Sei sulla pagina 1di 3

Sistemi termodinamici

Stato termodinamico
Le coordinate non sono necessariamente 3 le variabili termodinamiche anche
quando se ne assumono 3, accade che non siano indipendenti, ma che ne siano
sufficienti 2. Tuttavia se ne usano ugualmente 3.
Sistemi termodinamici semplici se sono in una sola fase. Se il sistema
termodinamico pu essere descritto con i 3 parametri : pressione, volume e
temperatura il sistema viene chiamato sistema idrostatico (caso particolare dei sistemi
termodinamici semplici.
Sistema termodinamico in equilibrio se lo stato termodinamico non varia, ossia si
trover in equilibrio quando qualsiasi grandezza nel sistema che si possa misurare
costante.
Un sistema termodinamico confinato da pareti reali e che lo separano da altri sistemi
termodinamici, e che ne impediscono linterazione meccanica. Possono essere pareti
diatermiche se permettono uninterazione di tipo termico, di modo che possano
raggiungere nuovo stato di equilibrio detto termico. Quindi impediscono ogni sorta di
interazione tranne quella termica. Pareti adiabatiche permangono sempre nei loro stati
iniziali dal punto di vista termico permettono interazione meccanica, ma non quella
termica.
Principio zero della termodinamica
Se si vuole definire la temperatura? Si ricorre al principio zero della termodinamica.
Una trasformazione termodinamica un passaggio da uno stato termodinamico ad un
altro. Cos come un oggetto si sposta nello spazio tramite uno spostamento, cos un
sistema termodinamico pu evolvere nel suo stato termodinamico attraverso una
trasformazione. E uno spostamento nello spazio delle coordinate termodinamiche.
Un sistema si dice che non compie trasformazioni quando si trova in equilibrio: pu
essere chimico non cambia la sua composizione chimica (molecolare, atomica).
Equilibrio meccanico non c lavoro meccanico. Equilibrio termico ? Se ci sono
queste 3 condizioni equilibrio termodinamico.
Si ha equilibrio termodinamico quando non si trova nessuna variazione nelle
grandezze del sistema che si in grado di misurare. Per definire la temperatura si
ragiona per confronto :
si prendono 2 sistemi in equilibrio termico, si mettono a contatto : possono accadere 2
situazioni estreme :
Lequilibrio termodinamico dei 2 sistemi pu non variare. Qui si deve fare ricorso a
concetti qualitativi : per esempio se c una parete adiabatica, anche se i 2 sistemi
non sono in equilibrio dal punto di vista termico non ci sar nessuna interazione.
Se si mettono a contatti gli stessi 2 oggetti, lequilibrio di entrambi si rompe, variano le
grandezze, fino al punto in cui il sistema totale si stabilizza nuovo stato di equilibrio.
Quindi i 2 sistemi si trovano in equilibrio termico tra di loro. Si introduce la
temperatura: quando hanno raggiunto questo nuovo stato di equilibrio condiviso
hanno la stessa temperatura. Prima di metterli a contatto invece avevano temperature
diverse. Quindi si usa la parola temperatura per definire se 2 sistemi sono in equilibrio
termico tra di loro. Principio zero della termodinamica: Due sistemi separatamente in
equilibrio termico con un terzo sistema sono in equilibrio termico fra di loro.
Lequilibrio termico soddisfa quindi il famoso principio matematico che se A=B e B=C
allora A=C.
Misura della temperatura: si prende un sistema termodinamico campione
( termometro) che deve reagire ai cambiamenti di stato termodinamico in modo

evidente tramite la variazione di una sua propriet. Questa propriet deve variare
quando messo a contatto termico separatamente con sistemi caratterizzati da
temperature diverse. Il mercurio ad esempio cambia il proprio volume in base ai
cambiamenti di stato termodinamico. Caratteristiche termometriche possono essere
diverse : il volume, la resistenza elettrica, la pressione a volume costante, la f.e.m. di
termocoppia, deformazione di una lamina bimetallica ecc.
Funzione termometrica: fino ad ora non c nessun vincolo. Si scelto solo un
determinato campione che varia una propriet termometriche a seconda dei sistemi
con i quali messi a contatto. Si definisce una funziona che d la temperatura in
funzione della propriet termometrica. Si fa un grafico dove si decide che ad un
determinato valore di una propriet termometrica corrisponde una determinata
temperatura. Di solito si sceglie una relazione lineare, ossia che la temperatura
proporzionale alla propriet termometrica a meno di una costante. Per essere definita
questa scala ha bisogno di 2 punti fissi, ossia di 2 valori che decidiamo noi qual la
temperatura. Per esempio nei gradi centigradi si chiamata temperatura 0 la
temperatura del ghiaccio che passa da stato solido a liquido, e temperatura 100
quando passa da stato liquido a stato gassoso. E del tutto arbitraria la scelta del
termometro, la scelta della funzione e della scala termometrica. Il calore non
particolarmente adatto come variabile termodinamica, ma una forma di energia. La
temperatura invece si adatta a rappresentare una variabile termodinamica ossia a
descrivere levoluzione dei sistemi. Di solito si usa la rappresentazione tramite scala
dei gradi centigradi (Celsius). C invece una scala assoluta , ossia con una funzione
che ha solo una costante, ossia solo un punto fisso. In questo caso si hanno delle
temperature solo positive. Dal 1954 si utilizza anche la scala in gradi Kelvin, che
definita attraverso un solo punto fisso, cio il punto triplo dellacqua. Lacqua ha una
propriet di poter coesistere nello stesso momento in tutte e 3 le fasi zero assoluto
(273.16 K)
Termometri diversi forniscono valori di temperatura diversi poich le loro
caratteristiche termometriche non sono legate da relazioni lineari.
La cella al punto triplo dellacqua ha una temperatura misurata in gradi centigradi di
0.01C. In seguito alla calibrazione si in grado di costruire una scala, si fa il rapporto
tra il valore della propriet termometrica, moltiplicato lo stesso valore al punto voluto,
moltiplicato per lo zero assoluto. Quindi la differenza tra le tacche tra i gradi celsius e
kelvin la stessa. Stessa unit! Ununit Celsius corrisponde ad ununit Kelvin.
Termometro a gas perfetto ( domanda da orale)
E un procedimento, il gas perfetto non esiste ( unastrazione). Permette di superare
lambiguit dei diversi tipi di termometro. Quando si sceglie un termometro a gas a
volume costante, dove la propriet termometrica la pressione, le differenze di scelta
dei termometri scelti sono meno accentuate. Bisogna prima tarare il termometro.
Questo fatto da una bomboletta e da uno strumento che misura la pressione. Si
inserisce un gas qualunque, poi si va a calibrare, ossia bisogna decidere a quale valore
della pressione letta coincide un determinato punto. Si calibra in gradi Kelvin. Dopo
questo si utilizza la formula in slide 19 per calcolare la temperatura. AL diminuire della
pressione del termometro, tutti i risultati ottenuti in base ai diversi tipi di gas utilizzato
stanno tutti su una retta. Questa retta taglia lasse delle temperature ad un
determinato valore. Le rette hanno diverse inclinazione, ma tutte quante confluiscono
sullo stesso punto dellasse delle temperature a pressione nulla. Cio al limite del gas
perfetto (pressione nulla), cio dove estremamente rarefatto ( dove le molecole del
gas non interagiscono tra di loro), tutti i termometri danno lo stesso tipo di risultato.
Quindi la temperatura che fornisce il termometro a gas perfetto la si ottiene attraverso
un processo di limite che consiste nel fare tutte una serie di misure con pi gas, si

estrapolano tutti i valori a pressione 0, e quello che si ottiene il valore univoco della
temperatura che indipendente dal gas utilizzato, dalle condizioni sperimentali ecc.
Per la prima volta con questo tipo di procedura si fa una misura assoluta della
temperatura.
Temperatura
Si definisce un gas perfetto un fluido ideale che si decide che esibisca in ogni
condizione il comportamento che i gas reali mostrano solo in condizione di estrema
rarefazione. La temperatura viene assunta come grandezza fondamentale. La sua
unit di misura nel S.I. il Kelvin.

Potrebbero piacerti anche