Sei sulla pagina 1di 13

INTRODUZIONE ALLA GENESI

e Con la parola B resht, in principio inizia il primo libro della bibbia, infatti, cos che gli ebrei chiamano il rotolo che apre il Pentateuco. La frase Principio (della Bibbia) esprime bene il contenuto, infatti, lopera il principio di tutta quella catena ininterrotta deventi e di parole divine e umane che va sotto il nome di storia della salvezza. Per ogni israelita linizio, lesordio del dialogo tra Dio e l'uomo che ultimamente trover nella Parola!"es#, il $iglio il ri-principio cosmico ultimo e definitivo. Struttura del libro della Genesi %l libro si compone di due tavole come in un dittico, &ella prima 'cc.(!(() largomento centrato su *+,',D,-* il prototipo delluomo. &ella prima tavola il centro di tutta la riflessione l'umanit % cc.(!(( non sono storia, n. ci forniscono una descrizione storica degli avvenimenti narrati, sono molto di pi#, sono un mezzo per decifrare lintera vicenda umana. La seconda tavola, 'cc.(/!01) si snoda da ,bramo ad %sraele, 2ui presente la prima delle diverse dichiarazioni di fede, il primo credo d%sraele( I Tavola (cc !"!!# HA'ADAM- L$UO%O "li undici primi capitoli del libro della "enesi, vogliono essere una narrazione sulluomo e sulle sue origini. 3rattano, ricorrendo al mezzo simbolico, dellumanit rappresentata nel suo prototipo, l,dam, luomo. Ci4 che espone lagiografo veterotestamentario, vuole rispondere essenzialmente alle domande delluomo, gli eterni e sempre presenti interrogativi sullessere e il divenire, sul mondo e le creature, con le 2uali l uomo sente in maniera inconfondibile di far parte del tutto. Pur tenendo conto della loro non storicit , tuttavia iniziando proprio da 2ui, limpostazione biblica favorisce come centrale, al primo piano dellattenzione la prospettiva storica5 di una storia che si vuole accaduta e sempre in atto, degli interventi di un Dio personale e creatore del mondo. %nterventi, 2uesti, che seguono un volere e un piano determinato che si svolge, con vicende alterne causa le corrispondenze e non corrispondenze del rapporto delluomo con Dio, dalla creazione al punto finale dellescaton futuro. 6 la 7toria della 7alvezza, la rivelazione, e 2uesti undici primi capitoli vogliono essere la porta che immette luomo e la sua storia nella 7toria di Dio. II TA&OLA (cc !'"()# Da Abramo ad Israele Descrive un nucleo familiare nello svolgersi di tre generazioni, la protostoria di una societ umana in cui emergono gli elementi che caratterizzano la collettivit . C il rapporto genitori!figli 'cc.(/!/0), 2uello tra fratelli 'cc./0!89), e 2uello pi# ampio tra il padre un figlio e gli altri fratelli 'cc.89!01). %l nucleo la narrazione della vocazione d,bramo e la benedizione divina che per suo mezzo passa ai Patriarchi, ad %sraele, a noi. ,bramo la radice dal 2uale si sviluppa l'albero del popolo di Dio, il tralcio lungo che caratterizza la 7toria della 7alvezza. :ui si trova, inoltre, il primo esempio di credo storico, il Credo d'%sraele Dt /9,0!;< "s /=, ( / ss . %l racconto si dipana lungo le generazioni e per mezzo dellevocazione e del ricordo s'interpreta la profonda realt umana. 6' l'esperienza storica dell'esodo e dell'esilio, che spinge a riflettere su Dio, che fedele alle promesse fatte interviene liberando da una situazione di morte. 6' un Dio che non (%l credo d'%sraele nella sua prima formulazione in Dt /9,0!; e "s. /=, (
/ &ota che 2uesto credo una narrazione che si serve della storia

ss

nega la sua assistenza, provvidente e misericordioso, nella gratuit il dono dei beni e la liberazione dai mali, conservando l'amore anche 2uando %sraele lo lascia per altri dei. Sono *uesti interventi di Dio nella storia+ con il proprio amore salvi,ico e la sua poten-a di salvatore+ vera dimensione soteriolo.ia+ c/e conduce l$uomo"Israele ad ammettere c/e a *uesta a forza e non ad altre+ biso.ner0 attribuire la crea-ione di cielo e terra. Dobbiamo anche considerare la narrazione come una realt totale a vasi comunicanti. %mportanti sono l'aspetto storico, il luogo geografico nel 2uale vivono e agiscono i personaggi, 2uindi anche la cultura che vi si sviluppa. 6' 2uest'insieme che permette agli autori biblici di utilizzare le credenze religiose, i miti e le leggende dei popoli vicini, in modo particolare la mitologia egiziana e babilonese. %l materiale usato passa attraverso il *filtro* del pensiero ebraico incentrato nel suo monoteismo demitizzante, senza cadere nel trabocchetto di un facile sincretismo. %nfine, "enesi!>?escit non un'opera a se stante, da interpretare da sola, al contrario un'introduzione e parte di un tutto che va dalla "enesi a "iosu, formando cos un unico grandioso racconto. 3utti i capitoli della "enesi sono connessi con gli avvenimenti narrati negli altri libri del Pentateuco e di "iosu '6sateuco). %l tema fondamentale che accompagna 2uesti libri 5 @ Dio ha creato il mondo, chiama i Patriarchi e promette loro la terra di Canaan. @ %sraele scende in 6gitto chiamato da "iuseppe, dove cresce come popolo numeroso, poi la persecuzione, la schiavit#, la liberazione. @ Dio guida il suo popolo nel deserto e dopo un lungo pellegrinare lo introduce nella terra promessa. Per chi si avvicina la prima volta alla lettura biblica, appare chiaro il tema semplice e lesposizione lineare, essi sono sbilanciati con la massa enorme costituita dal Pentateuco e "iosu. La domanda5 tanto impegno per dire 2uello che sta in 2uattro righeA La montagna ha partorito un topolinoA La risposta nel lavoro letterario che gli autori (1+ E+ 2# hanno compiuto in tempi differenti e realt storiche diverse une dalle altre. &iente scritto di getto, ma il risultato finale di un lungo processo che deve aver avuto molte tappe e momenti di preparazione. I testi c/e indicano il tema ,ondamentale del pentateuco+ sono tre3 Dt '4+ ("5
E tu pronuncerai queste parole davanti al ignore tuo !io" #io padre era un $rameo errante% scese in Egitto, vi stette come un &orestiero con poca gente e vi divent' una nazione grande, &orte e numerosa. (li Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e cimposero una dura schiavit). $llora gridammo al ignore, al !io dei nostri padri, e il ignore ascolt' la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione% il ignore ci &ece uscire dall*Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi, e ci condusse in questo luogo e ci diede questo paese, dove scorre latte e miele.

GS '6+7
(iosu+ disse a tutto il popolo, !ice il ignore, !io d*,sraele" i vostri padri, come -erach padre d$bramo e padre di .acor, abitarono dai tempi antichi oltre il &iume e servirono altri dei. / ,o presi il padre vostro $bramo da oltre il &iume e le &eci percorrere tutto il paese di 0anaan% moltiplicai la sua discendenza e gli diedi ,sacco. 1 $d ,sacco diedi (iacobbe ed Esa) e assegnai ad Esa) il possesso delle montagne di eir% (iacobbe e i suoi &igli scesero in Egitto. 2 Poi mandai #os+ e $ronne e colpii l*Egitto con i prodigi che &eci in mezzo a lui% dopo vi &eci uscire. 3 4eci dunque uscire dall*Egitto i vostri padri e voi arrivaste al mare. (li Egiziani inseguirono i vostri padri con carri e cavalieri &ino al #are 5osso. 6 7uelli gridarono al ignore ed egli pose &itte tenebre &ra voi e gli Egiziani% poi spinsi sopra loro il mare, che li sommerse% i vostri occhi videro ci' che io avevo &atto agli Egiziani. !imoraste lungo tempo nel deserto. 8 ,o vi condussi poi nel paese degli $morrei, che abitavano oltre il (iordano% essi combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere% voi prendeste possesso del loro paese e io li distrussi dinanzi voi nove Poi

sorse Bala9, &iglio di :ippor, re di #oab, per muover guerra ad ,sraele% mand' a chiamare Balaam, &iglio di Beor, perch+ vi maledicesse% dieci ma io non volli ascoltare Balaam% egli dovette benedirvi e vi liberai dalle mani di Bala9. ;; Passaste il (iordano e arrivaste a (erico. (li abitanti di (erico, gli $morrei, i Perizziti, i 0ananei, gli <ittiti, i (ergesei, gli Evei e i (ebusei combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere. ;= #andai avanti a voi i calabroni, che li scacciarono dinanzi a voi, com*era avvenuto dei due re amorrei" ma ci' non avvenne per la vostra spada, n> per il vostro arco. ;/ ?i diedi una terra, che voi non avevate lavorato, e abitate in citt@, che voi non avete costruite, e mangiati i &rutti delle vigne e degli oliveti, che non avete piantati.

DT 4+') :uando in avvenire tuo figlio ti domander 5 che significano 2ueste istruzioni, 2ueste leggi e 2ueste norme
che il 7ignore nostro Dio vi ha dateA 3u risponderai a tuo figlio5 6ravamo schiavi del faraone in 6gitto e il 7ignore ci fece uscire dall'6gitto con mano potente. %l 7ignore oper4 sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l'6gitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa. Ci fece uscire da l per condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci. ,llora il 7ignore ci ordin4 di mettere in pratica tutta 2ueste leggi, temendo il 7ignore nostro Dio cos da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi.

Dt '4+("5 " Dt 4+')"'63 il fedele ricapitola in una professione di fede i grandi fatti della salvezza da cui nata la
comunit < notare che non richiede per se perch. s'identifica completamente con la comunit . Giosu8 '6+ '"!93 discorso di "iosu davanti all'assemblea di 7ichem, anche se lo stile letterario sembra diverso dagli altri due, il modo di com costruito il racconto il medesimo degli altri, perch un tema fisso che ammette poche varianti.

Leggendo con attenzione notiamo che i brani si prestano ad una recitazione solenne, infatti, dietro alle parole c' la rappresentazione della storia della salvezza in una forma canonica. 6bbene, tra 2uesti tre brani presi nella loro particolarit , semplici nel tema, facili da mandare a memoria, e i sei libri che costituiscono il Pentateuco!"iosu non vi alcuna discordanza, tutto in conformit a ci4 che la fede riteneva fondamentale, nel caso5 @ Uno stesso pensiero conduttore @ L$a.ire di Dio nella storia d:Israele %l responsabile, di chi ha diretto l'intero processo di raccolta e riordino delle tante tradizioni antiche, che circolavano tra il popolo, l'autore Bhavistae % racconti e le gesta degli antenati pensati in forma poetica, divengono con ;1; letteratura. %l suo lavoro pi# facile, grazie alle varie tradizioni orali che hanno raccolto ci4 che serviva al culto divino, e che solo all'interno di funzioni sacre era possibile conoscere e riviverle. 6sse non erano una parte accessoria del culto, come lo sono i nostri canti liturgici, costituivano invece la parte principale dalla 2uale il culto stesso prendeva vita.8 Con l'inizio della monarchia '(111 a.C. circa), con le mutate condizioni storiche e sociali e il rapporto culturale con i popoli vicini, il culto iniziale cominci4 a mutare. Di fatto, i fondamenti spirituali della fede entrarono in crisi, il rapporto con Dio percepito diversamente, con un accento pi# spirituale che alla lunga s'impose sulla vecchia religiosit . $u cos che le tradizioni dell'antico culto si sciolsero confluendo nell'insieme del nuovo modo si sentire la fede. Lo schema che abbiamo presentato sopra, 2uello del *Credo d'%sraele*, tradizione fondamentale della fede in Bhav. larchitrave portante che sostiene tutta la massa delle singole narrazioni di modo che il pensiero semplicissimo che sta alla base della narrazione della storia di Dio e %sraele rimanga immutato. Cn esempio concreto illustrato 2ui sotto, per comprendere come sia avvenuto che due tradizioni siano poi fuse in un unico racconto nella redazione finale. La prima tradizione 2uella che chiamata 1/avista ;1; che noi consideriamo pi# materiale e l'altra la 7acerdotale, la pi# spirituale ed elaborata stilisticamente nella 2uale si avverte la ricerca teologica tipica di ;2;.
eCfr. pi# avanti alla scheda nD( *Le $onti narrative scritte* 8 Cfr. pi# avanti la Leggenda Cultuale

@ Tradi-ione ;1; Esodo vv 6 ( !9b"!( '7"9) @ 3radizione *P* 6sodo vv./.8.9!(8a.(9!/9


Levarono l*accampamento da Elim e tutta la comunit@ degli ,sraeliti arriv' al deserto di in, che si trova tra Elim e il inai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d*Egitto (li ,sraeliti dissero loro" &ossimo morti per mano del ignore nel paese d*Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a saziet@A ,nvece ci avete &atti uscire in questo deserto per &ar morire di &ame tutta questa moltitudineB. Allora il Si.nore disse a %os83 ecco+ io sto per ,ar piovere pane dal cielo per voi3 il popolo uscir0 a racco.lierne o.ni .iorno la ra-ione di un .iorno+ perc/8< io lo metta alla prova+ per vedere se cammina secondo la mia le..e o no %a il sesto .iorno+ *uando prepareranno *uello c/e dovranno portare a casa+ sar0 il doppio di ci= c/e racco.lieranno o.ni altro .iorno> #os+ e $ronne dissero a tutti gli ,sraeliti" questa sera saprete che il ignore vi ha &atto uscire dal paese d*Egitto% domani mattina vedrete la (loria del ignore% poich>C egli ha inteso le vostre mormorazioni contro di lui. .oi, in&atti, che cosa siamo, perch+ mormoriate contro di noiD #os+ disse" quando il ignore vi dar@ la sera la carne da mangiare e la mattina il pane a saziet@ sar@ perch+C il ignore ha inteso le mormorazioni, con le quali mormorate contro di lui. .oi, in&atti, che cosa siamoD .on contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il ignoreB. #os+ disse ad $ronne" dE questo comando a tutta la comunit@ degli ,sraeliti" avvicinatevi alla presenza del ignore, perch+C egli ha inteso le vostre mormorazioniA Fra mentre $ronne parlava a tutta la comunit@ degli ,sraeliti, essi si voltarono verso il deserto" ed ecco la (loria del ignore apparve nella nube ,l ignore disse a #os+" ho inteso la mormorazione degli ,sraeliti. Parla loro cosE" a tramonto mangerete carne e la mattina vi sazierete di pane% saprete che io sono il ignore vostro !io. Fra alla sera le *ua.lie salirono e coprirono l$accampamento? di mattino vi era uno strato di ru.iada intorno all$accampamento 2oi lo strato di ru.iada svan@ ed ecco sulla super,icie del deserto vi era una cosa minuta e .ranulosa+ minuta com:era la brina sulla terra Gli Israeliti la videro e si dissero l$unaltro3 %an /u3 c/e cos$8A+ perc/B< non sapevano c/e cosa ,osse %os8 disse loro3 eC il pane c/e il Si.nore vi /a dato in cibo Ecco che cosa comanda il ignore" raccoglietene quanto ciascuno pu' mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone con voi. .e prenderete ciascuno per quelli della propria tenda. 0osE &ecero gli ,sraeliti. .e raccolsero chi molto chi poco. i misur' con lomer" chi ne aveva preso di pi), non ne aveva di troppo, chi ne aveva preso di meno non ne mancava" avevano raccolto secondo quanto ciascuno poteva mangiarne. Poi #os+ disse loro" nessuno ne &accia avanzare &ino il mattino. Essi non obbedirono a #os+ e alcuni ne conservarono &in di mattino% ma vi si generarono vermi e imputridE. #os+ sirrit' contro di loro. Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava% quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva. .el sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane, due omer a testa. $llora tutti i principi della comunit@ vennero ad in&ormare #os+. E disse loro" eG appunto ci' che ha detto il ignore" domani + sabato, riposo assoluto consacrato al ignore. 0i' che avete da cuocere, cuocetelo% ci' che avete da bollire, bollitelo% quanto avanza, tenetelo in serbo &ino a domani mattinaB. Essi lo misero in serbo &ino di mattino, come $veva ordinato #os+, e non imputridE, n>C vi si trovarono vermi. !isse #os+" mangiatelo oggi, perch>C + sabato in onore del ignore" oggi non lo troverete nella campagna. ei giorni lo raccoglierete, ma il settimo giorno + sabato" non ve ne sar@. Nel settimo .iorno alcuni del popolo uscirono per racco.lierne+ ma non ne trovarono Disse allora il Si.nore a %os83 DEino a *uando ri,iuterete di osservare i miei ordini e le mie le..iA &edete c/e il Si.nore vi /a dato il sabatoF 2er *uest:e.li vi d0 al sesto .iorno il pane per due .iorni Restate ciascuno al proprio postoF Nel settimo .iorno nessuno esca dal luo.o dove si trova Il popolo dun*ue ripos= nel settimo .iorno

GO%E S:E$ EOR%ATO IL LIHRO DELLA GENESI

cc !"!! cc !"!! ;2rima 2rima della storia Storia

REDAZIONE DEFINITIVA

Tradi-ioni orali .i0 ,ormate nel culto reli.ioso c/e 2 e 1 ricevono e rielaborano

cc !'"'( Storia di Abramo

DEI CC. 1-50

cc '( " 94 Storia di EsaI e Giacobbe

Tradi-ione indipendente

Storie di Giuseppe e dei ,ratelli ,ino all$entrata in E.itto

DELLA GENESI

EOR%AZIONE DEL 2ENTATEUGO E DEL LIHRO DI GIOSUE$


antico credo di fede Storia della Salvezza dai Patriarchi alla occupazione della Terra Promessa Tradizioni del SINAI

Lo schema iniziale viene ampliato in quanto vengono accolte tradizioni non coincidenti con la struttura del credo

Ela orazione della Trad!Patriarcale

Brevi composizioni Racconti di genere vario slegati tra di loro

Aggiunta di una "PR#T#ST#RIA"

$ENESI % ES#&# % LE'ITI(# N)*ERI% &E)TER#N#*I# % $I#S)E+

SGJEDA D:A22ROEONDI%ENTO
I Le Eonti Narrative Orali
! Le Sa./e

La saga una composizione-narrazione che nasce e si sviluppa molto, molto prima del racconto orale o la serie di tradizioni orali anche 2ueste precedenti all'opera scritta. Prima di proseguire dobbiamo parlare di cosa sia la cultura di un popolo5 %n relazione ad un 2uadro generale, cultura, l*ambiente umano che l*uomo sovrappone a quello naturale% comprendente il linguaggio, le abitudini, le idee, i costumi, i procedimenti tecnici, i valori ecc. La cultura pu4 definirsi come una eredit sociale che l'individuo riceve e trasmette, la tradizione religiosa un aspetto di 2uesto tutto sociale che va sotto il nome di cultura. Cn popolo non comincia la sua storia scrivendo libri. % libri sono memoria, prima si vive, poi si scrive per ricordare e trasmettere alle generazioni future. La trasmissione orale, precede (e accompagna !uella scritta. 0i' che si riceve e si trasmette da persona a persona + tradizione culturale=. La tradizione orale s'intende costituita da un periodo durante il 2uale si forma una composizione, o anche pi# composizioni e che all'incirca sono elencate secondo lo schema seguente. 2rosa5 discorsi profani e religiosi, preghiere. Narra-ioni3 miti, fiabe, leggende, storie popolari, racconti di sogni, visioni. Detti in ,orma poetica3 detti legali e di culto, detti profetici, detti sapienziali. Gomposi-ioni poetic/e5 per le occasioni del raccolto e per celebrare una vittoria in guerra. Salmi re.ali5 d'incoronazione, di lamentazione, di fiducia, di ringraziamento. &aturalmente c' un inizio, *inizio in cui tutto ci' che esiste, + giunto all*esistenzaH, in esso si conserva il ricordo della storia dell'umanit come un tutto unico 6 un riferimento valido per loggi e per i tempi futuri, perch. nei momenti decisivi l'uomo ricordi che tutte le razze, i popoli e i gruppi risalgono all'unico principio, alla storia originaria. La saga rientra in 2uestottica, essa nasce da una serie davvenimenti che costituiscono il nucleo originale del racconto. Ci4 che narrato e celebrato in un rito sacro 'perch. il racconto trasmesso celebrazione, narrando si rende presente 2uello che stato), nel corso del tempo si pu4 arricchire di nuovi contributi. , volte, 2ualcosa dinsolito e di sorprendente anche di soprannaturale che il gruppo o la trib# prende coscienza come particolarmente importante per la propria identit . %n modo particolare, nel periodo orale i contributi sono illimitati, non solo perch. un racconto passa di bocca in bocca, ma anche perch. chi ascolta poi collabora anche indirettamente al suo crescere. 6' tutta una comunit che percepisce in 2uei racconti l'elemento vitale dell'esistenza personale e del gruppo sociale al 2uale si sentono d'appartenere, un elemento della vita, del pensiero, della cultura e della fede. ?iguardo a 2uesto si deve comprendere com necessario il formarsi di un diverso concetto di storia, pi# ampio e profondo di 2uello che abbiamo oggi. :uello che avveniva nel vissuto e in una data realt storica, ac2uistava un nuovo significato. "uardando il presente alla luce dell'esperienza del passato e viceversa< *2uei racconti erano una parte indissolubile della loro storia, essi vivevano accompagnati da 2uei racconti. Le *aggiunte* sono ora parte costitutiva dell'intero, attribuito ai personaggi, ai luoghi e al tempo d'origine, si coagula un nucleo storico che riflette l*esperienza storica della comunit@ senza soluzione di continuit@, condizionando anche il presente storico del narratore. , differenza daltri popoli la forza creatrice di saghe nell'antico %sraele fu la fede. Le saghe, specialmente 2uelle pi# primitive subirono l'effetto dellesperienza religiosa di parecchie generazioni. 6sse sono la forma primitiva con la 2uale un popolo si raffigurato la sua storia, pur non sentendosi obbligato ad unesattezza storica. &ella >ibbia i personaggi e le azioni da loro compiute hanno all'origine la saga. % cicli d:Abramo+ Isacco e Giacobbe+ Giuseppe e i suoi ,ratelli+ le storie di %os8 ecc. vivono di 2uesto momento iniziale e costitutivo del racconto"sa.a+ servito in seguito da *canovaccio* per i racconti ancora orali ma con una personalit oramai precisa. "razie alla meditazione di 2ueste saghe i narratori esponevano l'essenza di 2uel che andava succedendo ad %sraele nella sua storia con il 7ignore
= 'dal latino traditio!onis5 consegna nel tempo)

' Il %ito La parola mito una di 2uelle che danno luogo ai pi# ampi contrasti, alcuni esempi5 !. %ito *uale racconto",avola, popolare e del tutto privo di un rapporto con il reale. La sua realt nella parola raccontata e nella fantasia. Cos si racconta dellet dell'oro, del paradiso perduto e di tutto 2uello espresso dal mondo della fiaba. ' %ito come un me--o c/e spie./i una realt0 che sia difficile percepire e comprendere5 il fuoco rubato agli dei e donato agli uomini da Prometeo, il mito della caverna di Platone ecc. 9# %ito+ come ,u.a in avanti in vista di un cambiamento totale dell$uomo a causa dell'impatto che 2uesto ha tra desiderio e realt . 7i pu4 definire anche come 2uell'attrazione che l'uomo ha per un futuro, non possibile da conoscere ma che desidera realizzato secondo i suoi desideri. ,ll'uomo manca spesso una capacit di *parlare per immagini, rappresentazioni, in forme ed eventi che hanno un significato che oltrepassa la nostra realt sensibile, ecco il ricorso alla narrazione mitica, che ha il potere di sostenere luomo nellimpatto tra storia e natura, desiderio e realt C' stato un ciclo di cultura avverso ad ogni forma di mito, iniziato con l'%lluminismo 'gli autori dell'EncIclopedie), e la !emitizzazione assoluta di >ultmann etc. &ella cultura contemporanea nuovamente ricomparso lepos, per un certo ripensamento riguardo al ruolo del mito. La narrazione fantastica in origine faceva parte di 2uel parlare e spiegare i perch. dell'esistenza, un mezzo espressivo per comprendere il mistero della vita a volte minacciata, dai pericoli del presente dove l'uomo era in balia di forze sconosciute e difficilmente controllabili. ,ppare come il mito cos considerato, un discorso sulla realt , una rappresentazione simbolica< nei primi tempi dell'umanit era il mezzo espressivo che meglio dogni altro serviva a 2uestintento, in 2uel periodo era l'espressione pi# consona a 2uella cultura. &elle societ umane coesistono da sempre due diversi piani5 la realt@ sacra e la pro&ana, tra ci4 che dell'uomo e 2uello che proprio dellentit divina, trascendente e separata dall'uomo, nel rapporto tra uomo-divinit@ e uomo-realt@ umana. %l mito uno dei &atti sacri assieme ai riti religiosi, alle altre varie forme che spiegano la divinit , l'ordine che governa l'universo creato, l'esistere dell'uomo. 6' 2ualcosa che ha s in s. una radice storica, non al modo con cui oggi intendiamo il concetto di storia< nel tempo in cui era nato il mito non era per niente possibile un criterio diverso nel presentare la realt . Egni volta che si tratta di fare un 2ualcosa che esca dellapprendimento razionale e da ci4 che si ac2uisisce per mezzo dell'esperienza pratica, il mito fa da ponte. Jomo e mondo, pensiero e realt@ nel mito sono un tutto unico 'che al contrario la riflessione storico!scientifica tiene distinti). , volte sembra che la 7acra 7crittura, nella sua lettura, abbia accolto il mito e se ne sia servita attingendo ai miti dei popoli vicini. &on cos, perch. di fronte al mito la coscienza propria che la bibbia ha di se stessa 2uella di un rifiuto totale. 6ra rifiutata 2ualsiasi mitologia che vietava di orientare lo sguardo verso l'unico vero Dio e il mondo da lui voluto. &el rifiuto della *religione* a favore della fede, %sraele ha trovato la coscienza di Dio come Ferit ,ssoluta riguardo al -ito. Cna possibilit , dun2ue, si era posta dinanzi a loro, assolutizzare il mito con la pretesa di condurre al possesso di una sapienza che da sola spiegava il mistero delle realt umane e trascendenti, e i meccanismi dell'universo. ,nche nel &3 da una parte posto il mito, dall'altra la storia e la verit 5 /Pt (,(95 H ,n&atti, non per essere andati dietro a &avole arti&iciosamente inventate vi abbiamo &atto conoscere la potenza e la venuta del ignore nostro (es) 0risto, ma perch> siamo stati testimoni oculari della sua grandezza.H /3im =, 8!=5 H?err@ giorno, in&atti, in cui non si sopporter@ pi) la sana dottrina, ma per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, ri&iutandosi di dare ascolto alla verit@ per volgersi alle &avole. -u per' vigila e annunzia il vangelo 9 Le..enda c/e d0 luo.o ad un culto

7'intende una storia sacra che si riferiva un'apparizione divina e ad una rivelazione in un luogo divenuto poi punto di culto. L'evento dette inizio ad una tradizione curata e tramandata nel santuario stesso. 7olo nel luogo, dove il dio o Dio si era manifestato e aveva prescritto il tipo e il modo dadorazione si poteva pregare e sacrificare II Le tradi-ioni scritte A La tradi-ione 1a/vista0 Lo Bahvista dal nome derivato dalle 2uattro lettere iniziali sacre B+G+, del nome di Dio, rivelato a -os nel roveto ardente5 H ,o ono 0olui che onoH e usato dall'autore per chiamare Dio, sigla $1$# colui che ha raccolto le innumerevoli tradizioni antiche che circolavano in mezzo al popolo. % racconti che servivano al culto e 2uelli poetici e che erano d'uso in mezzo al popolo, grazie a B ac2uistano il valore di opera letteraria. Le antiche tradizioni erano inserite nell'ambito del sacro e solo nel corso delle funzioni sacre possibile conoscerle e viverle, anzi 2uesti racconti non erano accessori, anzi costituivano la parte essenziale. L'autore B ha coordinato le singole tradizioni unendole saldamente alla fondamentale tradizione di Dt/9, 0!;che tutto sostiene e collega le varie parti. Per lautore Hhavista, Dio guida gli avvenimenti, tanto della grande storia 2uanto nello svolgimento silenzioso della vita umana, nelle cose profane come in 2uelle sacre, nei prodigi come nei segreti del cuore. H La tradi-ione Elo/ista9 :ui si accentuano gli aspetti appariscenti dei miracoli, 2uest'autore pi# popolare, il lettore non fa nessuna fatica, rappresentando, infatti, l'antica tradizione sacra del popolo. &ei testi a lui attribuiti i contatti diretti di Dio con l'uomo si riducono5 l'angelo di BahIe non cammina pi# sulla terra, ma parla dal cieloJ La causa sar %l distacco culturale e teologico da un modo di percepire il rapporto con BhIh, che non pi# a fianco delluomo visto nella dimensione celeste, lontano, irraggiungibile. &on ci sono pi# Kmessaggeri celestiL e lunico modo per unirsi alla divinit la visione onirica. , causa di 2uesto cambio che si d grande importanza ai sogni, 2ui ora si svolge la rivelazione di Dio all'uomo, il terzo spazio nel 2uale Dio incontra l'uomo dopo il cielo e la terra. :uesta perdita del rapporto diretto tra uomo e Dio giustifica la grande importanza attribuita dall'6lohista al profeta e alla sua missione. G Reda-ione SacerdotaleM 3utto 2uanto riguarda l'autore 2 non corrisponde all'intento di narrare un avvenimento, bens di produrre uno scritto con un pensiero profondo e articolato nella sua riflessione teologica5 2uello che arrivato fino a noi della tradizione 2 l'essenza del lavoro teologico di molte generazioni di sacerdoti. Per 1+ tutto era semplice e lineare e i personaggi e le situazioni resi a tutto tondo in una realt viva. ,l contrario nella tradizione sacerdotale manca la presenza di una narrazione del genere< tutto lo sforzo di riflessione e la concentrazione teologica sono indirizzati alla rivelazione divina. La descrizione sacerdotale incolore e schematizzata< l'interesse concentrato totalmente su ci4 che procede da Dio, sulla sua parola e i suoi ordinamenti. La storia biblica; 2uindi appare percepita unicamente in funzione delle decisioni e degli statuti comunicati da Dio.

0 Bahvista dal nome derivato dalle 2uattro lettere iniziali sacre B+G+, del nome di Dio, rivelato a -os nel roveto ardente5 H ,o ono 0olui che onoH e usato dall'autore per chiamare Dio, sigla $1$ 9Dal nome dato a Dio in 2uel periodo storico5 6lohim 'J01 a.C. circa) sigla $E$ J"en /(,(J< //,(.(0 M?iconoscibile dalla sigla $2' dalla iniziale del tedesco 2riester schrift5 scritto dai preti ;&>N &on la storia degli uomini, ma la storia degli ordinamenti divini sulla terra.

GO%%ENTO A GENESI !+!"'"6

Kuesto capitolo esprime la dottrina e il sapere dei sacerdoti d'%sraele, esso non scritto in un solo giorno, ma s' venuto sviluppando molto lentamente nel corso dei secoli. %l lettore che oggi si accosta alla 7crittura appare come ossessionato dall'obbligo intellettuale di trovarvi in ogni caso una corrispondenza tra scienza e fede, ma 2ui deve guardarsi dal leggere il capitolo della "enesi in 2uel senso. Certamente i modi con cui sono descritti i momenti della creazione, sull'origine del mondo risentono di 2uella sapienza, oggi certo superata, ma il linguaggio di 2uel sapere scientifico serviva semplicemente per dire sullopera di Dio. LA 2AROLA DI DIO La struttura del capitolo costruita intorno al tema della parola di !io" per (1 volte ricorre l'espressione *disse Dio* '"en (.8, 9, ;, ((, (=, /1, /=, /9, /M, /;< un'undicesima volta di trova il verbo *dire* in "en (,//5 *Li benedisse Dio dicendo*). %n sette giorni Dio dice ;K parole 5 6' un richiamo forte al Decalogo, alle ;K parole di !io 'nella >ibbia l'ebraico dice *parole* non *comandamenti*)(1+ con cui Dio ha creato attraverso 2uelle parole date sul 7inai il popolo d'%sraele. La tradizione dei rabbini commenter 5 K,l mondo + stato creato con le dieci parole. i rileva questo perch> c*+ un legame diretto tra il piano della creazione e quello della salvezza" ;K parole &urono pronunciate da !io sul inai, in tal modo !io con ,sraele &ormula attuando la stipulazione dell*alleanza. !opo aver liberato il popolo dal 4araone, !io proseguE un*opera di salvezza che continu' nel tempo% le parole pronunciate durante la creazione + la H&irmaH di un*alleanza con tutta l*umanit@B.
LA GREAZIONE E$ UN E&ENTO DO&E DIO SI RI&ELA E SAL&A

LA STRUTTURA DEL RAGGONTO GIELO I giorno5 luce II giorno5 firmamento I& giorno5 luminari TERRA III giorno5 mare, terra asciutta, verde & giorno5 pesci, uccelli &I giorno5 animali terrestri e uomo

GIELO L TERRA M DIO JA GREATO TUTTO

(1Cfr. 6s 8=,/M< Dt =,(8< (1,=

Gommento ese.etico"spirituale
In principio Dio cre= il cielo e la terra. Era la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e il soffio di Dio aleggiava sulla faccia delle ac2ue. %n principio5 la tradizione cristiana vi ha scorto l'affermazione di un inizio assoluto, la creazione dal nulla, anche se in questo versetto non + assolutamente a&&ermata l*idea dell*opera divina dal nulla (EL nihilo) Gre=3 il verbo creare-"ara' indica in modo proprio l*atto della creazione divina, verbo che l',3 usa =M volte con Dio 2uale soggetto che crea, nel senso di operare 2ualcosa di meraviglioso e di nuovo, dinaudito, oppure compiere un'azione portentosa, prodigiosa. Come riferimento alla creazione e soprattutto alla creazione dell'uomo si vuol dire che l'uomo la meraviglia delle meraviglie, la gran meraviglia operata da Dio %l verbo *creare* vuol dirci l'incomparabilit dell'azione di Dio nella creazione, 6gli fa sorgere 2ualcosa che prima non c'era, 2ualcosa di nuovo. Il cielo e la terra+ si vuol dire tutto l'universo5 la narrazione operata dai sacerdoti si apre e si c/iude con l'evocare Dio creatore del cielo e della terra. 'Credo in Dio...creatore del cielo e della terra...) v ' "la terra era informe e vuota !la tenebra era sulla superficie dell'abisso !il soffio di Dio planava sulla superficie delle ac2ue. In,orme e deserta3 l'antitesi del creato successivo, il caos, l'informe evoca la morte e la sventura, una realt opposta alla vita e all'armonia. In,orme5 vuoto, non!coltivato, deserto, inabitabile Deserto5 caotico, indistinto, nulla, disorganizzato Tenebre5 vuol dire una realt negativa di calamit e perdizione E lo Spirito di Dio ale..iava (o planava# sopra le ac2ue3 ,lcuni commentatori 'Padri della Chiesa e ?abbini), hanno compreso l'aleggiare, il planare come atto di covare. Hasilio il Grande commenta3 signi&ica che lo pirito riscaldava e rendeva vivente la sostanza delle acque, come un uccello &emmina che cova le sue uova e scaldandole comunica loro una certa &orza vitale. S Gerolamo allo stesso modo dice5 covava e riscaldava alla maniera di un uccello che con il calore anima le uova. Planare, volare dolcemente richiama l'a2uila che vola a cerchi concentrici in aria, ma anche un volteggiare nellattesa di posarsi. Lo stesso verbo usato per la colomba che &o lascia andare e che si poser sulla terra asciutta, annunciando che le ac2ue di morte del diluvio si sono ritirate5 Dio dalla morte crea la vita. Cn commento ebraico dice5 *La terra era deserta e caotica, priva duomini e danimali, priva dogni coltivazione di piante e dalberi. L'oscurit si stendeva sulla faccia dell'abisso e uno spirito d$amore c/e procedeva dal Si.nore so,,i= sulla ,accia delle ac*ue; ?icorda anche la colomba che plana sulle ac2ue del "iordano al momento del battesimo di "es#. Dio separ= ,ra la luce e la tenebra. Dio chiam4 la luce *giorno* e la tenebra *notte*. 6 fu sera e fu mattina5 .iorno uno(( Disse3 2ui, per la prima volta il verbo indica il parlare di !io la parola che esce dalla bocca di Dio. Dio parla e per mezzo della sua parola crea5 parola potente ed efficace. Dio comanda, chiama all'esistenza, conferma, promette, riconosce, benedice e invita a seguirlo. ,l vedere la luce opera del suo comando, 2uell'esclamazione *che cosa buonaN* 2uasi vuol affermarci
(( &on giorno secondo, terzo, ecc. bens uno

10

che Dio si d lode riconoscendo la bont del creato5 contempla 2uello che ha creato e se ne compiace.6' il giorno uno 'non primo) giorno della creazione e della luce, una profezia per il giorno ultimo in cui ci sar solo il 7ignore e soltanto Lui sar la luce. La luce che Dio crea !vuol dirci l'autore! la realt che trascende tutte le altre luci che verranno e delle 2uali fanno esperienza5 *uesta luce 8 vittoria sulle tenebreF(/ %l salmo ((;,(105 Lampada ai miei passi la tua parola, luce sul mio cammino. Dio impone, assegna un nome a ci4 che ha creato. *Dare un nome* ad un oggetto, ad un essere vivente, all'uomo significa nel linguaggio biblico oltre specificarne la destinazione e il ruolo anche l'essenza propria che gli appartiene.%l nome dato alla luce come *giorno* e alla tenebra come *notte*, afferma che Dio ad avere il potere assoluto sulle tenebre, su ci4 che pu4 richiamare in un 2ualche modo il caos iniziale. Le tenebre e la luce al servizio di Dio, il nome che impone dice proprio il suo potere sulle cose create. Dio disse5 7ia luceN 6 fu luce. Dio vide la luce5 che cosa "uonaF

Dio disse3 7ia un ,irmamento in mezzo alle ac2ue per separare le ac2ue dalle ac2ueL. Dio fece il ,irmamento e separ4 le ac2ue, che furono sotto il ,irmamento+ dalle ac2ue, che sopra il ,irmamento. 6 cos avvenne. Dio chiam4 il ,irmamento cielo. 6 fu sera e fu mattina5 .iorno secondo Eirmamento3 cin2ue volte nei tre versetti< la volta celeste che separa le ac2ue superiori dalle ac2ue inferiori. 6' una separazione che rende possibile la vita perch. lelemento Kac2uaL sentita come minaccioso, negativo e caotico, solo l'opera creatrice di Dio che separa e divide permette la creazione di un ordine interno. 7econdo le cognizioni della scienza del tempo il ,irmamento una specie di parete solida e trasparente che sorregge le ac*ue superiori, esse sotto forma di pioggia scendono verso la terra da delle aperture 'cateratte)(8. Le ac*ue in,eriori, anch'esse regolate e arginate danno origine a 2uell'alternanza di distesa marina e di terra asciutta. Eirmamento3 cin2ue volte nei tre versetti< la volta celeste che separa le ac2ue superiori dalle ac2ue inferiori. 6' una separazione che rende possibile la vita perch. lelemento Kac2uaL sentita come minaccioso, negativo e caotico, solo l'opera creatrice di Dio che separa e divide permette la creazione di un ordine interno. 7econdo le cognizioni della scienza del tempo il ,irmamento una specie di parete solida e trasparente che sorregge le ac*ue superiori, esse sotto forma di pioggia scendono verso la terra da delle aperture 'cateratte)(=. Le ac*ue in,eriori, anch'esse regolate e arginate danno origine a 2uell'alternanza di distesa marina e di terra asciutta. 2er due volte ;Dio disse;5 nel terzo giorno compie due opere, la separazione delle ac2ue inferiori, e la creazione della vegetazione. L'autore sacerdotale vuol far capire che il mare non una Potenza, ancor meglio una divinit , ma considerata per 2uello che in realt . 6' una creatura sottomessa alla Potenza Divina c/e impone il nome alle cose create e limita ci= c/e crea nei con,ini asse.nati ad o.nuno (0
(/%l *Poema delle 2uattro notti*, a commento di 6s (/,=/5
*La prima notte fu 2uando il 7ignore si manifest4 sul mondo per crearlo, il mondo era confusione e caos e la tenebra erano diffusi sulla superficie dell'abisso. E la 2arola era la luce ed essa brillava

(8"en J, ((5 * 6ruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono (="en J, ((5 * 6ruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono (0Cfr. %s 0(,((

11

Detto 2uesto, possibile comprendere l'esperienza di salvezza del popolo d'%sraele che passa all'asciutto nel mezzo del mare, una vittoria sul mare, vittoria della signoria di Dio sull' orgoglio del mare. 6cco perch nei vangeli "es# appare come 7ignore+ che ha potere sopra i venti e sul mare. 6gli ha il dominio sui demoni come su gli elementi della natura che si scatenano in un tentativo di riprendere il possesso oltre i confini assegnati dal Creatore, sempre cercano di ricondurre la creazione al caos inizialeN Dio disse 5 *La terra faccia verdeggiare il verde, erba che semina seme, alberi da frutto che fanno frutto aventi in s. il proprio seme sulla terra secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. 6 fu sera e fu mattina5 .iorno ter-o

%n precedenza il comando di Dio era diretto e assoluto *7ia*, *7iano*, 2ui l'ordine mediato, indiretto, una volont che in un 2ualche modo coinvolge 2uello che ha creato. Dio emette un mandato cos da conferire alla terra la capacit di ri-prodursi. 6' se vogliamo una creazione continua, dove l$uomo 8 c/iamato a riconoscere come dono di Dio i ,rutti prodotti da.li alberi+ i ve.etali c/e nascono dal proprio seme e le erbe c/e la terra produce La vegetazione non una massa caotica, tutto appare ben ordinato e classificato *secondo la propria specie*< il Creatore prosegue nella sua opera di classificazione e ordinamento in un'armonia totale. La separazione e le diverse specie le ordinano nella differenza(9 Dio disse5 *Ci siano luminari nel firmamento del cielo, per separare fra il giorno e la notte< e siano come se.ni per le feste, per i giorni e per gli anni e servano come luminari nel firmamento del cielo per far luce sulla terra*. 6 cos avvenne5 Dio fece i due luminari .randi, il luminare maggiore per il dominio del giorno e il luminare minore per il dominio della notte, e le stelle. Dio li diede al firmamento del cielo per far luce sulla terra e per separare fra la luce e la tene"ra . Dio vide c/e era cosa buona 6 fu sera e fu mattina5 .iorno *uarto

O la *uinta parola di H!io disseH delle dieci parole della creazione, 2uesto giorno segna la met 5 termina ci4 che riguarda il cielo, si dispone alle cose della terra. Dobbiamo, ora notare, come il sole e la luna non sono nominati con i nomi loro propri, ma semplicemente *luminari*, ai 2uali il 7ignore non rivolge alcuna parola. Devono servire al solo scopo di illuminare il giorno e rendere meno scura la notte. Perch. 2uestatteggiamentoA 7ole e Luna, le stelle sono ridotti al rango di creature aventi la funzione di far luce, perch. in 2uel periodo storico erano sentite come potenze divine, si vuol compiere un'opera di de!sacralizzazione, ricondurre tutto a Dio 2uale unico 7ignore e Creatore.(J %l compito loro assegnato, 2uello di*separare* il giorno dalla notte pronunciato due volte, nel primo giorno indica una separazione temporale. #l secondo giorno Dio separando le *ac2ue inferiori
(9 Cn'opinione diffusa a cavallo tra il primo secolo a.C. e il primo secolo d.C. sostiene che il mondo fu creato nel mese di &isan cio nel mese di Pas2ua '%l primo mese per voi, sia l'inizio dei mesi). ?abbi Behoshua dice5 *Da dove si ricava che il mondo fu creato a &isanA Perch. detto5 la terra fece uscire germogli, erbe che producono seme secondo la loro specie, e alberi che fanno frutti. 6 2ual il mese in cui la terra piena di germogli e gli alberi fanno fruttiA 7i deve dire5 O &isan* (J Dt =,(;, &on alzare gli occhi al cielo, perch. vedendo il sole, la luna e le stelle, tutta la schiera del cielo, tu non sia indotto a prostrarti davanti a 2uelle cose e servirle. 7ap(8, (!;5 considerano come d.i come reggitori del mondo la volta stellata o i luminari del cielo...stupiti per la loro bellezza...

12

da 2uelle superiori* opera una separazione spaziale+ ordinando la realt creata all'interno del tempo e dello spazio %l fluire dei giorni e delle notti, mesi ed anni per mezzo del sorgere e tramontare degli astri, del sole e della luna indica che lo scorrere del tempo finalizzato, con una funzione e un senso, un ordine e una direzione. % sei giorni vanno verso il loro punto finale5 il sabato, giorno nel 2uale Dio *riposa*, la festa verso la 2uale tutti tendono come il fine dogni creatura, l'eternit ci4 che ci aspettaN Dio disse5 brulic/ino le ac2ue di un brulichio desseri viventi, volatili volino sopra la terra, sulla faccia del firmamento del cielo. Dio cre4 i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che .ui--ano e brulicano nelle ac2ue, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. 6 Dio vide che era cosa buona. !io li benedisse5 siate &econdi e moltiplicatevi e riempite le ac2ue dei mari< gli uccelli si moltiplichino sulla terraL. 6 fu sera e fu mattina5 *uinto .iorno. % vocaboli5 brulicare+ volare+ .ui--are ci danno il senso dellopera danimazione che Dio sta compiendo. La novit nel fatto che Dio non dice pi# *vide che era cosa buona* ma che vi aggiunge la benedi-ione ,ll'apparire della vita animata, desseri nei 2uali c' lo spirito vitale, il soffio di vita, (M Dio li benedice+ 8 benedetta la vita animale5 l'uomo posto in un rapporto di solidariet con il mondo animale nei cui parti Hsecondo la loro specieH abita lo spirito vitale, 2uel siate *fecondi e moltiplicatevi* l'invito!comando che Dio dar anche all'uomo. Dio disse5 la terra ,accia uscire esseri viventi secondo la propria specie, bestiame domestico e bestie selvatiche e rettili del terreno secondo la loro specie. 6 cos avvenne5 Dio fece i viventi della terra secondo la propria specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del terreno secondo la propria specie. E Dio vide c/e era cosa buona ,llo stesso modo del terzo giorno, 2uesto sesto giorno vede *Dio disse; per due volte, sia per gli esseri viventi sia per l'uomo. Dio comanda di *far uscire* con il significato di ri"produrre secondo la propria specie+ animali domestici e selvatici e rettili. 7i passa dal caos all'armonia, dall'indifferenziato caotico alla differenza creata. 6' una felice sottolineatura, che comprende nella differenziazione anche l'uomo e che ci assicura comegli viva in pienezza se accetta di stare al posto dove Dio lo pone. 7i pu4 dire5 ! "li animali terrestri e l'uomo sono creati il 9D giorno " La benedizione cade sugli animali e sull'uomo Come per il terzo giorno, 2uesto sesto giorno vede * Dio disse; per due volte, sia per gli esseri viventi sia per l'uomo. Dio comanda di *far uscire* cio di ri"produrre secondo la propria specie+ animali domestici e selvatici e rettili. 7i passa dal caos all'armonia, dall'indifferenziato caotico alla differenza, 2uesta sottolineatura continua della differenziazione nella 2uale entra l'uomo e ci assicura che l'uomo vive pienamente la sua realt se accetta di stare al posto dove Dio lo pone. 7i pu4 dire5 ! "li animali terrestri e l'uomo sono creati il 9D giorno " La benedizione cade sugli animali e sull'uomo
(M ,i vv./1!/( si dice *esseri viventi* e l'essere vivo significa esserlo per lo 7pirito vitale del Creatore.

13

Potrebbero piacerti anche