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Simona Ferlini Libert, autonomia ed autodeterminazione come valori fondanti della democrazia moderna1.

Il pensiero politico contemporaneo, in modo pressoch unanime, riconosce nella libert e nell'uguaglianza i valori fondanti delle democrazia come la conosciamo oggi. Tuttavia, come forse naturale uando persone che hanno opinioni ed interessi diversi affermano tutte di trovarsi d'accordo su un unico punto, il significato ed il contenuto attribuito a uesti valori estremamente controverso. !aturalmente, sarebbe assurdo tentare in uesta sede una chiarificazione di tutte le implicazioni e di tutte le tensioni che emergono dal dibattito su uesti due valori" uello che pu# essere tentato, e che ci proponiamo di fare ui, chiarire alcuni aspetti di uno di uesti valori, uello della libert, nei suoi rapporti con un altro valore tipico dell'et moderna, l'autonomia individuale. $a prima distinzione da fare a proposito della libert uella, ormai classica, che ha ricevuto la sua formulazione pi% autorevole nei Quattro saggi sulla libert di I.&erlin' la distinzione fra libert negativa, e libert positiva. $a libert negativa consiste essenzialmente nella (non interference(, ossia nella delimitazione di una sfera del privato in cui l'individuo pu# perseguire liberamente i propri scopi, che dev'essere esclusa dall'interferenza del potere politico, e garantita contro uest'ultimo attraverso limiti noti e precisi che gli vengono posti principalmente per mezzo delle leggi. )uesto genere di libert uindi strettamente connessa all'idea della separazione fra stato e societ civile, e si concreta nell'eguaglianza di tutti i cittadini di fronte a leggi che debbono avere una validit generale. *lla base di uesta concezione sta l'idea della libert come assenza di impedimenti, che risale almeno alla definizione hobbesiana' (+er libert si intende, secondo il significato proprio della parola, l'assenza di impedimenti esterni( . )uando nel -I- secolo i valori dell'individualismo giusnaturalistico
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./elazione ,

presentata nel corso del seminario del prof. 0irgilio 1ura. +isa, Facolt di Scienze +olitiche, dottorato di ricerca in Filosofia della +olitica, .2 gennaio .332. (4obbes, Leviatano, cap. -I0, t.it. di 5.1icheli, Firenze, $a !uova Italia, .367, p..,2.

furono sottoposti a revisione, fu proprio da uest'idea di non8impedimento che si part9 per far posto a un nuovo tipo di libert' i diritti e le libert sociali. Si chiedeva, in sostanza, che alla libert rappresentata dall'uguaglianza formale davanti alla legge e dalla non interferenza dello stato si accompagnassero la libert e l'uguaglianza sostanziali, rappresentate dalla rimozione degli ostacoli al pieno sviluppo umano ed alla partecipazione politica di tutti coloro che erano soggetti alle leggi di uno stato. )uesta estensione del concetto, ancor oggi oggetto di durissime controversie, introduce nell'ambito del dibattito teorico sulla libert il problema, che non pu# essere trascurato, della sua concreta attuazione" essa diversamente valutata a seconda dell'importanza che si d ad altri valori, come l'uguaglianza, la giustizia o il benessere. Tuttavia, nonostante la sua importanza, si ha torto, a mio pareren nell'identificare uesto concetto esteso della libert come non impedimento con un altro concetto, uello della libert positiva. +er uanto giusta essa sia, una legge costituisce sempre in ualche misura una limitazione delle possibilit di agire del singolo, e lo stesso pu# dirsi di ualun ue regola connessa alla realizzazione di un progetto comune. Tuttavia, ualsivoglia forma di convivenza o di cooperazione richiede ualche legge o regola. :a ui nasce l'idea di libert positiva' se io sono libero uando decido io stesso che cosa devo fare o essere, allora uando necessario stabilire leggi o progetti comuni io sono libero perch, come prendo parte alla convivenza o all'attuazione del progetto, cos9 prendo anche parte alla definizione delle leggi che regolano la convivenza o il progetto stessi. ;' uesto tipo di libert, come ben si vede, uello che si pu# considerare il fondamento deontologico della democrazia. 1entre infatti la libert negativa s9 essenziale alla democrazia, ma non in s logicamente connessa ad alcun sistema politico < compatibile con ualsiasi forma di organizzazione del potere che ponga ad esso dei limiti e garantisca cos9 il rispetto della libert individuale=, soltanto la democrazia, come governo di tutti su tutti, pu# realizzare la libert positiva. )uesto genere di libert viene generalmente chiamato autonomia o autodeterminazione, e comunemente si fa risalire, nella sua versione moderna, a /ousseau. Sartori, che fortemente critico verso di esso, afferma che in realt la nozione di autonomia ha un'origine >antiana, e che si tratta di una

libert morale, non politica ' autonomo chi obbedisce a regole morali che si
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dato da s, in contrapposizione a chi eteronomo, cio fonda la sua morale su precetti impostigli dall'esterno. 1esse da parte le possibili divergenze dalla sua interpretazione di /ousseau <si pensi, per esempio, alle tesi di :erath =, Sartori ha ragione nel
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sottolineare il valore morale e non politico dell'autonomia indivuale, che consiste nel (dare leggi a se stessi( nel foro interiore. 4a ragione, perch uesto tipo di libert 8 l'autonomia, appunto 8 andrebbe distinta anche terminologicamente dalla libert politica positiva. ;' possibile desumere una simile distinzione dai testi di :ahl, che parla di autonomia morale rispetto a (una persona che decide dei suoi principi morali e prende decisioni che dipendono significativamente da autodeterminazione .
A

uesti( , mentre
@

uando si riferisce

all'(opportunit che le persone vivano sotto leggi scelte da loro stesse( parla di *lla radice dell'autonomia come dell'autodeterminazione sta un

principio comune, il valore del (dare leggi a se stessi(. 1a nel caso dell'autodeterminazione si tratta di leggi comuni' si autodeterminati uando si sottoposti a norme che si contribuito a creare, ed uesto, non l'autonomia individuale, il valore specificamente fondante della democrazia. +er uesta loro radice comune, tuttavia, autonomia e autodeterminazione sono fortemente connesse nel pensiero politico democratico, tanto da venire spesso identificate. *nche uando i due termini si presentano distinti, per#, essi mostrano in generale, nel pensiero politico democratico, un fortissimo legame fra loro, e spesso un'implicazione reciproca. Il valore dell'autonomia fonda uello dell'autodeterminazione' la libert morale e interiore del volere trapassa in uella esteriore non appena la intendiamo come libert di agire secondo le leggi che ci si dati. :'altra parte, vivere sotto leggi di propria scelta visto
?

2 @ A

5.Sartori, Democrazia e definizioni, &ologna, Il 1ulino, .3@7, pp. .3A8,B3. $e stesse tesi sono sostenute anche in The Theory of Democracy Revisited , !eC Dor>, Ehatman, .367, pp.?.@8?,B e in Democrazia cosa , 1ilano, /izzoli, .33?, pp..A78 .7B. /.:erath, Jean Jac ues Rousseau et la science !oliti ue de son tem!s , +aris, 0rin, .3@B. In particolare, Democracy and its "ritics, !eC 4aven and $ondon, Dale F.+., .363" t.it. La democrazia e i suoi critici, /oma, ;ditori /iuniti, .33B, p. .?A. Ib., p..??.

come un aspetto importante dell'autonomia, e molti autori, da :ahl ai radicals americani come 1acpherson e +ateman vedono nell'autodeterminazione anche un importante fattore nello sviluppo dell'autonomia individuale. Fn modo radicale di intendere la nozione di autonomia nel suo significato politico rappresentato dall'idea che l'autonomia dei singoli vada intesa come effettiva ca!acit di sotto!orre se stessi a regole morali o razionali, e che uesta capacit fondi la legittimit e la razionalit della democrazia come sistema che garantisce l'autodeterminazione. In uesto caso, la pretesa che gli individui siano sottoposti esclusivamente a leggi fatte da loro si considera fondata sul fatto che, prima di tutto, gli individui governano se stessi secondo i dettami della morale o della ragione, o perlomeno perseguono con coerenza degli obiettivi che si sono posti razionalmente. :ue autori in particolare seguono uesta linea di ragionamento' +ennoc> e 5raham. I valori dell'uguaglianza e della democrazia si fondano, per uesti ultimi, sull'infinito valore degli individui in uanto agenti morali e razionali# +er 5raham, (il fondamento di un sistema in cui il popolo detiene in modo completo il governo precisamente il fatto di concepire il popolo come un insieme di agenti razionali, autonomi e autogovernantisi( . ;' per uesto, egli sostiene, che la
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democrazia deve comprendere anche tutta la gamma delle libert che sono necessarie a garantire al singolo l'autonomia e l'elaborazione di decisioni razionali. +ennoc>, per parte sua, afferma che (in uestione, uando la libert viene messa in discussione, l'autonomia individuale, l'autodominio < self rule=( . $'autodisciplina implicita nella nozione stessa di autonomia, perch
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chi compie scelte coerenti fra loro e con il perseguimento dei propri obiettivi pi% libero di chi fluttua sotto la spinta dei desideri e delle attrazioni momentanee' (la libert, per avere valore, deve essere accompagnata da controlli( .
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*nche :ahl condivide uesto punto di vista, sia pure in una versione meno radicale. +er :ahl, l'assunto che la gente comune sia ualificata a
.B

governare se stessa l'unica giustificazione possibile della democrazia . ;' per


7 6 3 .B

G.5raham, The $attle of Democracy , FniversitH of &ristol, Iheatsheaf &oo>s, .36A, p.?3 <mie la traduzione e la sottolineatura=. J./.+ennoc>, Democratic %olitical Theory, +rinceton F.+., .373, p.?? <mia traduzione=. &b., p.?B /.:ahl, o!#cit# nota 2, p. .2@.

uesto che la democrazia richiede che i suoi membri vengano considerati, fino a prova contraria, soggetti autonomi, cio capaci di giudicare meglio di chiun ue altro del proprio bene o dei propri interessi <principio della !resunzione di autonomia !ersonale= , ed implica uello che :ahl definisce un
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!rinci!io di uguaglianza forte' (Tutti i membri sono sufficientemente ualificati, nel complesso, a partecipare alla formulazione delle decisioni collettive vincolanti per l'associazione che influenzano significativamente il loro bene o i loro interessi. In ogni caso, nessuno ualificato in misura cos9 decisamente superiore agli altri che gli si possa affidare interamente il compito di prendere decisioni collettive e vincolanti( .
.,

Eome si pu# notare, la formulazione di uesto principio consta di due affermazioni distinte' da un lato tutti i membri sono sufficientemente ualificati per autodeterminarsi, dall'altro nessuno pi% ualificato degli altri. In ogni caso, per il principio della presunzione dell'autonomia personale, nessuno ualificato !er gli altri o al !osto degli altri. Eon ueste due ultime affermazioni :ahl sfugge ad alcuni pericoli impliciti nell'uso che della nozione di autonomia fanno +ennoc> e 5raham. )uesti pericoli sono stati in parte rilevati dallo stesso +ennoc>' uando si afferma che un individuo mosso dai suoi desideri momentanei non libero, ma (schiavo delle passioni(, ci si riferisce al fatto che in uesto caso l'individuo in uestione se ne pentir, o potrebbe pentirsene se tornasse ad essere morale e razionale. In altri termini, se si intende l'autonomia che fonda il diritto all'autodeterminazione non come un valore, ma come una effettiva capacit di sottoporre se stessi a regole morali o razionali si poi forzati a contrapporre l'individuo reale ed un suo ipotetico s migliore, il suo (vero s(. Eondotta alle sue estreme conseguenze, osserva +ennoc>, uesta linea di pensiero fa sorgere la uestione se un uesta individuo non debba allora, in certi casi, essere forzato ad essere libero. *nche senza essere portata a simili estreme conseguenze, male, a produrre
.. .,

interpretazione del principio di autonomia tende comun ue, nel bene o nel ualche limitazione del diritto all'autodeterminazione. In
&b., p..@B. &b., p..2A.

:ahl, per esempio, essa costituisce il principio in base al uale vengono esclusi dal processo democratico i pazzi e i bambini. In 5raham, essa sancisce il diritto a limitare la libert individuale, per esempio nel caso di un individuo che danneggi se stesso' (l'esercizio dell'autonomia non pu# essere semplicemente identificato con l'agire secondo i prorpi desideri di un particolare momento <...=. $'intervento Knel caso di ualcuno che danneggi se stessoL <...= pu# allora essere giustificato precisamente facendo riferimento alla restaurazione o allo sviluppo dell'autonomia, in uesto senso pi% ricco, che ne potr seguire( .
.?

1a per attribuire

uesto (senso pi% ricco( alla nozione di autonomia

necessario, come minimo, che sia ad esempio chiaro e accettato da tutti in che cosa consiste il danneggiare se stessi. +i% in generale, uesta interpretazione dell'autonomia ad essa individuale richiede una definizione preliminare e comunemente accettata di cosa razionale e morale, per poter stabilire in base uali individui sono veramente autonomi, e degni del diritto all'autodeterminazione. :a un lato, dun ue, essa richiede una condivisione di valori che lungi dall'esistere nelle nostre societ, e dall'altro essa nega, in un certo senso, il valore stesso dell'autonomia che, lo ricordiamo, consiste nello stabilire da soli che cosa utile, morale o razionale !er noi. :a uesto punto di vista, voler attribuire un (senso pi% ricco( all'autonomia individuale conduce al rischio di porre dei limiti non soltanto alla libert politica, cio al diritto all'autodeterminazione, ma anche all'altro genere di libert che essenziale per le democrazie moderne' la libert individuale. Fondare il diritto all'autodeterminazione sulla presunzione dell'autonomia (forte( degli individui dun ue probabilmente dannoso. Inoltre, farlo non neppure necessario' non c' alcun bisogno, per dimostrare la legittimit e la razionalit del sistema politico democratico, di supporre che i suoi membri presi singolarmente siano effettivamente (autonomi(. In realt, il diritto all'autodeterminazione pu# benissimo esser fondato non sulla razionalit degli individui ma, al contrario proprio sul presupposto che essi non siano razionali. Eos9 fa, ad esempio, Spinoza. $ibero, certo, per
.?

G.5raham, o!#cit# nota A, p.2? <mia trad.=.

Spinoza chi guidato dalla ragione' ma proprio per uesto la libert in senso morale una virt% rarissima, che pu# forse essere riferita soltanto al modello ideale dell' (uomo libero( presentato nella !arte &' dell'(tica , e non pu#
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dun ue avere alcuna rilevanza politica. :'altronde, afferma Spinoza, se gli uomini seguissero dettami della ragione e fossero moralmente liberi, essi non avrebbero neppure bisogno di fissare delle regole comuni e di farle rispettare .
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Sul piano politico, dun ue, non ci si pu# e non ci si deve fondare sul presupposto che alcun membro della comunit <filosofi compresi= sia guidato dalla ragione. 1a uesto non inficia affatto, anzi pone, il diritto alla libert politica. Se infatti viene esclusa dalla riflessione politica l'ipotesi di un soggetto guidato dalla ragione, per lo stesso motivo viene esclusa anche l'ipotesi che ualche soggetto possa farsi carico per gli altri della definizione di regole comuni. Su uesto si fonda la libert propriamente politica, che consiste nel diritto a partecipare con le proprie opinioni al governo di tutti. )uesto tipo di confronto non produce necessariamente decisioni giuste e razionali' non si pu# contare su nessuna garanzia che la (ragione democratica( sia infallibile. ;sso produce per# le decisioni !i) giuste e !i) razionali !ossibili nel contesto dato e per i soggetti dati, proprio perch si basa sul confronto pi% ampio possibile delle opinioni. :'altra parte, non la pretesa all'assoluta razionalit di un sistema uella che meglio garantisce la libert degli individui che ne fanno parte. Il diritto a conservare e a far valere la propria opinione, anche se contrasta con le decisioni prese dalla maggioranza, si fonda infatti proprio sul presupposto che, potendo essere ingiuste o sbagliate, tutte le norme devono poter essere ridiscusse ed eventualmente modificate' (poich impossibile che tutti professino ugualmente le stesse opinioni, gli uomini convennero che avesse vigore di legge uella che avesse raccolto la maggioranza dei suffragi, conservando tuttavia l'autorit di abrogarla, ualora ne riconoscessero altre migliori" e perci#, uanto meno si concede agli uomini la libert di giudizio, tanto pi% ci si

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Efr. Spinoza, (tica, !arte &', !ro!osizioni A787," che l'uomo libero sia solo un modello lo afferma lo stesso Spinoza nell'&ntroduzione a uesta &' !arte. .@Efr. Spinoza, Trattato %olitico, capitolo I.

allontana dallo stato pi% prossimo al naturale e ci si avvicina, di conseguenza, al governo pi% dispotico( .
.A

.ASpinoza,

Trattato Teologico %olitico, cap.,B" t.it. a cura di *.:roetto ed ;.5iancotti &oscherini, Torino, ;inaudi, .37,, p.266.

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