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la

nostra
buona
scuola

Listruzione e la formazione sono le armi pi potenti


che si possono utilizzare per cambiare il mondo.
Nelson Mandela

Noi Giovani Democratici del circolo Esquilino raccogliamo la sfida lanciata


dal premier Matteo Renzi per la discussione pubblica relativa alla riforma della
scuola. Il nostro giudizio di base sostanzialmente positivo, tuttavia pu essere fatto
molto di pi. Dopo un'attenta analisi del piano presentato dal Governo abbiamo
riscontrato una mancanza di coraggio nella parte concernente gli studenti. Sembra ci
sia stata una semplice integrazione dello status quo della realt scolastica, senza
proporre un ripensamento complessivo dell'architettura dell'istruzione.
Riteniamo giusto e indispensabile un aumento delle ore di insegnamento riservate
all'educazione musicale, alla storia dell'arte e allo sport, cos come l'introduzione di
una nuova materia come l'economia. E allo stesso tempo siamo favorevoli ad una
visione della scuola che faccia da volano verso il mondo del lavoro, accogliendo
quindi con favore l'importanza riservata alle lingue straniere e alla digitalizzazione.
Nonostante ci necessaria una rivisitazione totale dei cicli scolastici.
Si dovrebbe effettuare la sostituzione dell'attuale sistema costituito da tre cicli:
le scuole primarie, di cinque anni;
le scuole secondarie di primo grado, di tre anni;
le scuole secondarie di secondo grado, di cinque anni.
Con questa suddivisione lo studente entra nel mondo scolastico all'et di sei anni per
uscirne a diciannove. Proponiamo una struttura divisa in due cicli:
le scuole primarie, di otto anni
le scuole secondarie, di quattro anni, divise in due bienni
per cui la formazione scolastica terminer all'et di diciotto anni. Questa misura
permetter all'Italia di uniformarsi ai principali sistemi europei 1, inoltre consentir di
immettersi prima nel mondo lavorativo e/o universitario.
Il primo ciclo andr a sostituire la formazione primaria e secondaria di primo grado.
Al termine di esso lo studente effettuer una prima decisione tra indirizzo teorico
(simile al liceo) e indirizzo pratico, (assimilabile al tecnico-professionale). Verr
meno la distinzione tra i sei diversi attuali licei e i due indirizzi tecnici e i due
professionali, per cui si avr una scelta pi generica per un ragazzo di appena
quattordici anni. Tra il primo e il secondo ciclo di studi gli studenti dovranno
sostenere un esame di passaggio.
Per quanto riguarda l'indirizzo teorico, il primo biennio sar comune a tutti gli
studenti, con un programma riconducibile alle materie umanistiche e scientifiche.
Solo nel secondo biennio gli alunni integreranno l'offerta formativa uguale per
ciascuno di essi con materie a scelta che gli consentiranno di specializzare la propria
formazione. In questo percorso saranno affiancati da tutor che, nel consigliarli e
1

Vedi allegato sui sistemi scolastici europei.

indirizzarli, prenderanno in considerazione le inclinazioni e le attitudini di ognuno di


loro. in questo periodo, inoltre, che ciascuna scuola rafforzer la propria autonomia
didattica delineando una gamma di insegnamenti tra i quali gli studenti potranno
scegliere. Sar adottata la mobilit non dei docenti ma degli studenti tra classe e
classe. Ogni aula sar identificata non con un gruppo di alunni di un determinato
anno e di una specifica sezione ma con una singola materia.
Per quanto riguarda l'indirizzo pratico, anche in questo caso nel primo biennio ci sar
un insieme di materie base comune a tutti, con un programma riconducibile alle
materie tecniche e professionali, mentre solo nel secondo biennio si potranno
prendere decisioni caratterizzanti la propria formazione.
possibile in ogni momento il passaggio degli studenti dall'indirizzo teorico a quello
pratico e viceversa. In tal caso sar necessario sostenere delle prove di integrazione
riguardanti le materie che diversificano i due indirizzi.
Modifica legata al cambio della struttura dei cicli quella relativa all'obbligo
scolastico. Non sar pi stabilito in base all'et ma al completamento del secondo
ciclo, al di l dell'indirizzo scelto e indipendentemente dagli anni impiegati per
raggiungere tale termine.
Accogliendo l'introduzione di una nuova materia come l'economia proposta dal
Governo, da iniziare nel primo biennio delle scuole secondarie per entrambi gli
indirizzi, proponiamo all'interno di tale materia un modulo specifico di educazione
all'imprenditorialit. Spesso capita ai ragazzi italiani di avere idee brillanti per la
creazione di impresa, ma di non avere le conoscenze pratiche adatte per realizzarle.
Riteniamo che gli studenti debbano essere messi nella posizione di poter tradurre in
realt le proprie intuizioni. Tale modulo dovr prevedere lezioni sulle basi
dell'imprenditoria e la relativa normativa, e sulle modalit di ottenimento dei
finanziamenti regionali ed europei.
I futuri cittadini dovranno essere in grado di aiutare nel modo corretto le persone che
si trovano in difficolt sanitarie, in attesa dei soccorsi qualificati. Nelle scuole
secondarie deve essere quindi reso obbligatorio e valorizzato l'insegnamento di
pratiche relative al primo soccorso, tenuto da personale qualificato della Croce rossa
o strutture ospedaliere 2.
In Italia ci sono 21500 sordomuti, i quali incontrano ogni giorno oggettive difficolt
nella loro vita all'interno della societ. per questo motivo che pensiamo sia
necessario inserire come materia extracurricolare l'insegnamento della LIS. Il corso
potrebbe essere articolato in due lezioni all'anno.
A nostro avviso una delle carenze del sistema scolastico italiano la mancanza della
funzione di orientamento nella scelta dello studente di cosa fare dopo la scuola, in
2

Una proposta simile gi attualmente in discussione in Parlamento. Vedi atto Camera 2394, primo firmatario
Valentina Vezzali.

particolare nell'ambito del mondo universitario. Nonostante le stesse universit


organizzino giornate apposite per guidare i ragazzi nella conoscenza dell'offerta
formativa delle diverse facolt, spesso queste occasioni si trasformano in una vetrina
in cui i singoli Atenei espongono il proprio prodotto. Il rischio che ne risultino
sottolineati solo gli aspetti pi positivi, senza offrire, quindi, una visione complessiva
e oggettiva di ci a cui lo studente andr incontro. Riteniamo utile a riguardo che le
scuole si facciano carico di organizzare momenti di incontro tra gli studenti e
universitari appena usciti dal mondo accademico. Essi potranno fornire un quadro pi
imparziale della realt di ciascuna facolt, in quanto non avranno alcun interesse a
che gli studenti si iscrivano ad un Ateneo piuttosto che un altro. Per tali neolaureati si
tratter di un'attivit volontaria che potrebbe essere incentivata tramite l'attribuzione
di un punteggio maggiore in caso di concorsi pubblici. La nostra proposta non ha
carattere sostitutivo, ma va a integrare l'orientamento effettuato dalle singole
universit.
Desta in noi preoccupazione la proposta del ministro Giannini 3 di tornare ad una
commissione interamente interna per l'esame di maturit. In un contesto in cui c' la
volont di investire nell'istruzione, 9 miliardi entro il 2017, non ci sembra corretto
basare una scelta del genere unicamente sul risparmio che essa comporta.
L'inserimento della commissione interna riporterebbe nelle casse dello Stato una cifra
pari a 80 milioni, ma snaturerebbe completamente la funzione dell'esame di maturit
trasformando la scuola in meri diplomifici. Il mantenimento della commissione
mista, per met interna e per met esterna, rappresenta, per noi, il giusto
compromesso tra la conoscenza del percorso scolastico effettuato dallo studente e la
valutazione oggettiva della sua preparazione.
Questa la scuola del futuro che immaginiamo. Questa la scuola che
vorremmo il Partito Democratico e il premier Matteo Renzi proponessero a tutti i
cittadini. Consapevoli di quanto qualsiasi politica e qualsiasi idea di societ siano
incomplete se non c unattenzione particolare alla formazione civica e culturale
delle generazioni che verranno. Noi Giovani Democratici Esquilino siamo fieri di
come il nostro partito abbia deciso di mettere di nuovo il mondo scolastico al centro
dellattenzione pubblica. Pu essere proprio questo il momento storico pi adatto per
compiere grandi atti di coraggio nel ripensare la nuova buona scuola.
Se si vuole che la democrazia prima si faccia carico
poi si mantenga e si perfezioni,
si pu dire che la scuola a lungo andare
pi importante del Parlamento
e della Magistratura e della Corte costituzionale.
Piero Calamandrei
3

Scuola, Giannini: cambiamo la maturit, Corrado Zunino, 15 settembre 2014, la Repubblica,


http://www.repubblica.it/scuola/2014/09/15/news/intervista_giannini_maturita-95776177/

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