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Costituzione italiana:

Legge fondamentale della Repubblica italiana; entrata in vigore il 1 gennaio 1948.


Formazione della Costituzione:
La Costituzione repubblicana rappresenta il frutto del lavoro dell'Assemblea
costituente, composta di 556 membri eletti il 2 giugno 1946 (lo stesso giorno in cui il
popolo italiano si pronunci per la repubblica al referendum istituzionale) e presieduta
da Umberto Terracini. Il progetto, redatto da una commissione di 75 membri, fu
sottoposto il 31 gennaio 1947 all'assemblea, che nel corso di 170 sedute esamin 1663
emendamenti; la votazione per l'approvazione del testo definitivo ebbe luogo il 22
dicembre 1947. La Costituzione fu firmata dal presidente della Repubblica Enrico De
Nicola e controfirmata dal presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e dal presidente
dell'Assemblea costituente, Terracini.
I principi e le norme della Costituzione:
La Costituzione composta di 139 articoli, divisi in quattro sezioni: princpi
fondamentali (artt. 1-12); parte prima, dedicata ai diritti e ai doveri dei cittadini (1354); parte seconda, concernente l'ordinamento della Repubblica (55-139); 18
disposizioni transitorie e finali, riguardanti situazioni relative al trapasso dal vecchio al
nuovo regime e destinate a non ripresentarsi.
I princpi fondamentali e la prima parte della Costituzione contengono, innanzitutto, un
ampio riconoscimento dei diritti civili e politici fondamentali, che vengono garantiti
nella loro immodificabilit: l'uguaglianza davanti alla legge e l'inviolabilit dei diritti
dell'uomo (libert personale, diritto alla difesa, presunzione di innocenza, inviolabilit
del domicilio, segreto epistolare, libert di circolazione e soggiorno, di espatrio, di
riunione, di associazione, di religione, di opinione e stampa). Espressamente tutelate
sono le minoranze linguistiche. Sono poi riconosciuti esplicitamente i diritti della
famiglia, dei minori, il diritto alla salute, la libert delle arti e delle scienze, il diritto
all'istruzione.
Accanto ai diritti civili e politici la Costituzione stabilisce dei diritti sociali che hanno
valore di programma politico-sociale per guidare la societ italiana verso obiettivi di
uguaglianza sostanziale. Questo aspetto, che contraddistingue la Costituzione italiana,
trova espressione diretta nell'articolo 3, comma secondo: " compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libert e
l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della libert umana e
l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e
sociale del paese". In questo senso vanno interpretati il riconoscimento del diritto al
lavoro e la subordinazione della propriet e dell'iniziativa privata agli interessi
collettivi.
I diritti del cittadino sono inoltre riconosciuti e tutelati non solo con riferimento a
ciascun individuo isolatamente ma anche nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua
personalit (famiglia, comunit locale, partiti, sindacati, associazioni ecc.) Un richiamo
preciso sottolinea i doveri inderogabili di solidariet politica, economica e sociale.
Un'altra peculiarit della Costituzione italiana consiste nell'elencazione, oltre che dei
diritti, dei doveri dei cittadini. Accanto al diritto-dovere del lavoro, consistente nello
svolgere un'attivit utile per la societ, vi sono la fedelt alla repubblica, il pagamento
delle imposte, il dovere dei genitori di curarsi dei figli, il dovere di votare e di
difendere la patria.

L'ordinamento dello stato:


La seconda parte della Costituzione definisce le strutture dell'ordinamento statale: il
Parlamento, nucleo centrale del sistema politico, con il suo bicameralismo perfetto; il
presidente della Repubblica, con un ruolo di garante dell'unit nazionale e di
coordinatore, mediatore e regolatore dei rapporti tra i poteri dello stato; il presidente
del Consiglio dei ministri e il governo, detentori del potere esecutivo e di indirizzo
politico; la magistratura, di cui solennemente riconosciuta l'autonomia. Tale
riconoscimento duplice in quanto, da un lato, la magistratura dichiarata "ordine
autonomo e indipendente da ogni altro potere", e dall'altro, il giudice detto "soggetto
soltanto alla legge", il che significa che non ha alcun superiore gerarchico.
Assegnazioni, trasferimenti, promozioni e provvedimenti disciplinari nei riguardi dei
magistrati spettano al Consiglio superiore della magistratura, presieduto dal presidente
della Repubblica, e non al ministro di Grazia e Giustizia. Sempre nella seconda parte
della Costituzione sono elencate e descritte nelle loro funzioni e organi le Regioni, le
Province e i Comuni.
Il controllo di legittimit costituzionale delle leggi dello stato e delle regioni affidato
alla Corte costituzionale. Una norma giudicata dalla Corte in contrasto con la
Costituzione cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della
decisione.
Modificazioni della Costituzione:
La Costituzione italiana "rigida", cio non pu essere modificata con leggi ordinarie.
Ci allo scopo di sottrarre la legge fondamentale dello stato alle trasformazioni che
appaiano pi convenienti a maggioranze parlamentari contingenti. Ci non significa
che sia immodificabile. Al contrario essa stessa prevede, all'art. 138, le procedure da
seguire per adottare leggi di revisione della Costituzione e leggi costituzionali ossia le
leggi che, rispettivamente, modificano e integrano la Costituzione. Tale procedura
prevede prudentemente due deliberazioni a maggioranza assoluta da parte di ciascuna
Camera a distanza di tre mesi l'una dall'altra, al fine di impedire che si giunga a
modificare la Costituzione sull'onda di un'emozione passeggera. Diverse modifiche
costituzionali di carattere articolare sono gi state effettuate nel corso degli anni senza
che fosse necessario ricorrere al referendum
Sono sottratti a ogni revisione costituzionale la forma repubblicana e i diritti di libert
e sociali che la prima parte della Costituzione dichiara inviolabili.

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