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da Camogli a Portofino, a picco sul mare
Camogli si trova sulla linea ferroviaria Genova - La Spezia ed è ben servita, anche da
molti treni da e per Milano e Torino, così come Santa Margherita, proposta come stazione
ferroviaria di base per il ritorno.
In questo tratto sono presenti alcuni passaggi difficili, a strapiombo sul mare, con
corrimano metallici
Il nostro sentiero sale con ripidi tornanti fino a toccare il versante affacciato sul golfo del
Tigullio; la discesa su Portofino passa tra ulivi e terrazzamenti fino al celebre borgo.
Da Portofino è agevole raggiungere coi bus ATP la cittadina di Santa Margherita, sulla
ferrovia Genova - La Spezia.
Con gli autobus urbani 13 o 14 si raggiunge il capolinea di Prato. Scesi dal bus si
cammina per 50 metri in direzione centro città e di fronte al bar Luca e Roby si gira a
destra. Si nota subito un cartello metallico con indicati diversi percorsi curati dalla F.I.E.,
compreso quello che porta all'Alpesisa .
Si sale per crose fino al paese di San Martino, attraversato il quale si percorre un
castagneto fino a raggiungere una sella. Da là, una salita costante porta a un pascolo
d'altura e in breve alla cima (989 metri), straordinario punto panoramico sull'Appennino e
sul golfo di Genova.
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i monti di Genova - il monte Cordona
Si parte da Nervi, dal capolinea del bus urbano 15 (Piazza de Ferrari - Nervi). Proprio
dove ferma l'autobus comincia una scalinata, con l'indicazione del percorso. Si cammina
per le stradine di Nervi, tra ville dai mirabili parchi, con viste sul golfo e la Riviera. La
salita attraversa poi alcuni bei prati e porta alla costa erbosa del Cordona, la cui cima, a
803 metri, offre panorami sul mare e i monti dell'entroterra.
il monte Argentea
Si cammina nella periferia di Arenzano fino alla frazione di Case Soprane, dove s'inizia il
percorso su sentiero, che sale ripidamente in bello scenario. Si tocca il passo del Fo e si
sale fino allo spartiacque, dove si incontra il segnale dell'Alta via dei monti liguri. Portatisi
alle pendici settentrionali dell'Argentea, in breve si giunge ai 1082 metri della
panoramicissima vetta.
Variante: alle Case Soprane parte la direttissima all'Argentea, ben segnalata con una
stella bianca(2h 30' di cammino); i due sentieri permettono di percorrere un anello
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da Montebruno a Barbagelata
Davanti alla stazione Brignole si prende il bus urbano 480 o 482 fino al capolinea di
Sant'Eusebio (mezz'oretta di viaggio). Spalle al capolinea, si percorre la piazza e si prende
la ripida salita a sinistra; dopo il ristorante si scende a destra e dopo un centinaio di metri
l'asfalto diventa sterrato. Si sale dolcemente in un boschetto fino a raggiungere la casa
sulla costa (Luamaa). Ora si gira a sinistra e si cammina sulla splendida strada militare
(per un po' c'è un segnavia indicato con un rombo rosso, ma a noi non interessa).
L'escursione prosegue con bellissime viste su Genova e sul golfo; dopo un ponte in
pietra il sentiero piega sul versante sinistro della valle. Raggiunta una curva affacciata
sulla città, si imbocca il sentiero che corre a fil di crinale, dominato dall'imponente
fortificazione di Forte Ratti. Una breve salita porta alla cima (578 metri), occupata dallo
splendido forte, edificato tra sette ed ottocento.
Il forte è abbandonato ma in buono stato; si visita liberamente, con un minimo di
attenzione.
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il monte Manico del lume, la terrazza sul Tigullio
si cammina per 4h segnavia ▲
Partenza dalla stazione di Recco, sulla linea Genova - La Spezia - Roma. Il segnavia si
trova subito fuori della stazione. Il sentiero comincia a salire con duri strappi tra gli olivi fino
a percorrere un castagneto che porta alla costa fra Recco e Rapallo. Con piacevole
camminata si costeggiano i monti Caravaggio, Bello e Borgo fino al passo della Serra. Da
là comincia l'ascesa al Manico del lume; l'ultimo tratto è un po' impegnativo, ma è fornito di
corrimani metallici. La vetta, a 801 metri, ripaga della fatica con una panoramicità
meravigliosa
Partenza dalla stazione di Camogli, sulla linea Genova - La Spezia - Roma. Usciti dalla
stazione si prende la discesa a sinistra fino a un'ampia curva dove s'imbocca la stradina
frontale che costeggia un rio. Seguendo il segnavia due pallini rossi si sale per bella
gradonata fino a San Rocco; si segue ancora il segnavia fino a un bivio sulla sinistra, con
indicazione, che porta in scenografica discesa a Punta Chiappa.
! L'escursione può essere integrata con il percorso in battello da e per Camogli e Recco;
vedi gli orari
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il lago del Brugneto
si cammina per 4h 30' segnavia sì
Il lago del Brugneto è un invaso artificiale situato nell'alta val Trebbia, nell'entroterra
genovese. La particolarità naturalistica di questo bacino è di essere immerso in un
ambiente selvaggio e solitario; a parte la diga, le sue sponde lambiscono calette e fiordi
con pareti a strapiombo. Il periplo del lago è percorribile per intero in circa quattro ore e
mezza di cammino. Si può cominciare il sentiero in uno dei due estremi della diga
(l'itinerario è anulare); il segnavia è un cerchio barrato di colore giallo. L'escursione qui
proposta parte da Costa della Paglia, linea ATP Genova - Torriglia - Rondanina, paese
dove si incontra l'itinerario segnato; in altri punti della provinciale servita dalla stessa linea
ATP si trovano sentieri con cartelli dell'ente Acquedotto che portano all'itinerario del
Brugneto. Caffarena è collegata a questo itinerario da un breve sentiero segnalato con tre
pallini gialli.
Il monte Antola
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fioritura in alta val Trebbia
Partenza nel centro di Genova, dalla stazione inferiore della funicolare Largo Zecca –
Righi. Al capolinea del Righi comincia l'escursione.
Usciti dalla stazione si prende in discesa la frontale via Carso e subito a sinistra la
pedonale segnalata. Quando si raggiunge una strada con fondo in cemento la si percorre
per pochi metri fino a salire per un sentiero gradonato che passa a fianco del forte
Sperone. Sulla costa si trova il segnavia rappresentato da un cerchio rosso vuoto; lo si
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segue a destra fino alle pendici del monte Diamante, sormontato dall'omonima
fortificazione. L'ultimo pezzo di sentiero, tracciato nel pendio erboso, porta ai 637 metri
della cima.
Ritorno per un altro percorso (1h 30' di cammino): dal forte si scende seguendo tre pallini
rossi fino all'osteria Baita Diamante; là si prende il bel sentiero a destra e trascurando i
segnavia lo si segue fino al Righi
il monte Lavagnola
Dal capolinea delle corriere di Torriglia si segue la strada carrozzabile in salita; il cartello
col segnavia è evidente. Dopo un centinaio di metri si sale a sinistra su una ripida
mulattiera che arriva a costeggiare le imponenti rovine del castello. Si segue brevemente
in discesa la provinciale del Brugneto fino a una stradina che porta ad una tranquilla
frazione abitata; superate le ultime case, comincia la salita verso la faggeta del
Lavagnola. Dopo avere incontrato il sentiero dell'Alta via dei monti liguri, in breve si
raggiunge la vetta, splendido punto panoramico in una cornice naturale di grande fascino.
Vi proponiamo uno splendido itinerario che in una decina di chilometri porta dal borgo
rivierasco di Arenzano agli oltre 700 metri del passo della Gava, in un incredibile scenario
montano. Dalla stazione ferroviaria di Arenzano, sulla linea Genova - Ventimiglia, si
prende sulla sinistra e si segue l’indicazione per il santuario di Gesù bambino. Si segue la
carrozzabile fino alla frazione Terralba; di fronte alla farmacia si prende in ripida salita la
via Pecorara. Il primo tratto è asfaltato e sale con ripide curve in mezzo alla macchia,
purtroppo ferita dagl’impuniti criminali col fiammifero. Quando l’asfalto lascia spazio allo
sterrato (cartelli sentiero natura per passo Gava), siamo del tutto immersi in una quiete
straordinaria.
Mentre si continua a salire, sulla sinistra le viste sui sottostanti corsi d’acqua lasciano
senza fiato; i tornanti ci conducono ad un rettilineo in falsopiano dominato dal passo della
Gavetta. Superato un rifugio, un' ultima serie di curve porta alla radura del passo della
Gava, dominato dalle due cime del bric Tardia. Le viste sul golfo, col distendersi di
Genova, non possono essere descritte: solo chi è stato lassù riesce a capire. Un giro
imperdibile.
La zona dei monti di Arenzano è percorsa da un’ottima rete di sentieri, tutti ben segnati.
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Contattate la Comunità montana Argentea: www.cmargentea.it/.
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un suggestivo punto dell'acquedotto genovese
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Il punto di partenza è al Serro, circa 2 km a nord del casello autostradale di Genova
Bolzaneto, sulla sp 35 dei Giovi verso Pontedecimo. Prima di un sottovia ferroviario, a
fianco di un ponte sul torrente Polcevera c'è l'edificio della vecchia stazione della guidovia,
oggi usato come sala d'attesa per i bus. Si percorre il ponte, si attraversa la strada in
sponda opposta al torrente e si imbocca una stradina in lieve salita circondata da
capannoni. In questi primi chilometri il percorso è asfaltato; la strada serpeggia tra
boschetti misti e antiche ville fino a raggiungere il paese di Gaiazza, in superba posizione
panoramica. Sul piazzale (capolinea bus) si gira a destra e dopo pochi metri comincia il
percorso più bello della guidovia, rimasto integro nella sua sede a binario. Esso, grazie
all’impegno di alcuni volenterosi, è stato trasformato in un percorso protetto. Il punto
d'ingresso è sormontato da un arco metallico, al cui fianco si ammira la figura di una delle
antiche vetture della guidovia. Da qui il percorso sale con pendenza costante fino al
santuario, attraverso manufatti come viadotti e brevi gallerie.
La cima del monte Figogna (804 m.), su cui sorge la chiesa, è aggirata dal versante
settentrionale; il cammino della guidovia confluisce nella nuova strada a pochi metri dal
santuario; resta da percorrere il suggestivo pavé che con una ripida ascesa porta al
piazzale della Guardia
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La lanterna è aperta alle visite il sabato e i festivi dalle 10 alle 18; biglietto intero 6
euro, ridotto 4. Tel. 010 910001.
scende tra dolci colline fino ad incontrare Cecima; il paese, con i suoi edifici romanici e
la severa impronta medievale, merita una visita. Raggiungiamo ora il ponte sullo Staffora
(31,8 km). Non lo si percorre ma si imbocca a sinistra la stradina asfaltata (segnaletica in
legno: cammino del Giubileo) che porta a Salice Terme con leggeri saliscendi,
costeggiando il torrente Staffora lungo la sua riva più selvaggia. Giunti a Salice (circa 45
km) si svolta a sinistra in direzione Tortona (58 km) e seguendo la statale 35 dei Giovi si
chiude l’anello ad Arquata (84,5 km)
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vigneti presso Codevilla, alle porte dell'Oltrepo pavese
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il monte Candelozzo
si cammina per 2h segnavia parziale
Partenza dal passo della Scoffera, linea ATP Genova - Torriglia. A destra del negozio-
edicola si svolta in una stradina e si segue il segnale dell'Alta via in direzione Creto. Il
primo tratto di salita verso il monte Spina, sorgente del Bisagno, è impegnativo. Raggiunto
il crinale si cammina in falsopiano con belle viste sulla val Bisagno. Quando si incontra
una sterrata la si attraversa e si prende, a sinistra, il sentiero evidente che risale verso la
cima (1036 metri) del Candelozzo, bellissimo punto panoramico.
Partenza da Ottone (PC), linea ATP Genova - Torriglia - Ottone; linea TEMPI Piacenza -
Bobbio - Ottone
Dalla piazza di Ottone si segue la carrozzabile per Ottone Soprano fino a incontrare la
statale 45 che si percorre per 2 km fino a Valsigiara; il traffico è inesistente... A Valsigiara si
mantiene la statale; quando l'asfalto comincia a salire si imbocca l'evidente sentiero a
sinistra della strada; il segnavia è un bollo bianco con un fiore; ai bivii si trovano anche
cartelli della Via di Genova.
Il sentiero attraversa i campi sul Trebbia, poi sale verso Losso; si taglia la statale, si entra
nel paese e si torna a seguire l'asfalto; adesso le viste sul fiume sono impressionanti. Si
segue la strada fino a un passo nel muretto paracarri (fare attenzione al segnavia); si
scende ripidamente fino a raggiungere le straordinarie anse del Trebbia. Da là il sentiero
risale alla strada in prossimità di Ponte Organasco, meta dell'escursione. Ritorno a Ottone
con corriere TEMPI o ARFEA (linea Varzi - Ottone).
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guado si entra nella faggeta e si sale fino allo spartiacque, dove si gira a sinistra e, subito
dopo, ancora a sinistra, si cammina sul crinale del Montarlone fino a un meraviglioso prato
tra le aghifoglie. Uno strappetto conduce ai 1500 metri della cima, con la vista che spazia
fino alle alpi Lombarde.
Partenza dalla stazione di Monterosso, linea Genova – La Spezia – Roma. Usciti dalla
stazione si segue il lungomare verso levante; a una galleria si segue la pedonale a destra
e, ripreso il lungomare, lo si segue fino a incontrare il sentiero che sale ripidamente. Si
cammina nella macchia mediterranea, con scorci sul mare; si incontrano anche i trenini
delle Cinque Terre, monorotaie per il trasporto dell'uva. Il sentiero, tra saliscendi e tratti
piani, raggiunge Vernazza e prosegue con lo stesso andamento fino a Corniglia. Dopo
questo paese il cammino si fa più dolce; raggiunta Manarola, si imbocca la celeberrima via
dell'amore fino a Riomaggiore, sulla stessa linea ferroviaria di Monterosso.
Si parte da Fontanigorda, nella piazza dove ferma la corriera, linea ATP Genova -
Torriglia - Fontanigorda - Casanova. Si entra nel centro di Fonta camminando in lieve
salita su asfalto; si percorre la via interna con i negozi e, nella piazza della chiesa, si
incontra il cartello col segnavia. Si passa per il Bosco delle fate, con i caratteristici massi, e
si risalgono i tornanti di una sterrata. Quando il tratturo spiana, si deve fare un po' di
attenzione per trovare il sentiero che scende sulla destra. Dopo una breve discesa si
guada un torrente e si sale in splendido ambiente fino al passo del Gifarco, dove si
incontrano vari segnavia, tra i quali il pallino giallo della traversata Ottone - Barbagelata. Al
passo si gira a sinistra e si segue lo spartiacque fino alle pendici della Roccabruna, da
dove si è in breve alla cima, a 1418 metri.
Poco dopo il passo del Gifarco, seguendo i tre pallini gialli si può fare una breve,
divertente deviazione sul monte Gifarco (1381 metri), che si raggiunge arrampicandosi in
un canalino.
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la splendida val Gargassa
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sui conglomerati in val Borbera
Partenza dal monumento di Pertuso, linea VAL BORBERA, Arquata Scrivia - Cabella
Ligure, tel. 0143 919561. Si percorre la passerella in legno sul torrente Borbera e si
comincia a salire sulla roccia di conglomerato fino a raggiungere il panoramicissimo
crinale. Si passa il monte Cravasana, 870 m., e si cammina in un bel bosco fino a
raggiungere Roccaforte Ligure, ameno paese a 704 metri d'altitudine.
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