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DICEMBRE 2009

FOCUS
Cos’è per noi la
questione morale?

COMICI
Arrivano i
“poppanti”
del cabaret

FILM
Tarantino
riscrive la
storia

ISSN 2035-701X

“Poste Italiane. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Torino n° 9 Anno 2009”- € 1,20
RUBRICHE SFIDE URBANE: IL PARKOUR 38
Speciale “Vivere di periferia”
BACKSTAGE
IERI ACCADRA' QUEI BASTARDI
SENZA GLORIA 40
STRONCANET
GIRA LA MODA L’ultimo film di
INTERNET Quentin Tarantino
VOTI NOTI
FORUM VI È MAI CAPITATA… 41
...un’intervista coi PanPers?

TUTTI GLI DANNO LA CACCIA,


21 SHHH! BUIO IN SALA
Appuntamento con la LUI DÀ LA CACCIA A TUTTI 42
Consulta Giovani del Piemonte “The Hunt”, storia di un
film a budget zero
22 CHE MALE C’È?
Tra omofobia e Gay Pride “IL MORO È
un bacio è sempre un bacio FRANCO E LEALE” 44
Intervista a Danilo Nigrelli
26 LA FATTORIA DEGLI ITALIANI
Come il mito del capo sta
distruggendo la democrazia COSTUME E SOCIETA’

MUSICA IDENTITÀ DIVERSE:


SCONTRO O CONFRONTO? 50
Piemonte a colori
LOST, “SOSPESI”
30 SOGNANDO LADY GAGA RIFORMA PROMOSSA?
Incontro ravvicinato nel MAGARI AL PROSSIMO
backstage di Genova APPELLO 50
Istruzione universitaria al bivio
JONAS BROTHERS,
32 LIVE IN PESARO! VOGUE: NON SOLO MODA 56
Promossi con lode i tre I fotografi che ne hanno fatto la
fratelli lanciati dalla Disney storia

IL PRIMO ORO DI BIANCA 58


GIOVANI CRITICI Campioni

APPUNTAMENTI 60
Le date da non perdere
34 UN TORNEO PER ESOR-DIRE
Reportage dalla Scuola Holden
CRUCIRIPASSO 62
Pronti per la Storia?
36 VISIONI FUORI RACCORDO
Un festival per le periferie

TAVOLA ROTONDA

ETICA, ETICHETTA
ESTICAVOLI 16
Mancanza di trasparenza, corruzione, ambiguità:
la sfiducia nelle istituzioni nel nostro Paese è
sempre più palpabile anche tra i giovani.
Ma che cos’è per noi la “questione morale”?
dicembre
A dicembre si tirano le somme dell’anno che sta per chiudersi,
preparatevi quindi a un numero particolarmente ricco.
Cominciamo dal forum (pag. 14), in cui torniamo a parlare di
mafia. L’emendamento alla Finanziaria che prevede la
possibilità di mettere all’asta i beni sequestrati ai mafiosi ha
suscitato sgomento anche tra i lettori di Zai.net, compatti
nell’affermare – insieme a Don Ciotti – che questo sarebbe un
forte segnale di debolezza dello Stato. Basta chiedersi, come

n°9 fa Serena, “cui prodest?” per capirlo. Un altro tema cruciale


nella consueta tavola rotonda, cioè il rapporto tra etica e
politica: tre giovani esponenti di movimenti politici hanno
risposto alla domanda “Cosa vuol dire per voi questione
Direttore responsabile Renato Truce morale”? Il dibattito è stato acceso, non perdetelo (pag. 16).
Vice direttore Lidia Gattini
Coordinamento di redazione
Eleonora Fortunato
Riprendiamo fiato (ma non troppo) con salti, corse a ostacoli e
Segreteria di redazione Sonia Fiore acrobazie per la città: Lucie e Michele ci invitano, a pag. 38, a
Redazione di Torino una sfida originale, il “parkour”, sport urbano ormai sempre
Elisa Moretti
corso Allamano, 131 - 10095 Grugliasco (To) più diffuso anche in Italia. Perché non cimentarsi in una gara
tel. 011.7072647 / 283 - fax 011.7707005 con i propri amici per partecipare al concorso “Vivere di
e-mail: redazione@zai.net
Redazione di Genova periferia”? Siamo ormai vicini all’apertura delle iscrizioni, che
Giovanni Battaglio si potranno fare dal 1° gennaio al 28 febbraio 2010. Tante idee
e-mail: redazione.liguria@zai.net
Redazione di Roma
per i vostri lavori anche dal Fuori Raccordo Film Festival, che si
Simona Neri, Matteo Marchetti è appena svolto a Roma: a pag. 36 Benedetta ci parla dei
via Nazionale, 5 - 00184 Roma
tel. 06.47881106 - fax 06.47823175
lavori che l’hanno più emozionata e che, quindi, vi consiglia di
e-mail: redazione.roma@zai.net non perdere.
Spazio alla comicità con i PanPers, alias “I poppanti del
Hanno collaborato
Giovanni Battaglio, Patrizia Battaglio, Roberto
cabaret”, ritratti anche sulla nostra copertina e intervistati da
Bertoni, Fiammetta Bertotto, Marco Billeci, Cristina a pag. 41.
Michelangelo Bonafede, Lorenzo Brunetti, Maria
Elena Buslacchi, Chiara Colasanti, Emanuele
Colonnese, Riccardo Cotumaccio, Alessandra Nuovo tuffo nell’attualità con due argomenti che sono stati spesso
D’Acunto, Micol Debash, Isabella Del Bove, Ida sulle prime pagine dei giornali. Prima un punto su laicità dello Stato
Duretto, Chiara Falcone, Cristina Fiandaca, Paolo
Fornari, Benedetta Gaino, Lucie Laurent, e simboli religiosi (pag. 50), poi sul diritto all’istruzione: “il primo
Benedetta Magri, Marzia Mancuso, Matteo sguardo consapevole sul mondo ci viene dalla nostra cultura; non
Marchetti, Caterina Mascolo, Benedetta
Michelangeli, Serena Mosso, Elena Prati, Luca
permettiamo che si consideri superfluo”. Non è tenera Fiammetta
Sappino, Samuele Sicchio, Federica Zaccarelli, nel dare un voto alla riforma dell’università appena approvata dal
Jacopo Zoffoli. Consiglio dei Ministri. Un articolo che si rivolge a quanti, arrivati agli
Direttore dei sistemi informativi ultimi anni delle superiori, riflettono sul corso di laurea da
e multimediali Daniele Truce intraprendere e sulla scelta della sede universitaria (pag. 52).
Impaginazione Giorgia Nobile,
Gianni La Rocca
Illustrazioni Alessandro Pozzi Dulcis in fundo, i mercatini natalizi da segnare in agenda
Fotografie e fotoservizi (pag. 60) e il cruciripasso dedicato alla storia.
Circolo di Sophia, Massimiliano T., Fotolia,
Agenzia Infophoto, Giulio Sciarappa.
Sito web: www.zai.net Auguri di buone feste a tutti, ci rivediamo a febbraio 2010!
Francesco Tota
Editore
Mandragola Editrice
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Stampa Stige S.p.A. - via Pescarito, 110
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Zai.net Lab
Anno VIII / n. 9 - dicembre 2009
Autorizzazione del Tribunale di Roma
n°486 del 05/08/2002 In collaborazione con:
Abbonamento sostenitore: 10 euro
Abbonamento annuale studenti: 7 euro
(9 numeri)
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Cartiere Cariolaro

Questa testata fruisce dei contributi statali Centro Unesco di Torino


diretti della legge 7 agosto 1990, n. 250.

Questo periodico è associato


all’Unione Stampa Periodica Italiana
AGE
KST
C
BA
Hanno contribuito a questo numero:

Isabella Del Bove Paolo Fornari


18 anni, vive a Terracina (Lt) 18 anni, vive in una ridente
dove frequenta il Liceo cittadina dell’entroterra laziale,
scientifico “Leonardo Da Vinci”. Palestrina, e frequenta il Liceo
Ama uscire con le amiche, fare scientifico di Zagarolo (Rm). Gli
shopping ma soprattutto piace molto lo sport, in
ascoltare la musica di Tiziano particolare pallavolo e sci alpino;
Ferro. E’ innamorata di Roma, sia adora viaggiare (almeno con la
come città, sia come squadra fantasia), stare all'aria aperta,
(non a caso il suo sogno è ascoltare musica, leggere
incontrare Totti!). Gli amici la romanzi, dedicarsi
definiscono simpatica, divertente Cristina Fiandaca all'Azione Cattolica della sua
e sempre sorridente. Di fronte diocesi, scrivere fantastiche
17 anni, frequenta il Liceo
alle sfide non si tira mai recensioni per Zai.net. Questo
Linguistico al “G.F.Porporato” di
indietro, è cosi che ha deciso di mese non perdetevi lo spassoso
Pinerolo (To). Curiosa di tutto ciò
collaborare con Zai.net. Stronca.net che ha dedicato
che accade nel mondo, ha svariati
all’ultimo film di Moccia.
interessi: dalla musica, al web,
lasciando un posto particolare agli
amici. La scrittura occupa insieme ai
libri un ruolo fondamentale nella
sua vita: grazie a loro riesce a
esprimersi e a dar libero sfogo alle
emozioni. Sensibile ed emotiva,
riesce comunque a non lasciarsi
abbattere dalle difficoltà,
affrontandole sempre con il sorriso
sulle labbra. Questo mese ha
intervistato per noi i Panpers.
Riccardo Cotumaccio Luca Policastro
Direttore del giornale del Liceo Nato alla Spezia ma a Genova da
“Augusto” di Roma, il suo sogno molti anni, questo simpatico
è quello di scrivere per una studente 22enne di Lettere e
famosa testata nazionale e, Giornalismo non ha ancora le
perché no, diventarne direttore. idee chiare sul suo futuro. In
Ama la musica, in particolare i compenso ha molte cose con cui
Pink Floyd e i Red Hot Chili distrarsi: gli sport (tutti, curling
Peppers, suona da anni la batteria incluso) sono la sua grande
e va pazzo per la squadra del passione. Seguono a ruota il
cuore, la Roma. Questo mese ha rock, il cinema e, last but not
detto la sua nel forum, ma non Biancamaria Furci least, la cucina! In questo
perdetevi le sue incursioni preciso istante si trova in
“Visto che il mondo sta
radiofoniche all’interno de “Il Erasmus a Parigi a divorare
prendendo una direzione
pomeriggio con Zai.net”. Camembert... Avvertenza: adora
delirante è il caso di assumere
un punto di vista delirante”. Si parla re di sé in terza persona.
racconta così, con una delle sue
citazioni preferite (di Jean
Baudrillard), questa studentessa
16enne nata a Genova e decisa
entro i 18 anni a cambiare il
mondo. Nel frattempo si dedica
alla sua grande passione, il
teatro (recita da 7 anni) e si
impegna il più possibile nel
sociale. Fa parte di un comitato
antirazzista, fa volontariato, ed è
ospite fissa del club del libro.
IER
IA
CC
AD
RA
A cura di Isabella Del Bove, 18 anni ’

Notizie serie e curiose selezionate dai calendari del passato

6 DICEMBRE 15 DICEMBRE 24 DICEMBRE


1975 Si svolge a Roma la prima 1966 L’astronomo Audouin Dollfus 1991 Debutta in Italia la serie
manifestazione nazionale del scopre Giano, satellite di Saturno. animata “I Simpson”.
Movimento Femminista.

19 DICEMBRE

1997 Esce il film “Titanic”; su 14


nomination ricevute agli Oscar,
conquistò 11 statuette.

DICEMBRE
26 DICEMBRE
7 DICEMBRE
2004 Un terremoto - con
1851 Viene brevettato il frigorifero. conseguente tsunami - con
epicentro al largo di Sumatra
(Oceano Indiano) sconvolge una
vastissima area dell’Asia con
gravissime ripercussioni dalle
11 DICEMBRE coste dell’Africa orientale fino
all’Australia. Almeno 300.000 le
1946 Viene fondata l’Unicef. vittime.

1979 Madre Teresa di Calcutta


riceve il Premio Nobel per la Pace. 21 DICEMBRE

1913 Il “word-cross” di Arthur 28 DICEMBRE


Wynne, il primo cruciverba, viene
12 pubblicato sul New York World. 1870 A Roma si verifica
DICEMBRE un’inondazione per uno
1913 Due anni dopo essere stata straordinario straripamento del
rubata dal Louvre, la Gioconda Tevere.
viene recuperata a Firenze.

31 DICEMBRE

1879 Thomas Edison mostra al


pubblico per la prima volta la
lampada ad incandescenza.
T
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A
NC
RO
ST A cura di Paolo Fornari, 18 anni

LA PRIMA VOLTA
DI MOCCIA
UN SABATO SERA DI NOVEMBRE, LA PIAZZA È VUOTA E FA MOLTO FREDDO.
L’UNICA SOLUZIONE SEMBRANO LE POLTRONCINE DEL CINEMA, COMODE E
AL CALDO. DOPO AVER VISTO IL FILM, PERÒ, AVREMMO PREFERITO RESTARE
AL FREDDO E AL GELO, LEGGENDO CAPIRETE PERCHÈ…

urtroppo quella sera il film che viene proiettato anche se glielo dice all’incirca un’ora dopo) è un’esplo-

P nell’unica sala del cinema del mio paese,


Palestrina (Rm), è Amore 14. Persuasi dal freddo
pungente, facciamo il biglietto e ci sistemiamo sulle
sione di romanticismo, la sera le regala addirittura una
stella (con certificato annesso) e un telescopio per non
perderla mai di vista, e le scrive il numero di cellulare
sulla vetrina di un negozio.
poltrone, pensando di farci se non altro quattro risate.
Il nuovo film di Federico Moccia si apre con la terribile Alla sfortunata protagonista rubano, però, il cellulare:
vocina della protagonista che esprime tutta la sua feli- nonostante estenuanti ricerche, Carolina sembra proprio
cità: è, infatti, il giorno della sua prima volta! Siccome aver perso l’amore della sua vita (nonostante ci sia
è in anticipo all’appuntamento, decide di deliziarci con uscita un solo giorno!). Incoraggiata dalle amiche, cerca
i ricordi dell’anno appena trascorso che l’hanno portata di dimenticare il suo amato Massi e si dedica così alla
al grande passo. caccia di altri ragazzi. Iniziano i baci con una vecchia
Carolina è una teenager di quasi 14 anni che frequenta fiamma, con l’amico cervellone, con un tennista france-
l’ultimo anno delle scuole medie; la sua famiglia com- se troppo sdolcinato e con un figuro rozzo e puzzolen-
prende un padre dispotico, una madre sensibile, una te fissato con le moto.
sorella insopportabile, un fratello (stranamente) suo con- Ma un giorno in discoteca indovinate un po’ chi ritrova…
fidente preferito, i classici nonni buoni e comprensivi. Il Massi! Ed è di nuovo amore! Ci si avvia alla tanto attesa
pezzo forte sono, però, gli amici: Clod, la classica “sfiga- estate e al fatidico giorno della prima volta, che riserva
ta” che forse è la più normale del film; Alis, una ragazzi- però una triste sorpresa: Carolina vede Massi baciarsi con
na vamp accanita lettrice di Cioè che pensa solo ai vesti- la sua migliore amica Alis… Che finale imprevedibile, che
ti e ai ragazzi e poi un demente che ha come unico obiet- orrore! La tristezza si impossessa di Carolina e noi uscia-
tivo fare scherzi, un appassionato di percentuali, un altro mo dal cinema a dir poco rabbiosi all’idea di aver speso
di musica, una serie di adolescenti pettegole e disinibite. i soldi del biglietto per un film così clamorosamente insul-
Le ragazzine sono tutte impazienti di andare al liceo, ma so e menzognero, un vero insulto alla generazione dei
una grande preoccupazione riempie tutti i loro discorsi: si 14enni cui il titolo del film, e ancor prima quello del libro,
può andare al liceo senza aver fatto sesso almeno una così abilmente ammicca. Più che la prima volta di
volta? Ci si può far cogliere impreparate? Certo che no! Chi Carolina, questa sembra la prima volta di Moccia, dietro
oserebbe varcare la porta del liceo ancora vergine? alla macchina da presa.
E così iniziano le lezioni di autoconoscenza del mondo
del sesso tramite giornaletti, internet e la ricerca di un
ragazzo, naturalmente. Ma quale fortunata circostanza
fa incontrare a Carolina la sua anima gemella? Un nego-
zio di dischi! I due si guardano e poi si ritrovano casual-
mente fuori. Subito Massi (così si chiama il ragazzo,

I protagonisti di "Amore 14", Giuseppe Maggio e Veronica Olivier


LA
RA A
GI OD
M A cura di Alessandra D’Acunto, 19 anni

SULLE
TRACCE DI COCO CHANEL
CONTINUIAMO IL VIAGGIO NELLE CITTÀ DELLA MODA. LA STAGIONE È
QUELLA GIUSTA, CHE NE DITE DI UN NATALE A PARIGI?

amosa per la sua eleganza, Parigi è la meta adatta per una vacanza super-romanti-

F ca. L’atmosfera che si respira qui è difficile da trovare altrove e, inutile da dire, a Na-
tale la bellezza della città si moltiplica incredibilmente. Per conoscere la sua moda,
celebre in tutto il mondo, non dobbiamo, però, aspettare una vacanza troppo lontana: pos-
siamo imitarne lo stile, con un’impronta made in Italy! Chissà che non ne esca qualcosa di
estremamente originale…
Qualche cenno storico. La fondatrice della moderna moda parigina è stata Coco Chanel, la
cui storia ha un fascino inconfutabile e infonde speranza nelle aspiranti stiliste che, come
lei, nascono dal nulla. Leggendo la sfortunata epopea che ha caratterizzato la prima parte
della sua vita, nessuno potrebbe dire che si tratti proprio di lei, la prima che ha immagi-
nato la donna in pantaloni e che tanto ha dovuto lottare contro la società del suo tempo
per affermarne la modernità. Nei primi decenni del Novecento, infatti, la donna era anco-
ra oberata da pesanti abiti, stretti sul petto e decisamente ingombranti nelle gonne a pal-
loncino; Coco, all’anagrafe Gabrielle, ideò una veste più pratica, per la nuova immagine di
donna che si veniva a delineare in quegli anni, una donna non solo dedicata a casa e figli
ma, finalmente, anche al lavoro. Da qui nasce il prêt-à-porter parigino, che offre comodità
senza mai dimenticare la classe.
Tuttora il marchio Chanel propone capi molto da bon-ton, da cui consiglio – almeno a co-
loro che vogliono emulare la “Parigi bene” – di prendere spunto, in questo caso acconten-
tandovi di guardare! Via libera a bianco, nero e rosa chiaro, uno stile che con poco dice
tutto: rouches che sbuffano dal sottogiacca, maxi-spalle, gonne e pantaloni a vita rigoro-
samente alta, mocassini alti e stringati
(come quelli che indossa Lucie nella fo-
to a sinistra). Tuttavia, come da copione,
sotto una veste angelica, si nasconde
un’anima diabolica, trasgressiva: è quella
della Parigi by night, che si veste di abiti
eccentrici e colorati di rosso, proprio come
il Moulin Rouge che si muove, lento, sullo
scenario cittadino.

Audrey Tautou, che


ha vestito i panni
di Coco Chanel
nell’omonima fiction
IN
TE
RN
ET
A cura di Marco Billeci, 22 anni

Le guerre di Google, seconda parte: Il sito del mese: Urbansketchers.com.


Google News vs i giornali Il mondo in un disegno.
osa pensereste se uno di questi giorni cercaste asta con le cartoline del Cupolone al tramonto. Basta

C una notizia del Corriere, di Repubblica o di


Zai.net su Google News senza trovare niente?
Che c’è stato un attacco di pirati o un blackout del si-
B con le foto della Torre di Pisa sorretta dal turista di
turno. Basta con i mari tropicali e i tetti innevati. Per
chi è stanco delle immagini stereotipate del mondo ripro-
stema, non certo una libera scelta dell’editore, ammes- poste sempre uguali da anni, Urbansketchers, il sito fonda-
so che non abbia deciso di suicidarsi. Eppure Rupert to dal giornalista spagnolo di stanza a Seattle Gabriel Cam-
Murdoch, il più potente publisher del mondo, di recen- panario, si propone come punto di riferimento per tutti quel-
te ha paventato proprio questa possibilità: rimuovere i li che vogliono dare un’immagine nuova di una città. Unico
contenuti del Time e degli altri suoi giornali dai motori vincolo, devono farlo con i disegni. In un anno di vita, il
di ricerca. Dopo aver a lungo magnificato il potenziale blog – dove si pubblica a invito – ha radunato più di 3mila
del web free, negli ultimi tempi Murdoch ha virato a 360 e 500 post da 56 nazioni, mentre sullo spazio Flickr, aperto
gradi, ha definito quelli di Google «cleptomani e paras- a tutti, ci sono quasi 20mila disegni. Le città più immorta-
siti» ed è stato il primo a far pagare tutte le news di un late sono, insieme alla Grande Mela, Lisbona, Londra e Ma-
quotidiano online, il Wall Street Journal. Certo, l’ultima drid. Dall’Italia ci sono corrispondenti fissi per Roma, Bolo-
sparata sembra solo una provocazione. Tuttavia spiega gna, Napoli e Catania. Ah, inutile dire che, in pieno stile
bene la crescente insofferenza dei media tradizionali web-sharing, di copyright non c’è manco l’ombra.
verso l’aggregatore di notizie di Mountain View, accusato
di agire come un portale giornalistico, ma con gli articoli
(e i soldi) degli altri. Con Google News, infatti, è possibi-
le rintracciare una notizia senza passare dalla homepage
del sito che l’ha pubblicata, così il motore di ricerca si
becca tutta la visibilità e gli incassi pubblicitari. In Italia
la Fieg (Federazione italiana editori giornali) ha denuncia-
to questo meccanismo all’Antitrust, una causa che po-
trebbe scuotere l’intero sistema.
Nel frattempo Google è corsa ai ripari varando – in ac-
cordo con le maggiori testate Usa – Fast Flip, un’evolu-
zione dell’aggregatore che darà maggior rilievo ai pro-
duttori di contenuti e spartirà con loro i ricavi pubblici-
tari. Non è detto che basti a placare gli animi: i fogli
cartacei sono in profonda crisi, nei primi otto mesi del
2009 i quotidiani italiani hanno registrato un -20% di
entrate dagli spot. C’è, dunque, un dannato bisogno di
iniziare a fare soldi veri con la rete, l’unico mercato che
cresce. I giornali non possono accettare di farsi “ruba-
re” una sostanziosa parte del bottino, ma per la prima
volta la parte più debole nella lotta contro il web po-
trebbero essere loro. (2/fine)

Twit & shout


«John Carter dice che era nella base, ha
visto un soldato con l’uniforme insangui-
nata, gli ha detto che un uomo stava spa-
rando». 12.51 Pm, 05/11/2009 on Twitter
Uno dei primi messaggi postati sulla
pagina creata dal quotidiano texano
Statesman.com subito dopo la sparato-
ria nella base militare di Fort Hood.
Secondo i media statunitensi, l’evento
ha provocato un’autentica rivoluzione:
per la prima volta nella storia aggiorna-
menti live su una tragedia sono arrivati su
Twitter prima che su ogni altro organo
d’informazione.
TI
NO
TI
VO A cura di Lorenzo Brunetti, 19 anni

DONNE SI NASCE,
SIGNORE SI DIVENTA
A NATALE SIAMO TUTTI PIÙ BUONI E COSÌ, DOPO AVER FATTO TANTO I
DIFFICILI (ANDATE A RIGUARDARE GLI ULTIMI APPUNTAMENTI DELLA
NOSTRA RUBRICA), FINALMENTE SIAMO RIUSCITI A TROVARE QUALCUNO
CUI DARE UN BELL’OTTO!

ella classifica degli episodi più ridicoli degli ulti- sociale “meritandosi” il più basilare rispetto umano.

N mi anni, una posizione di rilievo è senza dubbio


occupata dalla reazione che in molti ebbero dopo
la vittoria di Vladimir Luxuria all’Isola dei famosi. In quel-
Alle elezioni politiche del 2006 Vladimir Luxuria ha ottenu-
to il primo mandato parlamentare, fu eletta alla Camera dei
Deputati nella circoscrizione Lazio 1 come indipendente nel-
l’occasione i giornali di sinistra descrissero l’avvenimento la lista di Rifondazione Comunista. L’avventura parlamenta-
come un grande successo politico, confondendo voto e re è però durata ben poco: alle elezioni politiche del 2008
televoto, tanto da paragonare Vladimir a Obama. Pochi il neonato soggetto politico (la Sinistra-l’Arcobaleno) che l’a-
episodi descrivono così bene il degrado prima culturale e veva candidata non ha ottenuto nessun seggio. Tuttavia è
poi politico del nostro Paese. Il rapporto telespettatore- stato proprio in questo periodo che Vladimir si è trovata a
elettore è chiaramente qualcosa di ben più complicato e fronteggiare i più gravi episodi di ignoranza e discrimina-
preoccupante; nonostante tutto, però, a Vladimir Luxuria zione. Clemente Mastella l’ha definita “una ridicola Ciccioli-
va riconosciuto il merito di riuscire effettivamente a por- na” e a Guidonia, durante una conferenza stampa per la
tare avanti una battaglia. campagna elettorale, Vladimir ha subìto, oltre ad attacchi e
Dopo aver affrontato gli anni dell’emarginazione che la por- striscioni offensivi, anche lanci di finocchi da parte di un
tarono anche a prostituirsi, diventa nota grazie alla sua po- gruppo di manifestanti, tra cui Cipriani e Lombardo, due ex-
sizione di direttore artistico del circolo di cultura omoses- consiglieri di Alleanza Nazionale. Notissimo anche l’episodio
suale di Roma “Mario Mieli”. Sono gli anni in cui fonda il avvenuto durante una puntata di Porta a Porta, quando
glorioso Muccassassina, la serata alternativa più famosa d’I- Alessandra Mussolini ha superato il limite della provocazio-
talia che ancora oggi costituisce la principale fonte di finan- ne (cosa che ormai avviene sempre più di frequente) ed è
ziamento del circolo. Sempre divisa tra cultura, spettacolo e arrivata ad urlare “meglio fascista che frocio!”. Ma l’evento
politica, Vladimir rivendica il diritto ad essere se stessa, cioè più ridicolo è stato il violento alterco con la parlamentare
semplicemente una persona. La sua piccola-grande battaglia Elisabetta Gardini di Forza Italia in merito all'uso del bagno
è, quindi, una battaglia di libertà, e come tutte le battaglie femminile (in seguito dallo schieramento della Gardini è
di libertà non riguarda una nicchia di persone, ma tutta la giunta la proposta di creare un bagno ad hoc), placato
popolazione. Combattere per la libertà e per i diritti è qual- da Vladimir con la sua solita acuta ironia: “Donne si na-
cosa che coinvolge necessariamente anche chi non si sente sce, ma signore si diventa”.
coinvolto. Così come il femminismo ha liberato anche gli uo-
mini dallo stereotipo del maschio duro e senza emozioni,
oggi la battaglia per i diritti civili delle persone omo e
Voto 8
transessuali non si pone solo l’obiettivo di riconoscere
la dignità dei diretti interessati, ma anche quella di ren-
dere la società tutta meno violenta e repressiva.
Vladimir Luxuria è transgender, cioè transita tra i due gene-
ri, e le sue recenti dichiarazioni circa la possibilità di ope-
rarsi per cambiare definitivamente sesso hanno scatenato il
più basso e voyeuristico interesse. Quando nel dibattito
pubblico si parla di persone transessuali si rimane, infatti,
sempre legati a un’idea scandalistica, che non riconosce lo-
ro la dignità che meriterebbero. Quando va bene si parla di
“esseri mitologici”, quando va male si parla quasi di bestie…
Il rapporto tra transessualità e prostituzione, che Vladimir ha
vissuto in prima persona, è certamente l’aspetto più dolo-
roso. Costretti a prostituirsi per denaro o perché non esiste
per loro altra vita sessuale e di relazione possibile in que-
sta società, i transessuali vivono in una sorta di strato sot-
terraneo. Sono davvero pochi quelli che oggi riescono,
Vladimir Luxuria
con forza, coraggio e fortuna, ad inserirsi nel tessuto
M
RU
FO
A cura di Jacopo Zoffoli, 20 anni

ALL’ASTA ANCHE LA LEGALITÀ


“L’ENNESIMO SEGNALE DI DEBOLEZZA DELLO STATO, UN ASSIST ALLE
MAFIE”. LE PAROLE DI DON CIOTTI SULL’EMENDAMENTO ALLA FINAN-
ZIARIA CHE PERMETTE DI METTERE ALL’ASTA I BENI CONFISCATI AI
MAFIOSI HANNO SUSCITATO MOLTE RIFLESSIONI TRA I NOSTRI LETTORI.
ECCONE UNA SELEZIONE

Conoscono, lassù, il Siete mai stati in una


termine “prestanome”? Libera Terra?
Beni della mafia all’asta. O lassù Vendere i beni confiscati alle mafie
ritengono questi cosiddetti “uomini anziché restituirli alla collettività
d’onore” dei rincretiniti, o certi sarebbe un errore sotto almeno
emendamenti sono chiaramente due punti di vista, il primo di
volti a prenderci in giro. La mafia natura tecnica ed il secondo di
italiana, punto d’orgoglio del nostro natura sostanziale. Partiamo dal
Paese in tutto il mondo, ha a primo: è molto facile comprendere
disposizione sin troppo in questo che le organizzazioni criminali di
Stato, forse più di quanto qualsiasi stampo mafioso, viste le grandi
studente possa immaginare. La somme di denaro che hanno a
situazione è questa: vi è il rischio disposizione, scenderanno in
che parte dei beni ancora non campo, con tutti i mezzi a
assegnati (3213 per l’esattezza), disposizione, per riappropriarsi dei
confiscati dalle forze dell’ordine in beni a loro sottratti e riacquistare
anni e anni di inchieste e indagini, quindi il controllo territoriale in
possano tornare all’asta, a quella determinata zona. Controllo
disposizione di chiunque. E siccome territoriale che sta alla base
non siamo in uno Stato dell’esercizio di un potere distortivo,
immaginario, dove i delinquenti economico e legale, messo in atto
vedono confiscarsi i propri averi e la dalle singole famiglie e dalle
prendono con filosofia, sarebbe organizzazioni mafiose nel macro
bene fare un passo indietro e livello. Per quanto riguarda la
ragionare per un momento. questione sostanziale, invece,
chiunque sia mai entrato nella
Come dei cani tenuti al guinzaglio, “Bottega dei saperi e sapori della
i mafiosi non aspettano altro che legalità” di Palermo (realizzata in
essere liberati per tornare a un bene confiscato alla mafia) o
riappropriarsi di quello che, abbia passeggiato in uno dei
giustamente, gli è stato tolto. terreni delle cooperative di Libera
Conoscono, lassù, il termine Terra sa bene quale alto valore
“prestanome”? Chiunque, simbolico questi luoghi
contadino, operaio, impiegato, racchiudano. Luoghi in cui prima
sotto il ricatto di un signorotto veniva esercitato potere illegale e
manzoniano, può prendere in messo in atto terrore. Luoghi che
prestito la cifra necessaria, offrire sgretolano giornalmente il muro
di più, comprare il bene in dell’illegalità mafiosa. È questo lo
questione, per poi offrirlo su un schiaffo più forte che si può dare
piatto d’argento al Don Rodrigo ai boss.
della situazione. Non c’è processo È una grande vittoria della società
più semplice. Con la mafia non si civile e dello Stato vedere sui
Don Luigi Ciotti, fondatore di scherza, ma nemmeno si collabora, prodotti di Libera Terra, negli
“Libera. Associazioni, nomi e sia chiaro. scaffali delle botteghe e dei
numeri contro le mafie”
Di Riccardo Cotumaccio, 17 anni supermercati, quella semplice
15
scritta che fa credere nel futuro: offrire al privato.
“dalle terre liberate dalla mafia”. È L’idea dell’asta? Una maschera, un
questa la linea sulla quale modo subdolo per far credere che
continuare. la legge sarebbe democratica, che
Di Giuseppe La Rocca, 25 anni concederebbe “a tutti” la
possibilità di partecipare e di
provare ad accaparrarsi l’immobile
quando si sa benissimo che non è
Cui prodest? alla portata di tutti. Inoltre,
Nel 1996 venne votata la Legge citando una frase del Presidente
109, che prevedeva la restituzione della Commissione Antimafia Nino
alla collettività dei beni confiscati De Gaetano: “A Reggio Calabria,
alla mafia e il loro nuovo impiego Catanzaro e Cosenza quale
per scopi sociali. Questo cittadino onesto o società
significava una perfetta trasparente parteciperà alle aste
riabilitazione a completo e per comprare la casa del boss del
pubblico vantaggio dei cittadini. quartiere?”.
La nuova proposta di legge, Seneca diceva “cui prodest?”,
quindi, non è stata fatta per ovvero “a chi giova?”. Ai cittadini
aumentare i benefici al popolo, in e alle vittime della mafia non
quanto palesemente superflua. Dal giova di certo.
mio punto di vista, a rischio di Di Serena Mosso, 18 anni
risultare troppo radicale, la legge
è stata esposta da una parte
politica corrotta o che trarrebbe
vantaggi in prima persona dalla La lotta alle mafie deve
possibilità di vendita dei beni essere totale
confiscati. Proposta da politici, Credo che per quanto riguarda
forse, per agevolare qualche l’antimafia, intesa come un valore
“amico a cui devono un favore”, o fondante di una società, come Usciamo dal silenzio
per agevolare i propri interessi convinzione individuale, non si Di fronte ad un’idea assurda
nascosti ai più. Ma anche se possa parlare di delega a un ente (tanto per usare un eufemismo)
volessi estirpare la malizia dai o a un organismo specifico. come quella di mettere all’asta i
miei pensieri, resta il fatto che Dovrebbe essere l’intera società beni confiscati alle mafie,
l’iniziativa suggerisce di prendere civile ad essere interessata e ad consentendo loro di riacquisire i
spazi potenzialmente restituiti alla informarsi su come questo valore simboli di un potere costruito sul
collettività e metterli in vetrina viene gestito. Proprio in novembre sangue e sulla violenza, l’opinione
per il miglior offerente, per il Roberto Saviano, ospite per pubblica non può rimanere in
primo ricco proprietario o un’intera serata di Che tempo che silenzio. Non possiamo voltarci
industriale o società che se lo fa, ha ricordato a tutti che non dall’altra parte o, peggio ancora,
possa permettere. In parole basta prendere atto del fatto che convincerci che in fondo la cosa
povere: toglie al pubblico per la mafia esiste (ormai un dato non ci riguardi, perché ogni giorno
oggettivo incontestabile), ma che ci accorgiamo di quanto il para-
occorre anche combatterla, potere criminale sia ormai quasi
ovviamente, e occuparsi del dopo. complementare a quello statale e
Quale dopo? Il dopo come destino di quanti danni produca questo
dei beni e dei fondi che le ignobile connubio.
vengono confiscati, il dopo come La prospettiva che al posto di
indagine su come fare sì che da quei santuari della crudeltà
quei beni ci guadagni lo Stato sorgano scuole, case famiglia,
(inteso come collettività dei centri culturali, luoghi di ritrovo,
cittadini) e non che essi, magari teatri e tutte le altre strutture che
addirittura per via legale (!), favoriscono e garantiscono lo
tornino alle mafie tramite sviluppo sociale del Paese è
prestanome o insospettabili. Se la motivo di serenità e di speranza.
stampa seguisse di più queste La prospettiva che ci si prospetta,
vicende posteriori ai grandi invece, fornirebbe ai giovani il
arresti, se si desse maggiore rovinoso messaggio che “legalità”
risalto alle associazioni come e “giustizia” sono solo parole
Libera, allora la lotta alla vuote. Per assicurare un futuro
criminalità organizzata all’Italia, non dobbiamo
diventerebbe totale. permetterlo.
Di Samuele Sicchio, 20 anni Di Roberto Bertoni, 19 anni
Tavola rotonda
16

ETICA, ETICHETTA,
E S T I C AVO L I
AL DI LÀ DELLE DIFFERENZE DI OPINIONE, È DIFFUSO NEL PAESE UN SENSO
DI SFIDUCIA NELLE ISTITUZIONI. LA POLITICA È VISTA COME “SPORCA”,
VUOI PER FESTINI CON PROSTITUTE E DROGA O PER REATI ANCORA PIÙ
GRAVI. TUTTO QUESTO APRE UNA QUESTIONE, QUELLA MORALE

na nuova tavola rotonda per Zai.net. Questa volta Giurisprudenza a Roma Tre per il Pdl.

U nella nostra redazione si “affrontano” (è il caso di


dirlo, rispetto alle altre due edizioni la conflittuali-
tà è stata un tantino più alta) Luca Sappino (Sinistra e
Pd: Andrea Casu, 28 anni, responsabile nazionale Enti
Locali per i Giovani Democratici.
Cosa vuol dire per voi “questione morale”?
Libertà), alla sua seconda partecipazione, Andrea Casu Pd: È una questione che attiene alla vita di ogni membro
(Giovani Democratici) e Mattia Caniglia (Azione della società; è, in fondo, un tema più filosofico che poli-
Universitaria, proveniente da Forza Italia). Argomento: la tico. Questa definizione non mi fa impazzire, visto che chi
questione morale. Posta con forza dal segretario comuni- la usa lascia intendere di possedere una morale “positiva”
sta Enrico Berlinguer nei primi anni Ottanta per denuncia- contrapposta a quella del suo avversario, privo di etica.
re la mancanza di legalità ad ogni livello della politica, è La parola “etica” deriva dal greco “ethos”, cioè comporta-
arrivata fino ai nostri giorni, neanche scalfita dalla grande mento, abitudine. In un sistema democratico, l’etica è fon-
bufera di Tangentopoli. L’inchiesta del 1992-94, infatti, damentale: secondo i filosofi, la virtù non si può inse-
avrà anche spazzato via un intero ceto politico (quello gnare; rimane dunque un solo strumento, che è quello
socialista e, in parte, quello democristiano) ma i problemi dell’esempio. Ecco perché per un politico non esiste la
sono sempre quelli: mancanza di trasparenza, rapporti distinzione fra vita pubblica e privata: la vita di un politi-
ambigui, corruzione, mancanza di decoro. co è di per se stessa un esempio.
Nome, età, qualifica. Pdl: Secondo me non esiste una “questione morale”.
Sl: Mi chiamo Luca Sappino, ho ventuno anni e sono con- Sarebbe più corretto parlare di questione “culturale”; la
sigliere al II Municipio di Roma per Sinistra e Libertà. morale attiene più a una sfera personale che non pub-
Pdl: Io sono Mattia Caniglia, sono consigliere di Facoltà di blica o politica.
17
Sl: Credo invece che la questione morale sia la questione incidere sulla vita pubblica. Fra le cinque forze oggi in
principe della politica italiana, la sua ferita più viva. Il rap- Parlamento, abbiamo una “lega”, un “popolo”, una “unio-
porto fra etica e politica è la base per risollevare questo ne” e un “movimento”; noi stiamo cercando di creare un
Paese; i temi che passano sotto questa definizione sono “partito”, che non è affatto una parola sporca. Così chiu-
il cancro della politica italiana. se, le forze politiche rischiano di ristagnare.
A partire dalla sua formulazione, questo è stato un con- Sl: Evitiamo di ridurre la questione morale a Tangentopoli!
cetto tradizionalmente agitato dalla sinistra, in particolare È qualcosa di molto più grande, ha a che fare con il pote-
da quella comunista, da Berlinguer in poi… re, la sua gestione, con l’etica!
Sl (interrompendo): Quel concetto di “diversità” codifica- Pdl: Decidiamoci: o parliamo di etica o parliamo di politica.
to da Berlinguer non esiste più. Sl: Il punto è proprio questo: non devono assolutamente
Pdl: Morale e politica sono due cose distinte. andare separati!
Sl: Scusami ma “questione morale” sarà pure un’espres- Se, dunque, la virtù non può essere insegnata, ne conse-
sione giornalistica, ma ha un significato preciso: indica gue che la politica si uniforma ai valori presenti nella
quei “coni d’ombra” nella politica italiana, che ne metto- società in quel momento (grida di giubilo di Mattia, ndr).
no a rischio la credibilità. I centri di potere vengono occu- Con Tangentopoli, invece, a livello di stampa e di senso
pati per fini diversi dal bene comune. Comunque, dicevo, comune, si è affermata una contrapposizione fra una
quella diversità “storica” non esiste più, almeno non pre- società civile “pulita” e una politica disonesta.
giudizialmente: non esistono forze estranee a questo pro- Sl: Tangentopoli ha avuto tanti meriti e un grosso deme-
blema. Esistono però delle diversità di comportamento, rito: ha spostato l’attenzione dall’aspetto “etico” a quello
come insegnano le reazioni a due casi di questi giorni, giudiziario. La soglia di preoccupazione si è abbassata
due casi profondamente diversi fra di loro ma emblemati- notevolmente, tanto è vero che da un politico non ci si
ci: da una parte, nel caso dell’ex presidente del Lazio aspettano più condotte “ammirevoli”, ma ci si accontenta
Marrazzo, il desiderio è di chiarezza ad ogni costo; dal- di condotte “legali”. Come cittadini, ma soprattutto come
l’altro, ampi settori della maggioranza si arroccano alla giovani, dovremmo pretendere qualcosa di più, un ritorno
difesa del sottosegretario Cosentino (pesantemente indi- a una limpidezza che oggi non si vede. Spesso la politica
ziato di associazione camorristica, ndr) e dei suoi torbidi tende a inseguire gli istinti più bassi della società – che,
rapporti politici e personali. per conto suo, non di rado mima i comportamenti peg-
Pd: Credo che chi fa politica abbia l’onore (e l’onere) di giori del ceto politico. È vero anche, però, che si dovreb-
fare ciò che ritiene giusto fare; l’importante è evitare il be e potrebbe pensare a una politica ancora più “alta” di
doppiopesismo tipico del nostro Paese, per cui ciò che si quanto non sia la società che la esprime.
predica non è ciò che poi si mette in pratica. Pdl: Questo discorso lo trovo assolutamente allucinante!
La “diversità” della sinistra, dunque, è caduta. Se È assurdo pensare che un cambiamento nella società
entrambe le parti non sono immuni a queste degenera- possa discendere da una decisione presa dall’alto. Certo,
zioni cosa ci attende? si può pensare di cambiare modello politico; pensare però
Pdl: Questa “violenza” nel porre la questione mi sembra che da questo derivi un cambiamento nella società è sba-
assolutamente fuori luogo, visto che sono temi nati in gliatissimo. Attenzione, poi, a dire che il problema sta da
epoche politicamente molto lontane dalla nostra. Per cari- una parte sola, come hai fatto prima parlando dei casi
tà, maledetto il giorno in cui smetteremo di stupirci, ma Cosentino e Marrazzo…
non si può fare le “anime belle” e fingere di ignorare una Sl: Non ho detto che il problema sta solo dalla vostra parte;
storia italiana costellata da questi e altri abusi. Credo poi ho semplicemente constatato una diversa reazione: da un
che se Luca può parlare di “diversità” della sinistra que- lato il tentativo di salvare il prestigio delle istituzioni, dal-
sto si debba agli scrupoli dei magistrati di Mani Pulite, l’altro la difesa a oltranza di comportamenti torbidi.
che volutamente lasciarono indenne la sinistra. Pdl: Basta con questa storia dei comportamenti “torbidi”!
Pd: A parte che questa ricostruzione mi pare un po’ fan- Se una persona viene sottoposta a giudizio, è in sede pro-
tasiosa, Tangentopoli è stata una grande occasione di rin- cessuale che si determina la sua innocenza. Evitiamo di
novamento. Questa occasione è stata persa: si è preferito parlare a sproposito, anche perché non sono questi i veri
trattare quel mondo di corruzione come un fenomeno pas- problemi degli italiani.
seggero e ignorare le disfunzioni di sistema, che oggi è Sl: Ma come si fa a dire che “non è questo il problema”?
addirittura peggiore sotto alcuni aspetti. La degenerazio- Se in un concorso pubblico vince un incapace “aiutato”,
ne del sistema italiano e la sua crisi – che, si badi bene, è un problema dei cittadini o no? Se l’amministratore di
è politica e non morale – nascono dall’aver perso il senso un’Azienda Sanitaria non pensa al servizio ma solo a
di “partecipazione”: la nostra Costituzione individua nei soddisfare il suo “sponsor” politico, è un problema dei
partiti lo strumento attraverso il quale i cittadini possono cittadini o no?

Luca Sappino, Sinistra e Libertà Mattia Caniglia, PDL Andrea Casu, PD


Tavola rotonda
18
Pdl: Ma siamo d’accordo. Solo, non si può sperare di risol- mento. Anche se con qualche riserva sono d’accordo con
vere questi problemi dall’alto. È un problema cul-tu-ra-le! Mattia: i concorsi pubblici sono spesso influenzati, se non
Pd: Vorrei tornare su un aspetto fondamentale colto nella da logiche politiche, da mediazioni fra vari centri di pote-
domanda: il rapporto fra società e politica, in una demo- re. Se non ammettiamo questo problema non potremo
crazia, è biunivoco, visto che la società sceglie i suoi rap- mai risolverlo. La politica “forte” di cui parlava Andrea è
presentanti e che questi, a loro volta, cercando di inter- una politica che riuscirebbe a sottrarsi a queste logiche.
pretare i sentimenti che credono migliori nella società, la Pdl: Mi piacerebbe conoscere un esempio in Europa di
influenzano a loro volta. A farci scivolare in questa crisi è politica “forte”…
stato il progressivo indebolimento della politica; da gran- Pd: Guarda, te ne cito uno di destra, per non essere accu-
de architetto del Paese è passata ad essere un semplice sato di partigianeria: Nicolas Sarkozy. Forte di una visio-
amministratore di condominio. I grandi temi, le idee, il ne globale di società, ha impostato un dibattito – che ora
“futuro” sono spariti dal gergo politico italiano. Una poli- in Francia è vivacissimo – sulle forme della partecipazio-
tica così debole non ha il coraggio di occuparsi dei temi ne e, soprattutto, sui temi ambientali. Risultato? La
importanti (tanto è vero che sempre più scelte vengono Francia era in netto ritardo nel campo dell’economia
prese in altri palazzi e su altri tavoli). È ovvio che una verde, ora è all’avanguardia. E tutto è partito da una
politica forte avrebbe una grande capacità di influenzare i volontà politica. Va poi ricordato che il nostro è un siste-
comportamenti dei singoli cittadini e un’altissima conce- ma in crisi ormai da lungo tempo, e che parliamo – a
zione del ruolo di chi ricopre una carica pubblica. sproposito – di “Seconda Repubblica”. Questo è un siste-
Pdl: Io continuo a trovare irresponsabile questo discorso. ma che ha urgenza di riforme.
Non si può pretendere da chi è al vertice di un sistema Sl: Forse vivo ancora in un sogno, ma credo che l’appli-
una condotta migliore di chi è alla base. Sarà anche un cazione di principi corretti nell’amministrazione non richie-
discorso antipatico, ma dobbiamo pretendere migliora- da un così travagliato percorso di revisione di sistema.
menti in primis da noi stessi. Non è la politica a cambia- Basterebbero semplicissimi strumenti di trasparenza in
re i comportamenti. Se, per esempio, domani qualcuno mano al cittadino, penso all’obbligo di segnalare i finan-
partecipasse ad un concorso e un suo parente avesse un ziatori delle campagne elettorali. “Trasparenza” significa
aggancio in commissione, mi volete forse dire che non ne dare agli elettori gli strumenti per giudicare se un candi-
approfitterebbe? Certo che lo farebbe, perché il concorso dato, al di là della sua fedina penale, è in grado di rap-
obbedisce ad un sistema che richiede una raccomanda- presentare determinati valori.
zione, e non farebbe altro che giocare alle regole non Pd: Non puoi pensare, però, di affidarti alla buona con-
scritte della nostra società. dotta per risanare un sistema marcio, altrimenti si rischia
Pd: Cerchiamo di evitare questi luoghi comuni insensati. anche di prendere in giro la gente. Le riforme servono, le
La storia del Paese e di tanti ragazzi che ce l’hanno fatta riforme potrebbero avvicinarci a esempi fulgidi come le
ci ricordano che i ruoli di eccellenza non sono di nomina democrazie scandinave, dove agli elettori è permesso
politica e sono assegnati per concorso pubblico. Bene, conoscere ogni mossa dei loro rappresentanti, dai parla-
questi concorsi, contrariamente a quanto dici tu, sono mentari in giù. Questa è vera trasparenza.
validissimi, altamente selettivi. Io mi sento garantito da «L’interesse della Nazione deve venire sempre prima di
queste figure e sono orgoglioso di loro. È vero poi che ci ogni altra considerazione. Come Presidente, devo mettere
sono zone d’ombra, lottizzazioni, pratiche di sottogover- al primo posto l’interesse dell’America, che ha bisogno di
no, ma non buttiamo tutto a mare solo per sentito dire. un Presidente e di un Congresso a tempo pieno.
Indipendentemente dalle interferenze politiche, quasi Combattere in questi mesi per la mia personale riabilita-
sempre ci troviamo davanti a grandi professionisti. zione assorbirebbe sia la mia attenzione sia quella del
Sl: Guarda che “questione morale” è sì un’espressione che Congresso. Per questi motivi, rassegno le mie dimissioni
si rivolge alla politica e a chi ha responsabilità di gover- dalla Presidenza». A parlare è Richard Nixon, presidente
no, ma anche, in senso lato, a tutti coloro che piegano la Usa che, travolto dallo scandalo Watergate, per preserva-
cosa pubblica a logiche diverse dal suo buon funziona- re le istituzioni da eventuale discredito e per la vergogna

Bettino Craxi, durante un’udienza in tribunale


19
Richard Nixon, Presidente USA 1969-74 tutti, e specie di noi giovani, verso una piena applicazio-
ne della nostra Costituzione? Potremo anche rimanere il
Paese dei guelfi e ghibellini, delle fazioni contrapposte,
ma avremo regole condivise e rispettate.
Un’ultima domanda, ancora su un esempio che ci viene
dagli Stati Uniti. Nel 2008 il governatore dello Stato di
New York si è dimesso perché scoperto a frequentare pro-
stitute. Ancora fantascienza?
Sl: Le abitudini private non possono essere usate come
arma politica. Credo però che il privato debba corrispon-
dere alle pratiche pubbliche: se un politico vuole fre-
quentare delle prostitute, mi aspetto che il suo profilo
pubblico corrisponda a queste abitudini.
Pdl: Sì, direi che sono d’accordo. Trovo assurdo che le
dimissioni di un uomo pubblico siano dettate dai suoi
rapporti sessuali; d’altro canto, è altrettanto assurdo
che si sbandierino valori della famiglia che poi si tradi-
scono nel privato. Questo “scollamento” fra le due
dimensioni, però, quando diventa di pubblico dominio,
coinvolge anche gli elettori; la punizione deve venire da
loro e da nessun altro.
Pd: Le dimissioni sono una scelta personale da prendere
quando ci si ritiene indegni del ruolo che si riveste. I com-
portamenti, come dicevo all’inizio, nascondono esempi.
Torno ancora sulla Costituzione, che su questo punto è
di aver mentito al popolo, si è dimesso, nonostante non molto chiara. Secondo la Carta, un parlamentare deve
fosse sotto inchiesta giudiziaria e senza mai denunciare essere “degno” del suo incarico. Marrazzo, ad esempio, si
trame dell’opposizione. In Italia è fantascienza? è dimesso, e credo che abbia fatto bene. Non è stato però
Pd: Ascoltare queste parole non può che emozionare: al un atto politico, perché non si è trattato di un atto di sfi-
di là dei giudizi politici e storici, queste sono parole di chi ducia verso il Presidente, ma un passo indietro che l’uomo
ha un profondo rispetto delle istituzioni e del proprio ha scelto liberamente di fare, anche se potrei stare qui per
ruolo, esercitato non solo in nome dei propri sostenitori giorni a difendere l’operato politico di Marrazzo. Per que-
ma della nazione tutta. Gli Stati Uniti sono un Paese che sto, ad esempio, non sono d’accordo con chi, in disaccor-
stimola grandi passioni e grandi odi, pieno di contrad- do con le sue politiche, chiede le dimissioni di Berlusconi;
dizioni, ma dove il rispetto delle istituzioni è infinita- non bisogna assolutamente confondere le ragioni per cui
mente più alto che da noi, dove il “consenso” legittima Berlusconi andrebbe sfiduciato (la sua azione di governo)
qualsiasi cosa. con quelle per cui dovrebbe scegliere di dimettersi (le sue
Pdl: Il paragone è interessante, ma è abbastanza impro- discutibili frequentazioni e il discredito che getta sullo
prio. Non si possono mettere sullo stesso piano Italia e Stato). Certo, mi piacerebbe che il premier un giorno pro-
Stati Uniti, ancora una volta a causa di differenze cultu- nunciasse le parole che abbiamo sentito da Nixon. Ma per
rali secolari. Se Nixon si è comportato così è perché scelta sua e per rispetto delle istituzioni.
sapeva che i suoi concittadini lo avrebbero giudicato in
un certo modo.
Quindi se Nixon fosse stato italiano l’avrebbe fatta franca? UN PO’ DI STORIA
Pdl: Gli italiani hanno ceduto una parte della loro Quando Enrico Berlinguer divenne segretario
“morale” in cambio di un governo forte, di decisionali- del Partito Comunista, decise che la priorità per
tà. Più o meno consapevolmente, ci troviamo disposti a il suo partito era la “questione morale”, cioè un
sorvolare su alcuni punti in cambio di soluzioni rapide tentativo di depurare la politica da pratiche
ai nostri problemi. scorrette e corruzione.
Sl: Il problema è che, in nome del “decisionismo”, stai “Tangentopoli” è il nome di un ciclo di inchieste
giustificando una serie di comportamenti poco trasparen- giudiziarie cominciato il 17 febbraio 1992, quan-
ti quando non illegali; il consenso non copre gli abusi, i do il Pm Antonio Di Pietro ottenne l’ordine di
reati e neanche le bugie. La differenza fra noi e gli Stati arresto per Mario Chiesa, esponente di primo
piano del Partito Socialista a Milano. Bettino
Uniti è proprio questa: lì nessuno mai si sognerebbe di
Craxi, segretario del partito, cercherà di mini-
coprire le proprie magagne con un mandato politico.
mizzare (“Un mariuolo isolato”, commenterà),
Pdl: Nell’analizzare una crisi di sistema non si può pre-
ma dall’interrogatorio di Chiesa emerse un
scindere da un’analisi culturale. Io non giustifico nulla. impressionante giro di tangenti che portò
Semplicemente è così. all’azzeramento del ceto politico dell’epoca:
Sl: Ammettiamo che sia così. Vuoi fare qualcosa per alla fine, la Democrazia Cristiana e il Partito
migliorare questa situazione? Socialista, i due partiti protagonisti dell’epoca,
Pdl: La cultura non si cambia per decreto. non esistevano più. Secondo l’economista
Pd: No, ma anche ammettendo un abisso culturale fra noi Enrico Deaglio, il giro di tangenti smascherato
e gli Usa mi domando perché non si possa ripartire, tutti dal Pool è costato orientativamente 10.000
insieme, da quello straordinario modello che è la nostra miliardi di lire annuo e un aggravio del debito
Costituzione, purtroppo non applicata per intero. Alcuni di pubblico (nel totale del periodo del “pentapar-
questi “buchi” sono proprio sui temi della trasparenza e tito”, fra il 1980 e il 1992) compreso fra i 150 e i
della morale politica. Posso affermare senza che tu mi 250.000 miliardi di lire. Grazie a tutti.
smentisca che questo Paese ha bisogno di un impegno di
LO SAPEVATE CHE BASTA UN COLPO DI
MOUSE PER ENTRARE NELLA REDAZIONE DI
ZAI.NET E FAR PARTE DEL GRUPPO DI
REPORTER PIU' GIOVANI D'ITALIA?
GIORNALISTI CON UN

LORO L'HANNO FATTO...

Cos’è Zai.net? MATTIA, 15 ANNI


Quella che state sfogliando è la rivista mensile, che fa un po’ da
vetrina a tutte le attività e le interattività del network, che prende Mi sono avvicinato a Zai.Net grazie alla
vita soprattutto nel sito, nella radio, nelle varie redazioni locali mia professoressa di italiano, che lo
(Lazio, Liguria e Piemonte), nelle tante iniziative che coinvolgono utilizza come un vero e proprio
le scuole di tutta Italia. laboratorio di scrittura. Dopo averlo
sfogliato, ho capito che è anche
Dove si trova Zai.net? un'occasione per dar voce alla propria
Zai.net non si compra in edicola, ma arriva direttamente a creatività. Anche se ho appena preso
scuola, in classe. Per ricevere la tua copia direttamente a casa, contatti con la redazione, già mi sento
puoi abbonarti individualmente andando sul sito www.zai.net e a casa e spero di riuscire presto a
seguendo le istruzioni alla voce “Abbonamenti”. pubblicare qualcosa di mio e a dare
un contributo. Se dovessi riassumere
Zai Net in una parola, direi Sfida.
Come mai gli articoli sono scritti da studenti
e non da giornalisti? ANGELA, 15 ANNI
Qui è il nodo di tutta la faccenda. Noi che siamo i coordinatori
della rivista riteniamo di dare ai ragazzi delle scuole uno Scrivere è da sempre la passione, è
strumento in più per raccontarsi, identificarsi e confrontarsi, dalla prima elementare che sogno di
nonostante le distanze geografiche e le diverse tipologie di diventare una giornalista. La cosa
scuola. ultimamente mi sembrava una specie
di utopia per mancanza di
Come si entra a far parte della redazione? opportunità, fin quando qualche
Basta scrivere un’email alla redazione (redazione.roma@zai.net), giorno fa la mia prof di lettere mi ha
oppure cercare il gruppo Zai.net su Facebook: noi vi teniamo al fatto vedere Zai.net consigliandomi di
corrente sul percorso degli articoli e vi forniamo le dritte per provare a farne parte, perciò eccomi
svolgerli al meglio. Le distanze non contano, contano solo qui a presentarmi senza sapere con
l’entusiasmo e la voglia di scrivere. precisione se sto dicendo troppo o
troppo poco. Comunque scriverò
Chi sceglie gli argomenti su cui scrivere? tutto di me, giudicate voi se alcune
Beh, gli stimoli ci vengono dall’attualità, ma anche dagli argomenti di studio, cose sono superflue o no, perché
dai vostri hobby, dal vostro universo. A noi spetta il compito di coordinarvi sapete com' è: meglio abbondare...
sollecitandovi a seguire le regole principali del giornalismo.
GIULIO, 17 ANNI
Come si finanzia Zai.net?
Finora ha spesso contato sul contributo economico di enti pubblici e
Leggo Zai.net da quando ho messo
privati che ne condividevano l’approccio innovativo e le finalità formative.
piede la prima volta nel mio liceo, ma
Ma la parte più cospicua dei costi è da sempre sostenuta dalla nostra mi sono deciso da poco a
cooperativa di giornalisti, Mandragola Editrice. collaborare; a spingermi è stata la
prof di italiano, ritiene che io abbia
uno stile giornalistico e che per
migliorarlo mi servirebbe
un’esperienza come quella che posso
Info: redazione.roma@zai.net - tel. 06 47881106 fare qui. Finora ho scritto per il forum
e per la rubrica musicale, ma presto
vorrei cimentarmi anche sulla politica,
magari facendo qualche intervista.
PartecipAzione
21

SHHH,
BUIO IN
SALA!

DURANTE I GIORNI DEL “SOTTODICIOTTO FILMFESTIVAL” TORINO DIVENTA


CAPITALE DEL CINEMA PER RAGAZZI. LA CONSULTA GIOVANI HA DATO,
COME ORMAI DA TRE ANNI A QUESTA PARTE, IL SUO CONTRIBUTO

ncontri con i grandi registi, senza dimenticare i diritti Solanas. Ci sembrava importante affrontare tematiche a

I umani: anche quest’anno la Consulta Giovani del Con-


siglio regionale del Piemonte ha contribuito all’orga-
nizzazione di alcuni appuntamenti del Sottodiciotto Film-
noi care come i diritti civili e i diritti umani, da qui la de-
cisione di appoggiare l’invito a testimoni impegnati nella
loro difesa come Javier Gonzales Diez, Silvia Baraldi, Ber-
festival, che si è svolto a Torino dal 26 novembre al 5 di- tin Nzonza, oltre allo scrittore Giancarlo Pastore».
cembre. Ne abbiamo parlato con Annalisa De Vitis, Vice- Quest'anno il Sottodiciotto Filmfestival è arrivato al suo
presidente della Consulta Giovani e videomaker. decimo compleanno, una ricorrenza che coincide con altre
Per il terzo anno consecutivo la Consulta Giovani del Pie- svolte epocali come la caduta del muro di Berlino…
monte ha dato il suo contributo al festival. Si sta consoli- «Secondo me il cinema è un’ottima risorsa per trasmettere
dando una tradizione… e far conoscere fatti di questa importanza e valenza storica
«Sì, tenevo molto che la Consulta sostenesse il Sottodi- ai giovani, anche per questo motivo la Consulta è stata fe-
ciotto Filmfestival perché è uno dei pochi appuntamenti lice di collaborare all’organizzazione del Festival. L’immagine
cinematografici, forse l’unico, in cui i giovani non sono cinematografica può essere uno strumento formidabile per
soltanto il pubblico, ma anche i protagonisti dell’evento. comunicare con i giovani, specie in un momento in cui bi-
Sono loro che realizzano i cortometraggi, facendo quindi sogna ricostruire una coscienza storica collettiva».
emergere direttamente le tematiche più sentite. È un fe- Tu stessa, Annalisa, nonostante la giovane età ti occupi
stival interamente fatto dai giovani per i giovani, ma non già da un po’ di anni di cinema...
solo: quest’anno persino la locandina è stata realizzata «Sì, è vero, scrivo sceneggiature e progetti per cortome-
dagli studenti delle scuole, così come l’accoglienza». traggi o lungometraggi che poi io stessa realizzo; sono tan-
Quali sono le sezioni che la Consulta regionale dei Giova- ti anni che studio cinema, il linguaggio cinematografico mi
ni ha contribuito a organizzare? interessa molto. Inoltre, sto seguendo un dottorato in Se-
«La Consulta ha contribuito a organizzare alcuni degli ap- miotica in cui sto approfondendo la pressione dei media
puntamenti più significativi del programma scuole che ha sulla politica estera durante i conflitti. Diciamo che politica
previsto gli incontri con Mike Leigh, il regista di Segreti e e linguaggi sono le mie due grandi passioni, spererei di far-
bugie, e con un altro importantissimo cineasta, Fernando le confluire un giorno in un progetto comune».

Il regista Fernando Solanas


LA CONSULTA GIOVANI DEL CONSIGLIO
REGIONALE DEL PIEMONTE
Istituita dal Consiglio regionale del
Piemonte nel 1996, è composta da rappresentanti
di associazioni giovanili, consulte studentesche, isti-
tuzioni scolastiche e universitarie, consulte giovanili
degli enti locali, consulte regionali, organizzazioni
sindacali e di categoria, movimenti politici giovanili
e gruppi consiliari regionali. Svolge attività di propo-
sizione e di consultazione nell'elaborazione degli atti
e delle leggi regionali riguardanti i giovani e pro-
muove progetti, ricerche, incontri e dibattiti pubblici
sui temi attinenti alla condizione giovanile.
www.consiglioregionale.piemonte.it/giovani
consulta.giovani@consiglioregionale.piemonte.it
Diritti
22

CHE MALE C’È?


CONTINUA SU ZAI.NET IL DIBATTITO SU OMOFOBIA, DIVERSITÀ E GAY
PRIDE. PERCHÉ IN FONDO UN BACIO È SEMPRE UN BACIO

di Matteo Marchetti, 21 anni non predicava forse la fratellanza e l’amore reciproco?


Matteo Marchetti nello scorso numero ha detto che par-
atteo, hanno risposto al tuo articolo del tecipa volentieri alle manifestazioni nella sua città, ma che

«M mese scorso». Fantastico, mi dico! Tanto


più che al pezzo sull’omofobia pubblicato
sullo scorso numero di “Zai.net Lazio” tenevo particolar-
al Gay Pride non andrebbe mai. A coloro che criticano
questa manifestazione dicendo che è ridicola, a te Matteo
che dici che non ci andresti mai.. e voi allo stadio cosa
mente, era molto sentito e speravo che smuovesse le fate esattamente ? non è la stessa cosa ? “Omosessuali in
coscienze (i lettori dell’edizione nazionale possono tro- giro vuol dire mutande di ferro”. Ma ti rendi conto della
varlo sul sito di Zai.net). La lettera diceva: gravità di questa affermazione ? Hai dato agli omosessuali
una valenza infima, ridotta al semplice sesso, o addirittu-
Ciao a tutti, ho 18 anni e sono innamorata di una ragaz- ra alla costrizione al sesso.
za. Quando ho capito di essermi innamorata di lei, avevo Non credi forse che gli omosessuali abbiano una loro inte-
paura di ammetterlo fino in fondo a me stessa, di dirlo a grità morale, dei sentimenti ? Noi abbiamo una bocca, due
lei e alle altre persone che ritengo importanti. Poi un gior- occhi e due braccia come te, come voi “normali”, abbia-
no ho capito che non c’era niente di male nell’amare mo un cuore e un cervello per pensare. Ma prima ancora
un’altra donna, nel provare quel sentimento che ti fa fer- di tutto questo dovresti considerare che siamo PERSONE
mare il cuore se la incontri in corridoio, nel provare quel esattamente come lo sei TU.
dolore lancinante quando la vedi piangere e quella gioia Noi abbiamo diritto di espressione, abbiamo diritto di
immensa quando vedi i suoi occhi che sorridono. pensiero, di parola, abbiamo il diritto a non essere dis-
Purtroppo oggi tutti associano l’omosessualità al sesso, criminati da gente come te, abbiamo il diritto ad essere
quello sporco, quello fatto di pornografia, pensano che gli rispettati e..
omosessuali siano dei deviati che vanno con il primo o la Abbiamo il diritto di AMARE.
prima che capita. Non è così, e nella maniera più assolu-
ta. Le persone omosessuali sono capaci di sentimenti pro- Wasp
fondi e totali come qualsiasi altro eterosessuale.
Ho trovato estremamente interessante il contributo di N.B.: Scelgo di scrivere sotto pseudonimo non per una mia
Emanuele G. nel numero di novembre (all’interno del vergogna o paura, ma solo per la ragazza in questione.
forum, ndr), e mi trovo perfettamente in linea con ogni
cosa da lui affermata: gli omofobi sono proprio coloro Beh, forse non mi sono spiegato benissimo, e colgo l’oc-
che alla fine trovano eccitante l’idea di fare sesso con casione per farlo sia con la ragazza che ci ha scritto sia
due donne. Certo, facile fino a che si resta a casa propria, con tutti quelli che si sono sentiti offesi dal pezzo, ricor-
però poi quando si esce deve vigere la regola del perbe- dando che, comunque, si apriva proprio con una racco-
nismo, quella del perfetto borghese. Tutta ipocrisia. Come mandazione a leggere l’articolo per intero e con attenzio-
quando vedi le persone entrare in chiesa, pregare, sorri- ne, per evitare di travisarne il significato. L’articolo voleva
dere al Parroco, uscire e bestemmiare. Ecco, è proprio essere (ed è stato, se ha spinto qualcuno a rispondere)
questo il cancro della società: l’ipocrisia ormai radicata una provocazione, rivolta in particolare a quelli che, come
nella cultura comune. Tutti sanno ma non parlano, vero? me, pur non nutrendo un’ostilità aperta e credendo di
tutti che vedono, ti sorridono e appena giri le spalle sono essere molto “aperti”, in realtà nascondono un rapporto
pronti a sparlare di te. Tutto normale in Italia. non sereno con la diversità. Daniele Silvestri, in una bel-
Voi che tanto vi proclamate Cristiani, cosa predicava Cristo? lissima canzone (Gino e l’alfetta) scrive: «No non sono
23
gay, ma vorrei / ma lo sai / quanti geni ed eroi sono gay
non lo sai? / O non vuoi ricordare / preferisci pensare che
un gay sia una sorta di errore / una cosa immorale / o nel
caso migliore un giullare, un fenomeno da baraccone / e
lo tollererai solo in quanto eccezione / e lo tollererai solo
in televisione / lo chiamano gay / e tu pensi ricchione».
Questo era quello che volevo dire e che adesso dico con
parole non mie: spesso un atteggiamento aperto nascon-
de un pregiudizio involontario quanto profondo. Aperti a
parole ma intimamente restii ad accettare una diversità:
è un atteggiamento particolarmente diffuso tra i maschi,
impegnati a ribadire la propria “virilità”, e, dunque, nella
società tutta, profondamente maschilista e machista. Con
il mio articolo volevo dimostrare che il problema non è
tanto – non solo – nell’assenza di una legge, ma nei pre-
giudizi incancreniti nella nostra testa. Per far soffrire qual-
cuno non serve un’ostilità aperta, bastano le risatine e i
cenni d’intesa, le gomitate al passaggio di una “checca”
(nel caso non fossi riuscito a farlo capire, preciso che ho
scelto di usare termini offensivi per far capire al lettore
che in realtà non lo disturbano) lasciano un segno.
Scrivendo quello che succede nella mia testa, volevo far
notare che probabilmente non sono l’unico, e che è solo
scardinando questo che riusciremo a risolvere, finalmen-
te, tante ingiustizie. Ammettere di avere un problema è il oggi considerati “civili” come l’Inghilterra – che incarcerò
primo passo per risolverlo. Io l’ho fatto, e con questo arti- Oscar Wilde per “corruzione di minore” – o la Germania.
colo speravo che altri, seguendo il mio ragionamento Anche da noi, però, il pregiudizio è evidente nelle battu-
(sono “normale”, “buono”, “colto”, “aperto” ma non so te, negli intercalare, nei modi di dire di cui parli nel tuo
rapportarmi serenamente con gli omosessuali), capissero articolo. Se la società in questi anni è cresciuta (fino a
che anche loro sono tutt’altro che irreprensibili. qualche anno fa vedere coppie gay libere per strada era
impensabile), lo stesso non può dirsi della politica. A
Per arricchire il dibattito, ho fatto una chiacchierata con mancare è stata una volontà di leggere i cambiamenti
Andrea Maccarrone, presidente uscente del Circolo di cultu- della società, mancanza acuita da quelli che ritengono l’o-
ra omosessuale “Mario Mieli” di Roma («Esistiamo dal 1983. mosessualità contronatura, pericolosa per i ragazzi, dan-
Ci occupiamo di assistenza ai malati di Aids e lotta contro nosa per le tradizioni e la famiglia».
il pregiudizio omofobo e transfobico, nel campo dei diritti Come la Chiesa?
civili e per una cultura delle differenze», mi dice). «Sicuramente la Chiesa ostacola l’affermazione dei diritti
Anche le persone che si proclamano più aperte spesso delle persone omosessuali e della loro dignità. In Italia
nascondono un rapporto problematico con la diversità, in l’influenza delle gerarchie vaticane sulla politica è molto
particolare con l’omosessualità. Perché? forte, e ha rallentato il processo legislativo. Andrebbe riaf-
«Ci sono pregiudizi molto radicati. L’omosessualità, in fermato il principio di laicità, svincolando il concetto di
particolare quella maschile, va a colpire l’autopercezione “reato” da quello di “peccato”».
del maschio, mette in crisi il concetto di virilità; rompe gli I pregiudizi sembrano non avere età.
schemi, demolisce certezze acquisite fin dall’infanzia, «Purtroppo no. La violenza ai tempi della scuola è però
quando l’eterosessualità è data per scontata: anche in particolarmente odiosa: chi non ha la forza di reagire si
tenerissima età si gioca alla “famiglia”, a casa chiedono trova isolato, oggetto di discriminazioni e cattiverie, un
del fidanzatino o della fidanzatina… Cominciano a for- dolore molto forte in un’età delicata, quando il riconosci-
marsi modelli di comportamento “corretti”». mento del gruppo è fondamentale. È una tragedia conti-
L’Italia è più esposta degli altri Paesi occidentali a que- nua, che sfocia in abbandono scolastico, infelicità, tenta-
sto sentimento di intolleranza? tivi di suicidio. L’omosessualità, poi, rende insieme “diver-
«È una cultura molto diffusa, comune a tutto il mondo, si” e soli. Un ragazzo straniero, per esempio, trova appog-
anche se con diverse gradazioni. A suo merito, l’Italia non gio nel contesto familiare che lo aiuta a difendersi; quel-
ha mai avuto leggi penali contro l’omosessualità, se non la che a scuola è una diversità, in famiglia è la normalità.
per un breve periodo. Lo stesso non si può dire di Paesi Un adolescente omosessuale non ha questo appoggio».
Le ragazze hanno un atteggiamento più aperto?
Andrea Maccarrone
«Nei nostri interventi nelle scuole abbiamo incontrato ragaz-
ze omofobe tanto quanto i maschi. In genere, però, le ragaz-
ze non vedono messa in discussione la propria identità ses-
suale nel rapportarsi con un gay; i ragazzi sì, perché “non si
frequenta una checca”. Anche nei vari casi di bullismo, non
tutti i ragazzi perseguitano i più deboli; tutti però sono in
qualche modo complici, non intervenendo a difesa del pro-
prio compagno; nei casi di violenze contro gli omosessuali
si ha paura di essere accostati a loro».
I gay sono di sinistra?
«L’omosessualità è un carattere che si riscontra in tutto
il mondo e in tutte le culture, non ha colore politico.
Succede però spesso che la battaglia per la propria
Diritti
24
autodeterminazione sfoci porti a una maggiore attenzione manifestazione.
per libertà civili e laicità, e che quindi si militi a sinistra. Il Pride è una grande manifestazione che, però, sembra
Questo non avviene però in quanto omosessuali, ma in controproducente: per chiedere l’inclusione nella società
quanto persone attente ai diritti di tutti». si finisce per mostrare il volto più “spaventoso” e “chias-
Anche perché la sinistra ha grosse colpe storiche: soso” della diversità.
Pasolini, grande intellettuale e notoriamente gay, nel 1949 «Contesto la tua domanda: il Pride non è una rivendica-
fu per questo espulso dal Pci. “Indegnità morale”… zione di normalità ma una rivendicazione di diversità e di
«Senza andare così indietro nel tempo, possiamo ricor- libertà di espressione. Allo stesso tempo è una rivendica-
dare le contraddizioni, gli imbarazzi, la scarsa coerenza zione di diritti civili. Chi viene al Pride non rivendica di
tradita dal centrosinistra attuale sulle adozioni, sulle essere normale, ma di poter essere libero nella sua diver-
unioni civili o sul concetto di famiglia». sità. Poi bisogna comunque sfatare un mito: il Pride non
Il pregiudizio contro gli omosessuali si applica anche alla è solo quello dei carri allegorici, dei tanga e delle paillet-
memoria: quando si parla di campi di concentramento, la tes, ma una manifestazione composta da una miriade di
deportazione dei gay è spesso ignorata. persone, molte con il loro look quotidiano, jeans e
«La persecuzione contro gli omosessuali ha avuto maglietta. Pride vuol dire orgoglio, ma orgoglio di cosa?
modalità diverse dall’Olocausto: in primis, ha coinvolto Non di essere “normali” ma di essere come si è, anche
solo i cittadini tedeschi e non, come nel caso di ebrei e nella sessualità, nel rapporto con il proprio corpo».
zingari, l’intera Europa. Questo perché erano solo i Un po’ come le rivendicazioni femministe…
tedeschi a “minare” il futuro della razza ariana. Molti «Esatto. Anche i movimenti femministi non rivendicavano
furono incarcerati, altri barattarono la libertà con la normalità, ma pari dignità: le femministe non dicono
castrazione, altri ancora optarono per un matrimonio di “siamo come gli uomini”, dicono “vogliamo gli stessi dirit-
copertura. Nei campi di concentramento i detenuti con ti e le stesse opportunità”. Le donne rivendicano la loro
il “triangolo rosa” furono sottoposti a durissime torture diversità, il loro corpo. Anzi, la loro diversità diventa
e, pensa, addirittura snobbati dagli altri prigionieri. richiesta di particolari attenzioni e tutele, ad esempio
Neanche in un lager i pregiudizi possono morire». sulla maternità, sul lavoro e per la sicurezza. Il corpo
Poi, alla fine della guerra, la libertà… come concetto politico, come simbolo di autodetermina-
«Neanche per sogno: il famigerato “paragrafo 175” del zione. Questo vale per le donne, ma anche per il movi-
Codice penale, scritto prima del nazismo, rimase in vigore, mento omosessuale. E quindi ben vengano i colori e le
e dunque per molti la liberazione dai campi di sterminio “chiassosità” del Pride».
significò semplicemente il trasferimento in un carcere. La Però tutto questo colore rischia di coprire le rivendicazioni.
legge fu attenuata a più riprese, ma fu completamente abo- «Questo è vero. E infatti il Pride non è l’unica occasione
lita solo nel 1994, e gli omosessuali non sono stati ammes- di rivendicazione politica. Il movimento fa manifestazioni
si alle commemorazioni dello sterminio se non nel 2000». tutti i giorni e di tutti i tipi, anche più istituzionali. Il Pride
Perché questo ritardo? ci serve per colpire forte l’opinione pubblica, scuotere e
«Perché i protagonisti si sono trovati con una doppia sollevare con forza la nostra questione. Fare una manife-
vergogna: non solo avrebbero dovuto trattare un perio- stazione più normale e sobria, più televisiva e ingessata
do doloroso della propria vita, ma avrebbero anche vorrebbe dire tener fuori una parte importante della
dovuto dichiarare pubblicamente la propria “devianza”; comunità, tutto ciò che esula dalla figura “omologata” di
altre categorie perseguitate dai nazisti avevano appog- omosessuale, quelli esperti di moda che vanno al lavoro
gi fuori dalla Germania, comunità di riferimento. Gli con abiti firmati. Non bisogna essere accettati solo se con-
omosessuali no, tanto che il film “Paragraph 175”, che formi, solo se si vive in giacca e cravatta, se si fa un lavo-
narra della persecuzione nazista, è solo del 2000». ro normale, se si ha una famiglia normale».
Veniamo ai giorni nostri e parliamo di Gay Pride... Una battaglia culturale, insomma.
«Devo correggerti: si chiama solo “Pride”, perché la «Il Pride è una gioiosa celebrazione delle diversità, ognu-
parola “gay” non includeva tutte le componenti della no la propria, per una cultura che le accolga tutte».
Politica
26

L A FAT TO R I A
D E G L I I TA L I A N I
SEDOTTI E ABBANDONATI
COME IL MITO DEL CAPO STA DISTRUGGENDO LA DEMOCRAZIA IN ITALIA:
PIERO IGNAZI CI RACCONTA UN PAESE ALLA DERIVA

di Luca Sappino, 21 anni che rinchiudersi in un mondo pragmatico».


Parliamo del titolo. Seguendo Orwell, se gli italiani
popolano una fattoria, chi li governa è un maiale?
embra un’Italia ormai capace solo di grandi emozio- «Beh, questa è un’interpretazione molto stretta del testo

S ni, spesso contrastanti, quella raccontata da Piero


Ignazi, docente di Politica comparata e Sistema poli-
tico dell’Unione europea all’Università di Bologna, nel suo
orwelliano. Più che pensare a chi governa, quello che mi
preoccupa sono coloro che si fanno governare. Nessuno
dirige un’orchestra se poi non c’è della gente disposta a
suonare lo spartito. Mi preoccupa che a molti piaccia la
ultimo libro, La fattoria degli italiani – I rischi della sedu-
zione populista. Mancano le gradazioni intermedie dei musica che viene proposta».
colori. È l’Italia del populismo che odia o ama, anzi vene- Cosa resterà dell’era berlusconiana una volta morto il re?
ra. La Rizzoli stampa un volumetto di rapida lettura che «Quello che accade dopo una combustione».
conserva e inquadra alcuni interventi firmati da Ignazi per Berlusconi come una fiammata?
L’espresso. È l’Italia delle emozioni forti, anche in politi- «Dopo le sventure rimangono sempre strascichi, depositi
ca. Un Paese stravolto dal dilagante mito del capo, che e detriti. L’atteggiamento acritico, l’abbandono emotivo
costringendo al tifo di bandiera distrugge una già debole e il linguaggio esasperato introdotto da Berlusconi
democrazia. rimarranno».
Professore, lei racconta un’Italia tutta emozioni, lacrime, Lei teme e dipinge una politica piena di ubriachi da con-
consenso e applausi. senso. Fosse movida urbana e fossero ragazzi, un sinda-
«Siamo il Paese del melodramma, ovviamente. Una tradi- co moderno risponderebbe con un bel divieto…
zione che è un po’ il nostro vanto e che abbiamo pensa- «Gli sceriffi qui non funzionano. Le ordinanze stagionali
to bene di esportare in tutta Europa. Basta pensare alle non possono risolvere nulla, figurarsi una questione che
reazioni inglesi dopo la morte di Diana. Quello è uno dei investe gli stessi meccanismi democratici. L’unica soluzio-
trionfi italiani del melodramma. Quasi un marchio doc». ne è opporsi con atteggiamento critico all’atteggiamento
Il suo è un libro sulla seduzione? fideistico. Opporre l’abitudine alla valutazione a quella di
«Direi di sì, nel libro c’è una buona dose di seduzione». “prender partito”. Rinunciare a etichette ed elmetti da bat-
La seduzione in un saggio politico? taglia».
«Non ci si deve stupire. Quando si introducono sentimenti Tornare al pensiero complesso insomma.
non regolati in politica, questa si trasforma naturalmente «Bisogna rilanciare la razionalità contro le emozioni ani-
in corteggiamento». mali. Rifiutarsi, appunto, di vivere in una fattoria. Un pen-
Italiani dalla cotta facile? siero più articolato è l'unico strumento in grado di far sva-
«Gli italiani si lasciano convincere (ma non sono poi gli nire e stemperare il clima esaltato e melodrammatico in
unici) da ciò che li porta al di là degli elementi razio- cui siamo immersi da molto, troppo tempo».
nali. Preferiscono abbandonarsi all’emotività piuttosto Per dirla con Mario Giordano, chi inorridisce e si spa-
venta davanti a un premier che giustifica tutto col con-
senso è un “aristocratico che del popolo ha paura e
pure schifo”.
Siamo immersi nel peronismo. «La giustificazione del consenso è tipica di chi non ha
Non è più questione di fantasmi la più pallida idea di cosa sia la democrazia. Chi scrive
27

PUNTINI SULLE “I”


POPULISMO E DEMAGOGIA – Secondo il
politologo Giovanni Sartori: «Queste
nozioni hanno la stessa testa: la parola
demos in greco, populus in latino, e
popolo in italiano. Ma questo fatto non le
rende sinonimi. Demagogia è l'arte di tra-
scinare e incantare le masse che, secon-
do Aristotele, porta alla oligarchia o alla
tirannide. In ogni caso, il termine indica
un agire e un “mobilitare” dall'alto che
certe cose e avanza tali accuse dimostra un’ignoranza non ha nulla da spartire con la democra-
abissale, confonde democrazia con demagogia. zia come potere attivato dal basso. Il ter-
Bisognerebbe rimandarli a scuola a rileggere i classici mine populismo è molto più recente e ci
greci. Sono 2500 anni che ci insegnano che il consenso arriva dalla Russia, dove fu coniato alla
non monda da nessun peccato». metà dell’Ottocento per indicare una
Eppure basta alzare i toni per sostenere il capo, basta un rivoluzione dei contadini (fermo restando
po’ di volgarità. che la parola narod sta, in russo, per
«Il populismo deve sollecitare gli istinti, si imbeve di volga- popolo). Un significato che poi riemerge
rità. Usa l’accetta, il linguaggio adatto agli istinti più bassi. all'inizio del secolo scorso negli Stati Uniti.
Un leader populista ignora che gli istinti vanno tenuti a Il primo movimento fu represso, e il secon-
bada, altrimenti è stato di natura, assenza di civiltà». do fallì. Il che fece anche sparire la paro-
Tutto naturale nell’epoca dei partiti leggeri che rinunciano la (…). La demagogia, in Italia, sta al
al ruolo di mediazione. O no? governo. Intendiamoci: nelle democrazie
«Beh, qualche partito che svolge ancora il suo ruolo c’è. di massa e contestualmente di video-
Altri, invece, hanno allargato le maglie del filtro e fanno
potere senza un modico di demagogia
fluire gli istinti nello spazio della politica. Questo è ciò che
nessun leader farebbe oramai molta stra-
fa il populismo, elimina intermediazioni, filtri e guide. I
partiti diventano canali di comunicazione immediata. Anzi,
da. Eppure se paragoniamo Prodi e
spesso si trasformano in megafoni». Berlusconi a Schröder e alla Merkel, o alla
Tra Costituzione formale e materiale s'è aperto uno strap- Thatcher e Tony Blair, o a Zapatero e pre-
po che pare insanabile. Non facciamo prima a riscrivere le decessori in Spagna, risulta in modo lam-
regole del gioco? pante che solo i “nostri” antepongono la
«Io sono sempre stato un avversario della personalizza- conquista del potere o l’abbarbicamen-
zione della politica. Vorrei sottolineare che noi siamo una to al potere a qualsiasi interesse e neces-
Repubblica parlamentare. Non è cambiata e non va cam- sità del Paese. Come sarò pronto a dimo-
biata nessuna regola. Noi votiamo i partiti e i loro pro- strare a richiesta. Qui mi interessa soltan-
grammi. La comparsa dei nomi sui simboli non significa to di portare in evidenza la caratterizza-
nulla in termini di diritto costituzionale». zione fortemente demagogica dei nostri
Non crede che la gente voti pensando di partecipare ad malanni. Alla classica domanda “cosa
elezioni dirette? avete fatto per il vostro Paese?”,
«Vorrei ricordare ai tanti inconsapevoli e ignoranti che Berlusconi potrebbe rispondere: niente,
parlano in questi giorni che le elezioni dirette esistono salvo che liberarlo da Prodi. E viceversa.
solo in virtù di sistemi presidenziali. Noi votiamo i partiti
Cioè Prodi potrà dire: niente, salvo che
che comporranno il Parlamento e questo sceglie, vota e
liberarlo da Berlusconi» (dal Corriere della
dà la fiducia a un capo del governo. È, quindi, naturale e
ovvio che possa cambiarlo ogni volta lo reputi necessario.
sera del 17 ottobre 2007, Il revival del
Anche nella stracitata Repubblica tedesca la fiducia viene populismo).
data al Cancelliere, ma non al governo, neppure sotto
forma di delega in bianco». PERONISMO – Con questa parola si allude
Sì, ma c'è l'investitura... sia al movimento politico (Partido
«Quando si parla di investiture Justicialista, Partito giustizialista) sia alla
dirette si dicono molte scioc- dottrina di stampo nazionalista e populi-
chezze». sta che si affermarono in Argentina nel
Vede fantasmi peronisti? 1946 in seguito all’elezione di Juan
«In abbondanza, ne vedo una Domingo Perón alla presidenza del
schiera». Paese (1946-1955). Come abbiamo potu-
Siamo accerchiati? to leggere anche in questa intervista,
«Siamo immersi nel peroni- peronismo è una parola ricorrente nella
smo. Non è più questione di politica italiana, dove è utilizzata in
fantasmi». un’accezione negativa, sinonimo di
LA FATTORIA DEGLI ITALIANI populismo e demagogia.
di Piero Ignazi
Rizzoli Editore, 12,00 euro
Test
28
E TU, CHE ANIMALE SARESTI?
PIÙ CHE UNA FATTORIA,
LA NOSTRA ITALIA
MELODRAMMATICA E
POPULISTA SEMBRA UN
CIRCO. E VOI, IMMERSI
IN TANTO CAOTICO
MARASMA, COME VI
BARCAMENATE? QUALE
ANIMALE DELLA
FATTORIA ORWELLIANA
VI RAPPRESENTA
MAGGIORMENTE?

Quanto curi la tua immagine? Italia populista?


A Beh, quando mi sveglio la mattina faccio sempre A Che poi vorrebbe dire...?
un po’ di stretching, passo un’oretta buona a coor- B Io penso che i cinepanettoni o i vari filmacci con De
dinare i calzini con la giacca della mia compagna Sica o Boldi li dovrebbero far vedere nelle scuole,
di banco, poi si marina la scuola per fare un salto tanto sono significativi e rappresentativi della
dall’estetista e al solarium. nostra Italia. Lasciamo agli intellettuali i vari Lars
B Beh, mi lavo e mi cambio i vestiti... Ogni tanto ne Von Trier e il cinema colto in generale, che non rac-
compro anche qualcuno nuovo e magari l’estate conta niente della nostra vita.
vado al mare a prendere un po’ di sole. Niente di C Populista o no, l’Italia è il Paese ideale per chi ha il
sbagliato in tutto ciò, basta che non diventi un’os- cervello fino e nessun senso del pudore.
sessione!
C Molto, perché se un giorno vi guarderò tutti dal- Il tuo eroe?
l’alto in basso, pieno/a di soldi fatti sculettando o A Il mio eroe è variabile ma sempre nobile – par-
sparando baggianate dal trono di Uomini e Donne tendo dai concorrenti del Grande Fratello, passan-
sarà anche grazie alla mia immagine. do per le veline e arrivando alla onnipresente
Maria De Filippi... Gli intellettuali parlano tanto,
Cosa serve per essere un grande leader? ma se vogliamo risultati concreti sono queste le
A Non sta a me deciderlo, un grande leader s’im- persone che dobbiamo prendere a modello!
pone e basta – noi altri al massimo lo seguiamo B Mah, gli eroi lasciano il tempo che trovano... Meglio
ciecamente. credere in se stessi e nelle proprie capacità.
B Il grande leader è un’utopia, dovrebbe lavorare per C Il mio eroe è, manco a dirlo, il nostro Presidente
realizzare un mondo migliore per tutti, ma coi tempi del Consiglio... Amatelo o odiatelo, ma comunque
che corrono ci accontentiamo pure di uno che riesca parlerete sempre e lo stesso di lui!
a finire una legislatura!
C Un grande leader è semplicemente uno che riesce a Italiani dalla cotta facile?
conquistarsi una poltrona e che poi non la molla A Cotta facile? Naah... L’amore è amore anche dopo
manco se lo accusi di tutte le furberie e i reati più un minuto; basta spegnere il cervello e confidare
squalificanti. nel profeta Federico Moccia.
B L’Italia è il Paese del sole, della pizza e dell'amm-
Meglio belli e scemi o brutti e furbi? more... È vero, gli italiani hanno la cotta facile,
A Ma perché uno dovrebbe essere scemo solo per- pensate agli allenatori delle squadre di calcio: vin-
ché spende patrimoni in solarium e creme di bel- cono un paio di partite e vengono celebrati come
lezza? Anche noi belloni trendy e fashion abbia- eroi, ne perdono un paio e sono dei falliti... La
mo un cervello, e lo usiamo benissimo per sepa- cotta facile è tipica di chi non ha memoria.
rare le tempie! C Assolutamente sì: l’italiano medio ha la cotta facile
B Certo un bell’aspetto aiuta sempre, ma la cosa e se da un lato la cosa può essere fastidiosa, dal-
più importante è ragionare con la propria testa... l’altro è un vantaggio, perché così ogni castroneria
e non farsi fregare! può essere dimenticata e perdonata col tempo.
C Meglio essere il più furbo di tutti, possibilmente
facendo pure credere agli altri di essere belli.
LEGGI IL TUO PROFILO A PAG. 55
30
INTERVISTA:
Dietro le quinte coi Lost

MUSICA

32
LIVE:
Jonas Brothers in Pesaro
Intervista
30

LOST
“SOSPESI”
SOGNANDO LADY GAGA
INCONTRO RAVVICINATO NEL BACKSTAGE DI GENOVA CON I LOST, NEL
CAPOLUOGO LIGURE DURANTE IL SALONE ORIENTAMENTI. ALLE
FORTUNATE REPORTER DI RADIO JEANS IL COMPITO DI INTERVISTARLI E DI
FARSI FOTOGRAFARE CON LORO…

di Ida Duretto, 18 anni avevamo un amico in comune, poi le amicizie si sono


intrecciate col web, ma sempre grazie alla musica».
e Benedetta Gaino, 16 anni
Che ricordo avete della maturità?
«Fantastico! – esclama Roberto – È arrivata ed è volata via
uattro ragazzi con il sorriso, ecco come si sono

Q
in un attimo. Walter invece ha fatto gli scritti piuttosto
presentati i Lost a Genova, in occasione del male e ha recuperato tutto l’anno nell’orale. C’ero al suo
Salone Orientamenti. Contornati dalle fan, sono esame, e magari prima o poi divulgherò i filmati».
intervenuti ad un incontro pensato per sensibilizzare i gio- Come definireste il vostro genere?
vani sui rischi della guida in stato di ebbrezza. Al di là «Noi ci definiamo principalmente rock – dice Walter – ma
delle parole, senza dubbio importanti, la presenza dei possono classificarci come vogliono, in qualsiasi modo».
Lost e la possibilità di avere foto e autografi ha calamita- Come siete diventati famosi?
to l’attenzione delle ragazze. Non parliamo poi di quando «È stato un processo piuttosto lungo – spiega Walter –. Il
hanno sentito Walter esibirsi a cappella. Chissà cosa gruppo è nato sei anni e mezzo fa. In questo arco di
avrebbero fatto, al posto nostro, quando li abbiamo rag- tempo abbiamo sempre scritto canzoni e ci siamo esibiti
giunti nel backstage per una chiacchierata tutta per noi. dal vivo, poi tramite internet siamo riusciti a farci cono-
Domanda di rito: da cosa deriva il nome del vostro gruppo? scere anche al di là della nostra zona. Dopo è arrivata Mtv
«Solita risposta, era un adesivo sulla mia chitarra – rac- e con lei la casa discografica, insieme a diversi dischi».
conta Roberto – ci serviva un nome velocemente, così Internet è un nuovo importante mezzo di comunicazione,
abbiamo scelto “Lost”». ma quanto è utile?
Vi conoscevate già prima o vi ha unito la musica? «Per le band emergenti e gli artisti è fondamentale – con-
«Ci ha unito la musica. Io e Walter – continua Roberto – tinua il cantante del gruppo – perché permette di arrivare
31

alla gente prima di avere un contatto discografico. Questo «Perché è un’artista con un grande bagaglio musicale alle
è il processo inverso rispetto a com’era dieci anni fa». spalle, ha scritto pezzi per molti altri solisti del mondo e
Qual è il vostro consiglio per i giovani emergenti? il suo disco è veramente forte».
«Continuare a fare ciò che amano – dice filosoficamente Avete fatto molte tappe a Genova, cosa vi portate dietro
Luca – suonare e suonare, utilizzando internet, ma non di questa città?
solo, mandando anche demo alle case discografiche e «Sicuramente un bel Dvd, che è diventato disco di plati-
facendosi conoscere dai giornali». no. Ma ci portiamo a casa anche l’MTV Day di quest’anno
Il vostro primo album “XD” è un tributo al web… e tantissime altre esperienze legate alla nostra musica».
«Esatto! – spiega Walter – “XD” è l’emoticon di Msn ed è Il vostro ultimo pezzo, Sopra il mondo, ha un sound un
così che abbiamo deciso di omaggiare il web, al quale po’ differente dai precedenti, che definirei nostalgico…
dobbiamo parte della nostra notorietà». «Sopra il mondo è influenzato molto dal rock inglese,
C’è stato anche un tour relativo a questo album, in cui come i Coldplay, gli Stereophonics, ed è l’impronta che
avete coinvolto le fan in modo particolare, vero Walter? vogliamo dare al nuovo sound dei Lost. Ci piace molto
«Sì, abbiamo creato tante iniziative grazie a TeenWorld, che quel tipo di suono e abbiamo visto che il pubblico ha
ci ha permesso di stare più a contatto con il pubblico». reagito bene».
Avere delle fan come reporter non è stata l’unica stranez-
za nelle vostre esibizioni, ad esempio durante il concerto
conclusivo del “Coca Cola Live @ MTV the summer song”
Walter si è arrampicato su di un’impalcatura! Com’è stato
salire sul palco di Roma?
«La tappa di Roma – racconta Walter – è stata molto
divertente, per questo è sfociata in una mia scalata “verso
il milione”, come la definisce Roberto! C’è sempre un
clima di amicizia nel backstage, tra gli artisti e questo è
molto importante, perché fa stare bene».
Vantate già importanti collaborazioni, come quella con
Joel Madden, il cantante dei Good Charlotte. Come è nata?
«Molto semplicemente – dice Roberto -, è stata voluta
da noi. All’inizio le case discografiche ne erano all’o-
scuro. Walter ha preso i contatti tramite MySpace,
abbiamo spedito i nuovi pezzi e Joel ha scelto di colla-
borare in “Sulla mia pelle”».
Durante le riprese del video ad Amsterdam Walter si è
dimenticato qualcosa…
«Il cervello! – esclama Roberto – no, le mutande. Ci siamo
fermati all’aeroporto per fargliele comprare».
Quali prossime collaborazioni vorreste attuare?
«Ci piacerebbe collaborare con Lady Gaga, peccato non
fosse presente quest’anno agli European Music Awards,
perché avremmo voluto conoscerla».
Perché proprio Lady Gaga?
Musica
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J ONAS LIVE IN
BROTHERS PESARO!
I TRE FRATELLI LANCIATI DALLA DISNEY TORNANO IN ITALIA PER FARE IL
TUTTO ESAURITO E PER CONQUISTARE ANCHE CHI NON SE L’ASPETTAVA!
SPETTACOLO DECISAMENTE NOTEVOLE: PROMOSSI CON LODE!

di Chiara Colasanti, 19 anni Ebbene sì: eccoli che salgono da una botola centrale e
che cominciano a cantare sulle note di Paranoid, trasci-
nandoci con loro in quel vortice di luci, suoni, colori ed
o so: a sentir nominare i Jonas Brothers molti di emozioni.

L voi storceranno il naso e non si soffermeranno cin-


que minuti sul pezzo, ma spero che qualcuno
cambi idea e legga quello che è successo il 4 novembre
Spettacolare allestimento, supportato anche da una
band di 10 componenti, tra cui 4 fiati eccezionali che
suonavano a passo di danza, 2 violiniste pazzesche e
2009 a Pesaro, ma anche nelle coscienze di molte per- un bassista ed un batterista che facevano restare con
sone presenti allo spettacolo. tanto d’occhi! Canzone dopo canzone la scaletta veniva
Sì, lo ammetto: mi piacciono, nonostante siano “da snocciolata con una capacità di stare sul palco che sem-
ragazzine”, nonostante siano l’ultimo prodotto confe- brava innata, una scioltezza notevole ed una bravura
zionato dalla Disney, nonostante tutto quello che di impressionante.
negativo può venir detto sul loro conto. Joe è il primo ad esprimersi con un You’re amazing,
Finalmente arriva il tanto atteso giorno e alle 13 mi durante un cambio di scenografia, quando improvvisa-
metto in fila, dove per fortuna c’è Elena che, essendo là mente emerge un pianoforte bianco che solo a vederlo
dalle 9.30, mi ha assicurato un’ottima posizione. Da aumentavano i battiti!
questo momento fino alle 19:45 ci sono state risate, Come volevasi dimostrare: una volta Nick, una volta
canti, botte date e ricevute, sbuffi, dolori, ansie e piog- Kevin, ci hanno fatto venire i brividi suonando in manie-
gia ad accompagnare la nostra attesa, oltre alle tante ra divina il piano e cantando come veterani. Da segna-
chiacchiere. lare la versione della famosissima Gotta Find You, dalla
Nonostante la mia tristezza per non esser riuscita ad colonna sonora di Camp Rock eseguita con il piano, la
ottenere nessun accredito stampa per l’evento, l’emo- chitarra e due violini: già è romantica di suo, con que-
zione era a livelli talmente alti che nemmeno ci pensa- sto setting è stata qualcosa di indescrivibile!
vo più di tanto: il mio obiettivo era la prima fila. Prima Nick poi, solo al centro del palco, al piano comincia a par-
fila ottenuta e, ancora incredula, comincio a guardarmi larci di come la sua vita sia stata tanto dura quanto for-
intorno finché le luci non si abbassano e sul palco sal- tunata, da quando ha scoperto di soffrire di diabete quat-
gono Jacopo Sarno e la sua band. Emozionatissimi: il tro anni fa e, in un discorso degno di plauso, ha esorta-
loro primo live era stato il giorno precedente, durante to tutti a non mollare mai: ne vale sempre la pena.
l’apertura del live di Milano, quindi lascio immaginare Sì, ditemi pure che era studiato, scritto da qualcun
l’emozione che si percepiva a chilometri! altro, quello che volete: il suo scopo l’ha raggiunto,
Finita l’esibizione si riaccendono le luci e il palco viene intanto! L’arena è semi crollata sotto lo scroscio di
allestito per l’arrivo dei tre fratelli: quando vengono applausi e di urla impazzite di tutti i presenti.
scoperti gli stemmi serigrafati sulle pedane l’Adriatic Quindi… che aggiungere? Complimenti alla Disney, compli-
Arena esplode e non oso immaginare cosa succederà al menti al manager, complimenti allo staff ma soprattutto
loro ingresso sul palco! Parte We will rock you a tutto complimenti a loro e grazie di cuore per le emozioni che
volume. Oddio, ci siamo? riescono a trasmettere. Prodotto confezionato o no!
Reportage Scuola Holden
34

UN TORNEO PER
ESOR-DIRE
ABBIAMO INCONTRATO PER VOI
EMANUELE TONON, VINCITORE
DELL’INSOLITO TORNEO
ORGANIZZATO DA
SCUOLA HOLDEN A CUNEO

di Michelangelo Bonafede, 20 anni

a pubblicato da poco Il nemico (Isbn edizioni),

H romanzo teologico-trinitario che ricorda almeno in


apparenza i libri di William Paul Young. Ma è con
un testo inedito che Emanuele Tonon, “teologo-operaio”,
come lui stesso ama definirsi, ha vinto il premio della cri-
tica nel torneo Esor-dire che si è svolto a Cuneo lo scor-
so novembre, un appuntamento che coinvolge ormai da
tre anni i lettori e una giuria di qualità nella premiazione
di un racconto inedito.
Una sfida avvincente, quanti finalisti eravate?
«Eravamo in sei, tutti under 35, e ognuno ha letto sul
palco, di fronte alla platea dei lettori, una parte del pro-
prio scritto».
Parlaci del romanzo che hai appena pubblicato, Il nemico.
«È un romanzo trinitario, legato cioè alla Trinità cattolica. È Emanuele Tonon sul palco di Esor-dire
diviso in due parti: la prima simboleggia la figura del padre
ed è molto autobiografica. La seconda parte è denominata punto di vista dei classici, mi piacciono molto Dostoevskij,
“Un figlio desiderato” e racconta le sofferenze di un uomo Kafka, Proust, Joyce, grandissimi scrittori ma tutti molto
nel desiderio di diventare padre». diversi tra loro. Leggo anche molti autori cattolici vitupera-
Qual è stato il motivo di questa scelta? ti come Coccioli o Testori, solo per citarne qualcuno.
«Ho vissuto in un convento di frati francescani, quindi ho Apprezzo Gadda, Svevo, Bufalino. Tra gli scrittori viventi
una forte formazione filosofico-teologica. Avevo già scritto adoro Antonio Moresco e Massimiliano Parente».
un romanzo nel 2001, che poi fu stroncato da un critico- Come ti sei avvicinato al mondo della scrittura letteraria?
scrittore; molte cose di quel primo romanzo sono state poi «Credo di avere sempre avuto dentro di me questa pas-
convogliate nella prima parte de Il nemico». sione per la scrittura, che si è manifestata fin da piccolo;
Ci sono tecniche narrative particolari che usi per scrivere? sono cresciuto in un istituto religioso e ho incominciato a
«Non ho tecniche particolari, ho le mie cifre stilistiche, uso parlare e a leggere prestissimo, le suore stesse mi mette-
periodi molto lunghi, intervallati da molte virgole. Il ritmo è vano in un box insieme con gli altri bambini per far sì che
fondamentale, altrimenti il lettore si stuferebbe subito e io insegnassi loro a parlare. Poi, sempre da piccolo, mi
smetterebbe di leggere le pagine. E’ la musica a suggerir- sono avvicinato a Ungaretti, in particolar modo a Vita di
melo: mentre scrivo la prima stesura la ascolto sempre». un uomo. 106 poesie (1914-1960). È stata mia madre ad
Che tipo di musica ascolti? avermi trasferito questa passione, anche se vengo da una
«Mah, un po’ di tutto, dalla classica ai cantautori italiani, famiglia povera: lei aveva soltanto la licenza media e mio
Giovanni Lindo Ferretti su tutti, ma anche i Radiohead mi padre era un operaio».
piacciono molto». Quali progetti hai per il futuro?
Cosa vuoi comunicare scrivendo? «Sicuramente finire la terza parte del libro, “Luce prima”,
«Scrivere mi serve per mettere in ordine i miei pensieri, è che sarà pubblicata tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011.
il sogno di comunicare a più persone possibili il mio pen- Mi piacerebbe pubblicare un libro di poesie, che ho già
siero. La mia è una scrittura del corpo, parlo soprattutto di scritto; ho in progetto un’antologia, con la collaborazione
chi ha provato a combattere e magari ha perso, quindi degli di altri scrittori, dovrebbe chiamarsi Un solo corpo, il tema
sconfitti, degli ultimi, insomma». centrale è il corpo inteso come carne, il coordinatore è
Con quali letture ti sei formato? Giulio Mozzi. Spero di poter continuare a scrivere quello
«Leggo tuttora molta saggistica filosofico-teologica; dal che ho da dire».
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VIVERE DI PERIFERIA:
Sfida Parkour

GIOVANI
CRITICI

44
TEATRO:
Danilo Nigrelli è Otello
Cinema
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Tor Bella Monaca, periferia


sud di Roma
(foto Angelo Franceschi)

VISIONI FUORI RACCORDO


A ROMA UN FESTIVAL CINEMATOGRAFICO PREMIA STORIE E VOCI DALLE
PERIFERIE ITALIANE. ABBIAMO SEGUITO LE QUATTRO GIORNATE DEL
CONCORSO, SELEZIONANDO PER VOI LE OPERE DA NON PERDERE

di Benedetta Michelangeli, 20 anni Le 25 opere in concorso (corti, documentari, lungome-


traggi), divise nelle due sezioni Periferie romane e
Periferie italiane, rappresentano i molteplici aspetti di una
realtà complessa e dinamica come quella della periferia,
lisya è una bambina di qualche mese e i suoi geni-

A
vista nell’immaginario collettivo come luogo del degrado
tori, poco più che ventenni, sognano per lei un’e- e dell’insicurezza, per riscoprirne l’identità, fondata su
sistenza migliore di quella che hanno avuto loro. una memoria spesso sconosciuta o ignorata. Si dà voce
Fabio, suo padre, è un immigrato di seconda generazione, agli abitanti di quartieri periferici come quelli romani di
compone rap e ha appena iniziato a scrivere una canzone Corviale, Tor Bella Monaca, Rebibbia; si rappresenta la dif-
per lei. A Corviale nel “Serpentone” vivono seimila perso- ficile e a volte conflittuale convivenza fra realtà etniche
ne, eppure c’è un silenzio assordante. Ad ascoltarlo bene, diverse; si torna indietro nel tempo, attraverso il ricordo
però, questo silenzio racconta tante storie. Poi ci sono i di chi ha vissuto negli stessi luoghi decenni prima; si rico-
pescatori e gli ambulanti di Gallipoli, in Puglia; Adriano il struisce la storia di un quartiere, attraverso le testimo-
pugile, che non si scorda degli amici quando sta per arri- nianze di usi e tradizioni del passato. Che sia in primo
vare al successo, ma che poi perde tutto per una storia di piano o confinata sullo sfondo come semplice contesto in
donne; i rifugiati e i richiedenti asilo che giocano nella cui è inserita la narrazione, la periferia resta sempre la
squadra di calcio dei Liberi Nantes, rivendicando il diritto vera protagonista di queste opere.
allo sport, al divertimento, ma soprattutto a una vita
dignitosa. Film in concorso e vincitori
Sono queste alcune delle storie che si sono potute vede- Il premio per la migliore opera documentaria della sezio-
re al Nuovo Cinema Aquila di Roma dal 26 al 29 novem- ne Periferie Italiane è andato a Io, la mia famiglia rom e
bre grazie alla terza edizione del Visioni Fuori Raccordo Woody Allen di Laura Halilovic, intervistata da Zai.net sul
Film Festival, iniziativa realizzata col contributo dell’as- numero di settembre. Il documentario mostra com’è vis-
sessorato alla Cultura della Regione Lazio che ha l’inten- suto il rapporto con i Gagè (gli italiani non nomadi) da
to di promuovere opere a basso costo non solo di registi una comunità Rom di Torino, di cui la diciannovenne regi-
professionisti, ma di chiunque sia riuscito a riprodurre la sta fa parte. La cultura Rom è osservata dall’interno, tra
viva quotidianità delle aree marginali della città, la dimen- usi, costumi e tradizioni verso i quali traspare un forte
sione di quei luoghi spesso sconosciuti o verso i quali attaccamento e la volontà di conservarli in una società
sono rivolti disinteresse e indifferenza. culturalmente distante da quella originaria.
37
L’opera fiction vincitrice è stata
Mare Nostro di Andrea D’Asaro, in
cui si racconta l’incontro in mare fra
un pescatore subacqueo e un nau-
frago extracomunitario; il mare
diventa qui uno stravagante luogo
di periferia, dove si stringono rap-
porti umani inaspettati.
L’ora d’amore di Christian
Carmosino e Andrea Appetito ha
vinto nella sezione Periferie Romane.
È un intenso documentario che rac-
conta il difficile e doloroso tentativo
di mantenere rapporti sentimentali in
un contesto che sembra chiudere le
barriere all’amore: il carcere. Un
luogo avvolto troppo spesso da
indifferenza e che si configura, quin-
di, come una sorta di periferia all’in-
terno della periferia stessa. Entrando
Laura Halilovich premiata
nelle vite di tre detenuti del carcere per “Io, la mia famiglia rom
romano di Rebibbia si percepisce la e Woody Allen”
fragilità e la tragicità della situazione
di una donna che porta mensilmente la figlia a trovare il Umberto Migliaccio racconta, attraverso interviste a extra-
padre per tentare di non spezzare il sottile filo che unisce comunitari africani stabiliti da molti anni in Italia, la diffi-
le loro vite, ora come sospese; la straziante attesa della coltà di integrarsi nella società italiana. Si intrecciano opi-
telefonata settimanale di cinque minuti fra due detenuti che nioni ed esperienze contrastanti tra chi ha deciso di
si trovano in carceri diversi; l’emozione di un transessuale lasciare l’Italia, in cui sperava di trovare fortuna, e chi
di cominciare un rapporto in carcere, che però termina resta con la sensazione di vivere in “una galera, una gran-
quando il compagno esce. de galera”, sperando di costruirsi una vita normale, e lot-
La menzione Memoria è andata a Tutte le barche a terra tando ogni giorno per allontanare la ghorba, quella
di Chiara Idrusa Scrimieri, un affresco lirico, emozionante nostalgia e quell’estraneità che si prova vivendo lontano
e mai retorico sulla cittadina pugliese di Gallipoli, mentre dal proprio paese, dal profumo della propria terra.
la menzione Migranti è stata vinta da Alisya nel paese
delle meraviglie di Simone Amendola, documentario che Un festival nuovo
racconta il quartiere romano di Cinquina attraverso gli Il Visioni Fuori Raccordo Film Festival ha centrato in pieno
adolescenti immigrati di seconda generazione. l’obiettivo che si poneva: è grazie a iniziative come questa,
Di grande interesse sono le testimonianze di anziani, gio- aperte gratuitamente al pubblico, che si richiama l’attenzio-
vani, uomini e donne che abitano nel complesso popola- ne verso zone spesso identificate soltanto con nuclei di dis-
re romano del “Serpentone”, raccolte nel documentario di agio sociale e criminalità. Molti problemi rimangono irrisol-
Marco Danieli, Il silenzio di Corviale, che mostrano come ti, tuttavia il fatto che la creazione di uno spazio di con-
sia cambiato nel tempo il rapporto con quello che inizial- fronto con realtà e luoghi che hanno poca o nessuna visibi-
mente percepivano come un luogo isolato, quasi una pri- lità sia stata accolta con grande partecipazione ed entusia-
gione che impediva loro di stringere rapporti con perso- smo dal pubblico, incoraggia a pensare che possa esserci
ne esterne a quella realtà. C’è il racconto della difficoltà realmente un aumento di interesse per la storia, le trasfor-
iniziale nel vivere in un luogo percepito come surreale, mazioni di aree urbane e condizioni di vita totalmente igno-
spesso odiato, della difficoltà nel socializzare con i vicini rate dall’iconografia ufficiale. È in questa direzione che si
di casa, della paura dei genitori nel vedere i figli avvici- pone l’archivio audiovisivo online, che raccoglie tutte le
narsi alla droga e alla criminalità. Ed è proprio tra queste opere presentate nelle tre edizioni del Festival, consultabile
difficoltà che i seimila abitanti di Corviale hanno combat- dal sito www.fuoriraccordo.it, uno strumento di ricerca e di
tuto per migliorare la propria condizione, pretendendo analisi per comprendere una realtà ricca e complessa come
cambiamenti nei percorsi degli autobus, spazi comuni quella delle periferie italiane.
non lasciati al degrado, strutture funzionanti e una mag- Altro elemento di novità del Festival è l’introduzione dei
giore sicurezza. Emerge il desiderio di fuggire da quello lavori pubblici della giuria che, assicurando trasparenza nel-
che è sentito come isolamento forzato e la volontà di l’attribuzione dei premi, apre una possibilità di confronto fra
restare in un luogo a cui si è affezionati, che non è un’i- autori e giurati. In attesa della quarta edizione del Festival,
sola felice, ma neanche una terra di nessuno da evitare. il Nuovo Cinema Aquila dedicherà una giornata alla proie-
In terra straniera di Claudio Di Mambro, Luca Mandrile e zione di tutte le opere in concorso quest’anno.

UN “FRATELLO MAGGIORE” PER IL NOSTRO CONCORSO


Il Fuori Raccordo Film Festival, diretto da Luca Ricciardi e il cui coordinamento
artistico è affidato a Giacomo Ravesi, è partner del concorso “Vivere di
periferia” e sarà, inoltre, nella giuria che selezionerà e premierà i vostri lavori.
www.fuoriraccordo.it
www.viverediperiferia.it
Vivere di periferia
38

SFIDE URBANE:
IL PARKOUR
SALTI, SCALATE, CORSE A OSTACOLI PER LA CITTÀ. VI PRESENTIAMO
REGOLE E SEGRETI DEL PARKOUR, SPORT URBANO ORMAI SEMPRE PIÙ
DIFFUSO ANCHE IN ITALIA

di Lucie Laurent e Michele Santacesaria, 15 anni un vero atleta. La priorità non è data all’estetica, ma
Liceo scientifico “Talete” all’efficacia.
È uno sport ormai molto diffuso in tutto il mondo, ma
l parkour (da parcours in francese, che significa per-

I
al di là della pratica il parkour è una filosofia di vita: è
corso) nasce negli anni ’90 nelle periferie parigine di per questo che lotta per preservarsi dalle competizioni
Lisse e Evry. È una pratica sportiva, inventata da agonistiche e dalla commercializzazione (infatti, i tra-
David Belle e Sébastien Foucan, che intende servirsi ceur si ritrovano per eventi - il più famoso è il Parkour
degli elementi urbani per farne degli ostacoli da supe- day - ma non per competizioni). Semmai, il problema da
rare con salti, scalate, corse. I praticanti del parkour affrontare adesso è l’uso che la pubblicità fa del par-
sono dei traceur (dal francese tracer, tracciare) e il loro kour.
scopo è quello di andare da un posto a un altro il più Ma da dove nasce questa etica del parkour? Bisogna
velocemente e efficacemente possibile. Per questo il tra- risalire al padre di David Belle, Raymond, leggendario
ceur si muove sempre in percorsi nuovi, luoghi attra- soccorritore dei vigili del fuoco francesi. Il figlio segue
versati da nessuno prima di lui, traccia un nuovo modo le sue tracce: per lui lo sport non è solo un’attività fisi-
di spostarsi nella città. ca senza scopo. Così, ispirandosi alla méthode naturel-
Non per niente chi lo pratica sperimenta anche vie non le d’éducation physique di Georges Herbert, inventa il
tradizionali: passa per i tetti, i muri, i balconi… Ma per parkour, una disciplina che aiuta l’uomo a sviluppare le
questo ci vuole molto allenamento e solo chi si è eser- sue qualità fisiche innate ma dimenticate in un mondo
citato a lungo può essere considerato un vero traceur, urbano che ci protegge da tutti gli ostacoli naturali.
39
PARLARE PARKOUR
-Saut de chat / Monkey: superamento di un
ostacolo in posizione tuffo e spingendo le
braccia fino a far passare le gambe fra le
braccia.
-Saut de bras / Cat lip: salto su un muro o
altro, con atterraggio con le braccia
ammortizzato dalle gambe.
-Saut de détente / Sconosciuto in italiano:
salto normale per percorrere una distanza.
-Saut de précision / Salto di precisione: salto
tecnico, a piedi giunti, con atterraggio su
una piccola area; spesso associato ad un
saut de détente.
-Saut de fond / Drop jump: salto effettuato
dall’alto spesso seguito da una capriola.
-Tic-tac / Tic-tac: appoggio su un oggetto o
un muro con il piede per passare il vuoto.
-Passe-muraille / Scavalcamento o wall run:
appoggio del piede su un muro per rag-
Per discutere fra traceur, conoscere gli
giungere più altezza.
eventi, chiedere o dare consigli, c’è il blog
-Lâché/ Non esiste in italiano: lasciarsi dal-
ufficiale di David Belle:
l’alto tenendosi con le braccia effettuando
www.wmaker.net/parkour
o un saut de fond o aggrapandosi a un
C'è tutto sul parkour in Italia:
ramo per esempio.
www.parkour.it
-Roulade / Rolling: ammortizzare la caduta
A Prato sono appasionati di parkour:
dopo un salto cadendo sul davanti dei piedi
www.kreck.it
rotolando subito sulla spalla.
Un altro sito di riferimento sulla comunità
-Balancé / Under bar: sospeso nell’aria con
parkour in Italia:
le mani su un ramo o una barra, lanciare il
www.apki.it
corpo avanti e indietro per aggrappare
Tutto il mondo della street culture:
un’altra presa.
www.streetarts.com
-Passement fluide ou interligne / Dash vault:
movimento di fluidità che permette di pas-
sare le gambe e il corpo in uno spazio ridot-
tissimo, come due barre orizzontali.
-Planche / Turn: tecnica che permette di
oltrepassare una barriera prendendo
appoggio con le braccia e facendo passa-
re le gambe giunte da un lato all’altro.

CREA IL TUO MELTING-SPOT


Perché non partecipi al concorso “Vivere di
periferia” con un video sul parkour?
Scopri il regolamento e tanti altri spunti su
www.viverediperiferia.it
Cinema
40
QUEI BASTARDI SENZA GLORIA
LA VENDETTA EBRAICA MESSA IN SCENA DALL’ULTIMO FILM DI QUENTIN
TARANTINO HA FATTO MOLTO DISCUTERE PUBBLICO E CRITICA. MA È COSÌ
SBAGLIATO SOGNARE UN ESITO DIVERSO DELLA STORIA?

di Micol Debash, 17 anni minuti si possono vivere con l’illusione che la guerra non
Liceo “Renzo Levi” abbia sterminato gran parte del proprio popolo, accanto-
nando tutti i ricordi negativi, le testimonianze e i raccon-
angue, cadaveri, colpi di pistola, mazze da baseball: ti della terrificante verità, per esser cullati da una realtà

S ancora una volta Tarantino non rinuncia a nessuna


forma di violenza e rende il suo capolavoro brutal-
mente crudo. Bastardi senza gloria, però, è molto più di
differente, seppure finta. Dunque, è lecito poter assistere
a una rivincita ideale, per rafforzare la memoria storica e
risanare le ferite non solo ebraiche, ma dell’intera umani-
un film all’insegna dell’aggressività. È la storia di un grup- tà. Perciò, sostiene Tarantino: “Non bisogna veder bene la
po di soldati americani ebrei spinti dalla vendetta e asse- figura dell’ebreo solo quando soffre, poiché le atrocità
tati di sangue nazista nel terrificante ed agghiacciante compiute verso quel popolo sono orrende, ma bisogna
clima di guerra del primo anno dell’occupazione tedesca sempre reagire e non lasciarsi trascinare nel baratro”.
in Francia. È la realizzazione di un esito diverso della Pertanto, godiamo della risata folle e liberatoria di
Seconda Guerra Mondiale, forse immaginato, ma mai vis- Shosanna che morendo salva il mondo, assistiamo alla
suto in alcun modo. scena del coltello che incide carne viva per non cancellare
Gli ebrei, vittime per antonomasia, non sono più la mino- la memoria e dimentichiamo i topi, per accogliere la nuova
ranza costretta a scappare, a nascondersi e a dire addio alla e più degna figura ebraica, che magari riuscirà davvero a
propria dignità, ma rappresentano il nemico da temere e cambiare qualcosa, e non nella storia, bensì nel presente.
diventano gli artefici della sconfitta del nazismo.
Non più la “vittima ebraica”, ma tanta intra-
prendenza, strategia e rabbia smisurata.
Il film è, dunque, frutto di fantasia e, non-
ostante i critici si interroghino esprimendo giu-
dizi discordi ed internet pulluli di commenti,
grazie ad esso, per la prima volta, si assiste
alla caduta del Male, sconfitto però in un
modo ancora più crudele: si appaga la propria
immaginazione e si gode di una vendetta idea-
le. Tuttavia, il problema più grande sulla natu-
ra del film sembra essere la poca umanità con
cui gli ebrei sconfiggono i nemici, ma soprat-
tutto il nodo della questione è caratterizzato
dalla nuova figura ebraica mai emersa prima,
che reagisce e sconfigge chi la ostacola, al prez-
zo di tanto, forse troppo sangue. Pertanto, che
significato assume assistere a una visione
ebraica vittoriosa, eppure così violenta? Ogni
personaggio del film è un bastardo senza glo-
ria, che non si può amare, poiché la guerra
rende tutti dei sadici assassini e il nazismo
sembrerebbe rendere le vittime feroci quanto i
carnefici.
Tuttavia, questo è ciò che si manifesta nel
film, in una finzione però, non nella realtà. La
storia racconta ben altro, i milioni di vittime
ebree cadute nella Seconda Guerra Mondiale
testimoniano tutto un altro passato. Perciò, è
davvero così sbagliato voler vedere gli ebrei
trionfare, è così ingiusto poter “chiudere gli
occhi” e sognare un esito diverso? Inutile cer-
care analogie con il presente, interrogarsi sulla
possibile nocività della figura ebraica di
Tarantino, poiché è umanamente sbagliato cre-
dere che la soluzione sia la violenza.
È però lecito poter immaginare una diversa
riuscita e sostituire “il nuovo ebreo” a quello
definito dal colonnello tedesco Hans Landa
come “odioso topo, costretto a trovare la sal-
vezza rinunciando alla propria dignità”. Quei
Comici
41
VI È MAI CAPITATA
UN’INTERVISTA COI
PANPERS?!
ALL’APPARENZA SONO DUE
RAGAZZI QUALUNQUE, I TIPICI
AMICI DEL DOPOSCUOLA, QUELLI
PER CUI OGNI OCCASIONE È
BUONA PER UNA BATTUTA. EBBENE,
ANDREA PISANI E LUCA PERACINO
HANNO DECISO DI FARE DELLE
BATTUTE IL LORO MESTIERE…

di Cristina Fiandaca, 18 anni


Liceo “G.F. Porporato”

milioni di spettatori di Colorado Café li avranno nota-

I ti sicuramente. Parliamo del duo comico che dall’inizio


della nuova stagione televisiva del noto programma
impazza sul piccolo schermo con esilaranti sketch: i
PanPers. Ecco cosa i “Poppanti del cabaret” hanno rac-
contato a noi di Zai.net.
Vi chiamate PanPers, e la prima domanda non può che
essere: da dove avete preso questo nome?
«A dire la verità, come un po’ in tutte le cose, è stato il Un’immagine dei
PanPers. Per saperne
caso a decidere. Nel 2007, quando iniziavamo a fare i di più: www.panpers.tv
primi passi in questo mondo, un duo di Torino (gli
Gnomiz), vista la nostra giovane età, ha ben pensato di
definirci “i poppanti del cabaret: il duo Pampers”. qualsiasi altro membro della squadra. Non c’è nessun
Sentendolo, abbiamo deciso subito di mantenerlo, senza tipo di competizione e tutti remano nella stessa dire-
pensarci due volte. Per ovvi motivi di copyright, il nome zione: quando è possibile, ci si aiuta e ci si viene incon-
ha subìto una variazione trasformandosi prima in tro; certo ci sono delle gerarchie, ma tutto è governato
“PandPers”, per poi assumere la forma definitiva di da estremo rispetto e serenità».
“PanPers”, dove le “P” maiuscole hanno soltanto lo scopo Progetti per il futuro?
di richiamare le iniziali dei nostri cognomi». «Fare di quest’attività il nostro lavoro a tutti gli effetti,
Sul palco di Colorado è impossibile non notare il vostro per il resto dei giorni. È la nostra passione, la nostra
feeling, come vi siete conosciuti? fonte di energia. Abbiamo sudato per arrivarci, siamo
«Siamo contenti che questo affiatamento passi anche contentissimi di dove siamo, ma il difficile incomincia
attraverso il teleschermo. Per risalire alla data del nostro ora: su le maniche, PanPers!».
primo incontro dovremmo andare a rovistare in una Infine, avete consigli particolari da dare ai giovani comici
memoria troppo lontana… giro di parole inutile per dire emergenti che leggono Zai.net?
che eravamo troppo piccoli! Comunque il primo ricordo di «Per dare consigli dovremmo essere in una posizione un
noi due insieme è quando l’uno (Andrea) ha spaccato gli po’ più elevata, almeno in quanto ad esperienza e credi-
occhiali all'altro (Luca) pestandoli». bilità. Comunque sia, credete sempre nei vostri pezzi, nel
C’è stato un momento in cui avete capito di “aver fatto vostro umorismo e nelle vostre idee. Importantissimo,
il botto”? però, che tutto sia sempre regolato da un’estrema umiltà
«Mmm… pensandoci bene, no, crediamo vivamente di e autocritica. Dopo questa lezione di vita ci sentiamo in
non aver ancora fatto nessun botto! Comunque sia, mai dovere di chiudere con una battuta delle nostre: Vi è mai
dire mai!». capitato di fare una domanda alla quale non verrà mai
Come sta cambiando la vostra vita dopo le apparizioni in tv? data una risposta?»
«Non facciamo il passo più lungo della gamba! Abbiamo
alle spalle otto puntate di Colorado, perché cambi la vita
bisogna farne almeno una sessantina! Siamo partiti bene,
ma per adesso ci sentiamo ancora nell’anticamera». Siamo partiti bene, ma per
Com’è l’ambiente di Colorado? E come vi hanno accolto i adesso ci sentiamo ancora
comici veterani? nell'anticamera
«L'ambiente è la cosa che più ci preoccupava, ma fin
dal primo giorno siamo stati trattati esattamente come
Horror
42
“TUTTI GLI
DA N N O L A
CAC C I A
LUI DÀ LA
CAC C I A A
TUTTI”
UN CACCIATORE DI MOSTRI, UN
DETECTIVE AMERICANO, UNA
CANTINA NEL CUORE DI ROMA.
TUTTO QUESTO È “THE HUNT”: LA
SFIDA DI UN FILM A BUDGET ZERO

di Benedetta Michelangeli, 20 anni

possibile realizzare un film a budget zero e a soli

È diciannove anni? Andrea Iannone, classe 1988,


americano di nascita ma romano d’adozione, ha
dimostrato che è possibile, esordendo alla regia con un
lungometraggio di cui ha firmato anche sceneggiatura e
montaggio. In questa intervista, il regista di The Hunt, film «A ottobre 2007, terminata la prima stesura della sceneg-
horror splatter ancora senza distribuzione, racconta il per- giatura, mi muovevo per cercare collaboratori. L’idea era
corso che lo ha portato a concretizzare l’ambizioso pro- fare un film alla bene e meglio - più per divertimento che
getto. altro, perché pensavo potesse essere una cosa molto pic-
Parlaci di The Hunt cola - insieme con il mio amico Matteo Anastasi, l’attore
«The Hunt è la storia del perfido Aldous che, nel cuore di co-protagonista, e mio fratello. Poi però ho conosciuto,
Roma, tiene imprigionato in cantina un mostro. Un giorno grazie all’amico fumettista che ha realizzato una sequen-
la creatura scappa dalle grinfie del carceriere. Inizia così za con disegni animati, il truccatore Jacopo Tomassini
la caccia che dà il titolo al film e che vede coinvolti lo secondo il quale avrei anche potuto ottenere trucchi di
stesso Aldous, il cacciatore di mostri Markus - che ha un livello più alto, così ha realizzato la prima maschera del
conto in sospeso con Aldous - e il detective americano mostro. A dicembre 2007 abbiamo iniziato a girare con tre
Mitchell, che indaga su una serie di delitti. Un colpo di amici nella cantina del mio palazzo nel quartiere Prati: è
scena dietro l’altro portano i personaggi ad uno scontro stata la macabra location dove si svolge gran parte del
faccia a faccia in cui le loro vite sono appese a un filo. film, davvero un’infinita fonte d’ispirazione! Poi c’è stato
The Hunt è un progetto durato due anni, da quando, nel un blocco fino al marzo del 2008 (naturalmente, quando
maggio del 2007, ho vinto il Festival Fontanella di Roma il cast e la crew sono pagati pochissimo, o non pagati, i
con un cortometraggio horror e mi è venuta in mente l’i- tempi si dilatano molto). Tra gennaio e febbraio 2008, ho
dea di ampliare il corto a lungometraggio. Ci sono riusci- conosciuto il direttore della fotografia Roberto Girometti,
to grazie al sostegno, sia dal punto di vista economico che mi ha dato una mano per alcune scene del film, e ho
che organizzativo, della mia famiglia. Tutti gli amici che trovato anche altri truccatori presso l’Accademia del
con me hanno lavorato sul progetto dall’inizio sono stati Trucco del Lazio. Completati quasi tutti i preparativi,
indispensabili, come il fonico Alessandro Tarantino e il abbiamo iniziato a girare a marzo. Finché l’attore Rashad
musicista Niccolò Francisci. Per quanto riguarda la post- Nelms non si è rotto un piede: dunque, un ulteriore bloc-
produzione e la promozione del film, d’infinito aiuto è co alle riprese. Le riprese sono poi ricominciate a fine
stato anche il Filmfestival del Garda». aprile, solo nei weekend: la situazione era davvero com-
Com’è stato lavorare al tuo primo lungometraggio? plicata, perché di tecnici veri e propri c’eravamo solo io,
Quali difficoltà hai incontrato durante la realizzazione il fonico e il truccatore, senza tutte quelle figure profes-
del film? Come ti sei organizzato nella scelta di attori, sionali che normalmente popolano un set cinematografi-
truccatori, ambientazioni? co. Abbiamo finito le riprese a luglio di quell’anno e da lì
43
in poi c’è stato un anno di post-produzione, tra montag-
gio video, audio e ricostruzioni 3-d. Ora eccoci qui, pron-
ti per la proiezione del film».
Perché hai scelto di debuttare con un horror?
«L’horror è un genere che mi è sempre piaciuto. Mi attira
l’idea di poter influenzare il pubblico con le dinamiche
della messa in scena cinematografica. Quindi “comanda-
re” al pubblico di avere paura in un certo punto oppure
ridere in un altro. La cosa interessante di lavorare dentro
a un qualunque genere cinematografico è rispettare certi
canoni che il pubblico si aspetta e poi stravolgerli, oppu-
re modificare il genere stesso dall’interno attraverso la
propria visione di esso e del cinema».
Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
«Il film è un omaggio a Tarantino, Robert Rodriguez, Peter
Jackson e Sergio Leone, mentre i due personaggi di
Markus e Mitchell sono rispettivamente costruiti sui
modelli di Bruce Willis e Humphrey Bogart. Per questo film
il modello assoluto è stato Rodriguez, sia per le dinami-
che produttive (realizzò il suo primo film con i 7.000 dol-
lari che guadagnò facendo la cavia da laboratorio), sia dal
punto di vista della messa in scena (un certo taglio di
inquadrature, la musica). Altri punti di riferimento sono i
film d’azione come i tre “Die Hard”, perché ci sono dei
meccanismi di sceneggiatura che ho ripreso. La caccia, ad
esempio, è un topos del film d’azione. Inoltre, il film ha
una scrittura fumettistica. I personaggi sono volutamente
bidimensionali, delle figure di carta dal tratteggio netto
che agiscono senza una vera psicologia».
Quali sono i tuoi film preferiti?
«Questa è sempre una domanda antipatica... Non sono un
fan accanito esclusivamente dell’horror, ritengo di avere
degli orizzonti abbastanza ampi. Preferisco dire i miei
registi preferiti, tra cui Kubrick, Cronenberg, Sorrentino».
Com’è nato il tuo interesse per il cinema? Cosa consigli ai
tuoi coetanei che vorrebbero intraprendere un percorso
simile al tuo?
«Il mio interesse per il cinema è stato fortissimo fin da
quando ero bambino, però l’esplicito desiderio di lavora-
re in questo campo è venuto fuori a quattordici anni,
quando per la prima volta ho pensato di voler fare lo sce-
neggiatore. Prima ho coltivato la scrittura e poi ho girato
due cortometraggi, fra i diciassette e i diciotto anni. Nel
frattempo vedevo tantissimi film. Dopo essermi iscritto al
Dams, ho girato il lungometraggio: avevo deciso di esse-
re un regista. E le cose, per il momento, vanno abba-
stanza bene. A chi ha qualche anno in meno di me, anche
se non ne ho tanti, consiglierei di vedere tanti film, colti-
vare la scrittura perché, come diceva Orson Welles, ci
sono tre cose fondamentali in un film: sceneggiatura, sce-
neggiatura e sceneggiatura. Un film si fa sulla carta.
Leggete, scrivete il più possibile, fate leggere quello che
scrivete e non preoccupatevi di sbagliare. E poi siate atti-
vi, perché in qualunque ramo della cultura, se non si per-
segue con fervore quello che si vuole fare, si finisce senza
ottenere niente».
Progetti per il futuro?
«Questa è una domanda che può spaventare! Di idee ne
ho tante. Vorrei uscire fuori dall’horror, girare qualche
corto, passando anche a documentari e a film di taglio
diverso, perché c’è tanto da esplorare. Le idee ci sono, ma
per adesso niente di definito. Spero di avere la possibili-
tà di produrle».

Come diceva Orson Welles, ci sono tre cose fondamentali in un film:


sceneggiatura, sceneggiatura e sceneggiatura. Un film si fa sulla carta
Anteprima
44
“IL MORO È FRANCO E LEALE”

DAL 12 GENNAIO IN SCENA AL TEATRO ELISEO DI ROMA IL DRAMMA DELLA


GELOSIA, MA ANCHE DELL’AMBIGUITÀ E DELL’INGENUITÀ, NEL NUOVO
ALLESTIMENTO FIRMATO DA ARTURO CIRILLO. NEI PANNI DI OTELLO
DANILO NIGRELLI, CHE HA RISPOSTO ALLE NOSTRE DOMANDE

di Caterina Mascolo, 20 anni Come si reinterpreta un personaggio del genere e come si


fa propria una tragedia di questo spessore?
tello è una delle tragedie più complesse di «La storia di Otello è universale, ruota intorno a valori e

O Shakespeare, giocata sul sottile e spesso arbitra-


rio limite che separa la realtà dall’illusione, la
verità dalla menzogna. Iago, l’alfiere, è la vera forza sca-
sentimenti che toccano tutti. Interpretarlo per me signifi-
ca seguire il testo, fattore decisivo quando ci si appresta
ad un’operazione del genere. In questo senso è stata dav-
tenante dell’intero dramma: attraverso i suoi ingegnosi vero una gioia la possibilità di cimentarsi in un progetto
tranelli, aiutato da un uso spregiudicato e perverso della di questo tipo. Mi sono preparato innanzitutto fisicamen-
parola, riesce ad instillare il dubbio atroce del tradimento te, poi lavorando con il regista Arturo Cirillo e con tutti gli
in Otello, un comandante moro. Che Desdemona, la novel- attori, rapportandomi con i loro personaggi e con gli stimo-
la sposa dell’esotico condottiero, gli sia davvero infedele? li che mi trasmettevano. Inoltre, la produzione in versi di
Lo spettatore ben conosce la dinamica degli eventi, è Patrizia Cavalli, creata per questa specifica edizione, assie-
certo della fedeltà della fanciulla, eppure non può che me al testo originale ha certamente delineato il percorso».
assistere impotente alla drammatica evoluzione delle L’Otello è basato sulla presenza in scena di pochi indivi-
vicende. Dramma della gelosia, dunque, ma anche dell’in- dui, un contesto quindi molto diverso da quello che noi
genuità. Sarà proprio Iago infatti ad affermare, durante il siamo abituati a vivere nella quotidianità. Come si attua-
primo atto, che “Il Moro è franco e leale e giudica onesti lizza uno spazio che percepiamo come claustrofobico?
tutti gli uomini, anche quelli che solo in apparenza sono «Credo che le paure mentali non abbiano tempo, anzi,
tali”. Cosa significa oggi addentrarsi in questo testo? Ne potremmo ambientare le tematiche trattate da questa tra-
abbiamo parlato con Danilo Nigrelli, interpete dell’Otello gedia nel nostro tempo senza troppa difficoltà: la gelosia,
nella nuova trasposizione teatrale dell’Eliseo. la doppiezza nella vita, il fatto che quello che a noi sem-
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bra in una determinata maniera non corrisponde, non tempo, è con la stessa parola che Iago fa impazzire Otello,
coincide sempre con quello che vediamo. Questo è molto il quale ricerca con ossessività la confessione (sempre
attuale, addirittura atemporale. Ne parlavamo proprio con espressa a parole, dunque), mentre invece Desdemona
Arturo Cirillo, dicendo appunto come un testo del genere non può affermare ciò che non conosce».
appaia recente. Ci ricorda quasi Pirandello; all’inizio della Questa tragedia tratta, dunque, di sentimenti che esplo-
tragedia, infatti, Iago afferma di poter ingannare Otello dono proprio perché covati ed amplificati. Può risultare
perché per lui tutto quello che vede è realtà. La vita però una sorta di catarsi immergersi in una storia tanto torbi-
non è così, e quindi Iago gli farà sembrare altro, gli rac- da. Cosa può offrire allo spettatore moderno?
conterà delle vicende anche banali da tutt’altra prospettiva, «Durante la visione la gente piange, ci ringrazia perché
così lo farà impazzire. Cosa c’è oggi di più attuale?». dice che abbiamo portato in scena delle emozioni forti,
Lei ha nominato Arturo Cirillo, ma ha lavorato anche con altri belle, anche contrastanti. Quando determinati temi ven-
numerosi registi. Cosa le ha insegnato questa carriera? gono letti non dico nel modo corretto, ma semplice-
«Proprio l’ultima esperienza, questo Otello, mi ha dav- mente letti, ecco crearsi una magia in grado di collega-
vero colpito. Nella mia carriera, che spero di non aver re lo spettatore a temi scritti anche secoli fa.
ancora concluso, ogni incontro è stato un’occasione di L’importanza del teatro risiede nel far comprendere la
crescita personale. È utile confrontarsi con persone realtà in questo casino, perdonatemi l’espressione, in
molto lontane dalla tua età, così come con coetanei. La cui viviamo».
possibilità di lavorare con Arturo Cirillo è stata sicura- Quanto conta l’allestimento della scena, e perché avete
mente l’esperienza più importante finora, quella che mi scelto un palcoscenico vuoto per rappresentare, ad esem-
ha colpito di più». pio, Venezia come Cipro?
Uno dei protagonisti di questa tragedia è il letto, centra- «La scenografia è fondamentale ed in questo spettacolo
le anche in altri testi come la Medea di Euripide. Secondo le abbiamo dato davvero molta importanza. Il palcosceni-
lei perché in questo luogo fisico si concentrano tante pas- co non è solo il suolo dove si svolge il dramma, ma anche
sioni umane? il luogo dell’anima, dei cervelli che macchinano, dei pen-
«Nel letto si nasce, si muore, si procrea, si piange, si sieri. Questo tipo di allestimento si muove, scorre, restrin-
sogna. Ci passiamo almeno un terzo della nostra giorna- ge ed allarga».
ta (e meno male, altrimenti saremmo molto più bassi con Secondo lei quanto sarebbe necessario per una classe
tutte le vertebre schiacciate!). che studia Shakespeare nel programma scolastico assi-
Gli incubi e i sogni vengono da qui, ci immaginiamo delle stere a una rappresentazione di questo tipo?
cose, ci andiamo a distendere per rilassarci… ruota attor- «Fondamentale, direi. Sarebbe bello leggere l’opera prima
no a questo luogo fisico una così molteplice concentra- di andare a vedere lo spettacolo, o anche il contrario, farsi
zione di eventi. È molto interessante, infatti, che in que- venire la voglia di scoprire il testo dopo aver assistito alla
sta tragedia il letto prima sia il simbolo della felicità rappresentazione teatrale. Le tragedie di Shakespeare
coniugale e poi si trasformi nel macabro scenario di hanno un loro ritmo proprio, è chiaro che sono imposta-
morte e distruzione». te per la visione, hanno bisogno di parlare».
Uno dei protagonisti, ma non il solo. C’è un altro tema
portante in questa tragedia?
«Centrale è anche l’uso della parola, cosa può cambiare
nella vita delle persone, quanto sia importante quando
Lo spettatore è certo della
detta, ma anche quando è taciuta, celata o addirittura fedeltà della fanciulla, eppure non
vuol farci vedere altro. Per noi attori la parola è fonda- può che assistere impotente alla
mentale, è la principale modalità (se escludiamo la gran-
de potenza espressa anche dalla mimica) per arrivare al
drammatica evoluzione delle
pubblico. In Otello è un elemento basilare, nonché carat- vicende
teristica propria del personaggio. È lui stesso a racconta-
re come ha fatto innamorare
Desdemona attraverso le sue paro- Primo piano di Danilo
le, attraverso la narrazione delle Nigrelli; nella pagina
accanto, un momento
sue imprese, dei paesaggi meravi- dello spettacolo
gliosi che ha conosciuto. Nel con-

TEATRO ELISEO
12 / 24 gennaio 2010

DANILO NIGRELLI
ARTURO CIRILLO
OTELLO
di William Shakespeare
traduzione Patrizia Cavalli
regia Arturo Cirillo

Via Nazionale 183 - Roma


Tel. botteghino 0648872222

www.teatroeliseo.it
Recensioni
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MUSICA
Crazy love
Di Micheal Bublé, 2009
Ebbene sì: è tornato, finalmente è tor-
nato! Crazy love non è altro che una
panoramica sull’amore e su come può
arrivare in mille modi diversi a sconvol-
gerci la vita con le sue fasi: l’inizio, l’in-
namoramento, il corteggiamento, la
storia vera e propria e il triste epilogo. Nonostante il tema
affrontato, questo nuovo lavoro di mister Bublé porta con
sé una ventata di novità, e lo si capisce sin dal primo sin-
golo estratto. Haven’t met you yet sembra quasi una resa
incondizionata al pop, ma l’altro inedito dell’album, Hold
on, sottolinea chiaramente come questo cantante non tra-
dirà mai le sue origini. Lodevole il video del singolo e as-
MUSICA solutamente da ascoltare l’intero album, che alterna balla-
te sentimentali a brani pieni di energia e swing (tutte ri-
gorosamente cover). La chicca? You’re nobody till some-
Brutal
Della Tom Ton Band, 2009
body loves you, di Dean Martin: decisamente da far di-
ventare il sottofondo per momenti importanti.
Come ti sentiresti se il diavolo ti ru- Un motivo per ascoltarlo: La scarica di energia allo sta-
basse la libertà di parlare? E se ca- to puro che Bublé riesce a donare con la sua voce co-
dessi vittima dei tuoi stessi pensie- sì particolare e con il suo stile ineguagliabile.
ri? Tra suoni country e domande esi- Un motivo per non ascoltarlo: L’unico motivo veramen-
stenziali inizia Brutal, esordio musi- te valido è quello di non sopportare l’artista o non
cale della piemontese Tom Ton amare le cover.
Band; un viaggio on the road tra sonorità rock, neo
psichedeliche, elettroniche e country. Forse troppo co- Di Chiara Colasanti, 18 anni
untry, che rischiava di rendere l’album poco attuale e
ripetitivo, ma che è stato sapientemente dosato fino a LIBRI
creare un’atmosfera briosa e a tratti coinvolgente. La-
sciati i quesiti interiori di How Would You Feel? si en- Il pendolo di Foucault
tra in un mondo fatto di personaggi vari e ambigui, Di Umberto Eco, Bompiani, 1984, 10 euro
comuni ma stravaganti allo stesso tempo.
Qualcuno come Charles Bronson, l’antitesi del roman- Chi frequenta una scuola superiore e
ticismo accompagnata da riff di tastiera e organo, studia fisica o geografia astronomica si
qualcun altro selvaggio come l’innamorato di Brutal, imbatte presto nel pendolo di Foucault,
prigioniero delle passioni. E ancora avanti con la bel- enorme marchingegno ottocentesco che
lissima Come Back Here, forse il pezzo migliore di tut- ha reso la prova del moto di rotazione
to l’album, un dolce tributo d’amore un po’ lento e un terrestre. In molti osserveranno che non
po’ rock. c’è nulla di interessante, ma cosa pen-
E il rock la fa nuovamente da padrone con Proud of sereste se vi dicessi che l’apparecchio in
me, Bleeder e Melon Reel, in una protesta contro l’ot- questione è un simbolo di culto per una setta segreta plu-
tusità collettiva e il bisogno di scappare via, per poi risecolare? Tre impiegati di una casa editrice iniziano per
lasciare il posto alla ballata Did You Hear About Da- gioco e per caso a costruire una storia che li porterà a co-
vid, dove troviamo chitarra acustica, armonica alla noscere un lato della storia e dell’umanità che ignoravano
Bob Dylan e applausi finali da vecchio e amichevole quasi del tutto. Massoneria, templari, anagrammi, strego-
pub irlandese che fanno immedesimare l’ascoltatore. neria e rituali in ambientazioni che spaziano dal Brasile al-
Influenze degli Oasis in Starry Day, grande coinvolgi- le collinette del nostro Settentrione sono solo alcuni degli
mento in Orville Wright, con una batteria incalzante e elementi che costituiscono il romanzo Il pendolo di Fou-
una chitarra perfettamente intrecciata alla tastiera. cault del noto semiologo e scrittore Umberto Eco. Io, che
Un motivo per ascoltarlo: Mille stili musicali in un mel- sono molto scettica riguardo a sette e magia nera, ne so-
ting pot che funziona davvero bene, ripercorrendo le no rimasta incantata.
acustiche dagli anni ’50 ai ’70. Un motivo per leggerlo: Consiglio di scoprirlo - magari ne-
Un motivo per non ascoltarlo: A tratti le melodie ricor- gli scaffali di casa o della biblioteca - a tutti gli amanti di
dano canzoni già sentite. Poco indicato per chi non ap- Dan Brown.
prezza il country. Un motivo per non leggerlo: Io non ne ho trovati.

Di Serena Mosso, 18 anni Di Veronica Di Norcia, 19 anni

Z a i . n e t è p e r i l d i r i t t o d i c r i t i c a … v o t a , c o n s i g l i a , s t ro n c a f i l m ,
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CINEMA DANZA

Parnassus, l’uomo che


Lago dei cigni
voleva ingannare il diavolo
Di Tchaikovskij, Teatro dell’Opera di Roma
Regia di Terry Gilliam, Usa 2009

Il nuovo film di Terry Gilliam, dedicato Ennesima ripresa, all’Opera di Roma,


allo scomparso Heath Ledger, è un fan- del rodato allestimento del Lago dei Ci-
tastico viaggio, a tratti allucinante, nel- gni di Tchaikovskij. Scene e costumi fir-
l’inconscio umano, con al centro la mati da Aldo Buti, eleganti e sofisticati.
scommessa del millenario Dottor Par- Le storiche coreografie di Petipa riela-
nassus col diavolo, Mr. Nick, che pre- borate da Galina Samsova hanno sem-
tende l’anima della giovane figlia Valen- pre la capacità, unite alla musica, di ot-
tine proprio il giorno del suo sedicesi- tenere la catarsi sul pubblico, sopratut-
mo compleanno. Il film ha un cast imbottito di attori di pri- to nel finale del quarto atto, quando l’intero corpo di bal-
m’ordine, da Johnny Depp a Jude Law, da Colin Farrell a Cri- lo femminile in abito bianco saluta sommessamente la
stopher Plummer fino a Heath Ledger stesso, morto du- scomparsa dell’eroina Odette. Punta di diamante di questa
rante le riprese, nella parte del seducente Tony; tuttavia, la ripresa è l’étoile internazionale Svetlana Zackharova, una
pellicola rimane troppo “particolare”, rischia cioè di non delle più grandi, se non la più grande interprete di questo
essere capita fino in fondo. La fantasia strabordante di Gil- balletto al momento. La sua fisicità, unita ad una carica in-
liam, davvero rara ed eccezionale, confonde e sorprende lo terpretativa senza pari, tiene lo spettatore con gli occhi
spettatore, lasciandolo alcune volte a bocca aperta, altre puntati su di lei per l’intero spettacolo: emoziona e scalda
gettandolo nel dubbio e nello sconforto. Si assiste alla il cuore nel secondo atto, incute timore nel terzo, com-
proiezione capendo poco o nulla della vicenda, ma è for- muove nel quarto atto. Un’artista di livello internazionale
se questa la cosa più interessante: anche noi veniamo sor- che non delude mai le aspettative, grazie a una tecnica ri-
presi da Parnassus, dalle cose sconvolgenti che si posso- gida e a una grandissima professionalità. Sulla scena si ve-
no trovare nella mente umana. Già prima di entrare in sa- de un’emozione che danza, non un corpo.
la, si deve abbandonare qualsiasi aspettativa e accettare il Un motivo per vederlo: Nota di merito al corpo di bal-
film così com’è lo dell’Opera di Roma e alla sua direttrice Carla Fracci,
Un motivo per vederlo: I fantasiosi scenari che appaiono che dopo quasi dieci anni di collaborazione ha reso la
nello specchio sono davvero assurdi e straordinari. compagnia romana al pari delle grandi compagnie di
Un motivo per non vederlo: Se siete abituati a riflette- danza europee.
re troppo sul significato di ogni film, è meglio lasciar Un motivo per non vederlo: Se tutù e ballerine non so-
perdere. no la vostra passione.

Di Paolo Fornari, 18 anni Di Jacopo Zoffoli, 20 anni

DA NON PERDERE

LA RIFORMA DELL'AMORE

“Amore Civile”, edito dalla piccola Mimesis e nelle librerie dai primi di novem-
bre, è un libro contro la famiglia. Anzi no. È un libro per la famiglia. Anzi no. È
un libro sulle famiglie possibili e, senza nessuna retorica, sull'amore. Sono pagi-
ne molto romantiche, pur non essendo capitoli di un romanzo. Nell'Italia della
crisi e della precarietà, dove poche sono le famiglie “normali” che reggono an-
cora, di amore ce n'è comunque tantissimo, e le forme che assume sono tante,
più di quante il dibattito pubblico lasci intendere. Amore Civile, su questi vincoli
affettivi, avanza una proposta di riforma: perché di famiglie, oltre quelle degli
spot tv, ne abbiamo un po' di tutti i tipi e le leggi non riescono a tenere il passo.
“Dal diritto della tradizione al diritto della ragione” recita la copertina, ed è una
promessa mantenuta. Scordatevi Pacs e DiCo, scordatevi il dibattito tragicomico sulle adozioni e sulle
unioni civili. Qui le cose si fanno sul serio. Sarà pure amore ma non c'è niente da ridere.

Luca Sappino

l i b r i , m u s i c a e a l t r o s u i s i t i w w w. z a i . n e t e w w w. s t r o n c a . n e t
52
UNIVERSITÀ:
Riforma promossa?

COSTUME &
SOCIETÀ

56
FOTOGRAFIA:
“Vogue”, non solo moda
Piemonte a colori
50

IDENTITÀ DIVERSE:
SCONTRO O CONFRONTO?
SI TORNA A PARLARE DI CROCIFISSI, DI VELI, DI SIMBOLI RELIGIOSI E SI
CERCA IL CAPRO ESPIATORIO. OGGI GLI IMMIGRATI, E DOMANI?

di Fiammetta Bertotto, 21 anni zione di una società democratica, così come la intende la
nostra stessa Costituzione. Attenzione, però: la sentenza
non obbliga di per sé a togliere il crocifisso, ma ribadisce
n una regione come il Piemonte, con uno dei tassi la (presunta) laicità dello Stato italiano, e pertanto ritiene

I d’immigrazione più alti di tutto il Paese, il dibattito in


seguito alla sentenza emessa il 3 novembre 2009 dal-
la Corte europea dei diritti dell’uomo a proposito dei cro-
che mantenere o no il crocifisso nell’aula sia una decisio-
ne da prendere nel rispetto della maggioranza e, conce-
detemelo, nel rispetto del buon senso, poiché da questo
cifissi nelle aule scolastiche si è sentito più che mai, nei punto di vista la vera discriminazione diventa forzare chi
luoghi reali e virtuali di incontro tra noi giovani. Ce ne oc- non vuole ad aver davanti agli occhi un simbolo religio-
cupiamo in questa rubrica perché la fede religiosa degli so, qualunque esso sia. Anche oltralpe è stato discusso il
immigrati che arrivano in Italia si identifica spesso con il problema, con lucidità maggiore alla nostra: la Francia,
vincolo che li tiene uniti in una terra straniera, come nel storicamente cattolica, non ammette i crocifissi in nessun
caso di chi segue la religione islamica. ufficio pubblico (art. 28 della Costituzione).
Ma torniamo indietro e ripercorriamo l’evento, o la pietra Nonostante ciò, sono state immediate e durissime le rea-
dello scandalo: i sette giudici della Corte di Strasburgo zioni delle autorità italiane alla decisione dei giudici di
(tra cui l’italiano Gustavo Zagrebelsky, insigne costituzio- Strasburgo: il Vaticano l’ha definita “una sentenza miope
nalista), una volta accolto il ricorso presentato dalla si- e sbagliata”; si è parlato del crocifisso come tradizione e
gnora Soile Lautsi, d’origine finlandese, hanno stabilito non simbolo dell’adesione al cattolicesimo. Tradizione
che il crocifisso nelle aule va contro le libertà di religione che, va detto, ha trovato base giuridica in alcune disposi-
degli alunni e contro la libertà dei genitori di educare i fi- zioni emanate tra il 1924 e il 1928 – era fascista; tradi-
gli in linea con le loro convinzioni. Inoltre, l'esposizione zione che non è stata scalfita dalle continue (quella del 3
di un esplicito simbolo religioso andrebbe contro quel novembre non è, infatti, certo la prima) riaffermazioni dei
pluralismo educativo, culturale, necessario alla conserva- laici principi costituzionali e che sembra non tener conto
51

CHE COS’È LA LAICITÀ

Per laicità s’intende genericamente quella


tendenza ideologica che afferma la com-
pleta indipendenza della vita politica,
sociale e culturale da ingerenze ecclesiasti-
che. Di conseguenza, per Stato laico s’in-
tenderà uno Stato in cui l’attività politica
sia aliena da ogni influenza religiosa: esso
del progredire dei tempi così come della massiccia pre- non può esprimere preferenza per nessuna
senza, nel nostro Paese, d’atei e cittadini di fede diversa religione, né deve riconoscere una qualsi-
dal Cattolicesimo: perché, che dir si voglia, il crocifisso è voglia fede come religione ufficiale. Allo
per antonomasia vessillo di Cristianesimo e Cattolicesimo. stesso tempo, ha il dovere di garantire l’u-
Ciò detto, l’obiezione più convincente è quella che vede guaglianza giuridica di tutti i cittadini (mino-
nel crocifisso solo un emblema d’amore e sacrificio, por- ranze comprese), assicurando il massimo
tatore dunque di insegnamenti positivi e votati alla fra- grado di libertà di pensiero, di sicurezza e
tellanza, non ostile ad altri messaggi religiosi e non osti- coesione sociale.
le alle altre etnie. Ciò che, invece, non convince affatto è (f.m.)
la strumentalizzazione politica di cui il crocifisso è fatto
oggetto; non convince l’agguerrita difesa in un Paese in
cui i cattolici sono in decrescita e rispondono sempre me- ciamo noi lo stesso, pretendendo che le donne musulma-
no al magistero della Chiesa. Non convince, perché se an- ne non portino il velo?
che i “veri” cattolici fossero maggioranza, chi interviene in Ho avuto modo di discutere, a questo proposito, con una
questa battaglia sono spesso e volentieri personaggi che ragazza islamica, che con assoluto acume mi ha detto di
ribaltano le proprie opinioni e, quindi, le proprie battaglie non aver nulla contro il crocifisso e che, se fa parte della
in merito alla convenienza che se ne può trarre, facendo tradizione italiana, è giusto mantenerlo; così com’è giusto
sfoggio di un’ipocrisia che, questa sì, dovrebbe offendere non paragonare il crocifisso al velo, poiché costumi di due
qualsiasi credente. culture diverse e dalle motivazioni non così superficial-
Soprattutto, poi, non convince perché facilita, se non aizza, mente imputabili. Ha, inoltre, sottolineato come non gli
una terribile presa di posizione contro i fantomatici immi- islamici, ma i testimoni di Geova siano stati i primi a pole-
grati che “vengono qua e pretendono di essere a casa lo- mizzare sulla presenza di simboli religiosi nei luoghi pub-
ro”. È, questo, un pregiudizio che fa rabbrividire e che va blici. Questo dimostra, con crudele ironia, quanto sia sba-
paradossalmente contro i più immediati principi di tolleran- gliato fare di tutta l’erba un fascio, e mostra come quel ri-
za che quello stesso crocifisso vuole raffigurare. Si ha come spetto di cui pretendiamo di farci sovrani sia in realtà di-
l’impressione che si cerchi di trovare una colpa in più, da venuto assai raro, o sia troppo spesso di facciata, nel no-
attribuire al capro espiatorio di turno: oggi gli immigrati, stro Paese; ma per fortuna, si trova ancora in abbondan-
nella fattispecie musulmani, e domani? Del resto, non fac- za in quegli stessi che condanniamo senza conoscere.

PIEMONTE A COLORI ON AIR

Vorresti dire la tua o andare a caccia di testimonianze sull’integrazione e sulla convivenza tra
culture diverse? Entra a far parte di “Piemonte a colori”, la redazione interculturale sostenuta
dall’Assessorato al Welfare della Regione Piemonte. Potrai anche partecipare alle trasmissioni
radiofoniche; per ascoltarle, collegati al sito: www.zai.net/piemonte
Università
52

RIFORMA PROMOSSA?
MAGARI AL PROSSIMO APPELLO…
RIMANE IN VIGORE IL 3 + 2, MA CAMBIANO I CREDITI; VIA I CORSI DI
LAUREA “INUTILI”; DOCENTI VALUTATI DAGLI STUDENTI. UNA REPORTER DI
ZAI.NET A TU PER TU COL PROGETTO DI LEGGE CHE RIDISEGNA
L’ISTRUZIONE UNIVERSITARIA NEL NOSTRO PAESE

di Fiam. Bert. poter sopravvivere cederanno alla metamorfosi e/o saranno


costrette ad un incontrollato aumento delle tasse; manca,
infatti, un limite di legge che ne preveda un massimale
i fronte ai tanti documenti che disegnano la rifor- accettabile da tutti: si potrebbe arrivare a cifre astronomi-

D ma presentata dal Ministro dell’Istruzione,


Università e Ricerca Mariastella Gelmini, la prima
sensazione è quella dello spaesamento: è davvero diffi-
che, sul modello americano, senza che nessuno possa
replicare. È, quindi, facile pensare ad una progressiva
quanto generalizzata privatizzazione; attenzione, però, al
significato: la nuova fondazione resterà pubblica (cioè
cile rendere conto di tutti gli effetti che si avranno,
molti dei quali solo ipotizzati, ma abbiamo provato a lavorerà con i – pochi – finanziamenti statali e, di conse-
delineare i più importanti, anche e soprattutto alla luce guenza, l’aumento delle tasse sarà pressoché inevitabile),
delle ultimissime novità. Il 28 ottobre scorso, infatti, il ma i Consigli d’Amministrazione saranno retti da una mag-
Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di legge gioranza aliena, per legge, al mondo dell’università, che
(d’ora in poi DDL) che riforma l’intero sistema universi-
tario.
L’obiettivo ufficialmente dichiarato dal Ministro è il riasse-
stamento dei bilanci dell’Università italiana, ormai inso-
stenibili per le casse dello Stato; quello ufficiosamente
temuto è l’impossibilità di avere in Italia un sistema sco-
lastico valido e competitivo con gli altri Paesi. Entriamo,
allora, nel merito, attraverso l’analisi dei punti più con-
troversi della riforma, che per entrare in vigore dovrà
ancora passare l’esame delle Aule di Camera e Senato, ma
per la quale la stessa Gelmini ha auspicato tempi molto
brevi (si parla già di marzo 2010).

Le università potranno trasformarsi in fondazioni


Una libera scelta, ma l’art. 66 del DDL prevede un taglio di
1.441,5 milioni d’euro al Fondo di Finanziamento Ordinario
tra il 2009 e il 2013, e gli atenei in dissesto finanziario
saranno commissariati. Evidentemente, le università per
53

finirà così “nelle mani dei commercialisti” (Mauro non ne sarà decretata la sparizione, saranno abbando-
Barberis). Netta è, dunque, la distinzione stabilita fra nate a loro stesse, prive di sovvenzioni e di personale
Senato e Consiglio d’Amministrazione: il primo sarà un docente qualificato.
organo meramente accademico e avanzerà proposte di Insomma, il ministro Gelmini fa un gran parlare di merito
carattere scientifico; il secondo un organo d’ammini- e selezione, ma tace il problema che senza risorse l’uni-
strazione e programmazione, unico responsabile delle versità italiana continuerà a non offrire opportunità ai
spese e delle assunzioni – anche per quanto riguarda le meritevoli e non metterà i talenti in condizione di lavora-
sedi distaccate. re. Questa è, a grandi linee, la definizione di meritocrazia,
Questo è, ovviamente, uno dei punti più discussi e discu- perlomeno nel vocabolario ministeriale. C’è chi potrebbe
tibili, poiché fa sembrare l’intero DDL della Gelmini una non essere altrettanto concorde e, del resto, ne abbiamo
messa in opera consapevole della demolizione dell’istru- avuto prova nelle molteplici – “facinorose” – manifesta-
zione (pubblica) a vantaggio del mondo imprenditoriale e zioni ed iniziative tenute in polemica alla riforma.
a tutto discapito dell’offerta formativa. Inoltre, la resa delle università in – chiamiamole con il loro
Le risorse, afferma il Decreto, saranno trasferite dal nome – aziende, renderà ben dura la vita ai ricercatori; da
Ministero in base alla qualità della ricerca e della didat- che mondo e mondo, un’azienda non è mossa da spirito
tica, attribuendo persino agli studenti il diritto di valu- filantropico, ma piuttosto dalla logica del profitto (appro-
tare la loro docenza; questo è di per sé un paradosso, fondire solo ciò di cui si ha economicamente bisogno).
poiché determinerà una durissima competizione tra uni- Non a caso, ci sarà una forte riduzione delle facoltà che
versità di livello alto – o presunte tali, nate dall’accor- potranno essere al massimo 12 per ciascun ateneo, al fine
pamento e dalla federazione di vari dipartimenti, che in di evitare la moltiplicazione di corsi di laurea inutili o non
pochi potranno frequentare – ed università che, finché richiesti dal mondo del lavoro. Ma, dopotutto, è una solfa
vecchia come il mondo: facoltà umanistiche, matematica,
fisica? No grazie; non c’è futuro. Il luogo comune che va per
la maggiore presenta come unica possibilità l’insegnamento
Manca un limite di legge che e Dio non voglia… Ma tanto, ora come ora, si sta renden-
preveda un massimale per le do impossibile pure quello e, a questo proposito, passia-
mo al secondo punto.
tasse: si potrebbe arrivare a cifre
astronomiche, sul modello Abolizione della pluralità docente
americano, senza che nessuno Ovvero, blocco delle assunzioni. L’idea è risparmiare, nel
prossimo triennio, 7.8 miliardi di euro e per raggiungere
possa replicare questo scopo si è stabilito il blocco del turn-over al 10%
per il 2009, al 20% per il 2010-2011 e al 50% per il 2012.
In altre parole, su cinque insegnanti persi (per pensiona-
mento o morte) si finirà per assumerne solo uno, a dis-
capito del numero di corsi a disposizione degli studenti.
Inoltre, finché non sarà ultimato lo sfoltimento dei docen-
ti, gli stipendi non saranno aumentati (e, dopo, gli scatti
stipendiali saranno riconosciuti solo ai “professori miglio-
ri”). In aggiunta, all’art. 1 si prevede che le università “non
virtuose” – ovvero con una spesa per il personale supe-
riore al 90% dei finanziamenti ordinari –, non potranno
bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale
amministrativo.
La riforma del reclutamento passerà attraverso il cosid-
detto “tenure-track”, ovvero un contratto a tempo deter-
minato di 6 anni (3+3) precedente all'immissione in ruolo.
Al termine dei sei anni, se il ricercatore sarà ritenuto vali-
do dall’ateneo (beninteso, si sta parlando di atenei “vir-
tuosi”), sarà confermato a tempo indeterminato come
associato; in caso contrario, terminerà il rapporto con
Università
54

l’università, maturando però dei titoli utili per i concorsi


pubblici. La verità è che si finirà per andare incontro solo
alle esigenze delle università (e degli studiosi) in grado di È avvilente sentirsi dire che
creare concreto vantaggio – economico – allo Stato. A con- ciò che studi è insensato studiarlo,
ferma di ciò, si è progettata la revisione degli assegni di
ricerca, per introdurre maggiori aumenti degli importi, e
perché non ti porterà mai da
l’abolizione delle borse post-dottorali. nessuna parte
Va poi di pari passo l’abrogazione del valore legale del
titolo di studio; la suddivisione in università virtuose e
non virtuose comporta la codifica della preparazione
offerta: una facoltà di primo livello è ritenuta in regola con docenti avranno l’obbligo di certificare la loro presenza
gli standard nazionali richiesti, una di secondo livello a lezione.
invece no. In altre parole, si nega la parificazione legale Rimangono in vigore i due cicli formativi (3+2) che, però,
del titolo. Si rassegnino, dunque, i poveracci che, indi- cambiano nome: laurea di primo livello (ex triennale) e
pendentemente dal loro interesse, non potranno permet- laurea magistrale (ex specialistica). Per quanto riguarda la
tersi di frequentare le nuove multinazionali dello studio; formazione post laurea, sono istituiti dei master di primo
si rassegnino i precari della ricerca: la loro sarà una deci- e secondo livello – della durata di un anno – cui è possi-
mazione rapida e dolorosa. E poi ci si lamenta della fuga bile accedere avendo conseguito il titolo della laurea di
dei cervelli… In un Paese come il nostro, dotato dell’in- primo e/o secondo livello. Il dottorato si può frequentare
credibile patrimonio culturale di cui è oggettivamente solo dopo aver conseguito la laurea sia del primo che del
dotato, sembra sempre più, tristemente, evidente che ciò secondo livello. Si mantiene in vigore il credito formativo
che davvero si vuole eliminare sia la scuola come luogo universitario, relativo alla durata del corso e all’impegno
collettivo di accrescimento del pensiero. convenzionalmente profuso nella preparazione dell’esame
È avvilente sentir parlare di didattiche obsolete che non di riferimento; esso è ora vincolato a livello nazionale per
permettono un confronto competitivo con l’estero (dove facilitare i trasferimenti da un’università ad un’altra e uni-
sono anni luce avanti a noi per quanto riguarda il diritto formemente alle possibili attività successive (ad esempio,
allo studio); è avvilente sentirsi dire che ciò che studi è i concorsi). Il voto continua ad essere espresso in trente-
insensato studiarlo, perché non ti porterà mai da nessu- simi (18 è la valutazione minima).
na parte; è avvilente che manchino attrezzature, labora- Una delle modifiche più considerevoli è quella relativa alla
tori, strutture in grado di rendere davvero attivo un per- quantità d’esami da superare per il raggiungimento del tito-
corso di studi; è avvilente la confusione che si crea attra- lo di laurea: il decreto 270 pone il massimo di 20 per il
verso questi continui progetti di riforma. Sia chiaro, è primo livello e di 12 per il secondo. Se, da una parte, si va
necessario cambiare le cose: così come sono non vanno, a vantaggio delle nuove matricole, dall’altra non si tiene
ma trovo quantomeno improbabile riuscire a farlo mini- conto della confusione creata dalla contemporaneità d’ordi-
mizzando ulteriormente le risorse a disposizione, incre- namenti. Il completamento del percorso è garantito dall’u-
mentando i disagi e invogliando alla cultura dell’ignoran- niversità, ma ciò non significa che chi è pinzato tra un ordi-
za. La verità è che siamo un Paese ricco di storia, ma lo namento e l’altro avrà vita facile, giacché molti corsi prima
stiamo rendendo povero di futuro. previsti potranno adesso essere eliminati a causa dei tagli.
Insomma, le paure sono tante, alcune forse più legittime
La riorganizzazione accademica di altre, ma ciò non toglie che, di questo decreto legge e
A partire da quest’anno, entra in vigore il decreto mini- della sua riforma, ci sia ancora molto da chiarire: e se è
steriale 270 (in sostituzione del decreto 509), le cui innova- vero che, come cantava Battisti, “lo scopriremo solo
zioni dovrebbero teoricamente completarsi entro il 2011. vivendo”, sarebbe bello ricordare che il primo sguardo
Al mandato dei rettori sarà posto il limite massimo di 8 consapevole sul mondo ci viene dalla nostra cultura; non
anni, inclusi quelli già trascorsi prima della riforma; i permettiamo che si consideri superfluo.
Risultati test
E tu, che animale saresti? (pag. 28) 55
Punteggio:
per ogni risposta A: 1 punto - per ogni risposta B: 2 punti - per ogni risposta C: 3 punti

Fino a 10 punti: Da 11 a 15 punti: Da 16 a 21 punti:


Pecora Gatto Porcellino

Populismo, qualunquismo, peroni- Spiriti liberi o semplici ignavi dan- Ed ecco finalmente i “cattivi” della
smo, tutte parole che possono rac- teschi? Vi siete mai chiesti perché situazione, il profilo più infame,
contare molto di voi, ma che gra- nessuno o quasi si ricorda del ma spesso il più irresistibilmente
zie alla vostra proverbiale ignoran- gatto ne “La Fattoria degli anima- divertente nella sua tragi-comicità!
za non significano praticamente li” (o degli italiani)? Perché il gat- Grazie alla vostra totale amoralità
nulla! E se da un lato questo è un to non fa praticamente nulla, fin- e mancanza di senso del pudore,
bene (perché non devo pensare a ge consensi ma poi si fa i fatti siete quelli che meglio saprebbero
nulla di che quando scrivo il vo- suoi – forse per semplice quieto inserirsi e risultare vincenti nel
stro profilo), dall’altro la vostra to- vivere o perché ragiona davvero marasma populista che oggi dila-
tale mancanza di raziocinio potreb- con la sua testa. Ad ogni modo, ga. Voi le regole non le seguite o
be risultare fatale per l’intero Pae- come spesso accade, il secondo mai del tutto... Voi le regole le
se. Come le pecore de “La Fattoria profilo è quello delle persone che “cavalcate” e, se potete, le cam-
degli Animali” vi limitate a belare non cadono in banali estremismi biate a vostro vantaggio da bravi
consensi e questo non va bene: e che continuano imperterrite a furfanti porcellini. A voi il compito
svegliatevi o finirete arrosticini! percorrere la propria strada. di smentirci!

“Sotto i Venti” è l’iniziativa editoriale che Zai.net, in collaborazione con Touring


Club Italiano, dedica agli itinerari, ai diari di bordo, alle foto dei giovani
reporter-viaggiatori. Insieme alle guide monografiche (sono già uscite quelle su
Piemonte e Liguria), ogni mese un appuntamento dedicato alle vostre terre e ai
vostri viaggi in Italia, in Europa, nel mondo.
www.sottoiventi.it
Fotografia
56

VOGUE:
NON
SOLO
MODA

Marilyn per Stern

QUANDO CI TROVIAMO DI FRONTE ALL’ARMADIO CON MILLE ABITI


DAVANTI E, LOGICAMENTE, NESSUNO DA METTERE, SAPPIAMO BENE CHE
L’UNICO CHE CI SERVE DAVVERO È QUELLO PUBBLICIZZATO DA UNA
MODELLA MOZZAFIATO SULL’ULTIMO NUMERO DI “VOGUE”...

di Elena Prati, 18 anni


Liceo scientifico “Galileo Galilei”

a com’è nata quella fotografia che abbiamo in

M testa? Qual è stato l’incipit della fotografia di


moda? Tutto iniziò nel lontano 1892, anno in cui
fu fondata la rivista di moda per eccellenza: Vogue.
Inizialmente si usavano i disegni di Christian Berard e
Georges Lepade, poi, nel primo decennio del secolo suc-
cessivo, arrivarono i lavori del barone Adolphe De Meyer,
considerato il primo fotografo di moda. Non esisteva
ancora, però, una vera differenza tra i vari tipi di fotogra-
fia: chi si definiva fotografo poteva inquadrare paesaggi,
modelle e contemporaneamente fare reportage.
Negli anni Trenta la moda acquisì importanza sempre cre-
scente, sia per le produzioni maggiori, sia per l’introdu-
zione del pret-à-porter; la vera fotografia di moda nacque,
a scopi pubblicitari, a Berlino (incredibile). Non stupitevi:
Parigi rubò in pochissimo tempo i neonati fotografi di
moda e li portò nei suoi stilosi atelier, dove furono scat-
tate immagini che passarono alla storia. Personaggi come
Horst P. Horst, tedesco insediatosi a Parigi per studiare
l’architettura di Le Corbusier, iniziarono a collaborare
come fotografi con Vogue e Horst, in particolare, fu fatto
capofotografo della redazione parigina. Altri nomi dell’e-
poca sono Man Ray, Hamilton, Edward Steichen e Cecil
Fred Astaire per Mukancsi
Beaton, che tra l’altro vinse l’Oscar per la realizzazione dei
57
UN APPUNTAMENTO REGALE
Irving Penn, fotografo di fama mondiale,
conosciuto non solo per il suo apporto alla
moda, è morto il 7 ottobre di quest’anno a
Manhattan, all’età di 92 anni. Il suo stile
inconfondibile, classico e al tempo stesso di
rottura, prevedeva di ritrarre un soggetto in
forte contrasto con lo sfondo, spesso posto
ad angolo. Proprio quest’ultima accortezza
lascia un’impronta indelebile su ogni scatto.
Se siete di Roma (o dintorni) o, per vostra
fortuna, vi trovate da quelle parti fino al 28
febbraio 2010, vi consiglio di andare a visi-
tare la mostra della Fondazione Memmio a
Palazzo Ruspoli intitolata “Gli anni di Grace
Kelly. Principessa di Monaco”. Tra i tanti
scatti dedicati alla splendida principessa
troviamo non solo quelli di Irving Penn, ma
anche quelli di Cecil Beaton.

costumi di Audrey Hepburn in My Fair Lady.


L’avvento di Hitler causò una vera e propria diaspora di
fotografi, che da Berlino e Parigi si trasferirono in America:
fu allora che New York divenne la capitale della moda.
Qui, tra i tanti, spicca Martin Mukancsi, di origine rume-
na, che per primo inserì il movimento nella fotografia di
moda. Ma una delle fotografe di moda più famose degli
anni Quaranta fu senza dubbio Louise Dahl-Wolfe, tra i
primi a utilizzare il colore, la luce naturale e a trasferire il
set in località esotiche, dal Sudamerica all’Africa.
Dopo la guerra, a partire dagli anni Cinquanta, la moda l’onore di riempire con una sua foto la prima copertina di
decolla insieme (e grazie) a grandi nomi come Christian Vogue Italia, nel 1965?
Dior, immortalati da Irving Penn (una vera leggenda), Questi nomi sono passati alla storia per le loro tecni-
Richard Avedon, Norman Parkinson, Bert Sterns e Clifford che, per i loro azzardi. Questi nomi hanno permesso a
Coffin. Bert Sterns divenne famoso per il suo servizio a due grandi arti di fondersi, rivisitando costantemente
Marilyn Monroe, nel 1962, realizzato poche settimane prima l’idea di bello e di perfetto, proprio come gli antichi
della sua morte per Vogue. Norman Parkinson, invece, spe- greci facevano con le loro statue.
cializzato in ritratti per Vogue e altre riviste, viene ricordato
per la frase: “A photographer without a magazine behind
him is like a farmer without fields”.
Negli anni Cinquanta cambia anche il ruolo delle model-
le, che, da volti anonimi, diventano dive di fama mon-
diale (ad esempio, Jane Shrimpton e Twiggy).
IDEA IN PIÙ
Parallelamente si viene a creare, però, il mito della PER NATALE
modella pelle e ossa, la cosiddetta “modella grissino”. Sapevate che
I fotografi preferiti di questa nuova categoria erano nel 2007 Vogue
David Bailey, Terence Donovan e Brian Duffy, sopranno- ha pubblicato
minati “i terribili tre” da Cecil Beaton. una raccolta di
Il primo viene ricordato per alcune famose immagini dei tutte le coperti-
Beatles e dei Rolling Stones, nonché per i ritratti di per- ne e dei più
sonaggi famosi, tra cui Andy Warhol e Catherine Deneuve. famosi scatti
Con il trionfo dei jeans negli anni Settanta, la moda e di apparsi nella
conseguenza la fotografia di moda cambiarono ancora rivista, fin dalle
una volta faccia: la donna, da oggetto del mercato, diven- origini? In 409
ta protagonista. Tra i fotografi di questo periodo troviamo
pagine è condensata una importantissima
Helmut Newton, che si distinse per aver proposto imma-
fetta di storia della fotografia e, anche se il
gini di donne seducenti e aggressive (e si ricorda per l’in-
dimenticabile copertina di Vogue con una modella vestita
prezzo è leggermente proibitivo (79 euro,
da uomo), Sarah Moon e Herb Ritts. Quest’ultimo diven- Rizzoli Editore), è un’ottima idea per i rega-
ne famoso per i suoi ritratti di Richard Gere, che appar- li di Natale, sia per coloro che sono appas-
vero su tutte le maggiori copertine, e successivamente sionati di moda sia per coloro che lo sono
fotografò le collezioni di Versace, Armani e Calvin Klein. Le di fotografia. Allora, non vi vedete già
sue immagini si distinguono per essere sempre in bianco davanti al camino, con le calze di lana, a
e nero e per le modelle in pose plastiche e statuarie. sfogliare questa perla?
Come dimenticare, infine, Gian Paolo Barbieri, che ebbe
Campioni
58

IL PRIMO ORO DI BIANCA


L’ITALIA HA GUADAGNATO IL GRADINO PIÙ ALTO DEL PODIO AI MONDIALI
A SQUADRE DI SPADA. TRA LE AZZURRE, UN’ATLETA DI RAPALLO

di Benedetta Magri, 16 anni dicato tale anche dai più esperti nella spada, è stato l’11
a O con Danuta Dmowska-Andrzejuk e con Magdalena
Piekarska. Ma Bianca ha una spiegazione anche per que-
ntalya, campionati del Mondo 2009: le spadiste

A
sto: “È stata la volontà di vincere a fare la differenza. Non
azzurre vincono l’oro nella gara a squadre. Bianca ho pensato neppure un secondo al fatto che potessimo
Del Carretto, Nathalie Moellhausen, Cristiana perdere, dovevamo vincere”. Il papà di Bianca, Egidio,
Cascioli e Francesca Quondamcarlo dopo numerose gare presidente del Club Scherma Rapallo, ricorda orgoglioso il
ce l’hanno fatta ed è così che nel 2009 l’Italia conquista commento di un telecronista: “Oggi, quello che Bianca
una straordinaria medaglia d’oro ai mondiali a squadre di tocca col suo ferro trasforma in oro”. Come dargli torto?
spada. Gli abitanti di Rapallo gioiscono per la loro con- Da sportiva non realizzata, mi viene spontaneo chiedere
cittadina, Bianca, che aveva già portato grandi soddisfa- che sensazioni si provino ascoltando l’Inno nazionale,
zioni alla propria città in passato. Il Panathlon mentre si mettono i piedi sul gradino più alto del podio…
International – Tigullio Orientale – Chiavari ha premiato la «Era la seconda volta che sentivamo l’Inno suonare per
giovane, appena 24 anni, durante una serata conviviale, noi, ed essere in quattro sul podio, tutte strette sotto la
donandole una targa in ardesia. bandiera, è una sensazione unica».
Questa vittoria è stata definita da tutti come inaspettata Nella nostra città l’inno italiano ti è stato suonato un’altra
e la nostra protagonista rapallese l’ha vissuta così: “È volta e in maniera un po’ particolare!
stata la gara perfetta: quando si arriva a certi livelli, non «Sì, grazie a una fanfara di bersaglieri, durante una ceri-
si sognano le competizioni, le si vogliono vivere.” monia di premiazione ufficiosa avvenuta al Caffè
Francesca Sadowsky, figura dello sport rapallese, ha rias- Rapallo (la premiazione ufficiale è stata il 15 novembre
sunto l’intervento decisivo di Bianca con queste parole: nella Sala del Consiglio comunale, ndr), ed è stato un
“Eri delusa dall’individuale, hai maturato rabbia e voglia po’ come rivivere l’emozione, in un certo senso».
di emergere, così avete conseguito la vittoria, con due Ma come si svolge la vita di Bianca tra università, allena-
stoccate con la Romania e la Francia. In un momento si è menti, gare e aeronautica?
giunti al pareggio e allora con la Polonia ce l’avete fatta:
non è fortuna, ma determinazione e volontà”. La campio-
nessa sorride e conferma: “Ero delusa, soprattutto perché
mi sembrava il giorno giusto. Gli assalti con la Romania Essere in quattro sul podio,
erano stati difficili, perché non sapevo appieno cosa fare, tutte strette sotto la bandiera, è
invece con la Francia mi sentivo più sicura e alla prima
opportunità ho attaccato, consapevole della responsabili-
una sensazione unica
tà di non essere da sola”. Lo sconvolgente risultato, giu-
59

I momenti di gloria di Bianca Del Carretto, in


questa foto la prima da destra; in basso, insieme
a una nostra giovane reporter, Benedetta Magri

Alle superiori facevo convivere scuola e scherma, ora è più


complicato, benché lʼaeronautica mi aiuti
«Fino alle superiori facevo convivere scuola e scherma. E quando si perde? I tuoi genitori te l’hanno mai fatto
Ora è più complicato, benché l’Aeronautica mi aiuti. sentire come un peso?
Studio da ottobre a dicembre e presento due esami all’an- «No, no, non mi hanno mai fatto sentire il peso di una
no, perché è il massimo possibile materialmente. particolare responsabilità, anche quando le gare non sono
Sto seguendo il corso di Matematica e c’è da dire che in andate bene».
Italia è più complesso il sistema, rispetto ad altri Paesi, in Cosa ti porti nel cuore di Rapallo?
cui le Università agevolano di più. Naturalmente ogni gior- «Se la domanda riguarda un luogo, allora dovrei dire
no pratico scherma e tre volte alla settimana mi alleno per come prima cosa la palestra, perché vi passo il 90 per
la parte atletica, per il resto sono in trasferta quasi sem- cento del tempo! Però non posso dimenticare anche gli
pre, anche per allenamenti collegiali e per le varie gare». amici e il mare».
In che senso le università agevo-
lano maggiormente all’estero?
«Spostano gli esami, mettono a dis-
posizione dei tutor, oppure si orga-
nizzano con lezioni online, ma da
noi è vista come fantascienza. Qui
l’Università è solo per coloro che
possono essere presenti e organiz-
zarsi il lavoro con dispense e
appunti».
Com’è iniziata la tua avventura nel
mondo della scherma? Ti sembra
sia stato importante il rapporto
con gli allenatori?
«Mi sono avvicinata alla scherma fin
dalle elementari e la mia prima alle-
natrice, Gabriella, è stata sicura-
mente importante. Poi Roberto, un
altro istruttore, ha visto qualcosa in
me e senza di lui, probabilmente,
non sarei andata avanti.
Avrei voluto fosse con me per vive-
re la gioia del mondiale insieme, in
due. Comunque ho pensato a lui,
che è stato fondamentale, come
maestro, tecnico e anche dal punto
di vista psicologico.
Se non mi fossi fidata di lui al 100
per cento sarebbe stato tutto inuti-
le, perché la componente di testa è
molto rilevante».
NTI
E
AM
UNT
P
AP A cura di Caterina Mascolo, 19 anni

Dal 8 al 10 DICEMBRE Dal 3 al 23 DICEMBRE

TERNI Stufi dei giochi natalizi? Appassionatevi SARENTINO (BZ) Qui si svolge il vero avvento
alla due giorni di scacchi, allora! Quale miglior alpino: nei tanti “stube” dei masi ammirerete il
occasione per imparare le mosse giuste e ricamo su cuoio con rachidi di penne di pavone,
sbaragliare così ogni vostro avversario? I campioni la pregiata lavorazione del legno oppure la
di questa attività, talvolta considerata come un capacità di intagliare, ad esempio, le pipe.
vero e proprio sport, si fronteggeranno per sfide All’interno delle baite in legno, poi, tanti
davvero emozionanti! Maggiori informazioni sul “laboratori all’aperto”: scovateli seguendo il
sito www.legascacchi.it profumo dei biscotti appena sfornati, del vin
brulè e della cannella! Il programma completo su
www.alpenadvent.sarntal.com
DICEMBRE

12 DICEMBRE

ROMA Termina oggi con l’esposizione dei lavori


dei giovani partecipanti nel mercato del quartiere
Esquilino il progetto “L.I.V.E Marketplaces!”
promosso dall’Associazione giovanile Aim-Giosef
Agenzia di Intercultura e Mobilità. Ragazzi di
Spagna, Italia, Romania e Turchia, partendo dalla
loro esperienza di “fare e vivere il mercato”, sono
stati coinvolti in un confronto tra i mercati delle
loro città: il Gran Bazar di Istanbul, il più grande
mercato coperto al mondo, ponte tra Occidente ed
Oriente, luogo profondamente vissuto dai cittadini
e tappa obbligata per i turisti; il mercato di Santa
Catalina nel cuore di Barcellona, esempio di uno
sviluppo urbano attento alle nuove esigenze della
popolazione; il mercato urbano di Slatina, una
piccola cittadina industriale della Romania; il
mercato dell’Esquilino a Roma, situato nel cuore
della Capitale e laboratorio di analisi politica e
sociale per l’affermarsi di una società interculturale.

13 DICEMBRE

RAVEO (Ud) L’appuntamento più appetitoso si tiene in provincia di Udine: “Sapori di Carnia”! Il paese
propone ai visitatori prodotti confezionati e conservati in maniera naturale. Chiuse al traffico, le strade si
colorano di frasche di pino, pannocchie e bacche di bosco. Un consiglio? Assaggiate le prelibate marmellate
artigianali, come quella di olivello spinoso. Sarete accolti da giovani donne in caratteristico costume
carnico con il saluto: “Bondì, benvegnus, bentornas”. Vi offriranno crostini alla marmellata, burro o ricotta
fresca e un bicchiere di succo di mela. Non dimenticate di segnarvi la ricetta delle deliziose fritules di
cavoce (frittelle di zucca) e dei cjarsons (una sorta di ravioli dal ripieno in cui sono abilmente mescolati il
dolce ed il salato). Per saperne di più cliccate sul sito www.carnia.it
61
Dal 17 DICEMBRE Fino al 20 DICEMBRE

MAMMOLA (Rc) A Natale questo centro si TORINO Non siete tradizionalisti e non amate
ricopre di mille luci! Il legame con la tradizione è i classici tripudi di alberelli decorati e befane?
ben evidente nella “Festa delle Capanne”, quando Rifugiatevi allora nella mostra di maschere
nel borgo antico vengono attrezzate tante piccole organizzata dall’associazione culturale Yoshin
capanne di legno che accolgono i prodotti tipici Ryu con il patrocinio del Ministero per i Beni e
calabresi. le Attività Culturali. L’esposizione “OMOTE - Le
maschere del teatro No” vi farà ripercorrere
l’evoluzione e la strategia di una modalità di
recitazione dove vicende, musiche e protagonisti
si intrecciano, dove l’espressività delle maschere
lascia che lo spettatore riscopra il valore del
testo rappresentato.

Dal 4 al 6 GENNAIO
AOSTA Non perdetevi l’originale mercatino
“Marché vert Noël” (si tratta di un gioco di
parole: significa infatti “mercato verde di TUTTO IL MESE
Natale”, ma si pronuncia come “marcia verso il
Natale”), che sarà ospitato nella piazza Severino PIEMONTE Divertitevi a scovare tutte le
Caveri, sito peraltro dell’antico foro romano. La iniziative della regione per la festività più
scenografia si preannuncia davvero deliziosa: attesa… Eccovi però qualche indizio! A Susa si
sarà ricostruito un villaggio alpino di 25 chalet terrà un mercatino intitolato “Stella Cometa”,
immersi in una foresta di abeti. Cosa potete pensate che lo scorso anno ha contato ben
acquistare? Oltre agli oggetti tipicamente 12.000 visitatori! Anche qui troverete degli stand
artigianali (ottima idea per qualche regalo a culinari (la prova costume può attendere!), dei
parenti ed amici), non mancheranno prodotti presepi viventi e soprattutto la magica
eno-gastronomici locali. atmosfera regalata dalle musiche natalizie. Nel
comune di Covone, invece, sarà allestito il
“Paese di Natale”, una festa popolata da folletti
e fatine, dove ai classici cori si alterneranno
anche i racconti delle storie locali. Altre
importanti manifestazioni in Val d’Ossola, a
Verbania. Curiosate sul sito della regione!
www.regione.piemonte.it

CIVITELLA ALFEDENA (Aq) Approfittate delle


vacanze per visitare alcuni gioielli dell’Abruzzo!
Vi consiglio questo bel paese incastonato nel
Parco della Maiella: durante le festività si
arricchisce di un bellissimo presepe con
personaggi di stoffa e cartapesta. Una foto
ricordo? Scattatela nella piazza del Municipio.
Trovate tutte le informazioni sul sito
www.comune.alfedena.aq.it
Cruciripasso
62
UPGRADE: STORIA
DALL’UOMO DI NEANDERTHAL ALLA GUERRA IN AFGHANISTAN: SIETE PRONTI
PER QUESTA FULL IMMERSION STORICA? BUON DIVERTIMENTO!

ORIZZONTALI 52. Sconfitta navale italiana del 1866 19. Lago lombardo
1. Imperatore bizantino 53. Cremona 23. Il centro della Cina
8. Aeronautica Militare 55. Ai confini della Libia 25. Rieti
10. Gazzetta Ufficiale 56. Nove romani 26. I pari di Roma
11. Si coltivava nelle piantagioni 57. Una delle Repubbliche marinare 27. Al centro di Enna
13. Promosse il New Deal 61. Segretario del PCI per 36 anni (iniz.) 30. Fu conquistata da Ferdinando III
17. Il vulcano che nel 1669 distrusse 62. Generale della Guerra di di Castiglia nel 1248
parte della città di Catania secessione americana 32. Importante città etrusca
18. Capitale del Kenya 63. Ai confini dell’Austria 35. Uno dei sette colli di Roma
20. Si cercava in Klondike 64. Il signore di Santarosa 36. Nel 452 fu devastata da Attila
21. La fine dell’Asse 65. Gruppo terroristico neofascista 38. Italia, Gran Bretagna e Francia ci si
22. Antico popolo dell’Italia centrale incontrarono nel 1935
24. Figura mitologica greca VERTICALI 39. Lo fu l’Entente del 1904 tra
28. La fine di Manin 1. Strumento per condanne a morte Francia e Gran Bretagna
29. Lo è Gianduja 2. Protestanti francesi del Cinquecento 42. La de’ Tolomei… senza testa!
31. L’inizio dell’evoluzione 3. Nel 1871 fu inaugurato in questa 43. Fu contro Caio Mario.
33. Due romani valle il traforo del Frejus 44. Città della Mesopotamia
34. Così inizia l’Occidente 4. Storico fiume egiziano 45. Scrisse “La questione ebraica”
37. Avellino 5. Avanti Cristo 46. Benevento
38. Achille, segretario del Partito Fascista 6. Patriarca biblico 47. Ai confini della Lituania
40. Estremi dei Turchi 7. La Rivoluzione d’…. 49. Democratici di Sinistra
41. Durante il fascismo famoso 8. Cittadina famosa per uno schiaffo 50. Bari
era quello di ricino 9. Messina 53. Città francese teatro di battaglie
43. Quella dei Nibelunghi…senza pari 12. Al centro del dono dopo lo sbarco in Normandia
44. La regione di Gattamelata 14. Contribuirono alla caduta 54. Al centro dell’orlo
47. Livorno dell’Impero Romano 56. Quello greco... senza testa
48. Fu re dei Longobardi e re d'Italia nel 744. 15. Così era considerata Giovanna d’Arco 58. La metà... del mese
51. Alessandria 16. Truppe Blindate 59. Così era il West
60. Napoli
61. Pistoia
Una sbirciatina, piccola, alle soluzioni sul sito: www.zai.net
a cura di Cassandra
Oroscopo
63
Ariete Toro Gemelli
21/05 - 21/06
21/03 - 21/04 21/04 - 21/05
Affari di cuore Affari di cuore Affari di cuore
Incredibile come le stelle possano Il mese scorso vi siete lasciati Continuate a mettere in pista il
cambiare idea da un mese all’altro! andare? Benissimo (anche se meglio di voi! La persona nel
Ragazzi, godetevi il momento… avete risposto no!), adesso è vostro mirino se non è ancora
andate a gonfie vele, anzi, giunto il momento di raccogliere i caduta ai vostri quadruplici piedi
spaccate ogni porta. frutti con un po’ di calma e sta per farlo.
Amicizia & famiglia serenità. Amicizia & famiglia
Certo, un po’ più di “peace and Amicizia & famiglia Sotto Natale attenti ai regali
love” non sarebbe meglio? Siate Il bel periodo cominciato lo riciclati (quel maglione
più comprensivi e attenti alle scorso mese continua, ma… non gliel’avevate regalato voi due anni
fate troppe pazzie! fa!), ma per il resto… tranquilli!
necessità altrui.
Consiglio Consiglio
Consiglio Andate a vedere “La principessa e
Leggete “Come mi batte forte il
Andate a guardarvi “Amelia”. il ranocchio”.
tuo cuore” di B. Tobagi.

Cancro Leone Vergine


22/06 - 22/07 23/07 - 23/08 24/08 - 23/09
Affari di cuore Affari di cuore Affari di cuore
Quella persona così carina che vi Dopo aver scelto la persona che Preparatevi un po’ ad abbassare
sorrideva vi ha avvicinato? Certo, più vi fa battere il cuore non resta la cresta che la tranquillità delle
sembrava più intelligente, ma… che conquistarla, no? ultime settimane vi ha fatto
non potete sempre lamentarvi, dai! Amicizia & famiglia alzare.
Amicizia & famiglia Dopo un novembre mozzafiato Amicizia & famiglia
Il successo in campo scolastico va godetevi questa fine 2009, ma non Dopo aver familiarizzato con
guadagnato, quindi durante le eccedete con il gel sulla criniera! l’anatra dell’AnitraWC e Mastro
vacanze non adagiatevi troppo sul Occhio a non prosciugare le Lindo potete anche rimetterli a
panettone, coccolati dal finanze! posto: vacanze a tutto spiano!
parentame. Consiglio Consiglio
Consiglio Ascoltate il primo cd della Tom Leggete “Tutta un’altra musica”
Fatevi regalare un romanzo di Ian Ton Band, “Brutal”. di N. Hornby.
McEwan.

Bilancia Scorpione Sagittario


24/9 - 22/10 23/10 - 22/11 23/11 - 21/12

Affari di cuore Affari di cuore Affari di cuore


Gli astri questo mese sono La persona che vi trovate Pensate a un regalo originale per
talmente logorroici che non ricordo inspiegabilmente sempre attorno la vostra dolce metà, possibilmente
tutte le cose belle che hanno in non ha i vostri stessi orari, vi sta non qualcosa che prima o poi torni
serbo per voi! semplicemente pedinando! Che ne utile anche a voi.
Amicizia & famiglia dite di un “Ciao”? Amicizia & famiglia
Com’è andata lo scorso mese? No, Amicizia & famiglia Mettetevi ai fornelli e preparate
perché questo hanno detto tante Godetevi queste feste perché ne qualcosa con le vostre manine: i
cose belle, ma non ricordo i avete veramente bisogno dopo parenti non se lo aspettano e
particolari, ribadisco. Speriamo tutti questi mesi di stress, ma non sarà il vostro (economico ma
bene! gozzovigliate troppo. graditissimo) regalo di Natale.
Consiglio Consiglio Consiglio
Un bel libro di Isabel Allende. Un bello spettacolo teatrale. I racconti di Philip Dick.

Segno del mese Acquario Pesci


Capricorno
Capricorno 21/01 - 19/02 20/02 -20/03
Affari di cuore Affari di cuore
Affari di cuore Bravissimi, siete il mio orgoglio
Bravi, la scossa che avete dato
Le stelle assicurano un lungo astrale. Riuscite a far conciliare
alla vostra relazione vi fa onore,
periodo di serenità e armonia con tutte le componenti più
ma non potete pensare che basti
il partner o, per i single, qualche importanti del vostro carattere
solo questo. Un po’ più di
bellissimo incontro. con quello del partner. Faccio il
costanza, prego! tifo per voi!
Amicizia & famiglia
Amicizia & famiglia Amicizia & famiglia
Lavorate un pochino su di voi Ricevuta una bella scossa, miei
prima di arrabbiarvi e minacciare di Dopo il periodo di relax, dateci
cari apatici? Suvvia, un bel dentro con il divertimento e
morte chiunque non vi vada bene! sorriso e… correte a fare questi l’impegno mondano, vi aspetta un
Consiglio benedetti regali di Natale che è capodanno da paura.
Andate a guardare “Gli abbracci quasi la Vigilia! Consiglio
spezzati”. Consiglio Leggete “Margherita dolcevita” di
Non perdetevi “La Prima Linea”. Stefano Benni.
22 dicembre - 21 Gennaio

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