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SUCCESSIONI E RAPPORTI FAMILIARI:

LA SUCCESSIONE DEL CONIUGE

Prof. Avv. Michele Sesta


Ordinario nella Facolt di Giurisprudenza Universit
di Bologna

www.studiosesta.it

GLI EFFETTI DELLA RIFORMA DEL


DIRITTO DI FAMIGLIA

La successione del coniuge e la riforma del


diritto di famiglia del 1975
La disciplina delle successioni, introdotta a seguito della
riforma del diritto di famiglia del 1975
1975,, ha attuato una
vera e propria rivoluzione, attuata allo scopo di
adeguare la materia successoria al modello di famiglia
tratteggiato dalla riforma stessa in aderenza ai principi
sanciti a livello costituzionale
costituzionale..
Ci avvenuto con riguardo
riguardo::
al coniuge;
coniuge;
ai figli naturali
naturali..

La successione del coniuge e la riforma del


diritto di famiglia del 1975

Il sistema successorio antecedente alla riforma trovava il


proprio perno nella tutela del lignaggio e si caratterizzava
per una distribuzione verticale dei beni
beni..
Ne dimostrazione la previsione dell'usufrutto uxorio
uxorio,,
nonch il riconoscimento ai discendenti legittimi della
possibilit di esercitare del tutto discrezionalmente la facolt
di commutazione
commutazione..

La successione del coniuge e la riforma del


diritto di famiglia del 1975

Con la riforma del 1975 viene riconosciuto al coniuge


superstite un trattamento di gran lunga pi favorevole e la
sua posizione viene del tutto equiparata a quella dei figli,
cos ponendo sul medesimo piano menage e lignage
lignage..
Al coniuge, infatti, viene riconosciuta una quota di eredit in
piena propriet, tanto nella successione necessaria che in
quella ab intestato,
intestato, la cui entit uguale, se non superiore in
taluni casi, a quella conseguita dai figli.
figli.

PRESUPPOSTI DELLA SUCCESSIONE DEL


CONIUGE

Rapporto di matrimonio quale presupposto della


successione del coniuge
Il presupposto della successione rappresentato dalla
sussistenza del matrimonio al momento dell'apertura della
successione.
Ai fini successori rilevano:
Matrimonio civile,
matrimonio concordatario debitamente trascritto
Pur essendo ammessa la trascrizione tardiva, essa
non pu avvenire dopo la morte di uno dei due
coniugi, a meno che al momento del decesso risulti
che la richiesta di trascrizione era gi stata inoltrata
da entrambi i coniugi all'ufficiale di stato civile (A.
Milano, 20 febbraio 2007, in Fam. e dir., 2007, 1023
ss.; Cass., 4 maggio 2010, n. 10734).

Rapporto di matrimonio quale presupposto della


successione del coniuge

matrimonio dei culti acattolici parimenti trascritto;


matrimonio
celebrato all'estero dal cittadino
italiano, secondo le forme previste dalla lex loci e
nella sussistenza dei requisiti sullo stato e le capacit
delle persone previste nel nostro ordinamento, e ci
indipentemente dall'omissione della pubblicazione e
della trascrizione in Italia (Cass., 2 marzo 1999, n.
1739, in Fam. e dir., 1999, 327).

Perdita del titolo a succedere


Il titolo a succedere viene meno nei seguenti casi:
Dichiarazione di nullit del matrimonio - Se la dichiarazione
di nullit interviene successivamente alla morte di uno dei due
coniugi, il coniuge superstite, stando alla disciplina dettata
dall'art. 584 c.c. (matrimonio putativo), mantiene il proprio
diritto ad una quota di eredit, salvo quanto espressamente
previsto dall'art. 584, co. 2, c.c.;

scioglimento del matrimonio civile o cessazione degli effetti


civili del matrimonio religioso, - gli effetti della sentenza di
divorzio si producono al momento del giudicato (art. 2909 c.c.).

Va precisato che la prolungata convivenza fra i coniugi costituisce


elemento ostativo alla delibazione della sentenza ecclesiastica di
nullit del matrimonio, fondata sul motivo del rifiuto alla
procreazione sottaciuto da uno all'altro coniuge (Cass., 20 gennaio
2011, n. 1343).

IL CONIUGE QUALE LEGITTIMARIO


(Artt. 540, 542, 544 e 548 c.c.)

Riserva a favore del coniuge: art. 540 c.c.

A favore del coniuge riservata la met del patrimonio


dell'altro coniuge, salve le disposizioni dell'articolo 542
per il caso di concorso con i figli.
Al coniuge, anche quando concorra con altri chiamati,
sono riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a
residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano,
se di propriet del defunto o comuni. Tali diritti gravano
sulla porzione disponibile e, qualora questa non sia
sufficiente, per il rimanente sulla quota di riserva del
coniuge ed eventualmente sulla quota riservata ai figli.

Concorso di coniuge e figli: art. 542 c.c.


Se chi muore lascia, oltre al coniuge, un solo figlio,
legittimo o naturale, a quest'ultimo riservato un terzo
del patrimonio ed un altro terzo spetta al coniuge.
Quando i figli, legittimi o naturali, sono pi di uno, ad
essi complessivamente riservata la met del patrimonio
e al coniuge spetta un quarto del patrimonio del defunto.
La divisione tra tutti i figli, legittimi e naturali,
effettuata in parti uguali.
Si applica il terzo comma dell'art. 537.
537.

Concorso di coniuge e figli: art. 542 c.c.


Nell'ipotesi in cui il coniuge concorra con pi figli e uno di
essi non possa o non voglia accettare l'eredit, gli subentrano
per rappresentazione i suoi discendenti (artt.
(artt. 467 e 468 c.c.).
Qualora non operi la rappresentazione, si avr l'accrescimento
della quota degli altri figli e il coniuge non ne beneficer,
salvo che, in virt del mancato concorso, soltanto un figlio sia
chiamato alla successione, nel qual caso la quota riservata al
coniuge di un terzo dell'asse ereditario (Cass
Cass.., 26 ottobre
1976,, n. 3888)
1976
3888).
Allorch, invece, il coniuge rinunzi all'eredit, trover
applicazione l'art
l'art.. 537 c.c.

Concorso di coniuge e figli: art. 542 c.c.


Il richiamo dell'art
dell'art.. 542,
542, co
co.. 3, al terzo comma dell'art
dell'art.. 537 fa
riferimento alla facolt, riconosciuta in capo ai figli legittimi, di
commutazione della quota dei figli naturali.
naturali. La conservazione di
tale facolt in capo ai figli legittimi stata considerata, da parte
della Consulta, non contraddittoria rispetto all'aspirazione alla
tendenziale parificazione della posizione dei figli naturali
naturali,,
rappresentando ancora oggi un termine di bilanciamento dei diritti
del figlio naturale in rapporto con i figli membri della famiglia
legittima (Corte cost
cost.., 18 dicembre 2009,
2009, n. 335
335)).
La facolt di commutazione non spetta secondo la dottrina
maggioritaria, al coniuge superstite (MENGONI, CATTANEO,
FERRI)).
FERRI

Concorso di ascendenti legittimi e coniuge: art.


544 c.c.

Quando chi muore non lascia n figli legittimi n figli


naturali, ma ascendenti legittimi e il coniuge, a
quest'ultimo riservata la met del patrimonio, ed agli
ascendenti un quarto.
In caso di pluralit di ascendenti, la quota di riserva ad
essi attribuita ai sensi del precedente comma ripartita
tra i medesimi secondo i criteri previsti dall'art. 569.
569.

La posizione del coniuge putativo

Il coniuge putativo tra successione legittima e necessaria


Per quanto concerne le diverse opinioni circa l'annoverabilit
del coniuge putativo tra i legittimari, si rinvia all'illustrazione
dell'art.. 584 c.c., dettato nell'ambito della successione
dell'art
legittima del coniuge.
coniuge.

SUCCESSIONE LEGITTIMA DEL


CONIUGE
(Artt. 581 - 585 c.c.)

Concorso del coniuge con i figli: art. 581 c.c.

Quando con il coniuge concorrono figli legittimi o figli


naturali, o figli legittimi e naturali, il coniuge ha diritto
alla met dell'eredit, se alla successione concorre un
solo figlio, e ad un terzo negli altri casi.
casi.

Concorso del coniuge con ascendenti legittimi,


fratelli e sorelle: art. 582 c.c.

Al coniuge sono devoluti i due terzi dell'eredit se egli


concorre con ascendenti legittimi o con fratelli e sorelle
anche se unilaterali, ovvero con gli uni e con gli altri. In
quest'ultimo caso la parte residua devoluta agli
ascendenti, ai fratelli e alle sorelle, secondo le
disposizioni dell'articolo 571, salvo in ogni caso agli
ascendenti il diritto a un quarto della eredit.
eredit.

Successione del solo coniuge: art. 583 c.c.

In mancanza di figli legittimi o naturali, di ascendenti,


di fratelli o sorelle, al coniuge si devolve tutta l'eredit.
l'eredit.

Successione del coniuge putativo: art. 584 c.c.

Quando il matrimonio stato dichiarato nullo dopo la


morte di uno dei coniugi, al coniuge superstite di buona
fede spetta la quota attribuita al coniuge dalle
disposizioni che precedono. Si applica altres la
disposizione del secondo comma dell'articolo 540.
Egli per escluso dalla successione, quando la persona
della cui eredit si tratta legata da valido matrimonio
al momento della morte.
morte.

Successione del coniuge putativo: art. 584 c.c.

Il coniuge putativo tra successione legittima e necessaria


La dottrina prevalente respinge l'interpretazione restrittiva
che, basandosi esclusivamente sulla collocazione sistematica
dell'art.. 584 c.c., riconosce al coniuge putativo i soli diritti di
dell'art
successore legittimo, escludendolo dalla successione
necessaria.. Conferma di ci pu rinvenirsi sia nell'analisi
necessaria
dell'evoluzione storica dei diritti riservati al coniuge putativo,
sia nel richiamo esplicito all'art.
all'art. 540,
540, co.
co. 2, c.c., norma dettata
proprio in materia di successione necessaria.
necessaria.

I DIRITTI DI ABITAZIONE E DI USO


(Artt. 540, co. 2, c.c.)

I diritti di abitazione e di uso: art. 540, co. 2, c.c.

Si parla, con riguardo ai diritti di abitazione e di uso, di


legato ex lege e di riserva qualitativa che esclude la
surrogabilit con altri elementi patrimoniali relitti senza
la volont del coniuge superstite (Cass
(Cass.., 23 maggio
2000,, n. 6691
2000
6691)).

I diritti di abitazione e di uso: art. 540, co. 2, c.c.

La titolarit dei diritti di abitazione e di uso riconosciuti


al coniuge superstite, costituendo ex lege oggetto di un
legato, viene acquisita immediatamente da detto coniuge,
secondo la regola dei legati di specie (art
(art.. 649,
649, co.
co. 2,
c.c.), al momento dell'apertura della successione (Cass
(Cass..,
15 maggio 2000
2000,, n. 6230
6230)).

I diritti di abitazione e di uso: art. 540, co. 2, c.c.

Tali legati, in virt del loro carattere personale, sono


inalienabili e intrasmissibili, e si estinguono solo con la
morte del titolare
titolare.. E' discusso se possa considerarsi causa
di estinzione anche il passaggio a nuove nozze del
coniuge superstite
superstite;; la dottrina prevalente pare per
orientata nel senso della continuazione del diritto anche
nell'ipotesi di nuovo matrimonio (RAVAZZONI,
CANTELMO, PEREGO).
PEREGO).

I diritti di abitazione e di uso: art. 540, co. 2, c.c.


Presupposti per la nascita dei diritti:
Appartenenza della casa familiare e dei suoi arredi
al coniuge defunto, in esclusiva o in compropriet
con lo stesso coniuge superstite;
Qualificazione dell'abitazione come casa familiare
al momento dell'apertura della successione;
Uso effettivo come residenza familiare dell'immobile
anche da parte del coniuge superstite al momento
dell'apertura della successione.

I diritti di abitazione e di uso: art. 540, co. 2, c.c.

Ipotesi nelle quali la casa in comunione con terzi


Orientamenti giurisprudenziali:
1 orientamento I diritti presuppongono per la
loro concreta realizzazione l'appartenenza della casa
e del relativo arredamento al de cuius o in
comunione a costui e all'altro coniuge, per cui essi
non sorgono in caso di compropriet con estranei
(Cass., 23 maggio 2000, n. 6691; Cass., 22 luglio
1991, n. 8171).

I diritti di abitazione e di uso: art. 540, co. 2, c.c.


Ipotesi nelle quali la casa in comunione con terzi
Orientamenti giurisprudenziali:
2 orientamento Nel caso in cui la residenza
familiare del de cuius sia sita in un immobile in
compropriet, il diritto di abitazione del coniuge
superstite trova limite ed attuazione in ragione della
quota di propriet del coniuge defunto, con la
conseguenza che ove per l'indivisibilit dell'immobile
non possa attuarsi il materiale distacco della porzione
dell'immobile spettante e l'immobile stesso venga
assegnato per intero ad altro condividente, deve farsi
luogo all'attribuzione dell'equivalente monetario di
quel diritto (Cass., 15 maggio 2000, n. 6231; Cass., 6
aprile 2000, n. 4329; Cass., 10 marzo 1987, n. 2474).

I diritti di abitazione e di uso: art. 540, co. 2, c.c.

Ipotesi in cui il coniuge sia gi beneficato di tali diritti


per testamento
Orientamenti in dottrina:
1 orientamento Se si ritiene che scopo della legge
sia semplicemente di far pervenire in ogni caso i
suddetti diritti al coniuge superstite, il coniuge dovr
ritenersi soddisfatto e non potr agire in giudizio
quale legittimario (PEREGO).

I diritti di abitazione e di uso: art. 540, co. 2, c.c.


Ipotesi in cui il coniuge sia gi beneficato di tali diritti
per testamento
Orientamenti in dottrina:
2
orientamento Se i suddetti diritti sono
considerati come un'aggiunta alla quota di propriet
riservata al coniuge come legittimario, deve risolversi
che egli potr agire in riduzione contro i terzi
lamentando la lesione di questi due diritti
(GABRIELLI, CARRARO, FERRI). Tale tesi
parrebbe confermata dalla circostanza che la legge
non pone i due diritti a carico della riserva, ma della
disponibile, mentre solo se la disponibile
insufficiente graveranno sulla riserva del coniuge ed,
eventualmente, dei figli.

I diritti di abitazione e di uso: art. 540, co. 2, c.c.


I diritti di abitazione e di uso nella successione
legittima
L'unica norma che in materia di successione legittima fa
espresso riferimento ai diritti di abitazione e di uso l'art.
l'art. 584
584,,
co.. 1, c.c., in relazione al coniuge putativo
co
putativo..
La Corte costituzionale, chiamata a decidere sulla legittimit
costituzionale degli artt.
artt. 581 e 582 c.c. nella parte in cui non
prevedono il richiamo anche per il coniuge non putativo dell'art
dell'art.. 540,
540,
co
co.. 2, c.c., ha dichiarato la manifesta infondatezza della questione,
in quanto l'omesso richiamo alla suddetta norma negli artt.
artt. 581 e
582 cod.
cod. civ
civ.. vale unicamente ad escludere che tali diritti si cumulino
con la quota ereditaria riconosciuta al coniuge dagli stessi articoli,
mentre il rinvio contenuto nell'art.
nell'art. 584 sta solo a significare che I due
diritti spettano anche al coniuge putativo (Corte cost.
cost., 5 maggio
1988,, n. 527
1988
527)).

I diritti di abitazione e di uso: art. 540, co. 2, c.c.


I diritti di abitazione e di uso nella successione
legittima
Il fatto che gli artt.
artt. 581 e 582 c.c. non contemplino, in favore
del coniuge superstite, i diritti di abitazione e di uso non da
intendersi nel senso che tali diritti siano esclusi, quanto
piuttosto che, con riguardo al valore della quota da assegnare
al coniuge superstite, essi non potranno comportare un
incremento della quota determinata ex lege
lege.. I diritti di
abitazione e di uso si aggiungono alla quota di riserva
regolata dagli artt.
artt. 540 comma 1 e 542 cit
cit.. Per contro, non
essendo ci previsto da nessuna norma in tema di successione
legittima, non v' ragione per ritenere che alla quota intestata
contemplata dagli artt.
artt. 581 e 582 cod
cod.. civ
civ.. si aggiungano i
diritti di abitazione e di uso
uso (Cass
Cass.., 6 aprile 2000
2000,, n. 4329)
4329).

DIRITTI SUCCESSORI DEL CONIUGE


SEPARATO

Coniuge separato senza addebito: artt. 584, co.


1, c.c. e 585, co. 1, c.c.

La situazione del coniuge separato al quale non sia stata


addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato,
non differisce da quella del coniuge separato
separato..
Unico connotato peculiare concerne i diritti di abitazione
sulla casa adibita a residenza familiare e di uso dei mobili che
la corredano (art
(art.. 540,
540, co
co.. 2, c.c.)

Coniuge separato senza addebito: artt. 584, co.


1, c.c. e 585, co. 1, c.c.
I diritti di abitazione e di uso del coniuge separato
Oggetto dei diritti di abitazione e di uso potrebbero essere
essere::
La casa che fu di residenza familiare comune, bench in
un tempo precedente all'apertura della successione, ed i
mobili che la corredavano
corredavano;;
La casa che fu comune e nella quale il coniuge separato
continui a vivere al momento di apertura della
successione, o perch vi sia rimasto di fatto o in
conseguenza dell'assegnazione della stessa casa ex art.
art.
155--quater c.c., al fine di tutelare il duplice interesse dei
155
figli a rimanere nella casa e a convivere con il genitore
affidatario..
affidatario

Coniuge separato con addebito: artt. 584, co. 2,


c.c. e 585, co. 2, c.c.

Il coniuge al quale sia stata addebitata la separazione


escluso da ogni diritto successorio diverso dall'assegno
vitalizio
L'addebito della separazione non rappresenta tuttavia
un'ipotesi di indegnit e non ostativa alla successione
testamentaria..
testamentaria

Coniuge separato con addebito: artt. 584, co. 2,


c.c. e 585, co. 2, c.c.

Essenziale perch possa escludersi da diritti successori il


coniuge separato superstite il passaggio in giudicato della
sentenza con la quale sia stata addebitata a quest'ultimo la
separazione..
separazione
Nell'ipotesi in cui la morte di uno dei due coniugi si verifichi prima
del passaggio in giudicato della sentenza che addebita la
separazione preclusa ogni possibilit di proseguire il giudizio e
far si, pertanto, che si formi il giudicato, impedendo in tal modo di
poter escludere il coniuge superstite dalla successione.
successione.

Coniuge separato con addebito: artt. 584, co. 2,


c.c. e 585, co. 2, c.c.

Il diritto all'assegno vitalizio


Al coniuge separato con addebito pu spettare un assegno
vitalizio..
vitalizio
Presupposto per la sussistenza di tale diritto il godimento da
parte del coniuge separato superstite degli alimenti a carico
del coniuge deceduto (art
(art.. 548,
548, co
co.. 2, c.c.).

Coniuge separato con addebito: artt. 584, co. 2,


c.c. e 585, co. 2, c.c.
Il diritto all'assegno vitalizio
E' discusso se l'assegno vitalizio abbia natura alimentare e
successoria o solo successoria
successoria..
Il riconoscimento di una natura alimentare e successoria
(BONILINI, BIANCA, CATTANEO
CATTANEO)) comporta
comporta::
Il configurarsi dell'assegno vitalizio come un debito di valore
valore;;
L'individuazione del presupposto dell'assegno nello stato di
bisogno del coniuge separato, di tal che l'obbligo potr
estinguersi col venir meno di tale stato e risorgere con il suo
ritorno;;
ritorno
Il venir meno dell'assegno con la morte dell'obbligato
dell'obbligato..


Coniuge separato con addebito: artt. 584, co. 2,


c.c. e 585, co. 2, c.c.
Il diritto all'assegno vitalizio
Il riconoscimento di una natura successoria (MENGONI,
COSTANZA, FERRI
FERRI)) comporta:
comporta:
Il configurarsi dell'assegno vitalizio come un debito di valuta
valuta;;
L'irrilevanza dello stato di bisogno, sia come presupposto
della sussistenza del diritto all'assegno che come parametro per
eventuali modifiche dell'ammontare di quest'ultimo.
quest'ultimo.


Qualsiasi sia la natura dell'assegno vitalizio, esso rappresenta


un nuovo obbligo
obbligo,, distinto dalla pregressa obbligazione
alimentare che cessa con la morte dell'obbligato ai sensi
dell'art.. 448 c.c.
dell'art

Coniuge separato con addebito: artt. 584, co. 2,


c.c. e 585, co. 2, c.c.
Il diritto all'assegno vitalizio
Il peso dell'assegno vitalizio si ripartisce tra eredi e legatari
legatari..
Secondo alcuni esso ricadrebbe anche sui donatari
(CARRARO, FINOCCHIARO, MARINI
MARINI),
), ma solo
nell'ipotesi di insufficienza del reddito della disponibile
relitta..
relitta
Controversa, poi, la natura solidale o parziale di tale
obbligazione (la soluzione maggiormente accolta, tuttavia,
pare sia quella che ne ravvisa la natura parziale).
parziale).

Coniuge separato con addebito: artt. 584, co. 2,


c.c. e 585, co. 2, c.c.
Il diritto all'assegno vitalizio
Nella quantificazione dell'assegno vitalizio dovr tenersi
conto, innanzitutto, dell'ammontare della prestazione
alimentare goduta al momento di apertura della successione
(che rappresenta il limite massimo dell'ammontare
dell'assegno)..
dell'assegno)
Essenziale, inoltre, anche la valutazione delle sostanze
ereditarie e della qualit e del numero degli eredi legittimi
(art.. 548,
(art
548, co
co.. 2, c.c.).

DIRITTI SUCCESSORI DEL CONIUGE


DIVORZIATO

La perdita dei diritti successori da parte del


coniuge divorziato

La pronunzia di divorzio, cancellando lo status di coniuge,


comporta la perdita della qualit di legittimario (ar
(ar.. 536 c.c.) e
di successibile legittimo, escludendo in tal modo gli exexconiugi dalla reciproca successione.
successione.

L'assegno successorio

Il diritto all'assegno di divorzio si estingue con la morte


dell'ex--coniuge tenuto ad erogarlo
dell'ex
erogarlo..
In sua sostituzione, al fine di soccorrere l'exl'ex-coniuge
beneficiario, il quale continui a versare in stato di difficolt,
pu essere riconosciuto un assegno a carico dell'eredit (art
(art..
9-bis
bis,, l.d)
d)..

L'assegno successorio
Presupposti dell'assegno successorio
 Un primo presupposto che all'exall'ex-coniuge superstite sia
stato riconosciuto il diritto alla corresponsione periodica
di somme di danaro ai sensi dell'art
dell'art.. 5, l.d. (art
(art.. 9-bis, l.d.).
Viene meno, dunque, il diritto all'assegno successorio in capo al
coniuge superstite al quale l'assegno di divorzio sia stato
corrisposto una tantum
tantum..
L'ex--coniuge, inoltre, ha diritto all'assegno successorio solo se gli
L'ex
sia stato gi riconosciuto il diritto alla corresponsione periodica
dell'assegno postpost-matrimoniale (FINOCCHIARO, QUADRI,
CECCHERINI.. In giurisprudenza, Cass
CECCHERINI
Cass.., 9 giugno 2010,
2010, n.
13899;; Cass
13899
Cass.., 14 novembre 1981
1981,, n. 6045
6045)). Non manca, tuttavia,
chi ritiene che sia sufficiente che il coniuge si trovasse
semplicemente nella condizione per ottenerlo (MENGONI,
BIANCA, SCALISI
SCALISI))

L'assegno successorio

Presupposti dell'assegno successorio


Altro presupposto che l'ex
l'ex--coniuge superstite versi in
stato di bisogno
bisogno..


Il referente della funzione assistenziale, richiamata da tale


presupposto, dell'assegno successorio parrebbe individuarsi non
gi nella mancanza di mezzi adeguati a mantenere il tenore di vita
di cui si godeva in precedenza, bens nella incapacit di provvedere
al proprio mantenimento (bisogno alimentare).
alimentare).

L'assegno successorio
Presupposti dell'assegno successorio
Ulitmo presupposto, infine, il mancato passaggio a
nuove nozze del coniuge divorziato superstite.
superstite.


Sulla base dei presupposti analizzati, la dottrina prevalente


rileva il carattere alimentare dell'assegno in esame e la sua
natura successoria, qualificandolo in particolare come legato
ex
ex--lege (CARRARO, BIGLIAZZI GERIGERI-BRECCIA,
BUSNELLI--NATOLI)
BUSNELLI
NATOLI).

L'assegno successorio
I soggetti passivi dell'obbligo di corrispondere l'assegno
successorio
Obbligati sono, senza dubbio, gli eredi legittimi;
legittimi; non del tutto
certo, invece, che tali siano anche gli eredi testamentari (a
favore MENGONI, SCALISI, FINOCCHIARO
FINOCCHIARO)).
Perplessit sorgono con riguardo ai legatari e ai donatari, a seconda
che all'interno del concetto di eredit richiamato dall'art
dall'art.. 9-bis l.d.
Si faccia rientrare il solo relictum o anche il donatum (SCALISI
SCALISI)).

Nell'ipotesi in cui vi sia pluralit di eredi, l'obbligazione di


prestare l'assegno successorio, secondo la dottrina prevalente,
non solidale, ma parziaria.
parziaria.

L'INDENNITA' DI FINE RAPPORTO


IN CASO DI MORTE DEL PRESTATORE DI
LAVORO

Indennit di fine rapporto e coniuge superstite:


art. 2122 c.c.
In caso di morte del prestatore di lavoro, le indennit
indicate dagli articoli 2118 e 2120 devono corrispondersi al
coniuge, ai figli e, se vivevano a carico del prestatore di
lavoro, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il
secondo grado.
La ripartizione delle indennit, se non vi accordo tra gli
aventi diritto, deve farsi secondo il bisogno di ciascuno.
In mancanza delle persone indicate nel primo comma, le
indennit sono attribuite secondo le norme della successione
legittima.
nullo ogni patto anteriore alla morte del prestatore di
lavoro circa l'attribuzione e la ripartizione delle indennit.
indennit.

Indennit di fine rapporto e coniuge divorziato

Con riguardo al coniuge divorziato, anche se l'art


l'art.. 12
12--bis, l.d.,
non prevede espressamente che l'indennit sia dovuta anche
nel caso di cessazione del rapporto di lavoro a causa di morte
del lavoratore, la dottrina prevalente e la giurisprudenza
ritengono che tale assunto possa ricavarsi implicitamente
dallo stesso art
art.. 12
12--bis
bis,, il cui fondamento risiede nel
contributo dell'ex
dell'ex--coniuge, personale ed economico, alla
conduzione familiare e alla formazione del patrimonio
(MENGONI, BONILINI.
BONILINI. In giurisprudenza, Cass
Cass.., 19
settembre 2008,
2008, n. 23880
23880)).

LA PENSIONE DI REVERSIBILITA'

Pensione di reversibilit
ART. 9 L. DIV.
OMISSIS ... In caso di morte dell'exdell'ex-coniuge e in assenza di un
coniuge superstite avente i requisiti per la pensione di reversibilit,
il coniuge rispetto al quale stata pronunciata sentenza di
scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio ha
diritto, se non passato a nuove nozze e sempre che sia titolare di
assegno ai sensi dell'art.
dell'art. 5, alla pensione di reversibilit, sempre
che il rapporto da cui trae origine il trattamento pensionistico sia
anteriore alla sentenza
sentenza..
Qualora esista un coniuge superstite avente i requisiti per la
pensione di reversibilit, una quota della pensione e degli altri
assegni a questi spettanti attribuita dal tribunale, tenendo conto
della durata del rapporto, al coniuge rispetto al quale stata
pronunciata la sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti
civili del matrimonio o che sia titolare dell'assegno di cui all'art
all'art.. 5.
... OMISSIS

Pensione di reversibilit
Cass. civ. sez. un., 12 gennaio 1998, n. 159

A norma dell'art
dell'art.. 9, commi 2 e 3, della l. 1 dicembre 1970 n. 898
898,,
... in caso di morte di un coniuge titolare ...
La ripartizione tra il coniuge superstite ed ex
ex--coniuge divorziato
deve essere effettuata esclusivamente sulla base del criterio della
durata legale dei rispettivi matrimoni, ed in rigorosa
proporzione con i rispettivi periodi, sicch preclusa
l'adozione di qualsiasi altro criterio di valutazione, anche in
funzione di mera emenda o correzione del risultato conseguito
conseguito..

Pensione di reversibilit
Corte cost., 4 novembre 1999, n. 419
Non fondata in riferimento agli art
art.. 3 e 38 cost.
cost. - la q.l.c.
dell'art.. 9, comma 3, l. 1 dicembre 1970,
dell'art
1970, n. 898
898,, nel testo
sostituito, da ultimo, dall'art.
dall'art. 13 l. 6 marzo 1987 n. 74
74,, sollevata
sotto il profilo che la ripartizione del trattamento pensionistico
di reversibilit tra coniuge divorziato, titolare dell'assegno, e
coniuge superstite che abbia i requisiti per la pensione di
reversibilit dovendo essere disposta dal tribunale tenendo conto
della durata del rapporto non consente l'adozione di altri elementi
di valutazione neppure in funzione correttiva del risultato
matematico conseguito, essendo possibile interpretare la norma
nel senso che l'elemento temporale, pur costituendo momento
imprescindibile dell'apprezzamento del giudice, non elemento
esclusivo dello stesso s che tale valutazione non si riduce ad un
mero calcolo aritmetico
aritmetico..

Pensione di reversibilit
Cass., 23 aprile 2008, n. 10575
La ripartizione del trattamento di reversibilit, deve essere effettuata
in primo luogo sulla base del criterio della durata dei rispettivi
matrimoni, coincidente con la durata legale dei medesimi e, quindi,
quanto al coniuge divorziato, fino alla sentenza di divorzio, non
rilevando invece la reale durata del rapporto affettivo e della convivenza,
criterio che il giudice di merito pu ponderare e correggere, secondo il
suo prudente apprezzamento, al fine di assicurare la funzione
solidaristica della pensione, con ulteriori elementi, che per non devono
necessariamente essere valutati tutti ed in ugual misura, fra i quali
possono assumere specifico rilievo l'ammontare dell'assegno goduto
dal coniuge divorziato prima del decesso dell'ex coniuge, le
condizioni dei soggetti coinvolti nella vicenda, l'eventuale esistenza
di un periodo di convivenza prematrimoniale del secondo coniuge, e
fermo il divieto di abbandonare totalmente per tale via ogni
riferimento al fondamentale criterio temporale sopra richiamato.
richiamato.

Pensione di reversibilit
Cass., 28 maggio 2010, n. 13108
L'accordo intervenuto tra i coniugi in ordine all'attribuzione
dell'usufrutto sulla casa coniugale a titolo di corresponsione
dell'assegno di divorzio in unica soluzione,
soluzione, a norma dell'art
dell'art.. 5
comma 8 l. 1 dicembre 1970 n. 898
898,, idoneo a configurare la
titolarit di detto assegno
assegno,, alla stregua del principio della
riconduzione ad assegno divorzile di tutte le attribuzioni operate in
sede od a seguito di scioglimento del vincolo coniugale, dalle quali
il beneficiario ritrae utilit espressive della natura solidaristico
solidaristico-assistenziale dell'istituto;
dell'istituto; ne consegue che tale costituzione di
usufrutto soddisfa il requisito della previa titolarit di assegno
prescritto dall'art
dall'art.. 5 ai fini dell'accesso alla pensione di
reversibilit, o, in concorso con il coniuge superstite, alla sua
ripartizione..
ripartizione

Pensione di reversibilit
Cass., 9 giugno 2010, n. 13899
Il diritto del divorziato a una quota della pensione di reversibilit
presuppone che al momento della morte dell'ex coniuge convolato a nuove nozze - il richiedente sia titolare di un
assegno di divorzio giudizialmente riconosciuto ai sensi
dell'art.. 5 l. 898
dell'art
898//70
70.. Non , quindi, sufficiente che l'ex coniuge
versi nelle condizioni per ottenere l'assegno di divorzio e, neppure,
la percezione, in concreto, del mantenimento, ma occorre che
l'assegno sia stato attribuito con provvedimento giurisdizionale
giurisdizionale..
Nel novero dei provvedimenti giurisdizionali idonei ad attribuire
un "assegno di divorzio" non rientrano i provvedimenti
temporanei e urgenti previsti dall'art.
dall'art. 4 n. 8 l. sul divorzio, diretti
ad apprestare un regolamento essenziale e immediato al coniuge
nella prospettiva del divorzio, con funzione anticipatoria rispetto
alle statuizioni della sentenza di scioglimento del matrimonio.
matrimonio.

IL DIRITTO DI PRELAZIONE
NELL'IMPRESA FAMILIARE

L'impresa familiare

L'impresa familiare appartiene unicamente al suo titolare,


mentre i familiari partecipanti hanno soltanto diritto ad una
quota degli utili.
utili.
Per questo motivo, quando l'impresa familiare cessa i beni di
cui composta si trasferiscono automaticamente nell'asse
ereditario del de cuius e, rispetto a tali beni, i componenti
dell'impresa familiare, tra cui il coniuge, possono vantare solo
un diritto di credito commisurato ad una quota dei beni e
degli utili degli incrementi, nonch un diritto di prelazione
sull'azienda (Cass
Cass.., 15 aprile 2004,
2004, n. 7223
7223)).

La funzione della prelazione con riguardo


all'impresa familiare

Attraverso l'estensione del diritto di prelazione di cui all'art


all'art..
732 c.c. all'impresa familiare, in virt del richiamo espresso
operato dall'art.
dall'art. 230230-bis
bis,, co
co.. 5, c.c., il legislatore ha inteso
predisporre una maggiore protezione per il lavoro familiare,
favorendo nell'acquisto dell'azienda i soggetti che hanno dato
un contributo attivo all'impresa nell'ambito della comunit
familiare (MUSOLINO
MUSOLINO.. In giursprudenza, Cass
Cass.., 19
novembre 2008
2008,, n. 27475
27475)).

Condizioni per l'assegnazione del diritto di


prelazione

Il diritto di prelazione viene assegnato ad ogni familiare,


senza che assuma rilevanza il fatto che la prestazione
lavorativa sia svolta nella famiglia oppure nell'impresa
(Cass
Cass.., 18 aprile 2002
2002,, n. 5603
5603)).
Si esclude, inoltre, che la separazione personale dei coniugi
possa rappresentare di per s una causa del venir meno
dell'impresa familiare, qualora la stessa separazione non abbia
determinato la cessazione dello svolgimento dell'attivit
lavorativa d'impresa (Cass
Cass.., 22 maggio 1991
1991,, n. 5741)
5741).

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