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La follia contagiosa








La riforma scolastica caduta per caso o per dovere in quei
rigurgiti intelligenti di governi preoccupati alla collocazione
geopolitica di potenziali elettori.

Una manovra intensa e capillare che ha rivoluzionato un sistema
dinsegnamento collaudato e formativo - addirittura invidiato - in
un prodotto confuso fonte ulteriore di disorientamento non tanto
nellofferta formativa ma nelle finalit della stessa.

Il miraggio della creazione di personaggi con un profilo culturale
alto, spesso provenienti dalle costole di altri dal profilo basso, ha
prodotto tanta disoccupazione strutturale incapace di fabbricare
economia ed arte.

Lattenzione degli Istituti tutti stata rivolta alla creazione della
migliore offerta vantando ognuno propri meriti o crediti - forse
perch questo processo di accreditamento doveva servire
prima agli istituti stessi in modo da guadagnarsi un senso
specifico di autostima con tanta voglia di merito.

Cos lItalia ha cominciato quel processo di rincorsa verso il
modello migliore, che doveva in qualche modo accontentare tutti
- sia in termini di docenza che di discenza. Abbiamo cominciato
ad importare dei format discutibili che miravano alla brevit e alla
costituzione a piacimento delle carriere che venivano svendute
con una moneta comune: il credito.

Luniversit, la scuola e in fine enti pareggiati con conservatori
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(di Stato) sono diventati, oggi, tutti Istituti di Credito - dove lo
studente/cliente acquista e spende individuando un percorso
rapido grazie al quale, purtroppo, non trover lavoro.

La cultura diventa un pacchetto che si trova in un negozio
intitolato a qualche scienziato o musicista venduto dagli
insegnanti che sono modello di precariato, con in mano lorario
dei treni e un monte interminabile di km/ora spesi a raggiungere
negozi/banche in capo al mondo.

Il messaggio/miraggio di questa iniziativa che il Lavoro oggi si
possa acquistare e non conquistare!

Fatti questi i presupposti rimane da chiederci sul come
presentarci presso una ristrutturazione caotica rivolta a risolvere
il presente dimenticando che il percorso formativo per tutti
dovrebbe approdare almeno ad una meta che non pu essere
individuata nella mera occupazione.

A parer mio - Non c bisogno di personaggi in mobilit. C
bisogno darte e cultura e questi percorsi devono essere assistiti
e guidati da veri artisti capaci di creare dei modelli originali,
azzarderei unici a dispetto di tutti i tentativi di riproducibilit.

Linsegnante, il maestro, il mentore deve necessariamente offrire
un modello dispirazione che non pu contemplare sentimenti di
rivalsa, rancore e smarrimento sociale.

Cosa rimane tra le righe? Quale possibili soluzioni prevedere per
un mondo migliore? Perch non sia la missione, quella di
produrre una sonata o un concerto, ma lambizione di formare
uomini adatti a vivere insieme condividendo talenti e capacit
spendibili per una crescita comune.

La musica con tutta larte espressione necessaria di un popolo
che comunica inventando suoni e situazioni - va inquadrata e
immediatamente utilizzata per la forza che genera come se tale
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fosse quellenergia unica capace di muovere le emozioni
spendibili sempre in ogni professione.

Si pu sopravvivere con lArte? Non ho dubbi nello scrivere che
si DEVE sopravvivere con questa necessit e per farlo c
bisogno di unimpegno totale da parte di chi crede
nellevangelizzare un mondo solo apparentemente ostile.

La follia contagiosa rivela un senso darte palese che
nellanimo di ognuno - ogni passo fatto attraverso una
legislazione modificando corsi ed insegnamenti segnale di crisi
intesa come passaggio verso il progresso. Il tentativo di
adeguare riqualificando non nasconde un certo imbarazzo ed
una debolezza sfiancante nello stare al passo con i tempi
sempre troppo moderni per tutti, sempre troppo vaghi e bui.

Lo studio di una disciplina musicale dovrebbe rivelare capacit
straordinarie negli individui capaci di tradurre le idee in una
grammatica speciale. Un percorso formativo attraverso i classici,
esplorandone il linguaggio proprio come una seconda lingua - a
mezzo dello strumento si riesce ad essere pi veloci, diretti ed
infallibili - non esiste un fraintendimento sul sentiero artistico se
indirizzato ad una comune alfabetizzazione: un vero e proprio
imprinting culturale.

Non abbiamo dubbi sullefficacia delle parole mentre oggi ce ne
sono sullefficacia dei suoni che stranamente decifrano scritti e
permettono discorsi pi o meno trasparenti e coinvolgenti.

Ho sempre visto larte attraverso la matematica, la letteratura, la
geometria, larchitettura, leconomia, la biologia e la chimica -
lho colta come collante capace di armonizzare queste discipline
permettendo levoluzione di una specie intelligente.
Linsegnamento dobbligo a livello interdisciplinare rispettando
percorsi di studi, affiancando inclinazioni - rimane stretta e lisa la
giubba garibaldina indossata dagli eroi e consumata coi cannoni
alle armi del proprio io-artista.
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Il ruolo dellArtista di riferimento traballante e lo si riscontra
nella stirpe educata a raccogliere gli allori di una gloria spesso
inutile - I migliori musicisti sono allesterno del circuito,
potenzialmente fuori dalla portata degli insegnanti stessi
musicisti dimenticati, comuni e potenziali musici incapaci
discriversi in unistituto per fare musica perch chi preposto al
professionismo non gli riconosce laccesso o la nobile stirpe
dellartista consumato.

La musica deve entrare in quelle case dove non c il pianoforte!
Invece rimane in quelle dove c gi mungendo senza tregua in
nome di una cultura ormai sparita.

Non c pi un editoria, non c pi un giornalismo e tantomeno
una ricerca che possa essere chiamata tale.
Levento artistico percepito in solitudine, attraverso una sfida
personale tendenziosamente rivolta a soddisfare bisogni
strettamente personali in una educazione curiosa che soddisfa la
dimostrazione del principio di riproducibilit.

Lintegrazione del singolo pregiudicata. Larte rimane un
linguaggio per pochi che spesso fanno fatica ad esprimerla in
una babele chiassosa scimmiottando modelli e pretendendo
lattenzione e immeritato guadagno.

Cos quel cemento scivola via e lascia le matematiche sole, isole
lontane ed autosufficienti in uningranaggio perverso - rimangono
i discorsi, le fantasticherie su cosa facevano bene in passato
perch quel che stato stato bello ed rimasto - ma rimasto
a caro prezzo col sacrificio e con la sofferenza che oggi non si
disposti pi a tollerare e tanto vale cancellarla questa fatica con
la pretesa infantile di emularla tra fanatici.


Spesso penso a Chopin, a Mendelssohn, a Liszt.. a Bach -
Mozart e li vedo li appena ventenni a cambiare il mondo tra
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ambizione e volont di sopravvivere in paesi violenti e lottando
contro salute cagionevole e circostanze avverse.

Schumann a ventanni scriveva da solo unintera rivista -
redigendo articoli e diffondendo le proprie idee come se le
composizioni stesse non bastassero. Una ricerca che portava a
tradurre un ideale ma soprattutto una voglia di vita esemplare -
ebbene queste sono le vere Riforme, queste sono le Rivoluzioni
pagate al prezzo di una vita spesa allarte, ovvero allideale.

Per quanto difficili possano essere i nostri tempi, tali offrono
ancora opportunit - non possibile pensare allofferta migliore
se tale non generata da una domanda allettante e convinta - Il
conservatorio dovrebbe creare un ponte intelligente con
loccupazione (leggi pure industrie - ) tutelando il patrimonio
umano che approda allIstituzione - fornendo le chiavi accessorie
per una formazione lungimirante attraverso lefficacia del proprio
corpo docente mosso da ununico intento - crescere una societ
adulta capace di cooperare.

Quanto costa una sponsorizzazione ? Quanto costa una rivista ?
Quanto costa un piano di pubblicit ? Quanto costa vivere di
musica e darte in generale ? Come si vive dArte ?

Se avessimo poste queste domande al giovane Schumann sono
sicuro che avrebbe risposto senza indugio Chiederlo ad un
giovane diplomato o meglio laureato sarebbe come sfidare la
sorte a miglior risposte.

Saprirebbe un vaso di Pandora che nella migliore delle ipotesi
elencherebbe tutti i mali del mondo in capo a fazioni politiche e a
beghe di quartiere a giustificare uninsegnamento malposto degli
obiettivi. Con lamaro in bocca rimane lesempio di precariato
che educa speranze spesso lasciate al caso con il miraggio del
palcoscenico - inseguendo episodi e momenti felici.

Senza entusiasmo non si compie nulla di grande, scrive
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Schumann - ormai eletto nostro mentore, rincara - Sempre ho
cercato, in tutte le mie composizioni, di lumeggiare non soltanto
una forma musicale ma anche un'idea.

La riforma lho vissuta sperimentando un corso in conservatorio
che oggi non esiste pi, scomparso attraverso insegnamenti
immaginati ed ideati in unidea poco originale di totalitarismo
che ha visto in autonomia arruolare studenti di tutte le frange per
qualificarli di un non so ch come se ad attenderli ci fosse una
terra promessa.
Richiamati, ritassati e rieducati sempre dagli stessi formatori non
vedevano lora di riscattarsi e riappacificarsi col mondo intero
viziati e convinti di non essere opportunatamente qualificati.
Cos ambivano ad unidea di Universit che mirava alla
produzione di laureati senza professione quasi a contribuire ad
infoltire una schiera gi colma di disoccupati.
Come poteva mancare il plotone dei musicisti allesercito
davvocati, ingegneri e letterati in attesa di miglior lavoro ?

Oggi sento il bisogno di interpreti ed artisti veraci - capaci
dinventare soluzioni, capaci di pensare un futuro fresco e pulito
denso didee originali che fanno innamorare.
Non ho bisogno di unesercito di scrittori, tantomeno di unorda di
personale addestrato alle prestazioni artistiche l dove queste
non sono richieste - lascio questamara testimonianza e con la
solita speranza mi rivolgo agli operatori del settore o presunti in
modo da riflettere insieme per cercare un confronto che non sia
solo unesercizio di stile.

"Antico detto:
Qualunque sia let
la gioia ed il dolore sono mescolate:
Rimani fedele alla gioia
e sii pronto al dolore con coraggio
Florestano

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