Sei sulla pagina 1di 8

IL SUONO

Caratteristiche fondamentali (p.1)


Il suono linsieme delle vibrazioni di un corpo elastico trasmesse nello spazio
che lo circonda (aria, acqua, ecc) sotto forma di variazioni di pressione: le
onde sonore.
I suoi parametri sono
- ALTEZZA (acuto-rave,alto-basso): direttamente proporzionale alla frequenza
delle vibrazioni (numero di vibrazioni al secondo, !z).
- INTENSIT (forte-debole,forte-piano): direttamente proporzionale allampiezza
delle vibrazioni ("ecibel)
- TIMBRO (chiaro-scuro, aspro-dolce): leato alla forma complessiva dellonda
sonora
- DURATA (luna-breve): relativa al prolunarsi del suono nellordine di tempo.
Tono e semitono (p.17)
TONO
la distanza pi grande che intercorre tra due note vicine nellordine della
scala (radi coniunti)
si divide in sue #$%I&'(I: uno )romatico e uno "iatonico
SEMITONO
la distanza pi piccola tra due radi coniunti
rappresenta la met* del tono
di due specie: DIATONIO (tra due suoni di no!e di"erso: es. #I-"', "'+-
,$) e
ROMATIO(tra due suoni dello stesso no!e: es. -.--.+)
Enarmonia (p.104)
"e/niamo suoni enarmonici suoni di altezza uuale e di nome diverso (ma che
permettono armonicamente risoluzioni diverse)
$s. "'+ - ,$ b, 0.+ - #I b
LA NOTAZIONE
Rigo e chiavi musicali
Il rigo, o pentaramma, un insieme di cinque linee parallele cui si intercalano
quattro spazi.
#ono disponibili come spazi anche quelli che si aprono al di sotto della prima
linea e al di sopra della quinta.
0a c#ia"e il simbolo che indica la nota che 1apre2 il rio, /ssando un suono
di riferimento rispetto al quale si leono e si intonano tutti li altri suoni.
$sistono tre diverse chiavi:
$IA%E DI SOL
$IA%E DI &A
$IA%E DI DO
3 da notare che il #'0 e il -. /ssati dalle relative chiavi, si trovano
rispettivamente una quinta sopra (4 note sopra) e una quinta sotto (4 note
sotto) il "' centrale (nota comune alle chiavi di violino e di basso).
Note valori e durate
I s'oni venono rappresentati mediante seni puntiformi detti note. 0a
collocazione spaziale delle note rispetto allasse verticale del supporto di
scrittura ne indica la diversa altezza. 0a successione orizzontale (da s5 a
d5) invece leata alla produzione dei suoni in ordine di te!po.
#i chiamano ('g're di d'rata le varie forme che note e pause assumono
secondo la loro durata relativa:
se!i)re"e* !ini!a* se!i!ini!a* cro!a* se!icro!a* )iscro!a*
se!i)iscro!a+
Il loro "alore rappresentato dal valore frazionario che occupano in una
misura:
intero* !et* ,'arto* otta"o* sedicesi!o* trentad'esi!o*
sessanta,'attresi!o
Tagli addi!ionali
I tagli addizionali sono frammenti di linea che rappresentano la
visualizzazione momentanea di linee soprannumerarie che si aiunono
sopra o sotto il pentaramma. $ssi sono necessari per rappresentare suoni
che superano lestensione del pentaramma stesso.
Tempo metro e "attuta
0a )att'ta la porzione di pentaramma compresa tra due stanhette che la
delimitano.
Il !etro lindicazione sulla base del quale si raruppano ritmicamente le
/ure di durata
(es. 678, 97:, 878, ecc).
Il te!po il semplice scorrere e alternarsi di pulsazioni, ovvero di tempi forti e
tempi deboli, allinterno di un metro de/nito.
(es. in un 678 il tempo scandito da 8 pulsazioni: 6 tempi forti e 6 tempi
deboli).
#egni semplici alteranti le alte!!e e le ottave
I segni di alterazione prescrivono una "ariazione di altezza nell-a!)ito
di 'no o d'e se!itoni cro!atici della nota alla quale si riferiscono senza
per questo dover modi/care il nome della nota stessa.
Diesis (+): altera la nota di un semitono cromatico ascendente.
Be!olle (b): altera la nota di un semitono cromatico discendente.
Doppio diesis (5): altera la nota di due semitoni cromatici ascendenti.
Doppio )e!olle (bb): altera la nota di due semitoni cromatici
discendenti.
Be,'adro e Doppio )e,'adro
#i possono scrivere:
;) .ri!a della nota cui si riferiscono
6) dopo la c#ia"e, allinizio del rio musicale.
#egni di prolunga!ione
LE/ATURA DI %ALORE
3 un frammento di linea curva che unisce due note contiue della stessa
altezza, rappresentate da qualsiasi /ura di durata.
(si usa solo tra note, mai tra pause)
.UNTO DI %ALORE
<osto dopo una nota o una pausa, ne proluna la durata di met* del valore.
(siccome tutte le /ure esprimono un valore binario, il punto realizza sempre
un "alore ternario (6=;).
#i utilizza solo all-interno della )att'ta, deve essere sostituito dalla leatura
se si proluna oltre.
ORONA
<u> essere collocata sopra o sotto le note, accordi, pause e stanhette di
battuta. Indica la sospensione delle pulsazioni: i suoni7pause coronati
assumono una durata inde/nita.
IL RITMO
$eneralit%
Il rit!o ordine nel movimento, ovvero il preordinato succedersi di tensione e
rilassamento, di attivit* e riposo.
0ordine inteso come una disposizione non casuale ma determinata.
?uesto ordine misurato prende il nome di &ETR' e permette di oranizzare il
R(T&' in schemi che de/niscono le durate dei sinoli suoni.
0a cellula ritmica elementare prende il nome di )*+#,-('NE ()inaria o
ternaria in base al numero delle s'ddi"isioni):
la p'lsazione levento ritmico essenziale in cui tensione e rilassamento si
alternano.
I ruppi di pulsazioni venono riuniti in )att'te, la prima caratterizzata da
una indicazione numerica o da un simbolo detto TE&)' o &ETR'.
$#.
8 indica il numero delle pulsazioni per oni battuta (8 tempi forti)
8 oni pulsazione vale @
A indica il numero di pulsazioni per oni battuta (A tempi forti)
6 oni pulsazione vale B
;) Unit di p'lsazione: )inaria o ternaria
( in un tempo 678 avremo 6 pulsazioni da due quarti)
6) Unit di s'ddi"isione: quanti )attere e le"are avremo
(in un tempo 678 avremo : suddivisioni)
A) Unit di !is'ra: la nota che da sola occupa tutta una battuta
(in un tempo 678 una minima costituisce lunit* di misura).
Regolarit% e irregolarit%
I gr'ppi irregolari sono raruppamenti ritmici nei quali il numero delle note
e delle pause in eccedenza o in difetto rispetto alla normale costituzione della
cellula base.
Il contrasto tra regolarit e irregolarit avviene quando ad unit* di misura,
di pulsazione p di suddivisione binaria si contrapponono unit* ternarie e
viceversa.
$s.
Terzina (A:6 tre ottavi in due ottavi)
D'ina (6:A due ottavi in tre ottavi)
Sestina (9:6 sei sedicesimi in due ottavi)
0'artina (8:A quattro sedicesimi in tre ottavi)
MELODIA E ARMONIA1 ONETTI ELEMENTARI 2p+ 334
Melodia C di!ensione 5orizzontale2 della musica. #i con/ura come una
successione di suoni nellordine di tempo, ordinati secondo rapporti
ritmici e intervallari.
Ar!onia C la di!ensione 5"erticale2 della musica: si con/ura attraverso
la sovrapposizione di due o piD linee melodiche secondo precisi rapporti di
contemporaneit* di due o piD suoni.
SISTEMA TONALE 2p+ 334
#trutture scalari e loro organi!!a!ione . concetto di scala
Scala C successione di un numero variabile di suoni, ordinati in senso
ascendente o discendente, nellambito dellotta"a. I suoni costituenti la scala
si dicono gradi.
0a scala si divide per:
;) $ENERE: individuato dal n'!ero di gradi e dali inter"alli che tra essa
si determinano.
$s. Scala pentatonica (scala di 4 suoni)
Scala esatonale ( scala di 9 suoni)
Scala diatonica ( scala di E suoni)
C formata da una proressione in cui a 4 toni sono intercalati 6 semitoni
diatonici in posizione variabile.
& F& F# F& F& F& F#
Scala cro!atica (scala di ;6 suoni)
C scala equalizzata di ;6 radi ad intervalli reolari si semitoni (E semitoni
diatonici e 4 cromatici)
6) &'/': individuato dalla posizione dei due semitoni allinterno della scala
diatonica.
A) T'N' (' T'N,+(T%): una volta determinato il modo, il tono individuato
dal punto di intonazione del primo suono della scala: il nome del primo rado
della scala (detto Tonica) d* il nome alla scala stessa.
#trutture scalari e loro organi!!a!ione . organi!!a!ione delle
scale
I 6 Tonica
Da il no!e alla scala e alla tonalit. Importante la polarit* tra la tonica (I)
e la dominante (G).
Hnito al III e al G determina la triade di tonica o accordo tonale (accordo che
da il tono alla scala).
II 6 Sopratonica
,appresenta il rado mobile tra I e III, in direzione dei quali si muove in modo
variabile, non risentendo di particolari tensioni.
III 6 Mediante 7 Modale
- #i trova in situazione intermedia tra I e G insieme ai quali forma e
caratterizza l-accordo tonale.
- Deter!ina il !odo (maiore o minore) al variare del quale si pone in
situazione diIerente rispetto alla tonica:
a distanza di d'e toni: modo %.JJI',$
a distanza di 'n tono e 'n se!itono: modo %I(',$
I% 6 Sottodo!inante 7 ontrosensi)ile 7 Senti)ile !odale
- per la sua posizione rispetto alla dominante: il rado che nella scala
occupa la posizione immediatamente inferiore rispetto al G, insieme a I e
G costituisce il gr'ppo cadenzale.
- <er la collocazione allestremita del primo semitono della scala maiore:
tendenza a risol"ere discendendo.
- Il movimento di se!itono discendente determina la risoluzione in
modo %.JJI',$, mentre il movimento di tono discendente determina
la risoluzione in modo %I(',$.
% 6 Do!inante
)on la tonica costituisce l-asse di e,'ili)rio dina!ico della tonalit, razie
alla polarit* che si determina tra i due radi.
Insieme a I e III forma l-accordo tonale, insieme a I e IG il gr'ppo cadenzale.
%I 6 soprado!inante
!a le stesse caratteristiche di mobilit* della sopratonica e rappresenta
l-origine della scala !inore relati"a.
%II 6 Sensi)ile 7 Sottotonica
- "ista un semitono dalla &onica: da questa attratta determinando una
risol'zione o))ligata 'n se!itono diatonico ascendente (sempre
nel modo %.JJI',$).
- (ella scala %I(',$ non fa da nota 1sensibile2 siccome dista un tono
intero dalla tonica
+e scale modali
#ono caratterizzate dalla posizione del se!itono allinterno della scala.

+e #cale tonali
.ppartenono al enere diatonico, nellambito del quale si diIerenziano due
modi:
il !odo !aggiore
il !odo !inore
- Scala !aggiore: & F& F# F& F& F& F#
- Scala !inore relati"a: & F# F& F& F# F& F&
#i costruisce sul %I grado della scala maiore, rado che diventa la
n'o"a tonica.
0a scala che risultante formata dali stessi suoni della scala maiore
ma con una diversa successione intervallare.
- Scala !inore Ar!onica & F# F& F& F# FT8S FS
.llo scopo di relizzare ne modo minore le stesse condizioni di attrazione
GII F I esistenti nel modo maiore.
#i innalza di un semitono cromatico il GII della scala naturale
avvicinandolo cosK alla Tonica e creando la Sensi)ile.
- Scala !inore !elodica
#i innalzano di un semitono cromatico il GI e GII rado almeno nella fase
ascendente. In tal modo si crea la sensi)ile.
(ella fase discendente la scala pu> riprendere il suo assetto di scala
minore naturale.
- Scala !inore di Bac#
3 una scala !elodica che innalza GI e GII anche scendendo.
- Scala !inore 5Napoletana9
3 una scala ar!onica con il II abbassato.
Classi0ca!ione degli intervalli
#i de/nisce intervallo il rapporto in altezza fra due suoni: de/nito dalla
collocazione dei due suoni allinterno della scala.
Jli intervalli si classi/cano in base alla
;) /randezza: si denomina a seconda dei radi della scala che abbraccia.
6) Specie: MA//IORI (6L, AL. 9L, EL) e /IUSTI (unisono, 8L, 4L, :L)

Potrebbero piacerti anche