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Fiabe
Mattia - Il topocane. 21
Federico -Lorenzo. 22
In fondo al mare
sob!
GIULIA
C I S O N O IO Q U I C O N T E
E T I IN S E G N E R O ' T A N T I
PER CHE' SEI G IO C H I..
T R IS T E ?
SO NO
SO LA E
NESSUNO
G IO C A
C O N M E ...
L’ESTATE STA PER FINIRE E LA BAMBINA LOLA SEGUI’ IL CONSIGLIO E FU’ FELICE CON
DEVE TORNARE A CASA TANTI NUOVI AMICI.
Posso
M A N O .P O T R A I
G IO C A R E C O N G L I giocare
A L T R I A N IM A L I D E L Anch’io?
F O N D O M A R IN O ...
Si!
S a ro ' d i
n u o v o s o la !
Ehi!
Ci sono
anch’io!
Ciao ,
Lola.
Emanuele .- I fantasmi.
Tanto tempo fa una famiglia di fantasmi viveva in una
miniera abbandonata e ogni volta che qualcuno vi
entrava lo spaventavano a morte.
Un giorno venne un’altra famiglia di fantasmi che però
erano buoni e gentili e chiesero il motivo per cui si
comportavano in quel modo. I fantasmi cattivi
risposero che un mago aveva imprigionato i loro
parenti e temevano che tra i visitatori della miniera si
nascondesse proprio lui , che veniva per catturare
altri fantasmi.
I fantasmi buoni spiegarono a quelli cattivi che le
persone che arrivavano non potevano essere il mago
cattivo, anzi li informarono che era stato da loro
catturato e reso innocuo. Da dietro i fantasmi buoni
spuntarono i parenti liberati , per cui tutti i fantasmi
diventarono buoni e tutti vissero felici e contenti.
Mattia - Il topocane.
C’era una volta un topo che incontrò un gatto e non si
spaventò affatto.
Il gatto gli chiese :- Ma non hai paura di me ?-
-No,- ripose il topo- io non ho paura di te perché sono un
topocane.-
Il gatto non ci credeva ,così il topocane spalancò la bocca
mostrando i suoi denti affilati e gli morse la coda. Il gatto urlò
di dolore per lungo tempo ,mentre il topocane gli diceva:
-Così impari la lezione, non hai mai preso un morso tanto
doloroso in vita tua!-
IL gatto voleva ammazzarlo! Ma decise di proporre una gara
di corsa al topo :-Chi vince farà da servo all’altro ,che
prenderà anche una bastonata di mestoli…-
La gara di corsa fu disputata regolarmente e vinse il
topocane che disse al gatto :- Ora portami una limonata
fresca.-
Il gatto si rifiutò di farlo così il topo lo prese a bastonate
dicendo : - Ti basta questa bastonata micettino?-
Il gatto testardo continuava a dire no e allora si prese nove
bastonate e poi altre nove…
A quel punto il gatto si decise e portò la limonata e anche
una torta sfoglia, della panna, del budino, delle pozioni di
lasagne e un’altra bellissima torta il giorno del
quattordicesimo compleanno del topo.La torta aveva la
panna, le cialde di cioccolata, pasticcini sopra e quattordici
candeline. Da bere il gatto portò acqua frizzante, aranciata,
succo di frutta e chiese al topo :- Ti basta questo?-
-Adesso riposa pure – rispose il topo- mentre mangio tutto-.
Così il gatto andò a dormire e più tardi anche il topocane.
Al loro risveglio si guardarono in faccia e cominciarono a
ridere tanto ; da quel giorno vissero insieme senza litigare ,
da amici felici e contenti.
Federico – Lorenzo.
C’era una volta un bambino che si chiamava Lorenzo e
abitava da solo in una misera casa di paglia e frasche
in mezzo a tante montagne.
Faceva tanto freddo un giorno e Lorenzo uscì per
prendere un po’ di legna nel bosco vicino.
Aveva quasi finito e stava legando la fascina quando
incontrò una persona molto strana, perché al posto dei
vestiti aveva tante scatoline colorate.
La persona era un mago ,che girava tra boschi e
montagne alla ricerca di persone bisognose di aiuto .
La sua magia era sempre la stessa , cioè trasformava
tutte le cose che gli venivano chieste.
Siccome Lorenzo era povero , gli chiese di trasformare
un po’ di pietre in oro e fu presto accontentato.
Il mago proseguì il suo viaggio soddisfatto , mentre
Lorenzo tornò a casa felice perché quel fortunato
incontro gli aveva permesso di vivere un po’ meglio.
Samuele – Un bambino dispettoso.
C’era una volta un bambino dispettoso che non ascoltava mai
i consigli della sua mamma e faceva sempre il contrario di
quanto lei gli chiedeva.
Un giorno si allontanò da casa e si perse in un bosco fitto fitto
da dove non riusciva più ad uscire. Era spaventato dalla
situazione e vagava disorientato senza mai trovare un
viottolo o un sentiero da seguire.
Durante la notte trovò un tronco cavo e decise di riposare un
po’ , anche perché ormai era troppo buio per proseguire.
La mattina seguente riprese a camminare spostando con le
mani i rami che gli sbattevano in faccia , ma sentiva anche
tanta fame e non trovava nulla da mettere sotto i denti.
Finalmente ,dopo tanto silenzio, riuscì a sentire dei rumori in
lontananza e corse verso quel suono : era un uomo che
tagliava la legna e aveva anche un bel panino con
formaggio che ,spuntando da un tovagliolo ,attirava
l’attenzione del bambino. Il brav’uomo capì subito quanto
era accaduto e generosamente gli diede il suo panino che il
bambino divorò in tre secondi. Finito il lavoro l’uomo caricò in
spalle la legna e il bambino lo aiutò a trasportarla :
finalmente aveva capito che bisogna dare qualcosa in cambio
a chi si prende cura di noi. Dopo alcune ore di faticosa
camminata finalmente arrivarono al paese e il bambino fù
felice di rivedere la sua casa e la sua mamma che gli correva
incontro .
Da quel giorno imparò ad ascoltare i consigli della mamma e
del suo papà e visse più tranquillo.
C’ era una volta un’ orsacchiotta che aveva un marito che voleva un figlio .
Un giorno fece un figlio ed era una molto contenta. Il figlio crebbe e andò a
scuola ; incontrò una ragazza , con lei uscì e se ne innamorò. Un giorno la
madre gli disse che era più importante la scuola della ragazza, così un giorno
lasciò la ragazza e la madre gioì. Il giorno dopo incontrò un amico dell’asilo e
gli disse: “Vieni a mangiare a casa mia?” l’amico rispose: “Certamente”. il
giorno dopo andò a casa sua , ma il cibo non gli piaceva e quindi se ne andò.
L’orsacchiotto rimasto solo andò per strada e disse una preghierina: caro
Gesù vorrei avere un amico. Il giorno dopo incontrò un nuovo amico e con lui
visse sempre felice e contento.
– IL PRINCIPE E IL COCCODRILLO.(di Raimondo.)
C’era una volta un principe molto coraggioso che vinceva tutte le battaglie.
Un giorno ,mentre attraversava un ponte sul grande lago,
spuntò dall’acqua un enorme coccodrillo , che aveva un pungiglione gigante sulla
coda e si trovò in difficoltà.
Il principe chiese aiuto al suo amico mago che con un grande incantesimo pietrificò il
coccodrillo.
Per ricordare quanto era accaduto ,il principe portò il coccodrillo al suo castello e ne
fece un monumento nel suo giardino reale. Anche gli abitanti del villaggio tirarono
finalmente un sospiro di sollievo perché da quel giorno
poterono attraversare il ponte senza timore e tutti vissero felici e contenti.