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PASSIVO
A) Patrimonio Netto B) Fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine rapporto D) Debiti E) Ratei e Risconti
Totale ATTIVO
Totale PASSIVO
I fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti destinati a coprire perdite o debiti aventi le seguenti caratteristiche: natura determinata esistenza certa o probabile ammontare o data di sopravvenienza indeterminati alla chiusura dell'esercizio. Le passivit che danno luogo ad accantonamenti a fondi per rischi ed oneri sono di due tipi: accantonamenti per passivit certe, il cui ammontare o la cui data di sopravvenienza sono indeterminate. Si tratta in sostanza di fondi spese (oneri), ossia di costi, spese e perdite di competenza dellesercizio in chiusura; accantonamenti per passivit la cui esistenza solo probabile; si tratta delle cosiddette passivit potenziali o fondi rischi.
Ragioneria A.A. 2011/2012 2
17/09/2011
La classificazione dei fondi per rischi ed oneri nel bilancio di esercizio deve rispondere al postulato della comprensibilit (chiarezza). In considerazione della loro natura i fondi per rischi ed oneri si distinguono in: fondi rischi (passivit potenziali); fondi per oneri; fondi imposte differite; fondi di quiescenza e simili. NB. NON RIENTRANO TRA I FONDI RISCHI E ONERI LE POSTE RETTIFICATIVE DELLATTIVO (FONDI AMMORTAMENTI E FONDI SVALUTAZIONE).
La voce Fondi per rischi e oneri comprende: 1) 2) 3) fondi per trattamento di quiescenza ed obblighi simili fondi per imposte, anche differite altri fondi: fondo rischi di garanzia fondi per lavori ciclici di manutenzione e revisione delle navi e degli aeromobili fondi per operazioni e concorsi a premio
Ragioneria A.A. 2011/2012 4
17/09/2011
Il fondo rischi di garanzia Il fondo rischi di garanzia nasce dallesigenza di coprire le spese che si manifesteranno a seguito delle riparazioni e/o sostituzioni dovute nel periodo di garanzia su prodotti venduti dallazienda.
Motivazione: Applicazione del principio della prudenza amministrativa; Applicazione del principio della competenza economica;
Esempio Unimpresa produce e vende computer. Nellanno 20.1, anno in chiusura, ad esempio in data 15/11/n, limpresa vende un computer, emette la fattura di vendita, generando un ricavo
Crediti verso clienti a Diversi Ricavi di vendita Iva a debito 2.400
2.000 400
17/09/2011
Esempio Unimpresa produce e vende computer. Nellanno 20.1, anno in chiusura, ad esempio in data 15/11, limpresa vende un computer, emette la fattura di vendita, generando un ricavo. Il computer coperto da garanzia sul malfunzionamento (es. 2 anni) fino al 15/11/20.3. Eventuali riparazioni saranno a carico dellazienda venditrice (onere). Per, per il principio di competenza economica, se limpresa pone in essere unoperazione nellanno 20.1, tutti i costi collegati a quella operazione devono essere imputati allesercizio 20.1 (esercizio in chiusura COMPRESO IL COSTO DI RIPARAZIONE (FUTURO), RILEVATO COME ACCANTONAMENTO PER RISCHI E ONERI.
Ragioneria A.A. 2011/2012 7
BILANCIO DESERCIZIO
(SP - PASSIVO) (C/E) B.III) Altri Fondi B.13) Accantonamenti per rischi ()
17/09/2011
PASSIVO
A) Patrimonio Netto B) Fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine rapporto D) Debiti E) Ratei e Risconti
Totale ATTIVO
Totale PASSIVO
Storicamente il TFR ha sempre rappresentato un elemento retributivo aggiuntivo corrisposto ai lavoratori dipendenti al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Il sistema pensionistico italiano ha, per, subito dagli anni novanta un processo di riforma per contenere la spesa pensionistica al fine di garantirne la sostenibilit. Dal 1 gennaio 2007 ciascun lavoratore dipendente pu scegliere di destinare il proprio TFR maturando (futuro) alle forme pensionistiche complementari o mantenere il TFR presso il datore di lavoro. In relazione allanzianit contributiva maturata presso gli enti di previdenza obbligatoria si aprono diverse possibilit di scelta per i lavoratori.
Ragioneria A.A. 2011/2012 10
17/09/2011
DESTINAZIONE TFR (SCELTA a cura del dipendente) : 1. AZIENDE CON MENO DI 50 DIPENDENTI ( 49) a)Gestione aziendale del TFR (Caso 1) b)Trasferimento a fondo di previdenza complementare(Caso 2) 1. AZIENDE CON ALMENO 50 DIPENDENTI ( 50) a)Trasferimento a fondo di previdenza complementare(Caso 2) b)Trasferimento al fondo di tesoreria INPS (Caso 3)
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CASO 1) Gestione aziendale del TFR (solo per aziende con meno di 50 dipendenti). Accantonamento TFR al 31/12: le regole di contribuzione sono quelle del Codice Civile, art. 2120
r
Accantonamento TFR
()
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17/09/2011
CASO 2) Trasferimento TFR ai fondi di previdenza complementare (tutte le imprese). Determinazione periodica (es. trimestrale: 31/3, 30/6, 30/9, 31/12) dellaccantonamento TFR: le regole di contribuzione minima obbligatoria sono quelle del Codice Civile, art. 2120 a) Liquidazione
r
Accantonamento TFR
Banca c/c
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In caso di contribuzione volontaria ulteriore a carico del datore di lavoro (contribuzione stabilita dal Fondo pensione)
r
Oneri Sociali
Rappresentazione in Bilancio (SP - PASSIVO) (C/E) (C/E) D.14) ALTRI DEBITI B.9.c) TFR B.9.b) ONERI SOCIALI () ()
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17/09/2011
CASO 3) Trasferimento TFR al fondo Tesoreria INPS (solo per aziende con almeno 50 dipendenti). Determinazione periodica mensile dellaccantonamento TFR: le regole di contribuzione sono quelle del Codice Civile, art. 2120 a) Liquidazione
r
Accantonamento TFR
Banca c/c
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Rappresentazione in Bilancio
()
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17/09/2011
DALLAZIENDA AL MOMENTO DELLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO. CASO 2: IL TFR VIENE LIQUIDATO AL DIPENDENTE DAL FONDO DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE AL MOMENTO DEL RAGGIUNGIMENTO DELLA PENSIONE. CASO 3: IL TFR VIENE ANTICIPATO DALLAZIENDA AL DIPENDENTE AL MOMENTO DELLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO, FINO A CONCORRENZA DEL DEBITO MENSILE DELLAZIENDA VERSO LINPS.
Ragioneria A.A. 2011/2012 17