Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Considerazioni introduttive
• L’applicazione del Principio dei Lavori Virtuali (PLV nel seguito) ha il fine di determinare
la condizione di equilibrio attraverso la connessione tra posizione (cinematica) e campi di
forza applicati.
Spostamenti virtuali
Dato un qualunque sistema, generalmente vincolato, gli
spostamenti virtuali rappresentano tutti i possibili stati
(deformazioni)
deformazioni) che non violino la compatibilità dei
vincoli.
vincoli In genere si considerano tali spostamenti
infinitesimi,
infinitesimi ossia come piccole perturbazioni rispetto
allo stato iniziale
• Gli spostamenti reali della trave originati dalla presenza della forza esterna F possono
essere calcolati attraverso l’equazione della linea elastica. Essi sono tutti diretti verso il
basso.
• Il lavoro compiuto dalle forze agenti sul sistema per uno spostamento virtuale prende il
nome di lavoro virtuale
• Il PLV esamina la condizione in cui si trova il sistema immaginando che esso possa subire
una variazione di configurazione a seguito di spostamenti virtuali, e valuta il lavoro delle
forze agenti per tali spostamenti virtuali,, ossia il lavoro virtuale
Considerazioni introduttive
• Calcolare le reazioni nei vincoli di sistemi iperstatici (in questo caso si considera il corpo
come deformabile e anche gli sforzi compiono lavoro virtuale)
• Studiare le deformazioni elastiche per sistemi isostatici e iperstatici (anche in questo caso
si considera il corpo come deformabile e anche gli sforzi compiono lavoro virtuale)
PLV per strutture deformabili
Sotto l’azione dei carichi applicati, la struttura è in equilibrio, quindi la distribuzione degli
sforzi all’interno della struttura è tale per cui ogni concio di trave di lunghezza dz è in
equilibrio
P1 P2 z
P1’ P2’
y
z1
z2
Si indichino con Fi le forze esterne agenti sulla trave e con ∆i le proiezioni, secondo
la direzione e il verso della forza, degli spostamenti del loro punto di applicazione.
Il lavoro delle forze esterne è allora espresso da:
CF = G HI · ΔI
I
CFNO = G HI · ΔI
I
34 > 36
36 ≥ 0
34 ≤ C
0 ≤ 36 < 34 ≤ C
l
CF = il 4 :j1 + =k1 P3 + L2k m 2 + f2j m 2 − T2`m 2 − (L1k m 1 + f1j m 1 − T1`m 1)
6
l4
P(Lk m ) P(fj m ) P(T`m )
CF = h :j′ + =k′ + + − P3
l6 P3 P3 P3
Sviluppando le derivate si trova…
l4
PL m Pk m Pf m Pj m PT m P`m
CF = h :(3)j′ + =(3)k′ + k +L + j +f − ` −T P3
l6 P3 P3 P3 P3 P3 P3
Lavoro virtuale delle forze interne
Si ricorda che
consideriamo un sistema di forze equilibrato ed un sistema di spostamenti
virtuali congruente:
PL
+ p(z) = 0
P3
Pf
Sistema equilibrato in forma forte,
+ q(z) = 0 rappresenta l’equilibrio per ogni
P3 elementino del tronco di trave.
PT
− T(z) = 0
P3
Pj′
= `′ + g′
P3
Pk′ Congruenza ed infinitesimalità
= b′
P3
degli spostamenti virtuali
P`′
= −d′
P3
Lavoro virtuale delle forze esterne
Pf
+ q(z) = 0
P3
l4
PL m Pk m Pf m Pj m PT m P`m
CF = h :(3)j′ + =(3)k′ + k +L + j +f − ` −T P3
l6 P3 P3 P3 P3 P3 P3
PL
+ p(z) = 0
P3
l4
Pk m Pj m PT m P`m
CF = h L +f − ` −T P3
l6 P3 P3 P3 P3
Pj′ PT
Ricordando che = `′ + g′ e che − T(z) = 0 si trova
P3 P3
l4
Pk m m m m
P`m
CF = h L + f(` + g ) − f` − T P3
l6 P3 P3
Lavoro virtuale delle forze esterne
Quindi si trova:
l4 l4
Pk m P`m
CF = h L m
+ fg − T P3 CF = h Lb′ + fg m + Td′ P3 = CI
P3 P3
l6 l6
Ovvero, il lavoro compiuto dalla forze esterne è uguale al lavoro delle azioni interne
Lavoro virtuale delle forze interne
Abbiamo visto che il lavoro esterno è uguale al lavoro interno.
interno. Vediamo ora come
arrivare a scrivere un sistema di equazioni utile per la risoluzione di problemi pratici.
pratici.
Simbologia:
Simbologia:
Si ricordi che:
P\ m = b m P3 P^m = g m P3 P`′ = −d m P3 PU′ = Φm P3
L′ uf′ T′ TO ′
b′ = g′ = d′ = Φ′ =
st vt sw vxy
Trazione Taglio Flessione Torsione
L′ uf′ T′ TO ′
PCI = N P3 + T P3 + T P3 + T P3
st vt sw vxy
Lavoro virtuale delle forze interne
l4
L′ uf′ T′ TO ′
CI = h PCI = h N +T +T + T{ P3
l6 st vt sw vxy
Facciamo ora alcune considerazioni sulla struttura reale, sui carichi agenti su di
essa, e sulle azioni interne che ne derivano.
In generale, si consideri una struttura sulla quale agiscono m carichi, e sia Li il
generico carico agente.
Per effetto di tali carichi, nella struttura si genera una distribuzione delle azioni
interne che, nella generica sezione identificata dalla coordinata z può essere
espressa genericamente come: N(z), T(z), M(z), Mt(z).
Poiché si sta considerando il problema elastico-lineare e soggetto a spostamenti
infinitesimi, la generica azione interna può essere espressa come la somma dei
contributi attribuibili a ciascun carico.
Pertanto, ad esempio, per l’azione normale, si può scrivere:
Lavoro virtuale delle forze interne
Poiché si sta considerando il problema elastico-lineare e soggetto a spostamenti
infinitesimi, la generica azione interna può essere espressa come la somma dei
contributi attribuibili a ciascun carico.
Pertanto, ad esempio, per l’azione normale, si può scrivere:
‚ ‚ •
T z = G t € L• M z = G m• L • M„ z = G m„… L•
€ƒ6 €ƒ6 •ƒ6
Lavoro virtuale delle forze interne
Consideriamo il caso in cui la struttura sia n volte iperstatica e soggetta a p carichi
esterni. Come visto in precedenza, per risolvere il problema è possibile associare alla
sistema iperstatico un sistema equivalente costituito da una struttura isostatica
soggetta ai medesimi carichi esterni e ad n forze che rappresentano l’azione dei
vincoli sovrabbondanti soppressi.
Indicando con Le il generico carico esterno e con X la generica iperstatica, si ha la
seguente situazione:
m
Carichi complessivamente agenti Lk
p n
Carichi esterni iperstatiche
(noti) Lej (da determinare) Xi
m=p+n
Lavoro virtuale delle forze interne
m
carichi agenti, Lk
p n m=p+n
Carichi esterni, Lej iperstatiche, Xi
Œ Œ •
T z = t ‰ + G t … X… M z = m‰ + G m… X … M„ z = m„‰ + G m„… X…
Iƒ6 Iƒ6 …ƒ6
Lavoro virtuale delle forze interne
n‰ + ∑ŒIƒ6 n… X… m‰ + ∑ŒIƒ6 m… X…
b′ = d′ =
st sw
u(t ‰ + ∑ŒIƒ6 t … X… ) m„‰ + ∑•…ƒ6 m„… X…
g′ = Φ′ =
vt vxy
Lavoro virtuale delle forze interne
Se si considera la struttura isostatica associata come soggetta ai soli carichi esterni
Lej, le azioni interne sarebbero date da:
y y
y •
M z = G(m‰Š (3) · LFŠ ) = m‰ (3) M„ z = G(m„‰Š (3) · LFŠ ) = mO‰ (3)
‹ƒ6 Šƒ6
N z = n… 3 · X … M z = m… (z) · X…
T z = t … 3 · X… M„ z = m„… (z) · X…
Lavoro virtuale delle forze interne
sistema di spostamenti:
n‰ + ∑ŒIƒ6 n… X… m‰ + ∑ŒIƒ6 m… X…
b= d=
st sw
u(t ‰ + ∑ŒIƒ6 t … X… ) m„‰ + ∑•…ƒ6 m„… X…
g= Φ=
vt vxy
Lavoro virtuale delle forze interne
Lavoro esterno.
L’unica forza agente sulla i-esima struttura fittizia associata è l’iperstatica
Xi. Pertanto il lavoro esterno associato sarà pari al valore dell’iperstatica
per lo spostamento del punto di applicazione di quest’ultima.
Se l’iperstatica h-esima è una coppia, lo spostamento sarà una rotazione.
L • = X ‘ · δ‘
η‘ = X‘ · δ‘
Lavoro virtuale delle forze interne
Il lavoro interno elementare relativo alla iperstatica h-esima sarà:
Poniamo:
–‰ –• {‰ {• —‰ —• —O‰ —O• –• –I {• {I —• —I —O• —OI
^•‰ = h +u + + P3 ^•I = h +u + + P3
st vt sw vxy st vt sw vxy
Lavoro virtuale delle forze interne
Ricordando che per il teorema dei lavori virtuali, il lavoro interno è uguale al
lavoro esterno, si può scrivere:
^• = ^•‰ + G ^•I ˜I
Iƒ6
Quindi, applicando il PLV n volte (una volta per ciascuna iperstatica, si ottiene: