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La decolonizzazione non stata un processo, ma un insieme di attivit e di eventi, svolti nelle sale

congressuali o nelle strade cittadine sotto forma di proteste o nelle giungle e sulle montagne sotto forma
di combattimenti.
LIMPERO AL TRAMONTO E GLI ANNI FRA LE DUE GUERRE
Le due maggiori potenze imperialistiche coloniali dellepoca possono essere identificate in Francia e Gran
Bretagna. Lesposizione dellimpero britannico si tenne a Londra nel 1924, nel parco di Wembley, mentre a
Parigi nel 1931, nel Bois De Vincennes ebbe luogo lesposizione coloniale internazionale. Ciascuna di esse
dava lillusione di unorganizzazione mondiale di popoli, territori e ambienti eterogenei riuniti sotto
ununica bandiera a beneficio dichiarato dei colonizzatori e dei colonizzati. Gli europei che si trovavano nei
territori coloniali assunsero perlopi quella che stata definita un mentalit da nclave mantenendosi
socialmente e geograficamente separati dai popoli indigeni e scarsamente incoraggiati alla conoscenza
reciproca. Il termine indigeno, era allora, un termine descrittivo del mondo coloniale, consisteva in una
serie di oggetti da vedere, esaminare e catalogare in quanto facenti parte di uno specifico ambiente.
Cruzon ( vicer dellIndia tra il 1899 e il 1905) in un discorso tenuto a Birmingham nel 1908 parla
dellimpero come di unispirazione che doveva dare ai popoli lungo tutta la circonferenza terrestre ci che
essi non avrebbero potuto avere altrimenti, non semplicemente giustizia e ordine ma la partecipazione ad
una grande idea. Quellidea si identificava con limpero europeo che veniva identificato come missione
civilizzatrice. Espressione che vede ancora una volta lEuropa al centro della politica mondiale. Il mondo era
composto da due cerchi, uno pi interno che era il centro e uno pi esterno che rappresentava la periferia.
La condizione europea veniva definita avanzata , essi erano dotati di conoscenza planetaria; dal punto di
vista europeo il Maidan era la linea divisoria erbosa nei centri urbani che divideva larea residenziale inglese
dai quartieri indigeni. Dopo il primo conflitto mondiale, sulla vecchia idea di missione civilizzatrice sinnesta
la nuova idea della necessit di uno sviluppo economico delle colonie a beneficio di tutta lumanit. Si
diffuse un sentimento internazionale alimentato anche dal riconoscimento emerso dal contributo delle
colonie allo sforzo bellico. La prima G. M. produsse la sconfitta dellimpero tedesco e di quello ottomano le
cui spoglie furono spartite dagli imperi coloniali britannico, francese e belga. Limperialismo in questo
schema globale diviene un rapace capitalismo che si espandeva oltremare in cerca di nuovi mercati e
nuove opportunit di profitto. Ho Chi Minh nel 1923 era un radicale residente in Francia, si trasfer in
Indocina dove istitu la Lega vietnamita ( 1925) . Fu uno dei molti che negli anni tra le due guerre si
impegnarono in attivit di protesta e riforma; in tutte le colonie sorsero comunque organizzazioni politiche
che davano voce a tali esigenze. Organizzazioni e mezzi di espressione locale spesso si accompagnarono ad
azioni concrete soprattutto in Africa settentrionale e in Asia. Come espressione della protesta contro il
dominio britannico 5.000 sostenitori di Gandhi, che richiedevano lautodeterminazione, si raccolsero per
sfidare il generale di brigata Dyer che cominci a sparare sulla folla provocando un vero e proprio
sterminio.
EFFETTI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
La seconda guerra mondiale fu una violenta manifestazione della globalizzazione e trasform tutte le
tradizionali potenze europee in stati di secondaria importanza. Il loro declino fu accompagnato dallascesa
degli Stati Uniti allo status di grande potenza e dal rovesciamento del dominio coloniale europeo. La guerra
inaugur una nuova fase della storia coloniale: Laggressione militare su vasta scala. I giapponesi invasero la
maggior parte delle colonie del Sud-Est asiatico e molte isole del Pacifico, i nazisti invasero gran parte
dellAfrica Settentrionale giungendo a controllare in breve tempo la Tunisia, la Libia e la parte occidentale
dellEgitto. Nella famosa battaglia di Alamein, non lontano dal canale di Suez, gli inglesi invertirono le sorti

del conflitto a partire dal 23 ottobre 1942, fino a espellere i tedeschi e i loro alleati italiano dallEgitto nel
novembre dello stesso anno. La guerra su vasta scala, al contempo, era divampata in Africa settentrionale
dove il 9 novembre del 1942 americani e inglesi assunsero il controllo dellAlgeria. Le avanzate
imperialistiche di Giappone e Germania vennero arrestate portando ad una lenta ritirata, mentre URSS,
USA e Gran Bretagna guadagnavano terreno. I Giapponesi avevano frettolosamente stabilito una forma di
dominazione indiretta nella maggior parte dei territori conquistati, concessero lindipendenza formale nel
1943 alla Birmania e alle Filippine. In Indocina optarono inizialmente per una coesistenza con i francesi, i
rapporti tra loro peggiorarono e nel 1945 i giapponesi assunsero il controllo diretto sulla colonia insediando
Bao Dai. Nel contempo i sostenitori di Ho Chi Minh lo rimossero dal potere. Ho aveva fondato nel 1941 il
Fronte Nazionale per lindipendenza del Vietnam e il 2 settembre 1945 proclam la nascita della Repubblica
democratica del Vietnam. Il nuovo ruolo assunto dagli USA fu un fattore condizionante delle questioni
coloniali della II^ G M. A Washington lopposizione al tradizionale regime coloniale si esprimeva in due
modi: da un lato si auspicavano mandati internazionali di amministrazione fiduciaria e dallaltro si seguiva
una linea favorevole alla loro futura indipendenza. La Gran Bretagna durante e dopo il conflitto fu costretta
a destreggiarsi tra il mantenimento dei propri interessi imperiali e le esigenze della guerra. Nel 1942 sotto
la minaccia dellinvasione dellIndia da parte dei Giapponesi, Churchill vi invi un membro del suo gabinetto
di guerra, il laburista Cripps che offr allIndia lo status di dominion e il diritto distituire unassemblea
costituente. Complicati dalla posizione di Gandhi, i negoziati non ebbero successo portando i britannici a
rafforzare le misure per il mantenimento dellordine. La posizione coloniale dei francesi era ben diversa
poich durante la guerra per effetto della sconfitta subita per mano dei tedeschi la nazione stessa si trovava
divisa in due parti. Il regime di Vichy stabil un certo grado di controllo sulla maggior parte delle colonie
esportando anche i principi di rivoluzione nazionale francese ( Patrie, Famille et Travail ) che condussero
alla segregazione razziale e forme di lavoro coatto. De Gaulle che aveva costituito il movimento per la
Francia libera, rivendicava il controllo dei territori coloniali definendoli fonti della grandezza francese che la
Francia avrebbe dovuto mantenere. Quando la guerra si concluse erano emerse tre diverse posizioni sulle
colonie: linternazionalizzazione sostenuta dagli USA, il decentramento di parte dellimpero e in particolare
dellIndia, sostenuto dalla Gran Bretagna e il mantenimento della struttura dellimpero coloniale con
qualche modifica sostenuto dai francesi. Alla Conferenza di Jalta nel febbraio 1945, il principio
dellamministrazione fiduciaria era stato esteso soltanto ai territori gi oggetto di mandato e alle ex colonie
italiane. Le colonie britanniche e francesi furono escluse e il loro destino fu rimesso alle specifiche
condizioni che sarebbero state decise da Gran Bretagna e Francia.
INSTABILIT E INCERTEZZA. LA SITUAZIONE POSTBELLICA
Gli inglesi erano preparati a porre fine al loro dominio sia in India, che divenne indipendente nel 1947, sia in
Birmania e Ceylon che lo divennero nel 1948. I francesi, sebbene pi saldi nella loro volont di mantenere il
vecchio status quo avevano promesso lindipendenza a Siria e Libano durante la II^ G M e nel 1946
attuarono tale promessa. I Paesi Bassi tra il 1946 e il 1948 lottarono tenacemente per conservare i propri
possedimenti, ma nel 1949 dovettero riconoscere la Repubblica dIndonesia. Gran Bretagna e Francia
tentarono di riaggregare i propri residui possedimenti coloniali; per gli inglesi come soluzione alternativa
allopprimente impero era emersa ldea di Commonwealth. Creato ufficialmente alla Conferenza imperiale
del 1926, il British Commonwealth of Nations era formato da comunit autonome allinterno dellimpero,
uguali tra loro ma unite dalla fedelt alla Corona. La maggior parte delle nuove nazioni africane che
avevano ottenuto lindipendenza dalla Gran Bretagna si associarono , ci ridusse il disordine portando a un
decorso pi morbido. Limpero francese, contrariamente, affront due trasformazioni: nel 1946 in
concomitanza con la nascita della Quarta Repubblica, limpero coloniale francese assunse il nome di Unione
Francese e le sue parti costitutive, non pi colonie, divennero stati associati, territori associati o

dipartimenti doltremare; ci comunque non implicava nessuna cessione di potere da parte della Francia.
Dopo la fine della Quarta Repubblica, appesantita dalla guerra in Algeria (1954-1962) la Quinta Repubblica
riorganizz nella Communaut ci che restava dellimpero coloniale. Creata nel 1958 essa cess di esistere
nel 1960, quando gli stati membri dell ex Africa occidentale francese decisero di esercitare lopzione
garantita dallo statuto della Communaut, di diventare nazioni sovrane ottenendo lindipendenza in capo a
pochi mesi. Sia il Commonwealth che la Communaut erano sfere dinfluenza sotto una nuova forma.
Allarea della sterlina, per conservare importanti vantaggi economici e tenere legati i paesi del
Commonwealth al sistema finanziario britannico, corrispondeva da parte dei francesi unarea del franco , la
CFA ( cassa franco-africana) sotto il controllo della Banca di Francia. La versione britannica croll molto
velocemente a causa delle crisi finanziarie interne e del crescente predominio statunitense mentre quella
francese scomparve solo nel 1996. NellAfrica subsahariana la velocit del cambiamento politico fu
particolarmente elevata, la Nigeria divenne indipendente nel 1960, il Tanganica nel 1961, lUganda nel
1962, il Kenya nel 1963 , il Nyasaland (Malawi) e la Rhodesia settentrionale (Zambia) nel 1964. Ebbe una
particolare influenza nel processo di decolonizzazione la guerra fredda. Combattendo su due fronti non
europei, Africa settentrionale e Pacifico, gli USA assunsero una nuova posizione in materia di politica
mondiale; l America di Roosevelt e con i suoi successori diviene difensore vitale della democrazia contro
lURSS. Il fatto che lideologia di base della liberazione coloniale fosse un composto di nazionalismo e
marxismo condusse gli americani a scorgere ovunque linfluenza sovietica. Con la crisi di Cuba nel 1962,
durante la quale i sovietici istallarono delle rampe missilistiche puntate contro gli Stati Uniti, Kennedy ebbe
la percezione di una guerra immediata. Posti di fronte a una seria minaccia degli USA e al blocco navale di
Cuba, i sovietici fecero marcia indietro smantellando le basi cubane. In Africa il gelo della guerra fredda si
avvert in modo particolarmente forte, nel Congo belga le fazioni rivali ricevettero contrapposti sostegni,
Ciombe trov il sostegno dei belgi mentre Lumumba fu sostenuto dai sovietici; la questione fu risolta con
lintervento dellONU, Lumumba fu assassinato e Ciombe messo alla porta. Gli USA favorivano il
mantenimento della dominazione coloniale dove essa pareva fungere da baluardo contro il comunismo e
diede forte sostegno militare alle nazioni che sembravano ben determinate a contribuire ad arginare il
comunismo.

LOPINIONE PUBBLICA INTERNAZIONALE E LA DECOLONIZZAZIONE


Il materiale di cui fatta la protesta costituito dalle parole, esse venivano elaborate sotto forma di
dichiarazioni, manifesti e tesi. I leader dei movimenti di riforma e protesta presenti nel mondo coloniale
erano parte di una lite intellettuale, molti di loro aveva frequentato le universit europee o americane,
sapevano usare con abilit le lingue europee e loro numerosi libri e articoli variano nel tono, da semplici
considerazioni a stridenti denunce. La letteratura era diretta soprattutto alloppressore, Europei, dovete
leggere questo libro e compenetrarvi in esso raccomandava e ammoniva J-P Sartre nella prefazione a
quella che si pu considerare la pi influente opera della protesta, I dannati della terra di Fanon. Secondo
la tesi centrare di Fanon, la decolonizzazione era stata un atto violento e poteva essere estirpata soltanto
con la violenza, lopera di Fanon rappresenta un nuovo fenomeno internazionale emerso in maniera diffusa
dopo il secondo conflitto mondiale, lesistenza di unopinione pubblica internazionale. Nel mondo coloniale
si moltiplicarono giornali e riviste, radio e cinema entrarono nella quotidianit generando una coscienza
pubblica. Un genere letterario che assume vasta importanza e favorisce la diffusione del ruolo svolto dai
loro autori nellevoluzione politica del loro paese lautobiografia. Nonostante la vastit della produzione
letteraria, si possono identificare temi fondamentali nella considerazione retorica: al primo posto, era
limperialismo descritto come offensivo, devastante e oppressivo; al secondo posto, laffermazione

nazionale; al terzo stavano il benessere, lo sviluppo economico e la conseguente modernizzazione. La


dicotomia marxista tra capitalista sfruttatore e proletario sfruttato era amplificata e internazionalizzata, per
trasformarsi in quella di nazione coloniale sfruttatrice e popolo coloniale sfruttato. Le pi formative tra
tutte le forme di protesta erano quelle collettive, africani e asiatici portarono la propria causa davanti al
tribunale dellopinione pubblica mondiale sotto forma di manifesti, dichiarazioni e principi. Nelle
deliberazioni delle oltre venti principali conferenze regionali e internazionali, quattro sono le principali
preoccupazioni costantemente espresse: leliminazione del colonialismo e dellimperialismo, lo sviluppo
economico, il rispetto per la sovranit dei singoli stati e la creazione di un ordine pacifico mondiale nel
quale le potenze pi potenti rispettassero quelle di media e piccola dimensione. Non pi tardi degli anni
Settanta lidea dei due imperialismi USA e URSS veniva discussa in modo acceso, mentre lidea di un Terzo
Mondo collocato tra le due superpotenze era ampliamente accettata ( idea di Terzo Mondo sviluppata nel
1955 alla conferenza di Bandung alla quale parteciparono29 stati dellAsia e dellAfrica). La politica
internazionale era caratterizzata da uno schema nettamente triangolare, secondo cui il mondo era
composto da una larga base di nazioni sottosviluppate, sormontata da un vertice diviso, composto dalle
nazioni sviluppate schierate con gli USA da una parte e con lURSS dallaltra. Levento che segn questo
cambiamento fu la Conferenza di Belgrado nel 1961 ( prima conferenza dei paesi non allineati) la cui
dichiarazione finale chiedeva di ridurre le tensioni EST- OVEST e di rispettare lindipendenza e lintegrit di
tutti gli stati. Ogni conferenza annunciava anche uno spirito di cooperazione e ricercava unideologia; le
due ideologie predominanti erano il panafricanismo e il neutralismo. Il panafricanismo risaliva al XX secolo,
quando alcuni scrittori caraibici iniziarono a parlare delle origini e condizioni comuni dei neri su entrambe le
sponde dellAtlantico. Il Congresso pi significativo di questo movimento ideologico si ha nel 1945 a
Manchester dove la principale richiesta fu quella dellindipendenza africana. Il neutralismo, come ideologia
del non allineamento, promosse uno spirito di cooperazione internazionale tra le nazioni del Terzo Mondo
e sottoline lopposizione alla politica di potenza e al conflitto internazionale. Lo stato-nazione era visto
come un protettore della cultura e oppositore dellimperialismo culturale, ma anche come base di una
fiducia collettiva in se stessi. I delegati sostenevano lidea di un nuovo ordine economico, nellambito del
quale gli stati aderenti al programma avrebbero fornito sostegno a quelli meno sviluppati.
CAMPAGNA E CITT. I DUE PAESAGGI DELLA DECOLONIZZAZIONE
La classica divisione delle moderna attivit umana in due ambienti distinti, quello urbano e quello rurale,
era estremamente marcata nel mondo coloniale del XX secolo. Agli europei non piacevano i territori cos
come li trovavano, il loro intento era modificarli, ispirandosi ad un ideale collocato nella madrepatria. Le
colonie erano dirette dallamministratore coloniale e dai suoi collaboratori che dettavano le condizioni e
vedevano se stessi come dominatori, erano gli <<intermediari culturali>> che cercavano di trasformare
lesistente a proprio vantaggio. Nei centri maggiori, nei quali viveva un nutrito insediamento di europei, il
potere e lautorit erano condivisi dagli amministratori, dai professionisti e dai mercanti. Il territorio
coloniale era concepito come unentit che doveva essere economicamente redditizia; la penetrazione
economia europea negli altri continenti era iniziata con il commercio delle spezie, della seta e degli schiavi.
Con il crescere dellindustrializzazione e dellimborghesimento dEuropa, progrediva e si diversificava di
conseguenza leconomia coloniale. Lavorio, il caucci, i diamanti e lintroduzione di nuove colture
caratterizzano le produzioni coloniali secondo le nuove esigenze europee. Se pur i coloni provavano a
trarne profitto, le politiche coloniali impedivano il loro sviluppo, gli europei avevano accesso alle terre
migliori da cui allontanavano la popolazione indigena; nei Dannati della terra Fanon, severo critico
dellimperialismo, affermava che il vero nemico era il colono europeo. Trasferimento e sviluppo,
caratteristiche della modernizzazione che generalmente significano movimento dalla campagna verso la
citt e apparizione di nuove forme urbane, sono le caratteristiche di questo paesaggio dello scontento. La

perdita delle terre e lintroduzione di nuove tasse nelle campagne, la disoccupazione e la discriminazione
della popolazione nelle citt furono le principali conseguenze di questo spostamento. Il problema della
<< liberazione nazionale>> nella maggior parte del mondo coloniale consistenza nella necessit non tanto di
recuperare un passato, quanto di modificarne le condizioni politiche presenti. La promozione della
nazionalit fu il risultato dellalleanza fra gli intellettuali, che ne individuavano la necessit, e dei contadini
che lavvertivano; i due gruppi creavano cos un senso di coscienza nazionale. Molte citt coloniali erano in
realt << doppie citt >> per effetto della discriminazione razziale. Esistevano aree riservate dove africani e
asiatici non potevano risiedere ed erano tollerati solo se lavoravano come domestici. In nessun altro luogo
questa divisione si manifest come in Sudafrica. Dallintroduzione del termine location applicato alla
discriminazione degli spazi, fino allaffermazione ufficiale nel 1948 dellapartheid, il governo bianco in
Sudafrica seppe ben usare la geografia come mezzo di controllo politico; leggi sui passaporti controllavano
laccesso dei neri alle nclaves dei bianchi e lo stato. Gli anni del declino, del colonialismo furono quelli in
cui si manifestarono i problemi della concentrazione urbana. Quando la finalit delle colonie si riorient
dalla dominazione allo sviluppo giunse allordine del giorno il tema della riforma politica. Gli europei
compresero la necessit di arruolare le nuove lite, sia professionali sia commerciali, per realizzare lo
sviluppo economico. I nuovi leader locali erano europeizzati, formati a professioni definite dagli europei,
parlavano correttamente lingue europee e sapevano esprimere facilmente idee europee. Le citt erano lo
sfondo su cui si concentrava il dramma della decolonizzazione, marce di protesta e rivolte erano
necessariamente fenomeni urbani. Ad esempio, il grande incendio avvenuto a Soweto, un insediamento
urbano non lontano da Johannesburg, dove nel 1976 la polizia fece fuoco su un gruppo di studenti riuniti
per protestare. La rabbia degli africani crebbe accentuando i consensi al partito dopposizione ANC ( African
National Congress) e creando una situazione di ribellione su scala nazionale. Il confronto pi durevole e di
maggior successo si ebbe nelle campagne dove le attivit di guerriglia erano favorite dalla dispersione delle
forze di cui disponevano le potenze coloniali. La fine della dominazione francese in Algeria fu segnata da
una conflitto di breve durata, ma decisivo. Iniziato nel 1954 il conflitto si protrasse fino al 1962; nel 1958 la
Quarta Repubblica francese cess di esistere, il generale De Gaulle fu chiamato al potere e fu istituita una
Quinta Repubblica, nel 1962 il generale De Gaulle negozi un accordo di pace e il ritiro francese dallAlgeria.
I Dannati delle terre di Fanon fu scritto a commento della questione agraria in Algeria, nella sua
considerazione critica lordine socioeconomico appariva divaricato, un piccolo gruppo di intellettuali, che
risiedevano nelle citt, i quali mentre ostentavano preoccupazione per la liberazione nazionale,
essenzialmente stavano pensando ai proprio interessi. Solo quando lintellettuale lascia la citt per andare
in cerca di consensi nelle campagne rimane colpito dallonest e della sincerit che trova in quei luoghi. In
generale, la condizione postcoloniale vede lintensificarsi del vecchi problemi, il costante afflusso di
popolazione dalle campagne stato superato dallaumento dei tassi di natalit, determinando la nascita di
immensi slums ( baraccopoli).
I PROBLEMI DELLINDIPENDENZA
Data le disparit economiche esistenti tra le nazioni nellera postcoloniale, etichettare le nazioni come
ricche o povere, industriali o non industriali non era pi sufficiente; esistevano ormai quattro categorie: le
nazioni sviluppate, quelle in via di sviluppo, le sottosviluppate e le non sviluppate. Mentre gli imperi si
decolonizzavano, le economie si globalizzavano; il primo collegamento aereo di linea tra New York e Londra
fu inaugurato nel 1957, lo stesso anno in cui il Ghana divenne indipendente. La globalizzazione era un
processo economico in cui le aziende transnazionali si trasferivano fuori e al di l del confini nazionali, in
modo da creare vasti mercati. Tra le entit non statali vi sono le principali imprese automobilistiche,
petrolifere e dellelettronica; ciascuna di queste corporation si estende in diversi continenti e possiede
investimenti e impianti produttivi in numerosi paesi. La recente prassi dellinternazionalizzazione della

produzione nota come outsourcing in base alla quale queste grandi imprese fanno fabbricare altrove alcune
componenti dei propri prodotti o addirittura lintero prodotto, fa s che il marketing sia la principale attivit
che esse svolgono. Loutsourcing un modo per ridurre i costi del lavoro effettuando al produzione in paesi
pi poveri, molti dei quali ex colonie. Lindustria prevalente nella maggior parte del mondo ex coloniale il
turismo che negli ultimi anni ha subito una fase di recessione per via del terrorismo. Soltanto pochi territori
decolonizzati del mondo sono riusciti a creare un ambiente socioeconomico equo, tra questi Hong Kong e
Singapore. Nelle altre ex colonie la condizione economica aggravata dalla presenza di siccit, denutrizione
e malattie croniche, ad esempio l AIDS. Per spiegare il mancato miglioramento dei risultati economici dopo
lindipendenza si fatto riferimento alla teoria del neocolonialismo, il risultato che il capitale straniero
viene usato per lo sfruttamento, anzich per il progresso, delle parti meno sviluppate. Imperialismo e
colonialismo sono stati visti come funzioni di un sistema capitalistico mondiale; stato attraverso questo
sfruttamento economico che le nazioni occidentali hanno sottosviluppato le ex colonie. I paesi di recente
industrializzazione, Singapore e la Corea ad esempio, hanno raggiunto un ruolo molto importante nel
mercato mondiale al contrario di molte altre aree del mondo, sfruttate dalloccidente, ormai prime di
interesse per il capitalismo europeo o americano. Il modello globale odierno visto come un sistema ad
incastro in cui sviluppo sociale ed economico e attivit transnazionali sono in corso di rielaborazione
formando nuovi disegni.
DA FUORI A DENTRO. MIGRAZIONI NELLE COLONIE
La fine dellimpero coloniale stata accompagnata da spostamenti in massa della popolazione, il risultato
stato laumento di complessit dei modelli urbani, una maggiore xenofobia, larricchimento delle culture;
sono esplose rivolte razziali a Londra e Parigi, la diffusione di una nuova gastronomia ha modificato invece
le abitudini alimentari. La gente si spostava per volont o per necessit, la pressione a guadagnare denaro
per sostenere la famiglia, la crescita della popolazione e la conseguente disoccupazione caratterizzavano
questi spostamenti. La teoria della pressione-attrazione push-pull la pi utile delle generalizzazioni
sullemigrazione: le condizioni sfavorevoli in patria spingevano le persone a partire, mentre la presunta
forza di attrazione di un altro paese le indirizzava verso lesterno. Spazzini, cuochi, venditori ambulanti e
tassisti erano i mestieri verso i quali si indirizzavano gli immigranti, queste persone costituiscono la
seconda folta generazione dimmigranti. La prima era composta in maggioranza da studenti venuti nel
periodo tra le due guerre, vedendo nel frequentare ununiversit europea una sorta di passepartout. Il
movimento demografico pi atipico fu quello verificatosi tra gli stessi coloni europei, soprattutto francesi e
olandesi, che per anni avevano risieduto allestero e ora confluivano nella categoria dei rimpatriati ,
riportati indietro dalle circostanze e non dai desideri, in un ambiente che alla maggior parte di loro era
estraneo in tutto tranne che per la lingua e la cittadinanza. Il deflusso della popolazione dalle regioni ex
coloniali ha avuto un grande impatto anche sulla demografia degli USA che affermava sempre pi il
carattere cosmopolita della popolazione americana. Fra le persone migrate nellera post coloniale
andrebbero annoverati anche capi di stato deposti; la situazione domestica e sociale vissuta da questi
personaggi era molto diversa da quella della maggior parte di coloro che erano appeni emigrati in Europa.
Questo grande gruppo trovava perlopi un posto al livello pi basso della struttura socioeconomica,
svolgendo prevalentemente lavori sottopagati. Nella fase postbellica, nella quale si verific il miracolo
economico, era essenziale disporre di forza lavoro a basso costo, si trattava perlopi di individui maschi che
si accontentavano di poco pi di un letto in una pensione malandata. Non pi tardi degli anni Ottana inizi
la seconda fase del fenomeno, quella che avrebbe prodotto un paesaggio cittadino nuovo e fortemente
stratificato caratterizzato dalla presenza di stabile di intere famiglie immigrate. Limportazione di
comportamenti culturali non familiari crearono sospetto e risentimento nella popolazione locale a cui
seguirono violente espressioni di malcontento sociale e nuovi atteggiamenti antisociali. Tali problemi

furono aggravati dal comportamento di giovani bianchi disoccupati, in particolare degli skinheads che
indulgevano ad atti di brutalit contro gli immigrati. A queste azioni si affianc la nascita di organizzazioni
politiche di destra che esprimevano una xenofobia a forti tinte razziali, i principali ideologi furono Powell in
Gran Bretagna e Le Pen in Francia. Essi accusavano gli immigranti dei mali della societ (principalmente Le
Pen) e levidente distinzione delle nuove entit. Enclaves etniche si trovavano ormai nelle principali citt
europee dove i discendenti di coloro che vissero sotto la dominazione coloniale sono costretti a condurre la
propria esistenza in un ambiente di disgregazione urbana, precariet economica e inquietudine sociale.
Eppure alcune delle forme pi evidenti di prevenzione culturale hanno avuto la loro decolonizzazione:
quelle dellintrattenimento, dal football ai film. Individualit cui un tempo, per il loro background etnico,
sarebbe stata negata la partecipazione a questi eventi, vengono invece acclamati dal grande pubblico.
SPAZIO E LINGUA. LA PERCEZIONE DELLA PRESENZA EUROPEA
I romanzi della prima generazione di scrittori postcoloniali sono carichi di preoccupazioni per gli effetti di
questa sorta di dislocazione e frammentazione fisica e sociale; il mondo di molti romanzieri era
contrassegnato da insoddisfazione e disillusione. La letteratura postcoloniale comprende tra le sue opere
pi complesse e apprezzate dalla critica I figli della mezzanotte 1981 del noto autore indiano, residente a
Londra, Rushdie. Egli narra la vicenda che si snoda si un intreccio di piani, con numerosi risvolti comici, di
due dei 1.001 bambini che nacquero alla mezzanotte del 15 agosto 1947, il momento in cui lIndia diventa
indipendente. Nella storia dei due giovani, scambiati al momento della nascita e assai diversi per
temperamento e condizione sociale, si sviluppa e si compendia il primo trentennio dellIndia indipendente.
Nel testo sono riportare le parole del primo ministro Nerhu, scritte in una lettera, a Saleem Sinai, uno dei
due giovani, che nella storia rappresenta il narratore. In lui Nerhu vedeva il pi recente portatore di quello
antico volto dellIndia che anche eternamente giovane, la storia pubblica dellindia si rifletteva nella vita
individuale del giovane: entrambi attraversavano il tempo, non senza goffaggine, confusione e dolore,
recando su di s i segni poco gradevoli dellesperienza maturata. Rushdie scrive in un modo che stato
definito surreale e magico, di quellIndia fallita e della nuova, che gli appariva non meno divisa, egoista e
crudele. Ha avuto grande successo anche il trattamento comico della situazione coloniale nei cosiddetti film
di strada girati negli anni Trenta e Quaranta da Crosby e Hope; tra questi Avventura al Marocco del 1942 in
cui essi impersonavano due tizi sfortunati e innocenti che incespicano in una lunga serie di situazioni
misteriose, esotiche e divertenti. Emergeva anche la forma pi seria del film darte, in cui i problemi della
tradizione e della modernit, della campagna e della citt, della ricchezza e della povert erano descritti con
spiccata sensibilit. Tra i cineasti che esaminano la condizione umana uno dei pi apprezzati il bengalese
Ray, la cui Trilogia di Apu, girata negli anni Cinquanta, accompagna il percorso di un ragazzo verso let
adulta, il suo viaggio personale dalla campagna alla citt. Altri film disaggregano questo spazio nazionale
mostrandone le distinte e contraddittorie parti e condizioni; lo stato-nazione viene rappresentato come
costruzione importata e opprimente, posta al servizio degli interessi della borghesia dominante, proprio
come il precedente stato coloniale era stato asservito ai sovraordinati interessi degli europei. A questa
preoccupazione si lega il tema della lingua e della letteratura, Fanon non fu il primo a dirlo, ma lo disse
bene nel suo Pelle nera, maschere bianche del 1952 << Parlare una lingua equivale ad accettare un mondo,
una cultura>>. Ogni lingua europea, in quanto veicolo despressione coloniale, assisteva latto coloniale, lo
definiva, gli conferiva realt; la dominazione era rafforzata dallaccettazione della cultura che simponeva
soprattutto attraverso la parola scritta ( segnali stradali, titoli di giornale, rapporti di polizia, documenti
didentit etc). Gli africani contemporanei, privi di una tradizione letteraria scritta sufficientemente
antica, si sono impegnati in una discussione sugli effetti dello scrivere in una lingua imposta, e specialmente
in Inglese. Chinua Achebe, uno dei pi noti autori africani, ha difeso luso dellinglese, sostenendo di averlo
adattato al servizio di interessi ed esigenze africane. A questo argomento si opposto il romanziere keniota

Ngugi, nel volume Decolonizing the Mind che una forte denuncia dellimperialismo nelle sue molteplici
forme, soprattutto linguistiche. Sostenendo che la lingua usata e gli scopi cui essa rivolta definiscono un
popolo e la sue cultura egli chiedeva agli africani di riconoscere che scrivere in una delle lingue europee
rappresenta la tacita accettazione di una forma di neocolonialismo. Nessuna lingua viene ascoltata e letta
pi dellinglese, la sua diffusione in svariati contesti ha portato listituzione della sigla EIL ( English
International Language), l'inglese come lingue internazionale sia una constatazione di fatto sia una fonte
dintenso dibattito. Linglese sarebbe pertanto dominante molto pi che sul piano meramente linguistico,
ma piuttosto pesante carico ideologico incorporato nella lingua. Esso espressione del commercio e della
scienza, delle conversazioni internazionali tra piloti di aviazione e di sistemi di informazione come le
biblioteche e internet, diventato la lingua del commercio interazionale per effetto della supremazia
economica britannica prima, e americana poi. La dittatura di Saddam Hussein denunci internet come
strumento imperialistico americano vietandone luso nel proprio paese. Due sono le cose che distinguono
le preoccupazioni sullo spazio e sul linguaggio nellepoca postcoloniale: la scala e lintensit. Per la prima
volta nella storia umana la parola straniero ha perso gran parte del suo significato, lintensit delle
comunicazioni, contrassegnata da internet dal World Wide Web, ha certamente conferito alla lingua inglese
un primato che non ha precedenti.
L EREDIT DEL PASSATO . PROBLEMI IRRISOLTI

Alcune questioni restano aperte e ingarbugliate, le due pi evidenti sono la questione dOriente e la
questione irlandese. Limpero ottomano si estendeva allora sul Medio Oriente, ma non era solido, fu
abolito nel 1922 e ancor prima del decesso inglesi e francesi avevano segretamente ridefinito e diviso la
geografia della regione. Nel trattato di Sykes-Picot del 1917 venivano definite, e poste sotto controllo della
Gran Bretagna e della Francia, le nuove nazioni dellIraq, della Siria, della Giordania e del Libano. Nello
stesso anno la dichiarazione di Balfour, altro compromesso britannico, consentiva agli ebrei di insediarsi in
Palestina a condizione di rispettare gli interessi culturali e religiosi di coloro che vi risiedevano, la
popolazione arabo-islamica. Nel 1948 lo stato indipendente dIsraele fu riconosciuto dalle Nazioni Unite,
ma incontr subito lopposizione degli stati arabi della regione. Scoppi cos la prima delle guerre tra questi
e Israele; a ogni guerra Israele si assicurava nuovi vantaggi territoriali. Alla questione israelo-palestinese si
aggiunto il problema del vicino Iraq dove gli inglesi avevano istituito nel 1921 un regime monarchico. La
monarchia venne rovesciata nel 1958 da un colpo di stato militare che instaur il regime autoritario di
Saddam Hussein. Egli ingaggi una guerra spietata contro lIran, nel 1990 invase il Kuwait adducendo una
motivazione legata al petrolio. Contro questa iniziativa intervenne una coalizione militare guidata dagli USA
che sconfisse rapidamente le forze di Hussein lasciandolo per al potere. Nel 2003 gli USA sono tornati a
invadere lIraq ritenendolo una minaccia per la pace mondiale e sostenendo che disponesse di armi di
distruzione di massa. Questa nuova guerra ha portato rapidamente la caduta del regime di Saddam
Hussein. La questione irlandese nacque in tuttaltra parte del mondo; rivendicata da Enrico VIII come parte
del suo regno, dal Cinquecento in poi lIrlanda si trov sotto il dominio dei proprietari terrieri inglesi. Nel
1800 divenne parte integrante del Regno Unito; il XX secolo fu per lisola unepoca di disordini, nel 1916 la
Sollevazione di Pasqua fu schiacciata dagli inglesi che tuttavia riconobbero lo stato libero irlandese nel
1922. LIrlanda del Nord continu per a far parte della Gran Bretagna anche dopo il 1949, quando sorse la
Repubblica dIrlanda. Per i tre decenni successivi, i due gruppi protestanti e cattolici, che da tempo si
contendevano lIrlanda del Nord ingaggiarono una guerra dalle caratteristiche simili alla guerriglia.
LAccordo del Venerd Santo, negoziato nel 1998 dal mediatore americano Mitchell proponeva il
riconoscimento dellUlster come parte del Regno Unito e lorganizzazione di riunioni congiunte tra le due
parti politiche dellisola per affrontare i problemi comuni. La pace tuttavia non stata raggiunta e continua
ancora oggi lantagonismo politico. La guerra civile, il rovesciamento dei governi e gli scontri etnici sono

fenomeni frequenti in gran parte dellAfrica e dellAsia sudorientale da quando queste aree sono state
riconfigurate dalla nascita di stati-nazione. Si verifica il recente fenomeno, tragico e crudele, dei soldati
bambini, minorenni che vengono rapiti e costretti al servizio militare in zone come la Sierra Leone il Sudan e
il Congo. La globalizzazione si presenta sotto forma di sviluppo economico e porta con s un cambiamento
culturale, le culture sincontrano e si scontrano in circostanze molto varie e prendono costantemente in
prestito elementi luna dallaltra.
OLTRE LIMPERO. IL DIBATTITO SULLIMPERIALISMO E SULLA DECOLONIZZAZIONE
Lultimo decennio del XX secolo stato il primo in cui non esistesse alcun impero significativo; solo il
Giappone in senso formale. Lultimo esempio di tali estese organizzazioni politiche tenute insieme dalla
forza militare l URSS la cui disintegrazione fu drammaticamente contrassegnata dalla caduta del muro di
Berlino nel 1989. Da allora il termine impero viene utilizzato come qualificazione significativa solo
nellindustria delle telecomunicazioni. Scomparso nei fatto, limpero ha lasciato dietro di s un cumulo di
manufatti che vengono ora ricostruiti e restaurati per attrarre e soddisfare il numero crescente di persone
impegnate nel turismo storico. Questo turismo ormai riscopre lespansiva grandeur di Nuova Delhi in India
e degli edifici del Bund di Shangai. Colombo fu il primo a spogliare della loro umanit coloro che erano le
vittime della conquista europea; da allora gli europei elaborarono una narrazione globale nella quale tutto
ci che era oltremare, sullaltra sponda, acquistava un significato storico solamente nella relazione
appena stabilita con i nuovi venuti, che disponevano di cannocchiali e sapevano scrivere. Incontrando i
popoli che colonizzavano, gli europei avrebbero cominciato a definire se stessi sulla base di contrasti reali o
immaginari, avrebbero creato una speciale rapporto di dipendenza culturali; la loro vantata superiorit
richiedeva uninferiorit giustapposta: luomo civile aveva bisogno dellesistenza del non civile. Nello stilare
qualsiasi inventario di idee, usanze e prodotti provenienti da oltremare lo storico deve dar ragione a Fanon
quando affermava che lEuropa stata una creazione del Terzo Mondo. Tra i generi dimportazione
coloniale si trovano il t del pomeriggio, il bungalow e il pigiama. Lo spazio era lelemento che catalizzava il
pensiero e gli atteggiamenti imperialistici, esso si trova in espressioni di differenziazione come <<Estremo
Oriente>>, << Medio Oriente>>, <<Africa Nera>> e in espressione che facevano riferimento a modelli di
esistenza umana come <<orde gialle>> e <<selvaggi nudi>>. Come la fotografia anche la mostra di
manufatti o il diorama della <<vita indigena>> invitavano losservatore a prendere visione di qualcosa che
era stato sistemato o inventato con una finalit completamente staccata dal contesto culturale. Il termine
ibridazione, applicato inizialmente alla crescita organica, ora stato trasferito allo sviluppo culturale. Esso
ben si adatta a descrivere il mondo postcoloniale, in cui ci si ormai appropriati di ci che una volta era
stato imposto, e in cui lo spazio e il linguaggio hanno assunto dimensioni e relazioni differenti dopo che gli
europei sono andati via; un termine complementare e facilmente apprezzabile per descrivere tale
ibridazione creolizzazione. E poco probabile dunque che possano avere la meglio, nel Terzo Mondo, i
tentativi di trovare in epoche precedenti una voce autentica e unidentit storica distinta. Allordine del
giorno necessariamente una miscela di contemporaneit ibrida o multietnica.

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