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Un terrorista ucciso ad Agadez, il 24 maggio 2013
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 19
Con laiuto dei genitori, i miei
giovani amici in Brasile hanno
comprato un pezzo di terra
sulle montagne. Costruire una
casa lass ha un costo accetta-
bile. La terra selvaggia e non
mai stata coltivata. Alla fne
dellestate, quando in citt si
sofoca, quel pezzo di terra di-
venta un rifugio incantevole.
Lungo la strada che porta
alla propriet ci sono molte
baracche, piene di bambini in-
digeni vestiti di stracci. una
storia vecchia di secoli: una fa-
miglia arrivata centanni fa
dallEuropa ha comprato la
terra dagli eredi di qualche no-
bile portoghese che lha avuta
400 anni fa grazie ai suoi tito-
li. Gli abitanti originari della
terra, invece, sono ormai quasi
scomparsi (padre Vilson mi ha
raccontato che in Brasile sono
morti sei milioni di indigeni). I
superstiti non possono per-
mettersi una casa, fguriamoci
un pezzo di terra.
Questa settimana ho visita-
to un luogo a est di Gerusa-
lemme in cui 15 anni fa Israele
ha ricollocato forzatamente
150 famiglie beduine della tri-
b jahalin. Certo, la sopravvi-
venza dei beduini non in pe-
ricolo, ma le loro tradizioni e la
loro dignit s. Dopo essere
stati espulsi da Israele, i bedui-
ni sono stati costretti a trasfe-
rirsi molte volte. Una ricerca
dellong israeliana Bimkom e
dellOnu ha stabilito che il ri-
collocamento dei jahalin (vici-
no a una discarica e senza ser-
vizi adeguati n spazio per il
bestiame) stata un disastro.
A poche centinaia di metri
di distanza, le case e le strade
ordinate degli insediamenti di
Maale Adumim e Kedar ri-
splendono al sole. as
Da Ramallah Amira Hass
Lodissea dei beduini
Nel cinquantesimo anniversario
della nascita dellOrganizzazione
dellunit africana, che nel 2002
diventata lUnione africana, il
mensile New African fa un
resoconto dei progressi e delle sfde
del continente. NellAfrica sub-
sahariana si trovano sei tra i paesi che
negli ultimi dieci anni hanno fatto
registrare i tassi di crescita pi alti al mondo. Si prevede
che entro il 2050 il pil continentale passer da duemila
miliardi a 29mila miliardi di dollari. Con il 40 per cento
della popolazione sotto i 35 anni, lAfrica il continente pi
giovane al mondo e le nuove generazioni innescheranno
un aumento della domanda di beni e servizi. Nuove
opportunit emergeranno con lo sviluppo dellagricoltura
nel continente, in cui si trova il 60 per cento delle terre
coltivabili ancora non sfruttate al mondo. Lo sviluppo si
accompagna a un fermento nel campo delle scienze, delle
nuove tecnologie e dellarte. Non tutti i paesi africani,
per, tengono il passo. Ci sono ferite aperte, soprattutto
nelle ex colonie francofone, scrive il giornale. Il primo
passo migliorare le infrastrutture: strade, ferrovie, reti
elettriche e idriche, telecomunicazioni.
Africa
I primi cinquantanni
New African, Regno Unito
KENYA
Dalla parte
di Kenyatta
Il consiglio esecutivo dellUnio-
ne africana ha chiesto il 23 mag-
gio alla Corte penale internazio-
nale (Cpi) di far cadere le accuse
per crimini contro lumanit ri-
volte a Uhuru Kenyatta, il neoe-
letto presidente keniano, e il suo
vice William Ruto, in relazione
alle violenze postelettorali ke-
niane del 2007-2008, scrive
Jeune Afrique. I governi afri-
cani accusano la Cpi di concen-
trarsi solo sul loro continente.
IN BREVE
Guinea Equatoriale Il Partito
democratico della Guinea Equa-
toriale (Pdge), la formazione del
presidente Teodoro Obiang, ha
vinto le elezioni legislative del
26 maggio.
Rdc Il 23 maggio il segretario
generale delle Nazioni Unite
Ban Ki-moon ha efettuato una
visita a Goma, nel Nord Kivu,
dove sono in corso dei combatti-
menti tra lesercito e i ribelli
dellM23. Pi di 30mila persone
sono in fuga dalle violenze.
GUINEA
La capitale
in fermento
Il 29 maggio a Conakry si sono
svolti i funerali di undici perso-
ne uccise negli scontri (nella fo-
to), avvenuti dal 23 al 26 maggio,
tra polizia e manifestanti, scrive
Guine Conakry Info. Da me-
si, spiega Afrik, lopposizione
scende in piazza per chiedere
elezioni trasparenti. La goccia
che ha fatto traboccare il vaso
stato il decreto emesso dal pre-
sidente Alpha Cond che convo-
ca i guineani alle urne il 30 giu-
gno per le elezioni legislative. A
inizio maggio gli abitanti di Co-
nakry erano scesi in piazza con-
tro il governo per denunciare
linterruzione dei servizi di di-
stribuzione di acqua potabile ed
elettricit.
MALI
Verso
le elezioni
Il governo ha annunciato che il
primo turno delle presidenziali
sar il 28 luglio. Le autorit sa-
ranno costrette a una corsa con-
tro il tempo, sottolinea Mali
Actu, ma la Francia a fare
pressioni. I paesi amici del Mali
hanno promesso 3,2 miliardi di
euro per la ricostruzione ma i
fondi arriveranno solo dopo il
voto. Il Movimento nazionale di
liberazione dellAzawad, che
controlla Kidal, nel nord del Ma-
li, ha accettato lo svolgimento
delle elezioni, ma ha fatto sape-
re che non consentir alleserci-
to maliano di entrare in citt.
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Lultima protesta
Il 26 maggio il fronte degli oppositori al matrimonio per tutti ha
tenuto la sua ultima manifestazione di protesta contro la legge sulle
unioni gay. A Parigi hanno sflato 150mila persone (un milione se-
condo gli organizzatori). Violenti scontri tra i manifestanti di estre-
ma destra e la polizia sono scoppiati a fne giornata: 34 agenti sono
rimasti feriti e ducecento persone sono state arrestate, scrive Li-
bration. Il quotidiano sottolinea che, dopo aver cavalcato la prote-
sta, una parte della destra se ne dissociata. Intanto, il primo matri-
monio omosessuale stato celebrato a Montpellier il 29 maggio.
Parigi, 26 maggio 2013
Germania
Berlino non pericolosa come Parigi o
Londra, ma ofre sicuramente pi
insidie di molte altre citt tedesche,
scrive il settimanale Der Freitag, che
racconta il vitale e variegato
sottobosco criminale berlinese tra
spacciatori di droga, rock band e
rapinatori. Le sanguinose guerre per il
controllo del territorio scoppiate dopo
la caduta del Muro sono fnite da tempo: oggi i criminali di
Berlino tessono le loro trame senza dare troppo
nellocchio. Nella capitale tedesca, per esempio, entrano
cinque chili di cocaina al giorno, ma la polizia registra
scarsi successi: Nel 2010 a Berlino sono stati sequestrati
solo 21,3 chili di cocaina, mentre tra laprile del 2010 e il
marzo del 2011 i chili di cocaina sequestrati a Londra sono
stati 586. In periferia, inoltre, imperversano le guerre tra
bande di teppisti in motocicletta come gli Hells Angels
Berlin City e i Mc Mongols Berlin, spesso animate dai
giovani fgli di immigrati.
Der Freitag, Germania
Criminali a Berlino
Francia
Maria Alkhina
26 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Asia e Pacifco
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ioved 23 maggio il Nikkei 225,
lindice principale della borsa
di Tokyo, ha perso pi del 7 per
cento del suo valore, precipi-
tando da 15.942 (il valore pi alto mai toc-
cato in pi di cinque anni) a 14.483 punti. Si
trattato di un crollo improvviso, che per
assume un aspetto piuttosto particolare se
lo si osserva nel contesto degli ultimi cin-
que mesi, da quando cio il liberaldemo-
cratico Shinz Abe diventato primo mini-
stro del Giappone. Anche contando il crollo
di gioved, in questi mesi il Nikkei comun-
que aumentato quasi del 45 per cento, e f-
nora la sua ripresa stata uno dei pi grandi
successi della storia della fnanza.
Questo impeto straordinario stato
prodotto dalle riforme economiche realiz-
zate da Abe nel tentativo di risolvere i pro-
blemi che afiggono il paese da pi di quin-
dici anni. Questo periodo noto come il
decennio perduto del Giappone,
unespressione che trasmette il senso di di-
sperazione difuso tra la popolazione. Nel
paese sono state adottate quasi tutte le mi-
sure economiche convenzionali, eppure la
crescita rimasta limitata, superando solo
di rado il 2 per cento allanno nei periodi
migliori e attestandosi in media sul -0,7 per
cento allanno dallinizio della recessione.
Che si tratti di una causa o di un sinto-
mo dei problemi del Giappone resta una
questione aperta, ma lincapacit delle au-
torit monetarie del paese di combattere la
defazione (cio la diminuzione dei prezzi)
ha prodotto una comprensibile indignazio-
ne. Per questo Abe, che si candidato con
lesplicita promessa di risolvere defnitiva-
mente il problema, ha il mandato di appli-
care politiche economiche non convenzio-
nali come pochi altri prima di lui.
Dalla sua entrata in carica il primo mi-
nistro ha approvato un pacchetto di stimolo
da ottanta miliardi di euro e ha varato una
sorta di nazionalizzazione del patrimonio
industriale nazionale (con un piano per la
costruzione da parte dello stato di nuove
fabbriche da affittare ai produttori) allo
scopo di promuovere gli investimenti nel
paese. Inoltre Abe ha nominato governato-
re della Banca del Giappone lanticonfor-
mista Haruhiko Kuroda, che ha lanciato un
programma di rilassamento qualitativo e
quantitativo del valore di quasi 2.300 mi-
liardi di euro per riportare linfazione al
suo tasso ideale del 2 per cento entro i pros-
simi due anni. Ma forse la novit pi im-
portante che Akira Amari, il ministro del-
la politica economica e fscale, aveva an-
nunciato un obiettivo esplicito per la borsa:
Sar importante dar prova del nostro co-
raggio e fare in modo che il Nikkei tocchi la
soglia dei 13mila punti entro la fne dellan-
no fscale (il 31 marzo).
Alla fne il Nikkei ha mancato il bersa-
glio e ha raggiunto quota 13mila solo alla
fne della prima settimana di aprile. Ma an-
che in questo modo lascesa stata stupefa-
cente, del 17 per cento in meno di due mesi,
Il lato psicologico
delle riforme giapponesi
Il crollo improvviso dellindice
Nikkei ha sollevato dubbi
sulla strategia economica del
premier Shinz Abe.
Pericolosamente basata sulla
gestione delle aspettative
Alex Hern, The Guardian, Regno Unito
e questo risultato cruciale per il successo
della politica di Abe, ormai nota come abe-
nomics e tutta incentrata sulla gestione del-
le aspettative.
Circolo vizioso
Se la popolazione non si aspetta uninfa-
zione, le aziende non aumentano i prezzi, i
lavoratori non trattano per ottenere un au-
mento salariale e si pu star certi che lin-
fazione non si innescher. un circolo vi-
zioso e serve un intervento esterno per dare
nuovo impulso alleconomia: a questo sco-
po potrebbero bastare i discorsi sul rilassa-
mento illimitato e sullimpegno a fare
qualunque cosa per mettere fne alla de-
fazione. Ma, in sostanza, si tratta di un gio-
co psicologico dalla posta molto alta. E cos
si ritorna al crollo dellindice Nikkei, per-
ch il problema dei giochi psicologici che
se allimprovviso tutti si accorgono che
un gioco lefetto pu annullarsi. Sar di
questo che gli operatori di borsa, sempre
attenti alle possibili aperture del mercato,
si saranno preoccupati gioved sera: si
trattato di uninterferenza, di un fnto ri-
basso nellambito di un aumento ininter-
rotto? Oppure il Giappone sta perdendo la
speranza? fp
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AUSTRALIA
Nel mirino
di Pechino
Il 28 maggio lemittente tv au-
straliana Abc ha rivelato che i
sistemi informatici di diverse
istituzioni e aziende del paese
sono stati colpiti da un attacco
partito dalla Cina. Secondo il
ministro degli esteri Bob Carr,
gli hacker hanno rubato i piani
di costruzione del nuovo quar-
tier generale dei servizi segreti
di Canberra e alcuni progetti di
sistemi di sicurezza e comuni-
cazione. Carr ha spiegato che la
notizia non condizioner i rap-
porti con Pechino. Nel servizio,
Abc spiega che sulla questione
c un silenzio assordante: Le
aziende non parlano per timore
di spaventare clienti e azionisti,
mentre i governi vogliono evi-
tare di dover rispondere a do-
mande scomode. Il governo
cinese ha negato ogni accusa.
IN BREVE
India Il 25 maggio 24 persone
sono morte in unimboscata dei
ribelli maoisti nello stato del
Chhattisgarh. Tra le vittime ci
sono alcuni deputati locali del
partito del Congress.
Afghanistan Sette persone, tra
cui quattro taliban, sono morte
il 24 maggio in una serie di at-
tacchi a Kabul. Una funzionaria
italiana dellOrganizzazione in-
ternazionale per le migrazioni
(Oim), Barbara De Anna, ri-
masta ferita.
Filippine Il 27 maggio sette sol-
dati sono stati uccisi dai ribelli
comunisti vicino ad Allacapan,
nel nord del paese. A
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Philip Hammond
Kaesong, 23 aprile 2013
Visti dagli altri
28 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
stata una cerimonia nuziale
tradizionale in quasi tutti i sen-
si: musica romantica, promes-
se, fedi scintillanti e un appas-
sionato primo bacio. Il tutto
accolto da entrambe le fami-
glie con applausi e lacrime.
Dal punto di vista giuridico, per, il ma-
trimonio celebrato la settimana scorsa tra
Massimiliano Benedetto e Giuseppe Ilaria
stato puramente simbolico e tuttaltro che
consueto, visto che in Italia le coppie omo-
sessuali non sono riconosciute dalla legge.
una celebrazione fuori dalle regole, ha
infatti dichiarato Imma Battaglia, leader in
Italia del movimento Lgbt (Lesbiche, gay,
bisessuali e transgender), ofciando la ceri-
monia in un albergo di lusso della capitale.
Gli omosessuali sono accusati di essere un
pericolo per la famiglia. E invece oggi Mas-
similiano e Giuseppe stanno semplicemen-
te realizzando un desiderio che raforza il
concetto di famiglia.
Ma la loro stata anche una presa di po-
sizione politica. Il movimento per il ricono-
scimento giuridico dei matrimoni tra per-
sone dello stesso sesso sta facendo passi
avanti in tutto il mondo. Questo genere di
unioni legale in almeno tredici paesi e in
alcuni stati statunitensi. In aprile i matri-
moni tra persone dello stesso sesso sono
stati legalizzati in Nuova Zelanda e in Uru-
guay. Per quanto riguarda lEuropa, nel Re-
gno Unito il riconoscimento legale delle
coppie dello stesso sesso previsto per
questestate, e in Germania si attende il vo-
to del Bundestag per fare altrettanto. In
Francia il primo matrimonio omosessuale
legale stato celebrato il 29 maggio, anche
se il 26 maggio a Parigi almeno 150mila per-
sone hanno manifestato contro i matrimoni
gay. LItalia, invece, tra i pochi paesi
dellEuropa occidentale dove le unioni tra
persone dello stesso sesso non sono ricono-
sciute. Sono anni che varie proposte di leg-
ge per la legalizzazione delle unioni gay si
arenano in parlamento, vittime dellindife-
renza del centrosinistra e dellostilit del
centrodestra. Negli ultimi quindici anni so-
no molte le citt italiane, compresa Milano
nel 2012, che hanno istituito un registro ci-
vile delle unioni tra persone dello stesso
sesso, ma i pochi diritti stabiliti dal registro
valgono solo per la singola citt. E tra queste
citt non c Roma.
Con le nostre famiglie
Non vorrei sembrare retorica, ma noi ado-
riamo i nostri ragazzi, e da italiana provo un
po di vergogna, dice la madre di Massimi-
liano, Marinella Benedetto, che lha accom-
pagnato allaltare. I tempi sono maturi per
una svolta: basta spingere ancora un po. I
due sposi di Roma fanno notizia da settima-
ne. Un nostro amico, venuto da New York
per partecipare alla cerimonia, ci ha detto
che non capiva quale fosse il problema. Gli
ho spiegato che siamo in Italia, racconta
Massimiliano Benedetto a proposito del
gran clamore attorno allevento. In tanti ci
hanno chiesto: Ma perch non vi siete spo-
sati allestero?, ha detto Giuseppe Ilaria in
unintervista rilasciata nellappartamento
che gli sposi dividono con i loro due cani.
Ma per noi era importante che la cerimo-
nia si svolgesse a Roma, perch le nostre
famiglie potessero partecipare: altrimenti
tutto questo non avrebbe avuto senso.
Gli sposi
senza legge
Elisabetta Povoledo, The New York Times, Stati Uniti
Giuseppe e Massimiliano
hanno celebrato il loro
matrimonio in un albergo di
Roma. Ma in Italia non c una
legge sulle unioni omosessuali
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Trezzano sul Naviglio, Milano. Gli stabilimenti della Mafow, 16 maggio 2013
Le opinioni
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immagine importante. Questa pri-
mavera, lagenzia brasiliana Star mo-
dels ha lanciato una campagna per
mostrare alle ragazze quanto orribile
lanoressia. Dopo la morte di due fa-
mose modelle sudamericane per ano-
ressia, si potrebbe considerare questiniziativa un mo-
do per ripulire il proprio marchio e farsi un po di pubbli-
cit. Troppo cinico? Non direi: di recente si perfno
scoperto che alcune agenzie reclutavano le modelle in
una clinica svedese per disordini alimentari.
Intanto la nuova campagna pubblicitaria della Dove
usa ritratti basati sulle descrizioni degli altri per dimo-
strare alle donne che si sottovalutano. La Dove appar-
tiene allUnilever, una societ miliarda-
ria che non si fa scrupoli nellusare in
modo sessista e fascista il corpo in altre
pubblicit. Fabbrica anche una linea di
prodotti per dimagrire rapidamente e
vende una sorta di candeggina alle don-
ne di colore per diventare pi bianche
bruciandosi la pelle. Le industrie della
moda, della bellezza e dei cosmetici non
hanno interesse a migliorare limmagine
delle donne. Giocare sulle loro insicurez-
ze per vendere prodotti un vecchio truc-
co, ma nella pubblicit c una nuova
tendenza pi cinica che da un lato propone stereotipi
irraggiungibili e dallaltro ofre rimedi tranquillizzanti.
Noi non siamo come tutti gli altri, sussurrano questi
spot. Pensiamo che tu sia carina cos come sei. Ora
compra la nostra crema e sorridi. Il messaggio comun-
que che per essere felici le donne devono sentirsi bel-
le, e ovviamente essere belle aiuta.
Parliamoci chiaro: noi donne non sofriamo di di-
sordini alimentari, non ci facciamo del male da sole e
non abbiamo problemi con la nostra immagine perch
siamo stupide. La bellezza e luso fascista del corpo non
sono solo nella nostra testa, infuiscono sulla nostra vi-
ta, a qualsiasi et, qualunque sia il nostro aspetto, e non
solo quando apriamo una rivista patinata. La nostra so-
ciet ama parlare di bellezza e di peso corporeo. Quello
a cui non si accenna mai limportanza che si attribui-
sce allaspetto fsico per tenere le donne di tutte le et e
di tutte le classi sociali al loro posto. Per un uomo met-
tersi un vestito decente e farsi la barba basta per dar
prova di essersi impegnato. Le donne invece devono
sofrire e perdere tempo e denaro per tagliarsi, decolo-
rarsi e tingersi i capelli, depilarsi, strapparsi le sopracci-
glia, morire di fame, andare in palestra e scegliere vesti-
ti che trasmettono il messaggio giusto senza farle sem-
brare manichini da vetrina. I disturbi alimentari come
lanoressia e la bulimia non sono solo malattie mentali
gravi ma sono lultima battaglia di una guerra che le
donne e le ragazze combattono per quasi tutta la vita.
Le industrie della moda, delle diete e della bellezza in-
gigantiscono pregiudizi sociali gi esistenti istigando le
donne a morire di fame, a sprecare tempo, energie e
soldi nel disperato tentativo di somigliare a uno stereo-
tipo di bellezza che ogni anno diventa pi angusto.
Alcuni studi hanno dimostrato che, a tutti i livelli, le
donne che pesano di meno sono pagate di pi per lo
stesso lavoro e hanno maggiori probabilit di fare car-
riera. In politica, negli afari e nelle arti, gli uomini al
potere sono liberi di ingrassare e di essere sciatti ma, se
mirano a un posto di prestigio, le donne sono giudicate
per il loro aspetto, e di solito o siamo trop-
po brutte o troppo carine per avere qual-
cosa da dire. La bellezza sempre stata
una questione di classe, soldi, potere e
privilegi. Alle ragazze viene insegnato
che essere magre e carine lunico modo
sicuro per fare strada nella vita, anche se
evidentemente non cos.
difficile sentirsi a proprio agio in
questa cultura tossica della bellezza. Fin-
ch grassa sar la cosa peggiore che si
potr dire di una donna, chiunque di noi
avr il coraggio di dire la verit su quello
che sta succedendo sar defnita grassa, che lo sia o me-
no. Il concetto di grasso soggettivo e sociale, ed
lofesa che viene pi spesso rivolta a una donna che
cerchi di farsi valere, fsicamente o politicamente. An-
che la ragazza pi magra e pi bella sar defnita brutti-
na se quello che esce dalla sua bocca minaccia i privile-
gi maschili, ecco perch tutte le femministe sono eti-
chettate come brutte e grasse. Questa cultura prefe-
risce sempre le donne che occupano meno spazio pos-
sibile.
Pi che combattere per il diritto di ogni donna a sen-
tirsi bella, mi piacerebbe veder tornare un femminismo
che dice alle donne e alle ragazze che va bene anche
non essere carine e beneducate. Che forse le donne in-
signifcanti, grasse, vecchie, diversamente abili o che se
ne infschiano del proprio aspetto perch sono troppo
impegnate a salvare il mondo o a sistemare il cassetto
dei calzini hanno diritto a occupare lo stesso spazio di
chiunque altro. Penso che, se vogliamo prenderci cura
della prossima generazione di ragazze, dovremmo ras-
sicurarle dicendogli che il carattere pi importante
della bellezza e lo sar sempre e che, anche se non sono
snelle e graziose, sono comunque degne di rispetto.
Tutti gli uomini hanno questo diritto e sarebbe ora che
cominciassimo a rivendicarlo anche noi. bt
La bellezza
non conta
Laurie Penny
LAURIE PENNY
una giornalista
britannica.
columnist del
settimanale New
Statesman e
collabora con il
Guardian.
Pi che combattere
per il diritto di ogni
donna a sentirsi
bella, mi piacerebbe
veder tornare un
femminismo che
dice alle donne e alle
ragazze che va bene
anche non essere
carine e beneducate
Le opinioni
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e cose vanno male, dicono in molti, con-
siderando i licenziamenti e il peggiora-
mento delle condizioni di lavoro. Il gior-
nalismo per non mai stato cos impor-
tante. In una societ dove il potere poco
trasparente e i cittadini hanno perso f-
ducia nelle istituzioni, laccesso alle informazioni e a
una rigorosa interpretazione dei fatti una condizione
fondamentale per poter assumere il controllo delle no-
stre vite. Se con giornalismo intendiamo la ricerca,
lanalisi e la distribuzione delle informazioni, non pos-
siamo parlare di crisi del giornalismo, ma
di una sua trasformazione. A essere in
crisi il modello dimpresa dei mezzi di
comunicazione, ormai obsoleto. Soprat-
tutto quello della carta stampata, che
non sa come afrontare la concorrenza di
internet, se non facendo pagare laccesso
ai contenuti online, un metodo che non
funziona perch spinge migliaia di lettori
verso altri canali dinformazione. Oggi
quasi tutti i giornali sono insostenibili da
un punto di vista fnanziario e sopravvi-
vono grazie a sussidi pubblici o allaiuto
di grandi gruppi che li usano come piattaforma di lan-
cio per strategie multimediali di business. La tv regge
meglio, anche se in fase di transizione, in attesa che
scompaia la generazione che ha passato una vita a guar-
darla.
vero, restano alcuni canali pagati soprattutto dai
contribuenti, come la Bbc. Per questo la difesa della tv
pubblica diventa fondamentale per la democrazia
dellinformazione. Lo sviluppo di internet sulle piatta-
forme mobili obbliga la tv ad adattarsi, da un punto di
vista tecnologico e imprenditoriale, allera dellautoco-
municazione di massa che ha ormai sostituito la comu-
nicazione di massa, il feudo della tv generalista. La
principale fonte di guadagno della tv la pubblicit, che
sta investendo sempre di pi su internet, dove riesce a
raggiungere un maggior numero di persone a minor
costo. La pubblicit ha faticato ad adattarsi a un mezzo
di comunicazione interattivo, ma le nuove strategie
stanno funzionando e rendendo la rete redditizia.
Il giornalismo, per, ben pi della somma dellin-
dustria dei mezzi di comunicazione. Il giornalismo un
bene comune e deve essere considerato come tale.
quello che consente alla societ di essere una societ
che comunica e non solo un insieme di individui poten-
zialmente autistici. In questo senso, il giornalismo oggi
pi vivo che mai. In rete, linformazione prodotta,
interpretata e distribuita su vastissima scala e in diversi
formati. Il citizen journalism che permette a ciascuno di
creare un suo canale (un blog o una semplice presenza
in rete) non minaccia, ma integra il giornalismo profes-
sionale. A patto che, come fanno la Bbc o il Guardian,
questa valanga di informazioni sia organizzata, fltrata
e interpretata con professionalit. Anche perch, visto
che nellera di internet impossibile nascondere le in-
formazioni, la censura interna dei mezzi di comunica-
zione molto pi difcile, e lindipendenza del profes-
sionista ne esce raforzata.
In un recente studio in collaborazione con Bregtje
van der Haak, ex direttrice della tv pubblica olandese,
e con il premio Pulitzer Michael Parks,
abbiamo scritto come i giornalisti oggi
abbiano bisogno della collaborazione di
specialisti e di accedere alle pi varie
fonti di informazione che nascono co-
stantemente su internet e sui database
digitali. Cos nato un giornalismo in re-
te, in cui tutta la rete a produrre e a di-
stribuire le informazioni, anche grazie
alla collaborazione di diversi specialisti,
e per il quale verifcare linformazione
diventa fondamentale. Questa evoluzio-
ne non sminuisce la professione del gior-
nalista, anzi: qualcuno deve riunire e interpretare tutte
le informazioni in tempo reale. Questo qualcuno un
professionista in grado di farlo con indipendenza di
giudizio, che non equivale alla neutralit, ma al rigore e
alla trasparenza sulla prospettiva da cui data uninfor-
mazione. Al giornalismo professionale, in un mondo
travolto dalle informazioni, restano la credibilit e la
qualit dellanalisi. Solo se il giornalismo non risponde-
r a questi due criteri potremo parlare di una sua crisi.
Oggi siamo ormai in grado di rendere automatico il
lavoro di routine del giornalista, quello che consiste nel
raccogliere le informazioni, organizzarle, scriverle e
difonderle. Lesperto di intelligenza artifciale Kris
Hammond, a Chicago, ha creato unimpresa, Narrative
Science, in cui dei robot possono scrivere articoli senza
lintervento umano, soprattutto sulla fnanza o lo sport.
Ci mancava solo questo, potremmo dire. Io per non
sono daccordo. Se la routine pu essere automatizzata
e le informazioni arrivano da canali diversi, diventano
fondamentali la qualit dellanalisi e la garanzia di pro-
fessionalit. Per questo licenziando i giornalisti le
aziende uccidono la gallina dalle uova doro. Se i mezzi
di comunicazione non sapranno dare alla gente ci che
non in grado di fare da sola, le informazioni saranno
semplicemente autogestite in modo collaborativo dai
cittadini. Il giornalismo non morto, sta rinascendo. A
meno che non lo uccidano i grandi gruppi di comunica-
zione. fr
Il giornalismo
rinasce
Manuel Castells
MANUEL
CASTELLS
un sociologo
spagnolo che insegna
allUniversity of
Southern California.
Il suo ultimo libro
pubblicato in Italia
Reti di indignazione e
speranza (Universit
Bocconi editore
2012).
Se per giornalismo
intendiamo il saper
trovare, analizzare e
distribuire delle
informazioni, non
possiamo parlare
oggi di crisi del
giornalismo, ma di
una sua
trasformazione
36 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Il grande gioco
In copertina
N
essuno cammina per le
strade di Doha. Sui suoi
larghi viali circola un tri-
pudio di automobili, tra
cui una Rolls-Royce co-
lor salmone che ho visto
passare varie volte. Gli unici che si vedono
per strada sono gli operai edili che, con la
testa coperta da un pezzo di stofa, costrui-
scono strade e palazzi sotto il sole cocente.
Le passeggiate si fanno nei centri commer-
ciali, come il City Center, dove i turisti co-
me me possono incontrare le normali fami-
glie qatariote. Gli uomini vestiti di bianco,
le donne di nero, i bambini con abiti frmati
una lenta passeggiata tra i negozi dei mar-
chi pi prestigiosi. Mentre mi sofermo a
guardare le persone che pattinano sul
ghiaccio nella hall del centro commerciale,
un uomo mi sorride. Gli chiedo perch nes-
suno cammina per strada. Il suo sorriso di-
venta ironico: Che bisogno c di cammi-
nare se puoi guidare?.
Gli abitanti del Qatar possono permet-
tersi di guidare. Il reddito pro capite sti-
mato in 103mila dollari e, se si aggiungono
tutti i vantaggi riservati alle circa 250mila
persone con la cittadinanza qatariota, sale
a 400mila dollari. Spiccioli, se si considera
che il valore delle riserve di gas naturale del
Qatar aumenta man mano che il mondo
dellindustria cerca di passare ai carburanti
alternativi. I proventi del gas naturale am-
montano a trenta miliardi di dollari allanno
e il tasso di crescita del Qatar si attesta in-
torno al 20 per cento. A diferenza di Dubai,
il modernismo desertico di Doha si basa pi
sui gasdotti che sulla speculazione edilizia.
Tra il Museo di arte islamica (progettato
dallarchitetto sinoamericano Ieoh Ming
Pei) e lhotel Four seasons, il vecchio lungo-
mare tiene a distanza i palazzi in vetro e ac-
ciaio. Ma, poco lontano, le futuristiche torri
dellazienda QatarGas dominano lo skyline
di Omar al Mukhtar street (ribattezzata nel
2011 in onore delleroe libico per il ruolo che
il Qatar ha avuto nella rivolta in Libia). Que-
sta una civilt costruita sul gas.
Le rendite del gas hanno permesso
allemiro Hamad bin Khalifa al Thani di
comprare, nel marzo del 2013, sei isole gre-
che per 8,5 milioni di euro. I venditori le pro-
ponevano come il luogo ideale per aprire un
resort di lusso. Lemiro, invece, con le sue
tre mogli e i suoi 24 fgli (con relative fami-
glie e domestici) vuole usarle come luogo di
villeggiatura privato. I claustrofobici codici
sociali del golfo Persico spingono i reali a
cercare il divertimento altrove (a Monaco o
a Londra). Nessuno pu biasimarli se vo-
gliono rilassarsi. Tuttavia sarebbe meglio
se potessero permetterselo non solo tutti i
cittadini dellemirato ma, soprattutto, an-
che quelli che lavorano per loro.
I qatarioti ricorrono a vari tipi di lavoro a
contratto per avere la loro vita agiata. A pro-
teggerli ci sono i diecimila soldati statuni-
tensi di stanza nella base aerea Al Udeid, la
pi grande struttura degli Stati Uniti nella
regione. A meno che non si voglia guidare
per unora nel deserto, questi soldati riman-
gono invisibili mentre garantiscono al Qa-
Vijay Prashad, Frontline, India
Foto di Isabelle Eshraghi
Dal calcio spagnolo alle armi per i ribelli siriani,
il Qatar investe in tutto il mondo le enormi quantit
di denaro che derivano dalle riserve di gas naturale
e dallo sfruttamento della manodopera a basso
prezzo dei lavoratori migranti. Ma fn dove vuole
spingersi lemirato?
tar una difesa permanente pi efcace delle
Forze scudo della penisola (le truppe del
Consiglio di cooperazione del golfo) o dello
stesso esercito del Qatar, formato di recen-
te. LIran dista soltanto 480 chilometri.
Quando ero a Doha ho noleggiato uno
degli onnipresenti taxi blu e ho chiesto
V
U
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H
O
T
O
M
A
S
I
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 37
gioco del Qatar
allautista di percorrere la strada che porta
verso la base statunitense. Ma non ci siamo
allontanati molto. Il tassista ha deciso di
portarmi allOmani suq, vicino al mercato
allingrosso. Il mio tassista era del Bangla-
desh (altri vengono dallEgitto, dallIndia e
dalle Filippine). Mentre ci allontanavamo
dalle strade pi battute di Doha, mi ha rac-
contato la sua storia, che somiglia a quella
di tanti altri. A Dhaka aveva frmato un con-
tratto in cambio di un certo salario, ma al
suo arrivo in Qatar ha scoperto che non era
pi valido. Cos ha dovuto frmarne un altro
per met della paga e ha dovuto consegnare
i suoi documenti al capo (la prima moglie
dellemiro). Gli ho chiesto di parlarmi degli
altri lavoratori, muratori e domestici. Mi ha
confermato quello che avevo gi sentito da
un autista egiziano, e da un autista e un ope-
raio indiani: le procedure del reclutamento
allestero sono sempre le stesse. Non vedo
Doha, novembre 2012
In copertina
lora che il mio contratto fnisca, mi ha con-
fessato. Cerca di risparmiare tutto quello
che guadagna, destina una cifra modesta
alle spese quotidiane e un po di soldi li
manda alla famiglia per le necessit pi
strette usando i servizi di trasferimento del-
le rimesse che applicano tassi da usurai. Il
resto fnisce in un deposito bancario di cui si
preoccupa moltissimo: Che tipo di impre-
sa dovrei avviare? Un negozio o un servizio
di taxi?.
Lavoratori in trappola
Secondo Human rights watch (Hrw), in Qa-
tar pi di un milione di lavoratori migranti
intrappolato nel sistema della kafala (spon-
sorizzazione). Nel Rapporto di Hrw del 2013
si legge che la kafala vincola la residenza
legale di un lavoratore migrante al suo dato-
re di lavoro o sponsor. Gli stranieri non
possono cambiare lavoro senza il consenso
del loro garante, se non in casi eccezionali e
con il permesso del ministero dellinterno.
Se un lavoratore lascia il suo sponsor, per
esempio se subisce abusi, questultimo pu
denunciarlo per diserzione, condannan-
dolo al carcere o alla deportazione. Per
uscire dal Qatar, i migranti devono ottenere
un visto duscita dal loro sponsor ma, come
denunciano alcuni lavoratori, a volte gli vie-
ne negato. A quel punto i migranti non han-
no modo di sporgere denuncia o ottenere
giustizia. Inoltre, le leggi sul lavoro non si
applicano ai collaboratori domestici, in
gran parte donne, a cui sono negati diritti di
base come il limite allorario di lavoro e il
giorno libero settimanale.
Con il taxi siamo passati vicino Barwa al
Baraha, unimponente citt in costruzione
che dovrebbe ospitare i lavoratori di Doha.
Il mio tassista non prevede di trasferirsi l in
tempi brevi. Non chiaro a quali lavoratori
lo stato conceder il permesso di residenza.
Come molte altre cose in Qatar, la difcile
condizione di vita degli immigrati eviden-
te e viene sfruttata a proprio favore nella
sorprendente strategia di promozione
dellemirato. Lastuta Sheikha Mozah bint
Nasser al Missned, seconda moglie
dellemiro e principale ideatrice del mar-
chio Qatar, ha creato la Qatar foundation
on combating human trafcking e nel 2002
lemiro ha inaugurato la commissione na-
zionale per i diritti umani. Con una sempli-
ce frma il sovrano potrebbe mettere fuori
legge il sistema della kafala, ma sarebbe
troppo faticoso. Meglio mantenere intatte
le condizioni che permettono ai qatarioti di
condurre una vita lussuosa e creare piutto-
sto delle docili organizzazioni non governa-
tive, che si limitino a lanciare rimproveri nel
caso di un incidente troppo grave e a con-
vincere gli hotel a organizzare serate di gala
a favore dei migranti cio per gli stessi ca-
merieri e addetti alle pulizie che lavorano in
quegli eventi.
La tv Al Jazeera naturalmente una par-
te importante del marchio Qatar. E non so-
no solo i suoi detrattori a denunciare il con-
trollo delle autorit qatariote sullemitten-
te. Alcuni giornalisti che ci lavorano parlano
di episodi di censura. Non si potevano criti-
care i ribelli libici n ora quelli siriani, e non
si pu parlare delle condizioni dei lavorato-
ri migranti. Nel settembre del 2011 il rispet-
tato direttore di Al Jazeera, Wadah Khanfar,
si dimesso dopo aver contribuito a costrui-
re la reputazione del canale. Khanfar era
stato lartefce del posizionamento del ca-
nale a favore della nuova leadership libica
e, in particolare, dellex primo ministro del
governo di transizione Mahmud Jibril. Il
palazzo tuttavia voleva assumere il pieno
controllo del canale e Khanfar stato sosti-
tuito con Ahmed bin Jassim al Thani, un ex
dirigente della QatarGas senza esperienza
giornalistica.
Mentre mi trovavo a Doha, il primo mi-
nistro (dal 2007) e ministro degli esteri (dal
1992) Hamad bin Jassim al Thani ha detto
di essere deluso dalla reticenza occidentale
ad adottare il modello dellintervento libico
in Siria. Lui vuole armare i ribelli. Per que-
sto il Qatar ha espulso il personale diploma-
tico siriano e allacciato pieni rapporti con
lopposizione. Nel quartiere di Qutaifya,
non lontano dallambasciata libica, sorge la
nuova ambasciata siriana. Allingresso non
ci sono controlli di sicurezza. Entro senza
problemi e chiedo di vedere Nizar al Hara-
ki, lambasciatore per la Coalizione nazio-
nale siriana delle forze rivoluzionarie e di
opposizione, o un suo portavoce. Luomo
alla reception, Mohammed, mi passa una
fotocopia con un numero di telefono e un
indirizzo email, e mi chiede di telefonare a
Omar Adlabi, un poeta, che si fatto una
buona reputazione quando stava a Beirut.
I ribelli siriani non si preoccupano della
contraddizione di ricevere sostegno da un
regime autoritario (che alla fne del 2012 ha
mandato in carcere il poeta Mohammad
ibn al Dheeb al Ajami per aver criticato
lemiro). Vogliono la loro rivoluzione, a pre-
scindere da dove provengano gli aiuti. Na-
turalmente il Qatar ha i suoi interessi. Ha
fnanziato i Fratelli musulmani in tutto il
Nordafrica e in Siria. La Fratellanza il vei-
colo preferito dellemirato e per i Fratelli
musulmani lunica esigenza democratica
poter svolgere un ruolo politico nei paesi
38 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Da sapere Gli investimenti qatarioti nel mondo
Madagascar
Terre coltivabili
Australia
Terre coltivabili,
Allevamenti
Kenya
Terre coltivabili
Cambogia
Terre coltivabili
Ucraina
Terre coltivabili
Turchia
Infrastrutture
portuali
Cina
Terre coltivabili,
Comunicazioni,
Finanza,
Russia
Miniere
Singapore
Alberghi
Sudan
Terre coltivabili
Egitto*
QATAR
*Il Qatar sostiene
economicamente i governi
rivoluzionari di Egitto
e Tunisia
Tunisia*
Sudafrica
Terre coltivabili
Brasile
Zucchero,
Terre coltivabili
Francia
Sport, lusso, alberghi,
immobiliare, energia
Germania
Automobili
Grecia
Energia, fnanza
Italia
Lusso, alberghi
Paesi Bassi
Energia
Portogallo
Energia
Regno Unito
Immobiliare,
lusso, fnanza,
grandi magazzini
Spagna
Energia, sport,
immobiliare
Svezia
Immobiliare
Svizzera
Alberghi, energia,
fnanza, sport
Argentina
Terre coltivabili
Algeria
Fertilizzanti
Leconomia del Qatar ancora strettamente dipendente dal gas naturale, di cui il paese
detiene le maggiori riserve a livello mondiale dopo Russia e Iran (dati Opec 2012). Per
diversifcare le sue attivit Doha ha creato nel 2005 la Qatar investment authority, un fondo
di investimento da 115 miliardi di dollari che ha interessi in tutto il mondo.
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Da sapere
Popolazione
totale
1,7
milioni
Cittadini
225mila
Fonte:
Human rights watch
Il Qatar ha 1,7 milioni di abitanti, tra cui 1,2
milioni di lavoratori migranti e migliaia di
apolidi. Per ottenere la cittadinanza bisogna
aver risieduto nel paese per 25 anni.
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 39
dove sono presenti. Il Qatar ha cercato di
essere un mediatore neutrale in una lunga
serie di confitti regionali (Yemen, Darfur,
Palestina), ma dopo la guerra in Libia ha
cominciato a presentarsi come parte di un
nuovo ordine regionale. Oggi Doha diven-
tata una stazione di posta per ribelli, un po
come la Londra dellottocento, quando Karl
Marx e la sua banda di canaglie europee
si trasferirono nella capitale imperiale, do-
ve furono lasciati in pace a patto di non in-
tralciare la monarchia e la politica estera
britannica.
Khaled Meshal, il leader dellorganizza-
zione islamica palestinese Hamas, ha la-
sciato il suo bunker fortifcato a Damasco
per una villa immersa nel verde alla perife-
ria di Doha. Perfno i taliban hanno rappre-
sentanti in citt, anche se non possono farlo
sapere (in un negozio afgano mi hanno rac-
contato che i taliban vorrebbero vedere
scritto sulla loro targa Repubblica islamica
dellAfghanistan, cosa che il Qatar, dietro
pressione degli Stati Uniti, non pu conce-
dere). Hamas si destreggia con astuzia tra la
Siria (di cui critica il regime) e lIran (che
tra i suoi principali sostenitori), un equili-
brismo che non riuscito n a Hezbollah n
al Qatar. Lemiro non pu permettersi di es-
sere troppo aggressivo con lIran, non solo
per la sua vicinanza, ma anche perch i due
pae si condividono uno dei pi vasti giaci-
menti di gas naturale del mondo. Un diplo-
matico qatariota mi ha detto che non tutti i
suoi colleghi sono soddisfatti della linea
adottata sulla questione siriana. Nuoce ai
siriani, ma anche ai rapporti tra il Qatar e
lIran.
Secondo il giornalista Paul McGeough,
autore del libro Kill Khalid, Meshal si allena
tutti i giorni nella palestra della villa di Ha-
mas, vestito con una tuta blu dellAdidas e
scarpe abbinate. Meshal marcia a passo
svelto sul tapis-roulant mentre discute del-
la mancata svolta nei rapporti con Israele.
Sono abituato a camminare perch sono
un contadino di Silwad, ha rivelato a Mc-
Geough, parlando del villaggio in Cisgior-
dania da cui la sua famiglia fu scacciata nel
1967. Come la maggior parte dei qatarioti, il
leader palestinese passeggia al chiuso.
Allesterno ci vanno solo i lavoratori mi-
granti, persone le cui vite vengono facil-
mente sacrifcate in incidenti sul lavoro o in
guerre spietate. gim
Mano tesa
ai ribelli siriani
Roula Khalaf e Abigail Fielding-Smith, Financial Times,
Regno Unito
Doha gioca un ruolo
importante in Siria, dove
fnanzia lopposizione politica
e alcune milizie. Uninchiesta
del Financial Times
A
breve distanza dai grat-
tacieli della baia occi-
dentale di Doha sorge
una villa moderna su cui
sventola la bandiera a tre
stelle della rivoluzione
siriana. la nuova ambasciata della Siria in
Qatar e non rappresenta il regime di Bashar
al Assad, ma i suoi oppositori. una sede
diplomatica unica nel suo genere ed stata
inaugurata due mesi fa da un ministro qata-
riota dopo una serrata azione di lobby con
cui Doha ha convinto i paesi della Lega ara-
ba a cedere il seggio siriano allopposizione.
I diplomatici che ci lavorano non hanno un
governo o un apparato burocratico al quale
fare riferimento per ofrire dei servizi ai si-
riani allestero. Non possono nemmeno
rinnovare un passaporto. Forse tra poco,
mugugna un giovane diplomatico fducio-
so. Ma il Qatar non un paese che si lasci
ostacolare da futili dettagli.
Linaugurazione dellambasciata un
gesto teatrale con cui il piccolo e ricchissi-
mo emirato esprime la sua posizione nella
crisi siriana. Nessun paese pu vantare pi
credito del Qatar nel sostenere i ribelli si-
riani. Che si tratti di inviare armi o denaro,
di mettere in atto pressioni o manovre di-
plomatiche, Doha sempre stata in prima
fla, riversando prontamente la sua ricchez-
za negli sforzi per far cadere Assad. Tutta-
via, mentre la rivolta pi sanguinosa del
mondo arabo prosegue per il suo terzo an-
no, il Qatar si trova invischiato in un confit-
to complesso e frammentato. La sua capa-
cit di infuenzarne il risultato sembra pi
ridotta e il paese sta diventando un capro
espiatorio di alto proflo per entrambe le
parti in confitto. Tra i numerosi ma fram-
mentati oppositori del regime siriano, il
piccolo stato del golfo Persico suscita rea-
zioni ambigue, spesso ostili. Nelle zone
della Siria sotto il controllo dei ribelli, pochi
sembrano rendersi conto delle enormi
somme di denaro inviate dal Qatar. A se-
conda delle fonti, le stime variano da uno a
tre miliardi di dollari. E tra i siriani si fa lar-
go limpressione che Doha usi le sue risorse
fnanziarie soprattutto per sviluppare una
rete di alleati tra i ribelli, preparandosi cos
a esercitare una forte influenza nellera
successiva alla caduta di Assad.
Khalid al Attiyah, viceministro per gli
afari esteri del Qatar nonch uomo di pun-
ta sulla Siria, liquida queste critiche come
voci di poco conto: Siamo uno stato, siamo
maturi. Se ci fossimo preoccupati di quello
che dicono gli altri, oggi non saremmo qui
e il Qatar non sarebbe cos ricco. Il ruolo
del Qatar in Siria, per, sembra eccezional-
mente importante per un paese che non ha
lesperienza diplomatica e lo status conso-
lidato della vicina Arabia Saudita, che agi-
sce con pi discrezione.
In un certo senso il fatto che il Qatar sia
cos esposto rifette la riluttanza dellocci-
dente a intervenire in Siria. Ma per Doha la
Siria anche lapice di una politica estera
opportunista, che ha visto lemirato pre-
sentarsi come paladino delle rivolte arabe
in Nordafrica e come amico di chi poi ri-
sultato vincitore: i partiti islamici.
Gli Al Thani, la famiglia al potere in Qa-
tar, non hanno afnit ideologiche o reli-
giose con organizzazioni islamiche come i
Fratelli musulmani in Egitto o il partito En-
nahda in Tunisia. Semplicemente non si
preoccupano troppo di quale religione pro-
fessino gli amici che possono tornare utili.
La maggior parte dei paesi del golfo Persico
ostile alle tendenze islamiste in atto nel
mondo arabo, ma una questione di poco
conto per uno stato come il Qatar, che ama
fare il bastian contrario. Allo stesso modo
gli Al Thani non sembrano particolarmente
LAUTORE
Vijay Prashad uno storico e giornalista
indiano che vive e insegna negli Stati Uniti.
In Italia ha pubblicato Storia del terzo mondo
(Rubbettino 2009).
40 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
In copertina
imbarazzati dalle contraddizioni di un regi-
me autoritario che fa il tifo per i rivoluzio-
nari. In Qatar si dice che se vedi uno tsu-
nami dirigersi verso di te, devi cavalcarlo e
non lasciare che ti travolga, commenta un
diplomatico occidentale.
Proprio questo tipo di dinamismo e di
propensione al rischio ha permesso a Doha
di agire come una potenza regionale, men-
tre fno a pochi anni fa era una nullit in
campo diplomatico. Ma lo stallo militare in
Siria ha anche messo in evidenza che alla
fine limprudenza e limpotenza politica
possono minare gli obiettivi del Qatar. I
qatarioti hanno allargato troppo il loro rag-
gio dazione. Il loro sistema si fonda su un
pugno di uomini al vertice e una burocrazia
quasi inesistente, commenta un altro di-
plomatico. Nel caso della Siria questi uomi-
ni sono stati lemiro Hamad bin Khalifa al
Thani, suo fglio e principe ereditario, Ta-
mim bin Hamad al Thani, il primo ministro
Hamad bin Jassim al Thani, e il vicemini-
stro Attiyah.
Soci in afari
Lemiro Hamad, 61 anni, al potere dal 1995,
stato protagonista di uno spettacolare
dietrofront sulla via di Damasco. Fino a po-
chi anni fa Bashar al Assad e sua moglie
Asma erano spesso suoi ospiti a Doha. Il
Qatar aveva grossi investimenti in Siria, tra
cui una holding congiunta da cinque mi-
liardi di dollari creata nel 2008 per svilup-
pare di tutto, dalle centrali elettriche agli
alberghi. Lemiro aveva inoltre sostenuto la
riabilitazione internazionale di Assad
allepoca del crescente ostracismo imposto
dagli Stati Uniti, dallEuropa e dai paesi
arabi. Nel 2010 Hamad, che vantava
unamicizia personale con il presidente
francese Nicolas Sarkozy, ha giocato un
ruolo importante nella ripresa dei rapporti
diplomatici tra la Siria e la Francia. Allepo-
ca, Damasco faceva parte di unalleanza
con lIran e il Libano, dominato dallorga-
nizzazione sciita Hezbollah che sembrava
in ascesa, e il Qatar, con il pragmatismo e
lopportunismo che lo contraddistinguono,
intravedeva la possibilit di cavalcare
questonda.
Allinizio delle rivolte in Siria, nel marzo
del 2011, il Qatar, cos come la Turchia, ha
reagito con cautela. Al Jazeera, la tv satelli-
tare con sede a Doha, stata accusata di
aver minimizzato le prime proteste. Dietro
le quinte, sia lemiro sia il principe Tamim
hanno sconsigliato ad Assad di usare la for-
za contro i manifestanti. Ma quando,
nellaprile di quellanno, il primo ministro
Hamad bin Jassim andato in visita da As-
sad gli stato chiaro che il dittatore siriano
aveva in mente di uccidere la gente.
Lemiro del Qatar non ha scoperto le sue
carte fno allagosto del 2011, quando anche
lArabia Saudita si decisa a rompere il si-
lenzio sulla Siria. Nel corso di quella prima,
sanguinosissima estate, tra le autorit qata-
riote si era raforzata la convinzione che in
Siria fosse scoppiata una vera rivoluzione.
Applicando il modello seguito nelle altre
rivolte arabe, il Qatar ha avuto listinto di
scommettere sullopposizione.
I leader di Doha sono stati incoraggiati
dallesito della rivolta in Libia, dove il Qatar
aveva assunto un ruolo di primo piano
nellintervento militare guidato dalla Nato.
Pur sapendo che la caduta di Assad sarebbe
stata pi complicata di quella di Muammar
Gheddaf, i qatarioti si aspettavano che pri-
ma o poi loccidente sarebbe intervenuto a
fanco dellopposizione siriana. Non vole-
vamo essere noi a prendere liniziativa. Ab-
biamo chiesto a molti paesi di farlo, assicu-
rando che li avremmo sostenuti.
Invece ci siamo trovati al posto di
guida, si lamentato il primo
ministro Hamad bin Jassim. An-
che nel mondo arabo il Qatar ha
riscontrato una resistenza pi
forte rispetto alla Libia. Prima di dirci de-
lusi dallatteggiamento occidentale, do-
vremmo chiederci cosa abbiamo fatto noi
in quanto nazione araba. Perch la Siria
prima di tutto una questione araba, ha di-
chiarato Attiyah.
Prima delle rivolte arabe il Qatar era ri-
uscito a ritagliarsi un ruolo da mediatore, in
grado di parlare con tutti, in un Medio
Oriente segnato da profonde divisioni.
Ospitava la pi grande base aerea militare
statunitense nella regione e, allo stesso
tempo, manteneva rapporti cordiali con
lIran. Aveva contatti con Israele e contem-
poraneamente ofriva sostegno al gruppo
palestinese Hamas e al libanese Hezbollah.
Riguardo alla questione siriana, il Qatar
stato uno dei pochi paesi arabi a fare la voce
grossa, spingendo per una linea pi aggres-
siva. In Siria, il Qatar stato un protagoni-
sta attivo, dice un diplomatico occidenta-
le. Dopo aver fatto di tutto per diventare la
Norvegia del golfo Persico voleva diventare
anche il Regno Unito e la Francia del Gol-
fo. Ma non puoi essere entrambe le cose.
Ahfad al Rasul suscita linvidia delle al-
tre milizie ribelli presenti in Siria. una
formazione nuova, nata dallunione di vari
gruppi combattenti, spesso messa in rela-
zione ai soldi del Qatar. Ahfad al Rasul
una delle poche coalizioni combattenti in
Siria che pu essere considerata efcace,
sostiene Khaled, un esponente del gruppo,
ben vestito e armato di computer portatile,
che abbiamo incontrato nel sud della Tur-
chia.
Ofrire sostegno ai ribelli siriani stato
linevitabile passo successivo per Doha.
Allinizio del 2012, mentre le proteste paci-
fche lasciavano il posto alle armi, il Qatar
andato alla ricerca di armi legge-
re: le comprava in Libia e in Euro-
pa orientale e le spediva in Tur-
chia, dove i servizi di sicurezza le
trasportavano oltre il confne. Se-
condo persone informate su que-
ste spedizioni, allinizio il Qatar si rivolto
ai servizi segreti turchi per identifcare i de-
stinatari delle armi ma poi, quando anche
lArabia Saudita ha cominciato a partecipa-
re alle operazioni, si afdato a mediatori
libanesi. LInternational peace research
institute di Stoccolma, che registra gli spo-
stamenti di armi, parla di almeno settanta
voli cargo militari tra il Qatar e la Turchia
dallaprile del 2012 al marzo del 2013.
Secondo Elizabeth OBagy, analista
dellInstitute for the study of war negli Sta-
ti Uniti, i qatarioti si sono rivolti anche a
esponenti della Fratellanza musulmana in
esilio per individuare le fazioni ribelli da
sostenere. attraverso questo canale, spie-
ga OBagy, che hanno stabilito un collega-
mento con le brigate Farouq, una delle pi
importanti in Siria. Contemporaneamente,
secondo fonti dellopposizione, il Qatar ha
inviato le sue forze speciali alla ricerca di
gruppi ribelli.
difcile, per, individuare le brigate
finanziate solo dal Qatar. Si ritiene, per
esempio, che Ahfad al Rasul riceva fondi
anche dallArabia Saudita. Allo stesso tem-
po la natura casuale e limitata dei trasferi-
menti di armi fa in modo che gli stessi de-
stinatari non siano consapevoli del fatto di
ricevere aiuti da Doha. I gruppi ricevono
fondi dal Qatar e dallArabia Saudita, e a
volte ingannano i loro sostenitori, com-
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 41
menta OBagy. Se il Qatar, come afermano
i suoi avversari, sta cercando di costruire
un esercito per procura in Siria per tutelare
i suoi interessi nella regione, lo sta facendo
in un ambiente che non favorisce n la leal-
t n la coesione. Con cos tante fonti di
supporto esterno e nessuna struttura orga-
nizzativa stabile, i gruppi ribelli siriani
oscillano da unalleanza allaltra e cambia-
no casacca di continuo per intercettare la
maggior quantit di aiuti possibile.
Il Fronte al nusra
Nonostante le relazioni tra Riyadh e Doha
siano state a lungo segnate dal sospetto re-
ciproco, per molti versi i due paesi hanno
lavorato gomito a gomito sulla questione
siriana. Tuttavia i due paesi hanno posizio-
ni nettamente divergenti sui Fratelli mu-
sulmani e questo li ha portati a perseguire
obiettivi diversi sul campo di battaglia si-
riano, con conseguenze drammatiche per
unopposizione alla disperata ricerca di
unit. I sauditi preferiscono sostenere le
fazioni di orientamento laico e i salafti che
sposano lislam wahabita praticato in Ara-
bia Saudita, piuttosto che la Fratellanza
musulmana, un gruppo meglio organizza-
to, che rappresenta una minaccia pi forte
dal punto di vista politico.
Il viceministro Khalid al Attiyah nega
che ci siano tensioni con lArabia Saudita,
sostenendo che la collaborazione tra i due
paesi pi forte di quanto si pensi. Tutta-
via, secondo fonti vicine alle forze ribelli e
molti analisti, dal settembre del 2012 la ri-
valit tra i due paesi si accentuata al punto
che qatarioti e sauditi avrebbero creato al-
leanze e strutture militari separate. In se-
guito alle rimostranze dei leader delloppo-
sizione e dei funzionari occidentali, i due
stati hanno accettato di unifcare le struttu-
re sotto un comando supremo militare gui-
dato dal generale Selim Idriss, che gode del
sostegno delloccidente. Tuttavia n Qatar
n Arabia Saudita avrebbero mantenuto la
promessa di raforzare il comando supre-
mo militare, continuando a operare separa-
tamente.
Alla fne del 2012 in Siria emerso un
nuovo fattore a complicare i rapporti del
Qatar con loccidente: il gruppo estremista
islamico Fronte al nusra, che guadagnava
terreno nel nord del paese. A dicembre gli
Stati Uniti, allarmati, hanno incluso il Fron-
te al nusra nella lista dei gruppi terroristi.
Preoccupati che il Qatar fosse troppo
tollerante con i gruppi islamici radicali, i
governi occidentali hanno chiesto garanzie
afnch le armi non fnissero nelle mani di
formazioni jihadiste. Ai qatarioti non im-
porta a chi vanno gli aiuti, limportante
rovesciare Bashar, dichiara un ex funzio-
nario statunitense, secondo cui lobiettivo
di Washington era diventato impedire al
Qatar di muoversi liberamente. Gli Stati
Uniti hanno cos istituito un tavolo consul-
tativo: sono state create due basi operati-
ve incaricate di sorvegliare i rifornimenti
di armi, una in Turchia, laltra in Giordania.
Alle operazioni partecipano rappresentan-
ti di una decina di paesi. Tuttavia il Qatar
continuerebbe a sostenere, direttamente o
indirettamente, organizzazioni come il
Fronte al nusra (anche se le principali fonti
di fnanziamenti sono Al Qaeda in Iraq e
donatori privati del Golfo).
Secondo Attiyah, Doha non ha mai so-
stenuto il Fronte al nusra: se il movimento
cos forte, colpa dellinerzia della comu-
nit internazionale. Il Fronte al nusra
emerso a causa del ritardo con cui il consi-
glio di sicurezza dellOnu ha adottato una
risoluzione contro Bashar al Assad e il suo
regime, ha dichiarato il primo ministro
Hamad bin Jassim.
Comunque, ci sono segnali del fatto che
il Qatar controlla sempre meno gli aiuti mi-
litari ai ribelli e che il suo ruolo nellapprov-
vigionamento di armi ormai secondario
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Doha, novembre 2012
In copertina
rispetto a quello dellArabia Saudita. Ri-
yadh ha reti pi sviluppate per procurarsi le
armi e ha collaborato con la Giordania per
sostenere gruppi ribelli che non siano lega-
ti al Fronte al nusra.
Molti siriani probabilmente non hanno
mai sentito parlare di Mustafa Sabbagh,
sebbene sia considerato luomo pi potente
dellopposizione. Proprietario di unazien-
da edile, il segretario generale della Coali-
zione nazionale siriana nellultimo decen-
nio ha vissuto in Arabia Saudita. Non tipo
da grandi discorsi, ma controlla il bilancio
della coalizione, al quale il Qatar contribu-
isce come principale donatore. Amici e cri-
tici lo considerano un uomo intelligente,
perfettamente in sintonia con la mentalit
afarista dei qatarioti, ma Sabbagh accu-
sato di usare il suo potere per rafforzare
linfuenza del Qatar sullopposizione.
Le tensioni tra Sabbagh e alcuni espo-
nenti laici della coalizione sono emerse a
marzo, con la difcile elezione del primo
ministro ad interim Ghassan Hitto. Le pro-
teste sulla nomina di Hitto sono state cos
forti da causare tensioni tra il Qatar e lAra-
bia Saudita e da spingere i sauditi ad assu-
mere un ruolo pi attivo nellinfuenzare le
politiche dellopposizione.
Il campo politico
I legami del Qatar con lopposizione politi-
ca siriana fanno discutere ancora di pi del
suo appoggio ai combattenti ribelli. Gli av-
versari del regime di Damasco sono un as-
sortimento frammentato di gruppuscoli
ma svolgono un ruolo importante
nellorientare le politiche internazionali.
stata la Turchia a favorire, nellagosto del
2011, la formazione della prima coalizione
dopposizione credibile: il Consiglio nazio-
nale siriano (Cns). Il Qatar si rapidamente
accodato contribuendo con i suoi fnanzia-
menti. Il Cns per era diviso da lotte inte-
stine e la Fratellanza musulmana, lunico
blocco organizzato, ha fnito per esercitare
uninfuenza sempre maggiore. A mano a
mano che personaggi di orientamento laico
abbandonavano il Cns, i paesi occidentali
Stati Uniti in testa hanno fatto pressioni
sul Qatar perch favorisse la formazione di
unopposizione pi ampia. La nascita del
nuovo organismo, la Coalizione nazionale
siriana, stata annunciata a Doha nel no-
vembre del 2012.
Le critiche al Qatar per il controllo eser-
citato sullopposizione non si sono fermate
neanche dopo la nascita della coalizione.
La Fratellanza musulmana non ne pi la
principale componente. Ma un nuovo bloc-
co, formato da pi di una decina di persone
coinvolte da Sabbagh in qualit di rappre-
sentanti delle comunit locali, ha fatto
esplodere nuove dispute perch conside-
rato un alleato del Qatar. Ogni membro di
questo blocco dovrebbe rappresentare un
consiglio locale delle diverse province della
Siria. Linsieme di questi consigli ha ricevu-
to otto milioni di dollari dal Qatar subito
dopo la formazione della coalizione. Il Qa-
tar stato inoltre il primo e forse lunico
paese a fnanziare le casse della coalizione,
con almeno venti milioni di dollari. Ha inol-
tre consegnato i primi dieci milioni di dol-
lari, di un pacchetto complessivo di aiuti da
cento milioni.
In unintervista al Financial Times, Sab-
bagh ha defnito inesatta e ingiusta laccusa
di essere subordinato al Qatar. Dispensan-
do lodi per il contributo saudita alla causa
siriana, sostiene che i suoi rapporti con il
Qatar si limitano al sostegno logistico a
un forum economico da lui fondato dopo
linizio della rivolta contro Assad. Il forum
ha raccolto fondi da commercianti dentro e
fuori la Siria a favore dellEsercito siriano
libero. Sabbagh ribadisce di aver invitato i
rappresentanti dei consigli locali a far parte
della coalizione nel tentativo, per quanto
maldestro, di aumentare la rappresentanza
popolare nel principale fronte di opposizio-
ne. inevitabile che la loro presenza su-
sciti polemiche, perch non ci sono state
elezioni. unesperienza che ha bisogno di
maturare, spiega.
Il viceministro qatariota Attiyah, dal
canto suo, dichiara di non intrattenere con
Sabbagh rapporti pi stretti di quelli che ha
con altri esponenti della coalizione. Fa inol-
tre notare che la coalizione non stata cre-
ata solo dal Qatar, ma con laiuto e la bene-
dizione di funzionari arabi e occidentali.
Intanto in Siria il numero dei morti con-
tinua a salire e Bashar al Assad ancora al
potere. Gli eventuali risultati del coinvolgi-
mento del Qatar nella politica dellopposi-
zione siriana dipenderanno dalla sopravvi-
venza della Siria in quanto paese cosa che
non si pu dare per scontata. Forse per
lemiro del Qatar potrebbe essere sufcien-
te la cacciata di Assad. In teoria, Doha po-
trebbe anche uscirne con diverse sfere di
infuenza, rappresentate dai gruppi islami-
sti e dalle brigate alleate. Allinterno della
Siria, per, si creato molti nemici e non
solo tra i sostenitori del regime. Il tessuto
sociale del paese talmente lacerato e il
suo popolo sotto attacco talmente radica-
lizzato e sospettoso che i qatarioti potreb-
bero ben presto scoprire che non riceveran-
no nessun ringraziamento e che non sono
afatto desiderati. gim
42 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Stampa araba
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e consideriamo quanto pro-
fonda la cooperazione tra
Stati Uniti e Qatar fn dal
1972, anno in cui i due paesi hanno
stretto i rapporti diplomatici, sem-
bra impossibile che Doha possa agi-
re in maniera indipendente rispetto
a Washington, scrive il settimanale
egiziano Al Ahram. Il Qatar ac-
coglie la base militare del Coman-
do centrale degli Stati Uniti e so-
stiene le operazioni della Nato e de-
gli Stati Uniti nella regione. Parteci-
pa inoltre agli sforzi americani per
costruire una rete integrata di dife-
sa antimissile nel golfo Persico. No-
nostante questalleanza cos stretta,
il Qatar sta dando ampio appoggio
ai movimenti islamisti. Il matrimo-
nio di convenienza tra lemirato e
organizzazioni come i Fratelli mu-
sulmani stato un incubatore per i
gruppi estremisti islamici che attac-
cano gli Stati Uniti, mentre questi
ultimi sono impegnati nella guerra
globale contro il terrorismo. A
questo punto difcile dire se i
due paesi cospirino insieme o se
siano divisi da un confitto dinte-
ressi.
La vicinanza agli Stati Uniti e il
dinamismo in campo diplomatico
suscitano sospetto negli altri paesi
arabi, che vedono nel Qatar il dia-
volo in persona, scrive il sito alge-
rino Algrie-focus. Molti proble-
mi sono imputati al piccolo emira-
to satanico che manipolerebbe tut-
to il mondo con la sua celebre tv, Al
Jazeera. Finanziamento del terrori-
smo, del jihadismo, dei movimenti
islamisti, sostegno ai fanatici: gli
argomenti non mancano per ap-
pannare limmagine del Qatar, con-
siderato il motore di tutte le rivolte
arabe. Ma, secondo Algrie-focus,
anche se il Qatar svolge un ruolo
geopolitico discutibile e quasi peri-
coloso, lemirato non deve diven-
tare il capro espiatorio con cui i go-
verni dei paesi arabi cercano di giu-
stifcare tutte loro mancanze.
Difdate
dellemirato
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 43
Q
uale di queste due notizie
vera? 1) Il Qatar lancer la
Dream football league, un
torneo di calcio tra le 24
squadre pi forti del mon-
do, che mettendo in palio
duecento milioni di euro minaccia di oscu-
rare la Champions league, a corto di fondi.
La diplomazia
del pallone
John Carlin, El Pas, Spagna
I Mondiali di calcio del 2022
saranno lapice di una lunga e
articolata operazione
di penetrazione del Qatar nel
mondo dello sport
2) Il Qatar fnanzia un programma quin-
quennale di eccellenza sportiva, a cui han-
no partecipato due milioni di giovani di tre
diversi continenti. Lobiettivo assegnare
la cittadinanza ai migliori calciatori afn-
ch indossino i colori del Qatar ai Mondia-
li che lemirato ospiter nellestate del
2022.
La notizia vera la seconda. Eppure an-
che la prima sembra verosimile, tanto che
perfno il rispettabile Times di Londra lha
pubblicata con titoli a caratteri cubitali. Il
giornale ha poi dovuto rettifcare e scusarsi
con i lettori.
Altra domanda. Coshanno in comune
Lionel Messi, i Fratelli musulmani egizia-
ni, Tony Blair, i grandi magazzini londinesi
Harrods, il marchio automobilistico Por-
sche, David Beckham, il Banco Santander,
la squadra di calcio del Barcellona, Nicolas
Sarkozy e i ribelli islamici in Siria? Rispo-
sta: tutti hanno ricevuto, ricevono o riceve-
ranno soldi dallemirato arabo.
Quello che fnora riuscito a fare il Qa-
tar non sembra reale, ma un sogno uscito
da una versione moderna delle Mille e una
notte, la cui prevedibile morale che il de-
naro spiana la strada verso potere e allean-
ze. Ma se il marchio Qatar conosciuto in
tutto il mondo, soprattutto grazie alla pe-
netrazione nel mondo del calcio. Niente
rappresenta meglio lingordigia del Qatar
del suo programma di eccellenza sportiva,
Aspire, ispirato al modello del vivaio del
Barcellona.
Dal 2007 Aspire ha messo alla prova
oltre due milioni di giovani calciatori
(lequivalente dellintera popolazione del
Qatar) su ottocento campi di calcio in Asia,
America Latina e Africa. Quasi un milione
di ragazzi ha partecipato a corsi tenuti da
seimila volontari e allenatori professioni-
sti. I migliori ricevono una borsa di studio
per perfezionare le loro doti in un centro di
allenamento sportivo in Qatar. Sono quin-
dici i paesi coinvolti nel programma Aspi-
Doha, aprile 2012. Uno stadio del programma Aspire V
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re, ognuno dei quali ha una sua rete interna
di osservatori che fanno una prima scre-
matura tra i ragazzi di 13 anni. Lo scopo
selezionare ogni anno cinquanta ragazzi di
ogni paese e per un mese farli giocare in
squadra e sottoporli a prove individuali.
Chi supera questo processo di selezione
pu proseguire la sua formazione in Qatar
o in una scuola fnanziata da Aspire in Se-
negal. Lobiettivo flantropico coltivare
professionisti in grado di competere nei
grandi campionati europei. Quello pi
egoistico convincere i pi bravi a diventa-
re cittadini del Qatar e giocare ai Mondiali
del 2022.
Aria condizionata allo stadio
Il Barcellona ha benefciato ampiamente
dei milioni del Qatar. In primo luogo per-
ch persone vicine alla squadra hanno par-
tecipato al programma Aspire. Gli scout
del Barcellona possono scegliere i migliori
giocatori di Aspire per il vivaio della loro
squadra. Inoltre, il rapporto costruito at-
traverso questo programma ha contribuito
a rendere il Qatar il maggior fnanziatore
della squadra catalana. Dal 2011 sulla ma-
glia del Barcellona spicca il nome della Qa-
tar foundation, presieduta dalla moglie
dellemiro. In cambio della pubblicit, che
dalla prossima stagione sar sostituita con
quella della Qatar airways, la squadra rice-
ve trenta milioni di euro allanno. A Barcel-
lona nata una polemica dopo lannuncio
che la squadra avrebbe avuto uno sponsor,
dato che fno a quel momento sulla maglia
non cera mai stata pubblicit. Ma risulta-
to chiaro a tutti che se il Barcellona voleva
continuare a pagare il miglior giocatore del
mondo, Lionel Messi, non cera altra solu-
zione.
In Francia Al Jazeera ha ottenuto i dirit-
ti per trasmettere il campionato di calcio
francese, portando cos la cifra degli inve-
stimenti dellemirato arabo nel calcio fran-
cese a pi di un miliardo di euro. I quarti di
fnale della Champions league del 2013 tra
il Barcellona e il Paris Saint-Germain (Psg)
sono stati una sfda Qatar contro Qatar. Il
Psg nel 2012 stato comprato dalla Qatar
investment authority, il fondo sovrano del
paese diretto dal primo ministro Hamad
bin Jassim al Thani.
Tutto questo niente in confronto al
gol messo a segno dallemirato aggiudi-
candosi i Mondiali del 2022. La Fifa ha
scelto il Qatar, nonostante la presenza di
contendenti importanti come gli Stati Uni-
ti, grazie allappoggio di personalit tra cui
lallenatore spagnolo Pep Guardiola e lex
calciatore francese Zinedine Zidane, ma
soprattutto grazie allenorme quantit di
denaro di cui dispone. Circolano voci che i
voti siano stati comprati. Ma se il Qatar
riuscito a far prendere in considerazione la
sua candidatura perch ha assicurato di
poter rimediare al principale argomento a
suo sfavore, le alte temperature, che a giu-
gno possono raggiungere i cinquanta gra-
di. Doha installer impianti di aria condi-
zionata in tutti gli stadi, sulle gradinate e in
campo. I qatarioti, musulmani devoti, di-
cono di sapersi imporre sulle leggi naturali
volute da Dio grazie alle pi sofsticate tec-
nologie terrene. Ma non tutti ne sono con-
vinti. Oltre al caldo intenso, allaria condi-
zionata e alle conseguenze sulla salute dei
giocatori, si discute anche su come un pae-
se di due milioni di abitanti riuscir a riem-
pire gli stadi.
Come diceva Oscar Wilde c al mon-
do una sola cosa peggiore del far parlare di
s: il non far parlare di s. E il mondo parla
del Qatar. Del calcio e degli altri sport che
in Qatar si giocano a livelli di eccellenza,
come il tennis, il golf e la pallamano. A Do-
ha si da poco concluso il mondiale di mo-
tociclismo. Come spiega un diplomatico
europeo residente nellemirato, lo sport
la miglior vetrina per far conoscere il nome
del Qatar nel mondo.
Dietro allo sport c molto altro. C la
volont di Doha di trasformarsi in una
Londra o in una New York a livello econo-
mico, o nella Washington mediorientale. Il
Qatar ha usato la sua ricchezza per attirare
i migliori talenti della tecnologia e dellar-
chitettura, i migliori ingegneri per costrui-
re nuovi grattacieli di lusso nella capitale,
concepita dallemiro e dai suoi abitanti co-
me la citt del futuro. La potenza economi-
ca del Qatar si manifesta anche nelle gran-
di citt lontane dal deserto. Europei e sta-
tunitensi fanno i loro acquisti in locali di
propriet del Qatar: da Harrods, i famosi
grandi magazzini di Londra, nella gioielle-
ria Tifanys di New York, nelle boutique di
Valentino, nelle concessionarie Porsche.
Tutti noi contempliamo la presenza del
Qatar negli antichi edifci degli Champs-
lyses di Parigi o nel grattacielo Shard di
Londra, ledifcio pi alto dEuropa, da po-
co ultimato grazie al denaro qatariota.
Da dove nasce tutto questo fervore?
Qual lobiettivo di questa strategia ipe-
rattiva? Lobiettivo esplicito riguarda la
volont del Qatar di prepararsi per un futu-
ro in cui le risorse naturali che possiede,
soprattutto gas, non ofriranno pi le attua-
li garanzie di autosufcienza per un paese
che importa il 93 per cento degli alimenti e
che ottiene acqua potabile con un costosis-
simo procedimento di desalinizzazione.
un tentativo di diversifcare leconomia,
realizzando importanti investimenti in
aziende straniere e stringendo alleanze
durature con paesi importanti. Investia-
mo per le generazioni future, spiega Ah-
mad al Sayed, della Qatar Holding.
Le alleanze sono utili se sono durature.
Lemiro ritiene che il Qatar debba pensa-
re alla sopravvivenza futura e per questo
investe nei grandi centri fnanziari europei
e asiatici, aferma un diplomatico euro-
peo esperto del mondo arabo. Sopravvi-
vere signifca anche stringere legami forti
con paesi forti, perch il Qatar un paese
piccolo in una regione instabile. Lemiro
punta anche alla modernizzazione. Spinto
forse in parte dal complesso del vicino po-
vero che il Qatar ha soferto per tutto il no-
vecento, lemiro vuole governare un paese
famoso in tutto il mondo per la sua intra-
prendenza nel campo dellinnovazione.
Ed qui che entrano in gioco i Mondiali
di calcio che il Qatar ha voluto per due mo-
tivi. Il primo il desiderio di riconoscimen-
to internazionale. Il secondo, il fattore tec-
nico: un programma dinvestimenti infra-
strutturali da oltre cento miliardi di dollari,
che prevede un nuovo aeroporto, autostra-
de, ponti, una rete ferroviaria, oltre ai grat-
tacieli alti e moderni che ogni settimana
spuntano dalla sabbia.
Il Qatar oltre alla fortuna economica
vanta la fortuna politica di essere un paese
stabile, con una maggioranza musulmana
omogenea. Lemiro e la sua famiglia sim-
patizzano con i protagonisti delle rivolte
arabe in Egitto e in Libia, ma in Qatar non
si levano voci a favore della democrazia.
La ricchezza non accende la ribellione n il
pensiero critico, ma piuttosto il desiderio
che la situazione rimanga cos com. O
che si consolidi sempre di pi. Tutti i citta-
dini del Qatar conoscono bene la risposta
che i collaboratori dellemiro danno a chi
gli chiede perch spendano soldi in tutto il
mondo. Perch no?. f
44 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
In copertina
LAUTORE
John Carlin un giornalista britannico esperto
di sport e politica. In Italia ha pubblicato Ama il
tuo nemico (Sperling & Kupfer 2009).
30milioni di euro
la cifra che la Qatar foundation paga
ogni anno dal 2011 come sponsor
della squadra di calcio del Barcellona
46 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Guatemala
N
ella comunit di Agua-
scalientes, nella valle
del Polochic, un luogo
paradisiaco a nordovest
di Citt del Guatemala, i
galli razzolano e canta-
no fuori orario con voce roca. Forse sono
stati contagiati dalla tristezza delle perso-
ne, i contadini cacciati dalle loro terre nel
marzo del 2011 dallazienda Chabil Utzaj
(la buona canna da zucchero). Sono maya
qeqchi. Sono stati costretti ad abbandona-
re le terre dove coltivavano mais, fagioli,
peperoncini e cardamomo. Per loro lex dit-
tatore Jos Efran Ros Montt (la cui con-
danna per genocidio stata annullata il 21
maggio) e il potere assoluto che rappresen-
ta non sono un passato lontano, ma un pre-
sente continuo.
Enrique Quib mostra le cinque pallotto-
le raccolte da terra durante lo sgombero di
Aguascalientes. La mano ferma, ma la
voce rotta dallemozione. Parla di soldati
armati, di spintoni, di camion che traspor-
tavano persone come se fossero bestiame,
di terre rubate e umiliazioni.
A Juancho Chokool manca la gamba de-
stra. Ascolta allombra di un albero il rac-
conto di Quib, appoggiandosi alle stampel-
le. Juancho fa il barcaiolo, attraversa il fu-
me Polochic su una canoa di legno che fa
acqua da tutte le parti. I contadini vogliono
mostrare i danni causati dallazienda Cha-
bil Utzaj, oggi di propriet della multinazio-
nale nicaraguense del Grupo Pellas. Rac-
contano che sono stati usati macchinari
pesanti per sradicare le coltivazioni di mais,
fagioli e peperoncini dallaltra parte del fu-
me, due settimane prima del raccolto. An-
che se la terra appartiene allazienda, la
legge guatemalteca stabilisce che i primi
cento metri dalle due sponde di un fume
sono suolo pubblico. Nessuno ha denuncia-
to il Grupo Pellas. Non c fducia in un pa-
ese senza catasto n tribunali rurali e dove
il 97 per cento degli omicidi resta impuni-
to.
Il paesaggio bello, con la Sierra de las
Minas sullo sfondo. L si trovano le miniere
che fanno gola alle industrie minerarie. Al-
cune persone attraversano a piedi il fume
in un punto dov meno profondo. Lacqua
gli arriva alla vita: tengono le mani in alto
come se fossero prigionieri. Candelaria in-
dica il terreno smosso: Cosa guadagnano
togliendoci di che vivere? Perch non ci la-
sciano in pace?, chiede.
Invisibili
Il Guatemala si vanta della cultura maya:
unimmagine da esibire, limpronta digita-
le di un paese dove la maggioranza della
popolazione indigena. Sembra un luogo
accogliente per il milione e ottocentomila
turisti che lo visitano ogni anno e lasciano
nelle sue casse circa un miliardo e trecento
milioni di dollari. Insieme alle rimesse de-
gli emigrati (il 10 per cento del pil) il turi-
La pace
rimandata
Ramn Lobo, Jot Down, Spagna
Foto di Miquel Dewever-Plana
Gli accordi del 1996 sono rimasti lettera morta.
La questione della terra non stata risolta e il
Guatemala lotta ancora tra impunit e
corruzione. Reportage dalla valle del Polochic
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Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 47
smo una delle principali fonti di ricchezza
nazionali. Gli antichi maya, la loro cultura
millenaria e le piramidi di Tikal sono una
pubblicit. Invece i maya che vivono vicino
al fume Polochic non appaiono mai sui ca-
taloghi delle agenzie di viaggio n sui ma-
nifesti pubblicitari allaeroporto. Sono invi-
sibili al turismo.
Allinterno di questo Guatemala pieno
di bellezza ce n un altro duro e violento:
trentotto omicidi ogni centomila abitanti
(una cifra superata solo dallHonduras),
negozi protetti da sbarre di ferro, commer-
cianti impauriti e guardie private pi nume-
rose dei poliziotti. Allinterno di questi due
paesi, come in una matrioska russa, se ne
nasconde un terzo: quello che non demor-
de, che esercita quotidianamente la violen-
za economica contro i pi poveri e contro le
donne, il Guatemala dei latifondisti e delle
multinazionali che si accaparrano la ric-
chezza e i terreni fertili (il 70 per cento della
terra in mano al 3 per cento della popola-
zione), quello dei militari che sono ancora
un potere a s stante quasi diciassette anni
dopo la frma degli accordi di pace nel 1996.
un Guatemala che minaccia, sequestra e
uccide leader contadini, sindacalisti, gior-
nalisti e attivisti per i diritti umani.
Infne, ancora pi sotto, c un Guate-
mala molto ristretto che mantiene vivo un
flo di speranza.
Efran Ros Montt il primo ex dittatore
processato nel suo paese per genocidio.
Ogni mattina, davanti alla corte suprema
di giustizia, si forma una fla colorata di per-
sone silenziose. Sono maya ixil: madri, pa-
dri, mogli, mariti, sorelle, fratelli e familia-
ri delle vittime dei massacri compiuti tra il
marzo del 1982 e lagosto del 1983, che si
chiusero con un saldo di pi di millesette-
cento morti, 1.465 minorenni stuprate e
ventinovemila famiglie sfollate.
Non avremmo mai pensato di poter
arrivare cos lontano, aferma Alejandra
Castillo, vicedirettrice del Centro para la
accin legal en derechos humanos (Cal-
dh), che ofre consulenza alle famiglie del-
Guatemala 2003. Cerimonia funebre per le vittime di cui sono stati ritrovati e identifcati i resti
Guatemala
le vittime. Sono stati dodici anni di lotta.
Per la prima volta possiamo ascoltare il
racconto delle persone che hanno subto
un genocidio. Castillo parla con emozio-
ne. Sono le otto di mattina e dallascensore
del terzo piano esce Ros Montt, afancato
da un drappello di guardie del corpo. Guar-
dandolo sembra che resti poco del militare
che nel 1982 minacciava di fucilare i suoi
nemici.
Un problema storico
Daniel Pascual il leader della lotta per la
difesa delle terre indigene e il coordinatore
generale del comitato di unit contadina.
Ha 41 anni, indossa un poncho rosso e in
testa ha sempre un cappello di paglia. Il co-
mitato ha organizzato una manifestazione
nel centro della capitale per ricordare lo
sgombero del Polochic, cominciato nel
2002, e protestare contro il presidente Otto
Prez Molina, che non ha mantenuto la
promessa di ridare le terre ai contadini. I
passanti si fermano, danno unocchiata e
continuano per la loro strada. La legge del
silenzio domina ancora in questo paese,
dove il 25 per cento dei reati contro i difen-
sori dei diritti umani commesso dalle for-
ze di sicurezza dello stato.
Secondo Pascual, il problema della terra
in Guatemala storico: cominciato con
gli invasori che colonizzarono le terre 520
anni fa e si aggravato alla fne dellotto-
cento con la ridistribuzione delle terre ordi-
nata dal presidente Rufno Barrios, spiega.
Quella mossa colp i privilegi e le propriet
della chiesa, ma non i grandi latifondisti, e
non and a vantaggio dei contadini.
Pascual vuole creare una piattaforma
comune di rivendicazioni dei contadini per
fare pressione sulle autorit e ottenere dei
cambiamenti reali. Nel marzo del 2012 il
comitato ha organizzato una marcia conta-
dina e indigena di oltre duecento chilome-
tri fno a Citt del Guatemala. Hanno ade-
rito migliaia di persone. Il successo della
marcia ha costretto le autorit a prendere
in considerazione le richieste del comitato.
Sono state organizzate riunioni con il go-
verno, con la corte suprema e con la procu-
ra generale. Ma quando si sono spenti i ri-
fettori entrata in gioco la burocrazia e
limpatto della marcia, come quello degli
accordi di pace, sfumato.
Pascual denuncia un clima di impunit
permanente e sostiene che la corruzione ha
raggiunto anche il Fondo de tierra (Fontier-
ra) creato nel 1999. Quello che era nato co-
me uno strumento di riconciliazione si
trasformato in un disastro. Le terre sono
state comprate per dare un posto dove vive-
re ai contadini sfollati durante la guerra ci-
vile. I contadini hanno pagato con un anti-
cipo e hanno ottenuto crediti che non sono
pi in grado di restituire. stata unidea
della Banca mondiale: lesperimento noto
come accesso alla terra via mercato. Oggi
il debito dei contadini ammonta a 331 mi-
lioni di quetzales (33 milioni di euro).
I partecipanti alla marcia hanno chiesto
al presidente Molina il condono del debito.
Il governo ha promesso una soluzione, ma
non esiste una trattativa collettiva e si pro-
cede caso per caso.
Jacobo rbenz Guzmn stato lunico
presidente guatemalteco (1950-1954) che
abbia provato a realizzare una vera riforma
agraria. Fu rovesciato nel 1954 da
un colpo di stato che gli Stati Uni-
ti organizzarono dallHonduras
con la scusa del pericolo comuni-
sta. Erano in gioco gli interessi
della multinazionale statuniten-
se United Fruit Company, il cui smisurato
potere in America Centrale dette vita
allespressione repubblica delle banane.
Il suo peso in Guatemala era cos forte che
lunica linea ferroviaria del paese fu costru-
ita per trasferire i prodotti dellazienda dal-
le piantagioni fno a Puerto Barrios, sullA-
tlantico.
Con rbenz fn il decennio democrati-
co, lunica parentesi di libert in secoli di
barbarie. Nel 1960 scoppi la guerra civile
che dur trentasei anni e provoc duecen-
tomila morti e pi di quarantamila desapa-
recidos. Il confitto lasci una societ spez-
zata e malata, che ha perso il senso dellone-
st. I massacri avvenuti durante la guerra
coincidono con le dispute per la terra. Ai
latifondisti si unirono i militari, trasformati
in unaltra classe predatrice. Oggi nella
valle del Polochic, spiega Pascual, assi-
stiamo agli sviluppi di eventi passati. Molte
terre rubate nelle stragi sono state vendute
ai loro attuali proprietari. Appartenevano
ai bisnonni, ai nonni e ai genitori dei conta-
dini che oggi le lavorano.
La propriet della terra il grande osta-
colo che rischia di rompere la pace frmata
nel 1996. Lo ammette lalto rappresentante
delle Nazioni Unite in Guatemala, litalia-
no Alberto Brunori. Uno dei pilastri di que-
gli accordi doveva essere la legge sullo svi-
luppo rurale integrale, destinata a promuo-
vere una struttura agraria pi democratica
e una minore concentrazione della terra.
Finora la legge non stata approvata e non
si prevede che lo sar nei prossi-
mi mesi. Anche se Brunori non si
addentra in un terreno cos deli-
cato, gli imprenditori la conside-
rano unespropriazione. Il parla-
mento, dominato dalle lite eco-
nomiche e militari, blocca qualsiasi tentati-
vo di riforma della terra. Nonostante le
difcolt, secondo Brunori eccessivo af-
fermare che gli accordi di pace sono stati
svuotati del loro contenuto.
Alcuni contadini sognano di tornare alla
lotta, ma non ci sono armi n soldi n voglia
n entusiasmo. C solo una societ esau-
sta, dove lestrema destra militare si sente
forte e minaccia un colpo di stato se uno dei
suoi uomini viene condannato.
Unaltra mentalit
Al confitto tradizionale per la terra si ag-
giunge quello dellindustria mineraria: le
multinazionali bussano alla porta del go-
verno per accaparrarsi lo sfruttamento del-
le ricchezze. Non esiste trasparenza in que-
sto tipo di concessioni. Lex presidente Al-
fonso Portillo (2000-2004), del partito di
Ros Montt Frente republicano guatemal-
teco, stato estradato negli Stati Uniti per
riciclaggio di denaro sporco. La sua ammi-
nistrazione stata la pi corrotta della sto-
ria del Guatemala. Il terzo giorno del pro-
cesso contro lex dittatore Montt decine di
lavoratori giornalieri si sono fermati davan-
ti allingresso secondario del ministero del-
le finanze. Perch qui, signora?, ha
chiesto un giornalista. Credo per qualcosa
che riguarda Portillo, ma non sono sicura,
ha risposto. Da dove viene?. Dal termi-
nal degli autobus. Per questi difensori
di Portillo stata una buona giornata di la-
voro: 100 quetzales (10 euro), compresi
vitto e trasporto.
Nella tenuta Los Alpes, che si trova tra
le montagne nel dipartimento di Alta Vera-
paz, si respira preoccupazione: pi di due-
48 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Nel 1954 il presidente Jacobo rbenz
Guzmn, promotore di una riforma agraria,
viene spodestato da un golpe militare. Seguono
vari regimi dittatoriali.
Nel 1985 il governo torna ai civili, ma i
militari condizionano la vita politica del paese
e la guerriglia riprende.
Nel 1996 il governo e lUnione rivoluzionaria
nazionale guatemalteca frmano gli accordi di
pace.
Il 10 maggio 2013 lex dittatore Efran Ros
Montt, accusato di genocidio e crimini contro
lumanit, viene condannato a ottantanni di
carcere. Il 20 maggio la corte costituzionale
annulla la sentenza per errori di procedura.
Il 24 maggio lex presidente Alfonso Portillo
(2000-2004) viene estradato negli Stati Uniti
per riciclaggio di denaro sporco.
Da sapere
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 49
centocinquanta famiglie stanno per essere
cacciate dalle terre dei loro antenati. Non
c una scuola e manca lacqua corrente. Il
centro medico pi vicino a La Tinta, a
quarantacinque minuti in fuoristrada. Sono
contadini poveri che sopravvivono a stento
coltivando prodotti tradizionali. Marcelino
Chen il pi anziano e non ha la pensione.
Clotilde madre di otto fgli. Anche lei
ha uno sguardo che oscilla tra la sfda e la
tristezza. Ha appena parlato in unassem-
blea dove ha esposto le novit della lotta e
ha invitato i contadini a unirsi al comitato
di Pascual per difendere i loro diritti. Dopo
aver ascoltato il suo appello alla resistenza
gli uomini hanno applaudito, un gesto non
da poco in una societ profondamente ma-
schilista.
I contadini di Los Alpes sostengono di
essere proprietari delle terre dove vivono e
lavorano, ma non hanno documenti rico-
nosciuti dallo stato. Gran parte di loro di-
scende dai mozos colonos, lavoratori che
restavano legati alla terra anche se questa
cambiava proprietario. Alcuni proprietari
terrieri pagavano uno stipendio ai lavorato-
ri, altri gli permettevano di raccogliere il
necessario per sopravvivere in cambio di
un lavoro quasi da schiavi. Il salario mini-
mo in Guatemala di 2.421 quetzales al me-
se (242 euro). Secondo Pascual, dovrebbe
essere chiamato salario massimo: quasi
nessuno arriva a guadagnare tanto. I lavo-
ratori che raccolgono la canna da zucchero
guadagnano un dollaro a tonnellata. Posso-
no lavorare solo i pi forti e i pi giovani.
un mestiere duro e a trentanni si gi vec-
chi.
Il proprietario di Los Alpes morto in un
incidente aereo. Ha lasciato trentaquattro
milioni di dollari di debiti e vari dipendenti
orfani. Il seor Hans di origine tedesca,
come molti altri proprietari terrieri della
zona non era popolare, perch la sua mor-
te stata festeggiata come una benedizione
degli di. Il nuovo acquirente di Los Alpes
vuole che la propriet sia pulita, senza
persone. Nella valle la moda piantare la
palma africana e la canna da zucchero. I
proprietari si sono messi a produrre le ma-
terie prime vegetali per i biocombustibili.
I contadini chiamano pachamama (ma-
dre terra in lingua quechua) la terra che li
alimenta e li protegge. il centro della loro
cultura e della loro cosmologia. Anche se
sono la met della popolazione del paese,
non hanno nessun peso politico. Il loro ri-
futo delle istituzioni formate da bianchi e
meticci e la frammentazione linguistica (ci
sono ventidue lingue maya, spesso senza
nulla in comune tra loro) li escludono dal
sistema.
El Salvador diverso perch l non c
una questione indigena, assicura una fon-
te che da quarantanni in Centroamerica
e vuole restare anonima. Nel Salvador gli
accordi di pace hanno funzionato perch
lantica guerriglia era forte e si assicurata
una voce nelle nuove istituzioni. In Guate-
mala la guerriglia ha raggiunto degli accor-
di di pace straordinari sulla carta, ma poi
rimasta senza forze.
Per gli indigeni il mais non solo un
alimento: un collegamento con la terra,
una questione religiosa, sostiene Enrique
Naveda, fondatore ed editore di Plaza P-
blica, uneccezione in un paese dove i mez-
zi dinformazione sono controllati dalle
famiglie pi ricche. Naveda cita lopera pi
importante dello scrittore guatemalteco
Miguel ngel Asturias, Uomini di mais: Li
accusano di bloccare il progresso, di oppor-
si allindustria mineraria, alle monocolture
di zucchero e di palma africana, ma per loro
il progresso che la montagna resti com.
un altro tipo di vita, unaltra mentalit.
La redazione di Jot Down ha cercato di
intervistare il ministro dellagricoltura, El-
mer Lpez. Ma lincontro stato sempre
rimandato e lui non ha risposto alle doman-
Guatemala 2003. Luca ha perso la fglia adottiva durante una strage nel suo villaggio, ma ha votato per Ros Montt
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Guatemala
de che la rivista gli ha inviato via email.
La comunit di Los Alpes non ha fducia
nel governo del presidente Molina. Il suo
leader, Santiago Rax, sostiene che il gover-
no sta cercando di riflare ai contadini dei
terreni brulli e improduttivi. Siamo preoc-
cupati. Sappiamo cos successo in altre
zone e come avvengono gli sgomberi.
Padre Daro Caal minuto, ha 56 anni e
unenergia inesauribile. Da lui dipendono
pi di settanta comunit, che lui ascolta,
aiuta e per le quali celebra la messa. il re-
sponsabile della speranza a Los Alpes.
Nelle comunit pi lontane vado solo una
o due volte allanno. La mia area pastorale
copre due montagne, afferma e indica
dallaltra parte della valle del Polochic. La
globalizzazione ci ha portato solo il cellula-
re e la Coca-Cola, dice ridendo. Padre
Daro ha ricevuto delle lettere minatorie in
cui lo accusano di incitare alla violenza.
Nella localit La Tinta, al centro della
valle, due scritte orientano il visitatore:
Viva Zapata!, I politici sono delle mer-
de!. I contadini senza documenti dello
stato sono espulsi dalle terre che apparte-
nevano ai loro antenati. Chi ha i documenti
costretto a vendere le terre con una tratta-
tiva senza scappatoie. Un altro guatemalte-
co che preferisce restare anonimo mi spie-
ga qual il metodo: meglio che tu mi
venda il tuo terreno ora o verr a trattare
con la tua vedova. Le minacce non sono
uno scherzo in un paese dove la violenza
un modo di fare politica.
Processo allesercito
Dopo aver attraversato un ponte sul Polo-
chic e aver guadato altri due fumi si arriva
a La Constanza, una comunit circondata
da alberi di hule (caucci nella lingua
nhuatl). La luce del giorno penetra a fatica
nel bosco. Gli alberi hanno dei tagli a spira-
le che servono a estrarre la linfa. I lavorato-
ri vivono in povert, in capanne prese in
aftto da altri contadini. Pagano 150 quet-
zales al mese. Gli uomini vendono legna
per dieci quetzales al giorno a La Tinta e a
Telemn e le donne lavano i panni nel fu-
me per 15 quetzales.
Il racconto di Olga Chu quello della
sua comunit: decine di militari e di poli-
ziotti, armi, violenza, insulti, case e vestiti
bruciati. Sono stati cacciati senza avere il
tempo di portare via niente, solo con i vesti-
ti addosso. A un estremo della capanna che
serve per le riunioni c un tavolo coperto
con la bandiera del comitato e una candela
accesa. Accanto, una ragazza giovanissima
allatta il fglio. Si limita ad ascoltare e a sor-
ridere, ma non parla. Ogni famiglia di La
Constanza deve pensare alla propria esi-
stenza, al lavoro e a come guadagnare qual-
cosa. Non c un leader comunitario che
stabilisca i compiti di ciascuno. Tutti pro-
vengono dalla tenuta Tinajas, dove si colti-
va la canna da zucchero. Descrivono
unepoca felice in cui aravano le loro terre e
mangiavano quello che producevano.
Non potevamo immaginarci che sarebbe
fnita cos, dice Chu.
Mari Paz Gallardo lavora allUnit di
protezione dei difensori dei diritti umani in
Guatemala (Udefegua), fnanziata anche
dallOnu, dagli Stati Uniti e dai Paesi Bassi.
Ha un lavoro a cottimo in un paese dove il
partito di Prez Molina, un ex generale,
considera nemici della patria le organizza-
zioni nazionali o internazionali che difen-
dono i diritti delle persone. Il linguaggio
lo stesso dellepoca della guerra civile,
mentre la presentazione ha una patina di
democrazia per attirare gli investitori.
In questi giorni long Intermn Oxfam,
che ha decenni di esperienza in Guatemala,
sta pensando di riattivare un vecchio pro-
gramma per la protezione dei leader dei
diritti umani, sindacali e contadini. un
segnale di involuzione.
Dov avvenuta una violazione di massa
dei diritti umani impossibile avere giusti-
zia. Il giudice spagnolo Jos Ricardo de
Prada, magistrato per i crimini di
guerra del tribunale della Bosnia
Erzegovina a Sarajevo dal 2005 al
2007, sostiene che necessario
ottenere una quantit sufciente
di giustizia affinch le vittime
sentano che ci sia stata una riparazione. Per
questo fondamentale processare i respon-
sabili.
importante ascoltare la testimonianza
delle vittime e dare spazio alle loro voci,
come sta succedendo nel processo a Ros
Montt. Secondo Mari Paz Gallardo, serve a
restituire la dignit ai morti, ai vivi e ai lo-
ro familiari. Ma in Guatemala non ancora
successo. Il processo allex dittatore un
processo allesercito e a un modo di agire,
sostiene leditore di Plaza Pblica. Ma alcu-
ne fonti diplomatiche non sono daccordo:
pericoloso che resti limpressione di un
processo contro le forze armate.
Sui mezzi dinformazione guatemalte-
chi in corso una battaglia parallela al pro-
cesso contro lex dittatore. Lassociazione
dei veterani militari del Guatemala fnan-
zia pagine di pubblicit per difendere una
tesi: non c stato un genocidio, sono episo-
di del passato gi sottoposti ad amnistia e
non bisogna tirarli di nuovo in ballo. Anche
il presidente Molina, un ex generale che in-
vi ununit militare nel dipartimento del
Quich durante il governo di Montt, si
pronunciato in merito. Tutti proteggono il
loro passato e hanno paura di fnire sul ban-
co degli imputati.
Li rivogliamo vivi
Ros Montt non lunico importante. Mol-
ti altri politici come lui non sono stati pro-
cessati, aferma lesperto di Centroameri-
ca che vuole restare anonimo. Il libro di
Francisco Goldman, El arte del asesinato
poltico, il risultato di uninchiesta
sullomicidio del vescovo Juan Jos Gerardi
avvenuto il 26 aprile 1998, sul comporta-
mento della polizia e dei magistrati giunti
sulla scena del crimine, pi impegnati a eli-
minare le prove che a cercarle, e sul proces-
so che ne segu.
La morte del sacerdote avvenne qua-
rantottore dopo che lufficio dei diritti
umani dellarcivescovado, proprio su ini-
ziativa di Gerardi, aveva presentato il rap-
porto sul recupero della memoria storica
del Guatemala, un documento chiave per
la denuncia degli abusi dei militari. Nel li-
bro si espongono i metodi dei servizi di
spionaggio e dello stato maggiore presi-
denziale (di cui Prez Molina divent capo,
con Ramiro de Len Carpio). La loro mi-
gliore specialit era depistare, confondere
le prove, comprare testimoni,
giudici e giornalisti, disorientare
lopinione pubblica perch alla
fne nessuno fosse sicuro di quel-
lo che era successo.
Nella chiesa di San Sebastin
c confusione. Uno dei sacerdoti con la
stola al collo, responsabile delle confessio-
ni, mi dedica qualche minuto. Lomicidio
di Gerardi sconvolse tutti. Ci manca mol-
to, sussurra a voce bassa per non importu-
nare i fedeli che pregano. Fu un crimine
politico. Gerardi era un uomo scomodo per
il potere. Una volontaria di ottantadue an-
ni ci accompagna al garage vicino a dove fu
ucciso Gerardi. Una foto del vescovo, una
corona di fori di plastica e una croce indi-
cano il luogo preciso del crimine. Ai due
lati ci sono murales con scene di vita del sa-
cerdote e alcuni proclami di una lotta che
non fnita: No allindustria mineraria,
Vogliamo solo essere umani, Se li sono
70per cento
delle terre in Guatemala in mano
al 3 per cento della popolazione
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 51
presi vivi, li rivogliamo vivi. Contrapposto
al Guatemala ottimista e impegnato a so-
stenere la speranza c un paese disfattista,
convinto che manchi poco per dichiarare il
fallimento di uno stato dove comandano le
gang e il narcotrafco.
Molti dei crimini pi recenti, segnati da
decapitazioni e smembramenti dei cadave-
ri, portano il timbro degli Zetas, potenti
narcotrafcanti messicani. A lavorare per
loro sono stati anche i sicari provenienti da
una delle unit pi sanguinarie delleserci-
to, i Kaibiles, di cui Prez Molina stato
istruttore e con cui ha avuto rapporti il capi-
tano Byron Lima Oliva, condannato nel
2006 a ventanni di carcere per lomicidio
di Gerardi.
Alla violenza tradizionale si aggiunge
quella dei cartelli colombiani o messicani e
delle maras. La procuratrice generale dello
stato, Claudia Paz y Paz, diventata il gran-
de fagello dei narcotrafcanti e dei milita-
ri. Lestrema destra la odia e la considera
colpevole dei processi contro i militari. Lei
gira sempre sotto scorta. Il presidente Mo-
lina ha cercato di allontanarla, ma Paz y Paz
protetta dallOnu e dagli Stati Uniti, che
apprezzano il suo lavoro.
Soa Mench giornalista: conosce il
caso Byron Lima, e il funzionamento delle
carceri e dei servizi segreti. Poco tempo fa
ha pubblicato su El Peridico, il giornale
pi battagliero insieme a La Hora, una de-
nuncia sui privilegi del capitano Lima, che
pu entrare e uscire di prigione quando
vuole oltre a controllare varie attivit al suo
interno. Ora Mench sotto scorta. Come
il leader contadino Pascual, la giornalista
parla di involuzione: I primi giorni dopo
essere stata minacciata ero nervosa e avevo
paura. Poi ho pensato che dovevo continua-
re a fare il mio lavoro facendo fnta di nien-
te. A volte le minacce sono sottili: una
chiamata di notte, unauto sospetta davanti
alla porta di casa e piccoli dettagli che con-
tengono un messaggio: sappiamo dove vivi
e cosa fai. Altre volte non ci sono giri di pa-
role e si passa subito allazione.
Un posto maledetto
La citt di Panzs un luogo buio e triste.
Ci si arriva da Telemn, il paese preferito
della Chabil Utzaj, attraverso una strada in
costruzione. grazie ai soldi della coopera-
zione giapponese che le strade sterrate,
impraticabili nella stagione delle piogge,
stanno per essere sostituite da altre di asfal-
to. Gli operai lavorano mentre i trattori e le
macchine raccolgono canna da zucchero
per caricarla sui camion. La nuova strada
non per gli indigeni n per i paesi vicini,
ma per la Chabil Utzaj. I tempi della United
Fruit Company non sembrano lontani.
Nel 1978 a Panzs ci fu il primo massa-
cro della guerra civile. Decine di contadini
furono convocati dal sindaco, Walter Over-
dick Garca, per una riunione. Quando arri-
varono lunico interlocutore era lesercito,
che li costrinse a stringersi nella piazza
principale. La donna che guidava i contadi-
ni, Adelina Caal Maqun, afront il capo
dellesercito. Morirono pi di cento perso-
ne: trentaquattro in piazza, il resto in ospe-
dale, altri perseguitati sulle montagne o
afogati nel fume Polochic.
Lattuale sindaco di Panzs si chiama
Jaime Len e appartiene al Partido patriota
di Prez Molina. Quando gli chiedo se in
Guatemala c stato un genocidio, risponde
di s. Ora impegnato in una battaglia lega-
le contro la Chabil Utzaj, a cui cerca di im-
porre una tassa municipale per la pianta-
gione di canna da zucchero. Non possia-
mo chiederle nessuna tassa perch quella
coltivazione non esisteva e non prevista
dalla legge. necessario che i deputati ap-
provino una legge per autorizzarla. Siamo
andati fno al parlamento per chiederla, ma
il procedimento bloccato. Sono le impre-
se a bloccare le leggi che considerano con-
Guatemala 2003. Maria Chacaj, fondatrice dellassociazione Conavigua, con i familiari delle vittime della guerra
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Guatemala
trarie ai loro interessi? Proprio cos, ri-
sponde. Len dice che gli abitanti della zo-
na si lamentano del rumore, perch le mac-
chine e i camion lavorano ventiquattrore
su ventiquattro. Abbiamo convinto lim-
presa e tre delle famiglie principali di Pan-
zs a costruire una deviazione e un ponte
accanto al comune per evitare che i camion
attraversino il centro.
A casa di Mara Maqun, 48 anni, si re-
spira la stessa atmosfera di tristezza che c
nella piazza di Panzs. la nipote di Adeli-
na, la leader contadina che afront leser-
cito. Il giorno del massacro, il 29 maggio
1978, accompagn sua nonna a Panzs.
Sporca di sangue, fnse di essere morta in
mezzo ai cadaveri mentre i soldati cercava-
no i sopravvissuti per ucciderli. Quando ri-
usc a muoversi, scapp attraverso il fume
Polochic verso le montagne. Aveva tredici
anni e non sapeva nuotare. Si rifugi in al-
cune case e tra i monti. Lesercito lha per-
seguitata, perch non voleva testimoni n
simboli. Mara parla lentamente, mastican-
do i sentimenti. una storia che ha ripetuto
mille volte, ma si emoziona quando la rac-
conta. Dice che il sacerdote di Panzs le ha
parlato di un vescovo che voleva la sua te-
stimonianza. Era Gerardi, quando la chiesa
raccoglieva le prove di quello che era suc-
cesso per documentare la memoria storica.
Il figlio di Mara Caal Maqun
ascolta il racconto della madre
mentre finisce i compiti. In un
angolo sono appese le foto dei
suoi eroi: Cristiano Ronaldo, Fa-
bio Cannavaro, Diego Forln.
Forse sono i simboli di una normalit che
non arriva e altri esempi della globalizza-
zione che padre Daro, il parroco di Los Al-
pes, ha dimenticato di citare. Come le ma-
gliette del Barcellona, che invadono tutto il
paese.
passato molto tempo, ma Mara evita
Panzs. una zona maledetta. La valle del
Polochic continua a essere un territorio in-
giusto, di contadini espulsi dalle terre e di
grandi afari. La buona canna da zucche-
ro?, ironizza qualcuno. Sar buona per
loro. Per noi non lo di certo.
Fredy Peccerelli il direttore e fondato-
re della Fundacin de antropologa forense
de Guatemala. Con la sua quipe di esperti
riuscito a identifcare 6.500 desapareci-
dos. Non lavoriamo per i morti, ma per i
vivi, spiega. Quando abbiamo annuncia-
to alla stampa che avevamo aperto la prima
banca nazionale del dna per identifcare gli
scomparsi, ho pensato che ci sarebbe stata
una fla lunghissima, invece non venuto
nessuno. Poi ci siamo resi conto che una
decisione difcile: signifca smettere di cer-
care la persona scomparsa tra i vivi e co-
minciare a cercarla tra i morti.
Il mio nome non XX. Il tuo dna pu
identifcarlo, dice la campagna della fon-
dazione. XX un cadavere senza nome, un
signor nessuno. Lquipe di Peccerelli una
delle migliori al mondo. Ha lavorato a Viso-
ko e a Srebrenica, in Bosnia Erzegovina. Il
Guatemala forse il paese con il pi alto
numero di desaparecidos in rapporto alla
popolazione. Poco tempo fa venuto un
giornalista del New York Times e mi ha
chiesto scusa a nome dei suoi colleghi sta-
tunitensi per non essersi interessati al con-
flitto in Guatemala. Tutti andavano nel
Salvador e in Nicaragua, dice Peccerelli.
Lesercito guatemalteco stato il pi
violento del Centroamerica, sostiene la
fonte che vive nella regione da pi di qua-
rantanni. Quando gli statunitensi hanno
messo un freno agli aiuti, allepoca di Jim-
my Carter, i militari si sono rivolti a Israele
e allArgentina della dittatura mi-
litare. duro dirlo, ma un eser-
cito brutalmente efficace. Gli
Stati Uniti hanno una parte di re-
sponsabilit nei crimini commes-
si in Guatemala. Bill Clinton ha
chiesto perdono alle vittime della guerra
civile, ma latto di contrizione durato po-
co. Il presidente successivo, George W.
Bush, tornato a sbandierare il pericolo co-
munista. Peccerelli aferma che le ossa non
sempre parlano e raccontano com avve-
nuta la morte. Quelli che uccidevano in
questo paese sapevano come fare per non
lasciare segni sulle ossa.
Dignit collettiva
Il cimitero della Verbena una miniera di
disgrazie: qui sono sepolte pi di tremila
persone non ancora identifcate. Sono mor-
ti nel 1981, nel 1982 e nel 1983, gli anni in cui
la repressione stata pi violenta. La cifra
la prima cosa che ha attirato la nostra at-
tenzione. Il numero normale di morti in
questo cimitero non supera i 180 allanno.
Sono indizi che mettono in guardia sul fatto
che ci possano essere dei desaparecidos,
spiega Peccerelli. Quando riusciamo a
identifcare dei resti e li consegniamo alla
famiglia un momento difcile. Molti fa-
miliari hanno passato la vita a cercare la
persona scomparsa e a quel punto non san-
no pi come andare avanti, cosa fare senza
quellobiettivo e il motivo di tutti quegli an-
ni di lotta. Devono imparare a vivere con la
certezza che chi amano morto.
Alla porta della fondazione appeso un
telo con un testo commovente. della fa-
miglia di Sergio Sal Linares Morales, il
primo identifcato dallquipe della fonda-
zione. Grazie per avermi trovato e avermi
identifcato.
Rebeca Lane una forza della natura,
come Candelaria, la contadina del Polochic
che difende la terra, e la procuratrice Clau-
dia Paz y Paz. Le armi di Lane sono la voce
e il rap. Scrive testi impegnati, di sfda, fem-
ministi, un pugno nello stomaco in una so-
ciet maschilista e xenofoba che rimuove il
passato. Nella canzone Polticamente incor-
recta Lane dice che nelle sue vene scorre
sangue guerrigliero e rivela di avere una zia
scomparsa negli anni ottanta. Il suo ac-
count Twitter, RebecaLane66, lancia unal-
tra provocazione: Cos la mia terra, cos
la mia gente. Uccidono duecentomila
persone e ne fanno sparire altre quaranta-
cinquemila, ma continuano a negare il ge-
nocidio.
Enrique Naveda, di Plaza Pblica, met-
te in guardia contro una caratteristica tipi-
camente guatemalteca: il pessimismo esa-
sperato. Ma nonostante la disperazione
alimentata da anni di storia cruenta, nel
paese c chi lotta per andare avanti. Gli ot-
timisti sperano che il processo a Ros Montt
sia unopportunit per mettere in pratica gli
accordi di pace del 1996. Mi hanno inse-
gnato ad avere paura e a non parlare. Invece
io dico ai miei fgli che non devono avere
paura di niente, aferma la vicecoordina-
trice del comitato di Unit contadina,
Mara Josefa Macz. Restano le minacce, i
morti e limpunit, ma qualcosa sta cam-
biando.
Forse solo una questione di tempo. E
di certo non aiutano la crisi economica e la
poca attenzione degli organismi interna-
zionali e dei mezzi dinformazione. Guar-
dare da unaltra parte unespressione di
complicit nei confronti delle ingiustizie e
dei massacri. Informare, educare, dissot-
terrare i morti, processare, chiedere perdo-
no e non dimenticare lunico modo per
ritrovare la dignit collettiva. fr
Nonostante la
disperazione, nel
paese c chi lotta per
andare avanti
LAUTORE
Ramn Lobo un giornalista spagnolo.
Dal 1992 al al 2012 ha lavorato per El Pas.
In Italia ha pubblicato Isla frica
(Nutrimenti 2005).
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a trentann| facc|ame Ia d|fferenza.
erch Ia facc|ame |ns|eme.
uestanno L0SPE compe 30 ann. lin dalla sua nasciLa, nel 1983, cpera nel sud del
mcndc, in lLalia e in Lurcpa per il dialcgc inLerculLurale, lc sviluppc equc e scsLenibile,
i diriLLi umani, la pace e la giusLizia Lra i pcpcli. C0SPL cggi impegnaLc nella realizzazicne
di 150 prcgeLLi in 30 Paesi del mcndc.
I| programma de||evento per |annversaro su www.cospe.org
30 ann| |n 3 g|ern|
Irenze, 6-8 gugno 2013
Robert I. kennedy Lenter
54 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Kirghizistan
N
el flm Salam, New York!,
del regista Ruslan Akun,
un giovane kirghiso arri-
va nella Grande Mela
per frequentare la Co-
l umbi a uni versi t y.
Quando il suo progetto fallisce, rimane in
citt cercando di mantenersi come pu. Al-
la fne conosce una ragazza kirghisa perfet-
tamente integrata e si innamora. Il film,
uscito a febbraio, sta avendo un grande suc-
cesso in Kirghizistan, forse perch tocca un
nervo scoperto tra tanti giovani che sogna-
no di cercare fortuna allestero. Dal 2005 al
2011 quasi 300mila persone hanno lasciato
il paese. Le cifre del saldo migratorio (cio
la diferenza tra chi parte e chi arriva) sono
inferiori, ma il Kirghizistan ha comunque il
tasso di crescita della popolazione pi bas-
so tra i paesi della regione. Secondo i ricer-
catori, lemigrazione contribuisce in modo
signifcativo alla stagnazione e sta sottraen-
I nomadi
di Bishkek
Dina Tokbaeva, Transitions online, Repubblica Ceca
Medici, insegnanti, giornalisti, manager.
Da ventanni lemigrazione sta privando il
Kirghizistan dei suoi talenti migliori
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Scienza
sua forza dattrazione gravitazionale tiene
sospese le galassie che vediamo.
Questo modello supportato da molti
dati, tra cui la radiazione di fondo delluni-
verso, la distribuzione delle galassie e le
collisioni tra ammassi di galassie. Queste
osservazioni nascono dalla combinazione
di competenze e analisi indipendenti in
molti settori dellastronomia. Tutto sembra
confermare un modello cosmologico che
prevede la materia oscura. Non solo una
bellissima teoria della quale ci siamo inna-
morati, c anche il fatto che non esiste
unalternativa coerente che abbia lo stesso
valore predittivo. Ma niente di tutto questo
spiega cos esattamente la materia oscura.
il grande problema irrisolto della fsica.
Perci la caccia continua. Gli accelera-
tori di particelle setacciano dati, i rilevatori
aspettano pazientemente sottoterra e i te-
lescopi fssano il cielo. Gli esperimenti de-
gli ultimi anni hanno gi imposto forti limi-
ti alle teorie possibili. A voler essere ottimi-
sti, potremo capire la vera natura della
materia oscura entro qualche decennio. A
voler essere pessimisti, non la capiremo
mai.
Lepoca doro della cosmologia
Siamo in unera di scoperte. Esiste una teo-
ria ben confermata per tutte le particelle
fondamentali che abbiamo gi osservato.
La stessa teoria prevede lesistenza di altre
particelle che non sono state ancora sco-
perte. Qualche decina danni fa, i teorici si
resero conto che poteva esistere una cosid-
detta weakly interacting massive particle
(o wimp), cio unipotetica particella dotata
di massa che interagisce con la materia
normale tramite la gravit e la forza nucle-
are debole. Questa generica particella
avrebbe tutte le caratteristiche per essere
defnita materia oscura, e potrebbe nascon-
dersi proprio sotto il nostro naso. Se la ma-
teria oscura fosse veramente costituita da
wimp, interagirebbe cos debolmente con
la materia normale che potremmo indivi-
duarla solo grazie a specifci esperimenti
che i fsici stanno appena cominciando a
progettare. Il pi promettente potrebbe es-
sere quello con il Large underground xenon
(Lux) del South Dakota, il pi grande rive-
latore di materia oscura del mondo. Lim-
pianto stato inaugurato a febbraio del
2013 in unex miniera doro e riesce a rileva-
re la presenza delle particelle subatomiche
pi sfuggenti. Tuttavia, nonostante lestre-
ma sensibilit del Lux, fnora le uniche par-
ticelle che sono cadute nella sua trappola
sono pezzetti di rumore cosmico, niente di
pi.
Il successo ottenuto in passato dai para-
digmi standard della fsica teorica ci spinge
a cercare ununica generica particella di
materia oscura: la materia oscura. Ma qual-
cuno potrebbe obiettare che non abbiamo
nessun motivo per supporre che ci sia qual-
cosa da trovare. Come disse il fsico inglese
John Barrow nel 1994: Non c ragione di
pensare che luniverso sia stato progettato
per noi. Tenendo presente questo, sembra
che le possibili alternative siano le seguen-
ti. La materia oscura esiste o non esiste. Se
esiste, possiamo rilevarla oppure no. Le os-
servazioni che hanno portato gli astronomi
a ipotizzarla sono troppo solide per non es-
sere prese in considerazione, quindi largo-
mento principale contro lesistenza della
materia oscura che non capiamo ancora
bene la gravit, e che la gravit forse non si
comporta come sosteneva Einstein. Sareb-
be un drastico cambiamento nella nostra
visione della fsica, che pochi sono disposti
ad accettare. Daltra parte, se la materia
oscura esiste e non siamo in grado di veder-
la, ci troveremmo in una posizione piutto-
sto scomoda.
Ma siamo nellepoca doro della cosmo-
logia. Negli ultimi ventanni abbiamo sco-
perto tante cose: abbiamo misurato le va-
riazioni della radiazione residua del big
bang, scoperto che lespansione delluni-
verso sta accelerando, intravisto i buchi
neri e le esplosioni pi luminose delluni-
verso. Nei prossimi dieci anni probabil-
mente osserveremo le stelle pi antiche,
riusciremo a ricostruire quasi lintera di-
stribuzione della materia, e percepiremo la
fusione dei buchi neri grazie alle onde gra-
vitazionali. Nonostante tutte queste mera-
vigliose prospettive, lo studio della materia
oscura rimane particolarmente invitante
perch si colloca alla confuenza tra nuove
osservazioni, teoria, tecnologia e (si spera)
nuovi fnanziamenti. Le proposte che sono
state avanzate per misurarla rientrano pi
o meno in tre categorie: la creazione artif-
ciale (in un acceleratore di particelle), il ri-
levamento indiretto e il rilevamento diret-
to. Questultimo, il tentativo cio di cattu-
rare al volo le wimp, il pi esaltante. Quel-
lo con il rilevatore sotterraneo Lux uno
dei primi di una nuova generazione di espe-
rimenti ultrasensibili. Conta sul fatto che la
wimp interagisca con il nucleo di un norma-
le atomo. Questi esperimenti in genere si
basano sul rafreddamento a temperature
estremamente basse di un elemento puro
come il germanio o lo xenon e sulla scher-
matura da particelle estranee. Il problema
che qualche particella riesce comunque a
infltrarsi. Le interazioni con queste intruse
sono attentamente controllate. La riduzio-
ne del rumore, la schermatura e un attento
rilevamento statistico sono lunico modo
per essere sicuri che certi eventi siano vere
interazioni con la materia oscura e non falsi
allarmi.
I teorici hanno considerato vari modi in
cui questo potrebbe verificarsi con una
wimp standard. In efetti, la prima genera-
zione di esperimenti ha gi escluso la cosid-
detta interazione con scattering del bosone
z. Quello che rimane lo scattering media-
to dal bosone di Higgs, che coinvolgerebbe
la particella scoperta lo scorso novembre al
Cern di Ginevra. Questo signifcherebbe
uninterazione molto debole, ma sufcien-
te per essere rilevata dalla nuova genera-
zione di esperimenti.
Ancora una volta, fare scienza non si-
gnifca tanto stabilire quello che c quanto
quello che non c, e le numerose rilevazio-
ni mancate hanno imposto alcuni limiti
abbastanza interessanti alla materia oscu-
ra. Come nel caso delletere, hanno anche
evidenziato alcune anomalie che devono
essere chiarite. Usando un rivelatore diver-
so dal Lux, gli scienziati che si occupano
dellesperimento italiano Dama (che sta
per dark matter) nei laboratori Infn del
Gran Sasso sostengono di aver trovato una
modulazione annuale nel loro segnale di
materia oscura. I loro detrattori mettono
perfno in dubbio che abbiano un segnale.
Come nel caso delletere, ci aspettavamo di
vedere questo tipo di variazione annuale,
dato che la Terra orbita intorno al Sole, che
a volte segue la pi grande rotazione galat-
tica e a volte va in direzione contraria. I fsi-
ci del Dama hanno misurato questa modu-
lazione annuale. Quelli di altri progetti
(Xenon, Cdms, Edelweiss e Zeplin, per
esempio) non lhanno rilevata, ma tutti
questi esperimenti non possono essere
Nel bene o nel male,
vivere in un universo
che per la maggior
parte inaccessibile
signifca vivere
in un mondo di
infnite possibilit
58 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 59
confrontati direttamente, quindi probabil-
mente dovremmo aspettare a giudicare.
La natura pu essere crudele. I fsici po-
trebbero prendere la non rilevazione come
un invito a desistere, ma c sempre la stuz-
zicante possibilit che serva solo un esperi-
mento migliore. O forse la materia oscura
si riveler un tipo di materia complessa
quanto quella normale. Gli esperimenti
precedenti hanno imposto limiti piuttosto
precisi a quanta complessit ci possiamo
aspettare non c la possibilit che esista-
no persone fatte di materia oscura e nean-
che una chimica della materia oscura ma
potrebbero comunque esisterne diverse
variet. Potremmo scoprire un tipo di par-
ticella che spiega solo una minima parte
della sua massa complessiva.
Mondo parallelo
In un certo senso, questo gi successo. I
neutrini sono misteriosi ma molto comuni
(ogni secondo ne passano 60 miliardi attra-
verso una zona delle dimensioni del nostro
dito mignolo). Non interagiscono quasi mai
con la materia normale, e fno al 1998 pen-
savamo che non avessero alcuna massa. In
realt, i neutrini costituiscono una piccolis-
sima percentuale della massa delluniver-
so, e si comportano come uno strano tipo di
materia oscura. Non sono la materia
oscura che stiamo cercando, ma non det-
to che ne esista un unico tipo.
Dire che siamo in unera di scoperte si-
gnifca semplicemente dire che siamo in
unera di profondo interesse per la struttura
del cosmo. I fsici sostengono che se riu-
scissimo a stabilire che la materia oscura
non fatta di wimp, saremmo gi a buon
punto. Non sarebbe anche quella una sco-
perta? Al tempo stesso, il settore tutto un
fermento di idee e teorie rivali. Alcuni stan-
no esplorando la possibilit che la materia
oscura abbia delle interazioni, ma che non
le vedremo mai. Se cos fosse, la loro scala
sarebbe cos microscopica che non cambie-
rebbe la cosmologia. Potrebbe anche avere
un intero universo tutto suo: un mondo
oscuro. Per i fsici, questa possibilit al
tempo stesso terrificante e affascinante.
Potremmo ipotizzare un intricato regno
della materia oscura che sfuggir per sem-
pre alla nostra osservazione, salvo che per
le interazioni che ha con il nostro universo
tramite la gravit. Il mondo oscuro sarebbe
una sorta di universo parallelo.
facile giocare con lidea di base della
materia oscura quando tutte le modifche
che applichi sono molto deboli. Ed esatta-
mente quello che stanno facendo i suoi te-
orici. Ho anche accarezzato lidea che la
materia oscura possa interagire con se stes-
sa e ho provato a verifcarlo avviando simu-
lazioni delle galassie in un supercomputer.
Su vasta scala, dove le predizioni della co-
smologia sono molto precise, non succede
nulla, ma su scala pi piccola, dove la teoria
della materia oscura mostra segni di cedi-
mento, si risolvono diversi problemi. Le si-
mulazioni sono belle da vedere e le loro
previsioni sono ragionevoli. Ma ci sono
troppi parametri liberi, e quindi i risultati
possono sembrare fatti apposta per confer-
mare le osservazioni. Per questo evito di
esprimere qualsiasi giudizio, e vi consiglio
di fare la stessa cosa.
Probabilmente non sapremo mai per
certo se la materia oscura interagisce con
se stessa. Nel migliore dei casi, possiamo
stabilire un limite alla massima forza che
queste interazioni possono avere. Perci,
quando mi chiedono se penso che la teoria
corretta sia quella dellautointerazione, di-
co di no. Afermo solo quello che possibi-
le, non quello che . Un po deludente, ve-
ro? Alla base della cosmologia dovrebbe
esserci qualche verit profonda che possia-
mo sperare di comprendere.
Forse un giorno il Lux o un altro progetto
trover quello che stiamo cercando. O for-
se, su qualche supercomputer scoprir una
verit nascosta sulla materia oscura. Co-
munque, questa scoperta rimarr lontana
da noi, mediata da tutta una serie di fanta-
smi nelle macchine. Luniverso della mate-
ria oscura fa parte del nostro universo, ma
non ci sembrer mai il nostro universo. La
natura ci fa uno strano scherzo epistemolo-
gico. Tutte le cose che osserviamo hanno
un unico tipo di esistenza, ma quelle che
non siamo in grado di osservare potrebbero
avere un numero infnito di tipi di esistenza.
Una buona teoria dovrebbe avere il giusto
grado di complessit. E la materia oscura
la soluzione pi semplice a un problema
complicato, non una soluzione complicata
a un problema semplice. Ma non abbiamo
nessuna garanzia che prima o poi ne cono-
sceremo la natura. E anche se gli astrofsici
la comprenderanno a livello concettuale,
non potremo mai toccarla. Rimarr sempre
fuori della nostra portata. Nel bene e nel
male, vivere in un universo che per la
maggior parte inaccessibile signifca vivere
in un mondo di infnite possibilit. bt
La Ngc 4945, una galassia spirale nella costellazione del Centauro
E
S
O
LAUTORE
Alexander B. Fry si sta specializzando in
astronomia alluniversit di Washington a
Seattle. il responsabile del blog The
Astronomist.
S
ara Naomi Lewkowicz ha co-
nosciuto Maggie e Shane nel
settembre del 2012 al festival
del mai s a Mi l l erspor t ,
nellOhio. Ha visto Shane
con una bambina in braccio e
ha chiesto se poteva fargli una foto. Poi ha
fatto amicizia con Maggie, la compagna di
Shane. Cerano anche i due fgli avuti da
Maggie con il marito da cui si era separata.
Shane ha raccontato a Lewkowicz della
sua dipendenza dalle droghe e degli anni
passati in prigione. La fotografa ha cos
pensato a un progetto sul reinserimento
dei detenuti nella societ, in particolare la
difcolt di trovare lavoro, e ha cominciato
a ritrarre Shane e Maggie nella vita quoti-
diana.
Tutto cambiato due mesi dopo, quan-
do Shane ha aggredito Maggie davanti alla
fotografa. La coppia aveva cominciato a
litigare in un locale e aveva continuato a
casa, dove sono avvenute le violenze. Po-
chi minuti dopo arrivata la polizia, chia-
mata da un coinquilino, che ha arrestato
Shane. Da quel giorno Lewkowicz ha con-
tinuato a seguire Maggie, che sta cercando
di ricostruire la sua vita. Poche settimane
dopo la donna partita per lAlaska dove
ha riallacciato i rapporti con il marito Za-
ne. Luomo un militare tornato da poco
dallAfghanistan.
in corso al congresso un dibattito sul-
la proroga della legge sulla violenza contro
le donne, approvata nel 1994, che permet-
te alla polizia di arrestare gli aggressori
anche se le vittime non collaborano.
Sara Naomi Lewkowicz una fotografa
statunitense. Questo reportage stato
realizzato tra settembre e dicembre del
2012. Negli Stati Uniti ha suscitato un
acceso dibattito e molti si sono chiesti se la
fotografa sarebbe dovuta intervenire.
Testimone
oculare
Doveva essere un reportage sul reinserimento dopo il
carcere, si trasformato in un racconto sulla violenza
domestica. Le foto di Sara Naomi Lewkowicz
Portfolio
60 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Sopra: Maggie, 19 anni, e Shane,
31, con Memphis, 2, e Kayden, 4.
Sopra il titolo: Shane e Memphis.
Shane si fatto tatuare sul collo il
nome di Maggie. Qui accanto, da
sinistra: Maggie e Shane; i due
insieme a Kayden.
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 61
Portfolio
62 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 63
Shane aggredisce Maggie in presenza di Memphis (mentre Kayden dorme)
64 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Portfolio
Nella foto grande: Shane spinge Maggie contro i fornelli.
In seguito luomo ha anche messo le mani intorno al collo
della sua compagna, quasi a sofocarla. Qui sopra,
dallalto: Shane durante la lite che ha preceduto
laggressione; luomo viene portato via dalla polizia. Qui
accanto, da sinistra: Kayden e Memphis in macchina
(Maggie li sta portando a casa di Amy, la sua migliore
amica, dove hanno passato la notte dopo laggressione);
Maggie a casa di Amy la mattina dopo; Memphis
allaeroporto di Columbus in attesa di imbarcarsi con la
madre e il fratello per lAlaska. Il padre di Kayden e
Memphis, un militare, vive ad Anchorage.
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 65
66 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Viaggi
Lasciate la piazza allaltezza dellangolo
nordest e seguite Sophienstrae oltrepas-
sando la Katholische Hofirche, limpo-
nente cattedrale cattolica di Dresda.
Svoltate a destra su Schlossplatz , salite
i gradini per la Brhlsche terrasse e godete-
vi il panorama: le spire dellAlstadt alle
spalle, in basso lElba e il Neustadt.
Shopping NellAlstadt si trovano diversi
negozi interessanti come Deutsche Weine
& Mehr su Kleine Brdergasse 1, specializ-
zato in vini. Alcuni dei migliori negozi di
Dresda sono nel Neustadt. A Metzer
strae, il grande mercato di Neustdter
markthalle vende merce di ogni genere,
dai fori ai giocattoli ( chiuso la domenica,
ma nei giorni feriali aperto dalle 8 alle 20,
e fno alle 18 il sabato). La boutique di mo-
da di Gabriele Hfner, su An der Dreik-
nigstrae 10, testimonia delleleganza del
quartiere . Anche Dorothea Michalk sullo
stesso genere, e si trova in Obergraben 15.
Invece, in Obergraben 8, c la galleria dar-
te Koenitz.
Pranzo di corsa Al numero 36 della stri-
scia pedonalizzata di Hauptstrae, nel
Neustadt, lo Schwarzmarkt caf serve
gnocchi con noci e gorgonzola per 8 euro.
Un giro in barca Alle due del pomeriggio,
dal molo della Schsische Dampfschifahrt
(saechsische-dampfschifahrt.de), in Ter-
rassenufer 2, nellAlstad, partono le escur-
sioni sullElba con il battello a vapore. La
gita prevede anche una visita al castello.
Risalendo il fume, dopo una quindicina di
chilometri c lo schloss Pillnitz, (il castello
di Pillnitz) la settecentesca residenza esti-
va in stile barocco di molti re della Sasso-
nia. La gita dura cinque ore.
Aperitivo LAussere Neustadt (una parte
della citt nuova) si lascia alle spalle lar-
chitettura barocca per dare spazio alla vita
notturna. Il Pinta, su Louisenstrae 49,
uno dei migliori bar della zona, anche per-
ch serve cocktail come lo Scorpion (rum,
cointreau, succo di limone) a 8,50 euro.
A cena A Dresda non manca la buona cu-
cina. Villandry, su Jordanstrae 8 (villan-
dry.de) un ristorante molto di moda che
ofre del fletto di persico con fnocchi per
17,50 euro. Altrimenti c il Planwirtschaft,
su Louisenstrae 20 (planwirtschaft.de),
un locale pi retr che ofre lo schnitzel a
D
resda, capitale del ln-
der della Sassonia, si
trova nella parte orien-
tale della Germania, a
circa cento chilometri
dal confne con la Re-
pubblica Ceca. Il nucleo storico della citt,
che risale in gran parte al diciottesimo se-
colo, diviso in due dal fume Elba. Le im-
ponenti chiese e i musei dellAltstadt (citt
vecchia) sono sulla riva meridionale, men-
tre a nord ci sono le strade eleganti e i nego-
zi del Neustadt (la citt nuova). Le attrazio-
ni principali sono facilmente raggiungibili
a piedi, ma chi non ama camminare pu
contare sullefcientissimo trasporto pub-
blico.
Primo giorno Si pu cominciare la pas-
seggiata partendo dai giardini che si trova-
no nel cuore dello Zwinger (fortifcazione
tra le mura cittadine), il grande complesso
architettonico in stile barocco. Il palazzo fu
fatto costruire dal monarca sassone Fede-
rico Augusto I di Sassonia ed abbondan-
temente decorato. La bellezza di Dresda si
deve soprattutto a lui e al suo gusto dello
sfarzo. Il palazzo stato seriamente dan-
neggiato nel 1945 durante i bombardamen-
ti aerei degli alleati. Uscite a nord su Thea-
terplatz. Il teatro dellopera Semperoper, al
numero 2 della piazza, risale al 1841, ma
stato ricostruito dopo la seconda guerra
mondiale. Gli orari variano, ma ogni gior-
no alle tre del pomeriggio parte una visita
guidata in inglese che costa 9 euro (sempe-
roper-erleben.de).
Due giorni
a Dresda
Chris Leadbeater, The Independent, Regno Unito
Foto di Gerhard Westrich
La citt tedesca ofre gite
in battello sul fume Elba,
architettura barocca e musei
con opere di artisti come
Rafaello, Tiziano e Rembrandt
Le chiese Kreuzkirche
e Frauenkirche
raccontano pi
di qualunque
altra cosa la storia
della distruzione
di Dresda nel 1945
L
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Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 67
9,80 euro. Tornando nellAlstadt, il restau-
rant Henricus (restaurant-henricus.de), su
Neumarkt 12, serve coscio di coniglio al ra-
g di albicocche a 17,90 euro.
Secondo giorno Due chiese raccontano
meglio di qualunque altra cosa la storia del-
la distruzione di Dresda nel 1945. Allangolo
sudest dellAlmarkt, la vasta Kreuzkirche
(kreuzkirche-dresden.de) sopravvissuta
ai bombardamenti. Le foto sul retro della
chiesa mostrano questo importante monu-
mento del protestantesimo ridotto in cene-
re, ma ancora pieno di forza vitale (la messa
domenicale comincia alle 9.30; lorario di
apertura per le visite dalle 10 alle 18 nei
giorni feriali, dalle 12 alle 18 il sabato). La
chiesa settecentesca di Frauenkirche , inve-
ce, stata rasa al suolo. Lelegante struttura
su An der Frauenkirche, al confine della
piazza Neumarkt (frauenkirche-dresden.
de), una ricostruzione architettonica com-
pletata nel 2005. Linterno lincarnazione
Arrivare e muoversi Il prezzo di un volo
dallItalia (Lufthansa, Airberlin) per Dresda
parte da 249 euro a/r. Per raggiungere il centro
della citt si pu prendere lautobus (linee 77 e
97) o il treno (la linea S2 della SBahn) che parte
ogni trenta minuti (dalle 4.47 alle 23.47) e in 18
minuti arriva alla stazione di Mitte. Una corsa
singola per qualsiasi percorrenza allinterno
della rete costa due euro. Un biglietto valido per
quattro corse costa cinque euro. Una tageskarte
(biglietto giornaliero) valido per la zona 1
(il centro) costa 5,50 euro ( vvo-online.de).
Dormire Lo Swissotel (intern.az/16ejgQ6)
stato inaugurato nel 2012 e si trova nel centro
storico di Dresda. Il prezzo di una doppia parte
da 108 euro a notte.
Leggere Edgardo Cozarinsky, Ultimo
incontro a Dresda, Guanda 2012, 14,50 euro.
La prossima settimana Viaggio a Roma
per visitare il Pantheon. Avete suggerimenti su
tarife, posti dove mangiare, libri? Scrivete a
viaggi@internazionale.it.
Informazioni
pratiche
della quiete, con una testimonianza antimi-
litarista: lantica croce della guglia recupe-
rata dalle macerie nel 1993 praticamente
intatta (lorario di apertura per le visite
dalle 10 alle 18 dal luned al sabato e dalle
12. 30 alle 18 la domenica).
Brunch allaperto Fuori della Kreuzkir-
che, al numero 6 di Altmarket, il Caf cen-
tral serve la colazione allaperto dalle nove
del mattino alle quattro del pomeriggio: la
colazione abbondante a base di afettati,
crema di formaggio, pane di segale, frutta
fresca, succo darancia e caf costa 7,30
euro (central-dresden.de).
Pomeriggio culturale Lo Zwinger ospita
una serie di musei come la Gemldegalerie
Alte Meister (pinacoteca degli antichi ma-
estri) nellala Semperbau del palazzo (skd.
museum; marted-sabato dalle 10 alle 18;
prezzo 10 euro). Allinterno ci sono opere
di Rafaello, Tiziano, Botticelli, Rubens,
Van Dyck e Rembrandt. Il Porzellan samm-
lung accessibile dal Glockenspielpavillon
(padiglione del carillon). Ospita una colle-
zione di porcellane Meissen prodotte in
Sassonia a partire dal 1710 (per gli orari si
pu consultare il sito della pinacoteca, lin-
gresso costa 6 euro). Dallaltra parte del
fume, a Palaisplatz 11, c il Japanisches
palais, un altro esempio della vanagloria di
Federico Augusto I. Al suo interno c il
Vlkerkundemuseum, con oggetti (incisio-
ni della Micronesia e armi indonesiane) di
provenienza orientale (voelkerkunde-dre-
sden.de; dalle 10 alle 18, dal marted al sa-
bato; prezzo 2,50 euro).
Passeggiata nel parco Il Grosser garten
risale al 1676 ed un intreccio di sentieri
ricoperti di foglie. Il Dresdner Parkeisen-
bahn (dresdner-parkeisenbahn.de), una
specie di ferrovia in miniatura, aggiunge
una nota di stravaganza.
Ciliegina sulla torta Si pu concludere il
viaggio in pieno stile tedesco al Louisen
garten, su Louisenstrasse 43 (biergarten-
dresden.de). Nel suo giardino si serve la
birra Radeberger Pilsner, a partire da 2,50
euro. fas
Dresda, Germania. Il fume Elba
e lAccademia di belle arti
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N
el retro del ristorante
Carnegie Deli di Man-
hattan Don King mangia
un panino al pastrami
staccandone piccoli pez-
zi con le dita. Qualcuno
gli ha appena fatto una domanda sui suoi
capelli elettrizzati, per la prima volta in
una lunga giornata piena di interviste alla tv
e alla radio. King resta un attimo in silenzio,
e nei suoi occhi un po opachi passa una luce
prudente. Probabilmente la pausa gli serve
per scegliere una delle vecchie leggende
sullorigine della sua pettinatura. Prende un
pezzo di pastrami tra due unghie ben curate
e immerge la carne in un lago di mostarda.
I miei capelli sono laureola di Dio, dice
masticando il suo boccone. Sono schizzati
su quando sono tornato a casa dal carcere.
Una notte mi sono steso a letto accanto a
mia moglie, e i capelli hanno cominciato a
rizzarsi, uno per uno. Sapevo che era Dio.
Voleva dirmi di restare sulla retta via, cos
un giorno avrebbe potuto portarmi in para-
diso con lui. King sorride, ma non il sorri-
so che tutti conoscono, la sfavillante ma-
schera di ottimismo che ha sfoggiato per
tutta la settimana. Adesso, al sicuro del
Carnegie, si fnalmente lasciato soprafa-
re dalla stanchezza. Quando sto bene i ca-
pelli sono perfettamente dritti, spiega con
una punta di rammarico. Ora che le cose
sono complicate si sono un po abbassati.
Ho seguito Don King per due settimane
tra Boca Raton, in Florida, e New York, e
non lho mai visto cos vicino ad ammettere
di non essere pi lo stesso di una volta. Fra
tre giorni Tavoris Thunder Cloud, lunico
dei suoi pugili che abbia una qualche rile-
vanza, salir sul ring del Barclays Center di
Brooklyn per sfidare Bernard Hopkins.
Normalmente lattenzione sarebbe tutta
per Hopkins, che a 48 anni prova a diventa-
re il pi vecchio campione della storia della
boxe. Ma la vera attrazione Don King, con
il suo carisma e il suo futuro incerto. Se
Cloud perder contro Hopkins e soprat-
tutto se lo far in modo noioso la sua breve
carriera di sfdante in incontri di cartello
potrebbe interrompersi, e Don King non
avrebbe pi molto da promuovere. Hopkins,
che come molti altri pugili ha lavorato con
Don King
Caduto
dal trono
Per trentanni ha dominato il
mondo della boxe. Organizzava
i migliori incontri e guadagnava
milioni di dollari. Oggi, a 81
anni, ha perso quasi tutto il suo
potere, e gli resta solo un
grande campionario di battute
Jay Caspian Kang, Grantland, Stati Uniti
King prima dellinevitabile rottura, ha pro-
messo che pianter lultimo chiodo sulla
bara di King. Chi avrebbe mai detto che sa-
rei stato io a mandarlo in pensione?.
Don King non pi seduto sul trono del-
la boxe, ma la sua poltrona donore nella
storia di questo sport non pu levargliela
nessuno. Oggi il modo migliore per godersi
un incontro di boxe mettere su un vecchio
flmato, e questo signifca che se volete ve-
dere Muhammad Ali, Larry Holmes, Mike
Tyson o Julio Csar Chvez alzare le braccia
in segno di trionfo alla fne di un combatti-
mento vi ritroverete davanti anche la fgura
imponente di un uomo con i capelli dritti.
Nel 1975 Don King era nelle Filippine sul
ring del famoso Thrilla in Manila, insie-
me a un Muhammad Ali pi morto che vivo.
Quindici anni dopo, con laspetto sostan-
zialmente immutato, era in Giappone il
giorno in cui Mike Tyson ha perso per la pri-
ma volta. In passato ha negoziato con Mo-
butu Sese Seko, dittatore dello Zaire, e ha
stretto unamicizia profonda con il presi-
dente venezuelano Hugo Chvez. Nessun
uomo vivente, tranne forse un paio di poli-
tici, stato immortalato cos tante volte in-
sieme ai leader mondiali e alle celebrit. Da
appassionato di boxe cresciuto negli anni
ottanta e allinizio degli anni novanta, non
riesco a ricordare un singolo incontro in cui
alla fne non sia apparso sul quadrato Don
King con il suo sigaro stretto tra i denti.
Per questo stasera mi sento un po triste
a starmene seduto davanti a lui al Carnegie
Deli, mentre i turisti fanno la fla per scatta-
re una foto e intanto parlano di lui al passa-
to, come se fosse gi morto. Anche se pro-
babilmente Don King non merita la nostra
compassione, osservare il declino e la
scomparsa di unistituzione americana
sempre straziante. I polsini della sua giacca
di jeans Only in America, la stessa che in-
dossava la sera del Thrilla in Manila, sono
logori. A volte inciampa sulle parole. Sulla
sua faccia un tempo imperturbabile com-
parsa una curvatura verso il basso, qualcosa
di simile a una resa. Don King non ha mai
pensato che sarebbe vissuto fno a 50 anni.
Oggi ne ha 81, ed sotto i rifettori dallini-
zio degli anni settanta.
Genio dei numeri
Nato a Cleveland nel 1931, da giovane Don
King si fatto strada nel racket della rifa
clandestina, un gioco che lui stesso descrive
come una fonte di speranza per persone
che non avevano nessuna speranza. Da
ragazzo voleva essere come Clarence Dar-
row, un avvocato dellOhio impegnato nel
campo dei diritti civili tra lottocento e il no-
20 agosto 1931 Nasce a Cleveland, negli
Stati Uniti.
1966 Picchia a morte un ex dipendente di un
suo locale. condannato a tre anni e mezzo di
carcere.
1970 Poco dopo essere uscito di prigione,
organizza il suo primo incontro di pugilato.
1974 Organizza in Zaire The rumble in the
jungle, un incontro tra Muhammad Ali e George
Foreman. Negli anni successivi organizza
incontri con i pugili pi importanti, come Mike
Tyson, Evander Holyfeld, Julio Csar Chvez.
Marzo 2013 Tavoris Cloud, lultimo dei suoi
pugili ad avere ancora delle possibilit di
vincere il titolo, perde a New York contro
Bernard Hopkins.
Biografa
Ritratti
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 69
vecento, e cos si iscritto alla facolt di leg-
ge della Kent State university. Lestate pri-
ma di immatricolarsi, per, suo fratello
maggiore Connie lha assoldato per pren-
dere i numeri della rifa. In pratica doveva
andare in giro per i quartieri neri di Cleve-
land a raccogliere le puntate da un dollaro.
Gli scommettitori comunicavano un nume-
ro di tre cifre al giovane Don, che in qualche
modo riusciva a tenere a mente tutte le pun-
tate. Alla fne della giornata, se il numero di
un giocatore corrispondeva alle tre cifre
centrali di una determinata serie, il vincito-
re si portava a casa 600 dollari. La fantasti-
ca memoria di Don e la sua straordinaria
loquacit lo rendevano perfetto per la rifa,
e cos poco tempo dopo ha deciso di metter-
si in proprio.
Nonostante il suo coinvolgimento nelle
attivit del crimine organizzato, da ragazzo
King riuscito a evitare grossi guai con la
legge. Fino al 2 dicembre 1954, quando ha
sparato e ucciso Hillary Brown, un uomo
che insieme a due complici aveva tentato di
svaligiare una delle sue case da gioco a Cle-
veland. Il giudice disse che si era trattato di
legittima difesa, e classifc il crimine come
omicidio giustifcabile, ordinando il rilascio
di Don King, che poco dopo ricominci a
gestire la rifa. Nei 12 anni successivi, King
ha continuato a espandersi inglobando di-
verse attivit come la Corner Tavern, un
locale poi incluso nella Rock and Roll Hall
of Fame, ma alla fne ha dovuto di nuovo
fare i conti con la giustizia. Il 20 aprile del
1966 ha pestato a morte un suo ex dipen-
dente di nome Sam Garrett per un debito di
600 dollari. Dopo un processo contrasse-
gnato da testimoni corrotti e bizzarre ri-
chieste giudiziarie, King stato condannato
per omicidio colposo di primo grado.
Quando hanno letto la sentenza mi hanno
detto che sarei uscito subito di galera e che
mi ci mandavano perch speravano che una
breve esperienza in carcere mi traumatiz-
zasse e mi riportasse sulla retta via. Alla fne
sono rimasto in galera per quattro anni.
Don King divide la sua vita in due parti:
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Il teatro Mariinskij
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 75
rivali in nessun altro teatro di fama inter-
nazionale. La superficie complessiva
delledifcio di quasi 80mila metri quadri.
La sala pu accogliere duemila spettatori e
da ogni poltrona si ha una visuale completa
del palco.
Nel nuovo teatro c tutto quello che
serve per una piena realizzazione dello spi-
rito teatrale: il palcoscenico principale,
quello per le prove e le quinte, che in caso di
necessit possono essere uniti in un unico
spazio, grazie alle tecnologie multimediali
e allingegneria moderna. E ci sono molte
altre sale di prova per i balletti, per le opere,
per il coro e per lorchestra. Nel foyer ci so-
no alcune piccole aree dove, anche mentre
sul palcoscenico principale si svolgono gli
spettacoli, possibile efettuare concerti
da camera o proiezioni cinematografche.
E sul tetto del Mariinskij-II c un anftea-
tro, che accoglier alcuni eventi del festival
Stelle delle notti bianche.
Le soluzioni tecniche adottate per il pal-
coscenico consentono al teatro di funzio-
nare a ciclo continuo: gli spettacoli, le prove
e i lavori di montaggio possono svolgersi
24 ore su 24 per tutto lanno.
La profondit del palcoscenico princi-
pale di 80 metri, in pratica si tratta di un
teatro nel teatro. Dispone anche di alcune
piattaforme mobili, ognuna delle quali ha
una superfcie pari a quella di un normale
palcoscenico. In altre parole possibile
montare contemporaneamente le sceno-
grafe per quattro spettacoli diversi. Que-
sto consentir al teatro di eliminare i lun-
ghissimi intervalli tra le diverse rappresen-
tazioni. Un esempio evidente il ciclo
operistico dellAnello del Nibelungo di Wa-
gner, ma un problema analogo esiste per
Guerra e pace di Prokof ev: il montaggio
delle scenografie richiede alcuni giorni,
cos come il loro smontaggio. Il risultato
che per un teatro di solito necessaria qua-
si una settimana per organizzare una rap-
presentazione.
Lacustica e il parcheggio
Il golfo mistico pu accogliere fno a 120
musicisti. stato costruito con pannelli
acustici speciali che consentono di modif-
care la confgurazione dello spazio a secon-
da della quantit dei musicisti e del tipo di
spettacolo. E i suoi undici metri di profon-
dit creano unacustica straordinaria.
La prova a cui hanno potuto assistere
anche i giornalisti ha evidenziato qualche
problema. Le voci dei solisti che eseguiva-
no una scena della Chovanina di Musorg-
skij si riuscivano a sentire perfettamente
da ogni punto della sala, ma quando sul
palco salito il mezzosoprano Ekaterina
Semenuk, con unaria di Olga dallEvgenij
Onegin, gli spettatori delle ultime dieci fle
dellanfteatro non hanno sentito quasi nul-
la. Solo dopo un intervento di Gergiev, che
con un gesto ha chiesto alla solista di spo-
starsi dal fondo del palcoscenico, la sua
voce si fatta sentire. Gli archi di un fram-
mento della quinta sinfonia di Mahler ave-
vano un suono splendido, ma nel Requiem
di Verdi gli ottoni sofocavano il tenore An-
drej Zorin e perfno il coro. Non pi possi-
bile modifcare lo schema acustico delledi-
fcio, quindi bisogner abituarsi alle sue
caratteristiche.
Queste asperit saranno appianate con
il tempo. C una cosa per a cui chi ha pro-
gettato la nuova scena del teatro Mariinskij
non ha assolutamente pensato: il parcheg-
gio. A diferenza del Boloj, il Mariinskij
lontano dalla metropolitana e parcheggiare
vicino al teatro nei giorni in cui ci sono gli
spettacoli impossibile. Quando la co-
struzione del secolo era stata avviata i re-
sponsabili del progetto avevano promesso
di risolvere il problema dei trasporti, ma
poi non stato fatto niente. Quindi per la
folla che dopo lo spettacolo si dirige in cor-
teo verso la metropolitana questo rimarr il
biglietto da visita del Mariinskij.
chiaro che inaugurando la nuova sce-
na alla vigilia dellinizio dellalta stagione
turistica, del Forum economico mondiale
e della stagione delle notti bianche, Valerij
Gergiev ha ogni motivo per fare afdamen-
to su unalta presenza di pubblico e su buo-
ni incassi. Ma non c il rischio che le tre
sale del Mariinskij rimangano vuote quan-
do in citt ci saranno pochi turisti? Speria-
mo proprio che lenergico maestro abbia
pensato anche a questa eventualit. af
Il canale tra il Mariinskij e il Mariinskij-II
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Legenda: Pessimo Mediocre Discreto Buono Ottimo
EFFETTI COLLATERALI
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HANSEL & GRETEL
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SOLO DIO PERDONA
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QUALCUNO DA AMARE
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COME UN TUONO
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IRON MAN
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IL GRANDE GATSBY
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NOTTE DA LEONI - - -
LA CASA
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EPIC
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Cannes 2013
In concorso
La vie dAdle
Di Abdellatif Kechiche. Con La
Seydoux, Adle Exarchopoulos,
Salim Kechiouche. Francia/
Belgio/Spagna 2013, 177
Quello che si spera sempre di
vedere durante un festival un
flm che sinnalzi sopra gli al-
tri, un grande flm capace di
farci dimenticare tutto il resto,
soprattutto in annate partico-
larmente cupe. Ed eccolo qui,
dopo otto giorni di proiezioni a
Cannes (un periodo che in ter-
mini di festival equivale a un
secolo), un flm che vale anche
come gesto di riconciliazione.
Riconciliazione con il concor-
so di Cannes, fno a quel mo-
mento ancora in cerca di ec-
cellenza, ma soprattutto con il
cinema di Kechiche, dopo le
ultime deludenti esperienze.
Un cinema di cui La vie dAdle
costituisce allo stesso tempo
lopera pi rifessiva e pi
sconvolgente. Sembra quasi
che Kechiche, dopo il falli-
mento della sua Venere nera,
sia voluto tornare alle fonti
della sua poetica, nel territorio
marivaudiano di La schivata, il
flm del 2004 che lha rivelato
al grande pubblico. Un tufo
nel passato, necessario per po-
ter andare avanti. Ed proprio
grazie alla ferocia con cui ha
afrontato questa operazione
che riuscito a raggiungere
una dolcezza e una pienezza
mai sperimentate prima.
Julien Gester, Libration
Le pass
Di Asghar Farhadi. Con Bereni-
ce Bejo, Ali Mosafa, Tahar Ra-
him. Francia/Italia 2013, 130
Il regista iraniano Asghar
Farhadi continua la sua esplo-
razione dei concetti di colpa,
scelta e responsabilit con un
solido dramma, scritto, diret-
to e interpretato molto bene, e
che richiede attenzione e cau-
tela a ogni passo. Anche in
questo caso, Farhadi sceglie di
ambientare la sua storia in
una famiglia tradizionale, do-
ve ci sono dei bambini che su-
biscono le decisioni degli
adulti, avvelenati dal clima in
cui sono costretti a vivere.
Farhadi rinuncia a qualsiasi
scorciatoia spettacolare e anzi
svela con lentezza le motiva-
zioni dei vari personaggi sen-
za cedere a giudizi sommari.
In questo aiutato dalle sobrie
interpretazioni degli attori e
dal potente lavoro dietro la
macchina da presa di Mah-
moud Kalari, che riesce ad ag-
giungere intensit alla storia e
colpisce gli spettatori con vir-
tuali pugni simbolici, pratica-
mente in ogni scena.
Deborah Young,
The Hollywood Reporter
Solo Dio perdona
Di Nicolas Winding Refn. Con
Ryan Gosling. Francia/Dani-
marca 2013, 142
Il nuovo flm di Nicolas Win-
ding Refn, accolto con salve di
fschi entusiasti sulla Croiset-
te, un nauseante spettacolo
pornografco di violenza. E in
questo caso il giudizio va inte-
so come un sincero compli-
mento. Il successo dei flm
porno non si misura dalla loro
trama, e Solo Dio perdona ne
fornisce unulteriore prova. La
trama, sempre che se ne voglia
individuare una, suona pi o
meno cos: a Bangkok, Julian
gestisce un locale e trafca in
stupefacenti. Suo fratello Billy
uccide una prostituta di sedici
anni e viene a sua volta ucciso
dal padre di lei. A questo pun-
to sbarca a Bangkok la madre
dei due ragazzi, Crystal, per ri-
prendersi il corpo del fglio e
pianifcare insieme a Julian
luccisione del padre della pro-
stituta, delle forze di polizia
tailandesi e di chiunque altro
capiti a tiro. Crystal interpre-
tata da una Kristin Scott Tho-
mas come non lavete mai vi-
sta: come vedere il vostro
amato gattino che si trasfor-
mato in un coccodrillo albino.
Il flm mi piaciuto? No, ma
ho adorato il modo in cui Win-
ding Refn lha realizzato. Do-
po il successo di Drive aveva
una battuta libera e lha usata
per realizzare un assurdo incu-
bo al neon che sputa in faccia
alla coerenza e prende a
schiaf il buon gusto. I mo-
menti pi esaltanti delle corse
automobilistiche sono gli inci-
denti. E Solo Dio perdona un
meraviglioso disastro.
Robbie Collin,
The Daily Telegraph
La vie dAdle
Limage manquante
Di Rithy Panh.
Raccontare lindicibile sulla
macchina da morte khmer. Un
documentario potentemente
poetico, autobiografco, stra-
ziante: lunico vero capolavoro
del festival.
Tian Zhu Ding
Di Jia Zhangke.
Da un giovane maestro del ci-
nema cinese, quattro episodi
che raccontano la Cina degli
umili ormai fuori di testa.
Tarantino alla rovescia.
La vie dAdle
Di Abdellatif Kechiche.
Toccante storia damore lesbi-
co tra due ragazze flmate con
il massimo del naturale e sen-
za manierismi. Magistrale.
Francesco Boille
Scelti da Internazionale
Limage manquante
78 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Libri
Amazon ha annunciato
la creazione di Kindle
Worlds, piattaforma com-
merciale per la fanfction
Nel 2006 una grande appas-
sionata di Star Wars mise in
vendita su Amazon il romanzo
Another hope, una versione al-
ternativa del primo flm della
saga, afermando che il suo
scopo non era commerciale,
ma che aveva scritto quel libro
solo per passione. George Lu-
cas chiese di fermarne le ven-
dite. Oggi la Disney, proprieta-
ria dei diritti di Star Wars, an-
drebbe meno per il sottile. Ma
Amazon in questi giorni ha an-
nunciato la nascita di Kindle
Worlds, una piattaforma pen-
sata per commercializzare la
fanfction, romanzi e racconti
ispirati a celebri flm, libri o se-
rie, scritti dai loro appassiona-
Dagli Stati Uniti
Luniverso parallelo
Angelo Ferracuti
Il costo della vita
Einaudi, 212 pagine, 19 euro
Se i giornali italiani difettano
di vere inchieste (preferendo
investire denaro su opinionisti
ipocriti e divi), leditoria cerca
di supplire, ma di rado
andando oltre la superfcialit
dei denunciatori di successo.
il caso di questo libro,
inserito in una collana che
ospita narratori. Ferracuti,
giornalista e scrittore con
morale, vi ricostruisce una
vicenda delle pi nere tra le
migliaia che hanno segnato di
croci anno per anno la storia
del lavoro in Italia.
A marzo del 1987 nel porto
di Ravenna 13 uomini, in
maggior parte molto giovani e
uno di essi egiziano, morirono
asfssiati o bruciati dentro una
nave da trasporto di gpl.
Ricostruendo quella vicenda
attraverso interviste e
sopralluoghi, Ferracuti ci
accosta a una tragedia
esemplare, e in apertura cita
non a caso un cinico
personaggio di Clint
Eastwood in un cinico flm di
Leone: Il mondo si divide in
due: chi ha la pistola carica e
chi scava. Tu scavi. Ma cita
anche i maestri che si scelto,
lOrwell dei minatori di Wigan
Pier e Kapuciski, e titola i
due primi capitoli Tempi
difcili (Dickens) e Uomini
e topi (Steinbeck). Le
interviste si susseguono, coi
buoni, coi cattivi e con gli
incerti, con i sopravvissuti e
con le famiglie dei
sommersi, e lo ieri e loggi
fniscono per confondersi,
perch questa una storia che
non ha fne, in Italia assai pi
che altrove in Europa.
Il libro Gofredo Fof
Tragedia esemplare
Italieni
I libri italiani letti da un
corrispondente straniero.
Questa settimana laustraliano
Desmond OGrady.
Pupi Avati
La grande invenzione
Rizzoli, 389 pagine, 18 euro
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Limpero colpisce ancora
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Colombe Schneck
Le madri salvate
Einaudi, 136 pagine, 17 euro
Alejandro Zambra
Cultura
Libri
Riccardo Colombo
e Vincenzo Comito
LIlva di Taranto
e cosa farne
Edizioni dellAsino, 100 pagine,
10 euro
LIlva di Taranto un ginepra-
io tipicamente italiano. Chiu-
derla immediatamente non si
pu. Non solo si toglierebbe il
lavoro a moltissime persone,
ma si lascerebbe a lungo intat-
to un impianto che ha bisogno
di una radicale bonifca. Te-
nerla cos com, daltra parte,
altrettanto impossibile; non
solo perch continua a provo-
care gravissimi danni ambien-
tali, ma anche perch, come si
dimostra in questo rapporto, il
gruppo Riva non ha voluto
adottare n potr verosimil-
mente promuovere in futuro
investimenti adeguati a ri-
strutturare la produzione,
competere con la concorrenza
e dunque garantire lavoro nei
prossimi anni. Lunica cosa
certa che questo gruppo in-
dustriale e la politica che a Ta-
ranto lha sostenuto hanno
fatto insieme danni enormi: i
primi infschiandosene
dellimpatto ambientale,
mentre nel resto del mondo le
altre industrie siderurgiche
andavano studiando e appli-
cando soluzioni alternative, la
seconda consentendo questo
andazzo, speculando su corru-
zione e consenso.
Oggi, a leggere il rapporto,
sembra che le soluzioni per in-
vertire la rotta ci siano e siano
anche chiare. Il problema
che costano molto. Distribuire
tali costi un problema politi-
co. Bisognerebbe dunque che i
magistrati non fossero i soli
chiamati a rifettere su chi
debba pagare, e come.
Non fction Giuliano Milani
Bonifcare tutto
unanonima cittadina nel Paci-
fco nordoccidentale. Quando
era giovane e sciocco, Roger
voleva scrivere un romanzo in-
titolato Stagno del guanto. Ora
tiene un diario, ma di genere
insolito e potenzialmente sini-
stro: parti di esso, infatti, sono
scritte facendo fnta di essere
una delle sue colleghe, una ra-
gazza di 24 anni che si chiama
Bethany. Un giorno Bethany
scopre il diario di Roger, e ag-
giunge un appunto: Roger,
sei cos sfgato che hai lasciato
il diario nella cafetteria del
negozio Mi hai terrorizzato
con la descrizione che hai fatto
di me e di mia madre e della
mia vita. Ma la ragazza an-
che oscuramente lusingata del
fatto che qualcuno abbia pro-
vato a immaginare come
devessere il mondo visto at-
traverso i suoi occhi. E cos i
due avviano una corrispon-
denza sempre pi intima, an-
che se platonica. I personaggi
di Coupland sono circondati
da strumenti progettati per
rendere possibile la comunica-
zione penne, carta, palmari,
cartucce dinchiostro eppure
la maggior parte di loro trova
pressoch impossibile comu-
nicare con gli altri, sebbene si
capiscano abbastanza bene da
poter essere reciprocamente
crudeli.
Tom Jones,
The Daily Telegraph
Andrew Blackwell
Benvenuti a Chernobyl
Laterza, 329 pagine, 18 euro
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Eva Menasse
Quasikristalle
Kiepenheuer & Witsch
La storia di una donna osser-
vata attraverso un caleidosco-
pio di punti di vista: amici, pa-
renti, professori, amanti, suo
marito e il suo ginecologo. Eva
Menasse, nata a Vienna nel
1970, vive a Berlino.
Robert Schindel
Der Kalte Suhrkamp
Romanzo epico ambientato
nel mondo politico della Vien-
na di fne anni ottanta. Prota-
gonista un sopravvissuto di
Auschwitz. Robert Schindel
nato a Bad Hall nel 1944.
Michael Khlmeier
Die Abenteuer des Joel
Spazierer Carl Hanser
Romanzo picaresco che segue
Joel Spazierer, maestro di tra-
sformismo, dallUngheria de-
gli anni cinquanta in Austria,
Svizzera e Cuba negli anni ses-
santa e settanta, fno alla Ger-
mania Est. Khlmeier nato
nel 1949 a Hard, sul lago di
Costanza.
Isabella Straub
Sdbalkon Aufau
Ruth ha interrotto gli studi in
medicina, scrive necrologi per
un giornale, non convinta del
fdanzato e non ha buoni rap-
porti con i genitori. La sua mi-
gliore amica Maya, invece,
sembra avere tutto quello che
desidera. Isabella Straub na-
ta a Vienna nel 1968.
Maria Sepa
usalibri.blogspot.com
80 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Cultura
Libri
Ricevuti Ragazzi
Fumetti
Incertezze damore
Ciro
e il rom
Bastien Vivs
La macelleria
Dibolo edizioni, 90 pagine,
15,90 euro
Bastien Vivs, giovane astro
del fumetto francese, ci
propone un piccolo gioiello,
una meraviglia sui dolori
dellamore. Quanta
leggerezza, quanta
delicatezza, nella sua
spietatezza danalisi. Vi
divertirete, anche se non un
fumetto umoristico.
Sognerete, anche se non un
fumetto devasione. E questo
malgrado ci sia qualcosa che
appartiene alla morte.
Lautore sembra fssare per
sempre alcuni momenti
salienti di vita amorosa. C
vicinanza col cinema di
Trufaut, ma trasfgurato da
una poetica impressionistica.
Questo stile impressionistico
trova la sua quintessenza in un
albo che tiene a battesimo una
nuova casa editrice la cui
politica editoriale si annuncia
stimolante. Lo stile narrativo
impressionistico, nel
Fabrizio Silei
Se il diavolo porta
il cappello
Salani, 267 pagine, 13,90 euro
Ciro un fglio della seconda
guerra mondiale, frutto
dellamore fugace di un
soldato americano e di una
ragazza toscana. La mamma
lha chiamato Ciro per
omaggiare quel suo padre,
quel soldatino yankee, che
prima di arrivare in Toscana
era di stanza a Napoli. Quelle
svenevolezze puzzano di
bruciato al ragazzo. Lui al
contrario della madre sa che
quel soldato non torner pi.
Sono tredici anni che lo
aspetta, quasi tutta la sua vita.
Per questo Ciro, cos straniero
a tutti con i suoi occhi azzurri e
i suoi capelli biondi, diventa
un selvaggio. Si aggira per una
Toscana rurale e un po
magica in cerca di amici e un
po dafetto. Ma tutti lo
scansano, ne hanno paura.
Sar lincontro con Salem, un
rom, ad aprirgli le porte della
vera amicizia. Attraverso la
cultura roman e sinti Ciro
riesce a trovare quellamore
che gli sempre mancato.
Fabrizio Silei costruisce una
storia per adolescenti intensa,
dinamica e ricca di colpi di
scena. Il suo protagonista
flosofeggia e rifette sul
mondo. Lo stile immaginifco
e la ricerca storica
accuratissima fanno il resto. Il
romanzo ofre ai ragazzi uno
spaccato storico afrontato
poco dai programmi scolastici,
ovvero quello del Porrajmos,
la Shoa che ha colpito rom e
sinti dEuropa.
Igiaba Scego
montaggio delle sequenze e
delle vignette allinterno delle
tavole, tale che le brevi scene
che si susseguono paiono
procedere secondo la logica
dei sogni, sogni del mal
damore. La loro stessa
espressione grafca, un po
bozzetti con tocchi leggeri ma
perfettamente controllati di
colori a matita che creano un
efetto materico simile al
pastello, ne accrescono la
dimensione impressionistica.
Efetto accentuato dalle
vignette, del tutto scontornate
e circondate dal bianco della
pagina, che paiono avere la
stessa labilit dei sogni, o
essere degli ectoplasmi di
momenti di vita. Infne sono
impressionistici i movimenti
aerei del segno grafco, guizzi
veloci e sicuri in dialettica con
spaccature che ne rivelano la
fragilit, e i dialoghi naturali e
teatrali (ottima la traduzione).
Dialoghi il cui momento
dinizio e fne non mai
chiaro. Proprio come lamore.
Francesco Boille
Alessandra Chiricosta
Filosofa interculturale
e valori asiatici
Obarrao, 330 pagine, 14 euro
La flosofa interculturale for-
nisce strumenti per afrontare
le principali sfde del pensiero
contemporaneo: comprendere
la diversit e confrontarsi con
le questioni aperte dallemer-
gere di culture altre.
Gian Enrico Rusconi
Marlene e Leni
Feltrinelli, 204 pagine, 16 euro
Marlene Dietrich e Leni Rie-
fenstahl: due icone del cinema
del loro tempo, dalla Germa-
nia di Weimar a Hollywood.
Adam J. Silverstein
Breve storia dellislam
Carocci, 142 pagine, 12 euro
La nascita e lespansione
dellislam, da quella che era
originariamente una ristretta
comunit di credenti fno a di-
ventare una religione con oltre
un miliardo di fedeli.
Alessandro Bartoletti
Lo studente strategico
Ponte alle Grazie, 196 pagine,
15 euro
Come risolvere rapidamente i
problemi legati allo studio.
John McPhee
Tennis
Adelphi, 222 pagine, 15 euro
Un libro in grado di dividere i
lettori fra chi rischia di con-
trarre in una forma o nellaltra
il morbo del tennis, e chi inve-
ce ne risulta immune.
Alfredo Somoza
Oltre la crisi
Edizioni CentoAutori,
111 pagine, 10 euro
Alla fne di questa lunga crisi,
quali scenari prenderanno for-
ma in Europa e nel resto del
mondo?
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 83
84 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Cultura
1
Mark Lanegan
& Duke Garwood
Sphinx
un vulcano attivo da
trentanni lex cantante degli
Screaming Trees che fa vibrare
midolli spinali col suo vocione
beltenebroso, attraversando
progetti mai troppo allegri e
quasi sempre di fascino. Aspet-
tando leruzione con un com-
pagno di viaggio inglese poli-
strumentista vagabondo, per-
corre una fetta di americana
sul vagone merci di Black pud-
ding, colonna sonora per la de-
pressione difusa (un giorno la
chiameremo cos: meno spet-
tacolare ma pi profonda della
grande). Fagioli e cotiche e
blues sul binario della ruggine.
2
The Cyborgs
Hi ha doobie do ha
Si presentano Daft
Steam punk, con maschere da
saldatori e veterogrisaglie, due
robot galeotti fuggiti da una
Rebibbia reinventata da Tim
Burton. Ruggine e ossa si riani-
mano in presenza di adeguata
amplifcazione; il nuovo album
Electric chair (s, lelettrocuzio-
ne per loro simbolo di vita) li
mostra in tutto il loro voltaggio
vintage rock boogie blues e an-
che un po ragtime; due dyna-
mo con una pronuncia inglese
for beginners ma unexpertise
Black Keys nel trasformare in
bella energia quel che in altre
mani sarebbe mero lavoro di
seghe elettriche.
3
Ceramic Dog
Masters of the internet
Scaricate musica a gra-
tis / ci piace quando lo fate /
non abbiamo case n famiglie
da sfamare / non siamo umani
come voi. Alzata dingegno di
un altro chitarrista vagabondo,
il quasi sessantenne Ribot, uno
che reinvent il sound di Tom
Waits e miglior quello di Vini-
cio Capossela. Da Your turn,
nuovo album del suo trio Cera-
mic Dog, tra rockacci in punta
di plettro e dolore elettrifcato,
un arabeggiante atto di sotto-
missione alle masse fameliche
di suoni scroccati dai tubi, tor-
rent e ciberspazio tutto. Orgo-
gliosa, asserragliata dichiara-
zione di stenti.
Musica
Dal vivo
Green Day
+ All Time Low, Roma,
5 giugno, rockinroma.com;
Bologna, 6 giugno,
unipolarena.it
Chromatics
+ Glass Candy, Ravenna,
3 giugno, bronsonproduzioni
.com; Torino, 4 giugno,
astoria-studios.com
Funeral For A Friend
Olgiate Molgora (Lc),
31 maggio, sbiellata.com
All Time Low
Milano, 7 giugno,
factorymilano.com
Mudhoney
Firenze, 31 maggio,
viperclub.eu
Ibrahim Maalouf
Bari, 1 giugno,
fondazionepetruzzelli.it
Dead Can Dance
Fiesole (Fi), 2 giugno;
Roma, 5 giugno, auditorium
conciliazione.it; Padova,
6 giugno, granteatrogeox.com
Nick Waterhouse
Segrate (Mi), 1 giugno,
circolomagnolia.it; Torino,
2 giugno, spazio211.com
Palma Violets
Roma, 4 giugno,
ilcircolodegliartisti.it
LEstonia unisola felice,
grazie a manifestazioni
come il Tallinn music week
Tallinn, capitale dellEstonia,
si trova in una posizione stra-
tegica. A sud del golfo di Fin-
landia, il braccio orientale del
mar Baltico, a due ore di tra-
ghetto da Helsinki. Tallinn
stata uno sbocco commercia-
le per lEstonia dallinizio del
secondo millennio. Oggi la
citt sta esportando un nuovo
prodotto: la musica. Al suo
quinto anno, il Tallinn music
week mette in mostra il rock,
il pop e la musica classica del
paese. Attira appassionati da
Finlandia, Russia, Lettonia e
Lituania. Tra gli ospiti c
Seymour Stein, storico disco-
grafco statunitense e fonda-
tore della Sire Records.
Poi ci sono gruppi come i
Prta Vtra, rocker lettoni che
in patria riempiono gli stadi.
Nel discorso inaugurale, il
presidente estone Toomas
Hendrik Ilves ha reso omag-
gio alle Pussy Riot, invitando
a non dimenticare il loro arre-
sto. Anche se lEstonia ha
meno di un decimo della po-
polazione di Londra ed gi
sede di una forente econo-
mia digitale (che ha partorito
Skype), nuota in un mare di
canzoni. Come quelle degli
Elephants From Neptune,
una band a met strada tra
Kings Of Leon e Led Zeppe-
lin, o quelle di Mari Kalkun,
cantante che mescola il jazz
al folk tradizionale estone. Il
paese pu ritagliarsi la sua
nicchia nel panorama mon-
diale, proprio come ha fatto
lIslanda. Con il Tallinn
music week come megafono,
lEstonia ha unottima possi-
bilit di farsi ascoltare.
Kieron Tyler, Mojo
DallEstonia
Tallinn caput mundi
Playlist Pier Andrea Canei
Boogie electric
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Chromatics
Elephants From Neptune
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 85
Album
The National
Trouble will fnd me
(4Ad)
Dopo cinque album pieni di
angoscia e disagio sociale i
National non sembrano ancora
pronti a trovar pace. Lo si pu
capire, visto che il successo di
High violet li ha trasformati da
oggetto di culto indie a una
band da grandi arene. Per que-
sto il nuovo album Trouble will
fnd me era circondato da una
strana aspettativa. Ma il grup-
po cresciuto, e ormai a suo
agio anche fuori dagli scanti-
nati di Brooklyn. Il risultato
una collezione di inni e fanfa-
re che, come al solito, mettono
a nudo le emozioni del cantan-
te Matt Berninger. Nascosta in
fondo allalbum c anche Pink
rabbits, una delle pi belle can-
zoni damore mai scritte dal
gruppo. I detrattori diranno
che i National sono troppo au-
toreferenziali, ma le emozioni
che raccontano sono le stesse
che proviamo tutti noi, ogni
giorno.
Jenny Stevens, Nme
Love
Black beauty
(High Beauty)
Talentuoso ma incline allauto-
distruzione, allinizio degli an-
ni settanta Arthur Lee era alle
corde. Ma proprio in quel pe-
riodo lautore di uno dei mi-
gliori album di tutti i tempi (Fo-
rever changes dei Love) stava
forgiando un nuovo stile: un
misto di hard rock rovente fe-
dele allo spirito del suo amico
Jimi Hendrix, funk urbano alla
Curtis Mayfeld, un po del suo
passato folk-rock, e un pizzico
di blues e di reggae. Realizzato
con il produttore Paul
Rothchild, insieme a una band
nuova di zecca formata solo da
ora Kuperus e Miller si siano
trasformati in artisti leggeri. In
tutto lalbum resta sempre quel
disagio in cui sono specializza-
ti. Solo che ora lo propongono
con pi stile.
Miles Raymer, Pitchfork
Public Service
Broadcasting
Inform - Educate -
Entertain
(Test Card Rec.)
Diamo il benvenuto a uno de-
gli album pi originali degli ul-
timi anni. I Public Service
Broad casting prendono in giro
la forma duo, spesso suonando
come se fossero in sei in una
stanza. In realt Wriggles-
worth cura le percussioni e la
parte ritmica mentre J. Will-
goose Esq. pensa al resto. Il
risultato teso e intrigante,
prodotto per met con stru-
menti veri e per laltra con
un impressionante numero di
campionature. Tra i rif post
punk, spesso i due usano gli
stessi frammenti sonori in di-
verse canzoni, creando una
narrazione per tutta la durata
del disco. Prendono ispirazio-
ne da spot televisivi e registra-
zioni militari, ma rimangono
sempre concentrati sulla melo-
dia, dimostrandosi in grado di
scrivere eccellenti canzoni pop
strumentali. Decisamente una
delle uscite da non perdere per
il 2013.
Gareth OMalley, The 405
Artisti vari
Finders keepers.
Motown Girls 1961-1967
(Kent)
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Nord Nord
Nord
Tecnologia
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F
orse per prevedere la reazione
della societ allarrivo dei compu-
ter da indossare basta leggere il
libro per bambini La battaglia del
burro, scritto dal Dr. Seuss. Il libro racconta
lo scontro tra due specie di uccelli. Da un
lato ci sono gli Zighi, che mangiano il pane
con il burro spalmato sotto. Dallaltro gli
Zaghi, che preferiscono spalmare il burro
sopra. Le diferenze tra i due popoli portano
alle soglie di una guerra. Lo scontro ideolo-
gico tra Zighi e Zaghi assomiglia a quello tra
i fan e i detrattori dei computer da indossa-
re.
Lanno scorso, dopo la presentazione
dei Google Glass, gli occhiali progettati da
Mountain View che contengono un compu-
ter in miniatura, li ho provati e mi hanno
impressionato. Pochi mesi dopo, per, a
una festa aziendale ho incontrato delle per-
sone che li indossavano. Le telecamere dei
Google Glass si muovevano sopra i loro oc-
chi, invadendo la privacy di tutti. Cerano
solo due scelte: stare davanti allobiettivo o
andarsene. Il problema non riguarda solo
Google. Memoto, per esempio, una picco-
la macchina fotografca automatica che pu
essere indossata sulla camicia come una
spilla. Pu scattare due immagini al minuto
e caricarle in rete in pochi secondi. Anche la
Apple sta lavorando a prodotti simili: ha re-
gistrato dei brevetti per un display a sovrim-
pressione, come quello dei piloti dellavia-
zione, collegato a una macchina fotograf-
ca. Entro la fne dellanno, lazienda dovreb-
be poi presentare il suo iWatch. Nel frat-
tempo diverse startup della Silicon valley
stanno costruendo degli apparecchi capaci
di scattare foto in ogni momento.
Pubblico e privato
Chi non vuole essere fotografato cosa deve
fare? Per i fan dei computer da indossare gli
altri dovrebbero semplicemente adattarsi.
Quello che succede in pubblico patrimo-
nio di tutti. Non voglio chiedere il permesso
per scattare una foto in situazioni simili,
spiega Jef Jarvis, professore di giornalismo
alla City University di New York. Secondo
Jarvis, la societ occidentale ha gi vissuto
qualcosa di simile nellottocento, con larri-
vo delle prime macchine Kodak. Nellago-
sto del 1899 il New York Times pubblic un
articolo su un gruppo di fotograf che si di-
vertivano a immortalare le ragazze. Tra i
villeggianti in corso una ribellione contro
luso promiscuo delle macchine fotograf-
che, scriveva il corrispondente da
Newport, nel Rhode Island, e alcuni han-
no minacciato di punire chiunque continui
a usarle in modo cos sregolato. Secondo
un altro articolo una donna aveva puntato
un coltello contro un uomo che aveva cerca-
to di fotografarla, distruggendo la mac-
china fotografca prima di andarsene per la
sua strada.
La storia ricorda un po lo scontro tra Zi-
ghi e Zaghi. Con il tempo la societ si adat-
tata alla presenza delle macchine fotograf-
che, ma ci sono volute molte lenti spaccate
e azioni legali. Oggi viviamo in un mondo
popolato da un miliardo di smartphone con
macchina fotografca integrata. Ma c una
diferenza importante tra un cellulare e un
computer da indossare: il telefono si tiene
in tasca o in borsa, mentre laltro attaccato
al corpo. La maggior parte delle persone
non pensa alla privacy, ma al decoro socia-
le, spiega Thad Starner, consigliere tecni-
co del Google Glass team. Starner ha speri-
mentato diversi computer da indossare, e
racconta che, nonostante lo scetticismo ini-
ziale, le persone si abituano in fretta alla
macchina fotografca piazzata sopra loc-
chio del loro interlocutore. Nel corso degli
anni i dispositivi di Starner sono diventati
sempre meno invadenti. Secondo lui il con-
cetto di protezione della privacy deve esse-
re incluso nella progettazione dei computer
da indossare.
I Google Glass hanno un display tra-
sparente, cos tutti possono vedere cosa sta
facendo lutente. E Starner ha labitudine
di sflarsi gli occhiali prima di entrare in un
luogo pubblico, per rispetto ai presenti. Non
tutti sono cos premurosi. Ne ho avuto la
prova questo mese alla conferenza Google
I/O, dove la gente se ne andava in giro un
po ovunque (anche nei bagni) indossando
occhiali in grado di scattare una foto con un
battito di ciglia. Alla fne di La battaglia del
burro tutti e due i popoli si trovano tra le ma-
ni una bomba che pu distruggere il mondo
intero. Due anziani, Zigo e Zago, discutono
su cosa fare. E la storia fnisce con queste
parole: Dobbiamo solo avere pazienza.
Vedremo, vedremo. as
Occhiali indiscreti
I Google Glass sono solo il primo
passo. I computer da indossare
stanno per invadere il mercato.
Molti utenti sono entusiasti, ma
altri sono preoccupati per gli
efetti che avranno sulla privacy
Nick Bilton, The New York Times, Stati Uniti
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Atene, Grecia
Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 101
CINA
Meno stato
nelleconomia
Il governo cinese vuole dare pi
spazio ai privati nelleconomia,
scrive il New York Times, con
lobiettivo di migliorare le con-
dizioni di vita della classe media
e di rendere il paese un protago-
nista ancora pi forte a livello
globale. Il 24 maggio le autorit
di Pechino hanno presentato
una serie di proposte che sem-
brano confermare la svolta. Per
esempio, sar permesso al mer-
cato di determinare i tassi din-
teresse bancari e il cambio dello
yuan. Inoltre, saranno sviluppa-
te delle politiche che favoriran-
no lingresso dei privati nella f-
nanza, nella sanit e in altri set-
tori. I leader cinesi, spiega il
quotidiano statunitense, sono
spinti al cambiamento dal fatto
che leconomia nazionale conti-
nua a rallentare, mostrando tutti
i limiti di un sistema dominato
dallo stato. Non ultimo lelevato
livello dei debiti contratti dalle
aziende cinesi, dal governo cen-
trale e dalle amministrazioni
provinciali.
IN BREVE
Aziende Secondo il 2013 World
lottery almanac, realizzato da
La Fleurs Magazine, lanno
scorso il settore delle lotterie e
delle scommesse ha registrato
un fatturato a livello globale di
275 miliardi di dollari, il 7 per
cento in pi rispetto al 2011. Il
principale operatore per fattura-
to litaliana Lottomatica, con
25,1 miliardi di dollari.
BRASILE
Debiti africani
cancellati
Il 25 maggio, ai margini delle ce-
lebrazioni per i cinquantanni
dellUnione africana, il Brasile
ha annunciato che canceller
900 milioni di dollari di debito
verso dodici paesi africani. I
maggiori benefciari saranno il
Congo, la Tanzania e lo Zambia,
scrive Jeune Afrique. La deci-
sione in linea con la strategia
di raforzare i rapporti commer-
ciali con lAfrica, che nellultimo
decennio sono aumentati di cin-
que volte, passando dai cinque
miliardi di dollari del 2000 ai
26,5 miliardi del 2012. Nella foto:
la presidente brasiliana Roussef
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Il numero Tito Boeri
31,5 milioni
Secondo lAssociazione italia-
na editori (Aie), sono 31,5 mi-
lioni gli italiani che in un anno
non leggono neanche un libro.
il 54,7 per cento della popo-
lazione di potenziali lettori. In
Italia la difusione delleditoria
di massa coincisa di fatto con
la nascita della tv e il numero
di lettori non ha mai superato
il 50 per cento.
Un ulteriore problema ri-
guarda la segmentazione: non
pi del 15 per cento dellintero
campione formato dai cosid-
detti lettori voraci, cio da chi
legge almeno un libro al mese.
Il quadro negativo in parte
mitigato dal recente studio
dellAie sulla lettura infantile,
dal quale emerge che bambini
e ragazzi leggono pi degli
adulti e che la diferenza tra i
giovanissimi e gli adulti in
crescita. Dopo i 14 anni la dif-
fusione della lettura diminui-
sce di pari passo con la crescita
delluso di internet. La pro-
gressiva fessione della lettura
dopo ladolescenza, e il succes-
sivo crollo nellet adulta, sug-
geriscono lesistenza di forme
di utilizzo del tempo competi-
tive rispetto alla lettura.
Come osservano Luciano
Canova ed Enzo di Giulio su
lavoce.info, rincarano la dose
alcuni dati sul livello di dealfa-
betizzazione degli adulti scola-
rizzati, contenuti nel Program-
me for the international
assess ment of adult compe-
tencies, uno studio promosso
dallOcse. In Italia il 5 per cen-
to dei nativi non in grado di
decifrare singole cifre o lettere
(alfabetizzazione elementare)
e il 33 per cento non in grado
di capire o scrivere una frase
breve. Forse queste informa-
zioni avrebbero dovuto essere
tenute in conto nel dibattito
politico specialmente durante
le campagne elettorali.
La Germania si oppone allimposizione di pesanti dazi
doganali ai pannelli solari cinesi proposta dalla
Commissione europea. Anche se le imprese del settore
fotovoltaico tedesche sono tra le prime vittime della
concorrenza dei pannelli a buon mercato prodotti in Cina,
Berlino ritiene che i prodotti cinesi abbiano reso possibile
il boom dellenergia solare in Germania e la transizione
energetica in corso nel paese, spiega Die Tageszeitung.
Gli imprenditori tedeschi, dal canto loro, sono favorevoli a
un accordo di libero scambio con la Cina.
Germania
No ai dazi per Pechino
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Aksu, Cina
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Lottomatica, Italia
China Welfare Lottery, Cina
China Sports Lottery, Cina
Franaise des Jeux, Francia
Loteras y Apuestas Estado, Spagna
Mizuho Bank, Giappone
The National Lottery, Regno Unito
New York Lottery, Stati Uniti
Opap, Grecia
25,1
20,4
17,5
16,0
12,2
11,5
11,3
7,2
5,6
Fatturato dei principali operatori di
lotterie e scommesse, 2012
Miliardi di dollari
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102 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
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104 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
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LA SCOPA DI UNA
STREGA.
LA FRUSTA DI UNA STREGA. LA GRATTUGIA DI UNA STREGA?
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IL PIUMINO DI UNA STREGA.
PECCATO, IO AVEVO SEMPRE
PENSATO CHE LE STREGHE FOSSERO
COMPLETAMENTE EMANCIPATE.
Loroscopo
Rob Brezsny
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Internazionale 1002 | 31 maggio 2013 105
BILANCIA
La venerazione uno dei
sentimenti pi preziosi.
Quando riconosci e rispetti la su-
blime bellezza di qualcosa che
pi grande di te, fai un enorme fa-
vore a te stessa. Generi autentica
umilt e sincera gratitudine, che
fanno bene al tuo corpo e alla tua
anima. Ti prego di notare che la
venerazione non riguarda solo la
religione. Un biologo pu venera-
re il metodo scientifco. Un ateo
pu provare un senso di devozio-
ne nei confronti dei geni che ci
hanno lasciato in eredit le loro
idee. E tu che cosa veneri, Bilan-
cia? Che cosa suscita la tua vene-
razione? un ottimo momento
per esplorare i profondi misteri di
questo stato di coscienza alterato.
SCORPIONE
Nel 1914, quando stava
progettando la sua spedi-
zione allAntartide, lesploratore
Ernest Shackleton pubblic que-
sto annuncio sui giornali londine-
si: Cercasi uomini per una spedi-
zione azzardata. Bassa paga, fred-
do pungente, lunghi mesi nella
pi completa oscurit, pericolo
costante, nessuna garanzia di ri-
torno. Onori e riconoscimenti in
caso di successo. Risponderesti a
un invito simile se lo leggessi og-
gi? Spero di no. vero che il tuo
senso dellavventura in crescita.
E ho il sospetto che tu muoia dalla
voglio di stabilire un rapporto pi
intenso con il tipo di oscurit posi-
tiva che in passato ti ha ispirato
tanta saggezza. Ma penso che tu
possa soddisfare questa esigenza
senza metterti in situazioni peri-
colose o sofrire gravi privazioni.
SAGITTARIO
Preferisco non cantare
piuttosto che cantare a bas-
sa voce, diceva Janis Joplin. Il suo
atteggiamento mi ricorda un po
quello di Salvador Dal, che dice-
va: Dipingere non mai difcile.
O facile o impossibile. Ho
idea che presto voi Sagittari vi tro-
verete di fronte a unalternativa si-
mile. Vorrete dare tutto quello che
avete, o niente. Sarete in uno stato
di grazia e tutto andr per il verso
giusto oppure sarete completa-
mente bloccati. Per fortuna, pre-
vedo che la voglia di dare tutto e lo
stato di grazia saranno predomi-
nanti.
CAPRICORNO
Nelson Mandela cominci
la sua battaglia per mettere
fne allapartheid in Sudafrica nel
1948. Qualche anno dopo fu arre-
stato per attivit rivoluzionaria e
condannato allergastolo. Rimase
in prigione fno al 1990, quando il
suo governo cedette alle pressioni
della comunit internazionale e lo
liber. Nel 1994 il sistema
dellapartheid croll. Mandela fu
eletto presidente del suo paese e
vinse il premio Nobel per la pace.
Eppure nel 2008 negli Stati Uniti
era ancora considerato un terrori-
sta e aveva bisogno di un permes-
so speciale per entrare. Probabil-
mente non hai una regola antiqua-
ta o unabitudine obsoleta cos or-
ribile, Capricorno. Ma ora che tu
smetta di rimanere attaccato a
tutto quello che superato.
ACQUARIO
Lartista, fotografo e dise-
gnatore di moda Karl La-
gerfeld esprime la sua rigogliosa
creativit da 50 anni. Anche se non
ha limiti, la sua fantasia estrema-
mente concreta. A proposito delle
sue sfavillanti creazioni dice: Ri-
mango sempre con i piedi per ter-
ra, solo non su questa terra. Scegli
questa frase come mantra per le
prossime settimane. Cerca anche
tu di essere concreto nel tuo modo
unico. Segui il tuo eccentrico intui-
to, ma sempre con lintenzione di
incanalarlo in modo costruttivo.
PESCI
Una volta lo scrittore fran-
cese Georges Perec ha
scritto: Quello che dobbiamo ri-
mettere in discussione sono i mat-
toni, il cemento, il vetro, come ci
comportiamo a tavola, il modo in
cui passiamo il tempo, i nostri rit-
mi. Tutto quello che sembra aver
smesso per sempre di stupirci.
Una rifessione del genere potreb-
be esserti utile e perfno entusia-
smarti, Pesci. Ti consiglio di incre-
mentare la tua capacit di rimane-
re sinceramente stupito davanti al-
le meraviglie piccole e ovvie che a
volte dai per scontate.
GEMELLI
In Giappone non maleducazione fare rumore mentre
si mangiano gli spaghetti di riso da una ciotola. O alme-
no cos dice la guida della Lonely Planet. Anzi, i vostri
ospiti giapponesi si aspettano che facciate qualche rumore con la
bocca. segno che vi piace quello che state mangiando. In questo
spirito, Gemelli, questa settimana ti consiglio di essere pi disini-
bito che puoi, non solo quando mangi gli spaghetti, ma in tutte le
situazioni in cui devi esprimerti liberamente per sfruttare appie-
no unoccasione piacevole.
COMPITI PER TUTTI
Qual la convinzione di cui potresti
fare benissimo a meno ma alla quale
non riesci a rinunciare?
ARIETE
Negli anni venti, la governa-
trice del Texas voleva a tutti
i costi vietare linsegnamento delle
lingue straniere nelle scuole pub-
bliche. A sostegno di questa propo-
sta invocava la Bibbia. Se lingle-
se andava bene per Ges Cristo,
diceva con la massima seriet, va
bene anche per noi. Temo che
presto avrai a che fare con persone
che hanno le idee altrettanto con-
fuse. E forse sar impossibile igno-
rarle perch hanno una certa in-
fuenza sulla tua vita. Qual il mo-
do migliore per risolvere questo
problema? Ti consiglio di prender-
la a ridere. Rimani calmo. E racco-
gli sistematicamente le prove di
quella che sai essere la verit.
TORO
Qualche settimana fa il pre-
side di una scuola di Bel-
lingham, nello stato di Washing-
ton, ha annunciato che il giorno
dopo non ci sarebbe stata lezione.
Per quale motivo? Un tornado in
arrivo? Un allarme bomba? Unepi-
demia? Niente di tutto questo.
Aveva semplicemente deciso di
dare un giorno di vacanza a stu-
denti e professori perch potessero
godersi il bel tempo appena arriva-
to. Ti consiglio di fare qualcosa di
simile nei prossimi giorni, Toro.
Prenditi una lunga vacanza di pia-
cere, anzi pi di una. Concediti il
permesso di svignartela e di dedi-
carti a celebrazioni spontanee.
Cerca di essere creativo e di sfrut-
tare fno in fondo i doni che la vita
ti sta ofrendo.
CANCRO
Voglio citarti una rifessione
del flosofo Ludwig Wittgen-
stein: Se a una persona viene in
mente di spingere piuttosto che ti-
rare, si sente imprigionata in una
stanza anche se la porta non
chiusa a chiave ma si apre verso
linterno. Mi sembra che in que-
sto momento si adatti perfetta-
mente a te, Cancerino. Che cosa
intendi fare? Dirmi che mi sbaglio?
Che a pensarci bene sei daccordo
con me? Ho unidea migliore. Non
necessario che tu accetti o re-
spinga la mia idea, puoi semplice-
mente adottare un atteggiamento
neutrale e fare un esperimento.
Vedi che succede se tiri la porta.
LEONE
Se stavi aspettando il mo-
mento giusto per perfezio-
nare la tua arte dei festeggiamenti,
credo che quel momento sia arri-
vato. Cosa puoi fare per compor-
tarti in modo pi disinibito? Sei di-
sposto a scivolare almeno tempo-
raneamente in uno stato di diverti-
mento cronico? Sei pronto a lan-
ciarti nelle danze, a raccontare sto-
rielle spassose e a giocare? Secon-
do la mia lettura dei presagi astrali,
il cosmo ti sta spingendo nella di-
rezione della baldoria pi sfrenata.
VERGINE
Quali sono esattamente i
luoghi che ti danno forza,
Vergine? Forse il tuo letto, dove
ringiovanisci e ti reinventi ogni
notte? Un ambiente naturale nel
quale ti senti a casa tua e in pace
con il mondo? Un certo edifcio in
cui prendi regolarmente decisioni
giuste e avvii azioni efcaci? Qua-
lunque essi siano, ti consiglio di
dedicargli ancora pi attenzione.
Stanno per dimostrarsi pi utili del
solito, e dovresti fare qualcosa per
assicurarti che questo succeda. Ti
consiglio anche di cominciare a
cercarne uno nuovo. l che ti
aspetta.
106 Internazionale 1002 | 31 maggio 2013
Lultima
Le regole Bagaglio a mano
1 Lunico vero limite di peso una spalla slogata. 2 Al controllo bagagli non ti lasciano passare
i cetriolini sottaceto? Ingurgitali uno a uno sotto lo sguardo della polizia. 3 Per quanto sia rigida
la regola delle low cost, due valigie non diventeranno mai una. 4 Se il tuo volo prevede scali, ci
sono ottime probabilit che il bagaglio a mano sia lunica cosa che avrai per i primi quattro
giorni di vacanza. 5 Oltre al computer, lo smartphone, il tablet, la console e il lettore mp3,
magari mettici anche uno spazzolino da denti. regole@internazionale.it
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Ci rimproverano di aver comprato lorganizzazione dei
Mondiali di calcio. Vedrai che ci accuseranno anche di aver gi
prenotato il posto per la fnale.
Obama e la nuova politica sui droni: Da osservare
scrupolosamente: mai colpire i civili, ok?.
Casting per le Femen: Non possiamo mica essere proprio noi a
fare discriminazioni. No, ma non si legge niente.
LEuropa sospende lembargo per i ribelli siriani.
Non ricordo: non mi parli oppure non mi ascolti?.
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