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Il prof. Giuseppe Marino nellatto di illustrare la nostra galassia con dei granelli di sabbia, durante il XXVII Corso di Astronomia proposto ogni anno dal GAC.
E invece, cosa ci racconta delle sue esperienze di ricerca presso il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) a La Palma (Isole Canarie)? In effetti, l, avevo un contratto come astronomo di supporto: ovvero ero di aiuto ai gruppi di ricerca che avevano a disposizione la strumentazione del TNG. Nel contempo, comunque, proseguivo la mia attivit di ricerca, intrapresa nel periodo della tesi universitaria e condotta anche durante il Dottorato di Ricerca. Fu una esperienza di fondamentale importanza, che mi accrebbe sul fronte culturale, anche perch mi permise di entrare in contatto con la comunit scientifica internazionale e con una strumentazione di grande rilievo. Di cosa si occupava in quegli anni il TNG? I progetti di ricerca di coloro che facevano richiesta per lutilizzo della strumentazione del TNG erano davvero svariati. Si andavano a ricercare pianeti extrasolari, eventualmente presenti su sistemi di stelle doppi o con pi componenti. Cerano astronomi che si occupavano di fare la spettroscopia di nebulose planetarie, per analizzare particolari fenomeni che avvengono durante le fasi iniziali e terminali della vita di una stella, con il fine di eseguire una tomografia, ovvero una mappatura tridimensionale di questi oggetti. Altri, invece, studiavano i cosiddetti brillamenti, cio fenomeni di esplosioni che si verificano sulla superficie delle stelle. Si osservavano anche le pulsazioni di alcune stelle, e dopo attente analisi era possibile determinare la loro struttura interna (astrosismologia). E poi cerano coloro
Durante gli anni di universit, che cosa prospettava per il futuro? Il mio intento era diventare Ricercatore Astronomo, sebbene mi piacesse gi allora lidea di potere insegnare: cosa che poi alla fine ho fatto, dopo un periodo in cui ho svolto ricerca scientifica. Cosa ci racconta degli anni che seguirono immediatamente la laurea? Be ebbi la fortuna di prendere una borsa di studio offerta dal CNR (Consiglio Nazionale della Ricerca); in quel periodo, infatti, moltissime di queste erano per giovani del mezzogiorno. Ci mi consent di continuare a studiare le stelle da un punto di vista professionale, come facevo durante il periodo della tesi di laurea.
Il prof. Giuseppe Marino colto durante il montaggio della strumentazione in uno dei campi estivi organizzati dal GAC e dedicati allosservazione del cielo.
di ricerca professionale. Per quanto riguarda lestero, s, sicuramente anche l ci sono paesi ad alti livelli, ma ci che li contraddistingue da noi, senza dubbio il tasso di investimento, che da noi notevolmente carente. Esiste, dunque, qualche opportunit per i giovani che vogliono intraprendere questa carriera come ricercatori? Credo di s. In particolare, nel campo della fisica le opportunit risiedono nel fatto che, in fondo, il numero dei giovani che scelgono di iscriversi alle facolt scientifiche e, ahim, gli studenti che poi riescono a concludere il corso di laurea, piuttosto limitato, e questo significa che lo spazio c. Nellambito della divulgazione scientifica, sono diversi gli articoli che ha pubblicato su riviste notevoli. Ce ne vuole parlare? S, avevo iniziato gi da ragazzo, prima della laurea, scrivendo sul LAstronomia, una rivista diretta allora da Corrado Lamberti e Margherita Hack, ma ormai fuori pubblicazione. Poi successivamente, visto che mi ero laureato, avevo svolto attivit di ricerca professionale come borsista e come dottorato, ho avuto anche la possibilit di scrivere da un punto di vista divulgativo pi tecnico, ma ho continuato, comunque, a fare da tramite, su questi argomenti, alla gente comune su altre riviste aperte a tutta la comunit. In astronomia, oltre ai ricercatori e agli scienziati, esiste anche una grande comunit di amatori, gli astrofili. Pu parlarcene?
Galassia di Andromeda (M31, 2.5 milioni di anni luce). la pi grande delle galassie vicine alla nostra, e nelle notti pi serene osservabile ad occhio nudo come una debole luminescenza. La foto stata realizzata da G. Marino.
Quali sono le attivit principali che ogni anno il GAC propone? Come attivit divulgative, ogni anno, in genere destate, svolgiamo delle serate di osservazione pubblica su richiesta dei comuni etnei che aderiscono a questo tipo di iniziative; poi nel periodo autunnale, teniamo un corso di astronomia, mentre per quanto riguarda lattivit dei soci, organizziamo delle uscite dedicate allosservazione, alla fotografia astronomica e alla ripresa, finalizzata alla ricerca, di stelle variabili o pianeti extrasolari. Negli ultimi anni considerevole liscrizione di soci giovani? Non molto in realt. Le ragioni potrebbero essere ricercate nel ruolo che, negli ultimi anni, sta svolgendo Internet, ovvero permettere ai giovani il facile scambio di idee, subordinando la necessit di far parte di unassociazione culturale. La carenza di iscrizioni adolescenziali , comunque, bilanciata dalle grandi capacit in ambito tecnico che i pochi, ma validi, soci giovani iscritti possiedono. E lei, come e quando si avvicinato al GAC? Mi sono avvicinato al GAC, nel periodo delle scuole medie, durante il quale entrai in contatto con le attivit divulgative che esso svolgeva. Grazie ad un mio insegnante venni anche a sapere che era possibile associarsi singolarmente al gruppo, e fu cos che ne entrai a far parte. Se volgessimo un occhio al passato, ha avuto maestri di scienza e di vita? S, certamente. Nel mio caso, mi hanno accompagnato nel percorso universitario e
Il sottoscritto e il prof. Giuseppe Marino durante una serata osservativa. Lattrezzatura (sulla sinistra) pronta per una sessione di riprese finalizzate allo studio delle variazioni di luminosit delle stelle.