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XI

CONSIDERZIONI SULLA NATUR


E SUL VALORE
DI UN SISTEMA BICAMERLE
1. Dualit delle forze, dei principi e delle forme
politiche
La ragione delle istituzioni risiede nella loro pi o meno
grande aderenza alla vita in continua evoluzione di una col-
letivit, nella loro capacit a soddisfarne i bisogni in misura
adeguata.
Soltanto una revisione del signifcato politico e delle fun-
zioni di una seconda Camera pu ricondurre il Parlamento a
quel prestigio e a quellautorit indiscussa che fortunate cir-
costanze storiche, verifcatesi in Inghilterra, gli conferirono
per un lungo periodo.
La vera, sostanziale ragion dessere di due assemblee le-
gislative va ricercata in una legge cosmica: la presenza, nel
divenire, di forze trasformatrici e di forze stabilizzatrici, di
principi dinnovazione e di principi di conservazione, di for-
me pratiche e di forme teoriche. Lo sviluppo ordinato della
societ solo possibile, cio, quando la politica determinata
da speciali rapporti tra queste forze, questi principi, queste
forme, che diano luogo a degli antagonismi creativi.
Lorganismo sociale ha gli stessi misteri della vita. Sareb-
be quindi grave errore ritenere un assoluto la verit pura-
mente empirica ora accennata, poich in essa deve trovare
libert una forma del divenire pi segreta e pi complessa:
la variazione.
Di conseguenza, ununica istituzione politica rappresen-
tativa con ununica base, qualunque essa sia, tende ad essere
dominata da principi, da forze, da forme unilaterali che si ri-
solvono in una perdita di valori e in una direzione delle cose
politiche molto lontana da quella sintesi spirituale che abbia-
mo indicato come necessaria al divenire di una civilt.
Lo spirito di conservazione positivo, creativo, solo quello fon-
dato sullautentico realismo proprio deglintelleti superiori, di
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coloro che conoscono a fondo le origini, il signifcato, la strutura
delle umane istituzioni e gli elementi di progresso che esse traggo-
no dalla ricerca scientifca.
Solo il dominio della realt permete di scorgere come ta-
luni innovamenti possano distruggere valori positivi e costi-
tuire di fato un regresso, e ci quando glidealisti propugna-
tori del nuovo non riconoscano, soto la vecchia corteccia,
le linfe ancora vitali, o si rifutino di ammetere la validit di
talune leggi che non si possono impunemente infrangere.
Ma negli istituti cui stata afdata la soddisfazione di una
tale esigenza come gi abbiamo avuto occasione di rilevare
lidea della conservazione indiscriminata, negativa, ha ge-
neralmente prevalso.
Se, cos come funzionano ora, i Senati sono paragonati da
taluni tratati di dirito costituzionale a un primitivo freno
meccanico, sar bene ricordare tanto per rimanere nel cam-
po di unanalogia piutosto grossolana che la tecnica moder-
na ha saputo trovare metodi rafnati per rallentare le azioni
motrici (si pensi, ad esempio, al dispositivo del recupero sta-
bilito negli eletromotori in discesa, che, anzich una perdita
di energia, ne costituisce una fonte).
Nemmeno le complesse e non negabili necessit di equili-
brio, che secondo la teoria dei freni e contrappesi carateriz-
zano il delicato funzionamento del regime parlamentare classi-
co, potrebbero giustifcare istituti fondati su criteri sorpassati.
2. I mezzi tradizionali di differenziamento
I mezzi storicamente usati, e che riteniamo del tuto empi-
rici o politicamente illegitimi, per otenere una diversit di
mentalit nelle due Camere sono:
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DI UN SISTEMA BICAMERLE
a) un limite di et pi elevato per i Senatori che per i mem-
bri delle Camere dei rappresentanti;
b) il mandato a vita;
c) il sufragio indireto con atribuzione di mandati non
proporzionati allentit della circoscrizione;
d) la designazione totalmente o parzialmente afdata al
potere esecutivo.
Se le nuove istituzioni devono rifetere quella seriet di
intenti che la situazione ormai urgentemente reclama, tali
mezzi primitivi e arbitrari debbono essere assolutamente ab-
bandonati.
Maggiore giustifcazione teorica dei procedimenti mecca-
nicistici sopra considerati, e maggiore atitudine a suggerire
soluzioni correte, presentano:
a) la scelta limitata a defnite categorie;
b) la designazione ad opera di corpi universitari;
c) il procedimento di cooptazione.
Taluni di questi mezzi, integrati da garanzie democratiche
intese a conferire legitimit politica al procedimento, deb-
bono essere considerati adati a conferire ai Parlamenti espe-
rienza e valore.
Devessere, infne, esaminata lidea di afdare il princi-
pio di continuit a mandati lunghi accompagnati da rinno-
vi parziali. Questo dispositivo, che riscuote ingiustifcate
simpatie, del tuto contrario allidea di democrazia che
subordina lesigenza della continuit a quella di un fre-
quente rinnovo del rapporto che unisce governanti e po-
polo. Si ricordi quel che diceva Aristotele (Politica, Libro
VII, I, 6):
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La libert il principio dello Stato democratico, il
primo caratere della libert, in senso democratico,
lalternativa del comando e dellobbedienza.
In pratica, lesperienza politica dimostra che i corpi da cui
dipende la designazione di unassemblea hanno una inerzia
propria pi che sufciente a garantire che il rinnovo non sia
eccessivo, senza che occorrano freni costituzionali.
Ritorneremo pi tardi su questo argomento.
3. La ricerca delle antitesi e dei metodi ati a
determinarle
Un sistema artifciale inteso a riprodurre unintegrazio-
ne umana di valori quellintegrazione che in Inghilterra
si realizzata, per circostanze storiche particolari, in seno a
unaristocrazia ereditaria che voglia, cio, contribuire alla
creazione di una civilt materialmente e spiritualmente su-
periore, deve necessariamente fondarsi su una molteplicit di
criteri.
Il compito del legislatore nel creare una coerente assem-
blea consiste:
a) nella ricerca delle antitesi politiche elementari, desunte
dalle esperienze pi signifcative del regime parlamentare;
b) nella scelta dei metodi ati a determinare, per la forza
delle cose, lo stabilirsi automatico delle antitesi stesse.
Si deve abbandonare la tendenza demagogica a sminuire
il valore obbietivo delle forze stabilizzatrici in confronto di
quelle trasformatrici.
Un fsiologo non avr n simpatia n antipatia verso luno
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DI UN SISTEMA BICAMERLE
o laltro dei sistemi autonomi vago e simpatico che acce-
lerano o ritardano determinate funzioni, ma si limiter a stu-
diarne le relazioni e gli efeti.
Tali forze sono entrambe necessarie, purch siano corret-
tamente individuate e si esprimano in una forma politica-
mente legitima.
4. Schema del significato politico del sistema
bicamerale
La tratazione che seguir, sulla formazione della Camera
degli Ordini o Senato, far comprendere come si possa ote-
nere, con mezzi semplici, un Parlamento che racchiuda in s
tuti quei valori antitetici e creativi che soltanto a un sistema
bicamerale (e con questo termine sintende pi che altro la
diversa procedura di reclutamento delle due Camere) si in
dirito di richiedere. Il quadro che segue indica sommaria-
mente le antitesi che devono caraterizzare le due assemblee
perch esse assolvano pienamente ai loro compiti.
Per una chiara comprensione dello schema, riassumiamo il
processo di formazione delle due Camere, anticipando quel-
lo riguardante la Camera degli Ordini, di cui si parler in se-
guito pi difusamente.
Camera delle Comunit (Deputati): eleta nel seno dei
singoli Consigli regionali per scrutinio individuale, in ra-
gione di un egual gruppo di Deputati per ciascuna funzione
politica.
Camera degli Ordini (Senatori): eleta nel seno degli Or-
dini politici nazionali, in grande prevalenza col sistema della
RP. Negli altri casi per cooptazione o per scelta da parte di
corpi universitari designati dallIP.
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Schema del significato politico del sistema bicamerale
CAMER CAMER
DELLE COMUNIT DEGLI ORDINI
necessit maggioranza libert unanimit
votazioni per scrutinio votazioni a mezzo
rappresentanza proporzionale
particolare decentramento universale accentramento
votazioni entro comunit locali votazioni entro gruppi nazionali
conoscenza intuitiva sintesi conoscenza logica analisi
votazioni da parte di corpi designazioni da parte
che esprimono la totalit di corpi superiori
delle funzioni politiche specializzati
esperienza valore
votazioni da parte designazioni da parte
di corpi inferiori di corpi superiori
FORZE FORZE
TRSFORMATRICI INIBITRICI
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5. Le antitesi creative
Lo schema riportato alla pagina precedente, inteso a far
risaltare il signifcato politico del sistema bicamerale, deves-
sere accompagnato da un breve commento sul valore delle
antitesi considerate e dei metodi politici ati a determinarle.
Libert necessit (unanimit maggioranza)
Si arriverebbe alla stasi politica, e quindi alla fne della de-
mocrazia, qualora ogni decisione fosse presa allunanimit,
se cio le tendenze politiche fossero tra di loro in quel giusto
e assoluto rapporto che la rappresentanza proporzionale as-
segnerebbe loro.
principio vitale per la colletivit che la maggioranza, per
necessit di cose, debba prevalere. La rappresentanza propor-
zionale meglio si addice a deliberazioni di caratere generale
o teorico, a una difesa del tuto aristocratica della libert, e
corrisponde a quello che il principio stesso della unanimit.
Questo va dunque considerato come un principio inibitore
di valore positivo, capace di garantire lespressione delle mi-
noranze, ma anche, ove fosse esteso a tuto il sistema politico,
di impedire ogni progresso.
Particolare universale (decentramento accentramento)
I Parlamenti costituiti da rappresentanti di organismi re-
gionali sono trati a difendere la sovranit degli enti auto-
nomi locali, sovratuto quando, come nelle proposte qui
contenute, i loro membri fanno parte contemporaneamente

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