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RENATO ALTERIO

JOBS ACT SI, JOBS ACT NO

LA CONGIURA DEGLI ASSOCIATI

LUCI ED OMBRE
La giornata di proteste in tutta Italia indetta da CGIL e FIOM nulla
pu sull'accordo ormai siglato tra renziani e minoranza Pd il quale, nel
testo della legge delega sulla riforma del lavoro, alla fine prevede
anche il reintegro per i licenziamenti disciplinari e discriminatori.
L'Ncd si dice contrario, ma la legge sar votata alla Camera il 26
novembre. prossimo. Con la fiducia, se necessario. A questo punto c'
da chiedersi se la politica quella che decide oppure se il sindacato a
volersi sovrapporre alla politica. Il sindacato infatti dovrebbe avere il
compito di suggerire ma non quello di imporre. La differenza sta nel
fatto che la politica, quella giusta, ha il compito di occuparsi dei
problemi di tutti, dei ricchi e dei poveri, dei lavoratori e di quelli che il
lavoro non ce l'hanno. Salvo per il fatto che i problemi pi spinosi
non sono tanto i problemi dei ricchi i quali, comunque vadano le cose,
trovano sempre il modo di fregarsene, ma quelli di coloro che il pane
quotidiano se lo devono guadagnare con il lavoro. E gi! con il lavoro!
Qui per casca l'asino perch la gran massa di quelli che hanno
bisogno di lavorare per vivere si divide in due categorie: quella degli
occupati e quella degli, a vario titolo, disoccupati. Orbene i sindacati

si occupano solo dei diritti di quelli che il lavoro ce l'hanno, ne


difendono ( a volte ) la dignit ed il posto di lavoro, invece il
governo della nazione quello che ha l'obbligo di farsi carico dei
problemi di tutti ( ricchi compresi nel caso che problemi ne abbiano ).
Per le ragioni suddette quindi i sindacati dei lavoratori non
dovrebbero avere la pretesa di sovrapporsi, anche se per scopi
dichiaratamente umanitari, alle decisioni del governo. Specialmente
quando hanno alle spalle anni di inerzia e di campa cavallo che l'erba
cresce. Se i sindacati ricorrono agli scioperi selvaggi, approfittando
delle frustrazioni e dei problemi dei lavoratori, facendo finta di volerli
tutelare solo nel momento in cui chiamata in causa la inutile loro
esistenza durante tutti gli anni nei quali maturata la crisi
occupazionale, allora io dico che sbagliano perch creano problemi a
tutti in aggiunta a quelli dei lavoratori stessi. Per risolvere i problemi
de lavorol bisogna farlo con chi lavora", ha detto Landini direttore
della FIOM, il quale ha aggiunto che: "L'attacco assurdo allo statuto
dei lavoratori, la riduzione delle tasse senza garanzie sugli
investimenti, queste sono le richieste di Confindustria. Eccola qui la
contrapposizione selvaggia a prescindere fra chi lavora e che il lavoro
lo gestisce in fabbrica. Ci vogliono 'Lavoro legalit uguaglianza
democrazia questo s ma non gli scioperi generali nel momento in cui
le fabbriche chiudono, la disoccupazione e la inoccupazione
aumentano senza che nessuno ha una ricetta sicura per risolvere questi
problemi. Hanno sfilato uno di fianco all'altro il segretario generale
della Cgil, Susanna Camusso, e quello della Fiom, Maurizio Landini,
ma alla fine della sfilata i problemi sono rimasti quelli di prima e chi
avr ora il compito di farsene carico? Il governo naturalmente! Non
perch glielo chiede la confindustria, come vogliono far credere, ma
perch il lavoro un diritto e rispettare le regole un dovere, il jobs
act infatti non intende annullare i diritti dei lavoratori ma solo un
tentativo di cambiamento fatto nell'interesse di tutti e non solo della
confindustria come i vuole far credere. Il jobs act un tentativo di

liberalizzare in parte i problemi del lavoro dando un colpo al cerchio


ed uno alla botte, se i sindacati non capiscono questo allora le loro
lotte nelle quali coinvolgono tanti ingenui lavoratori sono solo lotte di
potere. Non certo il governo quello che non si cura di dividere il
paese. perch a farlo ci stanno provando proprio i sindacati. Ma con
l'articolo 18 come la mettiamo? Sinora esso ha salvaguardato qualche
posto di lavoro ma non ha certo creato nuovo lavoro, quindi non
basta! Questo ed altro quello che io percepisco per se c' chi pensa
che io mi sbaglio allora concludo con una frase di Papa Woitila: Se
mi sbaglio mi correggerete. Amen!.
Renato Alterio

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