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19
ATTUALIT
ATTUALIT
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Dei Ragazzi come Noi
Provate ad immaginare: un giorno arrivate a scuola, attraversate il corridoio, superate le solite classi e
notate che una vuota; passano le ore, uscite allintervallo e in quella classe non c ancora unanima viva.
Passano i giorni, le settimane e in quella classe non ci mette piede pi nessuno. Provate ad immaginare 40
studenti spariti nel nulla, unintera classe scomparsa. Vi sorgono dubbi, vi ponete domande come: Dove
sono finiti?, Perch loro e non noi?.
Questo quello che successo lo scorso 26
settembre in Messico, precisamente nella citt di
Iguala nello Stato di Guerrero, uno dei pi poveri e violenti del Paese e roccaforte dei cartelli
della droga.
I ragazzi della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa erano scesi in piazza per protestare contro la riforma dellistruzione e contro quelle che
consideravano misure discriminatorie in favore
degli studenti delle citt, uno degli argomenti
trattati nel comizio della moglie del sindaco Jos
Abarca. La protesta provoc la dura repressione
della polizia locale e fin nel sangue. Sei persone morirono, 43 scomparvero nel nulla. Gli agenti municipali
bloccarono i bus con a bordo gli studenti, li consegnarono ai Narcos che li trasferirono nella discarica di
Coluca. Gli studenti furono radunati e interrogati brevemente: i loro carcerieri volevano sapere a quale gang
rivale appartenessero. Ma le povere vittime non potevano ammettere quello che non erano. Cos i prigionieri furono assassinati in modo brutale dai Narcos, che decisero di sbarazzarsene bruciandoli su una pila di
rifiuti, vecchi pneumatici e carburante.
Causa di tutto ci: la moglie del
sindaco, Maria De Los Angeles
Pineda Villa. Il sindaco di Iguala
avrebbe commissionato il rapimento dei ragazzi perch non disturbassero il comizio della moglie
Maria, sorella di guerriglieri e narcotrafficanti. Gli investigatori hanno scoperto che il Primo Cittadino
di Iguala versava grandi somme di
denaro al gruppo criminale per garantirsi appoggio e protezione in
un territorio segnato da sparizioni
e uccisioni. Sono in totale 53 le persone fermate e legate alla vicenda,
di cui 36 poliziotti e 17 membri del gruppo criminale dello Stato di Guerrero.
Si dice che gli avvenimenti, fino a quando non ci toccano personalmente, non ci importano, ma non cos.
Siamo ragazzi, abbiamo delle idee, dei valori, crediamo nel libero pensiero e abbiamo la fortuna di poterlo
esprimere. Ma pensate al Messico, un paese in cui la polizia corrotta e i Narcos hanno il potere: l urlare
per affermare le proprie idee pericoloso, perch si rischia di sparire nel nulla.
Provate ad immaginarlo. Rifletteteci. Questo il mondo in cui viviamo.
Maia, Beatrice
ATTUALIT
Terrorismo Internazionale
I
n questo periodo i giornali e le televisioni parlano frequentemente di ISIS e del terrorismo internazionale
che sta oramai dilagando nei paesi arabi, costituendo una minaccia per la sicurezza nazionale dei paesi occidentali.
LISIS unorganizzazione di gruppi islamici che definisce se stessa come stato. Il leader di questo presunto stato Abu Bakr al-Baghdadi che promuove ideali jihadisti, ossia una politica anti-occidentale basata su
lestremismo islamico, considerando infedeli tutti quelli che ne danno una diversa interpretazione. LISIS ha
unorigine antica, infatti attiva dal 1999, in seguito alla seconda Guerra del Golfo. Dopo questo evento si fece
notare attraverso attenati kamikaze e decapitazioni di ostaggi ma raggiunse la massima notoriet nel 2004,
quando strinse unalleanza
con Osama bin Laden.
Lorganizzazione tornata
sulle prime pagine dei giornali in seguito alla decapitazione dei giornalisti americani
James Foley e Steven Sotloff
a causa dellarrogante politica
estera nei confronti dello stato
islamico da parte degli Stati
Uniti. Dopo questi omicidi
atroci il governo americano si
mosso per contrastare lISIS
attraverso raid aerei e, proprio
in queste ultime ore, i media
riferiscono che il leader attuale
sia stato ferito.
Tuttavia, come spesso succede in questi casi, le informazioni sono confuse e ci giungono notizie differenti:
il Comando Centrale americano (Centcom) riferisce di aver colpito il leader islamico attraverso un attacco
aereo nella zona di Mosul, in Iraq. Al contrario, il ministero di Baghdad sostiene che lattacco sia stato compiuto dallintelligence irachena ad Al Qaim. In Italia il pericolo maggiore costituito da possibili attacchi a
Roma e in particolar modo alla Citt del Vaticano, essendo il centro nevralgico del cattolicesimo occidentale.
Unaltra piaga per lEuropa larruolamento di musulmani occidentali a sostegno del causa dellISIS: infatti
lONU in questi ultimi giorni ha allertato lEuropa che 15mila foreign fighters sono partiti alla volta di Iraq
e Siria per combattere con lISIS.
In conclusione si pu affermare che i governi dovrebbero prendere iniziative militari per debellare questa
minaccia per la sicurezza degli Stati occidentali. Gli USA, col presidente Obama, non vogliono trattare coi
terroristi, volendo eliminare la minaccia estremista. Sar unintervento massiccio del governo americano a
porre fine a questa assurdit? Non possiamo saperlo, ma si spera che questo clima di terrore e queste morti
ingiuste finiscano presto.
Alessandro
INTERVISTA
Intervista ai Rappresentati
A
nche questanno vi proponiamo la tradizionale intervista ai rappresentanti distituto. Sono stati rie-letti Gabriele
e Andrea, che ormai ci rappresentano da 3 anni, insieme a Giulia, che frequenta il liceo linguistico nella sede di San
Giuliano, e Francesco, della 4^A scientifico. Ci auguriamo che insieme possano rappresentarci al meglio e cogliamo
loccasione per augurare a tutti un buon anno scolastico!
Gabriele Di Giacomo
Andrea Sorichetti
INTERVISTA
Giulia Bocchiola
Francesco Di Rauso
Riuscirai a collaborare al meglio con gli altri rappresentanti nonostante le differenze evidenziate dallultima assemblea?
Non credo che ci saranno problemi nel collaborare con gli altri rappresentanti. Dopo tutto, abbiamo lo stesso obbiettivo: rendere migliore la scuola e il suo sistema.
Cosa significa per te essere rappresentante distituto?
Essere rappresentante distituto vuole dire essere la voce di tutti i componenti dellistituto. Raccolgo le proposte e le
porto ai piani alti per scoprire se approvarle o negarle.
Qual , secondo te, il problema della scuola italiana?
A parte i problemi economici, che sono ovunque, nella maggior parte delle scuole italiane mancano lo spirito diniziativa
per nuove attivit, la tolleranza nei confronti di persone diverse e la collaborazione anche tra compagni della stessa
classe. Sono stato in abbastanza scuole italiane per poterlo dire per esperienza.
Ti aspettavi di essere eletto?
Non sapevo cosa aspettarmi dalla nomina, poich non sapevo quali fossero gli interessi dei votanti e cosa pensassero
ESPERIENZE
Ciao mamma, io parto!
ra questo uno dei tanti slogan che aveva ideato lanno scorso Intercultura, associazione che come tante
altre permette a centinaia di ragazzi ogni anno di salpare alla scoperta dei cinque continenti.
Vivere e studiare per un periodo allestero unesperienza che arricchisce le persone, che fa rendere conto
di poter realizzare cose che prima non ci si credeva in grado di fare e fa scoprire di possedere risorse che
nemmeno si immaginava di avere.
Gli insegnamenti che si ricevono durante un viaggio allestero sono moltissimi! Ma uno in particolare mi affascina pi degli altri: appena arrivati ci si ritrova completamente soli, in un angolo da cui bisogna trovare la
propria strada per poter essere accettato in una societ con una diversa cultura, diverse tradizioni e usanze.
Molti ragazzi nella nostra scuola sono partiti per vivere una fantastica esperienza allestero lo scorso anno
scolastico, quindi ho deciso di raccogliere le loro esperienze e di raccontarle in modo che tutti noi possiamo
in qualche modo immedesimarci in loro e vedere e conoscere attraverso i loro racconti un piccolo pezzetto
del mondo che hanno conosciuto.
Marcella Franco, una anno in Germania
Sono partita il 12 Ottobre dellanno scorso per la Germania, pi precisamente Amburgo. La famiglia ospitante (che io gi conoscevo, perch aveva ospitato mio fratello 3 anni fa) venuta a prendermi in stazione e,
sar sincera, il primo impatto non stato dei migliori. I tedeschi sono conosciuti come persone molto fredde,
severe e riservate, ebbene proprio cos e mi sono resa conto di questo subito, al momento dellincontro: per
salutarmi mi hanno abbracciata, ma non ti immaginare uno di quegli abbracci calorosi da italiani, no, era pi
uno sfiorarsi, un contatto che manteneva le distanze.
Allinizio non capivo assolutamente niente; ho studiato tedesco alle medie, ma subito dopo lesame di terza
media, ho rimosso tutto ci che avevo imparato. Unaltra grande difficolt stata la scuola. Mi immaginavo
un ingresso in classe tipico dei film americani, tutti gli occhi puntati addosso; ma io sono partita per la
Germania non per gli Stati Uniti, per cui se i loro occhi erano rivolti verso di me, se ne sono guardati bene
dal farlo notare. Ho dovuto vincere la mia timidezza, perch di certo loro non venivano a cercarmi, dovevo
essere io ad inserirmi nelle loro vite e a cercare di creare un legame. Alla fine di questa esperienza posso
dire di esserci riuscita. I primi giorni sei la novit, ma la cosa difficile diventare la quotidianit, diventare
parte integrante della classe e di una compagnia. Oltre alle difficolt con i compagni di classe, ci sono stati i
numerosi ostacoli con lo studio. Spesso ci lamentiamo di quanto siano noiose e pesanti le nostre lezioni, ma
niente in confronto al passare 6/7 ore seduto al banco senza capire niente. Avrei dato qualsiasi cosa per poter
capire pi parole possibili, partecipare ed essere in grado di fare i compiti.
La mia giornata tipo: uscivo di casa verso le 7.40, a parte il mercoled che entravo a scuola alle 10. La giornata
scolastica non era mai uguale, non avevo orari fissi, dipendeva tutto dalle lezioni che avevo scelto; capitavano giorni in cui avevo solo 4 ore e altri in cui ne avevo 8. Tra una lezione e laltra avevamo un intervallo
di mezzora o 15 minuti, che io trascorrevo con un gruppo di 9 ragazze, che diventato il mio gruppo. Nel
pomeriggio studiavo se cerano compiti, uscivo con amici e in pi facevo atletica. Il sabato non andavo a
scuola per cui venerd e sabato sera li trascorrevo tra una festa e unaltra. I miei genitori erano simpaticissimi. Mio fratello di 12 anni era tenerissimo. La sorella maggiore, Anne, ha 20 anni, era molto molto molto
introversa, non mi parlava quasi mai. Mi chiedi se mi sento cambiata e la mia risposta si. inevitabile.
vivere un anno in unaltra citt, senza la tua famiglia, gli amici, il dover parlare unaltra lingua, imparare a
cavarsela da soli...sono tutte cose che segnano profondamente e determinano il carattere di una persona.
stata unesperienza intensa, piena di alti e bassi, momenti difficili in cui mi sentivo sola e contavo i giorni
che mi separavano dal ritorno, e momenti meravigliosi in cui sognavo una vita l e non volevo pi tornare. Il
ritorno non stato semplice, ma ho imparato una cosa: questa esperienza non finita e ci che ho imparato
stando l, ci che mi ha fatto crescere, viene fuori adesso. Ho una seconda famiglia in Germania, amici tedeschi, brasiliani, argentini, cinesi, americani...ho vissuto in unaltra citt e grazie alla mia associazione ho
ESPERIENZE
conosciuto ragazzi provenienti da tutti il mondo, con culture e modi di fare che siamo soliti definire strani,
quando in realt sono semplicemente diversi. Ma alla fine siamo tutti giovani, abbiamo gli stessi interessi, le
stesse speranze e in mezzo alle tante diversit abbiamo anche molto in comune.
Beatrice Ciani, un anno negli USA
Io sono stata in Tennessee per 9 mesi. La mia primissima impressione stata wow, qui tutto pi
grande!. Una delle prime differenze che ho notato stato il fatto che l tutti si muovono sempre in macchina
e che le persone sono molto pi cordiali. La differenza pi grande per, stata sicuramente il fatto che abbiano pistole e fucili ovunque, il che mi ha un po scioccata allinizio.
Non ricordo di aver vissuto grandi difficolt, ad eccezione di alcuni momenti in cui mi sentivo sola o spaesata, ma niente di drammatico.
La mia giornata iniziava alle 5.15 del mattino, prendevo il bus giallo (quello che si vede in tutti i film), svolgevo 4 lezioni da unora e quaranta minuti (con mezzora di pausa pranzo e mezzora di intervallo) e poi due
volte a settimana avevo lincontro con il DECA club. Il venerd cerano le partite di football o basketball per
cui rimanevo a scuola con amici fino a sera. Il weekend invece andavo al cinema o in citt.
Mi sono trovata benissimo nella mia famiglia, anche perch la mia host mom ci lasciava molta libert e
quindi con la mia compagna di stanza\amica sembrava pi di essere in college che in una famiglia. Mi sento
sicuramente cambiatissima. Vedo le cose secondo una prospettiva diversa e il mondo mi spaventa meno, ho
imparato a convivere con me stessa e ad accettare le differenze degli altri. Ho rivalutato molto lItalia e la
scuola italiana, ed allo stesso tempo ho conosciuto ed apprezzato lAmerica negli aspetti che mi sono stati
accessibili. Il valore pi grande che ho tratto stato sicuramente la rete di amicizie vere e sincere che ho tessuto. In primis ho rafforzato i rapporti con i miei amici in Italia che si sono mostrati veri e con cui mi sono
sentita per tutta la durata dellesperienza e che mi hanno aiutata molto a reinserirmi al mio rientro, ma ho
anche costruito dei rapporti meravigliosi con le persone che ho incontrato l, e che mi porter sempre nel
cuore.
Lorenzo Brogioni, un anno negli USA
Sono stato a Prior Lake, in Minnesota, dove ho trascorso 10 mesi. La prima impressione che ho avuto stata
che tutte le persone fossero molto cordiali e che quello fosse un posto favoloso.
La prima differenza in assoluto che ho notato stata che gli americani non si salutano dandosi un bacio sulla
guancia (ho fatto anche una figuraccia con una amica di mia sorella). Unaltra differenza che le distanze
sono molto pi grandi e i ragazzi sono completamente autonomi gi da 16 anni. Non ricordo di aver avuto
grandissime difficolt a parte il fatto di aver sentito un po la mancanza di casa sotto periodo natalizio. La
mia giornata tipo cominciava verso le 6, e dopo aver fatto una passeggiata con il cane in mezzo alla neve,
facevo colazione e andavo a scuola verso le 7:15. Finivo i compiti per la giornata e alle 8 iniziava la prima
lezione, avevo 40 minuti a disposizione tra le 10 e l1 per pranzare, la scuola finiva alle 3 e subito dopo avevo
gli allenamenti. Verso le sei tornavo a casa, cenavo e facevo i compiti.
Ora che sono tornato mi sento molto cambiato. Vedo tutto con occhi diversi. Credo di essere meno superficiale. Conoscere una cultura diversa dalla tua apre la mente a idee completamente nuove che non mi sarebbero mai passate per la testa prima.
Il valore pi grande che ho tratto da questa esperienza sta nei rapporti con le persone. Ho avuto la possibilit di ricominciare da capo la mia vita. In 10 mesi si riesce ad instaurare legami che in 17 anni della propria
vita non si mai riusciti a instaurare. Ho conosciuto cos tante persone e alcune di queste hanno avuto un
grande impatto sulla mia vita. Mi hanno motivato a fare meglio, a dare sempre di pi.
Pietro Camisa, un anno negli USA
Allora, io sono stato da agosto 2013 a luglio 2014 negli Stati Uniti, a Phoenix, capitale dellArizona. Tra le
cose che ho notato di primo impatto cerano semplici dettagli come le enormi dimensioni delle macchine,
delle strade, il fatto che ci fossero Cactus ovunque, ma soprattutto sono stato subito sorpreso dal caldo
(in estate arriva intorno ai 46-48 C). Da un altro punto di vista, mi hanno stupito anche la disponibilit e
gentilezza delle persone, per quanto riuscissi a capire quello che dicevano... Appunto una delle difficolt
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ESPERIENZE
principali allinizio stata capire bene la lingua e riuscire a rispondere in modo sciolto senza sembrare
stupido ogni volta che aprivo bocca. Oltre a questi problemucci iniziali, stato piuttosto difficile abiutuarsi
alle dinamiche della vita sociale, con gli amici, in famiglia o a scuola. Anche questa per, stata solo una
questione di tempo! Penso che sia stato proprio attraversando e superando tutte le difficolt sul percorso che
questa esperienza mi ha cambiato, e mi ha aperto gli occhi non solo verso una societ e una cultura di cui
prima sapevo poco, ma anche su alcuni aspetti di me stesso, che altrimenti non sarebbero mai venuti fuori.
unesperienza speciale che sicuramente consiglierei a chiunque. Poi fantastico arrivare a pensare e sognare
in inglese, ti rende in grado di vedere le cose da tutta un altra prospettiva.
Emma Savio, 6 mesi in Australia
Io sono stata a Sydney per 6 mesi, precisamente a Kings Langley una sorta di periferia della citt che potevo
raggiungere facilmente in treno in una 20ina di minuti.
La mia primissima impressione stata molto positiva soprattutto perch sono stata accolta dalla mia
famiglia con un grande calore e il mio arrivo stato atteso per tantissimo tempo. Nel viaggio che ho fatto
dallaeroporto a casa ho avuto la possibilit di passare attraverso il centro della citt e mi sembrata cos
grande che mi sentivo talmente piccola e inferiore da non poter affrontare quello che mi sarebbe toccato.
Le prime differenze sicuramente le ho trovate nei rapporti con i miei coetanei, infatti loro sono molto chiusi
mentalmente e quindi il loro approccio stato molto distaccato. Questa situazione lho affrontata con molta
calma: avevo al mio fianco la mia famiglia che cercava di farmi vivere tutto questo nel modo pi positivo
possibile e poi piano piano quello che mi aspettavo, ovvero il tentativo di instaurare delle amicizie, arrivato, e le cose sono andate sempre meglio.
La mattina andavo a scuola e pranzavo l nella mensa della scuola, dove succede a grandi linee quello che si
vede nei film. La mia famiglia era la mia famiglia vera: i cugini di mia mamma, infatti, mi hanno ospitata e
trattata come una figlia, tant che nei weekend e nei periodi festivi sono stati talmente bravi e interessati al
fatto che la mia permanenza fosse il pi piacevole possibile, che mi hanno portata in tutti i posti visitabili
che si possono immaginare! Poi con una serie di agganci, ho trovato un lavoro in un negozio di alimenti
(indovina un po...?!) italiano dove tra laltro mi pagavano pi che profumatamente!
Devo ammettere di sentirmi molto cambiata ma sono sempre la stessa persona, non sono n pi bella, n pi
brava, n tantomeno pi responsabile, sono sicuramente molto pi positiva e fiduciosa in quello che potr
essere il mio futuro e fondamentalmente non sono pi terrorizzata da quello che mi aspetta. Sono aperta e
determinata ad accettare e superare tutti gli ostacoli che mi si porranno davanti nel percorso della mia vita.
Ho intrapreso questo viaggio soprattutto per una questione egoistica: avevo passato un brutto periodo in
famiglia e pensavo che prendere del tempo ESCLUSIVAMENTE per me stessa, cambiando aria, sarebbe stato
utile per la mia persona, ma nel corso del viaggio ho capito che non avrei mai potuto raggiungere un equilibrio interiore, una pace e una serenit, se non avessi avuto al mio fianco tutte le persone che mi hanno aiutata durante lesperienza. Ho capito quindi che la felicit non la si trova in s stessi n nel posto in cui sei, ma
la trovi nelle persone che TU scegli che stiano al tuo fianco. La felicit vera quando condivisa (ringrazio
il mio prof di religione per avermi dato questa citazione) e spero che tutti possiate scegliervi le persone con
cui vivere, perch saranno loro a cambiare il vostro modo di affrontare il mondo e la vita.
Per vedere le foto delle esperienze dei ragazzi, inquadrate con il vostro smartphone il codice QR in copertina
oppure seguite il link omniablog.altervista.org per andare sul nostro blog e leggere larticolo completo!
Arianna
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ESPERIENZE
Stage
Da parecchi anni nel nostro liceo aperta
uniniziativa per i ragazzi di terza e quarta superiore che prevede uno stage lavorativo nel periodo
delle vacanze estive, della durata di due settimane.
Alla fine dellesperienza coloro che hanno partecipato riceveranno un attestato che servir per il
credito scolastico. Questanno il progetto ha visto
la collaborazione delle riviste Sciare e Golf, della
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MUSICA
negli ultimi anni stanno guadagnando grande prestigio in campo musicale e che gli appassionati del metal
e del post-rock possono contare su band come Dimmu
Borgir, Opeth, Nightwish, Insomnium e Sigur Rs. Per
capire lo spirito di queste zone basta considerare che
in Finlandia esistono cinquantadue band metal ogni
centomila abitanti. Ma quali sono queste band? Citarle tutte sarebbe impossibile, ma certamente due di
queste sono rstir ed Avatar, entrambe venute in
tour in Italia.
Non c dubbio che continueranno a stupire gli ascoltatori, come hanno fatto in Italia grazie anche
al loro look eccentrico e allabilit di stare sul palco (nonostante la poca esperienza, i membri della
band riescono ad eseguire assoli incrociati o costruire intricati riff seguendo tempi folli scanditi da
headbanging). Inoltre, hanno deciso di tornare in
Italia il 15 novembre a Romagnano e pu darsi che,
da band emergente, si affermino saldamente nel
panorama musicale metal.
Monica
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ARTE
I am the one who knocks
Breaking Bad, la famosissima serie televisiva scritta e girata da Vince Gilligan e trasmessa sulla AMC, viene
definita la migliore del suo genere fino ad oggi.
Ragazzi, adulti e anziani vengono trascinati in questo climax discendente di eventi che rende la serie unica e
imperdibile, sia per la sua struttura e la sua storia, sia per i personaggi unici, interpretati attraverso le egregie
performances dei protagonisti Walter White (Bryan Cranston) e Jesse Pinkman (Aaron Paul).
Ora giusto fare un breve excursus sulla serie, senza rivelarne i punti salienti (per non farvi gridare allo
spoiler e minacciarmi di morte).
Se scopriste di avere un cancro ai polmoni che non vi lascia speranza di una lunga vita, non fareste di tutto
per preservare il benessere della vostra famiglia? Non vi spingereste al limite pur di permettere un futuro ai
vostri cari? Beh, forse voi no, ma Walter White s, e ce lo ha dimostrato al meglio.
Un normalissimo insegnante di chimica di una normalissima scuola che vive in una normalissima citt del
New Mexico con la sua normalissima famiglia ha solo un problema: questa normalit non gli va a genio e,
quando scopre di avere una malattia terminale, decide di cambiare le cose. Si da il caso che questo normale
professore di chimica abbia delle conoscenze della sua materia molto avanzate, ma quanto? Tanto avanzate
da produrre la metanfetamina pi pura del paese, se non del mondo intero, e questo gli assicurer moltissimo denaro ma anche moltissimi problemi e ancor di pi moltissimi nemici.
Facendo squadra col giovane Jesse Pinkman, uno spacciatore tossicodipendente dalle abitudini parecchio
discutibili, affronter disavventure come trovare cadaveri sciolti in vasche da bagno e montagne di soldi
da non saper dove nascondere. Il loro rapporto, unico nel suo genere, caratterizzato da un continuo sentimento di odio e amore che li accompagner fino alla fine della serie. La serie inoltre responsabile della
creazione di quelli che sono tra i migliori antagonisti della televisione di sempre, passando dal pazzoide Tuco
Salamanca al serio e impassibile re del traffico di droga Gustavo Fring, nemesi per eccellenza di Walt.
Ora che sapete abbastanza di questa serie sensazionale e accattivante, potete sedervi davanti al computer,
liberarvi la mente e guardarla tutta in poco pi di un mese (come ha fatto il sottoscritto).
Buona visione!
Francesco
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ARTE
La Vita Sogno
Il Mondo tra Realt e Finzione
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ARTE
I Girasoli di Vincent Van Gogh
Tutto ci che ci troviamo di fronte altro non che
un immenso strato di colore, di cui la Natura la
pi maestosa portatrice.
Nelle sue infinite sfumature racchiude pura bellezza e misterioso pericolo.
Lartista in grado di racchiudere nella sua opera
un frammento della magia concreta di un semplice
fiore: unammirazione non ancora del tutto oppressa dal distruttivo desiderio di dominio e superiorit
che luomo prova.
Rappresentare la semplicit pu diventare estremamente complesso; riprodurre le incomparabili armonie della natura impossibile, ed infatti non
ci che il pittore ha come fine. Il colore steso su tela
vuole riprodurre il reale nella forma in cui viene
concepito dallanimo del poeta, privandolo dello
strato di oggettivit che quotidianamente lo ricopre.
Tra limmensa variet di elementi di cui la Natura
composta,proprio il Girasole, uno tra i pi sgargianti doni della terra, stato scelto come immagine da interpretare.
La maestria dellartista innegabile, ci che sembra
dare vita al foglio sono le corte ed agili pennellate
che contraddistinguono lo stile di Van Gogh.
Il colore d cos vita al movimento, sottolineando
il tema della preziosit del tempo, dellimportanza
che ogni attimo racchiude. Come dice Peter Weir,
personaggio del film lattimo fuggente Lo stesso
fiore che oggi sboccia domani appassir
Lopera sembra essere attraversata da linfa vitale;
ogni fiore appare fragile, mosso da una leggera
brezza, ed allo stesso tempo sembra sprigionare
luce.
Van Gogh era un profondo amante del Giallo, simbolo di gioia e speranza.
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RACCONTI
Il cane nero
Era sul balcone. Il busto proteso gi oltre la ringhiera. Come era vicino lasfalto sottostante.
Era nero, tanto quanto era buia quella notte. Lavrebbe inghiottita. Non inghiottita come
tante volte aveva pensato che avrebbe potuto fare il buio che portava dentro, inghiottita
fisicamente. Soffiava un vento debole e gelido che le pungeva gli zigomi. Sarebbe bastata
una piccola spinta, sarebbe bastato sbilanciarsi leggermente in avanti. Il cane nero laveva
raggiunta ancora una volta. Con quel suo orribile fetore di morte in bocca e quegli occhi incendiati di un fuoco che divora tutto quello che trova sul suo cammino. Il pelo scarmigliato
e laspetto emaciato. Gli si potevano contare le costole. Laura lo accolse con la spossatezza
di sempre. Dopo averle ringhiato a lungo, le morse le caviglie. Le si insinu dentro, fino alle
ossa. Abbaiava forte, le rimbombava nel cervello, nelle membra, nel sangue quellululato rabbioso. Le luci dei lampioni erano lontane e fioche, come lucciole vecchie e stanche. Le strade
del quartiere deserte. Vi si poteva ascoltare la solitudine camminarci silenziosa. Il pavimento
del balcone in cotto rosso era freddo al tatto sotto i piedi di Laura, la vestaglia da notte non la
copriva dal freddo. I capelli ancora non completamente asciutti, neri, appiccicati alle spalle.
Fremiti violenti scuotevano il suo corpo. Il cane la stava divorando. Si nutriva di tutti i suoi
pensieri positivi, dei barlumi di una speranza. Divorava la felicit, la stava svuotando della
vita. Soli, nel buio, non si brilla. Laura lo sapeva bene. Lo aveva imparato nel corso della sua
vita. Marco. Come era lontano. Cosa avrebbe pensato se lavesse vista su quel balcone, con
quellirrefrenabile voglia di buttarsi di sotto. E il pensiero tornava ancora una volta a lui.
Egoista. Violento. Sbagliato. Lamore. Lacrime tiepide iniziarono a rigarle il volto prima che
Laura riuscisse a rendersene conto. Quel cane nero era sempre l, immobile, a fare la guardia al suo salto. Si sforz di allontanare ogni pensiero. La ringhiera smaltata di bianco era
fredda. Il ventre di Laura, che vi si appoggiava, aveva continui motivo di repulsione verso
quel metallo gelido. Un po come la repulsione di Laura per la vita. Quella vita che non riusciva a trovare un motivo per essere vissuta. Era sola. Nel buio. Poi dimprovviso i ricordi
sfondarono la porta della stanza in cui Laura li aveva costretti con doppia mandata di chiave.
Cosa avrebbe lasciato? Chi avrebbe pianto per lei? Era la soluzione uscire di scena da una
porta di servizio cos secondaria? Il viso di sua madre. Tanta luce. Il Natale. Suo padre che le
faceva i complimenti per lottimo voto nel suo primo compito in classe di liceo. E suo fratello.
Le litigate con lui. La distanza. La morte dei suoi che non aveva ancora assimilato. Grigio.
Le labbra di Marco. Rosso. Il bianco del vestito. Il viaggio di nozze. Il sesso. Laborto spontaneo. Nero. La testa inizi a girare. Un forte dolore le strinse il petto. Il cane nero le diede una
spinta. Perdita di equilibrio. Allindietro. Laura si ritrov riversa sul pavimento del balcone.
La percezione del mondo svan. Il freddo le si insinu fino al cuore. Il nulla dentro e fuori
di lei. Si rannicchi in posizione fetale. I fremiti ancora non lavevano abbandonata. Ma era
viva. Qualcosa, di quei pensieri, laveva tenuta in vita. Listinto di sopravvivenza aveva avuto
ancora una volta il sopravvento. Gli occhi si fecero pesanti. Le emozioni esplosero tutte insieme. I rimasugli della sua anima vagavano per quel luogo buio e dimenticato da Dio. Laura
chiuse gli occhi.
Mattia
mattichiostro.tumblr.com
RACCONTI
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Punto di rottura
Prima o poi tutti dobbiamo lasciare la vita, non si sa quando, se domani o tra tanti anni, con
gli occhi stanchi guarderemo lultima luce spegnersi con la stessa coscienza che quella sar
lultima volta che le iridi vedranno le cose amate; affrontare lultimo d con un sorriso tirato
tra le rughe, forse anche questo saggezza: essere consapevoli di s e della propria fine. Chi
non lo , conosce se stesso? No, e questo il peggior tipo di dolore mai conosciuto. Io non
sapevo chi ero, e forse non lo so nemmeno ora, e ci che mi accadde di certo non affievol i
problemi che ogni giorno i ragazzi della mia et affrontano. E cos, senza neanche darci peso,
con tutta la naturalezza possibile nellumano, oltrepassai con passo lungo una striscia di prato bagnata dalla fitta nebbia e dal nevischio di quella fredda mattina di febbraio. Forse il bello
di uscire prima dellalba il silenzio, nessuno tanto coraggioso da arrischiarsi ad uscire in
un mondo che pare catapultato in un universo in bianco e nero, dove la luce dei lampioni
illumina fiocamente piccoli cerchi della strada e rende le goccioline di acqua piccoli cristalli
intrappolati nelle ragnatele. Feci un ultimo passo. Poi i fari di un auto mi abbagliarono e un
tonfo sordo mi riemp le orecchie. Il tonfo del mio corpo contro il cofano del veicolo. Nonostante avessi gli occhi spalancati la mia vista si offusc e le luci sfarfallanti dei lampioni si
allontanarono, affievolendosi fino a spegnersi del tutto, percepii il ruvido dellasfalto sbattere
contro la nuca, le orecchie iniziarono a fischiare tanto forte da confondermi fino a farmi male
e una tempesta di dolore assordante si diram per tutta lestensione dei miei nervi, il sangue
mi pulsava nei timpani e, in alcuni momenti avevo freddo, in altri caldo. Strinsi i denti e con
le dita grattai lasfalto, tentai di respirare ma mi pareva di avere i polmoni schiacciati sotto un
peso, a quel punto anche quella sola azione era cos stancante Non mi sforzai pi, il cuore
si arrese. Ero forse morta? Si, ero morta. Ma non cera nessuna luce o creatura strana. Magari
era quello laldil. Con un respiro sorpreso e avido spalancai gli occhi e saltai seduta sul cemento, respirai veloce e mi portai la mano sul petto per sentire di nuovo il ritmico pulsare
del mio cuore. Avevo male ovunque ma la macchina era un po pi lontana di prima e non
portava segni della contusione, ma io s. Sentii il conducente imprecare contro di me.
-Alzati! Non ti ho mica investito, in fondo!- Non mi aveva investito?
-Guarda che razza di gente mi ritrovo davanti...!- Un attimo! Lui non aveva parlato, non
aveva proprio aperto bocca, ma lo avevo sentito parlare...
Cosa significava questo?
Chiara, Ilaria, Elena, Albina
Punto di Rottura un racconto scritto in 5 parti che usciranno con i 4 numeri di Omnia di questanno,
pi lultima parte sul blog (omniablog.altervista.org). Speriamo che questo esperimento possa incuriosirvi,
e per farvi appassionare al racconto abbiamo pensato di far partire un concorso fotografico con tema questa
storia. Inviate le foto che pi vi sembrano rappresentare o poter accompagnare il nostro racconto tramite la
pagina di Facebook di Omnia e le migliori verranno pubblicate sul blog o nel giornalino insieme alle nuove
parti della storia.
La Redazione
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MODA
Hasta lo stile!
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GIOCHI e REDAZIONE
In redazione:
DIRETTRICI
Chiara Castello 4A sc
Benedetta Mura 4C sc
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Majdulin Shehadeh 5B ling
Copertina a cura di: Chiara Ghioni, Federico Caruso
Disegni a cura di: Chiara Scoglio, Sabrina Calabrese
Impaginazione: Federico Caruso
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