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Cos' la dislessia

La dislessia: introduzione Come si manifesta Come si riconosce Quando si fa la diagnosi Come si affronta Cosa fare dopo la diagnosi Cosa devono fare i genitori Cosa devono fare gli insegnanti Dislessici adulti Interventi riabilitativi e/o trattamento logopedico Software

La Dislessia: introduzione
La Dislessia un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA). Con questo termine ci si riferisce ai soli disturbi delle abilit scolastiche ed in particolare a: DISLESSIA, DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA E DISCALCULIA.

La principale caratteristica di questa categoria le sue specificit, ovvero il disturbo interessa uno specifico dominio di abilit (lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Ci significa che per avere una diagnosi di dislessia, il bambino NON deve presentare: deficit di intelligenza, problemi ambientali o psicologici, deficit sensoriali o neurologici. Tale disturbo determinato da un'alterazione neurobiologica che caratterizza i DSA (disfunzione nel funzionamento di alcuni gruppi di cellule deputate al riconoscimento delle lettere-parole e il loro significato). La dislessia una difficolt che riguarda la capacit di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Leggere e scrivere sono considerati atti cos semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico. Purtroppo in Italia la dislessia poco conosciuta, bench si calcoli che riguardi il 3-4% della popolazione scolastica (fascia della Scuola Primaria e Ssecondaria di primo grado). La dislessia non causata da un deficit di intelligenza n da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici. Il bambino dislessico pu leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue energie, poich non pu farlo in maniera automatica e perci si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. La dislessa si presenta in quasi costante associazione ad altri disturbi (comorbidit); questo fatto determina la marcata eterogeneit dei profili e l'espressivit con cui i DSA si manifestano, e che comporta significative ricadute sulle indagini diagnostiche. La difficolt di lettura pu

essere pi o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura: disortografia (cio una difficolt di tipo ortografico, nel 60% dei casi) e disgrafia (difficolt nel movimento fino-motorio della scrittura, cio una cattiva resa formale, nel 43% dei casi), nel calcolo (44% dei casi) e, talvolta, anche in altre attivit mentali. Tuttavia questi bambini sono intelligenti e,di solito,vivaci e creativi.

Come si manifesta
Si manifesta con una lettura scorretta (numero di errori commessi durante la lettura) e/o lenta (tempo impiegato per la lettura) e pu manifestarsi anche con una difficolt di comprensione del testo scritto indipendente sia dai disturbi di comprensione in ascolto che dai disturbi di decodifica (correttezza e rapidit) del testo scritto. La Consensus Conference ha ribadito l'importanza di promuovere la ricerca per identificare il disturbo di comprensione del testo come separato da quello di decodifica (correttezza e rapidit). Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura errori caratteristici come l'inversione di lettere e di numeri (es. 21 - 12) e la sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d). A volte non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza come le lettere dell'alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell'anno. Pu fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni;lettura dell'orologio) e pu avere difficolt a esprimere verbalmente ci che pensa. In alcuni casi sono presenti anche difficolt in alcune abilit motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe), nella capacit di attenzione e di concentrazione. Spesso il bambino finisce con l'avere problemi psicologici, quale demotivazione, scarsa autostima, ma questi sono una conseguenza, non la causa della dislessia. Il bambino appare disorganizzato nelle sue attivit, sia a casa che a scuola. Ha difficolt a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente. Il disturbo specifico comporta un impatto significativo e negativo per l'adattamento scolastico e /o per le attivit della vita quotidiana

Come si riconosce
Gi nella scuola dell'infanzia bambini che presentano uno sviluppo linguistico (sia in produzione e/o comprensione) atipico, come parole storpiate, scarso vocabolario, dovrebbero consultare il pediatra che nel bilancio di salute annuale deve monitorare le situazioni a rischio valutando anche l'anamnesi familiare (presenza di disturbo specifico del linguaggio, dislessia) ed inviando il bambino alle strutture competenti. Se al termine del primo anno della scuola primaria di primo grado il bambino presenta una delle seguenti caratteristiche: 1)difficolt nell'associazione grafema-fonema e/o fonema grafema; 2)mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura 3)eccessiva lentezza nella lettura e scrittura

4)incapacit a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile opportuno consultare le strutture competenti rivolgendosi ad uno specialista (neuropsichiatra, psicologo) per avere una diagnosi; l'Associazione Italiana Dislessia offre al riguardo una consulenza gratuita indicando i Centri competenti a cui riferirsi a seconda della Regione.

Quando si fa la diagnosi
La diagnosi viene posta alla fine del II anno della scuola primaria. Gi alla fine del I anno della scuola primaria, tuttavia, profili funzionali compromessi e presenza di altri specifici indicatori diagnostici (ritardo del linguaggio e anamnesi familiare positiva per DSA) possono anticipare i termini della formulazione diagnostica. Un'ulteriore strumento per la rilevazione di queste difficolt lo screening, inteso come ricerca-azione da condurre direttamente nelle scuole, da parte di insegnanti formati con la consulenza di professionisti sanitari. Esso andrebbe condotto all'inizio dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia con l'obiettivo di realizzare attivit didattiche-pedagogiche mirate a potenziare le abilit deficitarie. Nel caso in cui alla fine dell'anno permangano significativi segnali di rischio opportuna la segnalazione ai servizi sanitari per l'et evolutiva. La diagnosi viene effettuata da un equipe multidisciplinare composta da Neuropsichiatria Infantile, Psicologo e Logopedista. Come si comporta nello studio Un dislessico si stanca pi facilmente ed ha perci bisogno di molta pi concentrazione

Pu leggere un brano correttamente e non cogliere il significato Pu avere grosse difficolt con le cifre (tabelline), la notazione musicale o qualsiasi cosa che necessita di simboli da interpretare Pu avere difficolt nella lettura e/o scrittura di lingue straniere (es. inglese, latino, greco, ecc..) Pu scrivere una parola due volte o non scriverla Pu avere difficolt nel memorizzare termini specifici, non di uso comune Pu avere difficolt nello studio (storia, geografia, scienze, letteratura, problemi aritmetici) quando questo veicolato dalla lettura e si giova invece dell'ascolto (es. registratori, adulto che legge, libri digitali) Non prende bene gli appunti perch non riesce ad ascoltare e scrivere contemporaneamente Quando si distrae da ci che sta leggendo o scrivendo ha grosse difficolt a ritrovare il punto

Un dislessico lavora lentamente a causa delle sue difficolt, perci sempre pressato dal tempo.

Come si affronta

Quando qualcuno (genitore o insegnante) sospetta di trovarsi di fronte ad un bambino dislessico importante che venga fatta, al pi presto una valutazione diagnostica. La diagnosi deve essere fatta da specialisti esperti, mediante specifici test. La diagnosi permette di capire finalmente che cosa sta succedendo ed evitare gli errori pi comuni come colpevolizzare il bambino ("non impara perch non si impegna") e l'attribuire la causa a problemi psicologici, errori che determinano sofferenze, frustrazioni. Il professionista dovrebbe redigere un referto scritto indicando il motivo dell'invio, i test utilizzati e la diagnosi conclusiva. Ottenuta la diagnosi si possono mettere in atto aiuti specifici, tecniche di riabilitazione e di compenso, nonch alcuni semplici provvedimenti della modifica della didattica a favore dei ragazzi dislessici e contenute nelle direttive Ministeriali (Prot. n. 4099/A/4), come ad esempio la concessione di tempi pi lunghi per lo svolgimento di compiti, l'uso della calcolatrice e/o del computer. Tali provvedimenti devono poter essere utilizzati anche nei momenti di valutazione, compresi gli Esami di Stato. I dislessici hanno un diverso modo di imparare ma comunque imparano.

Cosa fare dopo la diagnosi


Dopo la diagnosi il percorso differenziato a seconda dell'et del soggetto dislessico, della specificit del disturbo (correttezza, rapidit, comprensione del testo), e dal grado di gravit. Alcuni elementi importanti dopo aver ottenuto la diagnosi sono: - il professionista deve comunicare la diagnosi in maniera chiara e precisa specificando anche gli aspetti psicologici secondari (demotivazione, bassa autostima, ) e redigere un referto scritto - indicare la possibilit dell'utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi - comunicare con la scuola per creare una rete di condivisione di obiettivi e contattare il referente scolastico per la dislessia - programmare dei controlli a breve scadenza (minimo 6 mesi, massimo 1 anno) - la famiglia deve prendere coscienza del problema ricordando che la strada per il recupero del dislessico difficile in quanto il carico dei compiti scolastici resta il problema pi gravoso per la famiglia stessa. Per alleggerire questa situazione si pu affidare il lavoro scolastico a casa ad una persona estranea alla famiglia, in questo modo si ottengono diversi risultati: migliorare il clima familiare , riappropriarsi del ruolo di madre e non di insegnante, al fine di ridurre l'ansia della prestazione nel bambino e aumentare l'autostima e la motivazione. - se il bambino nel primo ciclo della scuola primaria si consiglia una terapia logopedica o una terapia neuropsicologica - nelle fasi successive consigliato un intervento metacognitivo che chiarisca gli scopi della lettura a seconda del materiale da studiare al fine di incrementare la consapevolezza dei processi che intervengono nella lettura

- l'ambiente, soprattutto quello familiare, deve appoggiare il bambino, aiutandolo nelle strategie di compenso e nella costruzione di un'immagine positiva di s I ragazzi dislessici possono imparare anche se in maniera un po' diversa dagli altri.

Cosa devono fare i genitori


I genitori devono: - informarsi sul problema - cercare una appropriata valutazione diagnostica - discutere del problema con gli insegnanti - aiutare il bambino nelle attivit scolastiche (leggere ad alta voce) - utilizzare strumenti alternativi alla pura lettura (cassette, cd, video, computer)

Cosa devono fare gli insegnanti


L'insegnante deve: - riconoscere e accogliere realmente la "diversit"; - parlare alla classe e non nascondere il problema; - spiegare alla classe le diverse necessit dell'alunno dislessico e il perch del diverso trattamento; - collaborare attivamente con i colleghi per garantire risposte coerenti al problema; - comunicare con i genitori

Le cose da non fare: - far leggere il bambino a voce alta - ridicolizzarlo - correggere tutti gli errori nei testi scritti - dare liste di parole da imparare - farlo copiare dalla lavagna - farlo ricopiare il lavoro gi svolto, perch scorretto o disordinato - paragonarlo ad altri

Diagnosi versus certificazione (104 - sostegno)


La panoramica in Italia sulla certificazione e il sostegno molto disomogenea, a seconda delle regioni e delle province possono venir concessi o meno la certificazione e di conseguenza l'insegnante di sostegno. Indipendentemente dalla possibilit di ricevere l'insegnante di sostegno, importante che il bambino riceva un adeguato supporto nel percorso scolastico che tenga conto delle sue

difficolt e che pu derivare soprattutto da una efficace collaborazione tra scuola, famiglia e operatore sanitario.

Dislessici adulti
Ci sono ancora pochi studi sull'evoluzione del disturbo dislessico in et adulta. A livello internazionale ci sono studi che dimostrano che il disturbo permane nella lettura, nella scrittura, ma anche nelle prove linguistiche e di analisi metafonologica. Studi su dislessici italiani adulti evidenziano un miglioramento nella correttezza della lettura, mentre permane una difficolt nei tempi di lettura, dove il dislessico adulto necessita di tempo aggiuntivo rispetto al normolettore. I cambiamenti osservati in velocit ed accuratezza dipendono per dal livello di gravit iniziale. Gli strumenti dispensativi e compensativi sono misure necessarie per gli esami di Stato, accesso all'Universit, patente di guida.

Interventi riabilitativi e/o trattamento logopedico


Chi si occupa del bambino/ragazzo dislessico deve effettuare una "presa in carico", un processo cio integrato e continuativo con cui si garantisce una coordinazione di interventi che favoriscono la riduzione del disturbo, l'inserimento scolastico, sociale e lavorativo e il pi completo sviluppo delle potenzialit dei singoli individui. Dopo la diagnosi, fatta da un centro specializzato (o anche da una qualunque ASL), si pu intervenire con programmi riabilitativi, fatti presso i centri stessi che hanno diagnosticato il disturbo, o presso centri riabilitativi adeguati, tramite software riabilitativi e/o trattamenti logopedici. Recentemente in Italia si stanno accumulando dati relativi all'efficacia dei trattamenti abilitativi dando indicazioni nella pratica clinica . Si ritiene che i criteri per stabilire un miglioramento siano: a)autonomia raggiunta nella lettura b)autovalutazione positiva della propria abilit di lettura c)giudizio di miglioramento da parte dell'insegnante Inoltre: 1)i trattamenti pi efficaci sono quelli che utilizzano procedure informatizzate per automatizzare il processo di riconoscimento lessicale e sublessicale; 2)il trattamento abilitativo raggiunge risultati migliori nella correttezza rispetto alla velocit, riducendo il numero di errori di almeno il 50%. Nella velocit di lettura (sillabe lette al secondo) si riscontra, in quattro mesi, un miglioramento pari a quello atteso per evoluzione naturale in un anno; 3)il trattamento abilitativo permette un miglioramento sia con sedute ambulatoriali sia con attivit domiciliari supervisionate da un professionista; 4)il livello di miglioramento non dipende dal livello di gravit iniziale; ogni ciclo di

trattamento ottiene in media un cambiamento simile; 5)dai dati finora raccolti non si evidenzia nessuna differenza negli esiti tra alunni con e senza comorbidit ; 6)nel periodo di non trattamento, l'evoluzione spontanea quasi nulla, ma non c' regressione; 7)il trattamento abilitativo ha effetto dalla terza elementare alla terza media

Software
L'uso di software specifici permette al dislessico di affrontare pi serenamente le richieste scolastiche e di riabilitare, divertendosi, le competenze deficitarie. Sul mercato si possono trovare svariati programmi atti ad automatizzare il processo di lettura per quanto riguarda le abilit strumentali (correttezza e rapidit) oppure programmi che permettono di migliorare gli aspetti metacognitivi per una miglior comprensione del testo scritto. Esistono poi software che fungono da strumenti compensativi: l'editor di testi, una tipologia di software che consente di scrivere dei testi e pu essere usato in abbinamento o in sostituzione al tradizionale quaderno; la sintesi vocale, che trasforma in audio il testo digitale, importato o scritto; il traduttore automatico, programma in grado di tradurre testi in diverse lingue; i libri digitali, che sono libri scolastici forniti dalle case editrici direttamente in formato digitale.

Dislessia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono n da prescrizione n da consiglio medico. Wikipedia non d consigli medici: leggi le avvertenze. La dislessia una sindrome classificata tra i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) con il codice F81.0, e la sua principale manifestazione consiste nella difficolt che hanno i soggetti colpiti a leggere velocemente e correttamente ad alta voce. Tali difficolt non possono essere ricondotte a insufficienti capacit intellettive, a mancanza di istruzione, a cause esterne o a deficit sensoriali. Inoltre si presume che essa sia un disturbo dell'apprendimento a trasmissione genetica. Esempio: un padre "portatore sano" di DSA insieme a una madre affetta da DSA avranno una progenesi per il 75% sana mentre il restante 25% sar affetta da DSA.
Indice

1 Descrizione 2 Elementi da considerare nel valutare la dislessia 3 Come si manifesta la dislessia 4 Possibili ripercussioni sulla scrittura 5 Possibili ripercussioni sull'apprendimento logico-matematico 6 Dislessia e difficolt semplici della lettura 7 Tipologie di dislessia

8 Percorsi terapeutici 9 Ergonomia del testo 10 Dislessia e disagio psicologico o 10.1 Possibili atteggiamenti del ragazzo dislessico o 10.2 Possibili atteggiamenti dei familiari del soggetto dislessico 11 Comorbidit 12 Classificazione ICD-10 13 Recenti ricerche 14 Il mondo della scuola o 14.1 Normativa o 14.2 PDP o 14.3 L'importanza di uno screening precoce 15 Legislazione 16 Linee Guida 17 Note 18 Bibliografia 19 Voci correlate 20 Collegamenti esterni 21 Altri progetti

[modifica] Descrizione
Dato che leggere un complesso processo mentale, la dislessia ha svariate espressioni. Questa sindrome sembra strettamente legata alla morfologia stessa del cervello. La dislessia non una malattia o un problema mentale. Secondo la definizione pi recente, approvata dall'International Dyslexia Association (IDA), "la dislessia una disabilit dell'apprendimento di origine neurobiologica. Essa caratterizzata dalla difficolt a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilit nella scrittura (ortografia). Queste difficolt derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, che spesso inatteso in rapporto alle altre abilit cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica nella lettura che pu impedire una crescita del vocabolario e della conoscenza generale". Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanit classifica la dislessia e gli altri disturbi specifici di apprendimento come disabilit, per cui non possibile apprendere la lettura, la scrittura o il calcolo aritmetico nei normali tempi e con i normali metodi di insegnamento. Se questo problema non viene identificato nei primi anni della scuola primaria, tramite la valutazione di una persona esperta nel campo dei disturbi dell'apprendimento, le conseguenze possono risultare di una certa gravit. Se il/la bambino/a dislessico/a sottoposto/a a un metodo d'apprendimento usuale, riuscir solo con un grande dispendio di energia e concentrazione a ottenere risultati che per i suoi compagni e per la sua maestra sono quasi banali. Durante la scuola dell'infanzia possibile effettuare una valutazione dei prerequisiti per l'abilit di lettura, in modo da poter intervenire precocemente e rafforzare delle competenze eventualmente carenti, tuttavia ad oggi non sono stati identificati dei predittori del disturbo nella popolazione normale; mentre sappiamo che sono a rischio di dislessia (nel senso che hanno maggiori probabilit di manifestarla) chi ha disturbi del linguaggio e chi ha un genitore dislessico. Anche se la diagnosi di dislessia pu essere fatta solo in classe seconda o terza della scuola primaria, gi in prima elementare alcuni/e bambini/e manifestano difficolt nell'imparare a leggere ed opportuno dare un aiuto senza colpevolizzazione, intervenendo subito; aspettando, la difficolt aumenta. La dislessia ha una

prevalenza maggiore nei maschi. I problemi maggiori nascono quando i bambini dislessici non vengono compresi, poich spesso passano per pigri o addirittura per stupidi. Questo li porta spesso a perdere la propria autostima, a forme di depressione o ansia, a crisi d'identit e molto spesso a rigettare in toto il mondo della scuola, rinunciando in questo modo a molte possibilit che la loro intelligenza del tutto normale, invece, consentirebbe.

[modifica] Elementi da considerare nel valutare la dislessia


Vanno innanzitutto esclusi disturbi generalizzati dello sviluppo e considerate patologie mediche generali, precedenti disturbi dello sviluppo e anomalie associate. Per la diagnosi di dislessia, e di tutti i DSA, necessario: - Funzionamento Intellettivo nella Norma - Almeno No.2 prove diagnostiche con valori sotto le -2 DS - Funzionamento scolastico deficitario

[modifica] Come si manifesta la dislessia


La dislessia si pu presentare in modalit molto diverse da soggetto a soggetto. Di seguito vengono presentate le caratteristiche pi comuni relative alla decodifica della singola parola o del testo scritto. Queste possono non essere tutte presenti contemporaneamente.

Scarsa discriminazione di grafemi diversamente orientati nello spazio Il soggetto mostra chiare difficolt nel discriminare grafemi uguali o simili, ma diversamente orientati. Egli, ad esempio, confonde la p e la b; la d e la q; la u e la n; la a e la e; la "b" e la "d"... Nell'alfabeto latino sono molte le coppie di grafemi che differiscono rispetto al loro orientamento nello spazio, per cui le incertezze e le difficolt di discriminazione possono rappresentare un impedimento alla lettura. Scarsa discriminazione di grafemi che differiscono per piccoli particolari Il soggetto mostra difficolt nel discriminare grafemi che presentano somiglianze. Egli, ad esempio, pu confondere la m con la n; la c con la e; la f con la t; la "e" con la "a"... questo succede specialmente se si tratta di una scrittura in corsivo o in script. Scarsa discriminazione di grafemi che corrispondono a fonemi sordi e fonemi sonori Il soggetto mostra difficolt nel discriminare grafemi relativi a fonemi con somiglianze percettivo-uditive. Lalfabeto composto di due gruppi di fonemi: i fonemi sordi e i fonemi sonori, che risultano somiglianti tra loro, per cui anche in questo caso lincertezza percettiva pu rappresentare un ostacolo alla lettura. Le coppie di fonemi simili sono le seguenti: F T P C V D B G

S sorda S sonora

Difficolt di decodifica sequenziale Leggere nella lingua italiana richiede al lettore di procedere con lo sguardo in direzione sinistra-destra e dall'alto in basso; tale processo appare complesso per tutti gli individui nelle fasi iniziali di apprendimento della lettura ma, con laffinarsi della tecnica e con l'uso della

componente intuitiva, la difficolt diminuisce gradualmente fino a scomparire. Nel soggetto dislessico, invece, talvolta ci troviamo di fronte a un ostacolo nella decodifica sequenziale, per cui si manifestano con elevata frequenza i seguenti errori: o Omissione di grafemi e di sillabe Il soggetto omette la lettura di parti della parola; pu tralasciare la decodifica di consonanti (ad esempio pu leggere fote anzich fonte; oppure capo anzich campo...) o di vocali (pu leggere, ad esempio, fume anzich fiume; puma anzich piuma...) e, spesso, anche di sillabe (pu leggere talo anzich tavolo; paro anzich papavero...). In alcuni casi capita che questi soggetti leggano la prima parte della parola, mentre la seconda se la inventino o immaginino (vedi "Prevalenza della componente intuitiva", subito sotto). o Salti di parole e salti da un rigo allaltro Il soggetto dislessico presenta evidenti difficolt a procedere sul rigo e ad andare a capo, per cui sono frequenti anche salti di intere parole o di intere righe di lettura. o Inversioni di sillabe Spesso la sequenza dei grafemi viene invertita provocando errori particolari di decodifica della sillaba (il soggetto pu, ad esempio, leggere li al posto di il; la al posto di al, ni al posto di in...) e della parola (pu leggere, ad esempio, talovo al posto di tavolo...). o Aggiunte e ripetizioni La difficolt a procedere con lo sguardo nella direzione sinistra-destra pu dare origine anche ad errori di decodifica caratterizzati dall'aggiunta di un grafema o di una sillaba (ad esempio tavovolo al posto di tavolo...).

Prevalenza della componente intuitiva Il soggetto che presenta chiare difficolt di lettura privilegia, indubbiamente, l'uso del processo intuitivo rispetto a quello di decodifica. Lintuizione della parola scritta rappresenta un valido strumento ma, al tempo stesso, fonte di errori, definiti di anticipazione. Non di rado, infatti, il soggetto esegue la decodifica della prima parte della parola, talvolta anche solo del primo grafema o della prima sillaba, e procede intuendo/inventando l'altra parte. La parola contenuta nel testo viene cos ad essere spesso trasformata in unaltra, il cui significato pu essere affine ma anche completamente diverso.

[modifica] Possibili ripercussioni sulla scrittura

Difficolt di copiatura dalla lavagna a causa della lenta o scorretta decodifica. Pu inoltre essere causa di questo problema l'incapacit di decodificare la scrittura di un'altra persona, avendo gi problemi con la propria.

[modifica] Possibili ripercussioni sull'apprendimento logicomatematico

Il soggetto talvolta pu presentare alcune difficolt di decodifica del testo del problema e pu presentare l'impedimento nella risoluzione di semplici problemi matematici che i non affetti di dislessia risolverebbero senza problema. Hanno quindi un apprendimento pi lungo della norma.

[modifica] Dislessia e difficolt semplici della lettura

La dislessia si riconosce per la presenza di caratteristiche, pi o meno presenti, sopra descritte, che impediscono o ostacolano fortemente il processo di decodifica. Le difficolt semplici di lettura, invece, si riconoscono per la presenza di uno o di alcuni degli elementi di riconoscimento sopra descritti, ma gli ostacoli alla conquista di adeguate tecniche di lettura risultano superabili attraverso lesercizio graduato, la proposta di attivit coinvolgenti e stimolanti, la sollecitazione delle curiosit del soggetto, lo sviluppo di capacit di base talvolta non adeguatamente interiorizzate all'ingresso della scuola elementare. Le difficolt semplici di lettura sono dovute, quasi sempre, a un ritardo maturazionale, a lievi difficolt percettivo-motorie, a un inadeguato bagaglio di esperienze, a scarso investimento motivazionale, ma anche ad errori didattico-pedagogici che i docenti compiono sia nelle prime proposte didattiche relative all'approccio alla lingua scritta che, successivamente, negli itinerari di recupero conseguenti all'accertamento delle difficolt stesse.

[modifica] Tipologie di dislessia


La lettura pu passare per diverse vie:

la via fonologica, che dalla percezione visiva passa per la conversione grafema-fonema e quindi per il buffer fonemico. una via pi lenta perch ogni fonema viene letto singolarmente. la via lessicale non semantica, che dalla percezione visiva passa per il lessico ortografico di input e giunge al lessico fonologico di output e quindi al buffer fonemico. Si basa sulla lettura della parola intera basandosi sull'elaborazione parallela. la via lessicale semantica, che va dalla percezione visiva al sistema semantico al buffer fonemico. Si utilizza in presenza di parole conosciute.

Nell'apprendimento della lettura il bambino attraversa vari stadi, corrispondenti all'acquisizione delle differenti vie:

Stadio logografico: il bambino elabora le propriet salienti della parola; Stadio alfabetico: si realizza l'associazione grafema-fonema, si leggono nuove parole; Stadio ortografico: si comincia ad eseguire elaborazioni in parallelo e a leggere la parola per intero, applicando regole fonologiche; Stadio semantico: si attiva la via lessicale semantica, la lettura diviene molto pi fluente.

A queste diverse vie si associano differenti disabilit nella lettura. possibile classificare la dislessia in:

superficiale: sono compromesse le vie lessicali ma la lettura, seppur stentata, possibile; fonologica: compromessa la via fonologica perch manca una corretta associazione grafema/fonema, ma la via ortografica non compromessa; profonda: la via semantica compromessa e si effettuano delle parafasie semantiche.

Un'interpretazione clinica della dislessia viene da E. Boder, che distingue tra:


dislessia diseidetica: difficoltosa la rappresentazione della parola nelle sue variazioni, le parole nuove non sono comprensibili; dislessia disfonologica: il deficit a livello delle mappe grafema-fonema.

Un'ulteriore classificazione neuropsicofisiologia, ideata da Bakker, propone di considerare le dislessie a seconda dell'emisfero danneggiato:

Tipo L (emisfero dx): sono presenti deficit visuo-percettivi, la lettura colma di errori perch manca una sufficiente mediazione delle aree preposte. Tipo P (emisfero sx): si utilizzano strategie percettive, la lettura seppur stentata possibile;

[modifica] Percorsi terapeutici


Ogni percorso terapeutico deve essere personalizzato in relazione alle caratteristiche psicologiche del soggetto, agli ambiti di competenza, potenzialit e difficolt riscontrati, ai tempi di attenzione, ai livelli motivazionali e di metacognizione individuati. Le linee guida prevedono due itinerari da portare avanti parallelamente:

itinerario relativo alle competenze di base percettivo-motorie e meta-fonologiche itinerario specifico per la lettura

Il primo itinerario finalizzato alla riduzione delle lacune riscontrate nelle capacit di base; il secondo itinerario ha invece lo scopo di promuovere la conquista di capacit di lettura pi adeguate. importante quindi che i due itinerari siano proposti parallelamente e con gradualit, per evitare di rimandare nel tempo la conquista di quelle capacit di lettura che possono gratificare il bambino. Questultimo dovr essere informato circa il lavoro da svolgere, anzi, egli stesso dovr conoscere gli obiettivi che, di volta in volta, dovranno essere raggiunti; in questo modo gli sar possibile essere protagonista e, al tempo stesso, osservatore dei propri processi di apprendimento.

[modifica] Ergonomia del testo


I problemi di dislessia impongono di pensare all'ergonomia del testo scritto. Alcune linee guida possono essere d'aiuto per rendere pi agevole la lettura, pur tuttavia senza risolvere il problema.

font tipografico tendenzialmente senza grazie, in quanto rendono il testo graficamente pi pesante. Importante che, per, siano differenziate almeno la I maiuscola e la ELLE minuscola. Un carattere senza grazie (ossia senza le sporgenze alle estremit delle aste verticali) come quello che sta leggendo in questo momento, bene usarlo per brevi testi, spaziando un 5-6% le lettere tra loro, perch nel caso di lettere come o, la g lo scuro, verticale, del carattere risulta pi vicino alle lettere che precedono e che succedono facendo perdere lunit della lettera. Un altro problema che gi danno i caratteri di larghezza media (di meno quelli un poco stretti) che nelle lettere aperte come la n, la m, la u la v il bianco entra nellarea del carattere, disturbando la lettura, infatti i libri si impaginano con caratteri con le grazie per non stancare la lettura, che per sono meno sintetici, e nel caso di difficolt di decodifica visiva sono meno indicati nella fase iniziale. Unaltra possibilit che pu aiutare approcci difficoltosi di usare il maiuscoletto al posto delle lettere minuscole, sempre distanziando un poco le lettere tra loro; sconsigliata la frazionatura delle parole andando a capo. importante che la riga contenga un massimo di settanta battute. Le battute giuste (da cui il termine giustezza della riga) dovrebbero essere circa sessanta, in modo che locchio sia faciliato a tornare indietro e il ritmo della respirazione possa accompagnare la lettura; giustificazione solo a sinistra (sbandierato a destra) per tre ragioni principali:

equispaziatura delle parole e delle lettere che rende la lettura pi lineare e codificabile o la sbandieratura a destra permette di avere una forma particolare dell'insieme della pagina che aiuta ad evitare la perdita del segno o elimina la frazionatura delle parole andando a capo ampia interlinea.

[modifica] Dislessia e disagio psicologico


frequente che le difficolt specifiche di apprendimento non vengano individuate precocemente e che il bambino sia costretto a vivere una serie di insuccessi a catena senza che se ne riesca a comprendere il motivo. Quasi sempre, i risultati insoddisfacenti in ambito scolastico vengono attribuiti allo scarso impegno, al disinteresse verso le varie attivit, alla distrazione. Questi alunni, oltre a sostenere il peso della propria incapacit, se ne sentono anche responsabili e colpevoli. Linsuccesso prolungato genera scarsa autostima; dalla mancanza di fiducia nelle proprie possibilit scaturisce un disagio psicologico che, nel tempo, pu strutturarsi e dare origine ad una elevata demotivazione all'apprendimento e a manifestazioni emotivo-affettive particolari quali la forte inibizione, laggressivit, gli atteggiamenti istrionici di disturbo alla classe e, in alcuni casi, la depressione. Il soggetto con disturbo di apprendimento vive quindi il proprio problema a tutto tondo e ne rimane imprigionato fino a che non viene elaborata una diagnosi accurata che permette di fare chiarezza.

[modifica] Possibili atteggiamenti del ragazzo dislessico


Provando a mettersi nei panni di un bambino o di un ragazzo con disturbo di apprendimento si possono immaginare le esperienze e gli stati danimo:

egli si trova a far parte di un contesto (la scuola) nel quale vengono proposte attivit per lui troppo complesse e astratte; osserva per che la maggior parte dei compagni si inserisce con serenit nelle attivit proposte ed ottiene buoni risultati; sente su di s continue sollecitazioni da parte degli adulti (stai pi attento!, Impegnati di pi!, hai bisogno di esercitarti molto); si percepisce come incapace e incompetente rispetto ai coetanei; inizia a maturare un forte senso di colpa sentendosi responsabile delle proprie difficolt; ritiene che nessuno sia soddisfatto di lui, n gli insegnanti n i genitori; ritiene di non essere allaltezza dei compagni e che questi non lo considerino membro del loro gruppo a meno che non vengano messi in atto comportamenti particolari (ad esempio quello di fare il buffone di classe); per non percepire il proprio disagio, mette in atto meccanismi di difesa che non fanno che aumentare il senso di colpa, come il forte disimpegno (Non leggo perch non ne ho voglia!, Non eseguo il compito perch non mi interessa) o lattacco (aggressivit); talvolta il disagio cos elevato da annientare il soggetto ponendolo in una condizione emotiva di forte inibizione e chiusura.

[modifica] Possibili atteggiamenti dei familiari del soggetto dislessico


Per la maggior parte dei genitori la scuola importante, al primo posto nella vita dei bambini e dei ragazzi, tutto il resto viene dopo e, se la scuola va male, ne sono insoddisfatti e chiedono al/alla

figlio/a un maggiore impegno. Non di rado si sente dire ai genitori rispetto alla difficolt del figlio: Non me lo aspettavo mi sempre sembrato un bambino intelligente". L'ingresso nella scuola elementare ha, in questi casi, fatto emergere un problema; il bambino non apprende come gli altri, gli altri sanno gi leggere e scrivere, lui invece Inizia cos la storia del bambino scolaro, una storia che, in certi casi, ha risvolti davvero drammatici, non si riesce a comprendere tutta quella serie di perch che permetterebbero di intraprendere percorsi adeguati ed efficaci e si cercano soluzioni spesso dannose, anche se decise in buona fede. Ecco allora che si sottopongono i figli ad estenuanti esercizi di recupero pomeridiano, si elargiscono punizioni (niente pi sport, niente pi videogiochi) e, talvolta si arriva anche a far cambiare scuola al figlio. Nonostante si parli molto di questi problemi, c ancora scarsa conoscenza e non sempre la diagnosi giunge in tempi accettabili, cosicch sia il bambino che la famiglia tutta vivono esperienze frustranti, generatrici di ansia e di un clima affettivo non certamente favorevole.

[modifica] Comorbidit
Insieme alla dislessia possono presentarsi diverse altre problematiche pi o meno collegate:

Disgrafia ovvero la difficolt di realizzare i grafemi manualmente in modo leggibile e fluente; Disortografia ovvero la difficolt di rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto; Discalculia ovvero la difficolt di svolgere calcoli aritmetici a mente o su carta senza l'uso di calcolatrice o strumenti atti a ci; Disprassia Problematiche motorie. Eminegligenza spaziale unilaterale ovvero un deficit di attenzione, solitamente in seguito a lesioni destre, che porta a ignorare l'emicampo visivo sinistro.

[modifica] Classificazione ICD-10


F81.0 Disturbo specifico delle lettura (Dislessia) F81.1 Disturbo specifico della scrittura (Disortografia) F81.2 Disturbo specifico delle abilit aritmetiche (Discalculia) F81.3 Disturbi misti delle abilit scolastiche

[modifica] Recenti ricerche


Secondo quanto riportato dal notiziario on line delle Scienze, ricercatori della Scuola di Medicina dell'Universit di Yale hanno identificato un gene nel cromosoma umano 6, chiamato DCDC2, le cui alterazioni sarebbero associate alla dislessia. Secondo questi studiosi una mutazione genetica di DCDC2 condurrebbe a un difetto nella formazione dei circuiti cerebrali preposti alla lettura. Lalterazione genetica sarebbe ereditaria. Il principale autore della ricerca, Jeffrey R.Gruen, ritiene che questi risultati, se confermati, potrebbero portare ad una migliore diagnostica per identificare la dislessia e potrebbero portare ad una migliore comprensione del funzionamento a livello molecolare della lettura. Lo studio stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. La ricerca si basa su un campionamento statistico effettuato su 153 famiglie dislessiche. Le prove statistiche dimostrerebbero che circa il 20% dei casi di dislessia dovuto all'alterazione nel gene DCDC2.

L'alterazione genetica su questo cromosoma corrisponde alla cancellazione di una regione regolatrice. Lo stesso gene responsabile, nei centri della lettura del cervello, della modulazione della migrazione di neuroni. Questa architettura cerebrale necessaria per leggere normalmente.

[modifica] Il mondo della scuola


[modifica] Normativa
I bambini dislessici ancora faticano ad essere compresi ed accettati a scuola dove la maggior parte degli apprendimenti passa ancora attraverso il codice scritto. Ma l'ambiente scolastico che permette di riconoscere e rilevare precocemente gli impedimenti all'apprendimento e questo comporta anche la responsabilit degli insegnanti di riuscire a riconoscere e successivamente segnalare eventuali difficolt. Spesso per gli alunni dislessici vengono definiti "pigri" e si deve partire proprio da questa pigrizia per capire che spesso la spia di un disturbo che pu portare alla specificit di un disturbo di apprendimento. Come dice G.Stella (psicologo e fondatore dell'Associazione Italiana Dislessia) "la pigrizia solo l'effetto di una problematica pi profonda". I primi passi concreti nella giusta strada erano stati fatti con la CM del 5 ottobre 2004 n. 4099/A/4 emanata dal Ministero della Pubblica Istruzione che raccomandava agli insegnanti di utilizzare strumenti compensativi e misure dispensative per agevolare l'apprendimento di bambini e ragazzi dislessici e di applicare con loro una valutazione specifica in tutte le fasi del percorso scolastico, compresi i momenti di valutazione finale. Nella stessa si specificava, altres, che per adottare tali misure poteva essere sufficiente la diagnosi specialistica di disturbo specifico di apprendimento di lettura (o dislessia). Per bambini e ragazzi dislessici non si ritiene opportuno l'appoggio di un insegnante di sostegno. La Legge dell'8 ottobre 2010 n. 170[1] riconosce esplicitamente l'esistenza dei disturbi specifi di apprendimento (dislessia, discalculia, disortografia, disgrafia) come disturbi che possono limitare notevolmente l'apprendimento e che si manifestano in presenza di capacit cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali. Nella stessa viene fatto obbligo alle scuole, previa comunicazione alla famiglia, di intervenire in caso di sospetto di DSA. L'unico ente accreditato a fornire diagnosi di DSA utilizzabile dalle scuole sono i Servizi sanitari nazionali (con qualche eccezione laddove il territorio non possieda le strutture adeguate). Ci significa che qualsiasi altra diagnosi, senza la validazione dell'ASL, anche redatta da specialisti, non conta dal punto di vista legale per poter attivare ci che la normativa scolastica prevede. In presenza di diagnosi di DSA da parte dei servizi la scuola tenuta a garantire misure educative e didattiche di supporto quali:

l'utilizzo di provvedimenti compensativi e dispensativi inerenti la flessibilit didattica una didattica individualizzata e personalizzata: il team docente, entro il primo trimestre scolastico, deve compilare un documento chiamato Piano Didattico Personalizzato (PDP) di cui si pu trovare un esempio[2]nel sito dell'AID (Associazione Italiana Dislessia); l'introduzione di strumenti compensativi quali ad esempio l'utilizzo di tecnologie informatiche (computer con videoscrittura e correttore, libri digitali, sintesi vocale, ma anche semplici tabelle o formulari e la calcolatrice) strategie compensative (integrazione della comunicazione scritta con altri codici: grafici, mappe; potenziare la capacit di ascolto; rafforzare le ralazioni sociali) misure dispensative riguardo a specifiche attivit non essenziali ai fini dei concetti da apprendere e che quindi consentano a questi alunni di vivere in un clima pi sereno e sicuro

un monitoraggio continuo delle misure adottate adeguate forme di verifica e valutazione che oltre all'uso degli strumenti sopraelencati tengano in considerazione modalit anche solo orali o l'uso di mediatori durante le prove, interrogazioni programmate e inoltre la possibilit di usare un tempo maggiore per eseguire il tutto (anche nella prova INVALSI viene concesso del tempo maggiore rispetto alla classe)

Ai familiari di alunni del primo ciclo di istruzione viene riconosciuto il diritto ad avere un orario di lavoro flessibile per poter assistere lo studio a casa laddove il contratto lo preveda. Importanti sono altres le linee guida [3] emanate con il decreto attuativo della L.170/10. Esse, oltre a dare numerose indicazioni su come realizzare interventi didattici personalizzati e sulle modalit di utilizzo delle misure dispensative e gli strumenti compensativi, delinea il livello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni scolastiche per garantire il diritto allo studio degli studenti con DSA.

[modifica] PDP
Nell'articolo 5 del DM del 12 luglio 2011 viene specificato che "la scuola garantisce ed esplicita nei confronti di alunni e studenti con DSA, interventi didattici individualizzati e personalizzati, anche attraverso la redazione di un Piano didattico personalizzato con l'indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative adottate". Nelle Linee Guida sempre di luglio 2011 si auspica che i vari Uffici Regionali predispongano delle procedure condivise sulla stesura di PDP da parte delle singole scuole ma fino ad oggi non stato definito un modello specifico a livello nazionale, anche se il MIUR e l'AID forniscono degli esempi. I vari CTI ( centri territoriali per l'integrazione) e i CTS (centri territoriali per il supporto informatico) per si stanno muovendo a livello provinciale per definire la stesura di schemi condivisi dai vari ordini di scuola. In tale documento, il PDP, che pu essere modificato nel corso dell'anno scolastico, devono essere definite in primo luogo le difficolt rilevate che si possono dedurre dalla diagnosi, successivamente, per ogni materia, devono essere specificate le strategie metodologiche e didattiche che si ritengono utili, le misure dispensative, gli strumenti compensativi usati e le modalit di verifica e valutazione. Esso poi deve essere sottoscritto dal consiglio di classe e condiviso con la famiglia o con lo stesso studente se maggiorenne. Questo documento sottolinea la presa in carico dello studente con DSA da tutto il team docente che si impegna ad attuare gli interventi didattici necessari per il successo scolastico dell'alunno senza delegare la stesura del PDP alla figura del "referente per i DSA", che il ministero auspica sia presente in ogni scuola, ma che, come specificato nel punto 6.3 delle "linee guida", ha in modo specifico il compito di orientamento, organizzazione, coordinamento e formazione.

[modifica] L'importanza di uno screening precoce


Le Raccomandazioni per la pratica clinica per i Disturbi Specifici di Apprendimento (pubblicate nel 2009) affermano che non si possa fare una diagnosi certa di DSA se non al completamento del secondo anno della scuola primaria quando "si completa il ciclo dell'istruzione formale al codice scritto e si ha una riduzione significativa dell'elevata variabilit interindividuale nei tempi di acquisizione della lettura" e ci permette quindi una certa attendibilit della eventuale diagnosi. Questo comporta che spesso non ci possa essere l'avvio di un intervento prima della fine terza o inizio quarta. Spesso ci avviene addiruttura al passaggio alla scuola secondaria di primo grado o addirittura dalla classe prima alla seconda di questo grado. A questo punto il lavoro di una eventuale rieducazione logopedica tende a ridursi o ad essere inutile visto che il periodo sensibile "Finestra evolutiva", dove l'attivit di recupero ha la massima efficacia, presente nelle prime fasi

di acquisizione della lettura e scrittura. Successivamente diventa un inutile lavoro che non apporta nessun beneficio specifico e sposta di conseguenza l'intervento scolastico sull'uso di strumenti compensativi. La necessit quindi risulta essere la possibilit di individuare precocemente un alunno con DSA o meglio, una fascia a rischio. Si infatti visto che nella scuola Primaria, dove si lavora sui prerequisiti all'acquisizione del codice scritto, non possibile parlare di un riconoscimento riferito ad un singolo soggetto ma di gruppi a rischio dove l'attenzione va posta su quelle competenze e funzioni che sono alla base comunque di questo codice. Verso questa direzione va il progetto "Non mai troppo presto" dell'AID in collaborazione con Fondazione Telecom e MIUR, che si concluder a luglio 2012 che, dopo 5 anni di attivit di screening si propone di definire un nuovo protocollo di attivit da effettuare a livello nazionale. Tale collaborazione e la successiva, si spera, formazione degli insegnanti permetter la rilevazione sistematica delle variabili di rischio da segnalare gi alla scuola primaria e quindi la possibilit per i soggetti segnalati di attivare un persorso utile, non certo a eliminare, ma almeno a ridurre alcune difficolt o almeno a sfruttare completamente, dopo la segnalazione ai Servizi Sanitari competenti, il gi detto periodo sensibile attraverso attivit specifiche.

[modifica] Legislazione
Esiste una proposta di legge per riconoscere la dislessia in modo sistematico e regolamentato come disabilit effettiva. Questo avviene gi in molti altri stati della Comunit Europea. Ci permetter ai dislessici certificati di avvalersi di metodi alternativi di avvicinamento al sapere che non passino dal testo scritto. In data 19 agosto 2009 stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il REGOLAMENTO recante il coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni. Successivamente approvata in; LEGGE 8 ottobre 2010, n. 280, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale nr. 244 del 18 ottobre 2010. Larticolo N 10 riguarda direttamente gli alunni con DSA. Si riporta di seguito il testo integrale dellarticolo. Art. 10 Valutazione degli alunni con difficolt specifica di apprendimento (DSA) 1. Per gli alunni con difficolt specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dellattivit didattica e delle prove desame, sono adottati, nellambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti pi idonei. 2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalit di svolgimento e della differenziazione delle prove.

[modifica] Linee Guida


Il 26 gennaio 2007 sono state ufficialmente promulgate le "Raccomandazioni per la pratica clinica sui Disturbi Specifici dell'Apprendimento" approvate con il metodo della Consensus Conference dalle principali associazioni culturali e professionali interessate a questi problemi.

I rappresentanti di quasi tutte queste associazioni hanno istituito un Panel per la revisione di queste Raccomandazioni, in modo da arrivare al pi presto a delle vere e proprie linee guida secondo quanto previsto dal Piano Nazionale Linee Guida.

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