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SOMMARIO EDITORIALE

Attualit
3-4-5

Intervista
6-7

Esperienze
8-9-10-11

Musica
12

Arte
13-14-15

Racconti
16-17

Moda

18

Giochi
19

Arriva, dopo anni di staticit, il momento


di fare grandi innovazioni: dopo il telescopio di Galileo, il Mac di Steve Jobs, ecco
la nuova edizione di Omnia! A partire da
questanno, la grafica rivoluzionata e il
blog rinnovato in modo da essere pi intuitivo, interattivo e accattivante. In questo
numero troverete articoli di vari argomenti,
che spaziano dal terrorismo internazionale
alla moda, dalle esperienze di viaggio verso
nuovi continenti a quello che succede tra le
mura del nostro liceo.
Oltre ai cambiamenti che abbiamo citato
la novit principale siamo proprio noi, la
nuova redazione! Ben 26 ragazzi hanno
accettato con entusiasmo la sfida che abbiamo proposto allinizio dellanno e ora
collaborano con passione per realizzare il
vostro giornalino, disegnando, scrivendo,
creando, condividendo le proprie opinioni
e mettendosi in gioco al 100%.
Ringraziamo le ex direttrici di Omnia,
Alessia e Camilla, per aver creduto in noi
affidandoci la direzione di questo importantissimo progetto, per gli insegnamenti
che ci hanno dato negli anni passati e per
averci aiutati e spronati anche questanno.
Ringraziamo la professoressa Larab, il nostro docente di riferimento, e la Preside, per
averci permesso di crescere e migliorare
con Omnia.
Infine ringraziamo voi che ci sostenete
dando un senso al nostro lavoro, offrendoci sempre la possibilit di migliorarci con
consigli e critiche. Speriamo di coinvolgervi, intrattenervi e appassionarvi come gli
anni scorsi, se non di pi.
Buona lettura!
Benedetta, Caterina, Chiara e Federico

ATTUALIT

Assemblee: istruzioni per luso


Chi ha avuto il piacere di parteci-

pare a unassemblea distituto per la


presentazione delle liste sa che una
delle pi stimolanti di tutto lanno,
perch si assiste a un vero dibattito fra
studenti che sostengono con convinzione le proprie idee.
Purtroppo non sempre si riesce a ottenere altrettanti risultati soddisfacenti nelle assemblee che seguono, molti
dicono a causa del disinteresse da parte degli studenti. Ma mi domando, e invito i lettori a fare lo stesso, davvero
questa la ragione? Trovo che sia una
motivazione troppo superficiale, non si pu essere indifferenti ai cos tanti stimoli cui siamo sottoposti.
Credo invece che ci sia qualcosa di pi dietro. Credo che ai giovani sia riservato cos poco spazio per dire
la propria nella vita di tutti i giorni. Non sempre a casa si discute di temi di attualit, forse neanche con gli
amici, tanto meno a scuola, che cos passa per essere un edificio in cui si studia solo per prendere voti positivi per passare lanno. Invece no. La scuola molto pi di questo, e se c unoccasione per capirlo, questa
lassemblea.
Cos nata questa lista di consigli pratici (sia per partecipanti che per relatori), che spero possa aiutare chi
vuole imparare a dire la sua, ma anche chi delle idee vere e proprie ancora non ce le ha
Partecipanti
Non siete a uninterrogazione: potete dire davvero la vostra! Siate aperti a quello che dicono gli altri e arricchitevi: potreste cominciare a formarvi delle opinioni personali.
Leggete il giorno prima pi cose che potete sullargomento che vi interessa di pi. Non dovete arrivare per
forza allassemblea con delle risposte, ma anche solo con delle domande.
Se siete timidi scegliete un amico con cui stare. Durante il dibattito potreste scoprire qualcosa di nuovo su
di lui.
Cogliete le occasioni come la lettura in classe del giornale (se la fate) per informarvi e discutere.
Relatori
Siate stimolanti: non improvvisate troppo, tenete a mente uno schema preciso cercando allo stesso tempo
di seguire il verso della discussione
Siate rassicuranti: magari nel vostro gruppo si nasconde un Cicerone con molto da dire ma poco coraggio
per farlo!
Prendete esempio dai vostri professori preferiti, non sono l solo per insegnare la loro materia
Forse seguendo questi consigli potrete dare un senso a quello che nel 1974 diventato un diritto che permette agli studenti di riunirsi per discutere di temi diversi. Infatti questa opportunit non c stata da sempre
e, forse, non per sempre ci sar. Diamogli significato allenandoci per diventare persone attivamente partecipi nelle scelte del nostro futuro.
Kate

ATTUALIT

4
Dei Ragazzi come Noi

Provate ad immaginare: un giorno arrivate a scuola, attraversate il corridoio, superate le solite classi e

notate che una vuota; passano le ore, uscite allintervallo e in quella classe non c ancora unanima viva.
Passano i giorni, le settimane e in quella classe non ci mette piede pi nessuno. Provate ad immaginare 40
studenti spariti nel nulla, unintera classe scomparsa. Vi sorgono dubbi, vi ponete domande come: Dove
sono finiti?, Perch loro e non noi?.
Questo quello che successo lo scorso 26
settembre in Messico, precisamente nella citt di
Iguala nello Stato di Guerrero, uno dei pi poveri e violenti del Paese e roccaforte dei cartelli
della droga.
I ragazzi della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa erano scesi in piazza per protestare contro la riforma dellistruzione e contro quelle che
consideravano misure discriminatorie in favore
degli studenti delle citt, uno degli argomenti
trattati nel comizio della moglie del sindaco Jos
Abarca. La protesta provoc la dura repressione
della polizia locale e fin nel sangue. Sei persone morirono, 43 scomparvero nel nulla. Gli agenti municipali
bloccarono i bus con a bordo gli studenti, li consegnarono ai Narcos che li trasferirono nella discarica di
Coluca. Gli studenti furono radunati e interrogati brevemente: i loro carcerieri volevano sapere a quale gang
rivale appartenessero. Ma le povere vittime non potevano ammettere quello che non erano. Cos i prigionieri furono assassinati in modo brutale dai Narcos, che decisero di sbarazzarsene bruciandoli su una pila di
rifiuti, vecchi pneumatici e carburante.
Causa di tutto ci: la moglie del
sindaco, Maria De Los Angeles
Pineda Villa. Il sindaco di Iguala
avrebbe commissionato il rapimento dei ragazzi perch non disturbassero il comizio della moglie
Maria, sorella di guerriglieri e narcotrafficanti. Gli investigatori hanno scoperto che il Primo Cittadino
di Iguala versava grandi somme di
denaro al gruppo criminale per garantirsi appoggio e protezione in
un territorio segnato da sparizioni
e uccisioni. Sono in totale 53 le persone fermate e legate alla vicenda,
di cui 36 poliziotti e 17 membri del gruppo criminale dello Stato di Guerrero.
Si dice che gli avvenimenti, fino a quando non ci toccano personalmente, non ci importano, ma non cos.
Siamo ragazzi, abbiamo delle idee, dei valori, crediamo nel libero pensiero e abbiamo la fortuna di poterlo
esprimere. Ma pensate al Messico, un paese in cui la polizia corrotta e i Narcos hanno il potere: l urlare
per affermare le proprie idee pericoloso, perch si rischia di sparire nel nulla.
Provate ad immaginarlo. Rifletteteci. Questo il mondo in cui viviamo.

Maia, Beatrice

ATTUALIT

Terrorismo Internazionale
I

n questo periodo i giornali e le televisioni parlano frequentemente di ISIS e del terrorismo internazionale
che sta oramai dilagando nei paesi arabi, costituendo una minaccia per la sicurezza nazionale dei paesi occidentali.
LISIS unorganizzazione di gruppi islamici che definisce se stessa come stato. Il leader di questo presunto stato Abu Bakr al-Baghdadi che promuove ideali jihadisti, ossia una politica anti-occidentale basata su
lestremismo islamico, considerando infedeli tutti quelli che ne danno una diversa interpretazione. LISIS ha
unorigine antica, infatti attiva dal 1999, in seguito alla seconda Guerra del Golfo. Dopo questo evento si fece
notare attraverso attenati kamikaze e decapitazioni di ostaggi ma raggiunse la massima notoriet nel 2004,
quando strinse unalleanza
con Osama bin Laden.
Lorganizzazione tornata
sulle prime pagine dei giornali in seguito alla decapitazione dei giornalisti americani
James Foley e Steven Sotloff
a causa dellarrogante politica
estera nei confronti dello stato
islamico da parte degli Stati
Uniti. Dopo questi omicidi
atroci il governo americano si
mosso per contrastare lISIS
attraverso raid aerei e, proprio
in queste ultime ore, i media
riferiscono che il leader attuale
sia stato ferito.
Tuttavia, come spesso succede in questi casi, le informazioni sono confuse e ci giungono notizie differenti:
il Comando Centrale americano (Centcom) riferisce di aver colpito il leader islamico attraverso un attacco
aereo nella zona di Mosul, in Iraq. Al contrario, il ministero di Baghdad sostiene che lattacco sia stato compiuto dallintelligence irachena ad Al Qaim. In Italia il pericolo maggiore costituito da possibili attacchi a
Roma e in particolar modo alla Citt del Vaticano, essendo il centro nevralgico del cattolicesimo occidentale.
Unaltra piaga per lEuropa larruolamento di musulmani occidentali a sostegno del causa dellISIS: infatti
lONU in questi ultimi giorni ha allertato lEuropa che 15mila foreign fighters sono partiti alla volta di Iraq
e Siria per combattere con lISIS.
In conclusione si pu affermare che i governi dovrebbero prendere iniziative militari per debellare questa
minaccia per la sicurezza degli Stati occidentali. Gli USA, col presidente Obama, non vogliono trattare coi
terroristi, volendo eliminare la minaccia estremista. Sar unintervento massiccio del governo americano a
porre fine a questa assurdit? Non possiamo saperlo, ma si spera che questo clima di terrore e queste morti
ingiuste finiscano presto.

Alessandro

INTERVISTA

Intervista ai Rappresentati
A

nche questanno vi proponiamo la tradizionale intervista ai rappresentanti distituto. Sono stati rie-letti Gabriele
e Andrea, che ormai ci rappresentano da 3 anni, insieme a Giulia, che frequenta il liceo linguistico nella sede di San
Giuliano, e Francesco, della 4^A scientifico. Ci auguriamo che insieme possano rappresentarci al meglio e cogliamo
loccasione per augurare a tutti un buon anno scolastico!

Gabriele Di Giacomo

Se potessi tornare indietro nel tempo, cambieresti qualcosa?


Assolutamente no, sono soddisfattissimo di ci che sono e siamo riusciti a fare in questi anni, le proposte che sono
state portate avanti e le battaglie che siamo riusciti a vincere.
Cosa significa per te essere rappresentante distituto?
Per me essere rappresentante distituto il modo in cui posso darmi da fare ed essere utile alla mia scuola e ai miei
compagni. A volte anche un divertimento ma allo stesso tempo ci sono periodi in cui non tutto va come vorresti, gli
impegni sono molti e ti ritrovi a chiederti chi te lha fatto fare; nonostante questo, fortunatamente, la voglia di lavorare
riuscita sempre a spingermi oltre.
Qual , secondo te, il problema della scuola italiana?
Come ho gi detto milioni di volte il problema della scuola italiana la burocrazia.
Siamo tutti (professori, studenti ecc.) succubi di questa enorme macchina dagli ingranaggi lentissimi e cos tutto ci
che potrebbe essere svolto in pochi minuti diventa un processo lunghissimo e macchinoso, del quale molto spesso ci
si stanca e da cui non riusciamo a liberarci.
Pensi che andr a buon fine la collaborazione con gli altri tre rappresentanti?
Ormai il terzo anno che io e Sorichetti veniamo eletti insieme e questo di sicuro ci aiuta e ci ha permesso di riuscire
a collaborare in maniera costruttiva sia tra di noi che con gli altri organi scolastici; allo stesso modo penso che riusciremo ad instaurare un rapporto produttivo anche con Francesco e Giulia che si sono dimostrati persone intelligenti
e con le quali si possono raggiungere nuovi obbiettivi che stiamo ponendo in questi giorni grazie anche allaiuto del
comitato studentesco.

Andrea Sorichetti

Pensi di aver fatto un buon lavoro gli scorsi anni?


Tutto sommato s, per quel che mi riguarda sono contento del mio operato e di quello di chi stato rappresentante con
me, anche se per queste cose sono un perfezionista e spesso vorrei poter fare di pi. I risultati, sulla distanza, si sono
visti e di questo sono contento.
Cosa significa per te essere rappresentante distituto?
E una domanda che mi sono posto pi volte e a cui non so bene come rispondere. Sicuramente la vedo come
unopportunit di far interessare altre persone al vivere la scuola in un modo diverso, soprattutto perch mi piace pensare che le assemblee che propongo possano lasciare qualcosa a chi partecipa, proprio come succedeva a me quando
stavo dallaltra parte.
Qual , secondo te, il problema della scuola italiana?
Purtroppo il Liceo Primo Levi solo una delle innumerevoli scuole in Italia, quindi la mia visione non pu che essere
influenzata da quello che vedo nel nostro istituto.
I problemi della scuola sono molti, a partire dalleccessiva burocrazia che macchina alle sue spalle fino ad arrivare a
delle decisione parecchio sconsiderate di chi la scuola la vede solo come unistituzione generica e non sa pi effettivamente cosa significhi essere uno studente del 2014.
In sostanza credo che i problemi principali delle scuole siano rappresentati da chi prende decisioni senza effettivamente ragionare su cosa possa essere davvero daiuto a studenti e professori e cosa potrebbe invece rendere il loro
lavoro pi complicato, senza contare che personalmente trovo che la presenza troppo influente dei genitori allinterno

INTERVISTA

della sfera decisionale delle scuole sia molto spesso dannosa


Pensi che andr a buon fine la collaborazione con gli altri tre rappresentanti?
Io e Gabriele ormai lavoriamo fianco a fianco da tre anni e ci conosciamo molto bene, quindi so che con lui posso star
tranquillo anche se spesso ci si vomita insulti addosso reciprocamente per lo stress, mentre Francesco e Giulia li conosco ancora troppo poco per poter fare previsioni, ma spero riescano a rendersi conto in fretta di cosa significa fare
i rappresentanti distituto e spero che la nostra collaborazione vada per il meglio.

Giulia Bocchiola

Come pensi di poter integrare al massimo il linguistico con la sede?


Io penso che da un paio danni a questa parte ci siano stati dei grandi progressi per quanto riguarda lintegrazione
del linguistico con la sede di San Donato e quindi mi piacerebbe continuare il lavoro iniziato gli anni precedenti,
mantenendo i rapporti con la sede attraverso assemblee, progetti, lavori e perch no, magari proponendo esperienze
culturali comuni.
Cosa significa per te essere rappresentante di istituto?
Credo che essere rappresentate distituto significhi saper ascoltare la voce di tutti gli studenti che si rappresenta, avere
pazienza, prendersi responsabilit e cercare, nel nostro piccolo, di cambiare qualcosa.
Qual , secondo te, il problema della scuola italiana?
Al giorno doggi, purtroppo, la scuola italiana piena di problemi: dallestenuante burocrazia, al cambio continuo dei
professori; dalla scuola obsoleta, alle strutture fatiscenti. Credo per, che uno dei problemi pi grandi, spesso, sia la
mancanza di passione di molti docenti.
Pensi che andr a buon fine la collaborazione con gli altri rappresentanti?
Ho avuto modo di incontrare poche volte gli altri rappresentati distituto in carica con me, ma da quello che ho potuto
vedere e sentire, credo che siano ragazzi in gamba e che tengano molto alla scuola, quindi penso proprio che la nostra
collaborazione oltre ad andare a buon fine, dar buoni risultati.

Francesco Di Rauso

Riuscirai a collaborare al meglio con gli altri rappresentanti nonostante le differenze evidenziate dallultima assemblea?
Non credo che ci saranno problemi nel collaborare con gli altri rappresentanti. Dopo tutto, abbiamo lo stesso obbiettivo: rendere migliore la scuola e il suo sistema.
Cosa significa per te essere rappresentante distituto?
Essere rappresentante distituto vuole dire essere la voce di tutti i componenti dellistituto. Raccolgo le proposte e le
porto ai piani alti per scoprire se approvarle o negarle.
Qual , secondo te, il problema della scuola italiana?
A parte i problemi economici, che sono ovunque, nella maggior parte delle scuole italiane mancano lo spirito diniziativa
per nuove attivit, la tolleranza nei confronti di persone diverse e la collaborazione anche tra compagni della stessa
classe. Sono stato in abbastanza scuole italiane per poterlo dire per esperienza.
Ti aspettavi di essere eletto?
Non sapevo cosa aspettarmi dalla nomina, poich non sapevo quali fossero gli interessi dei votanti e cosa pensassero

di me. Ho atteso con calma il giorno della nomina.

Alice, Caterina, Chiara

ESPERIENZE
Ciao mamma, io parto!

ra questo uno dei tanti slogan che aveva ideato lanno scorso Intercultura, associazione che come tante
altre permette a centinaia di ragazzi ogni anno di salpare alla scoperta dei cinque continenti.
Vivere e studiare per un periodo allestero unesperienza che arricchisce le persone, che fa rendere conto
di poter realizzare cose che prima non ci si credeva in grado di fare e fa scoprire di possedere risorse che
nemmeno si immaginava di avere.
Gli insegnamenti che si ricevono durante un viaggio allestero sono moltissimi! Ma uno in particolare mi affascina pi degli altri: appena arrivati ci si ritrova completamente soli, in un angolo da cui bisogna trovare la
propria strada per poter essere accettato in una societ con una diversa cultura, diverse tradizioni e usanze.
Molti ragazzi nella nostra scuola sono partiti per vivere una fantastica esperienza allestero lo scorso anno
scolastico, quindi ho deciso di raccogliere le loro esperienze e di raccontarle in modo che tutti noi possiamo
in qualche modo immedesimarci in loro e vedere e conoscere attraverso i loro racconti un piccolo pezzetto
del mondo che hanno conosciuto.
Marcella Franco, una anno in Germania
Sono partita il 12 Ottobre dellanno scorso per la Germania, pi precisamente Amburgo. La famiglia ospitante (che io gi conoscevo, perch aveva ospitato mio fratello 3 anni fa) venuta a prendermi in stazione e,
sar sincera, il primo impatto non stato dei migliori. I tedeschi sono conosciuti come persone molto fredde,
severe e riservate, ebbene proprio cos e mi sono resa conto di questo subito, al momento dellincontro: per
salutarmi mi hanno abbracciata, ma non ti immaginare uno di quegli abbracci calorosi da italiani, no, era pi
uno sfiorarsi, un contatto che manteneva le distanze.
Allinizio non capivo assolutamente niente; ho studiato tedesco alle medie, ma subito dopo lesame di terza
media, ho rimosso tutto ci che avevo imparato. Unaltra grande difficolt stata la scuola. Mi immaginavo
un ingresso in classe tipico dei film americani, tutti gli occhi puntati addosso; ma io sono partita per la
Germania non per gli Stati Uniti, per cui se i loro occhi erano rivolti verso di me, se ne sono guardati bene
dal farlo notare. Ho dovuto vincere la mia timidezza, perch di certo loro non venivano a cercarmi, dovevo
essere io ad inserirmi nelle loro vite e a cercare di creare un legame. Alla fine di questa esperienza posso
dire di esserci riuscita. I primi giorni sei la novit, ma la cosa difficile diventare la quotidianit, diventare
parte integrante della classe e di una compagnia. Oltre alle difficolt con i compagni di classe, ci sono stati i
numerosi ostacoli con lo studio. Spesso ci lamentiamo di quanto siano noiose e pesanti le nostre lezioni, ma
niente in confronto al passare 6/7 ore seduto al banco senza capire niente. Avrei dato qualsiasi cosa per poter
capire pi parole possibili, partecipare ed essere in grado di fare i compiti.
La mia giornata tipo: uscivo di casa verso le 7.40, a parte il mercoled che entravo a scuola alle 10. La giornata
scolastica non era mai uguale, non avevo orari fissi, dipendeva tutto dalle lezioni che avevo scelto; capitavano giorni in cui avevo solo 4 ore e altri in cui ne avevo 8. Tra una lezione e laltra avevamo un intervallo
di mezzora o 15 minuti, che io trascorrevo con un gruppo di 9 ragazze, che diventato il mio gruppo. Nel
pomeriggio studiavo se cerano compiti, uscivo con amici e in pi facevo atletica. Il sabato non andavo a
scuola per cui venerd e sabato sera li trascorrevo tra una festa e unaltra. I miei genitori erano simpaticissimi. Mio fratello di 12 anni era tenerissimo. La sorella maggiore, Anne, ha 20 anni, era molto molto molto
introversa, non mi parlava quasi mai. Mi chiedi se mi sento cambiata e la mia risposta si. inevitabile.
vivere un anno in unaltra citt, senza la tua famiglia, gli amici, il dover parlare unaltra lingua, imparare a
cavarsela da soli...sono tutte cose che segnano profondamente e determinano il carattere di una persona.
stata unesperienza intensa, piena di alti e bassi, momenti difficili in cui mi sentivo sola e contavo i giorni
che mi separavano dal ritorno, e momenti meravigliosi in cui sognavo una vita l e non volevo pi tornare. Il
ritorno non stato semplice, ma ho imparato una cosa: questa esperienza non finita e ci che ho imparato
stando l, ci che mi ha fatto crescere, viene fuori adesso. Ho una seconda famiglia in Germania, amici tedeschi, brasiliani, argentini, cinesi, americani...ho vissuto in unaltra citt e grazie alla mia associazione ho

ESPERIENZE

conosciuto ragazzi provenienti da tutti il mondo, con culture e modi di fare che siamo soliti definire strani,
quando in realt sono semplicemente diversi. Ma alla fine siamo tutti giovani, abbiamo gli stessi interessi, le
stesse speranze e in mezzo alle tante diversit abbiamo anche molto in comune.
Beatrice Ciani, un anno negli USA
Io sono stata in Tennessee per 9 mesi. La mia primissima impressione stata wow, qui tutto pi
grande!. Una delle prime differenze che ho notato stato il fatto che l tutti si muovono sempre in macchina
e che le persone sono molto pi cordiali. La differenza pi grande per, stata sicuramente il fatto che abbiano pistole e fucili ovunque, il che mi ha un po scioccata allinizio.
Non ricordo di aver vissuto grandi difficolt, ad eccezione di alcuni momenti in cui mi sentivo sola o spaesata, ma niente di drammatico.
La mia giornata iniziava alle 5.15 del mattino, prendevo il bus giallo (quello che si vede in tutti i film), svolgevo 4 lezioni da unora e quaranta minuti (con mezzora di pausa pranzo e mezzora di intervallo) e poi due
volte a settimana avevo lincontro con il DECA club. Il venerd cerano le partite di football o basketball per
cui rimanevo a scuola con amici fino a sera. Il weekend invece andavo al cinema o in citt.
Mi sono trovata benissimo nella mia famiglia, anche perch la mia host mom ci lasciava molta libert e
quindi con la mia compagna di stanza\amica sembrava pi di essere in college che in una famiglia. Mi sento
sicuramente cambiatissima. Vedo le cose secondo una prospettiva diversa e il mondo mi spaventa meno, ho
imparato a convivere con me stessa e ad accettare le differenze degli altri. Ho rivalutato molto lItalia e la
scuola italiana, ed allo stesso tempo ho conosciuto ed apprezzato lAmerica negli aspetti che mi sono stati
accessibili. Il valore pi grande che ho tratto stato sicuramente la rete di amicizie vere e sincere che ho tessuto. In primis ho rafforzato i rapporti con i miei amici in Italia che si sono mostrati veri e con cui mi sono
sentita per tutta la durata dellesperienza e che mi hanno aiutata molto a reinserirmi al mio rientro, ma ho
anche costruito dei rapporti meravigliosi con le persone che ho incontrato l, e che mi porter sempre nel
cuore.
Lorenzo Brogioni, un anno negli USA
Sono stato a Prior Lake, in Minnesota, dove ho trascorso 10 mesi. La prima impressione che ho avuto stata
che tutte le persone fossero molto cordiali e che quello fosse un posto favoloso.
La prima differenza in assoluto che ho notato stata che gli americani non si salutano dandosi un bacio sulla
guancia (ho fatto anche una figuraccia con una amica di mia sorella). Unaltra differenza che le distanze
sono molto pi grandi e i ragazzi sono completamente autonomi gi da 16 anni. Non ricordo di aver avuto
grandissime difficolt a parte il fatto di aver sentito un po la mancanza di casa sotto periodo natalizio. La
mia giornata tipo cominciava verso le 6, e dopo aver fatto una passeggiata con il cane in mezzo alla neve,
facevo colazione e andavo a scuola verso le 7:15. Finivo i compiti per la giornata e alle 8 iniziava la prima
lezione, avevo 40 minuti a disposizione tra le 10 e l1 per pranzare, la scuola finiva alle 3 e subito dopo avevo
gli allenamenti. Verso le sei tornavo a casa, cenavo e facevo i compiti.
Ora che sono tornato mi sento molto cambiato. Vedo tutto con occhi diversi. Credo di essere meno superficiale. Conoscere una cultura diversa dalla tua apre la mente a idee completamente nuove che non mi sarebbero mai passate per la testa prima.
Il valore pi grande che ho tratto da questa esperienza sta nei rapporti con le persone. Ho avuto la possibilit di ricominciare da capo la mia vita. In 10 mesi si riesce ad instaurare legami che in 17 anni della propria
vita non si mai riusciti a instaurare. Ho conosciuto cos tante persone e alcune di queste hanno avuto un
grande impatto sulla mia vita. Mi hanno motivato a fare meglio, a dare sempre di pi.
Pietro Camisa, un anno negli USA
Allora, io sono stato da agosto 2013 a luglio 2014 negli Stati Uniti, a Phoenix, capitale dellArizona. Tra le
cose che ho notato di primo impatto cerano semplici dettagli come le enormi dimensioni delle macchine,
delle strade, il fatto che ci fossero Cactus ovunque, ma soprattutto sono stato subito sorpreso dal caldo
(in estate arriva intorno ai 46-48 C). Da un altro punto di vista, mi hanno stupito anche la disponibilit e
gentilezza delle persone, per quanto riuscissi a capire quello che dicevano... Appunto una delle difficolt

10

ESPERIENZE

principali allinizio stata capire bene la lingua e riuscire a rispondere in modo sciolto senza sembrare
stupido ogni volta che aprivo bocca. Oltre a questi problemucci iniziali, stato piuttosto difficile abiutuarsi
alle dinamiche della vita sociale, con gli amici, in famiglia o a scuola. Anche questa per, stata solo una
questione di tempo! Penso che sia stato proprio attraversando e superando tutte le difficolt sul percorso che
questa esperienza mi ha cambiato, e mi ha aperto gli occhi non solo verso una societ e una cultura di cui
prima sapevo poco, ma anche su alcuni aspetti di me stesso, che altrimenti non sarebbero mai venuti fuori.
unesperienza speciale che sicuramente consiglierei a chiunque. Poi fantastico arrivare a pensare e sognare
in inglese, ti rende in grado di vedere le cose da tutta un altra prospettiva.
Emma Savio, 6 mesi in Australia
Io sono stata a Sydney per 6 mesi, precisamente a Kings Langley una sorta di periferia della citt che potevo
raggiungere facilmente in treno in una 20ina di minuti.
La mia primissima impressione stata molto positiva soprattutto perch sono stata accolta dalla mia
famiglia con un grande calore e il mio arrivo stato atteso per tantissimo tempo. Nel viaggio che ho fatto
dallaeroporto a casa ho avuto la possibilit di passare attraverso il centro della citt e mi sembrata cos
grande che mi sentivo talmente piccola e inferiore da non poter affrontare quello che mi sarebbe toccato.
Le prime differenze sicuramente le ho trovate nei rapporti con i miei coetanei, infatti loro sono molto chiusi
mentalmente e quindi il loro approccio stato molto distaccato. Questa situazione lho affrontata con molta
calma: avevo al mio fianco la mia famiglia che cercava di farmi vivere tutto questo nel modo pi positivo
possibile e poi piano piano quello che mi aspettavo, ovvero il tentativo di instaurare delle amicizie, arrivato, e le cose sono andate sempre meglio.
La mattina andavo a scuola e pranzavo l nella mensa della scuola, dove succede a grandi linee quello che si
vede nei film. La mia famiglia era la mia famiglia vera: i cugini di mia mamma, infatti, mi hanno ospitata e
trattata come una figlia, tant che nei weekend e nei periodi festivi sono stati talmente bravi e interessati al
fatto che la mia permanenza fosse il pi piacevole possibile, che mi hanno portata in tutti i posti visitabili
che si possono immaginare! Poi con una serie di agganci, ho trovato un lavoro in un negozio di alimenti
(indovina un po...?!) italiano dove tra laltro mi pagavano pi che profumatamente!
Devo ammettere di sentirmi molto cambiata ma sono sempre la stessa persona, non sono n pi bella, n pi
brava, n tantomeno pi responsabile, sono sicuramente molto pi positiva e fiduciosa in quello che potr
essere il mio futuro e fondamentalmente non sono pi terrorizzata da quello che mi aspetta. Sono aperta e
determinata ad accettare e superare tutti gli ostacoli che mi si porranno davanti nel percorso della mia vita.
Ho intrapreso questo viaggio soprattutto per una questione egoistica: avevo passato un brutto periodo in
famiglia e pensavo che prendere del tempo ESCLUSIVAMENTE per me stessa, cambiando aria, sarebbe stato
utile per la mia persona, ma nel corso del viaggio ho capito che non avrei mai potuto raggiungere un equilibrio interiore, una pace e una serenit, se non avessi avuto al mio fianco tutte le persone che mi hanno aiutata durante lesperienza. Ho capito quindi che la felicit non la si trova in s stessi n nel posto in cui sei, ma
la trovi nelle persone che TU scegli che stiano al tuo fianco. La felicit vera quando condivisa (ringrazio
il mio prof di religione per avermi dato questa citazione) e spero che tutti possiate scegliervi le persone con
cui vivere, perch saranno loro a cambiare il vostro modo di affrontare il mondo e la vita.
Per vedere le foto delle esperienze dei ragazzi, inquadrate con il vostro smartphone il codice QR in copertina
oppure seguite il link omniablog.altervista.org per andare sul nostro blog e leggere larticolo completo!
Arianna

11

ESPERIENZE
Stage
Da parecchi anni nel nostro liceo aperta

uniniziativa per i ragazzi di terza e quarta superiore che prevede uno stage lavorativo nel periodo
delle vacanze estive, della durata di due settimane.

Il Primo Levi stato uno dei primi licei ad offrire


questa opportunit ai ragazzi: infatti in passato
questa risorsa era riservata soprattutto agli alunni degli istituti tecnici. La referente del progetto,
la prof.ssa Bacci, da anni si occupa delliniziativa.
La docente, verso la fine dellanno scolastico passa personalmente nelle classi lasciando un modulo di pre iscrizione nel quale i ragazzi scelgono
lindirizzo desiderato. In seguito, dei tutor tengono
una lezione pomeridiana per indirizzare gli interessati verso uno stage che rispecchi le loro attitudini,
e in questa sede avviene la vera e propria iscrizione.

Alla fine dellesperienza coloro che hanno partecipato riceveranno un attestato che servir per il
credito scolastico. Questanno il progetto ha visto
la collaborazione delle riviste Sciare e Golf, della

casa editrice Principato, del Policlinico di San


Donato e dei Comuni di San Donato, San Giuliano e Peschiera. I ragazzi sono rimasti molto
entusiasti per le attivit svolte, soprattutto gli
stagisti del Policlinico che hanno avuto la possibilit di assistere ad un intervento chirurgico.
Il 19 ottobre si svolta la cerimonia della consegna degli attestati alla quale hanno partecipato
il Sindaco di San Donato Andrea Checchi, la
dottoressa Lucato, la dott.ssa Cuppone (direttrice sanitaria del Policlinico di SDM), la dott.ssa
Torri e il dott. Torcello della casa editrice Principato, la DS Concetta Pragliola, la sig.ra Paola
Formica, la DSGA Lorena Orr e infine, ultima
ma non per importanza, la professoressa Bacci.

Per questanno ci sono importanti novit da


parte del Ministero che sta dando parecchia importanza al rapporto scuola-lavoro; pertanto
tutor di aziende verranno durante lanno scolastico ad approfondire le possibilit nel mondo
del lavoro per i giovani. I 50 studenti che hanno
aderito al progetto hanno espresso pareri molto
positivi sullesperienza, perci noi invitiamo
tutti coloro che sono interessati a rivolgersi alle
prof.ssa Bacci, perch oltre al canonico studio
sui libri anche importante capire la realt che
ci circonda. Certamente con due settimane di
stage non potremo dire di aver imparato tutto,
ma unesperienza fondamentale per crescere e
confrontarci con un mondo che prima o poi ci
toccher affrontare.
Alessandro

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MUSICA

Scandinavia ed Islanda: una continua fonte di ispirazione musicale

Forse non tutti sanno che i Paesi scandinavi e lIslanda

negli ultimi anni stanno guadagnando grande prestigio in campo musicale e che gli appassionati del metal
e del post-rock possono contare su band come Dimmu
Borgir, Opeth, Nightwish, Insomnium e Sigur Rs. Per
capire lo spirito di queste zone basta considerare che
in Finlandia esistono cinquantadue band metal ogni
centomila abitanti. Ma quali sono queste band? Citarle tutte sarebbe impossibile, ma certamente due di
queste sono rstir ed Avatar, entrambe venute in
tour in Italia.

tempo cos breve, facendo incetta di fan. Lultimo


album, Hail the apocalypse, unisce infatti parti di
cantato pulito, simili a ninna nanne dal tono profondo, a growl gutturali che lasciano senza fiato,
pezzi melodici a riff di chitarre elettriche, il tutto
dominato da sonorit oniriche e circensi.

Gli rstir, formatisi nel 2008, rappresentano il lato


dolce e folk dellIslanda: la maggior parte dei brani
presenta elementi di musica classica, con una spiccata
abilit nelluso del violino. Tutti i membri del gruppo
sono anche cantanti, divenuti famosi per aver cantato
una litania islandese in una stazione. Pubblicheranno
a breve il loro terzo album, Hvel, il cui primo singolo,
Things you said, continua a racchiudere lessenza del
gruppo: grande attenzione alla natura, malinconia, ma
anche slancio alla vita.

Laltro gruppo sono gli Avatar. Di genere decisamente


pi forte, hanno scalato la scena metal prima come
supporter in Svezia di Megadeth e Slayer, poi nel tour
europeo degli Avenged Sevenfold. Quello che colpisce
di questo gruppo quanto si siano perfezionati in un

Non c dubbio che continueranno a stupire gli ascoltatori, come hanno fatto in Italia grazie anche
al loro look eccentrico e allabilit di stare sul palco (nonostante la poca esperienza, i membri della
band riescono ad eseguire assoli incrociati o costruire intricati riff seguendo tempi folli scanditi da
headbanging). Inoltre, hanno deciso di tornare in
Italia il 15 novembre a Romagnano e pu darsi che,
da band emergente, si affermino saldamente nel
panorama musicale metal.
Monica

13

ARTE
I am the one who knocks

Breaking Bad, la famosissima serie televisiva scritta e girata da Vince Gilligan e trasmessa sulla AMC, viene
definita la migliore del suo genere fino ad oggi.
Ragazzi, adulti e anziani vengono trascinati in questo climax discendente di eventi che rende la serie unica e
imperdibile, sia per la sua struttura e la sua storia, sia per i personaggi unici, interpretati attraverso le egregie
performances dei protagonisti Walter White (Bryan Cranston) e Jesse Pinkman (Aaron Paul).
Ora giusto fare un breve excursus sulla serie, senza rivelarne i punti salienti (per non farvi gridare allo
spoiler e minacciarmi di morte).

Se scopriste di avere un cancro ai polmoni che non vi lascia speranza di una lunga vita, non fareste di tutto
per preservare il benessere della vostra famiglia? Non vi spingereste al limite pur di permettere un futuro ai
vostri cari? Beh, forse voi no, ma Walter White s, e ce lo ha dimostrato al meglio.
Un normalissimo insegnante di chimica di una normalissima scuola che vive in una normalissima citt del
New Mexico con la sua normalissima famiglia ha solo un problema: questa normalit non gli va a genio e,
quando scopre di avere una malattia terminale, decide di cambiare le cose. Si da il caso che questo normale
professore di chimica abbia delle conoscenze della sua materia molto avanzate, ma quanto? Tanto avanzate
da produrre la metanfetamina pi pura del paese, se non del mondo intero, e questo gli assicurer moltissimo denaro ma anche moltissimi problemi e ancor di pi moltissimi nemici.
Facendo squadra col giovane Jesse Pinkman, uno spacciatore tossicodipendente dalle abitudini parecchio
discutibili, affronter disavventure come trovare cadaveri sciolti in vasche da bagno e montagne di soldi
da non saper dove nascondere. Il loro rapporto, unico nel suo genere, caratterizzato da un continuo sentimento di odio e amore che li accompagner fino alla fine della serie. La serie inoltre responsabile della
creazione di quelli che sono tra i migliori antagonisti della televisione di sempre, passando dal pazzoide Tuco
Salamanca al serio e impassibile re del traffico di droga Gustavo Fring, nemesi per eccellenza di Walt.
Ora che sapete abbastanza di questa serie sensazionale e accattivante, potete sedervi davanti al computer,
liberarvi la mente e guardarla tutta in poco pi di un mese (come ha fatto il sottoscritto).
Buona visione!
Francesco

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ARTE
La Vita Sogno
Il Mondo tra Realt e Finzione

Il dubbio che la realt in cui viviamo possa essere


pura finzione un tema molto ricorrente nella letteratura e cinematografia sia antica che moderna. Il
primo di cui abbiamo traccia Cartesio che nel 1600
inizi a chiedersi se i nostri sensi siano cos affidabili
da distinguere quando realt e quando sogno. Suo
contemporaneo fu lautore Pedro Caldern De La
Barca che scrisse un dramma proprio sulla domanda
di Cartesio e che divent un autentico capolavoro
del teatro barocco.

Lopera narra la storia del protagonista Sigismondo,


principe di Polonia. Le stelle prima della sua nascita avevano predetto al padre che il figlio si sarebbe
trasformato in un principe terribile e cruento, per
evitare ci e per salvaguardare il futuro del suo
regno, il re alla sua nascita decide di chiuderlo in
una torre isolata. Qui Sigismondo, ignaro completamente delle sue reali origini, vive in un triste stato di
prigionia dove l unico contatto con la realt esterna
la sua guardia. Quando il figlio diventato ormai
adulto, il re, preso dai sensi di colpa, non sa pi se la
sua sia stata una scelta giusta e se abbia fatto bene
a credere alle stelle. Cos per dimostrare al popolo
che ha sempre agito in loro salvaguardia e che non
sta usurpando il trono al figlio, escogita un piano:
far ritornare il figlio e gli affider il potere, se si
comporter bene diventer re, ma se le stelle non
avranno sbagliato la loro predizione ed egli si riveler un cattivo monarca,allora dopo un giorno da
principe, la notte stessa lo riporter nella torre e gli
dir che stato tutto un sogno. Arrivato a palazzo,
Sigismondo del tutto stupito ed elettrizzato dalla

diversit di quel mondo, si sente finalmente libero,


scopre nuove emozioni, vede per la prima volta una
donna e capisce cos lamore, si sente amato dal
padre e acclamato dal suo popolo, ma tutto destinato a finire. Egli, infatti, incapace di controllare
dentro di s il peso di quelle stravolgenti novit,
si rivela il principe sanguinario e cruento come
era stato predetto e nella notte viene riportato alla
torre e gli vien detto che stato tutto un sogno. In
questo stato di finzione e menzogna, Sigismondo
totalmente confuso, pensa che se quello che ha
sognato solo un sogno e ancora lo ricorda cosi in
modo perfetto tanto da sembragli di averlo vissuto
veramente, allora tutto quello che gli sembra reale
potrebbe essere un sogno.
Ed proprio a questo punto che Sigisismondo recita
il monologo, a parer mio, pi bello di tutta lopera:

[...]e nel mondo in conclusione, tutti sognano ci che


sono, ma nessuno lo comprende. Io sogno che qui mi
trovo da questi ceppi fiaccato
e ho sognato di vedermi in pi
lieta condizione. Cos la vita?
Delirio. Cos la vita? Illusione,
appena chimera ed ombra, e
il massimo bene un nulla,
perch tutta la vita sogno, e i
sogni, sogni sono.
La vida es sueo, unopera ricca di interrogativi molto attuali, intensa e appassionante che consiglio a tutti coloro che abbiano voglia di immergersi nel conflitto tra
libert e destino, tra verit e ingannevole apparenza.
Beatrice
thegirlwiththeredcoat.blogspot.it

15

ARTE
I Girasoli di Vincent Van Gogh
Tutto ci che ci troviamo di fronte altro non che
un immenso strato di colore, di cui la Natura la
pi maestosa portatrice.
Nelle sue infinite sfumature racchiude pura bellezza e misterioso pericolo.
Lartista in grado di racchiudere nella sua opera
un frammento della magia concreta di un semplice
fiore: unammirazione non ancora del tutto oppressa dal distruttivo desiderio di dominio e superiorit
che luomo prova.
Rappresentare la semplicit pu diventare estremamente complesso; riprodurre le incomparabili armonie della natura impossibile, ed infatti non
ci che il pittore ha come fine. Il colore steso su tela
vuole riprodurre il reale nella forma in cui viene
concepito dallanimo del poeta, privandolo dello
strato di oggettivit che quotidianamente lo ricopre.
Tra limmensa variet di elementi di cui la Natura
composta,proprio il Girasole, uno tra i pi sgargianti doni della terra, stato scelto come immagine da interpretare.
La maestria dellartista innegabile, ci che sembra
dare vita al foglio sono le corte ed agili pennellate
che contraddistinguono lo stile di Van Gogh.
Il colore d cos vita al movimento, sottolineando
il tema della preziosit del tempo, dellimportanza
che ogni attimo racchiude. Come dice Peter Weir,
personaggio del film lattimo fuggente Lo stesso
fiore che oggi sboccia domani appassir
Lopera sembra essere attraversata da linfa vitale;
ogni fiore appare fragile, mosso da una leggera
brezza, ed allo stesso tempo sembra sprigionare
luce.
Van Gogh era un profondo amante del Giallo, simbolo di gioia e speranza.

Lopera dominata da una pura luminosit, della


quale non si riesce a cogliere la provenienza, poich
si presenta sotto forma di un intensit uniforme,
quasi come se fossero i fiori stessi a sprigionarla.
I colori principali (lazzurro, il giallo e il verde) sono i
pi vicini alla concezione di natura calma e benevola
che in ognuno di noi sopravvive.
Unaltra fondamentale caratteristica dei Girasoli di
Van Gogh rappresentata dallo spessore del versato
sulla tela, che vuole darne volume, vuole rendere ci
che altrimenti resterebbe piatto e monotono, il pi
possibile concreto, mobile, percettibile: vivo.
Il pittore realizz una serie di tele con questo stesso
soggetto, a lui molto caro, da come si deduce anche
dalle lettere mandate al fratello Theo, in cui scrisse:
Il girasole mio, in un certo senso.
Il Girasole potrebbe essere concepito come una
metafora dellumano, intento ad inseguire la sua
luce, ed in grado di sprigionarne a sua volta, fino a
quando la linfa in lui non smetta di scorrere.
Un ultimo interessante particolare il fatto che
lartista abbia firmato la propria opera allinterno del
quadro, quasi al centro di esso.
Ci sottolinea lo stretto legame che si instaura inevitabilmente tra autore ed opera, la quale non altro
che una concretizzazione del mondo interiore di colui che lha creata.
Il vaso dal quale i fiori gialli si diramano pu cos diventare la personificazione di colui che lha dipinta:
un Van Gogh gioioso, felice, estasiato dalla bellezza
che solo i figli della sua amata terra possono conferirgli.
Ogni fiore appassir, cos come ogni uomo morir,
ma il ricordo di questo mai si disperder completamente; tutto ci che ha vissuto pu continuare a
risplendere, cos come la serena luce che avvolge i
fiori sulla tela potr, accarezzare gli occhi di tutti
coloro che siano intenti ad ammirarli, verso i quali
i Girasoli di Van Gogh saranno volti, indicando il
fatto che ognuno di noi un Sole, a suo modo.
La natura ha ancora tanto da insegnarci, e per fortuna qualcuno se ne accorto.
Jacopo

16

RACCONTI
Il cane nero

Era sul balcone. Il busto proteso gi oltre la ringhiera. Come era vicino lasfalto sottostante.
Era nero, tanto quanto era buia quella notte. Lavrebbe inghiottita. Non inghiottita come
tante volte aveva pensato che avrebbe potuto fare il buio che portava dentro, inghiottita
fisicamente. Soffiava un vento debole e gelido che le pungeva gli zigomi. Sarebbe bastata
una piccola spinta, sarebbe bastato sbilanciarsi leggermente in avanti. Il cane nero laveva
raggiunta ancora una volta. Con quel suo orribile fetore di morte in bocca e quegli occhi incendiati di un fuoco che divora tutto quello che trova sul suo cammino. Il pelo scarmigliato
e laspetto emaciato. Gli si potevano contare le costole. Laura lo accolse con la spossatezza
di sempre. Dopo averle ringhiato a lungo, le morse le caviglie. Le si insinu dentro, fino alle
ossa. Abbaiava forte, le rimbombava nel cervello, nelle membra, nel sangue quellululato rabbioso. Le luci dei lampioni erano lontane e fioche, come lucciole vecchie e stanche. Le strade
del quartiere deserte. Vi si poteva ascoltare la solitudine camminarci silenziosa. Il pavimento
del balcone in cotto rosso era freddo al tatto sotto i piedi di Laura, la vestaglia da notte non la
copriva dal freddo. I capelli ancora non completamente asciutti, neri, appiccicati alle spalle.
Fremiti violenti scuotevano il suo corpo. Il cane la stava divorando. Si nutriva di tutti i suoi
pensieri positivi, dei barlumi di una speranza. Divorava la felicit, la stava svuotando della
vita. Soli, nel buio, non si brilla. Laura lo sapeva bene. Lo aveva imparato nel corso della sua
vita. Marco. Come era lontano. Cosa avrebbe pensato se lavesse vista su quel balcone, con
quellirrefrenabile voglia di buttarsi di sotto. E il pensiero tornava ancora una volta a lui.
Egoista. Violento. Sbagliato. Lamore. Lacrime tiepide iniziarono a rigarle il volto prima che
Laura riuscisse a rendersene conto. Quel cane nero era sempre l, immobile, a fare la guardia al suo salto. Si sforz di allontanare ogni pensiero. La ringhiera smaltata di bianco era
fredda. Il ventre di Laura, che vi si appoggiava, aveva continui motivo di repulsione verso
quel metallo gelido. Un po come la repulsione di Laura per la vita. Quella vita che non riusciva a trovare un motivo per essere vissuta. Era sola. Nel buio. Poi dimprovviso i ricordi
sfondarono la porta della stanza in cui Laura li aveva costretti con doppia mandata di chiave.
Cosa avrebbe lasciato? Chi avrebbe pianto per lei? Era la soluzione uscire di scena da una
porta di servizio cos secondaria? Il viso di sua madre. Tanta luce. Il Natale. Suo padre che le
faceva i complimenti per lottimo voto nel suo primo compito in classe di liceo. E suo fratello.
Le litigate con lui. La distanza. La morte dei suoi che non aveva ancora assimilato. Grigio.
Le labbra di Marco. Rosso. Il bianco del vestito. Il viaggio di nozze. Il sesso. Laborto spontaneo. Nero. La testa inizi a girare. Un forte dolore le strinse il petto. Il cane nero le diede una
spinta. Perdita di equilibrio. Allindietro. Laura si ritrov riversa sul pavimento del balcone.
La percezione del mondo svan. Il freddo le si insinu fino al cuore. Il nulla dentro e fuori
di lei. Si rannicchi in posizione fetale. I fremiti ancora non lavevano abbandonata. Ma era
viva. Qualcosa, di quei pensieri, laveva tenuta in vita. Listinto di sopravvivenza aveva avuto
ancora una volta il sopravvento. Gli occhi si fecero pesanti. Le emozioni esplosero tutte insieme. I rimasugli della sua anima vagavano per quel luogo buio e dimenticato da Dio. Laura
chiuse gli occhi.
Mattia
mattichiostro.tumblr.com

RACCONTI

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Punto di rottura

Prima o poi tutti dobbiamo lasciare la vita, non si sa quando, se domani o tra tanti anni, con
gli occhi stanchi guarderemo lultima luce spegnersi con la stessa coscienza che quella sar
lultima volta che le iridi vedranno le cose amate; affrontare lultimo d con un sorriso tirato
tra le rughe, forse anche questo saggezza: essere consapevoli di s e della propria fine. Chi
non lo , conosce se stesso? No, e questo il peggior tipo di dolore mai conosciuto. Io non
sapevo chi ero, e forse non lo so nemmeno ora, e ci che mi accadde di certo non affievol i
problemi che ogni giorno i ragazzi della mia et affrontano. E cos, senza neanche darci peso,
con tutta la naturalezza possibile nellumano, oltrepassai con passo lungo una striscia di prato bagnata dalla fitta nebbia e dal nevischio di quella fredda mattina di febbraio. Forse il bello
di uscire prima dellalba il silenzio, nessuno tanto coraggioso da arrischiarsi ad uscire in
un mondo che pare catapultato in un universo in bianco e nero, dove la luce dei lampioni
illumina fiocamente piccoli cerchi della strada e rende le goccioline di acqua piccoli cristalli
intrappolati nelle ragnatele. Feci un ultimo passo. Poi i fari di un auto mi abbagliarono e un
tonfo sordo mi riemp le orecchie. Il tonfo del mio corpo contro il cofano del veicolo. Nonostante avessi gli occhi spalancati la mia vista si offusc e le luci sfarfallanti dei lampioni si
allontanarono, affievolendosi fino a spegnersi del tutto, percepii il ruvido dellasfalto sbattere
contro la nuca, le orecchie iniziarono a fischiare tanto forte da confondermi fino a farmi male
e una tempesta di dolore assordante si diram per tutta lestensione dei miei nervi, il sangue
mi pulsava nei timpani e, in alcuni momenti avevo freddo, in altri caldo. Strinsi i denti e con
le dita grattai lasfalto, tentai di respirare ma mi pareva di avere i polmoni schiacciati sotto un
peso, a quel punto anche quella sola azione era cos stancante Non mi sforzai pi, il cuore
si arrese. Ero forse morta? Si, ero morta. Ma non cera nessuna luce o creatura strana. Magari
era quello laldil. Con un respiro sorpreso e avido spalancai gli occhi e saltai seduta sul cemento, respirai veloce e mi portai la mano sul petto per sentire di nuovo il ritmico pulsare
del mio cuore. Avevo male ovunque ma la macchina era un po pi lontana di prima e non
portava segni della contusione, ma io s. Sentii il conducente imprecare contro di me.
-Alzati! Non ti ho mica investito, in fondo!- Non mi aveva investito?
-Guarda che razza di gente mi ritrovo davanti...!- Un attimo! Lui non aveva parlato, non
aveva proprio aperto bocca, ma lo avevo sentito parlare...
Cosa significava questo?
Chiara, Ilaria, Elena, Albina
Punto di Rottura un racconto scritto in 5 parti che usciranno con i 4 numeri di Omnia di questanno,
pi lultima parte sul blog (omniablog.altervista.org). Speriamo che questo esperimento possa incuriosirvi,
e per farvi appassionare al racconto abbiamo pensato di far partire un concorso fotografico con tema questa
storia. Inviate le foto che pi vi sembrano rappresentare o poter accompagnare il nostro racconto tramite la
pagina di Facebook di Omnia e le migliori verranno pubblicate sul blog o nel giornalino insieme alle nuove
parti della storia.

La Redazione

18

MODA
Hasta lo stile!

Moda come espressione dellessere


Se pensiamo a una persona con la passione per la moda, istintivamente la associamo a una persona superficiale che pensa solo allesteriorit. Vediamo la moda come qualcosa di apparente, come la solita passione
delle ragazze. Ma per alcuni non cos.
La moda in statistica lelemento che si ripete pi volte e anche la nostra societ soggetta a questo tipo di
moda: la moda del tailleur negli anni 50, la moda dei jeans a vita bassa negli anni passati, lintroduzione dei
leggins nel guardaroba femminile. La moda diventa tendenza di massa e con lespressione essere alla moda
ci riferiamo, quindi, solo a un fattore matematico.
A noi piace pensare alla moda non come tanti fattori uguali, ma come espressione della nostra creativit:
ognuno ne d la propria interpretazione e per questo la troviamo davvero interessante.
Chi siamo?
Io sono Beatrice, ho 18 anni e frequento il quinto anno del liceo scientifico. La mia passione per la moda
sempre esistita, fin da quando ero piccola. Se alle elementari la mamma, di solito, a scegliere i vestiti da
farci indossare, nel mio caso, invece, non lo permettevo a nessuno e ci tenevo ad occuparmene io. Crescendo
ho coltivato questa mia passione insieme a mia nonna, sempre attenta a ci che indossa e sempre innovativa
tanto che, gi qualche anno fa, con le sue Rucoline anticipava le platform che vanno tanto di moda oggi.
Cos qualche mese fa per una scarica di coraggio e curiosit ho deciso di aprire un blog che ho chiamato
thegirlwiththeredcoat, che sarei io. Vi chiederete: perch un cappotto rosso? Beh, banalmente perch mi
piace il rosso, perch un cappotto rosso non mai banale, perch d sempre quel tocco di vivacit in ogni
situazione, perch Cappuccetto Rosso aveva bisogno di essere modernizzata, perch oltre alla Ragazza con
la sciarpa verde, ora, c anche La ragazza con il Cappotto rosso.
Mi chiamo Alice, sono nata in un gioved piovoso di 18 anni fa sotto il segno del toro e frequento il quarto
anno del liceo classico. Ho sempre avuto una passione per la fotografia e per la moda che con il passare del
tempo si sono assimilate e hanno iniziato a coesistere in modo totalmente naturale. Da qui, circa un anno fa
nato il mio blog alicevike (per chi non lo sapesse, in greco significa vittoria) con lintento di mostrare
un nuovo mondo che avevo dentro e che volevo condividere con gli altri. Sono fermamente convinta che la
vittoria sia per tutti, non solo per pochi eletti e, nel mio piccolo, le visualizzazioni che aumentano e i commenti di un sacco di persone che mi supportano sono la mia bellissima vittoria personale. In fondo, o non
anche la moda una vera e propria forma di creativit di cui andare fieri? E come un pittore usa i pennelli o
uno scultore il marmo per le proprie opere, io uso il mio corpo e lo vesto darte.
Hasta la vista!
Ed cos che, accomunate dalla stessa passione, abbiamo deciso di provare a portare in Omnia un pochino
di quello che facciamo e condividerlo con tutti voi.
Se avete nellarmadio quel capo dabbigliamento che non vi d pace e non sapete come abbinare,se siete curiosi di scoprire quali si dice saranno le tendenze della prossima stagione,se ancora non riuscite a decidervi
per cosa indossare in quelloccasione particolare,se avete voglia di regalare la possibili a un vostro amico/a
di cambiare look per un giorno, se avete da farci qualsiasi domanda, se avete voglia di divertirvi insieme a
noi in questa nuova rubrica, allora scriveteci sulla mail: hastalostile@gmail.com .
Vi aspettiamo!
Beatrice, Alice
thegirlwiththeredcoat.blogspot.it
alicevike.blogspot.it

19

GIOCHI e REDAZIONE

Disegna la Tua Vignetta!

In redazione:
DIRETTRICI
Chiara Castello 4A sc
Benedetta Mura 4C sc
Caterina Piratoni 4C sc
RESPONSABILE
Federico Caruso 5D sc
REDATTORI
Federico Lodigiani 1A sc
Albina Bekteshi 1D sc
Elena Oldrati 1D sc
Ilaria Ghizzardi 1D sc
Letizia Torre 1A cl
Chiara Ghimoni 2A cl
Jacopo Militello 2A cl
Beatrice Castro 3A sc
Maia Zambarbieri 3D sc
Andrea Schipa 3A cl
Francesco la Pietra 3A cl
Alessandra Larva 4C sc
Alessia Ferrari 4C sc
Arianna Rutigliano 4C sc

Alice Andreoli 4A cl
Arianna Cerea 4A cl
Chiara Scoglio 4A cl
Elisa Venturini 4A cl
Sabrina Calabrese 4A cl
Monica Vitali 5C sc
Amir Sayed 5D sc
Beatrice Goldin 5D sc
Kate Palagano 5D sc
Alessandro Macao 5B cl
Mattia Tortelli 5B cl
Majdulin Shehadeh 5B ling
Copertina a cura di: Chiara Ghioni, Federico Caruso
Disegni a cura di: Chiara Scoglio, Sabrina Calabrese
Impaginazione: Federico Caruso
Stampato da:

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