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Un paesino misterioso In una notte dinverno dove gli alberi sembravano ghiacciati e le strade congelate,vidi in fondo alla valle

quel che poteva sembrare un piccolo paesino di alta montagna che mi incurios talmente tanto da volerci andare. Mi misi in cammino il mattino seguente. Con me,avevo tutto loccorrente per una lunga escursione in montagna ma,tutta la gente che incontravo mi diceva che ero pazzo perch dicono che,chi ci andato,non ha mai pi fatto ritorno. Certamente non sapevo quanto tempo avrei impiegato ad arrivarci ma ormai ero gi in viaggio e non potevo tirarmi indietro solo per la paura di non fare pi ritorno. Dopo circa sei ore dalla mia partenza, entrai in un bosco molto fitto dove vidi,per la prima volta in tutta la mia vita,e,che non dimenticher mai,un cerbiatto che si avvicin a me senza paura. Fu proprio unesperienza indimenticabile! . Proseguendo,apparve un vecchio ponte sgangherato e quando lo stavo attraversando ,molto prudentemente,questi si ruppe facendomi precipitare in acqua e ,siccome la corrente era troppo forte,mi lasciai trasportare dallacqua finch non sbattei la testa contro un grosso masso e persi i sensi. Quando mi risvegliai, cerano tante persone che mi fissavano e che esultavano. Il medico mi disse che ho rischiato di morire ma,per fortuna,mi salv un vecchio e mi port allospedale e mi disse anche che

dopo aver passato la convalescenza(un mese e mezzo),sarei potuto ritornare a casa. Passato un mese di pura noia perch lunica cosa che potevo fare prima del mese di convalescenza era andare in giro per lospedale su di una sedia a rotelle,scappai di corsa di notte con il mio borsone verso quel paesino che,passo dopo passo,mi incuriosiva sempre di pi. Per dormire,mi accostai sotto una grossa quercia. Lindomani,quando mi svegliai, vidi un orso che rovistava nel mio borsone. Per fortuna,mangi solo il cibo(tanto era avariato). A questo punto,presi il borsone di scatto e cominciai a correre pi veloce che potevo(non molto)finch non mi stancai e ripresi a camminare prendendo fiato ma pi camminavo,pi il terreno era fangoso; quindi indossai i miei stivali di gomma anche se un po mangiucchiati e continuai a camminare e dopo ore ed ore di camminata,vidi finalmente delle casette e siccome avevo fame,si era fatta sera e volevo chiedere informazioni sul luogo in cui mi trovavo, provai a bussare alla prima ma non mi apr nessuno e cos alla seconda,alla terza e cos via. Arrivato alla sesta,ormai ero esausto,provai a bussare per lennesima volta ed ecco finalmente due voci che dicevano una <chi ?> e laltra <avanti!>. Entrai. La casa era piccola,semplice con pochi arredi ma allo stesso tempo confortevole. Gli dissi molto garbatamente che avevo fame e mi dissero che potevo

unirmi a loro per mangiare e che dopo mi avrebbero sistemato la stanza,per la notte e mi chiesero anche se volevo fermarmi a colazione. Rifiutai facendo giri di parole per non farli sentire in colpa di essere stati troppo gentili con me. Lindomani,prima di partire,mi diedero del latte e del pane dicendo che mi sarebbe servito ed io li ringraziai e gli diedi dei soldi per il disturbo ma li rifiutarono e poi ripartii. Lungo il sentiero,vidi ma soprattutto fotografai molti animali come volpi,scoiattoli,civette,ricci e molti altri che per,non avevano colori normalima erano rossi,blu,gialli,verdi,viola,rosa,...;ma non erano i soli,anche le piante erano colorate. Quando fin questo bosco delle meraviglie,mi accorsi di essere molto in alto rispetto a quando scappai dallospedale;certo avrei voluto fermarmi l per molto tempo ad osservare il panorama,per,feci solo delle foto e pio ripartii. Circa cinque giorni dopo di paesaggi troppo noiosi per descriverli e di cammino irrefrenabile per la troppa voglia di arrivare a destinazione,incontrai la prima persona:era una donna vecchia,avr avuto sulla settantina danni,capelli ormai bianchi,bassa e con un bastone di legno che usava per spostare le piante mentre camminava in mezzo alle erbacce in cerca di funghi. Ad un tratto si gir,venne verso di me con la faccia piena di peluria,rughe e brufoli e mi disse con la sua voce roca: <Prendi tu questi funghi,io non

ne ho bisogno,dove vivo io ce ne sono in abbondanza,io sono venuta fin qui solo per te perch sapevo del tuo viaggio> <e come fa lei a sapere del mio viaggio?> <oh,io so tutto!> <e..come si arriva al paesino che tutti chiamano misterioso?> < non esiste;per ho provato anchio,quando ero giovane,ad intraprendere questo viaggio e ora sono vecchia,non fare il mio stesso errore torna a casa!>. Quelle parole mi colpirono nel profondo del cuore come una pugnalata e da quel momento in poi mi sentivo vuoto,inutile,senza vita,e dopo due giorni mi buttai gi da un ponte assicurandomi,per,di cadere di testa sopra un masso appuntito,uccidendomi senza provare alcun dolore fisico. Fine.

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