6 PRIMO PIANO martedì 8 maggio 2007

ALESSANDRO RICCARDI RESTA IN CARCERE CON L’ACCUSA DI OMICIDIO PREMEDITATO

VITTIMA
Il gip conferma l’arresto, il legale: chiederò il riesame
SAN PAOLO BELSITO. Il giudice per le
indagini preliminari, Alessandra
Ferrigno, nella giornata di ieri ha
convalidato lo stato di fermo e ha
INNOCENTE disposto la misura di custodia cautelare
in carcere per Alessandro Riccardi, il
32enne accusato di omicidio premeditato
nei confronti della piccola Karolina
Un aereo trasporterà Zdziarska. L’uomo si era costituito nelle
ore immediatamente seguenti alla morte
la piccola bara bianca della bambina, che era rimasta colpita da
due colpi di pistola sparati da Riccardi
a Sanok, in Polonia, nell’abitazione della famiglia Zdziarska.
Dopo l’interrogatorio di garanzia che si è
paese d’origine della tenuto ieri nel tribunale di Nola alle ore
10, il giudice si era riservato di decidere,
famiglia Zdziarska entro l’arco della stessa giornata,
riguardo le misure di sicurezza da
adottare nei confronti dell’imputato. Poi,
poco prima delle 18 di ieri, Ferrigno ha
annunciato di avere accettato le richieste
di convalida di fermo e di detenzione in
carcere del 32 enne. Il gip ha dunque
condiviso gli esiti delle risultanze
investigative e le tesi avanzate dalla
procura della Repubblica di Nola, nella
persona del pm Antonella Fratello.
Alessandro Riccardi, subito dopo
l’interrogatorio - come da prassi - era
stato temporaneamente accompagnato
nel carcere napoletano di Poggioreale,
dove poi è rimasto in seguito alla
decisione del giudice. L’avvocato
dell’operaio 32enne, Letizia Nappi,
ricevuta notizia dell’avvenuta convalida e
della detenzione cautelativa in carcere,
ha affermato: «Nelle prossime ore,
leggerò l’ordinanza del gip per capire su
quali basi abbia preso la sua decisione».
«Se lo riterrò opportuno - ha aggiunto il
legale di Riccardi - chiederò che venga
eseguito il riesame del caso a Napoli,
dove un nuovo giudice deciderà sulla
libertà del mio assistito a prescindere dal
processo che comunque dovrà avvenire.
Io andrò avanti per dimostrare che
Riccardi non ha agito con l’intenzione di
uccidere. Farò il possibile perché cada
l’accusa di omicidio premeditato che
grava su di lui».
[SESA] Alessandro Riccardi. Confermato l’arresto per omicidio premeditato

SAN PAOLO BELSITO | I genitori di Karolina hanno acconsentito a celebrare una Messa per la figlia. Oggi sarà lutto cittadino

«Giovedì andremo via, per sempre» samente colorate. Joanna guarda l’or-
SERENA SANTORELLI
sacchiotto rapita e per un istante, so-
SAN PAOLO BELSITO. I genitori non vole-
vano acconsentire a celebrare una
lo per un istante, sorride. «Quando
giovedì mattina andremo via da qui, Saranno consegnati alla mamma
messa per Karolina nel paese in cui la insieme alla nostra bambina - afferma
sua vita è stata stroncata dal folle ge-
sto di un adulto in preda all’ira. Poi la
la donna - sarà per sempre. Non tor-
neremo più. Resteremo nel nostro
i biglietti di addio a Karolina
pietà ha prevalso e stasera, alle ore 18, paese, il paese che Karolina amava
nella chiesa di San Paolo Primo Ere- tanto». Voleranno via dall’Italia in due SAN PAOLO BELSITO. Vin-
mita si terrà il rito funebre celebrato aerei separatamente. La bara viag- cenzo Prevete, preside
dal vescovo Beniamino Depalma. E il gerà da sola. dell’Istituto compren-
sindaco di San Paolo Belsito, Raffae- Joanna non vede l’ora di riportare sivo statale dove Karo-
le Riccio, ha proclamato per oggi lut- la figlia dai suoi nonni, dove la bam- lina frequentava le ma-
to cittadino. bina aveva sempre desiderato di an- terne, ha chiesto ai
È comunque categorica la decisio- dare eppure nulla in quella modesta compagni di scuola del-
ne dei genitori di Karolina. «Giovedì abitazione è stato ancora impacchet- la bambina, di scrivere
mattina prenderemo un aereo e an- tato. È come se tutto, dalla morte vio- un pensiero dedicato
dremo via per sempre. Porteremo la lenta della bambina, si fosse cristal- alla loro amichetta che
nostra bambina a Sanok, in Polonia, lizzato. «Voglio vedere i miei nonni, vo- non c’è più. Le dediche
dove è cresciuta fino a due anni fa. Lì, glio tornare a casa mia, ripeteva spes- saranno consegnate
nella nostra patria, celebreremo i fu- La piccola Karolina. Davanti all’uscio di casa la madre Joanna con la sorellina Sandra so mia figlia» racconta la giovane questa sera, in occasio-

■
nerali» afferma la madre mamma. Per Karolina la sua casa era ne della messa che sarà
Joanna Trzesniowska. Ha seggia, Joanna piange. Ogni tanto si lì, a Sanok, in quella cittadina a 500 celebrata dal vescovo Depalma alla famiglia Zdziarska. Già qualche bi-
24 anni, il volo arrossato
Il rito funebre sarà presie- ferma e si siede sullo scalino di quel- chilometri da Varsavia. Ed è lì che ora gliettino è cominciato ad arrivare davanti alla casa dei genitori polacchi
dalle lacrime. Due proiet- duto dal vescovo Beniamino De- la che - lei stessa dice - ancora per po- tornerà, tra l’amore e la disperazione della bimba di sei anni. Il dirigente scolastico desidera che i genitori di
tili sparati da un operaio
italiano che poco prima
palma. Nella casa di Salita San- co resterà la sua casa. Seduta, guarda
un orsacchiotto giallo di peluche che
di chi l’ha sempre attesa. Di chi oggi
non sa darsi pace per la morte di una
Karolina possano portare in Polonia, un ricordo degli amichetti che tan-
to l’amavano. «Porteremo dei fiori in chiesa e se le famiglie dei miei al-
aveva litigato con dei po- torelli regna solo il dolore alcune compagne di gioco della figlia, bimba che è stata vittima innocente lievi lo vorranno, faremo anche noi la nostra piccola offerta in denaro.
lacchi amici del marito gli hanno lasciato ieri dinanzi all’altari- di una lite scoppiata per motivi insul- Siamo tutti costernati per la morte della bambina. Karolina era bella e
hanno portato via la figlioletta. Il pros- di un anno e mezzo. Due bambini pro- no di fiori e candele. Un orsacchiotto si in cui il suo papà, Giovanni, non solare. So, però - continua il dirigente - che i coniugi Zdziarska avevano
simo 10 giugno Karolina avrebbe babilmente troppo piccoli per poter che porta attaccato un biglietto. “Ti c’entrava nulla. Banale la causa di tan- intenzione di tornare a breve in Polonia. Nel mese di gennaio, infatti,
compiuto 6 anni. Dinanzi all’abitazio- comprendere il dramma che ha stra- vogliamo tanto bene”, c’è scritto, con ta ingiustificata violenza: una pacca non hanno fatto l’iscrizione a Karolina per la prima elementare».
ne dei coniugi Zdziarska, genitori del- ziato la vita dei genitori. Mentre pas- lettere in stampatello tutte minuzio- sulla spalla mal tollerata. [SESA]
la bimba, in via Salita Santorelli, re-
gna il deserto.
A tenere compagnia alla mamma
della bimba è rimasta solo qualche NELLA SCUOLA MATERNA
amica stretta, che continua a stare ac-
| La maestra: la bambina frequentava poco,i genitori desideravano già tornare in Polonia
canto alla donna, tenendole la mano
e accarezzandole il volto. Nell’aria,
aleggia costante un dolore quasi pal-
pabile. Giovedì mattina la famiglia di
Lo sgomento degli amichetti: «Hanno sparato e adesso è morta»
immigrati tornerà al paese d’origine SAN PAOLO BELSITO. «Karolina è morta, io lo so, le vamo con le mie bambole. Mia mamma ci pre- mamma le raccomandavo sempre di far venire
con una figlia di neanche sei anni hanno sparato». Annunziata ha soli 5 anni, era parava la merenda o i biscotti». Vittoria ha ben la bambina a scuola. Le dicevo che Karolina era
chiusa in una piccola bara bianca. compagna di classe della piccola Karolina che capito che la sua amichetta di giochi preferita, troppo intelligente per non farla frequentare.
Joanna ha voluto comprare per lei e frequentava l’asilo nell’Istituto comprensivo sta- non c’è più.«Karolina - interviene una delle mae- Poi, però, nell’istituto si è sparsa la voce che la
per l’altra bambina, Sandra di 4 anni, tale di San Paolo Belsito, in via Santa Prima Mar- stre, Antonietta De Sarno - era una bimba sve- famiglia Zdziarska, di qui a poco se ne sarebbe
un abitino bianco identico. Lo indos- tire. La bambina non seguiva le attività scola- glia e intelligente. Era molto più matura e re- tornata in Polonia. Allora, ho pensato che era
serà Karolina e la sorellina sarà una stiche con costanza, eppure, nell’istituto ha la- sponsabile della sua età. A scuola, purtroppo, ve- inutile insistere. Se loro avevano intenzione di
sua copia perfetta. La prima nella ba- sciato un gran ricordo. «Voleva sempre scherzare niva sporadicamente, ma era sempre attenta e andare via - mi dicevo - era forse per questo che
ra, la seconda negli scranni della chie- - racconta la sua piccola amica - Però, ci aiuta- capace. Era creativa e brava. Sapeva ritagliare la bambina non frequentava spesso la scuola».
sa accanto ai suoi genitori. Con un faz- va anche a fare i disegni». Tra le pareti colora- e dipingere molto bene. Aveva tante risorse».La Le parole della maestra, fanno immediatamen-
zoletto tenuto nella mano destra, te della classe di Karolina, gli scolari la ricordano maestra di Karolina racconta della bambina sen- te riflettere. Fanno pensare che, con molta pro-
Joanna passeggia avanti e indietro nel come una bambina allegra e sorridente.«Karo- za nascondere la sua emozione. «Io - continua babilità, i coniugi Zdziarska sarebbero andata
viale che si apre davanti alla sua abi- lina era una mia amica» rivendica Vittoria di 4 l’insegnante - volevo a tutti i costi che Karolina via dall’Italia in ogni caso, anche se l’evento tra-
tazione. Con lo sguardo velato di la- anni, anche lei è polacca. «Stavamo tanto in- venisse a scuola e si integrasse con i compagni. gico della morte della loro bimba non fosse mai
crime, segue gli altri suoi due figli che sieme. A volte veniva a casa mia - continua Vit- Il fatto che saltasse le attività scolastiche, mi di- accaduto.
giocano insieme. Sandra e Alexander toria con un discreto italiano - e insieme gioca- spiaceva molto. Infatti, quando incontravo la [SESA] La scuola di Karolina. Gli amichetti in classe

SEGUE DALLA PRIMA

sto la “partecipazione” di non più di ne sociale, la disoccupazione, l’as- Mezzogiorno. La classe dirigente na- l’indipendenza decisionale di di- Quotidiano d’informazione fondato nel 1862

La politica…
tutti sanno, sarà solo un momento
convegnistico privo di scelte politi-
che. Queste ultime, infatti e per for-
tuna, saranno compiute in ben altre
sedi!
Un congresso-farsa, dunque, diser-
tato dai corpi sociali, da quelli inter-
medi e finanche dalla stampa, che si
è limitata a qualche telefonata di ag-
giornamento. Un congresso che ha vi-
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un centinaio di iscritti, tanto che La
Russa si è lamentato dell’assenza fi-
nanche dei dirigenti componenti de-
gli organismi congressuali, anch’essi
cooptati in base al metodo della lot-
tizzazione e in barba alla democrazia
partecipata invocata dallo stesso
presidente Fini, il quale aveva chie-
sto, infatti, che fossero i circa 13mi-
la iscritti a votare il presidente del
partito napoletano; invece, con una
sorta di blitz, il congresso-farsa è fi-
nito con l’elezione per acclamazione
alla presenza di soli 45 iscritti. Meno
dei delegati da eleggere. Un dato che,
inutilmente, ho evidenziato al presi-
dente del Congresso, il quale ha rite-
nuto di dettare le “nuove” regole sta-
tutarie riducendo i confini della de-
mocrazia. Niente male per un parti-
to di governo!
Ma l’aspetto più grave è un altro!
Napoli rappresenta per An la secon-
da federazione d’Italia. È una città di
un milione di abitanti inserita in una
provincia di circa tre milioni di abi-
tanti e capoluogo di una regione di
circa sei milioni di cittadini, tutto a
guida centrosinistra.
Ma c’è di più: la rappresentazione
di Napoli e della sua provincia avvie-
ne attraverso il degrado e l’esclusio-
senza di sviluppo, il dominio della cri-
minalità, il fallimento del piano ri-
fiuti, il degrado ambientale e urba-
nistico. Di fronte a questo scenario
agghiacciante, che cosa fa An, il mio
partito? Celebra il proprio congresso,
procede alla nomina del proprio pre-
sidente provinciale per acclamazione
e abolisce ogni forma di dibattito e
qualsivoglia proposta per Napoli e per
la Campania (riducendo il dibattito a
solo quattro interventi e per una so-
la ora). In una parola, cancella la po-
litica e, soprattutto, il ruolo proposi-
tivo che ne costituisce la ragion d’es-
sere.
Una scelta a dir poco inadeguata
per una classe dirigente che con la
sua proposta alternativa e la sua cre-
dibilità dovrebbe contrapporsi al
centrosinistra, che è dominante a
Napoli e in Campania non per i pro-
pri meriti ma per i demeriti del cen-
trodestra.
In un clima “narcotizzato”, senza
passione e senza idee, è passata sot-
to silenzio anche la proposta seria e
politica fatta nei giorni scorsi da Pa-
squale Viespoli sul federalismo fisca-
le, una questione cruciale che può
mutare gli scenari politici nazionali
e penalizzare ulteriormente il nostro
poletana di An, infatti, non ha rite-
nuto questo tema meritevole di di-
battito perché era troppo presa dal-
la spartizione del nulla. Perché di
questo si tratta!
Una classe dirigente che smette di
guardare alla società e che si ripiega
su se stessa in maniera autoreferen-
ziale e personalistica non potrà mai
essere considerata credibile e non po-
trà mai essere una valida alternativa
ad un centrosinistra seppur falli-
mentare; una siffatta classe dirigen-
te, infatti, priva la Destra dei suoi
ideali e dei suoi slanci propositivi,
“imbalsamandola” in un modello ge-
lido e distante, incapace di captare,
come è invece è accaduto in Francia
e come, sulla scia del successo di
Sarkozy, accadrà in altri Paesi euro-
pei, le esigenze vere della popolazio-
ne, dalla sicurezza all’occupazione al-
la tutela della famiglia, sintonizzan-
dosi con quella passione sociale e po-
litica che ha portato alle urne l’85%
della popolazione francese.
Allo stesso modo, se Bobbio ritiene
di poter governare e rilanciare il par-
tito grazie agli “spunti” politici e ai
condizionamenti emersi dal con-
gresso-farsa, ha già fallito la sua mis-
sione. Se, invece, avrà il coraggio e
menticare quel triste sabato (triste
per la democrazia e per chi per anni
ha creduto e lottato per i valori della
Destra) e riprenderà il dialogo con la
società, chiamando intorno a sé gio-
vani dirigenti dotati di passione e im-
pegno sociale (e non carrieristi sce-
si in politica per conquistare un “po-
sto di lavoro” o per migliorare la pro-
pria posizione socio economica), al-
lora potrà avere qualche possibilità di
contribuire ad un progetto di svilup-
po per Napoli dai contenuti sociali e
basato sui valori della Destra, un pro-
getto che possa conquistare la fidu-
cia dei napoletani per battere final-
mente il centrosinistra.
Solo così An potrà recuperare a Na-
poli la propria credibilità e dare vita
a quel rinnovamento sostanziale e
non solo formale che lo stesso presi-
dente Fini ha invocato e che potrà
realizzarsi solo se il nuovo Presiden-
te provinciale saprà liberarsi dal-
l’immobilismo politico e dagli imbal-
samatori della Destra napoletana e
non solo che hanno dominato lo sce-
nario di quel triste sabato.
SALVATORE RONGHI
* Consigliere regionale di An e
vicepresidente del Consiglio Regio-
nale della Campania
organo del Movimento politico-culturale “Mediterraneo”
Fondatore nuova serie GIUSEPPE TATARELLA
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