Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
MECCANICA STRUTTURALE 2
TECNICA DELLE COSTRUZIONI
prof. Bruno Zan
IL PREDIMENSIONAMENTO
DELLE STRUTTURE
IN ACCIAIO
IN LEGNO
IN MURATURA
IN CALCESTRUZZO ARMATO NORMALE
1.
PREMESSA
2.
Il comportamento delle strutture secondo il modello elastico lineare si basa sullipotesi che il
materiale ideale sia omogeneo, isotropo, elastico e lineare.
La teoria elastico-lineare che interpreta le tensioni e le deformazioni per le strutture ha origine dalla
relazione di Hooke
= E
che stabilisce che un materiale ha comportamento elastico-lineare quando il rapporto, tra la tensione
(la forza ortogonale su un area unitaria) e la deformazione unitaria (dilatazione) , costante e
vale E, detto modulo di elasticit o modulo di Young del materiale.
Laltra ipotesi (detta ipotesi di Navier) che sta alla base del modello elastico-lineare stabilisce che le
sezioni di un elemento strutturale, dopo la deformazione prodotta da flessione e sforzo normale,
rimangono piane ovvero la distribuzione delle dilatazioni sulla sezione lineare.
Queste due ipotesi consentono di definire la distribuzione delle tensioni che sono prodotte dalle
sollecitazioni di flessione, sforzo normale e taglio sulla generica sezione di una struttura.
SFORZO NORMALE
Per un elemento strutturale continuo, di sezione retta costante, soggetto a due forze esterne N uguali
e contrarie, normali alle sezioni e passanti per i baricentri delle sezioni, lo sforzo
assiale risulta costante in tutte le sezioni trasversali S e vale N.
N
Se si indica con x lasse dellelemento soggetto a Sforzo normale N, in ogni
sezione retta S di area A si hanno le tensioni normali x la cui risultante deve
fare equilibrio alla forza esterna N, quindi:
dA = N
x =
N
A
x =
L
L
e utilizzando la legge di Hooke che stabilisce la linearit tra tensioni e dilatazioni si ricava:
L =
N L
E A
CARICO DI PUNTA
Per unasta realizzata con un materiale elastico lineare, soggetta ad uno sforzo normale centrato P,
la sollecitazione, nellipotesi di asta indeformata, vale semplicemente =P/A. In condizioni
particolari, quando lasta snella, cio lunga e con sezione trasversale ridotta, si pu innescare un
fenomeno di instabilit per carico di punta che deforma lasta non solo a compressione ma anche a
flessione.
Supponendo che lasta subisca uno sbandamento in modo che la sua linea
P
dasse (deformata) sia descritta dalla curva di equazione (x), la forza P
produce nella sezione generica il momento
M= P(x)
a questo momento esterno si oppone il momento interno dovuto alla deformata
M= EJ(x)
L
EJ(x) + P (x) = 0
la cui soluzione o, integrale generale, :
se sen( L)0
se sen( L)=0
La condizione sen( L)=0 soddisfatta per L=n , dove n un qualsiasi numero intero
positivo. Ricordando la definizione di possiamo scrivere:
P 2
L = n 2 2
EJ
e questa si verifica per quei valori di P tali che :
P = n 2 2
EJ
L2
4
PE = 2
dove
Jmin
E
L0=L
EJ min
L0
Per lespressione del carico critico euleriano la lunghezza libera di inflessione L0 assume i seguenti
valori teorici in relazione alle condizioni di vincolo per lasta di lunghezza L :
L0 = L= 2L
L0 = L= L
L0 = L= 0.7L
L0 = L= 0.5L
Nellambito delle costruzioni la normativa utilizza, per i coefficienti , valori maggiori di quelli
teorici per tener conto del fatto che nella realt i vincoli non sono perfetti,
Il carico critico eureliano PE provoca nella sezione trasversale dellasta la tensione critica cr
2
PE 2 E J min 2 E imin
2 E
cr =
=
=
= 2
2
2
A
L0
L0 A
dove: imin
=Lo/imin
J min / A
La snellezza dellasta una grandezza che dipende solo dalle caratteristiche geometriche dellasta e
assume una particolare importanza nella valutazione delle condizioni di criticit per il carico di
punta per aste realizzate con vari materiali.
FLESSIONE
Una trave soggetta al momento flettente M si deforma in modo evidente assumendo una
configurazione curva caratterizzata in ogni punto dalla curvatura 1/r, cio dallinverso del raggio del
cerchio tangente alla curva nel punto.
max
max
y
y
max
y
=E
sostituendo nella relazione delle dilatazioni, dopo aver semplificato E si ottiene:
max
max
y
La distribuzione delle tensioni normali deve rispettare le condizioni di equilibrio con il momento
flettente M. Lequilibrio delle forze orizzontali, esteso allarea A della sezione, risulta:
dA =
max
ydA = 0
y
A
A
Lequilibrio si annulla quando lintegrale di ydA vale zero. Tale integrale rappresenta il momento
statico della sezione trasversale A rispetto lasse con le tensioni uguali a zero (detto asse neutro) e
stabilisce che tale asse baricentrico per la sezione trasversale.
Lequilibrio dei momenti delle , rispetto lasse neutro e baricentrico, risulta:
ydA =
max
y dA = M
2
dove lintegrale di ydA rappresenta il Momento dinerzia J della sezione trasversale A rispetto
lasse baricentrico. Possiamo perci scrivere:
max
y
J = M
J = M
otteniamo cos limportante equazione di Navier, che individua la legge di variabilit delle tensioni
nella sezione soggetta a momento flettente M.
M y
J
6
N M y
A
J
Lo sforzo normale di compressione con la flessione rappresentano una sollecitazione di pressoflessione, mentre lo sforzo normale di trazione con la flessione rappresentano una sollecitazione di
tenso-flessione.
Per i materiali da costruzione che non rispettano le ipotesi di comportamento del materiale ideale
non possibile utilizzare il principio di sovrapposizione degli effetti.
Per le aste soggette a presso-flessione il fenomeno del carico di punta diventa particolarmente
pericoloso per la presenza del momento flettente esterno M che favorisce linstabilit.
TAGLIO
Gli sforzi di taglio agenti su una sezione sono equilibrati dalle tensioni tangenziali distribuite sulla
sezione stessa.
Consideriamo una trave di sezione rettangolare e
determiniamo, nella sezione S, la tensione tangenziale
S
S1
verticale media y che agisce lungo la linea r-r.
Nella sezione S agisce il momento flettente M e il taglio T;
in una sezione S1, che dista dx da S, il momento flettente
n
h
M1=M+dM, dove lincremento dM uguale a Tdx.
M1
y
x
s
1
y= x
s
dx
)dA x bdx = 0
Ar
dove Ar la porzione di area della sezione S individuata dalle rette r-r e s-s.
Poich:
( 1 ) =
M 1 y My dM y Tdx y
=
=
J
J
J
J
7
si trova:
Tdx
ydA = x bdx
J Ar
Perci il valore medio delle tensioni tangenziali nei punti della retta r-r risulta:
x = y = =
dove: T
Sr
J
b
T Sr
J b
h
h/2+ y
Sr = b( y )
2
2
max
y
y
Smax
h
h / 2 + 0 bh 2
= b( 0)
=
2
2
8
max =
T (bh / 8) 3 T
=
(bh 3 / 12)b 2 A
3.
il MODELLO di VERIFICA
alle TENSIONI AMMISSIBILI
Il modello alle tensioni ammissibili per le verifiche di predimensionamento delle strutture si basa
sul comportamento elastico-lineare dei materiali quando le sollecitazioni sulla struttura sono dovute
ai carichi in esercizio. Il calcolo delle sollecitazioni, delle tensioni e delle deformazioni viene
eseguito secondo la teoria dellelasticit-lineare.
Per verificare in fase di predimensionamento una struttura necessario eseguire la Verifica delle
Tensioni e la Verifica delle Deformazioni
LA VERIFICA DELLE TENSIONI
La prima verifica per le strutture la verifica delle tensioni, per la quale la tensione massima in
ogni sezione della struttura deve essere minore della tensione ammissibile del materiale.
La verifica alle tensioni positiva quando, per la condizione di carico in esercizio, per ogni sezione,
la tensione massima max risulta minore della tensione ammissibile adm:
max <
Il valore delle deformazioni verticali compatibili viene fissato per i carichi totali (carichi
permanenti + carichi variabili) e per i soli carichi variabili. Tali valori limite sono riportati nella
tabella seguente in funzione della luce L della struttura inflessa e della tipologia di utilizzo
dellelemento strutturale:
Copertura in generale
L/200
L/250
Coperture praticabili
L/250
L/250
L/300
L/300
L/250
L/350
L/400
L/500
elemento strutturale
La luce L in tabella rappresenta la distanza tra gli appoggi delle strutture a trave, mentre per gli
sbalzi la luce L in tabella pari a 2xLs dove Ls la luce dello sbalzo.
10
4.
Gli acciai utilizzati per la realizzazione dei profilati metallici sono definiti dalle loro caratteristiche
meccaniche. Una prova a trazione di tipo monoassiale, eseguita su un acciaio laminato, si sviluppa
secondo le progressioni riportate nel grafico (deformazioni-tensioni) seguente:
Nel grafico si individua la tensione di snervamento s (indicata nelle norme con fyk ) e la tensione di
rottura R (indicato nelle norme con ftk) . In funzione di questi valori della tensione la normativa
tecnica italiana definisce i tipi di acciaio per i laminati:
UNI EN 10025-2
tipo
S 235
S 275
S 355
ftk
3600
4300
5100
adm
1600
1900
2400
[daN/cm]
[daN/cm]
[daN/cm]
adm
adm =
adm
Per il calcolo delle deformazioni in campo elastico viene fissato il valore del modulo elastico
normale dellacciaio:
E = 2.100.000 [daN/cm]
11
4.1
FLESSIONE
=
dove:
M
y
J
M y
J
L'espressione fornisce il valore della tensione normale per la generica fibra individuata
dall'ordinata y (distanza dallasse baricentrico detto asse neutro) come riportato in figura :
max
sup
M
asse neutro
inf
min
Per la verifica della sezione si fa riferimento alle tensioni massime e minime che sono fornite dalle
seguenti relazioni:
max
min
= +
M y sup
J
M y inf
=
J
M
W sup
M
=
W inf
= +
max =
M max
adm
W
12
PROGETTO A FLESSIONE
Il progetto a flessione di una trave viene fatto quando si conosce il momento massimo ma non si
conosce la sezione della trave. Per trovare la sezione della trave necessario utilizzare la formula di
progetto nel seguente modo:
WMIN
MMAX
adm
Sulla scorta del valore del modulo resistente WMIN minimo necessario si sceglie il profilo
utilizzando i prontuari dei profili metallici laminati.
4.2
TAGLIO
Per lacciaio le tensioni tangenziale prodotte da un sforzo di taglio sono definite dallespressione
di Jourawski:
=
dove:
T
S
J
b
T S
J b
L'espressione fornisce il valore della tensione tangenziale per la generica fibra individuata
dall'ordinata y (distanza dallasse baricentrico detto asse neutro) come riportato nel disegno :
a
asse neutro
max
Per la verifica della sezione si individua la tensione massima in corrispondenza allasse baricentrico
che fornita dalla seguente relazione:
13
max =
dove : Smax
T S max
J b
id
id
id
<
adm
2
max
max
max <
La tensione di verifica
adm
max
<
adm
adm
adm =
adm
max =
T S max
1
< adm =
J a
3
adm
Per eseguire la verifica si deve calcolare il valore del momento statico di mezza sezione rispetto
lasse baricentrico (asse neutro):
Smax= b(h/2) - (b-a)(h/2-e)
b
e
h/2
asse neutro
max
14
4.3
TRAZIONE
La trazione la sollecitazione che si ritrova per esempio nelle aste tese delle strutture reticolari.
In una sezione della struttura in trazione la tensione definita dall'espressione:
=
dove:
N
A
N
A
lo sforzo di trazione
l'area della sezione del tirante
max =
N
adm
A
la tensione massima max minore della tensione ammissibile a trazione dell'acciaio adm.
PROGETTO A TRAZIONE
Il progetto a trazione per un tirante viene fatto quando si conosce lo sforzo normale di trazione ma
non si conosce la sezione del tirante. Per trovare la sezione del tirante necessario utilizzare la
formula di progetto nel seguente modo:
AMIN
Nmax
adm
Trovata l'area AMIN minima necessaria si sceglie il profilo utilizzando i prontuari dei profili.
15
4.4
COMPRESSIONE
La compressione la sollecitazione che si ritrova nei pilastri e nei puntoni (aste compresse) delle
strutture reticolari.
La verifica a compressione potrebbe essere condotta come quella a trazione ma per la compressione
c' il pericolo che l'asta ceda per instabilit elastica (fenomeno chiamato anche carico di punta).
Il fenomeno tipico delle strutture in acciaio perch, a causa dell'elevata resistenza del materiale, il
dimensionamento per sola compressione porterebbe a sezioni molto piccole e, quindi, instabili
quando caricate di punta. Sotto il carico di compressione l'asta sbanda e la rottura avviene a causa
della flessione innescata dalla deformazione di instabilit (rottura per presso-flessione).
Nel disegno seguente si evidenziano le deformate di strutture soggette a carico di punta in diverse
ipotesi di vincolo degli estremi:
Per verificare un'asta compressa necessario far riferimento alla teoria di Eulero che permette di
individuare il valore della tensione (detta tensione critica di Eulero) per la quale l'asta entra nel
campo dellinstabilit dove la rottura avviene per presso-flessione (compressione pi flessione
indotta dalla deformazione innescata dallinstabilit):
cr
dove :
2 E
=
2
il numero 3.14
il modulo elastico dell'acciaio
la snellezza dell'asta
La tensione critica cr non dipende dal carico di compressione, ma dipende dal materiale
(E=modulo elastico) e dalla snellezza dell'asta (=snellezza dellasta). La snellezza una propriet
dell'asta definita dalle caratteristiche geometriche dell'asta stessa secondo la seguente espressione:
=
dove:
L
i
Lo
i
un coefficiente che dipende da come vincolata lasta agli estremi e, per le aste reali vale
=1
se i vincoli agli estremi sono assimilabili a cerniere
= 0.7 se i vincoli agli estremi sono assimilabili ad incastri
= 0.8 se un vincolo assimilabile allincastro e uno alla cerniera
=2
se l'asta vincolata solo da un lato con un incastro
L
la lunghezza dell'asta
Lo= L la lunghezza libera di inflessione dell'asta e dipende dai vincoli agli estremi
i
il raggio d'inerzia minimo della sezione dell'asta e vale i = J / A
16
Per le strutture in acciaio la normativa tecnica delle costruzioni fissa un limite alla snellezza max :
massima snellezza per le strutture principali : max = 200
massima snellezza per le strutture secondarie: max = 250
VERIFICA A COMPRESSIONE
La verifica a compressione per carico di punta di unasta in acciaio viene eseguita secondo il
metodo omega.
Come prima cosa si determina la snellezza dellasta (rapporto tra la lunghezza libera di
inflessione e il raggio minimo dinerzia della sezione) e si verifica che sia minore del limite fissato
dalla normativa:
Lo
< max
i
cr
fy
cr
fy /
cr
adm
cr . el
cr , el =
adm
La verifica a compressione in campo elastico nell'ipotesi di instabilit per carico di punta quindi
rappresentata dalla seguente espressione:
=
dove:
N
A
adm
cr , el
adm
la compressione sull'asta
l'area della sezione trasversale dell'asta
la tensione ammissibile a compressione
il coefficiente omega ( >1) che considera il carico di punta
N
A
adm
17
Coefficienti per profilati cavi quadri, rettangolari o tondi (acciaio tipo S275 ex Fe430 )
Coefficienti per profilati tipo IPE e HEA (acciaio tipo S275 ex Fe430)
PROGETTO A COMPRESSIONE
Il progetto a compressione di un'asta viene fatto quando si conosce lo sforzo normale a
compressione ma non si conosce la sezione dell'asta. In questo caso non possibile trovare il
parametro perch non si conosce la snellezza dell'asta. Si dovr quindi procedere per tentativi
individuando la sezione dell'asta semplicemente con la relazione [Amin N/adm ] e poi aumentarla
progressivamente verificando con il metodo omega le varie scelte.
18
4.5
PRESSO-FLESSIONE
La presso-flessione la sollecitazione che si ritrova nelle aste delle strutture reticolari con carichi
ortogonali lungo lasse dellasta e nei pilastri con carichi eccentrici.
La presso-flessione la sollecitazione composta di compressione centrata e flessione semplice. Tale
sollecitazione anche definita come pressione eccentrica dove leccentricit vale e=M/N.
Poich lacciaio un materiale che si comporta nello stesso modo a compressione e trazione, le
tensioni massime e minime prodotte dalle due sollecitazioni (Sforzo normale N e Momento flettente
M) possono essere semplicemente trovate per sovrapposizione degli effetti mediante le relazioni :
N
max
min
N
M
A
W
N
N e
A
W
max
min
Come nel caso della compressione semplice le strutture in acciaio sono soggette al problema
dellinstabilit per compressione a carico di punta, quindi lespressione sopra riportata si modifica
per considerare tale fenomeno e la tensione massima diventa:
max =
N
A
M
W (1 ( cr N/ ) )
dove:
N
M
A
W
(1-N/(cr/))
N
cr
il coefficiente di sicurezza globale pari a 1.5 per la verifica alle tensioni ammissibili
VERIFICA A PRESSO-FLESSIONE
La verifica a presso-flessione viene fatta quando si conosce lo sforzo normale e il momento flettente
sulla struttura e si conosce la sezione A e suo modulo resistente W.
La verifica positiva quando la tensione max minore della tensione ammissibile adm:
19
max =
N
A
W (1 ( cr N/ ) )
adm
Ovviamente per determinare la tensione max necessario individuare, in funzione della snellezza
dellasta, il coefficiente e la tensione critica cr.
Per aste con snellezza compresa tra 20 e 50 la verifica, per considerare i problemi di instabilit per
carico di punta, pu essere condotta in fase di predimensionamento con lespressione semplificata:
max =
1.2N 1.4M
adm
A
W
PROGETTO A PRESSO-FLESSIONE
Il progetto a presso-flessione per un'asta viene fatto quando si conosce lo sforzo normale e il
momento flettente ma non si conosce la sezione dell'asta. In questo caso non possibile trovare i
parametri e cr perch non si conosce la snellezza dell'asta.
Si dovr quindi procedere per tentativi individuando la sezione dell'asta semplicemente con la
relazione della compressione [AminN/adm ] oppure, con la relazione della flessione [WminM/adm]
e poi aumentarla progressivamente verificando con il metodo omega le varie scelte.
4.6
TAGLIO e FLESSIONE
M
y
J
M y
J
T S
J b
Lo stato di tensione (, ) uno stato biassiale di tensione per il quale non possibile stabilire un
collegamento diretto con la tensione ammissibile adm che definita da una prova di laboratorio per
uno stato monoassiale di trazione.
Per definire la relazione di verifica tra lo stato biassiale e lo stato monoassiale necessario
individuare un criterio di resistenza idoneo per il materiale.
Per le strutture in acciaio si utilizza il criterio di Von Mises basato sul confronto tra lenergia di
distorsione per lo stato monoassiale D1 e lenergia di distorsione per lo stato biassiale D2 .
Si stabilisce, quindi, che la resistenza nei due casi equivale quando le energie di distorsione sono
20
uguali:
quindi:
D1 = D2
6 G
1
2 ( 12 +
12 G
2
2
1 2 )
id = 12 +
2
2
Le tensioni 1 e 2 della relazione precedente sono le tensioni principali nello stato di tensione piana
definito da sollecitazioni di taglio e flessione. La relazione pu essere riscritta utilizzando, invece
delle tensioni principali, le tensioni sui piani X,Y (x , xy , yx) prodotte da flessione e taglio:
id
2
x
+ 3
2
xy
id
3 max
id adm
PROGETTO A TAGLIO e FLESSIONE
Il progetto della sezione di una trave soggetta a Momento e Taglio eseguito principalmente per la
flessione secondo quanto gi riportato, verificando successivamente la sollecitazione tagliante e i
vari punti soggetti agli stati biassiali di tensione.
21
5.
Le caratteristiche del legno massiccio sono riportate nelle norme UNI EN 338:2004 e sono definite
per le classi di resistenza i valori del Modulo elastico caratteristico E0,0.5 , del Modulo Elastico
Emedio, della resistenza a flessione fm,k , della resistenza a taglio fv,k , della resistenza a trazione
(parallela alle fibre) ft,0,k e della resistenza a compressione (parallela alle fibre) fc,0,k .
Classificazione del Legno Massiccio per Classi di Resistenza
Classe di
resistenza
E0,0.5
Emedio
C18
60000
C20
64000
90000
f m,k
180
f v,k
20
f t,0,k
110
f c,0,k
180
kg/cm
95000
200
22
120
190
kg/cm
24
130
200
kg/cm
C22
67000
100000
220
C24
74000
110000
240
25
140
210
kg/cm
C27
77000
115000
270
28
160
220
kg/cm
C30
80000
120000
300
30
180
230
kg/cm
C35
87000
130000
350
34
210
250
kg/cm
140000
400
38
240
260
kg/cm
C40
94000
Per determinare la resistenza del legno di progetto necessario apportare alle resistenze di tabella
alcune correzioni. Secondo la relazione:
fd =
dove:
fd
fk
kmod
m
f k k mod
Il legno pu essere utilizzato in ambienti diversi per umidit e temperatura che definiscono tre classi
di servizio:
Classe di servizio 1 : umidit relativa dellaria non superiore al 65% alla temperatura di 20, se non
per poche settimane allanno.
Classe di servizio 2 : umidit relativa dellaria non superiore al 85% alla temperatura di 20, se non
per poche settimane allanno.
Classe di servizio 3 : umidit pi elevate
La resistenza del legno quindi legata allambiente in cui si trova e alla durata del carico. In
particolare il coeff. kmod correttivo della resistenza viene fornito dalla seguente tabella:
Valori del coefficiente kmod
Durata del carico
Classe di servizio
permanente
lunga
media
breve
istantanea
1e2
0.6
0.7
0.8
0.9
1.0
0.5
0.55
0.65
0.7
0.9
22
Se una condizione di carico comprende azioni appartenenti a differenti classi di durata del carico si
dovr utilizzare il valore di kmod che corrisponde allazione di minor durata.
Per determinare la resistenza del legno in campo elastico, cio la tensione ammissibile da utilizzare
nel modello di verifica, bisogner dividere il valore fd per il coefficiente di sicurezza =1.50
fd
Per il calcolo delle deformazioni in campo elastico si dovr utilizzare il Modulo elastico che risulta
dalla seguente relazione:
E elastico
E medio
1 + k dev
Classe di servizio
1
0.6
0.8
2.0
Nella tabella seguente si riportano le tensioni ammissibili e il modulo elastico per il legno con
classe di servizio 1 e carico breve kmod=0.9, kdev=0.6 :
Tensioni ammissibili per il legno massiccio
Classe di
resistenza
Eelastico
flessione
taglio
C18
56.250
72
44
72
kg/cm
C20
59.370
80
8.8
48
76
kg/cm
C22
62.500
88
9.6
52
80
kg/cm
C24
68.750
96
10
56
84
kg/cm
C27
71.875
108
11.2
64
88
kg/cm
75.000
120
12
72
92
kg/cm
81.250
140
13.6
84
100
kg/cm
87.500
160
15.2
96
104
kg/cm
C30
C35
C40
trazione compressione
23
5.1
FLESSIONE
M y
J
Per la verifica della sezione bisogna far riferimento alla tensione massima che fornita dalla
seguente relazione:
max
min
M y MAX
J
M
W
dove W=J/ymax il modulo resistente della sezione che, per una sezione rettangolare di dimensioni
bh, vale W= bh/6
VERIFICA A FLESSIONE
La verifica a flessione di una trave viene fatta quando si conosce il momento massimo lungo la
trave Mmax e la sezione della trave con il suo modulo resistente W. La verifica positiva quando:
max =
M max
m
W
la tensione massima max minore della tensione ammissibile a flessione m del legno.
VERIFICA DELLE DEFORMAZIONI
Per le strutture inflesse necessario eseguire anche la verifica della deformazione massima secondo
la relazione:
max<
Per la valutazione della deformazione max si deve utilizzare il modulo elastico Eelastico della tabella
precedente. Per i limiti di deformabilit si possono utilizzare i valori gi riportati nella tabella a
pagina 3.
PROGETTO A FLESSIONE
Il progetto a flessione di una trave viene fatto quando si conosce il momento massimo ma non si
conosce la sezione della trave. Per trovare la sezione della trave necessario utilizzare la formula
di progetto nel seguente modo:
Wmin
Mmax
m
2
per le travi in legno rettangolari il modulo resistente W=bh /6, quindi si potranno scegliere le
dimensioni b e h della trave per garantire il valore di Wmin .
24
5.2
TRAZIONE
La trazione la sollecitazione che si ritrova per esempio nelle aste tese delle capriate.
In una sezione della struttura la tensione definita dall'espressione:
N
A
max =
N
t
A
la tensione massima max minore della tensione ammissibile t a trazione del legno.
PROGETTO A TRAZIONE
Il progetto a trazione viene fatto quando si conosce o sforzo normale di trazione ma non si conosce
la sezione della tirante. Per trovare la sezione del tirante necessario utilizzare la formula di
progetto nel seguente modo:
5.3
COMPRESSIONE
La compressione la sollecitazione che si ritrova nei puntoni (aste compresse) delle capriate.
Raramente si utilizza il legno per realizzare pilastri.
La verifica a compressione potrebbe essere condotta come quella a trazione ma per la compressione
c' il pericolo che l'asta ceda per instabilit elastica (fenomeno chiamato anche carico di punta).
La verifica a compressione nell'ipotesi di rottura per presso-flessione, innescata dalla deformazione
per carico di punta, rappresentata dalla seguente espressione:
N
k cr
A
25
Il valore 1/kcr corrisponde al valore w delle strutture in acciaio e anche tale valore dipende dalla
snellezza dellelemento compresso. La snellezza dell'asta definita dalle caratteristiche
geometriche dell'asta stessa secondo la seguente espressione gi vista per lacciaio:
=
dove: Lo
i
Lo
i
i =
h
12
I valori del coefficiente kcr sono riportati nella tabella seguente in funzione della classe di resistenza
del legno e in funzione della snellezza della struttura. Per i problemi di instabilit nella
valutazione del kcr si utilizza il modulo elastico caratteristico E0,0.5. Per le snellezze non evidenziate
si possono interpolare i valori di tabella.
valori kcr per le verifiche a compressione
Classi di
Resistenza
C18
C20
C22
C24
C27
C30
C35
C40
= 10
1,000
1,000
1,000
1,000
1,000
1,000
1,000
= 20
0,989
1,000
0,989
0,989
0,991
0,991
0,991
0,991
0,992
= 30
0,943
0,944
0,944
0,948
0,947
0,947
0,947
0,950
= 40
0,878
0,880
0,879
0,887
0,886
0,885
0,885
0,890
= 50
0,781
0,784
0,782
0,796
0,794
0,793
0,793
0,803
= 60
0,655
0,659
0,657
0,676
0,674
0,671
0,672
0,686
= 70
0,531
0,535
0,533
0,554
0,551
0,548
0,549
0,564
= 80
0,429
0,433
0,431
0,450
0,447
0,445
0,445
0,459
= 90
0,351
0,354
0,352
0,368
0,366
0,364
0,364
0,376
=100
0,290
0,293
0,291
0,305
0,303
0,302
0,302
0,312
=110
0,244
0,246
0,245
0,256
0,255
0,253
0,253
0,263
=120
0,207
0,209
0,208
0,218
0,217
0,216
0,216
0,223
=130
0,178
0,180
0,179
0,188
0,186
0,185
0,185
0,192
=140
0,155
0,156
0,155
0,163
0,162
0,161
0,161
0,167
=150
0,136
0,137
0,136
0,143
0,142
0,141
0,141
0,147
26
5.4
TAGLIO
Per il legno le sollecitazioni tangenziali prodotte dal taglio sono valutate secondo la teoria di
Jourawski mediante lespressione:
=
dove:
T
S
J
b
T S
J b
lo sforzo di taglio
il momento statico della parte di sezione confinata
il momento dinerzia baricentrico della sezione
la larghezza della sezione confinata
Per le strutture in legno di sezione rettangolare con altezza h e larghezza b, il valore della tensione
tangenziale massimo, in corrispondenza allasse baricentrico, risulta:
3 T
2 b h
max =
max
dove:
max
27
6.
6. 1
La MURATURA
CARATTERISTICHE DELLA MURATURA
Le murature portanti sono realizzate con elementi squadrati in pietra o elementi artificiali pieni o
semipieni, confezionati con malte di diversa resistenza. Si tratta quindi di un materiale non
omogeneo costituito da due componenti.
Per le malte si possono individuare le seguenti classi di resistenza:
Classe delle Malte
Resistenza a
compressione
daN/cm
M 15
M 10
M5
M 2.5
150
100
50
25
La resistenza a compressione fk della muratura quindi determinata dal tipo di malta utilizzata in
funzione della resistenza a compressione dellelemento utilizzato fbk .
Nella tabella seguente si riportano le resistenze delle murature realizzate con elementi artificiali
pieni e semipieni e con elementi in pietra squadrata:
Resistenza fk [daN/cm] della muratura
Resistenza a compressione
Tipo di malta
fbk dellelemento
M 15
M 10
M5
daN/cm
50
35
34
33
75
50
45
41
100
62
53
47
150
82
67
60
200
97
80
70
M 2.5
30
35
41
51
61
La resistenza al Taglio per le murature riportata nella tabella seguente in funzione della tipologia
utilizzata. Tale resistenza valutata in assenza di carico verticale.
fvko
[daN/cm]
3,0
2,0
1,0
2,0
1.5
1,0
La presenza di un carico verticale sulla muratura modifica e incrementa la resistenza a taglio della
muratura stessa, secondo la relazione:
fvk = fvko + 0.4 n
28
dove: fvk
fvko
n
Il Modulo elastico normale E e il modulo elastico tangenziale G per la muratura possono essere
dedotti dalle seguenti relazioni utilizzando la resistenza a compressione fk :
E=1000fk
G=0.4E
Per determinare le resistenze della muratura di progetto necessario introdurre il coefficiente di
sicurezza del materiale m e le resistenze di progetto risultano:
per la compressione fd=fk/m
per il taglio fvd=fvk/m
dove il coefficiente di sicurezza per la muratura vale m= 3.33
Per determinare le tensioni limite in campo elastico dette anche tensioni ammissibili si dovranno
dividere le resistenze di progetto per il coefficiente di sicurezza del modello di calcolo adottato
=1.5 .
Per le verifiche delle murature, secondo il modello delle tensioni ammissibili, le tensioni limite in
campo elastico da utilizzare risultano definite dal coefficiente di sicurezza complessivo
m= 3.331.5= 5 :
per la compressione = fk/5
o = fvko /5
per il taglio
possiamo quindi riportare le seguenti tabelle delle tensioni ammissibili:
Tensione ammissibile a compressione [daN/cm] della muratura
Resistenza a compressione
Tipo di malta
fbk dellelemento
M 15
M 10
M5
M 2.5
daN/cm
50
7.0
6.8
6.6
6.0
75
10
9.0
8.2
7.0
100
12.4
10.6
9.4
8.2
150
16.4
13.4
12.0
10.2
200
19.4
16.0
14.0
12.2
Tensione ammissibile a taglio o in assenza di carico normale
Classe di malta
Tipo di elemento
Resistenza a
o
resistente
compressione fbk
[daN/cm]
dellelemento
Laterizio pieno e
fbk > 150
M10 M15
0.6
semipieno
75< fbk 150
M5
0.4
fbk 75
M 2.5
0.2
Calcestruzzo, cemento
fbk > 150
M10 M15
0.4
autoclavato, pietra
75< fbk 150
M5
0.3
naturale
M 2.5
0.2
fbk 75
29
= o + 0.4 n
dove:
o
n
6.2
COMPRESSIONE
La muratura un materiale che non resiste a trazione quindi, in caso di eccentricit trasversale del
carico, la sezione reagir solo a compressione e avremo, per una sezione di spessore t e larghezza
a le seguenti situazioni:
max
asse neutro
asse neutro
max
carico interno al nocciolo centrale dinerzia (terzo medio per le sezioni rettangolari):
eccentricit trasversale 0<e<t/6
la sezione tutta compressa
tensione massima max = N/A + Ne/W
tensione minima min = N/A-Ne/W
dove il modulo resistente W=at/6
carico esterno al nocciolo centrale dinerzia :
eccentricit trasversale t/6<e<t/2
distanza dal bordo u=(t/2-e)
la sezione parzializzata, la parte compressa pari a 3u
tensione massima max= 2N/(3ua)
tensione minima min = 0
carico esterno alla sezione:
e= es+ea+ev
1) eccentricit dei carichi verticali es dovuta alla reazione di appoggio dei solai o ai carichi
superiori
2) eccentricit di esecuzione del muro ea che deve essere assunta pari a h/200 (cm)
3) eccentricit dovuta al vento in direzione normale al piano della muratura ev=Mv/N
Il coefficiente mt definito come coefficiente di eccentricit trasversale:
mt=6e/t
dove: e
t
mt < 2
VERIFICA ALLINSTABILITA DEL MURO
Per verificare il muro contro la possibilit di instabilit elastiche per leccessiva snellezza della
muratura si dovr verificare che :
h/t 12
dove: h/t
h
t
12
=
dove: N
A
t
t A
Snellezza
h/t
0
5
10
15
20
6.3
0.74
0.71
0.61
0.48
0.36
0.59
0.55
0.45
0.32
0.23
0.44
0.39
0.27
0.17
-
0.33
0.27
0.15
-
Y
4
7
10
8
3
Fy
G
Fx
6
9
1
X
Nella figura riportato lo schema delle murature che sostengono un solaio di dimensioni 9x6 metri.
La forza F rappresenta la forza sismica orizzontale proporzionale alla massa del piano e quindi si
pu considerarla concentrata nel baricentro geometrico del piano G (450,300) e orientata una volta
lungo X (Fx) e una volta lungo Y (Fy).
La forza F viene ripartita in forze orizzontali taglianti sulle pareti che sostengono il piano. Perch
ci avvenga essenziale che il solaio sia rigido sul suo piano. Il sistema reattivo di forze orizzontali
applicate ai setti murari ha come centro di applicazione il Centro delle Rigidezze R (nellesempio in
figura le coordinate sono R(398, 297). Per Sistemi murari non perfettamente simmetrici il Centro
delle Rigidezze R non coincide con il Baricentro delle Masse G, quindi oltre alla traslazione rigida
del piano si genera anche una rotazione aumentando le forze reattive. Per limitare la rotazione del
piano e assorbire le forze sismiche orizzontali in modo pi efficace necessario che i due centri G e
R siano il pi vicino possibile.
32
Le forze reattive sui setti murari sono ripartite in funzione della loro rigidezza che pu essere
espressa dalla seguente relazione:
h3
1.2h
K = 1/
+
12EJ GA
dove: h
J
A
E
G
Le forze su ciascun setto murario Fi , quando agisce la forza orizzontale FX , sono ricavabili dalle
seguente espressione:
Fi =
(K y + K yi xi )
Kxi FX
+ (FX ey ) xi i
Kx
JR
Le forze su ciascun setto murario Fi , quando agisce la forza verticale FY , sono ricavabili dalle
seguente espressione:
Fi =
dove: FX
FY
Kxi
Kx
Kyi
Ky
xi
yi
ex , ey
JR
K yi FY
K y
+ (FY ex )
(Kxi yi + K yi xi )
JR
Il calcolo per individuare le forze Fi risulta relativamente semplice ma per eseguirlo pi facile
organizzare il calcolo con laiuto di un foglio elettronico. A titolo di esempio, nel caso di figura, per
una forza F=10.000 kg si possono ottenere i seguenti carichi taglianti su ciascun maschio murario:
Maschio
murario
Sforzi di Taglio
dovuti alla
dovuti alla
Fy
Fx
66
638
347
3.342
10
2.061
377
3.525
46
434
3.580
14
295
2.434
3.146
13
10
544
La verifica per ciascun maschio murario sar condotta per lo sforzo di Taglio assegnato, ma anche
per sforzo di compressione N e per la flessione M=Th prodotta nelle sezioni di base dalla sforzo di
taglio stesso.
33
6.4
PRESSOFLESSIONE LONGITUDINALE
La verifica va condotta nella sezione superiore e nella sezione di base, dove il Taglio produce il
momento M=Th (Modello a mensola) e la sollecitazione la presso-flessione longitudinale per le
forze agenti sul piano del muro.
N
T
N
M
T
a
e=M/N
Il coefficiente ma definito come coefficiente di eccentricit longitudinale e vale:
ma=6e/a
dove: e
a
ma < 1.3
34
=
dove: N
A
t
a
t a A
ma
a
6.5
0.74
0.59
0.44
2.0
0.33
TAGLIO
Per la verifica a Taglio nel piano orizzontale del muro la tensione tangenziale considerata
uniformemente ripartita sulla sezione reagente e per la verifica dovr essere rispettata la seguente
relazione:
=
dove: T
A
35
6.6
VERIFICA SEMPLIFICATA
In alternativa alle verifiche sopra riportate si pu eseguire, per edifici semplici, la verifica
semplificata.
Gli edifici semplici devono rispettare le seguenti condizioni:
- numero dei piani 3 ;
- rapporto tra le dimensioni in pianta Lmin /Lmax > 1/3 ;
- Aree dei setti murari lungo X Ax> 4% A (dove A=LminLmax larea in pianta delledificio);
- Aree dei setti murari lungo Y Ay> 4% A
- Snellezza massima dei setti murari h/t 12;
- due sistemi di pareti resistenti per la direzione X e per la direzione Y con sviluppo non inferiore al
50% della dimensione della costruzione nella medesima direzione;
- linterasse massimo tra i setti murari non deve superare 7 metri .
Per la verifica semplificata deve essere rispettata la seguente relazione:
=
dove: N
Atot
N
0 . 65
A tot
Per ledificio riportato in pianta allinizio del paragrafo possibile fare la verifica semplificata
poich sono rispettate tutte le condizioni di edificio semplice.
In particolare:
- il rapporto Lmin/Lmax= 0.67>1/3
- larea dei muri lungo X risulta Ax=54300 cm
- larea dei muri lungo Y risulta Ay=34800 cm
- larea in pianta delledificio A=9x6=36 m
- il 4% dellarea A risulta pari a 14400 cm
- larea dei muri lungo X risulta maggiore del 4% dellarea A : Ax=54300>14400
- larea dei muri lungo Y risulta maggiore del 4% dellarea A : Ay=34800>14400
- la snellezza dei muri risulta h/t=300/30=10 12.
36
7.
LE STRUTTURE IN
CALCESTRUZZO ARMATO NORMALE
staffe
M
s
barre longitudinali
Figura- per una sezione in c.a.n. sono riportati: il diagramma lineare delle deformazioni,
il diagramma delle tensioni e il diagramma lineare delle tensioni per la sezione ideale omogeneizzata.
Si pu quindi affermare che la deformazione della generica fibra in una sezione in c.a.n. pu
appartenere allacciaio s oppure al calcestruzzo c e vale la relazione:
=s=c .
Le tensioni relative alle deformazioni saranno invece diverse a seconda che si tratti di una fibra
di acciaio oppure di calcestruzzo e, in particolare, mantenendo lipotesi di comportamento elasticolineare per i due materiali, avremo:
per lacciaio
s= Es
per il calcestruzzo
c= Ec
Ponendo il coefficiente n uguale al rapporto dei moduli elastici dellacciaio e del calcestruzzo:
n= Es/Ec
per le fibre in acciaio possiamo scrivere la seguente relazione:
s= Es= Es c/Ec = nc
cio le tensioni su una fibra di acciaio sono n volte maggiori delle tensioni sulla stessa fibra se fosse
in calcestruzzo.
Le forze interne per la generica fibra dA saranno, quindi:
dAss=dAsnc=(ndAs) c
per lacciaio
per il calcestruzzo
dAcc
37
Possiamo in questo modo definire, anche per le tensioni, un legame di linearit, trasformando le
aree di acciaio dAs in aree ideali di calcestruzzo ndAs , semplicemente moltiplicandole per il
rapporto dei moduli elastici n.
Questa operazione, definita omogeneizzazione delle aree, trasforma il c.a.n. in un materiale
omogeneo per il quale la sezione diventa larea ideale reagente composta dallarea di calcestruzzo
a compressione e dallarea di acciaio a trazione, moltiplicata per il coefficiente n.
Il coefficiente n detto coefficiente di omogeneizzazione e vale convenzionalmente:
n=15
Tale valore, maggiore del rapporto dei moduli elastici istantanei dellacciaio e del calcestruzzo,
considera anche gli effetti delle deformazioni viscose (deformazioni lente e variabili nel tempo) alle
quali soggetto il calcestruzzo ma non lacciaio.
Per larea ideale reagente vale lipotesi di linearit delle tensioni e quindi valgono le relazioni delle
tensioni definite per il modello elastico lineare delle strutture di materiale omogeneo.
7.1
IL CALCESTRUZZO
C20/25
C25/30
C30/37
dove: Rck
fck
[daN/cm]
200
250
300
Rck
[daN/cm]
250
300
370
Le due resistenze in assenza di prove a confronto sono legate dalla relazione: fck= 0.83 Rck
Le tensioni ammissibili in campo elastico sono fornita dalle seguenti relazioni:
per la flessione :
c ,m
= 60 +
R ck 150
4
[daN/cm]
38
c , c = 0 . 7 c , m
per la compressione:
[daN/cm]
Il Taglio una sollecitazione che produce due tensioni principali, rispettivamente di compressione e
di trazione. Nel c.a.n. la sollecitazione di compressione affidata al calcestruzzo mentre quella a
trazione affidata alle barre dacciaio. Per il taglio nel c.a.n. sono previste per il calcestruzzo due
tensioni ammissibili di riferimento:
R ck 150
[daN/cm]
75
R 150
= 14 + ck
[daN/cm]
35
co = 4 +
c1
dove:
co
c1
rappresenta il limite superiore per cui non necessario una specifica progettazione
delle armature che sopportano la componente a trazione del taglio.
rappresenta il limite superiore per la componente a compressione prodotta dal taglio.
Classe
Rck
C20/25
C25/30
C30/37
250
300
370
flessione
compressione
c ,m
85
97.5
115
c ,c
taglio
co
c1
5.33
6.00
6.93
16.86
18.29
20.29
59.5
68.2
80.5
Il Modulo elastico normale istantaneo Ec per il calcestruzzo pu essere determinato dalla seguente
relazione utilizzando la resistenza a compressione Rck :
Ec =18.000
7.2
R ck
[daN/cm]
L ACCIAIO IN BARRE
Gli acciai in barre, utilizzati per le strutture in calcestruzzo armato normale, sono definiti dalle loro
caratteristiche meccaniche.
Una prova a trazione eseguita su una barra dacciaio si sviluppa secondo le progressioni riportate
nel grafico (deformazioni-tensioni) seguente:
39
il grafico individua la tensione di snervamento s ,comunemente riportata nelle norme come fyk , e
la tensione di rottura R , comunemente riportata dalla norma come ftk.
Per le strutture in c.a.n. la normativa definisce due tipi di acciai con le stesse caratteristiche di
tensione ma con diversa duttilit:
tipo
B450C
B450A
Tensione di
Snervamento
fyk
4500
4500
Tensione
di Rottura
ftk
5400
5400
Allungamento
minimo
Agt,k
7.5%
2.5%
[daN/cm]
[daN/cm]
Per entrambi gli acciai, nel modello di verifica alle tensioni ammissibili, si utilizza la tensione
ammissibile limite in campo elastico:
s = 2600 [daN/cm]
7.3
Acciaio e Calcestruzzo sono i due materiali che compongono la sezione in c.a.n. Il Calcestruzzo, in
una prova a rottura per compressione, ha un comportamento definito fragile, mentre lAcciaio, in
una prova a rottura per trazione, ha un comportamento definito duttile, dove la rottura fisica avviene
con deformazioni molto pi elevate dello snervamento.
Per le costruzioni il comportamento duttile rappresenta un requisito fondamentale per la sicurezza,
in quanto permette alle strutture il superamento della fase elastica, consentendo agli elementi
strutturali ampie deformazioni in campo plastico. Questa propriet fondamentale nel caso di
eventi sismici poich le deformazioni in campo plastico dissipano grandi quantit di energia senza
che si verifichi il crollo della struttura.
Il modello di verifica agli stati limite analizza proprio il comportamento della sezione oltre il campo
elastico e valuta la duttilit della singola sezione e dellintera struttura.
Il modello di verifica alle tensioni ammissibili analizza, invece, solamente il campo elastico e
quindi non in grado di fare nessuna valutazione nei riguardi della duttilit e delle riserve di
sicurezza e resistenza che tale propriet fornisce alle costruzioni.
Una sezione in cemento armato normale assumer un comportamento fragile o duttile a seconda
della quantit di acciaio presente in rapporto alle dimensioni della sezione in calcestruzzo. In
particolare per le sezioni sollecitate a flessione, lincremento dellacciaio teso provoca una perdita
di duttilit. Infatti, le sezioni in c.a.n. fortemente armate raggiungono la rottura per cedimento del
calcestruzzo e quindi in modo fragile, mentre, sezioni in c.a.n. poco armate raggiungono la rottura
per superamento della fase elastica dellacciaio e quindi in modo duttile.
La duttilit viene penalizzata anche dalla presenza di sollecitazioni a compressione che impegnano
principalmente il calcestruzzo e, per pilastri soggetti a presso-flessione, il controllo della duttilit
assume particolare importanza.
Ogni progettazione di strutture in c.a.n. dovr privilegiare le dimensioni del calcestruzzo piuttosto
che lincremento delle armature in acciaio. Per consentire sufficienti riserve di duttilit alle strutture
perci preferibile progettare strutture con spessori maggiori e minor quantit di acciaio, piuttosto
che strutture sottili con elevate quantit di acciaio. Un predimensionamento eseguito con il metodo
delle tensioni ammissibili per le strutture in c.a.n. deve assolutamente essere controllato con il
metodo agli stati limite al fine di non realizzare strutture fragili.
40
7.4
FLESSIONE
Per il c.a.n. la relazione di Navier, per trovare le tensioni normali a flessione, ancora valida
nellipotesi di operare con larea ideale reagente:
=
dove: M
y
Jid
M y
J id
Fc
c,max
asse neutro
M
n
Fs
Nella sezione di figura sono rappresentati: il diagramma delle deformazioni , il diagramma delle
tensioni , la risultante delle compressioni Fc e delle trazioni Fs e il braccio di leva interno z.
Per determinare la posizione dellasse baricentrico o asse neutro sufficiente scrivere la condizione
di annullamento del momento statico per la sezione ideale reagente:
b y
2
+ n A 's y d n As h y = 0
Trovato lasse neutro possiamo determinare le tensioni massima del calcestruzzo con la relazione di
Navier applicata alla sezione ideale reagente:
41
c . max
M y
J id
dove Jid il momento dinerzia baricentrico della sezione ideale reagente e vale:
J id
b y 3
=
+ n A ' s ( y d ) 2 + n A s ( h y ) 2
3
Per determinare la tensione sulle barre dacciaio si pu ancora utilizzare lespressione di Navier:
= n
= n
M ys
J id
c, max c.m
s s
PROGETTO A FLESSIONE
Il progetto a flessione di una sezione in c.a.n. riguarda le dimensioni della sezione in calcestruzzo e
il dimensionamento della quantit di acciaio As.
E possibile dividere le operazioni di progetto in due fasi distinte:
- dimensionamento della sezione in calcestruzzo
- dimensionamento della quantit di acciaio.
DIMENSIONAMENTO DELLA SEZIONE IN CALCESTRUZZO
Scrivendo la condizione di equilibrio alla rotazione rispetto lasse che passa per le armature tese si
ricava la relazione indipendente dallarea di acciaio As :
r =
dove: r
h
b
M
h
M
b
42
Lespressione contiene due incognite, laltezza utile h e la larghezza b, della sezione, quindi
bisogner fissare una delle due dimensioni per trovare laltra.
Il coefficiente r viene di seguito riportato per varie tipologie di armatura e per diverse classi di
calcestruzzo. Per tipologia di armatura si intende il rapporto tra la quantit di armatura in
compressione As e la quantit di armatura in trazione As
Valori del coefficiente r
Tipologia di armatura rapporto As/As
Calcestruzzo
Classe
C20/25
C25/30
C30/37
c ,m
85
97.5
115
As = 0
As= 0.25As
As =0.5As
As=1As
0.283
0.254
0.224
0.267
0.237
0.206
0.250
0.219
0.186
0.214
0.179
0.141
Scelto il valore del coefficiente r in funzione della classe di calcestruzzo e della tipologia di
armatura si potr con lespressione sopra riportata determinare le dimensioni h e b della sezione.
Si evidenzia che laltezza h laltezza utile, quindi, per determinare laltezza totale H della
sezione di calcestruzzo bisogner aggiungere lo spessore del copriferro d=4 cm
DIMENSIONAMENTO DELLA QUANTITA DI ACCIAIO
Dopo aver determinato le dimensioni H e b della sezione in calcestruzzo possibile trovare la
quantit di acciaio teso As necessaria. Dobbiamo scrivere lequazione di equilibrio alla rotazione
delle tensioni rispetto il centro di applicazione della forza di compressione Fc.
Tale equilibrio risulta:
Fs z = M
dove: Fs=As
z=0.9h
8 mm
10 mm
12 mm
14 mm
16 mm
18 mm
20 mm
22 mm
24 mm
0.50
cm
0.79
cm
1.13
cm
1.54
cm
2.01
cm
2.54
cm
3.14
cm
3.80
cm
4.52
cm
7.5
l/h
7
20
26
20
26
25
TAGLIO
Dal comportamento fessurativo delle travi inflesse in c.a. si deduce che il modello resistente
costituito da una struttura reticolare interna costituita da un corrente compresso, corrispondente al
calcestruzzo reagente a compressione, da un corrente teso, corrispondente all'armatura metallica
reagente a trazione e da un reticolo di aste di parete, formate da conci compressi di calcestruzzo
isolati dalle fessure a 45 e dalle armature trasversali tese ovvero dalle staffe e/o dai ferri piegati
distribuiti lungo la trave. Questa struttura reticolare rappresenta il traliccio di Morsch che individua
il modello resistente per sollecitazioni di flessione e taglio nelle travi in c.a.n.
La resistenza di una trave sollecitata a taglio collegata alla resistenza dei conci compressi in
calcestruzzo e alla resistenza delle armature tese in acciaio definite dal traliccio di Morsch.
Gli sforzi di compressione nel calcestruzzo si possono determinare a partire dalle tensioni
tangenziali prodotte dal taglio che sono valutate, per la sezione ideale reagente, secondo la teoria
di Jourawski mediante lespressione:
=
dove: T
S
Jid
b
T S
J id b
lo sforzo di taglio
il momento statico della parte di sezione confinata
il momento dinerzia baricentrico della sezione ideale reagente
la larghezza della sezione confinata
In particolare il diagramma delle tensioni tangenziali per una sezione in c.a.n. risulta:
44
asse neutro
max
Dal diagramma si nota che la zona di calcestruzzo che non reagisce a trazione (sotto lasse neutro)
in realt deve sopportare il massimo sforzo tangenziale e la max assume il valore:
max =
T
0.9h b
facile determinare il valore della max se si considera che il momento dInerzia J il momento
Statico dei momenti Statici e quindi J=Sz (dove z=0.9h il braccio delle forze interne ma anche il
braccio dei momenti statici).
Le tensioni tangenziali sul piano verticale e le tensioni tangenziali reciproche sul piano orizzontale
provocano uno stato di tensione con due tensioni principali, di trazione e di compressione, su piani
inclinati di 45 in corrispondenza allasse neutro.
Le forze di compressione prodotte dal taglio sono facilmente assorbite dal calcestruzzo, ma le forze
di trazione devono essere assorbite da armature metalliche disposte nellanima della trave. Tali
armature sono rappresentate dalle staffe.
VERIFICA A TAGLIO
Per la verifica a taglio di una sezione in c.a.n. si evidenziano due condizioni, che riguardano la
tensione di trazione e la tensione di compressione prodotte dal taglio.
Nel primo caso possiamo ipotizzare che le tensioni di trazione dovute al taglio siano assorbite dal
calcestruzzo o da una quantit minima di staffe di acciaio. Questa condizione si verifica quando:
max co
dove co la tensione ammissibile a taglio e rappresenta la tensione di trazione principale
assorbibile in assenza di uno specifico progetto delle armature a taglio .
In questo caso non necessario eseguire un progetto delle armature a taglio perch le tensioni di
trazione sono sufficientemente piccole per essere assorbite dal calcestruzzo e da una quantit
minima di armature prevista dalle norme tecniche.
La normativa prevede almeno tre staffe a metro con passo minimo pari a 0.8h , al fine di
intercettare qualsiasi lesione a 45 provocata dal taglio sul calcestruzzo.
45
Sst = maxbL1
dove: L1
b
max
L1
b
staffa
a 2 bracci
pst
MAX
L1
Solitamente le staffe hanno 2 bracci verticali che assorbono la forza prodotta dal taglio, quindi il
numero complessivo delle staffe necessarie nel tratto L1 di trave risulta:
pst. = L1 / nst.
dove: 2
ast
s
La resistenza a taglio della trave pu essere aumentata con laumento del numero di staffe o del
diametro delle stesse (usualmente per le staffe si utilizzano diametri 8, 10 o 12 mm).
46
La sollecitazione di taglio produce sulla sezione in calcestruzzo armato una forza di trazione, che
assorbita dalle staffe, e una forza di compressione che assorbita dal calcestruzzo.
Il calcestruzzo in grado di assorbire la forza di compressione provocata dal taglio fino a quando la
tensione tangenziale massima raggiunge il valore c1 (valore fissato dalla normativa per le varie
classi di calcestruzzo).
Laumento delle armature al taglio, per aumentare la resistenza della sezione, pu essere fatto fino a
quando le tensioni di compressione conseguenti possono essere assorbite dal calcestruzzo.
Per verificare questa ipotesi limite di resistenza del calcestruzzo alle compressione dovute al taglio
si esegue la seguente verifica:
max c1
Se la max supera il valore c1 la sezione non ha pi riserve di resistenza ed inutile aumentare
ancora le armature, ma necessario aumentare le dimensioni della sezione di calcestruzzo.
7.6
COMPRESSIONE
=
dove: N
Ac
As
n
Aid
N
N
=
( Ac + n As )
A id
lo sforzo di compressione
larea della sezione in calcestruzzo
larea delle barre di acciaio
il coefficiente di omogeneizzazione tra acciaio e calcestruzzo e vale n=15
larea della sezione ideale reagente (Calcestruzzo + n volte Acciaio)
VERIFICA A COMPRESSIONE
La verifica a compressione per un pilastro in c.a.n. condotta con la seguente espressione:
c =
N
c, c
Aid
s = n c = 15c
47
Le barre di acciaio, se non opportunamente bloccate, possono diventare instabili e uscire dalla
massa di calcestruzzo. Per evitare tale problema la normativa impone luso di staffe orizzontali che
legano le barre dacciaio. Il passo di queste staffe nei pilastri non deve essere maggiore di 15 volte
il diametro delle barre longitudinali, con un massimo di 25 centimetri.
VERIFICA DELLINSTABILITA A COMPRESSIONE
Anche i pilastri in c.a.n. possono avere problemi di instabilit dovuti al fenomeno del carico di
punta. Quindi, come per i pilastri in acciaio, la verifica va condotta individuando prima la snellezza
del pilastro che deve risultare minore di 100:
Lo
100
i
dove: Lo
i
w
50
1.00
70
1.08
85
1.32
100
1.62
La verifica a compressione quindi condotta con la seguente relazione:
=
dove: Nw
w
Aid
c ,c
N
A id
c ,c
48
7.7
PRESSO-FLESSIONE
Lo studio di una struttura in c.a.n. sollecitata a presso flessione, come ad esempio i pilastri in
presenza di azioni orizzontali come vento o sisma, risulta particolarmente complesso poich non
possibile utilizzare lespressione di sovrapposizione degli effetti riportata a pagina 7.
Lapplicazione del principio di sovrapposizione degli effetti non applicabile in quanto le sezioni
ideali che reagiscono alle sollecitazioni di compressione N e di flessione M sono tra loro diverse.
Lindividuazione dellasse neutro, attraverso il legame di antipolarit con il centro di applicazione
del carico, risulta particolarmente complesso in quanto viene espresso mediante una relazione alla
terza potenza.
In queste note possiamo solo rilevare che la resistenza del pilastro soggetto a presso-flessione pu
essere aumentata incrementando la quantit di acciaio introdotta, ma tale aumento ha come limite la
resistenza a compressione del calcestruzzo e, quindi, la possibile rottura della struttura in modo
fragile. Ci risulta estremamente negativo per la sicurezza complessiva dellopera. Il modo pi
corretto di procedere risulta invece quello di aumentare la dimensione della sezione di calcestruzzo
del pilastro. Partendo perci dalla dimensione del pilastro per il carico centrato N si devono
aumentare le dimensioni della sezione in calcestruzzo per fornire al pilastro la possibilit di
assorbire eventuali flessioni M senza per questo aumentare eccessivamente le quantit di acciaio e
in modo da garantire un comportamento duttile e perci efficace e sicuro della struttura.
49
INDICE
1.
PREMESSA ....
pag. 2
2.
pag. 3
3.
pag. 9
4.
pag. 11
4.1
FLESSIONE
pag. 12
4.2
TAGLIO...
pag. 13
4.3
TRAZIONE.
pag. 15
4.4
COMPRESSIONE..
pag. 16
4.5
PRESSO FLESSIONE
pag. 19
4.6
TAGLIO E FLESSIONE
pag. 20
5.
6.
7.
pag. 22
5.1
FLESSIONE
pag. 24
5.2
TRAZIONE.
pag. 25
5.3
COMPRESSIONE..
pag. 25
5.4
TAGLIO..
pag. 27
LA MURATURA ..................
pag. 28
6.1
pag. 28
6.2
COMRESSIONE.
pag. 30
6.3
pag. 32
6.4
PRESSOFLESSIONE LONGITUDINALE
pag. 34
6.5
TAGLIO..
pag. 35
6.6
VERIFICA SEMPLIFICATA
pag. 36
pag. 37
7.1
IL CALCESTRUZZO
pag. 38
7.2
LACCIAIO IN BARRE
pag. 39
7.3
pag. 40
7.4
FLESSIONE .
pag. 41
7.5
TAGLIO....
pag. 44
7.6
COMPRESSIONE....
pag. 47
7.7
PRESSO FLESSIONE...
pag. 49
50