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Lezione di Oncologia 13.10.2014 (Prof.

Tassone)

Ore 14.00 - 16.00

La prevenzione dei tumori ed il Codice Europeo Contro il Cancro


La prevenzione ha lobiettivo di individuare e mettere sotto controllo i fattori di rischio che possono avere
un ruolo nella patogenesi del cancro e quindi naturalmente della mortalit correlata.
Sostanzialmente facciamo riferimento a diversi tipi di prevenzione: la prevenzione primaria, la prevenzione
secondaria e la prevenzione terziaria.
La prevenzione primaria anticipa lo sviluppo della malattia, con essa si cerca di incidere sui fattori che la
precedono; con la prevenzione secondaria si cerca di far diagnosi precoce in una popolazione di pazienti a
rischio; la prevenzione terziaria ha come obiettivo un miglioramento della prognosi, della qualit di vita, un
aumento della sopravvivenza, quindi, di fatto, una riduzione delle recidive (attenzione perch c una
differenza, in un certo senso, tra prevenzione terziaria e chemioprevenzione, ovvero lutilizzo di sostanze
allo scopo di agire sui fattori che possono in qualche modo accelerare lo sviluppo del cancro).
Quindi con la prevenzione primaria noi allontaniamo la causa della malattia, con la prevenzione secondaria
cerchiamo di intervenire in uno stadio precoce, nel primo caso lo possiamo fare modificando le abitudini di
vita, nel secondo caso lo possiamo fare con una strategia organizzata.
Prevenzione primaria

Prevenzione terziaria/Chemioprevenzione

Prevenzione secondaria
Loncologia preventiva linsieme di azioni che hanno lo scopo di ridurre lincidenza e/o la mortalit per
una malattia tumorale.
Parlando di prevenzione primaria, il dato che noi oggi abbiamo piuttosto pesante, il 70% dei tumori sembra
essere causato dalle abitudini di vita, sulle quali possibile agire.
Prevenzione primaria
1. FUMO
Non fumare; se fumi, smetti. Se non riesci a smettere, non fumare in presenza di non fumatori.
Sicuramente, secondo il Codice Europeo, un punto essenziale quello del fumo di sigaretta. Esso un grosso
problema sociale, veramente rilevante, che non solo incide in termini di neoplasie ma anche per quanto
riguarda altri tipi di malattie.
Il fumo rappresenta senzaltro la pi importante causa di morte nel mondo:

Met dei fumatori abituali muore per una malattia correlata al fumo.
Il tasso di mortalit dei fumatori doppio rispetto a quello dei non fumatori, quindi chi fuma vive di
meno, si condanna a vivere di meno e non solo a causa del cancro.
Met delle morti per fumo si verifica nellet media, con una perdita di 20-25 anni di vita.
Il fumo responsabile di tre milioni di morti allanno nel mondo, un dato impressionante! In Italia
causa ogni anno circa 100.000 decessi, di cui 30.000 per tumori, 10.000 per patologie respiratorie
croniche e 50.000 per malattie cerebrovascolari.
90.000 morti totali in un anno, 246 al giorno, 10 ogni ora!

Abbiamo, a causa del fumo, due decessi ogni ora, 55 al giorno da mettere in relazione al cancro del polmone.
Il fumo in rapporto causale con il 25-30% di tutti i tumori, quindi non solo con il cancro del polmone,
possiamo avere dall83% al 92% dei tumori polmonari negli uomini, dal 57% all80% dei tumori polmonari

nelle donne, per anche le neoplasie della bocca, della laringe, dellesofago nella stragrande maggioranza dei
casi sono da mettere in relazione al fumo di sigaretta ( alcol), inoltre dal 20% al 40% dei tumori del
pancreas, del rene, della vescica sono da mettere in relazione a questo. Questi dati vi possono sembrare
esagerati, ma al di fuori dellesercizio a questo importante fattore di rischio le neoplasie del polmone
potrebbero essere considerate, non voglio esagerare, rare.
Naturalmente occorre mettere in relazione questo problema
o
o
o
o

al numero di sigarette,
agli anni di abitudine,
allentit dellinalazione,
al contenuto di catrame

ma in ogni caso questo pu apportare delle minime variazioni sullincidenza e sulla statistica, di per s quello
che conta lesposizione negli anni, quello che conta lentit, il numero di sigarette che vengono ad essere
consumate, quindi secondo delle statistiche inglesi o americane abbiamo un rapporto di tipo esponenziale,
una correlazione diretta, una crescita progressiva in base proprio al numero delle sigarette. La cosa
importante da tenere in considerazione : se noi prendiamo un soggetto che ha fumato per tanti anni e lo
convinciamo a smettere, non otteniamo immediatamente un beneficio. Negli ex fumatori il rischio si riduce
nei 10-15 anni successivi alla cessazione di fumo. stato dimostrato che sono necessari tanti anni per avere
un vantaggio, abbiamo bisogno di quasi una decina danni per avere un significativo abbattimento del livello
di rischio, quindi non basta smettere di fumare, bisogna smettere di fumare precocemente, alla vostra
et(rivolgendosi alla classe).
Altro aspetto interessante quello del fumo passivo, per fortuna, dopo tanto tempo, una legge relativamente
recente salvaguarda i non fumatori, perch il fumo passivo ha un suo peso ed il numero delle morti che
possono essere messe in correlazione al il fumo passivo purtroppo piuttosto alto, anzi sorprendentemente
alto!
Il rischio per i non fumatori aumenta con il tempo di esposizione e con la precocit di esposizione. In
Europa si stima che 40.000 decessi/anno siano conseguenza dei quali 11.000 in Italia.
In molte circostanze poi questo problema aggravato dalle condizioni ambientali (fumo: 80-90%,
inquinamento: 5-10%), che in molte situazioni non sono ottimali, quindi lesposizione al fumo di sigaretta in
ambienti inquinati pu, per tante ragioni, peggiorare questa condizione, in alcuni casi persino aggravare una
statistica che assolutamente rilevante -mi aggancio qui al problema dellinquinamento in generale, che oggi
pesa tantissimo in molte aree metropolitane.
Naturalmente le fonti di inquinamento ambientale
possono essere di tipo diverso, le fonti mobili sono quelle pi rappresentative, quindi sono considerate oggi
sicuramente le sorgenti di maggior inquinamento (61%).
Un altro aspetto importante parlando di inquinamento ambientale il radon, un gas che proviene dal
sottosuolo e che va incontro a scissione molecolare da cui derivano dei componenti radioattivi. Questo gas si
sprigiona dal terreno e pu accumularsi in misura variabile a seconda dei distretti, per esempio ci possono
essere situazioni a maggiore esposizione, in cui le abitazioni possono rappresentare una specie di trappola
relativa per il gas radon che penetra attraverso le fessure delle strutture, questo sulla popolazione pu avere
un peso significativo perch il radon alza il livello soglia del rischio ambientale.
In Italia la concentrazione media di radon di 70 Bq/m3, superiore alla media mondiale che 40 Bq/m3.
Lazio, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e la Campania sono le regioni in cui si sono registrate
concentrazioni medie pi elevate.
Cosa fare? Sicuramente studiare meglio il territorio, le aree pi esposte al radon rispetto a quelle che non lo
sono e poi naturalmente come precauzione generale ventilare sempre gli ambienti, soprattutto le abitazioni

basse, pi vicine al suolo, anche se paradossalmente possono essere esposti anche i piani superiori se non c
unadeguata ventilazione, perch il gas tende sempre ad andare verso lalto.
..ed il citatissimo nonno che ha fumato fino ad 80 anni senza problemi? Esistono due diversi tipi di
costituzioni riguardo la capacit di metabolizzare i cancerogeni del fumo di sigaretta: eliminatori rapidi
(10%) e lenti (90%).
Perch dal punto di vista biologico ci pu essere un diverso problema in chi avvezzo a questa abitudine?
Perch possono esserci diverse situazioni costituzionali che possono determinare una diversa capacit di
metabolizzazione dei vari costituenti, quindi la solita storia dellanziano di 80 anni che fuma da tanto tempo
e non ha mai avuto n un problema cardiovascolare n un problema polmonare non da prendere
assolutamente come esempio, ognuno di noi ha un suo metabolismo, nessuno sa di essere un metabolizzatore
rapido o lento, la prima condizione protettiva, la seconda espone di pi alleffetto tossico dei vari
componenti del fumo di sigaretta, per questo necessario ridurre di fatto lesposizione.
Il fumo di tabacco in grado di modificare lequilibrio tra le diverse attivit enzimatiche presenti nei tessuti ,
inducendo alcune volte enzimi attivanti, altre volte inattivanti.
Nel DNA di cellule
polmonari isolate da soggetti fumatori stata dimostrata la presenza di addotti assai carcinogeni legati
irreversibilmente alle basi, addotti del DNA; negli ex fumatori la perdita degli addotti al DNA segue di mesi
o anni linterruzione del fumo. Uno studio con la spettrometria a fluorescenza ha rilevato che la presenza di
addotti si correla con il numero di sigarette fumato ogni giorno. Alcuni farmaci di tipo alchilante che noi
usiamo possono formare questi addotti e questi poi provocano la rottura della molecola del DNA , ma ci che
va considerato dal punto di vista scientifico il contenuto medio di sostanze che possono coesistere nel fumo
di sigaretta, un numero piuttosto elevato, 4000 sostanze diverse, di cui la nicotina quella pi conosciuta.
Il fumo contiene 4000 sostanze:

nicotina (1mg per ogni sigaretta),


catrame (benzopirene, idrocarburi)
Co (affinit per lHb maggiore rispetto allO2),
sostanze irritanti, aldeidi, acidi,
sostanze radioattive

Ognuna di queste sostanze pu avere effetto in un momento diverso, in fasi diverse, pu quindi dare un
contributo significativo ad un ulteriore danno nella cascata di eventi che porta allo sviluppo della neoplasia.
Lo screening con TC spirale un approccio sofisticato e molto fine, in grado di identificare la presenza di
lesioni di piccole entit, per ancora in fase di valutazione.
2. EVITA LOBESITA
Un altro punto aspetto molto importante lobesit. Come sapete possibile identificare e descrivere un
indice di massa corporea (BMI) e questo pu identificare lappartenenza allo status di sottopeso, normopeso,
sovrappeso (di classe 1,2,3); un parametro orientativo ( non indicativo ) ma non soddisfa completamente il
problema dellobesit.
Lobesit strettamente correlata allo sviluppo di neoplasie, le ragioni sono molteplici e se ne discute ancora.
Un bilancio positivo, risultato di una dieta esagerata in termini qualitativi e quantitativi e di una scarsa
attivit fisica, pu evolvere in obesit avendo degli effetti su alcuni fattori molto importanti, insulina, IGF-1,
leptina, livelli di glucosio, ormoni sessuali (il grasso una sede di attiva produzione di estrogeni), e anche
quei fattori che giocano un ruolo nel processo infiammatorio. Abbiamo delle evidenze piuttosto convincenti
sul carcinoma dellendometrio e sul carcinoma della mammella, quindi combattere lobesit sicuramente

qualcosa di buono, che ha una ricaduta importante in termini di prevenzione e non solo delle patologie
oncologiche ma anche di altri tipi di problemi (cardiovascolari, etc.).
3. FAI OGNI GIORNO ATTIVITA FISICA
Lattivit fisica importante ed un altro punto di discussione. Essa diminuisce la quantit di tessuto
adiposo, riduce linfiammazione, c anche una riduzione della produzione di ormoni sessuali (lattivit
agonistica pu determinare nelle giovani amenorrea, ovviamente si tratta di casi estremi), si suppone un
potenziamento del Sistema Immunitario. E oggi si cerca di descrivere anche le modalit con cui questa
dovrebbe essere fatta, possiamo elaborare una piramide di tipo ginnica, sicuramente va evitata una vita
sedentaria, lattivit di palestra consigliata ma preferibile fare unattivit di tipo aerobico pi volte
durante la settimana, fino a muoversi il pi possibile ogni giorno.
4. SCELTA ALIMENTARE
La prevenzione che si pu esercitare tramite lalimentazione ha un impatto importante su diversi tipi di
neoplasie (es. neoplasie della bocca, esofago, stomaco, colon-retto).
Il cancro
dellesofago ed il cancro gastrico sono frequenti in alcune popolazioni orientali e ci stato messo in
relazione ad un particolare tipo di alimentazione ( conservazione dei cibi sottosale ).
Vi sono nella dieta cibi da evitare perch direttamente correlati con lo sviluppo di neoplasie.
Leccessivo uso di zucchero, alcol o sale ha sulle vie digestive un effetto importante, cos come la carne:
insaccati ricchi in nitriti e nitrati a causa del metodo di conservazione a cui sono sottoposti che aumenta la
possibilit di sviluppare delle neoplasie del cardias, stomaco (in Giappone e nei Paesi Asiatici il tumore dello
stomaco ha una forte incidenza e questo probabilmente da metter in relazione anche al metodo di
conservazione della carne) , le carni rosse, che si correlano in particolare alle neoplasie del colon-retto.
Accanto ad unalimentazione scorretta esistono invece alcuni alimenti importanti:
Th verde (ricco in catechine e flavonoidi): attivit antiproliferativa, antiossidante, antiangiogenetica.
Il th verde ricco di catechine e flavonoidi ed stato visto che alcune di queste catechine, in particolare
lepigallo catechina-3-gallate (EGCG) ha un effetto in termini di inibizione dei fenomeni proliferativi ed
anche pro-apoptotica (effetto in vitro). Questa catechina a livello intracellulare pu agire sulla cascata JAKSTAT, sulle MAPKinasi, sulla via PI3K/AKT, persino su Wnt e su Notch e regola il metabolismo di alcuni
miRNA che possono essere chiamati in causa nei meccanismi di regolazione dellapoptosi; purtroppo nel th
rappresentata pochissimo, in realt bisognerebbe poi lavorare sulla sostanza pura.. il dato comunque
interessantissimo.
Altre sostanze che fanno parte della dieta mediterranea e che hanno un ruolo importante sono per esmpio il
licopene che arricchisce dal punto di vista biologico il pomodoro; una sostanza che riesce a bloccare le
aderenze tra le cellule, il self-contact.
Zucche: zeaxantina, luteina, alfa-carotene, beta-carotene contenuti in vegetali e frutti di colore giallo hanno
mostrato inversa proporzionalit con la presenza di polipi intestinali e con neoplasie varie.
Gli ortaggi colorati hanno delle propriet molto importanti, per esempio anche le zucche hanno propriet
antitumorali, gli agrumi (arance, mandarini..) contengono flavonoidi che hanno una certa rilevanza ed il
succo di melograno risulta particolarmente efficace nel promuovere unazione antiossidante grazie ad uno
specifico composto contenuto.
Olio di oliva:

1922: Nakawara descrisse il rallentamento nellincremento della massa in neoplasie trapiantate in


ratti, grazie alliniezione di olio di oliva.
2014: lidrossi-tirosolo, uno degli antiossidanti, ha dimostrato spiccate attivit pro-apoptotiche
(specie ROS).
Osservazioni sullefficacia dellolio di oliva risalgono al 1922, a distanza di tanti anni ne confermiamo la
validit, abbiamo capito qualcosa in pi del meccanismo dazione: vi sono dei composti contenuti nellolio
extravergine doliva che hanno azione antiossidante che dimostrano una spiccata attivit proapoptotica
stimolando la produzione di ROS.
I livelli sierici di folato e cobalammina hanno dimostrato una correlazione inversa rispetto allHPV,
coinvolto nelleziopatogenesi del cancro della cervice uterina.
Dieta ricca in carboidrati derivati dal consumo di cereali raffinati favorisce laccrescimento e la nutrizione
delle cellule neoplastiche, queste sono avide di glucosio che metabolizzano rapidamente grazie alla glicolisi
anaerobia ed aerobia, infatti la PET/TC sfrutta questa caratteristica:si basa sulluso di glucosio marcato
radioattivo con Fluoro18 e questo rapidamente incorporato dalle cellule tumorali (chiara dimostrazione di
come le cellule tumorali sfruttino il glucosio, tanto pi esso sia raffinato). Questo da mettere in relazione ad
alcuni cibi che mangiamo, la maggior parte sono fatti da carboidrati altamente purificati, raffinatissimi.
Effetti benefici di frutta e verdura
Esistono livelli di dimostrazione dei benefici dellutilizzo di frutta e verdura , lindicazione quella di
mangiarli preferibilmente senza composti chimici (spesso vi sono delle sostanze che vengono utilizzate a
scopo anticrittogamico e questi composti che hanno unemivita piuttosto lunga).
5. ALCOL
Gli alcolici posso porre un problema molto serio nellalimentazione. Se valutiamo leffetto del consumo di
alcol sulla mortalit da malattie cardiovascolari e tumori limpatto pi importante in termini della patologia
oncologica.
AJPH2013: Alcohol-Attributable Cancer Deaths and Years of Potential Life Lost in the United States.
Si sempre detto che gli alcolici in minime quantit possono andar bene, questo pu essere messo in
discussione se vero quello che riporta uno studio recente, il quale dimostra che non c una soglia di
sicurezza di assunzione degli alcolici, essi rimangono importanti agenti che contribuiscono alla mortalit del
cancro.
Quando lassunzione di alcol si combina con il fumo di sigaretta: se combiniamo due pacchi di sigarette con
quattro drinks abbiamo un drammatico salto del rischio di sviluppare il cancro dellesofago, dati che non
vanno trascurati per altri tipi di neoplasie.
6. ESPOSIZIONE AL SOLE
Lesposizione al sole altro punto essenziale che va tenuto in considerazione. Esistono diversi fototipi e ve
ne sono alcuni che hanno un maggior rischio di esposizione versus altri, persone con occhi chiari, capelli
chiari/rossicci, pelle chiara, possono essere pi esposte rispetto a quelle scure, olivastre, con i capelli scuri
etc. (fenotipo un filino pi resistente allo sviluppo di neoplasie). I raggi UVA e UVB penetrano latmosfera,
passano anche nuvole sottili, e giocano un ruolo importante in condizioni che determinano linvecchiamento
prematuro della pelle, danni oculari e possono contribuire allo sviluppo di neoplasie cutanee .
Vi un importante effetto immunosoppressivo che pu essere utile in alcune patologie dermatologiche che
richiedono1immunosoppressione, infiammazioni, la psoriasi.

Bisogna fare attenzione quando ci si espone al sole, evitare le scottature, soprattutto nel bambino; quando
c la scottatura c un grosso danno, poi il danno viene riparato, ma i sistemi di riparo del DNA possono non
essere efficienti in alcune condizioni e possono permanere alterazioni al DNA che poi in qualche modo
esitano negli anni successivi, in et pi avanzata, in malattie della cute, carcinomi spinocellulari della cute e
basaliomi (frequenti nei pescatori che sono esposti maggiormente al sole e per lunghi periodi di tempo
rispetto ad altre persone), usare occhiali scuri per gli effetti dei raggi solari sul cristallino, usare dei filtri, ma
attenzione, il melanoma insorge pure in zone che normalmente non sono esposte , sotto il costume o sotto la
pianta dei piedi.
7. I RISCHI PROFESSIONALI
Altro aspetto importante sono i rischi professionali.
Lo spazzacamino ed il tumore dello scroto: 1975, una delle prime correlazioni ambiente-cancro
Tanti anni fa alcuni docenti di Winchester hanno evidenziato come negli spazzacamini vi fosse una maggior
frequenza di tumore dello scroto, questo perch, anche a causa delle scarse condizioni igieniche di quel
tempo, restava loro addosso della fuliggine; da allora si aperto uno scenario che oggi si drammaticamente
ampliato: asbesto, lavorazione della gomma, benzene e derivati, composti di arsenico, cromo, amine
aromatiche, catrame, oli minerali.. tutti espongono i professionisti a rischio professionale molto importante.
Per quanto riguarda i campi elettromagnetici di concreto non c molto, quello che vi posso dire che vi
sono delle evidenze sperimentali ma sono complessivamente degli studi piuttosto deboli e non sono ancora
chiari gli effetti che si possono avere a lungo termine, tuttavia numerose evidenze hanno dimostrato che
questi possono determinare effetti di tipo biologico, anche se questi sono stati messi pi in relazione alla
temperatura che consegue lesposizione che non di per s alle onde elettromagnetiche. Questo deve portare
comunque a degli atteggiamenti di prudenza nei confronti, ad esempio, delle stazioni radar; bisogna
aumentare lo spazio tra la persona ed i dispositivi emittenti, non stare addosso alle fonti che possono essere
di irradiazione, evitare di permanere e stare lontani dallalta tensione.
8. PREVENZIONE SECONDARIA
Es. nellambito delle neoplasie cutanee vi la regola dellABCD (Asimmetria, Bordi, Colore, Diametro),
questo per quanto riguarda la variazione di lesioni, sono dei parametri da non sottovalutare per la diagnosi.
9. APPROCCI DI SCREENING
Importanti nellambito della prevenzione secondaria sono i test di screening, l identificazione di lesioni preneoplastiche e pre-invasive a livello per esempio della bocca e gli approcci di screening, fra i pi importanti
vi il PAP-test (esame citologico che viene effettuato sulle cellule del collo dellutero, si preleva un po di
tessuto con unazione minima di raschiamento e poi si effettua uno striscio su vetrino per valutare il grado di
atipia delle cellule).
10. MAMMOGRAFIA
La mammografia uno strumento di estremo validit, un approccio che ha alta specificit e sensibilit in
relazione anche alla tipologia del tessuto mammario, unindagine non indicata in et inferiore ai 40 anni,
salvo casi particolari, questo perch in fase pre-menopausale, in fase giovanile, il tessuto adiposo mammario
pu essere anche abbondante di grasso e ci riduce la sensibilit; in periodo peri-menopausale invece,
quando il tessuto mammario si asciuga di questo grasso, il tessuto mammario ghiandolare si vede meglio e la
mammografia costituisce un approccio dirimente. Nelle giovani donne lindagine ecografica altamente

indicativa -salvo fattori di rischio, pensate ad una paziente che ha un aumento della suscettibilit (tumori
ereditari), allora in quel caso il protocollo da seguire decisamente un altro.
Secondo le linee guida le indicazioni che noi oggi abbiamo per quanto riguarda le procedure da utilizzare
sono: tra i 40 ed i 50 anni generalmente indicata ogni 12-18 mesi una valutazione mammografica, questo
perch molto spesso c un problema di sensibilit diagnostica in questa fascia det che richiede una
maggiore frequenza desame, inoltre un approccio un tantino aggressivo anche se, chiaro, fasce di rischio
devono essere tenute strettamente sotto controllo, dopo i 50 anni invece si effettua ogni 2 anni perch si
presuppone che superata questa et il tessuto mammario sia pi visibile.
N.B. Normalmente le neoplasie della mammella crescono lentamente e poi esplodono con una certa rapidit,
quindi c sempre un tempo per esercitare questo passaggio diagnostico.

11. SIGMOIDOSCOPIA
Un altro approccio dopo i 50 anni quello del sangue occulto ed quello di eseguire, intorno ai 58-60 anni,
una rettosigmoidoscopia, una colonscopia; anche qui lapproccio diventa stringente in condizioni di
familiarit.
12. PARTECIPA AI PROGRAMMI DI VACCINAZIONE
Un ruolo molto importante rivestono le vaccinazioni, soprattutto quella per lepatite B.
Il Codice Europeo non parla di screening per il cancro del polmone.
13. CHEMIOPREVENZIONE
La chemioprevenzione la possibilit di prevenire il tumore attraverso linterruzione del processo di
cancerogenesi in maniera artificiale, utilizzando farmaci o altre sostanze. Questo non pu rappresenta in
alcun modo unalternativa alla prevenzione primaria o secondaria, ma pu essere un importante
completamento. Si infatti visto che lutilizzo del tamoxifene in adiuvante, quindi nelle pazienti che avevano
avuto un cancro della mammella con lespressione del recettore degli estrogeni, ha dato una significativa
diminuzione delle incidenze delle neoplasie della mammella controlaterale.
The NEJM 2007, May 24 - Aspirin and The Risk Of Colorectal Cancer in Relation to the Expression of COX2 (Andrew T. Chan et al.).
Altra molecola interessante lacido acetilsalicilico. Si visto che soggetti trattati con aspirina per lunghi
periodi di tempo (superiori ai 10 anni) e per ragioni di prevenzione cardiovascolare, perch avevano avuto un
infarto etc., andavano incontro ad una diminuzione significativa dellincidenza di neoplasie (le prime
neoplasie che sono apparse correlate sono state quelle del colon-retto). Questo abbattimento risultato
assolutamente notevole, le ragioni sono ancora oggetto di studio, probabilmente lacido acetilsalicilico riesce
ad intervenire in quei meccanismi che, nellambito del microambiente, supportano lo sviluppo del tumore
(azione anti infiammatoria), sta di fatto che negli anni successivi stato visto che chi assumeva placebo
versus chi assumeva aspirina aveva un dato drammaticamente differente; inoltre in seguito si visto che
questo discorso di prevenzione poteva riguardare anche altri tipi di neoplasie, per esempio le neoplasie del
pancreas, forse le neoplasie del polmone e cos via, si stanno susseguendo dati ed evidenze che suggeriscono
la possibilit di valutare lutilizzo a scopo preventivo dellacido acetilsalicilico, soprattutto nelle popolazioni
che hanno un alto rischio.
14. PREVENZIONE TERZIARIA

La prevenzione terziaria classica oggi rivolta alla prevenzione di recidive, ha come obiettivo quello di
ridurre il rischio di recidiva, ottimizzare e migliorare il ruolo della terapia, allungare la sopravvivenza e
questo pu avere come strategia lo stesso tipo di molecole che possono entrare anche nella fase terapeutica,
vaccini antitumorali, inibitori delle tirosin-kinasi, anticorpi monoclonali (per esempio nella neoplasia della
mammella con il trastuzumab, si effettua una target therapy per un anno intero, questo serve ad abbattere il
rischio di recidiva).

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