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Ricerca

Maria Rosa Valluzzi, Davide Tinazzi, Claudio Modena

Rinforzi di murature
con laminati di FRP
Una ricerca sperimentale realizzata recentemente presso il Dipartimento di Costruzioni e Trasporti
dellUniversit di Padova ha messo in luce i principali aspetti del comportamento a taglio di
pannelli murari in mattoni pieni di laterizio rinforzati con laminati di FRP, considerando diverse
disposizioni di applicazione (a griglia e diagonale, su uno o entrambi i lati) e vari materiali fibrosi
(carbonio, vetro e polivinilalcool). Le prove sperimentali sono state condotte secondo la procedura
di compressione diagonale su un totale di 33 pannelli di mattoni pieni ad una testa, in condizioni
rinforzate ed originarie. I risultati hanno permesso di mettere a confronto recenti formulazioni
proposte da vari autori per la valutazione della resistenza a taglio della muratura rinforzata

impiego di FRP (Fiber Reinforced Polymer) viene sempre pi considerato per il rinforzo e la riparazione di
elementi murari portanti (muri, volte, pilastri) in edifici esistenti. Numerosi casi applicativi sono presenti in letteratura, cos come ormai numerosi sono gli studi sperimentali
volti a caratterizzare, dal punto di vista strutturale, le prestazioni della muratura nelle nuove condizioni di esercizio.
Lintervento si basa sullincollaggio di tessuti costituiti da materiali fibrosi ad elevata resistenza meccanica, applicati sul supporto murario mediante resine di varia natura. La facilit esecutiva della tecnica e lefficacia del tipo di rinforzo nel sopperire alla carente resistenza a trazione della muratura consentono di realizzare sistemi caratterizzati da limiti di resistenza
molto pi elevati della muratura tradizionale e da un comportamento a rottura meno fragile. La presenza del rinforzo
permette, infatti, di mantenere legati gli elementi resistenti, finanche nella situazione di collasso. In tal senso, la fragilit intrinseca al materiale di rinforzo, dovuta allelevato modulo
elastico, diviene un fattore secondario, compensato da valori
di resistenza a trazione praticamente non raggiungibili in esercizio dalla muratura. Dal punto di vista strutturale, la tecnica
si presta quindi molto bene al miglioramento del comportamento a flessione o a taglio, anche in ambito sismico.
Altri vantaggi tipici dei materiali fibrorinforzati sono le ottime
propriet chimico-fisiche, quali la bassa densit, lelevata resistenza alla corrosione, la bassa conduttivit, ecc., peraltro non
sempre comuni alle numerose tipologie riscontrabili sul mercato (barre e laminati realizzati con fibre di carbonio, vetro,
polivinilalcool, aramide, ecc.).
Dal punto di vista del calcolo non esistono delle formulazioni
univoche. A livello internazionale si fa tuttora riferimento ai

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modelli teorici adottati per le strutture di cemento armato,calibrati in base ai risultati di prove sperimentali effettuate sulla
muratura. Le ricerche sono tese ad individuare i meccanismi
di collasso modificatidalla presenza del rinforzo ed a fornire
schemi per la definizione dei relativi contributi resistenti. Ne
deriva che,nel contesto applicativo,il progetto degli interventi
realizzato in assenza di metodi pi o meno rigorosi, non essendo ancora disponibile una normativa specifica; ci concerne la scelta del tipo di materiali (sistemi fibra-resina), il dimensionamento del rinforzo in termini di larghezza e spessore (numero di strati di fibra eventualmente sovrapposti) e la
distribuzione dello stesso sulla superficie muraria, a seconda
delle prestazioni strutturali richieste.
La tecnica dintervento Il sistema proposto consiste nellapplicazione di strisce di FRP di determinata larghezza mediante apposite resine (nella fattispecie di tipo epossidico),con
diverse finalit (regolarizzazione della superficie del supporto,
adesione e protezione del fibrorinforzato). I materiali componenti il rinforzo vengono disposti per strati successivi, previa
livellatura e pulitura superficiale della muratura nellarea di applicazione; lefficacia dellintervento , infatti, strettamente legata alladesione del sistema muratura-fibra, al fine di consentire lattivazione del contributo del rinforzo solidalmente alla
muratura. In situ, pertanto spesso necessario rimuovere gli
strati ricoprenti non portanti (malte e intonaci) ed eliminare
le irregolarit superficiali fino a scarti preferibilmente non superiori al millimetro.Tali operazioni possono essere effettuate
sia con mezzi meccanici (sabbiatura per la pulitura delle superfici e utilizzo di flessibile per la livellatura) che manuali (impiego di spazzole abrasive e di scalfittura, rispettivamente per

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le due operazioni citate). Sulle superfici cos preparate viene


disposto inizialmente uno strato di prodotto impregnante (anche in pi strati, a seconda della porosit della muratura), applicato mediante pennello o rullo, con lo scopo di favorire
laggrappo degli strati successivi al supporto; ad avvenuta
asciugatura del prodotto (che pu richiedere oltre le 12 ore),
viene disposto un successivo strato di stucco epossidico, applicato a mano mediante frattazzo, che consente di uniformare
la superficie di applicazione delle fibre, avendo cura di stendere il materiale con sufficiente regolarit e limitatezza di
spessore. Su tale superficie, dopo circa 30 minuti dallapplicazione, possibile procedere alla stesura del primo strato di adesivo, sul quale vengono disposte le strisce di fibra. Queste vengono fatte aderire alla resina mediante pressione manuale e
successivo passaggio con rullo dentato,il quale permette di eliminare le bolle daria eventualmente inglobate tra le fibre e lo
strato di resina, impregnando le fibre stesse con ladesivo. Con
modalit analoghe alla stesura della prima mano di adesivo,
viene disposto un successivo strato dello stesso al di sopra delle
fibre, al fine di permearle completamente di resina. Nel caso
si necessiti di ulteriori strati di rinforzo, questi vengono applicati in successione al di sopra degli strati precedenti, avendo
cura di non dislocare le fibre sottostanti e rispettando i tempi
necessari a rendere pronta la superficie di adesione. Infine, ove
necessario, il sistema pu essere completato da uno strato protettivo superficiale alle radiazioni ultraviolette (fibre aramidiche o poliestere).
a)

b)

c)

d)

1. Fasi esecutive della tecnica di rinforzo: applicazione dellimpregnante (a), dello


strato di rasatura (b), disposizione degli strati successivi di fibra di vetro (c) e
dellultimo strato di adesivo (d).

Programma sperimentale e materiali adottati Il comportamento a taglio della muratura rinforzata stato indagato
mediante prove di compressione diagonale eseguite su 9 pannelli originari di riferimento e 24 pannelli rinforzati, aventi
dimensioni nominali di 51x51x12 cm. La muratura dei provini costituita da mattoni pieni (5,5x25x12 cm) e malta a

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base cementizia, disposta in giunti di circa 1 cm di spessore.


I parametri indagati nello studio sono:
lutilizzo di tre diversi materiali fibrosi: carbonio (CFRP),
vetro (GFRP) e polivinilalcool (PVAFRP);
lapplicazione del rinforzo su un solo lato o su entrambi i
lati;
la disposizione dei laminati secondo una griglia ortogonale
o con strisce in diagonale.
Le diverse caratteristiche di resistenza e rigidezza delle fibre
adottate, riportate nella tabella 1, comportano, per le diverse
modalit applicative considerate, un diverso dimensionamento del rinforzo, in termini di larghezza e spessore del laminato.
Al fine di ottenere risultati comparabili si imposto il medesimo incremento di resistenza, pari a circa il 50% rispetto alla
muratura originaria, determinato secondo il criterio della limitazione delle tensioni principali di trazione (teoria di Frocht[1]) sulla sezione omogeneizzata, per tutte le modalit di
rinforzo considerate. In particolare, sono stati realizzati 9 pannelli con strisce di carbonio, 10 con strisce di vetro e 5 con
strisce di PVA.
Per una corretta esecuzione della prova di compressione diagonale, si proceduto al taglio preventivo dei due spigoli opposti di ciascun provino in modo da consentire una opportuna distribuzione del carico verticale,applicato mediante una
normale pressa idraulica.
Nella effettiva configurazione di prova, la disposizione a griglia fornisce laminati posizionati a 45 rispetto al piano di rottura (coincidente con la diagonale compressa del pannello),
mentre la disposizione in diagonale si identifica con la posizione delle fibre ortogonali al piano di rottura, ossia direttamente contrastante lapertura del pannello.
Le caratteristiche meccaniche della muratura a compressione
e le propriet dei sui costituenti di base (malta e mattoni) sono
state indagate mediante prove sperimentali in laboratorio[2],
estese anche alla valutazione delle caratteristiche di interfaccia
FRP-muratura,sia per carichi paralleli (prove di adesione) che
perpendicolari al rinforzo (prove a strappo o di pull-off).
In entrambi i casi si potuto rilevare come il sistema fallisca
non per distacco della fibra ma per debolezza locale dei mattoni (rottura per trazione nella prova di adesione e delaminazione dello strato superficiale in quella a strappo). I dati medi
ottenuti sono riportati nella tabella 2.
A completamento delle prove di interazione locale sono state
eseguite prove di scorrimento malta-laterizio su elementi a tre
mattoni e due giunti (triplette) in presenza di diversi livelli di
compressione trasversale (0.05, 0.10, 0.30 e 0.50 MPa), mantenuta costante durante la prova.
Linterpolazione dei dati sperimentali secondo la legge attritiva lineare di Mohr-Coulomb (equazione 2) ha permesso di
estrapolare i valori della coesione e del coefficiente di attrito,
utilizzati nelle elaborazioni dei risultati sulle prove a taglio.

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CARBONIO

VETRO

PVA

CARBONIO

VETRO

fasce da 2.4 cm
1 strato

fasce da 3 cm
4 strati

fasce da 7,5 cm
6 strati

fasce da 1.7 cm
2 strati

fasce da 2.8 cm
6 strati

PR 1 Carb 1 F
PR 2 Carb 1 F

PR 1 Vetro 1F
PR 2 Vetro 1F
PR 3 Vetro 1F

PR 1 PVA 1F
PR 2 PVA 2F

PRD 1 Carb 1F
PRD 2 Carb 1F

PRD 1 Vetro 1F
PRD 2 Vetro 1F

CARBONIO

VETRO

PVA

CARBONIO

VETRO

fasce da 1.2 cm
1 strato

fasce da 3 cm
2 strati

fasce da 5,5 cm
4 strati

fasce da 1.7 cm
1 strato

fasce da 2.8 cm
3 strati

PR 1 Carb 2 F
PR 2 Carb 2 F
PR 3 Carb 2F

PR 1 Vetro 2F
PR 2 Vetro 2F
PR 3 Vetro 2F

PR 1 PVA 2F
PR 2 PVA 2F
PR 3 PVA 2F

PRD 1 Carb 2F
PRD 2 Carb 2F

PRD 1 Vetro 2F
PRD 2 Vetro 2F

a)

b)

2. Rinforzo dei pannelli su una faccia (a) e su entrambi i lati (b), secondo la disposizione a griglia e diagonale, con indicazione delle sigle dei campioni realizzati.

1 Caratteristiche fisiche e meccaniche delle fibre adottate nella ricerca


densit
(kg/m3)

spessore
(mm)

modulo di elasticit
a trazione (GPa)

resistenza caratteristica
a trazione (MPa)

deformazione
ultima (%)

Carbonio (C1-30)

1820

0,165

230

3430

1,5

Vetro (EG-30)

2600

0,115

65

1700

2,8

Polivinilalcool (PVA)

1300

0,070

29

1400

6,0

tipo di laminato

2 Propriet meccaniche dei materiali costituenti la muratura e della loro interazione locale
materiale

propriet meccanica

valore

unit di misura

Mattone

resistenza a compressione
resistenza a trazione

8,60
0,83

MPa
MPa

Malta

resistenza a flessione
resistenza a compressione

1,48
6,03

MPa
MPa

Muratura

resistenza a compressione
modulo elastico a compressione
coefficiente di Poisson

5,56
1400
0,03

MPa
MPa
-

Aderenza FRP-muratura

resistenza per carico parallelo alle fibre


resistenza per carico perpendicolare alle fibre

3,00
0,44

MPa
MPa

Aderenza malta-mattone

resistenza per compressione nulla


coefficiente di attrito

0,66
1,36

66

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Risultati delle prove a taglio I provini sono stati sottoposti


a prove di compressione diagonale per simulare in laboratorio
lazione tagliante agente nel piano di setti murari, con rilevamento delle deformazioni lungo le due diagonali in entrambe
le facce dei campioni. Landamento medio sforzi-deformazioni dei pannelli rinforzati per ciascuna delle due tipologie di
disposizione delle fibre (a griglia e diagonale), in confronto
con quello dei muri non rinforzati (PNR), riportato nelle
figg.3 e 4 (le curve mostrano le registrazioni fino alla rimozione della strumentazione, avvenuta a circa l80% del carico
di rottura).Le resistenze indicate si riferiscono alle tensioni tangenziali nominali di collasso, ottenute dalla distribuzione del
carico massimo raggiunto sullarea diagonale del pannello.
I massimi valori ottenuti dalle prove,insieme allindicazione del
meccanismo che ha causato il collasso, sono riportati sinteticamente in fig. 5, mentre i rispettivi moduli elastici tangenziali
(valore secante calcolato fino al 40% del carico ultimo) sono
indicati in fig. 6. Le medesime grandezze, mediate per tipologia di pannello, sono infine riassunte nella tabella 3.
Di seguito descritto il comportamento dei pannelli osservato
durante le prove di carico per le diverse tipologie di pannelli.
Pannelli non rinforzati Come prevedibile dalle caratteristiche meccaniche della malta e dei mattoni, nonch dai parametri ricavati dalle prove sulle triplette,la rottura dei nove provini non rinforzati avvenuta in maniera fragile, per fenditura
netta (splitting) lungo la diagonale caricata (fig. 8). Il relativo
valore medio del carico di rottura, pari a 100,7 kN stato
usato come dato di riferimento per i casi con rinforzo.
Pannelli rinforzati su una sola faccia Nel caso dei pannelli
rinforzati su una sola faccia, il meccanismo di rottura ancora
quello di splitting con netta fenditura lungo la diagonale compressa. Il carico ultimo risultato, in molti casi, perfino inferiore al valore di riferimento. Ci avvenuto a causa delleccessiva asimmetria nella disposizione del rinforzo, in relazione
al tipo di test adottato. Durante le fasi di carico, infatti, i pannelli hanno evidenziato una marcata deformazione flessionale
lungo la diagonale non caricata, a ragione della notevole differenza di rigidezza sulle due facce opposte (le massime differenze nel modulo elastico tra la faccia rinforzata e quella priva
di FRP, nel caso di disposizione a griglia di fibre di carbonio,
hanno raggiunto valori fino al 57% a favore del lato rinforzato).Come conseguenza stata anticipata la formazione della
fessurazione diagonale che ha portato alla fenditura netta di
collasso) (fig. 9).
Nella realt costruttiva, ogni setto murario risulta in condizioni di vincolo tali da rendere ininfluente il fenomeno dello
svergolamento fuori del piano rispetto alla fessurazione diagonale dovuta alla sola azione del taglio. La validit dei risultati ottenuti dunque da considerare in termini relativi fino
al riscontro ottenuto con test a taglio di diverso tipo (ad esem-

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3. Relazione tensioni-deformazioni tangenziali dei pannelli rinforzati su una o


entrambe le facce, con disposizione a reticolo delle strisce.

4. Relazione tensioni-deformazioni tangenziali dei pannelli rinforzati su una o


entrambe le facce, con disposizione diagonale delle strisce.

5. Tensioni tangenziali ultime e meccanismi di rottura riscontrati.

6. Modulo tangenziale riferito al 40% del carico ultimo.

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medie per tipologia dipannello con variazione


3 Prestazioni
percentuale sul riferimento (pannello non rinforzato)
tensioni tangenziali variazione modulo elastico
variazione
tipo di pannello nominali di rottura resistenza
di taglio
modulo elastico
(MPa)
(%)
(MPa)
(%)

Non rinforzato

1,16

1634

PR CARB 1F

1,05

-9,8

1715

+5,0

PR VETRO 1F

1,11

-4,8

1819

+11,3

PR PVA 1F

1,17

+0,3

1822

+11,5

PRD CARB 1F

1,34

+15,5

1522

-6,9

PRD VETRO 1F

1,29

+11,0

2120

+29,7

PR CARB 2F

1,20

+3,4

1056

-35,4

PR VETRO 2F

1,33

+14,2

3435

+110,2

PR PVA 2F
PRD CARB 2F
PRD VETRO 2F

1,71
1,69
2,02

+47,3
+45,3
+74,0

2658
2048
1817

+62,7
+25,3
+11,2

7. Prova a compressione diagonale.

pio di compressione costante e taglio crescente).


Il confronto tra le prestazioni della configurazione con
rinforzo lungo una diagonale del provino e con rinforzo disposto a griglia ha confermato la minore efficacia relativa di
questultima.
Nel caso di rinforzo a reticolo, infatti, luso di FRP a base
di fibre meno rigide appare pi vantaggioso sia in termini
di rigidezza che di resistenza ultima; ci avviene a causa
della maggiore area di muratura coinvolta dal rinforzo di caratteristiche meccaniche inferiori.
Pannelli rinforzati su entrambe le facce Nel caso di pannelli rinforzati su entrambi i lati si verificata la rottura per
perdita improvvisa della collaborazione tra il rinforzo e la
muratura; in particolare si sono osservati due tipi di fenomeni: la delaminazione (peeling) della parte superficiale del
supporto (fig. 10a) e la rottura della fibra (fig. 10b). Il quadro fessurativo di tipo diffuso nel caso di geometria a reticolo, e ancora con fenditura principale netta nel caso di
rinforzo diagonale. Lincremento della resistenza ultima
stato cospicuo in quasi tutti i casi, fatta eccezione per il
rinforzo con CFRP, che risultato eccessivamente penalizzato dal fenomeno di delaminazione.

8. Rottura di un pannello non rinforzato.

Valutazioni sulla resistenza I risultati sperimentali ottenuti sono stati elaborati considerando alcuni modelli analitici, disponibili in letteratura, per il calcolo della resistenza a
taglio (VRd) della muratura rinforzata. Essi si basano sul principio di sovrapposizione degli effetti, reso efficace dallimplicita assunzione della ridistribuzione tensionale; sebbene
tale ipotesi sia impropriamente introdotta in presenza di materiali elasto-fragili come gli FRP, allo stato attuale non sono
disponibili modelli pi adatti. La resistenza al taglio data
dalla somma dei contributi della resistenza della muratura
originale e del rinforzo, questultimo opportunamente ridotto al fine di considerare linfluenza degli effetti locali ad
essi legati sul comportamento a rottura della muratura.
VRd = fvk t d + 0.9 frp ftk t

(1)

fvk = fvk0 + 0

(2)

9. Rottura di un pannello rinforzato diagonalmente su una faccia con CFRP.

con:
a)

b)

VRd = (0.9tlfvk0/1.5+ 1+0/fvk0) +0.4Arftk

(3)

VRd = fvk t d + 0.9 d frp Efrp r frp,u t

(4)

dove r (fattore di efficienza) legato alla deformazione effettiva (frp,e) dalla relazione:
r frp,u= frp,e= 0.01190.0205(frp Efrp)+0.0104(frp Efrp)2 (5)
10. Rottura di pannelli rinforzati a griglia su entrambe le facce: (a) delaminazione
(caso con CFRP) e (b) rottura a trazione delle fibre (caso con PVA).

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Le formulazioni (1) e (3) (proposte dallEurocodice 6 [3] e da


Tomazevic et al. [4], rispettivamente) rifetite a muratura

CIL 88

rinforzata con barre di acciaio, mentre la formulazione (4)


(diTriantafillou [2]) introdotta specificamente per rinforzo
in FRP.
La simbologia adottata concerne la resistenza caratteristica
della muratura fvk (fvk0 la resistenza a taglio in condizioni di
compressione nulla, il coefficiente di attrito malta-mattone
e 0 la tensione di compressione agente) e le caratteristiche
geometrico-meccaniche del pannello (t lo spessore, l la lunghezza, d = 0,8 l la lunghezza effettiva) e del rinforzo (frp la
percentuale di rinforzo computata sulla sezione, Ar larea del
rinforzo, ftk la resistenza caratteristica e frp,u la deformazione
ultima).
Si noti che la fvk0 riferita a prove di scorrimento su triplette
per la relazione (1) ed alla prova di compressione diagonale per
la (2). Il fattore di efficienza r dipende dal meccanismo di collasso modificato dalla presenza del rinforzo, ossia dalla rottura per trazione o per distacco del laminato.
L espressione di r, data dall equazione (5), stata determinata
dallo stesso Triantafillou per membrature in calcestruzzo [5].
La fig. 11 mette a confronto i risultati sperimentali su muri
rinforzati con i valori di resistenza predetti dai modelli adottati. Si sono considerati, in particolare, i casi comparabili per
disposizione a griglia e diagonale, in condizioni di rinforzo
simmetrico.
Si nota come lapplicazione della (4),secondo la (5),sottostimi
in modo rilevante la resistenza a taglio, da cui la necessit di
calibrare il fattore r anche per la muratura.
Nota la deformazione effettiva dellFRP, misurata dalle prove
sperimentali, quindi possibile rideterminare i coefficienti
polinomiali della (5) per ciascun tipo di composito.
Inoltre, possibile osservare come, nonostante il rapporto E
sia stato mantenuto costante per le due disposizioni di
rinforzo, si siano ottenute variazioni di resistenza sensibili (superiori al 40%) tra le due configurazioni (diagonale e a griglia). Ci conferma linfluenza della disposizione del rinforzo
sullefficacia dello stesso e pertanto, nel processo di ricalibrazione del parametro r si deve tenere conto anche di tale parametro.
Conclusioni La ricerca ha evidenziato che il collasso improvviso della muratura non rinforzata pu essere efficacemente corretto con lintroduzione di laminati di FRP, specie se il rinforzo applicato simmetricamente (su entrambi
i lati) e con strisce di adeguata larghezza.
La configurazione con strisce di rinforzo lungo la diagonale
non compressa risulta pi efficace in termini di resistenza
ultima rispetto alla distribuzione a reticolo a maglie quadrate; questultima, per contro, offre una migliore diffusione
delle tensioni, che conduce ad una distribuzione pi omogenea delle fessure e ad una rottura meno improvvisa.
In generale, comunque, le deformazioni aumentano in
prossimit della rottura per i casi rinforzati, rendendo il

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Tipo di pannello

11. Confronto tra valori teorici e sperimentali della resistenza a taglio.

comportamento complessivo sensibilmente meno fragile.


Le rigidezze dei provini sono risultate generalmente decrescenti allaumentare del modulo elastico dellFRP usato.
Tale apparente contraddizione chiaramente legata al criterio usato per dimensionare il rinforzo, il quale ha portato
a superfici di ricoprimento maggiori per i materiali con minore modulo elastico.
evidente quindi che, in termini sia di resistenza che di rigidezza, lestensione di superficie coinvolta direttamente dal
materiale di rinforzo pu costituire un fattore di maggiore
rilevanza rispetto a parametri quali la quantit o la rigidezza
del materiale FRP applicato.
Il tipo di prova e le dimensioni dei pannelli utilizzati sembrano costituire un sistema attendibile e di semplice realizzazione per i test di elementari configurazioni di rinforzo a
taglio di muratura tramite FRP. I parametri coinvolti possono essere agevolmente isolati con una gamma di provini
sufficientemente ampia.
La presente indagine pu trovare ulteriori sviluppi, inserendo nuove casistiche sperimentali nello studio dellinfluenza della superficie di adesione e di sistemi per impedire
la delaminazione del composito.

Riferimenti bibliografici
[1] Yokel F.Y. and Fattal G.S.: Failure hypothesis for masonry shear
walls, Journal of the Structural Division, 1976.
[2] Valluzzi M.R., Modena C. and Marchetti M.: Shear strengthening of masonry panels using FRP, 12th IB2MaC, Madrid, Spain,
25-28 June 2000.
[3] ENV 1996-1-1. Eurocode 6: Design of masonry structures, 1996.
[4] Tomazevic M., Lutman M., Pertrovic L. In plane behavior of
reinforced masonry walls subjected to cyclic lateral loads, Report to the
Ministry of Science and Technology of Republic of Slovenia, Part
1 and 2, Liubljana, Slovenia, 1993.
[5] Triantafillou T.C.: Strengthening of masonry structures using epoxybonded FRP laminates, Journal of Composites for Construction,
ASCE, 1998.

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