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Messaggio della Sig.

ra Kaneko Ikeda per il 2010

È appena iniziato, colmo di speranza, il nuovo “Anno della vittoria completa Soka e del progresso dinamico
dei giovani”! Mio marito e io stiamo pregando dal profondo del cuore affinché tutti i nostri preziosi compagni
di fede in ogni parte del mondo godano di un anno pieno di buona salute e di sempre più vasta fortuna. La
mia determinazione personale per il 2010 è che le preghiere delle donne della SGI conducano a una grande
vittoria in questo ottantesimo anniversario della Soka Gakkai.
C’è un passo degli scritti di Nichiren Daishonin che ero solita leggere insieme ai miei genitori, che avevano
aderito alla Soka Gakkai spinti dall’ammirazione e dal rispetto che nutrivano nei confronti del suo fondatore
Tsunesaburo Makiguchi: «Anche se può accadere che uno miri alla terra e manchi il bersaglio, che qualcuno
riesca a legare i cieli, che le maree cessino di fluire e rifluire o che il sole sorga a ovest, non accadrà mai che
la preghiera di un praticante del Sutra del Loto rimanga senza risposta» (Sulle preghiere, RSND, 1, 366).
Avendo percorso il sentiero della rivoluzione umana e di kosen-rufu seguendo la guida dei primi tre
presidenti della nostra organizzazione, ho verificato personalmente queste parole più e più volte nel corso
degli anni. Davanti a qualsiasi difficoltà niente è più potente di pregare fino in fondo con mente univoca e
determinata. Se facciamo così, vedremo senza alcun dubbio i risultati. Mi tornano alla mente le parole che il
secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, ripeteva spesso alle giovani donne del gruppo Kayo-kai:
«Qualsiasi cosa accada, continuate a recitare Daimoku».
Se ci limitiamo a preoccuparci della situazione e a lamentarcene con gli altri non cambierà niente. Ma
quando ci sediamo davanti al Gohonzon e recitiamo Daimoku, tutto comincerà a muoversi in direzione della
speranza, del progresso e della vittoria. Sono sicura che anche tutti voi avete fatto questa profonda
esperienza.
In uno dei suoi scritti il Daishonin cita il Gran Maestro giapponese Dengyo: «Quando nella famiglia si
onorano assiduamente gli insegnamenti, i sette disastri saranno certamente banditi» (WND, 2, 1026). Una
donna che recita sinceramente Daimoku può assolutamente cambiare il veleno in medicina, sia nella sua
famiglia che nella comunità in cui vive.
Recentemente ho ricevuto una toccante lettera di una donna che da diciannove anni è responsabile di
settore della Divisione donne nella regione del Kanto. Ventidue anni fa perse improvvisamente il marito e si
trovò di fronte al difficile compito di allevare da sola cinque figli piccoli. Ma, prendendo alla lettera la
rassicurazione del Daishonin che «l’inverno si trasforma sempre in primavera» (L’inverno si trasforma
sempre in primavera, RSND, 1, 477) recitò sinceramente, dedicandosi anima e corpo al lavoro, alla famiglia
e alle attività della Soka Gakkai.
Oggi ha ricevuto un riconoscimento da parte del sindaco della sua città come impiegata modello nell’azienda
in cui lavora, come chiara dimostrazione della stima che si è conquistata da parte dei suoi colleghi e
concittadini. Inoltre tutti i suoi cinque figli, che sono cresciuti nella famiglia della Gakkai basandosi
costantemente sull’incoraggiamento ricevuto negli anni dal presidente Ikeda, sono diventati da adulti delle
ottime persone che si impegnano come leader di kosen-rufu e nella società.
Il suo secondo figlio ha detto che custodisce nel profondo del cuore, come punto fondamentale della fede, le
parole che gli indirizzò il presidente Ikeda quand’era membro della divisione futuro: «Fai tesoro di tua
madre». Ha proseguito i suoi studi all’Università Soka con profondo senso di apprezzamento e gratitudine e
attualmente ha conseguito un grande successo come presidente della filiale estera di un’azienda
giapponese ed è stato anche intervistato in televisione. Inoltre continua a essere un figlio premuroso che si
prende cura di sua madre.
Concludendo la sua lettera, questa donna scrive: «Alla fine, nella nostra famiglia è arrivata la primavera.
Continuando a basarmi sulle parole del presidente Ikeda non sono mai stata sconfitta e ho continuato a
sforzarmi per kosen-rufu insieme ai miei cinque figli, impegnandomi sempre nella lotta condivisa di maestro
e discepolo».
Praticare correttamente il Buddismo significa lottare contro i tre ostacoli e i quattro demoni e contro i tre
potenti nemici. Ma, qualsiasi siano le difficoltà che incontriamo, possiamo recitare Daimoku per superarle. La
preghiera è la spada affilata e la strategia suprema della Legge mistica. Perciò non abbiamo niente da
temere.
«Tutto comincia con la preghiera»: questa è la prima delle cinque guide per la vittoria assoluta della
Divisione donne (data dal Presidente Ikeda nel marzo 2009). In quest’anno estremamente importante in cui
cade l’ottantesimo anniversario della Soka Gakkai, preghiamo in unità basandoci sulla comune missione di
maestro e discepolo, espandiamo il nostro stato vitale, la nostra fortuna e la nostra rete di amici, e
conseguiamo una incredibile vittoria nella vita personale e nelle attività per kosen-rufu.
Una volta mio marito scrisse a una responsabile della Divisione donne: «Vivi la tua esistenza con coraggio;
questa è la strada migliore per la felicità».
Anche durante la vita del Daishonin ci furono discepole piene di dedizione che sostennero e protessero
tenacemente il loro maestro e i compagni di fede.
Settecentocinquanta anni fa, subito dopo la presentazione alle autorità da parte del Daishonin del suo
trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, una folla inferocita attaccò la sua dimora a
Matsubagayatsu, presso Kamakura (nell’agosto 1260). Quest’episodio è noto come la persecuzione di
Matsubagayatsu. Come riuscì il Daishonin a uscire illeso da questo attacco? Egli scrive in proposito: «Certe
persone influenti hanno fatto comunella e dopo aver radunato al loro seguito una folla di paesani pari a
diverse decine di migliaia di persone, sono giunti nella notte per attaccarmi e sopprimermi. Ma, forse perché
così avevano deciso le dieci fanciulle demoni, sono riuscito a sfuggire al pericolo» (WND, 2, 1052).
Il presidente Ikeda ha detto che questo riferimento all’operato delle dieci fanciulle demoni è estremamente
significativo. Secondo la sua interpretazione, una discepola seppe in anticipo dell’imminente attacco e
rischiò la vita per avvisare il Daishonin. Forse perché aveva pregato costantemente per proteggere il
Daishonin e per essere capace di prendere qualsiasi misura necessaria a farlo, ella riuscì a svolgere questa
importante missione nel momento cruciale. Il presidente Ikeda suggerisce inoltre che il Daishonin non
menzionò il nome della sua discepola perché voleva proteggerla da una possibile rappresaglia.
La fede buddista non ha niente a che vedere con la carica o la posizione sociale. Mio marito dice sempre:
«Non dobbiamo mai dimenticare che in tutto il mondo ci sono donne che stanno dando un notevole
contributo a kosen-rufu dietro le quinte, senza che nessuno lo sappia. Mandiamo loro il nostro Daimoku
fintanto che viviamo».
Molte persone di forte consapevolezza in tutto il globo stanno osservando con attenzione gli enormi sforzi
delle donne della SGI. Fra loro vi è Sarah Wider, ex presidente della Ralph Waldo Emerson Society e
professoressa d’inglese e di studi sulle donne alla Colgate University di Madison County, New York. La
dottoressa Wider attualmente è impegnata in un dialogo con il presidente Ikeda e ha espresso profondo
interesse e stima per la filosofia della creazione di valore della SGI, dicendo: «Tutte le persone sono
potenzialmente in grado di diventare “creatrici di valore”. Quando gli esseri umani perdono di vista questa
loro potenzialità, la società viene dominata dalle tendenze umane più distruttive. Ritengo profondamente
significativo che un gruppo di persone che hanno fede nel potenziale umano e che si dedicano a svilupparlo
si chiami “Soka Gakkai”, ovvero “Società per la creazione di valore”». La dottoressa Wider ha ulteriormente
lodato il nostro movimento facendo notare che le belle relazioni umane che legano fra loro le donne della SGI
sono le fondamenta per una cultura di pace.
Le donne sono chiamate a giocare un ruolo sempre crescente nel mondo; per questo motivo dovremo senza
dubbio affrontare sfide e lotte sempre maggiori. Perciò è ancor più importante che le donne della SGI,
orgogliose che il loro comportamento sia d’esempio per la creazione di una cultura di pace per tutta
l’umanità, si incoraggino e si sostengano a vicenda mentre continuano ad avanzare, allegre e vittoriose, nel
2010.
Vorrei concludere con alcune parole di incoraggiamento di mio marito. La prima citazione è indirizzata ai
membri di tutto il mondo del gruppo della SGI Ikeda Kayo-kai:

Giovani,
nobili giovani donne,
in virtù dei vostri instancabili sforzi per il progresso di kosen-rufu,
le vostre vite saranno colme di felicità e fortuna per tutta l’eternità.

Questa frase invece è rivolta ai membri della Divisione donne di tutto il mondo:

Il mio apprezzamento ai preziosi membri della Divisione donne che avanzano piene di entusiasmo, gioia e
sincera dedizione alla nobile causa di kosen-rufu.

Con i miei più sinceri auguri di buona salute

Kaneko Ikeda
Responsabile onoraria delle donne della SGI

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