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Tatiana A. OSTAKHOVA, «Abbiamo visto Messina ardere come una fiaccola».

I
marinai russi raccontano il terremoto del 28 dicembre 1908, nota conclusiva
di Luciano CATALIOTO, Edizioni Leonida, Reggio Calabria 2009.

Pagine: 208
Mese/Anno: novembre 2009
ISBN: 978-88-95880-34-1
Dimensioni: 14 x 21 cm
Prezzo: 11,80 €
Genere: saggio di storia
Collana: Mare Nostrum

Breve presentazione dell’opera


Durante il secolo scorso, all’interno dell’acceso dibattito seguito all’evento sismico che distrusse
Messina, una tematica di particolare rilevanza fu l’intervento della Marina russa nelle operazioni
di soccorso alla popolazione. L’azione della Flotta del Baltico si svolse con tale tempestività,
coordinazione e responsabilità da indurre taluni organi della stampa mondiale a porre l’accento sul
forte senso di abnegazione che avrebbe caratterizzato, in modo quasi esclusivo, i marinai russi e –
come una sorta di prerogativa genetica – l’intera nazione.
Con il presente saggio, inteso a chiarire e documentare con nuove testimonianze dirette le
ragioni di quell’aura di abnegazione al pericolo e di glorioso eroismo che circondò i marinai russi,
si ripercorre la cronaca di sei giorni, durante i quali le navi della Flotta del Baltico rimasero in rada
nello Stretto. Si è dovuto tenere conto, pertanto, dei resoconti dei mass-media dell’epoca –
sebbene spesso propensi all’enfasi propagandistica – ma, soprattutto, si è cercato di offrire un
quadro più completo ed aderente alla realtà, attraverso la lettura di un epistolario, di fatto sino ad
ora inedito, che appare di grande rilevanza documentaria.
Nel ripercorrere gli eventi, quindi, è apparsa di grande utilità l’attenta revisione delle cronache
dalla stampa russa dedicate al terremoto calabro-siculo, sulla base dei reportages dei giornalisti
russi che si trovarono nei luoghi del sisma, ma si sono rivelati di fondamentale rilievo i contenuti,
qui tradotti per la prima volta dal russo in italiano, delle lettere vergate da quei marinai russi che,
accorsi sulla scena della tragedia con grande tempestività, di essa furono testimoni eccezionali.
Alcune delle lettere, raccolte in un opuscolo da uno studente russo della Stazione zoologica di
Napoli, furono tradotte e pubblicate in francese nel 1909 dalla tipografia Cuggiani, con il titolo
Lettres écrites de Messine par des Marins russes, da due traduttori rimasti anch’essi anonimi. Nel
1982 il libro fu riportato alla luce dallo studioso di storia patria Vittorio Di Paola, che dal testo
trasse un articolo commentando le lettere ed auspicando la realizzazione dell’epistolario in lingua
italiana.
Nel corso della ricerca condotta negli archivi della stampa russa, in relazione al periodo 1908-
1909, oltre alle lettere dei guardiamarina pubblicate nelle precedenti edizioni prima ricordate, sono
state rinvenute altre sei missive sinora sconosciute al lettore italiano. Tali documenti, fondamentali
per una più attenta ricostruzione degli eventi, si aggiungono ad un’altra importantissima fonte
documentaria, collocabile all’interno del genere ‘memorialistico’ e che, come l’epistolario in
questione, viene qui per la prima volta proposto nella sua traduzione italiana.
Fra i memoriali redatti dagli ufficiali russi che presero parte agli eventi del dicembre 1908, quello
di Garal’d K. Graf contribuisce in modo più significativo alla ricostruzione di alcuni eventi che
negli altri scritti non trovano riscontro. Si è pertanto deciso di proporre un corpus unico delle
lettere e delle memorie finora reperite, al fine di offrire un quadro, il più completo possibile, delle
vicende che, ancora a distanza di un secolo, destano interesse ed alimentano vivaci dibattiti
storiografici.
Tatiana A. Ostakhova

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