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CIBO

e BAMBINI
MARZO 2006
LAVORANDO CON NOI
IN CUCINA I BAMBINI
ALLENANO LE MANI
E LA VISTA E COS
FACENDO ACQUISTANO
MOVIMENTI SEMPRE PI
SICURI E ACQUISISCONO
MAGGIORE CONFIDENZA,
CURIOSIT E
DIMESTICHEZZA VERSO
IL CIBO. BASTANO
SEMPLICI STIMOLI E
QUALCHE IDEA CURIOSA
PER COINVOLGERLI
IN QUESTA SANA
E DIVERTENTE ATTIVIT
La mano
competente
CUCINA NATURALE 44
di FEDERICA BUGLIONI
foto di LAILA POZZO
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bino imparer a usarla con
la necessaria delicatezza
sar davvero fiero di s.
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Insegniamo a tagliare: i pi
piccini possono farlo
usando forbicine arro-
tondate (per esempio
per sminuzzare il prezze-
molo), i pi grandi, forbici normali o
addirittura il coltello, sempre sotto la
nostra attenta supervisione.
<
Permettiamo ai bambini di lavare
qualche stoviglia nel lavandino. Po-
trebbe essere utile una pedana per rag-
giungere laltezza ideale (la troviamo
nei negozi di articoli
per linfanzia) e di uno
sgocciolatoio sta-
bile con fondo an-
tisdrucciolo. Abbiamo
la lavapiatti? Chiedia-
mogli allora di pas-
mano a mano che il bambino
cresce, la sua manualit, dapprima
grossolana, diventa sempre pi fine e
precisa, tanto che quello stesso bim-
bo che un tempo non sapeva afferra-
re una pallina o fare una carezza, do-
po pochi anni riesce, per esempio, a
disegnare un paesaggio in prospettiva
o a scrivere in corsivo.
Raggiunge questo traguardo grazie a
uninfinit di giochi ed esperienze di-
verse, che affinano la sua destrezza e
soprattutto la consapevolezza del suo
corpo e dello spazio che lo circonda.
A poco a poco impara a costruire, af-
ferrare, plasmare, dipingere, scavare,
mischiare, mimare, lanciare in-
somma, a compiere moltissime delle
centinaia di gesti di cui la mano uma-
na capace. Tutto ci grazie alla vi-
sta, che anno dopo anno acquista la
capacit di controllare, e dirigere in
A
Per evitare gli incidenti noi genitori cer-
chiamo di tenere i bambini lontano dagli
oggetti fragili o potenzialmente pericolo-
si: ai pi piccoli diamo piatti, posate e
bicchieri infrangibili e ai pi grandicelli
proibiamo luso di strumenti taglienti.
Dal punto di vista della sicurezza que-
sto giusto, ma cos facendo non aiu-
tiamo i pi maldestri a migliorare, e non
li stimoliamo a far maturare il senso di
autonomia e responsabilit. Ecco allora
qualche semplice suggerimento per al-
lenare la manualit dei bimbi correndo
solo qualche piccolo rischio:
<
Regaliamo al bambino di due-
tre anni una bella tazzina
di porcellana, magari in
occasione di una piccola ri-
correnza, e spieghiamo
che un oggetto fra-
gile e prezioso e va
trattato con cura. Se si romper
non sar un gran danno, ma se il bam-
I compiti che aiutano a crescere
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tante operazioni manuali adatte al-
le loro capacit: lavare, tagliare,
rompere, impastare, modellare, af-
ferrare, dosare, sbriciolare, eccete-
ra. Non daremo istruzioni di pesi e
quantit, ma inviteremo i nostri cuo-
chi in erba a cucinare a occhio e
a mano, senza bilancia e con po-
chissimi strumenti. Per noi adulti
sar loccasione per scoprire che in
cucina i bambini possono fare molto
e che la vecchia equazione bimbi in
cucina = biscotti e pizzette unoffe-
sa alla loro abilit. Oltre a questo
piatto, naturalmente, ci sono moltis-
sime ricette utili per allenare le mani,
soprattutto quelle che prevedono una
fase di impasto, per esempio la pasta,
i biscotti, appunto, il pane o i piatti
a base di semola di grano duro duro
(vedi Cucina Naturale, ottobre 2005,
pag. 50).
sarci i piatti o i bicchieri uno alla vol-
ta per riporli nei mobili. Si divertiranno
a mettere in ordine. De-
state, compriamo maga-
ri bicchieri di colori di-
versi: ognuno avr il
proprio che potr facil-
mente riconoscere, usa-
re, sciacquare e mette-
re a sgocciolare. Sar
maggiormente stimola-
to a prendersi cura
del proprio bicchiere e a
divertirsi a tenerlo puli-
to e in ordine.
<
Coinvolgiamo i bambi-
ni nel compito di appa-
recchiare la tavola. Si comincia con
pane, tovaglioli e magari le posate, e a
poco a poco gli si lascia sistemare an-
che gli oggetti un po pi pesanti e fra-
gili. Si sentiranno pi autonomi e moti-
vati a dare una mano.
modo corretto tutti i movimenti della
mano: gli esperti la chiamano coordi-
nazione oculo-manuale. Per il rendi-
mento scolastico fondamentale.
LA PALESTRA IN CUCINA
Una buona palestra per allenare ma-
ni e occhi a lavorare bene insieme
sicuramente la cucina, dove non
mancano le occasioni per esercitarsi
in movimenti diversi, dai pi energici
ai pi delicati, e per fare una ricca
gamma di esperienze tattili, tra
consistenze e temperature diffe-
renti. Il tutto in un clima sereno, af-
fettuoso, colorato e profumato, che
risveglia la curiosit e predispone al-
la concentrazione. La ricetta che pro-
poniamo in queste pagine una rivi-
sitazione per bambini di un piatto
molto semplice: le polpette. Si tratta
di una preparazione che richiede

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POLPETTE DI VERDURA:
FASE PER FASE
Per fare delle buone polpette siano
esse di carne, di verdura, di pesce o di
legumi importante che gli ingredienti
siano profumati e che limpasto non sia
n troppo duro n troppo molle.
Al primo aspetto penseremo soprattutto
noi, al secondo i bambini, che potranno
facilmente correggere eventuali errori
di consistenza aggiungendo un po
di latte o di brodo a un impasto duro
e, viceversa, un po di pangrattato
in un impasto molle.
1 Preparare gli ingredienti
Se prepariamo polpette di verdura, sce-
gliamo tre o quattro ortaggi diversi
(per esempio fagiolini, finocchi, erbette
e zucchine), cercando comunque di
non limitarci a quelli pi dolci. Nel
bambino che cresce, infatti, anche il
gusto deve maturare e perdere a
poco a poco la spiccata predilezio-
ne per il dolce. Le verdure possono
essere usate crude. In questo caso
vanno tritate finemente o grattugia-
te, cosa che i bambini riescono a fare,
almeno in parte, usando le forbicine o
una grattugia ampia e stabile. Possono,
in alternativa, essere utilizzate cotte,
poi strizzate bene, e tagliuzzate. In
questa fase ci si pu divertire a lavare
la verdura nel lavandino e a sminuzzar-
la usando le forbicine. Naturalmente so-
no graditi gli aromi, come la salvia, op-
pure la maggiorana o il basilico, che
qualche bimbo potr coltivare in balco-
ne appena il tempo lo consentir.
2 Lavorare il pangrattato
Circa un terzo dellimpasto costituito
dal pangrattato, che si pu comprare
(quello sfuso del panettiere in genere
migliore di quello preconfezionato) o fa-
re in casa, per divertirsi un po e anche
per il piacere di non sprecare gli avanzi
di pane. In questo caso il pane secco
va grattugiato, oppure spezzettato e
passato nel frullatore, o ancora sminuz-
zato, chiuso in un panno da cucina e
poi battuto con un batticarne. Questa
operazione, che naturalmente richiede
molta attenzione da parte delladulto,
divertentissima ed utile per imparare
a dosare la forza. Il pangrattato, affer-
rato a manciate e messo in una
ciotola, va messo a bagno con un
po di latte o di brodo (poco, se lim-
pasto di verdure molto umido) e il tut-
to va mischiato un po con le dita e
lasciato riposare qualche minuto.
3 Miscelare gli ingredienti
Ora, in una ciotola pi grande, i bimbi
metteranno prima un uovo (cos da eli-
minare subito leventuale pezzetto di
guscio caduto nel contenitore) poi le
verdure, le spezie, il pangrattato ba-
gnato, due o tre manciate di formag-
gio (per esempio parmigiano o pecori-
no, da grattugiare mentre il pangrattato
riposa) e magari una bella manciata di
ricotta, che aiuta ad ammorbidire gli im-
pasti duri. Infine, due o tre bei pizzichi
di sale. Aiutiamo i piccolissimi, che an-
cora faticano a opporre pollice e indice,
mettendoci la giusta quantit di sale
sul palmo e lasciando che la prendano
dalla nostra mano.
4 Amalgamare limpasto
tempo di mescolare a piene mani:
alcuni lo faranno con gioia, altri prove-
ranno ribrezzo perch, contrariamente a
quanto si pensa, ai bambini non piace il
contatto con le sostanze viscide. Devo-
no provare pi volte prima di scopri-
re che divertente. Mettiamo il pan-
grattato che resta in una ciotola o in un
piatto fondo (se non basta, aggiungiamo
un po di semola). Se i bambini hanno
voglia di maneggiare limpasto, invitia-
moli a formare delle palline, altrimen-
ti facciamolo noi. Passiamole nel pan-
grattato e chiediamo ai bimbi di ricoprir-
le per bene (il contatto con le sostanze
asciutte solitamente piace a tutti).
5 Cuocere
Il procedimento di cottura, naturalmen-
te, spetta alladulto e dipende dalle di-
mensioni delle polpette. Possono esse-
re fritte o cotte al forno, e poi, tempo
di mangiarle. Alle mani dei bambini spet-
tano ancora due belle esperienze, che
ogni tanto possiamo concedere: man-
giare con le mani e leccarsi le dita!
Molti di noi credono che insegnando ai
bambini a fare tante cose si stimoli la
loro autostima e questo ci spinge a lo-
dare ogni loro creazione, an-
che in cucina. Un punto di
vista diverso espresso dal
terapeuta Jesper Juul nel
suo splendido libro Il bam-
bino competente:
Lautostima la conoscen-
za e lesperienza di quello
che siamo. ( ) Una sana
autostima significa: Mi
sento bene, ho un valore
perch esisto! () Pensia-
mo a dei genitori che stiano
guardando il loro neonato
che dorme nella culla. Av-
vertono questo nuovo piccolo essere
come meraviglioso e prezioso solo per-
ch esiste. ()
Una persona con un buon
senso di autostima pu per
esempio provare a suonare
il pianoforte e, accorgendo-
si di non avere particolare
disposizione, reagir con-
servando il suo equilibrio
(): Non fa per me! ()
Ma una persona con poca
stima di s reagir in modo
pi drammatico: non sono
capace di far niente!()
La fiduci in s, invece, la
misura di ci che riteniamo
di essere in grado di fare, di
quanto pensiamo di essere validi e ca-
paci, o maldestri e inefficienti () Una
scarsa fiducia di s non un problema
psicologico, ma pedagogico, e pu es-
sere risolto con laiuto di un riscontro
oggettivo La fiducia cresce con la
qualit dei risultati che si conseguono.
In cucina, se vogliamo lavorare sullauto-
stima dei bambini, non servono fiumi di
complimenti. Godiamoci invece questo
tempo passato insieme, facendogli sen-
tire che siamo felici di stare con loro, cer-
cando di non riprenderli se combinano
qualche pasticcio e assecondandoli se
desiderano fare qualche variazione. Se
poi, nonostante gli sforzi, una polpetta
dovesse venire storta, non importa: la
mangeremo con la bocca storta!
Fiducia e autostima
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