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Self Made Genius

Larchitettura di Bruce Alonzo Goff un caso unico nellarchitettura del Novecento, nonostante il suo considerevole impegno didattico e il lavoro di molti seguaci. E un esempio interessantissimo di architettura altra, come lavrebbe definita Luigi Pellegrin. E anche, per contro, un fenomeno strettamente legato allambiente nel quale nasce e cresce, in grande isolamento, soprattutto in quelli che sono i suoi aspetti meno convincenti: ossia, per molti versi, il frutto fantastico di una creativit entusiasta e libera da condizionamenti di natura storicista, ma non priva di rigore e criterio; per con vistosa evidenza anche indivisibile dalle oscure profondit della provincia statunitense, sterminata e incolta, ignara e diffidente, chiusa in s. Una barriera attraverso la quale Goff protende la sua sensibilit, a percepire la filtrante cultura del secolo: larte moderna, larchitettura (con una ammirazione incondizionata per Wright), la musica (una discoteca eccezionale e una predilezione per Claude Debussy). Stimoli la risposta ai quali (spesso lontana la possibilit di un vero dialogo) una interpretazione originale. La situazione genera infatti in Goff una reazione fatta di vivacit e di imprevedibilit, a contrastare la vacuit di una vita circondata da un orizzonte assolutamente piatto, nella direzione di tutti i punti cardinali. Una libert di espressione che, dal decantato adhocismo nelluso dei materiali (Charles Jenks), al simbolismo geometrico che caratterizza gli schemi costruttivi, alla ridondanza nel dettaglio, spesso decorativo, a volte espressivo, genera una architettura straordinaria. Gi la formazione di Goff assolutamente personale: non una scuola, nemmeno un breve corso di formazione; nasce nel 1904 in un villaggio di poco pi di cento persone in Kansas, suo padre orologiaio; quando ha due anni la famiglia si trasferisce nellOklahoma, da poco (1889) strappato agli Indiani; stabilitisi infine a Tulsa, dopo un breve periodo da apprendista scultore, a 12 anni Bruce Goff entra come disegnatore nello studio Rush, Endacott & Rush, guadagnandosi il soprannome di Little Wright; a 15 anni gi responsabile di progetti; lavora su opere di grande impegno, come il Tulsa Building e lOklahoma Masonic Hospital; nel 1926 progetta la grande chiesa Metodista-Episcopale, opera completata nel 1928; a 25 diventa socio dello studio, ora Endacott & Goff; nel 1937 apre il suo studio a Chicago. Durante la Guerra Mondiale arruolato nel genio, impegnato (anche qui con la caratteristica stravaganza) nel settore logistico, per lo pi con attenzione alle strutture per il tempo libero dei soldati; al termine della guerra torna in Oklahoma, dividendosi tra la professione e linsegnamento universitario. Sempre il Midwest caratterizza i suoi ultimi anni di attivit, con studio a Kansas City. Lappello di Frank Lloyd Wright per la nascita di unarchitettura americana autoctona raccolto dal giovane Bruce Goff come via per coniugare i contrastanti mezzi della sua formazione da autodidatta, verso una espressione quanto pi originale, tanto pi americana. Certo, allopera di Goff manca limponente disegno dinsieme di Wright, riflesso in una vigorosa dialettica tra unitariet programmatica e invenzione, come il sapiente apparato tecnico-compositivo che fa di Wrigtht, tra le altre cose, un maestro della variazione, paragonabile nel campo dellarchitettura ai grandi musicisti che amava: per primo Ludwig Van Beethoven. Non mancano per passione, esuberanza e ingegno tecnico-strutturale, capacit che Daddy Frank riteneva indispensabili per ogni giovane architetto, per ogni personale nuovo inizio. Wright un modello Goff subisce appieno il fascino non solo della sua architettura, ma della figura stessa, ispirandosi al Maestro in molti aspetti della propria vita. In cambio Wright lo accoglie tra i suoi genuini seguaci; tuttavia lui stesso perplesso di fronte ad alcune prove di Goff: in occasione della presentazione del progetto per la casa Garvey, (Urbana, Illinois, 1954) Wright sbotta: <<ma che stai cercando di fare, spaventare qualcuno? Io non voglio essere vilipeso per quello che fanno i miei ragazzi.>> Linsieme dei progetti di Goff (ne realizzer pi di 400) comunque uno dei tesori dellarchitettura del secolo. Difficilmente confrontabile con altre esperienze, spesso difficilmente metabolizzabile, soprattutto nelle impostazioni planimetriche e strutturali come nelle scelte tecnologiche il lavoro di Goff stabilisce per schemi nuovi, la cui paternit celebrata talvolta in altri autori: un insieme estremamente interessante per una rubrica come la nostra. David De Long, il maggiore studioso dellopera di Goff (a partire dalla notevole tesi di laurea), prova a individuare un ordine nellinsieme dei progetti, suddividendone le impostazioni nelle due grandi famiglie di quelli a forma definita e di quelli a configurazione indefinita, procedendo quindi con successive distinzioni tra schemi con simmetria polare e pluriassiale, schemi ad aggregazione geometrica lineare, lungo assi verticali, orizzontali e obliqui, schemi a crescita cellulare, ordinati secondo figure geometriche euclidee o non euclidee, scelte organizzative che tendono quindi a confondere i limiti tra i due gruppi iniziali. Lo stesso Goff esplicita lucidamente gli elementi che concorrono alla complessit compositiva dei suoi progetti: <<le tre caratteristiche basilari di ogni progetto, presente, passato o futuro, sono la forma geometrica, la forma libera, la struttura composta>>. La costruzione pi nota appartiene a questultimo grado, la Bavinger house (Norman, Oklahoma, 1950), progettata per essere autocostruita, e caratterizzata da un complesso sistema di strutture a sbalzo o sostenute da cavi lungo una muratura portante a spirale. In questa occasione vogliamo per rivolgere lattenzione su unaltri due progetti, la Irma Bartman house realizzata in Kentucky nel 1941e una piccola costruzione progettata in California durante gli anni della guerra, la W.D. Innis house. Nel primo caso abbiamo una struttura a pianta triangolare essenzialmente vuota, con un nucleo funzionale centrale e due grandi blocchi armadio, uno schema estremamente semplice, potremmo dire con elementi dallesperienza di Richerd Buckminster Fuller (un lavoro pi volte rielaborato in quegli anni da Goff), come notare che la distribuzione attraverso nuclei funzionali si sviluppa con i grandi edifici, si vedano gli schemi per la San Marks Tower di Wright (1929), poi

sviluppata nella Price Tower di Bartesville, ledificio dove Goff stabilisce il suo studio. Lo stesso Wright utilizza spesso il nucleo centrale, in composizione biassiale, come schema delle Prairie House, e in maniera maggiormente complessa la separazione per blocchi funzionali negli schemi fortemente geometrici elaborati per piccole strutture di vacanza. Nel secondo caso in esame, laInnis House, si tratta di una struttura strettamente biassiale, ma giocata attorno a un vuoto, e a interessarci soprattutto lo schema funzionale della planimetria, caratterizzato da una magistrale separazione tra spazi abitativi e nuclei serventi, qui chiarissima, in una relazione che costruisce la geometria dinsieme: una impostazione che Goff riprender spesso, e che altri grandi architetti svilupperanno sondandone le potenzialit in termini di composizione volumetrica. Noto il suo uso da parte di Louis Kahn nei laboratori Richards realizzati a Filadelfia nel 1956. Casualmente la curiosit di De Long verso Goff sar stimolata proprio da un commento sprezzante di Kahn, al tempo (1962) suo professore a Yale, verso unarchitettura di bottiglie di Coca Cola e pezzi di vecchie locomotive.

DIDASCALIE 1 2 3 4 5 6 7 8 Bruce Goff, nel suo studio nella Price Tower a Bartlesville, 1962 Bruce Goff, Bavinger House, Norman, Oklahoma, 1950 Bruce Goff, Bavinger House, Norman, Oklahoma, 1950, dettaglio del progetto Bruce Goff, Cowboy Hall of Fame, Oklahoma City, Oklahoma, 1956, progetto Bruce Goff, Joe Price Studio, Bartlesville, Oklahoma, 1956 Bruce Goff, Ruth Ford House, Aurora, Illinois, 1947 Bruce Goff, W.D. Innis House, Coronado, California, 1943 Bruce Goff, Irma Bartman House, Fern Creek, Kentucky, 1941

In grassetto le immagini che ritengo pi importanti

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