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I Giovani Democratici Esquilino dicono la loro per un'istruzione a misura di studente, raccogliendo la sfida lanciata dal premier Matteo Renzi per la discussione pubblica relativa alla riforma della scuola.
I Giovani Democratici Esquilino dicono la loro per un'istruzione a misura di studente, raccogliendo la sfida lanciata dal premier Matteo Renzi per la discussione pubblica relativa alla riforma della scuola.
I Giovani Democratici Esquilino dicono la loro per un'istruzione a misura di studente, raccogliendo la sfida lanciata dal premier Matteo Renzi per la discussione pubblica relativa alla riforma della scuola.
Listruzione e la formazione sono le armi pi potenti
che si possono utilizzare per cambiare il mondo. Nelson Mandela
Noi Giovani Democratici del circolo Esquilino raccogliamo la sfida lanciata
dal premier Matteo Renzi per la discussione pubblica relativa alla riforma della scuola. Il nostro giudizio di base sostanzialmente positivo, tuttavia pu essere fatto molto di pi. Dopo un'attenta analisi del piano presentato dal Governo abbiamo riscontrato una mancanza di coraggio nella parte concernente gli studenti. Sembra ci sia stata una semplice integrazione dello status quo della realt scolastica, senza proporre un ripensamento complessivo dell'architettura dell'istruzione. Riteniamo giusto e indispensabile un aumento delle ore di insegnamento riservate all'educazione musicale, alla storia dell'arte e allo sport, cos come l'introduzione di una nuova materia come l'economia. E allo stesso tempo siamo favorevoli ad una visione della scuola che faccia da volano verso il mondo del lavoro, accogliendo quindi con favore l'importanza riservata alle lingue straniere e alla digitalizzazione. Nonostante ci necessaria una rivisitazione totale dei cicli scolastici. Si dovrebbe effettuare la sostituzione dell'attuale sistema costituito da tre cicli: le scuole primarie, di cinque anni; le scuole secondarie di primo grado, di tre anni; le scuole secondarie di secondo grado, di cinque anni. Con questa suddivisione lo studente entra nel mondo scolastico all'et di sei anni per uscirne a diciannove. Proponiamo una struttura divisa in due cicli: le scuole primarie, di otto anni le scuole secondarie, di quattro anni, divise in due bienni per cui la formazione scolastica terminer all'et di diciotto anni. Questa misura permetter all'Italia di uniformarsi ai principali sistemi europei 1, inoltre consentir di immettersi prima nel mondo lavorativo e/o universitario. Il primo ciclo andr a sostituire la formazione primaria e secondaria di primo grado. Al termine di esso lo studente effettuer una prima decisione tra indirizzo teorico (simile al liceo) e indirizzo pratico, (assimilabile al tecnico-professionale). Verr meno la distinzione tra i sei diversi attuali licei e i due indirizzi tecnici e i due professionali, per cui si avr una scelta pi generica per un ragazzo di appena quattordici anni. Tra il primo e il secondo ciclo di studi gli studenti dovranno sostenere un esame di passaggio. Per quanto riguarda l'indirizzo teorico, il primo biennio sar comune a tutti gli studenti, con un programma riconducibile alle materie umanistiche e scientifiche. Solo nel secondo biennio gli alunni integreranno l'offerta formativa uguale per ciascuno di essi con materie a scelta che gli consentiranno di specializzare la propria formazione. In questo percorso saranno affiancati da tutor che, nel consigliarli e 1
Vedi allegato sui sistemi scolastici europei.
indirizzarli, prenderanno in considerazione le inclinazioni e le attitudini di ognuno di
loro. in questo periodo, inoltre, che ciascuna scuola rafforzer la propria autonomia didattica delineando una gamma di insegnamenti tra i quali gli studenti potranno scegliere. Sar adottata la mobilit non dei docenti ma degli studenti tra classe e classe. Ogni aula sar identificata non con un gruppo di alunni di un determinato anno e di una specifica sezione ma con una singola materia. Per quanto riguarda l'indirizzo pratico, anche in questo caso nel primo biennio ci sar un insieme di materie base comune a tutti, con un programma riconducibile alle materie tecniche e professionali, mentre solo nel secondo biennio si potranno prendere decisioni caratterizzanti la propria formazione. possibile in ogni momento il passaggio degli studenti dall'indirizzo teorico a quello pratico e viceversa. In tal caso sar necessario sostenere delle prove di integrazione riguardanti le materie che diversificano i due indirizzi. Modifica legata al cambio della struttura dei cicli quella relativa all'obbligo scolastico. Non sar pi stabilito in base all'et ma al completamento del secondo ciclo, al di l dell'indirizzo scelto e indipendentemente dagli anni impiegati per raggiungere tale termine. Accogliendo l'introduzione di una nuova materia come l'economia proposta dal Governo, da iniziare nel primo biennio delle scuole secondarie per entrambi gli indirizzi, proponiamo all'interno di tale materia un modulo specifico di educazione all'imprenditorialit. Spesso capita ai ragazzi italiani di avere idee brillanti per la creazione di impresa, ma di non avere le conoscenze pratiche adatte per realizzarle. Riteniamo che gli studenti debbano essere messi nella posizione di poter tradurre in realt le proprie intuizioni. Tale modulo dovr prevedere lezioni sulle basi dell'imprenditoria e la relativa normativa, e sulle modalit di ottenimento dei finanziamenti regionali ed europei. I futuri cittadini dovranno essere in grado di aiutare nel modo corretto le persone che si trovano in difficolt sanitarie, in attesa dei soccorsi qualificati. Nelle scuole secondarie deve essere quindi reso obbligatorio e valorizzato l'insegnamento di pratiche relative al primo soccorso, tenuto da personale qualificato della Croce rossa o strutture ospedaliere 2. In Italia ci sono 21500 sordomuti, i quali incontrano ogni giorno oggettive difficolt nella loro vita all'interno della societ. per questo motivo che pensiamo sia necessario inserire come materia extracurricolare l'insegnamento della LIS. Il corso potrebbe essere articolato in due lezioni all'anno. A nostro avviso una delle carenze del sistema scolastico italiano la mancanza della funzione di orientamento nella scelta dello studente di cosa fare dopo la scuola, in 2
Una proposta simile gi attualmente in discussione in Parlamento. Vedi atto Camera 2394, primo firmatario Valentina Vezzali.
particolare nell'ambito del mondo universitario. Nonostante le stesse universit
organizzino giornate apposite per guidare i ragazzi nella conoscenza dell'offerta formativa delle diverse facolt, spesso queste occasioni si trasformano in una vetrina in cui i singoli Atenei espongono il proprio prodotto. Il rischio che ne risultino sottolineati solo gli aspetti pi positivi, senza offrire, quindi, una visione complessiva e oggettiva di ci a cui lo studente andr incontro. Riteniamo utile a riguardo che le scuole si facciano carico di organizzare momenti di incontro tra gli studenti e universitari appena usciti dal mondo accademico. Essi potranno fornire un quadro pi imparziale della realt di ciascuna facolt, in quanto non avranno alcun interesse a che gli studenti si iscrivano ad un Ateneo piuttosto che un altro. Per tali neolaureati si tratter di un'attivit volontaria che potrebbe essere incentivata tramite l'attribuzione di un punteggio maggiore in caso di concorsi pubblici. La nostra proposta non ha carattere sostitutivo, ma va a integrare l'orientamento effettuato dalle singole universit. Desta in noi preoccupazione la proposta del ministro Giannini 3 di tornare ad una commissione interamente interna per l'esame di maturit. In un contesto in cui c' la volont di investire nell'istruzione, 9 miliardi entro il 2017, non ci sembra corretto basare una scelta del genere unicamente sul risparmio che essa comporta. L'inserimento della commissione interna riporterebbe nelle casse dello Stato una cifra pari a 80 milioni, ma snaturerebbe completamente la funzione dell'esame di maturit trasformando la scuola in meri diplomifici. Il mantenimento della commissione mista, per met interna e per met esterna, rappresenta, per noi, il giusto compromesso tra la conoscenza del percorso scolastico effettuato dallo studente e la valutazione oggettiva della sua preparazione. Questa la scuola del futuro che immaginiamo. Questa la scuola che vorremmo il Partito Democratico e il premier Matteo Renzi proponessero a tutti i cittadini. Consapevoli di quanto qualsiasi politica e qualsiasi idea di societ siano incomplete se non c unattenzione particolare alla formazione civica e culturale delle generazioni che verranno. Noi Giovani Democratici Esquilino siamo fieri di come il nostro partito abbia deciso di mettere di nuovo il mondo scolastico al centro dellattenzione pubblica. Pu essere proprio questo il momento storico pi adatto per compiere grandi atti di coraggio nel ripensare la nuova buona scuola. Se si vuole che la democrazia prima si faccia carico poi si mantenga e si perfezioni, si pu dire che la scuola a lungo andare pi importante del Parlamento e della Magistratura e della Corte costituzionale. Piero Calamandrei 3
Scuola, Giannini: cambiamo la maturit, Corrado Zunino, 15 settembre 2014, la Repubblica,