erano ormai raggiunti: ma Dario era fuggito, sopravvivendo

alla disfatta del suo esercito, e lOriente si estendeva ancora sconfinato davanti al giovane conquistatore. Alessandro,
prima di potersi dichiarare davvero re
dellAsia, doveva eliminare fisicamente il sovrano che aveva umiliato sul campo di battaglia. Neanche questo, in realt, gli sarebbe bastato: la sua fame di imprese eroiche si sarebbe placata solo al limite estremo del mondo, quando avesse
visto il carro del Sole levarsi dalle acque
delloceano che allora si immaginava circondasse le terre emerse.
63

LA
BATTAGLIA
Attacco di Ceno
Cavalleria e carri indiani

Fiume Idaspe

Nord

PRIMA FASE
Attacco della
cavalleria
di Alessandro.
Attacco degli ipaspisti
SORPRESA
I Macedoni
di Ceno
sorprendono
alle spalle gli
Indiani.

RISERVA
Il contingente
al comando
di Ceno attacca
ai fianchi e
alle spalle.

Attacco della falange

Alture

Sul fiume Idaspe (fra India e Pakistan) nel 326 a.C. Alessandro Magno affront lesercito del
sovrano indiano Poro (Pururava in sanscrito). Fu la sua ultima e sofferta vittoria, e la battaglia
pi orientale mai combattuta dal condottiero macedone. Dopo, torn verso occidente.

Cavalleria indiana

Opliti macedoni
Fanteria indiana

K. GARRETT

Cavalleria macedone

Elefanti da guerra
Attacchi macedoni

A Gaugamela Alessandro sconfsse Dario III, ma il re persiano riusc a fuggire.


Passaggio di mano. Alessandro non poteva sapere dove fosse quellultimo orizzonte, n se i suoi soldati lo avrebbero seguito fin laggi. Allindomani della vittoria di Gaugamela scelse saggiamente di
consolidare il proprio dominio occupando le grandi capitali persiane e iniziando
a governare come nuovo re dei re (era
questo il titolo dei sovrani persiani).
A chiudere la partita con Dario III non
fu per Alessandro: nel 330 a.C. il sovrano persiano venne tradito e ucciso da un
gruppo di cospiratori capeggiati dal satrapo della Battriana, Besso, che sperava forse di guadagnarsi il favore del vincitore e
mantenere il controllo delle regioni orientali dellimpero. Besso aveva sbagliato i
suoi calcoli: Alessandro, che si considerava erede legittimo del regno di Dario, si
lanci al suo inseguimento, e questa volta fu Besso a essere abbandonato e tradito
dai propri sudditi. Alessandro lo fece mettere a morte come ribelle e regicida: non
64

avrebbe tollerato alcuna offesa alla sacralit del dominio di cui si era appropriato
per diritto di guerra.
guerra di montagna. Le estreme province orientali dellimpero restavano per
insicure. Per quasi quattro anni, a partire
dal 330 a.C., i Macedoni furono costretti
a combattere duramente per sottomettere le trib che abitavano i monti del Caucaso indiano, lattuale Hindu Kush, e le
steppe della Sogdiana (v. cartina alla pagina precedente). Non vi fu nessuna grande battaglia, ma una guerriglia difficilissima e sfiancante, in cui Alessandro diede
prova di grande abilit tattica e spietata
determinazione: occupare le creste prima
di avanzare nel fondovalle, raccogliere informazioni prima di agire, terrorizzare la
popolazione con puntate fulminee contro
i centri abitati, spezzarne la volont di resistenza distruggendone la gi fragile economia, bruciando i raccolti e massacrando
le greggi. Probabilmente molti tra i suoi

uomini non compresero tanto accanimento e tanti sacrifici per pacificare una regione periferica e inospitale. Ma Alessandro
pensava a nuove conquiste, e sapeva bene
come fosse necessario garantirsi vie di comunicazione sicure con la Mesopotamia,
cuore di quello che ormai era il suo impero, prima di proseguire lavanzata verso
oriente e le pianure dellIndia.
oltre lindo. Nella primavera del 326
a.C. Alessandro guid finalmente il suo
esercito oltre i passi montani che separavano la Battriana dallIndia, dando accesso alla fertile Terra dei cinque fiumi (il
Punjab, fra India e Pachistan). Affermava di ripercorrere il cammino del dio greco Dioniso, ma lo fece con prudenza, assicurandosi di sottomettere le trib della
zona collinare a ovest dellIndo prima di
attraversare il grande fiume. Al di l del
quale i Macedoni furono ben accolti dal
signore della Taxila, che pensava di poter sconfiggere con il loro aiuto il signore

Asia profonda
Il sito di Ai Khanum, sul fiume
Amu-Darya (Afghanistan): qui
sorgeva lantica Alessandria
sullOxus, fondata dal Macedone.
Sotto, una statua del
locale regno di Gandhara,
con elementi ellenistici.

della regione ancora pi a est, suo nemico storico e indicato dalle fonti greche col
nome di Poro.
Lalleanza con la Taxila obblig Alessandro a combattere contro Poro prima di
proseguire lavanzata. Questi lo attendeva in armi dietro il fiume Idaspe (attuale
Jhelum), confine occidentale del suo regno, il cui ampio letto era gonfio dacqua
per il disgelo. Il re macedone ordin pi
volte, senza neppure tentare di nascondersi, di attraversare il corso dacqua: dopo aver reagito alle incursioni schierandosi sulla riva e respingendo facilmente gli
esploratori nemici, le truppe di Poro allentarono la sorveglianza. Quando Alessandro se ne rese conto, fece scattare il
vero attacco: lasciato un contingente di
fronte allaccampamento nemico, i Macedoni compirono una diversione a nord di
circa 30 km, verso un punto adatto a traghettare rapidamente il grosso delle forze
oltre lIdaspe.

la grande battaglia. Poro non valut la reale portata della minaccia. Decise
di inviare in ricognizione solo un reparto
di cavalleria, agli ordini del figlio, che fu
sconfitto e ucciso.
A quel punto lesercito macedone aveva ormai superato lIdaspe. Rassegnato ad affrontarlo in battaglia, il re indiano dispose le proprie truppe appoggiando, presso il fiume, la cavalleria e i carri
dellala sinistra, e disponendo quindi gli
elefanti 200 secondo Arriano, meno di
un centinaio secondo Quinto Curzio Rufo
in una lunga linea ininterrotta, un animale ogni trenta metri circa, con la massa
della fanteria disposta negli intervalli, in
posizione leggermente arretrata. Lo schieramento (v. schema a sinistra) era completato da un secondo contingente di cavalleria e carri allestremit orientale della linea di battaglia, pronto a contrastare
qualsiasi tentativo di aggiramento nemico sul fianco pi esposto.

SCALA

Sar ucciso dai congiurati del satrapo di Battriana

La leggenda narra che nella battaglia mor Bucefalo, il

SCALA

Come per molte battaglie antiche, le informazioni che possediamo sullultima


grande vittoria di Alessandro sono approssimative e difficili da interpretare: si possono cercare per alcuni punti fermi, attorno ai quali ricostruire lo scontro.
Lesercito indiano apparve ai Macedoni
come le mura di una citt, con le cortine
intervallate da grandi torri. Poro contava
moltissimo sui suoi pachidermi da guerra,
e metterli in condizione di non nuocere
era il problema tattico fondamentale che
Alessandro doveva risolvere, anche perch
bastava la loro presenza a innervosire i cavalli dei suoi reparti scelti, dai quali dipendeva il successo macedone.
Alessandro, che aveva a disposizione
circa 11mila uomini secondo la fonte pi
attendibile (il suo luogotenente Tolomeo,
ripreso da Arriano), schier la cavalleria
(circa 5mila uomini) a scaglioni sulla destra, e la falange (6mila uomini) sulla si-

Sileni dOriente
Sopra, testa di sileno scolpita nel
regno di Gandhara (fra Pakistan e
Afghanistan), che fior nei primi secoli
dopo Cristo. Sotto, le mura medioevali
di Balkh (Afghanistan): qui sorgeva
Baktra, lantica capitale della Battriana.

66

nistra, di fronte agli elefanti e alla fanteria indiana. Si stava preparando ad attaccare lala sinistra nemica: una scelta apparentemente poco vantaggiosa, perch
da quel lato era difficile aggirare la linea
di Poro, protetta dal fiume; ma Alessandro aveva in serbo una carta vincente. Il
combattimento venne aperto dagli arcieri
a cavallo macedoni, che svolsero alla perfezione il compito di provocare lavversario: stanchi di venire bersagliati senza
reagire, carri e cavalieri dellala sinistra
indiana avanzarono in colonna, e mentre si trovavano ancora in questa formazione poco adatta al combattimento vennero caricati e travolti dallunit sceltissima dei Compagni del re, guidati da Alessandro in persona.
A questo punto Poro invi la cavalleria
della propria ala destra in soccorso alla sinistra: manovra rischiosissima, da completare passando tra i due eserciti e in piena vista del nemico. E infatti Alessandro

cavallo di Alessandro. Il re fond sul posto, in suo onore, Alessandria Bucefala


mento del nemico, dando inizio alla strage. Il re Poro sopravvisse: per il suo coraggio venne trattato con magnanimit
da Alessandro, che lo mantenne al potere
come governatore del suo vecchio regno.
non Plus ultra. Secondo la leggenda, sullIdaspe Alessandro perse Bucefalo, il suo amatissimo cavallo da guerra. E
sul luogo della sua sepoltura avrebbe fondato Alessandria Bucefala (oggi Jhelum,
omonima del fiume). Nonostante quel dolore, il re dellAsia era pronto per una
nuova avanzata. Ma questa volta Alessandro non sarebbe andato lontano. Cerc di convincere i suoi uomini che la sanguinosa vittoria sullIdaspe era lultimo
sforzo sulla via della completa sottomissione dellIndia: non era vero, e lo sapeva. Nei mesi successivi i Macedoni dovettero combattere duramente per
conquistare il controllo del territorio. Nel frattempo, si erano
diffuse voci sullimmen-

sit di quellOriente ancora inesplorato e


su un fiume tumultuoso chiamato Gange,
presso il quale vivevano popoli bellicosi che schieravano in battaglia pachidermi mostruosi.
Alessandro guid lesercito fino alle rive del Beas (che lui chiamava Hyphasis),
tributario del pi orientale tra gli affluenti dellIndo. Resosi conto del malessere
che serpeggiava e del rischio di un ammutinamento, riun lesercito in assemblea, chiedendo ai suoi soldati cosa intendessero fare. Dopo avere ascoltato la
deliberazione, contraria ai suoi desideri,
il sovrano si chiuse per due giorni nella
sua tenda, sperando forse che, come era
successo in passato, lorgoglio spingesse i guerrieri macedoni a seguirlo ancora. Questa volta non ci furono ripensamenti: al re dellAsia non rest altra scelta che voltare le spalle al
carro del Sole.

E larte
greca incontr
quella indiana

l Buddha avvolto in
una drappeggiata
tunica greca; un lascivo sileno del corteo
di Dioniso che regge
sulle spalle una divinit
induista; gli stupa, i
monumenti buddisti,
adorni di elleniche
foglie di acanto. Cosa
centra larte greca con
il Buddha? Chiedetelo
ad Alessandro Magno,
che secondo la tradizione raggiunse Gandhara
nel 327 a.C. Bench
loccupazione macedone di questo antico
regno esteso tra gli
attuali Pakistan
settentrionale
e Afghanistan
orientale fosse
stata breve,
gli abitanti
assorbirono
profondamen-

te la cultura ellenistica
dei dominatori. E continuarono ad averci a
che fare dalla fine del II
secolo a.C., quando gli
Indo-Greci di Battriana,
un regno ellenistico
fondato dai successori
di Alessandro, si espansero nelle loro terre.
Eredit. Zona di
frontiera fra mondi diversi, Gandhara venne
occupata nel secolo
successivo dalle popolazioni iraniche. Fu
in questo periodo che
fior larte gandharica:
un mix culturale in cui

Gastone Breccia

i protagonisti della religione buddista, riletti


secondo la tradizione
locale e contaminati
da elementi indiani e
iranici, vennero rappresentati insieme a
oggetti, personaggi e
costumi di tarda derivazione ellenistica. Ecco
cos spiegati i pilastrini
con capitelli di tipo
greco che sorreggono
le statue in pietra del
Buddha, gli abiti, le
pose e le acconciature
elleniche (modificate
secondo la moda
locale), gli di marini
e il seguito di
Dioniso che
gli abitanti di
Gandhara scolpirono sui loro
rilievi architettonici per oltre
sei secoli.

CORBIS

K. GARRETT

ne approfitt, inviando la propria riserva


di cavalleria, al comando di Ceno, ad attaccare sul fianco e alle spalle i rinforzi
indiani. Dove abbia avuto luogo lultimo,
decisivo scontro resta difficile da stabilire, ma il risultato fu quello di gettare nel
caos lala destra indiana, che fin per trovarsi schiacciata tra il nemico e il grosso
delle proprie forze appiedate.
elefanti in fuga. Soltanto nella terza fase della battaglia entrarono in gioco gli
elefanti, mandati allattacco da Poro come
ultima risorsa. A quanto sembra i pachidermi riuscirono a creare non pochi problemi alla fanteria macedone, ma si ritrovarono ben presto isolati, bersagliati da
frecce e giavellotti, feriti e respinti dalle
picche della falange, e finirono per battere in ritirata seminando il panico tra le file
del proprio esercito. Nel momento decisivo, anche i circa 6mila macedoni rimasti
sulla riva occidentale dellIdaspe passarono il fiume e completarono laccerchia-

Statua gandhara
di un bodhisattva
(illuminato), del
II-III secolo d.C.
67

PRIMO PIANO

Conquistando il regno persiano ed espandendosi in Oriente, Alessandro


entr in contatto con genti dalla storia millenaria. Ecco chi erano

UN IMPERO

MULTIETNICO
A cura di Matteo Liberti

Mar Nero
Mar
Casp
io

1
Mar Mediterraneo

La mappa dellimpero,
con la collocazione
dei diversi popoli.

medi
Insediato gi da tempo nei territori
a sud del Mar Caspio (attuale Iran), a partire
dal VII secolo a.C. il popolo iranico dei
Medi (a destra, una famiglia) era in origine
un insieme di trib seminomadi, che poi
si unirono in un regno. Questo dovette
affrontare subito gli Assiri (stanziati nel
Nord dellodierno Iraq e votati alla conquista
militare) e gli Sciti (di stirpe indoiranica).
Una successiva alleanza con i Babilonesi, con
i quali avevano parecchie affinit culturali,
permise ai Medi di conquistare la citt di
Ninive (612 a.C.), capitale dellImpero assiro,
e di estendersi poi verso la Cappadocia.
Divenuti a loro volta padroni di un vasto
impero, i sovrani medi non riuscirono per
a gestire leterogeneit dei territori e dei
popoli sottomessi. Cos, nel VI secolo a.C.
il sovrano Astiage non pot far altro che
assistere allarrivo dei Persiani di Ciro
il Grande (di cui il re medo era peraltro
il nonno materno).

68

Gandhari

Stanziate tra la regione


dellodiernoPakistanSettentrionale
e dellAfghanistan Orientale, le genti
appartenenti al Regno di Gandhara (sotto,
una nobildonna) abitavano quella zona fin
dalle epoche pi remote. Qui prese forma,
a partire dal 1600 a.C., la cosiddetta Cultura
dello Swat o delle tombe del Gandhara.
Questa si svilupp presso il fiume Swat ed
testimoniata da corredi funerari di ottima
fattura. In epoca ellenistica nella stessa
zona si diffonder una raffinata corrente
artistica influenzata dalla cultura buddista
e arricchita da componenti di derivazione
greca. Il Regno di Gandhara, la cui citt
principale era Purushapura (lattuale
Peshawar), si svilupp notevolmente, prima
di diventare, nel VI secolo a.C., terreno di
conquista per i Persiani. Ma continu a
fiorire fino ai primi secoli dopo Cristo.

FRIGI
Stanziati nellodierna Turchia Centrale
a partire dal XII secolo a.C., i Frigi erano
una popolazione indoeuropea di origine
balcanica, caratterizzati dalluso di una
lingua sconosciuta (sopra, un musico col
tipico berretto frigio). La capitale (che nel
tempo si espanse sia a est che a ovest) fu la
citt di Gordio, dal nome di un importante
re locale. Questo monarca ricordato dalla
mitologia greca per il nodo impossibile da
sciogliere con cui fiss il giogo di un carro
consacrato a Zeus, che soltanto Alessandro
Magno (recidendolo con la spada) sar in
grado di disfare. Figlio adottivo di Gordio e
suo successore fu laltrettanto leggendario
re Mida, che trasformava in oro tutto ci che
toccava. Dopo aver raggiunto il suo apice
con questi due sovrani, la Frigia fu devastata
da unincursione di Cimmeri (delle
steppe eurasiatiche) e, nel VI secolo a.C.,
piegata dai Persiani.

IONI e lidi
Nellodierna area sud-occidentale
della Turchia, sulle coste dellEgeo e sulle
isole prospicienti la costa (tra le quali
Chio e Samo), viveva dalla fine
del II millennio a.C. il popolo degli Ioni
(sopra, un dignitario), di lingua greca
(o meglio di dialetto ionico). In questo
territorio diedero vita a una confederazione
di citt (la Lega ionia), tra cui spiccava
Mileto. Tale lega era accomunata sia da
affinit religiose (nelle citt che ne facevano
parte era centrale il culto di Poseidone
Eliconio), sia commerciali (data la posizione
strategica dellarea, preferivano non farsi
concorrenza), sia politico-militari.
A partire dal VII secolo a.C. le citt
ioniche passarono prima sotto i Lidi
(anchessi stanziati in Anatolia) e, in seguito,
furono conquistate dai Persiani.
69

Mar Nero
Mar

Casp
io

9
Mar Mediterraneo

Quasi tutte le popolazioni ci sono note dalle fonti


greche, dove regni che seppero eccellere
nelle arti
venivano defniti barbari

Sogdiani

Battriani
Tra le alture dellodierno Afghanistan
Settentrionale viveva il popolo dei Battriani,
di lingua iranica e progenitore del gruppo
etnico dei Tagiki (diffuso in tutta lAsia
Centrale). Abitata gi in epoca precedente,
la Battriana (o Battria, dal nome greco della
capitale, Baktra) fu colonizzata, nel corso del
II millennio a.C., da varie trib provenienti
da nord (in particolare dallattuale
Turkmenistan). In Battriana si pensa sia
vissuto, tra il VII e il VI secolo a.C., il profeta
Zarathustra, ossia il fondatore della religione
zoroastriana (sopra, un sacerdote). Gi
vittime dellespansionismo dei Medi, durante
il VI secolo a.C. i Battriani furono sottomessi
dallimperatore persiano Ciro il Grande.
70

Padroni di una regione


corrispondente agli odierni
Uzbekistan e Tagikistan,
gli antichi abitanti della
Sogdiana erano in origine
una mescolanza di popoli
nomadi. La loro storia
in larga parte oscura, ma
sappiamo che parlavano
un idiomairanico e che si
insediarono in quellarea
attorno alla met del I
millennio a.C., stanziandosi
gradualmente in varie oasi
vicino ai corsi dacqua.
Qui, grazie allutilizzo
di raffinate tecniche
di irrigazione, tra
lVIII e il VII secolo
a.C. edificarono centri
urbani sempre pi
grandi, tra i quali spicc
la citt di Samarcanda,
importante snodo dei commerci
tra Occidente e Oriente e oggi inclusa
nella lista dei patrimoni dellumanit. Nel
VI secolo a.C. lintera area della Sogdiana
venne conquistata dagli Achemenidi.

EGIZI

Lincontro con gli Egizi fu, per Alessandro


come per tutti i popoli dellantichit,
decisivo dal punto di vista culturale. Non
a caso, la citt che fond sulle rive del
Mediterraneo, Alessandria dEgitto, sar
destinata a svolgere un ruolo chiave nella
diffusione dellEllenismo. Del resto, la
civilt esisteva fin dal IV millennio a.C.
Gli Egizi intrecciarono la propria vicenda
con quella del Nilo, le cui acque erano
indispensabili per lagricoltura. E proprio
al fine di controllarle prese forma un primo
regno organizzato. Depositari di un culto
dei morti senza precedenti (al quale si
devono le piramidi) e di saperi avanzati per
lepoca, gli Egizi furono sempre nelle mire
dei conquistatori stranieri. Tra questi, buoni
ultimi, anche i Persiani, che nel VI secolo
a.C. invasero il Paese, gi in profonda crisi,
prendendone il controllo.

Babilonesi
Nelle terre tra i fiumi Eufrate e Tigri, nella
storica regione della Mesopotamia (odierno
Iraq), fioriva ancora, ai tempi di Alessandro,
la civilt poi detta babilonese. Si trattava
di un insieme di popolazioni semitiche
e accadiche insediatesi l a partire dal II
millennio a.C. Queste diedero poi vita a
un impero con un potente esercito (sopra,
un arciere) e unarte raffinata. Cuore della
Mesopotamia era la citt di Babilonia (la
biblica Babele), dove attorno al 590 a.C.,
per volere del re Nabucodonosor II, furono
progettati i giardini pensili che entreranno
nella lista delle sette meraviglie del mondo
antico. Poco dopo la morte del sovrano,
Babilonia cadde in mano ai Persiani, che ne
fecero una delle loro province. Babilonia
esercit a sua volta unattrazione fatale per
Alessandro Magno, che vi morir.

CARI
Nellarea sud-occidentale dellodierna
Turchia (e in una parte delle isole Sporadi)
si insedi in epoca antica questo popolo
indoeuropeo di lingua anatolica. La citt
caria di Mileto (pi tardi passata alla Ionia)
descritta dai testi omerici come esistente
gi al tempo della Guerra di Troia (XII secolo
a.C.). I Cari (il cui nome deriva da quello
del leggendario re Car) furono spesso
confusi dai Greci con la popolazione
dei Lelegi. Ai Cari attribuita lusanza
di decorare gli elmi con particolari
protuberanze con forme di animali (gli
antenati dei cimieri), al fine di spaventare
i nemici: la cosa non bast a evitar loro di
essere assoggettati dai vicini Ioni prima e
poi dagli inarrestabili Persiani.
71

PRIMO PIANO

saperne di pi

OLTRE IL MITO
La personalit di Alessandro Magno ha
stimolato la creativit di storici e letterati.
Che a lui hanno dedicato saggi e romanzi.
Alessandro Magno
Pietro Citati
(Gli Adelphi)
Un ritratto del condottiero affidato
a una penna raffinata: ne emerge
unimmagine articolata, ricostruita
a partire dalle fonti classiche. E un
io contraddittorio che combina
elementi diversi, a conferma del
fatto che la sete di conquista
di Alessandro scaturiva da una
pulsione interiore. Tipica dei grandi
uomini che hanno fatto la Storia.
Alessandro Magno
il conquistatore
Giampaolo Casati
(Mondadori Electa)
Un ricco repertorio
iconografico che
spazia dai reperti archeologici
alle opere darte per evidenziare il
continuo interesse che la figura di
Alessandro ha suscitato nei secoli.
Alessandro Magno.
La realt e il mito
Claude Moss (Laterza)
Tra esaltazione e demonizzazione,
un viaggio appassionante e

insolito nel mito di un personaggio


storico immortale. A farlo un
professore allUniversit di Parigi,
tra i massimi studiosi di storia
della Grecia antica.
La tomba di Alessandro.
Lenigma
Valerio Massimo Manfredi
(Mondadori)
Valerio Massimo Manfredi (gi
autore della serie Alexandros) ci
conduce nel cuore dellenigma
della tomba di Alessandro, con
la competenza dellarcheologo e
labilit del romanziere. Il sepolcro
di Alessandro, eretto nella citt
che portava il suo nome e oggetto
di venerazione per secoli, cadde
nelloblio e se ne perse ogni
traccia. O forse no?
Filippo il Macedone
Giuseppe Squillace
(Laterza)
Disprezzato
dalloratore
Demostene e messo
in ombra dal figlio
Alessandro, il libro

Piatto ellenistico in argento, raffigurante Cibele, trovato in Afghanistan.

racconta la personalit di Filippo


il Macedone. Un ritratto del re
che rese stabile la monarchia e
compatt il mondo greco.

alla polizia segreta spartana, dalla


quotidianit alla corte dei Grandi
re alle pratiche amorose degli
ateniesi.

Fuoco persiano
Tom Holland
(Il Saggiatore)
Una narrazione
avvincente e
storicamente
dettagliata di
quello che fu il primo scontro tra
popoli dellEst e dellOvest. Con la
descrizione delle Guerre persiane
(premessa del conflitto con
Alessandro) e la ricostruzione del
panorama sociale del tempo: dal
potere dei sacerdoti di Babilonia

Dalla democrazia ai re
Michael Scott (Laterza)
Come stato possibile per
Atene, culla della democrazia,
in un solo secolo trovarsi nelle
mani di un monarca assoluto
come Alessandro, modello degli
imperatori a venire? E perch in
questo arco di tempo la Grecia
precipitata da una societ
pluralista a un regime dispotico?
Il libro, di uno storico inglese
esperto di divulgazione, prova a
dare una risposta.

La Storia raccontata in queste


pagine rivive anche in tv

nche questo mese History, il canale di Sky dedicato alla Storia, affronta il tema in primo piano su questo
numero di Focus Storia. Lo fa
con tre episodi dedicati allimpero di Alessandro Magno.
LA COSTRUZIONE DI UN
IMPERO: GRECIA ANTICA
La Grecia antica stata la culla
della filosofia, dellarte, dei
giochi olimpici e delle prime
forme di democrazia. Un lascito culturale che ha influenzato
in modo indelebile lOccidente. Il documentario racconta

72

come si formata questa affascinante cultura (poi diffusasi


con lellenismo di Alessandro)
e perch diventata cos
importante.
Luned 22 settembre, ore 16:05
COSTRUZIONE DI UN
IMPERO: GRECIA DI
ALESSANDRO MAGNO
In una dozzina di anni Alessandro conquist tutto, o quasi, il mondo conosciuto
(a destra, gli elefanti persiani),
portando la civilt greca fino
allIndia. Ma cosa fu esattamente lellenismo? E cosa ne

sarebbe stato della Grecia


antica e dellOccidente senza
il suo contributo nelle arti e
nella politica?
Mercoled 24 settembre,
ore 16:05

IL LATO OSCURO DEL


POTERE: ALESSANDRO
Alessandro Magno fu uno dei
pi grandi condottieri della
storia. Un uomo che credeva
di essere un dio: non a caso
ebbe unascesa straordinaria,
fino a quando la sua psiche
venne schiacciata dalla sua
stessa sete di potere. Il documentario racconta la sua controversa e affascinante figura,
entrando in profondit, con
molte ipotesi e suggestioni,
nei misteri del suo temperamento ambizioso.
Venerd 31 ottobre, ore 6:55

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76
GETTY IMAGES

Sbarco sullisola
delle lacrime

La traversata della speranza


Viaggiatori di terza classe di una nave
proveniente dallEuropa sbarcano al porto
di Ellis Island dopo il lungo viaggio. La gran
parte dei migranti non parlava inglese e
giungeva sporca, affamata e senza soldi.

n rituale che si ripetuto


decine di volte, ogni giorno, in un isolotto della baia di
New York. I migranti che arrivavano da ogni parte dEuropa sono passati quasi tutti da
Ellis Island, la piccola isola alla foce dellHudson, prima di
essere autorizzati a stabilirsi
nella nuova Terra Promessa:
lAmerica.
Marchiati. Come si vede nella fotografia, scattata
allalba del XX secolo, il percorso era sempre lo stesso:
chi arrivava dopo il viaggio
in nave in terza classe doveva
scendere a Ellis Island con i
pochi bagagli, i documenti di
viaggio e il numero di entrata. L, nellex arsenale militare (dal 1990 Museo dellimmigrazione), gli aspiranti cittadini americani venivano visitati
dai medici del Servizio immigrazione, che marcavano con
un segno di gesso sulla schie-

na tutti coloro che dovevano


essere ulteriormente esaminati. Una X stava per problemi
mentali, PG per donna incinta
e cos via. Secondo il vademecum di questi medici, vecchi,
deformi, ciechi, sordomuti,
oltre a chi soffriva di malattie
mentali, contagiose e altre infermit, dovevano essere rimpatriati con la stessa nave sulla quale erano giunti. Gli altri,
invece, venivano registrati dagli ispettori (che annotavano i
dati civili, economici e politici) e accompagnati al traghetto per Manhattan.
Da Ellis Island, tra il 1892
e il 1954 (data di chiusura
dellimmigration point), sono transitati circa 20 milioni
di migranti, tra cui molti italiani. E almeno 10 milioni di
americani oggi possono rintracciare le loro origini nei registri dellisola.

Irene Merli

77

La vita
ai tempi di Tebe
1

antica Tebe ha vissuto secoli gloriosi a partire dal XXII secolo a.C., quando i sovrani dellXI dinastia ne fecero il centro politico del regno egiziano, raggiungendo lapice di potenza e
bellezza sotto i re della XVIII e XIX dinastia (XVI-XII secolo a.C.).
I suoi resti monumentali, nei pressi delle odierne citt di Luxor e
Karnak, dal 1979 fanno parte del Patrimonio dellUmanit tutelato dallUnesco. Sulla sponda est del Nilo i grandiosi templi di
Karnak e quello di Luxor, su quella ovest la valle dei Re e quella
delle Regine, con le necropoli reali in cui stata rinvenuta, tra le
altre, la sepoltura intatta del faraone Tutankhamon. Poco distante, nella localit di Sheikh Abd el-Qurna, si trova la necropoli destinata ai dignitari di corte, meno sontuosa ma di enorme interesse per la grande quantit di pitture parietali ricche di riferimenti
alla vita quotidiana nellEgitto antico.
Storie di tutti i giorni. Vi si trovano scene di vita militare e di
lavoro nei campi e nelle botteghe, banchetti, danze e battute di
caccia tra i canneti di papiro. Scorci di unesistenza che, grazie
al potere simbolicamente attribuito alle pitture, i defunti speravano di ritrovare nellaldil. Tra le pi prodighe di informazioni
la tomba di Nakht, uno scriba, secondo i geroglifici, e sacerdote del dio Amon, vissuto a cavallo dei regni di Thutmosi IV e
Amenofi III nella prima met del XIV secolo a.C. Accanto a lui la
moglie Tawy, ritratta come cantatrice di Amon, gode della ricchezza e della bellezza del mondo sulla soglia delleternit.
Edoardo Monti

1 Con i fiori di loto nelle mani,


Nakht e sua moglie Tawy siedono
di fronte alle offerte che dovevano servire per la vita ultraterrena
dei defunti. Le offerte, come recita liscrizione soprastante, sono prodotti dei campi e delle aree
del papiro.

2 Le scene di caccia sul fiume


sono tra le pi diffuse nelle tombe egizie. A sinistra, il defunto utilizza un bastone da lancio, larma usata per abbattere gli uccelli.
78

3 Un bastone da caccia si vede


anche nella mano del figlio maschio che, insieme al resto della
famiglia, raffigurato sulla leggera imbarcazione realizzata con
canne di papiro.

4 Lo sfondo occupato da un
classico boschetto di papiri dal
quale, per la presenza del cacciatore, fuggono in volo anatre, farfalle e libellule. Tra gli animali si
vedono due bastoni da lancio che
stanno per colpirli.

THE METROPOLITAN MUSEUM OF ART/ART RSOURCE NEW YORK/SCALA

5 Nel pesce a destra si pu riconoscere una Tilapia nilotica,


considerata simbolo di fertilit e di rinascita. Lesemplare a sinistra sembra un Lates niloticus,
anchesso associato allidea di
rigenerazione.

6 Sulla punta delle canoe sono

state rimosse due figure. Erano


oche, simboli del dio Amon, tolte
dai seguaci di Akhenaton, il faraone che tent di sostituire nel culto
solare Amon con il dio Aton.

7 Sulla canoa a destra, Nakht


impegnato nella pesca con larpione. Stranamente, larma non
stata dipinta; il gesto del braccio sinistro rende per inequivocabile lazione.

8 Luva era coltivata sia come


frutta da tavola sia per la produzione di vino di vario tipo, bianco e rosso. Il vino, tuttavia, presso gli Egizi non ebbe mai un grande successo o almeno non fu mai
apprezzato tanto quanto la birra.

11

10

13

9 La caccia agli uccelli con il ba-

stone era un passatempo per i pi


facoltosi. I volatili acquatici erano
per anche una primaria fonte di
sostentamento per il popolo, che
li catturava con altri metodi.
10 Per fare il vino, i grappoli venivano pigiati con i piedi in grandi
vasche. I pigiatori, per mantenere lequilibrio, si aggrappavano a
corde fissate alla struttura lignea,
che sovrastava la vasca.

12

11 Dopo una prima fermentazione, il mosto veniva raccolto in


grandi anfore di terracotta per
linvecchiamento. Su queste erano apposte iscrizioni e sigilli riguardanti il produttore, la provenienza e la qualit del vino. Linterno delle anfore era trattato
con particolari resine, allo scopo
di rendere impermeabile la porosa terracotta e conferire, allo stesso tempo, note profumate al vino.

12 Le viti, coltivate a pergola, erano diffuse soprattutto nel Nord


del Paese, presso il delta del Nilo,
e in alcune oasi del Medio Egitto.
La vendemmia avveniva tra fine
giugno e inizio luglio.

13 Dopo la cattura e luccisione,


gli uccelli venivano subito spennati, ripuliti delle interiora, appesi
per una fase di asciugatura, infine
messi sotto sale in giare di terracotta per la conservazione.

14

14 La rete per la cattura degli


uccelli veniva tesa su uno specchio dacqua nel canneto e poi
ancorata con zolle di terra. I volatili erano attirati con esche o richiami e quando un uccello era in
posizione un cacciatore avvertiva, silenziosamente, gli altri di tirare la corda, cos la rete si chiudeva ripiegandosi su se stessa.
79

A cura di Eugenio Spagnuolo

Il potere del
telecomando

D. VITTIMBERGA

on Zenith Space Tv posso cambiare canale da


qualsiasi punto della
stanza!: era il 1958 quando questo slogan apparve sui giornali per
la pubblicit del primo telecomando
senza fili a 4 tasti.
Per quanto rudimentale, il meccanismo di funzionamento era geniale: quando si premeva un tasto, un
martelletto batteva su una barra di
alluminio, producendo un suono
ad alta frequenza che innescava i
ricevitori a valvole del televisore.
Questo strumento risult cos comodo che linvenzione spinse i consumatori ad acquistare 30mila nuove
tv. E in pochi si preoccuparono del
fatto che il telecomando ne faceva
lievitare di un terzo il prezzo. I suoi
inventori, il manager della Zenith
Eugene Polley e lingegnere Robert
Adler, ebbero vari premi per questa
innovazione.
Conviene comprarlo? S, se si trova una buona occasione. I prezzi
su e-Bay vanno dai 15 ai 500 dollari. Ma non pensate di usarlo: al
massimo pu essere utile come
soprammobile.

Il primo aveva 2 tasti


I primi modelli del telecomando
Zenith, a 2, 3 (a lato) e 4 tasti (sopra).
Con questo strumento finalmente
si potevano inviare alcuni comandi
come accendere e spegnere la tv,
passare al canale successivo e regolare
laudio senza alzarsi dalla poltrona.

E NELLO STESSO ANNO...

RIVOLUZIONI
Il dittatore Fulgencio Batista lascia
Cuba e le forze rivoluzionarie
entrano allHavana. Inizia lera
di Fidel Castro.
80

MUSICA
Domenico Modugno vince il Festival
di Sanremo con la canzone Nel blu
dipinto di blu. Conosciuta pure come
Volare, vender 25 milioni di dischi.

ITALIA
Addio case di tolleranza: il
parlamento, dopo un lunghissimo
iter, approva la legge Merlin (dal
nome della senatrice Lina Merlin).

POLITICA
Entra in vigore il Trattato di
Roma, che istituisce la Comunit
economica europea e pone
le basi della Unione europea.

A cura di Giuliana Rotondi

Lardito flautista di Pompea

VINCENZO SIRIANNI

l politico Clodio (I secolo a.C.), negli anni di crisi della Repubblica romana, si fece conoscere come uomo corrotto e violento. Almeno cos ce lo descrive la storiografia ufficiale. In ogni
caso sappiamo che era un amante del gentil sesso. In particolare della moglie di Cesare, Pompea. Una sera decise di intrufolarsi
nella sua casa mentre erano in corso i preparativi per la festa in
onore della Bona Dea. E, per passare in incognito, si travest da flautista, per di pi donna.
Scandalo! Ad accoglierlo cera
unancella, daccordo con Pompea.
Quando Clodio pensava di avercela quasi fatta e aver ingannato tutti, fu per riconosciuto da unaltra ancella che url il suo nome: lo scandalo
fu enorme. Il flautista mascherato se ne and gambe in
spalla, cacciato dalla madre
di Cesare.

Medioevo al buio

Diderot messo a nuovo

enzaria e senza luce.


Doveva essere a dir poco claustrofobica la vita degli uomini medioevali intorno allanno Mille. Almeno se
pensiamo ai nostri standard
abituali. Nessuna delle loro
case era infatti dotata di finestre, piuttosto di piccole fessure per far cambiare laria.
Come mai? La ragione semplice e non ha a che fare solamente con lesigenza di sicurezza. In realt le tecniche

di lavorazione del vetro erano


conosciute gi in et romana.
Ma con la penuria di denaro si perse labitudine a farne
uso. Cos fino al XII secolo rimasero un miraggio.
La svolta. Le cose cambiarono alla fine del Medioevo e
ancor di pi nel Rinascimento, quando le finestre tornarono in auge. Nacquero allora la bifora, la trifora, la serliana e labbaino, tipicamente italiano.

he il filosofo sia solito pensare pi allanima


che al corpo risaputo. Ma
che debba vivere come un
randagio, in una casa sporca e trasandata, appannaggio solo di alcuni. Tra questi va annoverato uno dei padri dellEncyclopdie francese, Denis Diderot (1713-1784).
Anche quando divenne celebre, la sua casa e i suoi vestiti erano molto trascurati. Tanto che M.me Marie-Thrse

Rodet Geoffrin, di cui lui frequentava il salotto letterario,


si mosse a compassione.
Rinnovamento. In sua assenza gli fece cambiare tutto
il mobilio, ma anche la biancheria e i vestiti. Quando il filosofo torn a casa, pens di
aver sbagliato uscio, finch
poco alla volta si persuase del
nuovo arredamento... senza
smettere mai di rimpiangere
il vecchio e i suoi abiti bisunti
a cui dovette dire addio.
81

Chi erano

A cura di Marta Erba e Maria Lombardi

Queste pagine sono aperte a soddisfare le curiosit dei lettori, purch


i quesiti siano di interesse generale. Non si forniscono risposte private.
Scrivete a Focus Storia, via Battistotti Sassi 11/a, 20133 Milano
o alle-mail redazione@focusstoria.it

on questo nome si indicano i membri di


un movimento controrivoluzionario nato nellItalia del Sud. Il periodo in
cui oper va dal 1799 al
1814, ovvero gli anni in cui
in Italia le monarchie tradizionali furono sostituite dai
governi sostenuti dalleserci-

Il figlio dello zar Nicola II, il principe


Aleksej, da chi eredit lemofilia?
Domanda posta da Aldo Mattia Maritato.

Albero genealogico della regina Vittoria


Principe Alberto

Regina Vittoria
REALI INGLESI

Alessandra dAssia
ADOC/CONTRASTO

REALI RUSSI

Aleksej con
la zarina
Alessandra.

REALI TEDESCHI

? ? ? ?

REALI SPAGNOLI
?

Aleksej
Maschio sano

leksej Nikolaevi Romanov fu


lultimo erede al trono degli
zar, primo maschio e ultimogenito
di Nicola II e Alessandra dAssia.
Eredit la malattia dalla mamma,
discendente della regina Vittoria
dInghilterra (v. schema sopra).
Malattia da re. Lemofilia (un
difetto della coagulazione ereditario, che comporta frequenti
sanguinamenti), essendo legata al

Maschio malato

cromosoma X, generalmente colpisce i maschi, mentre le femmine


possono trasmetterla.
stata anche definita malattia dei
re poich diffusa tra le classi regnati europee in quanto la regina
Vittoria (1819-1901) era portatrice
del gene della malattia: ci sono
alcuni emofiliaci tra i Windsor
inglesi, tra i Borbone di Spagna
e tra i Romanov russi. Tra questi

Femmina normale

Femmina portatrice

ultimi, appunto, il principe Aleksej.


A causa della malattia lamatissimo
unico figlio maschio di Nicola II era
estremamente delicato. Si narra
che i genitori, per evitare che il
piccolo si ferisse cadendo, fecero
imbottire con piumini tutta la sua
stanza. Inoltre, per prendersi cura
della sua cagionevole salute, la zarina Alessandra si rivolse al mistico
siberiano Rasputin.

Chi ha inventato le carrozzine


per portare in giro i bambini?
GETTY IMAGES

Domanda posta da Angelo Lambiase.

l primo mezzo di trasporto su ruote per bambini fu ideato nel 1733


dallarchitetto e designer inglese
William Kent. A commissionarglielo era stato il duca del Devonshire,
che voleva portare a spasso il figlio
piccolo. Kent fece montare su ruote una cesta a forma di conchiglia
riccamente decorata, in cui poter
alloggiare il bambino, e invent
un sistema per farla trainare da un
animale dalle dimensioni ridotte,
come un piccolo pony o una
capretta.

Circa un secolo dopo, lamericano


Benjamin Potter Crandall cominci
a vendere carrozzine. Suo figlio
Jesse vi aggiunse un freno e disegn ombrellini e parasole.
Popolare. A partire dal 1840, la
carrozzina era gi piuttosto diffusa.
Era per ancora un prodotto per
pochi: in legno o in vimini, assemblata con costosi giunti in ottone e
finemente decorata, portava nomi
pretenziosi come principessa e
duchessa (a sinistra, un modello
di fine 800).

Musicista di parte
Il dipinto ottocentesco
Sanfedisti lacerano le carte da
musica a Cimarosa, autore
di un inno repubblicano.

to francese rivoluzionario. I
controrivoluzionari si autonominarono realisti o legittimisti, mentre i francesi
li chiamavano sanfedisti.
Plebei. Il termine indicava in origine le bande armate del popolo rurale e cittadino che nel 1799 si ribellarono ai rivoluzionari nel Re-

Domanda posta da Giacomo Rinaldi.

gno di Napoli e nello Stato


Pontificio in nome della fede
e delle tradizioni degli antenati: sanfedisti era infatti
una storpiatura derivata da
esercito della Santa Fede,
larmata creata dal cardinale Fabrizio Ruffo allo scopo
di restaurare il dominio borbonico a Napoli. Per esten-

sione furono chiamati cos


tutti i gruppi di ispirazione
cattolica che lottarono contro i giacobini per la difesa
delle monarchie tradizionali, rivelando la profonda crisi sociale in cui versava allora il Mezzogiorno e labisso
che separava la classe colta
da quella popolare.

Cosa diceva
il Manifesto
della razza
dei fascisti?
Domanda posta da Noemi Vitale.

ARCHIVIO DELLARTE / LUCIANO PEDICINI

i sanfedisti?

l Manifesto degli scienziati razzisti,


o semplicemente Manifesto della
razza, il documento che getta le
basi teoriche della politica razzista
del fascismo. Fu pubblicato il 14
luglio del 1938 sul Giornale dItalia
in forma anonima e riapparve
successivamente in agosto sul
primo numero della rivista La
difesa della razza con la firma di
dieci illustri scienziati. Stando alla
testimonianza di Galeazzo Ciano,
Mussolini gli avrebbe per confidato di aver redatto quasi per
intero il testo.
Fantabiologia. Nei dieci punti
che lo compongono si sosteneva
la concezione biologica del razzismo e lesistenza di una pura razza italiana a cui non appartenevano gli ebrei. Tra le affermazioni
espresse: tempo che gli italiani si
proclamino francamente razzisti;
necessario fare una netta distinzione tra i mediterranei dEuropa
da una parte e gli orientali e gli
africani dallaltra.
Alla pubblicazione del documento seguirono le leggi razziali:
gli ebrei venivano cos esclusi
da pubbliche amministrazioni,
banche, assicurazioni e tutte le
professioni intellettuali; non potevano sposarsi con italiani, non potevano pi studiare o insegnare
nelle scuole pubbliche n essere
proprietari di fabbricati e terreni
di valore. Per gli ebrei stranieri e
per quelli che avevano ottenuto
la cittadinanza italiana dopo il
1919 vi era addirittura lobbligo di
abbandonare il Paese.
83

TESTATINA
SCIENZA

JAMES L. STANFIELD/NGS

LA NATURA SI

Perch in quellanno il Sole si oscur e il mondo sprofond


nel gelo? Recenti studi hanno individuato le concause
di un mutamento climatico che riscrisse la Storia

aza, 1.500 anni fa, non era un cumulo di macerie, ma una citt romana, importante centro di cultura
ellenistica. L aveva studiato lo storico bizantino Procopio di Cesarea. Nel 536
d.C. Procopio era approdato in Sicilia in qualit di segretario imperiale, testimone di una
grandiosa riconquista. Limperatore romano
dOriente, Giustiniano I, stava infatti cercando
di ricostituire lunit dellimpero, dopo il sacco
di Roma e la caduta dellImpero romano dOccidente (nel 476 d.C.). Il suo generale Belisario
aveva gi liberato dai Vandali e dai Goti la provincia dAfrica, la Sardegna e la Sicilia. E si apprestava a riprendere lItalia peninsulare. Ma
proprio in quel 536 accadde qualcosa di fatale,
che fu interpretato come il presagio di un anno

maledetto: il Sole, annot Procopio, inizi a mostrarsi come un flebile disco.


Il grande freddo. And avanti cos per un anno. E anche in estate fece molto freddo, con abbondanti nevicate. Altri cronisti registrarono levento. Come il preciso Zaccaria di Mitilene: Il
Sole si oscurava di giorno cos come la Luna di
notte, mentre loceano era in tumulto con nebbie e vapori; dal 24 di marzo di quellanno al
24 giugno dellanno successivo, ci furono freddo e neve in abbondanza, gli uccelli morivano,
gli uomini erano in difficolt. E Cassiodoro vide questo scenario: Il Sole
sembra avere perduto la sua
1
luminosit, appare di un colore bluastro. Ci meraviglia0
mo di non vedere lombra

RIBELLA

Clima impazzito
Il grafico (sotto) mostra
gli scostamenti delle
temperature dalla
media, tra il 500 e il 600
d.C. Pi in basso, gli
eventi di quel periodo.

-1

-2

-3
500

520

Eventi

540

560

580

600

Conseguenze

Declino
della grande
citt-Stato
maya di
Teotihuacn
Eruzione
del vulcano
Ilopango

La peste di
Giustiniano
uccide un quarto
della popolazione
romana dOriente

Collasso della
dinastia cinese
Wei e morte di
tre quarti della
popolazione

Frammento
di cometa
nel golfo di
Carpentaria

Tempo infame
Rovine romane a Dougga,
in Tunisia, fotografate in un
(insolito) giorno di pioggia.
85

Insieme ai barbari, fu il disastro climatico a dare il colpo di grazia al sogno di

E venne il gelo
La citt maya di Teotihuacn,
in Messico, oggi. Il suo declino
cominci nel VI secolo, a causa
del freddo e delle carestie.

86

dei nostri corpi. I fenomeni che normalmente


accompagnano uneclissi solare sono prolungati
per un intero anno. Altri due cronisti, Michele
il Siriano e Giovanni Lido, confermano linfausto fenomeno, da cui ebbe inizio un decennio
di sconvolgimenti climatici che portarono fame,
sommosse ed epidemie. Una fra tutte, la peste
che proprio da Giustiniano prese il nome: si port via un quarto della popolazione soltanto fra
quella dellImpero romano dOriente. Ma le testimonianze scritte e archeologiche provenienti
da diverse coordinate terrestri indicano che il fenomeno climatico fu globale. Lo dimostrano anche gli anelli di crescita di alberi, in varie parti
del mondo (v. riquadro nella pagina successiva).
CrIsI agrICola. In Britannia e in Irlanda il freddo azzer lagricoltura. Le steppe asiatiche si
inaridirono, lo stress ambientale spinse Bulgari e Avari a invadere i Balcani. In Mesopotamia
nevic, mentre le basse temperature e la siccit
annullarono i raccolti. In Mongolia le condizioni
divennero proibitive per lallevamento. In Cina
la dinastia Wei, del Nord, si sgretol, e resoconti
scritti affermano che mor il 75 per cento della
popolazione per freddo, carestie, siccit, epidemie, riferisce Payson Sheets, archeologo dellUniversit del Colorado (Usa). Non solo: Teotihuacn, in Messico, la pi grande citt precolombiana, entr in crisi, continua larcheologo americano. Freddo e carestie fecero perde-

re la fede nei capi e negli di: ci furono tumulti da parte della popolazione che prese di mira i
templi, incendiandoli.
la fIne dI roma. Il disastro climatico sconvolse anche lAmerica Nord-Occidentale e il Per.
Quanto a Giustiniano (luomo a cui non solo
dobbiamo la costruzione della meravigliosa basilica di Santa Sofia a Costantinopoli, ma soprattutto il Corpus iuris civilis, compilazione del diritto romano ancora alla base dellordinamento giuridico di molti Paesi del mondo), gli storici ritengono che proprio la crisi ambientale e
la peste abbiano reso vana la liberazione di Roma e troppo debole limpero da lui ricostruito.
Infatti, a qualche anno dalla riconquista, i barbari tornarono a dilagare nella parte occidentale: i Longobardi occuparono due terzi della Penisola e ci restarono per un pezzo. La Storia poteva dire addio allImpero romano dOccidente.
David Keys, autore del libro Catastrofe! (Piemme), sostiene che epidemie come la peste scatenata ai tempi di Giustiniano, che imped allimperatore di realizzare il suo sogno di riunificazione, sono da mettere in relazione proprio con
il raffreddamento del clima. In effetti anche le
altre epidemie di peste in Europa, come quella del Trecento, si sono verificate in presenza di temperature pi basse del solito. E David
Zhang, dellUniversit di Hong Kong, ha mostrato che esiste una correlazione statistica fra i pe-

riunifcare lImpero romano


CORBIS

LA COMETA
Nel 530 la cometa di
Halley rilasci alcuni
grandi frammenti
sulla Terra. Cadendo, i
frammenti sollevarono
detriti, che oscurarono
il Sole per parecchi
anni. La temperatura
cal sensibilmente.
SCALA

LA PESTE
Le basse temperature,
e le conseguenti
carestie e migrazioni
di popoli, favorirono
unepidemia di peste
(a destra, vittime di
peste benedette da un
prete in una miniatura
medioevale).

IL VULCANO
Intorno al 536 ci
fu leruzione del
vulcano Ilopango in
Salvador, che contribu
alloscuramento solare
(a sinistra, il lago
Ilopango, che
occupa oggi il
cratere del vulcano).
DREAMSTIME

CONTRASTO

riodi di raffreddamento del clima e fame, migrazione, epidemie, tumulti e guerre. Io credo che
un raffreddamento durato 10 anni, dal 536 in
poi, possa avere determinato lepidemia di peste di Giustiniano, non solo per le migrazioni di
persone in difficolt (con i roditori commensali
infetti al seguito), ma anche per la carenza alimentare e la diminuzione di difese nelle popolazioni locali, dice Zhang.
Colpa dI un vulCano. Uno sconvolgimento su
larga scala deve comunque avere avuto una potente causa scatenante. La scienza moderna sa
che per oscurare il Sole, senza che vi sia uneclissi, qualche cosa di grande deve avere sollevato nellatmosfera ceneri o detriti. Un vulcano? Un corpo celeste entrato in collisione con la
Terra? Una cosa sicura: mentre i cronisti antichi registravano il black-out solare e il raffreddamento del clima, nessuno di loro era a conoscenza di unesplosione vulcanica o di oggetti
infuocati caduti dal cielo in quel periodo. Per un
motivo: levento scatenante era avvenuto molto
lontano da loro. Sono queste le conclusioni dei
ricercatori che finora hanno provato a risolvere
il mistero del funesto anno 536.
Nel 2008 gli esperti dellUniversit di Copenhagen trovarono nel ghiaccio della Groenlandia
un significativo strato di sostanze solfuree depositate nel 536 circa, a firma di una eruzione
vulcanica avvenuta probabilmente allEquatore,

TRE CONGIUNTURE

TENDANCE FLOUE/ LUZ

I segreti
degli anelli

Oggi si ritiene che la responsabilit del freddo sia duplice:

perch le stesse tracce furono trovate anche in


Antartide; segno che leruzione avvenne a met strada. Il principale indiziato il vulcano Ilopango del Salvador, di cui si calcolata una capacit di eruzione di 84 km quadrati di ceneri,
la sesta pi grande del pianeta negli ultimi 10
mila anni. Una nuova datazione, effettuata sui
resti di alberi trovati nelle ceneri depositate dal
vulcano, coincide con il 536 d.C.
Le citt maya, che si trovavano tutte oltre
il raggio di totale distruzione intorno al punto delleruzione (200 km), ebbero danni limitati, eppure in quel periodo si interruppe la costruzione degli elaborati monumenti con iscrizioni geroglifiche, il che indica una fase di decadenza. Ma il quadro non del tutto chiaro,
anche perch Michael Baillie, dellUniversit di
Belfast (Irlanda), studiando gli anelli di crescita
delle querce sepolte nelle torbiere, ha visto che
anelli di crescita molto ridotti indicano una crisi ambientale non solo nel 536, ma anche negli
anni dopo il 540, su un arco appunto di 10 anni. Resta per un problema: anche se il vulcano
Ilopango fosse il responsabile delloscuramento
solare e della conseguente diminuzione della fotosintesi, della siccit, del freddo e dei riflessi sulla catena alimentare i detriti e le ce-

inquemila anni di
Storia messi a confronto con gli anelli di
crescita degli alberi. Con
una sorpresa: in 5 periodi gli anelli mostrano
bassi livelli di crescita
(rallentamento della
fotosintesi) e coincidono
con altrettante catastrofi. Quelle da cui la Bibbia
trasse forse ispirazione
per il racconto delle
grandi punizioni divine.
Momenti critici. Michael
Baillie, massima autorit
nello studio degli anelli
di crescita, ha pure collegato queste anomalie
delle piante con impatti
imputabili alle comete.
Ha individuato insomma
5 rallentamenti della
crescita vegetale a livello
globale: fra il 2354 e il
2345 a.C. (in coincidenza
con la presunta data del
Diluvio universale), dal
1628 al 1623 a.C. (crisi
del Regno egizio ed esodo degli Ebrei), dal 1159
al 1141 a.C. (carestie in
Israele e fine del regno
di Davide).
Anche in Cina. Il rallentamento della crescita
degli anelli verificatosi
dal 208 al 204 a.C. coincide con la carestia che
in Cina port alla caduta
della dinastia Chin. E
quello dal 536 al 545 d.C.
con il raffreddamento
climatico e la peste ai
tempi di Giustiniano.
Nel libro di Baillie Exodus
to Arthur (Batsford) si
spiegano cos anche la
fine del mitico regno di
re Art e Merlino e la
crisi medioevale inglese.
Impatti cometari della
potenza di 20 megatoni
(come quella dellesplosione di Tungusa in Siberia nel 1908) furono sufficienti, secondo Baillie,
a provocare terremoti e
maremoti, eruzioni vulcaniche ed esalazione di
gas velenosi dai fondali
oceanici. Proprio quelle
alluvioni e nebbie velenose descritte nella Bibbia e nei resoconti degli
storiografi antichi.
88

neri emessi non potrebbero essere rimasti in sospensione per dieci anni nellatmosfera. Qualcosa daltro deve essere successo.
ComplICe dal CIelo. Enter Dallas Abbott, geologo della Columbia University a Palisades, New
York, ha studiato gli strati di ghiaccio groenlandesi, trovandovi piccole sfere metalliche databili al 536, ma soprattutto nichel in alte concentrazioni: lindizio dellimpatto di un corpo celeste, in particolare un frammento di cometa, in
cui il nichel era sicuramente presente.
Sappiamo che la cometa di Halley si avvicin molto alla Terra nel 530 d.C. e che gli astronomi cinesi registrarono la sua particolare brillantezza, spiega Abbot. Ci significa che perse
molto materiale dal suo corpo ghiacciato e che
i detriti entrarono nellatmosfera. Anche nella
nostra epoca la Terra passa ogni anno attraverso due piogge di meteoriti prodotte dalla polvere
e dai detriti della cometa di Halley. Dal 530 al
540 d.C. questa pioggia di meteoriti dovette essere particolarmente pesante, aggiunge Abbot.
Ma c di pi: nuclei estratti dal ghiaccio groenlandese nello strato corrispondente allanno
536 presentano i resti di organismi marini che
vivono solo nelle acque basse tropicali, oltre a
fossili di et pi antica. Una sola spiegazione

possibile, secondo Abbot: un impatto di frammenti di cometa con la Terra fece volare in atmosfera, assieme ai detriti che oscurarono il Sole, questi organismi, che ricaddero poi nellArtico. Rilievi recenti indicherebbero il golfo di
Carpentaria in Australia come uno dei maggiori
luoghi dellimpatto.
Riassumendo: la cometa rilasci nel 530 alcuni grandi frammenti durante il suo viaggio
allinterno del Sistema solare. Negli anni seguenti, nel 536 e anche nel 540, i frammenti
caddero nelloceano sollevando detriti, organismi viventi e fossili. E il Sole oscurato dai materiali cometari abbass la temperatura globale,
con effetti a catena sulla fotosintesi e sul clima
globale, facendo regredire leconomia fino alla
fame e alle epidemie.
Ma allora, fu un vulcano o una cometa a provocare la crisi ambientale? La persistenza per
anni del raffreddamento, e le prove incriminanti individuate dai ricercatori nel ghiaccio, sembrano indicare che i colpevoli furono entrambi:
il vulcano Ilopango e la cometa di Halley. Capaci di scombinare i piani degli umani, di mettere
in crisi un impero potente come quello di Giustiniano e quindi di scrivere la Storia.

Franco Capone

MONDADORI PORTFOLIO/WWW.BRIDGEMANART.COM

del vulcano e della cometa

1816: lanno senza estate

hanno definita lultima grande crisi


di sopravvivenza del
mondo occidentale.
Era lanno 1816, un
anno senza estate.
Furono le ceneri del
vulcano indonesiano
Tambora, eruttate
nellaprile 1815, a
schermare i raggi
del Sole. Dal maggio 1816 il ghiaccio
distrusse la maggior
parte dei raccolti in
Nord Europa, Nordest degli Stati Uniti
e Canada Orientale,
colpito a giugno assieme al New England
da tempeste di neve
con parecchi morti.
Ad agosto i laghi
ghiacciarono in Pennsylvania. In Europa

ci furono tempeste e
inondazioni di grandi
fiumi. Neve rossa
cadde per un anno
dallUngheria allItalia. I prezzi dei cereali
andarono alle stelle,
molti capi di bestiame
morirono e si diffuse
la miseria.
Gli storici indicano
lanno senza estate
come una spinta per
la conquista dellOvest americano. In
Gran Bretagna e Francia, vi furono rivolte
per il cibo. Persino la
Svizzera fu pervasa
da disperazione e
violenze.
Il lato positivo. Ma
dalla crisi nacque anche qualcosa di buono. La mancanza di

foraggio per i cavalli


port allinvenzione
del velocipede, prototipo della bicicletta.
E chiusi nella villa
Diodati, nei pressi di
Ginevra, durante la
loro vacanza estiva
rovinata dal maltempo, Mary Shelley e
John Polidori si sfidarono in presenza di
Lord Byron a scrivere
la storia pi paurosa.
Nacquero cos i romanzi Frankenstein e
Il Vampiro.
Infine, gli alti livelli
di cenere nellatmosfera contribuirono a
rendere spettacolari
alcuni dipinti dellinglese William Turner
(sopra, Chichester
Canal).

Periodi bui
Durante la crisi del 536 in alcune
regioni, come nella Bretagna della
foto, non ci furono praticamente
estati, con gravi conseguenze.
89

I GRANDI TEMI - La Guerra franco-prussiana

Dur meno di un anno, dal 1870


al 1871. Ma sanc il potere della
Grande Germania e linesorabile
declino dellImpero francese

DEL II REICH
I

l 1 aprile 1867, a Parigi si inaugurava lExposition Universelle: lexpo dellepoca. A fare gli onori di casa cera Napoleone III, da quasi 20 anni dominus della vita francese. Tra
i vip invitati, tre grandi tedeschi: il re di Prussia Guglielmo
I, il suo energico cancelliere Otto von Bismarck e il generale Helmuth von Moltke. Nel grande padiglione centrale dellesposizione i rappresentanti dei due imperi si trovarono in un vis vis
metaforico, ognuno con le sue eccellenze. La Francia esponeva prodotti di gran lusso, la Prussia un potentissimo cannone Krupp. Cinquanta tonnellate di acciaio, che di l a tre
anni avrebbe fatto sfoggio di s sui campi di battaglia.
RitoRno alloRdine. Ma facciamo un passo indietro.
Precisamente al biennio 1814-15, data del Congresso
di Vienna, in cui, estromesso Napoleone Bonaparte,
inizi la cosiddetta Restaurazione. La Prussia e la
Francia di Luigi XVIII si trovarono alleate nel
riportare le lancette della Storia a prima della rivoluzione. E, dopo i moti insurrezionali
del 1848, complici nel soffocare le spinte liberali che facevano vacillare le secolari monarchie.
Ogni nazione intanto perseguiva i suoi interessi: Napoleone III, forte del consenso internazionale, restaur limpero (1852), ribadendo anche il
suo ruolo centrale nel conflitto in Crimea (1853-56). La
Prussia manteneva invece un profilo defilato, impegnata a
sottrarre allAustria il controllo della Confederazione tedesca istituita al Congresso di Vienna. Che il feeling tra i due
non potesse durare a lungo, per, era evidente. Le ambizioni espansionistiche di Napoleone III e Bismarck (dal
1862 primo ministro di Prussia) entrarono infatti presto
in rotta di collisione. Con una particolarit: la prosperit economica raggiunta dalla Francia simboleggiata dal
profondo rinnovamento architettonico di Parigi non spaventava il futuro cancelliere prussiano, che arriv alla conclusione che labilit politica del suo rivale fosse stata fino a
quel momento ampiamente sopravvalutata. Incurante dellapparente grandeur francese, prosegu cos nella sua politica espansionistica sconfiggendo lImpero austriaco e creando la Confederazione del Nord (1867), ununione di Stati comandati di fatto
dalla grande Prussia.

Nazionalismi
Napoleone III
(a sinistra) e il re di
Prussia Guglielmo I
(a destra); sullo
sfondo, il dipinto
Il cimitero di Saint
Privat, con
la battaglia di
Gravelotte
dellagosto 1870.

90
AKG/MONDADORI PORTFOLIO

INTANTO NEL MONDO...


Francia
e Prussia

Altri Paesi

Cultura e societ

1870

1870

1870

PHOTO JOSSE/LEEMAGE

2 gennaio
Svolta liberale
in Francia e
formazione del
governo Ollivier.

8 maggio
Un referendum
trasforma
Napoleone III
in monarca
costituzionale.

3 febbraio
Approvato il 15
emendamento
alla Costituzione
Usa, che permette
il voto agli
afro-americani.

27 aprile
Al termine di
una sanguinosa
guerra civile,
diventa presidente
del Venezuela il
liberale Antonio
Guzmn Blanco.

3 gennaio
Inizia a New York
la costruzione del
ponte di Brooklyn
(terminato nel
1883).

10 marzo
Viene fondata a
Berlino la potente
Deutsche Bank.

9 giugno
Muore lo scrittore
inglese Charles
Dickens.
23 giugno
Inaugurato
il telegrafo
Londra-Bombay.

BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO

3 luglio
Leopoldo de
HohenzollernSigmaringen si
candida al trono
spagnolo, vacante
dal 1868.

19 luglio
La Francia dichiara
guerra alla Prussia.
2 agosto
Inaugurato il
primo tratto di
metropolitana
sotterranea
passante sotto un
fiume, a Londra.

4 settembre
Abdicazione di
Napoleone III.
Proclamata la Terza
Repubblica, la
guerra continua.
19 settembre
I prussiani cingono
dassedio Parigi.

20 settembre
I bersaglieri
entrano a Roma
dalla breccia di
Porta Pia.

I GRANDI TEMI - La Guerra franco-prussiana

ulla carta, gli eserciti


tedesco e francese apparivano equilibrati. La Francia
disponeva di 900.000 uomini
contro 1.200.000 soldati
tedeschi, con una buona percentuale di veterani. Le armate tedesche potevano contare
sulla migliore artiglieria dEuropa, ma le truppe francesi
impiegavano le mitragliatrici
e il fucile a ripetizione Chassepot, nettamente superiore
al prussiano Dreyse.
A ciascuno il suo. La differenza stava nel modello
costitutivo dei due apparati
militari. Dopo la rivoluzione
militare napoleonica, a imporsi erano stati due modelli
che, nati dalla contrapposizione tra quello prussiano
settecentesco (professionisti
a lunga ferma guidati da una
casta chiusa di ufficiali aristocratici) e quello
francese rivoluzionario, aperto ai
talenti e basato

sulla leva, si erano paradossalmente scambiati le parti.


Reclute. Bloccata la riforma
del 1868, quello di Napoleone III restava un esercito
incentrato sulla coscrizione
a sorteggio per una ferma
di 6 anni, poi rinnovata, che
forniva una disciplinata fanteria impermeabile ai sussulti
rivoluzionari: il cosiddetto
esercito di caserma fedele
al regime, ma privo di riserve
efficienti, essendo la Guardia
Nazionale di macchinosa
mobilitazione.
Il modello prussiano, o esercito di massa, nato dopo il
1858, era incentrato sulla
riforma della Landwehr, trasformata da milizia popolare
a riserva bene addestrata e di
rapida mobilitazione. Unarmata guidata dagli junkers
prussiani, ufficiali di carriera
leali alla corona e diretti
dal primo Stato Maggiore
Generale modernamente
concepito.

MONDADORI PORTFOLIO

I due eserciti a confronto

Victor Hugo soprannomin limperatore Napoleone


il Piccolo, paragonandolo allo zio Bonaparte
Cancelliere
di ferro

AKG/MONDADORI PORTFOLIO

Otto Von
Bismarck, capo
del governo della
Confederazione
tedesca del Nord
che si impose
sullImpero
francese.

La situazione precipit nel 1870. Napoleone, sempre pi indebolito fisicamente e psicologicamente, guardava con timore i
comportamenti tedeschi nella crisi spagnola innescata dalla caduta della regina Isabella II. Le Cortes offrirono la corona al principe tedesco Leopoldo di Hohenzollern-Sigmaringen. Limperatore francese fragile di nervi (e di salute) temette il ritorno ai tempi
di Carlo V, con laccerchiamento questa volta saldato da una Germania sempre pi forte sul Reno, e insediata anche a sud, dove
gi nel 1866 si era registrata lalleanza anti-austriaca tra Prussia e
Italia. Napoleone stabil quindi un punto di non ritorno: laccettazione della corona da parte degli Hohenzollern. Guglielmo I non
voleva la guerra e indusse il nipote Leopoldo a rinunciare. Ma Bismarck non intendeva avallare una politica rinunciataria, e non
esit a modificare il telegramma che il re aveva scritto dalla localit termale di Ems, eliminando le frasi pi accomodanti. Il testo
finale si chiudeva cos: Sua Maest il Re ha ricusato di ricevere
ancora lambasciatore francese e ha fatto dire per mezzo del suo
aiutante che non aveva nulla da comunicare allambasciatore.
Uno schiaffo al Regime. Il dispaccio cos taroccato, giunto sulla scrivania di Napoleone, ebbe leffetto della dinamite. Limperatore si infuri. E, proprio come aveva previsto il cancelliere, il
19 luglio la Francia dichiar guerra alla Confederazione. Napoleone passava per laggressore, e i tedeschi, trovatisi dalla parte
delle vittime, si unirono attorno al loro poco amato cancelliere.
Dopo aver lanciato un attacco dimostrativo nella Saar tedesca,
le truppe francesi finirono per stritolate da una macchina militare perfettamente organizzata e rapidamente mobilitata gra-

27 dicembre
Lartiglieria
prussiana inizia a
bombardare Parigi.

1871
18 gennaio
Proclamato a
Versailles il secondo
impero germanico.

16 novembre
Le Cortes
proclamano
re di Spagna
Amedeo di Savoia,
secondogenito di
Vittorio Emanuele II.
31 dicembre
Completato il
tunnel ferroviario
del Frjus.
1871

1871

21 marzo
Varata la Legge
delle Guarentigie,
che regola i
rapporti tra Papato
e Stato italiano.

29 marzo
Si inaugura a
Londra la Royal
Albert Hall (sopra).

28 gennaio
Capitolazione di
Parigi, e armistizio
seguito dallavvio
delle trattative di
pace a Versailles.

Grandeur e decadenza
Il ritorno in patria delle truppe
francesi dopo la Guerra di Crimea
(1856), che aveva sancito il successo
internazionale di Napoleone III.

18 marzo
Parigi insorge
e proclama la
Comune.

16 aprile
Emanata la nuova
costituzione
federale tedesca.

Fucili e cannoni
Fucile a retrocarica Chassepot usato
dai francesi durante la guerra; sotto, il
cannone prussiano Krupp presentato
allexpo di Parigi nel 1867.

ALBUM/MONDADORI PORTFOLIO (2)

10 maggio
Il trattato di
Francoforte mette
fine alla guerra
franco-prussiana.
La Francia cede
lAlsazia e parte
della Lorena.

21-28 maggio
La settimana di
sangue pone fine
alla Comune di
Parigi.

11 maggio
Muore lastronomo
inglese John
Herschel.

3 giugno
Attivato il telegrafo
transpacifico, da
San Francisco a
Vladivostok, via
Cina e Giappone.

10 luglio
Nasce lo scrittore
francese Marcel
Proust.
93

PHOTO JOSSE/LEEMAGE

Battaglia di Gravelotte (16-18 agosto


1870), vinta dallesercito prussiano
del generale Moltke: ci furono
30mila vittime tra morti e feriti.

Bombardamenti a Parigi dellesercito prussiano; sotto, il cancelliere


prussiano Bismarck mentre intercetta il dispaccio di Ems che,
rimandato a Napoleone III ritoccato, rappresenter il casus belli.
AKG/MONDADORI PORTFOLIO

I GRANDI TEMI - La Guerra franco-prussiana

Corpo a corpo

Dopo la guerra, a Parigi si insedi la Comune, un governo democratico-socialista


zie allefficiente rete ferroviaria. Le armate tedesche guidate da
Moltke disarticolarono il pessimo schieramento nemico: anche se
sul piano tattico i francesi si battevano col consueto lan (e con
gli ottimi fucili a ripetizione Chassepot, che inflissero gravi perdite ai prussiani), i generali di Napoleone subirono unimpressionante sequela di sconfitte, soprattutto a Wrth (6 agosto) e a
Gravelotte (18 agosto). Decisive furono per le grandi manovre
di aggiramento strategico attuate da Moltke nei confronti dei due
principali eserciti francesi, isolati luno dallaltro. Mentre larmata di Bazaine veniva rigettata verso Metz e qui assediata, quella
guidata da MacMahon e da Napoleone (sempre pi sofferente)
fu accerchiata a Sedan, e costretta alla resa il 2 settembre 1870.
La cattura di 39 generali, 85mila soldati e dello stesso imperatore, non pose tuttavia fine alla guerra.
PaRigi sotto assedio. Se la sconfitta suonava la campana a morto per il Secondo Impero, il 4 settembre fu proclamata a Parigi la
III Repubblica, i cui capi erano decisi a sollevare contro gli invasori una guerra di popolo. Tra settembre e ottobre la marcia dei

prussiani prosegu inesorabile, con la conquista di Toul, Strasburgo e Orlans: il 27 ottobre Bazaine si arrese con 180mila uomini, mentre dal 19 settembre Parigi stessa fin sotto uno straziante assedio in cui si dice che i parigini affamati furono costretti a
cibarsi con gli animali custoditi allo zoo.
Ma la resistenza organizzata da Lon Gambetta, il capopopolo
che incarnava ormai lanima della nuova strategia militare francese, e che il 7 ottobre aveva lasciato la capitale in pallone per
coordinare la controffensiva (cui avrebbe contribuito anche Garibaldi, v. riquadro in alto a destra), si stava facendo sentire: il
30 ottobre Orlans fu ripresa ai tedeschi, battuti 10 giorni dopo
a Coulmiers. Nonostante le perplessit di Moltke, Bismarck e il
re decisero di bombardare Parigi con quei cannoni Krupp che tre
anni prima erano stati esposti nel padiglione del Campo di Marte.
VeRso la Pace. A corto di viveri, e sotto il fuoco dellartiglieria
pesante, il governo francese si arrese, e il 28 gennaio 1871 fu firmata la convenzione che sanciva la capitolazione di Parigi a condizioni miti: i prussiani sarebbero cio entrati il 2 marzo solo per

Garibaldi in difesa di Digione

BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO

iuseppe Garibaldi,
che a Napoleone III
doveva due sconfitte
(a Roma e a Mentana),
non esit ad accorrere in
Francia con un pugno di
volontari per difendere
la Repubblica. Sbarcato
a Marsiglia il 7 ottobre,
gli fu affidata lArmata
dei Vosgi, un nome altisonante per un corpo
di 10mila tra volontari,
guardie nazionali e regolari, scarsi di artiglieria e
col morale sotto i tacchi.
Acciaccato. Garibaldi
li concentr a sud di
Digione, occupata dai
prussiani del generale
Werder. Secondo uno
storico dellepoca, Carlo
Corsi, Garibaldi era invecchiato, malaticcio, sfatato, e non poco, dal 1867,
avea perduto la miglior
parte della sua potenza.
In effetti leroe, 63enne,
soffriva lartrite e le conseguenze di molte ferite,
che lo costringevano a
muoversi in carrozza.

Il cervello era per ancora


tutto azione e passione:
nella seconda met di novembre, Garibaldi scaten una guerriglia contro
postazioni isolate e linee
di comunicazione prussiane, mentre il 26 lanci
unoffensiva contro Digione, che Werder blocc solo grazie alla superiorit
numerica e dei materiali.
Un mese pi tardi il generale fu per costretto a
lasciare la citt, pressato
da Garibaldi e minacciato
da unarmata francese: i
volontari occuparono la
citt, con 15mila uomini e
qualche cannone. Il 21-23
gennaio 1871, Garibaldi
respinse la controffensiva
di Werder, e nei combattimenti i prussiani persero
lunica bandiera catturata
dal nemico durante la
guerra. Il 29 la Francia
si arrese, ma Garibaldi
firm il suo ultimo capolavoro, organizzando un
ripiegamento da Digione
grazie alla ferrovia.

Mar
Baltico

Mare
del Nord

Grande Germania

poi represso dalle forze repubblicane


una passeggiata trionfale, lasciando quindi la citt ai disordini interni, presto sfociati nella Comune e nella guerra civile. Si avviavano inoltre le trattative di pace, concluse il 1 marzo. La Francia cedette lAlsazia e parte della Lorena, e sarebbe rimasta occupata fino al 1873, a garanzia del pagamento di una indennit
di guerra di 5 miliardi di franchi.
la gRande geRmania. In Europa sorgevano cos una nuova potenza e un nuovo impero: il 18 gennaio 1871, infatti, a Versailles, Bismarck aveva proclamato la nascita del Secondo Reich tedesco, e incoronato Kaiser Guglielmo I. Gli Stati alleati, che avevano partecipato alla guerra al fianco della Confederazione tedesca del Nord, furono annessi allimpero (vedi cartina). Nasceva
la Grande Germania. Ma non solo. Si creavano anche le premesse
per la revanche francese che questa volta si sarebbe rivolta contro un altro Kaiser, Guglielmo II. Cercando di ottenere una rivincita che sarebbe arrivata soltanto nel 1918. Dopo unaltra guerra,
che avrebbe coinvolto tutto il mondo.

Giuliano Da Fr

Austria-Ungheria

Una nuova superpotenza


Nella cartina, lestensione della Grande Germania
dopo la vittoria contro la Francia. Il territorio
controllato dai tedeschi, sotto legemonia prussiana,
includeva la Confederazione tedesca del Nord (1),
gli Stati indipendenti della confederazione tedesca(2)
e i territori sottratti ai nemici come garanzia per
i crediti di guerra, cio lAlsazia e Lorena (3).
95

ALBUM/CONTRASTO

TRAPANO AD ARCO

5000 a.C.

F
HAI DA

in dallantichit il fuoco ha affascinato e sedotto. Basti pensare al mito greco di Prometeo, il


titano che avrebbe donato il fuoco alluomo a
dispetto di Zeus. Non a caso il suo uso antichissimo: secondo gli archeologi, risalirebbe a un milione e mezzo di anni fa quando lHomo erectus fece i
suoi primi esperimenti di accensione. Le tecniche per
la sua produzione invece sono successive, si parla di
circa 7.000 anni fa. Per produrlo si usavano strumenti facilmente reperibili: foglie, legname, funghi, peli di
animali che prendevano fuoco tramite arnesi semplici: dal trapano ad arco, alla pietra focaia, il cui principio sar poi applicato allacciarino.

Stefano Bernuzzi

A portAtA di mAno. Fu proprio lacciarino che, usato


anche a fini militari per le prime armi da fuoco portatili, attravers i secoli e i continenti rimanendo in uso
fino al XIX secolo. Guadagnandosi un posto di tutto rispetto al fianco dei primi fiammiferi, spesso dalla
funzionalit incerta e pericolosa, dovuta alluso tossico del fosforo bianco. Finch nel 900 si inaugur lera del fuoco a portata di mano, grazie alla diffusione
degli accendini, tra i quali i primi Zippo che divennero simboli generazionali. Al fianco della pi moderna
pietrina, erede dellantica pietra focaia, che genera il
fuoco con tecnologici impulsi piezoelettrici.

Dalla pietra focaia allaccendino: i modi per avere del fuoco sono
cambiati nei secoli. Non senza sperimentazioni curiose (e pericolose)

ACCIARINO

1000 a.C.

SPECCHI USTORI III secolo a.C.

ACCENDERE?
1
2
3

Lattrice
hollywoodiana
di origine
francese Corinne
Calvet mentre
si fa accendere
scenograficamente
una sigaretta.

GERMANISCHES NATIONALMUSEUM, NURNBERG

SSPL/GETTY IMAGES

INVENZIONI

BETTMANN/CORBIS

CERINI 1835

1 Il funzionamento si basava su un
bastoncino che
girava sul proprio
asse, azionato dalla
corda dellarco
(foto), su una tavoletta bucata sotto
cui era posta lesca
infiammabile. Lo
sfregamento produceva calore che
incendiava lesca.

2 Acciarino del
500: una piastrina
di acciaio battuta
su una pietra focaia
produceva scintille
che alimentavano
lesca per il fuoco.

XI-XII secolo

3 La leggenda
vuole che siano
stati ideati dallinventore Archimede
che avrebbe cos
salvato Siracusa
dallassedio romano (212 a.C.):
si trattava di far
convergere i raggi
solari in un punto,
detto fuoco, dello
specchio.

4
SSPL/GETTY IMAGES
GETTY IMAGES

LENTI DI VISBY

97

ZIPPO 1922

4 A Visby (Svezia)
gli archeologi
hanno trovato una
collezione di manufatti a forma di
lente costruiti con
quarzi lavorati (foto). Oltre che come
gioielli queste pietre si usavano per
accendere il fuoco.
Come? Il loro taglio
permetteva di
concentrare i raggi
in un unico fuoco
orientato verso
lesca.

5 Se in Cina gi
nel VI secolo si
usavano bastoncini
di pino e zolfo, dal
600 in Europa fu
un susseguirsi di
esperimenti grazie
alluso del fosforo. I
cosiddetti svedesi
avevano fosforo
rosso (1844) meno
nocivo e tossico di
quello bianco usato in precedenza.

FIAMMIFERI 1700

6 Il primo accendino era una lampada a idrogeno


gassoso: liberato
e catalizzato con
un filamento di
platino, produceva
la fiamma. Poi si
pass a una pietrina di ferro-cerio:
sfregata da una
ruota zigrinata,
produceva scintille
che accendevano
uno stoppino imbevuto di benzina,
in un serbatoio.

8 Ricaricabile, anti-vento, dal design


e dalla tecnologia
semplici, rimasti
immutati da allora,
lo Zippo divenne
popolare durante
la Seconda guerra
mondiale e la guerra del Vietnam.
riconoscibile dal
caratteristico click
della molla di
apertura.

USA E GETTA 1973

7 Tra il 1832 e il
1836 si registrarono ben tre titolari di brevetti per
questa invenzione.
Uno litaliano
Sansone Valobra,
di Fossano (Cuneo), che dal 1835
commercializz
piccoli bastoncini
di carta e cera detti
candelette. Pi
economici degli
svedesi, ebbero
successo nellItalia
autarchica fascista.

ACCENDINO 1823

9 A differenza
degli accendini
in commercio
dallinizio del 900,
quelli a gas della
ditta francese Bic
erano rivoluzionari,
principalmente
perch usa e
getta. Al contrario
degli altri, ricaricati
con benzina alcol e
gas liquido, il Bic
non si ricicla: dopo
3.000 accensioni si
esaurisce e viene
buttato.

PANTELLERIA

Andrea Salsedo era un giovane


siciliano partito per lAmerica
in cerca di fortuna. Arrestato
e torturato dallFbi, a 39 anni
vol gi da un grattacielo

Un
anarchico
a NEW

YORK

ra di maggio, e io no, non me ne scordo. / Cantavamo una canzone a due


voci / pi tempo passa e pi me ne ricordo / fresca era laria e la canzone
dolce. / E diceva: Cuore, cuore! Cuore mio lontano vai, / tu mi lasci e io conto le ore. / Chiss quando tornerai? / Rispondevo io Torner
/ quando tornano le rose. / Se questo fiore torna a maggio / pure a maggio io sar qui. Chiss se quel ragazzo partito dalla Sicilia allinizio
del Novecento verso unAmerica che prometteva il pane e le rose lasci un cuore spezzato ad
aspettarlo, come in questa canzone, popolarissima a quei tempi. Quel che certo che Andrea Salsedo, cos si chiamava, non torn. Il 3
maggio 1920 precipit dal 14 piano di uno dei
grattacieli pi alti di Nuova York, comera
chiamata dai cafoni siciliani suoi compaesani.

Una passione politica. Aveva 39 anni e da


quando era arrivato nel Nuovo Mondo sera dato da fare, faticando da mattina a sera. In mezzo a quelle strade chiassose e a quella lingua incomprensibile, era riuscito a integrarsi e perfino
a realizzare il suo sogno: aprire una tipografia.
Una sera, usciti tutti, sera accasciato sulla sedia, esausto. Lo sguardo perso fra quelle macchine che davano da mangiare a lui e ai suoi
operai. Sera acceso una sigaretta e aveva lasciato che le immagini saffollassero nel cervello, finch una lo riport sulla spiaggia di Pantelleria, dovera nato. L, un giorno che pareva
uguale a tutti gli altri, era arrivato un barcone
con uomini legati insieme da catene. Anarchici,
brutta gente e senza Dio, dicevano gli isolani.
Tra i confinati cera Luigi Galleani, che diventer suo amico. Era uno che la sapeva lunga, ave-

Il giornale
dei ribelli
Il frontespizio di
Cronaca Sovversiva,
la rivista anarchica
pubblicata da Luigi
Galleani nel 1903.
98

REALY EASY STAR

STORIE DITALIA

Mulberry Street, nella


zona sud di Manhattan,
a inizio 900. Era
lingresso di Little Italy,
il pi famoso quartiere
italiano in America.
A sinistra, un ritratto
di Andrea Salsedo.

THE GRANGER COLLECTION, NEW YORK

Piccola Italia

Cinquantanni prima di Giuseppe Pinelli, anche lanarchico Salsedo fu vittima di

Lamico ritrovato
Sopra, lanarchico Luigi
Galleani, amico di
Salsedo conosciuto a
Pantelleria e ritrovato in
America.
Sotto, una tipografia
dellepoca: Salsedo era
attivo come stampatore
ed editore di testi
anarchici a New York.

100

va studiato e conosceva la legge. Ma la rifiutava


perch, diceva: la legge fatta dai signori per
i signori. Andrea lo ascoltava a bocca aperta,
e divenne anche lui un seguace dellanarchia.
Poi Luigi fugg dallisola, beffando i gendarmi.
Nel 1901 (lanno in cui un altro anarchico,
Gaetano Bresci il regicida, mor, ufficialmente suicida, in carcere) Salsedo era a Marsala. Vi
stampava un foglio di rabbia, La Falange, fra
unordinanza di sequestro e unaltra, finch fu
costretto a chiudere. Fu allora che Andrea prese
la sua decisione: una lacrima e via.
lamerica. A New York, Andrea aveva iniziato a lavorare come garzone e un giorno gli era
sembrato di vedere un fantasma: Luigi, il suo
maestro. L, allombra della Statua della libert,
animava un circolo anarchico affollatissimo di
italiani. Galleani pubblicava una nuova rivista,
Cronaca Sovversiva, per la quale Salsedo inizi
a collaborare come tipografo. Il giovane siciliano
aveva imparato bene il mestiere, inclusi i trucchi per risparmiare. Al punto che, con i dollari
messi da parte anche grazie a tutti gli altri lavori che faceva, divenne editore in proprio. Pubblicava testi anarchici, naturalmente, e finalmente
anche una vera rivista: Il domani. Che fin subito nel mirino dellFbi.
Erano intanto arrivati i ruggenti anni Venti, quelli che si chiuderanno con una crisi economica epocale (il crac del 29). Laria, a New
York, si fece irrespirabile: le tipografie che stampavano testi anarchici furono chiuse, come pure
i circoli. Gli arresti si susseguirono. Ogni giorno
spariva qualcuno. Si arriv ad arrestare 4.000

persone in un solo giorno: in 3.000, fra cui Luigi Galleani, furono espulsi dagli States.
Come risposta, le bombe cominciarono a
scoppiare sempre pi di frequente. A Washington, vicino al corpo di un attentatore crivellato
di colpi, la polizia aveva raccolto alcuni volantini rossi: Plain Words (Parole chiare) erano
intitolati. Chi li aveva stampati? Le indagini portarono a un certo Ravarini, che fece un nome:
quello di Roberto Elia, che lavorava in una tipografia dove si stampavano anche cose anarchiche. Era la tipografia Canzani di New York. La
tipografia di Andrea Salsedo.
arrestato. La notte del 25 febbraio 1920, Roberto Elia e Andrea Salsedo vennero prelevati
dalle loro abitazioni e portati in uno negli uffici dellFbi a Manhattan, nel Park Row Building.
Furono interrogati separatamente. Elia, rilasciato quasi subito, dichiarer in seguito di aver
intravisto per un attimo Salsedo con la faccia
insanguinata. Maria Petrillo, moglie di Andrea,
nellunico colloquio avuto con lui, denunci alla stampa che il viso del marito era sfigurato. In
unintervista che fece clamore afferm che lavvocato Narciso Donato aveva fatto tutto, meno
che il suo lavoro di difensore dufficio. Qualche
tempo dopo si scoprir che Donato era al soldo del ministero della Giustizia. Lo confermer,
anni dopo, anche la figlia di Salsedo, Silvestra:
Risulta da vari documenti che lavvocato si dichiar in pi occasioni dalla parte della polizia.
Nei suoi interrogatori, Roberto Elia aveva affermato di non sapere nulla dei volantini incriminati trovati addosso allattentatore di Wa-

E poi vennero
Sacco e Vanzetti

una morte accidentale, in circostanze mai del tutto chiarite


shington. Andrea Salsedo lo aveva del resto scagionato: conferm che Elia non poteva sapere
nulla di quei volantini, perch lui li aveva stampati da solo, senza laiuto di nessuno.
il volo. Da questo momento per Salsedo inizia il calvario. Sta sempre peggio, tanto da rifiutare il cibo per via dei mal di testa lancinanti
che lo devastano, causati probabilmente dai
colpi ricevuti. Lasciato solo e senza nessuna assistenza medica, Andrea urla
di dolore. Finch vola dalla finestra
della stanza in cui veniva interrogato. Fa un volo di quasi cinquanta metri. Suicidio, disse lFbi. Suicidio,
fece eco la polizia. Suicidio, conferm Roberto Elia, che torner in
Italia e morir poco dopo in circostanze misteriose.

ndrea Salsedo non si suicidato, stato ucciso: era


laccusa che la comunit anarchica rivolse alla polizia di New
York subito dopo quel 3 maggio.
Andrea Salsedo stato pestato
brutalmente per giorni, finch
morto fra le mani dei suoi aguzzini, che lhanno fatto volare dalla
finestra per giustificare quel corpo
martoriato e quel viso sfigurato
dichiar Nicola Sacco. Da lui,
aggiunse Bartolomeo Vanzetti,
si voleva conoscere lintera mappa dellanarchismo in America.
Zittiti. I due anarchici italiani
furono fermati due giorni dopo
la morte di Salsedo su un tram
di Brockston, Massachusetts. Al
momento dellarresto, la polizia
aveva trovato il volantino che annunciava un comizio di Vanzetti
in cui avrebbe denunciato le
responsabilit della polizia nella
morte di Salsedo. I due furono
giustiziati 7 anni dopo, nel 1927.
Alla fine di un processo segnato
dal pregiudizio anti-italiano e
dallodio contro gli anarchici,
furono riconosciuti colpevoli di
rapina e delluccisione di un contabile e di una guardia giurata.
Riabilitati. Cinquantanni dopo
la loro esecuzione sulla sedia
elettrica, il 23 agosto 1977, il
governatore del Massachusetts
ha riabilitato la loro memoria,
riconoscendo lerrore giudiziario.
A Nicola and Bart ha dedicato
una celebre canzone Joan Baez e
Sacco e Vanzetti un memorabile
film del 1971, di Giuliano Montaldo, con Gian Maria Volont.

Pino Casamassima

Suicidio?

LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO

Il Park Row Building


di New York negli
Anni 20: il 3 maggio
1920 Salsedo
precipit dal 14
piano di questo
edificio (sede dellFbi).
Ufficialmente si tratt
di un suicidio.

Lepilogo della vicenda di Sacco


e Vanzetti, sui giornali italiani.
101

PRINT COLLECTOR/GETTY IMAGES

INCIDENTI

Non sempre gli


esordi sono stati
un successo. Ecco
i pi celebri epic
fails del passato

DEBUTTO
COL

FLOP
A cura di Daniele Venturoli

TITANIC Primo (e ultimo) viaggio

a storia del Titanic diventata un emblema di tutti


gli epic fails, almeno in campo navale. Durante il viaggio
transatlantico inaugurale,
sulla rotta SouthamptonNew York, nella notte tra
il 14 e il 15 aprile del 1912
la nave colp un iceberg.
Limpatto apr diverse falle
lungo la fiancata destra e i
compartimenti stagni (che
avrebbero dovuto garantire
linaffondabilit) si allagarono uno dopo laltro. Finch,
alle 2:20, il Titanic si spezz
in due tronconi e affond,
provocando la morte di pi di
1.500 passeggeri sugli oltre
2.200 che si erano imbarcati
in Inghilterra. Le due inchieste, inglese e statunitense,

102

si conclusero imputando il
naufragio alleccessiva velocit mantenuta dalla nave
nonostante lavvertimento
di presenza di ghiaccio in
acqua.
Reazioni. Il rapporto finale
statunitense addoss la
responsabilit al capitano
Edward Smith (morto nel
naufragio), mentre linchiesta inglese concluse che la
condotta di Smith fu quella
che avrebbe tenuto qualsiasi
altro comandante esperto.
Il naufragio, comunque, non
fu soltanto unimmane tragedia: subito dopo, nel 1913,
si tenne a Londra la prima
Convenzione internazionale
per la salvaguardia della vita
umana in mare.

Un ragazzo
inglese con la
prima pagina
di un giornale
che annuncia
il disastro del
Titanic (1912).

VASA Il veliero svedese che non sopravvisse al viaggio inaugurale

ostruito intorno al 1627,


il veliero sarebbe stato la
dimostrazione al mondo intero
della flotta svedese. Se solo
fosse sopravvissuto al viaggio
inaugurale. Il 10 agosto del 1628,
infatti, il Vasa prese il mare per la
prima volta davanti a Stoccolma.

Ma, dopo aver percorso poco pi


di un chilometro, una raffica di
vento lo fece inclinare su un lato.
Il timoniere riusc, a fatica, a far
recuperare lassetto alla nave.
Ma unaltra raffica, non particolarmente violenta, la inclin cos
tanto da far entrare acqua dai

portelli dei cannoni. Cos la nave


col a picco rapidamente.
Fuori controllo. Le cause del
disastro furono varie: la stazza
eccessiva del veliero, leccessivo
numero di cannoni, il ponte
aggiuntivo richiesto espressamente dal re, Gustavo II Adolfo di

Svezia, che si intromise in tutte


le fasi della costruzione, e una
pesante decorazione, costituita
da decine di statue in legno.
Il tutto senza unadeguata
zavorra spost troppo in alto
il baricentro rendendo il veliero
ingovernabile.

BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO

Il naufragio del
veliero svedese Vasa
che affond a soli
120 metri dalla costa.

FIDENAE Il collasso dellanfiteatro dei gladiatori


econdo gli storici latini Tacito e Svetonio, nel 27 d.C.
Fidenae (oggi Fidena, a nord
di Roma) ospitava un anfiteatro. Fatto costruire frettolosamente in legno da un liberto
chiamato Atilius, era sempre

Lanfiteatro di Cassino
costruito negli stessi
anni di quello di
Fidenae (I secolo).

gremito, in particolare da
quando limperatore Tiberio
aveva reintrodotto i giochi
con i gladiatori, temporaneamente vietati. Il risultato di
tale afflusso fu il collassamento delle fondamenta.

Ecatombe. Il crollo, secondo i


due storici, provoc migliaia
di vittime (circa 20mila, quasi
la met dei presenti, anche
se la cifra sembra esagerata).
Il senato romano rispose alla
tragedia introducendo delle

stringenti richieste agli organizzatori degli spettacoli.


Atilius, invece, venne bandito.
Anche se Tacito non spiega se
gli fu proibito soltanto organizzare nuovi giochi o se fu
cacciato dal territorio.

SCALA

BEAUVAIS La cattedrale pi alta (e disgraziata)

APOLLO 1 In viaggio verso

a cattedrale di Beauvais
(Francia del Nord) tra
gli esempi pi importanti
dello stile gotico. Linizio
della sua costruzione si fa
risalire al 1225. Avrebbe
dovuto essere la chiesa
pi alta di tutta la cristianit. Cos, i progettisti e
i costruttori spinsero al
limite le loro conoscenze
di statica degli edifici, realizzando una costruzione
di unaltezza imponente
sorretta da strutture snelle

che portavano luce nella


cattedrale.
Vibrazioni. Un venerd di
novembre del 1284, per,
appena 12 anni dopo il
completamento, parte
della volta del coro croll,
insieme ad alcuni archi
rampanti che sostenevano
ledificio. La causa furono
probabilmente le vibrazioni causate dalla pressione
del vento sugli enormi
finestroni. La cattedrale fu
ricostruita, aumentandone

la stabilit con pilastri aggiuntivi. Ma nei secoli seguenti dovette sopportare


altre vicissitudini: unaltissima torre campanaria,
di ben 153 metri, venne
aggiunta nel 1548, ma
croll il 30 aprile 1573. Nel
1605 i lavori di costruzione
di questo edificio sacro ormai anacronistico vennero
interrotti e la cattedrale,
lasciata incompiuta, manifesta ancora oggi seri
problemi di stabilit.

nche linizio del


programma
spaziale che avrebbe portato luomo
sulla Luna stato
funestato da scelte
progettuali sbagliate, trasformatesi poi in tragedia.
il caso dellinciden-

te avvenuto il 27
gennaio 1967 alla
navicella Apollo,
con il razzo Saturn
204 (AS204): la
missione Apollo 1.
LAS204 avrebbe
dovuto essere il
primo volo di prova con equipaggio

PRINT COLLECTOR/GETTY IMAGES

La cattedrale di
Beauvais: ha volte
che toccano i 48,5
m daltezza.

104

La Mary Celeste
fu trovata senza
nessuno a bordo,
alla deriva (1872).
Alimentando
leggende su una
nave fantasma

SEMAFORI

la Luna. Con un biglietto di sola andata


della navicella
spinta dal razzo
Saturn 1B, ma a
causa di una scintilla innescata da
un filo di rame scoperto che incendi
facilmente latmosfera di ossigeno
puro allinterno

della capsula, i tre


componenti dellequipaggio Virgil
Gus Grissom,
Edward White e
Roger Chaffee
morirono sulla
rampa di lancio.
Colpe. I tre sfortunati astronauti

si sarebbero forse
potuti salvare se
fosse stata usata,
come si fece in seguito, una miscela
di ossigeno e azoto
invece dellossigeno puro. Ma non
sarebbe bastato:
la capsula avrebbe

dovuto essere
dotata, come
avevano suggerito
alcuni progettisti,
di un portellone
di emergenza con
bulloni esplosivi da utilizzare
proprio in caso di
evacuazione.

Il primo? Era a gas.


Ma esplose

l primo semaforo del mondo,


derivato dalle segnalazioni
ferroviarie, venne istallato il 10
dicembre 1868 davanti al Parlamento inglese, allintersezione
tra Great George Street, Bridge
Street e Parliament Street. Lo
aveva inventato John Peake
Knight (1828-1886) e doveva
servire a regolare il traffico di
carri e cavalli per consentire ai
pedoni di attraversare la strada
in sicurezza. Era costituito da tre
braccia che si alzavano dal corpo
del semaforo per bloccare una
direzione alla volta (foto sotto).
Bang! Di notte si aggiungevano
dei segnali luminosi, generati da
una lampada a gas schermata da
lenti rosse per lo stop e verdi per
il via libera. Un agente di polizia
lo comandava manualmente. Il 2
gennaio del 1869, a causa di una
fuga di gas, per, il semaforo
esplose ferendo o uccidendo (le
fonti sono discordanti) lagente
che lo stava manovrando. Nonostante lefficacia dimostrata, lincidente fece nascere dei dubbi
sulla sicurezza del semaforo, che
fu accantonato fino allinvenzione delle segnalazioni elettriche.

GETTY IMAGES

I componenti dellApollo 1 al
decollo: tutti morirono sulla
rampa di lancio di quel volo.
Era il 27 gennaio 1967.

a Mary Celeste, la nave


trovata alla deriva presso
Gibilterra il 5 dicembre 1872,
intatta ma abbandonata
dallequipaggio per ragioni
misteriose, aveva dovuto
affrontare fin dallinizio una
serie di sventure. Il brigantino, battezzato in origine
Amazon, era stato costruito
nellIsola di Spencer (Nuova
Scozia) e aveva affrontato il
mare per la prima volta nel
maggio del 1861. Robert

McLellan, il comandante,
aveva contratto la polmonite
nove giorni prima della partenza ed era morto allinizio
del viaggio inaugurale.
Incidenti. Lufficiale che lo
aveva sostituito, John Nutting Parker, aveva colpito
una boa con la nave e aveva
dovuto invertire la rotta per
riportare lAmazon in porto
per riparazioni. Oltretutto,
nella prima traversata atlantica Parker si scontr con

unaltra imbarcazione nel


Canale della Manica e venne
licenziato. Dopo alcuni anni
senza incidenti la nave venne
spinta su una secca da una
tempesta nella Baia di Glace,
sempre in Nuova Scozia
(1869). Recuperata, venne
venduta a una compagnia
statunitense che la modific
e, forse scaramanticamente,
la ribattezz Mary Celeste. Ma
la maledizione prosegu, fino
a quellepilogo misterioso.

SSPL/GETTY IMAGES

MARY CELESTE Il brigantino nato sotto una cattiva stella

105

POPPERFOTO/GETTY IMAGES

R101 Linaugurazione shock

del pi grande dirigibile del mondo

Il disegno ritrae il
momento in cui il treno
cadde dal ponte sul
fiume Tay in Scozia.

TAY BRIDGE Il ponte che croll per un soffio di vento

l 28 dicembre 1879, durante


una tempesta, il treno diretto
da Wormit a Dundee (Scozia)
imbocc il ponte sul fiume Tay,
inaugurato lanno precedente.
Allimprovviso, si sent un frastuono. A causa delle violente
raffiche di vento parte del
ponte era crollato, trascinando

Pallone sgonfiato. Fu quindi


rimaneggiato e destinato al
trasporto passeggeri su rotte
medio-lunghe, sempre allinterno dellImpero britannico. Il 5
ottobre 1930, durante il viaggio
inaugurale che avrebbe dovuto
portarlo da Londra a Karachi (Pakistan), il dirigibile perse quota
mentre si trovava nel Nord della
Francia e si schiant contro una
collina non lontano da Parigi.
Morirono 48 persone su 54.

BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO

el 1930, sette anni prima che


la tragedia dellHindenburg
ponesse fine allepopea dei
dirigibili, uno dei pochi velivoli
di questo tipo realizzati in Gran
Bretagna, lR101, si schiant contro una collina in Francia. Fin dai
primi voli di prova uno sopra
Londra e un altro sul villaggio di
Sandringham fu chiaro che il
dirigibile non sarebbe stato in
grado di portare un carico pesante come trasporto merci.

con s i vagoni. Progettato da


sir Thomas Bouch (1822-1880),
il ponte sul Tay era considerato
un esempio di struttura leggera
e a basso costo, in ghisa e ferro.
Carte false. Dopo lincidente
si scopr, per, che i materiali
utilizzati, in parte riciclati da
un ponte preesistente, erano di

cattiva qualit, che il collaudo


era stato falsificato e che sir
Bouch non aveva calcolato
leffetto dei venti.
Nel 1940, un analogo errore di
valutazione della risonanza dei
venti fece crollare il ponte di Tacoma (Usa), quattro mesi dopo
la sua apertura.

ll 22 ottobre
1895 ci fu lo
spettacolare
incidente
alla stazione
di Parigi
Montparnasse:
la locomotiva
precipit fuori
dalla stazione,
su unedicola

l 27 maggio 1957, vicino ad Albuquerque (Nuovo Messico), si


sfior una tragedia. Un bombardiere B36 che stava dirigendosi
alla base aerea di Kirtland perse
un ordigno termonucleare del
tipo Mark17, tra le prime bombe
nucleari prodotte in serie negli
Stati Uniti.
Strage sfiorata. Lordigno,
sganciato dai supporti, colp i
portelloni della baia di carico
dellaereo, li sfond e precipit.

106

Non poteva avere un effetto distruttivo, come bomba termonucleare, perch la parte centrale
in plutonio era immagazzinata
in unaltra zona dellaereo, ma i
detonatori tradizionali la fecero
comunque esplodere producendo un cratere di quasi 8 metri
di diametro. Il disastro sparse
detriti per oltre un chilometro,
dove la radioattivit riscontrabili ancora oggi nonostante la
decontaminazione.

Bombardiere americano
B36, simile a quello
che perse la bomba.

GETTY IMAGES

MARK 17 Quando per sbaglio cadde una bomba termonucleare

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M. Liberti, G. Lomazzi, M. Lombardi, E. Monti, A. Monti Buzzetti Colella,
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Focus Storia: Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Milano, n. 753 del 3/11/2004. Tutti i
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Business Manager Barbara Ferro


Direct Marketing & Digital Circulation Development Manager Michela Lupi
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108

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Certificato n. 7151 del 14/12/2011 1824-906x

LA
IN EDICO bre
o
dal 21 ott te
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altre storiegi
personag

ANO
IN PRIMO PI
, 191DE4 GUERRA
ITALIA
LLA GRAN

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ALLA VIGILIA DE

Spensierati
(ma non troppo)

La cultura
del sesso
Nel 1954 esplodeva
negli Stati Uniti il
fenomeno Playboy,
la rivista per soli
uomini (ma letta
anche da donne)
che rivoluzion
il costume. E
sulla quale si
pubblicavano,
oltre alle foto os,
romanzi dautore.

Il califfato
di Baghdad
DallVIII secolo
fino alla met del
Duecento, Baghdad
fu la capitale del
califfato degli
Abbasidi: un florido
regno, culla
della cultura
islamica, dove
fecero i primi passi
la chimica
e altre scienze.

MEDIOEVO

NOVECENTO

La vita quotidiana, la
politica, leconomia
del nostro Paese
nellautunno del 1914,
alla vigilia dellentrata
nella Grande guerra.

109

GETTY IMAGES

Sembra la scena di un film come Il dottor Stranamore, invece uno scatto fotografico del 1941, in una cittadina britannica. Due vicine
in tenuta da casalinga chiacchierano del pi e del meno in una pausa tra i mestieri di casa. Peccato che stiano indossando con assoluta
naturalezza due vistose maschere antigas, che probabilmente dovevano proteggerle da un attacco chimico aereo degli odiati nazisti.
Il Regno Unito, infatti, aveva dichiarato guerra alla Germania il 3 settembre 1939, due giorni dopo linvasione tedesca della Polonia.
110

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