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Magna Charta numero 2 maggio 2013

Eccoci puntualissimi, giusto a un mese dalla fine di questo anno scolastico, che si rivelato impegnativo (come tutti gli altri del resto qui al Nievo) col nostro secondo e ultimo numero del fantastico giornalino distituto, che, ricordiamo, ha fatto fatica a sbocciare ma diventato il miglior fiore di sempre. Ovviamente anche questa volta non possono mancare i giochi della grande Valentina,le perle dei prof pi simpatici, gli inserti interessanti realizzati dai nostri mitici giornalisti. Partendo infatti dai sogni, che, come tutti sanno, si dice siano desideri, parleremo in questo numero di Amore e Psiche, per poi arrivare alla violenza sulle donne, passando at-

traverso il viaggio della memoria. Infine,ovviamente, non pu di certo mancare loroscopo, che riveler cosa hanno in serbo per tutti voi le stelle nella magica estate che ormai alle porte. Certo,molti di voi avranno gi iniziato a fare progetti, organizzarsi le vacanze, le ragazze saranno in piena dieta o addirittura quasi a digiuno per la prova costume per,dato che io stessa sono coinvolta, sento il bisogno di far sapere a tutti i maturandi disperati che nella loro disperazione non sono soli, anzi, hanno unottima compagnia! Sappiamo che molti sanno gi cosa fare lanno prossimo, alcuni sono cos bravi da aver iniziato a studiare per il test dingresso gi

da mesi (data la fantastica idea del caro ministro Profumo di anticipare a fine luglio lingresso a medicina,architettura etc...); ma un pensiero va anche a quelli che non sanno ancora quale sia la loro strada: ragazzi Dont worry be happy diceva il grande Bob Marley, e direi che, piuttosto di deprimersi, meglio ascoltarlo, quindi pensate a superare bene gli esami, godetevi lestate, e vedrete che il resto verr da s. Nella speranza che questa maturit non sia poi cos difficile, non resta che dire un enorme IN BOCCA AL LUPO A TUTTI I MATURANDI! Marta Galvan

Magna Charta numero 2 maggio 2013

INDICE
Editoriale di Marta Galvan I sogni son desideri di Alessandra Canella Pag. 2 Pag. 4 Psiche in ciascuno di noi
di Laura Scagnellato

Pag. 12 Pag. 14 pag. 15 Pag. 16

Oroscopo farlocco Lasciami le mie rughe, ci ho messo una vita a farle Pag. 5 di Bianca Blajin Sogno o son desto? di Sara Cavagnis Leterno equilibrio di uno sguardo
di Giulia Guardi

Perle + giochi Giochi

Pag. 6

Pag. 8

Soluzioni scorso num. Pag. 9 Buchenwald


di Laura Scagnellato

Si chiama Social market ed una gran bella novit. Pag. 17


di Francesca Marani

Pag. 10

il desiderio che fa muovere montagne, non la fede Pag. 18


di Sara Lenzi

MAGNA CHARTA Giornalino del Liceo Ippolito Nievo Periodico anno 12 numero 2, Maggio 2013 REDAZIONE Filippo Bertamini IV E Bianca Blajin III D Alessandra Canella IV H Sara Cavagnis IV E Marta Galvan V D Gregorio Gambato IV C Giulia Guardi IV E Eleonora Hopfer V F Sara Lenzi V C Francesca Marani IV C Valentina Ruocco IV C Laura Scagnellato IV D Corneliu Siscanu IV C Simone Vassallo V E Davide Vigiani V E

DESIGN Bianca Blajin III D Gregorio Gambato IV C Eleonora Hopfer V F Corneliu Siscanu IV C Simone Vassallo V E Davide Vigiani V E IMPAGINAZIONE Corneliu Siscanu IV C Simone Vassallo V E Davide Vigiani V E RESPONSABILE Anna Maria Rizzo REVISIONE ARTICOLI Anna Maria Rizzo

CONTATTI http://www.liceonievo.it/ RIUNIONE REDAZIONE Aula Informatica della sede centrale il Venerd dalle 13.15 alle 14.15 CREDITI FOTOGRAFICI Le immagini sono tratte dalla Rete Il numero stato chiuso in redazione il 13/05/2013.

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I sogni son desideri

E se ci chiudono la porta dei sogni, siamo gi morti dice Benigni. La giustizia del mondo che punisce chi ha le ali e non vola canta Jovanotti. Tieniti i sogni: i saggi non ne hanno di cos belli come i pazzi! scriveva Baudelaire. Partiamo dal principio. Sognare significa continuare a sperare, sperare significa credere, ma per credere bisogna aver coraggio. Non si mangia con un pugno di sogni. Non c spazio per sognare, bisogna darsi da fare, accontentarsi. Non mi iscriver a lettere a meno che non trovi un buon partito. Non mi iscriver nemmeno a giurisprudenza, non ho uno studio avviato : di avvocati ce ne son troppi...e, di figli di pap, non parliamone neanche! Non

mi iscriver a economia, non mi piace per niente. Potrei provare a iscrivermi a medicina tanto, quanti saranno mai quelli che proveranno il test dingresso?! Oppure matematica! Vengo da un liceo scientifico, s insomma la matematica dovrei masticarla discretamente! Dovrei appunto. Fisica? No, sono incapace. No, no, no. Porte in faccia, NO! Solo e soltanto no! Ok ho deciso: ingegneria. Ho deciso per un semplice motivo: ho una vaga possibilit di trovar lavoro. Rinuncer al mio sogno come tanti giovani. Rinuncer al mio futuro per avere un futuro. Rinuncer, certo, ma momentaneamente. Questo il punto. Non il periodo pi indicato per sognare, ma lo far lo stesso. Il mio sogno solo in standby. Non posso

inventarmi unaltra realt, questa la vita. Rinuncio, ma per poco. questo che invito a fare: sognate in grande! Che voi siate ricchi o poveri, belli o brutti, intelligentissimi o un po tonti, italiani o neozelandesi, che amiate larte o le carte! Sognare gratis... almeno quello! Chiudo citando il mio cartone preferito. I sogni son desideri, chiusi in fondo al cuor, nel sonno ci sembran veri e tutto ci parla damor, se credi chiss che un giorno non giunga la felicit, non disperare nel presente, ma credi fermamente e il sogno realt diverr! Se il mondo soffrir ti fa, non devi disperar ma chiudi gli occhi per sognar e tutto cambier! Alessandra Canella

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Lasciami le mie rughe, ci ho messo una vita a farle
Violenza: a volte non solo fisica, ma anche psicologica, direttamente dalla televisione. Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza. Con questa ferma si spenta lillustre scienziata Rita Levi Montalcini. Una donna che ha fatto la storia, cambiato il mondo, conservando sempre e comunque la dignit che dovrebbe caratterizzare ogni donna. Dignit che, probabilmente manca alle donne doggi. A quelle donne che appaiono in televisione coperte da quelle maschere di trucco sul volto, ma scoperte da quegli abiti succinti e provocanti. Eppure tutto questo sembra normalit, questo modo di rappresentare la donna, stupida ma bella, ordinario. La donna come valletta, la donna come decoro, la donna come oggetto da esibire al fianco degli uomini. E davvero questo ci che siamo? Si parla tanto di violenza, uomini che abusano di donne innocenti senza ritegno, ma, mentre a queste si insegna come difendersi, non si insegna agli uomini a non stuprare. Uomini che vedono il genere femminile come un giocattolo erotico, senza diritti, senza voce, senza intelligenza, semplicemente una Barbie per soddisfare i loro istinti. Non forse, per, anche la rappresentazione che la televisione d della donna, una violenza? Davvero ci sentiamo rappresentate da quelle che esibiscono il loro corpo cos gratuitamente davanti alle telecamere? In spettacoli di prima serata, alla portata di tutti, anche dei bambini, che crescono sviluppando unidea distorta della donna. Davvero abbiamo lottato anni per arrivare a questo? Davvero abbiamo raggiunto la parit dei sessi per poi svenderci cos? Donne laureate, intelligenti, che, pur di fare soldi, sono disposte a ballare svestite, provocando complessi di inferiorit nelle giovani ragazzine. Programmi, dove la donna viene chiusa in gabbia sotto un tavolo, fatta litigare con altre donne per conquistare un uomo. O ancora fatta condurre programmi in cui non c bisogno di nessuna brillante intelligenza. Questa la nostra dignit? Nellepoca romana, la donna non aveva diritti, veniva passata da un uomo allaltro. Se il primo non ne era soddisfatto, il padre la sposava ad un altro. Se il marito moriva, passava sotto la tutela del primogenito maschio. Sempre e comunque propriet di un uomo, mai libera, addirittura senza un nome personale. Ora, che la donna ha pari diritti delluomo, ora, nel XXI secolo, non suonano stonate, fuori posto, quasi fastidiose, queste modelle, questi corpi, passano da un programma televisivo allaltro? Da un cartellone pubblicitario allaltro? Pubblicit di cosmetici, prodotti ringiovanenti, abiti succinti e provocanti. Violenza, continua violenza psicologica, in grado di portare la donna ad una profonda depressione, senso di inadeguatezza, complessi di inferiorit. Ma, Donna, non sono proprio i tuoi segni a caratterizzarti? Non sono le tue rughe a renderti ci che sei? A dire io ho lottato per i miei diritti? Non sono forse i tuoi capelli grigi a dire io ho vissuto fiera di ci che sono? Perch ti pieghi questa violenza da parte di una societ in cui il bello domina sullintelligente? Davvero ti senti rappresentata da quelle modelle, da quei corpi rifatti che si esibiscono senza alcun pudore? Donna, reagisci, riprenditi la tua dignit, dignit che nessun uomo, neppure scherzando, dovrebbe mai osare portarti via. Donna, dimostra ci che sei veramente, dimostra che non sei solo corpo, che non sei solo madre o figlia. Donna, rialzati pi dignitosa di prima. Bianca Blajin

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Sogno o son desto?

Sin dallinizio dei tempi luomo sempre stato affascinato dal sogno: e da allora, in quanto uomini, ci chiediamo che funzione esso abbia e come vada interpretato. Gi nella cultura babilonese e in quella sumera troviamo delle interpretazioni dei sogni su tavole di argilla: secondo alcuni storici, allepocasi riteneva che i sogni fossero fonte diverit certe rispetto alla realt circostante, se ben interpretati. Gli Egiziani credevano invece che i sogni fossero una sorta di intromissione degli dei nella vita degli uomini, o anche un modo per parlare con i defunti. Secondo i libri che stanno alla base delle tre religioni rivelate pi importanti, (Ebraismo, Cristianesimo e Islam), i sogni sono messaggi divini attraverso i quali la divinit indica la strada da seguire. Dal punto di vista scientifico ci

sono diverse interpretazioni del sogno: per alcuni ricercatori esso una sorta di guardiano del sonno, poich lo difenderebbe dagli stimoli sensoriali esterni; per altri, invece, unattivit cerebrale fine a se stessa. Tuttavia il sogno suscita molto spesso emozioni e sensazioni che non riescono ad essere spiegate in maniera cos oggettiva: forse i neurologi non si occupano di questo aspetto perch risulta il meno comprensibile alla scienza. Se si vogliono analizzare in maniera pi profonda le origini e i significati del sogno, esiste una letteratura scientifica alquanto ricca, se si considerano scientifiche la psicologia e la psicoanalisi. Sulla interpretazione dei sogni Sigmund Freud ha fondato il metodo di indagine psicoanalitico, cambiando per sempre il trattamento dei disturbi nervosi.

Le libere associazioni sono alla base dellinterpretazione freudiana, che poggia sulla concezione del sogno come manifestazione del desiderio. Dopo Freud molti si sono dedicati alla psicoanalisi, come Carl Jung, (il protagonista del controverso A Dangerous Method di Cronenberg), ma anche uno scrittore viennese vissuto a cavallo fra lOttocento e il Novecento: Arthur Schnitzler. Freud e Schnitzler vivono nello stesso periodo e hanno avuto frequenti contatti epistolari: dalle lettere che si sono scambiati si pu capire come si siano stimati e influenzati a vicenda, tanto che Freud dichiara che lo scrittore arrivato alle sue stesse conclusioni sul rapporto fra conscio, inconscio e sogno attraverso una semplice e geniale intuizione, mentre lui, il fondatore della psicoanalisi, ci ha

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impiegato anni. Lopera di Schnitzler che pi chiarisce questo legame Doppio Sogno, un breve romanzo ambientato nella Vienna dei primi del Novecento. La trama piuttosto complessa ed stata soggetta a diverse interpretazioni, e credo che il libro andrebbe letto pi volte per essere veramente compreso: in esso si narrano le vicende di una coppia borghese in crisi ed molto interessante osservare lalternarsi e il concatenarsi di sogno e realt che, alla fine, si confondono in una maniera tale da far smarrire il lettore nel racconto. Forse pi vicino e comprensibile a noi studenti il film che

stato tratto da questo romanzo: sto parlando di Eyes Wide Shut, canto del cigno del geniale regista Stanley Kubrick, uscito postumo nel 1999. Spesso ladattamento di un libro in un film non riesce a trasmettere lo stesso messaggio dello scrittore, ma bisogna dire che Kubrick, che ha lavorato a lungo per trascrivere la sceneggiatura, riuscito a rendere benissimo latmosfera onirica e allo stesso tempo angosciante del romanzo. Infatti, anche se ha scelto di ambientare il film nella New York degli anni Novanta, si capisce fin da subito che, sia lo scrittore che il regista, vogliono esplorare il medesimo aspetto della natura umana: linconscio

e la sottile linea di demarcazione che separa la realt dal sogno. Ed ecco che appare ben chiaro il tema di fondo del romanzo e del film: qual la distinzione fra sogno e realt? Non capita spesso anche a noi di credere che un sogno sia reale, o di sperare che la realt sia solo un incubo da cui ci si pu risvegliare? I sogni sono semplici divagazioni della mente o esprimono qualcosa di noi che non ha altro modo per manifestarsi? Forse, come conclude Fridolin, il protagonista del romanzo, nessun sogno mai solamente un sogno. Sara Cavagnis

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Leterno equilibrio di uno sguardo

Se la tenga, la possegga, e abbracciata Psiche goda sempre del suo amore (Apuleio, Amore e Psiche) La grandezza di un artista risulta subito evidente nella sua abilit di cogliere lattimo migliore, a volte addirittura lattimo perfetto da rappresentare, quello che pi di tutti gli altri gli consentir di plasmare la sua idea con straordinaria potenza. Antonio Canova sapeva scegliere. E un abbraccio, un groviglio di corpi non caotico e disomogeneo, ma armonioso ed equilibrato. E un abbraccio, nel cuore dellopera, al centro della sinuosa X che discende dalla punta delle ali di Amore ai piedi dei due amanti. E un abbraccio oltre labbraccio:

vi si intravede gi la tensione precedente il bacio, gli occhi si gonfiano di tenerezza e desiderio e le labbra si avvicinano dolcemente. Non una passione tormentata e sconvolgente la protagonista, ma un amore composto e insieme dinamico, dolce e sensuale. La bellissima Psiche si abbandona tra le braccia di Amore e sembra quasi volergli sussurrare ti appartengo. Amore le sorregge con delicatezza il seno e la testa, e la guarda come si guarda qualcosa di meraviglioso. Questo incrocio di sguardi alimenta quellatmosfera di serena e coinvolgente sospensione, gli occhi degli amanti sembrano quasi uniti da un sottile filo su cui le loro anime come ragnetti silenziosi si

arrampicano per congiungersi. Il momento di ideale equilibrio che ne scaturisce ci invita a contemplare i corpi perfetti dei giovani in ogni dettaglio, seguire la modellazione dei riccioli di Amore, il piumaggio delle sue ali, le morbide curve di Psiche e le mani dietro la testa dellamato, nel dolce atto di attrarlo a s. Lintreccio di braccia forma quasi un 8, simbolo dellinfinito; quale istante potrebbe essere pi eterno, se non lintenso gioco di sguardi di due amanti divini, che pare cancellare ogni residua percezione del grande cruccio umano: lo scorrere del tempo. Giulia Guardi

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Soluzioni giochi dello scorso numero


8 5 3 7 4 6 1 1 2 9 8 5 9 1 6 7 5 4 7 9 3 8 3 1 9 2 5 7 3 4 2 4 6 1 7 8 7 3 4 6 5 8 4 4 2 2 8 7 1 5 6 9 8 3 4 7 1 3 5 6 7 1

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5 3 4 8 2 6 1 7 7 8 6 2 9 6 1 5 3 7

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3 1 9 8 6 4 5 9 8 7 4 3 2 5 1 8 3 2 6 5 4 9 7 6 1 7 8 5 1 9 4 2 6 8 2 1 7 5 2 1 3 7 6 5 4 3 1 6 5 7 8 4 9 5 6 1 3 2 5 8 9 6 8 3 7 4 6 7 4 5 8 9 4 1 8 6 9 1 6 7 9 1 8 3 2 4 6 2 8 1 5 7 6 3 7 1 9 8 4 2 3 2 5 4 6 1 3 1 8 2 6 3 8 4 9 7

5 2 3 6

9 4 8 5 3 4 9 6

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1 7 9 8 1 6 4 7 1 9 7 4 6 2

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7 1

2 6 9 8 7 1 5

P I E D I

P A R OL E A C QUA V E N T O F I U ME L E T T O

I N D I C E D I T O A NE L L O F E DE

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BUCHENWALD: Riflessioni a mente calda

Il Comune di Padova, come da un po di anni a questa parte, ha organizzato il Viaggio della Memoria, in collaborazione con la Comunit Ebraica, che ha come scopo quello di sensibilizzare i ragazzi sul tema dellOlocausto. Otto ragazzi della nostra scuola hanno partecipato alliniziativa, accompagnati dalla Prof.ssa De Nicolao, nei giorni 3, 4 e 5 dicembre 2012. Le tappe del viaggio hanno riguardato le localit di Weimar, nelle cui vicinanze si trova il campo di concentramento di Buchenwald e il campo di concentramento di Dachau. Ecco di seguito le impressioni di una dei partecipanti.

Delle casette, in tipico stile nordico, tetto spiovente, finestrelle dagli infissi bianchi. Si scende dallautobus, unaria gelida ci ferisce i volti, pizzica le guance, fa arrossare le mani. Noi siamo in piumino pesante, sciarpa cappello e guanti di lana. Calze grosse, strati di maglioni. Gli Haftilge internati in questo campo indossavano una tutina di tela e un paio di zoccoli. Se si era fortunati un panno come mantello di giorno e come coperta di notte. Loro arrivavano da giorni e giorni di treni blindati, senza acqua n cibo, stipati a centinaia in vagoni merci. Noi, nei nostri stomaci conserviamo il sapore di brioche, pane, Nutella e cioccolata calda. Una camminatina per attraversare la piazza dellappello e una breve sosta, gi le gambe sono intirizzite. E loro? Loro cammi-

navano ore, stavano, immobili e inermi, nella stessa posizione, se si muovevano venivano picchiati, se un lamento usciva dalle loro gole secche, disidratate, passando per le labbra arrossate, spaccate dal gelo, venivano bastonati, fucilati. Lultima immagine erano sguardi estranei, di odio, rancore viscerale, lultimo suono era una voce arrogante che sparava loro pallottole di insulti, imprecazioni, strepitii senza senso. Perch spesso erano senza senso, per i polacchi, per i francesi, per tutti quelli che non conoscevano il tedesco delle SS, ma non importava perch loro erano bestie, vite indegne di essere vissute, e le vittime stesse capivano negli sprazzi di lucidit che la loro era una condizione subumana, pi degradata di quella degli animali. A Buchenwald addirittura cera

un parco zoologico per i generali responsabili dellamministrazione e della direzione del campo e le loro famiglie: per distrazione e intrattenimento. Alcuni internati erano addetti alla cura di questo zoo: gli orsi erano meglio trattati di loro, esseri umani, per volere delle SS, altri esseri umani. Luomo si dimostrato lanimale pi cannibale che esista, ha detto lingegner Davide Romanin Jacur, il rappresentante della comunit ebraica di Padova. Nessuno, nessuno ha il diritto di togliere la vita, men che meno la voglia di vivere e la dignit. Nessuno, nessuno si merita tali torture o una tale disumanizzazione. Lacrime di rabbia, dolore, di afflizione, di frustrazione, riempiono i miei occhi giovani, inesperti, che hanno visto troppo poco del-

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la vita ancora. Altrettanto giovani quanto quelli di quei 1000 bambini e ragazzi che hanno calpestato questo stesso suolo, le cui anime aleggeranno per sempre appese come brandelli ai rami scarni di quella foresta di faggi. Gli occhi si offuscano, forse per il freddo o forse per lincapacit di reggere lo sconvolgimento, e sembra quasi di vedere la folla di fantasmi umani avanzare nel terrore, lenta nonostante le guardie sospingano inesorabili verso la fine a suon di sbraiti e bastonate. Davanti a me sfilano nelle loro divise consunte, sbiadite almeno quanto gli occhi e le espressioni di quegli uomini piegati dalla denutrizione, rotti dalla fatica di giorni di lavori inutili e disumani.

Non si distinguono pi i tratti caratteristici di ciascuno di loro, sono ridotti ad una massa uniforme, senza altra personalit che un numero e un triangolino colorato. Lo stomaco mi si stringe, sento le budella contorcersi dallorrore che si profila davanti alla mia immaginazione. Chi ha fatto questo? Perch lha fatto? Come si potuto concepire tale brutalit, tale sadismo? Perch s, i carnefici di 11 milioni di persone non possono che essere menti perverse, deviate nella loro parte pi diabolica, sadiche in modo patologico, a cui stata data via libera. Non un genocidio come tutti gli altri, quello nazista rappresenta un unicum nella Storia umana, lapoteosi

della sua violenza raziocinante. Mai si era visto- e mai si spera di vedere ancora- un progetto cos crudele tanto sistematicamente teorizzato, secondo una logica ferrea tanto demoniaca quanto scientifica, sotto forma di leggi scritte, formalizzato da uno stato cosciente e sviluppato. Mai si era assistito ad un progetto che non si poneva solo lo scopo di effettuare una sistematica pulizia razziale, gi di per s terribile, ma anche di infliggere il peggior svilimento e il pi profondo degrado a gruppi etnici considerati inferiori. Laura Scagnellato

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Psiche in ciascuno di noi

In tale intemperie (ndr met del II secolo d. C.) pot accadere che Apuleio, eludendo schemi e schermi del reale attraverso la forma aperta e liberatoria del romanzo -resoconto di unavventura mistica delluomo- raccogliesse nelle Metamorfosi lessenza della curiositas sua e del suo secolo; e nel cuore del romanzo collocasse, distillata e onirica quintessenza, il metaromanzo di Cupido e Psiche: la vicenda di Anima che conquista Amore e ne conquistata proprio per il tramite di quella curiositas che peccato e piacere della conoscenza assoluta. Peccato in una vicissitudine di angosce tormenti espiazioni, che apre la via alla redenzione ed dunque insieme condanna e salvezza. Limpossibile traguardo della felicit si trova realizzato in questa fabella venuta dallOriente mitico e mistico: perci essa non si propone solo come paradigma dellimpossibile esperienza di Lucio- Asino, ma diviene

anche parametro della limitata condizione umana. Solo nel regno della visione, nei cieli del sogno, Apuleio pu percorrere e finalmente compire litinerario della sua curiositas verso la felicit. (G. Bernardi Perini, prefazione a La fabella di Psiche secondo linterpretazione pittorica di Giulio Romano nel Palazzo del Te a Mantova, di Rodolfo Signorini, 1983, editrice Sintesi) Uno dei prodotti pi stupefacenti dellEra Imperiale Romana senza dubbio il genio di Apuleio di Madaura, che incarna lessenza profonda della potenzialit intellettuale di quel melting pot che doveva essere Roma e le sue Province. Perch parlarne? A lui dobbiamo lidea di Psiche. Non solo della ragazza bella da far invidia a Venere di cui si racconta nella fabella delle Metamorfosi o lAsino doro, ma soprattutto quellidea di unanima travagliata,

incessantemente alla ricerca della felicit, che contraddistingue lIo contemporaneo, il singolo intrappolato nella grandiosit della sua epoca, corroso dal desiderio di conoscenza assoluta: insomma, lintellettuale curiosus. Sul suddetto aggettivo gli studiosi, a partire da Heidegger, hanno profuso molte delle loro energie, formulando definizioni che ne esplorassero il significato il pi sinteticamente possibile, chiamando quindi in causa enti ed universali, qaumazein e altri concetti da seminario di filosofia. Noi siamo al Liceo e la fenomenologia accanto alle perle stona non poco: in definitiva, rasoio di Ockham e curiousus rimane cos com. Anche se linsieme del romanzo di Apuleio un tessuto dalle mille sfumature e possibilit di interpretazione, lintreccio piuttosto semplice. Infatti la storia inizia come tutte le fiabe: un re e

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una regina che avevano tre figlie, tra le quali una, Psiche, tanto bella da essere venerata come una dea dai suoi sudditi. Durante lo svolgersi del racconto, costellato di castelli incantati, dei, mostri, prove, delusioni e scoperte pi o meno sconvolgenti, Psiche diventa la metafora della crescita morale di ciascuno di noi. Dopotutto, chi non aspira ad una collocazione nellUniverso, a delle certezze? Di fronte alle insinuazioni delle sorelle, che sostengono che lamante, Eros, sia in realt un mostro brutto e cattivo, lingenua fanciulla non resiste e alza la lampada ad olio sul viso del suo compagno notturno, a cui -tra laltro- aveva solennemente promesso di accettarne loscura identit. Nel momento in cui osa infrangere il limite a lei imposto, totalmente avvinta dalla curiositas naturale dellinesperienza,

perde tutto e con un bel tonfo sonoro ripiomba nella meschina e scomoda condizione umana. La giovane Psiche, ovvero la mente ancora al suo stato embrionale e fallace, ha peccato di hybris. Credeva la scalata fosse facile e la curiositas potesse essere soddisfatta innocuamente, senza che la sorprendente verit sconvolgesse quellinstabile equilibrio della sua effimera vita di principessa. Tuttavia anima non cede alla brama di elevazione solo una volta: ammaliante ed inebriante, la curiositas la trae in fallo una seconda volta, quando, dopo tempo speso tra mille supplizi, giunta allultima prova, Persefone le consegna la misteriosa boccetta della Bellezza. Lei cosa fa? La stappa, avida, come Pandora il suo vaso e cade in un sonno infernale. Per fortuna aveva sufficientemente dimostrato la sua tenace sottomissione e cos viene

salvata da Amore, i due amanti si sposano e hanno una figlia, Volutt. Insomma, per raggiungere la felicit, la pace spirituale, Apuleio suggerisce di non gettarsi a capofitto, avvinti dalla passione, in questioni fuori dalla portata della propria comprensione, ma di avanzare per gradi, pazientemente osservando, gustando, toccando ci che pi semplice, per avvicinarsi con cautela alla complessit ultima. Vale a dire, esprimendosi nella nostra quotidianit di liceali: leggere prima Pinocchio, poi i Ragazzi della Via Pl e infine Lisola di Arturo; affrontare prima le operazioni fondamentali, poi le equazioni e le disequazioni, per finire con lo studio di funzione. Laura Scagnellato

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Oroscopo farlocco
Ariete: E proprio il momento giusto per chiedere un aumento... Toro: I papaveri sono in fiore e sono molto alti, e tu sei piccolina Gemelli: Non guardatevi allo specchio, rischiereste di vedere doppio. Vostro fratello figlio unico.

Cancro: Con le pinne, fucile ed occhiali tutti Ar Mare con la Lancia in festa (1)

Leone: La criniera non va pi di moda, non spendete troppo in gel. Alle Tedesche non piace.

Vergine: Usate Omino Bianco 100+, una garanzia. Non funziona come contraccetivo. (2)

Bilancia: Per la prova costume usatene una per piede

Scorpione: Anche se rendete meglio sotto la sabbia coprite il Pungiglione (3)

Sagittario: Sia Chirone il tuo maestro. Centrate la faretra (4)

Capricorno: Prendete il traghetto per Capri, senza dimenticarvi il corno. Tiberio... vigila (5)

Acquario: Tanto indipendente, tanto onesto pare, ma della donna altrui... dipendente rimane (6)

Pesci: La lenza bisogna saperla usare, la LENZI meglio lasciarla stare (7)

APPROFONDIMENTI NOTA1: Intendesi con Lancia costosa macchina sportiva... Cosa credevate? NOTA2: Una leggenda tribale ne d una versione come Omino Nero. NOTA3: Consigliamo ai professori di rimuovere il veleno NOTA4: Ve lo dice Patroclo per esperienza! NOTA5: Non girate per Capri in costume, rischiereste di essere precipitati da un faraglione NOTA6 Da recenti studi filologici pare che lacronimo della nota destinataria della Vita Nova sia in realt Guido Cavalcanti. Rivedere lo studio della letteratura. NOTA7: Animale mitico del bestiario Montaliano, studiare per credere.

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Perle

Boscardin: come vai tu a scuola? Alunno: viaggio sull8... Boscardin: s certo, sullottovolante! Stoppini: In fisica esistono sia parolacce che bestemmie. Ecco, chiamare la temperatura calore appartiene alla categoria bestemmie Cera: se io ti chiedo di che umore sei, mi dai una risposta umorale?

Sorio: io speravo di elevarvi da questo livello un po animalesco Stoppini: Un capello su di me? Straaano! Pillepich: prender un compasso e ti far una domanda pungente Stoppini: Questi esercizi erano talmente semplici che quando ve li ho assegnati avevo quasi paura di offendervi!

Alunno:Oggi mi giustifico in latino Prof: Oggi c Ariosto Pollo... Alunno: Appunto Prof: Ariosto non latino Alunno: Ahn Prof.(spiegando il principio di Torricelli): Supponiamo che io abbia una sbarra di un metro Sorio: Non fatevi distrarre dalle urla beduine dei passanti

Trova le 10 differenze!

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Kakuro
Come si gioca 1 Bisogna inserire un numero compreso tra 1 e 9 in ogni casella vuota 2 La somma di ogni serie verticale e orizzontale di numeri deve essere uguale alla cifra indicata in alto o a sinistra della serie stessa 3 Ogni numero (da 1 a 9) pu essere usato una volta in ogni serie Valori minimi per ogni lunghezza Valore massimo per ogni lunghezza 3 = 1, 2 17 = 9, 8 6 = 1, 2, 3 24 = 9, 8, 7 10 = 1, 2, 3, 4 30 = 9, 8, 7, 6 15 = 1, 2, 3, 4, 5 35 = 9, 8, 7, 6, 5 21 = 1, 2, 3, 4, 5, 6 39 = 9, 8, 7, 6, 5, 4 28 = 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 42 = 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3 36 = 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 44 = 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2 45 = 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 45 = 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 (i numeri triangolari)

Labirinto

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Si chiama Social market ed una gran bella novit.

Purtroppo spesso la consapevolezza di ci che realmente ci accade intorno ridotta ai minimi termini. Dunque ogni tanto fa bene aprire gli occhi e informarsi. Vi sono famiglie, normali diremmo noi, padre, madre, due figli, con una casa, che per, da un po di tempo a questa parte, da quando questa tanto nominata quanto a noi sconosciuta crisi ha sottomesso lItalia, non riescono ad arrivare a fine mese. Questa frase, cos spesso sentita, vuol dire che ci sono famiglie che alla terza settimana del mese non hanno i soldi per andare a fare la spesa, dunque hanno il frigorifero vuoto. proprio da questo contesto che nata lAssociazione Terza Settimana, che si presenta cos: Lidea dellassociazione nasce da un gruppo di insegnanti di reli-

gione che intendono contribuire alla realizzazione di un progetto solidale, mettendo in relazione la quantit di cibo prodotta ogni giorno, con la tavola di chi non riesce ad alimentarsi. Crediamo in unattivit in cui il denaro si trasformi in tempo e la sovrapproduzione in donazione. Uno dei progetti portati avanti da questa associazione torinese appunto proprio il Social Market. Si tratta di un supermercato in cui il costo dei prodotti decisamente basso rispetto ai tradizionali supermercati, infatti si richiede il pagamento solo del 50% delleffettivo costo del prodotto, mentre laltra met coperta dallufficio Pio della Compagnia di San Paolo. Tanto che un succo o dei biscotti vengono a costare pochi centesimi. Il tutto in cambio di quattro ore di volontari-

ato. Quando si dice, il tempo denaro. C chi afferma che il poter ricambiare, anche se non con dei soldi, il cibo che gli offerto, gli consente di mantenere la sua dignit di uomo. un ottimo modo per comprendere come la crisi che fa emergere debolezze e limiti e difficolt, non debba gravare sulla propria dignit. E come sia proprio nelle situazione di maggiore difficolt che emergono le pi geniali idee e il pi forte coraggio. Le situazioni problematiche e complicate possono essere pi comuni di quanto si pensi, la soluzione si pu trovare insieme; lunione fa la forza, dicevano una volta. Francesca Marani

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il desiderio che fa muovere montagne, non la fede

...A livello sociale le religioni, hanno fatto cose terribili. E il desiderio che fa muovere le montagne. Non la fede. (Joumana Haddad) In una societ dove la censura molto presente, Joumana Haddad (giornalista, poetessa e scrittrice libanese, nata nel 1970) ha trovato il modo di ribellarsi e far sentire la sua voce: diventata editrice, finanziatrice e capo redattrice della rivista araba Jasad (Corpo), rivista che tratta di temi erotici e di qualsiasi altra manifestazione e rappresentazione del corpo. stata minacciata, ostacolata, offesa e accusata, ma ci non bastato per fermarla, la sua ostinazione e la sua passione lhanno spinta a continuare. Molti penseranno che sia quella giornalista che si batte per i diritti delle donne arabe, che lotta per il raggiungimento di un mod-

ello occidentale anche nei Paesi arabi. Quello che pi stupisce che il suo intento non propriamente loccidentalizzazione: spieghiamoci meglio, il suo progetto sicuramente lemancipazione della donna islamica, ma non solo, la Haddad crede che tutte le religioni monoteiste abbiano dei fondamenti misogini e si pongano pi o meno direttamente contro luguaglianza dei due sessi. E come negarlo? Basta guardare la realt intorno a noi: per esempio il Cattolicesimo professa luguaglianza e la fraternit, ma le donne non possono celebrare Messa o non hanno alcun potere al di fuori dei loro conventi. come se la religione in questo caso non fosse un fattore unificante, ma dividesselumanit: uomini da una parte, donne dallaltra. Anche nellEbraismo, nella fattispecie ci riferiamo alla Sinagoga, esiste una netta distinzione tra il luogo occupato

dalle donn e quello riservato agli uomini. Se in alcuni ambiti religiosi si verifica questa distinzione, non meravigliamoci se nella societ civile e del passato e soprattuto attuale questo fenomeno si sia anato accentuando in modo esponenziale. Prova ne sia la discriminazione nellaccettazione di un contratto di lavoro, quando alla ragazza viene richiesto di non rimanere incinta! Pensare che il diritto alla vita e a dare vita uno dei diriti fondamentali! Inoltre ci sono pochissime donne a capo delle Societ finanziarie, di banche, Capi di Stato (almeno in Italia). come se ancora vivessimo nel mito della donna dl Ventennio accanto al focolare, dedita solo a sfornare figli obbedendo a una certa politica demografica. E pensare che sulla scia del matriarcao americano anche in Italia in anni pi vicini a noi era esploso il mito del Femminismo, che per

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un certo periodo stato assorbito dalle donne e ha prodotto effetti chiocciola delluomo. Alla luce degli ultimi avvenimenti che vedono la donna protagonista della cronaca nera per un ritorno deleterio e scandaloso di un maschio che sembra aver di nuovo tirato fuori le antennine dalla corazza della chiocciola che stata per difendersi, proprio oggi che pensiamo di essere una delle culture pi emancipate al mondo, ci rendiamo conto che abbiamo ancora tanta strada da fare. Dobbiamo lavorare seriamente per le pari opportunit e auspicare che, l dove anche le fedi religiose sono rimaste ancorate a interpretazioni che potevano essere misogine in rapporto al contesto storico-sociale in cui

sono nate, ci possa essere una revisione dellatteggiamento nei confronti delle donne. Ma le religioni potranno superare questo empasse?... o ancora una volta il verticismo maschile avr campo libero? Ritornando alle posizioni di Joumana Haddad: Ricorrendo ad esempio ad un uso eccessivo della chirurgia estetica quasi come fosse uno strumento per conquistare emancipazione. Perci non esiste una donna araba, non so se io lo sono, alcuni elementi tipici non si applicano a me. Ci sono molte idee formate che si vorrebbero confermare parlando di donna araba, ma ci sono ben 22 paesi arabi diversi, fatti di donne altrettanto diverse fra loro. Nel mio paese donne in minigonna camminano

fianco a fianco a donne velate, le une vorrebbero imporre la loro visione alle altre e viceversa. Limportante rispettare le differenze e il diritto ad essere come si vuole. Non sono le minigonne o la legittimazione della chirurgia estetica a determinare la libert di una donna, questi sono solo modi per distogliere lattenzione dai punti clou del problema. Cosa pu portare a cambiare le cose? Il desiderio di essere se stesse, di far ascoltare la propria voce, le proprie idee, le proprie speranze, perch nulla pi forte della volont di cambiare non perch siano le sovrastrutture esterne ad imporcelo, ma perch lo vogliamo NOI. Sara Lenzi

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