Condizionale presente
Il condizionale presente la forma semplice del modo condizionale. Si adatta principalmente a descrivere situazioni
ed abitudini subordinate ad una certa condizione:
Con un miliardo, noi andremmo ad abitare su un'isola del Pacifico.
Pu anche essere usata quando si desidera indicare un avvenimento irreale. chiamato, forse pi correttamente,
anche condizionale semplice, sebbene questa dicitura sia molto meno corrente.
2a persona
tu
3a persona
egli, ella
1a persona
noi
2a persona
voi
3a persona
essi, esse
1a
coniugazione
parlare
parlerei
parleresti
parlerebbe
parleremmo
parlereste
parlerebbero
2a
coniugazione
ricevere
3a
coniugazione
dormire
Le regole di coniugazione di questo tempo ricordano molto da vicino quelle del futuro semplice. Come nel caso del
futuro, in alcune forme verbali della coniugazione in -ere, pu verificarsi la caduta della e tematica: il risultato sar
vedr/vedrei al posto di veder/vederei. Similmente, avremo: avrei, cadrei, potrei, dovrei, saprei ecc. Lo stesso
riguarda il verbo andare (andrei). Il fenomeno riguarda in linea di massima i verbi in cui la -e- tematica accentata
(potre, potrei; ma scrvere, scriverei).
Le analogie tra condizionale e futuro persistono tra tutte le diverse forme irregolari dei verbi, compresi quelli in -are
(far/farei; dar/darei, star/starei;) e si ritrovano nelle particolarit ortografiche dei verbi regolari che terminano
per -gare, -care, -giare o -ciare (avremo ad esempio pagher/pagherei; manger/mangerei). Del resto, il futuro un
tempo assai vicino al condizionale presente tanto per la formazione quanto per il suo significato ed i suoi sviluppi
storici.[1]
In francese, le due forme verbali sono ancora pi vicine tra di loro, tanto che nella lingua parlata non possibile
notare alcuna differenza tra le forme del condizionale e del futuro alla prima persona singolare (je dormirai, je
dormirais); per questo non raro che le due forme vengano confuse da parlanti non colti o distratti.
Nei corsi di dizione possono essere oggetto di discussione i gradi di apertura della vocale e, accentata, nelle
desinenze del condizionale. Avremo per esempio, per il verbo essere: sari, sarsti, sarbbe, sarmmo, sarste,
sarbbero.[2]
Condizionale presente
Cenni storici
Come il futuro, il condizionale si formato a partire dalla fusione del verbo all'infinito con le forme coniugate di un
ausiliare, il verbo avere:[3]
cantare habet > cantar ha > canter (futuro)
cantare habuit > cantar ebbe > canterebbe (condizionale)
Mentre nel caso del futuro il verbo ausiliare era coniugato al presente, nel caso del condizionale si trattato di forme
del passato; sono appena riconoscibili, ma comunque sopravvivono nelle desinenze:
Con un miliardo, Luigi e Sonia partirebbero subito per il Pacifico;
Con un miliardo, noi partiremmo subito per il Pacifico;
A partirebbero corrisponde infatti partire + ebbero (passato remoto), mentre la forma partiremmo corrisponde alla
combinazione tra partire + avemmo.
utile ricordare che in lingua francese, spagnola e in diversi dialetti d'Italia, il condizionale si originato in maniera
diversa, risultando dalla combinazione tra l'infinito e le forme all'imperfetto del verbo avere. In questi idiomi si
avranno cos delle forme del tipo partiria (o partirait) al posto di partirebbe. Quest'ultima comunque la forma - di
origine toscana - in uso nell'italiano moderno, dato che ha soppiantato quella del tipo partiria.
Tutto ci non ha impedito il successo secolare di forme del tipo avria oppure dovria al posto di avrebbe e dovrebbe.
Nel medioevo, ma anche in seguito, queste forme vantavano un uso assai frequente nella letteratura pi prestigiosa
(anche in Toscana), anche se talvolta venivano alternate alle forme usate oggi:
i' mi ristrinsi a la fida compagna:
e come sare' io sanza lui corso?
chi m'avria tratto su per la montagna?
(Dante, Purgatorio - Canto terzo).
Messere, una gentil donna di questa terra, quando vi piacesse, vi parleria volentieri.
(Boccaccio, Decameron, Quinta giornata, Andreuccio da Perugia.)
Si tratta di una diffusione da attribuire tanto all'opera divulgativa della scuola siciliana,[4] quanto al considerevole
numero di dialetti d'Italia che hanno utilizzato questa forma, conservandola come pienamente vitale fino al giorno
d'oggi.
Condizionale presente
Uso di cortesia
Il condizionale si adatta inoltre a ridurre, per ragioni di cortesia, l'impatto dell'enunciato sull'interlocutore:
Vorrei una tazza di t
Potresti aiutarmi?
Mi aiuteresti?
Il locutore segnala infatti una sua intenzione come subordinata alle circostanze, evitando quindi di compiere una
sorta di minaccia. L'uso di cortesia accompagna una richiesta, un desiderio, sporadicamente anche un'offerta:
Prenderesti una tazza di t?
Anche la formulazione di un consiglio pu essere influenzata da considerazioni di cortesia, in maniera che
l'asserzione sia meno perentoria:
Dovresti smettere di mangiare tutte quelle patatine
Condizionale presente
je chanterais
yo cantara
I would sing
tu canteresti
tu chanterais
t cantaras
du wrdest singen
egli canterebbe
il chanterait
l cantara
he would sing
er wrde singen
noi canteremmo
nous chanterions
nosotros cantaramos
we would sing
voi cantereste
vous chanteriez
vosotros cantarais
essi canterebbero
ils chanteraient
ellos cantaran
In francese, le forme chanterais, chanterais, chanterait mostrano ancora le desinenze verbali del verbo avere
coniugato all'imperfetto, che si sono fuse alle forme dell'infinito (verbo avoir: le forme sono avais, avais avait).
L'uso di questa forma analogo a quello italiano; si adatta ad esempio all'espressione di non fattualit nel periodo
ipotetico e nell'espressione di un desiderio:
Si j'avais beaucoup d'argent, j'achterais une grande maison ('se avessi molto denaro, comprerei una grande
casa')
J'aimerais bien vivre Cuba ('mi piacerebbe vivere a Cuba').
Anche in spagnolo emergono caratteristiche analoghe: le desinenze a, as, a ricordano le forme dell'imperfetto di
haber (haba, habas, haba):
Si tuviera mucho dinero, me comprara una casa enorme. ('se avessi molto denaro, comprerei una grande casa')
Me gustara vivir en Cuba ('mi piacerebbe vivere a Cuba').
Condizionale presente
Il condizionale spagnolo talvolta usato anche in luogo del futuro italiano nell'espressione di una supposizione o di
un dubbio.
In inglese, si utilizza il verbo ausiliare will alla forma del passato, would; l'ausiliare viene accompagnato dall'infinito
nella formazione del conditional:
If I had a lot of money, I would buy a big house ('Se avessi molto denaro, comprerei una grande casa')
I would like to live in Cuba ('mi piacerebbe vivere a Cuba').
A differenza di quanto accaduto in francese o spagnolo, per, le due forme verbali non si sono fuse: l'inglese prevede
infatti una cosiddetta forma analitica, mentre nelle lingue romanze la forma sintetica. Tuttavia, l'ausiliare pu
essere contratto, sicch si avr spesso I'd like to live in Cuba. Il meccanismo di formazione del condizionale anche
in questa lingua analogo a quello usato per il futuro: mentre per il futuro il verbo ausiliare coniugato al presente
(will), per il condizionale si user la forma del passato (would).
Per il tedesco vale un simile meccanismo di formazione, laddove l'ausiliare werden (lo stesso che si usa per
coniugare il futuro):
Wenn ich viel Geld htte, wrde ich mir ein groes Haus kaufen ('Se avessi molto denaro, comprerei una grande
casa')
Ich wrde gerne in Kuba leben ('mi piacerebbe vivere a Cuba').
La forma dell'infinito occuper l'ultimo posto nella costruzione. Se non c' pericolo di ambiguit nell'enunciato, le
forme del condizionale potranno essere sostituite dalle forme corrispondenti del congiuntivo (Konjunktiv II).
A differenza di quanto accaduto in tutte le lingue ricordate, in italiano il condizionale presente ha perduto la sua
funzione di futuro nel passato, peraltro importantissima nel significato originale di questa forma. Per quanto riguarda
questo uso, quelli di cortesia ed altri esempi, vedi la voce sul modo condizionale.
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
Coseriu, vedi bibliografia: il condizionale il membro marcato dell'opposizione diretta che ritroviamo nella coppia condizionale-futuro
Serianni, vedi bibliografia.
Bruni, vedi bibliografia.
accademiadellacrusca (http:/ / www. accademiadellacrusca. it/ faq/ faq_risp. php?id=4111& ctg_id=93)
questa la classica interpretazione del condizionale, ma contestata da studiosi come Serianni, vedi bibliografia.
Bibliografia
Bertinetto, P. M., Tempo, Aspetto e Azione nel verbo italiano. Il sistema dell'Indicativo, Firenze, Accademia della
Crusca 1986.
Bruni, Francesco, L'italiano. Elementi di storia della lingua e della cultura, UTET, Torino 1987.
Coseriu, E., Das romanische Verbalsystem, Tbinger Beitrge zur Linguistik Vol. 66, Tbingen, Gunter Narr
1976.
Serianni, L., Grammatica italiana; italiano comune e lingua letteraria, Torino, UTET, 1989.
Licenza
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