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Il quinto lAggregato della Coscienza (vinnana-khandha) La coscienza (vinnana) ci che conosce gli oggetti di senso, attraverso le sei porte

te (facolt sensibili), il semplice conoscere, il semplice testimoniare un oggetto di senso. E la funzione primaria per eccellenza della mente tramite la quale la stimolazione di senso fisica diventa conscia (anche se spesso senza consapevolezza), lattivit mentale basilare richiesta per la partecipazione al mondo sensoriale, senza di essa non pu esserci alcuna esperienza. Ovviamente, questo il pi sottile dei cinque aggregati e quindi il pi difficile da percepire, perch la coscienza rimane in genere sullo sfondo dei processi cognitivi. Nella metafisica buddhista, la coscienza descritta come il fenomeno che conosce ed classificata in 89 tipi a seconda delle caratteristiche, delle funzioni e cos via. I vari tipi di coscienza possono essere attivi o passivi; morali, immorali e non morali. Alcuni nascono da varie radici, altri sono privi di radici. Il suo studio contribuisce a sviluppare la percezione che la coscienza davvero varia e quindi impermanente, sofferenza e non s. Essendo sottile difficile percepirne i cambiamenti ed quindi naturale supporre che sia unentit immutabile e questa falsa nozione si estende agli stati mentali che coesistono con la coscienza e infine agli altri aggregati e ai loro oggetti. Si creano delle filosofie per supportare e avvalorare questa nozione Si deve capire chiaramente che la coscienza non riconosce un oggetto. E solo una sorta di attenzione attenzione alla presenza di un oggetto. Quando locchio viene in contatto con un colore, per esempio il blu, sorge la coscienza visiva, che semplicemente attenzione alla presenza di un colore, ma che non riconosce che blu, non c riconoscimento a questo livello

la percezione, il Terzo Aggregato, che riconosce il blu. Il termine coscienza visiva unespressione filosofica che denota la stessa idea che contenuta nella comune parola vedere, vedere non significa riconoscere. Un altro aspetto che va sottolineato lidea sbagliata che la coscienza sia una sorta di S, Anima o Spirito immutabile che perdura come sostanza permanente per tutta la vita e trasmigra di vita in vita. La coscienza non dovrebbe essere considerata come uno spirito in opposizione alla materia.

Il Buddha ha dichiarato in termini inequivocabili che la coscienza dipende dalla materia, dalla sensazione, dalla percezione, dalle formazioni mentali e non pu esistere indipendentemente da esse. ...se un uomo dicesse: io mostrer landare, il venire e lo sparire, la nascita, la crescita, lincremento e lo sviluppo della coscienza, indipendentemente dalla materia, dalla sensazione, dalla percezione e dalle formazioni mentali, egli parlerebbe di qualcosa che non esiste. (Buddha) Il Buddha continu con lo spiegare dettagliatamente che: la coscienza viene definita in base alla condizione per mezzo della quale essa nasce. A causa dellocchio e di una forma visibile nasce una coscienza, ed chiamata coscienza visiva; a causa dellorecchio e dei suoni sorge una coscienza, ed chiamata coscienza uditiva; ... a causa della mente e degli oggetti mentali (idee, pensieri, concetti) nasce una coscienza, ed chiamata coscienza mentale. La coscienza perci pu essere considerata una attivazione,

una risposta che ha la propria base in uno dei sei organi-facolt (occhio, orecchio, naso, lingua, corpo e mente)ed il proprio oggetto in uno dei sei corrispondenti fenomeni esterni (forma visibile, suono, odore, sapore, cose tangibili e oggetti mentali). Pertanto, la coscienza connessa con le facolt sensibili, quindi; come la sensazione (vedana), la percezione (sanna) e la volizione (cetana), anche la coscienza (vinnana) di sei tipi, in relazione alle sei facolt interne ed ai sei corrispondenti oggetti esterni. I Cinque Aggregati dellAttaccamento sono tutti impermanenti e in perpetuo cambiamento: Anicca. Essi non sono uguali neanche per due momenti consecutivi. E un flusso di apparizioni e sparizioni istantanee. Ogni momento nascono e muoiono: ...quando gli Aggregati appaiono, decadono e muoiono, o monaci, in ogni momento voi nascete, decadete e morite.... ...O Brahmana, proprio come un fiume di montagna che scorre e va veloce prendendo tutto con s, non c un momento, un istante, un secondo in cui si fermi il suo fluire, ma v, continuando a scorrere. Cos, brahmana, la vita umana, come un fiume di montagna. Il mondo un flusso continuo ed impermanente. (Buddha) Il Buddha recit questi versi ai monaci sulle rive del Gange, facendo delle similitudini rispetto ad ognuno degli aggregati: Il corpo simile a una massa di schiuma Le sensazioni sono simili a bolle La percezione un miraggio Le formazioni mentali sono come un tronco senza midollo La coscienza simile a un fantasma

Indic una massa di schiuma e la paragon al corpo, poi diede delle similitudini per gli altri aggregati. Per i meditanti, sono similitudini verissime. Osservandoli al livello della realt ultima, gli aggregati si presentano esattamente in questo modo. Osservando le sensazioni fisiche i fenomeni materiali si percepiscono come qualit che sorgono e scompaiono a gruppi, sono come bollicine che si uniscono e si trasformano tutte assieme. A unulteriore osservazione possono apparire come sottili particelle o minuscoli atomi che pulsano e si muovono. Specialmente le sensazioni scorrono, soprattutto quelle che nascono dal cuore. Allinizio sembrano acqua, poi bolle. La rabbia simile ad acqua che ribolle, piena di grosse bolle. Le sensazioni piacevoli sono come le bollicine di una bevanda gassata. In quanto fenomeni mentali sembrano cambiare ancora pi rapidamente, acquistano sempre pi velocit e assomigliano a una corrente elettrica. La percezione disegna linee e punti sul paesaggio dellesperienza. Vi dipinge anche colori. Quando sono osservate sorgere e scomparire attimo-per-attimo, queste immagini dellesperienza create dalla percezione svaniscono come svanisce un miraggio quando ci avviciniamo. Per quanto riguarda il tronco senza midollo (il riferimento il banano), occorre una piccola spiegazione. Il tronco del banano non un vero tronco: sono foglie arrotolate tra di loro e prodotte da un rizoma sotterraneo. Se togliamo i vari strati uno dopo laltro, non troviamo nessun midollo. Allo stesso modo, potrebbe sembrare che gli stati mentali e le forme-pensiero siano unentit reale, ma unosservazione pi ravvicinata rivela che sono soltanto condizioni su condizioni. Tutte alla fine cessano e si dissolvono. La coscienza simile a un fantasma. Sembra essere ovunque, ma se la cerchiamo non la troviamo, ci che troviamo sono solo

stati mentali che fanno da maschere o da coperture. Quando per sviluppiamo una sufficiente familiarit, losservazione diretta del sorgere e svanire della coscienza fa la differenza. Ci che sembra sostanziale, un s appare come un fantasma, unombra. Smettiamo di afferrarci a questo fantasma. Lasciamo che il fantasma sia quello che in realt: un fantasma, vuoto di esistenza, che svanisce in coninuazione.

Una cosa sparisce condizionando lapparizione della seguente, in una serie di cause ed effetti. Non c nulla dietro le cose, che possa definirsi come sostanza immutabile, S permanente, Atman, Anima, individualit, niente che possa veramente chiamarsi Io: questo e il senso del non-s Anatta. Non c nessun altro essere che stia dietro i Cinque Aggregati, che sperimenti dukkha. Come dice Buddhaghosa: ... esiste solo la sofferenza, ma non si trova colui che soffre, ... le azioni esistono, ma lautore non si trova, ... il pensiero esiste, ma non si trova il pensatore, ... non c un motore immobile dietro il movimento, c solamente il movimento.

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