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Derivazione delle equazioni per il problema ristretto dei 3 corpi e

calcolo della precessione del perielio di Mercurio.


I temi MC 1-5 riguardano:
alcuni richiami sul problema dei due corpi,
lintroduzione delle variabili azioneangolo di Delaunay,
la derivazione dellHamiltoniana per un modello di problema ristretto dei
3 corpi,
lespansione in serie della funzione perturbatrice,
il calcolo della precessione del perielio di Mercurio.

MC 1. Alcuni richiami sul problema dei due corpi.


Siano P0 e P1 due corpi di masse m0 e m1 ; consideriamo un sistema
di riferimento inerziale con origine nel baricentro di P0 e P1 e con lasse
verticale perpendicolare al piano orbitale. Siano 0 , 1 R2 le coordinate
di P0 e P1 in tale riferimento. Normalizziamo le unit`a di misura in modo che
la costante di gravitazione sia uguale ad 1 e denotiamo con M = m0 + m1 ,
0 m1
m = mM
. La posizione relativa di P1 rispetto a P0 `e x = 1 0 e sia
X = mx il momento cinetico coniugato ad x. Allora, lHamiltoniana che
descrive il problema dei due corpi `e data dalla funzione
H2c (X, x) =

1
mM
|X|2
.
2m
|x|

Consideriamo il caso in cui lenergia totale del sistema sia negativa e quindi
lorbita descritta da P1 attorno a P0 `e unellisse. Denotiamo con a e b i
semiassi maggiore e minore dellellisse e con e leccentricit`
a. Dalla teoria di
Keplero si ottiene che il semiasse maggiore `e legato allenergia meccanica
totale E = 21 mv 2 mM
e la velocit`
a relativa di P1 ) dalla relazione
r (dove v `
E = mM
.
2a
Passiamo a coordinate polari (r, ) nel sistema di riferimento la cui origine
coincide con P0 e siano (R, ) = (mr,
mr2 )
i momenti cinetici coniugati:
x = (r cos , r sin )

X = (R cos sin , R sin + cos ) .


r
r
Si osservi che indica langolo tra lasse delle ascisse del sistema di riferi2
mento e la posizione istantanea di P1 . Da |X|2 = R2 + r2 , |x| = r, si ottiene
1

che lHamiltoniana in coordinate polari `e data dallespressione:


1
2
mM
(R2 + 2 )
.
2m
r
r
La velocit`
a relativa di P1 attorno a P0 assume la forma:
Hcp (R, , r, ) =

2M
M

.
r
a
Al perielio
tra P0 e P1 ) si ha r = a(1 e),
q (cio`e al punto di minima distanza
p
M(1+e)
2
v =
, da cui si ottiene r =
M a(1 e2 ). Denotiamo con
r
f lanomalia vera, ovvero langolo tra la retta del perielio e la posizione
istantanea di P1 e sia largomento del perielio, ovvero langolo tra lasse
delle ascisse e la direzione del perielio (Figura 2).
v 2 = r 2 + r2 2 =

P0

Figura 2. Posizione relativa di P1 rispetto a P0 .


Introduciamo lanomalia eccentrica come segue. Sia S la proiezione sullasse
del perielio della posizione istantanea di P1 e denotiamo con C il centro
dellellisse (Figura 3). Disegniamo il semicerchio superiore di raggio a e
centro C e sia Q lintersezione della direzione SP1 con il semicerchio. Si
definisce anomalia eccentrica langolo u = QCS. Dalle relazioni P0 S =
CS CP0 = a cos u ae, P0 S = r cos f , si ottiene r cos f = a(cos u e).
2

f
1S
Inoltre, da alcune propriet`a relative alle ellissi si ha che PQS
= ab = ar sin
sin u ,

ovvero r sin f = b sin u = a 1 e2 sin u, poiche b = a 1 e2 . Pertanto si


ottiene
(r sin f )2 + (r cos f )2 = r2 = a2 (1 e cos u)2 ,

ovvero

r = a(1 e cos u) .

r
u
a

f
P

Figura 3. Introduzione dellanomalia eccentrica u.

MC 2. Introduzione delle variabili azioneangolo di Delaunay


nel piano.
Consideriamo due corpi P0 e P1 di masse rispettivamente m0 e m1 .
Dalle formule derivate in MC 1, abbiamo visto che lHamiltoniana in coordinate polari assume la seguente espressione:
Hcp (R, , r, ) =

1
2
mM
(R2 + 2 )
.
2m
r
r
3

Vogliamo ora introdurre opportune variabili azioneangolo (0 , 0 , , ),


dette variabili di Delaunay. A tale scopo osserviamo che dalla relazione
Hcp = E, dove E denota lenergia totale del sistema, risulta

R=

2mE +

2m2 M
2
2 .
r
r

Poiche `e una coordinata ciclica, posto 0 = e 0 =


la funzione generatrice nella forma:

F (0 , 0 , r, ) =

Rdr + 0 =

Z s

M
m2E
, scriviamo

m4 M 2
2m2 M
20
+

dr + 0 .
20
r
r2

Dalla definizione di 0 si ottiene che la nuova Hamiltoniana HD assume la


forma
HD (0 , 0 , , ) =

m3 M 2
.
220

Poiche lHamiltoniana dipende solo dalla variabile 0, il sistema `e integrabile. In particolare, (0 , 0 ) risultano essere variabili dazione e si ha

0 =

m3 M 2
= m Ma ;
2E

(1)

inoltre, mostriamo che


0 = 0

Infatti, da 0 = = mr2 e da r2 =
0 = m

1 e2 .
p

(2)

M a(1 e2 ), risulta

M a(1 e2 ) = 0

1 e2 .

Determiniamo ora le variabili dangolo. Si ha:


F
=
=
0

30

m4 M 2
4

mM
+
2
0

2m2 M
r

dr ;

20
r2

utilizzando le espressioni (1) e (2) e la relazione r = a(1 e sin u), si ottiene:

m M

q
dr
2
2)
2
2
a3/2 m aM + 2mr M m Ma(1e
2
r

Z
m M
r
q
= 3/2
dr
2
a
m aM r2 + 2m2 M r m2 M a(1 e2 )
Z
(1 e cos u)e sin u
p
=
du
(1 e cos u)2 + 2(1 e cos u) (1 e2)
Z
(1 e cos u) e sin u
=
du
e sin u
Z
= (1 e cos u) du = u e sin u .

La relazione
= u e sin u
si dice equazione di Keplero e definisce lanomalia media in funzione
dellanomalia eccentrica u.
Riguardo la seconda variabile dangolo, si ha:

F
=
=
0

r2

0
4

mM
+
2
0

dr .
2m2 M
r

20
r2

Osserviamo che dalle relazioni r sin f = a 1 e2 sin u, r cos f = a(cos ue)


ottenute in MC 1, si ottiene

tan

f
=
2

1+e
u
tan .
1e
2
5

(3)

Utilizzando (1), (2), (3) e la relazione r = a(1 e sin u), risulta:


p
Z
a(1 e2 )
q
=
dr
2
r ra + 2r a(1 e2)

Z
1 e2 e sin u
p
=
du
(1 e cos u) (1 e cos u)2 + 2(1 e cos u) (1 e2 )
Z
1 e2
=
du
1 e cos u
r 1 + e
u
= 2 arctan
tan
1e
2

f
= 2 arctan tan
= f .
2
Pertanto, la variabile = f rappresenta la longitudine del perielio (si
veda la Figura 2). Infine, riscaliamo le variabili 0 , 0 definendo = m0 =

M a, = m0 da cui risulta che lHamiltoniana assume la forma:


HD (, , , ) =

M2
.
22

Riassumendo, le variabili di Delaunay sono:

= Ma
p
= 1 e2

= anomalia media
= argomento del perielio .

Gli elementi ellittici, semiasse maggiore a ed eccentricit`a e, sone legati alle


variabili di Delaunay dalle relazioni:
r
2
2
a=
,
e = 1 2 .
M

MC 3. Hamiltoniana del problema ristretto circolare piano


dei 3 corpi.
Siano P0 , P1 , P2 tre corpi di masse m0 , m1, m2 , rispettivamente. Supponiamo che m1 sia molto pi`
u piccola di m0 e m2 (problema ristretto),
cosicche P1 non influenza il moto di P0 e P2 . Pertanto, possiamo assumere
6

che il moto di P0 e P2 sia kepleriano e, in particolare, supponiamo che


P2 descriva unorbita circolare attorno a P0 (problema circolare). Assumiamo infine che il moto dei 3 corpi avvenga sullo stesso piano (problema
piano). Tale modello viene denominato problema ristretto circolare piano
dei 3 corpi.
Consideriamo un sistema di riferimento inerziale, la cui origine coincida con
il baricentro dei 3 corpi e siano 0 , 1 , 2 R2 le corrispondenti coordinate.
Dalla legge di Newton si ottiene che il moto di P0 e di P1 `e descritto dalle
equazioni:
d2 0
m1( 1 0 ) m2 ( 2 0 )
=
+
,
dt2
| 1 0 |3
| 2 0 |3
d2 1
dt2

m0( 1 0 )
| 1 0 |3

m2 ( 2 1 )
| 2 1 |3

Consideriamo ora un sistema di riferimento eliocentrico con origine coincidente con P0 e siano r1 = 1 0, r2 = 2 0 le posizioni relative con
%1 = |r1 |, %2 = |r2 |. Allora, si ottiene:
d2 r 1
(m0 + m1 )r1
m2 r 2
m2 (r2 r1 )
=

+
dt2
%31
%32
|r2 r1 |3

e poiche M = m0 + m1 , si ha

d2 r1
Mr
R
+ 31 =
,
2
dt
%1
r1
dove R denota la funzione perturbatrice data da:
r r
m2
R = m2 1 3 2
,
%2
|r2 r1 |

la cui espressione `e nulla per m2 = 0 (ovvero se ci si riconduce al problema


dei 2 corpi relativo al moto di P1 attorno a P0 ). LHamiltoniana dei 3 corpi
`e data da:
M2
r r
m2
Htc (, , , ) = 2 + m2 1 3 2
,
2
%2
|r2 r1 |

dove si intende che le funzioni r1 e r2 debbano essere espresse in termini delle


variabili di Delaunay. Poiche il moto di P2 attorno a P0 `e circolare, normalizzando il tempo in modo tale che la velocit`
a angolare di P2 sia unitaria, si
ottiene r2 = (%
p2 cos t, %2 sin t). Infine, dalle relazioni r1 r2 = %1 %2 cos( t)
e |r2 r1 | = %21 + %22 2%1 %2 cos( t), la funzione perturbatrice assume
la forma:
m2 %1 cos( t)
m2
R =
p
.
2
2
%22
%1 + %2 2%1 %2 cos( t)
7

Notiamo che tale funzione dipende dalla differenza t; essendo = +f , si


ottiene che R dipende dalla differenza t. Operiamo quindi il cambiamento
canonico di variabili;
`=

L=

g =t

G=

t=t

T =+E ,

da cui si ottiene che lHamiltoniana pu`o essere scritta nella forma:


M2
G
2L2
m2 %1 cos( t)
m2
+
p 2
.
2
2
%2
%1 + %2 2%1 %2 cos( t)

H3c (L, G, l, g) =

Tale Hamiltoniana rientra nella classe dei sistemi quasiintegrabili; infatti,


M2
per m2 = 0 si ottiene lHamiltoniana integrabile h(L, G) = 2L
2 G,
che dipende solo dalle variabili dazione. Normalizzando lunit`a di massa
tramite la posizione M = 1, la quantit`a m2 assume il ruolo di parametro
perturbatore e rappresenta il rapporto delle masse dei corpi primari, P0 e
P2 .

MC 4. Espansione della funzione perturbatrice in termini


delle variabili di Delaunay.
Ricordiamo lespressione della funzione perturbatrice:
R =

m2 %1 cos( t)
m2
p 2
.
%22
%1 + %22 2%1 %2 cos( t)

(4)

Introduciamo i polinomi di Legendre Pj (x) tramite le relazioni ricorsive:


P0 (x) = 1
P1 (x) = x
(2j + 1)Pj (x)x jPj1 (x)
Pj+1 (x) =
j+1

j 1 .

Espandiamo il secondo termine del membro di destra della (4) in funzione


dei polinomi di Legendre:
p

1
%21 + %22 2%1 %2 cos( t)

1 X
%1
Pj (cos( t)) ( )j ,
%2
%2
j=0

da cui si ottiene:
R =

m2 X
%1
Pj (cos( t)) ( )j .
%2 j=2
%2

Diamo le formule esplicite per i primi polinomi di Legendre:


1 3
+ cos 2( t)
4 4
3
5
P3 (cos( t)) = cos( t) + cos 3( t)
8
8
9
5
35
P4 (cos( t)) =
+
cos 2( t) +
cos 4( t)
64 16
64
15
35
63
P5 (cos( t)) =
cos( t) +
cos 3( t) +
cos 5( t) .
64
128
128
P2 (cos( t)) =

Esprimiamo lanomalia eccentrica u in funzione dellanomalia media `, invertendo lequazione di Keplero ` = u e sin u e troncandola al secondo
ordine nelleccentricit`
a e (si ricordi che per orbite ellittiche e < 1):
u = ` + e sin u = ` + e sin(` + e sin u)

= ` + e sin ` cos(e sin u) + cos ` sin(e sin u) ;

sviluppando le funzioni trigonometriche in serie di Taylor (cos x = 1 x2 +...,


3
sin x = x x6 + ...), si ottiene:

e2
sin ` + cos ` e sin ` + O(e3 ) = ` + e sin ` +
sin(2`) + O(e3 ) .
2
q
1+e
u
Inserendo tale relazione in tan
=
2
1e tan 2 si ottiene:

u = `+e

5
t = g + ` + 2e sin ` + e2 sin 2` + O(e3 ) .
4

Analogamente, usando la relazione %1 =

a(1e2 )
1+e cos()

si ottiene:

1
1
%1 = a [1 + e2 e cos ` e2 cos 2`] + O(e3 ) .
2
2
Si osservi che leccentricit`
qa e `e una funzione delle variabili di Delaunay
2
tramite la relazione e = 1 G
L2 .

Diamo lespansione in serie delleccentricit`a delle quantit`a ( %a1 )j per j =


9

2, ..., 5:

%1 2
3
1
) = 1 + e2 2e cos ` e2 cos 2` + O(e3 )
a
2
2
%1 3
2
( ) = 1 + 3e 3e cos ` + O(e3 )
a
%1 4
( ) = 1 + 5e2 4e cos ` + e2 cos 2` + O(e3 )
a
%1 5
15 5
( ) = 1 5e cos ` + e2 ( + cos 2`) + O(e3 ) .
a
2
2
Mettendo insieme le espansioni in serie ricavate precedentemente, si ottiene:
m2
%1
a
%1
a
R =
[P2 (cos( t)) ( )2 ( )2 + P3 (cos( t)) ( )3 ( )3
%2
a
%2
a
%2
%1
a
%1
a
+ P4 (cos( t)) ( )4 ( )4 + P5 (cos( t)) ( )5 ( )5 ] + ...
a
%2
a
%2
(

Normalizzando lunit`a di lunghezza in modo tale che %2 = 1, si ottiene:


h
R = m2 R00 (L, G) + R10 (L, G) cos ` + R11 (L, G) cos(` + g)
+ R12(L, G) cos(` + 2g) + R22 (L, G) cos(2` + 2g)
+ R32(L, G) cos(3` + 2g) + R33 (L, G) cos(3` + 3g)

i
+ R44(L, G) cos(4` + 4g) + R55 (L, G) cos(5` + 5g) + ... ,

dove i coefficienti Rij sono dati dalle seguenti espressioni (si ricordi che
leccentricit`
a `e funzione di L e di G):
L4
9
3
(1 + L4 + e2 ) + ... ,
4
16
2
3 6
5 4
= L (1 + L ) + ... ,
8
8
L4
5 4
= (3 + L ) + ... ,
4
4
5 6
7
= L (1 + L4 ) + ... ,
8
16
63 10
=
L + ...
128

R00 =
R11
R22
R33
R55

10

L4e
9
(1 + L4) + ...
2
8
L4e
R12 =
(9 + 5L4 ) + ...
4
3
R32 = L4 e + ...
4
35
R44 = L8 + ...
64

R10 =

MC 5. Calcolo della precessione del perielio di Mercurio.


Consideriamo il Sole, Mercurio e Giove. Poiche la massa di Mercurio `e
notevolmente pi`
u piccola della massa di Giove, in considerazione del fatto
che le orbite sono quasi complanari e che leccentricit`
a di Giove `e relativamente piccola (si vedano i dati astronomici in Appendice) assumiamo che
il moto di Mercurio, soggetto lazione gravitazionale del Sole e di Giove,
sia governato dallHamiltoniana del problema ristretto circolare piano dei 3
corpi. LHamiltoniana che descrive tale problema ha la forma
H3c (L, G, `, g) =

M2
G + R(L, G, `, g) ,
2L2

dove i primi termini dellespansione in serie della perturbazione R sono stati


ricavati in MC 4. Ricordiamo che largomento del perielio `e collegato alla
variabile g dalla relazione g = t. Normalizziamo le unit`a di misura
in modo tale che la massa del Sole sia uguale ad 1: M = m0 = 1; allora la quantit`a m2 rappresenta il valore della massa di Giove espressa in
unit`a della massa del Sole. Pertanto, m2 `e dellordine di 103 e possiamo assumere che tale quantit`a rappresenti il parametro perturbativo del
sistema quasiintegrabile descritto dallHamiltoniana H3c . Applichiamo la
teoria delle perturbazioni al primo ordine in m2 ; a meno di O(m2 ), le nuove
variabili (L0 , G0 , `0 , g 0 ) coincidono con (L, G, `, g) e la nuova Hamiltoniana
imperturbata h(L, G) assume la forma:
h(L, G) =

M2
G + m2 R00 (L, G) ;
2L2
4

9 4
in MC 4 abbiamo visto che R00 = L4 (1 + 16
L + 32 e2 ) + ... Lequazione di
Hamilton per la variabile g si scrive nella forma:

g =
ricordando che e =

h(L, G)
R00 (L, G)
= 1 + m2
;
G
G
1

G2
L2

e trascurando O(e3 ) in R00 , si ha:

= m2
=

R00 (L, G)
G

3
m2 L2 G .
4

Nelle nostre unit`a di misura risulta: M = 1, m2 = 103; la distanza SoleGiove `e normalizzata ad 1 e quindi il semiasse maggiore di Mercurio vale
a = 0.387/5.203; il periodo di rivoluzione di Giove `e normalizzato a 2 e
in anni vale 11.862. Infine, leccentricit`a di Mercurio risulta e = 0.2056.
11

Ricordiamo che L =

M a e G = L 1 e2 . Con questi dati si ottiene:

100
rad
2
11.862
secolo
rad
gradi
= 7.886606 104
= 4.518692 102
secolo
secolo
secondi di arco
= 162.67
.
secolo

= 1.489909 105

12

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