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Cognome Russo Nome Giuseppe data di nascita 02/02/1997 Categoria junior Regione Sicilia Cera una volta, prima

che il tempo e tutto ci che conosciamo avesse origine, un piccolo punto dove la densit e la temperatura avevano valori tendenti allinfinito. una situazione difficile da immaginare, che, infatti, chiamata singolarit iniziale o anche atomo o uovo iniziale. Da qui sembra sia nato lintero Universo, cos come il primo secondo scand linizio del Tempo. Deduciamo quindi, che non esistesse n un prima, n un dove. La teoria scientifica che afferma quanto detto quella del Big Bang (espressione coniata dallastronomo britannico Fred Hoyle, che significa grande botto). Tutte le sere, quando si apre il sipario della notte, nel cielo buio si accendono le stelle. uno spettacolo sbalorditivo che da millenni si replica senza interruzioni. Verso la fine del XVIII secolo, lastronomo William Herschel dimostr per la prima volta che tutte le stelle del nostro cielo, incluso il nostro Sole, fanno parte di un unico vasto agglomerato chiamato galassia. La nostra galassia, la Via Lattea, ha enormi dimensioni: ha un diametro di circa 100 mila anni luce, con uno spessore di circa 10 mila anni luce; una galassia a spirale e contiene centinaia di miliardi di stelle. Sappiamo anche che lUniverso, a sua volta, contiene centinaia di miliardi di galassie simili alla nostra. Ma ancora alle soglie del XX secolo erano ben pochi coloro che pensavano che lUniverso si estendesse al di l della Via Lattea. Gi ai tempi di Herschel erano stati osservati oggetti rassomigliabili a deboli batuffoli di luce, che non potevano essere singole stelle. Vennero chiamati nebulose, di cui non era possibile stabilirne n la distanza, n la vera natura. Si formarono cos due fazioni di astronomi: quelli che ritenevano che le nebulose facessero parte della nostra Galassia, e quelli che invece le consideravano esterne. A risolvere la questione fu Edwin Hubble, che nel 1924 sfruttando il telescopio da 2,5 metri di Mount Wilson (California) riusc a determinare la distanza di M31 in Andromeda, che si dimostr notevolmente maggiore del diametro della Via Lattea: di conseguenza M31 era esterna alla nostra Galassia. Successivamente Hubble si accorse casualmente che tutte le galassie si stavano allontanando dalla nostra isola cosmica seguendo una legge ben precisa (la legge di Hubble): le galassie sembravano allontanarsi dalla Via Lattea con una velocit proporzionale alla loro distanza. In realt tale fenomeno non va attribuito alle singole galassie, ma allo spazio che le contiene. In altri termini lUniverso a espandersi. Le galassie quindi, sono ferme nella loro posizione nello spazio, mentre lo spazio stesso, crescendo, che le allontana una dallaltra. La fuga delle galassie provata da un particolare effetto fisico, leffetto Doppler, scoperto nel 1845 da Christian Doppler. Tale effetto osservabile analizzando lo spettro elettromagnetico di una qualsiasi sorgente di luce: quando questa si avvicina, le onde si comprimono (aumenta la frequenza e diminuisce la lunghezza donda) e il loro colore si sposta verso il violetto; quando invece, la sorgente di luce si allontana, le onde si dilatano (diminuisce la frequenza e aumenta la lunghezza donda) e il loro colore si sposta verso il rosso. Lo spostamento verso il rosso (red shift) la prova che la sorgente di luce si sta allontanando (F Figura 1). Se applichiamo quindi questo concetto generale delleffetto Doppler alle galassie, e ne analizziamo il loro spettro elettromagnetico, osserveremo che il colore delle loro onde si sposta verso il rosso. il fenomeno del red shift, e quindi lespansione dellUniverso, una delle prove della teoria del Big Bang. Un altro elemento che dimostra tale teoria la radiazione cosmica di fondo, ovvero la radiazione elettromagnetica residua dellenorme energia liberatasi durante il Big Bang, che permea lUniverso ormai sotto forma di microonde. La radiazione di fondo venne scoperta con lintroduzione dei radiotelescopi, che rilevano le onde radio emesse dalle varie radiosorgenti sparse nelluniverso; una di queste appunto il residuo di microonde. proprio grazie alla radiazione fossile, che gli astronomi, attraverso i radiotelescopi, sia terrestri che orbitanti (COBE lanciato nel 1990; WMAP nel 2001; PLANK nel 2009), hanno gettato lo sguardo nel passato dellUniverso. Mediante le microonde, infatti, possibile viaggiare indietro nel tempo, fino allistante zero: le microonde di

fondo sono lultimo elemento osservabile, il pi antico rilevato nel nostro Universo (F Figura 2). Le microonde fossili pi lontane distano da noi circa 13,7 miliardi di anni luce, oltre, quindi, non possibile andare. Dato che il Tempo nasce con il Big Bang (e le microonde sono la testimonianza fossile del suo avvenimento), let dellUniverso di circa 13,7 miliardi di anni. Questo abnorme periodo di tempo stato suddiviso dai cosmologi in otto ere. Nella prima era, lEra di Plank, le quattro forze fondamentali (gravit, elettromagnetica, nucleare forte, nucleare debole) sono unificate in una sola forza, e quindi hanno eguale intensit. forse questa laltra caratteristica che si aggiunge alla singolarit iniziale. La seconda era quella detta di grande unificazione, durante la quale la forza di gravit si distacca dallunica forza iniziale. Insieme allera di Plank, possono essere considerate le due ere pre-inflazionarie. La terza era, lEra dellinflazione, durante la quale le oscillazioni dellinflatone (un particolare tipo di bosone di Higgs) originarono, drasticamente e rapidamente, lespansione dellUniverso. Lenergia liberata diede origine a coppie particella-antiparticella, che si annichilirono immediatamente. Una fluttuazione quantistica, tuttavia, sarebbe responsabile di un leggero eccesso di particelle rispetto alle antiparticelle, e come conseguenza la prevalenza della materia nel Cosmo. La quarta era, lEra elettrodebole, durante la quale il campo di Higgs separa la forza nucleare forte da quella elettrodebole (costituita dalle forze elettromagnetica e nucleare debole). Poco dopo si separano anche linterazione debole e la forza elettromagnetica. La quinta era, lEra degli adroni, durante la quale unenergia termica sufficientemente bassa, permise il legamento tra quark e antiquark: si formarono i primi adroni (particelle soggette alla forza nucleare forte). La sesta era, lEra della nucleosintesi, durante la quale avviene la produzione dei nuclei di elio e di altri atomi leggeri. Una volta che la temperatura fosse scesa sotto una certa soglia (circa un miliardo di gradi, cos da consentire la formazione stabile di nuclei di deuterio), le reazioni di fusione nucleare avrebbero rapidamente portato alla formazione di nuclei di elio, impiegando tutti i neutroni disponibili nellUniverso. La settima era, lEra dellopacit. LUniverso primordiale, che continuava a raffreddarsi, era riempito di un plasma composto da particelle cariche elettricamente. La radiazione luminosa che pervadeva lUniverso interagiva molto facilmente con tale materia: i fotoni rimbalzavano senza sosta da un elettrone allaltro. La luce, in queste condizioni, non riusciva propagarsi a grandi distanze e restava come intrappolata nella densa nube di materia. Secondo questo fenomeno, detto di diffusione della radiazione, lUniverso primordiale doveva apparire completamente opaco. Lottava era, nonch quella attuale, lEra della materia. Dopo circa 380 mila anni dal momento iniziale, lenergia della maggior parte dei fotoni era scesa notevolmente. Ci consent la formazione degli atomi di idrogeno. Questo momento definito dai cosmologi ricombinazione. Allo stesso tempo, avvenne un altro fenomeno importantissimo: il disaccoppiamento tra la radiazione e la materia. I fotoni non interagivano pi molto facilmente con gli atomi appena formati privi di carica elettrica. La luce primordiale pot quindi iniziare a propagarsi liberamente. La luce si separ dalla materia e lUniverso divenne trasparente. Le prime stelle comparvero solo 200 milioni di anni dopo il Big Bang, cos come le prime galassie. Esistono tuttavia, teorie alternative a quella del Big Bang. Fanno parte della cosmologia non standard, alla quale quindi appartengono tutti i modelli cosmologici alternativi al Modello Standard. Le due ipotesi pi famose sono la Teoria cosmologica del plasma e la Teoria dello stato stazionario. La Teoria cosmologica del plasma fu proposta da Hannes Alfven negli anni Sessanta del XX secolo. Alfven ricevette il premio Nobel per la fisica nel 1970, in seguito agli studi sulla magnetofluidodinamica (cio la disciplina che studia la dinamica dei fluidi elettricamente conduttori). Tra questi si annoverano lacqua marina, i metalli liquidi e i plasmi. Alfven sostenne che i campi magnetici hanno un ruolo fondamentale nella composizione delle strutture cosmiche. Egli ipotizz che il plasma intergalattico abbia, con i suoi moti, la capacit di generare forti campi

magnetici in grado di sovrapporsi all'azione della forza di gravit. Propose anche che nel Cosmo da lui congetturato, senza origine e senza limite di estensione, cio infinito, ci fossero immani scontri tra materia e antimateria che dessero origine a moltitudini di Big Bang. Tuttavia, la teoria di Alfven perse dinteresse negli anni Novanta, solo pi tardi alcuni scienziati la ripresero in mano. La Teoria dello stato stazionario fu proposta da Fred Hoyle, Hermann Brondi e Thomas Gold nel 1948. Lidea era che lespansione dellUniverso fosse compensata dalla formazione di nuova materia creata costantemente. Tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta fu eseguita a Cambridge una rassegna delle sorgenti di onde radio nello spazio cosmico. Le rilevazioni dimostrarono che la maggior parte di queste radiosorgenti dovevano trovarsi fuori dalla nostra galassia e che il numero delle sorgenti deboli era molto maggiore di quello delle sorgenti intense. Le sorgenti deboli furono interpretate come quelle pi lontane e quelle intense come quelle pi vicine. Quindi il numero delle sorgenti vicine minore di quello delle sorgenti lontane. Due erano le possibilit: che la Terra si trovi in una regione dellUniverso povera di sorgenti, oppure che le sorgenti erano pi numerose in passato, quando sono state emanate le onde radio. La Teoria della stato stazionario venne contraddetta e abbandonata. Queste teorie ci spiegano come sia nato lUniverso, ma come dobbiamo immaginarlo? Qual la sua forma? E quale sar la sua sorte? La forma e levoluzione dellUniverso dipendono dalla sua densit. La relazione tra la densit media () e un certo valore, detto densit critica (indicato con 1), conferisce allUniverso tre propriet geometriche (F Figura 3) e tre modalit di evoluzione (F Figura 4). Se la densit media pari alla densit critica ( = 1), lUniverso non pu avere una curvatura spaziale, e in termini bidimensionali sar equivalente a una superficie completamente piana (Universo piatto). Esso arrester la sua espansione, ma solo dopo un tempo infinito. Se la densit media minore della densit critica ( < 1), lUniverso pu avere una curvatura negativa, e la sua immagine bidimensionale sar simile a una sella (Universo aperto). Esso continuer a espandersi per sempre. Se la densit media maggiore della densit critica ( > 1), lUniverso pu avere una curvatura positiva, e la sua immagine bidimensionale sar uguale alla superficie di una sfera (Universo chiuso). Esso non si espander per sempre, ma a un certo punto si fermer e comincer a contrarsi, finendo per collassare su se stesso. Lidea di un Universo chiuso implica per, il concetto di limite, e quindi , di un Universo non pi eterno e infinito. Un certo numero di linee di ricerca scientifica ipotizza che il nostro Universo potrebbe essere soltanto uno tra molti (o infiniti) universi. Un insieme di universi coesistenti al di fuori della nostra dimensione spaziotemporale viene definito Multiverso. LUniverso pu essere inteso come una bolla. Lidea di un Multiverso a bolle fu proposta da Andrej Linde. Tale idea comporta la creazione di universi derivanti dalla schiuma quantistica di un universo genitore. A causa di fluttuazioni di energia tale schiuma pu ribollire generando piccole bolle e wormhole (cunicoli spazio-temporali). A seconda se la fluttuazione maggiore o minore di un certo valore critico pu formarsi una bolla che espandendosi e poi distaccandosi costituir un neouniverso (F Figura 5). Alcuni scienziati ritengono che lUniverso fosse in uno stato inattivo prima del Big Bang; altri, basandosi sullipotesi del Multiverso, suppongono che il nostro Universo entr in collisione con un altro, generando la nota esplosione. Qualunque sia la sua origine, la sua forma o la sua fine, la caratteristica pi sorprendente e miracolosa del Cosmo lordine e larmonia che pervade ogni cosa, dalla particella pi piccola, ai sistemi tanto grandi e complessi come le galassie. Letimologia della parola stessa, dal greco ksmos, significa infatti ordine. Tale ordine per, pu essere solo coincidenza? O c di pi? Esiste un essere supremo, un burattinaio, che abbia fatto lUniverso a nostro vantaggio? E tale entit pu essere identificata con Dio? A queste domande risponde la Teologia. Ma questa unaltra storia.

Figura 1. Limmagine illustra un chiaro esempio delleffetto Doppler.

Figura 2. Mappa della radiazione cosmica di fondo, elaborata dal radiotelescopio orbitante WMAP, lanciato nel 2001 dalla NASA.

Figura 3. Limmagine illustra le tre propriet geometriche dellUniverso.

Figura 4. Limmagine illustra le tre modalit di evoluzione dellUniverso.

Figura 5. Limmagine illustra la Teoria del Multiverso, secondo la quale il nostro Universo, soltanto uno fra tanti.

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