Sei sulla pagina 1di 16

il Ducato

P er i o di c o del l I s t i t ut o per l a f o r ma z i o ne a l gi o r na l i s mo di Ur bi no
Quindicinale - 24 febbraio 2006 - Anno 16 - Numero 4
Internet: Ducato on line - www.uniurb.it/giornalismo
D
i
s
t
r
i
b
u
z
i
o
n
e

g
r
a
t
u
i
t
a

S
p
e
d
i
z
i
o
n
e

i
n

a
.
p
.
4
5
%

a
r
t
.
2

c
o
m
m
a

2
0
/
b

l
e
g
g
e

6
6
2
/

9
6

-

F
i
l
i
a
l
e

d
i

U
r
b
i
n
o
Benessere, i cont i non t ornano
Due su tre si sentono pi poveri. Il Censis: Ma non vera povert.
Sondaggio tra le famiglie di Urbino. Un anno di bilanci e prospettive.
La frazione, al confine con Mon-
tecalvo, non ha un sistema per
purificare le acque di scolo delle
fogne pubbliche. Gli scarichi a
cielo aperto arrivano nei torren-
ti e nella vallata. Anche il lago di
Schieti abbandonato. In un pa-
trimonio ambientale rinomato,
il comune di Urbino ha promes-
so un depuratore. Ma niente
stato fatto finora.
a pagina 5
Schieti, la valle
senza
depuratore
Degrado
Il 60% delle pensioni nell'Ambito
Territoriale Sociale IV non supera i
500 euro al mese: sono circa 7 mila
assegni; difficile viverci per chi
pu contare su un solo reddito.
Dati da non sottovalutare in una
delle province con il 20% degli abi-
tanti over 65 e con tre anziani ogni
due bambini. Inoltre, l'80% dei
non autosufficienti vive a casa con
le proprie famiglie.
a pagina 7
Sopravvivere
con 500 euro
Pensioni
Operazione a tappeto della
Guardia di Finanza in corso a
Urbino per rintracciare gli affitti
abusivi. Oltre 15mila questiona-
ri sono stati, o stanno per essere,
distribuiti a tutti gli studenti del-
l'Ateneo. Chi non risponde alle
Fiamme Gialle rischia una mul-
ta di 2mila euro. Hanno gi ri-
sposto met degli interpellati
ma per avere i primi risultati bi-
sogner attendere la fine del
2006.
a pagina 4
Affitti in nero:
maxi-controlli
della Finanza
Studenti
Un istituzione antica con voca-
zione moderna: lOrdine eque-
stre del Santo Sepolcro. A Urbi-
no lOrdine ha una sua delega-
zione che si riunisce nella chiesa
di San Sergio, dove celebrano
anche gli ortodossi. Un segno di
ecumenismo, che insieme alla
carit per i luoghi della Terra
Santa, sono caratteristiche dei
Cavalieri.
a pagina 8
Con il cuore
in Terra Santa
Tradizioni
L
insicurezza, sentimento
comune oggi, presente
anche in questo angolo di
mondo che spesso giudichiamo
fortunato, e che probabilmente lo
. Ci sentiamo anche qui pi
poveri, siamo anche qui preoccu-
pati per il futuro; chi giovane,
per le future pensioni, chi pi
avanti negli anni, per lavvenire
dei figli e dei nipoti. Vorremmo
risparmiare e provvedere con le
nostre forze a quello che lo Stato
non garantisce pi. E il quadro di
un riflusso in atto ormai da anni,
e che non dobbiamo immaginare
prossimo a esaurirsi. Una societ
mondiale in cui ormai lunica
legge il profitto condannata a
una competizione sempre pi
drastica; vincono i poveri (leggi
Cina) che possono produrre a
costi bassi, e i superricchi che
possono investire dovunque sia
pi conveniente. Alla cultura del
risparmio e delle certezze (posto
fisso, pensione, servizi a prezzi
convenienti, case a buon merca-
to) si sostituita la cultura della
scommessa: vince chi ha pi soldi
da investire o ha meno da perde-
re. Per cambiare occorrerebbe
che il nostro Paese tornasse a
essere competitivo come negli
anni del miracolo, ma allora i
cinesi di oggi era-
vamo noi, e non si
torna indietro. Tra
i ricchi sono com-
petitivi gli Stati
Uniti, che vivono
a credito con
lOriente e sfrut-
tano la rendita di
essere lunica
super pot enza;
non una via pra-
ticabile. Germania e Francia
hanno problemi simili ai nostri;
non li ha la Gran Bretagna, che
per ha saltato il fosso diventata
una societ produttrice di servizi
ad alto rendimento. Non siamo in
grado di farlo in quattro e quat-
trotto, quandanche disponessi-
mo (e non cos)
dei presupposti
necessari. Ci vor-
rebbero riforme
drastiche, prima
di tutto delle rego-
le del mercato. Ma
non sar la politi-
ca a salvarci; lulti-
mo colpo di coda
del governo, la
proporzionale, ha
reso improbabile qualunque
colpo di reni che trasformi un
paese in declino in una macchina
da guerra capace di competere.
Chiunque vinca le prossime ele-
zioni potrebbe doversi rassegnare
al mercatino quotidiano degli
scambi di favori tra le compo-
nenti delle coalizioni. E cos i
pochi ricchi continuerebbero ad
arricchirsi e i tanti non ricchi a
scivolare lentamente verso la
povert. Non pi tempo di mira-
coli e il famoso stellone dItalia,
che spesso si chiamava svaluta-
zione o cercava riparo nelle alchi-
mie monetarie della Banca
dItalia, non splende pi. Nel frat-
tempo bisogna vivere. Urbino
una citt dove gran parte dei red-
diti vengono da stipendi pubblici.
E un vantaggio, ma anche un
pericolo, perch nel frattempo il
settore privato, aperto alla con-
correnza, debole e i prezzi non
scendono neanche quando
potrebbero. Ancora una volta
dimostrato che affidarsi troppo e
solo allUniversit stato un erro-
re. Cambiare e in fretta necessa-
rio e urgente.
La poca
concorrenza
e i prezzi alti
bloccano
lo sviluppo
LEDITORIALE
Il paese in rit ardo
ha bisogno di cambiare
Il carovita presenta il conto
alle famiglie della citt: la
maggior parte si sente pi
povera rispetto a un anno fa e
nel futuro non vede sicurezza.
quanto emerge da un son-
daggio del "Ducato" sulla per-
cezione della ricchezza. Il
campione: 298 residenti, che
hanno risposto, per s e per la
propria famiglia, sulle loro
rinunce (molte), i risparmi
(pochi), le prospettive (ancora
meno).
A fine mese pochi mettono da
parte qualche soldo, e chi ci
riesce preferisce tenerlo sotto
il materasso. Per risparmiare e
ridurre i consumi, basta con
ristoranti e viaggi, e l'armadio
non si rinnova. Un pericolo
per i negozianti, cuore della
citt: "Se la situazione attuale
non cambia, probabile che le
attivit commerciali chiuda-
no", commenta Calcagnini,
economista dell'universit di
Urbino.
"Quella degli urbinati non
povert reale, ma paura di
impoverirsi", parola di
Giuseppe Roma, direttore del
Censis. Secondo Roma la
situazione che si vivrebbe in
citt davvero anomala
rispetto al resto del Paese.
"In Italia - spiega l'esperto - la
sfiducia verso il futuro c'era
due anni fa, ma poi le cose
sono cambiate e la gente ha
iniziato a rimboccarsi le mani-
che".
Il c arnevale in c itt: music a e masc here
D
al 23 al 28 febbraio Urbino festeggia il carnevale. Lo fa con laboratori di maschere, concerti
e spettacoli per bambini. Tutto in piazza della Repubblica. Coinvolte la maggior parte delle
associazioni culturali della citt, ma i residenti e le scuole dicono di non conoscere neanche il
programma. Si rimpiangono i carri allegorici di una volta, che restano, invece, protagonisti del
carnevale di Schieti, Ca Gallo e Acqualagna. a pagina 10
alle pagine 2 e 3
il Ducato
2
Carovit a, t orna lallarme
Ci sent iamo pi poveri
Sondaggio: le famiglie di Urbino confrontano i propri bilanci con quelli di un anno fa
Molte rinunce, pochi investimenti, pochissime prospettive. La voglia di sognare passa
C
ome sta il vostro
portafoglio? Male,
grazie. Gli abitanti
di Urbino rispon-
dono a un sondag-
gio sulla ricchezza
della propria famiglia. In fila al-
le poste, dietro il bancone del
negozio, o seduti sul divano di
casa, 298 residenti hanno pre-
so in mano la penna, inforcato
gli occhiali e letto le domande
del "Ducato": vi sentite pi ric-
chi, pi poveri? A fine mese ri-
uscite a mettere qualcosa da
parte? Cosa fareste con 10 mila
euro? I quesiti sono tanti e di-
versi, ma il risultato lo stesso:
per la maggior parte, i soldi in
tasca sono sempre meno. Sotto
il peso del carovita, non si ri-
esce a risparmiare. E il futuro fa
paura.
Senza prospettive. Rispetto al
2005 solo 7 famiglie su 297 si
sentono pi ricche, mentre 177
rispondono "pi povere". La
percentuale cresce quando chi
compila la scheda ha pi di 35
anni o, passando alla voce
professione, un lavoratore
dipendente, un pensionato o
una casalinga. Il patrimonio
(liquidit, investimenti, im-
mobili) rimasto uguale nel
47,6 per cento dei casi. Per il 44
per cento diminuito. E il futu-
ro? Dovendo immaginare co-
me andr il 2006, i cittadini ri-
velano un senso di incertezza:
pi dell'85 per cento crede che
l'economia italiana peggiorer
o comunque non far meglio
del 2005. Riguardo al proprio
patrimonio, la met risponde:
rimarr uguale. "O almeno
spero", commenta qualcuno.
Pi di un terzo resta pessimista
(anche qui, soprattutto pen-
sionati e over 65) e risponde:
diminuir. Allora? Non resta
che tagliare qualche spesa.
Tempo di rinunce. Il 79 per
cento degli intervistati ha una
casa di propriet, ma questo
non basta a farli sentire sicuri.
Solo 15 su 295 prevedono di ac-
quistare un immobile nei pros-
simi 12 mesi: "Comprare una
casa? Ma se ancora devo finire
di pagare il mutuo della
mia", sorride una signora,
mentre in fila all'ufficio po-
stale. Le cose non vanno me-
glio se si parla di acquisti pi
contenuti. Per far quadrare i
conti, la soluzione quella pi
semplice: si compra di meno.
Le rinunce riguardano soprat-
tutto scarpe e vestiti, i pranzi al
ristorante, i viaggi. E chi non li
indica tra le rinunce, lo fa di-
cendo: "Come faccio a ridurre
se gi da prima non me li pote-
vo permettere?".
Risparmi. Ma qualiAlla do-
manda "Come gestisce i suoi
soldi?", appena in 14 dicono di
affidarsi a un promotore finan-
ziario. La maggior parte (181 su
286) risponde: faccio da solo.
Tutti esperti di investimenti? O
appassionati al gioco in Borsa?
Macch. Alla domanda "Come
sono investiti i risparmi in fa-
miglia?", 119 crocette sono dis-
tribuite tra azioni, obbligazio-
ni, fondi di vario genere e poliz-
ze assicurative, 40 indicano "in
immobili", ma 116 rispondo-
no:"in nessuno di questi mo-
di". Dunque il problema che
manca la materia prima: alla
domanda "Riesce a mettere da
parte, a fine mese, soldi da de-
stinare al risparmio o agli inve-
stimenti?", infatti, di questi
116, quasi tre quarti ha risposto
che no, non ci riesce. Ancora
una volta, chi se la passa peggio
sono gli anziani: circa l'80 per
cento degli over 65 dichiara di
non riuscire a raccogliere ri-
sparmi, mentre tra i giovani fi-
no ai 35 anni la percentuale
scende al 47,6 per cento. Cifre
confermate dai dati sulla pro-
fessione: tra i lavoratori dipen-
denti e autonomi, il 60 per cen-
to ha difficolt a mettere qual-
cosa da parte; quando si tratta
di categorie fuori dal mercato
del lavoro (pensionati e casa-
linghe), le risposte negative
raggiungono 78,7 per cento.
Il Lotto all'improvviso. A que-
sto punto non resta che gioca-
re di fantasia. "Se potesse dis-
porre di un'entrata straordina-
ria di 10 mila euro, come li uti-
lizzerebbe?" chiede il sondag-
gio. "Eh, magari", commenta-
no un po' tutti. E si fermano a
pensare. Un viaggio? Un televi-
sore al plasma? Gioielli? Niente
da fare. L'incertezza per gli an-
ni che verranno si sente, e la
maggior parte (41,3 per cento)
risponde: li metterei da parte
per il futuro. Seconda scelta
(26,7 per cento): ridurrei i de-
biti, piuttosto che fare un viag-
gio (21,6) o acquistare oggetti
di lusso (4,8). Qualcuno prova a
suggerire nuove opzioni. "Per il
mio nipotino!" dice un pensio-
nato. Li destinerei in beneficen-
za, indicano due donne. E un
uomo: Fonderei un club che tro-
va fondi per i disoccupati.
I questionari anonimi sono stati distribuiti alla popolazione residente a Urbino
tra il 24 e il 27 febbraio. Ne sono stati raccolti 298. Hanno riposto, per s e per
la propria famiglia, 156 uomini e 142 donne. La maggior parte sono impiegati
(73), commercianti (53), pensionati (42). Dei 295 che hanno indicato il titolo di
studi, 233 hanno almeno il diploma di scuola superiore, 51 solo la licenza ele-
mentare o media. Degli intervistati, il 61,3 per cento ha tra i 35 e i 64 anni, il
26,5 per cento tra i 18 e i 35 anni, il 12,2 per cento pi di 65 anni. Le famiglie
sono composte in media da 3 persone. Il 64%delle schede in cui compilata la
casella sul reddito, rivela che pi della met dei componenti della famiglia per-
cepisce uno stipendio o una pensione.
LAURA TROJA
IL METODO
Se vin ce sse 1 0 m ila eu ro com e li sp end erebb e?
P er la ca sa
O ggetti d i lu sso
P er u n via ggio
P er m u tu i, d eb iti ecc.
D a p a rte p er il fu tu ro
2 1 ,6 1 %
4 ,7 6 %
2 1 ,6 1 %
2 6 ,7 4 %
4 1 ,3 9 %
1 1 ,8 %
5 2 ,8 %
5 3 ,8 %
4 5 ,8 %
3 2 , 3 %
1 7 , 4 %
N ell u ltim o ann o pe r risp arm ia re qua li con sum i h a ridotto?
Alim e n ta ri
Ab b iglia m e n to
Au to m o b ile
R isto ra n ti, b a r
Lib ri, gio rn a li, riviste
Via ggi, cin em a , te a tro
S p etta co li
N e ssu n o
Il pessimismo cresce tra anziani
e pensionati. Poca fiducia
sulla ripresa economica del Paese
I risparmi
A fine mese, pi della met
dei residenti dichiara
di non riuscire a destinare
una quota delle entrate a
forme di risparmio o
investimenti.
62%
Le difficolt
Tra quelli che riescono a
mettere qualche soldo da
parte, quasi la met dice
che comunque risparmia
meno rispetto allanno
scorso.
46%
Gli investimenti
Quattro intrevistati su 10
non investono n in immobi-
li, n in prodotti finanziari.
Tra loro, si scopre che 3
persone su 4 non riescono
affatto a risparmiare.
41%
La casa
Unica certezza resta la
casa. La maggior parte ne
ha una di propriet.
Ma solo in 15 prevedono di
comprarne una nuova nei
prossimi dodici mesi.
79%
3
PRIMO PIANO
Questa citt
indietro
di due anni
Il Censis
At t ivit commerciali a rischio
U
rbino indietro di
due anni. Non c' fi-
ducia nel futuro,
non si scommette sul rischio,
non c' voglia di investire. Giu-
seppe Roma, direttore del Cen-
sis, il pi importate istituto di
ricerca socioeconomica italia-
no, non ha esitazioni nel legge-
re la cartella clinica della citt
ducale.
Lo incontriamo in un albergo
del centro storico, poco prima
della conferenza alla facolt di
Sociologia che l'ha portato a
Urbino. Gessato blu, cravatta a
righe rosse e gialle e un sorriso
largo, accogliente. Roma sfo-
glia i risultati dell'inchiesta del
Ducato: Ecco, ecco. Questa
domanda su come utilizzereb-
bero 10 mila eu-
ro, denuncia la
vera questione.
Gli urbinati li
metterebbero
da parte per
avere pi sicu-
rezza nel futu-
ro. Pi che po-
vert reale, c'
paura dell'im-
poverimento.
Questi timori
sono condivisi
dal resto degli
italiani?
No. Quello di
Urbino un caso unico. In fon-
do resta un ducato. La situazio-
ne che ha messo in luce l'in-
chiesta la stessa che il Censis
ha fotografato in Italia nel
2004. Allora gli italiani avevano
paura del futuro, ma adesso si
sono messi in movimento. Ini-
ziano a rimboccarsi le mani-
che. Questa citt invece rima-
sta indietro di due anni.
Scusi?
Urbino ripiegata su se stes-
sa, non ha nessun germe di
scommessa sul futuro, sul ri-
schio. come se fosse una citt
di pensionati che di fronte al
terrorismo e alla crisi econo-
mica vede tutto nero.
E perch?
Perch Urbino una citt "di-
pendente". La sua economia
centrata su grandi funzioni
pubbliche. In questo senso i
suoi cittadini non hanno tutti i
torti ad essere preoccupati.
Oggi i dipendenti con i loro
compensi salariali non riesco-
no a stare dietro al resto della
societ.
Puntare sulluniversit e sul
turismo un errore?
Assolutamente no. Si pensi al-
la capacit delle universit di
fare ricchezza. E poi non par-
liamo del turismo, uno dei po-
chi settori che in Italia non in
crisi. Urbino deve investire nel
suo patrimonio artistico, nelle
sue caratteristiche enogastro-
nomiche, nell'accoglienza dei
turisti. In questo senso non ba-
sta la mano istituzionale, serve
l'aiuto di tutti.
E poi, e poi? Faccia un'altra
proposta?
Io punterei pure sugli immi-
grati che sono stati qualificati
da questa citt. I laureati che
hanno studiato qui. Per rom-
pere la staticit di Urbino lan-
cerei una campagna per il ritor-
no di queste persone.
LEONARDO ZELLINO
2 ,36 %
1 0 ,1 0 %
4 9,4 9 %
1 1 ,1 9%
5 1 ,75 %
1 4 ,2 9 %
37 ,1 4%
48 ,5 7%
3 7 ,0 6 %
3 8,0 5 %
P i ricca
N p i ricca n p i p ove ra
U n p o p i p ove ra
M o lto p i p ove ra
Au m e n te r
D im in u ir
R e ste r u gu a le
M iglio re r
P e ggio re r
R e ste r u gu a le
LUISIDA DE IESO
R isp etto a u n a n no fa la su a fa m ig li a si se n te ...
N el 2 0 0 6 cre de ch e i l su o p a trim on i o. ..
N el 2 0 0 6 lo sta to d ell e con o m i a n a zi on a le. ..
I
mpiegati, insegnanti, operai. Ad impo-
verirsi sembra siano soprattutto i lavo-
ratori dipendenti, i pi preoccupati per
il proprio futuro. Ma i commercianti non
se la passano meglio. I clienti sono pochi e
le piccole attivit gi da alcuni anni sono
costrette a chiudere. "C' una percezione
comune di deterioramento del-
la propria situazione familiare",
spiega Giorgio Calcagnini, pro-
fessore di economia politica al-
l'universit Carlo Bo.
La provincia di Pesaro- Urbino,
secondo le ultime rilevazioni di
Unioncamere, ha un reddito
pro-capite di 15.114 euro, poco
superiore alla media italiana di
15.032 euro, ancora lontano da
quello di Milano (19.902) e mol-
to pi alto di quello di Enna
(10.418 euro), una delle provin-
ce pi povere del Paese. Le en-
trate pro-capite della provincia
di Pesaro-Urbino sono comun-
que inferiori alla media delle
Marche (15.266 euro) e a quella
delle regioni dell'Italia centrale
(16.326 euro). Quelle dei lavora-
tori urbinati, pi basse rispetto a
quelle dei pesaresi, sono per l'80
per cento composte da redditi
fissi ossia redditi da lavoro di-
pendente e da pensioni, i pi
protetti rispetto al ciclo econo-
mico ma i pi colpiti dall'au-
mento dei prezzi.
"La sensazione degli abitanti cos come
emersa dal sondaggio - dice ancora il pro-
fessor Calcagnini - che i prezzi siano au-
mentati. Non si ridotto il loro reddito no-
minale, che non varia perch si tratta di
reddito da lavoro dipendente, per si as-
sottiglia quello reale visto che l'inflazione
determina una perdita del potere d'acqui-
sto. Naturalmente in un clima di incertez-
za verso il futuro c' un risparmio precau-
zionale, per garantirsi un futuro o per ri-
durre qualche debito. Quello che mi colpi-
sce che molti intervistati dicono di gesti-
re i propri soldi da soli mentre di solito, in
un clima di insicurezza, si tende ad affi-
darsi agli esperti". Urbino non si discosta
dal trend nazionale, accentuato dalla
struttura economica della citt, cristalliz-
zata ormai da almeno venti anni, legata in
prevalenza al settore pubblico e ai servizi.
"Ci sono minori opportunit di integrare il
reddito da lavoro dipendente rispetto a
quanto si pu in altre citt", sottolinea Cal-
cagnini.
L'impoverimento attuale per
colpisce tutti: anche i commer-
cianti si trovano in difficolt, gli
affitti dei negozii nel centro sto-
rico sono elevati e quindi i prez-
zi vengono mantenuti alti.
"Quando la domanda bassa e i
prezzi sono alti la situazione ne-
gativa si riflette anche sul com-
mercio. La gente spende meno
per cui a rimetterci sono anche i
commercianti".Una situazione
aggravata da un'altra caratteri-
stica dell'economia urbinate, la
scarsa concorrenza. "Molti pre-
feriscono fare la spesa altrove. Il
problema la mancanza di
un'offerta competitiva. Se i
prezzi infatti dipendono da fe-
nomeni nazionali, molto dipen-
de anche dalla realt locale. E'
necessaria una politica che fa-
vorisca maggior concorrenza
nel commercio e nei servizi",
continua il professore. "Manca-
no ad esempio grossi centri
commerciali". Un discorso che
vale anche per gli artigiani: sono
pochi e questo influenza i costi
di tali servizi. Lo scenario pi probabile,
come lascia intendere Calcagnini, non
promette nulla di buono. "Se la situazione
attuale non cambia, pi probabile la
chiusura di altre attivit commerciali
piuttosto che una discesa dei prezzi".
Qui sopra, la distribuzione dei
questionari. In alto a destra, Giuseppe
Roma, direttore del Censis
E per il futuro domina lincertezza
La Finanza a caccia
di affit t i in nero
Maxi-operazione delle Fiamme Gialle in citt
Distribuiti 15mila questionari agli studenti, risultati entro lanno
il Ducato
4
PAOLO RUSSO
U
rbino una citt
in nero? Entro la
fine del 2006 lo si
sapr con cer-
tezza. Da set-
tembre in
corso la pi grossa operazione
che la Guardia di finanza abbia
mai compiuto da queste parti.
Oltre 15mila studenti, tutti gli
iscritti dell'Ateneo dal 2001 al
2005, hanno gi ricevuto o si
vedranno recapitare nei prossi-
mi mesi, un questionario per
accertare se e con quale tipo di
contratto abbiano affittato un
posto letto in citt. Gi met
dei questionari sono ritornati
compilati al comando delle
Fiamme gialle di via Bramante.
"Gli studenti stanno collabo-
rando", dice il tenente Cesare
Tazzola ma non potrebbe esse-
re diversamente: se non si
risponde entro 15 giorni alle
domande della Guardia di
Finanza si rischia una multa
fino a 2mila euro. Una cifra ben
pi alta della sanzione prevista
per il reato di "locazione in
nero". Gli studenti che hanno
affittato una camera senza
contratto infatti rischiano
pochissimo: una piccola san-
zione amministrativa pi il
pagamento della tassa di regi-
strazione evasa. Nella maggior
parte dei casi ce la si pu cava-
re con una multa da poche
decine di euro. Chi affitta in
nero, invece, rischia anche la
denuncia penale. Diversi
accertamenti sono gi partiti
con l'arrivo dei primi questio-
nari compilati.
L'ultimo controllo delle fiam-
me gialle sugli affitti di Urbino
risale al '99 ma quella volta i
controlli interessarono solo le
agenzie immobiliari .
Numerose posizioni furono
segnalate all'Agenzia delle
entrate ma il condono fiscale
del 2002 estinse ogni reato.
Questa volta sar ben pi diffi-
cile farla franca. Con le indagini
in corso il tenente Tazzola pu
solo commentare laconica-
mente: "Sono due anni a capo
del comando di Urbino e sono
arrivate solo due denunce da
parte di studenti che abitavano
in nero. 2 su 15mila. Non credo
sia questa ta misura dell'eva-
sione fiscale in citt".
Online senza fili
negli uffici
Da aprile potenziato il wireless
PIER LUIGI CARA
ai comuni di Petriano,
Montecalvo in Foglia e
Fermignano. Per questa prima
fase stato utilizzato uno
stralcio di 100 mila euro.
Nel prossimo futuro si preve-
de di attivare un collegamento
con l'ospedale di Urbino e
un'integrazione con la rete
dell'universit "Carlo Bo".
L'obiettivo era portare inter-
net nei luoghi non coperti del-
l'entroterra, spiega il respon-
sabile del progetto, l'ingegner
Sandro D'Angelo.
Al momento il piano prevede
un potenziamento che possa
permettere agli enti locali di
comunicare tra loro. "Il wire-
less per la pubblica ammini-
strazione solo il primo
passo: pi avanti si dovr
ragionare per estendere a tutti
i cittadini la tecnologia.
Esistono gi sperimentazioni
in questo senso, ad esempio
ad Acqualagna, dove gi da
anni esiste la connessione
senza fili", aggiunge il respon-
sabile.
D'Angelo spiega che con la
tecnologia wireless ci sar un
risparmio di tempo, una
migliore capacit di gestione
delle informazioni e una sem-
plificazione delle procedure
burocratiche.
Ma come mai si deciso di
utilizzare il wireless e non la
normale linea telefonica? "In
molti piccoli centri non c' la
linea Isdn, cio la connessio-
ne rapida, e le aziende non
hanno la convenienza a por-
tarlo", chiarisce Renato Dini,
che affianca D'Angelo nel pro-
getto. "Con il wireless anche i
piccoli centri possono essere
raggiunti. Inoltre, dopo la
spesa iniziale di installazione,
non ci sono costi aggiuntivi".
Dini precisa che la linea d
buone garanzie di protezione
grazie ai nuovi sistemi anti-
intrusione, e anche la qualit
di ricezione buona: "Proprio
l'anno scorso, durante le nevi-
cate di gennaio e febbraio,
abbiamo testato la rete.
Nonostante il maltempo
abbiamo verificato che sono
stati soddisfatti gli standard
minimi di trasmissione".
A
rriva internet
senza fili per le
pubbliche ammi-
nistrazioni delle
c o m u n i t
M o n t a n e
dell'Alto Metauro, Carpegna,
Cagli e Fossombrone. Sar
quindi possibile connettersi
alla rete senza l'aggancio tele-
fonico sfruttando le onde
radio.
Il bando, aperto a aziende
nazionali e estere, scadr il 3
marzo, per i primi di aprile
previsto l'inizio dei lavori.
L'importo del progetto, orga-
nizzato dal comune di
Urbania, di 640 mila euro,
finanziati per oltre il 50% dalla
regione Marche. Parte dei
contributi vengono dal siste-
ma di investimenti locali, dal
patto territoriale di occupa-
zione dell'Appennino centrale
e da quote delle comunit
Montane.
Il piano rappresenta il secon-
do passo nel programma del
2003 di diffusione della tecno-
logia senza fili.
A fare da apripista due anni fa
stata Urbino, dove il wireless
stato impiegato negli uffici
comunali, in contemporanea
Metano, arrivano gli incentivi
350 euro di contributi statali per la conversione dei veicoli a benzina
AMBIENTE
Anche Urbino ha aderito allaccordo di pro-
gramma per il finanziamento delliniziativa
Carburanti a basso impatto ambientale,
per promuovere lutilizzo del Gpl e del
metano. Per la conversione di veicoli ali-
mentati a benzina il contributo pari ad
350,00, sia nel caso che si installi un
impianto di alimentazione a metano, sia
un impianto a Gpl. Potranno beneficiarne
persone fisiche residenti nel comune, per
autovetture di loro propriet, e persone
giuridiche. I veicoli a benzina dovranno
essere immatricolati tra il 1 gennaio 1993
ed il 31 dicembre 2000, in regola con la
revisione periodica. Per usufruire dellin-
centivo si deve prenotare la trasformazio-
ne in unofficina aderente alliniziativa
che, dopo avere verificato la disponibilit
dei fondi, comunica quando potr installin-
stallare l'impianto. Sar necessario pre-
sentare copia della carta di circolazione,
di un documento di identit e la dichiara-
zione sostitutiva di certificazione e dell'at-
to di notoriet.
5
CITT
La valle umiliat a di Schiet i
Ugolini: Manca il depuratore. Mechelli: Lo faremo, ma non si sa quando
Scarichi a cielo aperto, natura lasciata a se stessa e nessun custode al cimitero: i cittadini si lamentano
D
imenticanze, pro-
messe non mante-
nute, incuria.
Hanno dimentica-
to anche il depura-
tore: il Comune lo
aveva annunciato anni fa, comin-
ciando i lavori, ma poi l'azienda
incaricata di completare le fogne
fallita. "E il depuratore chi l'ha
pi visto?", osservano oggi alcuni
cittadini di Schieti e di Villa di
Schieti, frazioni del territorio di
Urbino al confine con
Montecalvo, dove il patrimonio
ambientale stato umiliato e gli
abitanti si lamentano.
"Ricordo i bei tempi", spiega
Lorena, una donna di 42 anni che
abita in paese. "Anni fa, la dome-
nica, il lago era sempre pieno di
gente. Pensa che ci facevano
anche le gare di pesca, prima che
andasse alla rovina". Il lago di
Schieti: un bacino d'acqua largo
30mila metri quadrati, era pro-
fondo cinque quando fu creato
alla fine degli anni Settanta.
Adesso pieno di fango, limo,
ghiaia e canniccia fluviale, e
misura in profondit appena
mezzo metro.
Il lago, ma non solo. L'abbandono
del patrimonio ambientale di
Schieti riguarda anche il torrente
che passa per il paese, l'Apsa di
San Donato, e la vegetazione tutta
intorno agli argini.
In questa zona, il Comune non ha
costruito i depuratori degli scari-
chi fognari per le abitazioni dei
due paesi. E cos, le fogne, diretta-
mente da gabinetti, lavandini e
quant'altro, scaricano automati-
camente sul terreno e nel torren-
te. "La situazione questa: se
qualcuno mettesse varechina gi
per lo scarico, in casa sua, mez-
z'ora dopo la troveremmo nelle
acque del torrente", spiega
Maurizio Ugolini, coordinatore
dei volontari della polizia provin-
ciale. "Il torrente Apsa ha due
bracci: uno lApsa di San
Donato, dove scaricano mezza
Schieti, anche le
fabbriche, e Ca-
vallino; laltro
lApsa di Schieti,
dove scarica laltra
met del paese e
Gadana. Una val-
le senza depura-
tori. Se la situazio-
ne sia regolare,
oppure no, non si
sa perch non
sono state fatte
analisi delle acque
da dodici anni. O
perlomeno que-
sto il tempo passato dagli ultimi
controlli richiesti all'agenzia per
l'ambiente Arpam dallo stesso
Ugolini, cittadino impegnato a
tutela del patrimonio ambientale
della Valle del Foglia.
"Per certo - osserva un altro
abitante della zona, Walter
Palazzi, ex consigliere comunale
di Urbino dal '70 al '75 - che il
Comune, a Villa di Schieti, aveva
promesso il depu-
ratore. I privati
sono stati persino
obbligati a spen-
dere di tasca loro
tre milioni di lire
per mettersi in
regola con le fosse
biologiche. Ma in
paese, il depura-
tore non mai
stato costruito e la
fogna pubblica
continua a scari-
care a cielo aper-
to", ovvero nel ter-
reno a ridosso della vallata sopra
il fiume Apsa. In questa vallata, si
concentrano i liquami prodotti
dai tre centri di Schieti, Villa di
Schieti e Cavallino. Gli scarichi
arrivano, in alcuni casi, diretta-
mente nelle acque del torrente.
"Io non so se la zona sia inquina-
ta, sicuramente non un granch
igienica". E pensare che a Villa di
Schieti c' una sorgente di acqua
sulfurea rinomata
per le propriet
termali, e che nel
2002 il consigliere
comunale Valen-
tino Bastianelli
aveva chiesto la
val or i zzazi one
della valle per
l'importanza del-
l'ambiente, "con
un suolo ricco di
marne e calcari,
che incontrano
rocce molto alte
in un paesaggio
incontaminato, dove nidifica il
falco", come aveva detto nel suo
intervento al consiglio comunale
del 26 febbraio 2002.
Cambier qualcosa in futuro per
la valle dimenticata?
Ugolini spiega che la zona di
Schieti l'unica del territorio di
Urbino senza depuratori, dove
l'ambiente lasciato a se stesso e
nel cimitero manca perfino il
custode "nono-
stante gli schietini
paghino le tasse
come gli altri abi-
tanti del comu-
ne". "Il depurato-
re in programma
- dice lassessore
Lino Mechelli - e
sar realizzato a
Mo n t e c a l v o ,
come depuratore
di valle. Servir
per raccogliere gli
scarichi di Schieti,
Villa di Schieti, C
Gallo, Cavallino, e gli altri paesi
della valle".
Ma per ora, questo, ancora un
progetto. Che dovr essere realiz-
zato dal Megas, e non si sa ancora
quando sar pronto.
Anni fa
al lago
si facevano
anche le gare
di pesca.
Ma oggi
una rovina
Liquami
dalle fogne
che scaricano
nel fiume:
Il comune
ha dimenticato
le frazioni
CONCITA MINUTOLA
LUCA DOMENICHINI
A fianco, scarico
a cielo aperto
delle fogne di
Villa Schieti. In
basso a sinistra,
scarichi nellApsa
di Schieti.
A destra,
due tonnellate
di letame
inquinante
trovate
a Montecopiolo
(PU), vicino
a un torrente
il Ducato
6
DESY DADDARIO
L
a Signoria dei
Malatesta e il Ducato di
Montefeltro hanno
stretto un'alleanza.
Nemici nel passato,
Sigismondo Pandolfo
Malatesta e Federico da
Montefeltro sono diventati i
testimonial di una caccia al teso-
ro tra la Romagna e le Marche.
E' un progetto di promozione
turistica interregionale, dedicato
alla storia delle due Signorie, che
partir ad aprile.
Questo solo uno dei nuovi pro-
getti per dare slancio al turismo
nel Montefeltro. "Le presenze
non mancano - spiega Guerrino
Buonalana, presidente del siste-
ma turistico locale 'Urbino e il
Montefeltro' - ma il nostro un
turismo di nicchia che si deve
ancora qualificare sul mercato
nazionale e internazionale".
Il tallone d'Achille, per, la
dimensione delle strutture ricet-
tive: piccoli alberghi e agrituri-
smo con poche camere. "E' diffi-
cile attirare stranieri nel territo-
rio - afferma Buonalana - quan-
do solo Urbino e Carpegna
hanno hotel in grado di ospitare
un pullman di turisti".
Ostacoli che si superano attra-
verso iniziative comuni e una
gestione unita delle risorse. Per
attirare visitatori si punta su pro-
poste originali come la "caccia
delle Signorie", con 10 piccoli
viaggi in forma di gioco per sco-
prire i tesori delle due regioni. I
partecipanti andranno alla ricer-
ca di "segni", nascosti nelle terre
dei Malatesta e dei Montefeltro,
a cui corrisponde l'assegnazione
di un punteggio, la vincita di pic-
coli premi e l'avanzamento nella
graduatoria finale per la conqui-
sta del tesoro (soggiorni gratuiti
e sconti). Anche la promozione
dell'iniziativa originale, l'epica
caccia al tesoro anticipata dalla
pubblicazione di una guida, rea-
lizzata dal Touring Club Italiano,
sui territori delle due Signorie.
L'altro asso nella manica l'arte
religiosa minore. Anche qui un
libro a fare da apripista al pac-
chetto turistico, con un un'opera
sui tesori sconosciuti del territo-
rio che ha ispirato un itinerario
Verso un sistema turistico provinciale
LA NOVIT
di visita realizzato insieme
all'Arcidiocesi di Urbino.
Per gli amanti dello sport ci sono
le ippovie, i sentieri da percorre-
re a cavallo, e il cicloturismo, che
saranno venduti in un unico
progetto.
In primavera le "strade belle" del
Montefeltro diventeranno 2 pro-
poste turistiche con 15 percorsi.
Il primo itinerario dedicato al
binomio arte ed enogastrono-
mia e ha come mete la Valle del
Metauro e i Monti del Catria e
del Nerone; mentre il secondo
valorizza il patrimonio ambien-
tale del parco del Sasso Simone e
Simoncello e della Val
Marecchia.
Questo probabilmente l'ultimo
anno in cui la promozione turi-
stica affidata ai sistemi turistici
locali. A breve sar portato in
consiglio regionale un Testo
unico delle leggi regionali sul
turismo, che prevede un solo
ente di promozione all'interno
della Provincia. Un cambiamen-
to che non preoccupa pi di
tanto il sistema turistico locale
"Urbino e il Montefeltro".
"Resteremo come consorzio -
afferma Buonalana - visto che
questo marchio unisce 69 soci
privati e 11 operatori pubblici,
tra cui i Comuni di Urbino e
Fossombrone". A cambiare
saranno le competenze, dalla
promozione si passer alla com-
mercializzazione di soggiorni
turistici. "Il problema - spiega il
presidente - sar finanziare i
progetti e venderli ai tour opera-
tor, anche se privilegeremo
quelli locali".
La prossima iniziativa la messa
in rete dell'offerta teatrale per
realizzare un pacchetto tra cul-
tura e spettacolo. Di giorno si
potranno ammirare i monu-
menti e il paesaggio del
Montefeltro, e la sera scegliere
due rappresentazioni nei teatri
di Urbino, Cagli, Novafeltria,
Urbania e Macerata Feltria.
A lato i due
testimonial
della gara,
a sinistra
Sigismondo
Pandolfo
Malatesta
e a destra
Federico da
Montefeltro.
In passato
erano nemici
ora sono
alleati
in un progetto
di promozione
In arrivo un progetto turistico condiviso. Il
testo unico delle leggi sul turismo da
poco passato in giunta. Per completare
l'iter e vederlo approvato manca solo il
passaggio in consiglio. I sistemi turistici
locali riconosciuti saranno 5, per si
potranno fare consorzi. Quindi dagli
attuali 10 si scender a 5 e nella nostra
provincia non saranno pi 3, ma uno. In
sostanza alla Regione competer la pro-
grammazione e la promozione mentre gli
uffici di informazione (Iat) saranno di
competenza provinciale assieme al coor-
dinamento; ai comuni spetter l'acco-
glienza. Sar anche istituito un fondo
unico regionale per finanziare province,
comuni, associati e singoli per realizzare
i progetti di accoglienza.
Un testo dunque che, come sostiene
l'assessore regionale al turismo Luciano
Agostini, "punta ad armonizzare contenu-
ti e risorse, valorizzando il ruolo delle
Province, raccogliendo le varie leggi che
attualmente regolano l'attivit turistica,
nei suoi specifici settori, in maniera unifi-
cata e coordinata".
Caccia al t esoro nelle Signorie
La nuova proposta turistica un epico gioco a premi tra Romagna e Marche
Dieci itinerari alla scoperta dei territori dei Montefeltro e dei Malatesta per vincere soggiorni gratis e sconti
7
ECONOMIA
Pensioni, 6 su 10 sono al minimo
U
rbino, patria di
Raffaello, del
duca Federico e
delle pensioni
minime. Nella
Comunit monta-
na dell'Alto e Medio Metauro,
sono quasi 7 mila (il 56%, con
l'esclusione degli invalidi civi-
li) le pensioni che non vanno
oltre il "minimo vitale", nel
2006 fissato a 427 euro.
A questo numero vanno
aggiunte le pensioni e gli asse-
gni sociali (sono 277, il 2,4%)
che garantiscono somme
anche inferiori: 314 euro per le
pensioni sociali, 381 per gli
assegni.
Numeri analoghi se si isolano i
dati relativi a Urbino e a
Fermignano: all'ombra di
Palazzo Ducale vengono paga-
te 2.520 pensioni al minimo
(una ogni sei abitanti); a
Fermignano sono 1.111 (una
ogni sette abitanti).
"La situazione - spiega
Riccardo Spaccazocchi, presi-
dente provinciale dell'Inps -
cos marcata perch molti dei
pensionati di oggi hanno ini-
ziato a versare i contributi
molto tardi. Gli agricoltori con-
tavano sulla terra, sui figli. Poi
quando i figli se ne sono anda-
ti, hanno capito che avevano
bisogno della pensione, ma era
tardi per recuperare gli anni
perduti. Lo stesso vale per i
commercianti e per chi lavora-
va nell'industria: hanno inizia-
to a versare in ritardo e ora si
trovano con contributi non
sufficienti".
Ma quanti pensionati vivono
con meno di 500 euro al mese?
Non possibile saperlo con
esattezza: alcuni potranno
cumulare pi di una pensione,
altri conteranno su ulteriori
fonti di reddito (ad esempio,
una casa di propriet). Ci
saranno poi i pensionati che
prendono pi del minimo,
magari 500 o 600 euro: cifre
che comunque non garantisco-
no una vita agiata.
Questi dati assumono un'im-
Per molti anziani arrivare
alla fine del mese
diventa sempre pi difficile
portanza particolare in una
provincia molto longeva e in
rapido invecchiamento: nel
territorio della comunit mon-
tana, il 20% della popolazione
ha pi di 65 anni, la met di
questi supera i 75 anni e ci
sono tre anziani ogni due bam-
bini.
Inoltre i pensionati sono una
delle categorie pi colpite dal-
l'aumento del costo della vita. I
dati del sondaggio condotto in
questo numero del Ducato
mostrano, per i pensionati, una
percezione pi forte del peg-
gioramento della situazione
economica: il 66% dice di sen-
tirsi "pi povero" rispetto
all'anno precedente (contro
una media del 55%) e il 60%
crede che il suo patrimonio sia
diminuito (contro il 44% della
media).
Una percezione confermata
dalla Cisl che, in uno studio,
analizza le abitudini dacqui-
sto degli anziani. "I loro consu-
mi - si legge nel rapporto -
sono rivolti pi ai servizi (tra
cui quelli sanitari e di traspor-
to) che ai beni. E i prezzi dei
servizi sono cresciuti pi degli
altri, incidendo maggiormente
sui redditi dei pensionati".
Enza (il nome di fantasia) ha
una pensione d'invalidit di
200 euro, oltre a 500 euro di
reversibilit come vedova:
"Non ho diritto all'integrazio-
ne perch la casa dei miei figli
intestata a me. Ci pago le
tasse, ma non ci guadagno
niente. Come arrivo a fine
mese? A fatica, ma ci arrivo.
Anche perch sono sempre
stata attenta ai soldi".
"Come si fa ad arrivare a fine
mese?", risponde stupito
Piero. "Si sta attenti, non ci si
muove da casa e si tira avanti".
Piero (il nome di fantasia)
Nella foto,
pensionati
in piazza
della Repubblica
tra i pi fortunati: dopo aver
lavorato dai 15 ai 65 anni, spes-
so in nero, pu contare su circa
600 euro di pensione. Grazie
allassegno di sua moglie (altri
300 euro), in due possono con-
tare su quasi mille euro: riesco-
no a rimanere a galla grazie
alla casa di propriet, se doves-
sero pagare un affitto la loro
situazione sarebbe molto pi
dura.
"Questi dati non fanno che
confermare la necessit di
modificare le nostre politiche
verso gli anziani". A parlare
l'assessore ai servizi sociali di
Urbino, Maria Clara Muci: "Il
Comune di Urbino sta interve-
nendo sia dal punto di vista
assistenziale che dal punto di
vista ricreativo. Spesso gli
anziani, quando devono
affrontare difficolt economi-
che, tendono a limitare le atti-
vit sociali e si isolano". Che
sia importante rimodulare le
politiche verso i pensionati
convito anche Riccardo
Spaccazocchi: "Serve un ripen-
samento complessivo della
previdenza. Non accettabile
che la prestazione pensionisti-
ca sia slegata dalle reali neces-
sit del titolare".
ALESSIO SGHERZA
Una suocera invalida, una badante da
pagare e una pensione che non basta. Cosa
succede in questi casi? "Ci pensiamo io e
mia moglie, paghiamo parte dell'affitto, le
bollette". Mario (nome di fantasia) vuole
mantenere l'anonimato. Spiega che fra la
pensione d'invalidit civile, l'assegno
d'accompagnamento e la pensione di
reversibilit da vedova, sua suocera riceve
mille euro al mese: "Solo la badante costa
800 euro - conclude Mario - quella cifra
non pu bastare".
Quello di Mario non un caso isolato. Nel
territorio della Comunit montana ci sono
1.255 persone non autosufficienti, che
ricevono la pensione d'invalidit civile e
l'assegno di accompagnamento, circa 700
euro. L'80% di queste persone vive con le
famiglie, perch non ci sono strutture ade-
guate. Nell'ambito territoriale sociale IV
(ATS 4), i posti letto (fra case albergo, case
di riposo, RSA e residenze protette) sono
solo 229, tutti pubblici. A che prezzo? Il
costo di un posto letto nella casa albergo di
via De Gasperi stato appena ritoccato: 39
euro al giorno per i non autosufficienti,
prima era 34 (+14%). "Un aumento conte-
nuto", dice l'assessore alle politiche socia-
li, Maria Clara Muci: "Prima la tariffa era
unica, ora abbiamo operato la distinzione
fra autosufficienti e non. Per i primi, il rin-
caro stato di pochi centesimi". Aumento
contenuto o meno, la casa albergo ora
costa tra i 1.000 e i 1.200 euro al mese. Che
risposte bisogna dare al problema dei non
autosufficienti? "La soluzione - spiega
Marcello Secchiaroli, coordinatore
dell'ATS 4 - non pu essere costruire nuovi
alloggi. In una societ che invecchia,
sarebbe una partita persa. Noi puntiamo
molto sull'assistenza domiciliare". Nel
2004, oltre 1.400 pazienti sono stati curati
a domicilio dall'Asl. Il comune garantisce
4.200 ore di assistenza a domicilio.
(a.sg.)
L80% degli invalidi vive con i familiari
Quasi 7mila gli assegni sotto la soglia dei 500 euro al mese
Poche le strutture adatte. Cresce il prezzo della casa albergo
Pensionati
il totale delle pensioni
Inps nellAmbito Sociale
Territoriale IV
14. 076
Pensioni minime
Pi di 7 mila assegni
erogati non superano
i 500 euro al mese
58, 1%
Non autosufficienti
Sono gli invalidi civili
che ricevono lassegno
daccompagnamento
1. 255
Euro al mese
limporto garantito
per legge, considerato
minimo vitale
427
PENSI ONI A URBI NO E FERMI GNANO
(escl use l e i nval i di t ci vi l i )
Pensi oni / assegni soci al i
Pens. superi ori al mi ni mo
Pensi oni al mi ni mo
Al t ri t i pi di pensi one
2. 407
37%
387
6 %
141
2 %
3490
55%
I Cavalieri venut i
da Gerusalemme
Nella storia erano i crociati, oggi sono laici sotto il Vaticano
il Ducato
8
LOrdine Equestre del Santo Sepolcro ha sede a Urbino nella chiesa di San Sergio.
I
ndossano mantelli bian-
chi con impresso un sim-
bolo inconfondibile: cin-
que croci rosse, che rap-
presentano le cinque
piaghe di Cristo. Sono i
cavalieri dell'Ordine Equestre
del Santo Sepolcro di
Gerusalemme.
Le loro investiture ricordano
quelle del 1100, come se il
tempo si fosse fer-
mato alla solenni-
t di quei riti. Le
antiche cattedrali
e le abbazie italia-
ne fanno da habi-
tat naturale per
queste cerimonie.
Anche se secolare,
l'ordine si man-
tenuto nel tempo
e ora ne fanno
parte ventimila
cavalieri, dame ed
ecclesiastici in tutto il mondo.
Urbino non da meno, nella
sua delegazione conta dodici
cavalieri dell'Arcidiocesi e il
Priore: l'arcivescovo Francesco
Marinelli.
Ma cos' l'Ordine Equestre del
Santo Sepolcro di
Gerusalemme? Nacque ai
tempi della liberazione della
citt santa da parte di Goffredo
di Buglione, capo delle milizie
della prima crociata nel 1099.
Nel 1103 a creare i cavalieri fu
Baldovino I, primo re di
Gerusalemme. Poi con la fine
della prima crociata, le milizie,
e quindi anche i cavalieri,
cominciarono a tornare nei
paesi d'origine. Per salvare l'or-
dine furono creati dei Priorati
in tutta Europa. Dopo la ricon-
quista di Gerusalemme da
parte di Saladino nel 1182 e
poi, con la caduta dell'ultima
piazzaforte crociata in Terra
Santa ad Acri nel 1291, si perse
la caratteristica di corpo milita-
re cavalleresco. L'Ordine conti-
nu a esistere in Europa, grazie
ai Priorati, finch il Papa Pio IX
nel 1847 ripristin
il Patriarcato
Latino di
Gerusalemme, per
propagare la fede
cristiana in Terra
Santa. "Non siamo
templari - spiega-
no dalla delega-
zione di Urbino - e
n l'ordine vuole
i n t r a p r e n d e r e
un'altra crociata".
Adesso, stando al
codice di diritto canonico, l'or-
dine "un'associazione laica di
fedeli, sotto la protezione della
Santa Sede". Gli scopi si trova-
no nello statuto (1868):
"Rafforzare nei suoi membri la
pratica della vita cristiana,
osservando come base i princi-
pi della carit; sostenere e aiu-
tare le opere e le istituzioni
della Chiesa Cattolica in Terra
Santa; zelare la conservazione e
la propagazione della fede in
quelle terre; sostenere i diritti
della Chiesa Cattolica in Terra
Santa".
Insomma, l'ordine, ora come
ora, ha due scopi principali:
"Aiutare le popolazioni e man-
tenere i luoghi in Terra Santa,
come l'abbazia e il Santo
Sepolcro di Gerusalemme" ci
spiegano. Opere di carit, dun-
que, a sostegno di tutti, ci tengo-
no a sottolineare. Si costruisco-
no scuole e asili (frequentati al
60 per cento da cristiani e al 40
per cento da musulmani), centri
giovanili e pastorali, ma si
ristrutturano anche le residenze
delle suore e le case dei parroci
in Palestina, tutto con i soldi dei
cavalieri e delle dame.
A Urbino l'ordine ha anche una
sede: la chiesa di San Sergio in
via Raffaello. E' il pi antico
luogo di culto della citt. Fu eret-
ta tra il V e il VI secolo e l'interno
conserva ancora i resti di una
piscina romana, rinvenuti
durante gli scavi per la ristruttu-
razione del pavimento. Nella
chiesa, una volta a settimana, si
celebra la liturgia ortodossa. La
sede l'ha voluta l'arcivescovo
Marinelli, perch "Urbino si
addice alla caratteristica cosmo-
polita dell'Ordine e alle sue fina-
lit caritative ed ecumeniche
con specifico riferimento alla
Terra Santa". Nella citt ducale,
l'Ordine del Santo Sepolcro ha
una dozzina di cavalieri.
Avvocati, ingegneri, dottori, ma
anche gente comune. "Sono
cavaliere da quattro anni - spie-
ga il dottor Antonio Fazi - la ceri-
monia di investitura durata
due giorni. Prima c' stata la pre-
ghiera, poi il giuramento e infine
la messa in cattedrale con l'inve-
stitura religiosa".
LEILA BEN SALAH
Una preghiera che rappresenta
limpegno per tutta la vita
I RITI
La conchiglia del pellegrino
e le cinque croci rosse
I SIMBOLI
Non siamo
t emplari,
aiut iamo le
popolazioni
della
Terra Sant a
Signore, per le tue cinque pia-
ghe/ che portiamo sulle nostre
insegne/ noi Ti preghiamo (...)
Fa scendere su di noi/ Cavalieri
del Santo Sepolcro/ il Tuo spiri-
to/ affinch ci renda, convinti e
sinceri/ ambasciatori di pace
tra i nostri fratelli/ e, particolar-
mente, fra coloro che pensano
di non credere in Te./ Donaci la
fede, per affrontare tutti i dolori
della vita quotidiana/ e per
meritarci un giorno di giungere,
umilmente (...) al Tuo cospetto.
Il Santo Sepolcro il simbolo
della passione di Ges e della
speranza nella resurrezione. La
forma particolare della Croce,
invece, ricorda le ferite di
Cristo e le piaghe dalle quali la
Terra santa sta perdendo il suo
sangue. La Conchiglia del
Pellegrino l'impegno di aiuta-
re i bisognosi e la realt di
essere pellegrini in Terra
Santa. Infatti, si viene insigniti
della Conchiglia solo se si
effettuato il pellegrinaggio.
tori - continua Agnese Vastano
- controlleranno con speciali
sonde se il bronzo sia colpito
da qualche pmalattia, dopodi-
ch ci sar l'intervento di
restauro vero e proprio che
sar fatto in loco".
L'accademico Luciano
Ceccarelli soddisfatto per l'av-
vio del progetto ma scettico sui
tempi: "L'idea di terminare il
restauro entro il 2006 mi pare
un'esagerazione giornalistica. Si
sa come vanno le cose in Italia: si
prendono le decisioni ma per
completare i progetti ci vogliono
dei lustri".
I
l tempo passa per tutti,
anche per il cittadino pi
illustre di Urbino. Dopo
centonove anni trascorsi
all'addiaccio e lustri
interi di piogge, gelate e
qualche vandalismo, sembra
arrivato il momento di un
ritocco per il monumento di
Raffaello in Pian del Monte. La
decisione era stata annunciata
mesi fa dal sindaco Corbucci,
anche se erano anni che l'acca-
demia raffaellesca chiedeva un
intervento sulla statua.
Oggi, a mesi di distanza dalla pre-
sentazione ufficiale del progetto,
finanziato dalla Fondazione
cassa di risparmio di Pesaro, in
Pian del Monte non si vede anco-
ra traccia di lavori. Erano solo
promesse? Alla Fondazione assi-
curano di no: "Non si trattato di
un impegno generico -dicono
dalla segreteria - Il consiglio di
amministrazione ha deliberato
lo stanziamento di 200.000
euro per la riqualificazione del-
l'area e per il restauro conser-
vativo del monumento. I soldi
saranno erogati non appena il
comune di Urbino ci presente-
r la documentazione necessa-
ria".
Anche l'assessore ai lavori pub-
blici, Lino Mechelli, rassicura
sull'impegno preso: "A giorni
partir la gara d'appalto per
scegliere l'impresa che si occu-
per del restauro. Siamo un
pochino in ritardo sui tempi,
vero, ma abbiamo anche dovu-
to chiedere alla
Soprintendenza di trovarci
delle ditte specializzate". Il
progetto comunale prevede
anche la riqualificazione del-
l'intera area di Pian del monte
e il restauro dei busti dei perso-
naggi celebri della piazza. Ma
l'interesse principale sulle
condizioni del monumento di
9
CULTURA
Monumento a Raffaello:
il restauro pronto a partire
Lassessore Mec helli: Un po di ritardo, stiamo per iniziare
I nci si one, un pat r i moni o nascost o
Mostre e corsi internazionali per tenere viva una tradizione unica
GIANLUIGI TORCHIANI
Raffaello, che sar restaurato
dopo oltre un secolo. L'opera fu
infatti realizzata dallo scultore
torinese Luigi Belli tra il 1894 e il
1897, al termine di un lungo
dibattito fra la cittadinanza.
Spiega Agnese Vastano, ispettrice
della Soprintendenza per il patri-
monio storico, artistico ed
etnoantropologico delle Marche.
"Non si tratta di un salvataggio
dell'ultimo minuto. La statua sof-
fre degli stessi problemi di cui
soffrono i monumenti esposti
agli agenti atmosferici, ma non
credo che abbia particolari
problemi strutturali. I restaura-
Le dame
e i cavalierii
dellOrdine
del Santo
Sepolcro
della
delegazione
urbinate.
In alto a destra
il monumento
a Raffaello
Linaugurazione due anni fa
I
l museo dell'incisione c', ma resta sigillato.
Per vedere le 150 opere della collezione
Castellani, bisogna prendere appuntamen-
to con il Comune. Altrimenti le acqueforti su
rame e zinco, donate dalla famiglia dell'artista,
restano chiuse in una sala di palazzo Albani in
piazza della Repubblica, aperta solo in occa-
sione di mostre dedicate ad artisti contempo-
ranei.
Giuliano Santini, fondatore e direttore della
Kaus, un'associazione privata che organizza
corsi di incisione, descrive una realt preoccu-
pante: "L'incisione una risorsa culturale ed
economica per la citt ma resta invisibile per-
ch manca del tutto l'approccio imprendito-
riale. A Urbino si vive ancora come quando
c'era il duca: tasche piene e tanta pigrizia. Non
basta appendere i quadri alle pareti e gettare
via la chiave. Anche se si aprisse il museo, cos
com' ci verrebbero solo pochi esperti. La
Kaus si offerta di gestire lo spazio espositivo
gratuitamente, ma il Comune, che dovrebbe
essere l'ente di riferimento delle diverse scuo-
le, ha detto no. Abbiamo questa ricchezza
sotto i piedi, che resta dov'. Eppure bastereb-
be un po' di fantasia e di coraggio".
L'arte dell'incisione ha una tradizione anti-
chissima in citt. Rossano Guerra, professore
di tecniche dell'incisione presso l'Accademia
delle belle arti, la fa risalire al Barocci. Il mae-
stro esegu solo quattro incisioni in tutta la sua
vita, ma fecero scuola, tanto che quella tradi-
zione prosegue ancora oggi. "La Scuola del
libro, nata nel 1924 - spiega Guerra - era l'uni-
ca scuola specializzata in Italia e da l nacque
la tradizione urbinate. Negli anni 40 e 50 ci fu
una straordinaria concentrazione di artisti che
permise di portare avanti la tradizione d'eccel-
lenza. Prima con Leonardo Castellani e poi
con Renato Bruscaglia, Carlo Ceci e Pietro
Sanchini". Nell'Accademia si racconta di un
mitico pellegrinaggio di Castellani e
Bruscaglia nella valle del Metauro. Durante
quel viaggio sperimentarono l'incisione en
plain air, come gli impressionisti francesi.
Nel 1969, fu proprio Bruscaglia a ideare e diri-
gere la neonata sezione dell'incisione
dell'Accademia, che oggi tra le poche realt
urbinati a non risentire della crisi che attraver-
sa la citt. Il rischio, per, l'isolamento.
Emanuele Bertoni, figlio di Fabio Bertoni, inci-
sore urbinate scomparso nel 1994, ci parla del
premio intitolato a suo padre e organizzato
dall'Accademia in collaborazione con il comu-
ne di Fermignano. "Il premio serve a valorizza-
re il lavoro che si fa in questa citt e rappre-
senta un occasione per lanciare i giovani arti-
sti. La scorsa edizione ha vinto un giapponese,
sintomo del rilievo internazionale del premio
Bertoni". Anche il direttore della Kaus ci parla
degli sforzi per rilanciare la tradizione artistica
di questa citt: "Ogni anno organizziamo corsi
per una cinquantina di studenti e dal 16 feb-
braio siamo presenti in Lussemburgo per la
mostra biennale d'incisione. Urbino un labo-
ratorio, il nostro modo di incidere unico al
mondo. Ma dobbiamo funzionare come un
polmone che inspira e butta fuori, altrimenti
rischiamo di morire sotto il peso della nostra
bellezza antica".
ALESSIA GIZZI
il Ducato
10
giorno diventava l'abito che
nasconde e trasforma. Adesso
a chi vuole che li venda? Il car-
nevale a Urbino non si festeg-
gia pi.
Eppure la locandina del
Comune promette bene. Il pro-
gramma, Imp(i)azza il
Carnevale vasto e dura cin-
que giorni: dal 23 febbraio, gio-
ved grasso, fino a marted 28,
ultimo giorno di festa. Luogo
dell'evento, piazza della
Repubblica, che sar teatro
degli spettacoli per bambini,
palco per i gruppi musicali che
si alterneranno durante le sera-
te, laboratorio dove si imparer
A
ffittasi costu-
mi. Il cartello
sta l, attaccato
alla vetrina del
negozio della
signora Luciana.
Aspetta il carnevale. Ci sono i
vestiti dell'uomo ragno e qual-
che maschera dei vecchi carto-
ni animati giapponesi che nes-
sun bambino guarda pi.
Luciana li tira fuori ogni anno,
li ha fatti lei. Prima si vendeva-
no bene. Venivano i genitori, le
maestre, i gruppi di ragazzi a
scegliere il vestito che per un
a disegnare maschere e prepa-
rare il trucco. Il carnevale
stato organizzato in poco
tempo, a detta dell'Assessore
alle politiche giovanili, Antonio
Santini, che quest'anno per la
prima volta, si occupa della
manifestazione.
L'iniziativa di allestirlo - ha
detto Santini - partita dalle
associazioni culturali della
citt. E il Comune stato felice
di sostenere i ragazzi. Con loro
abbiamo creato un calendario
di cinque giorni anzich uno
soltanto. Ragazzi di Urbino,
studenti e non, coordinati dal-
l'associazione Notturno
Musicale, hanno messo in piedi
un carnevale all'insegna della
musica e della creativit.
Diverse le associazioni coinvol-
te: dal centro di aggregazione
Golem a CircaTeatro che orga-
nizzeranno gli spettacoli per i
pi piccoli nelle giornate del
gioved e del marted grasso.
Dopo il gioco dell'oca animato
dagli stessi bambini gioved,
marted grasso i pi piccoli
potranno diventare i protago-
nisti del mito di Prometeo,
accompagnati da giocolieri e
trampolieri. Poi le associazioni
UrbinoTeca, Ratafi e Notturno
Musicale riempiranno le serate
con i concerti. "Sar un'occa-
sione per rilanciare la musica
dal vivo - dice Marco De Cillis,
presidente di Ratafi - in una
citt in cui esistono molti grup-
pi emergenti che non possono
suonare nei locali".
E allora carnevale in piazza per
tutti? Gli urbinati in realt rim-
piangono le feste di qualche
anno fa. Quando le scuole bloc-
cavano l'attivit didattica per
una settimana e i ragazzi erano
impegnati a costruire maschere
e carri allegorici. La regola era
scendere in piazza. Magari per
un giorno solo ma tutti.
Studenti e residenti, bambini e
maestri. Quando la sinergia tra
scuola, piazza e amministrazio-
ne non era uno slogan. Per ora
la festa la facciamo qua - dice
Daniela Tittarelli, preside della
scuola Pascoli - anche perch
non abbiamo ricevuto il pro-
gramma dal Comune. In realt
le associazioni si stanno muo-
vendo per recuperare i rapporti
con le scuole, principali attori
di queste manifestazioni. E lo
fanno con l'idea di Mister
Carnevale. Durante tutta la
settimana, in piazza della
ALESSANDRA BRAVI
Carnevale in piazza
ma pochi lo sanno
Concerti e feste da gioved a marted grasso
Le scuole non sono state coinvolte nel programma del Comune
Ad Acqualagna, dai carri
tartufi e non coriandoli
La sfilata delle maschere e dei costumi si terr
domenica pomeriggio in piazza Mattei
Questanno il carnevale di Acqualagna sar al sapore di
tartufo. Il prestigioso fungo non sar solo l'ingrediente
principale del men tradizionale della zona, ma verr
lanciato al posto di dolci e coriandoli, dai carri masche-
rati. La singolare sfilata si terr domenica 26 febbraio
in piazza Mattei dalle 15 in poi e i fortunati si vedranno
lanciare tartufi impacchettati come caramelle.
Acqualagna, capitale del fungo pi pregiato, festeggia il
carnevale in modo particolare: con il bianchetto, una
delle tante variet di tartufo che lancer ai cittadini dai
carri allegorici. "Qui ci sono quintali di tartufo - dice il
sindaco di Acqualagna, Bruno Capanna - se non noi, chi
si poteva permettere un carnevale cos insolito?".
LAPPUNTAMENTO
car
te
llo
ne
CARNEVALE
STAND GASTRONOMICI
Piazza della Repubblica,
Domenica 26 e Marted
28, nel pomeriggio
La piazza diventa il centro
del prodotto
tipico e carne-
valesco del
Montefeltro:
degustazioni
varie saranno
offer te ai passanti. I ban-
chetti gastronomici sono
gestiti e organizzati
dallAssociazione Culturale
Ratafi e dalla Societ del
Soldo.
SPETTACOLI
PER I BAMBINI
Piazza della Repubblica,
Marted 28, ore 15,30
Lassociazione Culturale
Circa Teatro allieter il car-
nevale dei pi piccoli con
giocolieri e trampolieri che
useranno la piazza come un
unico grande teatro. I bam-
bini potranno diventare
attori per un giorno nella
rappresentazione del mito
di Prometeo.
MUSICA POPOLARE
Rampa Francesco di
Giorgio Martino, Venerd
24, ore 21
Il gruppo
folk
Vincanto si
esibir con
musiche
popolari
accompagnate da danze
curate
dallAssociazione Anima
Populi.
BAND EMERGENTI
Piazza della repubblica,
Sabato 25, ore 16,30
I ragazzi della Sala dela
Musica si esibiranno con
esecuzioni di cover e pezzi
propri. Sul palco si alterne-
ranno i Game Over, gli
Storm, iCabal Cripta, i Four
Horses e i Covellas.
NOTTE MUSICALE
Piazza della Repubblica,
Domenica 26, dalle ore 18
Il centro della citt si tra-
sforma in un grande con-
cer to a cielo aper to che
andr avanti per tutta la
notte. Dalle sei del pomerig-
gio si esibir il gruppo
Andys Trio, una cover band
rock-pop; alle 20,30 sar la
volta degli Hangar 70 con
C
he cos'hanno in comu-
ne Goran Bregovic e il
jazz? La Municipale
Balcanica. Undici ragazzi
pugliesi che sono riusciti a
unire i suoni pi strani: dalla
musica popolare della banda
di paese all'Yiddish, con
sprazzi di jazz, improvvisa-
zioni collettive e percussioni
arabe.
Ne esce fuori un mix vitami-
nico che ha incantato mezza
Italia con un solo disco:
"Fua", ovvero "grazie" in
lingua macedone. Il gruppo
suoner il 28 febbraio a
Urbino in piazza della
Repubblica, dalle ore 17
(ingresso libero).
Nicol Marziale, manager e
percussionista rac-
conta la storia della
band.
Come nasce la
Mu n i c i p a l e
Balcanica?
"E' iniziato
tutto per
gioco, a feb-
braio del
2003. Ci siamo
incontrati e
abbiamo scoper-
to di avere una
passione comune per
la musica balcanica. Ne
avevamo ascoltata parec-
chia, da Bregovic ai film di
Kusturica. Non siamo musi-
cisti veri, ma solo amatori
della musica".
Poi cos' successo?
"Poi entrato a far parte del
gruppo, Livio Minafra, l'uni-
co professionista tra noi. Ha
introdotto il jazz e soprattut-
to l'improvvisazione, che
caratterizza tutti i nostri
pezzi".
Cio?
"Nei nostri concerti abbiamo
uno spartito particolare, a un
certo punto le pagine sono
bianche. L ognuno di noi
pu esprimere ci che prova.
I brani risultano ogni volta
diversi, possono durare tre
minuti come dieci. E' Livio a
darci le indicazioni. Noi
siamo disposti sul palco a
mezza luna, lui al centro,
con una mano suona la fisar-
monica e con l'altra dirige
l'orchestra".
Ma perch Municipale
Balcanica?
"Perch la maggior parte di
noi viene dall'esperienza
della banda municipale. Oggi
la banda stata un po' svilita
e ridotta a un ruolo margina-
le nel mondo della musica.
Ma noi non ci vergogniamo
delle nostre origini.
D'altronde, nella vita faccia-
mo tutt'altro".
Cosa?
"Io sono informatico, ma
nella band c un po di tutto.
Dal docente di sceneggiatura
all'impresario funebre, pas-
sando per l'insegnante e l'in-
fermiere".
E la scelta di suonare uno
strumento come la darbuka
da dove viene?
"Non una scelta
casuale, infatti io
suono solo ritmi
arabi: baladi,
debka, oran
(dalla citt di
O r a n o ) .
Certo non
sono para-
gonabile a
un percus-
s i o n i s t a
arabo, ma
cerco di studiare i
ritmi tradizionali".
Perch?
"Ci basiamo su una cultura
mediterranea, che se da un
lato prescinde dalle differen-
ze di religione e di pensiero,
dall'altro ne fa una ricchezza
con la quale sperimentare".
Come mai avete scelto di
venire a Urbino?
"Siamo in contatto con l'as-
sociazione 'Territorio musi-
cale'. Molti nostri amici di
Terlizzi (in provincia di Bari,
ndr) hanno studiato qui. E'
una citt universitaria e il
nostro un modo di fare cul-
tura, in un certo senso".
Legami particolari con la
citt ducale?
"S, un collegamento c':
una parte della mia cultura
musicale sui Balcani nasce a
Urbino. Un mio amico, che
studiava sociologia, era
andato a vedere un concerto
della 'Kocani Orkestra' e mi
aveva portato una cassetta. Ne
rimasi impressionato e da qui
nato il mio interesse per la
musica balcanica" ( l.b.s.)
11
SPETTACOLI
con concerti e giocolieri, le fra-
zioni e i comuni vicini conser-
vano il gusto della tradizione.
Domenica 26 a C Gallo ci sar
la sfilata dei carri mascherati
con il lancio dei dolci mentre
alla rocca di Sassocorvaro,
sempre domenica, si potr
respirare l'atmosfera carneva-
lesca. Dal pomeriggio, entrata
gratuita per i bambini che
saranno intrattenuti da gioco-
lieri e fiabe animate. Poi la festa
si fa adulta con gli spettacoli di
corte, danze brasiliane e degu-
stazioni di men carnevaleschi.
Repubblica, verranno allestiti
dei contenitori dove i bambini
potranno mettere un disegno
che rappresenta il carnevale. Il
pi bello potrebbe diventare il
logo della manifestazione del
2007.
E mentre Urbino si organizza
Quando il jazz
incontra lYiddish
La Municipale Balcanica in concerto
musiche rock nroll. la sera-
ta si chiude con le cover dei
Modena City Rambles inter-
pretate dai Red and White
Wine
TEATRO
LA BADANT
Teatro Sanzio, Urbino, 27
fenbbraio, ore 21,15
Spettacolo di Duccio
Alessandro Marchi a cura
dellAssociazione Pro Urbino
e della compagnia
Dialettale Urbinate. Il costo
del biglietto 7 euro; sar
possibile acquistare le pre-
vendite al botteghino del
Sanzio il giorno 25 dalle 15
alle 19 e il 27 dalle 18 a
inizio spettacolo.
CINEMA
LA TERRA
Urbino, Nuova Luce
Feriali ore 21
Festivi ore
18 / 21
Fino al 2
Marzo
Ritornato in
Puglia Luigi,
un professo-
re di filosofia, si ritrova coin-
volto nella torbida atmosfe-
ra del mondo che credeva
di essersi lasciato final-
memnte alle spalle.
Assieme ai suoi fratelli
Michele e Mario, Luigi cerca
inutilmente di convincere il
fratellastro Aldo a vendere
unazienda agricola di fami-
glia in stato di semiabban-
dono.
Regia di Sergio Rubini con
Fabrizio Bentivoglio, Paolo
Briguglia, Massimo
Venturiello, Emilio Solfrizzi.
PRIME
Urbino, Ducale (sala 1)
Feriali ore 20,00 / 22,00
Festivi ore 16,00 / 18,00
/20,00 / 22,00
Fino al 2 Marzo
DRaf, una produttrice foto-
grafica trenta-
settenne feri-
ta da un
recente divor-
zio, un giorno
incontra
David, un giovane pittore di
ventitre anni appena uscito
dal college.Tra i due subi-
to amore a prima vista
ma...
Regia di Ben Younger con
Uma Thurman, Ang Lee
SIRIANA
Urbino, Ducale (sala 2)
Feriali ore 20,15 / 22,30
Festivi ore 15,45 / 18,00 /
20,15 / 22,00
Fino al 2 Marzo
Bob Barnes, agente della
CIA dislocato
in
Medioriente,
scopre la terri-
bile verit sul
lavoro a cui ha
dedicato la sua vita . Un
broker del petrolio affronta,
invece, una tragedia familia-
re trovando redenzione
nella collaborazione con un
idealista principe del Golfo.
Regia di Stephen Gaghan
con Tim Blake Nelson, Matt
Damon, George Clooney
Maschere
di carnevale
realizzate
dai bambini.
Nel tondo:
il gruppo
musicale
Municipale
Balcanica.
G
li anni passano veloci, ma il ricordo
della vita universitaria rimane indelebi-
le nella mente e nei cuori di tanti ultra-
quarantenni diventati "dottori" nella citt
rinascimentale. Il tempo non riuscito a can-
cellare dalla memoria - confessano in molti - i
visi di tanti docenti e colleghi. E neanche la
dimensione rassicurante e intima della citt,
il calore degli urbinati, la vivacit di quel
periodo fatto di studi e di scherzi. Anzi. La
nostalgia per i bei tempi che furono ha invo-
gliato quattro anni fa una settantina di profes-
sionisti a costituire presso l'ateneo l'associa-
zione "Ex alumni dell'Universit di Urbino,
allo scopo di organizzare incontri tra i soci e
favorire l'inserimento lavorativo dei giovani
laureati. Gli iscritti sono oggi 260, residenti in
tutta Italia, ma anche nel Regno Unito, a
Bristol, e negli Stati Uniti, a New York. Almeno
una volta all'anno cercano di riunirsi nella
citt dove studiano ora anche figli o nipoti,
per salutarsi e sviluppare insieme nuove ini-
ziative.
Entro marzo verr eletto il nuovo direttivo
dell'associazione, che avr il compito di valu-
tare le numerose richieste di adesione e pro-
muovere nuove iniziative. I soci sono gi al
lavoro per organizzare al pi presto un conve-
gno sulle problematiche legate all'inserimen-
to professionale dei giovani. Molti laureandi,
infatti, si rivolgono agli "ex alumni" per chie-
dere consigli sul mondo del lavoro. E a propo-
sito di "mondo", va detto che Urbino nel
cuore di migliaia di altri ex universitari stra-
nieri, non iscritti all'associazione.
In Grecia Dimitri Dotsikas - che ha studiato
negli anni Settanta farmacia e giornalismo -
da anni mantiene i contatti con pi di 400
suoi connazionali, alcuni dei quali hanno
portato in patria, oltre alla laurea, anche una
moglie urbinate. "Ogni tanto ci ritroviamo,
anche a piccoli gruppi - confessa dalla capi-
tale greca Dotsikas - per stare un po' assieme
come ai vecchi tempi". L'ex studente sta orga-
nizzando una grande rimpatriata per questa
estate. "Ricorda tante cose sedersi sotto i por-
tici, sugli scalini dove ci siamo fermati tante
volte in passato. Qualcosa ti lega a Urbino, al
di l del tempo".
il Ducato
12
I
pi bravi sono loro. Gli stu-
denti del corso di laurea
specialistica in storia dell'ar-
te agli esami prendono sem-
pre il massimo dei voti e col-
lezionano libretti con la
media del 30. Secondo l'ultimo
rapporto del Nucleo di valutazio-
ne interna dell'universit, che si
occupa di raccogliere i dati riguar-
danti le attivit didattiche e di
ricerca dell'ateneo, la facolt di
Lettere e filosofia, da cui dipende
il corso di laurea in Storia dell'arte,
ad avere tra gli iscritti gli studenti
pi preparati: il voto medio otte-
nuto agli esami infatti di poco
inferiore ai 28/30. Ma non tutti a
Lettere sono cos studiosi: se ad
alzare la media ci pensano gli stu-
denti della specialistica, ad abbas-
sarla ci sono quelli del corso di
laurea in Materie letterarie, che
portano a casa una valanga di 18.
"E' una vecchia quadriennale in
esaurimento - ha detto il preside
di Lettere Gino Tarozzi - e non mi
sorprende la media bassa. Gli
iscritti sono pochissimi, molti
sono sposati e hanno anche dei
bambini per cui tendono ad
accettare tutto pur di laurearsi".
E al corso di laurea specialistica in
storia dell'arte invece che succe-
de? I professori sono buoni o gli
studenti sono dei veri geni?
Secondo il presidente del corso
Giovanna Perini il merito tutto
dei ragazzi: "Prima di insegnare a
Urbino ero docente all'universit
di Roma 2 e devo ammettere che il
livello qui pi alto. Gli studenti
sono pi motivati. Molti sono lon-
tani da casa e gravano ancora sulle
spalle dei genitori, per questo si
impegnano di pi e cercano di
dare il massimo. Di certo non
siamo noi professori ad essere
affetti da lassismo". D'accordo
con lei la prof. Silvia Cuppini,
docente di storia dell'arte con-
temporanea: "I ragazzi sono asso-
lutamente preparati, ma quando
presentano delle lacune li invito a
ritornare". E se sono pochi come
nel caso di storia dell'arte, ovvero
circa 30, si fa subito a far salire la
media.
In assoluto meno bravi rispetto
agli iscritti a Lettere sono gli stu-
denti di Economia, seguiti da
quelli di Giurisprudenza e
Farmacia. Questa volta la media
dei voti degli esami intorno ai
25/30. "Non mi sembra bassa - ha
detto il preside di Economia
Giancarlo Ferrero - vista la diffi-
colt delle materie. Questo non
vuol dire che regaliamo voti ma
che sappiamo aiutare i ragazzi a
superare bene anche gli esami pi
complessi. E' innegabile per che
le materie del nostro corso di lau-
rea siano pi difficili da dominare:
se si sbaglia il compito di matema-
tica c' poco da fare, mentre in
altri casi pi semplice trovare il
modo di superare gli ostacoli".
D'accordo con il preside di
Economia anche molti studenti.
Secondo Elena S., laureanda in
Psicologia, la differenza la fanno
proprio gli scritti: "In alcune facol-
t - ha spiegato - gli esami sono
per lo pi orali, ed pi facile
riuscire a prendere voti alti".
Michele G., di Scienze ambientali,
invece preferisce non fare parago-
ni: "Dovrei frequentare lettere e
vedere che succede, ma ci sono
troppe differenze per confrontare
facolt cos distanti tra loro".
Giorgio Tarzia, preside di
Farmacia, pensa che buona parte
delle differenze tra i voti possa
dipendere anche dal livello di
coinvolgimento delle materie:
"Nelle facolt umanistiche c'
maggiore uniformit tra i vari
insegnamenti, mentre ad esempio
a Farmacia ci sono materie molto
diverse tra loro. Si va da matema-
tica a farmacologia ed difficile
che un ragazzo sia interessato a
tutto allo stesso modo".
FRANCESCA PIATANESI
St oria dellart e
a prova di t rent a
Frequentano Lettere gli universitari pi bravi
La media pi bassa a Economia. SeguonoGiurisprudenza eFarmacia
Parte a Urbino il primo
corso della "Scuola per
la terza et", che rivol-
ta principalmente agli
ultra settantenni. Fra i
docenti, oltre a studenti
di scienze della forma-
zione e di scienze moto-
rie, anche insegnanti in
pensione.
Appuntamento all'istitu-
to "Pascoli" luned 1
marzo, alle ore 15.
TERZA ETA
In classe
a 70 anni
MONICA NARDINI
Quant o era bello st udiare a Urbino
Gli ex-allievi non dimenticano la citt e i colleghi di un tempo
13
UNIVERSIT
Collegi, i rebus della manut enzione
Poco personale e carenza
di fondi. Ogni anno seimila
riparazioni, ma non bastano
R
iscaldamenti nuovi e linee
principali dell'impianto
elettrico rifatte. I lavori per
dare una ritoccatina al collegio del
Colle, incominciati qualche setti-
mana fa, dovrebbero terminare
entro la primavera. Gli altri collegi,
per, quanto a manutenzione,
non sembrano passarsela troppo
bene. Ma a chi toccherebbe fare il
tagliando alle strutture progettate
da De Carlo?
Le segnalazioni di guasti e ripara-
zioni da fare ai collegi arrivano
tutte allErsu, cui tocca la manu-
tenzione ordinaria, mentre per
quella straordinaria la palla passa
nelle mani dell'Universit. Nella
lista dei guasti si trova di tutto:
lampadine da cambiare, lavandini
che perdono e piastre che funzio-
nano a singhiozzo. Ma soprattutto
finestre rotte e infiltrazioni d'ac-
qua nei muri. Arrivano tra le venti
e le cinquanta segnalazioni al
giorno - spiega Massimo Spallacci
dell'ufficio manutenzione
dell'Ersu - e con il personale che
abbiamo non si possono fare
miracoli. Il numero di addetti alle
riparazioni, infatti, nel corso degli
anni si ridotto notevolmente,
mentre i piccoli guasti - com'
ovvio per una struttura costruita
pi di vent'anni fa - sono aumen-
tati. Secondo i dati dell'ufficio sta-
tistico dell'Ersu, nel 2002 gli inter-
venti sono stati quasi 5.500, men-
tre nel 2004 sono saliti a 6.066.
Una mole di lavoro che grava sulle
spalle di sette operai e su alcune
ditte esterne". All'inizio degli anni
'90 per la manutenzione avevamo
a disposizione circa venti persone
- spiega Roberto Fianchini, diri-
gente Ersu - ma piano piano sono
andati tutti in pensione e non c'
stata la possibilit di assumerne
altri". Senza contare che tra qual-
che mese andr in pensione
anche un'altra persona.
Anche dalle parti dell'ufficio tec-
Lavori
in corso
a causa
di alcune
infiltrazioni
dacqua
nel piazzale
davanti
al collegio
del Tridente
S
olo un'universit su
tre ce l'ha. E' il TTO,
Technology transfer
office, un organismo
che consente alla
ricerca scientifica di
uscire fuori dal laboratorio ed
entrare nel mercato. L'ateneo
urbinate, polo d'eccellenza per
la ricerca, si dotata di questo
organismo due anni fa.
Ma che cos' un TTO e come
funziona? Lo scopo del
Tecnology transfer office pro-
teggere e valorizzare i risultati
della ricerca dell'ateneo. Il cen-
tro certifica e deposita i brevet-
ti in base ai risultati delle ricer-
che che poi sono valorizzati
grazie a una pignola selezione
dei partner industriali interes-
sati alle scoperte per commer-
cializzarli. Finora sono stati
depositati almeno quindici
brevetti. Molti riguardano la
ricerca scientifica farmacologia
per cui l'universit ha raggiun-
to traguardi ambiziosi. Proprio
lo scorso anno un'equipe capi-
tanata dal prorettore Mauro
Magnani ha prodotto un far-
maco antitumorale grazie alla
sintesi di una sostanza naturale
proveniente dalla pianta del
cavolo. Il farmaco ha gi risve-
gliato gli interessi di una casa
farmaceutica pronta a metterlo
sul mercato. "Il TTO - spiega il pro-
rettore Magnani - un investimen-
to dell'ateneo, anche se per ora in
fase embrionale". Per questo pro-
getto l'universit di Urbino stanzia
in media ogni anno 15 mila
euro. Il centro non ha a dispo-
sizione un'equipe stabile, ma si
avvale della collaborazione di
giovani ricercatori e dottoran-
di. Nel futuro del TTO cosa c'?
"Entro i prossimi quattro anni
il centro lavorer a regime.
L'ateneo - spiega Magnani - ha
gi stanziato in bilancio un
contributo di 25 mila euro. Per
ora la necessit pi impellente
trovare il modo di assumere
una persona che si occupi delle
attivit in pianta stabile. In
merito c' molta buona volon-
t, anche perch questo organo
rappresenta un valore aggiunto
per l'universit e per i ricerca-
tori che operano nell'ateneo".
ANNALISA SERPILLI
nico dell'universit non c' da
stare allegri. Alle carenze di perso-
nale, dovute anche in questo caso
a operai andati in pensione e mai
sostituiti, si aggiungono anche
altri problemi. Buona parte dei
guasti segnalati all'Ersu riguarda-
no infatti finestre da cambiare e
infiltrazioni d'acqua. Ma che ci
vorr mai a sostituire in blocco gli
infissi e rattoppare i tetti? E' solo
un problema di fondi che manca-
no? "Per quanto riguarda gli infis-
si - spiega l'ingegner Fabio
Fraternale dell'ufficio tecnico -
abbiamo un piano di sostituzione
progressiva, ma per fare un lavoro
di questo genere bisogna che le
stanze siano vuote, mentre qui i
collegi sono pieni praticamente
tutto l'anno. Certo, si pu pro-
grammare con l'Ersu di lasciare
vuota una zona per un po' di
tempo ma se per un qualsiasi con-
tenzioso sull'appalto, che pu
capitare, l'inizio dei lavori viene
posticipato si rischia che gli stu-
denti tornino e trovino ancora gli
operai".
La musica non cambia, poi, se si
parla delle infiltrazioni. I tetti dei
collegi, tutti in piano, sono ricoper-
ti da una guaina che con il passag-
gio dal caldo al freddo tende a rom-
persi. Capire da dove viene la per-
dita, soprattutto quando la guaina
sepolta da settanta centimetri di
terra - come nel caso delle aiuole
sui tetti - o da uno strato di sabbia e
mattonelle, come nella piazza del
Tridente, non sempre facile. A
complicare ulteriormente le cose,
poi, ci pensa anche la viabilit dei
collegi: "Se ad esempio devo fare
un lavoro a met di un braccio del
Tridente - spiega Fraternale -
tocca portare tutto il materiale
con le carriole: con i mezzi non ci
posso arrivare perch le strade
passano solo a monte e a valle".
Insomma, caro studente, se ti
piove in camera o la tua finestra
non chiude bene porta pazienza:
il rebus della manutenzione
ancora tutto da risolvere.
LAURA VENUTI
Linea diretta
tra Ateneo
e industria
Brevetti
Finestre rotte, infiltrazioni dacqua e lavandini che perdono
il Ducato
14
Federazione italiana danza
sportiva, riconosciuta dal Coni,
i due ballerini hanno comincia-
to quasi per scherzo. I miei
amici andavano a ballare, cos
ho deciso di imitarli dice
Lorenzo. Da passatempo la
danza diventata una passione
che nel 1999 li ha portati a
gareggiare a livello agonistico.
Allinizio le competizioni
erano di tipo locale, ricordano
i ragazzi, che nel frattempo si
sono sposati. Anche adesso che
danno lezione, Lorenzo e
Francesca non hanno smesso
di allenarsi con il loro maestro
Riccardo Cocchi di Terni, ex
campione italiano e del
mondo.
Andiamo da lui due volte al
mese, ma ci alleniamo sette
giorni su sette. Ogni momento
libero buono per ballare. Il
ballo non per la loro profes-
sione: Lorenzo lavora in pro-
prio mentre Francesca fa l'im-
S
i muovono veloci a
ritmo di samba e cha
cha cha, poi cambia-
no ritmo e volteggia-
no per la sala con un
valzer inglese. Non
siamo alla trasmissione di Milly
Carlucci, non ci sono le teleca-
mere. Stavolta i protagonisti
sulla pista sono due ragazzi di
Canavaccio e Fermignano,
Lorenzo Ricci e Francesca
Zanchi. La passione per la
danza li unisce da anni: con la
fatica e l'impegno sono arrivati
alla classe A2 e tra un mese
cominceranno a gareggiare
nella categoria.
Lorenzo e Francesca possono
vantare il secondo posto ai
campionati italiani di combi-
nata olimpica e il terzo ai cam-
pionati italiani di danze latino-
americane nel 2004. Iscritti alla
piegata. In questo sport i
premi vinti alle competizio-
ni, quando ci sono, nella
maggior parte dei casi non
superano i mille euro. C'
qualche borsa di studio - spiega
Lorenzo - ma non ci sono spon-
sor. Si guadagna solo con le
lezioni: pi sei bravo e cono-
sciuto, pi attiri gente e pi
guadagni.
Il grande pubblico ha cono-
sciuto la danza sportiva dopo il
successo della trasmissione
Ballando con le stelle. "La
televisione ha dimostrato che
in Italia aumentata la cultura
di questo sport, ma in realt il
meccanismo un po' diverso.
L vinceva la coppia pi televi-
siva, nelle gare vere vince il pi
bravo e a giudicare sono perso-
ne competenti dice Francesca.
Nelle Marche le coppie al loro
livello sono solo tre.
Molti credono sia uno sport
semplice e poco faticoso:
quando si accorgono che il
contrario abbandonano. Ci
vogliono costanza, impegno
e dedizione: alla danza
bisogna dedicare una
parte della propria vita.
Da quando siamo passati
di categoria dobbiamo
preparare coreografie
pi difficili: per questo
non gareggiamo da un
anno e mezzo dice
Lorenzo. I due
ragazzi, che hanno
aperto il sito
www. danzasport.
com, danno lezioni
due volte alla setti-
mana, una a
Fermignano e una a
Canavaccio. un
modo per tenerci in
allenamento, divertirci
e stare assieme spiega
Lorenzo davanti agli amici.
Poi, sorridendo, si lanciano
tutti in pista a passo di rumba.
ALICE MONNI
Lorenzo
Ricci
e Francesca
Zanchi
ballano
il valzer
durante
una gara
Due giovani st elle
a passo di danza
Grazie anche a una trasmissione tv cresce la passione per questo sport
Lorenzo e Francesca sono da poco saliti nella categoria A2
Non solo balli latini
ma anche valzer e liscio
La Federazione italiana danza sportiva regola
questo sport nel nostro paese. Le discipline
principali sono le danze di coppia e quelle
artistiche. Nella prima categoria ci sono le
danze standard, come il valzer inglese e vienne-
se e il tango, quelle latino-americane, come
samba, cha cha cha, rumba, paso doble e jive e
le danze caraibiche: salsa, mambo, merengue e
bachata. Le danze nazionali comprendono inve-
ce i balli da sala e il liscio unificato, con le clas-
siche mazurka e polka. Sono balli di coppia
anche le danze regionali e folk.
LE REGOLE IN ITALIA
Urbino, domenica il giorno della verit
M
anca la testa. La determina-
zione. Cos la vittoria non pu
arrivare.
E' una strada tutta in salita quella che
Mirco Omiccioli, 39 anni, da tre setti-
mane nuovo allenatore dell'Urbino, ha
deciso di percorrere. Dopo aver alle-
nato Pesaro, Fano e Pergolese, ha di
fronte un obiettivo difficile, forse il pi
difficile finora incontrato: salvare
dalla retrocessione l'Urbino, da oltre
tre mesi penultimo in classifica .
Dobbiamo cambiare testa alla squa-
dra - dice mister Omiccioli - non basta
conoscere tecnica e schemi, se il grup-
po non ha personalit i punti non arri-
vano.
Come non sono arrivati negli ultimi
mesi. Un record quello dell'Urbino
che si commenta da solo: quattro
punti in 11 partite, 43 gol subiti in 24
match - seconda peggior difesa del
campionato - soli 26 gol realizzati e la
possibilit di andare ai play out che si
allontana sempre di pi. L'ultima vit-
toria il 27 novembre contro la
Pergolese.
Neanche l'arrivo di Omiccioli, per ora,
sembra aver cambiato le sorti della
squadra: due partite giocate e ancora
due sconfitte: 3 a 0 col Montecchio
due settimane fa, 2 a 1 col Fano la set-
timana scorsa. Sconfitte che pesano su
classifica e umore
Ma questa domenica che l'Urbino
potrebbe invertire la rotta, bissando -
si spera - il 2 a 0 dell'andata: la partita
col Grottammare, 14 in classifica
infatti una partita decisiva. E un'
impresa non affatto facile, considerati
i precedenti: Difficile, ma non impos-
sibile - continua il mister - a Fano
abbiamo perso, ma la squadra ha gio-
cato un secondo tempo molto buono.
Dobbiamo partire da l e lavorare
sodo, ogni giorno con la stessa costan-
za. Sbagliare non si pu pi.
La pensa cos anche il direttore sporti-
vo Luca Mascioli: Non ci sono scu-
santi. Dobbiamo vincere. Per noi, per i
nostri tifosi e per la citt. Se retroce-
diamo sar una sconfitta per tutti, gio-
catori compresi.
La squadra deve quindi mostrare quel-
lo che vale. Gli infortuni, che durante
questi mesi l'avevano indebolita, sono
storia passata, domenica l'Urbino sar
al completo: Io mi aspetto una bella
reazione, a costo di dovermi metter le
scarpette e scendere in campo io -
aggiunge Mascioli - siamo una squa-
dra giovane e inesperta, ma sono pro-
prio i giovani che devono fare la diffe-
renza . In questi mesi sono stati pro-
prio loro a deludermi, perch non
hanno avuto senso di responsabilit.
Il campionato tutt'altro che chiuso -
dicono i tifosi - bastano tre punti per
iniziare a pensare positivo.
Ancora 10 partite e poi - se tutto andr
come previsto - i play out. La strada
lunga e i risultati possono arrivare:
Noi siamo gemellati con la Roma -
interviene il Presidente Mauro
Andreani - loro hanno fatto 10 vittorie
consecutive, perch non possiamo
riuscirci noi?
15
SPORT
D
a chimico di
laboratorio a
sportivo a tempo
pieno di una
disciplina cono-
sciuta con il ter-
mine inglese kite, che in italia-
no si traduce con aquilonismo.
uno sport recente che usa gli
aquiloni, in realt delle vele,
per lasciarsi trascinare seguen-
do il vento.
Francesco Ponti, nato a Milano
40 anni fa, ha fondato nel 2001
la prima scuola di kite in Italia
a Vetan, in Valle d'Aosta e l'an-
no scorso una anche nel sud
del Marocco.
Nel '98-'99 venuto a insegna-
re questo sport all'Universit di
Urbino.
Come nata la passione per
l'aquilonismo?
Tutto iniziato per gioco. Per
hobby facevo lo speleologo ma
la mia ragazza si annoiava ad
aspettarmi. Cos ho pensato di
comprare un aquilone e di gio-
care con lei. L'aquilone mi ha
subito conquistato, tanto che
ho abbandonato la speleologia.
Ho lasciato anche il laboratorio
anche saltare. Quello su neve in
teoria dovrebbe essere sempli-
ce ma di fatto non lo perch
presenta variabili infinite. Si
incontrano discese e salite e
pu cambiare il tipo di neve.
Sull'acqua si impara pi facil-
mente e infatti il pi richie-
sto, dai ragazzini fino ai settan-
tenni.
uno sport conosciuto anche
a Urbino: da alcuni anni esiste
infatti un'associazione che
riunisce gli appassionati ed
stato organizzato anche un
corso all'Universit.
S, vero. Tra il '98 e il '99 sono
stato chiamato per insegnare
l'aquilonismo da trazione alla
facolt di Scienze motorie.
stato un corso di pratica su
terra e neve con ragazzi che gi
avevano una conoscenza di
base. Mi dispiace di non aver
tenuto corsi sull'acqua ma a
quel tempo non era ancora
pensabile.
Quando iniziato invece l'im-
pegno con le gare?
Prima dell'insegnamento sono
venute le gare. Una ditta svizze-
ra mi ha contattato per colla-
borare per la messa a punto di
nuovi modelli per l'aquiloni-
smo e poi sono iniziate le com-
petizioni. I campionati si svol-
gono a Monte Petrano,
sull'Appennino umbro-mar-
chigiano, dal '97. Sono campio-
ne italiano in carica di kite-
snow. Ma ho gareggiato anche
su terra e tra i due mi piace di
pi questo tipo di aquilonismo.
di chimica dove lavoravo e nel
'99 l'aquilonismo diventata la
mia nuova occupazione.
Questo sport si stava diffon-
dendo proprio in quel periodo,
in Italia e all'estero, Francia e
Svizzera soprattutto. partita
da qui l'idea di fondare una
scuola?
Quando mi sono appassionato
di aquiloni in Italia non esiste-
vano dei corsi per questo sport:
fondare una scuola stata una
sfida. In Valle d'Aosta siamo
aperti solo d'inverno per i corsi
sulla neve, d'estate ci spostia-
mo sul Lago di Garda per quelli
sull'acqua. Dall'anno scorso
poi abbiamo creato una scuola
anche nel sud del Marocco per
chi vuole praticare d'inverno
l'aquilonismo su acqua.
Il kite dunque si pu praticare
in modi diversi?
Si pu praticare su terra, neve o
acqua. L'aquilonismo su terra
il pi tecnico e forse il meno
accattivante: ci si lascia trasci-
nare dal vento stando seduti
sul buggy, una specie di carret-
to a tre ruote. Sulla neve e sul-
l'acqua invece si sta in piedi,
usando gli sci o la tavola, e
mentre il vento trascina si pu
STEFANIA LA MALFA
La squadra dellUrbino calcio
nel campionato 2005/ 2006
ILARIA IACOVIELLO
Due
esempi
di pratica
del kite
Sulla terra
si usa
il buggy,
un piccolo
carro
a tre
ruote
In volo con il kit e
Non solo entusiasmo, laquilone il mio lavoro
Il campione Francesco Ponti per un anno ha insegnato a Urbino
Su neve, acqua o terra, in piedi
o seduti, ci si lascia trascinare
dal vento. uno sport per tutti
Il neo-tecnico sprona i suoi: Ci vuole grinta per vincere a Grottammare
16
MASS MEDIA
Q
uindici anni fa
sembrava impos-
sibile. Quando
Internet lenta-
mente iniziava a
tessere la sua tela
in tutto il mondo, nessuno
poteva immaginare che questa
rivoluzione liberale dellinfor-
matica - che si basava sul con-
cetto della totale apertura a
tutti gli utenti un domani
potesse essere censurata.
Unipotesi che sta diventando
realt.
Dopo i primi episodi in Cina e
nel mondo orientale, adesso
tocca alla nazione simbolo del
liberalismo mondiale, gli Stati
Uniti dove il principale motore
di ricerca del mondo, Google,
avrebbe filtrato informazioni e
chiavi di ricerca per renderle
inaccessibili agli utenti ameri-
cani.
Lo sostiene Wayne Madsen,
giornalista investigativo, per
anni funzionario della NSA, la
National Security Agency, ente
americano che si occupa di
intelligence elettronico, e oggi
ricercatore dellEpic,
lElectronic privacy information
center, un centro per la ricerche
di pubblico interesse fondato
in America nel 1994.
Secondo Madsen l'autorizza-
zione del Congresso Americano
che proroga di altri quattro
anni il cosiddetto Patrioct Act
(il pacchetto di leggi per la
sicurezza nazionale emanato
dopo l11 settembre), permet-
ter all'amministrazione Bush
di dare un giro di vite aumen-
tando la censura sul web.
In un articolo pubblicato sul
sito internet americano
rense.com, Madsen riporta le-
pisodio accaduto a due giorna-
listi che parlavano al telefono
di una storia apparsa su
Google news, uno dei servizi
offerti dal colosso americano
per la ricerca delle ultime noti-
zie in rete. La vicenda riguarda-
va una richiesta dei fondamen-
talisti cattolici per l'utilizzo
delle forze armate in Sudan,
con lo scopo di far finire il
genocidio nel Darfur. La notizia
compariva su "Google news" se
la ricerca veniva effettuata con
un computer collegato in
Qatar. Ma la stessa notizia non
appariva se la ricerca veniva
fatta simultaneamente a
Washington.
Se Int ernet si piega ai regimi
In Cina il motore di ricerca Google costretto a subire la censura per sopravvivere
Accusato di interessi economici, il colosso americano si difende: Obbligati a rispettare le leggi di Pechino
Ma dagli Stati Uniti un giornalista
denuncia: La rete controllata
anche nei paesi dellOccidente
LUCA MORICONI
Pi di 500 siti di scommesse on line
non autorizzati pronti ad essere chiu-
si. Lamministrazione autonoma dei
Monopoli di Stato ha annunciato che
dal 24 febbraio i siti che offrono
gioco e scommesse con vincite in
denaro saranno oscurati. La lista
nera pubblicata sul sito
www.aams.it. I siti saranno chiusi
perch non hanno una regolare con-
cessione e operano con condizioni
fiscali e regole di gioco diverse dagli
operatori italiani. Il giro daffari del
gioco on line di 200 milioni di euro.
IN ITALIA
Questo perch la censura
scrive Madsen - gestita tra-
mite filtri geografici: il conte-
nuto del web modificato a
seconda della regione di prove-
nienza dell'utilizzatore.
Un po quello che accaduto in
Cina, dove il Google con gli
occhi a mandorla, interrogato
su rivoluzione rossa o fatti di
piazza Tienanmen, non
risponde. In accordo con le
autorit di Pechino, la societ
di Mountain View dove ha
sede il quartier generale del
motore di ricerca - ha infatti
eliminato tutti i servizi che
potrebbero avere qualche
implicazione con la politica e
con i temi pi scottanti per le
autorit cinesi.
Cose possibili solamente in
quei paesi dove il regime impe-
disce la libert di stampa
spiega Stefano Ronchi, giorna-
lista del TgCom esperto di
Internet in occidente la trovo
pi una questione di fantapoli-
tica. In Cina il motore di ricerca
ha eliminato dalla propria
catalogazione determinati
indirizzi internet, in modo tale
da offrire solo certi risultati,
quelli accettati dal governo
locale. Per fare lesempio di
piazza Tienanmen, il Google
cinese non trova pagine che
riportano la vicenda storica
della rivoluzione, ma solamen-
te siti di interesse artistico sul
luogo o, al massimo, immagini
di turisti che passeggiano sulla
piazza. Ma delle foto degli
scontri dell89 non c traccia.
Questo non perch siano state
cancellate dal web, quanto per-
ch con il Google cinese
impossibile trovarle.
Ma Google non daccordo:
una questione che non dipen-
de dal nostro motore di ricerca
precisa Stefano Hesse,
responsabile comunicazione
esterne di Google Italia il
governo cinese che filtra diret-
tamente i risultati. E comun-
que questo un caso isolato e
atipico: Google l'unica azien-
da a dichiarare in maniera tra-
sparente all'utente quando i
risultati sono incompleti o fil-
trati.
Nel caso della Cina - prosegue
Hesse - siamo convinti che la
situazione in futuro migliorer,
per questo abbiamo deciso di
entrare nel mercato locale, al
quale speriamo di poter contri-
buire per una crescita positiva
grazie al motore Google.cn.
Vietate le scommesse on line
Saranno oscurati i siti non autorizzati dai Monopoli di Stato
Non siamo noi a limitare
le ricerche: il governo cinese filtra
direttamente i risultati. Ci siamo
adattati perch speriamo che
in futuro la situazione migliori

ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: GIOVANNI BOGLIOLO, Rettore dell'Universit di Urbino "Carlo Bo".
Vice: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche. Consiglieri: per l' Universit: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIU-
SEPPE PAIONI; per l' Ordine: STEFANO FABRIZI, DARIO GATTAFONI, CLAUDIO SARGENTI; per la Regione Marche: PAOLA DE CRESCENTINI, SAURO BRANDONI; per
la Fnsi: GIOVANNI GIACOMINI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO
MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore: GIOVANNI MANTOVANI Coordinatori: VITTORIO ROIDI, GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI
I L DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 www.uniurb.it/ giornalismo; e-mail: reda-
zione.ilducato@uniurb.it Diret t ore responsabile: GIOVANNI MANTOVANI St ampa: Arti Grafiche STIBU - Urbania (PU) - 0722319431 Registrazione
Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991

Potrebbero piacerti anche