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Sete di Parola

a cura di www.qumran2.net

Lampada per i miei passi la tua parola, luce sul mio cammino
Salmo 118

19/1/2014 25/1/2014 II Domenica del Tempo Ordinario Anno A

an!elo del !iorno, commento e pre!"iera

Domenica 19 gennaio 2014


# $al an!elo secondo %io&anni 1,29-34
Ecco lagnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.
'n (uel tempo, %io&anni, &edendo %es) &enire &erso di lui, disse* +cco l,a!nello di $io, colui c"e to!lie il peccato del mondo- +!li colui del (uale "o detto* .$opo di me &iene un uomo c"e a&anti a me, perc"/ era prima di me01 'o non lo conosce&o, ma sono &enuto a 2atte33are nell,ac(ua, perc"/ e!li 4osse mani4estato a 'sraele1 %io&anni testimoni5 dicendo* 6o contemplato lo Spirito discendere come una colom2a dal cielo e rimanere su di lui1 'o non lo conosce&o, ma proprio colui c"e mi "a in&iato a 2atte33are nell,ac(ua mi disse* .7olui sul (uale &edrai discendere e rimanere lo Spirito, lui c"e 2atte33a nello Spirito Santo01 + io "o &isto e "o testimoniato c"e (uesti il 8i!lio di $io1

SPUNTI DI RIFLESSIONE
La passata Domenica nel racconto del battesimo di Ges san Matteo diceva che era toccato a Ges, appena uscito dall'acqua, di veder scendere su di lui lo Spirito santo sotto forma di colomba, precisando che per Lui, e non per altri, si erano aperti i cieli. on tale descri!ione il primo evan"elista voleva far capire che "li intervenuti al fatto, pur intuendo che qualcosa di straordinario stava capitando, non ne ebbero una perce!ione precisa. #""i ritorniamo sullo stesso episodio, usando la versione secondo Giovanni. $n essa al posto della descri!ione diretta del battesimo, viene raccolta la testimonian!a del %recursore. $l &attista dichiara di avere visto, o detto me"lio contemplato, anche lui lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere sul risto. 'l 2

9don $aniele :uraro;

momento del ritorno sulla scena di Ges questo fatto andava sottolineato non era apparso evidente la volta precedente. '( qualcosa di invisibile nella fede cristiana, che ri"uarda la persona di Ges e anche la stessa hiesa. Gli 'postoli videro l'uomo e credettero nel )i"lio di Dio e cos* noi vediamo le strutture e crediamo che la hiesa fondata da Ges risto viene da Dio. $n Ges risto c'( il +erbo, che ( invisibile, e la natura umana, che ( visibile, nella hiesa c'( lo Spirito santo, che ( invisibile, e l'or"anismo sociale, che ( visibile. ome abbiamo un solo Si"nore, nato nel tempo e salito alla "loria, cos* esiste una sola hiesa, in parte pelle"rinante nel tempo e in parte "iarrivata al .e"no e perci/ complessa nella sua costitu!ione. 'fferma il oncilio +aticano $$0 1Dio volle infatti

santificare e salvare "li uomini non individualmente e sen!a alcun le"ame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verit- e lo servisse nella santit-.1 2 a""iun"e0 1 ome la natura assunta serve al +erbo divino da vivo or"ano di salve!!a, a lui indissolubilmente unito, cos* in modo non dissimile l'or"anismo sociale della hiesa serve allo Spirito di risto che la vivifica, per la crescita del corpo1. risto ( il apo che vivifica il orpo della hiesa, di questa verittroviamo un anticipo nella prima lettura. Servo del Si"nore ( il Messia, che ha l'incarico di riunire il suo popolo, ma diventa poi la hiesa che porter- la salve!!a fino all'estremitdella terra. La hiesa si presenta come un'assemblea, riunita dalla predica!ione della %arola di Dio e sostenuta dalla celebra!ione dei sacramenti. 3el tempo essa si or"ani!!a con una struttura esteriore, ma ( in virt della "ra!ia di Dio che si perpetua nel mondo e dunque nel suo mistero essa resta invisibile. $l oncilio chiama la hiesa anche sacramento di risto, ossia il se"no e lo strumento 4efficace5 dell'intima unione con Dio e dell'unit- di tutto il "enere umano. La hiesa conserva una parentela con l'antico popolo dell'allean!a, ma la sua appari!ione se"nala una novit-0 contemporaneamente ad essa e non sen!a di essa si sviluppa il .e"no dei ieli. $ni!io del .e"no di Dio e nascita della hiesa coincidono, simultanea ( la crescita dell'uno e dell'altra e non vi sar- differen!a tra .e"no di Dio compiuto e hiesa arrivata alla m(ta. ontinua il oncilio +aticano $$0 1La hiesa terrestre e la hiesa arricchita 9

di beni celesti non si devono considerare come due cose diverse, esse formano piuttosto una sola complessa realt- risultante di un duplice elemento, umano e divino.1 6enere distinti ( la hiesa visibile da quella invisibile ( se"no di sa""e!!a, in una tensione verso il me"lio che non pu/ dimenticare n7 la fra"ilitumana n7 la poten!a di Dio. Separare l'una dall'altra attribuendo valore solo a quella invisibile, ( un "rave errore, che alla fine distru""e lo specifico cristiano. ' complicare le cose interviene il peccato, che non manca nemmeno dentro la hiesa, fra comuni batte!!ati e tra i ministri, ma che non pu/ far breccia a tal punto da distru""ere la forma divina che Dio ha impresso alla sua opera. Dobbiamo ricordare che quando un fedele, fosse anche un rappresentante autorevole della Gerarchia, pecca "ravemente, quello smette di far parte viva della hiesa, ma la totalit- dei fedeli, popolo e "erarchia, non si potr- mai sba"liare nella fede e mai si estin"uer- l'amore. )u Ges stesso a "arantire che il male non avrebbe prevalso tra i suoi discepoli e infatti san %aolo si rivol"e ai cristiani di orinto salutandoli come 1santificati in risto Ges, santi per chiamata1. 'nche noi o"ni domenica ripetiamo0 1 redo la hiesa una santa cattolica e apostolica81. La hiesa visibile dunque non pu/ essere considerata un diaframma da abbattere al fine di stabilire un immediato rapporto tra l'uomo e Dio. La dimensione terrestre della hiesa non ( un ostacolo, ma il luo"o dove si entra per la fede, si vive nella speran!a e ci si educa alla carit-. #ccorrono persone dallo s"uardo particolarmente acuto per

co"liere a prima vista il nesso tra Ges e la hiesa e tra la hiesa e il .e"no. San Giovanni &attista ha anticipato il mistero. Dice che lo Spirito ( disceso sul risto per rimanervi. os* ( anche per la hiesa dal "iorno di %entecoste in poi0 in essa abita lo Spirito di Dio. 6ale caratteristica per qualsivo"lia cristiano non dovrebbe essere una

dimensione estranea, perch7 questo Spirito l'ha ricevuto anche lui nel battesimo. #"ni cristiano dunque deve sfor!arsi di vedere nelle manifesta!ioni esterne della hiesa la vitalit- interiore che la anima, partecipando con fede alla vita della sua comunite invitando a parteciparvi con amore.

PER LA PREGHIERA
ieni, Si!nore %es), donaci l=intelli!en3a per &a!liare o!ni cosa e la 4or3a per sce!liere ci5 c"e 2uono1 $onaci la &oce per !ridare di prepararti la strada, e cora!!io per essere i primi a prepararla1 $onaci la capacit> di essere sempre lieti anc"e (uando la tua parola, c"e innal3a i piccoli e a22assa i 4orti, ci pone contro la lo!ica umana1 $onaci di consolare c"i sta pe!!io di noi, di con4ortare c"i so44re pi) di noi, di ralle!rare c"i "a meno !ioia di noi, di 4arci &icini a c"i "a 2iso!no di noi1 Amen-

9don <onino Lasconi;

Luned 20 gennaio 2014


# $al an!elo secondo :arco
Lo sposo con loro.
'n (uel tempo, i discepoli di %io&anni e i 4arisei sta&ano 4acendo un di!iuno1 ennero da %es) e !li dissero* ?erc"/ i discepoli di %io&anni e i discepoli dei 4arisei di!iunano, mentre i tuoi discepoli non di!iunano@1 %es) disse loro* ?ossono 4orse di!iunare !li in&itati a no33e, (uando lo sposo con loro@ 8inc"/ "anno lo sposo con loro, non possono di!iunare1 :a &erranno !iorni (uando lo sposo sar> loro tolto* allora, in (uel !iorno, di!iuneranno1 Aessuno cuce un pe33o di sto44a !re33a su un &estito &ecc"ioB altrimenti il rattoppo nuo&o porta &ia (ualcosa alla sto44a &ecc"ia e lo strappo di&enta pe!!iore1 + nessuno &ersa &ino nuo&o in otri &ecc"i, altrimenti il &ino spacc"er> !li otri, e si perdono &ino e otri1 :a &ino nuo&o in otri nuo&i-1

2,18-22

SPUNTI DI RIFLESSIONE
Ges non ( venuto a rattoppare una visione reli"iosa in difficolt-, non ( venuto a mettere una pe!!a sullo strappo creato dall'intransi"en!a dei farisei e dei dottori della le""e con il popolo, da essi "uardato con dispre!!o, ma a riformulare un modo nuovo di stare con Dio, attin"endo alla pi autentica fede ebraica. La miriade di precetti che avevano finito con l'in"abbiare l'ori"inaria allean!a fra Dio e il suo popolo cedono il passo al primi"enio e fondante comandamento dell'amore che imita l'amore di risto e che da lui attin"e per amare se stessi e il prossimo. $l rapporto con Dio non ( pi fondato sul timore ma sull'amore sponsale0

9?aolo 7urta3;

Ges ( lo sposo. Le norme, i precetti, le tradi!ioni reli"iose, allora, acquistano profondit- e senso solo se ricondotte all'amore sponsale. Le pratiche devo!ionali non ven"ono eliminate ma ricomprese e riformulate. $l di"iuno che serve a ricordarci cosa ( essen!iale, che manifesta la nostra ricerca interiore non ( pi un merito a"li occhi di Dio, ma il lamento della sposa che ha nostal"ia dello sposo. ontinuamente, anche nella hiesa, dobbiamo capire il senso di ci/ che facciamo e riportarlo all'essen!iale.

PER LA PREGHIERA

9don <onino Cello;

Spo!liaci, Si!nore, di o!ni om2ra di arro!an3a1 Di&estici dei panni della misericordia e della dolce33a1 ;

$onaci un 4uturo !ra&ido di !ra3ia e di luce e di inconteni2ile amore per la &ita1 Aiutaci a spendere per te tutto (uello c"e a22iamo e c"e siamo1 + la er!ine tua :adre ci intenerisca il cuore1 8ino alle lacrime1

Sant,A!nese

Marted 21 gennaio 2014


# $al an!elo secondo :arco 2,23-28
Il sabato stato fatto per luomo e non luomo per il sabato!
'n (uel tempo, di sa2ato %es) passa&a 4ra campi di !rano e i suoi discepoli, mentre cammina&ano, si misero a co!liere le spi!"e1 ' 4arisei !li dice&ano* %uarda- ?erc"/ 4anno in !iorno di sa2ato (uello c"e non lecito@1 +d e!li rispose loro* Aon a&ete mai letto (uello c"e 4ece $a&ide (uando si tro&5 nel 2iso!no e lui e i suoi compa!ni e22ero 4ame@ Sotto il sommo sacerdote A2iat>r, entr5 nella casa di $io e man!i5 i pani dell,o44erta, c"e non lecito man!iare se non ai sacerdoti, e ne diede anc"e ai suoi compa!ni-1 + dice&a loro* 'l sa2ato stato 4atto per l,uomo e non l,uomo per il sa2ato- ?erci5 il 8i!lio dell,uomo si!nore anc"e del sa2ato1

SPUNTI DI RIFLESSIONE
$l riferimento di Ges, per "iustificare il comportamento dei suoi discepoli, all'episodio di Davide ( si"nificativo. $l re sta scappando dalla "elosia omicida di Saul e "iustifica al <

9:onaci Cenedettini Sil&estrini;

sacerdote la richiesta dei pani sacri non solo per la necessit- e la fame ma per la pure!!a dei suoi soldati. $l sabato ( fatto per l'uomo, ( l'inse"namento di Ges ma, anche da

questo riferimento, scopriamo che ci/ non pu/ "iustificare nessuna nostra pi"ri!ia e nessun nostro tentennamento, an!i implica una necessit- di purifica!ione interiore che proviene dall'ascolto e dalla pratica del suo inse"namento. = l'invito a non cadere un atte""iamenti esteriori e ipocriti ma nel sentire profondamente nel cuore il suo inse"namento. 3on vi ( in esso nessun invito a considerarci immuni dalle le""i ma a considerare lo scopo profondo di quella le""e morale che Dio ha scritto nel nostro cuore e che ( poi esplicitata nei precetti divini. = la le""e del bene e del male ed il cui discernimento serio, nel nostro cuore,

non solo irrobustisce la nostra di"nitumana ma rivela il nostro essere creati ad imma"ine e somi"lian!a di Dio. .ispettare queste le""e e i precetti divini si"nifica favorire proprio questa di"nit- che deriva dal nostro essere creature ad imma"ine divina. $l sabato richiama proprio quel comandamento di >santificare le feste? che si"nifica rendere a Dio quella "iusta lode, scevra da ipocrisie, che da il senso profondo alla nostra vita. La partecipa!ione domenicale all'eucaristia non ( un obbli"o da adempiere per evitare un casti"o, ma il riconoscimento della necessariet-, per la nostra vita, di un intervento che ne dia scopo.
9pre!"iera a

PER LA PREGHIERA
Sant,A!nese;

<u, mille &olte 2eata, o purissima Sant=A!nese, ti consacrasti a %es) non appena ti 4u possi2ile conoscerlo1 Aessuna lusin!a, nessuna &anit> del mondo, ti "a &inta1 ?er mantenerti de!na della tua 4ede, "ai s4idato il martirio1 A tredici anni %es) ti "a dato immediato premio li2erandoti dalle 4iamme del ro!o c"e "anno in&estito !li empi c"e &ole&ano la tua morte1 8a, o Sant=A!nese, c"e la mia 4ede sia incrolla2ile a (ualun(ue pro&a c"e %es) mi &uol mandare, e sia da me accettata con amore1 7osE potr5 un !iorno possedere con te la 2eatitudine eterna1 Amen1

Mercoled 22 gennaio 2014


# $al an!elo secondo :arco 3, 1-6
lecito in giorno di sabato salvare una vita o ucciderla?
'n (uel tempo, %es) entr5 di nuo&o nella sina!o!a1 i era lE un uomo c"e a&e&a una mano parali33ata, e sta&ano a &edere se lo !uari&a in !iorno di sa2ato, per accusarlo1 +!li disse all,uomo c"e a&e&a la mano parali33ata* Fl3ati, &ieni (ui in me33o-1 ?oi domand5 loro* G lecito in !iorno di sa2ato 4are del 2ene o 4are del male, sal&are una &ita o ucciderla@1 :a essi tace&ano1 + !uardandoli tutt,intorno con indi!na3ione, rattristato per la dure33a dei loro cuori, disse all,uomo* <endi la mano-1 +!li la tese e la sua mano 4u !uarita1 + i 4arisei uscirono su2ito con !li erodiani e tennero consi!lio contro di lui per 4arlo morire1

SPUNTI DI RIFLESSIONE
An altro episodio ancora ri"uardo al sabato. Buesta volta per/ non sono i discepoli di Ges che tras"rediscono la le""e, ma Ges stesso. $l criterio di Ges ( questo0 1)are il bene, salvare una vita1 4v. :5. %roprio a questo deve servire la le""e del sabato0 per la libert- e per il bene dell'uomo, per evitar"li una vita da schiavo e da for!ato. 1.attristato per la dure!!a dei loro cuori1 4v. ;5. Ges aveva cercato di evitare questa situa!ione, si era sfor!ato di rompere le barriere cercando il dialo"o, perch7 fossero loro a dire ci/ che si poteva fare in "iorno di sabato, 1ma essi tacevano1 4v. ;5. ' questo punto Ges fece la sua scelta0 scelse l'uomo e lo "uar*. 3on lasci/ passare quel "iorno di festa sen!a che diventasse anche per quel malato un se"no concreto di libert-. Ges ha sempre amato la libert- per s7 e per "li altri. D

9padre Lino ?edron;

16ennero consi"lio contro di lui per farlo morire1 4v. <5. %erch7 Ges deve morire se "uarisce la "ente e cerca il vero bene dell'uomoC %er "li scribi la vera imma"ine di Dio pu/ essere soltanto quella del "iudice che condanna il colpevole 4e, in questo, ben volentieri, "li darebbero una mano0 cfr anche Gv D,9EFF5. 2' abissale la differen!a tra la loro conce!ione di Dio e il vero Dio, manifestato da Ges0 un Dio che sana, perdona, riconcilia, ama. 3el contrasto tra Ges e coloro che deten"ono il potere, sono in "ioco due diverse conce!ioni di Dio. )acciamo una breve di"ressione sulla lo"ica dei farisei. 2ssi non hanno approvato la "uari"ione di un malato in "iorno di sabato per timore di violare la le""e, ma non hanno scrupolo, in "iorno di sabato, di decidere la morte di una persona

innocente, del Salvatore, di Dio stesso. Guarire e far vivere ( un delitto che merita la morte, far morire ( un'opera buona che rende "loria a Dio. Strana lo"ica, strana morale0 ( la 1morale1 dell'odio che si oppone alla morale dell'amore. $ farisei avevano fatto di Dio il nemico dell'uomo0 il colmo dell'opera diabolica 4cfr Gen 9, Gv D,::5. $n Ges si rivela DioEconE noiEeEperEnoi0 questa ( la "rande novit- della rivela!ione. Ma "li uomini spesso rifiutano un Dio amico che li ama e li libera, e "li preferiscono un falso Dio che li spadrone""i. Di fronte alla dure!!a di cuore dei farisei, Ges prova indi"na!ione e triste!!a. $l risto manifesta contemporaneamente la collera di Dio

e la sua compassione che non viene mai meno di fronte alle sue creature incapaci di aprirsi alle sue sollecita!ioni. $l miracolo della "uari"ione dell'uomo che aveva la mano secca coster- la vita a Ges. La croce si profila ormai chiaramente. 2' il pre!!o del dono che ci fa "uarendo la nostra mano incapace di acco"liere e di donare. Le sue mani inchiodate scio"lieranno la nostra mano ri"ida. Si scor"e all'ori!!onte l'albero dal quale pender- Ges, il frutto della vita, verso cui possiamo e dobbiamo tendere la mano per diventare come Dio 4cfr Gen 95. Buesto racconto chiude una tappa del van"elo in cui Ges ci ha rivelato chi ( lui per noi in ci/ che ha fatto per noi.
9don An!elo Saporiti;

PER LA PREGHIERA
8ammi capire, Si!nore, c"e tu non &uoi una 7"iesa di !"iaccio, ma una 7"iesa con un cuore caldo capace di acco!liere sen3a 4erire, di amare sen3a pretendere, di perdonare sen3a rin4acciare, di dire la &erit> sen3a 4ar pian!ere1 Huesta la 7"iesa c"e tu &uoi e c"e anc"e io o!ni !iorno mi impe!ner5 a costruire con il tuo aiuto e la tua !ra3ia1 Amen1

Gioved 23 gennaio 2014


# $al an!elo secondo :arco 3, 7-12
li spiriti impuri gridavano! "#u sei il $iglio di Dio!%. &a egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
'n (uel tempo, %es), con i suoi discepoli si ritir5 presso il mare e lo se!uE molta 4olla dalla %alilea1 $alla %iudea e da %erusalemme, dall,'dumea e da oltre il %iordano e dalle parti di <iro e Sid5ne, una !rande 4olla, sentendo (uanto 4ace&a, and5 da lui1 Allora e!li disse ai suoi discepoli di tener!li pronta una 2arca, a causa della 4olla, perc"/ non lo sc"iacciassero1 'n4atti a&e&a !uarito molti, cosicc"/ (uanti a&e&ano (ualc"e male si !etta&ano su di lui per toccarlo1 %li spiriti impuri, (uando lo &ede&ano, cade&ano ai suoi piedi e !rida&ano* <u sei il 8i!lio di $io-1 :a e!li impone&a loro se&eramente di non s&elare c"i e!li 4osse1

SPUNTI DI RIFLESSIONE
La conclusione a cui si "iun"e alla fine di questi cinque conflitti 4Mc 2,F a 9,<5, ( che la &uona 3ovella cos* come era annunciata da Ges diceva esattamente il contrario dell'inse"namento delle autoritreli"iose dell'epoca. %er questo, alla fine dell'ultimo conflitto, si prevede che Ges non avr- una vita facile e sar- messo a morte. La morte spunta all'ori!!onte. Decidono di farlo morire 4Mc 9,<5. Sen!a una conversione sincera non ( possibile per le persone "iun"ere ad una comprensione corretta della &uona 3ovella. An riassunto dell'a!ione evan"eli!!atrice di Ges. $ versetti del van"elo di o""i 4Mc 9,@EF25 sono un riassunto dell'attivit- di Ges ed accentuano un contrasto enorme. %oco prima, in Mc 2,F a 9,<, si ( parlato solo di conflitti, incluso il conflitto di vita e morte tra Ges e le autorit- civili e reli"iose della Galilea 4Mc 9,FE<5. 2 qui nel FI

9a cura dei 7armelitani;

riassunto, appare il contrario0 un movimento popolare immenso, pi "rande del movimento di Giovanni &attista, poich7 la "ente viene non solo dalla Galilea, ma anche dalla Giudea, da Gerusalemme, dall'$dumea, dalla 6rans"iordania, e perfino dalla re"ione pa"ana di 6iro e Sidone per incontrarsi con Ges8 4Mc 9,@EF25. 6utti vo"liono vederlo e toccarlo. H tanta la "ente, che Ges stesso rimane preoccupato. orre il pericolo di essere schiacciato dalla moltitudine. %er questo chiede ai discepoli di mettere una barca a disposi!ione in modo che la "ente non lo schiacciasse. 2 dalla barca parlava alla moltitudine. 2rano soprattutto "li esclusi e "li emar"inati che venivano da lui con i loro mali0 i malati e "li indemoniati. ostoro, che non erano accolti nella conviven!a sociale della societ- del tempo, sono accolti da Ges. 2cco il contrasto0 da

un lato i capi reli"iosi e civili decidono di mettere a morte Ges 4Mc 9,<5, dall'altro, un movimento popolare immenso che cerca in Ges la salve!!a. hi vincer-C Gli spiriti impuri e Ges. L'insisten!a di Marco a proposito dell'espulsione dei demoni ( molto "rande. $l primo miracolo di Ges ( l'espulsione di un demonio 4Mc F,2;5. $l primo impatto causato da Ges ( dovuto all'espulsione di demoni 4Mc F,2@5. Ana delle cause principali dello scontro di Ges con "li scribi ( l'espulsione dei demoni 4Mc 9,225. $l primo potere che "li apostoli riceveranno quando sono mandati in missione ( il potere di scacciare i demoni 4Mc F<,F@5. osa si"nifica nel +an"elo di Marco scacciare i demoniC 'l tempo di Marco, stava aumentando la paura dei demoni. 'lcune reli"ioni, invece di liberare la "ente, alimentavano la paura e l'an"oscia. Ano de"li obiettivi della &uona 3ovella di Ges ( proprio quello di aiutare la "ente a liberarsi da questa paura. La venuta del .e"no si"nificava la venuta di un potere pi forte. Ges ( 1l'uomo pi forte1 "iunto per conquistare Satana, il potere del male, e rubar"li l'umanit- pri"ioniera

della paura 4Mc 9,2@5. %er questo Marco insiste molto sulla vittoria di Ges sul potere del male, sul demonio, su Satana, sul peccato e sulla morte. Dall'ini!io alla fine, con parole quasi u"uali, ripete lo stesso messa""io0 12 Ges scacciava i demoni81 4Mc F,2<.2@.9:.9G, 9,FFE F2.F;.22.9I, ;,FE2I, <,@.F9, @,2;E2G, G,2;E2@.9D, F<,G.F@5. Sembra quasi un ritornello8 #""i, invece di usare sempre le stesse parole preferiamo usare parole diverse. Diremmo0 1$l potere del male, Satana, che mette tanta paura alla "ente, Ges lo vinse, lo domin/, lo conquist/, lo rovesci/ dal trono, lo scacci/, lo elimin/, lo annichil*, lo abbatt7, lo distrusse e lo uccise81 i/ che Marco vuole dirci ( questo0 1'i cristiani ( proibito avere paura di Satana81 Dopo che Ges risuscit/, ( una mania ed ( mancan!a di fede chiamare in causa, o"ni momento, Satana come se avesse ancora qualche potere su di noi. $nsistere nel pericolo dei demoni affinch7 la "ente ritorni in chiesa, vuol dire i"norare la &uona 3ovella del .e"no. 2' mancan!a di fede nella risurre!ione di Ges8
9?edro 7asaldali!a;

PER LA PREGHIERA
Amami di pi), Si!nore, a44inc"/ io ti ami1 7ercami di pi), a44inc"/ io possa tro&arti1 'n(uietami, perc"/ io non ti cerco1 ?otami di pi), a44inc"/ possa 4iorire di pi)1 Spo!liami, a44inc"/ io non ti camu44i1 'nse!nami ad acco!liere, a44inc"/ io ti aspetti1 %uardami in tutti, a44inc"/ ti &eda in tutti1 ?er (uelli c"e non "anno saputo aspettare te, per (uelli c"e "anno paura di incontrarti, FF

per (uelli c"e pensano di a&erti perso, per tutti (uelli c"e attendi nella morte, riconoscente, &o!lio cantarti, Amore, perc"/ 4iniamo sempre per &incerti-

San 8rancesco di Sales

enerd 24 gennaio 2014


# $al an!elo secondo :arco
'hiam( a s) *uelli che voleva perch) stessero con lui.
'n (uel tempo, %es) salE sul monte, c"iam5 a s/ (uelli c"e &ole&a ed essi andarono da lui1 Ae costituE $odici c"e c"iam5 apostoli , perc"/ stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i dem5ni1 7ostituE dun(ue i $odici* Simone, al (uale impose il nome di ?ietro, poi %iacomo, 4i!lio di Ie2edo, e %io&anni 4ratello di %iacomo, ai (uali diede il nome di Coanr!"es, cio .4i!li del tuono0B e Andrea, 8ilippo, Cartolomeo, :atteo, <ommaso, %iacomo, 4i!lio di Al4eo, <addeo, Simone il 7ananeo e %iuda 'scariota, il (uale poi lo tradE1

3,13-19

SPUNTI DI RIFLESSIONE
$l testo evan"elico che ci propone la litur"ia odierna parla della chiamata dei Dodici. Buasi in una carrellata nomi e volti si susse"uono. %ietro il F2

9+remo San Cia!io;

rude pescatore pieno di slanci e di intemperan!e, Giovanni il 1fi"lio del tuono1 irruente e "eneroso, Matteo il pubblicano che, da bravo calcolatore,

sa co"liere l'occasione propi!ia del passa""io del Si"nore, 6ommaso quasi punti"lioso nel suo voler constatare, e cos* via... $l testo evan"elico che ci propone la litur"ia odierna parla della chiamata dei Dodici. Buasi in una carrellata nomi e volti si susse"uono. %ietro, Matteo il pubblicano, 6ommaso... 6anta diversit- nella hiesa nascente8 2 Ges li mette insieme8 $ conflitti non mancheranno, "li attriti aumenteranno a seconda delle personalitemer"enti, pensiamo a %aolo. Discussioni accese, prese di posi!ione, ma mai divisioni nella comunit- apostolica8 La diversitaccolta e condivisa ha dato a quella comunit- un volto dinamico, una capacit- di ade"uarsi, incarnandosi nelle varie culture con cui veniva a contatto. .icche!!a che o""i siamo chiamati a custodire e incrementare. S*, perch7 il volto umanoEdivino del risto non pu/ esaurirsi in un'unica espressione. $l riflesso della sua belle!!a ( rintracciabile ovunque. = quindi con profondo rispetto che siamo chiamati a "uardare alle hiese sorelle per co"liere in esse i Semi del +erbo, dell'unica &elle!!a che si ( compiaciuta di rivelarsi a tutte le "enti. Buanta diversit- nella hiesa nascente8 Ges non ha paura di metterli insieme. i sar- qualche baruffa', sia durante la sua esisten!a storica, sia poi, quando anche la presen!a di %aolo con le sue chiare prese di posi!ione creer- occasioni di attrito. Discussioni anche accese, mai divisioni. 2d ( stata proprio questa diversit- accolta e condivisa che ha dato alla hiesa il suo volto dinamico, la sua capacit- di ade"uarsi, incarnandosi nelle varie culture con F9

cui veniva a contatto. .icche!!a che o""i siamo chiamati a non disperdere in inutili e sterili contrapposi!ioni. L'Anica hiesa di risto si rifran"e nelle varie presen!e cristiane, ricordandoci che il volto umanoEdivino del risto non pu/ esaurirsi in un'unica espressione. $l riflesso della sua belle!!a ( rintracciabile ovunque. = quindi con profondo rispetto che siamo chiamati a "uardare alle hiese sorelle per co"liere in esse spra!!i dell'unica belle!!a e con loro conver"ere in un impe"no di fedeltalla missione affidataci0 stare con Lui e andare ad annunciare al mondo che il .e"no ( "i- in me!!o a noi e la nostra comunione nella diversit- lo testimonia. Ges si ( appena liberato dalla folla che quasi lo schiacciava per poterlo toccare e "uarire. Sale sul monte, come "i- avevano fatto Mos( ed 2lia quando volevano incontrare Dio. 'nch'e"li vuole trovarsi di fronte al %adre perch7 desidera comprendere fino in fondo la sua volont-. 2d ( proprio sul monte, luo"o della manifesta!ione divina per tutta la tradi!ione del popolo di $sraele, che il Maestro chiama a s7 1quelli che e"li volle1 e costituisce cos* la prima hiesa. Si tratta di "ente comune. Aomini rotti alla fatica, sen!a diplomi, con pre"i e difetti come tutti, ma disposti a se"uire Ges e a faticare per lui. Si sentono chiamare per nome, si sottra""ono alla folla e "li si pon"ono accanto. #ra attendono la sua parola, che definisce in sintesi la loro missione. $ Dodici dovranno stare con Ges, vivere con lui, man"iare con lui, pre"are con lui, camminare con lui, assimilare da lui pensieri e desideri, cosicch7 lui possa mandarli a compiere le sue opere, a continuare

ci/ che lui ha ini!iato, il .e"no di Dio8 2 questo non vale solo per "li apostoli, i sacerdoti, i reli"iosi. 2' lo stile di vita di chi vuole essere fedele al risto. $l cristianesimo, infatti, non ( un'ideolo"ia0 ( una compa"nia reale con Ges, in un rapporto da persona a persona, che ci coinvol"e totalmente. 2 da questo coinvol"imento con Ges, veniamo

spinti verso tutti "li uomini. 'ndare e stare con lui sembrano due cose contraddittorie. Ma, in realt-, non c'( alternativa tra contempla!ione e a!ione. La nostra missione nasce dall'essere in risto, e la nostra prima occupa!ione ( di restare uniti con lui come il tralcio alla vite 4cf Gv F;,Fss5, fino ad essere contemplativi nell'a!ione.
9?re!"iera;

PER LA PREGHIERA

Si!nore, donaci pensieri c"iari, preser&aci da c"iacc"iere inutili, concedi il distacco necessario per !iudicarci, per scoprire le nostre possi2ilit> e i nostri limiti1 Aon permettere c"e ci insuper2iamo per i successi o ci scora!!iamo per !li insuccessi1 8a= c"e ci comprendiamo reciprocamente, anc"e (uando le opinioni di&er!onoB c"e non liti!"iamo, anc"e (uando l=ar!omento ci di&ide1 o!liamo ser&ire te, mediante il la&oro c"e compiamo per la comunit>1 Amen1

F:

7on&ersione di San ?aolo Apostolo

!a"ato 2# gennaio 2014


# $al an!elo secondo :arco
+ndate in tutto il mondo e proclamate il ,angelo.
'n (uel tempo, J%es) appar&e a!li KndiciL e disse loro* Andate in tutto il mondo e proclamate il an!elo a o!ni creatura1 7"i creder> e sar> 2atte33ato sar> sal&ato, ma c"i non creder> sar> condannato1 Huesti saranno i se!ni c"e accompa!neranno (uelli c"e credono* nel mio nome scacceranno dem5ni, parleranno lin!ue nuo&e, prenderanno in mano serpenti e, se 2erranno (ualc"e &eleno, non rec"er> loro dannoB imporranno le mani ai malati e (uesti !uariranno

16,1#-18

SPUNTI DI RIFLESSIONE
Buando %aolo, nelle lettere, fa riferimento alla sua conversione, sottolinea come, prima di incontrare risto, e"li fosse stato un appassionato difensore della tradi!ione e fosse poi divenuto quindi persecutore dei cristiani 4cfr. )il 9,:E <5. 'nche il testo de"li 'tti de"li 'postoli conferma questa noti!ia, mostrando come Saulo avesse intuito da tempo che quel "ruppo che annunciava risto morto e risorto rappresentava una minaccia, un pericolo per le autorit- "iudaiche. 2d era proprio il riferimento a risto l'elemento minaccioso0 i cristiani, infatti, invece di cercare di osservare la Le""e per essere "iusti a"li occhi di Dio, si affidavano a quell'uomo che annunciavano essere morto e risorto, desideravano lasciarsi plasmare dalla fede in lui. %arlare della conversione di %aolo, dunque, si"nifica far memoria del momento in cui Saulo incontr/ risto o, me"lio, del F;

9:essa :edita3ione;

momento in cui il rocifisso .isorto lo afferr/. Sulla via di Damasco, Saulo scopre che la sua persecu!ione non si rivol"e semplicemente contro i cristiani, ma contro Ges di 3a!aret, scopre di essere stato scelto personalmente, di essere uno strumento eletto, di non essere lui il prota"onista principale della sua vita, ma Dio, e a questo Dio e"li si affida facendosi batte!!are. La conversione si concreti!!a in una missione0 annunciare Ges, )i"lio di Dio, e fare in modo che la fede nel .isorto plasmi i diversi aspetti della vita al punto da poter affermare0 >Buesta vita nella carne, io la vivo nella fede del )i"lio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me? 4Gal 2,2I5. La vita di %aolo, come quella di o"ni cristiano, continua ad essere una 1vita nella carne1, non esente da ambi"uit-, da limiti, ma illuminata dalla fede0 una vita che non si chiude in se stessa, ma si apre alla rela!ione

con risto, che diviene il suo unico punto di riferimento. $l .isorto ha dato ai suoi discepoli la missione di andare in tutto il mondo, per predicare il +an"elo >ad o"ni creatura. %aolo ha parlato del suo servi!io all'annuncio del >mistero?, rivelato in risto, per invitare >tutte le "enti? all'ubbidien!a della fede 4cfr. .m F<,2<5. La hiesa, come ha scritto Giovanni %aolo $$, nell'enciclica .edemptoris missio, >non pu/ sottrarsi al mandato esplicito di risto? e, conse"uentemente, >non pu/ privare "li uomini della 1buona novella1 che sono amati e salvati da Dio?. 3el se"no ecclesiale, posto accanto e dentro il mondo, brilla quindi la luce del +an"elo, che accompa"na e illumina il cammino della storia de"li uomini e delle donne. $ discepoli di ieri e di o""i hanno, pertanto, un solo

debito nei confronti della storia del mondo, del contesto culturale0 quello di annunciare il +an"elo, sen!a mescolarlo ad altro, sen!a fare un discorso secondo la sapien!a umana, per non rendere vana la croce di risto e per non rendere impossibile la manifesta!ione dello Spirito e della sua poten!a 4cfr. F or F,F@, 2,FE;5. 3el contesto del servi!io al +an"elo, emer"e l'importan!a della testimonian!a dei cristiani. $l loro vissuto, per %aolo, costituisce il primo documento della fede0 >la nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti "li uomini. = noto, infatti, che voi siete una lettera di risto composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori? 42 or 9,2E95.
9:ilena ?a&an;

PER LA PREGHIERA

'nse!nami, Si!nore, a ser&irmi delle mani per donare premure e atten3ioni 4acendomi &icino a c"iun(ue "a 2iso!no di me1 'nse!nami, Si!nore, a ser&irmi 2ene de!li occ"i e dell=udito per &edere e percepire con il cuore c"e o!ni persona c"e incontro pu5 essere il mio prossimo1

F<

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