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2014

Prof. Laudicina Giuseppe


Correnti alternate
Appunti di Elettrotecnica ed Elettronica Prof. Giuseppe LAUDICINA
Corrente alternata monofase 2
SOMMARIO
SOMMARIO.......................................................................................................................................................... 2
Grandezze alternate ............................................................................................................................................... 3
Tipi di segnale ................................................................................................................................................................................. 3
Valore medio di una grandezza alternativa ..................................................................................................................................... 4
Valore efficace di una corrente periodica (e in particolare di una grandezza sinusoidale) .............................................................. 4
Fattore di forma............................................................................................................................................................................... 4
Rappresentazione vettoriale delle grandezze sinusoidali ..................................................................................... 4
Associazione di un vettore ad una sinusoide ................................................................................................................................... 4
Rappresentazione coi numeri complessi.......................................................................................................................................... 7
Circuiti ideali in regime sinusoidale................................................................................................................... 10
Circuiti elementari ......................................................................................................................................................................... 10
Circuito con resistenza pura R....................................................................................................................................................... 10
Circuito con induttanza pura L...................................................................................................................................................... 10
Circuito con capacit pura C ......................................................................................................................................................... 12
Elementi passivi puri: schemi, diagrammi corrente-tensione ........................................................................................................ 14
Circuiti reali in regime sinusoidale..................................................................................................................... 15
Circuiti reali - Impedenza.............................................................................................................................................................. 15
Risoluzione di circuiti in serie - Impedenza totale ........................................................................................................................ 19
Risoluzione di circuiti in parallelo Metodo delle conduttanze, suscettanze, ammettenze - Impedenza equivalente .................. 20
Risonanza in serie.......................................................................................................................................................................... 24
Coefficiente di risonanza o fattore di bont Q ........................................................................................................................... 25
Banda passante B _ Frequenze di taglio .................................................................................................................................... 25
Risonanza parallelo (antirisonanza)............................................................................................................................................... 27
Confronti e conclusioni ................................................................................................................................................................. 29
Le Potenze nei circuiti in corrente alternata monofase ..................................................................................... 30
Potenza in alternata ....................................................................................................................................................................... 30
Il problema del rifasamento nei circuiti monofase ........................................................................................................................ 31
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Corrente alternata monofase 3
Grandezze alternate
Tipi di segnale
Si esaminano le grandezze variabili e in particolare si studiano le grandezze sinusoidali, fondamentali per le
applicazioni elettriche, a cominciare dalle f.e.m. generate dagli alternatori che forniscono lenergia elettrica.
Lo studio delle onde sinusoidali alla base delle conoscenze relative a una forma donda qualsiasi. Infatti, in
generale, qualunque forma donda periodica si pu sempre scomporre in un numero finito o infinito di
sinusoidi, di opportuna ampiezza, frequenza e fase, secondo il teorema di Fourier.
Grandezze variabili: modificano nel tempo il loro valore.
Grandezze unidirezionali: in ogni istante le grandezze hanno sempre lo stesso segno.
Grandezze periodiche: sono grandezze variabili che ripetono landamento e la successione di valori ad
intervalli di tempo costanti.
Tale intervallo di tempo viene detto periodo T e si misura in secondi.
Si definisce:
frequenza il reciproco del periodo, cio il numero di volte al secondo che si ripete la grandezza periodica
Se il periodo T = 2 s, la frequenza f = 1/2 = 0,5 Hz
Grandezze non periodiche: modificano nel tempo il loro valore come ad esempio i segnali esponenziali
(crescente e decrescente), a gradino, a rampa, tipici segnali di eccitazione per lo studio del comportamento di un
sistema.
Grandezze alternative: sono particolari grandezze variabili, periodiche, la cui somma algebrica dei valori
assunti in un periodo nulla (i valori istantanei positivi formano, con lasse dei tempi, unarea equivalente a
quella analoga di segno opposto formata dai valori negativi: le due aree si compensano esattamente).
Grandezze alternative sinusoidali: sono grandezze alternative variabili con legge sinusoidale,
con rappresentazione trigonometrica del tipo
in cui:
- y(t) = valore istantaneo (che cambia ad ogni istante)
-
si ottiene la pulsazione
- sin = funzione sinusoidale
- = costante di fase o semplicemente sfasamento, espresso in radianti.
Nelle grandezze sinusoidali (che essendo alternative hanno larea positiva uguale a quella negativa), il valore
medio in un periodo nullo.
Le grandezze sinusoidali possiedono la seguente propriet:
1) la somma di due o pi grandezze sinusoidali con stessa frequenza fornisce ancora una grandezza
sinusoidale;
Grandezze non alternative sono quelle il cui valore medio relativo ad un periodo diverso da zero.
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Valore medio di una grandezza alternativa
Con riferimento alla fig.1 che riporta, come esempio, una semionda di una grandezza sinusoidale, il valor
medio scaturisce dalla media dei valori che la grandezza assume in quella semionda (il valore medio esteso al
periodo risulterebbe nullo).
Intanto il valor medio una costante ed laltezza del rettangolo, la cui base il semiperiodo o langolo , a
seconda delle ascisse considerate. Larea di questo rettangolo deve coincidere con quella sottesa dalla sinusoide
e determinabile approssimativamente con la costruzione dei rettangolini di fig.1 oppure con il calcolo rigoroso
dellarea attraverso lintegrazione. Dal confronto fra le due aree si calcola il valor medio convenzionale.
La componente continua: quel valore costante della grandezza in esame
(tensione o corrente) ottenuto dal risultato della divisione tra la somma
algebrica delle aree positive e negative in un periodo e il periodo stesso.
Nel caso in cui la grandezza non ha aree negative la componente continua
coincide numericamente con il valore medio. Se vi sono aree negative la
componente continua invece minore rispetto al valore medio nel periodo.
Figura 1) Valore medio convenzionale di una grandezza sinusoidale,
che scaturisce dallequivalenza fra larea della semisinusoide e quella
del rettangolo equivalente.
Valore efficace di una corrente periodica (e in particolare di una grandezza sinusoidale)
E quel particolare valore che dovrebbe assumere una corrente continua circolante nellidentico circuito (una
resistenza) per creare, in un medesimo intervallo di tempo, lo stesso effetto termico.
In sostanza se una corrente alternata ha valore efficace di 10A e percorre una resistenza per un certo tempo,
produce una ben definita energia termica, identica a quella che produrrebbe una corrente continua di 10A, che
attraversasse la stessa resistenza nello stesso intervallo di tempo.
Analoga definizione vale per il valore efficace di una tensione alternata.
Il valore efficace si indica con lettera maiuscola come si indicano, in continua, una tensione o una corrente. E
noto come RMS value (root mean square or effective value).
Si confrontano lenergia termica prodotta dalla grandezza costante e quella prodotta dalla grandezza variabile e
dissipata nella stessa resistenza R, ad esempio in un intervallo di tempo che corrisponde al periodo T della
grandezza variabile.
Il valore efficace quello misurato dagli strumenti analogici la cui coppia motrice dipende dal quadrato del
valore istantaneo della corrente che percorre la bobina dello strumento.
Uno strumento a bassissima inerzia potrebbe seguirne landamento, mentre in generale ci non pu accadere.
Per esempio, alla frequenza di 50 Hz, viene rilevata la coppia motrice media, media dei quadrati dei valori
istantanei. In tal caso la coppia motrice strumentale legata al quadrato del valore efficace.
Il valore efficace caratterizza lo sviluppo di potenza in una resistenza, come si visto nella definizione sopra
riportata.
Fattore di forma
E il rapporto fra il valore efficace e il valore medio della grandezza in considerazione.
Rappresentazione vettoriale delle grandezze sinusoidali
Associazione di un vettore ad una sinusoide
Accanto alla rappresentazione trigonometrica del tipo
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fondamentale, per le applicazioni alla risoluzione dei problemi in corrente alternata sinusoidale,
la rappresentazione vettoriale.
Figura 2) La rotazione del vettore alla velocit
angolare costante (detta pulsazione del vettore
elettrico) in senso antiorario origina, con la
proiezione sullasse delle ordinate, la successione
dei valori istantanei che appartengono alla
sinusoide, il cui asse delle ascisse pu essere
langolo di rotazione o il tempo trascorso. Qui
langolo espresso in gradi, anzich in radianti.
In fig.2 un vettore di ampiezza unitaria ruota in senso antiorario con velocit angolare costante e inizialmente
(istante t=0 con =0) si trova sullasse delle ascisse. Dopo un certo intervallo di tempo t il vettore ha descritto
un angolo =t e la sua proiezione sullasse delle ordinate diventa
Questa proiezione cambia ovviamente da istante a istante.
Lordinata dellestremit del vettore di ampiezza unitaria, col trascorrere del tempo e quindi col crescere
dellangolo descrive dunque una funzione sinusoidale. Sullasse delle ascisse di fig.2 riportato langolo
descritto dal vettore, contato a partire dalla posizione orizzontale iniziale, secondo il verso positivo dellascissa.
Langolo di rotazione che cambia da istante a istante, nella funzione trigonometrica deve essere espresso in
radianti, mentre in figura 1) misurato in gradi.
In fig.3, per un vettore di ampiezza generica Y
Max
, anzich unitaria, la proiezione verticale rappresenta la
successione dei valori istantanei della grandezza allaumentare del tempo e la sinusoide ne fornisce
landamento temporale.
Si pu dunque stabilire una corrispondenza :
- tra un vettore rotante e la sinusoide associata, oppure
- tra una grandezza sinusoidale e il vettore rotante univoco da essa definito.
Figura 3) Valore istantaneo della
grandezza y quando il vettore rotante
ha descritto langolo di 30, contato a
partire dallistante iniziale in cui
=0.
Se ora si assume lorigine dei tempi in un istante diverso da quello di fig.2 (le considerazioni partivano
dallistante in cui il vettore era sulle ascisse), la grandezza sinusoidale avr dunque una posizione iniziale
diversa da zero: per meglio dire assumer una fase iniziale non nulla. La costante di fase iniziale, detta
comunemente fase e ancor pi comunemente indicata con langolo , rappresenta la frazione di periodo gi
trascorsa (o langolo gi descritto) nellistante in cui si considera t=0. In fig.4 t
o
lintervallo di tempo
trascorso dallinizio del periodo (valore iniziale nullo) fino allistante che stato assunto come origine dei
tempi. La velocit angolare del vettore (pulsazione) espressa dalla (3):
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Figura 4) Il vettore rotante Y
1Max
a cui si
associa la sinusoide ha la fase di +60
nellistante in cui si considera t=0. La
pulsazione di 314 rad/s, quindi con periodo
di 20ms e frequenza 50Hz. La fase viene
contata positiva partendo dalle ascisse della
figura di sinistra e trovando il vettore con
rotazione in senso positivo antiorario. La
corrispondente proiezione sulle ordinate
positiva.
Il vettore associato alla sinusoide sar dunque collocato in anticipo (+) o in ritardo (-) rispetto allasse
delle ascisse, preso come riferimento (l si ha =0). Langolo di anticipo o di ritardo pu essere riferito anche
ad unaltra grandezza sinusoidale, con stessa frequenza.
La rappresentazione della funzione sinusoidale dunque data dalla (1):
La fase positiva se la proiezione iniziale sulle ordinate positiva. Negativa con proiezione al di sotto
dellordinata 0. Langolo di anticipo viene valutato partendo dallascissa positiva e ruotando in senso positivo
antiorario fino alla posizione del vettore.
Al contrario, se per raggiungere il vettore si deve ruotare in senso orario, partendo dallasse positivo delle
ascisse, allora langolo deve essere rappresentato con il segno negativo.
I valori istantanei della grandezza generica esaminata vengono rappresentati con la lettera minuscola y(t) o
pi concisamente con y. I valori istantanei sono rappresentati dalle proiezioni del vettore rotante sullasse
delle ordinate nel diagramma cartesiano di fig.4.
Il vettore rotante ha ampiezza (o valore massimo) che viene comunemente indicata con lettera maiuscola e
accento circonflesso sul capo, anche se diffusa la seconda rappresentazione con il pedice
M
o
Max
:
In realt lassociare un vettore ad una tensione o ad una corrente che variano con legge sinusoidale solo
un utile artificio, comodo per i calcoli e per grandezze con stessa frequenza, ma si sottolinea che,
fisicamente, una tensione o una corrente sono grandezze scalari.
Per sfasamento fra due o pi funzioni sinusoidali si intende dunque la differenza tra gli argomenti.
Si distinguono i seguenti casi particolari di sfasamento fra due grandezze:
=0 grandezze in fase (fig.4)
=/2 grandezze in quadratura (fig.5)
= grandezze in opposizione di fase
Una grandezza sinusoidale caratterizzata e univocamente determinata conoscendone
ampiezza, fase, pulsazione o frequenza fra loro legate, le ultime due, dalla relazione precedentemente scritta:
Se si lavora con grandezze sinusoidali che hanno tutte la medesima pulsazione sufficiente riferirsi
allampiezza e alla fase di ognuna.
Rappresentazione polare di grandezze sinusoidali
Si visto in precedenza che, assegnata la grandezza sinusoidale
ad essa si pu associare il vettore di ampiezza nota, rotante in senso antiorario alla velocit angolare costante ,
detta pulsazione. Il vettore forma con lasse delle ascisse, nellistante iniziale, un angolo pari alla fase , come
rappresentato in fig.4.
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Nel seguito si sottintender dunque che, stabilita la corrispondenza biunivoca tra il vettore rotante e la
sinusoide associata, sar sufficiente riferirsi esclusivamente al vettore posto nel piano cartesiano. Note
ampiezza, velocit angolare e fase si immagina, senza disegnarla, la sinusoide che rappresenta.
Somma di due grandezze sinusoidali isofrequenziali
Se sono note le due grandezze, purch con stessa frequenza, esse sono rappresentabili contemporaneamente sul
piano cartesiano, con la rappresentazione vettoriale. Essendo le velocit angolari identiche per i due vettori, la
loro posizione reciproca non muta e quindi si pu pensare di fissarla in un istante qualsiasi, preso per
comodit, durante la loro rotazione (ad esempio fare in modo che una giaccia sullasse delle ascisse).
Per eseguire la loro somma sufficiente applicare le conoscenze relative alla somma di vettori (o alla loro
differenza, se richiesto). La risultante ottenuta mediante il diagramma polare e determinata in ampiezza e fase
consente un risultato immediato, senza dover ricorrere alla rappresentazione dei valori istantanei, pur con le
approssimazioni consentite dalla grafica.
Questa operazione particolarmente utile quando i vettori interessati sono anche pi di due. Si possono cos
sommare vettorialmente pi correnti che concorrono in un nodo, oppure pi cadute di tensione
nellapplicazione ad una maglia. E necessario solo che le grandezze abbiano la stessa frequenza e la stessa
origine dei tempi.
Rappresentazione coi numeri complessi
Rappresentazione con numeri complessi delle grandezze sinusoidali (metodo simbolico)
Si visto come una grandezza sinusoidale del tipo
possa rappresentarsi geometricamente, allistante t=0, con un vettore di modulo Y
M
, fase e rotante in senso
antiorario con velocit angolare (pulsazione).
Il vettore, allistante t=0, pu a sua volta essere rappresentato con il metodo simbolico.
Si ricordi ancora che al variare del tempo largomento dato dalla relazione
e che il vettore viene posizionato allistante t=0, quando largomento vale (fase).
Consideriamo ora, in successione da a) a d), i vari modi fra loro equivalenti di rappresentazione di un vettore
con metodo simbolico, vettore da intendersi sempre associato alla sinusoide, nel senso appena chiarito
nellunit precedente.
In seguito, quando si applicheranno queste rappresentazioni, il modulo corrisponder molto spesso al valore
efficace, anzich al valore massimo, data limportanza pratica del valore efficace stesso.
a) Forma binomia o rettangolare
Si passa dal piano cartesiano al piano di Gauss, la cui ascissa lasse reale e lordinata lasse immaginario.
Per convenzione si definisce
in cui j lunit immaginaria.
Nellesempio
compare la radice quadrata di un numero negativo, che nel
campo reale non ha senso, ma che acquista significato con i
numeri complessi.
Figura 5) Il vettore A nel piano di Gauss
Con riferimento alla fig.5 la posizione del vettore A viene definita dalle sue componenti secondo lasse reale e
immaginario:
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ove j il vettore unitario perpendicolare allasse orizzontale.
In figura, in base ai valori numerici degli assi, si pu scrivere
e del vettore si possono determinare il modulo:
e largomento (si legga argomento dellarco la cui tangente b/a):
Il vettore A pu esprimersi con il cappellino (o una frecciolina) o in grassetto:
= A
b) Forma trigonometrica:
Dalla fig.1 si ottiene:
c) Forma esponenziale,
ricordando lespressione di Eulero , si scrive:
Esempi di operazioni con i numeri complessi
Si faccia riferimento allargomento trattato in matematica, mentre qui si fa cenno soltanto ad alcune semplici
applicazioni di calcolo.
Si ricorda che lapplicazione delloperatore unitario j ad un vettore fa ruotare il
vettore stesso di 90 in anticipo rispetto alla posizione occupata sul piano di
Gauss (il senso convenzionale positivo quello antiorario).
Figura 2) Lapplicazione delloperatore j ad un vettore lo fa ruotare di 90 nel
senso degli anticipi. Si vedano inoltre le relazioni (6) e (7), per giustificare
ulteriormente i vettori A e jA.
Inoltre:
Si sottolinea ancora che moltiplicare per j un vettore d come risultato la rotazione di 90 in anticipo.
Per la (8) moltiplicare per -j o moltiplicare per 1/j un vettore significa farlo ruotare di 90 in ritardo.
Somma
(3+j4)+(-5+j5)+(6-j3)=(3-5+6)+j(4+5-3)=4+j6
(si sommano algebricamente e separatamente le parti reali e quelle immaginarie)
Con notazione polare abbreviata (modulo e fase) il risultato si esprime cos:
Prodotto
P = (-4-j3)(4+j2)= -16-j8-j12-j
2
6= -10-j20
essendo j
2
= -1 (v. rel. 6)
Il prodotto associabile a un vettore nel terzo quadrante del piano di Gauss, esprimibile in forma polare:
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Si ricorda che il segno dellargomento positivo per angoli riferiti allasse reale positivo e rilevati in senso
antiorario, mentre il segno negativo se ottenuti girando in senso orario.
Si ricorda che la potenza di un numero complesso si sviluppa con lespressione
Analogamente per la radice
Quoziente
Occorre moltiplicare numeratore e denominatore per il complesso coniugato del denominatore. Lo scopo
quello di annullare il coefficiente della parte immaginaria ed avere al denominatore un numero reale,
coincidente col quadrato del modulo del denominatore stesso.
Il complesso coniugato di un termine complesso possiede la stessa parte reale del numero dato e parte
immaginaria con segno opposto.
Ad esempio, se B = -4-j6, il suo complesso coniugato :
In generale eseguendo il prodotto fra un numero complesso e il suo complesso coniugato
si ottiene sempre il quadrato della parte reale + il quadrato della parte immaginaria . Sparisce cos
loperatore j e si ottiene il quadrato del numero di partenza, in modulo.
Come applicazione si esegua il seguente rapporto:
Si osservi, come si detto, che al denominatore della frazione si ottenuto il quadrato del modulo di B.
Se si impiega il metodo esponenziale, convertendo i vettori A e B in forma polare, si opera ricordando
che nel rapporto il quoto ha per modulo il rapporto dei moduli e argomento la differenza algebrica degli
argomenti:
Da questo risultato si pu passare alla forma trigonometrica ottenendo:
Come si potr verificare nelle applicazioni numeriche, si pu puntualizzare fin da ora che il metodo
esponenziale o polare porta a risultati quasi immediati quando si debbano risolvere operazioni con
successive moltiplicazioni e/o divisioni.
Quando si tratta invece di addizioni o sottrazioni, occorre operare con lespressione binomia o con quella
trigonometrica. In tal caso se le grandezze sono espresse nella forma polare vanno convertite in forma
binomia, come si fatto partendo dalla (9) per ottenere la (10).
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Corrente alternata monofase 10
Circuiti ideali in regime sinusoidale
Circuiti elementari
Si considerano, in questa parte, i circuiti con parametri ideali, utile premessa alla successiva rappresentazione
che terr conto della effettiva costituzione circuitale.
Si analizzano i comportamenti in regime sinusoidale di una resistenza pura, di uninduttanza pura e di una
capacit pura.
Circuito con resistenza pura R
Figura 1) Resistenza pura alimentata da una sorgente in c.a. : valori
efficaci, coincidenti, della tensione applicata U e della caduta di
tensione U
R
ai capi della resistenza.
Se si applica agli estremi di una resistenza R (fig.2) la d.d.p. sinusoidale di equazione
la corrente che percorre la resistenza seguir le vicende della tensione, risultando quindi in fase con essa e con
ampiezza calcolata in ogni istante dalla legge di Ohm, ovvero dal rapporto fra il valore della tensione e della
resistenza in esame:
Passando ai valori efficaci della tensione e della corrente si scrive
Alle grandezze sinusoidali si associano i vettori i quali, per quanto gi stato detto, generalmente hanno come
modulo il valore efficace (e non il valore massimo), che viene indicato con la lettera maiuscola.
Figura 2) Diagrammi vettoriale e temporale
della tensione applicata e della corrente che
percorre una resistenza pura.
Circuito con induttanza pura L
Applicando ai capi della bobina pura (priva di resistenza e con
induttanza costante) una tensione sinusoidale, anche la corrente che
lattraversa sinusoidale, ma le loro condizioni di fase e le loro
ampiezze sono di tipo particolare.
Figura 3) Circuito puramente induttivo
Si parta dal presupposto che la corrente che attraversa la bobina sia sinusoidale, con equazione temporale
Si vuole determinare la tensione da applicare ai capi della bobina in modo che vi circoli la corrente (1).
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Corrente alternata monofase 11
Una corrente variabile crea un flusso variabile, legati dalla relazione
La variazione del flusso concatenato fa nascere, per la legge dellinduzione elettromagnetica, una f.e.m. indotta
che ostacola le variazioni della corrente:
Dalla trigonometria, essendo
la (3) si pu scrivere
Associando la f.e.m.i. (4) ad un vettore (fig.4), questo si trover in ritardo rispetto al vettore corrente, associato
a sua volta alla corrente espressa dalla (1).
Nel circuito elementare formato dal generatore che produce una tensione sinusoidale u(t) e dalla bobina pura ai
cui capi presente la f.e.m.i. data dalla (3), applicando il secondo principio di Kirchhoff alla maglia si ha,
trascurando la resistenza dellavvolgimento e quindi la c.d.t. relativa:
il cui il valore massimo o ampiezza
Passando ai valori efficaci
Si ricordino infatti le relazioni, fra i moduli , che legano valore efficace e massimo in regime sinusoidale:
Per la (6) la tensione U deve quindi controbilanciare la E .
La tensione U fornita dal generatore, tenendo conto della sua posizione nel piano di Gauss come evidenzia la
fase della (5) si pu scrivere, in valore efficace e per le note considerazioni sulloperatore j citate in
precedenza:
Il vettore tensione U, per la (5) e per la (7), dunque in anticipo rispetto alla corrente, proprio perch deve
essere opposto al vettore f.e.m.+E.
Definendo in particolare come reattanza induttiva X
L
il prodotto
la caduta di tensione ai capi della bobina ideale si scrive:
In altro modo si pu osservare che il prodotto X
L
I ha le dimensioni di una c.d.t., in cui lostacolo la reattanza
induttiva X
L
percorsa dalla corrente.
Questa resistenza particolare in realt un ostacolo che, percorso da corrente, crea ai capi della bobina ideale
una caduta di tensione che anticipa di 90 la posizione del vettore corrente.
Se si ricorda infatti il carattere inerziale della induttanza, ovvero della grandezza che ostacola le variazioni di
corrente, questo ostacolo viene attribuito alla reattanza, che congloba, oltre alla induttanza, anche la frequenza.
Infatti con pi rapide variazioni della corrente aumenta la difficolt da parte della corrente a percorrere il
circuito induttivo.
In particolare con frequenza nulla nulla anche la reattanza, mentre con frequenza crescente cresce
linearmente anche la reattanza, fino a diventare infinita con frequenza infinita.
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Corrente alternata monofase 12
- In corrente continua (f=0) la reattanza un corto circuito;
- con frequenza infinita la reattanza come un interruttore aperto.
Si conclude ricordando che a regime (esaurita quindi la fase transitoria il cui studio non qui riportato) una
induttanza ha la propriet di ritardare di 90 la corrente che lattraversa rispetto alla caduta di tensione
esistente ai suoi capi.
In modulo e in valore efficace tale corrente il rapporto fra la
tensione efficace ai suoi capi e la reattanza induttiva X
L
=L .
Alla reattanza induttiva si attribuisce quindi la scrittura
utile nelle applicazioni con il metodo simbolico.
Figura 4) Diagrammi vettoriale e temporale riferiti ad un
circuito puramente induttivo in regime sinusoidale.
Circuito con capacit pura C
Si prende ora in esame un condensatore ideale (trascurandone quindi eventuali effetti resistivi dovuti alle
perdite nel dielettrico e induttivi, di per s gi trascurabili) ai capi del quale si imprime una tensione sinusoidale
Si ricorda che, quando si applica una tensione ai capi di un condensatore
inizialmente scarico, si ha un movimento immediato degli elettroni
dallarmatura resa positiva dal generatore fino a raggiungere laltra armatura
che acquista cos il potenziale negativo.
Figura 5) Circuito puramente capacitivo
Ad esempio nel processo di carica di un condensatore alimentato da una tensione continua, poniamo di 10V,
immediatamente gli elettroni migrano dallarmatura positiva verso quella negativa e il processo di migrazione
continua fino alla carica completa del condensatore, cio quando fra le armature si stabilisce una d.d.p.
praticamente uguale alla f.e.m. del generatore. Durante la carica il processo di migrazione viene rallentato dal
potenziale che man mano cresce ai capi del condensatore stesso.
Qui non si considera la fase transitoria e si ragiona come se essa si fosse gi esaurita.
Se la tensione alternata ai capi del condensatore varia secondo la (8), in modo sinusoidale, il legame fra la
variazione di tensione, la variazione di carica e la corrente di spostamento vale, essendo
q=i
c
t=C u
c
:
Pertanto la corrente che interessa il circuito formato dal generatore, dal condensatore e dai collegamenti (di
resistenza trascurabile anchessi) si calcola, dalla (9) e tenendo conto della (8):
Ricorda che
Dalla (10) si deduce che la tensione impressa ai capi del
condensatore e la corrente che interessa il circuito capacitivo
puro sono a 90 fra loro: la tensione in ritardo rispetto alla
corrente ( lo stesso dire che la corrente anticipa la tensione
impressa di 90).
Figura 6) Diagrammi vettoriale e temporale riferiti ad un
circuito puramente capacitivo alimentato con tensione
sinusoidale.
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Corrente alternata monofase 13
Dallandamento temporale della tensione e della corrente a regime in un circuito capacitivo puro (fig.6) si
osserva che:
quando il condensatore scarico (u
c
=0) in quellistante la corrente massima;
quando la tensione comincia a crescere si ha la carica del condensatore;
il condensatore carico quando la tensione ai capi massima (corrente nulla);
nellintervallo di scarica la tensione ai capi diminuisce passando dal valore massimo a zero, mentre la
corrente cresce da zero al valore massimo;
nel semiperiodo negativo della tensione si ripetono lanaloga fase di carica e di scarica.
Con tensione decrescente la corrente aumenta e viceversa con tensione crescente.
Si riprende in esame la (10).
Lampiezza della corrente (il valore massimo) :
Passando ai valori efficaci e definendo la reattanza capacitiva
dalla (11) si ottiene la relazione fra i moduli della tensione e della corrente in un circuito puramente capacitivo:
La reattanza capacitiva X
c
torna utile per considerare lostacolo che il condensatore offre al movimento delle
cariche. Essa ha qui la propriet di creare una speciale c.d.t. ai capi del condensatore percorso da corrente,
speciale nel senso che sfasata in ritardo di 90 rispetto alla corrente (oppure, ovviamente, la corrente in
anticipo di 90 rispetto alla c.d.t. ai capi del condensatore stesso).
Pertanto alla reattanza capacitiva, nel calcolo con metodo simbolico, si attribuisce luna o laltra delle
espressioni equivalenti
La (13) quindi va scritta con la seguente rappresentazione simbolica:
ovvero per rappresentare la c.d.t. ai capi del condensatore, legata alla corrente circolante:
La reattanza capacitiva decresce dal valore teorico infinito con frequenza nulla (ad esempio in corrente
continua, per f=0, cessato il transitorio di carica, non vi pu essere ulteriore movimento di cariche).
Al crescere della frequenza la reattanza diminuisce sempre pi fino ad annullarsi con frequenze
altissime. Pertanto si pu semplicemente affermare che
un condensatore con frequenze altissime si comporta come un corto circuito;
con frequenza nulla si comporta come un interruttore aperto.
Da ricordare
Vi dualit fra:
- il circuito induttivo puro in cui linduttanza L ostacola le variazioni di corrente (questo pu servire a ricordare
che la corrente in ritardo di 90 rispetto alla tensione impressa ai suoi capi) e
- il circuito con capacit pura C, che ostacola le variazioni di tensione : si ricorda cos che la tensione ai capi
ritarda di 90 la corrente (o che la corrente anticipa landamento della tensione di 90).
Il perch lo sfasamento sia di 90 dimostrabile col calcolo differenziale.
Osservazione importante
In seguito, nei calcoli e nelle rappresentazioni con i vettori associati a grandezze sinusoidali, non si far pi
riferimento allampiezza del vettore, ma si intender rappresentarne il valore efficace, che quello
comunemente sottinteso nelle applicazioni.
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Corrente alternata monofase 14
Quando si parla di una corrente di 2A o di una tensione di 230V ci si riferisce infatti al valore efficace della
grandezza in esame e pertanto anche il vettore che la rappresenta avr il modulo coincidente con il valore
efficace, anzich col valore massimo.
Le grandezze suddette sono ritenute sinusoidali: la quasi totalit dellenergia elettrica prodotta e distribuita
con questo andamento temporale (salvo poi eventualmente convertirla in continua).
Si osserva ancora che, nelle rappresentazioni vettoriali e nelle equazioni, il vettore potr essere espresso con la
lettera che lo rappresenta, sormontata dalla tipica frecciolina, come nelle equazioni di fig. 7, oppure da una
lineetta al posto della freccia, o la scritta in grassetto:
Pi spesso si ricorrer alla scrittura in grassetto.
Addirittura nei diagrammi vettoriali si intender che le grandezze presenti siano, appunto, dei vettori.
Nel prossimo paragrafo si generalizzer il concetto di ostacolo al passaggio della corrente, mediante
lintroduzione della impedenza Z.
Elementi passivi puri: schemi, diagrammi corrente-tensione
Nella fig.7 si riassumono le caratteristiche fondamentali dei circuiti semplici, con riferimento agli sfasamenti
fra la corrente che li attraversa e la corrispondente caduta di tensione ai loro capi.
Figura 7) Schemi, rappresentazioni
vettoriali ed equazioni riferite agli
elementi passivi puri R - L - C. Negli
schemi e nei diagrammi si far
riferimento ai valori efficaci di
tensione e di corrente in gioco.
Lostacolo al passaggio della
corrente in alternata
limpedenza Z
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Corrente alternata monofase 15
Circuiti reali in regime sinusoidale
Circuiti reali - Impedenza
Nella parte precedente si sono visti i circuiti ideali, cosiddetti puri, cio formati da una sola componente.
Tuttavia un qualsiasi conduttore ha la propria resistenza e la corrente che lo percorre produce un flusso che gli
si concatena, con relativa induttanza; inoltre la vicinanza di altri conduttori giustifica una capacit.
Le grandezze citate sono distribuite lungo esso, ma per semplicit di calcolo i parametri vengono concentrati in
un elemento resistivo, in uno induttivo e in uno capacitivo.
Nei circuiti reali i parametri presenti negli schemi che si studiano sono quindi individualmente ideali, cio
sono parametri concentrati, ma tutti insieme contribuiscono a far s che il circuito in questione tenga conto
della propria effettiva costituzione. Lelemento assente viene quindi ritenuto nullo o comunque trascurabile nei
limiti delle approssimazioni che si stanno considerando, rispetto agli altri parametri presenti. Ideali si ritengono
i collegamenti dei conduttori tra i suddetti parametri.
Ad esempio quando si rappresenta un avvolgimento occorre tener conto del tipo di conduttore: natura,
lunghezza e sezione che essenzialmente ne definiscono la resistenza R . Inoltre lavvolgimento stesso presenter
una induttanza L pi o meno elevata a seconda che sia avvolto ad esempio su un supporto in legno, anzich su
un nucleo in ferro.
Semmai possono trascurarsi le capacit C fra spira e spira, ma nella rappresentazione utile al calcolo delle
correnti e tensioni in gioco si distinguono, separatamente, resistenza e reattanza, cio elementi concentrati, che
si ritengono costanti.
Sostanzialmente il concetto di impedenza rappresenta lostacolo che interessa lo studio del comportamento in
regime sinusoidale e in tal caso ad essa contribuiscono la resistenza e la reattanza induttiva, nel modo che ora si
descriver.
Limpedenza un operatore complesso che esprime il legame tra la tensione presente ai suoi estremi e la
corrente, che variano nel tempo (noi esaminiamo qui grandezze sinusoidali), mentre essa non funzione del
tempo.
Limpedenza lostacolo al passaggio della corrente e, a differenza del comportamento in corrente continua
dove lostacolo rappresentato dalla resistenza (linduttanza si comporta come un corto circuito, la capacit
come un circuito interrotto), in corrente alternata lostacolo tiene conto anche delle eventuali reattanza
induttiva X
L
e reattanza capacitiva X
C
.
Tutti questi ostacoli sono misurati in ohm [] .
Limpedenza viene calcolata dal rapporto fra la caduta di tensione ai suoi capi e la corrente che la percorre, se i
componenti ideali sono in serie:
e tutte e tre le grandezze sono qui interpretate come numeri complessi.
Tenendo presenti le conclusioni riportate in fig.7 del paragrafo precedente, si considerano ora circuiti reali
costituiti dalla serie R-L e R-C e da collegamenti misti serie-parallelo.
Circuito ohmico-induttivo R-L con resistenza e reattanza in serie. Impedenza
In figura 1) vi lo schema riferito ad un generatore di tensione sinusoidale, di valore efficace U, che alimenta la
serie di una resistenza R e di una bobina di induttanza L, la cui reattanza induttiva vale
X
L
= L = 2f L []
La corrente che attraversa gli ostacoli resistenza e reattanza induttiva la stessa e d luogo a due cadute di
tensione:
U
R
ai capi della resistenza R, in fase con la corrente (fig. 1b);
U
L
ai capi della reattanza induttiva X
L
, in anticipo di 90 rispetto alla corrente stessa.
La loro somma U, di tipo vettoriale
la c.d.t. totale ai capi dellimpedenza Z e coincide anche, naturalmente, con la tensione che deve fornire il
generatore (fig.1).
Limpedenza induttiva Z
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Corrente alternata monofase 16
rappresenta lostacolo totale offerto dal circuito in esame al passaggio della corrente.
Figura 1) a) Schema del circuito serie ohmico induttivo; b) diagramma vettoriale tensioni-corrente
triangolo delle cadute di tensione; c) triangolo dellimpedenza. Si osservi che i lati del triangolo
dellimpedenza non sono vettori, poich, come si ricorder, si era assunto di associare alle grandezze
sinusoidali i vettori (qui i lati del triangolo non corrispondono a sinusoidi).
Il calcolo mediante i moduli, che va effettuato considerando la posizione dei vettori nel piano di Gauss, porta ai
risultati seguenti (fig. 1b e 1c):
Dai triangoli simili delle cadute di tensione (vettori) e dellimpedenza si pu dedurre anche lo sfasamento di cui
la tensione totale anticipa la corrente che percorre limpedenza ( lo stesso dire che la corrente in ritardo
rispetto alla tensione ai capi dellimpedenza) Langolo si pu ricavare, ad esempio, da una delle seguenti
relazioni trigonometriche:
ESEMPIO
Un generatore alimenta, con tensione sinusoidale di frequenza f=50Hz, il circuito di fig.1 a) erogando una
corrente di valore efficace I=4A. Limpedenza costituita da una bobina di induttanzaL=8,6mH e la resistenza
complessiva dellavvolgimento risulta essere R=2. Ritenendo costante linduttanza della bobina si calcolino le
cadute di tensione e la tensione, in valore efficace, che deve fornire il generatore.
_________
Si calcola la reattanza con lespressione
X
L
= L = 2f L = 314 8,6 10
-3
= 2,702
La corrente d luogo alla caduta U
R
in fase con essa e alla U
X
a 90 in anticipo. Per determinare la tensione
totale U si segue il procedimento indicato, ottenendo:
in cui limpedenza, ostacolo complessivo del circuito,
Passando ai moduli:
che rappresenta il valore efficace richiesto.
Desiderando conoscere il modulo dellimpedenza si calcola
Lo sfasamento di cui la tensione totale anticipa la corrente e quindi lo sfasamento caratteristico dellimpedenza
si pu determinare ad esempio cos:
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Corrente alternata monofase 17
In fig. 1b) rappresentato il diagramma vettoriale, che si tracciato ponendo sullasse reale la corrente, nota
dal testo. Rispetto alla corrente vengono rappresentate le cadute di tensione e di conseguenza la tensione
totale U , in anticipo di 53,49.
La soluzione si pu anche determinare graficamente, riportando in scala le tensioni.
Per inciso si osserva che, dovendo rappresentare in scala anche le correnti, la scala scelta non generalmente la
stessa. La scelta va fatta in base allo spazio che si ha a disposizione e allevidenza che si vuole assegnare alle
grandezze.
Osservazione
Nelle applicazioni numeriche, soprattutto per chi non ha ancora dimestichezza per questi procedimenti, si faccia
bene attenzione a tener conto delle posizioni dei vettori.
Di conseguenza si ricordi che, a differenza di quanto accade in corrente continua, le somme sono sempre
vettoriali, sia che si sommino tensioni, sia che si sommino correnti, sia che si sommino impedenze in serie.
Infatti 4+3 non fa 7!!!! a meno che il vettore di modulo 4 e quello di modulo 3 sia allineati, con stessa direzione
e stesso segno!!! Nellesempio riportato sopra, la somma delle c.d.t. U
R
e U
X
non numerica, ma vettoriale: i
due vettori rappresentativi sono fra loro a 90 e quindi la somma si potuta dedurre, in modulo, con il teorema
di Pitagora.
Circuito ohmico-capacitivo R-C con resistenza e capacit in serie. Impedenza
Figura 2 a) Circuito R-C serie;
b) diagramma tensioni-corrente e
triangolo delle cadute di tensione;
c) triangolo dellimpedenza.
Rispetto al circuito R-L, qui la presenza del condensatore di capacit C che ritarda la propria caduta di tensione
di 90, porta a spostare anche in ritardo la tensione totale rispetto alla corrente (dellangolo , inteso negativo
perch contato con verso orario a partire dalla posizione dellasse reale positivo del piano di Gauss).
Le considerazioni precedenti sono quindi influenzate dal segno meno della reattanza capacitiva jX
C
, che si
calcola, in modulo:
Pertanto, con riferimento alla fig. 2, si scrivono le seguenti relazioni:
in cui limpedenza totale del circuito ohmico-capacitivo
I moduli e largomento si determinano cos:
ESEMPIO
Un generatore alimenta, con tensione sinusoidale di frequenza f=50Hz e valore efficace 230V, il circuito di
fig.2 a). Limpedenza costituita da una resistenza R=100, mentre la capacit ad essa in serie di 10F . Si
calcolino la corrente nel circuito, le cadute di tensione e si rappresenti il diagramma vettoriale tensioni-corrente.
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Corrente alternata monofase 18
______
Per la soluzione si calcola dapprima limpedenza, per poi passare alla valutazione della corrente in modulo e
fase e al tracciamento del diagramma.
Si assume la tensione fornita dal testo sullasse reale (fig.3b), per cui vettorialmente la tensione viene
rappresentata con la sola parte reale. La corrente e le cadute di tensione saranno quindi riferite alla posizione
del vettore tensione. Sostanzialmente il diagramma di fig. 2c) come se fosse ruotato in senso antiorario
dellangolo caratteristico dellimpedenza: la corrente comunque in anticipo rispetto alla tensione
totale U fornita dal generatore (fig. 3b).
Calcolo della reattanza capacitiva:
1) soluzione con metodo vettoriale:
Ricordando che nel rapporto fra numeri complessi occorre moltiplicare numeratore e denominatore per il
complesso coniugato del denominatore, si calcola la corrente
con modulo
2) Soluzione con i moduli:
3) Soluzione con metodo esponenziale:
Si verifichi che la somma vettoriale delle c.d.t. parziali d la tensione del generatore.
Il valore massimo di tensione che deve sopportare il condensatore e per il quale va dimensionato
lisolamento
Figura 3a) Triangolo dellimpedenza capacitiva; b)
diagramma vettoriale avente come riferimento sullasse
reale la tensione totale assegnata dal problema. Le
tensioni e il triangolo dellimpedenza rispettano le
proporzioni in base alle rispettive scale (qui non indicate).
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Corrente alternata monofase 19
Risoluzione di circuiti in serie - Impedenza totale
Risoluzione di circuiti in serie Impedenza totale
Per la risoluzione di carichi collegati in serie, cio percorsi dalla stessa corrente, si determina limpedenza
totale. Occorre ricordare ancora che i diversi sfasamenti delle impedenze, e di conseguenza delle singole cadute
di tensione ai capi, impongono che la loro somma sia vettoriale e non una semplice somma numerica dei
singoli moduli.
La somma vettoriale si riferisce sia al calcolo dellimpedenza totale, sia al calcolo della tensione totale, note le
singole c.d.t. vettoriali.
Si risolve un esempio numerico riferito a due impedenze in serie.
Esempio 1) Il circuito di fig.1a), percorso dalla corrente di 10A in valore efficace, costituito dalla serie di
due impedenze cos espresse:
Calcolare
- le cadute di tensione prodotte dalle due impedenze,
- la tensione U
AC
fornita dal generatore, posto tra i punti A-C,
- limpedenza totale Z
T
,
- lo sfasamento totale;
- tracciare il diagramma delle cadute di tensione e il triangolo dellimpedenza totale.
Calcolo dellimpedenza totale
essendo
I moduli delle impedenze e i relativi sfasamenti sono i seguenti:
Calcolo vettoriale delle cadute di tensione:
La tensione totale fra i punti A-C, espressa mediante le relazioni
vale
Si riassumono le grandezze, scrivendole in forma esponenziale:
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Corrente alternata monofase 20
Per tracciare il diagramma corrente-tensioni di fig. 1c) opportuno collocare sullasse reale la grandezza nota e
comune alle due impedenze in serie, che , in questo esercizio, la corrente.
Figura 1a) Impedenze in serie; b)
triangolo delle impedenze; c)
diagramma corrente-tensioni
Risoluzione di circuiti in parallelo Metodo delle conduttanze, suscettanze, ammettenze -
Impedenza equivalente
Mentre in serie si determina la impedenza totale sommando vettorialmente le singole impedenze, nei rami in
parallelo si sommano vettorialmente le singole ammettenze, per ottenere quella totale.
Lammettenza viene definita come il reciproco dellimpedenza.
Partendo per ipotesi da una impedenza di tipo ohmico-induttivo e utilizzando il metodo simbolico si ottiene:
essendo la conduttanza, parte reale espressa in siemens:
e la suscettanza, anchessa espressa in siemens come anche lammettenza:
Si noti, perch ci sar utile per la convenzione dei segni sul tipo di carico, che limpedenza e lammettenza
corrispondente differiscono per il segno del cateto, come si nota in fig.2) per il carico R-L. Per carichi R-C si
scambiano ovviamente le considerazioni.
Figura 2) Differenza fra i segni della parte reattiva
nei triangoli dellimpedenza e dellammettenza per
un carico R-L . Per un carico R-C serie si
scambiano i segni in modo duale.
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Corrente alternata monofase 21
Per due rami in parallelo si pu sempre calcolare limpedenza equivalente come si faceva, in genere, per le
resistenze in parallelo, ma ricordando che qui vale il teorema citato di Kennelly-Steimetz, e quindi
vettorialmente:
In generale, con riferimento a tre rami in parallelo (fig.3a), si opera ad esempio con le seguenti relazioni
ed essendo per definizione
lammettenza totale diventa
Essa equivale ai rami in parallelo e, alimentata alla stessa tensione, assorbe la stessa corrente totale erogata dal
generatore (figg. 3a-b)
Per ritornare alla rappresentazione della impedenza equivalente, inversamente si ottiene
Per quanto riguarda le correnti, essendo i rami in parallelo sottoposti alla stessa tensione, si applica il primo
principio di Kirchhoff :
ed ancora
Il modulo della corrente totale deducibile dal seguente calcolo:
Figura 3a) Tre rami in parallelo e circuito
equivalente; b) conduttanze e suscettanze dei rami ed
ammettenza totale; c) diagramma vettoriale con valori
numerici dellesempio 2 (il ramo 2 di tipo R-C).
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Corrente alternata monofase 22
Esempio 2) Il circuito di fig.3a), formato da tre rami in parallelo (e dunque sottoposti alla stessa
tensione), presenta i seguenti valori noti:
Il generatore alimenta il circuito con tensione sinusoidale, il cui valore efficace di 500V, alla frequenza f di
50Hz .
Calcolare il circuito equivalente serie, la corrente erogata totale e lo sfasamento complessivo.
Calcolo delle singole reattanze:
X
1
= X
L1
= L
1
= 2f L
1
= 314 150 10
-3
= 47,12
Risoluzione con i moduli delle conduttanze, suscettanze e ammettenze
1) Calcolo delle conduttanze di ogni ramo:
2) Calcolo le suscettanze di ogni ramo (il segno opposto a quello convenzionale delle reattanze: negativo per
le suscettanze induttive e positivo per le suscettanze capacitive):
3) Calcolo della conduttanza totale (somma numerica) e della suscettanze totale (somma algebrica):
4) Calcolo dellammettenza totale, dedotta con il teorema di Pitagora dal triangolo dellammettenza totale (le
ammettenze si sommano vettorialmente, tenendo conto quindi degli sfasamenti singoli, ma qui sufficiente
calcolarne il modulo):
5) Calcolo dei parametri equivalenti-serie in base alle relazioni (7) (si ricordino le vicende del segno: sono
positive la X
L
e la B
C
; sono negative la X
C
e la B
L
):
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Corrente alternata monofase 23
Il circuito di partenza di fig.3a dunque equivalente ad una impedenza formata dalla serie di una
resistenza R
e
=34,37 e di una reattanza induttiva X
e
=9,846
6) Calcolo del modulo della corrente totale
Lo sfasamento complessivo del circuito si pu ricavare o dal triangolo dellammettenza totale o dal triangolo
dellimpedenza equivalente serie:
Per determinare le componenti delle correnti in fase con la tensione (I
G
) e quelle a 90 (I
B
), dalle relazioni (9) si
ottiene, ad esempio per la corrente totale:
come si pu verificare dal diagramma di fig.3c)
Procedimento con metodo simbolico.
Anzich con i moduli si poteva procedere con il metodo simbolico, mediante lapplicazione delle relazioni 6) ,
7) , 8) e 9) ottenendo cos:
con correnti nei rami e totale (la tensione, grandezza comune ai tre rami, si pone sullasse reale):
La fig.3c) riproduce, in scala, i risultati ottenuti, evidenziando il comportamento induttivo dei rami 1 e 3 e
quello capacitivo (corrente in anticipo sulla tensione) del 2 ramo. La corrente totale, in ritardo sulla tensione,
conferma che il circuito, nel suo insieme, un carico ohmico-induttivo.
Anzich usare il procedimento descritto si pu calcolare, ad esempio, limpedenza equivalente prima fra
i rami 1 e 2 (relazione a) e successivamente porre il risultato in parallelo col ramo 3, ottenendo
Esempio 3) Data unimpedenza, serie tra una resistenza R=8 e una reattanza induttiva X=6, si determinino i
parametri del bipolo equivalente parallelo, cio tale che, alimentato dalla stessa tensione, assorba la stessa
corrente e conservi lo stesso sfasamento complessivo.
Figura 4) Equivalenza tra circuito serie e circuito
parallelo.
Si valutano i parametri equivalenti:
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Corrente alternata monofase 24
a cui corrispondono, in ohm, i valori dei due rami in parallelo di fig.4):
Risonanza in serie
Un alimentatore fornisca una tensione sinusoidale di valore efficace costante, ma se ne possa variare la
frequenza teoricamente da 0 a . Si alimenti il circuito serie di fig.1a).
Figura 1a) Circuito serie R-L-C. In risonanza (b),
quando X
L
=X
C
, si compensano le due cadute di
tensione reattive e la tensione totale del
generatore coincide con quella ai capi di R. In
tali condizioni, se X
L
=X
C
>R, si ha una
sopraelevazione di tensione ai capi di L e C,
come si ipotizzato in figura.
Poich al crescere della frequenza cresce la pulsazione , anche la reattanza induttiva varier linearmente da 0
a , in base alla relazione (v. fig.2):
X
L
= L = 2f L
Per quanto riguarda la reattanza capacitiva, essa invece elevatissima alle basse frequenze e tende al corto
circuito con frequenze altissime, secondo liperbole equilatera (fig. 2) che risulta dalla relazione
Limpedenza totale, tenendo conto dei segni (+X
L
e X
c
)
ha come modulo
e la corrente assorbita
con sfasamento deducibile ad esempio dalla relazione
Sono riportati in fig. 2 anche landamento dellimpedenza e della
corrente nel circuito, al variare della frequenza del generatore.
Figura 2) Grandezze circuitali al variare della frequenza. Alla
frequenza f
R
, in risonanza, limpedenza Z minima e coincide con
la resistenza R, essendo nulla la reattanza totale X
L
-X
C
(curva
gialla); la corrente massima. La curva della corrente tanto pi
appuntita e di elevato valore massimo quanto minore la
resistenza R.
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Corrente alternata monofase 25
Quanto vale la frequenza f
R
in corrispondenza della quale le due reattanze si uguagliano? Basta ricordare che
A questa frequenza, detta frequenza di risonanza, lunico ostacolo costituito dalla resistenza R e, tanto pi
piccolo sar il suo valore, tanto maggiore sar la corrente assorbita dal circuito:
In tale condizione potranno quindi aversi elevati valori delle c.d.t. parziali U
L
e U
C
ai capi delle due reattanze,
tali da superare il valore della tensione U di alimentazione che viene imposta ai capi del circuito. Ci accadr
per X
L
=X
C
> R .
Il valore di sovratensione pu risultare pericoloso per lisolamento dei componenti circuitali, specie se
imprevisto il fenomeno di risonanza nel circuito di lavoro.
In risonanza la tensione richiesta dal condensatore esattamente identica alla f.e.m. di autoinduzione della
bobina. La tensione ai capi della resistenza coincide invece con quella totale.
In modo analogo a prima si potrebbero determinare il valore di capacit C necessario a conferire la condizione
di risonanza, note la frequenza e linduttanza L della bobina, oppure il valore di L che porta alla risonanza, note
la frequenza e la capacit C (basta ricavarne i valori dalla (1)).
Dalla fig.2 si nota che per basse frequenze, fino a valori prossimi a f
R
il circuito ha un comportamento R-C; alla
frequenza f
R
il circuito puramente ohmico e per frequenze superiori alla f
R
il circuito diventa sempre pi di
tipo induttivo, con corrente in ritardo sulla tensione impressa, fino a tendere a +90 con f . Quando f 0 il
circuito ha invece uno sfasamento che tende a 90.
Coefficiente di risonanza o fattore di bont Q
Al diminuire della resistenza R la curva di risonanza diventa pi appuntita e il circuito diventa pi selettivo,
ovvero per un segnale formato da pi armoniche sono ostacolate di meno la componente con frequenza di
risonanza f
R
e quelle con frequenze ad essa molto vicine, mentre le altre vengono praticamente eliminate.
Le propriet selettive si valutano con la banda passante (v. dopo) e con il fattore o cifra di merito o di bont,
detto anche coefficiente di risonanza o di sopraelevazione di tensione Q e inteso, alla frequenza f
R
, come
rapporto:
e tenendo conto della (1), dopo qualche semplice passaggio si ottiene
Maggiore Q, maggiore la selettivit del circuito e maggiore la sovratensione parziale rispetto alla tensione
totale.
Q un indice della capacit di un circuito ad immagazzinare energia rispetto alla possibilit di dissiparla nella
resistenza.
Banda passante B _ Frequenze di taglio
Per banda passante si intende lescursione di frequenza compresa tra f
1
< f
R
e f
2
> f
R
, limiti per i quali la
corrente del circuito assorbita in risonanza I
R
si riduce dal valore dato dalla (2) al valore
In questo intervallo la variazione della corrente non tale da presentare una distorsione apprezzabile.
La frequenza f
1
viene detta frequenza di taglio inferiore, mentre la frequenza f
2
viene detta frequenza di taglio
superiore.
In corrispondenza di questi due limiti la banda passante viene definita dalla differenza
e si pu dimostrare, dopo un certo numero di passaggi, che essa dipende dalla relazione
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Corrente alternata monofase 26
(Si impone che la Z sia tale per cui, per la (4)
Alla f
1
la reattanza totale coincide con R, quindi con sfasamento di -45 :
Questa equazione di secondo grado si risolve rispetto a
1
.
Si ripete limpostazione per
2
e si calcola infine la differenza tra le pulsazioni limite e quindi la differenza tra
le frequenze e si ottiene la (5).
Si ricavano infatti, dalla risoluzione delle equazioni di 2 grado, le seguenti espressioni:
Si pu verificare inoltre che
e che il guadagno espresso in decibel in corrispondenza della frequenza di taglio negativo (attenuazione) e
vale
Il circuito tanto pi selettivo quanto pi stretta la banda passante.
In corrispondenza della frequenza di risonanza il circuito di tipo puramente resistivo, con sfasamento di 0 fra
tensione totale e corrente;
per f=f
1
lo sfasamento di -45, di tipo ohmico-capacitivo, perch prevale la X
c
;
per f=f
2
lo sfasamento di 45, di tipo ohmico-induttivo.
Esempio 5)
Un circuito serie R-L-C cos costituito (fig. 1a):
R=10; L=0,2H; C=60F
Si calcolino la frequenza di risonanza, le frequenze di taglio inferiore e superiore, la banda passante, il fattore di
bont.
Calcolo della frequenza di risonanza:
Calcolo, dalle (6), le pulsazioni di taglio inferiore e superiore:
da cui si ottengono le rispettive frequenze di taglio (fig. 3):
Si pu ancora verificare che la frequenza di risonanza la media geometrica delle due frequenze di taglio:
La banda passante vale dunque:
mentre il fattore di merito si pu determinare con una delle due relazioni seguenti:
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Corrente alternata monofase 27
per cui la tensione ai capi delle reattanze, in risonanza, sar Q volte quella totale:
e pertanto lisolamento dei componenti dovr sopportare questa sopraelevazione di tensione in corrispondenza
della frequenza f
R
.
In altro modo si possono calcolare le reattanze alla frequenza di risonanza, le loro c.d.t. e poi rapportarle alla
tensione ai capi della resistenza (coincidente, in risonanza, con la tensione totale).
Si ricorda che in risonanza si ha la corrente massima (fig. 3):
per cui avremo:
X
Lris
=
R
L = 2f
R
L = 2 45,94 0,2=57,74
e le tensioni ai capi di L e C :
Quindi si ottiene
che il coefficiente di sopraelevazione della tensione.
Figura 3) La Banda passante B=f
2
-f
1
. A questi due
valori limite della frequenza (frequenza di taglio
superiore e inferiore) corrisponde una corrente
0,707I
R
. La banda passante maggiore se la
resistenza del circuito aumenta, con una diminuzione
di selettivit. Viceversa per resistenze minori.
Risonanza parallelo (antirisonanza)
Come caso duale della risonanza serie (circuito di fig.1)
consideriamo lo schema di fig.4, formato da rami ideali R,L,C in
parallelo. Anche qui si possa mantenere costante la tensione in
ampiezza e variarne la frequenza.
Figura 4a) Risonanza parallelo o antirisonanza: il caso duale
della risonanza serie di fig.1a). In b) le correnti corrispondono alla
condizione di risonanza e, come in questo caso, quelle reattive,
uguali e contrarie, sono superiori alla corrente totale del fattore Q.
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Corrente alternata monofase 28
Il circuito antirisonatore quando ad un particolare valore di frequenza (detta di antirisonanza) esso presenta la
minima ammettenza, e quindi la massima impedenza equivalente.
Il circuito antirisonante e quello risonante visto sopra sono perfettamente duali.
Lammettenza generica del circuito di fig.4
In risonanza si uguagliano le suscettanze e dalluguaglianza si deduce la frequenza di risonanza f
R
:
Alla frequenza suddetta lammettenza assume il valore minimo, coincidente con la conduttanza G e anche la
corrente totale minima e in fase con la tensione. Addirittura, nel caso teorico di conduttanza nulla, la corrente
totale assorbita dal circuito sarebbe nulla, con correnti nei rami L e C tendenti a infinito.
Figura 5) Grandezze circuitali al variare della
frequenza. Alla frequenza f
R
, in risonanza,
limpedenza equivalente Z massima, mentre
minima lammettenza totale, proporzionale alla
corrente totale. Il caso duale rispetto a quello
serie di fig. 2.
Al di sotto della f
R
prevale la suscettanze induttiva, con sfasamento negativo dellammettenza (ma con
sfasamento positivo per limpedenza, ovvero corrente in ritardo sulla tensione). Al diminuire della frequenza lo
sfasamento tende a 90. Al contrario succede per frequenze superiori alla f
R
: prevale leffetto capacitivo e la
corrente in anticipo rispetto alla tensione. Al crescere della frequenza lo sfasamento tende a 90.
Come per il circuito serie anche qui si possono ricavare le relazioni che definiscono il fattore Q e la banda
passante B
Q anche detto, sempre per il circuito di fig.4, coefficiente di sovracorrente
La corrente totale, in generale, data dal prodotto
e in risonanza in fase con la tensione, con modulo I
T
= I
G
=UG
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Corrente alternata monofase 29
Confronti e conclusioni
Nella risonanza serie, quando si compensano la reattanza induttiva e quella capacitiva, ovvero le due
corrispondenti c.d.t., la corrente assorbita massima, e tale valore tanto maggiore quanto minore il valore
della resistenza. Addirittura per resistenza nulla la corrente assume valore teoricamente infinito. Al di fuori
della risonanza la corrente diminuisce e si trova in anticipo sulla tensione quandof<f
R
; per frequenze f>f
R
la
corrente torna a diminuire, ma con sfasamenti in ritardo sulla tensione.
Al diminuire della resistenza il fattore Q cresce e si riduce la banda passante B, con circuito sempre pi
selettivo.
Nel circuito antirisonante in parallelo si compensano, alla risonanza, le suscettanze induttiva e capacitiva, e
quindi le componenti reattive delle correnti. Se la resistenza nulla limpedenza equivalente infinita e la
corrente assorbita totale nulla. Essa comunque, in generale, minima per f=f
R
. Al di fuori della risonanza,
per f<f
R
, la corrente cresce e va in ritardo sulla tensione. Per f>f
R
la corrente cresce di nuovo e va in anticipo
sulla tensione.
Al diminuire della resistenza del circuito parallelo ideale, il fattore Q diminuisce e la banda passante cresce, con
minor selettivit (rel. 8).
Nellistante in cui la tensione ai capi del condensatore nulla la corrente massima nellinduttanza (e massima
la sua energia); viceversa, quando si annulla la corrente nella bobina, massima la tensione ai capi del
condensatore, con la massima energia immagazzinata.
Il collegamento opportuno di rami LC d luogo a filtri elettrici per bloccare o per consentire il passaggio di
correnti con specifici valori di frequenza. Ci sono i filtri passa basso (per consentire la circolazione di
componenti con frequenze ridotte), i filtri passa alto (consentono la circolazione di frequenze sempre pi
elevate), filtri passa banda o elimina banda, con evidente significato, per un limitato intervallo di frequenze.
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Corrente alternata monofase 30
Le Potenze nei circuiti in corrente alternata monofase
Potenza in alternata
La potenza in corrente alternata si esprime in tre modi diversi, ognuno con un suo significato particolare.
POTENZA ATTIVA
La potenza attiva P quella effettivamente assorbita e che viene trasformata in calore per effetto Joule o in
lavoro utile nelle macchine elettriche. Si misura in watt e viene calcolata con la formula:
P = V x I x cos
dove lo sfasamento tra tensione e corrente.
In un circuito costituito da sole resistenze (circuito puramente ohmico), tensione e corrente non risultano
sfasate (=0 e cos=1): P=VxI
In un circuito con il massimo sfasamento possibile (=90 e cos=0 - circuito puramente
induttivo o circuito puramente capacitivo), non si ha potenza attiva: P=0
POTENZA REATTIVA
La potenza reattiva Q riguarda lenergia che viene alternativamente assorbita e restituita dal campo magnetico
(circuiti induttivi) o dal campo elettrico (circuiti capacitivi). Si misura in var (voltampere reattivi) e viene
calcolata con la formula:
Q = V x I x sen
dove lo sfasamento tra tensione e corrente.
In un circuito puramente ohmico (=0; sen=0): Q=0. In un circuito con sfasamento =90 (sen=1): Q=VxI.
POTENZA APPARENTE
La potenza apparente non ha un significato particolare, ma utile poich legata al valore della corrente I
effettivamente in gioco nel circuito in esame.
Non viene influenzata dallangolo di sfasamento tra tensione e corrente. Pu essere considerata come il valore
massimo di potenza attiva che otterremmo annullando lo sfasamento tra tensione e corrente. Si misura
in voltampere(VA) e viene calcolata con la semplice formula:
Pa = V x I
GRANDEZZA UNITA' DI MISURA
potenza attiva P watt W
potenza reattiva Q voltampere reattivi VAR
potenza apparente Pa voltampere VA
FATTORE DI POTENZA
In corrente alternata il valore del cos prende il nome di fattore di potenza. Per cui si ha il massimo fattore
di potenza, pari a 1, quando tensione e corrente sono in fase (=0).
La potenza attiva P si dissipa nella resistenza R,
La potenza reattiva Q (che non si dissipa ma si scambia continuamente) interessa le reattanze (segno + per
le induttive e segno per quelle capacitive);
La potenza apparente S riguarda tutta limpedenza Z ed legata dal teorema di Pitagora
alla P e Q (triangolo delle potenze di fig.1).
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Corrente alternata monofase 31
Figura 1) Triangolo delle potenze. La Q positiva
per convenzione attribuita allo scambio con +X
L
.
Il problema del rifasamento nei circuiti monofase
Per migliorare il fattore di potenza di un impianto, posto ad esempio allarrivo di una linea di alimentazione e
per portarlo ad un valore cos=0,9 imposto dallente distributore o a un valore pi elevato, fino al rifasamento
totale, occorre inserire in parallelo al carico una batteria di condensatori, che compensi parzialmente o
totalmente quella di segno opposto del carico.
Si osserva che, come non si deve scendere al di sotto del valore 0,9 imposto, non si pu nemmeno rifasare in
anticipo, onde evitare ad esempio problemi legati alla
sopraelevazione della tensione di rete.
Figura 2) Diagrammi delle potenze dell'impianto
utilizzatore prima e dopo il rifasamento.
Per ridurre lo sfasamento complessivo dellutenza e quindi per aumentare il fattore di potenza complessivo
occorre inserire allarrivo, in parallelo sul carico, una batteria di condensatori di potenza Q
c
.
Dalla fig.2 si ottengono le seguenti relazioni:
La potenza reattiva che interessa una batteria di condensatori si pu anche determinare dalla relazione (2),
essendo la reattanza capacitiva
Dalluguaglianza fra la (1) e la (2) si ottengono
da cui
Vantaggi del rifasamento:
Laumento del f.d.p. in seguito al rifasamento porta alle considerazioni seguenti:
diminuisce la potenza apparente dellutenza (carico + batteria) e quindi
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Corrente alternata monofase 32
diminuisce la corrente della linea (solo quando i condensatori sono posti allarrivo, in parallelo al carico e
non in partenza della linea);
diminuiscono le perdite di potenza in linea;
diminuendo la corrente si pu progettare la linea con una sezione minore;
diminuiscono le cadute di tensione sulla linea;
aumenta il rendimento della linea.
Se lutenza, rifasando, richiede minore potenza apparente, lente che eroga lenergia pu soddisfare pi utenze,
rispetto a quando non si rifasa.
Se un utente preleva dalla rete una potenza P e cos=1, mentre un secondo utente preleva la stessa potenza P,
ma con cos=0,5, la societ che distribuisce lenergia deve fornire a questultimo una corrente in ogni istante
doppia rispetto a quella fornita al primo cliente, con maggiori perdite joule in linea e nelle macchine generatrici.
Si ricorda ancora che la potenza attiva dellutenza non viene modificata dalla presenza dei condensatori,
ritenendo costante la tensione prima e dopo il rifasamento.
Come collocazione ideale i condensatori dovrebbero essere posti dove ubicato ogni singolo carico. Con
limpianto completamente rifasato (a cos=1), la linea trasmette al carico la sola potenza reale, mentre quella
reattiva si scambia totalmente tra il carico e i condensatori di rifasamento.
In pratica per, a volte, si devono fare altre scelte per motivi di organizzazione, di costo, di gestione degli
impianti e i condensatori vengono collocati ad esempio per gruppi di utilizzatori e non per ogni singolo carico.
Si pu anche controllare in tempo reale il fattore di potenza dellutenza e provvedere di conseguenza al
rifasamento, in base alle mutate condizioni, mediante inseritori automatici di condensatori di una batteria
rifasante.
Applicazioni numeriche al calcolo delle potenze nei circuiti monofase - Risoluzioni con il metodo delle
potenze, in alternativa a quello simbolico.
Esempio 1)
Figura 3)
Del circuito sono noti i seguenti valori:
U
3
= 50 V; R
3
= 100 ; X
L3
= 150 ; R
2
= 80 ; X
c
= 10
Determinare la tensione di partenza U
p
, la corrente totale I, il cos
T
con il metodo delle potenze.
Come verifica ripetere lo svolgimento con il metodo vettoriale.
Calcolo dei moduli della corrente in R
3
e in X
3
, nota la tensione ai capi del parallelo:
Potenza attiva in R
3
:
Potenza reattiva in X
L3
:
Potenza apparente relativa al circuito equivalente parallelo:
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Corrente alternata monofase 33
E ora possibile calcolare la corrente totale e, senza usare il metodo simbolico, se ne pu determinare il modulo,
ricordando che la potenza apparente anche il prodotto fra la tensione ai capi del ramo in esame e la corrente
che lo percorre, in questo caso quella totale, per cui:
Si passa al calcolo della potenza attiva nella R
2
e a quella reattiva capacitiva in X
c
:
Calcolo le potenze attive e reattive totali:
Allingresso la potenza apparente complessiva :
Da qui si ottiene la tensione in partenza:
Il fattore di potenza visto allingresso si pu calcolare direttamente dal rapporto
Circa la soluzione con il metodo simbolico si fornisce solamente la conclusione: si ottiene una impedenza
totale del circuito pari a
Per il tracciamento del diagramma tensioni-correnti pu essere utile posizionare la tensione nota U
3
sullasse
reale; di conseguenza si collocheranno le correnti e le altre tensioni con questo riferimento iniziale.

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