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Introduzione

Ci sono viaggi che durano giusto un giorno, altri che si estendono per un intero fine settimana, fino a viaggi che durano settimane o mesi. Questo viaggio durato di pi: circa due anni e tre mesi. Un tempo lunghissimo ma allo stesso tempo breve, istantaneo, quasi uno scherzo del mitologico Crono, divertitosi a giocare con le lancette immaginarie del tempo. E lunghissimo perch da quando babbo se n andato senza un preavviso, senza la sua consueta pianificazione o meticolosit, sono passati circa 800 giorni, un tempo enorme se si pensa a quanto riusciamo a fare in un solo giorno o a quanti sorrisi o a quante emozioni ci dimentichiamo di regalare in ogni settimana. E invece brevissimo perch sembra veramente ieri quand o ci siamo presi in giro per lultima volta o ci siamo litigati (molto tra virgolette) per delle vedute contrapposte o divergenze di hobby (babbo: bricolage e tuttofare in genere; io: ozio o attivit pi radical chic). Questo diario di viaggio ha questa introduzione particolare perch, come avrete capito, dedicato a babbo e senza la sua perdita non ci sarebbe stato. Lidea nata dal fatto che babbo e mamma viaggiavano spesso e quindi volevo che, in forma diversa, questa tradizione continuasse e poi mi infastidiva il pensiero che la morte potesse vincere due volte. S, perch la morte pu vincere una o due volte. Una di sicuro, non possiamo opporci, non a caso ci chiamano Mortali. La seconda volta vince solo se siamo noi a permetterglielo, almeno questa la mia teoria. Vince una seconda volta se ci chiudiamo in noi stessi e per una sorta di masochistica ascesi decidiamo di non goderci pi tutto quello che ci circonda, di non poterci pi divertire, di diventare cos egoisti da non voler pi dare agli altri il nostro entusiasmo e condividere tutti i momenti che abbiamo ancora davanti. Per questo, cara Morte, vai a fare in culo e quest a soddisfazione non lavrai. Detto ci, via le lacrime e le considerazioni pi profonde e dentro gli aneddoti divertenti ed i sorrisi. I sorrisi partivano sempre nel momento dellorganizzazione dei viaggi (ferie come le chiamava sempre). Una ricerca maniacale di tutti i possibile alberghi o appartamenti nella zona scelta, con analisi al dettaglio del singolo pixel di tutte le foto della location, delle stanze, dei cereali dati per colazione e delleventuale piscina, foto che poi venivano puntualmente girate a me ed al mi fratello

insieme alla domanda: che ve ne pare?. Altro aspetto che non poteva essere trascurato era il parcheggio privato! Visto che spesso il viaggio si faceva in macchina ( valso anche per Barcellona, Parigi, Vienna, Praga, Sicilia) era fondamentale arrivare l e sapere gi se e dove ci fosse il parcheggio, quale fosse la tariffa e se ci fossero delle agevolazioni per soste maggiori di un giorno. Sono stati questi lunghi viaggi a far crescere in me la passione per i viaggi: vedere chilometro dopo chilometro dei cambiamenti,anche marginali, di scenario, poi di lingua, di clima, di abitudini facevano s che non avessi mai voglia di chiudere gli occhi ma piuttosto di godermi ogni singolo istante. Si camminava tanto inoltre, perch le citt vanno viste allaperto, non nelle stazioni della metropolitana dove Piazza di Spagna uguale a Pigalle piuttosto che a Westminster o Dek Ferenk Tr. Un viaggio che si rispettasse non poteva farsi mancare una figuretta da tramandare ai posteri: una delle pi divertenti fu questa: Era il 1998 e babbo e mamma festeggiavano 25 anni di matrimonio. Io ed Ale, consci dellimportanza dei figli allinterno di un matrimonio, riteniamo necessario unirci nel loro viaggio a Parigi. Durante il soggiorno parigino veniamo a conoscenza dellesistenza di un particolarissimo mercato delle pulci vicino a Montmartre e quindi vogliamo andarci. Le operazioni preliminari sono quelle pi classiche: prima si guarda la mappa, poi la si gira perch si sbagliato, poi si tenta qualche strada a caso sperando di trovarselo davanti. Nel momento in cui queste operazioni falliscono, il moment o di chiedere ai passanti. Babbo sapeva un po di francese e quindi ferma una coppietta sui 40 e domanda: Excuse moi Io, mamma ed Ale, ci avviciniamo immediatamente incuriositi e fiduciosi, babbo continua: Je voudai aller a le march Cavolo come se la giostra col francese il pensiero di noi tuttipoi la catastrofe quando si blocca sul march: le march.ehmmdelle pulchou se trouvetuttoggett cos antiquariat. Ci iniziamo ad allontare come quando c un incidente, una persona per terra e viene chiesto gentilmente di fare spazio e lasciarla respirare e tutti si allontanano radialmente con cadenza lenta e diffidente. Non ricordo onestamente come prosegu la scena, se trovammo o meno il mercato, fatto sta che questa scena si ripercorse durante tutto il viaggio e negli anni seguenti! Questi sono giusto pochi anedotti per introdurre il viaggio a Bruxelles, potevano essere molti di pi ma preferisco custodirli pi privatamente, e poi lo scopo principale per me non era scrivere un epitaffio ma piuttosto che mamma avesse nuovamente la possibilit di fare un viaggio come aveva fatto tante volte, perch giovane, perch importante non fermarsi mai, perch bisogna sempre essere pronti a prendere tutto il bello che pu sempre presentarsi, lo dice anche la canzone: Aspetta a chiudere il sipario, c ancora una partita da giocare e la vita bella cos com. Smile, without a reason why Love, as if you were a child, Smile, no matter what they tell you Don't listen to a word they say Cause life is beautiful that way. Tears, a tidal wave of tears Light, that slowly disappears Wait, before you close the curtain There is still another game to play

And life is beautiful that way Here with his eyes forevermore I will always be as close as you remember from before Now that you're out there on your own Remember what is real and what we dream is love alone Keep the laughter in you eyes Soon your long awaited prize We'll forget about our sorrows And think about a brighter day Cause life is beautiful that way. We'll forget about our sorrows And think about a brighter day, Cause life is beautiful that way There's still another game to play And life is beautiful that way.

19/04/2013

Partenza prevista da Firenze Rifredi alle ore 9 per porter arrivare a Pisa con il consueto anticipo, visto che il volo previsto per le 12.40. Nonostante le precauzioni del caso rischiamo di perdere il treno da Pisa per Pisa Aeroporto per un mero errore di distrazione. Eravamo infatti seduti sulle panchine davanti al treno, al binario previsto dal tabellone giallo degli orari del sottopassaggio della stazione, e 10 minuti prima della partenza prevista saliamo sul treno.Quando eravamo gi ben comodi sento per puro caso un annuncio che comunica che il treno in partenza al binario 12 e non al 14 come invece pensavamo noi. La prima reazione stato uno sguardo di panico con annesso blocco motorio di 3,4 secondi, seguita da una corsa da centometristi allaltro binario che ci ha permesso di salire giusto in tempo. Questo ha tuttavia comportato la successiva sensazione di affaticamento cardiaco paragonabile allaver ingoiato un rospo vivo e sentirselo gonfiare e sgonfiare allaltezza del pomo dAdamo! Il decorso pre-volo procede senza particolari avvenimenti a parte lincontro con due ragazzi: lei di Firenze e lui di Carrara, diretti anchessi a Bruxelles. La particolarit di questa coppia era che sembrava che avessero vinto il viaggio ad una pesca bendata di beneficienza il giorno prima e quindi siano dovuti partire allimprovviso senza sapere nemmeno per dove.

Non ricordavano quanto avevano pagato il volo, non avevano albergo, avevano una guida in francese in prestito da unamica ma con il trascurabile difetto che non conoscessero la lingua di Baudelaire e Zola e non avevano la minima idea nemmeno delle attrazioni principali della citt. Ci accordiamo di ritrovarci sullaereo per scambiarci informazioni ma questo puntualmente non avviene quindi, mosso a compassione, preparo durante il volo un foglietto che gli consegno prima dellatterraggio. Il volo procede tranquillo e, viaggiando praticamente tutte le volte sullala, mi trovo sempre ad ammirare un paesaggio che pi o meno cos:

Per fortuna sono un ingegnere informatico e non aeronautico, vedendo la riuscita del mio disegno penso che sarei un pessimo progettista di aerei. Atterriamo a Charleroi in perfetto orario visto che Ryanair truffa sulla durata dei voli fornendo orari di partenza ed arrivo di questo tipo: Partenza Arrivo Pisa Bruxelles 19/04/2013 20/04/2013 18.25 7.30

Per forza poi Ryanair la compagnia che fa meno ritardi a livello mondiale, diciamo che forniscono degli orari un filo laschi! Appena usciti dallaeroporto veniamo accolti da temper atura e vento nordici e visto che abbiamo dovuto aspettare quasi unora lautobus per la stazione Midi di Bruxelles (22 A/R compagnia Shuttle) devo dire che non ne siamo stati felici. Per fortuna alla pensilina di attesa cera una friggitoria quindi ne abbiamo approfittato per acquistare un cartone di patate fritte della di dimensione di un birillo da lavori stradali rigirato:

Impieghiamo circa unora per arrivare a Bruxelles causa pioggia e traffico e dalla stazione prendiamo la metro in direzione Botanique, la fermata pi vicina allalbergo. Lalbergo Best Western si trova in Rue Royale, a circa 10-15 minuti a piedi dalle principali attrazioni. In linea di massima era un 4 stelle ma non ce ne siamo nemmeno resi conto visto il pochissimo tempo passato al suo interno. Giusto un cambio veloce di abiti perch alle 20 ci attende il concerto della filarmonica di Bruxelles presso il conservatorio in Rue De La Regence.

Figura 1 Palazzo Reale

Prima di andare al concerto facciamo una sosta in Place du Grand Sablon e mangiamo qualcosa in una brasserie. Questo qualcosa corrisponde a zuppa di asparagi e crocchette ai 4 formaggi, il tutto accompagnato da birra Jupiler. Prendiamo il caff, chiediamo il conto (circa 40) e ci dirigiamo al conservatorio, distante pochi passi. Poich i posti erano liberi (costo circa 20) decidiamo di salire al primo piano ed occupare un palchetto centrale come se fossimo i regnanti belgi. Il concerto prevedeva opere di Brahms, Strauss ed un terzo che non ricordo e che quindi potete inventare a vostro piacimento. Non avevo mai sentito un concerto di musica classica dal vivo e devo dire che sentire tutti quei violini mi ha procurato una certa emozione. Finito il concerto abbiamo fatto il percorso inverso in direzione dellalbergo e ci siamo addormentati precocemente.

20/04/2013 Sveglia di buonora (le 8 circa) perch oggi previsto un giro piuttosto corposo. Prima di tutto cerchiamo un posto dove fare colazione: attraversiamo tutta Rue Royale, lambiamo il Palace Royale, la Corte dei Conti ed il Museo Magritte ma riusciamo a trovare il primo posto adatto ancora in Place du Grand Sablon. Questa piazza ospita la chiesa Notre Dame Du Sablon, chiesa gotica alta e slanciata che merita decisamente una visita anche internamente.

Dirimpetto alla chiesa si trovano i Jardin du Petit Sablon, un elegante giardino con fontana centrale e circaondata da 48 colonne su cui poggiano altrettante statue in bronzo che rappresentano un mestiere od una corporazione.

In Place Du Grand Sablon facciamo colazione presso Le pain quotidien (http://www.lepainquotidien.com/), una pasticceria arredata con delle grandi tavole in legno su cui la gente fa colazione e legge il giornale con una certa promiscuit. Ordiniamo una baguette e un pain au chocolate e corroboriamo il tutto con marmellate e le varie cioccolate spalmabili messe a disposizione su ogni tavolo. Per una colazione di questo tipo pi caff e cappuccino contate di spendere sui 12 totali.

Terminata la colazione torniamo indietro a visitare il Museo Magritte, imperdibile per chi ama il genere. Il museo Magritte, ubicato davanti a Place Royale, ospitato su 3 piani e si snoda attraverso stanze e pannelli tutti molto scuri ed il costo della visita di circa 8. Il museo Magritte anche un buon punto di partenza per esplorare il centro citt. Scendendo infatti lungo Rue Montagne de la Cour si raggiunge, passando da Place de LAlbertine (da noi ribattezzata solo con Albertina) ed i suoi giardini, Place dEspagne, una piazzatta molto carina circondata da alcune brasserie e che ospita un mercatino di oggetti quali anelli, articoli in legno, collane, dipinti e poster vari.

Figura 2 Place de l'Albertine

Figura 3 Place d'Espagne

In piazza Albertina chiedo a dei ragazzi italiani con accento del nord di farci una fotografia e da uno di questi ottengo come risposta: Pisa. Pensando si riferisse al mio accento rispondo: Non proprio dai, per sono toscano, ci sei andato vicino. No no, Pisa risponde lui, Pisa venerd ore 12.40 Ryanair. Ottenute queste informazioni supplementari capiamo che eravamo sullo stesso aereo e nasce il consueto siparietto tra italiani. Prosegunedo da Place dEspagne ci troviamo allingresso delle Galeries Saint Hubert, una serie di gallerie al coperto, tutte molto eleganti, il cui elemento ricorrente la cioccolata, tanti sono i negozi di cioccolata artigianale presenti al suo interno.

Spesso in questi negozi c la possibilit di assaggiare qualche prodotto e magari di bere una cioccolata calda. Attraversando Rue de Bouchers, via che pullula di ristoranti turistici, e girando a sinistra a met via, possibile raggiungere la Grand Place, la piazza principale che da sola merita lintero viaggio. Merletti, rifiniture doro, statue di figuranti, facciate gotiche la sciano il visitatore a bocca aperta davanti a tale bellezza.

Punto di interesse fondamentale della piazza la cioccolateria Godiva (http://www.godiva.com/) (Grazie Maureen per la dritta), dove per la modica cifra di 6,5 possibile acquistare ben 6 fragole coperte di cioccolata fondente o al latte: io propendo per la prima soluzione. La mi mamma sarebbe stata disposta a farsi foderare di cioccolata un intero cocomero. Lasciata la piazza ci dirigiamo verso la Borsa e la piazza Santa Caterina per fare una prima perlustrazione prima di andare a pranzo.

Su consiglio di Pauline e Celyne andiamo a pranzo presso De Nordzee (http://www.poissonneriemerdunord.be/fr/home.asp) in Rue St. Catherine. Si tratta praticamente di una pescheria che allestisce un banco e dei fornelli allaperto ed offre specialit di pesce cucinate sul momento.

Si ordina al banco dicendo il proprio nome e poi saranno i camerieri/cuochi ad urlare il tuo nome o cercandoti nella piazzetta davanti in cui sono disponibili alcuni tavolinetti su cui si mangia rigorosamente in piedi. Noi abbiamo mangiato una tagliata di tonno, un piatto di gamberi alla paprika e delle crocchette di pesce, due bicchieri di bianco, pane, il tutto a 29 totali. Un posto da non perd ere per un pranzo molto folkloristico. Per digerire ci digeriamo verso Piazza Santa Caterina dove ci fermiamo per un caff alla cioccolateria Blondel dove proviamo anche diverse praline ai gusti di: rosa, arancia, mandorla, earl grey, pistacchio, tutte deliziosi. Durante la degustazione ci mettiamo a parlare con un ragazzo statunitense che vive a Bruxelles da un po di tempo e che ci ha consigliato un ristorante dove mangiare delle ottime cozze e patate fritte, piatto tipico belga. Il fatto di essere a quellora in piazza Santa Caterina non stato casuale. Sapevamo infatti che da qui parte la metropolitana che (dopo un cambio intermedio di linea) conduce al parco dellHeysel, dove si trova lAtomium, una costruzione alta 102m che rappresenta un cristallo di ferro ingrandito 165 miliardi di volte.

Allinterno delle sfere che lo compongono e che riflettendo la luce si mimetizzano col cielo, vengono organizzate delle esposizioni che per non abbiamo trovato di grande interesse. Nonostante ci venire a vedere questopera dobbligo, senza dubbio. In una delle sfere abbiamo anche ritrovato dei ragazzi che avevano volato con noi e che avevano condiviso con noi lesperienza di non riuscire a trovare la metropolitana allinterno della stazione Midi. Quando il sole inizia a calare vuol dire che arrivato il momento di andarsi a bere qualche birretta alla birreria Delirium (http://www.deliriumcafe.be/) in Impasse de la Fidelit 4. In realt non solo una birreria ma piuttosto una via con 7 birrerie Delirium, ognuna con le proprie specialit.

Il cameriere, diventato poi mio fedele consigliere di birre, mi ha detto che allo scorso Aprile il conto dicesse che le loro birre fossero 2400, 300 whisky ed 800 vodke. In particolare, per le vodke, un bicchierino varia da 2,50 a 270!Mi ha anche detto di aver pro vato in vita sua 5300 birre diverse.

Ora: supponiamo che egli beva una birra diversa al giorno, non una birra, una birra diversa al giorno. Sono 365 birre nuove allanno. 3650 nuove in 10 anni, ne restano 1650 che allo stesso ritmo richiedono 4,520547 anni, portando il totale a 14,520547 anni. Signori, questi sono numeri, e che numeri. Ma a me sembra una esagerazione, fate vobis!Le birre diverse provate in questa due giorni sono state: Jupiler St. Feuillien Witkap Pater Triple Orval Floreff (fortemente raccomandata da Pauline, originaria della citt stessa) Bourgogne des Andres Roquefort

E in seguito allennesima bira (1 sola erre per i portazzuresi, due per gli italiani in genere) che la mi mamma mi dice: Matt, oh bastahai speso pi soldi in bire che in mangi. Lei nel frattempo ha provato una birra al lampone che sembrava la versione liquida delle caramelle Skittles, tanto era dolce. Dal Delirium siamo andati diretti al posto consigliatoci dallamericano: Le Pre Sal, situato in Rue de Fiandre 20. Effettivamente, come volevo, non era un posto turistico ed era frequentato esclusivamente da belgi, o per lo meno francofoni (se poi fossero tutti di Ginevra o Aix an Provence non mi dato saperlo) e le cozze erano di buona qualit.

Noi abbiamo preso cozze provenzali (pomodoro, melanzane, peperoni, zucchine) ed in bianco con il sedano, patate fritte, una bottiglia di bianco dellAlsazia e caff a 70 compresa mancia. Beh, paragonato magari alle offerte dei locali turistici piuttosto caro ma chi pi spende meno spende quando si tratta di mangi. Anche perch non mi piacevano alla vista le cozze che vedevo servite in questi locali turistici: sembravano liofilizzate, accartocciate su se stesse e che attendessero solo di essere spruzzate con acqua per riprendere vigore. La leggenda narra che i mesi buoni per mangiare le cozze sono quelli senza la r ma la cameriera del ristorante mi ha spiegato che tale regola non vale pi dallinvenzione dei frigoriferi.

Terminata la cena siamo andati alla birreria storica A la morte subite (http://www.alamortsubite.com/) (grazie a Stefano per il consiglio) dove ho preso la mia birra della buonanotte, una Roquefort per la precisione, che per non sapeva di formaggio. Purtroppo non stata una birra della buonanotte perch quando sono andato a dormire la birra era gi stata ben filtrata, espulsa ed ormai diventata uninquilina degli scarichi fognari di Bruxelles. Questo perch durante il ritorno a casa ci siamo persi e per laccaduto mi sento di prendermi la responsabilit al 100%. Terminata la bevuta sfrutto tutta la mia presunzione e dico di voler fare una strada totalmente diversa dallandata e che secondo me era una scorciato ia. Il tutto ovviamente senza guardare la cartina. Facendo riferimento alla figura seguente avrei dovuto prendere la strada 1 rispetto alla cattedrale ma ho preso la 8.

Ad occhio cambia poco ma in realt la 8 divergeva molto molto a sinistra e quindi ci ha portato in una zona che non sapevamo pi se fosse la periferia di Bruxelles o il centro di Bruges. Quando abbiamo incominciato a vedere edifici del tipo da conferenze, una specie di deposito e con il rischio di incontrare le prime prostitute di infimo borgo abbiamo reputato che fosse il caso di tornare indietro e, aiutati da un musicista capellone che starebbe bene nei Simpson, riusciamo a toranre in albergo e crolliamo appena messo il piede in camera. 21/04/2013 Sveglia leggermente pi tardi, tipo 8.30/8.45, doccia e poi cerco di aggiungere un po di colore al mio vestiario visto che il giorno precedente sembravo il perfetto mix tra un alpino ed un ex nazista scappato in Sudamerica. La mi mamma riguardando le foto nella macchina fotografica mi fa: o questa quando te lho fatta? Il problema che quello nella foto non ero io bens un ignaro signore con bastone. Dal momento che cera piaciuto decidiamo di fare nuovamente colazione a Le pain quotidien, anche e soprattutto perch mi garantivano delle semplici baguette e non tutte quelle cose di pasticceria (sicuramente squisite per i pi) luccicanti e maleodoranti di quel maledettissimo grasso animale che risponde al nome di B.U.R.R.O. Visto che si trovava a pochi passi optiamo per cominciare la visita odierna dal Museo degli strumenti musicali. Questo museo ospitato in un palazzo liberty lungo Rue Montagne de la Cour,

una viuzza in discesa che da Place Royale porta a Place de LAlber tine. Il museo (prezzo 8) merita sicuramente una visita di circa unoretta e ospita 1200 strumenti musicali, alcuni veramente desueti e, grazie ad unaudioguida compresa nel prezzo, possibile ascoltare il loro suono. Se volete inoltre un caff con vista panoramica, il bar a llultimo piano fa al caso vostro.

Proseguiamo la visita della citt rimboccando nuovamente Rue de la Regence in direzione Palazzo di Giustizia, un edificio imponente che domina con la sua cupola a volte dorate (a me sembra il modo migliore per descriverla ma non so se sia il termine giusto. Un esperto darte invitato ad inviarmi un Errata Corrige che per non prender in considerazioneormai quello che scritto scritto).

Alla destra del palazzo svolge il suo alienante tragitto verticale un ascensore di vetro che porta al quartiere di Marolles, scenario delle rivoluzioni proletarie e rifugio dei disoccupati nati in seguito alla chiusura delle fabbriche della citt. Battendo le vie del quartiere sembra di essere in un libro di Charles Dickens, un po di de grado, case a mattoncini, quartieri popolari. Un esempio lampante rappresentato in particolare dalla zona chiamata Cit Hallemans, un complesso distribuito su 5 vie identiche caratterizzate da palazzoni identici a mattoncini color arancione vitamina C, tutti identici.

A due passi da queste case popolari sorge la piazza Place Du Jeu de Balle, famosa per il Brol (mercato delle pulci) domenicale. Questa piazza letteralmente coperta da cianfrusaglie, veramente difficile scorgere persino la pavimentazione. La fanno da padrone vasi, statue votive, vecchi pc, sgabelli, scarpe per mutilati (visto che spesso non erano in coppia), vestiti alla moda (moda del 1970, ma sempre moda !), bicchieri, piatti, forchette, coperto incluso nel prezzoopsil coperto non ce ntra, mi sono confuso con il menu di un ristorante.

La cosa che mi ha stupito di pi stata un pupazzone credo alto 1,30m e largo almeno 80cm e che, compresa la pioggia di cui probabilmente era impregnato ed il sudicio, pesava sui 70/80 chili netti da nudo ed appena svegliato. La scena si presentava pi o meno cos.

Mi ha stupito perch non riuscivo proprio a capire chi potesse comprare tale ammasso di pelo sintetico o solo pensare di farlo. Intorno alla piazza si dispongono alcuni chioschetti che offrono cibo a prezzi modici. Vendono hot dog, hamburger, cozze, piatti di pesce, escargot de mer. Il chioschetto degli escargot de mer era gestito da due donnine, una sopra i 50 anni e responsabile della contabilit, ed una sotto i 110 responsabile della cottura in acqua bollente delle lumache di mare. Questultima in particolare svolgeva con un meccanismo collaudatissimo loperazione di estrarre la conchiglia da un secchio, infilare lo stecchino estrando il mollusco depositandolo nel calderone fumante. Ad int ervalli regolari girava il tutto con un mestolo rigato dalluminio . A proposito di rigato: ricordo di aver visto tra le varie cianfrusaglie una padella che aveva perso totalmente la sua pellicola antiaderente ma che era comunque in vendita. Lasciata la piazza giriamo un po a caso le vie circostanti e ci imbattiamo spesso in murales di fumetti, altro fiore allocchiello della capitale belga.

Raggiungiamo Port de Hal e torniamo indietro dirigendoci nuovamente verso la Grand Place. Per il pranzo ci fermiamo ad una friggitoria in cui ordiniamo un porzione di patatine ed una Mitraillette, un panino anchesso gigantesco riempito da salsiccia bianca (si potevano scegliere altre imbottiture), salse ed unaltra montagna di patate fritte. Il fegato ha immediatamente inserito questo piatto nel suo cahiers de dolance.

Il resto del pomeriggio lo passiamo tra caff, cioccolata e negozi di souvenirs, il tutto prima della lapalissiana sosta al Delirium per una una birra pre-cena. Credo che la birra pre-cena sia stata uno dei pochi momenti pallosi per quella donna che mha messo al mondo visto che beveva la sua onesta birra alla ciliegia mentre io cercavo di assaggiarne il pi possibile e diventavo sempre pi fastidioso con il passare del tempo. Dopo 1,5/2 ore lasciamo il Delirium ed andiamo a mangiare. Senza sbatterci troppo ci fermiamo in uno dei tanti ristorantini in Rue des Bouchers ordinando unabbondante grigliata di carni miste, delle patate, vino, caff, circa 50 totali. In generale sono contrario a mangiare nei ristoranti turistici, ma visto che si trattava solo di mettere dei pezzi di animali morti su una griglia e non di cucinare in modo articolato ho pensato che potesse andare bene. Mangiamo comunque bene ed anche il nostro amico gestore tunisino stato di compagnia. Senza perderci torniamo in albergo un po prima visto che la mattina ci aspetta una

levataccia alle 5.30 perch quei vigliacchi della Shuttle ci hanno prenotato il biglietto per il bus alle 6.50 dalla stazione Midi. 22/06/2013 e Conclusioni Ultima giornata ovviamente senza grandi sussulti visto che la sveglia allalba e la lunga attesa in aeroporto ci hanno tolto anche lultima goccia di energia. Posso quindi passare direttame nte alle consuete conclusioni: Bruxelles decisamente una citt troppo sottovalutata e merita di essere visitata a prescindere dal fatto che si trovi un biglietto a buon mercato: bisogna andarci, punto. Secondo me servono tre giorni pieni per vedere tutto con calma, compresi gli altri musei interessanti che non siamo riusciti a vedere (Museo del fumetto e Bozar per esempio) e godersi un po di relax nelle tante cioccolaterie e birrerie. Inoltre la citt molto viva ed sicuramente una delle citt pi piacevoli che abbia mai visitato. Non so, forse perch questa citt sempre poco pubblicizzata e quindi uno non ha delle super aspettative, ma devo dire che sono rimasto veramente e favorevolmente colpito. La gente, per quanto il campione sia poco rappresentativo, si rivelata molto cordiale e soprattutto apprezzavano quando mi sforzavo di parlare il pi possibile in francese, dal basso della mia conoscenza basilare della lingua. In Francia sarei stato lapidato alla prima R moscia non pronunciata! Che dire sulla compagna di viaggio: se non ti trovi bene a stare due giorni in vacanza con la tua mamma il caso di farsi un esame di coscienza e riappacificarti col mondo! E stato bello condividere questi due giorni e vedere come, nonostante tutto e a quasi 60 anni di et, avessimo la stessa voglia di scoprire, di camminare, di fare battute e di entusiasmarsi come se non avessimo mai visto niente in vita nostra. Grazie mamma. E di questo grazie solo l1% legato al viaggio, forse meno.

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