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Radiazione elettromagnetica
In fisica, la radiazione elettromagnetica la forma di energia associata all'interazione elettromagnetica, responsabile della propagazione nello spazio-tempo del campo elettromagnetico sotto forma di onde elettromagnetiche.[]
Si tratta di un fenomeno ondulatorio dato dalla propagazione in fase del campo elettrico e del campo magnetico, oscillanti in piani tra loro ortogonali e ortogonali alla direzione di propagazione. Tale fenomeno descritto matematicamente come soluzione dell'equazione delle onde, a sua volta ottenuta a partire dalle equazioni di Maxwell secondo la teoria dell'elettrodinamica classica.[] Pur essendo un fenomeno ondulatorio, la radiazione elettromagnetica ha anche una natura quantizzata che le consente di essere descritta come un flusso di fotoni, che nel vuoto viaggiano alla velocit della luce. Questo fatto fu reso noto dagli studi di fisica moderna dell'inizio del XX secolo, che hanno riconosciuto nel fotone il mediatore associato all'interazione elettromagnetica, secondo il modello standard. La radiazione elettromagnetica pu propagarsi nel vuoto, in mezzi poco densi come l'atmosfera, oppure in strutture guidanti come le guide d'onda. Le applicazioni tecnologiche che sfruttano la radiazione elettromagnetica sono svariate: tra di esse vi sono le radiocomunicazioni (radio, televisione, telefoni cellulari, satelliti artificiali), radar, il forno a microonde e le radiografie. Si possono distinguere due macrofamiglie: nella prima figurano le onde elettromagnetiche utilizzate per trasportare informazioni, come la radio e la televisione, nella seconda quelle per trasportare energia, come il forno a microonde.
Componenti ortogonali di un'onda elettromagnetica piana polarizzata: E=Intensit del campo elettrico B=Intensit del campo magnetico =Lunghezza d'onda
Storia
Le onde elettromagnetiche furono predette teoricamente prima di essere rilevate sperimentalmente: le equazioni di Maxwell, che riassumono l'elettromagnetismo classico, ammettono una soluzione ondulatoria propagantesi nel vuoto alla velocit della luce. Furono poi le esperienze di Hertz a confermare l'esistenza delle cosiddette "onde hertziane", ed a misurarne la velocit. L'esperimento di Michelson-Morley prov l'indipendenza della velocit della luce dalla direzione di propagazione e, grazie ad altre esperienze che attualmente si considerano sufficienti a falsificare le cosiddette teorie balistiche della luce, viene oggi considerata l'esperienza cruciale che mise in crisi la meccanica classica richiedendo la formulazione della relativit ristretta. sulla base di tale teoria, una delle teorie meglio controllate empiricamente, che possibile enunciare le propriet della radiazione elettromagnetica nel vuoto. Gli studi sull'effetto fotoelettrico, tra i quali spicca il contributo del 1905 di Albert Einstein (che gli valse il premio Nobel), evidenziarono l'esistenza di una frequenza di soglia sotto la quale tale effetto non ha luogo, indipendentemente dall'intensit (ampiezza) della radiazione incidente. Esperienze correlate, quali la misura dello spettro di corpo nero, ed i relativi tentativi di giustificazione teorica, indussero i fisici dell'inizio del secolo scorso a riaprire il secolare dibattito sulla natura della luce, di cui le equazioni di Maxwell sembravano costituire la soluzione definitiva, introducendo la nozione di quanto di energia. Il quanto di radiazione elettromagnetica prende il nome di fotone ed una particella (nel senso della meccanica quantistica) che segue la statistica di Bose-Einstein, ovvero un bosone.
Radiazione elettromagnetica
Descrizione
La radiazione elettromagnetica un fenomeno ondulatorio in propagazione, i cui parametri tipici sono la frequenza (o alternativamente la lunghezza d'onda), il vettore d'onda, la velocit di propagazione e l'energia associata all'onda. La gamma di frequenze possibili estesa tra 0 ed infinito, e viene detta spettro elettromagnetico. La propagazione dell'onda soggetta ai fenomeni tipici ondulatori quali attenuazione, riflessione, rifrazione, dispersione, diffrazione e scattering. Un'onda elettromagnetica si genera a partire dalla variazione nel tempo di una corrente elettrica, o equivalentemente dal moto non uniforme di una carica elettrica nello spazio-tempo, in cui si assiste alla trasformazione/conversione di energia cinetica in energia elettromagnetica. L'onda elettromagnetica va trattata dunque come l'energia del campo elettromagnetico che si propaga oscillando nello spazio-tempo, irradiata a partire dalla sorgente del campo stesso.
L'equazione che descrive la propagazione di un'onda elettromagnetica l'equazione delle onde, che pu essere scritta a partire dai campi elettrico e magnetico ed un'equazione omogenea. In modo equivalente, l'equazione delle onde pu essere espressa in termini delle sorgenti del campo: in questo caso si ricorre all'utilizzo dei potenziali, e si tratta di un'equazione non omogenea.
Equazione omogenea
Si supponga di trovarsi in un dielettrico omogeneo ed isotropo, elettricamente neutro e perfetto e privo di cariche libere localizzate, sorgenti del campo elettromagnetico. Le equazioni che descrivono la propagazione del campo sono le equazioni delle onde per il campo elettrico e magnetico, due equazioni differenziali alle derivate parziali vettoriali:[]
Si tratta quindi di sei equazioni scalari, e sono ottenute dalle equazioni di Maxwell applicando l'operatore rotore. Questo comporta che, data una soluzione delle equazioni d'onda, la stessa soluzione sommata ad un campo irrotazionale ancora soluzione. Le soluzioni, inoltre, non sono necessariamente solenoidali: tale condizione aggiuntiva deve essere infatti imposta nella fase risolutiva. La soluzione generale dell'equazione delle onde in una dimensione un'onda:[]
costante:
Nel vuoto
La soluzione di queste equazioni non univoca, ed necessario imporne la solenoidalit richiedendo che soddisfi le equazioni di Maxwell. In generale, la soluzione delle equazioni delle onde una funzione della direzione di propagazione e del tempo. Una rappresentazione compatta della equazione dell'onda ottenuta tramite l'uso dell'operatore di d'Alembert, definito come:[1]
Radiazione elettromagnetica
Derivazione
Per approfondire, vedi Equazioni di Maxwell.
Si supponga di trovarsi in un dielettrico omogeneo ed isotropo, elettricamente neutro e perfetto e privo di cariche libere localizzate, in modo che e . Le equazioni di Maxwell divengono in questo caso:[3]
possibile procedere indifferentemente prendendo la terza o la quarta equazione di Maxwell e applicando il rotore.[] Si prenda dunque la terza:
e dal momento che si supposta l'assenza di cariche libere, sorgenti del campo, si ha che pertanto:
. Si ottiene
cio:
Radiazione elettromagnetica
Le equazioni di Maxwell per il campo generato da una distribuzione di carica, descritta dalla densit corrente, espressa con la densit forma:
, e di
, possono essere scritte in funzione dei potenziali del campo nella seguente
dove:
dove
dove:
il quadrigradiente.
Radiazione elettromagnetica
Soluzioni
La soluzione generale per l'equazione delle onde elettromagnetica una combinazione lineare di onde della forma:
dove
il vettore d'onda e
con
il numero d'onda e
la lunghezza d'onda.
Le soluzioni dell'equazione delle onde in coordinate cilindriche sono le funzioni di Bessel di ordine intero, mentre in coordinate sferiche si hanno le espressioni:
che possono essere scritte attraverso le armoniche sferiche. Soluzioni sinusoidali ed espansione in multipoli
Per approfondire, vedi Sviluppo in multipoli.
La classe di soluzioni pi semplice fornita assumendo che l'onda sia sinusoidale (monocromatica):
dove
la frequenza e
e la linearit delle equazioni consente di decomporre una soluzione generica in una combinazione di sinusoidi attraverso la trasformata di Fourier. Le soluzioni sinusoidali hanno la forma:
Assumento quindi che un campo elettromagnetico con frequenza fissata costante abbia dipendenza armonica dal tempo, le equazioni di Maxwell consentono di ridurre l'equazione d'onda per i campi all'equazione di Helmholtz:
Radiazione elettromagnetica
Tali equazione sono soddisfatte da ogni componente dei campi a patto che:
cio
Un generico campo elettromagnetico con frequenza una somma di soluzioni di tali equazioni, che si possono esprimere utilizzando l'espansione in armoniche sferiche con coefficienti proporzionali alle funzioni di Bessel sferiche. Per ottenere soluzioni a divergenza nulla il termine che si sviluppa in armoniche o , ottenendo:
dove
magnetici, mentre
dove
sono le armoniche sferiche vettoriali, che sono normalizzate in modo tale che:
Onde piane
Per approfondire, vedi Onda piana.
Le soluzioni planari dell'equazione d'onda sono: la posizione. Entrambe le espressioni soddisfano l'Equazione di Helmholtz:[4]
dove
Soluzioni di questo tipo rappresentano onde piane che si propagano nella direzione del versore normale al piano. Se si pone z la direzione del versore e x la direzione del campo elettrico, allora il campo magnetico ha direzione y e si ha che . Inoltre, essendo nulla la divergenza del campo magnetico non vi sono campi nella direzione di
dove
l'ampiezza costante,
La prima equazione implica quindi che il campo elettrico ortogonale alla direzione di propagazione, mentre la seconda definisce il campo magnetico, ortogonale sia al campo elettrico che alla direzione di propagazione. Dalle equazioni di Maxwell si evince dunque che in un'onda elettromagnetica i campi sono ortogonali fra loro e ortogonali alla direzione di propagazione, che le loro ampiezze sono proporzionali, e che la costante di tale proporzionalit la velocit di propagazione, che dipende dalle caratteristiche del mezzo in cui si propaga.
Ogni onda elettromagnetica in grado di trasferire energia tra due punti dello spazio. Si consideri il caso di un'onda piana, e si prenda un volume arbitrario contenente un campo elettromagnetico. Al suo interno la densit di energia elettrica vale:[]
Derivando quest'equazione e sfruttando le relazioni tra gli operatori rotore e divergenza si ottiene:
Il termine:
Radiazione elettromagnetica il vettore di Poynting, mentre il secondo integrale al secondo membro rappresenta il contributo dell'energia del campo elettrico per la presenza della carica contenuta nel volume .[6] Dal punto di vista fisico la precedente espressione esprime il fatto che la variazione nel tempo dell'energia contenuta nel volume superficie delimitato dalla pari al flusso del vettore di Poynting attraverso la superficie, pi l'energia dissipata per effetto Joule
nella materia contenuta all'interno. In generale, dunque, secondo l'interpretazione classica ondulatoria l'energia posseduta del campo riconducibile all'ampiezza (precisamente al quadrato dell'ampiezza) dell'onda che ne descrive la propagazione.
dove
dove
l'impedenza caratteristica del materiale entro cui si propaga l'onda. Il modulo del vettore di Poynting l'intensit dell'onda, cio l'energia che attraversa la superficie ortogonale alla velocit di propagazione nell'unit di tempo:[7]
Se l'onda piana approssimabile con un'onda monocromatica, essa caratterizzata da un andamento sinusoidale del tipo:
e lo stesso vale per il campo magnetico. Segue che l'intensit dell'onda anch'essa una funzione sinusoidale negli stessi argomenti, e deve essere mediata su un periodo:
dove
Nel caso di un'onda sferica il fronte d'onda una superficie sferica e la velocit radiale. Per cui l'intensit d'onda dipende da :
Radiazione elettromagnetica
Polarizzazione
Per approfondire, vedi Polarizzazione della radiazione elettromagnetica.
Si consideri un'onda elettromagnetica incidente su un certo materiale, la forza esercitata dal campo elettromagnetico per unit di volume data dalla forza di Lorentz generalizzata:[9]
dove
il numero di cariche
,e
La potenza trasferita dall'onda elettromagnetica per unit di volume al materiale dovuta solamente al campo elettrico, in quanto la forza relativa al campo magnetico non compie lavoro. Moltiplicando scalarmente la precedente espressione per la velocit, che ortogonale al vettore , si ottiene infatti l'espressione della densit di potenza:[]
dove
Nel caso considerevole in cui l'onda ha una rappresentazione sinusoidale, anche la densit di corrente ha una dipendenza sinusoidale, per cui la densit di potenza deve essere mediata su un periodo:
dove si sviluppato il prodotto scalare, e l'angolo tra il campo elettrico e il vettore densit di corrente.
Quantit di moto
Per approfondire, vedi Quantit di moto.
di volume del materiale e per unit di tempo divisa per la velocit di propagazione. La quantit di moto data dalla media temporale della forza subita dall'unit di volume definita in precedenza:[]
dove
Radiazione elettromagnetica
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Momento angolare
Per approfondire, vedi Momento angolare.
Avendo definito la quantit di moto di un'onda elettromagnetica, possibile ricavare il relativo momento angolare:[11]
Inoltre, l'onda possiede anche un momento angolare intrinseco quando essa polarizzata circolarmente, dato da:
dove il segno dipende dal verso della rotazione e la direzione longitudinale alla direzione di propagazione dell'onda.
Un'onda elettromagnetica che incide su un conduttore elettrico ha come effetto di accelerare gli elettroni di conduzione, che effettuano un moto oscillatorio dipendente dalla forma dell'onda. L'onda non penetra oltre gli strati superficiali del conduttore, e viene per la maggior parte riflessa o dissipata per effetto Joule.[] Lo studio del comportamento dei campi nel conduttore si basa sull'estensione delle equazioni di Maxwell al caso in cui la radiazione si propaghi in un conduttore elettrico, le quali permettono di ricavare l'equazione delle onde per il campo elettrico ed il campo magnetico all'interno di un conduttore.[] Si consideri un conduttore ohmico omogeneo e isotropo, l'equazione delle onde elettromagnetiche ha la forma:
dove la conducibilit elettrica. L'equazione delle onde si pu ricavare introducendo nelle equazioni di Maxwell la legge di Ohm generalizzata:[]
dove
la densit di corrente. La precedente relazione locale vale anche nel caso non stazionario, sebbene la
conducibilit elettrica dipenda in generale dal campo. La soluzione generale nel caso di onda piana che si propaga nella direzione x :[] ha soluzione del tipo:[]
dove dove:
Radiazione elettromagnetica
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Nelle misure reali dei campi elettromagnetici, tipicamente ad alta frequenza, si utilizza la relazione tra il campo magnetico ed il campo elettrico espressa attraverso l'impedenza caratteristica del mezzo nel quale si propaga la radiazione. L'impedenza d'onda espressa attraverso i parametri dell'onda elettromagnetica e del mezzo in cui essa si propaga:
dove
la permeabilit magnetica,
Nel caso di un dielettrico, in cui la conducibilit trascurabile, l'equazione si riduce nella seguente:[]
Nel vuoto, e quindi approssimativamente anche in aria, tale rapporto vale circa 377 ohm:
Questa formula pu essere utilizzata solo in campo lontano dalla sorgente, e viene utilizzata in particolare per la valutazione dell'esposizione umana ai campi elettromagnetici.
Velocit di propagazione
Per approfondire, vedi velocit della luce.
La velocit di propagazione di un'onda elettromagnetica indipendente dalla velocit della sorgente, dalla direzione di propagazione, e dalla velocit dell'osservatore. La velocit dipende soltanto dal mezzo in cui si propaga la radiazione, e nel vuoto pari alla velocit della luce, la quale l'esempio pi noto di onda elettromagnetica. La velocit della luce nel vuoto si indica in genere con la lettera ed il suo valore numerico, misurato con grande precisione, in unit del sistema internazionale 299792,458 km/s. importante notare che tale valore stato assunto come esatto: ci vuol dire che la velocit della luce posta per definizione uguale a , e per questo motivo essa non affetta da alcuna incertezza, al contrario di ci che avviene per i valori che derivano da un processo di misura. Quest'assunzione ha comportato anche la modifica della definizione del metro. Nei mezzi materiali e nelle guide d'onda la propagazione della radiazione elettromagnetica diviene un fenomeno pi complesso. Innanzitutto la sua velocit diversa rispetto a quella nel vuoto secondo un fattore che dipende dalle
Radiazione elettromagnetica propriet del mezzo o della guida d'onda. Pu dipendere inoltre dalla frequenza della radiazione, secondo una relazione di dispersione. Restano definite due velocit, dette velocit di gruppo e velocit di fase. L'astronomo danese Ole Romer fu il primo a determinare empiricamente la velocit della luce per mezzo dell'osservazione del satellite di Giove di nome "Io". Annunci la sua scoperta nel 1675Wikipedia:Uso delle fonti. Romer misur il tempo che il satellite impiegava ad attraversare il cono d'ombra provocato da Giove notando che il tempo impiegato era diverso ad ogni misurazione. Questo perch quando "Io" entrava nel cono d'ombra di Giove la distanza di questi dalla terra era una, mentre, quando "Io" usciva dal cono d'ombra, la distanza dalla terra era diversa. Cos ogni volta che la misura viene ripetuta il tempo impiegato appare diverso (a seconda che la terra si stia avvicinando a Giove, tempo pi breve del reale, o che si stia allontanando, tempo pi lungo). Attraverso l'osservazione di questo fenomeno riusc infine a calcolare la velocit della luce ottenendo un valore (2,2 x 10^8 m\sWikipedia:Uso delle fonti) molto simile al valore reale (299 792 458 m/s). Oggi la velocit della luce viene misurata direttamente, calcolando il tempo che impiega un impulso luminoso emesso da un laser a percorrere un determinato spazio. Dal momento che questa procedura molto precisa e la velocit della luce costante nel vuoto, si pensato di definire il metro in termini di velocit della luce (vedere in proposito metro).
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Gli effetti della radiazione elettromagnetica sugli esseri viventi dipendono principalmente da due fattori: la frequenza della radiazione, ovvero il tipo la modalit di esposizione ovvero l'intensit della radiazione, la durata dell'esposizione, le parti del corpo esposte. Per quanto riguarda la frequenza della radiazione si usa distinguere tra: radiazioni ionizzanti, di frequenza sufficientemente alta da essere in grado di ionizzare gli atomi della sostanza esposta; possono quindi modificare le strutture molecolari, potendo anche produrre effetti biologici a lungo termine sui viventi interagendo con il DNA cellulare. Essendo le pi energetiche sono, a grandi linee, le pi pericolose. radiazioni non ionizzanti; si designano come non ionizzanti quelle radiazioni elettromagnetiche non in grado di produrre ionizzazione nei materiali ad esse esposti. Un esempio di radiazioni non ionizzanti sono le onde radio. L'energia pi bassa le pone, in generale in classi di rischio pi basse delle precedenti. Si ritiene comunemente, vedere in proposito la voce elettrosmog, che le radiazioni non ionizzanti possano avere effetti sui viventi non solo per i loro effetti termici, possedendo effetti interferenti con i segnali biologici o presentaquindi il potenziale mutageno e cancerogeno delle radiazioni ionizzanti, anche se in termini diversi e sicuramente in minor misura. Le radiazioni non ionizzanti come le onde radio, in diversi intervalli di frequenza sono considerate cancerogene e classificate come tali dalla IARC[12], che nel 2011 ha indicato i campi elettromagnetici a radiofrequenza, tipici dei telefoni cellulari come possibili cause di alcuni tipi di cancro[13]. La conseguenza stata l'inserimento delle radiofrequenze nella classe 2B, che include gli agenti con possibili effetti carcinogeni[14]. Nel 2012 nel volume 102 Radiofrequency electromagnetic fields, si poi esposto compiutamente lo stato dell'arte delle indagini relative. Altri agenti non ionizzanti, come campi elettrici e magnetici a estremamente bassa frequenza erano gi stati esaminati e pubblicati nel volume 80, classificandosi rispettivamente di classe 3 (impossibilit con gli studi finora svolti di classificazione degli agenti come cancerogeno o non cancerogeno), e di classe 2B. Le radiazioni non ionizzanti, dette NIR dall'acronimo inglese Non Ionizing Radiation, comprendono tutte le radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, dalle ELF fino all'ultravioletto vicino.
Radiazione elettromagnetica Per quanto riguarda gli effetti biologici e sanitari, una certezza data dal fatto che un'onda e.m. trasferisce calore e quindi un effetto dell'interazione di un'onda e.m. con un sistema vivente che parte dell'energia viene rilasciata, con un aumento della temperatura locale o di tutto il sistema. Per quanto riguarda gli effetti termici, occorre verificare quanto l'organismo umano in grado di sostenere un rialzo termico. Poich il principale "scambiatore" di calore presente nel corpo umano costituito dal sangue, si pu pensare che gli organismi meno vascolarizzati costituiscano organi critici per quanto riguarda l'esposizione alle radiazioni e.m., in quanto, se riscaldati dall'esterno non hanno pi modo di ridistribuire il calore ricevuto tramite un'idonea circolazione sanguigna. Da questo punto di vista gli organi critici per eccellenza sono il cristallino e le gonadi maschili.
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Definizione del rischio per gli organismi viventi legato all'esposizione a campi elettromagnetici a RF e MW
Un'onda elettromagnetica che si propaga nello spazio trasporta energia che viene in parte assorbita e in parte riflessa dagli oggetti che tale onda incontra sul suo percorso. L'assorbimento avviene con modalit ed in misura diversa a seconda delle caratteristiche del mezzo. L'effetto sugli organismi viventi di tale assorbimento di energia da un campo elettromagnetico a radiofrequenza e microonde da una ventina d'anni oggetto di numerose indagini scientifiche. A livello microscopico, manca ancora uno schema interpretativo soddisfacente dell'azione di un campo elettromagnetico sulle cellule degli organismi viventi. Questo dipende innanzitutto dall'incompleta conoscenza dei fenomeni a livello di membrana cellulare legati allo scambio di materiali ed informazioni tra cellule a ambiente esterno. In secondo luogo, la complessit strutturale dei tessuti biologici e la loro disomogeneit, rende assai problematico un calcolo dettagliato della deposizione locale di energia nei tessuti da parte dell'onda elettromagnetica incidente. La controversia sulla possibilit di manifestazione di effetti non termici, cio dovuti ad esposizioni a livelli di campo elettromagnetico a radiofrequenze e microonde non abbastanza elevati da produrre riscaldamento dei tessuti, si riflette nella scelta degli standard ammissibili di esposizione per lavoratori e popolazione civile da parte di Stati ed Organizzazioni internazionali diversi. Le ricerche compiute nei Paesi occidentali hanno condotto alla conclusione (ANSI, 1982) che l'esposizione protratta per un periodo inferiore ad 1 ora, e comportante un tasso di assorbimento specifico medio al corpo intero inferiore a 4 W/kg non in grado di produrre effetti sulla salute. Per cautelarsi dai possibili effetti cumulativi dovuti ad esposizioni prolungate (giorni oppure settimane) si considerato per l'uomo un valore limite di SAR 10 volte inferiore, pari quindi a 0.4 W/kg
Radiazione elettromagnetica
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Note
[12] Gabriele Campurra, Manuale medicina del lavoro 2010, Wolters Kluwer Italia, 2010. ISBN 978-88-217-3233-1. pagina 558 (http:/ / books. google. it/ books?id=ElztzEa87esC& pg=PA558& hl=it& ei=GkxJTaDREJXl4Ab1pdWXDA& sa=X& oi=book_result& ct=result& resnum=1& ved=0CCkQ6AEwAA#v=onepage& f=false) [13] 31/05/2011: IARC classifies Radiofrequency Electromagnetic Fields as possibly carcinogenic to humans http:/ / www. iarc. fr/ en/ media-centre/ pr/ 2011/ pdfs/ pr208_E. pdf [14] Agents Classified by the IARC Monographs http:/ / monographs. iarc. fr/ ENG/ Classification/
Bibliografia
Corrado Mencuccini; Vittorio Silvestrini, Fisica II, Napoli, Liguori Editore, 2010. ISBN 978-88-207-1633-2 (EN) John D Jackson, Classical Electrodynamics, 3rd Edition, Wiley, 1999. ISBN 047130932X
Voci correlate
Bosone Equazioni di Maxwell Grandezze radiometriche Guida d'onda Lunghezza d'onda Onda Onda di pressione Onda piana Onda monocromatica Onda stazionaria Onda sferica Relativit generale Spettro elettromagnetico Vettore di Poynting Wavelength shifter Whistler (fisica)
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Direttiva 89/336/CEE sui disturbi di radiofrequenza (http://www.italtec.it/docpdf/emc-00.pdf) Portale Elettromagnetismo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di elettromagnetismo
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